biringuccio, 1-146: quel naturai desiderio d' insaziabilità, del volere sempre più di
un altro insaziabilmente, per uno ardore d' avarizia, ha tolto l'altrui. d
considerare il cielo e la terra. d' annunzio, iv-2-1033: era tutto perduto in
: si sedea la moritura / imperatrice d' orgie insaziata / e imprevidente; e l'
stilla del suo falerno / in una coppa d' attica fattura. d'annunzio, iv-2-975
in una coppa d'attica fattura. d' annunzio, iv-2-975: -ripetiamo ancora questo -
così grande che, stanche le tenebre d' ascoltarli, pareva che quasi invitassero la luce
dalla insazietà, e giunti alla perfezione saziati d' ogni bene. gualdo priorato, 234
le lor botti sforac- ciate, sempre d' acqua abbondanti e non mai sazie.
bigiaretti, 11-7: viaggiavo da tre quarti d' ora, inscatolato dentro la macchina.
esegue l'inscatolamento. = nome d' agente da inscatolare. inscélto (
baldini, 15-31: il fratello maggiore, d' età come d'arte, era l'
: il fratello maggiore, d'età come d' arte, era l'inscenatore della clamorosa
aridi e scettici. = nome d' agente da inscenare. inschiarìbile {
, di tutto questo 'pandemonio 'd' imbecilli politici vigliacchissimi, urlanti, calunniati
, insciente s'atteggia in poco volgere d' ore a sovrumano furore di demone.
sapere, mostrando l'inscienza del fatto d' avere consigliato questo negozio. c. gozzi
e vicine guerre. vai, 46: d' altro si tratta che d'incendio d'
, 46: d'altro si tratta che d' incendio d'ilio / o di cena
d'altro si tratta che d'incendio d' ilio / o di cena esecranda, in
/ [i popoli] l'onda solcar d' incognite marine. de sanctis, lett
inscon- trai, / quel pauroso spirito d' amore. l. giustinian, 1-134:
mi tu te volzesti dolcemente, / d' amore tutto me infiamai. boiardo, i-4-42
che concerne l'inscrizione, nel senso d' intitolazione. = deriv. da inscritto
questo dir, e forma prese / d' aquila bianca; e negli artigli i nomi
nel tempio, che già fu nelle logge d' ottavia, vi collocarono animali che i
loggia, onde ridurla a camere. d' annunzio, ii-890: una croce rude
-per estens. impresso, fissato. d' annunzio, ii-306: l'uomo è l'
cosa? non dirò che cosa. d' annunzio, v-3-677: in una rude custodia
alzò per parlare 4 in merito'. d' annunzio, v-1-131: ogni cittadino può
l'ebbe in pietra, lo ricoperse d' intonaco, e inscrissevi sopra quello del re
per mese ed inscritti nel libretto. d' annunzio, iv-1-349: lady heathfield m'è
, io spero, l'ambitissimo onore d' essere inscritto dopo te, nella lista.
mancò che non fossi tolto dall'impiego. d' annunzio, v-1-512: gli diedi il
a un libro, a un'opera d' arte, ecc.); porre come
intitolare (un libro, un'opera d' arte, ecc.); classificare sistematicamente
quel dirupato sasso, / a sé d' intorno districò le spine / e di suo
il suo arrivo, e con quanta magnificenza d' archi, di statue, d'inscrizioni
magnificenza d'archi, di statue, d' inscrizioni e d'ogni altra insolita pompa lo
, di statue, d'inscrizioni e d' ogni altra insolita pompa lo ricevesse particolarmente
, mi congratulo molto con voi. d' annunzio, iv-1-70: giannetto rùtolo..
semplice frate e qual di semplicissimo titolato d' 'illustre 'o impiastrato d''
titolato d''illustre 'o impiastrato d' 'illustrissimo 'o d'altra più alta
o impiastrato d''illustrissimo 'o d' altra più alta inscrizione più propria di
644: ho fatto un poco di bozza d' una inscrizion- cella da porre sopra l'
grandi, ombrati di viola, / raggiati d' oro, limpidi e inscrutabili, /
, / col bel pomo lucente e d' oro insculto, / pose in disparte con
mezzo di papa, cardinali, signori o d' altri a questo idonei, cioè la
atomi insecabili, principio d' ogni combinazione e fonte perenne di tutte
dall'insecchire nella programmatica e dimostrativa sterilità d' un luogo comune! 2.
monti, x-2-194: quindi parve d' uman senso dar segno / il tremendo
, lat. tardo insecùtor -óris (nome d' agente da insecùtus, part. pass
messo nell'attuale possessione e nell'esercizio d' una carica con dignità. insediamento di
di presidente, di magistrato. decreto d' insediamento. carducci, iii-21-348: decretatane
l'insediamento di maconnen nel tigrè. d' annunzio, v3- 114: la tirannide
, in una zona diversa da quella d' origine, determinati da fattori ambientali,
si fermò un mese in milano. d' annunzio, iii-1-406: proporrà d'insediare
milano. d'annunzio, iii-1-406: proporrà d' insediare un antipapa in vaticano, per
antipapa in vaticano, per rinnovare lo scisma d' occi- dente. b. croce,
massaia, ix-52: in diciotto anni d' impero massonico, mercé l'opera,
francia, ma in quasi tutte le corti d' europa. lucini, 1-49: sono
che farà desiderare quella della nascita. d' annunzio, v-1-1062: quando il comandante
, labaro, che ha la funzione d' identificare o di simboleggiare una comunità,
girando correva tanto ratta, / che d' ogni posa mi parea indegna. petrarca,
manzoni, ii-562: la vista / d' un insegna straniera ogni nemico / in traditor
per entrar a san dionigi. d' annunzio, iv-1-730: esci- vano dalla
... da'guelfi fu richiesto d' uno capitano con le insegne sue. guicciardini
accompagnare dalle fanterie italiane con sei insegne d' inglesi. c. campana, 1-100
la quale è la insegna de'regali d' egitto, e incontinente cominciò tuta quella
lauro essere insegna di poeti e anticamente d' imperadori. caro, 2-640: mutiam gli
egli [il principe] istituisce un'insegna d' ordine, e non la concede in
soldati o magistrati le insegne della legione d' onore. ferd. martini, 1-i-28:
serag è stato nominato cavaliere della corona d' italia. gli mando le insegne.
con la spada in man, ner d' uguccione. petrarca, iii-1-19: era la
una era vermiglia, con una coronetta d' oro, per amore di isotta; e
col campo azzurro, con una banda d' argento per ischisa, e da ciascuno lato
ciascuno lato della banda avea uno fregio d' oro. landino, 382: era l'
riccamente / di seta bianca lavorata e d' oro, / sì che due corna pareva
oro, / sì che due corna pareva d' un toro. sannazaro, iv-392:
fia grato colui che dritto vanta / d' impor novo cognome a la tua dama;
, 1-50: lo seguon con un nugol d' istrioni, / ch'hanno un'insegna
un'azienda (commerciale, industriale o d' altra natura), costituito da parole
burchiello, 14: una strana insegna d' un mereiaio. girolamo da empoli,
fede in fiaschi avremo / e la corona d' arianna sia / l'insegna, onde
esistenza e la natura di una bottega o d' altro stabilimento industriale o mercantile. al
. beroardi, 284: le vie d' amor son tante, / ché là onde
vada o vegna, / donami insegna -pur d' alegramento. latini, rettor, 127-7
, et in questo modo dimostrano una insegna d' egregia nobilità. n. franco,
. gozzi, 145: se tu pensi d' essere riconosciuto per monarca, io vorrei
ulivi; una candida, una rosea, d' un mandorlo e d'un pesco.
una rosea, d'un mandorlo e d' un pesco. cicognani, 2-178: s'
da lentini, 45: rinovellare mi voglio d' amore, / poi porto insegna di
nuova, 4-2 (46): dicea d' amore, però che io portava nel
petrarca, 54-1: perch'al viso d' amor portava insegna, / mosse una
, / ch'ogni altra mi parea d' onor men degna. gir. giustinian,
ultimamente la maestà sua in don luigi d' haros la carica di cavallerizzo maggiore,
4-57: la gentilezza è veramente l'insegna d' un cavaliere napolitano. bisaccioni, 1-171
e correr la quintana ammanitori e profeti d' ogni insegna, nostrana e forestiera.
sciolse mai per altra insegna / che vedesse d' amor. serdini, 1-54: vittorioso
la terra sì degna / che tal d' amore insegna - in lei si posi?
odorosa, / o de la dea d' amor leggiadra insegna, / vezzosissima rosa.
ma il lor chiamar sia vano. d' annunzio, iv-1-17: tutto, intorno,
, gli arnesi sacri, le insegne d' una religione, gli strumenti d'un culto
le insegne d'una religione, gli strumenti d' un culto. b. croce
costumi, specchio di gentilezza e dotata d' ogni virtù. guidiccioni, i-16: tu
lo spirto d' or in or ven meno / a quelle
altro... che ima osservanza d' ima tacita legge, data e promulgata dalla
pulci, 16-47: tu se'fontana d' ogni leggiadria; / tu se'il mio
l'anima mia. molza, 1-360: d' onor, di leggiadria unico porto,
a te, celeste aurora, / conforto d' occhi e leggiadria del mondo, /
valdarno somiglianti a una fila di ragazze. d' annunzio, iv-2-774: -sei mai entrata
tutto s'inamora, / tanto è ripieno d' ogni leggiadria. n. franco,
di vestiario e di mobili ci venisse d' oltremonti. 6. figur.
delle teste, onde perciò, movendosi d' invidia, certi suoi sciocchi e maligni
a me molto elegante e belle, piene d' invenzione, piene di doctrina e di
poesia toscana] senza dubbio è degna d' essere imitata da gli autori de l'altre
leggiadria dello stile e la bella maniera d' esporre i sentimenti e le ragioni con
nel modo ond'era interpretato l'incarnarsi d' un capretto che prova a dar di
-opera dell'ingegno che rivela nobiltà d' animo, elevatezza di cultura e intelligenza
la piazza gran sollazzo, mostrando orgogliosamente d' essere il maggiore e dice: il
e con che grazia / se ne già d' arco e di faretra armata.
i-163: essendo... in forma d' uomo agli servigi del re, con
coperte da cavallo molto sontuose con ricami d' oro e di cremisi fatti all'ago.
. villani, 7-87: il detto re d' araona per leggiadria si fece intitolare piero
araona per leggiadria si fece intitolare piero d' araona cavaliere, e padre di due
/ giammai non mise foco in cor d' amante / co sì bel sembiante, /
donna fosse, infermando, non curava d' avere a'suoi servigi uomo, qual che
/ fuggite il fiero assalto, / d' amor fuggite l'empie e mortai arme
, che di me accesi / più d' una donna. tasso, n-iii-930: alcuni
leggiadra donna 'un pallor di viola e d' amor tinto '; altri il candido
: dall'alveario suo ronzando uscia / d' api dorate una leggiadra torma / di
. tasso, 16-7: nel piacer d' un bel leggiadro volto / sembra che 'l
figura silvana, tutta fresca di brina. d' annunzio, iv-1-53: e i fauni
chiari paesi citerèi ch'esciron dalla fantasia d' antonio watteau. 2.
raffinato, ricercato. cecco d' ascoli, 236: vanno leggiadre di belli
, leggiadre ed infine del miglior sangue d' europa. chiari, 4-16: siete
mezzo risplendea ne l'armi / commesse d' oro, risplendea ne l'ostro / che
, leggiadro, gioioso, contento / d' allegra voglia canto, / perché tu d'
d'allegra voglia canto, / perché tu d' amoroso e buon talento / m'ài
: lo fa anche ballare in compagnia d' una leggiadra danzatrice. chiari, 5-65:
perfezione (un manufatto, un'opera d' arte); privo di difetti;
amor fra l'erbe una leggiadra rete / d' oro e di perle tese sott'un
leggiadra e polita. cariteo, 404: d' ogni splendore un libro ornato, /
note / de minio e d' oro dentro illuminato, /...
sandeo, lvi-36: sopra un roco rumor d' un fresco rivo /...
il leggiadro loco era fra l'arme / d' amor e farti ultima, e forse
snelle, / le ricche e care d' or chiome baciate. saluzzo roero, 1-i-13
l'uno di fede e l'altro fior d' amore, / del bel leggiadro lor
, intrecciati con lussuria leggiadra delle rose d' amatunta, si veggono tremolar lascivamente non
alle muse che per intesseme velo profumato d' odori alle grazie. varano, i-177
ciel languidamente acceso / un leggiadro color d' iride smorta / dall'austro sorse oltre all'
ha certamente una diretta rassomiglianza colla bellezza d' una sera leggiadra, se non che
quel noioso infrascamento / che ogni pensier d' ignote frasi offusca. monti, xii-3-200:
alle ripetizioni leggiadre e ben velate, d' una medesima idea. d'annunzio, i-108
velate, d'una medesima idea. d' annunzio, i-108: ti fiorivano /
certe antiche scritture ch'ei vide in casa d' un gentiluomo vecchio romano.
ricette, il quale facesse più stima d' uno scudo che de la salute d'un
stima d'uno scudo che de la salute d' un uomo. 12. contraddistinto da
li altri miei miglior che mai / rime d' amor usar dolci e leggiadre. petrarca
leggiadre / che nel primiero assalto / d' amor usai, quand'io non ebbe
libro nella chiusa scuola / se il buon d' azeglio scrisse alla figliola, / monti
antico sangue e l'opere leggiadre / d' i miei maggior mi fer sì arrogante,
25: in questa novella si tratta d' una leggiadra vendetta fatta da un figliastro
/ questi ingrati meccanici, nimici / d' ogni leggiadro e caro adoperare. l.
o costumi lizadri, / o capo d' oro, o viso pelegrino, / o
in leggiadro atto assisa ella attendea, / d' un gentil zamberlucco il seno involta.
squadre / di genti di ogni etade e d' ogni sesso, / menar la gioventù
copiosa e abondante di leggiadri ingegni e d' animi prestantissimi. bellincioni, 1-88:
nitido fonte ove le nove suore / trovan d' ogni lor ben fido sostegno. trissino
ove son giti / dell'ignoto ricetto / d' ignoti abitatori, o del diurno /
giorni fummo servi fideli de certe persone d' assai mediocre seggio... e rivestite
mediocre seggio... e rivestite d' una liggiadra ingratitudine. -puro,
qualche leggiadra sgrammaticatura / e qualche macchia d' olio o caffè e latte. moretti,
, cinque canti, 2-115: visse più d' una età leggiadra e bella, /
maritaggio, 15: non ha volontade d' usare con femina leggiadra, ond'ella potesse
: cominciò a dilettarsi... d' essere in tutte le sue cose leggiadretto
di leve aier compuose / l'imagin d' una cervia altera e bella: / con
la voce, ch'in usanza / avea d' udire, in fretta / a lui
rincrescerai che non avremo più lettere leggibili d' uomini dotti. scritte a penna andante
, anche in rami spartiti da centinaia d' anni, conservarsi costantemente tra le persone
poterti scrivere leggibilmente; mettiti un paio d' occhiali e tira a indovinare.
alfieri, 9-37: mi scordai d' una cosa: la ragazza / farete
nessuno lo sa. = nome d' agente da leggicchiare. leggidatóre, sm
, iii-83: l'età scura e povera d' ogni arte buona noi fornì di scienza
uccideva e leggificava in nome delle memorie d' atene e di roma. =
caro [tommaseo]: la sua materia d' un certo legname è leggia, pastosa
laude. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 39: uno paio di
un maestro di cappella, in atto d' insegnar cantare a'suoi scolari: in luogo
nelle mani, come sur un leggio. d' annunzio, iv-1-201: eravamo sedute in
sedute in un divano basso, avendo d' innanzi a noi un gran leggìo sul quale
minuti, alla più lunga s'addormenta. d' annunzio, iv- 1-683: alcuni sonatori
arco stavano in piedi davanti ai leggìi d' abete bianco; intorno intorno, su
l'abbia a toccare con mano. d' annunzio, iv-1-308: dopo qualche tempo,
sull'altare per sorreggere il messale. d' annunzio, ii-1090: non ha più tovaglia
l'andaro a udire, nel greto d' arno, e fecesi il leggio in sul
martini, 26: tu hai più parole d' un leggio, non posso competer teco
voi altri, che avete più parole d' un leggio. nomi, 11-1: nessun
'). dicesi per tacciare qualcuno d' eccessiva loquacità. arlia, 1-200:
io, / che fra'medici ho titol d' eccellenza. crusca [s. v
conviene che ciò si faccia per modo d' ordinata e discreta dottrina, parlando aperto
un determinato codice. = nome d' agente da leggere. leggitura,
la scrivania in faccia alla porta d' accesso, la scrivania che esclude la familia
secolo decimottavo risorsero. = nome d' agente da leggiucchiare. leghismo,
loro determinata puntualità storica sono l'espressione d' un momento eterno dello spirito. b
dove legiferano con magiche strida i pavoni d' oro e di cobalto. = deriv
a una per moltiplicarle. = nome d' agente da legiferare. legiferazióne,
maffei, 5-1-77: di legionari e d' ausiliari si componevano il romano esercito:
fiumani: volontari al seguito di gabriele d' annunzio nell'impresa di fiume del 1919
. n. in guerra: 'legionari d' africa '. dessi, 9-46:
impresa fiumana, dei legionari e di d' annunzio, che per lui era 'un
4. membro dell'ordine della legion d' onore francese. = voce dotta
all'impresa fiumana di g. d' annunzio e allo spirito che l'animava)
quello che s'ha da'compagni confederati d' amore, ma la virtù di roma spezialmente
ma la virtù di roma spezialmente risplende d' ordinate legioni, perché la legione è
a riguardare le legioni de'suoi cavalieri d' ogni parte, sì che da'suoi era
lii-i 1-396: hanno istituito un'ordinanza d' uomini, che chiamano legione. lud
non è quella della patria loro. d' annunzio, vi-677: ottenuta la nomina di
che 'l padre li potea dare molte legioni d' angeli. cavalca, 9-81: incominciando
ficino, 5-73: secondo la computazione d' alcuni teologi, ciascuno ordine contiene molte
alle persone. nievo, 735: legioni d' insetti d'ogni stirpe e qualità che
. nievo, 735: legioni d'insetti d' ogni stirpe e qualità che le maggiori
intimi modi s'intrecciano ad altri ordini d' idee, più potenti ancora nelle future
l'altro. 6. legione d' onore: ordine cavalleresco francese, istituito
o magistrati le insegne della legione d' onore. carducci, iii-3-122: il
un nastro rosso / de la legion d' onore. tarchetti, 6-ii-534: il governo
paul de kok della croce alla legione d' onore. soffici, v-5-590: è un
, e la rosetta vermiglia della legion d' onore all'occhiello. moretti, ii-879
... goethe ricevendo la legion d' onore, l'ordine di sant'andrea di
, 7-425: quegli uomini, legione d' onore all'occhiello, sono così sussiegosi
e per il n. 6 lègion d' honneur (nel 1802).
, e senza che si abbia notizia d' alcun positivo decreto di testà legislativa,
salvo la giudiziale e la legislativa. d' annunzio, v-1-130: tutte le leggi
il fine di religione o di culto d' una associazione od istituzione non possono essere
ma badate che superiore alle formole legislative d' un giorno sta la legge eterna che
delle quali riassumeva in sé lunghi secoli d' esperienza e di battaglie.
la veste un manto con un lembo d' esso in testa, o qualche altro panno
che fiorivano in quelle teste legislatrici. d' annunzio, v-1-120: il consiglio dei
1-4-4: le xii tavole, capo d' opera della legislazione antica e origine della
diritto di legislazione nelle rispettive assemblee. d' annunzio, v-i-ii7: ai comuni è
nella lettura della storia sacra e nella meditazione d' una legislazione dettata dalla divinità medesima la
taro, /... diletti d' usar fra buon'legista. bonichi, 123
l'ombra del primo parente, / d' abèl suo figlio e quella di noè,
. castelvetro, 4-63: è ufficio d' aveduto e savio legista di vetare nelle
ariento vivo, il quale, accompagnato d' altra materia, per molto che si rimescoli
dote, di suplemento di legittima e d' ogni altra cosa che la potesse pretendere
e che fosse intatta per averne figliuolanza d' incontaminata origine genitale, necessaria a farli
dal popolo, anche in poesia. d' annunzio, v-i-m: gli statuti guarentiscono
, 1-xxviii-300: è cosa più degna d' onesto uomo il bramare di esser onorato
, si potrebbe legitimamente adoperare in luogo d' elettissima mirra. galileo, 4-2-454:
di testimoni non autorevoli e legittimamente convinti d' infinite contrarietà e menzogne. d'annunzio,
convinti d'infinite contrarietà e menzogne. d' annunzio, v-3-471: penso che oggi
caro, 12-ii-274: non mi sono contentato d' aver la commenda né dal mio cardinale
capponi, i-i-in: frattanto le dignità d' imperatore e di patrizio di roma assunte da
, né l'imputato potrebbe goderne prima d' aver legittimata la sua persona e purgata
pochissime famiglie avrebbero potuto legittimare la pretesa d' esser del popolo vecchio. soldati,
territorio germanico e la morte del duca d' enghien. mazzini, 26-10: è
. piovene, 7-314: magro, acido d' aspetto e di spirito settecenteschi, un
dichiarazione] mai non inchiuderebbe alcuna ricognizione d' errore e fallo commesso né alcuna professione
delle repubblicane? o l'epigramma d' uno scettico? oriani, x-13-46: la
reazione legittimista succeduta in tutti gli stati d' europa provò che l'aristocrazia era anche
di legittimità costituzionale, e le garanzie d' indipendenza dei giudici della corte. legge
cagionerebbe disturbo ne'litigi di legittimità e d' eredità. de luca, 1-14-2-99: la
non poco;... ma d' altronde, avendo esso un valore legale,
da quella la legittimità o l'illegittimità d' ogni autorità temporale. -con
autenticità artistica o poetica di un'opera d' arte; correttezza di un ragionamento;
, 5-345: nel lasciare, col d' annunzio, gli esempi storici nei quali
« prosa poetica » e della « prosa d' arte », queste forme, ancora
o ivi conservato seco porti il sigillo d' una incontrastabile legittimità. monti, xii-i-
... sospende o rinvia anche d' ufficio il dibattimento... la
richiesta del procuratore generale presso la corte d' appello o presso la corte di cassazione
di dio in legittima e perfetta età d' anni diciotto o di più, e'volle
gotti, perché colui ch'è bastante d' uccider il suo nemico si sgrava da ogni
non credendogli altri il titolo di figlio d' apollo, asceso fetonte nella reggia del padre
. micheli, lii-3-364: succede il regno d' inghilterra... per eredità nel
statuto della parte guelfa, 19: intendasi d' essere, per vigore del presente statuto
il proprio voto se non per mezzo d' un'assemblea nazionale costituente eletta dall'universalità
nazionale costituente eletta dall'universalità dei cittadini d' italia. palazzeschi, 1-239: vagando
, esortava tutti ad accorrere alla casa d' austria che governava legittima insieme e patema
qualche moto per la eredità del conte d' oldemburgo, mancato a questi giorni senza
: come potrai nudrire una legitima corrispondenza d' amicizia con chi sì fieramente trafiggi?
non solamente per questo aver ligittima cagione d' andare a parigi. statuti della condotta
.. possa domandare o avere menda d' alcuno cavallo morto, occiso, perduto,
, 9-1-234: senza proporre altra scusa d' indugio, la quale, per legittimissima
: rispondetegli piuttosto che, se crede d' aver cagione di richiamarsi di me,
frantoio lo consolava; quello era segno d' annata d'olio buono e legittimo.
consolava; quello era segno d'annata d' olio buono e legittimo. -figur
, del fuso e della zappa. d' annunzio, iv-1-36: era, in verità
del xix secolo, il legittimo campione d' una stirpe di gentiluomi e di artisti eleganti
il componimento portava in fronte 11 nome d' omero, non pensarono più oltre, e
. lancellotti, 1-156: scuoprono d' aver ricevuto per legitime e di peso
spallanzani, 4-iv-353: trascorso un quarto d' ora, la corrente reflua ha rallentato
: pezzi di legno, tronchi o rami d' albero destinati a far fuoco; legname
tanta carne al fuoco che bisognerà più d' una soma di legne a far che
con inopportune divagazioni. f. d' ambra, 4-56: son buone legne:
domestici. inventario di alfonso ii d' este, 2779: lignara della mesola
legnaia... con pericolo continuo d' incendio. pascoli, 479: le schiampe
a legnaie, fanno pensare alle dipendenze d' una vecchia masseria che s'accresca e trasformi
il fratello in su lo legnaio e coperselo d' una preziosa ve- stimenta. guiniforto,
fiorentini, 375: anne dato vj fiorini d' oro, che ili ci diede per
sua vicina,... muglie d' un povero lignaiuolo. domenichi, 2-126:
or con la pialla, / cose fer d' eterno esempio. manzoni, pr.
moretti, i-993: un ometto di più d' ottant'anni si dava per suo conto
ottant'anni si dava per suo conto d' attorno servendosi anche dell'opera di muratori
sita nella sua casa e che era stata d' altri almeno cin- quant'anni, si
costruttore di imbarcazioni di legno, maestro d' ascia. fra giordano, 2-29:
, e disse: io ho bisogno d' una gabbia. la spagna, 2-30:
loro. crescenzi volgar., 7-4: d' ogni quinto e sesto anno, o
come pena dei delitto o come innasprimento d' altra pena, purché quando il numero
tronchi, perché non eccedono la grandezza d' una quercia annosa e ben formata.
volgar., 2-23: il legno d' una spezie d'arbore non è molto strano
2-23: il legno d'una spezie d' arbore non è molto strano, né differente
, né differente dal legno della spezie d' un altro. ricettario fiorentino, 4
373): io fini'il bel giove d' argento, insieme con la sua basa
... meschiati s'intendono le barbe d' ulivo e di altri arbori. tasso
rode. gioia, 2-ii-185: il legno d' olivo,... è durissimo e
attorce una vite selvatica: la lambrusca. d' annunzio, v-1-190: entriamo nella casa
gioia ineffabile. -figur. rinaldo d' aquino, 116: quando l'aloda intendo
intendo / e rusignuol vernare, / d' amor lo cor m'afina, / e
magior- mente intendo / ch'è legno d' altri affare, / ché d'arder
è legno d'altri affare, / ché d' arder no rifina. pananti, i-14
fa danno. 3. tronco d' albero con cui fu fatta la croce
croce di cristo, che fu legno d' amaritudine. dante, par., 19-105
se 'l poteva servirgli di qualche barile d' aqua e de qualche ligno. ariosto
lizza fatta, / di brevi legni d' ogn'intorno chiusa. cellini, 2-42
, con una verga, 1 piedi d' un uomo ligato a un certo legno alto
diedero... origine alle arcate. d' annunzio, ii-766: sorgea la forma
fresca pelle, che parean felici / d' ubertà non fallibile i bei fianchi / e
sul punto di gonfiarsi / all'affluir d' un latte repentino. -in senso generico
104: per l'impaccio opposto / d' un legno galleggiante, che incagliò,
l'armata de'turchi... era d' ogni qualità di legni lunghi ben fornita
, 1-29: livio con la conserva d' ottanta navi rostrate... e con
si ruppero tutti in un mucchio. d' annunzio, iii-2-165: delle mani / faceva
disgiunto / è nostro core in mar d' ogne tempesta, / ove pur fugge porto
che siete in piccioletta barca, / desiderosi d' ascoltar, seguiti / dietro al mio
amoroso il cor mi fiede, / più d' uno scoglio il mio legno circonda,
ombre di quercie grandi e verdissime. d' annunzio, iv-1-123: vide fuggire verso roma
chiabrera, 1-i-79: su canoro legno / d' auree corde felice / move destra per
iv-340: se eburnea cetra o nobil plettro d' oro, / come ebbe appunto orazio
-legno di brasile: verzino. -legno d' india, legno di s. andrea:
i tesorieri del mal gallico al legno d' india. c. durante, 2-
250: 'guaiacan, legno d' india, legno santo 'è un'arbore
far pochissimo fumo immantinente si accendano. d' annunzio, iv-1-5: il legno di
., 13-73: per le nove radici d' esto legno / vi giuro che già
/ al mio segnor, che fu d' onor sì degno. idem, par.
alma albergo e veste, / così d' alcun di voi sia ciascun legno.
: non gustar quel legno / che d' ogni avversità ti faria degno. boccaccio
al perché iddio vi nega il mangiare d' ogni legno del paradiso? ricci, 2-28
, o di stucco, di legno, d' avorio, il gettare de'metalli,
metalli, ogni cesellamento, il lavorare d' incavo, o di rilievo.
concesso dal cielo i fini desiderati e che d' ogni legno non si forma mercurio
ristringeva la legatura, a volontà. d' annunzio, iv-1-127: il duca salì
fa mura, / con un vii ponticel d' un lignaciuolo, / che l'onda
è detto parlando delle corde. d' annunzio, ii-270: torcendo nei trasti /
che scoppietta e frigge per una goccetta d' olio rovesciata dalla lucerna, alla
ossami, frutti, semi e legnosità d' ogni sorta, sassi, gemme e metalli
crescere a perfezione e farsi legnosi. d' annunzio, iv-2-868: il carro era là
un concetto balzatogli in mente [a d' annunzio] per isbaglio e la secchezza legnosa
educare al maneggio frullante della tenue bacchetta d' ebano quelle dita. g. raimondi
uomo taciturno, compito, e legnoso d' aspetto. 5. privo di scioltezza
483: qui la china, madre d' otto figli / già sbozzolati, accoccò
ognuno quanto sia in verisimile nella voce d' un tal papa. de luca, 1
politica; sicché un puro leguleio meriti d' esser diprezzato. a. f. bertini
legumi e talvolta con una misurata quantità d' acqua dentro otri? jahier, 41
/ fuma et arde il legume a te d' aleppo / giunto [ecc.]
per aver rami da ramar legumi. d' annunzio, iv-2-764: qua, là,
sistematicamente offre la sua legumiera piena d' antipastini più o meno gradevoli.
, v-2-217: questo genere fa parte d' altra famiglia che comprende nel nostro paese
forma commune del fiore simile alle ale d' una farfalla (papilio) oppure si chiama
. carducci, 932: a lei d' intorno ride il domestico / lavor, le
tremule accennano / dal colle verde. d' annunzio, i-261: chino a lei
, dovendo aver cura di se medesimo e d' altri. tasso, n-ii-427: tutta
tasso, n-ii-427: tutta quella parte d' italia ancora la quale risguarda la grecia
per lei. montale, 1-94: d' altra semenza uscita, / d'altra
1-94: d'altra semenza uscita, / d' altra linfa nutrita / che non la
): una donna... lui d' esser di lei innamorato voleva far vergognare
lei desiderio. firenzuola, 358: mostrando d' esser contentissimo e della di lei liberazione
continuava a scappare, e io tenevo d' occhio tutti e due. d'annunzio,
io tenevo d'occhio tutti e due. d' annunzio, iv-2-11: quel finanziere voleva
lo abbracciava in silenzio. -con uso d' obbligo, in posizione ellittica, enfatica
e lei pur lui, e par piena d' angosce, / ché l'un diavol
2-42: era quel mio giovane ascanio innamorato d' una bellissima giovine, e lei di
[l'estate], / si fa d' un triste colore di rosa / il
diceva. onde al re vennero in sospetto d' in- tenderla come lei, e ne
francescarsi, / ci servì nelle regole! d' annunzio, v-3-809: penso a lei
o kalaazar, la cutanea o bottone d' oriente, e la mucoso-cutanea, che presentano
alberti, ii-29: e chi vorria / d' amor esser privo / in luogo sì
14-8): se tutta l'otriaca d' oltre mare / e quanto in genov'ha
scaldare, / ch'e'non prendesse d' india lo cammino: / e lèvala che
faccia una fantesca, con una lembata d' aglio... che vi dia quando
di broccato ed a'piè una frangia d' oro. vasari, ii-637: la figura
se'tu che polveroso nembo / alzi d' orgoglio incontro al tuo fattore? montale,
la pioggia con forza immane irresistibile. d' annunzio, v-i- 214: quattro marinai
: la rotonda giugneva fino al lembo d' una publica strada. go- voni,
. parlava spesso di un poeta, d' un latinista...; che abitava
che abitava lontano lontano nell'estremo lembo d' italia. barilli, ii-286: casette
nel mare, / e sol fuor d' acqua un piccol lembo appare. tommaseo,
/ era colore di viola il colle. d' annunzio, i-91: ne 'l ciel
di nastro tricolore trovato tra gli arredi d' una donna, è tra noi argomento di
tra noi argomento di punizione severa. d' annunzio, 2-70: le foglie grasse,
. carducci, iii-23-379: non par vero d' essere in romagna, penseranno i lettori
il popolo canta, fiorisce un lembo d' arcadia, e, prima o poi,
immagini, suoni, sensazioni, stati d' animo. de roberto, 10-153:
in tratto afferravo un lembo di frase. d' annunzio, iv-1-390: -per me?
serenità non è che un lembo / d' una stagione più incerta. luzi, 67
e terribile suo lavorio un gran lembo d' avvenire con i decreti delle scuole primarie
ungaretti, ii-52: si muova un lembo d' aria... / spicchi,
dal lembo della luna, a cui passano d' appresso. cesarotti, 1-xix-315: tuttoché
doppio contatto dei lembi, sicché nulla d' interessante potè scappare alla sua attenta curiosità.
non fa che allungarsi, producendo così d' un mezzo polipo, p. es.
[corolla], fatta a guisa d' imbuto o di tromba, cioè col lembo
, 1-323: tremila anni di eventi, d' indizi, di documenti, di studi
diedero al pagliajo: / e in man d' enea posero il lembuccio, / ond'
, / ponetevi per lemma in testo d' aldo: / « bella che [ecc
, divenuti lemmi, giallastri e pieni d' ogni sudiciume che mettean ribrezzo a vederli
1-86: dico a qualcun che soffro d' ostruzione, / che per smaltirla fo
. bocchelli, 1-i-402: un branchetto d' anatre nuotava lemme lemme, tuffando il
4-i-260: così di mese in mese e d' anno in anno / amandosi e vivendo
arfasatti manzoniani siamo sdrucciolati nel canoro recitativo d' annunziano. tecchi, 10-116: udì il
quali la lemna minor (o lenticchia d' acqua), di cui si cibano
/ sovra un tappeto di palustre lemna. d' annunzio, i-824: simili a morte
rumoroso... ebbro... d' un campo gravidico... dove
si attorcigliavano intorno alle corone di foglie d' alberi e di fiori che si accordavano
ove furono tutti i vasi che parevano d' argento e d'oro, e che sparirono
i vasi che parevano d'argento e d' oro, e che sparirono tutti in
fra 'l sonno urli e querele / d' inespiato lemure. cattaneo, v-2-122:
: tornò la lena nei petti. d' annunzio, v-3-457: è della razza che
poscia a tuo bell'agio lo finirai d' uccidere, se lena alcuna li fosse rimasa
. figur. ardire, slancio; forza d' animo, di volontà; impegno,
fendendo al ciel non senza acute strida. d' annunzio, ii-1117: cade anch'egli
attività intellettuale alacre e assidua; prontezza d' intuito, vivacità d'ispirazione, estro
assidua; prontezza d'intuito, vivacità d' ispirazione, estro creativo. martello
tanto è di spine, / tanto è d' angustie e di fatiche piena! carducci
poca lena mentale e il frequente perdersi d' animo e la conseguente disposizione pessimistica si
, 35: tutto è bracia e fiamma d' ardente fuoco..., il
215: gli faceva il cibo di medolle d' orsi, di leoni e d'altre
medolle d'orsi, di leoni e d' altre fiere da lui prese: e questo
alla tua freschezza come a una sorgente d' acqua freschissima ed ho ripreso lena.
aveva fatto il suo male, ora sapeva d' aver lena per rimediare.
. -possedere estro creativo, vivacità d' ispirazione. manzoni, v-3-321: avrò
cantar con sì gran lena, / che d' ogn'intorno assordi le brigate, /
tua branca, / tu non hai forma d' orso ma d'agnello, / tu
tu non hai forma d'orso ma d' agnello, / tu rafforzi mia lena ch'
effetto / tal ebbe ch'un fìgliuol d' immensa lena / d'ambi lor nacque,
ebbe ch'un fìgliuol d'immensa lena / d' ambi lor nacque, e fu lamon
a tutta briglia, non lo avanzava d' un dito. l. adimari, 53
ch'ei [l'amante] sia d' infaticabil lena, / membruto, asciutto
di stanca lena aveva appena la forza d' affascinare la vasta e prostrata faccia per poca
. i. frugoni, i-15-8: perché d' un modo degno / teco amore m'
, i-164: non ti ricordi, pezzo d' animale, / che di pindo sull'
lena ed ale, / ti contentasti d' una traduzione? guerrazzi, 140:
morto di fame, sguaiatissimo, faccia d' impiccato, e ipocritaccio don basilio!
: egli è sì grande il duol d' amore / che, com'io non ho
.. andar mancando di lena più che d' ardire, prendeagliene strana pietà, forte
non ho gran lena di scrivere. d' annunzio, v-3-248: non ebbe neppur
pori della terra. -diminuire d' intensità (un sentimento). cesari
tit.: 'la lena '. d' annunzio, ii-64: nell'artiglio proteso /
gli disse che le comprasse un pettine d' osso per pettinar le lendini.
detti pilucconi, i quali si valevano d' ogni cosellina, infino dello scorticare i
. pratolini, 9-1053: quel lendinoso d' un napoletano. idem, 9-1137: sarebbe
ciel ne ride / con le bellezze d' ogni sua paroffia; / così fec'io
/ quel rivolo, labile, lene. d' annunzio, ii-706: altra onda s'
, che a la tua dama un d' essi / lene s'accosta e con sommessa
suo lume entro una verde / notte d' aprile. bocchelli, 2-i-519: ognuno.
agisce con tocco leggero e delicato. d' annunzio, iv-2-620: con le dita leni
origlieri all'omer lasso / porrai sostegno. d' annunzio, iii-2-104: io potrei serrare
vi si passa per lene gradazione. d' annunzio, iv-2-908: in fondo i
una nube che viene / nell'urlo d' un quasi concreto / falò di smeraldo.
fluisce con moto lentissimo (un corso d' acqua). d'annunzio, ii-667
un corso d'acqua). d' annunzio, ii-667: fiume sgorganti d'ogni
d'annunzio, ii-667: fiume sgorganti d' ogni scaturigine / leni di pace o
in aer lene e quasi tiepido. d' annunzio, ii-536: quest'opere vid'io
e mar bollenti rappianati e leni. d' annunzio, iv-2-851: la melodia..
uom debba muovere / secreto a colloqui d' amore / leni su i zeffiri, la
: ella prega: un lungo alito d' avemarie / con un murmure lene. d'
d'avemarie / con un murmure lene. d' annunzio, i-118: vi trema a
ti fu guida? -un lene ritornello / d' una mia canzonetta di collegio.
di collegio. viani, 19-97: d' improvviso mia madre intonò un canto lene
volontà di pianto / l'anime invade. d' annunzio, iv-2- 443: l'
i-iii: invero, fra vecchia argenteria d' olivi e marine lontananze, beato oblìo
chiare fontane e frigide agli assetati. d' annunzio, i-719: è morto il sonno
de'monaci, 20: nella pellegrinazione d' abraam la carità fu fedelissima, in
concitato a mala ira e inutile sdegno. d' annunzio, ii-47: o sorelle,
dolce, piena di grazia. d' annunzio, ii-488: la creatura dal viso
bartolini, 15-53: i nei sono indice d' una eccessiva sensibilità. e, gli
letter. che scorre lentamente. d' annunzio, i-130: oh alfine, alfine
calori, / ma presso un rivo d' acque leni-fluenti via. = comp
[s. v.]: spirito d' una voce, pronunziato lenemente...
caro, 5-1102: cinto il capo d' oliva, una gran tazza / in
poi colle palme il leniente sugo / d' un'amara radice. -sostant.
l'amore è comunicativo e leniente. d' annunzio, i-587: a la soave nostra
, / denso, nel dubio lume, d' un leniente oblio. lenifìcaménto
hanno bisogno di lenifìcazióne. = nome d' azione da lenificare. leniménto,
, dalla inesauribile vena del tuo affetto? d' annunzio, iv-2-824: egli sopraggiungeva talvolta
piccola amica e non si nega il lenimento d' una dattilografa all'acre solitudine d'un
lenimento d'una dattilografa all'acre solitudine d' un impiegatuccio senza ideali. pavese,
consolabili all'affìizion del suo cuore. d' annunzio, i-461: oh dite, /
lenir quegli umori crudi con l'industria d' alcuni prelati italiani. carducci, iii-3-281
che tu né sai né puoi lenir. d' annunzio, i-1000: lenisce l'arsura
, così appianandole, le inganna. d' annunzio, ii-489: qual
liana / ed albergarvi il trillo / d' un solitario grillo. 7. smorzare
ab bandono / del profumo d' oriente. = voce dotta,
: è medicina buona lenitiva, resolutiva d' ogni dureza. crescenzi volgar., 5-24
lenitivi farmaci, che al padre, / d' amor pegno, insegnati avea chirone.
: tengono necessità [le viscere] d' essere ben spesso rinfrescate con lenitivi refrigeranti
non faccia sacca, che s'accorgeranno d' avere usato veleno in cambio di lenitivo
usato veleno in cambio di lenitivo o d' impiastro. gualdo priorato, 7-188:
principio, a perseguitare scopertamente don giovanni d' austria col non volerlo alla corte e
trice dei mali. = nome d' agente da lenire. lenizióne)
con una tale, che sotto manto d' amorosa ambasciatrice infami note di lenocinio velava
: c'è ancora un altro contorcimento d' ira, un altro lenocinio di tenerezza.
ii-275: trovi in lui una elevatezza d' ingegno, che gli fa spregiare i
fra i molti ritratti, avendone fatto più d' uno di donne bellissime, di cui
del mestiere come da cose inutili e d' impiccio. gozzano, i-1173: era
. non appressarti, lenone imprudente. d' annunzio, ii-557: fin lo schiavo abietto
chi avria mai potuto, o guastatrice d' ogni virtù, credere, che pascendoti ampiamente
che per entro vi cadessero impaniati, d' una folta ed unita spalliera di sempre verde
purganti. cicognani, iii-2-46: tra siepi d' alloro e di lentàggine, stradicciòle boraccinose
terra, / montavi lentamente su. d' annunzio, iv-1-187: seguitava a camminare,
il moto slavo dura lentamente continuo. d' annunzio, 1-179: con quelli arnesi
ricomincia, sgelata, a gocciolare. d' annunzio, 4-ii-12: lentamente i chiarori del
. a intervalli lunghi e monotoni. d' annunzio, iv-1-881: una torre in un
confitto con un chiodo sopra la punta d' un'asta, di maniera che ella girar
... con vimini di salcio, d' olmo. casoni, 293: l'
ancor con pargoletta destra / strinse e lentò d' un corridore il morso. baldi,
lentò il freno al cavallo, toccandolo d' una gagliarda spronata. -sostant.
[venezia] tanto piena di gente d' ogni sorte, tanto comoda d'abitanze
gente d'ogni sorte, tanto comoda d' abitanze, tanto copiosa d'agi che non
tanto comoda d'abitanze, tanto copiosa d' agi che non è luogo al mondo
/ com'or lusinghi ed or tuoni d' un dio / la voce, e or
al pianto. -indebolire (un vincolo d' amicizia o d'amore); lasciar
-indebolire (un vincolo d'amicizia o d' amore); lasciar cadere (una
cari lacci al cor di seta e d' oro / m'avvinse e giogo sì soave
20-23: or questi armati di faretra e d' archi / coraggiosi si fer contro a
», sciamava, « son filippo d' angiò »; e l'altro soprattenne il
fece stramazzare sul lastrico come morto. d' annunzio, iv-2-1081: mostrava un viso.
forca. -intr. d' annunzio, iv-2-1177: guardava di tratto in
innansa / e monta in più voler d' ommo natura, / und'el non mai
/ ma non lentossi dalla pugna. d' annunzio, iii-2-84: -o fioca
-colpisci. non lentare! / -figlia d' orso, colpisci me. son gordio
delle lenti state in molle in una zucca d' acqua, che già cominciavano a nascere
di donna, quanto sarebbe el tondo d' uno ducato o poco più. benzoni,
me, che il nego, tacciar osi d' inganno. cattaneo, iii-4-167: tradirono
palude: pianta o seme della lenticchia d' acqua; lemna.
, servendo di foglia alla superficie posteriore d' una lente di cristallo, rifletta quella
: dietro a lenti di canocchiale gli occhi d' un capitano di lungo corso.
ustoria: v. ustorio. -lente d' ingrandimento (anche semplicemente lente):
sottilissimi, visibili, massime coll'aiuto d' una lente che ingrandisce gli oggetti.
dell'arenaria, / sconvolgi 1 libri d' ore nei solai, / e tutto sia
paesaggio pareva sollevarsi e contrarsi nella lente d' aria già calda e tremolante di vapori.
[della vista] con l'uso d' una lente convessa. nievo, 277:
cannocchiale aggiungi, / e la guernita d' oro anglica lente. /...
lente / pic- cioletti ladruncoli bastardi. d' annunzio, iv-1-253: teneva incastrata nell'
giudizio o l'insorgere di particolari stati d' animo. -anche: l'influenza esercitata
sotto una data pressione, una quantità d' acqua costante. 12. disus.
stinto, come polveroso, una specie d' eco subacquea d'interrotte musiche lontane.
come polveroso, una specie d'eco subacquea d' interrotte musiche lontane. una pena!
rigidità; cascare mollemente. d' alberti [s. v.]:
sane, ma deluse, e piene d' una lentezza quasi vegetale. borgese, 6-16
a questa pochezza e lentezza e tepidezza d' amore, la seconda al diniego della
all'esser mosso, non è pruova d' avere il punto di mezzo più lentezza e
convinto del trionfo delle sue argomentazioni. d' annunzio, iv-1-93: chinavasi sopra di lui
pena, filippo s'impose il coraggio d' assistere agli ultimi guizzi e contorcimenti del
risalendo dal fondo melmoso, rade bolle d' aria si vedono emergere e scoppiare in silenzio
trinci, 1-268: si semina [d' ottobre] il grano,...
888: nell'orto vedo i suoi solchetti d' agli,... di fave,
... primizie di lenticchie, d' altri legumi e di persichi. baldi,
passato'. pascoli, 697: era tempo d' affidar le fave / ai solchi neri
suo sandro, là, quello colle lenticchie d' oro sulle mutande, che faceva girare
il lanternone. 3. lenticchia d' acqua, lenticchia palustre o acquatica o
. montigiano, 200 'della lenticchia d' acqua e'si trova ne gli stagni un
sparse sulla superficie delle foglie del fico d' india. sbarbaro, 1-252: di
che so'stati ner portafojo a fisarmonica d' un pecoraro de passo fortuna. lenticciuòla
paduli, palustre, acquatica: lenticchia d' acqua. mattioli [dioscoride],
arrotondata in forma di lente. d' alberti [s. v.]:
che hanno servito alla costruzione delle piramidi d' egitto. 7. meteor.
sf. bot. ant. lenticchia d' acqua. citolini, 186:
: de gli ogli bianchi e grassi d' animali / non ve ne parlo, ché
chi per capegli e chi per macchie d' occhi, / chi per levar lentigini
giacomo, i-755: aveva la faccia d' avorio tutta sparsa di minutissime lentiggini.
avorio tutta sparsa di minutissime lentiggini. d' annunzio, iv-1-128: l'altro medico era
ojetti, 1-93: la pera, più d' ogni altro frutto, m'induce in
compatta, con qualche lentiggine, come d' una ragazza bionda accaldata dal pieno sole.
cosparso di lentiggini. cecco d' ascoli, 947: vista dolente e lentigginosa
a poco ritornar bianca e levigata. d' annunzio, 4-i-148: stava ritta,
mirto, / di nano busso, d' odoroso nardo, / di smorta salvia,
nardo, / di smorta salvia, d' immortal lentisco / e di ristretto ramerin fogliuto
ciuffi azzurrastri dei ginepri e gli scheletri d' antiche torri ravvivano. dessi, 9-
/ intrecciasi e il lentisco, e d' ombra opaco / il corbezzolo e il bosso
2-1-258: per questa cagione usano essi d' ungersi i corpi con lentisco e grasso
man sinistra m'apparì una gente / d' anime, che movìeno i piè ver
lento lento / su per lo suol che d' ogni parte auliva. bandello, ii-1057
. galileo, 4-2-45: la tavoletta d' ebano e la palla, poste che
tuo scheletro lento in mar declina. d' annunzio, iv-1-219: rose rose
spesse, molli, a simi- glianza d' una nevata in un'aurora. quasimodo,
tarchetti, 6-ii-100: una lenta pioggia d' autunno batte nelle vetrate della mia finestra
ii tempo passava lento e monotono. d' annunzio, i-714: una suora,
appena aperta l'indolenza, / il ricordo d' un gesto, d'una sillaba,
/ il ricordo d'un gesto, d' una sillaba, / ma come d'un
d'una sillaba, / ma come d' un volo lento d'uccelli / fra
, / ma come d'un volo lento d' uccelli / fra vapori di nebbia.
, le posa una mano sul capo. d' annunzio, iv-1-23: i suoi
, 14-28: sovra tutto 'l sabbion, d' un cader lento, / piovean di
, 3-191: non solo il vecchio padre d' andra, nelle sue lente fantasticherie,
lenta a manifestarsi anche nelle ultime settimane d' aprile, era scoppiata con un rigoglio
antica fronte / qual astro ride a tawenir d' amore? / alte parole, e
nel modo lento di pronunciare avvertiva una punta d' indulgenza ironica che investiva quanto andava dicendo
, il qual poi lento e vile / d' entrar cessò nel mar degli onor'vostri
, 3-194: a dar quell'impressione d' un materiale narrativo da romanzo-fiume non era
prima lento e 'l cuore disuaso d' amare col vivo amore d'enea. petrarca
l cuore disuaso d'amare col vivo amore d' enea. petrarca, 28-58: popolo
0 dietro al sogno / de le cose d' amor se ne va lento. giunti,
pareva che il re avesse dato segno d' animo effeminato e di natura lenta e oziosa
e savia, / ma all'incirca d' ugual temperamento. leopardi, 2-178:
di flagelli, tesori di benedizione. d' annunzio, iii-2-180: signore, /
. petrarca, 12-8: e i cape'd' oro fin farsi d'argento, /
e i cape'd'oro fin farsi d' argento, / e lassar le ghirlande e
occhi indentro sarà pigro e lento. d' annunzio, ii-646: taluna [cavalla]
che rende torpidi e lenti gli umori. d' annunzio, i-713: i prigionieri assale
12. tardo di mente, d' intelligenza limitata; ottuso. latini
che non sono da neuno uso né d' alcuna utilitade. savonarola, 13-20:
: se boccia era un po'lento d' ingegno, aveva una memoria di ferro.
devo ammettere che ella fa queste mutazioni d' esseri in virtù dell'allentamento e ritiramento
arbore stesso un lento ramo / con foglie d' oro, il cui tronco è sacrato
. frugoni, i-2-191: non qui d' ombrifere / fiondi vestito / faggio m'invita
loro; / cantano al vento. d' annunzio, ii-711: teco andare vorrei
11-166: sospira [tuo corpo] d' ampliarsi in altri amplessi, / fuor dei
del suo grembo, / in fughe sue d' arcangeli sul mare, i in rapimenti
arcangeli sul mare, i in rapimenti d' esseri nel sonno. -duttile,
peso nella forma di un catino. d' annunzio, ii-661: evochi presso il nàufrago
un certo momento le venne anzi fatto d' abbassare gli occhi alla scollatura della vesta e
lento del colle / mi distendo. d' annunzio, ii-711: i colli sono
e. cecchi, 6-238: cosparsi d' una soffice e silenziosa rena d'alluvione
cosparsi d'una soffice e silenziosa rena d' alluvione, viali e sentieri svoltavano con un
non ti veggia, al lento foco / d' amor ti struggi. casti, 7-108
17-27: la voglia mi saria contenta / d' intender qual fortuna mi s'appressa:
, 5-12: perch'a lui colpi d' amor più lenti / non hanno il petto
-dolce, tenero, piacevole (uno stato d' animo). carditeci, 867:
inebbriavano, che lo rendevano insaziabile. d' annunzio, ii-634: pace hanno tutti i
del pratomagno / come se blandimento / d' amica man l'induca a sopor lento
poiché l'atroce e lenta / febbre sentii d' amor che il cuor n'afferra,
potria, silvestre diva, / far d' acre tosse o lento reuma oltraggio.
, quella ad eseguire i cui movimenti d' inspirazione ed espirazione è adoperato maggior tempo
leuto. intelligenza, 295: audivi d' un lento ben sonare. pananti,
conforto ed alimento, / ovra gentil d' amore, / a che dubbioso e lento
pregherà, e mi parea lamento, / d' un suono grave flebile solenne. carducci
161: i fari spenti e il passo d' una scòlta / girovagante in lentissimo coro
bocchelli, 2-xxiv-297: imparò all'arrivo d' essere stato processato durante la sua assenza
che portano arresti di materia e formazione d' aria mi dà tutti quegli spasimi.
aria mi dà tutti quegli spasimi. d' annunzio, v-2-91: il lentore del
spalla ed una mano al fianco. d' annunzio, ii-711: glauco di ser-
lavato molto bene, gli li- garai d' intorno al capo, che copra la terza
29-6: a simiglianza poss'io dir d' amore, / ch'aprendo i suoi con
1-86: sopra il male poni foglie d' erbe ricente e sopra le foglie una pezza
vola, / specchio de divinitate, vestito d' umanetate. angiolieri, 91-5: le
91-5: le mie fasce sì fur d' un lenzuolo, / che volgar- ment'
di salette accese, / camer'e letta d' ogni bello arnese, / lenzuoi di
gaia giovinetta / che meco dorma sotto d' un lenzuolo, / che quando trilli
bisbigli ch'è stato il rosignolo? d' annunzio, iv-1-385: le sue mani
deposto dalla croce da nicodemo e da giosef d' arimatia, e con odorifere cose involto
, iii-265: trabocchi [il vaso] d' acqua... dagli orli a
orli a fare un lenzuolo sottile attorno d' acqua, dove si possi star sotto
traditore il re della gloria, accinto d' un lenzoletto, divotissimamente e con molto studio
, 2-98: come i morti lavatolo, d' un lenzolaccio li fecero una lunghissima veste
], /... / imperatrice d' ogni cortesia. fazio, iv-10-58:
dolce fiamma ardete / e del fuoco d' amor sembrate sfera. = femm
* tiene del leonardesco '. d' annunzio, iv-2-540: non v'è
barberino, iii-555: uno lioncèllo usciva d' una grotta che era in uno bosco,
bel fanciullino scherzare con un lioncèllo. d' annunzio, iii-2-336: com'ebbe / il
., iv-189: la predella dei piedi d' oro, e due bracciaiuoli da lato
quali istavano sopra quelli sei gradi, d' ogni lato. tavola ritonda, 1-367
: [l'elmo] avea uno lioncèllo d' oro per cimiero. la spagna,
, vago e snello, / nel mezo d' oro v'era un leoncello.
« ora, cattivi! ». d' annunzio, iii-1-437: è un leoncello.
magalotti, 9-2-151: abbiamo avuto d' affrica per questo serraglio... un
il leoncino di zante non degnava neppur d' uno sguardo codesta pulce che gli pizzicava l'
la vista, che m'apparve, d' un leone. boccaccio, vi-180: un
fu presentato alla maestà imperiale del soldano d' egito... più e più di
tingitana i lidi, nutrice di leoni e d' elefanti. g. del papa,
animale mostruoso,... incrocio d' un tigre e d'una leonessa.
.. incrocio d'un tigre e d' una leonessa. 2. per estens
arme, il quale sia lo lione d' oro su le tue antiche armi. g
uno cavallo di costo di fiorini 130 d' oro, coverto, e uno famiglio
un lione di perle e uno ulivo d' ariento. giov. cavalcanti, 64
fanti; / ch'in tanto al leon d' or l'artiglio e 'l morso i
: nel linguaggio biblico, il popolo d' israele, la potenza del popolo d'israele
popolo d'israele, la potenza del popolo d' israele. - per estens.:
che non conosce la propria forza. d' annunzio, iv-2-472: ah com'era bella
respingere qui, all'* albergo del leon d' oro'. ti abbraccio.
9. zool. leone argentato, d' america, di montagna: puma.
come passive gli astrologi gli dicono esser d' una triplicità. tasso, 13-13: sappi
dell'infinito ignota galaxia: / e prima d' essa cani idre leoni, / raggianti
pontificato di leone x. -leone d' oro, denaro d'oro fino come
. -leone d'oro, denaro d' oro fino come il leone: antica moneta
oro fino come il leone: antica moneta d' oro della fiandra, di inghilterra,
di borgogna, di francia. -leone d' argento: antica moneta d'argento del
francia. -leone d'argento: antica moneta d' argento del belgio. -leone morosini:
re di francia] un'altra moneta d' oro, che chiamava leoni. libro di
dei peruzzi, 365: leoni 20 d' oro... feciono pagare per lettera
x. boccardo, 2-376: lione d' oro da 14 fiorini, lire 25,
15, 34... lione d' argento, lire 6, 39.
non avesse combattuto come un leone. d' annunzio, iv-2-170: i mascalicesi si battevano
in cammino. -ricoprire la pelle d' asino con le spoglie del leone;
che cercano di ricoprire la loro pelle d' asino con le onorate spoglie del leone
assomigliava la russia a leone con pelle d' asino. dell'asino è in lei dentro
è in lei dentro e fuori, con d' altra bestia che di leone. e
me amerei meglio il far miracoli in apparenza d' uomo simile a dio, che il
. redi, 16-iii-90: mi sovviene d' aver fatto mangiare al leone della carne d'
d'aver fatto mangiare al leone della carne d' una leonessa. c. gozzi
un'altra [colonnetta] sul dorso d' una leonessa, che allatta un leoncino.
loro cittadini. -per antonomasia. leonessa d' italia: brescia, per l'eroica
brescia la ferrea, / brescia leonessa d' italia / beverata nel sangue nemico.
del gineceo per rivestire la pelle leonina d' alcide. d'annunzio, ii-729:
rivestire la pelle leonina d'alcide. d' annunzio, ii-729: udii bramire il
da lui edificata, città leonina. d' annunzio, v- 1-857: san marco
omero bilanciando, / stié garibaldi. d' annunzio, iv-1-109: su la cerea
due voraci occhi leonini, gli occhi d' uno scita. buzzi, 1-156:
, 27-75: mentre ch'io forma fui d' ossa e di polpe / che la
fierezza leonina,... aveva uopo d' una coperta di simulazione co'superiori.
ancora e poteva stare sotto un ombrello. d' annunzio, iii-2-170: il ferito sputa
ero, nella vita, tutt'altro che d' animo leonino. serra, ii-626:
. mamiani, 4-434: certo è d' altro lato che la pluralità dei cattolici
turberebbe quando anche fossero congiunte al regno d' italia, una o due altre delle poche
, i quali si chiamano leonini. d' annunzio, iv-2-488: un ambiguo incantesimo diffondevano
morbo elefantico..., chiamato d' alcuni leontiasi e satiriasi, vien detto leontiasi
alto mezo piede, con molte concavità d' ali. montigiano, 160:
quel che si dice, alle malie d' inamorati. c. durante, 2-254:
corsaletto è fitto di peluria / bianca, d' argento come il leontopodi.
, / e di leonza e d' altro assai fragore: / mai nessun ne
guata. benivieni, xxx-10-81: io divenni d' uom libero e sciolto / una
fatta tutta tremante, quasi dalla bevanda d' una novelle circe trasformata e mutata
in lepre, a i cenni d' una femina s'aghiaccia. marino, 322
: oh quanto meglio / torrei d' errar ignuda / tra le leonze
le leonze irate, / pascer d' ingorde tigri. n. villani, 1-395
disus. femmina del leopardo. cecco d' ascoli, 2839: da leonessa il leopardo
toma- seo]: in ogni generazione d' animale le femmine sono più piatose che
so che di pastore errante nell'asia, d' uom che nasce e fatica e
cicognani, 13-147: intuivo che era d' una natura attinente all'anima: e
una ragione passeggera ma per qualche cosa d' assoluto, di leopardiano. e. cecchi
viva che mai, serve a consolare d' ogni troppo leopardiana tristezza. cardarelli,
arte come altri ha ridotto le belle montagne d' italia. = deriv. dal nome
mai sì levemente al varco / d' una fugace cerva un leopardo. boccaccio
spaventano, corro rischio di precipitare. d' annunzio, iii-1-781: io cerco / il
, di ragguardevoli doti di coraggio e d' audacia. carducci, iii-3-61: ahi
... arme novella dun leopardo d' oro rampante nel campo rosso. la spagna
se 'l mio dir non erra, / d' oro nel rosso campo tre liopardi.
granduchi leopoldo i e ii. -leopoldina d' oro: pezzo aureo, del valore
aureo, del valore di 80 fiorini d' argento, emesso nel 1828. -leopoldina
dei sovrani di nome leopoldo della casa d' austria e d'asburgo-lorena e, in
nome leopoldo della casa d'austria e d' asburgo-lorena e, in partic.,
-linea leopoldina: ramo cadetto della casa d' asburgo risalente a leopoldo iii il prode
corpo delle leggi leopoldine, un quarto d' agnello coi piselli mangiato alle cascine per
quali era viva la tradizione in ogni parte d' italia come tanuccismo, giuseppismo e leopoldismo
testimonio / vende pel quarto e men d' un leopoldo. leopoldóne, sm
leopoldóne, sm. numism. moneta d' argento coniata nel 1849 dal granduca leopoldo
chiamiamo lepidezza, brio acutezza o vivacità d' ingegno. g. r. carli,
signor professore e la signora matilde furono d' una lepidezza da innamorare. tecchi,
che sono più atte a far ridere d' azeglio, 4-77: la lepidezza del
da don michele con una risata. d' annunzio, vi-1015: la mensa, la
facezie; avere voglia di scherzare. d' azeglio, 2-360: figurati che, da
coltivato come ortaggio, e il crescione d' acqua (lepidium latifolium), utilizzato
, i-105: mio fratello, ch'era d' un genio lepido anche con la febbre
. foscolo, gr., ii-546: d' orlando / cantò pur anco un lepido
/ e di rara facondia / e d' altre insidie fabbro, / già modulando i
ii-475: il riso sprizza da scene d' una irresistibile comicità: la preparazione è d'
d'una irresistibile comicità: la preparazione è d' un lepido gustoso e continuo.
. -malizioso, lascivo. d' annunzio, i-62: sopra l'asino venia
le labbra in modo lepidissimo dandosi l'aria d' un cono- scitor fine e profondo del
, 4-i-102: se nelle lepide / gare d' ingegno / tizio o sempronio / dà
; conosciuto con il nome di pesciolino d' argento, alligna nelle fessure dei mobili
con riferimento a un'opera letteraria o d' arte in genere). dondi
gl'ingenui lepori del conversar famigliare. d' annunzio, v-2-659: soltanto all'amicizia
, ove rappreso / poscia intorno splendea d' un vivo e chiaro / lume e d'
d'un vivo e chiaro / lume e d' un liscio e nitido lepore.
grosseggiando mostrano uno ardire di leone. d' annunzio, vi-640: ha un lungo
(e non è loppa) / ha d' aver la borsa zeppa. a.
'. = voce dell'isola d' elba, deriv. dal lat. *
. buti, 1-774: leppo è puzza d' arso unto, come quando lo fuoco
, ii-188: dove intenso esali / d' umane salme di sotterra il leppo. guerrazzi
leppo di lucignolo spento, un puzzo d' incenso svanito e d'olio cattivo che mozza
, un puzzo d'incenso svanito e d' olio cattivo che mozza il fiato.
toccarlo come / di lepra immondo, d' itterizia infetto. bresciani, 6-i-417: questo
riserar le fiere, cinti di mura d' ogn'intomo. giulio dati, 1-36:
li loro cani grossi ed i leprai poco d' innanzi al carro. = deriv
* lepre 'è nome sostantivo d' ambo i generi, come pongono anche
l'appuntamento in mèzzo al prato. d' annunzio, iv-2-744: -ah, ogni
membra sparsa. salvini, 3-83: spunta d' idra la testa, e 'l fulvo
magalotti, 8-290: tuttavia mi par d' aver fatto assai, ogni volta che
il vostro intelletto, vi fa creder d' aver cavato, come si dice,
vispo come un lepratto, quel diavoletto. d' annunzio, v-1-378: quello sguardo nero
, sm. ant. uccello leggendario d' incerta identificazione. anonimo, i-519
= etimo incerto; cfr. d' a. s. avalle (in poesie
gambe leprine e di orecchie conigliesche. d' annunzio, iv-2-244: per crudeltà della
.]: 'leptòcera'... genere d' insetti dell'ordine de'coleotteri, della
marmoratus, diffusa sulle rive dei corsi d' acqua dove vola o corre fra i
.]: 'leptura'... genere d' insetti della terza sezione dell'ordine de'
queeto una giovine bella de l'amore d' un vecchio canuto, bavoso, lercio,
cavalcioni su di una seggiola zoppa. d' annunzio, v-1-591: ecco che vedo
, 1-225: durò forse un quarto d' ora a raccontare le peripezie di quelle esplorazioni
litterati grandi e di gran fama, / d' un peccato medesmo al mondo lerci.
alla salvietta cifrata. = voce d' area centro-settentr.; cfr. genov.
o svogliata nel mangiare. d' alberti, [s. v.]
a guisa di quella squadra di piombo d' aristotile addomandata lesbia, la quale alle cose
cantor lesbìaco / spavento de'tiranni. d' annunzio, iv-1-172: s'ella avesse avuto
la lesbica lira ed i fremiti / d' alceo terribile i re non temono.
di lesbo); saffico. d' annunzio, iv-1-51: donna francesca mordeva un
reduce / a le vergini lesbie? d' annunzio, i-62: mescete, o menadi
la elegante laudomia forteguerra la illustrissima margherita d' austria; chi lascivamente, come saffo
mamiani, 1-327: cotal grecia vedea su d' una rupe / la lesboica fanciulla /
di lino incigliato. = voce d' area settentr. e centrale, dal lat
2-41: il pi lastro d' angolo, a colonna con lesene, sormontato
. 2. strumento con fusto d' acciaio, affilato e rotondo, munito
si fariano scannar per un quattrino. d' azeglio, 1-256: pensavo tra me che
abbia una pallottola di cera alla grandezza d' una palla lesina, ed a poco a
ancora in uno stinco, la cicatrice d' un morso, suppurato, dei suoi
saccenti, x-i-ioi: ne'regni d' amatunta / i lesinai non alzan loro
in giorni a lesinar poco opportuni, / d' uopo mi fu ricorrere. ferd.
nella cesta, lesinando qualche quattrino. d' annunzio, v-1-666: stavamo noi davanti a
taccagneria; parsimonia esagerata. d' azeglio, 4-ii-305: credo che dobbiamo considerare
del podestà, e l'ingenua lesineria d' uno ch'era avvezzo a giocare a tresette
giocare a tresette colle signore di asolo d' un soldo la partita, rallegrò il gioco
un soldo la partita, rallegrò il gioco d' assai. zena, 1-75: [
le lesioni prodotte alla spina dalla caduta. d' annunzio, iv-1-133: ferita toracica,
dei territori de la prefata lega sue gente d' arme, cariagi et arnesi liberamente e
ii-28: dipinse a tempera... d' una tinta che dura senza lesione fino
che dura senza lesione fino al dì d' oggi. 3. fenditura,
che, se avenisse che alcuno di rettori d' essa arte... per qualunque
... la detta arte e università d' essa sia tenuta, ogni excezione rimossa
, ix-1384: stimava... d' enorme lesione al re il consentire a qualunque
de luca, 1-7-2-42: sia lecito d' ingannarsi sino alla metà del giusto prezzo,
corso alle tenere reste. cecco d' ascoli, 1087: giusto è quegli che
alcuna. lampredi, 4-91: chi pretendesse d' impedire, per quanto è nelle sue
dotta, lat. laesio -ònis, nome d' azione da laedère 'ledere'; cfr.
m. ricci, i-230: volse saltare d' una finestra... e storse
intestini non furono per nulla lesi. d' annunzio, 5-484: nel vano il mio
d' azeglio, 4-i-52: vengono spesso puniti come
braccio pei dritti lesi della umanità. d' annunzio, v-1-59: dei banditi taluni
pananti, i-145: voi dicevate d' essere solamente / per la minestra e
vegetali da conserva. = nome d' agente da lessare. lessatura (ant
uccide i cani. = nome d' azione da lessare. lessèma,
pure si veggono registrati tutti gli autori d' ogni secolo e d'ogni provincia,
registrati tutti gli autori d'ogni secolo e d' ogni provincia, senza omettere un solo
lessico manuale. moretti, ii-1063: dopo d' annunzio, e meglio di panzini [
unificato dalla lingua madre che lo contiene. d' annunzio, v-2-5: voglio dimostrare,
petrarchismo rinato, sorge il primo lessico d' una nuova poesia. = voce
: nella teoria degli insiemi, relazione d' ordine che si può stabilire in ogni
giorno desinare con minestra molto brodosa e d' erbe, con lesso di vitella o capretto
5-56: quest'ha bisogno, dice, d' un buon lesso. note al malmantile
malmantile, 5-56: 'egli ha bisogno d' un buon lesso '. è carne
altri passarono lestamente e senza paura. d' annunzio, iii-1-628: si avvicina lestamente
. in modo sbrigativo, superficialmente. d' annunzio, v-1-970: oggi lestamente essi affettano
smisurato, che due uomini di quelli d' oggidì non l'avrebbero potuto nemmen portare.
come critico, ha questa lestezza singolare d' ingegno e di stile. 2
, che lesto / era qual pardo e d' un leon più forte, / quasi
i-i-12: il più lesto di tutti fu d' un volo a parigi, dove più
il gatto e spaccia- tivo, / d' una pianta in sulla vetta / rampicossi in
chiamò uno lassù; e con l'aiuto d' una fune e dei suoi falcioni cominciò
falcioni cominciò a scalare, più lesto d' un gatto stivalato. -ripetuto con
le persone di mano lesta. -lesto d' occhio: che ha lo sguardo attento
e scarso e pronto di parole quanto lesto d' occhio. -per sineddoche.
non saresti mancato a niuna festa. d' annunzio, iii-1-40: giocava con noi come
un fanciullo ebro, toccandoci con mille dita d' oro, con mille dita tiepide e
. abile, capace, destro. d' annunzio, iii-1-781: questa vostra / servente
di darle una lestissima letturina a corsa d' occhio. baldovini, 2- 108
che il piè ponesti nel giar- din d' amore, / godi or ch'hai tempo
fa le visite / già di congedo. d' azeglio, 2-476: non so se
. in quanto al suo moroso, d' un lestofante di qualità la peggiore. gobetti
36-9: più crudo e più fellone / d' ogni ciclope e d'ogni lestrigone.
più fellone / d'ogni ciclope e d' ogni lestrigone. berni, 48-1 (iv-143
al sole / il sangue (oimè) d' un suo figlio innocente. dolce,
di lui e dargli gl'ingiuriosi nomi d' antropofago, troglodita, lestrigone e panduro
dagli antichi descritti di gigantesca statura, d' essere stati usi di mangiare la carne
ciolle con veneno / la vita giovenil. d' annunzio, iv- 1-475: più d'
d'annunzio, iv- 1-475: più d' una volta ella aveva parlato di morte.
le schiere; / dormon i mille d' un sonno letale, / sonno di
morte, ed il ferito pere. d' annunzio, iv-1-758: quelle piccole ascelle
pur in quel semplice atto la pena d' uno sforzo contro il languore letale ove
luttuoso. battista, iv-160: sol d' infausto color manto letale / portino a'
porgi / l'udito ai carmi tuoi. d' annunzio, i-331: parvemi andar lungh'
per riconoscer l'innocenza delle donne accusate d' impudicizia. egli è vero che achielle stazio
straparola, 5-2: le scopazze furono caricate d' alcuni contadini lavoratori di terre sopra d'
d'alcuni contadini lavoratori di terre sopra d' un carro e,... fu
scopazze fatto fu alla campagna un lettamaro d' ingrassare a suo luogo e tempo il
che facevano del palcoscenico un letamaio. d' annunzio, v-1-936: difenderanno il letamaio legislativo
disfarsene in modo oltraggioso, vergognosamente. d' annunzio, iii-1-962: tu prendilo e gettalo
virgilio] era colto su le poesie d' ennio, diceva che era proprietà sua di
, 1-12: procuri [il contadino] d' aver gran fossa di letame e che
dell'autunno lo tragga fuori e procuri d' aprir la terra intorno agli ulivi e
letamata e rivoltata la terra non meno d' un piede a fondo, la metta
a la fava luogo grassissimo e letamato d' avantaggio, e che si sia arato
il letame e 'l loto si è creatura d' iddio, e non è sozzo,
strato di terra e quando questa è inzuppata d' orina si leva con il letame e
e piantandola involta in tre benderei le d' alga. -gas di letame:
fusse letame. lippi, 12-40: d' anelli e d'orecchini v'è il marame
. lippi, 12-40: d'anelli e d' orecchini v'è il marame: i
pigione, solamente per avere i letami d' i cavalli e lo sterco. mattioli
lascivia umana, ed è sentina / d' ogni immondizia e fetido letame. bruno
esecrabil stregone, / obbrobrio e letame / d' ogni abbomina- zione. f. f
fa duopo attraversare un troppo vasto letame d' oscenità e di nefandezza per rendersi assoluto
tutto è strame letame e putridame / d' intollerando puzzo, e lo fermenta / tutto
. profittò di queste anticaglie dal litame d' ennio, com'ei diceva, traendo
, non fa pro- dur frutti, d' annunzio, iv-1-801: fa più miracoli una
, 2-13: una letaminatura di letame d' animali fa intorno a sei anni la terra
delle uccelliere. = nome d' azione da letaminare. letaminazióne,
per quanto ho udito, anche nel senso d' una squisita letaminazióne, comparabile a quella
tri anni, / die quartodecimo del mexe d' avrile, / venne tra l'oche
da encefalite, da ipnotismo. -letargia d' africa: tripanosomiasi africana, malattia del
osservazione dell'achard... prova d' un modo incontrastabile esservi qualche specie di
per me un paese di tristezza e d' impazienza, e assai volte di letargia.
non trovò partito migliore se non disfarsi d' una corte e d'una schiatta di
migliore se non disfarsi d'una corte e d' una schiatta di principi infatuata delle dottrine
. bencivenni [tommaseo]: empiastro d' archigene, molto agevolissimo a guarire i
angoli degli occhi sia lor messo un poco d' acqua, nella qual sia stata infusa
allorché il freddo giunge a certo grado d' intensità, si rimane sorpresi da sonno
se l'individuo cede, rimane colpito d' apoplessia e muore. arici, ii-376:
ne stava le giornate intiere in casa d' inverno, accoccolata vicino al fuoco,
seduto al camino, in una letargica sera d' inverno. moravia, xiv-239: tutta
daniello, 724: è letargo una spezie d' infirmità che suol venire nel corpo con
lungo nelle malattie violente ed acute. d' annunzio, iv-1-946: passarono alcuni minuti,
anche i fuscelli per il mio letargo. d' annunzio, v-2-617: -dormirò -risposi,
a tempo la sua facoltà vegetativa. d' annunzio, i- 259: gli
saliva, quasi il largo / respiro d' una belva; ma mille voci rotte /
/ che fe'nettuno ammirar l'ombra d' argo. buti, 3-865: 'm'
o via più chiaro di virtù che d' ostro. marino, n-170: né vietar
quel letargo strano / scotean nell'ira, d' uomini e di cose. d'annunzio
, d'uomini e di cose. d' annunzio, i-637: l'immensa ombra del
. quasimodo, in: mite letargo d' acque: / la neve cede chiari azzurri
chiari azzurri. / sono memoria / d' ogni mia ora terrena, / angelo biancospino
prolisso letargo, / che al rezo d' una pianta i rai mi chiuse, /
pericolo di restar perpetuo mancipio e drudo d' una femina e favola del volgo, se
da morire. leti, 4-439: d' una persona seppellita nel letargo dei vizi
inabissata nel letargo. calvino, 2-241: d' inverno... egli parve ridursi
che si casca in un letargo tale d' esser abbandonato dalla pietosa cura della coscienza
). buzzi, 256: romba d' ottoni e di gran casse l'atmosfera:
a raggiungere le acque di lete. d' annunzio, iii-2-241: come il labbro vorace
suo canto. o nozze, nozze / d' evadne! o freddo lete su l'
193-4: oblio ne l'alma piove / d' ogni altro dolce, e lete al
o appartiene al lete, fiume mitologico d' oltretomba, elargitore di oblio.
varco leteo, più grata riede. d' annunzio, i-347: anima, non è
l'alta che noi cercammo riva letèa d' oblìo? / regna il silenzio i luoghi
mostra / di corrente, non ruga d' aura. la fuga / delle due rive
ruscelli, / di papaveri adorni e d' elei ombrosi, / e di sangue di
te la morte / vinta largì. d' annunzio, iii-2-252: o mille volte adultera
letifera punta il fulminante / cignale. d' annunzio, iv-2- 719: un'ombra
, si faceva tutta tenerezza letificante. d' annunzio, 4-i-147: nell'aria bianca
core; / amor, ogni matura / d' esso ne caccia fore. scala del
dove le tenebre fanno il contrario. d' annunzio, i-395: io t'inghirlando,
bere in coppa iacintea / il sangue d' una dea, / che a 'l cuore
che la vostra imbasciata mi espose. d' annunzio, ii-545: o uomini, oggi
nella vision di iddio viverà lieto. d' annunzio, iv-2-147: era un sessuagenario
è il letificatóre pungicchiato e indispensabile d' ogni convito. = nome d'
d'ogni convito. = nome d' agente da letificare. letifìcazióne,
arte, religiosa. = nome d' azione da letificare. letifico,
all'un ridendo e all'altro inchinandosi. d' annunzio, iv- 2-156: s'indugiavano
? una allegrezza, uno gaudio sommo d' anima, ove non è nulla tristizia
, ove non è nulla tristizia; d' anima dico, perocché le bestie non
: la carità è piena di letizia e d' ogni santo diletto. dondi, 248
e mansuetudine, di grande carità e d' invitta letizia di spirito nella tribolazione e a
par., 6-119: nel commensurar d' i nostri gaggi / col merto è parte
luce: / luce intellettual, piena d' amore; / amor di vero ben,
vista anco i più degni: / d' intorno ha innumerabili immortali, / disegualmente
: il povero lorenzo è sì contento d' esser tornato a dio, che, se
44): io discernea una figura d' uno segnore di pauroso aspetto a chi la
: li occhi pien di letizia e d' onestate, / e '1 parlar di
. mazzini, 11-163: quando parlate d' una certa aura di letizia spirante nella
terra e fa tremar il cielo. d' annunzio, v-3-423: una sorta di
del vedervi nella celebrità di questo giorno d' ingresso passare co'segni della novella dignità
fine della comedia, consista nel ricoprimento d' alcuno scorno fatto a sé o a
a sé o a persone care o d' alcuna vergogna che altri non credeva potere
gloria di ierusalem, tu la letizia d' israel, tu l'onore del popolo nostro
antico orgoglio corre irato, / e pien d' invidia al procelloso regno; / così
risuona come un allegro riso di fanciulle. d' annunzio, iv-1-103: la primavera romana
piene di letizia, di dolceza e d' ogni suavità. b. giambullari, 2-7
, 16-20: per tanti rivi s'empie d' allegrezza / la mente mia, che
di letizia: applaudire. f. d' ambra, 81: la commedia / è
sue parole e viste significhino allegrezza. d' annunzio, i-430: eran l'ore
e letizia, o vero giocondità d' animo,... fa che l'
pietoso ufficio e ben gradito mi stimo d' adoperare. buonarroti il giovane, i-221
e gli altre chiamate / private fuòr d' ogne bene letizio. = deriv.
liburnio, 3-95: al troncone d' un pino con la schiena appoggiatosi,
ordini, capitati a'plenipotenziari francesi, d' insistere focosamente in prò della persona e
zazzera. leggenda di s. guglielmo d' oringa volgar., xxi-1208: con grande
, nel corpo, di perle, d' intrecci, di mostri aggrovigliati. -lettera
carne nato / / che sia degno d' avere, / né quasi di vedere /
ch'io vi mostro / in lettere d' incostro. dante, purg., 12-
gente, portava nel sopravesta sua lèttore d' ariento nel petto. boiardo, 1-29-
che è scritto tutto intorno a littre d' oro. cieco, 25-40: dimmi a
castiglione, 665: in essi [denti d' avorio] era scritto con lettere africane
non se ne formerà già mai il poema d' omero. leggi, bandi e ordini
le lettere / dell'alfabeto, un po'd' astronomia / perfino. montale, 1-83
* anonimo, i-629: lo dio d' amor, in ciò ben dicer posso
queste tre littere sole / mia vita d' ogni ben si spoglia e priva, /
va', e scrivi in carte antiche, d' una lettera che paia antica quanto puoi
paia antica quanto puoi, un testamento d' uno ch'ebbe nome teopento. boccaccio
le iniziali colorite a ogni terzina e fregiate d' oro e d'azzurro in cima dei
a ogni terzina e fregiate d'oro e d' azzurro in cima dei canti,.
'somma teologica * di s. tomaso d' aquino). -lettera di tallone:
le lettere da capo a piede. d' alberti, i-i-xvi: fino a questo momento
tacque '. vocabolario della reale accademia d' italia, xii: l'n
è a lettera, ed è grande d' intendimento. s. agostino volgar.,
, vogliono costringere gli adulti a un cibo d' infanti che gli adulti respingono. papini