costui [melampo] è dinominata una specie d' elleboro me- lampodion. domenichi [plinio
ribolliva [l'allegria] con un bisogno d' espansione chiassosa. = deriv
città sono infinite possessioni di datteri, d' olive e di melangole. b. davanzali
scopriva una fregiatura, composta di nicchi d' oro, tra le verdi foglie di
grappolo, che mi fu donato, d' otto melangoli di portogallo, così serrati come
portogallo, così serrati come le granella d' un grappolo d'uva la più serrata,
serrati come le granella d'un grappolo d' uva la più serrata, e tutti cresciuti
sì come li cedriuoli, e son d' un medesimo sapore. 4.
: meritano [i letterati cialtroni] d' esser salutati co i merangoli e pur pretendono
degno del bacolo, / come quel d' alcun altro, e poi sa scrivere /
, 216: vi sono parecchi casi d' albinismo e di melanismo. =
, di zambace, di leuccio, d' issopo e di altri tali, cotti in
paese stabiano di campagna appresso alla pietra d' èrcole sono pesci chiamati me- lanuri,
, 4-70: se avessi l'arte d' incidere il legno, sarebbe la melanzana la
le melenzane in altro nome chiamansi pomi d' amore, per la bellezza e bontà loro
ed anche mangiato solo, come piatto d' erbaggi, è tut- t'altro che
primieramente un'ottava per mattina di tintura d' acciaio in sugo di melappie, infuso
a una melarancia che stavano sbucciando. d' annunzio, iv-2-150: vide a sinistra
io mi conten terei / d' averne poco più che per le mance,
cui puzzano i fior di melarance. d' annunzio, v-2-289: è risaputo in toscana
gherardi, ili-io: ins'uno pratello circundato d' altissìmi arcipressi e abeti, melaranci e
in tavola. baruffaldi, i-239: bevanda d' un mel- larancio dolce provveniente da portogallo
in arlia, 1-218]: un giorno d' aprile del 1857... con
i-1093): i prencipi poco bisogno d' altro hanno che d'aver persone integre,
prencipi poco bisogno d'altro hanno che d' aver persone integre, sincere e ver-
far un melarancio, per non dire d' un asino un corsiero. guazzo, 1-128
vago, un odoroso / melarancio far d' un pruno. -fare di un
chi non ci adopra gran destrezza, / d' un melarancio farà spesso un pruno.
viani, 536: io li prego d' usar favore anche a 'melare ',
quattordicenne aveva una faccina melaròsa, qualcosa d' affascinante. la sua guancia serbava la
si piglia otto libbre e quattro once d' aceto, una di sale di mare,
di mare, di mèle libbre dieci, d' acqua libbre otto e quattro once.
melata, ch'è quanto a dire d' una bevanda composta d'acqua, mele
è quanto a dire d'una bevanda composta d' acqua, mele ed aceto. ojetti
schiere / di pepe o di cannella o d' altro aroma / fatai cagione, o
fu piena dell'aroma del vino nel calice d' argento, 2. bot.
produzione del rum). d' alberti [s. v.]:
macinati. = nome d' agente da melassare. melassatura,
dotto con melassa. = nome d' azione da melassare. melassìgeno,
uomo sarebbe capace di portare indosso al giorno d' oggi, senza che i monelli lo
: i castagneti di questi monti e d' altre parti della versilia sono sovente molto
melaggine, detta meliggine dagli antichi maestri d' agricoltura. ell'è una specie di
e ne ^ ingiallisce le foglie. d' alberti [s. v.]:
ci vuol più che melata; / ami d' oro, aurea rete e doppio ingegno
tutte melate e tutte piene di carità e d' amore. s. bernardino da siena
non... rispetterò la furberia d' un direttore bacchettone che con le melate
con le melate condiscendenze e co'sotterfugi d' un molinista accendesse dentro il petto di
rivolgerle tante lodi melate, tante proteste d' amicizia? papini, ii-1379: è divenuta
... tu scacazzi spesso. d' annunzio, i-84: i vostri sermoncini
sermoncini e le tirate / mi sanno d' omelia; / le strofette cachettiche e
. 2. sm. pomo d' adamo. b. giambullari, ii-653
credendo scampare, / s'all'ombra d' un melauro mi fermi, / di forma
sottoposto alla giurisdizione dei patriarchi di alessandria d' egitto, antiochia e gerusalemme (e
beffati o muffati. cronica d' orvieto [rezasco], 658: la
vicino all'attaccapanni, un trombone a bocca d' imbuto... e una doppietta
: le meleàgride similmente combattono in boezia d' africa. questa è una spezie di galline
come meleagro / si consumò al consumar d' un stizzo, / non fora disse
crescenzi volgar., 10-23: ne'capi d' un piccolo bastoncello, ovvero melegàrio,
bastoncello, ovvero melegàrio, di lunghezza d' un sommesso, si ficcano due sottilissime
de immunitate concessi alli frati... d' esso monasterio, così per la parte
melena 'è propriamente il morbo nero d' ippocrate. = voce dotta,
è in lei. sono sei spezie d' aquile. una è detta melenaeto da'greci
chiedevano la libertà delle persone, cioè d' esser disciolte dalle catene degli usurieri ed
.. per correre dietro alle melensaggini d' una fantasia sbrigliata. bocchelli, 1-iii-216
di vigore espressivo (in un'opera d' arte, in una manifestazione del pensiero
fa duopo avere a menadito ogni sinonimo d' ogni voce, ogni equivalente d'ogni frase
sinonimo d'ogni voce, ogni equivalente d' ogni frase,... onde
superi, melensissimo). tardo e limitato d' intelletto; privo di energia; goffo
e pazzo, senza vergogna e timor d' iddio, et avessi guardato al tuo
da dottori gravissimi si cita, / d' ogni popol più rozzo e più milenso
più rozzo e più milenso, / d' ogni mente infingarda e inerudita. giusti
miei incomodi che non trovano la via d' uscirmi addosso. svevo, 3-599: il
non è per cessare, il milenso d' accosto al vivace e ingegnoso, l'infingardo
al vivace e ingegnoso, l'infingardo d' accosto al procacciante e spedito e il cauto
16-iii-323: i lombrichi de'corpi umani fuor d' essi corpi sembrano pigrissimi, lenti e
al volo. passeroni, 5-32: più d' una persona / erudir, per ricompensa
, ebete (il sorriso). d' annunzio, iv-2-382: quel povero battista (
3. sgraziato, goffo. d' annunzio, 1-236: alla fine d'ogni
d'annunzio, 1-236: alla fine d' ogni ramo della balaustrata hanno messa.
... pescioni gialli dei laghi d' un viscidume crasso e melenso. -eccessivamente
esserlo in una notte melensa e stato d' animo idem... tempo di sindromi
bonini, 1-i-24: si mostra anche figlio d' una melensa scioperaggine chi non sa ragionare
dottrina, di trasferire il nostro intelletto d' una ad altra servitù. betteioni,
betteioni, i-279: dalla intensa / gioia d' un novo amor fosti concetto, /
, ahimè, del comun letto. d' annunzio, iv-1-668: ella sorrideva a
quella volgarità. angelini, 1-149: più d' una volta, anche di recente,
, fra gli ozi insulsi ed istenterelleschi d' una corte granducale. 5.
: le due terzine di quel mio sonetto d' amore alla strada nacquero sotto cattiva stella
comune di firenze mi riesce al dì d' oggi d'una snervatezza, d'un dolciato
firenze mi riesce al dì d'oggi d' una snervatezza, d'un dolciato, d'
al dì d'oggi d'una snervatezza, d' un dolciato, d'un floscio tanto
d'una snervatezza, d'un dolciato, d' un floscio tanto miserabile, da vergognarsene
tanto miserabile, da vergognarsene un popolo d' eunuchi, se ve n'avesse imo.
comportarsi o di esprimersi). d' annunzio, iv-2-210: da femmina accorta,
, forse pure di un milenzuccio incaricato d' affari di qualche staticello del continente.
. v.]: 'meletta genere d' insetti dell'ordine degl'imenotteri, della
canonico barpo nostro bellunese ne'suoi ricordi d' agricoltura, al ricordo 15,..
, conv., iv-xxix-ii: sì come d' una massa bianca di grano si potrebbe
parlar di mesenterio e pancreasso / e d' affetti spasmodici e pneumatici /
, onde suol terici, avevan di bisogno d' una buona purga. poi nascere l'
crede che l'essenza del male sia solamente d' affezione ipocondriaca,... intendendosi
, erano altrettanti caratteri 'tipici 'd' una 'tabe meseraica 'avanzatissima.
le donne che vanno a piedi, così d' estate come d'inverno si coprono la
a piedi, così d'estate come d' inverno si coprono la testa, le spalle
: nel ccclxxx anno che i figliuoli d' israel uscirono della terra d'egitto, nel
i figliuoli d'israel uscirono della terra d' egitto, nel quarto anno, nel
« ziu, ch'era la luna d' aprile, secondo mese dell'anno sacro »
equitum alae moesicae ', comandante cioè d' un corpo di cavalleria mesica. =
e profonde, come avvolta da scintillamenti d' elettriche spore. = dal nome del
sf. magnetoterapia. = nome d' azione da mesmerizzare. mesminite,
il colon discendente; 'trasverso'quello che serve d' attacco al colon trasverso, ed è
de'suonatori, il quale dava il segno d' incominciare e dirigeva l'orchestra.
superbo sono concordemente di quatro ductile tube d' oro e quatro suavissimi epifonii, antifonii
': così berzelico denomina un mesotipo d' islanda, mescolato alla scolezite, di tessuto
prima delle quali hanno registrati, a dirittura d' ogni arco, o angolo..
per lo più il pelo bruno-rosso misto d' un grigio chiaro e di nero, colla
dei cristalli (doppia rifrazione, figure d' interferenza, ecc.). =
genere di platelminti turbellari rabdoceli, d' acqua dolce, non parassiti, comprendente una
'neozòica ', ossia dei viventi d' una età media, nuòva e nuovissima.
passi, / e tintinnire il campanello d' oro, / ed un fruscio di pii
bisbigli bassi, / ed un ronzìo d' alte preghiere in coro, / ed una
in coro, / ed una gloria d' organo canoro /... / era
servizio della messa che il prete tentava d' insegnargli. costituzione su la sacra liturgia
bagaglio. ojetti, iii-64: egli [d' annunzio] genuflesso ha seguito la messa
onde ebbero nome le messe castrensi. d' annunzio, vi-794: l'altare è alzato
un nuovo ambulatorio, poi l'apertura d' una mostra agricola e una rivista della
catecumeni e quello degli infermi. -messa d' argento o d'oro o di diamante:
degli infermi. -messa d'argento o d' oro o di diamante: ricorrenze giubil
, i-268: colui che celebrerà questa messa d' oro, dopo cinquant'anni di sante
opere, è il buon vescovo confessore d' italia, geremia bonomelli. -messa
aria la croce mediante una grande spada d' acciaio; la sua comparsa si ripete
funerali né da messe di requiem. d' annunzio, v-1-220: il prete dice
quando per mancamento di sacerdote o d' arredi non è lecito il sacrificare, quella
secondo di cinque messe a cinque voci. d' annunzio, 1-77: [il cherubini
, mottetti: / odor sacro e profano d' incensi e di belletti!
'facendoli andar via da un posto. d' annunzio, i-84: perché non vi
tanto non sa che farsene il parnaso / d' una campana fessa, / e spaventa
'l padre n'avea pui mantelo / d' andar in piaza, overo ala messa.
tema dio; ma che udir più d' una messa / voglia il dì, non
, il tarlé, sia per obbligo d' ufficio in uno stato totalitario, costretto a
gli rovesciò innanzi trenta lire di monete d' argento, dicendo che voleva che tre
mezze le messe, / questo modo d' amare è stravagante. gioberti, 1-iii-534
]: 'servir messa', in altre parti d' italia 'rispondere'; appunto 'rispondere',
. piovene, 7-506: la bontà d' un grande vino... si ottiene
potranno imbandirla a molte messe di piatti d' oro e d'argento; ma che prò
molte messe di piatti d'oro e d' argento; ma che prò alla fame del
• 'crescono [alberi] a foggia d' una lama di coltello, la quale
a rodere le messe dei susini e d' albicocchi. [sostituito da] manzoni,
, le quali portavano in testa corone d' argento e messe d'oro alte un
in testa corone d'argento e messe d' oro alte un palmo.
, miliadusso baldiccione, fior. 100 d' oro, per una messa che fe'colo
confraternita. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 4-40: ancora provegiano
farlo [un desinare] del mese d' ottobre, la terza domenica dopo la lor
coi suoi dubbi. -messa in stato d' accusa (disus. messa in accusa
17: 'deliberazione di messa in stato d' accusa'. la deliberazione di messa in stato
accusa'. la deliberazione di messa in stato d' accusa, prevista dall'art. 12
vittoria di carlo la conservazione della monarchia d' austria, e la messa di lui
su carta quadrettata dell'intreccio dei fili d' ordito con le trame. 26
arneudo, 1093: i manualisti non sono d' accordo nel denominare questa operazione. il
con espressione tecnica tolta dalla lingua viva d' officina; altri... dicono 'imposizione'
ci pare che la ragione non abbia d' uopo di dimostrazione: trattasi di mettere
le ricche sonagliere, trottavano su la via d' isola del liri. = femm
un messaggio; il messaggio stesso; risoluzione d' inviare un messaggiero al duca, che,
una villa, dov'ha bene quaranta case d' uomeni appiede, non di dirmi: -per
5-95: venne [alfonso d' este] famigliarmente a vinegia per purgarsi
parlò brevi parole e spronò via. d' annunzio, iv-2-95: era messaggero uno
il solito messaggero. -messaggero d' amore (anche semplicemente messaggero):
non chiamato, fidele ministro e messaggiero d' amore e diligentissimo investigatore de'più fini
confidente di virginia, altre volte messaggiera d' amore, ed ora di sventura.
ed ei rispose: « un messaggier d' amore ». tasso, n-iv-301: '
stupenda, che loro vaglia non altramente che d' una autentica lettera credenziale appo i miscredenti
: amore sul principio non si serve d' altri messaggieri che de gl'istessi sguardi
ci s'accorge che non si tratta d' un essere di carne, ma d'una
tratta d'un essere di carne, ma d' una larva, d'un'ombra,
carne, ma d'una larva, d' un'ombra, d'un messaggere d'arcani
una larva, d'un'ombra, d' un messaggere d'arcani sgomenti. -con
d'un'ombra, d'un messaggere d' arcani sgomenti. -con valore attributivo.
, i-270: messaggera dei fior, nunzia d' aprile, / de'bei giorni d'
d'aprile, / de'bei giorni d' amor pallida aurora, / prima figlia di
nebbioso vapor sul po levossi, / trista d' ingrati indugi messaggera. fantoni, i-170
/ le perle e il fiore messagger d' aprile. nievo, 983: espero brilla
/... già di rose e d' amaranti adorna, / pendea nell'aria
e dal facondo messaggiero alato / fu d' eloquenza ornato. c. i.
/ messagger di colei, / fiamma d' uomini e dei. idem, i-10-268:
un serpente, lo percuote a'colpi d' ala; quindi, trasportatolo a grande
ode rinaldo il romor solo, / ma d' un messaggio ancor nova più certa.
supposte condizioni alla nomina di zaneto. d' annunzio, i-586: non io vengo
-comunicazione visiva o gestuale. d' annunzio, iii-1-137: dall'ida all'aracnèo
fuoro due mercatanti, l'uno fu d' egitto e l'altro di baldacca si mosse
lo diavolo... infiammò l'animo d' un molto ricco giovane in amore e
. mazzini, 66-114: non perseguitate d' ingiusti sospetti, d'accuse villane,
: non perseguitate d'ingiusti sospetti, d' accuse villane, di messaggi telegrafici inutili gli
37: tanto, irene, più d' iri qui gradita / quanto sarai, qual
di lontananza. -eco. d' annunzio, v-1-234: mi penetra la sensibilità
se forma esisti o ubbia nella fumea / d' un sogno t'alimenta / la riviera
6. allocuzione, per lo più d' importanza rilevante e di tono solenne,
(e il presidente degli stati uniti d' america, detentore del potere esecutivo,
una repubblica, come negli stati uniti d' america, o dall'imperatore come nell'
dal sovrano costituzionale, come nel regno d' italia. vale lo stesso quando il
parole scritte su noi nel vostro messaggio. d' annunzio, v-3-646: io vi offro
e. cecchi, 6-39: ai primi d' ogni anno, il presidente degli stati
fece suo messaggio / all'alto re d' ispagna. iacopone, 43-23: la
vade davante al tuo segnore / e d' esto convenente il facie saggio. latini
, 762: deono dare, dì v d' agosto anno detto, s. ij
gente per fare oste, vennegli voglia d' andare a vederlo e andò in forma
che nuova gente / di gran sembiante e d' abito straniero / vien dal mare a
. carducci, 992: io vengo messaggio d' amore, / 10 vengo messaggio di
. loredano, 217: i mezani d' amori non prostituti, se sono vili
del ciel te visitoe; / non d' angel già, né d'arcangel, mi
/ non d'angel già, né d' arcangel, mi pare: / ma di
, / e. ddi'a lo rege d' onne possanza / ke lo so fillo
, e faremo sacramento in sul messale d' esser sempre l'uno all'altro leale.
frontispizzi di libri, di messali e d' altro. nievo, 57: coi
nel cambiar di posto al messale. d' annunzio, iv-1-159: una pergamena ornata
dio o dell'eterno regno: apostolo, d' attavante e di liberale da verona. ojetti
taluno o taluna aveva tra mano il tascabile d' uno spartito, o il messale d'
d'uno spartito, o il messale d' una partitura. -testo fondamentale (
c. dati, 9-27: biondeggiar d' aurea messe io già rimiro / campi
terra... un dì beata / d' eterne messi. carducci, 516:
inno in voce di mille preghiere. d' annunzio, iv-1-880: dietro la dolce
. gualdo priorato, 3-ii-57: villanuova d' agenois... fu an- ch'
alla messe od a la neve. d' annunzio, iv-1-4: sorrido quando penso
3. per simil. messe d' oro: folta capigliatura bionda.
testa / vide falciata la sua mgsse d' oro / entro il tempio di venere.
il rastrelletto raccoglie, con la rapidità d' una mano, i gettoni; ricca messe
vini italiani e raccolto una messe abbondante d' opuscoli e volantini di vari colori. savinio
non più veduta sorgere / armata messe d' uomini. -forma composita.
cangiando in fieno, / l'alta messe d' amor tronca immatura? cesarotti, 1-xxxiv-117
aspettasse la nostra mietitura di sensazioni e d' idee. 6. ciò che costituisce
. pallavicino, 1-182: né dispero d' agguagliare in questa messe la felicità del
da questo scribacchiamento, da questo resoconto d' impertinenze. gadda conti, 1-260: si
si coglie se non con la messe d' infiniti dolori? brusoni, 587: intanto
, su le tue poppe il mar d' amore; di gioie vi pescai messe feconda
spigò e granì in una copiosa messe d' affanni. bettinelli, 1-ii-68: a strignere
rallegra [il poeta] questo / d' avverse luci, le belle giornate /
grande anche la mia pena come pastore d' anime e grande la mia accidia come
messi felici, / ampia messe si fa d' inimici, / messe eterna - la
fine / soffriranno i messeni il giogo. d' annunzio, ii-79: -arcadi monti,
, ii-79: -arcadi monti, alpe d' acaia, / messenie cime, o
si dava a quelli che avevano grado d' un cavaliere. annotazioni sul decameron,
presso a la cattolica / per tradimento d' un tiranno fello. petrarca, 92-10
. buti, 1-841: messer branca d' oria non era ancor morto,..
et a le sue redi in perpetuo d' una peza di terra arata. guittone
solo di loro ch'era dottore. d' annunzio, iii-1-752: -messer ugo!
tra le mani di coloro ch'erano affamati d' ucciderlo vituperosamente! pieri, 1-26:
autorità e l'infallibilità? egli, che d' autorità non vuol riconoscere né pur quella
-nella formazione del vocativo. d' annunzio, iv-2-1273: in quelle notti di
* messere ', che è nome d' onore, ma non però tuttavia, ma
: sì come 'messere'ad altri nomi d' onoranza prepor si suole alle volte, così
ser ciappelletto -che io ho detto male d' altrui. sacchetti, 137-46: questi
spiriti, come nostro signore il re? d' annunzio, 1-375: ella apparve.
, non sen avveggendo, una lucernata d' olio. pascoli, 1-250: quelli di
o non se ne ricordi o non degni d' esprimerlo o gli paia fatica a specificarlo
e solo / e lo cor dice pien d' angoscia e duolo: / muoviti,
in siena, notaio di alcuno collegio d' arte. -per simil. chi
parte ch'a sedere / sta sola d' ogni membro, com'è solo /
presunzione. bernì, 150: veste d' oro e più non degna il panno f
fagiuoli, iii-85: quel pascermi ogni di d' erba trastulla, / e tanti e
quale messo serva a la dieta arte d' ogni cosa che pertiene ad officio di
badessa che voi avete una vostra figliuola d' anni xim e che la volete quine
coteste famigliari messette al marito magnanimo. d' alberti [s. v.]:
, xxxiv-162: io vengo delle parte d' oriente / e cerco di trovare el ver
/ e ascese a le città liete d' ulivi / giovin messia del popolo gesù,
di una missione nei confronti del popolo d' israele; datodapprima a re e profeti,
per me novella e passata dalla credenza d' un futuro messia alle verità del vangelo,
che, riunendo e liberando il popolo d' israele, gli desse gloria e felicità.
re gli porteranno tributo... d' oro pesante e d'argento contato.
... d'oro pesante e d' argento contato. 3. per estens
siciliani presero garibaldi per un messia. d' annunzio, iv-1-863: -no, signore
7-316: parlò di allan kardech come d' un novello messia; definì lo spiritismo
. gobetti, 1-i-293: un partito d' opposizione deve avere due programmi pratici:
moretti, vii-761: lei aveva bisogno d' una certa varietà d'amici, dell'
lei aveva bisogno d'una certa varietà d' amici, dell'amico pensoso come dell'amico
evitare la realtà degli altri, fingendo d' aspettarla sempre e non riconoscendola mai.
di dottrine, di convinzioni, di stati d' animo che, fondate sulla rivelazione divina
culminare nella stipulazione di un nuovo patto d' alleanza fra dio e israele, da
sacerdote; dopo il rifiuto del popolo d' israele a riconoscere in gesù il messia
, il messianismo costituisce il punto centrale d' incontro (nella profezia) e di
di voce: « ego vox ». d' annunzio, v-2- 137: incrollabilmente
67: vi si vede una tavola d' un grande e grosso sasso lavorato in
lo stivalone della gamba destra, i gemelli d' oro nei polsini, lucidi; la
ghislanzoni, 1-31: fra le monete d' oro figuravano ancora le pezzette, gli
al periodo compreso fra il 19 giudigi d' una messinscena spettacolosa! eravamo quarantadue,
sarebbe potuto immaginare di meglio, se d' annunzio od e il 19 luglio
bel giorno / del vital messidoro. d' annunzio, iv-2-36: cespiti di rose
, / del buon frumento da le spighe d' oro / maturanti in silenzio a cento
. govoni, 800: tutto è d' oro nel sol di messidoro. valiini,
poco. corazzini, 4-211: un filo d' oro, / ignoto a questi nostri
bel messidoro del rinnovamento francese, sono d' accordo. = dal fr.
messi ': voce coniata da fabre d' eglantine nel 1793. messìfero,
macchinosi e inumani, avessero avuto bisogno d' una messinscena indiospagnola: cassapanche ricoperte di
lato il carro funebre a guisa di scorta d' onore. -paesaggio o fenomeno atmosferico che
a uso anfiteatro; il tutto velato d' arazzi. p. petrocchi [s.
, amico, voi nom pone / d' alcun filosofo aver 'nsegnamento; / porgieavi
/ porgieavi ver la vostra mesione / d' aver di me cosi 'l conoscimento.
piatto per di sopra obbedire a'moti d' una calamita mossa rasente il fondo di quel
nel consueto atteggiamento dei morti, il cadavere d' un vecchio, con la barba messa
di quadri moderni che erano nella casa d' una collezionista di grido. la casa
espressioni come messo a, con o d' argento, oro, porpora, ecc.
. morelli, i-106: a'dì 25 d' ottobre 1432, si donò a micheletto
del comune, riccamente fatte e messe d' ariento. alamanno rinuccini, 1-251: a
di serpente, / con certi macometti messi d' oro. nannini [ammiano],
inanzi, solo sedendo su un carro messo d' oro. gonzaga, 28-97: ne
ad oro, / da mastri eletti e d' ogn'intorno cinta / d'arazzi intesti
eletti e d'ogn'intorno cinta / d' arazzi intesti di più sete e d'oro
/ d'arazzi intesti di più sete e d' oro. d. bartoli, 4-2-11
altissima torre, tutta di fuori invernicata d' azzurro e messa ad oro. temanza,
e fregi e capricciose pitture e arabeschi d' oro. idem, 2-4-5: i cavatori
tutta coperta di raso bianco, con brocche d' ottone messe a disegno.
. inventari, 1-217: dodici tazze d' ariento usate, di libbre vii
, v'è una non piccola parte vuota d' abitatori. 9. attuato, fatto
assai più bianco / che non è nieve d' alpe pur mo'messa, / si
rettor., 144-$: non sia credenza d' alcuno che, sì come dicono gli
umilmente il priego: / ed el d' ogni, merzé par messo al niego.
messa all'estremo da'griati e schiavi d' ottavia, che, fattisi chiamar plebe,
anelante, in vista afflitto / in atto d' uom ch'altrui novelle amare / porti
passavano e il messo non giungeva. d' annunzio, iii- 2-191: noi saremo
/ così lungi che, a vespero d' un giorno / fugace, trapassarono il
/ fugace, trapassarono il confine / d' eternità e senza riconoscerlo / entrarono nei
togliendo donna, ci sarebbe di bisogno d' una schiava; che ho la margherita
e quando ben fussi, n'aresti bisogno d' un altro messo, però che la
l'ombre il suo casella adocchia. d' annunzio, i-586: quando in terra
antonio da ferrara, 181: poi lì d' astrologia un messo venne, / che
messo / del gran re di parnaso e d' elicone. -per anton. il
fedelmente esercitato a norma della pia intenzione d' essi augusti,... operavano essi
detta arte,... sieno tenuti d' andare a onorare l'uficio del tale
qualche amante e sia rimasta con lui d' accordio, non si potrà per questa
riferir il mio messo. -messi d' amore: gli occhi o lo sguardo di
conteso, / fuor ch'a'messi d' amor, ch'aprir lo sanno [il
. petrarca, 325-20: muri eran d' alabastro e 'l tetto d'oro, /
muri eran d'alabastro e 'l tetto d' oro, / d'avorio uscio e fe-
alabastro e 'l tetto d'oro, / d' avorio uscio e fe- nestre di
/... / inde i messi d' amor armati uscirò / di saette e
gli occhi siano quelli che sono i messi d' amore, notate quei d'anichino,
i messi d'amore, notate quei d' anichino, quando giuocava con madonna beatrice,
, come sciai, / che pena d' ambasciata non ha il messo. proverbi toscani
castelvetro, 4-319: negli alberghi publici d' alamagna alle tavole da prima si pongono
'portata in tavola ', nome d' azione da mittère 'mandare '; cfr
mietitore. trissino, 2-1-227: d' indi legate fur trabacche e tende /
dotta, lat. messor -fìris, nome d' agente da metère 1 mietere '.
: il re fa sigillare la cave d' onde tirano le pietre per fabricare, con
, con rigoroso bando di non potersi d' alcuno fabbricare fin dopo la messura dell'
dotta, lat. tardo messura, nome d' azione da metère * mietere '.
/ l'era morta di tisi ritornata d' una / villeggiatura d'educande.
morta di tisi ritornata d'una / villeggiatura d' educande. 2. provando una
] tenevi alta la sua bandiera [d' italia] mestamente tremolante di su'bastioni
nulla di buono. = nome d' azione da mestare. mestanza,
, 180: se 'l cavolo d' uno convento di frati con quelle onghie mestassero
/ picchiar mestare il duttile piallaccio. d' annunzio, ii-325: ah, che
della polizia, penò poco a convincerli d' inconseguenza, a far loro palpare la falsità
innocenzo iii], non che nelle cose d' italia, in quelle delle più lontane
/ più ciarlieri di euripide almeno / d' un buon quarto di miglio?
al mento, / e un paio d' occhiali al naso, all'uom che mesta
conciliarsi, invidia ed ira, / che d' ordinario è di chi mesta il frutto
chiap- polavan sempre tra loro quel po'd' emolumento di ven ticinque scudi
i piccoli dei fagiani] con farinata d' orzo ben mestata e intrisa con vino
innanzi tutto che ci sia un complesso d' idee comuni, che costituiscano come l'anima
politico giovanni giolitti (1842-1928). d' annunzio, v-1-44: chiamarsi italiano sarà nome
accorsi [fra i garibaldini] procaccianti d' ogni sorta, e mestatori, e gente
pescar nel torbido. = nome d' agente da mestare. mestécca,
segolo, no trovi pezor cosa; / d' ognunca criatura este contrariosa, / no
, mescolati tutti in un corpo e d' un color solo; e quando la
quale è un terzo colore, fatto d' altri vari colori, come più piace a
, piglierete della biacca, della terra d' ombra e del nero e, mescolati insieme
è anche questo a mestica verniciato. d' annunzio, v-2-582: la tavolozza è
o in altra carta, se il campo d' essa tavola o tela, da'pittori
esse l'idea di tutti gli stromenti d' un torno, di tutti i ferri di
mestica assai grossolanamente fatta di luce e d' ombra. 3. cosmetico, belletto
. tecchi, 15-20: ecco tinsalatina d' ogni mese, che piace ai frati,
. e sia demenatu cun suficiente alume d' ovo, mestecatece suficiente pelu de leporu,
, erbette odorifere tagliate, del rosso d' uovo e, mesticatele tutte insieme con
cerase, se li aggiunge un secchio d' acqua bollente e due libre di mele,
imitazione alcuna prende, seguendo i precetti d' orazio, non come mero traduttore il vedrai
carta meglio contrafàre che mesticando la terra d' ombra con un poco di terra rossa.
3-8: fu abbeverato [cristo] d' aceto misticato con fele e mirra amarissima
colori, l'industriale. = nome d' agente da mesticare1. mesticciare, tr
è fatto risparmio né di carminio né d' oltremare, che sono i colori più costosi
secondo me, pigliandola troppo di petto col d' annunzio, desti troppa importanza a cotesto
, sm. pitt. spatola di lamina d' acciaio, sottile e flessibile, con
il molossi e il tommaseo, come voce d' uso in toscana, dichiarandola * che
io non veda anzi quanto v'è d' inetto di grossolano di sudicio di ciarlatanesco di
è in parole. quella ch'è d' opere son i mestieri che l'uomo adopera
90: nel mugello ha gran quantità d' uomini e, secondo contadini, sono orrevoli
arte militare], li quali si vergognerebbeno d' esercitare altro mistièro. cebà, i-7
mestiere può e deve sollevarsi a dignità d' arte; in ogni arte più bella
il mestiere da re, se re d' anima servile o tirannesca. nievo, 1-175
l'altro, un modesto peculio. d' annunzio, iv-2-96: nel suo corpo e
chi esercita un'attività manuale; prestazione d' opera, servizio. francesco da barberino
che si appellano « veadores », d' un cancelliere, due procuratori di polizia
della parte guelfa e delli lxxii mestieri d' arti. lud. guicciardini, 3-58
è di buona creanza e molto abondante d' ingegno, e ciò si vede in
ciò si vede in sapere ella lavorare d' ogni sorte mestiero di ago, senza
il più facile, e lo abbracciai. d' azeglio, 4-138: baiardo,
'; e quando rubava i monumenti d' italia, e vendeva venezia, faceva
in ragione dell'enorme diminuire de'tessitori d' un tempo datisi tutti o quasi al
a lodi col suo grado nella scuola d' equitazione militare come istruttore; il che
un altro fece cherico, e così fece d' altri mistieri. boccaccio, dee.
di queste scale dava l'appartamentino il mestiere d' autore è il solo per cui non bisogna
, sentendo trattare da scribacchini degli d' ogni mal'arte giucator devenne / e de
le piazze, sono spoletini. f. d' ambra, riche che risultano necessarie
giurava che il mestiere sempre in diffidenza d' esse loro perché, come questi è non
sì ben era aiutato dal mistiero. d' annunzio, iv-1-116: paolo caligàro era
tutta la sua arte era fatta d' ogn'uno si espongono liberamente, vestite o
domenico, 32: poiché il vescovo d' oxima... in questo donata
, al cannezia un celebre pittore / d' un merto singoiar nel suo pavese, 10-192
., 52-7: morendo poi l'arcivescovo d' arli, / ch'era del re
mia tempio nocchiero / tien per tonde d' amore il fren sì stretto / che
per dirigere il metodo, copiosissima serie d' osservazioni per vedere la catena et il
commedie, festini, lunghi pranzi, giuochi d' immobili, scuole d'oziosi, studi
pranzi, giuochi d'immobili, scuole d' oziosi, studi di pura contemplazione, mestieri
nulla che non rientrasse nel mio mestiere d' amoroso. palazzeschi, 1-289: conto le
fui servo e fui tra gregge 1 d' ancelle avolto in feminil mestiero.
cavaliere nei confronti della dama; servizio d' amore. chiaro davanzali, 89-2:
cherer merzé t'acolga acanto. trattato d' amore, 12-21: bench'i'ne
alquanto intralasciato, / non ho ubliato d' amor lo mistero. 11.
forza strainero / lo core umano da vertù d' amore: / cioè, contraro afanno
cioè, contraro afanno, / briga d' alcun mesterò, / con lor s'
bencivenni, 4-37: questo dono [d' equità] insegna la ragione, cioè che
chero / da voi, valente rosa fresca d' orto, / che voi diciate ch'
toglie e poi la mena, / libera d' ogni pena, / a te veder,
/ a te veder, che più d' altri gli piace. piero da siena,
niuna persona che vada ad alcun mistiere d' alcuna persona morta di fuori di fiorenza
del verso solo, / ma già d' altro mistero / sai che non vai guero
[servio tullio] s'ingegnò ancora d' aggrandire il dominio con la prudenza e
più tempo arei di mestiero che quello d' una lezione sola. soderini, i-364
: la prima volta che una truppa d' uomini s'unì per uccidere qualche fiera
dei troiani crescesse troppo più che la sicurtà d' i vicini non avea di mestiero.
anché in senso di lode familiare, d' uomo pratico, anzi bravamente esperto. d'
d'uomo pratico, anzi bravamente esperto. d' avvocato, di maestro, d'artista
. d'avvocato, di maestro, d' artista, che sa bene il fatto suo
della vittoria testé guadagnata e l'impazienza d' usarla e una certa rivalità di mestiere
, / no v'è mester plui d' aver tanta freza. faba, xxviii-9:
ripa sesta, / mestier li fu d' aver sicura fronte. ser giovanni, 3-200
rancide, molli e pendenti, a uso d' una cagna ben ben vecchiotta. gaudiosi
, / ed ordinate un nobile apparecchio / d' un bel convito, come fa mestieri
a noi fa molto più di mestieri d' audacia, se pure bramiamo di salvare
mi mandorno dietro in poste quel traditore d' ascanio, il quale conparse in su-la mezza
molte possono, e debbono essere le parti d' italia, cui simili comunicazioni accelerate facciano
costui fa mestieri... / d' un altro vero andare a la radice.
e ad allevare e a fare mestiere d' arte e mercatanzia -farne una fonte
in osmo, un certo baccillere d' urbino, che faceva professione di ridersi allo
da me con finezza, se non d' ingegno di giudizio, le regole dell'epopeia
15-215: che è egli mai la sentenza d' un giornalista? l'opinione d'un
sentenza d'un giornalista? l'opinione d' un mondo che, e per ismania di
santa vergogna dio considerando, per mestiero d' angeli, subitamente gli fece trovare dall'
ma fabricata a tempo, per misterio d' angeli, la quale torna poi nella sua
qualsiasi cosa, o di nobile o d' ignobile apparenza, dell'usare artifizi a
1-664: in mezzo a tanto imperversare d' infamie essendogli stata appiccata [a mazzini
v.]: 'chi fa più d' un mestiere, l'acqua attinge nel
di pepe io m'era avvezzo, / d' affaticarmi e mai buscar un cazzo.
ant. mestìcia), sf. stato d' animo di profonda tristezza, di depressione
.. tu non mi desti el bacio d' amicizia: / costei, poi che
non tanto per cagion nostra, quanto d' altra persona amata da noi caramente; sì
camminava già con tristo presentimento in cuore, d' andar a sentire qualche sciagura. mazzini
possibile concepire l'idea di mestizia. d' annunzio, iii-1-1078: lo stesso avversario del
empirono la corte di grandissima mestizia e d' infinito terrore. marini, iii-71:
e di dubbio, di serietà e d' allegria, di gaiezza e di mestizia,
ventre, mestizia, pallore e difetto d' appetito. 2. disus. intensa
come, vinta d' avarizia, / per prezzo abbia a lasciar
: senza ogni sorte di mestizia e d' angoscia d'animo, non sarebbono i
ogni sorte di mestizia e d'angoscia d' animo, non sarebbono i dannati propiissimamente
di questa città mi percuote, misto d' una mestizia e dolcezza di memorie e d'
d'una mestizia e dolcezza di memorie e d' una espansione di gratitudine e amore.
/ di sorrisa mestizia in caldi tocchi / d' una voglia di pianto.
ribattè. e. cecchi, 2-223: d' alcune il volto si componeva a mestizia
al passeggierò quell'aspetto di solitudine e d' abbandono, s'aggiungeva l'orrore e lo
garda alla destra cala le nere ale d' una sua gran cuffia monacale su cotanta
s. ferrari, 328: muore d' intorno un suon di romanelle / ne la
l'eterno con la ferma / mestizia d' ogni lato. -carattere triste,
tracia, comparvi nell'arena militare armato d' armi brunite con sopraveste di velluto nero
di lui, / ma di dolor, d' affanno e di mestizia. -essere
corrucciato, tetro, risentito. d' annunzio, i-430: eran l'ore in
. che si trova in uno stato d' animo di tristezza dolente e rassegnata,
, 27 * 177: cavalcando d' uno in altro monte, / ecco terigi
, 3-111: ivi le donne / d' ilio, com'è fra noi rito solenne
avea la mesta, / né amor d' amiche la povera tosa. moravia,
di stuol che scuri adopra in vece d' arme, / mosse l'antico piede trasferendosi
e l'amore, il mesto ingegno / d' arti novelle a consolar si diede.
non i ritrosi, non i liberi esponitori d' ogni loro concetto, non quelli che
): nella sua persona ei mostrava d' essere storto come una esse maiuscola; e
leggiero di superiorità, da una sfumatura d' orgoglio, proveniente forse dalla esperienza di
nel veder cose impensate, / dava segni d' orror, di maraviglia. g.
.); che provoca uno stato d' animo di depressione o di turbamento;
e m'em- piro di lagrime e d' orrore. c. i. frugoni,
nella perdita del collega, la perdita d' un amico. e questa è la
al tornar del sacro giorno / noi d' arcadia abitatori, / alma dea, facciam
, / di ricche gemme adorna e d' auree vesti, / corteggiata da'musici stromenti
mesto tramonto / empie di lunghe striscie d' oro il cielo / e la campagna di
e la campagna di confusi suoni. d' annunzio, i-24: la luna spargeva tra
un colloquio leggero, / mesto come sospir d' amante, armonico / quale un canto
amante, armonico / quale un canto d' omero! bacchetti, 9-120: in
un silenzio, un orror, che d' alto duolo / m'empie, e gli
. a. sacrati, lvi-426: cinte d' oscuro vel l'eccelse cime / veggio
; né le città fur meste / d' effigiati scheletri. tommaseo, 11-88:
, 1-237: per chi guarda dalle sbarre d' una prigione, il cielo è mesto
rossastra, i muretti petrosi, tutto appare d' una mesta limpidezza.
e schiva / fatta di giochi e d' ogni lieta vista, / non ti spiacciano
cozzovina e tempesta, / nel pian d' anghiari e pietro micheletto / mi fecer tal
e cinto / di sanguigni vapori entro e d' intorno / non mostri ne la fronte
la fronte assai distinto / mesto presagio d' infelice giorno. leopardi, 5-31: le
, tal che ne scolava un grosso filo d' acqua, col quale andavano ricercando ogni
stemprarla [la cioccolata], si servì d' una mestola e d'un pentolino.
, si servì d'una mestola e d' un pentolino. b. del bene,
piazze con una mestola enorme di legno. d' annunzio, ii-325: schiavi / faticosi
buono, non se gli levar mai d' intorno con la cazzuola, ovvero mestola o
nervose le quali avrebbero potuto servir benissimo d' insegna sopra un magazzino di guanti.
specie di coltello, per lo più d' argento, a lama corta, larghissima,
. bot. region. plur. fico d' india. 0. targioni tozzetti,
0. targioni tozzetti, ii-425: fico d' india. mestole. -cavolaccio, mestolaccia
. cladodio largo e carnoso del fico d' india. bechi, 2-290 mestole spinose
bechi, 2-290 mestole spinose di fichi d' india, serpenti mostruosi di 'cactus
gli usciva di sotto se non sorbottato d' una santa ragione, e'fu da
alisma (alisma plantago aquatica). d' alberti [s. v.]:
al muro, con buchi per uso d' infilarvi mestoli e frullini. =
faldella, 2-214: succiò una grossa mestolata d' acqua. serao, i-214: lui
/ bella donna e crudele, or d' onde aveste / mai cagion contra me d'
d'onde aveste / mai cagion contra me d' ira e di sdegno, / ch'
, nel minuto lavoro di rinzaffo e d' intonico. d'annunzio, iii-1-964: la
lavoro di rinzaffo e d'intonico. d' annunzio, iii-1-964: la casa magna /
il mago beve a quegli immensi / mari d' azzurro, e scivola di mano /
, esultarono nel vedersi offerto il pegno d' una protezione tanto utile in ogni occorrenza,
tenere il mestolo... al giorno d' oggi... è un affare
. pananti, ii-281: si dice d' una donna lunga lunga, asciutta asciutta
, ma tradisce / e vende carne d' altrui, afferra il mestolo / anzi che
« non ti fidare di quel mestone d' ernesto ». crusca [s. v
dama stata travagliata da una fortissima passione d' animo mentre si ritrovava attualmente con i
dona ad essere mestruata intorno l'età d' anni quattordici. -sostant. cavalca
sono più lorde che panno mestruato. d' annunzio, iii-2-129: -sei lorda come
vita sordida, mestruata, / che d' ogni regina fai serva, / d'
d'ogni regina fai serva, / d' ogni sognata immagine terrore. 3
costituendo sostituti patologici delle mestruazioni. d' alberti [s. v.]:
queste cose senza lesione insigne e costante d' alcuna azione o vitale o animale.
brione. marino, 13-51: punte d' aguzzi chiodi e sangue e mestri /
che non entri l'urina e lo sterco d' ogni genere d'animali, fino i
urina e lo sterco d'ogni genere d' animali, fino i menstrui delle donne da
materia alcalica, impregnando una quantità uguale d' un mènstruo acquoso e d'un mènstruo
quantità uguale d'un mènstruo acquoso e d' un mènstruo vinoso, verrà a rendere
sia appuntata. capilupi, 50: se d' onor tanto / parve già degno,
secol nostro, / perché ancise la fiera d' erimanto, / chi potrà mai con
e se ne fa pani a similitudine d' una meta. tasso, n-iii-1108:
meta di romolo, ritratta a modo d' uno diamante punta, gira da piè braccia
una fortezza, posta sopra una costa d' uno asprissimo monte, la meta di cui
costarebbe più di 150. 000 di fiorini d' oro. 2. archeol.
e cerchi e mete e cento palme d' oro. c. bartoli, 1-307:
vasto quant'è lo stadio, egli d' un occhio / l'ha misurato. ecco
corriamo a la città ch'è mèta / d' ogni nostra vittoria? imperiali, 4-95
vicina, e sperando che, prima d' arrivarci, troverebbe mutata, almeno in
sospingonsi veloci al par del vento? d' annunzio, iv-i- 118: carbonilla
gambara, 1-453: spesso a'piè d' un olmo... / era una
del creato sospinse oltre le mete. d' annunzio, ii-1086: perse il figliuol primo
, dopo immortali viaggi. -mete d' èrcole o d'alcide, estreme o ultime
viaggi. -mete d'èrcole o d' alcide, estreme o ultime mete:
, estreme o ultime mete: colonne d' èrcole (v. colonna, n.
: andrò presso a le mete / d' alcide adunque o d'alessandro a l'are
le mete / d'alcide adunque o d' alessandro a l'are? marino,
di popolo: è questa la via. d' annunzio, iii-1-1074: la sua mèta
altre. -destinazione. cecco d' ascoli, 727: in ciò peccasti,
garzon ben degno / la fece meta d' ogni suo desio. 7. condizione
sia ipso facto in pena di privazione d' uficio. sommario degli ordini pertinenti agli
, soldi cinque il boccale. statuto d' ameglia dell'anno 1596 [in rezasco,
ora sia ristretto alla sola lombardia. d' azeglio, 4-iii-321: ciò che stabilisce il
arrivo o una destinazione. d' annunzio, iv-1-74: egli andava errando senza
. attribuito a petrarca, xlvii-293: d' esto parlare non facciamo meta, /
ben miro in ogni canto, / servi d' amor, le belle donne amaro.
campania, * 19-9: in stato d' innocenza il corpo umano / tenea gli
ogn'or libera e lieta, / d' ogn'altra signoria passar la meta.
a freno, reprimere (uno stato d' animo, una reazione emotiva).
me gradita, / se non posso d' amor, le mete estreme. pananti,
la povertà, compagna spesso de'gran- d' ingegni, non precideva il suo corso.
di loto. michelangelo, i-127: d' intorn'a l'uscio ho mete di giganti
ch'io schiaccio sugli scalini sono méte d' uccelli ammonticchiate e incalcinate.
poeta, / com'io, sia coronato d' una meta. 4. dimin
dal padre, fratello o altro parente d' essa, mediante il prezzo che si
meta, mephium, methium nelle leggi d' essi longobardi, voce che i chiosatori
debitori della compangnia in fior. 245 d' oro s. io d. 8 a
confinante a quello della chiesa, e dichiarato d' avere in pronto il danaro per ciò
tristano beve metà dello sciroppo, convinto d' andarsene al mondo di là. isotta
, la maggioranza assoluta dei votanti. d' annunzio, v-1-131: ogni cittadino può essere
v'ho scritto perché tutta la giornata d' ieri e metà dell'oggi sono stato io
amicis, i-470: non è amico che d' una metà del nostro io; detesta
tutte le forze del suo spirito. d' annunzio, v-1-232: mi sembra di
altra metà s'incavava in un fosso d' ombra. 5. con uso
deledda, ii-542: una figura smilza d' uomo ancor giovane, vestito di frustagno
bartoli, 43-1-234: una grossa armata d' aceni, entratavi alla metà del mese passato
la pompa e la civili- tade. d' annunzio, iv-1-127: erano nella villa sciarra
supera l'imperio, i regni de'prìncipi d' austria l'antica potenza romana.
quanti moccoli ricoglieva in tutto l'anno d' offerta non valevan la metà di cinque lire
un ortoacido per sottrazione di una molecola d' acqua. = voce dotta,
e alle immagini di cui quelle opere d' arte sono intessute, aprono la via a
. v.]: 'metàbole': movimento d' ogni soldato della falange, con cui
. v.]: 'metàbole': passaggio d' uno stato morboso all'altro, ossia
metabolicamente, per cosi dire, come d' ordinario si fa. = comp.
cui molecola si ottiene eliminando una molecola d' acqua da quella dell'acido borico.
metacèntro, sm. marin. punto d' incontro ideale fra la retta che
orazione, che son fatti dal concorso d' asprissime lettere, come è il '
della, / e'non s'aspetti d' esser condannato / nel mezzo quarto o
., 1-72: in una metadella d' ottimo vino mosto, in prima che bolla
prima che bolla, metti otto oncie d' assenzio pesto e legato in uno panno lino
carbone togli una scudella o catinella grande d' acqua o vuoi metadella a modo di
. morelli, 399: egli bevve più d' una metadella e mezzo tra vino e
, alla prima botte che io detti d' intoppo, l'empiei d'un buon vino
io detti d'intoppo, l'empiei d' un buon vino. allegri, 257:
92: la filosofia positiva si propose d' annientare la metafisica. b.
principali signori e de'più ragguardevoli ingegni d' inghilterra; e stato un poco ascoltando
della mente. -come disciplina d' insegnamento o di studio. bisticci,
una manata di sozzura e una tanfata d' infezione, per soffocarvi, o sciame d'
d'infezione, per soffocarvi, o sciame d' insetti, se gli ronzate d'intorno
sciame d'insetti, se gli ronzate d' intorno, quando egli inchinato su 'l suo
si risolverebbe in fumo, perché, prima d' approntare le loro forze, l'impresa
, 1-xxx-341: se il benefizio è d' un genere che non possa pagarsi o
mentre dall'alto de'cieli la voce d' un vecchio servitore mi cantava le immortali
risposto al sofista che si alzò sui trampoli d' una sua magra metafisichetta ad assalire la
trapportare da luogo a luogo un monte d' ismisurata altezza. galileo, 3-1-149: se
pensiero. salvini, 39-iv-148: l'errore d' aristotile nacque dal discorrere delle cose fisiche
il panteista non può concepire altra sorta d' infinità che la discreta e numerica:
. ei raccoglieva in tre, eccesso d' analisi psicologica, gravezza di preoccupazione metafisica
in ricerche che vanno oltre l'esperienza. d' annunzio, iv-1-878: la loro miseria
dare dei fenomeni spiritici. che biologia d' egitto! bisognava
bini, 1-65: chi è convinto coscienziosamente d' un sistema cattivo, vive tranquillo come
cattivo, vive tranquillo come chi è convinto d' un buono; non esiste fra loro
sbarbaro, 5-122: nella sala piena d' echi, la tavola imbandita di frutta di
frutta di maiolica con tutte le sedie d' alta spalliera accostate, mi faceva fantasticare
dal calen di maggio e dalla bara d' una fanciulla incominciato si leva più che
fanciulla incominciato si leva più che umano d' accanto al cadavere di folco portinari e
immagini... del giovane in traccia d' amorosi e poetici piaceri, dell'adulto
non m'ero mai ritrovato nel luogo d' un contrasto morale dove l'arte che ci
esclusa; e con la sua disperazione d' attaccarsi a qualcosa di sensibile ed affermarlo
. ferrari, ii-208: la rivoluzione rimase d' un tratto spogliata e fermata; il
legie umana. varchi, 8-2-46: d' amore trattano non solo i naturali,
anzi già sa, povera piccina, d' antiquato e s'incammina a raggiungere nell'ombra
avanguardia, contraffaceva il repertorio dell'ironia d' alta scuola anglo-francese, fu sostituita, con
metafisiche che sono il vanto dell'arte d' oggi. de pisis, 3-71:
... uscita dalle mani, d' uno di que'buoni figliuoli, venne a
1-313: c'è stato il caso d' un mezzo scemo, che, avendo ricevuto
i due bernoccoli metafisici dal bel sole d' italia. 9. spreg.
magnificenza al parlare: figura che merita certo d' esser nominata la lingua delle muse.
di consuetudine: e per esse il sapor d' una lingua si distingue da quel dell'
.. alcune finalmente son dette metafore d' arte, cioè trovate da ciascuno speciale autore
ne la poetica un non so che d' allegoria; ma intende per allegoria la
: « passa la nave mia colma d' oblio ». tesauro, 2-216: tratteremo
a effetto, di presa sicura. d' annunzio, iv-2-594: -oh miseria! -esclamò
anche i fiori incominciano a diventare simboli d' una cosa o metafore di un'altra,
pesto ', che vuol dire star male d' una cosa, tratto dagli ammalati che
per metafora quando uno s'è guasto d' una persona: 'egli ne sta a pollo
pessimo gusto, sotto cui appare il barlume d' una grand'idea. nieri, 2-273
l'uomo una bolla o sia un sonaglio d' acqua, ha voluto far intendere la
, sia pur metaforicamente, all'angel d' inferno una virtù naturale per riuscire a
dell'onore è manifesta; onde fia bene d' andar investigando quella dello splendore. e
tommaseo, 10-i-87: ecco due voci d' uso metaforico, adoperate in istraordinario,
: molte figure metaforiche o proverbiali e d' altra spezie si adoperano per ciascuno in
dice girigonza; né pare a noi d' intendere una qualità di cosa, ma essi
un sentimento (un cenno, = nome d' azione da metaforizzare. un gesto,
metaessere lui l'immagine e il verbo d' iddio padre. fulminurico: trimero
borgo da loro abitato per forizzare stati d' animo di affanno o di gioia dell'animo
a cui sia stata sottratta una molecola d' acqua mediante riscaldamento. =
uso iper-strutturale di modi di linguaggio capace d' inventare meta-linguaggi dove la struttura è operante
pasolini, 8-276: ogni opera d' arte è metalinguistica (jakobson).
dare a cotesta infame congrega di tiranni d' impostori e di falsari la soddisfazione di
rame purissimo, unito a minor quantità d' altre sostanze metalliche, in proporzione diversa
soderini, i-118: correggere tacque metalliche e d' altra maniera de'bagni, perché le
una dozzina di individui a far un rumore d' inferno con trombe, campane ed altri
g. chiarini, 24: sciolta d' ogni legame, / invisibile vola /
mano, se le mie labbra rischiano d' incontrare la freddezza metallica di quell'anello
una colata di * metalli liquefatti. d' annunzio, 1-74: la capelliera metallica di
marinetti, 2- iii-25: il tramonto d' autunno sulle acque metalliche dell'olona veste
metallico, con gli olivi sopra e d' intorno. fucini, 442: dall'altro
, le quali non si possono scrivere. d' annunzio, iv-1-301: le pesanti vetture
alberi dai rami sfrondati, nel mare d' un grigio metallico flagellato dal vento.
di quelli belli verdi, con ali d' un verde-cenere metallico da ricordare le bruniture
il viso giallognolo della contessa s'irraggiava d' un roseo riflesso. di giacomo,
tranne, improvvisamente, l'eco metallica d' un martello di fabbro ferraio, che
suono, un rumore). d' annunzio, iv-2-694: trasalì, riaprì le
rotonda, metallica ed espansa, percorse d' un tratto l'onda sonora dell'
lascia trapelare le reazioni, lo stato d' animo di una persona (l'occhio
poniate cura... alle acque che d' essi monti nascono, quali, oltre
al gusto ancora un sapore metallico. d' annunzio, v-1-367: inasprita dal sapore
. cattaneo, ii-2-267: nelle monete d' oro, d'argento, di rame,
ii-2-267: nelle monete d'oro, d' argento, di rame, vi sono due
con essa indifferentemente e alla pari monete d' oro, quando il complessivo ammontare della
, noi la trasportiano dagli architetti. d' annunzio, v-3-677: un acciaio di
fendere una celata di diamante, riconosciuto d' inimitabile tempra, vanamente fino a oggi
molecola si ottiene sostituendo in una molecola d' allile un atomo d'idrogeno con un
in una molecola d'allile un atomo d' idrogeno con un gruppo metilico.
ho avuta la sorte di far acquisto d' una [medaglia] g. cornelia supera
] di piombo, le saette e d' oro / fuse nella faretra e smunse e
. sono tra i migliori mantelli. d' annunzio, v-1-369: era sauro affocato
passando dall'ombra al sole sembrava fuso d' un caldo bronzo abbondante di rame.
di dare a quel tal corpo l'aspetto d' un metallo 0 di renderlo conduttore della
cecchi, 5-360: si pensa al ramoscello d' oro di pro- serpina, del quale
cecchi, 3-157: più che l'interno d' un tempio, si direbbe un lembo
operazione di metallizzazione. — = nome d' agente da metallizzare', voce registr. dal
, la metallizzazione delle arterie, [d' annunzio] ne abusa [di cristo]
= dal fr. métallisation, nome d' azione da métalliser * metallizzare '
, viii-78: è più fine / or d' ogn'altro metallo. monte, xvii-287-147
lasciai la corsa e venni al pomo d' oro. / ché quel metallo in vista
si muta ogni qual volta, a cagion d' esempio, un pezzo di metallo di
si è cacciata per la testa la fantasia d' imparare le nuove invenzioni delle leghe e
liquefatti massi / e di metalli e d' infocata arena / scendendo immensa piena,
e ricoperse / in pochi istanti. d' annunzio, iv-1-140: una forte corrente elettrica
o di metallo, rimasa per memoria d' alcuno valente uomo, si dissimiglia ne
perfino nelle poesie che più si risentono d' altri esempi. 7.
esempi. 7. persona d' animo insensibile, dura di cuore,
molle, un rigido metallo, / che d' ogni oltraggio uman vive securo, /
, voce che pare un campanello, voce d' oro... così si dice
/ rischiarar col febeo vivido fuoco. d' azeglio, 1-291: parlano una lingua
il metallo / di quella voce tìntina. d' annunzio, iii-2-206: una meravigliosa purità
. arald. metalli: i due smalti d' oro e d'argento. 12.
metalli: i due smalti d'oro e d' argento. 12. chim. metallo
spiegò la pestifera bottega. quivi era d' ogni ragione spezierie, piastre di metallo piene
corde di strumenti musicali] ve ne ha d' ottone o d'altro metallo;
ve ne ha d'ottone o d' altro metallo; gli altri, di animali
da cui il sole traeva faville. d' annunzio, v-1-321: la grande buccina
effettua la saldatura. -metallo d' apporto \ v. apporto, n.
un terzo di argento; lega naturale d' oro e d'argento (cfr. elettro
argento; lega naturale d'oro e d' argento (cfr. elettro, n.
due terzi di rame e un terzo d' argento; ed è il più fine,
di due terzi di rame e un terzo d' ottone, che si fa secondo l'
si fa secondo l'ordine e modo d' italia. usata per fabbricare fusibili
papini, i-216: ti lascio un tanto d' anima mia sgoc opera d'
d'anima mia sgoc opera d' arte d'oro, d'argento, di
mia sgoc opera d'arte d' oro, d'argento, di bronzo,
opera d'arte d'oro, d' argento, di bronzo, ecc.,
chiudeva in uno dei suoi passi. d' annunzio, iv-2-752: si appressò al
barbari metalli / e voce di cameli e d' elefanti. giov. soranzo, 16
scosse tua man col propagato moto. d' annunzio, iv-2-563: sonoro come un gigantesco
-arma bianca (o, anche, pezzo d' artiglieria, arma da fuoco).
né fo al fragor de'bellici metalli / d' eco tremendo rimbombar le valli. monti
delle mie rime / sembra temprato ai gorghi d' ache- ronte. d'annunzio, i-245
temprato ai gorghi d'ache- ronte. d' annunzio, i-245: impetuosamente io su i
pareva composta di piante leggere, luminose d' argento, d'oro e di qualche
di piante leggere, luminose d'argento, d' oro e di qualche metallo sconosciuto,
papini, ii-793: chi ha l'animo d' altro metallo, chi ha la tempra
; così lucido! così felice! d' un metallo così risplendente! in me
os sidi metallici utilizzando polvere d' alluminio (la reazione chimica prodotta
la prosperità delle industrie passeranno brutti quarti d' ora. la metallurgica, naturalmente, è
a diventare la più grande potenza metallurgica d' europa. 4. che lavora
ciascheduno dei più accreditati metallurghi delle miniere d' ungheria. d'annunzio, iv-2-481:
accreditati metallurghi delle miniere d'ungheria. d' annunzio, iv-2-481: la pirausta nella
i due parallelepipedi di vetro e cemento lustrato d' un palazzo nuovo, pieno di gente
quattro princìpi fondamentali del pensiero (cioè d' identità, di contraddizione, del terzo
da metameria, col suff. dei nomi d' azione. metàmero, sm.
viii-884: [camminava] pure il parlamento d' inghilterra a gran passi a metamorfosare la
moto che esigono la 'visione multipla 'd' uno spettatore anche in moto; l'
menti di mercurio, di inorpellamenti o d' incrostature, io per me non ne
, in toro, / trasformossi in pioggia d' oro, / fortunato seduttor. senti
dell'inferno e la imagine di lucifero? d' annunzio, i-187: tu cullami,
. / senza nome di simboli o d' un dio, / sono cronaca, luoghi
come subito / si mutò in fumo d' ombra / il caro corpo d'alfeo e
fumo d'ombra / il caro corpo d' alfeo e d'aretusa! -le metamorfosi
ombra / il caro corpo d'alfeo e d' aretusa! -le metamorfosi: titolo della
non è in tutto simile alle metamorfosi d' ovidio, per aver più del piacevole e
l'ascolta veramente / strane le metamorfosi d' ovidio; / ond'è che fanno
ed ecco la folla che delira alla tragedia d' un meccanico nubiano e analfabeta. guarda
. fioretti, 2-4-273: ausonio s'incapriccì d' inventare una composizione vinolenta di greco e
traslati in propri; nella qual trasmigrazione so d' aver mostrato, in altro luogo,
luogo, che passano per tre stati; d' immagine, d'indizio e di segno
per tre stati; d'immagine, d' indizio e di segno; secondo che la
per infallibile che a gli stati tutti d' europa soprastasse uno sconquasso o una metamorfosi
con la loro origine. è proprio d' ogni forma, infatti... passare
graduale, di una persona nella disposizione d' animo, nel carattere, nella mentalità,
al vedere, ella piace a più d' uno. muratori, 6-58: specialmente ciò
pregno di dubbi, ed ora sì svogliato d' ogni applicazione e della sola ritiratezza voglioso
sul fatto, sulla condizione, di circondarla d' indòvinelli sacri, di farle traversare cento
malpighi, 91: starò con quiete d' animo aspettando che m'illumini e con
deposta una spoglia, diventino qualche cosa d' analogo alle crisalidi di molti altri insetti
da metano, col suff. dei nomi d' azione. metancarbònico, agg.
, iv-116: credeasi [il medico] d' aver, con trasmigrazione metaplasmica, incorporata
con trasmigrazione metaplasmica, incorporata l'anima d' un chirone, ma non era centauro
f. frugoni, iv-307: più delirano d' assai gli alchimisti che i poeti!
stata eliminata una mole cola d' acqua e arsenico2 (v.).
dal quale è stata eliminata una molecola d' acqua, e arsenioso (v.)
quale è stata eliminata una molecola d' acqua, e silicico (v.)
gli fecero fare per molti giorni tre quarti d' ora di bagni a'piedi con acqua
sue rime, ché n'aveva tante e d' ogni genere, e sciolti e sonetti
sonetti e canzoni, civili, politiche e d' occasione, metastasiane e alfieriane. pasolini
e sulle labbra turgide e ghiotte, d' un rosso ile-de-france, da didone deliziosamente
errò la pena o anzi l'angoscia d' un dubbio. 4. agg
un processo metastatico. = nome d' azione da metastatizzare. metasternale, agg
, strada facendo, si è arricchito d' incrostazioni d'ogni genere. piovene, 8-11
facendo, si è arricchito d'incrostazioni d' ogni genere. piovene, 8-11:
rucellai, 2-183: gli ossi del piede d' abbasso s dividono in tre parti:
tragedia 'terza ': cioè tragedia d' una tragedia d'una tragedia).
terza ': cioè tragedia d'una tragedia d' una tragedia). =
maffei, 4-175: tal modo d' instrumentare in tal tempo, e procopio
dal quale è stata eliminata una molecola d' acqua, e titanico (v.)
mezzo / due ciocchi soli col pulacchio d' anno; / poi tutto v'entrerò pezzo
estens., nelle marche. d' annunzio, iv-1-65: lungo le pareti erano
radicale monovalente. -metava nadato d' ammonio: polvere cristallina bianca so
stata eliminata una mole cola d' acqua, e vanadico (v.)
valente a poco più di un ducato d' oro, in uso nei possedimenti
detta mina due miliona di mitigali d' oro, e ciascuno mitigalo vale
e dai tuguri altri fanciulli, figli / d' arcieri sciti, figli di metèci,
, straniero, forestiero, immigrato. d' annunzio, ii-61: [a patrasso]
serra, i-275: vive [il d' annunzio] lontano, alternando con indifferenza
citolini, 210: la noce d' india e l'albero suo, il noce
rilevate, con alcuni nodi a modo d' occhietti, attorno attorno per l'ambito
petto come nel respirare l'aria purissima d' una vetta alpina dopo aver traversato una paludosa
tradurre) la distinzione di corpo e d' anima? non è giusta. mutando corpo
, coprì; e dopo un paio d' orette di lavoro assiduo il quadro del
un fonte. / su 'l tergo d' anfitrite, / fascini di meteore impazzite.
meteora generata di freddo non eccessivo e d' umido. malpighi, 40: vediamo con
origine dalla parte inferiore della provincia ricoperta d' acque. lastri, i-209: la
cosmogonie e cosmopeie di tutto l'universo, d' una girandola [dei fuochi d'artificio]
universo, d'una girandola [dei fuochi d' artificio] scagliata contro e del cielo
cose le tenebre non c'è l'impeto d' una invocazione disperata naturali che in soggetto
ha grande facilità nel prod'un ciborio d' anime - / scaldar e tibie e sogni
come nelle meteori insegna la filosofia. meteora d' un grande focolare acceso. -titolo
tu, terra, percossa / dall'urto d' una vagabonda mole, / divampi come
/ divampi come una meteora rossa. d' annunzio, iv- i-138: la via
, con la difesa lievissima e tacita d' una goccia d'acqua su una lastra
difesa lievissima e tacita d'una goccia d' acqua su una lastra di diamante. barilli
meteora / l'angiol dell'esterminio. d' annunzio, i-9: i miei sogni
più artistiche e culturali, si impone d' improvviso, clamorosamente. linati, xii-31
isola certi venti che già incominciavano fin d' allora increspar tonde sopra la calma della
si aprisse, pieno di visioni divine e d' ineffabili splendori, agli occhi d'un
e d'ineffabili splendori, agli occhi d' un santo non sarebbe certo più incantevole
raggiante e ahi spesso fugace nelle sembianze d' una donna. carducci, iii-4-193:
donna. carducci, iii-4-193: nata d' amore e di valor cresciuta, /
di vermiglie stelle, / imperiai meteora d' italia, / in oriente! lucini,
lucini, 4-143: darà [il d' annunzio] meteore di lirica senza pensiero.
anima rinverdita e rinnovata come dal refrigerio d' una tempesta. piovene, 3-196:
: v'era il pino più annoso d' italia: fu sbarbato. la furia meteorica
, iv-4-373: una biblioteca con alcune opere d' arte, un gabinetto di fisica e
, che possono talvolta entrare nel campo d' attrazione della terra: durante l'attraversamento
gli astronomi che la famigerata sassaiuola fu d' origine e provenienza cosmica: una mandata
[di deioneo] e la mobilità d' una persona tutta nodi ed ossa rivelavano il
tutta nodi ed ossa rivelavano il sangue d' una di quelle razze di reucci mitologici i
ogni sorta di rapacità barbaresche il dominio d' un piccolo reame in riva alltonio, ve
meteorologici e delle condizioni atmosferiche. d' annunzio, v-2-810: non c'è dunque
meteorologia? son proprio ontoso e stufo d' essere un combattente con naso in aria
siano essi [i fiumi] originati d' altronde che dalle cause meteorologiche delle piogge
colpo di sole fulvo -come la zampa d' un leone, sbrana questo soffitto meteorologico
notato dal generale foch, allora comandante d' armata, che gli volle dare un posto
2-v-77: guardava barometro e termometro prima d' uscir di casa, e se la prendeva
baldi, 480: giovanni stabio d' austria... scrisse l'oroscopie
per la città o vero per lo distretto d' arezzo, sia tenuto di pagare a'
e così vuole la sua metìa d' ogni cosa, cacio, ova, frutta
« pure »). = nome d' azione da meticciare. meticciare,
convogli e i depositi, erano in parte d' europei, in parte di 'topassi
anteporsi dagli uomini di buon giudizio. d' annunzio, v-1-907: continuerete a permettere
lacrime venia la meraviglia e lo stupore d' aver trovato un animo grande così fra le
meticciamento, ibridazione. = nome d' azione da meticciare, col sufi, frequent
diligenza e impegno; scrupolosamente. d' annunzio, v-1-217: affinché la segatura entri
mary avviluppò il protagonista di una tragedia d' amore. e. cecchi, 7-21
., in quanto sottolinea una scrupolosità d' esattezza eccessiva, pedantesca e cavillosa,
questi corpi solidi dal cranio quadrato spiccare d' un colpo quel salto, si soffre,
più funzionario meticoloso e cavaliere della corona d' italia, ma cavaliere magnifico di carlo
devono descrivere un mobile... d' annunzio, pirandello, moravia, sono
di ohfmann. = nome d' azione da metilare. metilbenzène,
giallo al bucato, tenuta da una calottina d' oro e da un pippolo.
le verità che scoprirono -l'uno fuori d' alcune metodiche, non ne scoprì punte,
, 8-40: in me l'idea d' on mondo assolutamente regolare, simmetrico,
, il prefato aforismo non quale enunciato d' un vero ontologico necessario, ma si bene
famiglia di provincia non nobile, arricchita non d' improvviso, ma per un progresso metodico
zena, 2-212: non vi sono sforzi d' imaginazione, non fioriture di stile,
bracci, 2-76: il separar le materie d' un autore dall'altro, mostra un
movimenti, incapace di comprendere un'opera d' arte, al lavoro è regolare,
regolare, metodico come se fosse lavoro d' aratro. pirandello, 8- 433
sa meglio, sia di metodico sia d' aritmetica o di geografia o di
nel sudafrica e soprattutto negli stati uniti d' america). b. croce
.]: 4 metodismo ': nome d' una setta di medici che attribuiva tutte
che imponga leggi eterne alla coscienza. d' annunzio, v-3-820: quando la rivedrò,
quali s'adoperano a comporre un'arte d' inventare e di ragionare seguendo in tutto
camorristi, / giornalisti, / son d' italia gli antecristi. carducci, iii-26-208:
offensivi. 4. chi in giochi d' azzardo (lotto, totocalcio, roulette
natura e forse l'ultima per ordine d' eccellenza. trevisan, xl-26: in
altresì [i tibetani] l'arte d' agitar e risolvere le questioni, e nel
stile di proporre il punto della questione; d' esporre sopra di essa le opinioni degli
sintetico o componitivo... ciascuno d' essi comprende sotto di sé metodi più
della teologia) e basato sul principio d' identità (e si contrappone al metodo
della filosofia scolastica, basato sul principio d' autorità e caratterizzato dall'uso di schemi
nel quale si procede per una serie d' interrogazioni graduate che si fanno all'avversario.
o ricercativo: procedimento di interrogazione e d' esame intellettuale, attribuito tradizionalmente a socrate
conclusione come vera, e in vece d' andare da lei deducendo questa e poi quella
nelle sue operazioni hanno metodo e varietà d' instrumenti, quale consiste nella figura,
letterario e del sentimento poetico nei destini d' una nazione... s'è sperimentata
in lui [manzoni] schietta e priva d' ogni altro aiuto. egli dà così
così modo di misurarla con quel metodo d' osservazione, così ben descritto dal mill,
autonoma che rifiuti le interpretazioni dell'opera d' arte ricavate attraverso procedimenti di natura filosofica
di reprimere l'orgoglio de'torrenti e d' imbrigliarne la possa, giova raccorli,
le luci bianche e rosse ecc. d' annunzio, iv-1-510: espugnare la torre
annunzio, iv-1-510: espugnare la torre d' avorio, corrompere una donna pubicamente vantata
le forze, l'intelligenza, il lavoro d' un paese. 11. chim
un'attività, un lavoro, un'opera d' arte; impostazione particolare, schema (
-sistema di pensiero, dottrina. d' annunzio, iv-1-811: aveva [giorgio aurispa
accenno di una certa fissità morale e d' un « metodo » decadente (prendendo
inutili e mal istradati e si hanno d' apprezzare solamente gli empirici, gl'inventori
vita, se non fosse cosa lunga. d' annunzio, iv-1-809: a similitudine di
). casti, 67: udir d' un cane il querulo bu bu / ed
, che lui da tant'anni si sforzava d' attuare rigorosamente in sé e neltordinamento della
pure una pianura ordinata, può credere d' essere uscito dal caos, tanto il metodo
salvini, 39-ii-223: quel grande ingegno d' aristotile ben comprese ciò ch'ella [
lo spirito dei giovani pressoché affatto digiuno d' ogni alimento di scienza per logorarlo collo
per logorarlo collo sterile e travaglioso esercizio d' un idioma forse più di cerimonia che d'
d'un idioma forse più di cerimonia che d' uso. romagnosi, 3-ii-405: quando
atto; ed è il principio demolitore d' ogni didattica speciale sorta dall'analisi astratta
tile, per la preparazione delle maestre d' asilo. gentile, 2-i-144:
non ebbero mai specie di medicina né d' arte, anzi non vi fu medicina empirica
le curabili infermità con pochissimi rimedi. d' azeglio, 2-55: assisti l'ammalata
il metodo proposto da tanto tempo, d' osservare, ascoltare, paragonare, pensare prima
-anche: regola di condotta. d' este, 102: lo scultore..
principio della sua carriera, non omise giammai d' impiegare le prime ore della mattina nel
trovarsi inutili l'arti della tattica a fronte d' un metodo di guerra nuovo, perdeva
la pubblicità, chi la legalità. d' annunzio, iv-1-116: andando al punto
della finestra, o corrompendo a furia d' oro i custodi. ghislanzoni, i-33 *
contiene una raccolta di precetti e d' esempi per l'insegnamento del canto
cerca di rendere più razionale un gioco d' azzardo o un gioco basato su pronostici
facile distinguere la nozione obbiettiva dal sistema d' ipotesi, con un processo di astrazione
arte a cui serve, il luogo d' origine o di produzione per il prodotto
vari nomi; e senza fallo: nomi d' ipallage, di meto- nomia e d'
d'ipallage, di meto- nomia e d' allegoria furono dopo aristotele di nuovo ritrovati
. mazzoni, 1-102: suida per mezo d' un sentimento metonomico, preso dalla cagione
materiale contenitrice, ha difeso un luogo d' omero che parea soggetto ad accusa importante
metilico con un atomo di carbonio e d' azoto, e [ammjonio (v.
pendenti e gl'intervalli le 'metope'. d' annunzio, ii-155: miste alla roccia
cecchi, 5-369: defoe descrisse cimiteri d' elefanti in qualche misteriosa regione dell'africa
regione dell'africa, con pavimenti e colonnati d' avorio, e metope enormi di teschi
e ancora timiama, è una lagrima d' una ferula, secondo dioscoride: e,
secondo dioscoride: e, secondo plinio, d' un arbore, il metopio. baldi
felice / il cui stelo risuda / succo d' alto valore in far che rieda /
metoposcopi, sopra i ritratti di mano d' apelle prediceva il tempo della morte.
c. 145... della metrenchita d' ippocrate da lui riformata.
noccioli e mettine due concule in una metreta d' olio. crescenzi volgar., 4-31
metreta di dolce mosto mischia una ciotola d' aceto e dopo tre di sarà puro.
nel conto che ti fu saldato. d' annunzio, iv-1-95: eleggeva, nell'esercizio
titolo ed il valore di « libretto d' opera » nel titolo e valore di
in tutte le metriche il suo tranquillo astro d' argento. 2. per estens
minierà o di metallo quel che tiene d' argento o d'oro. baldasseroni, 117
metallo quel che tiene d'argento o d' oro. baldasseroni, 117: nulla fu
metrico, comitato centrale metrico, circoli d' ispezione metrici, uffici metrici provinciali:
nel continuar delle prose, le quali d' alcuna sorte di numero ancor esse hanno
, i-438: all'armonia più flebile d' un legno / piacemi disposar metrica voce.
matem. metricizzazione. = nome d' azione da metrizzare. mètro (
ariosto, sat., 4-135: né d' ascra potrian né di libetro / l'
tutto anche nel metro, su te. d' annunzio, i-694: per te sola
21-8-59: le tue bellezze, degne d' ogni canto, / non possono esser tocche
di soave pletro / armato e d' aurea cetra, / con lagrimoso metro /
simile al metro / di torrente che d' alto in giù trabocchi. carcano,
e tristo / rendea noioso il mondo d' ogni intorno. salomoni, i-280: ne
/ passan talora... / nembi d' uccelli. 4. figur.
! baldini, 9-181: cambiò [d' annunzio] improvvisamente metro, voglie e
sbarattato un insolente strupo / di nemici d' ausonia. c. bini, 1-109:
contagiosa, che attacca tanto gli uomini d' ingegno quanto gli sciocchi. carducci, iii-19-109
parli in questo metro, / o portiere d' umor tetro? -argomento, proposito
tal metro, / ti chiederò novelle d' un malvagio. -canone di giudizio
] tu piglia il metro / o d' affogar quell'alma ingrata e cruda / o
650. 763, 73 volte la lunghezza d' onda, nel vuoto, un'
. croce, i-2-107: quella montagna d' oro, immaginata base e altezza, è
corsa: al primo un cratere ampio d' argento, / messo a rilievi,
-andare al metro a qualcuno: andare d' accordo con lui. amico di dante
. « lei mi scriverà trantacinque centimetri d' articolo ». se no, il pubblicosi
nomi fatti da quello del padre o d' altri ascendenti '... ci erano
elia,... stava nelle fini d' una cittade che si chiama an- tinoi
bentivoglio, 4-1444: succeduto alla regina d' inghilterra giacomo re di scozia, si trasferì
a londra, che è la metropoli d' inghilterra. intorcetta, 26:
concetto e la speranza di roma metropoli d' italia, era per i dominanti delitto
e ricchezze di questa isola, specialmente d' un tempio che vi si vedeva nella
, 441: fece per il mese d' ottobre prossimo intimare una radunanza degli stati
considerato rispetto alle colonie e ai territori d' oltremare; madrepatria. filangieri, i-287
10-550: spese annuali di mantenimento e d' amministrazione, spese incalcolabili per le guerre
si può far fronte che per mezzo d' imposizioni sulla metropoli. botta, 6-i-27
24: io sono la vera metropoli d' amore. salvini, 39-i-167: nel capo
vasta estensione, distesa; accumulo. d' annunzio, iv-2-911: la grande aquila sola
fato della turbinosa metropoli di sabbia e d' angoscia si dilegua per, sempre.
: malachia, di metropolita e primate d' ibernia fatto vescovo di duno, la prima
di duno, la prima cosa proccurò d' avere... un fiorito collegio di
altra musica che quella delle trombe / d' automobili echeggiane sorde per le arcate basse
coloniali e, in genere, dei territori d' oltremare); che costituisce il territorio
, 16: sono entro a'liti d' ibemia due sedie metropolitane. buommattei,
, 4-166: il quale [vescovo d' ostia] in questo caso tiene autorità di
l'altra di metropolitano, cioè giudice d' appellazione nella provincia. giannone, 2-ii-325:
delegata e derivata dai sommi pontefici. d' annunzio, iii-2-46: il metropolitano di
i detti danari sono per fiorini 100 d' oro nuovi che costarono due fior d'oro
100 d'oro nuovi che costarono due fior d' oro di cambio per una borsa di
mettere, / poi si risolse alfin d' andarla a mettere / in dogana et andòvi
o architrave ch'e'si fusse, d' una finestra, osservò [ecc.]
che si mettono sopra i caminetti. d' annunzio, v-1-199: il tonfo dei
porta con te lo scartafaccio da riempirsi d' ottave, altrimenti ti accolgo come l'uom
cacciare in sul fondo della fossa assai coma d' animali. vittorini, iv-103: in
di tristano, 151: quando lo conte d' agippi sentìo lo grande colpo che ghedin
/ e la corazza, ch'era d' azal fino, / fende, e ismaglia
palmo nel petto al saraino / gli misse d' asta. pulci, 1-38: nel
di gesso, mettere di bolo, mettere d' oro. cellini, 549: farai
oro. cellini, 549: farai d' avere una amatita nera, che son quelle
quelle che adoperano gli spadai a metter d' oro. c. bartoli, 1-187:
fu il primo che in roma messe d' oro i tegoli di bronzo di campidoglio
tutto il regno fu scemato il pregio d' ogni moneta d'ariento la metà;
regno fu scemato il pregio d'ogni moneta d' ariento la metà; e così fatto
-far sfociare, riversare una massa d' acqua in un luogo determinato (con
che le dette bocche mettino eguale copia d' acqua in tempi eguali. targioni tozzetti
in una data direzione (un corso d' acqua). palladio volgar.,
, 1-35: debbono li spazi dell'aie d' intorno essere più alti che l'aia
l'altra parte un uomo che traeva acqua d' un lago e mettevala in una cisterna
, e misesi in dosso lo vestimento d' ogni giorno. boccaccio, dee.
non ch'elio gli tolse un torchio d' oro, il quale, com'ello era
fretta di vestirsi, mettendosi una sua casacca d' un taglio che aveva qualche cosa del
mettersi i guanti per parer gentiluomini. d' annunzio, iv-1-7: aveva l'abitudine,
ch'eran ne'vasi, alla fine d' ogni convegno d'amore. quando tornava
vasi, alla fine d'ogni convegno d' amore. quando tornava nella stanza,
tutto in fronzoli ed in fiocchi. d' azeglio, 2-77: io mi sono messo