et al duca suo figliuolo sotto pena d' avere a rispondere di far cosa per la
far cosa per la quale il duca d' orléans avesse a dare alle loro maestà maggiori
f. frugoni, vii-517: presumi d' inibir a diogene, che va per la
ciò significa proibizione o comandamento del giudice d' astenersi da uno o più atti.
inibitivo, agg. che ha facoltà d' inibire, di vietare; inibitorio.
e i nomi di potere inibitivo o d' imperativo, che vieta l'arbitrio e comanda
, inibitorio. lucini, 4-177: d' annunzio è incapace di dissonanze logiche,
si ha l'impressione di un'umanità d' impotenti, uomini e donne che compongono
); che ha potere o facoltà d' impedire, di proibire, di ostacolare
. nel linguaggio dell'informatica, segnale d' inibizione (v. inibizione, n.
n. 5). = nome d' agente da inibire. inibitòria,
cose, quanto a uomo è possibile d' interpretare. dante, conv.,
iv-vii-2: sanza... inquisizione d' alcuna ragione, gentile è chiamato ciascuno
è chiamato ciascuno che figlio sia o nepote d' alcuno valente uomo, tutto in esso
di ciò, avendo una sua bella fìglioletta d' età d'undici anni...
avendo una sua bella fìglioletta d'età d' undici anni... con una gran
di dottrina letteraria e storica, anche d' una singolare acutezza d'intuizione filologica e d'
storica, anche d'una singolare acutezza d' intuizione filologica e d'inquisizione psicologica.
d'una singolare acutezza d'intuizione filologica e d' inquisizione psicologica. bocchelli, 2-ix-84:
assessor straordinario, / il processo formai d' inquisizione, / delle leggi serbando il formulario
2-99: il dar ricetto a persone d' una regione, dove non vi sia
di vedersi piantato in palermo un tribunale d' inquisizione. chiari, 1-ii-88: il
negl'iddìi della patria, dalla inquisizione d' atene. 4. disus.
patria 'e di 're'. d' azeglio, 4-ii-318: il ministero per parte
i più obliati vicoluzzi di roma. d' annunzio, v-3-766: il mio amico
. lat. clausola di un contratto d' assicurazione marittima nella quale sono spe
faxlamonica, 6: sono altri d' anassagora gl'intenti / con suoi principii
percioché s'inra- mavano in quella guisa d' ossa le fronti, per poter provedere
v-214: codesta principessa inrepubblicanita è capace d' essermi andata a allumacare anco il mio povero
atti a reggere l'armi fu ingiunto d' inrolarsi per difesa della città sotto gli uficiali
pentito della pace di praga, studiava d' inrollarsi nel terzo partito. f
siri, i-311: capo nella sua gioventù d' un partito sì grande che in quello
, e come solevano fino dai tempi d' arminio i barbari inromanesca ti, è per
ti, è per sé indizio bastante d' un volersi addomesticare co'romani. =
con olio, mescolandovi pepe con sugo d' altro fico più lungo, quando cominciano
], e (s'è possibile) d' indiamantarlo; ma 'l vino o spezza
di ben pasciuti amorini, la insabbiò d' oro. 3. figur.
); affondare nella sabbia. d' annunzio, iii-2-13: il sile copre tutte
ferdinando i avviò l'arno a quella d' oggi, meno esposta al libeccio.
sabbia, pieno di sabbia. d' annunzio, v-2-695: la foce insabbiata come
ruvidatore, sabbiatore. = nome d' agente da insabbiare. insabbiatila,
maiale / insacchi nel salame un pezzo d' asino? beltramelli, iii- 605
. come il budello de'salcicciotti. d' annunzio, iv-2-1195: rideva da due
di calzoni ristretti alla noce del piede. d' annunzio, v-2-250: non importa che
v-2-250: non importa che, invece d' esser bambocci ignudi, siamo qui come
da ebreo polacco, si mise un berrettone d' astrakan, e gli occhiali verdi.
capo... e mandò una voce d' un'espressione poco lusinghiera pel povero antonio
, 6-45: mi tocca ogni giorno d' insaccare / per la mia bocca il
uffici o dignità, per determinate prestazioni d' interesse pubblico); imborsare. -
studenti... tutti gli anni, d' estate insaccano scienza per passar l'esame
: francamente s'insacca nel castello gregorio d' acierro, uno de'più audaci machinatori della
, vale andar sotto, tramontare attraverso d' una bassa striscia di nebbioni densi,
di sagrestia / e di moccoli spenti e d' eresia. calandra, 6-309: la
: questo pescetto... ha tanto d' ingegno che gli piaccion l'ostriche sopra
uccelli] per la buona sorte escono d' una ragna, mal volentieri tornano a dare
sporgesi perciò una faccellina fuor della punta d' una barchetta, il cui lume i pesci
. -anche: inabissarsi (un corso d' acqua). botta, 4-1127:
burrone enorme, fra le rive slabbrate. d' annunzio, ii-1037: sotto orsova,
in ima sfarzosa giornea scarlatta, piena d' ori e di fiocchi, egli sembrava
insaccati fé annullare, 1 e fece d' altri nuova lezione. lettere e istruzioni agli
incistate, né vi è modo né verso d' aprirle, né di disgregarle e di
catori di boldroni e di lana overo d' altre mercie. -scherz.
preparazione di carni insaccate. = nome d' agente da insaccare. insaccatura,
bene a'suoi, e per essere certo d' esservi entro egli, perocché sia sofficiente
per viam et modo di insaccagióne, d' essi officiali e notari. capponi,
insacchettamento, impacchettatrice. = nome d' agente da insacchettare. insacchino,
dossi, 3-114: prima di proseguire è d' uopo ch'io v'in- saccocci la
in- saccoladori. = nome d' agente dall'ant. saccolo 4 sacchetto '
e di girasole e con il grasso d' orso stantio, e mescolare le dita nei
. per 30 anni aveva fatto il mestiere d' insaiatore. = spagn. ensayador
, vi-292: chi crederia che il consiglio d' ipo- crito... mi avesse
certe foglie dà di piglio / sowerchie d' ogni porro, e come stese / erano
ad introdurre in quel paese l'invenzione d' insalare l'arin- ghe. galanti,
vostre pugna sono più dure che la pelle d' un drago, ma io temo che
e piagge sabbiose insino alla lunga lista d' arena che dallo stagno lo ricide,
e valli, e campi e i gioghi d' apennino / tien tirinto soggetto alla sua
s'insalano, o vero s'ungono d' unguenti e ripongonsi in celle acconce a
insalata di erbe, e con poco d' aceto e oglio cenarono. cenne da la
tiriaca. machiavelli, 826: poi trasse d' un armario una cassetta, / dentrovi
. averani, iii-28: in cambio d' insalate minute faceva gran piatti di barbe di
? bocchelli, 1-ii-276: un gran vassoio d' insalata, uno di spinaci, e
la vecchia porta sulla tavola un catino d' insalata, e talino la mescola in
insalata? che monasteri? è tempo or d' andar attorno a monasteri per insalata?
i vigneti... vengono praterie d' insalata e piantagioni di cavoli. valeri,
. valeri, 3-52: una distesa d' orti. in primo piano: / selvette
orti. in primo piano: / selvette d' insalata ricciolina. pratolini, 9-297:
della sua prigione, coperto dalla foglia d' insalata, ch'è il suo mangiare
di pesce, polli arrosto, schidionate d' allodole. moravia, iii-84: tutto è
massime di lattuga, di indivia, d' acetosa, di cicoria e simili,
non giucate di danari, ma fate d' una insalata e d'una radice o
danari, ma fate d'una insalata e d' una radice o simile cose.
. borghini, i-iv-4-169: io vi dissi d' un dante, se quel ruscello ne
il diavolo si fa insalata, di lingua d' avvocati, di dita di notai,
, 1-1 (74): aveva disiderato d' avere cotali insalatuzze d'erbucce. sercambi
: aveva disiderato d'avere cotali insalatuzze d' erbucce. sercambi, 151: fatta una
. aretino, 1-128: un pocolin d' insalatuccia, due tagliature di bue freddo,
senza molte cerimonie averemo varie insa- latuccie d' erbe, di cedri, di polpe di
, inf., 15-114: fu trasmutato d' arno in bacchigliene, / dove lasciò
cose, lasciò molte storie e scritture d' imperatori e di papi e di molte altre
, 312: lasciata ogni forma ruvida d' insegnare, specialmente la morale, colorivano colla
/ e ritorna in disdutto. cielo d' alcamo, 175: se quisso non
gli parve elegger questo: / lasciar d' argeo l'intrinsichezza antiqua. condivi, 2-138
, 652: di penne di paone e d' altre assai / vistita la comiglia a
cecchi, 5-415: lasciamo i sembianti d' evidenza troppo prevedibile: schiller con la sua
1-24: lasceremo de'brettoni e de're d' inghilterra, e torneremo a nostra materia
che la piscina nuova e 'l muro d' esse piscine si fece, e non avessero
vostr'amor punto, / ch'amor d' ogn'altra donna per voi lasso. anonimo
.. l'ufficio commesso, sempre d' ogni cosa colla reina e colla nuora
mi lasso, / non sono meo quanto d' un ago punto. ariosto,
.. per un picciolo e ingiusto sdegno d' oriana, si lasciò in preda a
mi piacie questa giostra: / vincitor siate d' ogni mala parte, / che 'n
mena, partì la sera de'ventinove d' agosto. f. m. zanotti,
opera sua principalmente si fusse la pace d' italia conservata. vasari, i-773:
al padre / lasciar questa memoria. d' annunzio, iv-1-27: la fuga del
, leucò, non ha che questo d' immortale. il ricordo che porta e il
, 41-17: il dispotismo in questa terra d' italia è stato sì grave, ci
, 12-i-247: da me non si resterà d' operar tutte le mie forze..
a lasciar le scritture dopo sé. d' este, 266: il mio amico la
, 41: sol chi non lascia eredità d' affetti / poca gioia ha dell'urna
suo fratei lascerà erede / del dominio d' ancona e di pisauro. firenzuola,
, 90: ebbe nuove della morte d' un fratei di sua madre, il
si vendeva all'incanto] a ducati lx d' oro: e marchionne la misse a
e marchionne la misse a ducati c d' oro... sicché antigrasso gliela
libertà alla sua bella, la stringe d' un eterno assedio, non può patir
. cellini, 663: bene sarai avvertito d' aver lasciato in quattro luoghi al manco
passare, lasciata ogni bagaglia, un fiore d' aiuti che sapevano i guadi. casalicchio
, olà, lascia qui il vaso d' argento che m'hai rubato. g.
così pepato da lasciare il segno. d' annunzio, i-325: parvemi, lei seguendo
lunari, / aurora, amore festoso, d' un'eco / popoli l'esule universo
una porta per entrare in un andito d' alcune stanze. galileo, 8-ii-134:
: che abborrimento non concepireste voi verso d' uno, il quale, quando voi gli
28. suscitare sentimenti, stati d' animo, impressioni; fare in modo
macinghi strozzi, 1-276: sono molto contenta d' avere inteso che abbia soddisfatto a quanto
dimenticanza). latini, 3-66: d' ogni temenza lo traesti, per oste lo
la] lumaca] passa, / d' umida riga il suol segnato lassa. b
, in tutto e per tutto, malcontenta d' essere stata spinta ad acconsentire. noi
è la rogna. petrarca, 23-26: d' intorno al mio cor pen- sier gelati
1-195: i veli nivei / tessuti d' alito / lasciano scorgere / le dive forme
lasciano scorgere / le dive forme. d' annunzio, ii-723: o uomo occhicèrulo,
, 3-30: non sofferio di lasciarsi impigliare d' alcuna bisogna. anonimo, xl-552:
. foscolo, v-21: la madre d' amore... prima di scendere fra
qualunque. -con un compì, d' agente o di causa efficiente introdotto dalla
. -ant. con un compì, d' agente o di causa efficiente introdotto dalla
viva: tanto meno vi lassarete vincer d' amore a una donna che v'adori
co'suoi fischi e scoppi sia argomento d' aria condensata nella sua agitazione, la
(415-8): non però fui d' amar lassato unquanco. caro, i-286:
5-3 (38): si struggeva tutto d' andarla ad abbracciare, ma per vergogna
sì avenenti / per ch'io lasciar volesse d' ubidire / quella che fregio e belleze
io... non lasso / d' amarla, oi me lasso. latini,
se quel sen piagasti / che fu d' osceno amor sozzo ricetto, / non già
io verrò. leopardi, iii-112: razza d' asini, se vi pensate ch'io
a partito; che io non lascerò d' amare i libri se non quando mi
iv-397: egli è ben vero che ragghio d' asino al ciel non sale, ma
sia da'vaiuoli, non lascia perciò d' essere insieme amabile e maestosamente terribile.
gigli, 2-32: alcuni dittonghi lascian d' esser tali trovandosi alfin del verso, come
lasciare': esecuzione del suddetto ordine. d' annunzio, iii-2-6: salpa! salpa
se vi son da rivedere alcuni fogli d' una raccolta poetica per morte t. t
1-4 (0-59): chi si piglia d' amore, di rabbia si lascia.
punti alla lasciata della pianeta in segno d' aquario..., sì nascono attratti
: fu ucciso un giovane da la punta d' un coltello fittogli nel petto e ne
, che uno sguardo di disgusto, d' abominazione, bernardo sopo si vedeva lasciato
sassosa riva, / se stessa frange e d' ogni forza priva / toma spumosa a
gozzi, i-23-73: il de- strier d' enna lente / trasse dietro di sé le
prin- cipii: l'uno si è d' uno verbo molto lasciato da l'uso in
bocchevole, matta. idem, 2-4-528: d' altro modo ammirabile fu la conversione d'
d'altro modo ammirabile fu la conversione d' un giovane, tanto lascibile e dissoluto
: rimorsi di concienza... d' ingannare il semplice e credulo popolo con
lo lascio del bene, xi fiorini d' oro meno s. vili. g.
che a que'suoi lassi e respiramenti d' animo, a que'suoi impeti ed
cane] continova, io mi pregierò d' aver levato d'atene un tesoro,
, io mi pregierò d'aver levato d' atene un tesoro, ma per seguire
daziaria, viene assolutamente offeso dalla difficoltà d' intendere le
potesse dare, mercè un lascito condizionato d' un vecchio zio sacerdote. cicognani,
le bambine... col lascito d' una bellezza materna. 3.
parendomi che m'abbia fatto un lassito d' altro che de'suoi mobili. p.
principio di doglia, / sfrenata lassiva d' onni rea voglia. valerio massimo volgar.
i-465: essendo grave di vino e d' unguenti unto,... entrò nella
entrò nella colui scuola piena di turba d' amaestrati uomini. né contento di così
,... siamo tutti lavati d' una medesima lasciva, ciò fue del
elegante laudomia forte- guerra la illustrissima margherita d' austria; chi lascivamente, come saffo
, / che pareano al sembiante arder d' amore. s. maffei, 10-i-138:
. lomazzi, 2-184: il bacio d' ogni altra bocca dato puramente è lecito
petti lascivamente aperti e con le capeliere d' un acconciamento inconvenevole all'onestà, si
chiamiamo sonagli perché suonano, e sono d' oro et d'ariento e d'ottone,
perché suonano, e sono d'oro et d' ariento e d'ottone, grossi come
e sono d'oro et d'ariento e d' ottone, grossi come una picciola nocciula
quasi attonito nel considerare quel bellissimo viso d' oro e quella chioma d'argento fine
quel bellissimo viso d'oro e quella chioma d' argento fine senza arte lascivamente scherzargli intorno
, 1-26: colui lo quale studia d' andar correndo più vicino al segno di ornata
fo lo disinare, erasma, emola d' amoroso ardore, usò un'altra maniera
. petrarca, i-1-82: ei nacque d' ozio e di lascivia umana, / nudrito
i-231: quanto fu ancora la lascivia d' elena, la quale...
madre, / circonda e stringe. d' annunzio, iv-1-253: il naso un
formavano nel basso del viso un'espressione d' aperta lascivia. loria, 1-96: era
vestir delizioso e molle / tutto era d' ozio e di lascivia pieno. tasso i-
oblio, / né quel peccato rio / d' avarizia, d'iddio mortai nemica.
quel peccato rio / d'avarizia, d' iddio mortai nemica. guido da pisa,
a natura. boccaccio, viii-2-31: d' alcun'altra cosa non parla che di
lascivie gli ozi dei conquista- tori. d' annunzio, iii-2-144: -per lui ti lisci
, a voler bene esprimere i costumi d' oggidì, bisognerebbe che le parole e
era una camera proibita. era piena d' inganni studiati e di lascivie preparate, non
presente. perché noi abbiamo intanto passato d' ogni parte la misura. ariosto,
la lascivia del poetare moderno con spirito d' ingegno e di cuore eccessivo (condannata
, lx-1-79: impetrito moralbo dalla veduta d' una medusa sì bella, volle dar
fra noi delle altrui proprietà sono gli effetti d' incuria, di lascivia, della piccola
lascivie dell'* amor campestre '. d' annunzio, iv-1-36: nel 1756 un carlo
presso alle labbra furono dalla malvagia natura d' alcuni, che dell'altrui miserie si
ingrandiscono, come dietro la lente d' un cannocchiale le macchie del sole.
: il mulo è... figlio d' un somiere lussureggiante e d'una giumenta
. figlio d'un somiere lussureggiante e d' una giumenta lasciviente. bocchelli, 4-44
tutti, adattabile a tutte le maniere d' amore e di vizio? -sostant.
rabbiosa che morderete voi medesimo, per astio d' aver così lussureggiato a disgorgo, per
lascivendo, o coll'italia in bocca. d' annunzio, iv-1-147: come le sue
come fare un papa nelle presenti agitazioni d' italia? il piemonte balena, le romagne
, 51: fra quello azzurro il lascivir d' un guardo / rassembra il sol ne
berchet, 339: fa'che risplenda d' eleganti ancelle / la tua magione: né
perseguitano da un tetto all'altro. d' annunzio, i-279: i poledri..
questa lascività m'ha stretto un lazzo / d' intorno, sì ch'io non posso
non posso voltarne, / e è cason d' ogni mio tristo impazzo. 2
: quel ch'a la bella mia ladra d' amore / fugar sagaci men di ladri
vallisneri, ii-249: posso però attestare d' aver assistito all'occulto parto d'una
attestare d'aver assistito all'occulto parto d' una nobile lascivissima vedova, che..
/ di tiranni lascivi a l'origlier. d' annunzio, i-37: lasciva, canora
, / di cor lascivo e d' ogni macchia lordo. tommaseo, 11-74:
lombi e lo sospinge / ad accoppiarsi. d' annunzio, iv-1-896: una di queste
, 233: chi è colui sì nimico d' ogni onestade che, veggendo i basci
: alle iene venia col crin spruzzato / d' olio di nardo e co'lascivi odori
e co'lascivi odori / del suo letto d' avorio. cicognani, 3-119: giù
lascivo e largo della carnalità e per forza d' arme, corruppe non solamente i grossi
di quello paese, ma il paese d' assiria, persia... e molte
persia... e molte altre province d' oriente. m. villani, 1-26
: può ben scrivere uno livio / d' ogni caso scuro e strano / e del
altri rimanga ucciso, / altri in cure d' amor lascive immerso / idol si faccia
. comanini, l-m-305: dall'imitazione d' atti lascivi non può germogliare alcun buon
, e tutte le figure e dipinture d' ogni sorte che potessero incitare le persone
2-3-216: la prima [ninfa] è d' anni giovane e di faccia molto lasciva
delle ninfe, a superbi e lascivi ricami d' oro. manso, 1-121: la
le tinte lascive acquistavano un non so che d' austero. fantoni, ii-141: meco
fra trine liquide / e brillanti lascivi / d' una spumosa ballerina. serra, i-347
quei latini che seguitarono dopo al secol d' augusto, a difesa della loro arguta
testi, ii-87: non lungi al mormorar d' un picciol rivo / i'mi giacea
venticel lascivo. rebora, 22: torpor d' àttimi lascivi / fra lo spirito e
sì vaghi e lascivi / fra festoni d' allor che paion vivi. bottegari, 154
.. come / lascivo agnel, che d' esser tratto a morte / semplice non
, / o de l'alpi, o d' italia eroe sovrano. 11.
lascivetta palomba, che abbia il collo d' oro e d'ostro dipinto. beccari,
che abbia il collo d'oro e d' ostro dipinto. beccari, xxx-4-242:
bianca del ligustro assai, / più dilettevol d' un fiorito campo, / del capriol
armate / pe'i lascivetti amori. d' annunzio, i-78: spandean le vesti un
tale è vaghetta », quando parliamo d' una che ha un certo lascivétto e un
assedi di cui sono piene le guerre d' una volta, piuttosto comodi e laschi
region. terreno depositato da piccoli corsi d' acqua nelle parti inferiori e pianeggianti dei
al bestiame vaccino] il paese boschivo d' alberi e macchia vernile, per potersi pascere
più adattatamente si pascolano... d' erba secca, che attorno ad essi marrucai
attorno ad essi marrucai si trova. d' annunzio, v-3-105: tutti i laschi biancicavano
l'odore de le lasene è letargirio d' oro, e bagnarsene con uno
in uso e medicina, a peso d' uno danaio d'argento. mattioli [dioscoride
medicina, a peso d'uno danaio d' argento. mattioli [dioscoride],
bianco di dentro, con non so che d' odore mezano tra il lasero e il
, il quale si estrae, per mezzo d' incisioni, dal fusto e dalle radici
dato ad un ge nere d' insetti lepidotteri; formato a scapito della specie
cronache volgari, alla lirica di provenza e d' italia. pascoli, 2-83: il
ogni 4 lassa 'l'ultima sillaba accentata d' ogni verso ha la medesima vocale.
ogni verso ha la medesima vocale. d' annunzio, v-1-236: simile a una
. ariosto, 41-30: un can d' argento aver vuole oliviero, / che giaccia
seguso latrar dietro la fiera, / gira d' intorno gli occhi immantinente, / inalza
entra nel prato balzellando a guisa / d' un leprotto su l'alba. monti,
scudo poscia / una gran lassa dipendea d' argento. 2. coppia di
, e per questo le lasse hanno d' andare larghe, e cercare tenere li bracchi
dietro come cane in lassa nella servitù d' avignone. -armare le lasse:
a cacciare adesso, le lasse hanno d' armare intorno al forte e avertire de fare
petrarca, 82-1: io non fu'd' amar voi lassato unquanco, / madonna
questi, anelando col lassato fianco / d' amor per l'alte piaghe crude e
il riposo del corpo è comin- ciamento d' ogni male e lassazióne nel sonno. domenico
cattaneo, iii-3-273: i cammelli davano segni d' estrema lassezza e camminavano lentissimamente.
lassismo, messo in campo da'probabilisti d' altri tempi, che * qui probabiliter agit
.]: 'lassismo '; sistema d' opinioni rilasciate sparse nel volgo nel secolo
corpo e tanto affanno di lena. d' annunzio, iv-2-224: i fiori intorno
di salute, quando non sia alterata d' altre indisposizioni, sebbene sempre mantiene una
lassitudine di ragionamento siamo inclinati a credere d' aver tutto bene spiegato ed inteso, quando
serva, ne viene sovente a pagar d' un lezzo, d'un pentimento,
viene sovente a pagar d'un lezzo, d' un pentimento, d'una tristizia,
un lezzo, d'un pentimento, d' una tristizia, d'una fiacchezza, d'
un pentimento, d'una tristizia, d' una fiacchezza, d'un dolor di capo
d'una tristizia, d'una fiacchezza, d' un dolor di capo, d'una
fiacchezza, d'un dolor di capo, d' una lassitudine, d'altri ed altri
di capo, d'una lassitudine, d' altri ed altri malanni che son manifesti a
florido del volto e de'labbri. d' alberti [s. v.]:
.. calandrino scinto e ansando a guisa d' uomo lasso sedersi. rappresentazione di rosana
ita a riposarsi nella sua stanza. d' annunzio, ii-663: o iddìi profondi,
ei sia miserimmo / nella sua carne d' acro sangue irrigua, / lasso ne'suoi
, 7-in: perché non bene pari e d' iguale condizione il lasso col riposato,
, o diva, la serena fronte? d' annunzio, i-536: o cuor senza
, poi veggi'ogn'om manco / d' amor, far tuttor del dritto inverso
. ariosto, 22-16: confuso e lasso d' aggirarsi tanto, / s'avvide che
: dinanzi a una croce, a'piè d' un sasso, / un romito trovai
ma travecchiezza, perocché vecchiezza è nome d' etade lassa, ma non straccata. b
petrarca, 116-10: in una valle chiusa d' ogn'intomo, / ch'è refrigerio
. lamenti storici, iii-17: poscia che d' alto son caduto al basso, /
al basso, / non per dol d' altri ma per error mio, / non
nel gentil petto vostro forza avièno / d' accender l'amoroso foco errante. ariosto
i-258: come m'invita lo meo cor d' amare, / lasso, ch'è
: e ora, lasso! un gocciol d' acqua bramo. petrarca, 23-30:
! sol perch'eo l'amo / meio d' om che sia nato, / par
amare e tenelosi in vita. rinaldo d' aquino, 105: le navi son
vassene lo più gente / in terra d' oltramare / ed io, lassa dolente,
cuor veloce tu premesti il corso. d' annunzio, i-1088: il manco piè qual
: il manco piè qual noce lassa d' arco / sfiora la terra con le dita
. il braccio affetto cominciava a godere d' una sufficiente mobilità. fil. ugolini,
sm. stor. apostata. d' alberti [s. v.]:
esser di marmo candido e adorno / d' intagli. boccaccio, dee., 6-10
recava odor di fiori pésti il vento. d' annunzio, ii-831: la melodìa di
quelle lassù immateriali e sempre durevoli. d' annunzio, i-18: lascian le tenui case
lassù, gente ritrosa, / vincerne d' intelletto, / peccato è nostro, e
: per terror di lassù, o istinto d' accarezzar messina, il re si ritenne
, di riso, di piacere e d' ineffabil contento è piena continua- mente.
corrispondente a due tonnellate. d' alberti [s. v.]:
carico. - anche: zavorra. d' alberti [s. v.]:
... aspetti di case. d' annunzio, iv-1-330: lo stridore d'una
. d'annunzio, iv-1-330: lo stridore d' una lama d'acciaio a contrasto d'
iv-1-330: lo stridore d'una lama d' acciaio a contrasto d'una lastra di cristallo
d'una lama d'acciaio a contrasto d' una lastra di cristallo. deledda,
ruscelli immobili come lastre di mica. d' annunzio, iv-1-417: tutte le impressioni estranee
estranee passavano sul mio spirito come gocciole d' acqua su una lastra arroventata, o
di queste prigioni che chiamano città. d' annunzio, ii-249: il pregio e
la faccia esteriore di un'arca. d' annunzio, v-2-386: egli versava su la
di marmo bigio tutto quel che aveva d' argento e di rame, affannatamente,
faceva segni bianchi col gesso sulla lastra d' ardesia... e, dopo un
san cataldo. inventario di alfonso ii d' este, 943: lastre di ferro
ad un capo un tubo conico di lastra d' ottone, in cui entra e si
sguardo sul trasimeno / lucido come lastra d' argento, / che è questo ch'io
è questo ch'io sento / odor d' infanzia salire / nell'anima stanca? lucini
sue mutevoli meraviglie: lastre di zinco e d' argento con venature azzurre morbidissime e carnali
spalle e i braccialetti erano a guisa d' una corazza di lastre sopra a lastre.
, che la sua sommitade era coperta d' una grandissima lastra d'un sasso durissimo
sommitade era coperta d'una grandissima lastra d' un sasso durissimo, di colore ferrugineo.
lastra fotografica con emulsione sensibile al bromuro d' argento a grana finissima, usata per
un vaso di terra cotta invetriato, pieno d' aceto forte, mettergli...
206: spirava da'giardini / una fragranza d' acque di rosa mormoranti / nelle vasche
lamierista; calderaio. = nome d' agente da lastrarel. voce registr. dal
la zavorra sulla nave. d' alberti [s. v.]:
mercanzie nella nave. = nome d' agente da lastrare2. lastricaménto,
della tosa, 215: la loggia d' orto san michele, ove si vende il
fiori il pavimento de'prati, ripieno d' acque e di pescagioni il vivavio del mare
e mostruose, ma pulite e lastricate. d' annunzio, iv-2- 980: gli amanti
bernari, 1-222: le strade lastricate d' asfalto piene di luci, qualche pianola
si lavano con gli uomini, lastricati d' argento. tasso, 20-60: lastricato co
co 'l sangue è il pavimento / d' arme e di membra perforate e fesse.
sul lastricato: non riuscire a cavarsi d' impiccio, affogare in un bicchiere d'
d'impiccio, affogare in un bicchiere d' acqua. lionardo gilardi [in fiacchi
anche si dice * affogare in un bicchier d' acqua'o 'alla por- ticciuola '
rovine di ponti... o d' altri danni che esigessero lastricatori e muratori.
accanito sul lavoro. = nome d' agente da lastricare. lastricatura,
su l'entrata sta solenne con l'asperges d' oro in pugno / quel che tinse
lastrico appena appena qualche scalpiccio che pareva d' uomini già stanchi sin dal primo principio
sin dal primo principio della faticosa giornata. d' annunzio, ii-235: o lastrico accecante
altre spese..., / d' acconci, tasse e lastrichi di strade.
/ nella metropoli / sì popolosa! d' annunzio, iv-2-89: tra quei fiori apparivano
infinita tenebra polare. / grandi montagne d' un eterno gelo / pòntano sopra il
i lastrici delle vicinanze vi fossero dei segni d' invito ai patriotti, acciò si avvicinassero
. de amicis, x-40: figliuolo d' un povero negoziante, rimase giovanissimo sul
feci da ragazzo su una lastrina vecchia d' avorio. 2. ott.
sottile. inventario di alfonso ii d' este, 945: lastrino coperto di
lud. guicciardini, 3-126: d' altre provincie settentrionali già nominate, si
per costruire... una bocca d' irrigazione, altro non si ha da fare
dell'acropoli, con la platea del sacrario d' apollo fra edere e allori, e
incassar nel muro e stare in veduta d' ogni uomo un lastrone di pietra viva,
, 175-40: là il legorono a'piedi d' un lastrone tondo, dove antonio cenava
pietra viva; roccia, scoglio. d' annunzio, iv-2-1068: su pei lastroni pietrosi
pei lastroni pietrosi, per le scappie d' alberese, per le sterpaie di tignamica e
un bersaglio mobile, una cosa vuota d' anima. pratolini, 10-265: anche
servono per tenere unite le varie parti d' una nave. sulle galee reggevano la
latace, accioché dovunque arrivassino avessino abondanzia d' ogni cosa e molte altre cose. garzoni
erba latace... si abbia dovizia d' ogni cosa. = etimo incerto:
che eziandio li iniquamente signoreggianti s'allegrino d' esser chiamati questo nome. carducci,
lei la morte, / e nel piacer d' un bel leggiadro volto / sembra che
delle ande a poco a poco si riempiono d' acque stillanti dalle nevi. in quelle
offerisse qualche altra via di scampo. d' annunzio, i-519: o amica, senz'
lei benché nascenti a pena / dolci cure d' amor, fra i meno intenti /
tremando ella, rabbrividendo, / rifuggia d' indagar nel- l'ime làtèbre del core
penetrarne tentone le latebre, mi sembra d' esser entrato in un laberinto. cattaneo,
2. oscuro, misterioso, pieno d' imprevisti. alticozzi, 2-1: speranze
latensificazióne, sf. fotogr. processo d' intensificazione dell'immagine latente, in partic
, immutabile. rubino, 92: d' intorno è un tanfo di mummie corrose /
una latente esplosione, nella lucida sospensione d' un cataclisma silenzioso. -inespresso,
crescon tutti in pruno o in fior. d' annunzio, i-328: l'anima,
tutto effetto [i pregi dell'ariosto] d' una forza latente e spirito ascoso di
, ma pieno di poesia latente. d' annunzio, iv-1-444: senza accorgermene,
i primi segnali della insurrezione latente. d' annunzio, iv-1-18: pareva, in
a 790 mescolati insieme danno due chilogrammi d' acqua a o°; dunque nel fondere
giannotti, 2-1-275: una repubblica suole d' una specie trasmutarsi in un'altra, latentemente
per il contrario, perché la forma d' esso, la quale s'istituisce nel viso
, i quali, eseguiti con fierezza d' oscuri e perdute le mezze tinte, perdono
ponticello di legno senza ripari laterali. d' annunzio, iii-2-137: per la fenditura
via] una nota, una sola, d' allegrezza: / il mare in fondo
vadin durando, generano tosse, difficultà d' orina..., doglie di petto
preferenza al taglio obliquo sopra il nome d' operazione laterale, introdottasi a'giorni nostri.
ecc., che hanno il loro punto d' inserzione non alla cima, ma in
sospinto... da molte altre onde d' aere lateralmente mosse e sospinte sopra la
. ungaretti, xi-369: dai fianchi d' un secondo vaso fanno capolino vispi ippocampi
fanno capolino vispi ippocampi, dalla bocca d' un terzo escono brontolando un tritone e
, un quarto ha addirittura la forma d' una testa femminile e due testine giova-
palazzo e del santo romano impero. d' annunzio, v-1-658: ieri giorno
tempio e convento e sei predii intorno furono d' antichissimo possesso dei chierici apostolici sotto la
curve che si risguar- dano come poligoni d' una infinità di lati infinitamente piccoli.
, iii-21-99: quei tegoli rimangono testimoni d' una ricca industria di manifattura che fioriva fin
e l'istria e la dalmazia. d' annunzio, iv-2-1047: smilzi cipressi intristiti,
è tutto [l'anfiteatro castrense] d' opera laterizia. cattaneo, i-2-7: sopratutto
so la terra è tumulato. trattato d' astrologia [tommaseo]: l'ombra.
meridionale, quel dìe fu dall'agguagliamento d' autunno. = deriv. dal
baruffaldi, iii-19: poi non sazi d' un manipolo, /... /
. t per turar tutti i latibuli / d' una sferica proboscide. — oscurità
da un cuore pieno di spirito d' umiltà,... perché secondo il
... perché secondo il nostro modo d' intendere sa ella gire infino a
virtù entro alle vostre bell'anime. d' annunzio, ii-281: se pure discemo /
. del rosso, 324: fu convinto d' aversi fatto pagare a un giovane cinque
prima volta un quadro rappresentante la partenza d' attilio regolo da roma. l'eroe
specie con riferimento al senato del regno d' italia, nei secoli xix e xx)
fondo..., con le regole d' un industriosa ed economica agricoltura, può
e di vendere la terra a dispetto d' ogni principio d'eguaglianza e coll'esplicito
la terra a dispetto d'ogni principio d' eguaglianza e coll'esplicito permesso dell'uso
: il vecchierello coricio, lavoratore contento d' un picciol pezzo di terra, è
sono espropriate della loro proprietà fondiaria. d' annunzio, i-706: i latifondi ove
o che intendete la latinaggine voi? d' annunzio, v-2-505: or la latinaggine del
lettera assai ben lunga, scritta latinamente d' ubaldoli da sua maestà il secondo giorno
ubaldoli da sua maestà il secondo giorno d' agosto al re d'inghilterra. tasso,
il secondo giorno d'agosto al re d' inghilterra. tasso, n-ii-429: de le
frequente si cambiano pel rinvenirsi gran numero d' uomini italiani avere nomi affatto barbarici, ed
in questa cavatura, bene latinamente. d' alberti [s. v.]:
tra'bravi latinanti, / anzi pretende d' esser dottorato. magalotti, 20-190:
... era già tenuto in conto d' un dotto. 2. plur
ultimi secoli si trapiantarono in tanta parte d' america. = voce dotta,
di frasi letterate,... quanto d' onore han fatto e faranno alla nostra
ma un uomo di grande esperienza e d' ottimo accorgimento nelle cose dell'istruzione.
3-128: rimase poi per molte centinaia d' anni poco meno manco che stinta la
il suo poema dell'astronomia ne'tempi d' augusto. lanzi, 1-2-1: temo
del più dimenticato ellenismo si promovesse. d' annunzio, v-1-127: nella terra di
gaudente, che sembra esser l'effetto d' un tracollo e d'un rinnovamento.
esser l'effetto d'un tracollo e d' un rinnovamento. gramsci, 12-355: è
notissimo, latinizzaménto di quel celebre verso d' esiodo. 2. modificazione di
come si parlava dall'un capo all'altro d' italia, e non erano disposti di
scoglio, quella parola. = nome d' agente da latinizzare. latinizzazióne,
dopo fauno, che fu lo quarto re d' italia, regnò uno suo figliuolo,
donna, a la quale era malagevole d' intendere li versi latini. g. villani
che sia la nostra oggi toscana tanto d' averla in odio, che in essa
.. subito voi con ima volta d' occhio leggendo, il senso loro penetrate
il 25 è fatto in questo numero d' abbaco: perciocché essendo nel kalendario scritte
messaggi del gran cane, quattro tavole d' oro. tasso, 6-77: mostra a
mamiani, 3-443: i miseri sbandeggiati d' ogni nostra provincia... nel proprio
/ la scintillante aura del ciel latino. d' annunzio, ii-373: a spàlato,
la scienza del latino il mezzo necessario d' ogni scienza; come * cherici 'dicevansi
lo petto: / ché vói prender d' amor la via latina / e cessar morte
orientali? -stor. impero latino d' oriente: dominazione in bisanzio e in
in bisanzio e in parte dell'impero d' oriente esercitata per breve periodo (1204-1226
, 1- 125: del modo d' armare legni e vasselli, latini e quadri
quali nella lombardia e nelle altre parti d' italia son rimasti integri e senza mutazione
piccol tempo in una delle principali città d' italia, che non manca di studi:
prima de'latini gattivi; così dico d' uno che vogli cavalcare, mai non
bel regno da lei / gli dovesse d' esperia esser conteso; / ché 'l saper
comune agli uomini di tutte le città d' italia, quando volevano scriverlo; certamente
questo solo infino qui, per via d' uno brieve comentario, acciocché sia memoria della
4-38: se volete mostrarci... d' essere un gran latino, aspettate il
che l'iscrizione greca doveva esser opera d' un latino, non escludeva che fosse venuto
sì forte, con chiaro latino. frottole d' incerta attribuzione, xlvii-267: oh quanto
di parlare all'uno e all'altro d' un latino oltra il quale non bisognerà gran
., 10-2-13: se alcuno che dica d' essere maestro di grammatica e faccia mali
venezia, ed il tabot una pietra sacra d' altare alla latina. oggetti probabilmente lasciati
la vita, morire ammazzato. d' alberti [s. v.]:
per i deponenti: fare bancarotta. d' alberti [s. v.]:
gerundi: perdere la ragione. d' alberti [s. v.]
far sempre i latini pel passivo. d' alberti [s. v.]:
non essere buono a nulla. d' alberti [s. v.]:
botta, 6-ii-8: quell'ardita generazione d' uomini, e molto latina di bocca,
suo uso e consumo due terzine del trionfo d' amore. -marin. alberare,
forse si deriva dal lazio, provincia d' italia, perché una volta navigasse con vele
nievo, 1-477: quei commentari erano d' un latinaccio barbaro e veramente baroniale.
passo con essi, e dovevo accontentarmi d' incespicare tra « rosa » la rosa,
.]: * latirostro ', sorte d' uccello di becco largo e piatto.
latitanti, si raccolgono nell'unica ipotesi d' un diverso moto molecolare dei corpi. alvaro
ovvero di un ordine di cattura, d' arresto o di carcerazione. la qualità di
: una mattina tutta sole e pungente vivezza d' aria di questo marzo, venti operai
circuito pigliamo solamente alla latitudine del fiume d' arno,... braccia trecentocinquanta
il plinto o sia latastro della piramide. d' annunzio, iv-2-147: lo scudo della
: se tu volessi sapere la profondità d' una caduta d'acqua, guarda la linia
volessi sapere la profondità d'una caduta d' acqua, guarda la linia della caduta in
caduta in cb, di che qualità d' obbliquità ella partecipi; di poi guarda la
bocchelli, 2-xix-677: il fatto solo d' essere stato quel motto in bocca di niccolò
comincia a far largo e a levarci d' angustia. 3. geogr.
ramusio, iii-423: la latitudine è d' un altro circulo imaginato che attraversi ad
e a 266 di longitudine, appiè d' altissimi monti. campailla, 7-6:
voglia fare una vera e propria storia d' italia, e non già una raccolta
geocentrica, cioè veduta dalla terra. d' alberti [s. v. eliocentrico]
v. eliocentrico]: eliocentrica latitudine d' un pianeta dicesi l'inclinazione della linea tirata
aveva sollevate e convertite in belle nubi d' oro, ricadono in pioggia attraversando le
tasso, i-65: io so molto bene d' essermi dilatato assai più di virgilio e
dirla, sia ristretta dentro a i termini d' unità d'azione almeno, se non
sia ristretta dentro a i termini d'unità d' azione almeno, se non d'uomo
unità d'azione almeno, se non d' uomo. baldinucci, 163: tutti questi
, potendo ella servirsi di ogni genere d' erbaggio usuale purché tenero e non acre
che la latitudine può avere la fantasia d' un poeta senza andare nello stravagante.
armamento delle rotaie; ma dimanda il termine d' anni 12. questa latitudine del
raggiati dalla faccia luminosa, / scendean d' amore a ragionar co 'l vento.
vi l'ha dato, / e merzè d' altro lato / di me vi rechi
virginee braccia. bacchelli, 1-ii-271: credeva d' esser vicino a morire, senza più
poi lo ferì dal destro lato / d' una lanza per lo costato, / sì
del lato tuo, del sangue e d' acque tonde, / dal casto petto e
tripartita collina, cariche di quercie e d' abeti,... ombreggiavano alcuni verdissimi
pozzette a questo ed a quel lato. d' annunzio, ii-322: noi abbiamo un
che edificar ci piacque / a simiglianza d' un tempio / quadrato cui demmo per ogni
'l mar tirreno / sied'il lago d' averno intorniato / da calde fonti, e
i lati erano siepi, o muri d' orti, chiese e conventi, e poche
gente in fretta dirada. / filari / d' alberi nudi ai lati del viale,
. -sponda (di un corso d' acqua, di un mare, di
è tanta che i naviganti per mezzo d' esso da niuno de'lati veggiono la terra
nel curvo lido poi tunisi vede / che d' ambo i lati del suo golfo ha
parere, / siccome io era, d' amore infiammato. anonimo senese, 16:
1-viii-64: potrebbe quel luogo farla diventare d' un'altra natura, perché in simili
mura: / veggion machine farsi in più d' un lato. b. corsini,
mercanti di panni, ed altri artefici d' ogni sorta, così alle volte mancava
la vedrete, / proverete ancor voi d' amor le pene, / ma non c'
varchi, 18-2-261: se ne batterono monete d' argento, le quali da un de'
guittone, 42-7: dimostra se ragion hai d' alcun lato. dante, 21-24:
fatica da disgradarne quelle di ercole. d' annunzio, iv-1-559: il libraio aveva
mascheroni, 9-136: trovare l'equazione d' una cupola piantata sulla base poligona abqdef di
forme, ma i lati veramente le quantità d' esse. galileo, 8-viii-389: ho
il lato, potremo avere la solidità d' esso corpo regolare isoperimetro, cioè di superficie
distante dal vertice per la quarta parte d' una tal linea propia di detta parabola,
ma declinando a i lati, arser più d' uno, / senza toccar le pure
ha il fiume fresco di camelie. d' annunzio, iv-1-218: noi seguimmo per
su baiardo, copertato / a zigli d' or da le cóme al tallone; /
che non sapeste quando n'usci'fora. d' annunzio, iv-1-75: andrea aveva udito
latora odano l'usanza e la cortesia d' alessandro. m. palmieri, 2-30-30
il duca ancora dal suo lato non lasciava d' interporre ogni difficoltà che poteva nella pace
della fede, quanto è dalla parte d' iddio; e questo è quanto da
/ ché prima puose 'l falso e, d' altro lato, / con difetto procede
di là. tasso, 11-14: d' ambo i lati luminosa appare / sublime
lucid'oro accensa. manzoni, 73: d' ambo i lati calpesto rimbomba / da
dante, purg., 2-22: d' ogne lato ad esso m'appario / un
diffuse, come generose squadriglie, combattono d' ogni lato vittoriosamente l'ignoranza e l'
cent., 66-48: i romani trattavan d' ogni lato / nientemeno, e col
dove, in ogni direzione. cielo d' alcamo, 173: macari se dolesse ti
: io mi contraffarò, a guisa d' uno attratto, e tu dall'un lato
vedemmo la prima generatrice di terrore e d' inerzia, le seconde... generatrici
di corruttela e di politica ipocrisia. d' annunzio, iv-1-43: il servo camminava
ove me retrovasse, in tanto fusse d' amore fieramente priso, non dovesse con veruna
dir come i conti di fiandra / d' oggi, non son per lato mascolino /
e pieno, / al mio parer, d' ogni dolce conforto, / cum lento
pescarecci che gli asciutti / che ci son d' ognintorno a venti miglia, / mi
perché venne a morire per la redenzione d' ogni uomo. corona de'monaci, 156
è per tutto 'l mondo, due generazioni d' uomini, cioè benivolenti e malivolenti.
: ciascuno uomo per sé è una particella d' una cittade e d'ogni regno,
è una particella d'una cittade e d' ogni regno, quantunque grandissimo e latissimo,
latissimo, come una lettera è particella d' una dizione e d'uno nome. fallamonica
una lettera è particella d'una dizione e d' uno nome. fallamonica, 66:
. poteansi generalmente considerare come la plebe d' una così lata aristocrazia, e ne portavano
, 5-122: erano due vecchi compagni d' arme,... nel senso più
di propagarsi i vermi, o lati o d' altra sorta, per via del seme
aveano per giorno più che due scodelle d' orzo e una d'acqua. segneri,
che due scodelle d'orzo e una d' acqua. segneri, ii-123: minor di
/ -padre che sei ne'cieli! d' annunzio, ii-167: nelle latòmie / di
: la lettera al guardiano porta l'istruzione d' insinuare al detto frate che deponga ogni
al detto frate che deponga ogni pensiero d' affari che potesse avere avviati nel paese
, 697: disse che era latore d' un invito a pranzo per il giorno dopo
. bonsanti, 4-308: sono latrice d' un messaggio per lei: la vogliono nello
, 45: essendo per tanto d' accordo delle leggi, e solo non
solo non convenendo del latore e auttore d' esse, furono mandati ambasciadori alla città
esse, furono mandati ambasciadori alla città d' atene,... ed imposto loro
lat. lator -óris1 portatore ', nome d' agente dal tema di làtus, part
l'altro, e così de'cavalli e d' ogni altro. b. segni
pianto i simulacri e l'urne. d' annunzio, iii-3-376: il nome tuo è
il cane che latra per ogni voce d' amico e d'inimico. boccaccio, i-220
latra per ogni voce d'amico e d' inimico. boccaccio, i-220: alcuno guardiano
latrate, o cani, / sì che d' infamia non si scuopra il vero.
, / che andava a capo chino. d' annunzio, 1-8: ho provate voluttà
mano avvolti / e tratti glien'avea più d' una ciocca, / latrando lui con
come gli tuoi orecchi religiosi possano patire d' udire questi cani che latrano e contendono tutto
latrano e contendono tutto dì per ambizione d' avere alcuna prebenda. soffredi del grazia
: se tale atto fosse stato commesso d' ordine di questa repubblica, ancor latrariano
, 498: sia di gloria e d' onor l'alma arricchita / contro l'invidia
. papini, 27-450: il terrore d' esser giudicato ti fa garrire e latrare prima
, fragorosamente; strepitare. cecco d' ascoli, 531: quando si mostra la
a giano, / apri al cielo d' esperia i dì più lieti, / né
145: chi dà del pane ai cani d' altri, spesso vien latrato dai suoi
io canto. tassoni, 282: d' urti fieri e di percosse strane / sentimmo
piagge vicine e le lontane / muggiar d' urli feroci e di latrati. are.
ed io avrei la macchia e il rimorso d' avervi turbato quella pace a cui finalmente
pallavicino, 1-375: né alcuna insania d' ateismo giunse mai ad acchetare i latrati
dei pedanti, piglia impresa meno scabra d' assai, se scrive in versi e
5-25: la tempesta / primaverile scuote d' un latrato / di fedeltà la mia
gli apparve un demonio latratore a guida d' un cane. trattato delle virtù e dei
dotta, lat. latrator -óris (nome d' agente da latrare 'abbaiare ')
par., 21-m: tra'due liti d' italia surgon sassi, / e non
parole e cogli atti di fuore, d' inginocchiarsi. paleotti, i-11-247: la latria
impropriamente, s'adora con la medesima specie d' adorazione con che s'adora lo stesso
, e ordinariamente trovansi sotto la corteccia d' alberi annosi, e su i pedicciuoli
monasterio, notai e puosimi a cura d' uno sollicito frate, il quale era
andò al luogo necessario, come infingendosi d' abbisognare di saddisfare alla necessità del venire,
. di giacomo, i-576: a volte d' un subito l'aria si appesantiva;
delle latrine irrorate da un eterno gocciolar d' acque. -figur. papini,
papini, v-496: questa schiuma melmosa d' umanità sozza e ladra fiata dalla latrina
l'ascreo lavacro, / un rifiuto d' arcadia e di siciglia, / contro
un'aria imprigionata e pigra, / e d' egri pregna umani fiati, pregnan /
: tu, vile, genero / tu d' un lentulio latrinario farti? =
musso, iii-127: debba esser adorato d' adorazion làtria come fece il cieco nato,
animali irragionevoli, incapaci di ragione e d' insegnamento. fagiuoli, lvii-78: ha profuso
ogni rapina, ad ogni delitto. d' annunzio, iii-1-958: nominarmi il tuo
non ebbe pari. algarotti, 1-ix-300: d' in seno alle città costoro / sieno
? bocchelli, 2-xxiv-470: un milione d' assassini irreggimentati, scorrendo da un campo
, scorrendo da un campo all'altro d' europa, esercitano l'omicidio e il latrocinio
voce dotta, lat. latrocinìum, nome d' azione da latrocinàri. latrocinio2 [
, come maledetto, condannato al fuoco d' inferno. -con riferimento ai due malfattori
dagli antichi descritti di gigantesca statura, d' essere stati usi di mangiare la carne
con delle erbe (rifiuti). d' annunzio, v-1-935: se seguissi il mio
: la signorina... non perdeva d' occhio la lattaia, che se ne
volgar., i-i-m: prendi latte d' erbe, che si chiama latterola, ed
si curano [gli sparvieri] con latte d' erba, la quale lattaiuola è chiamata
foglie così lungamente intagliate ed i fiori d' altra maniera, la quale, da molto
avere debbono le poppe abbondante di parole e d' opere; acciocché i lattaiuoli nutrichino e
. lubrano. 1-101: o cara sete d' inchiostri verginei in un lattaiuolo! o
nel tegame, fatto di latte, d' uova e di zafferano, che i contadini
il pollaiolo ti rifila dei pulcini gonfi d' acqua. 7. bot.
soggette, massime a cagioni delli fiori d' olmi e titimali, detti dal volgo latteroli
trae la cangetica tigre lo lattante vitello d' alcuna cerbia per le oscure selve. livio
l'alma debole incostante / mi nodrir d' assurde fole. monti, x-5-383: a
la ripa da sotto il piede. d' annunzio, iv-2-143: certe femmine avevano
salvadori, 104: egli ha supposto d' aver a scrivere per gl'imbecilli o
le lingue ancor lattanti / i misteri d' amor. f. f. frugoni,
cavalla al modo dei puledri. d' annunzio, iii-2-1150: o figlio bianco
so- siteo / lungo le verdi rive d' aretusa / lattò fanciulli del teatro acheo
. e. fabbri, io7: d' avarizia sul tebro e d'odio nacque,
, io7: d'avarizia sul tebro e d' odio nacque, / ipocrisia lattollo,
: nutrito e lattato [mi hai] d' una falsa speranza. baldi, 3-2-12
le mura perirei trafitto / dagli strali d' apollo. 4. vezzeggiare,
iv-78: vedesti mai sì nuove battaglie d' un re che muove l'armi contro
arboscello / dolce lattato di rugiada e d' onda / s'avanza. -alimentato
quel celebrato eridano... che d' onde, come d'alpina rupe nascendo,
.. che d'onde, come d' alpina rupe nascendo, ristretto in fasce
erano li detti capelli constretti con fila d' oro ed erano avvolti con legge serpentina sotto
aria e morbido: seta cinese, d' un sì puro bianco lattato che le nostre
cagione del molto lume e splendore che d' ogni intorno circonda quella rarità, e
pelle, la persona). detto d' amore, 211: tant'è bianca e
. a. pucci, 1-8: d' avorio paion suo'lattati denti. sercambi,
i-60: non gode tanto l'occhio d' un ch'a ronfa / si vede
a. pucci, 5-9: un carro d' oro fino / tiravan dieci grossi palafreni
pensare la tua bontà. = nome d' agente da lattare. lattavòrio, sm
, lat. tardo lactatio -ònis, nome d' azione da lactàre 'allattare'; cfr.
in acqua unitamente ad altre materie. d' annunzio, iv-1-634: il bambino.
bardo 'non è pane per la mandibola d' un bambino. salvadori, 201:
de'nostri cibi, eri a quella fortezza d' animo, che negli uomini si ricerca
, lx-1-35: le parole sono il latte d' amore che 'l nutre fanciullo, ma
età de l'oro, / quan- d' era cibo il latte / del pargoletto mondo
/ le perle e il fiore messagger d' aprile. massaia, ii-54: il
sangue stupisce le intatte / sue vene, d' un sangue più vivo, / più
/ più tiepido: come di latte. d' annunzio, iv-1-199: s'io leggeva
se poi credi / fuor de'lacci d' amor fuggir securo. caro, 10-213:
, 3-41: le carni sembravano impastate d' ostro e di latte, benché al
dalla carnagione di latte e dai capelli d' oro. 7. chiarore opalescente
, pende / rossastro in un latte d' opale: / e intaglia le case ed
tra mezzo alla nebbia di latte. d' annunzio, i-535: la luna diffonde
bencivenni [crusca]: usi farinata d' orzo con latte di mandorle. maestro
dai rami spezzati. era la fine d' agosto, da tanto tempo non pioveva.
pioveva. non c'era un filo d' acqua, nella valle. -ant.
del latte sirpico, com'esso / d' odorate radici al tempo fassi.
129: potrassi prendere entro un cucchiaio d' esso siero una preserella di latte di zolfo
opere ammirabili della natura, ci assicura d' aver veduto in un latte di nasello
pensarono che 'l latte sia 'l lume d' alcune stelle che non son vedute perché
/ l'un puro e l'altro d' alme luci adorno, / e 'l bel
reine alcune, o di re figliole e d' imperadori, di dodici anni e di
parabosco, 3-24: non è maraviglia che d' avermi / veduta mai non ti ricorda
sangue e latte, le guance di pesca d' un rosa violento, gli occhi neri
volgar., 9-3: poiché saranno d' un anno [i puledri],
. idem, n-iv-181: posso io dire d' aver co 'l latte bevuta la cognizione
biondeggiando piegano sul gambo la testa. d' annunzio, v-1-244: c'è l'amorino
più fradicio di pioggia, è tutto pregno d' acqua di nubi... c'
roberti, iii-124: dopo il latte è d' uopo passare per legge di continuità a
spume. idem, 5-337: topazi d' aureo lume, e latteggianti / perle,
gelata. -che ha una disposizione d' animo o un atteggiamento benevolo, conciliante
sugo latteo del fico ha la qualità d' aceto, e però a modo di presame
marino / fa in vaga mostra biancheggiar d' intorno / di lattea spuma. bruni,
situate, complicate e distese, piene d' una sostanza molle, lattea, cellulare
, amor dell'api, / educa. d' annunzio, ii-826: novilunio di settembre
di gelsomino / che coi suoi fiori d' ogni estivo mese / mi ricordi le grandi
cielo latteo, turchiniccio, il ronzìo d' un aeroplano che controlla l'effetto dei colpi
e uno cerchiello li lega in ghirlanda d' oro. canteo, 187: 10
mobile rossezza, non da vergogna, ma d' amoroso desio conspersa? bruni, 120
... erano tornite e lattee. d' annunzio, i-56: 11 seno latteo
dentro taspre vesti come gheriglio nel mallo d' una noce. palazzeschi, 1-59: sulla
lattea e ossigenata che ostantava un dente d' oro e terre francese. 3
patavinità. delminio, i-278: qual prontezza d' ingegno, qual fiume d'eloquenza,
qual prontezza d'ingegno, qual fiume d' eloquenza, qual lattea, qual aurea
, il sole impiega circa 200 milioni d' anni a compiere una rivoluzione completa della
(ma con tale nome in varie parti d' italia si indicano specie diverse di piccoli
poppante. -anche sostant. d' azeglio, 1-189: povero lattarino, finisci
perciò di apparenza somigliante al latte. d' annunzio, iv-2-834: sotto lo sforzo dei
luce dei secoli dorme in una lattescenza d' opale, o s'è rarefatta in
specie di giovine colosso con una catenina d' oro al collo, annaspava cercando di
contrazioni o a sforzi prolungati. d' alberti [s. v.] *
che... non sapevan se non d' un certo lattifìcio, che era amaro
ella [la scorzonera] lunga più d' una spanna e grossa come il police della
da un biancore opaco (una distesa d' acqua, il mare); denso e
di brillantezza (una luce). d' annunzio, iv-2-1192: sotto la mollezza d'
d'annunzio, iv-2-1192: sotto la mollezza d' una nuvola latticinosa e irresoluta gli uccelli
e là stonavano come gli alunni svogliati d' una scuola corale. papini,
lavagna nei pomeriggi annuvolati; bacino lattiginoso d' opale con rughe e spalmature di giacinto nei
alba. caproni, n: lattiginosa d' alba / nasce sulle colline, / balbettanti
a caso, / sete voi fatti già d' uomini cime? / vecchi bambini,
/ vecchi bambini, carchi di lattime. d' azeglio, 2-305: la repubblica di
lattime teatrale e conferitore patentato di speroni d' oro in cartone dipinto a tutti gli
4 attori giovani 'del felice regno d' italia. 4. latice.
8-28: poffar che crescano / tutto d' un colpo in uomini / i nipotini
colpo in uomini / i nipotini lattimosi d' èva? idem, 422: si stringevano
giovanni da lizzano, i-9: pelli d' ermellini, pelli di lattizi, crude
domaschino chermisi, broc cato d' oro foderato di lattizi. pulci, 14-80
nell'orecchio: - abbasso il socialismo. d' annunzio, v1- 939: ecco il
da lodi, xxxv-1-623: corona avrà né d' or né de laton: / de
: candelieri di latone grandi e pieni d' olio e di stoppini... erano
bronzo e di terra cadmia senza mistura d' oro, ed è ciò che noi volgarmente
ottone, dicendosi lattone, quasi latta d' ottone. milizia, vii-375: per misurare
, vii-375: per misurare la quantità d' acqua somministrata da una sorgente si usa uno
, 7-174: l'uso del caglio d' animal lattonzolo,... sia vitello
l'ascebra, cioè esula, è spezie d' erba lattosa. caro, 11-118:
rigoglio, / gir vedrai mesto. d' annunzio, iv-i-ii: l'interno della bocca
maesstro salvi del forese, dies xxj d' otobre, lib. ij. s.
, 7-3 (163): lasciano stare d' aver le lor celle piene d'alberelli
stare d'aver le lor celle piene d' alberelli di lattovari e d'unguenti colmi,
lor celle piene d'alberelli di lattovari e d' unguenti colmi, di scatole di vari
di scatole di vari confetti piene, d' ampolle e di guastadette con acque lavorate
. morelli, 299: usa d' un lattovaro che fanno fare i medici di
. redi, 16-v-132: in molti luoghi d' italia, e particolarmente in roma,
virosa ', fatto gemere col mezzo d' incisioni dagli steli e dalle foglie della pianta
fronzuti cavoli e di cestute lattughe e d' ampie bietole. sacchetti, 160-34:
, e qualche volta ancora un poco d' insalata cruda, e particolarmente quella de'
tra le lattughe e i porri. d' annunzio, iv-2-134: la testuggine si traeva
carcano, 83: vestito com'era d' un fino soprabito nero soppannato di velluto
vestito, / tutto di seta e d' ór di più colori. moretti, i-440
cui aspetto è simile a quello di cespi d' insalata con foglie più o meno larghe
dovrebbe invece guardare. f. d' ambra, xxv-354: -la madre che dice
.. tolgano, per far l'acqua d' endivia, una certa spezie di lattugaccia
dà in alcuni luoghi a quella sorta d' erba che si mangia in insalata, detta
salvini, 21-116: prendi or d' ancusa il lattughevol crine / ed
se i medici studiassero con ogni diligenzia d' avere solamente l'arte di sanare il mal
l. adimari, 159: in pregio d' onestà visse laudabile: l'alto nome
idem, inf., 15-103: saper d' alcuno è buono; / de li
principio, da cui procede questa laudabilità d' usar in ogni linguaggio parole approvate.
da lui qualche pozione di laudano e d' acqua coobata per calmarli. d'annunzio
e d'acqua coobata per calmarli. d' annunzio, iv-1-384: fu presa da spasimi
barbe de becchi si coglie nato a guisa d' una muffa di legno putrido, a
di legno putrido, a varie sorte d' unguenti si adopera questo, ma più
riposata attesa sicura; una laudante aspettazione d' iddio. -sostant. s.
si va sentendosi laudare, / benignamente d' umiltà vestuta. cavalca, 19-428: il
estremo opposto di non laudare quasi mai. d' annunzio, ii-575: laudata sii pel
vita. -rifl. rinaldo d' aquino, 97: a voi mi laudo
una divinità). s. francesco d' assisi, 5: laudato sie, mi
intimata questa petizione a'fumegalli, alcuni d' essi la laudarono con un costituto volontario.
pucciandone, 352: ben mi laudo d' amor, che m'à donato /
à di tale donna innamorato. rinaldo d' aquino, 102: io mi laudo
io son blasmato / plus or forte d' amore / parendomi ingannato / or co
con franca / mano la pergamena / d' antichi laudari. = voce dotta
. ragiona laudativamente di omero per bocca d' ennio in questa forma. = comp
laudati. manzoni, ii-23: tanto d' ogni laudato esser la prima / di dio
bella siete, al mio parire, / d' ogni altra donna di pregio laudato.
lodatore, esaltatore. rinaldo d' aquino, 99: io non son sì
opere de'principali maestri, e singolarmente d' agostino mitelli, di cui fu, finché
dotta, lat. laudator -óris, nome d' agente da laudare 'lodare '.
: per onor tuo o per giovamento d' altrui fusse giusta occasione di far simil passaggio
o poi una prefazione laudatoria al catalogo d' una sua mostra. = voce
. musso, iii-57: volete l'affetto d' ammirazione: 'domine, dominus noster
parole magnifiche esaltare le virtù di lei. d' annunzio, 3-193: viveva componendo epitalami
dotta, lat. laudatio -ónis, nome d' azione da laudare * lodare ';
solamente di singular reverenzia degna, ma d' essere con perpetua laude commentata. benvenuto
laude e ammirazione. machiavelli, 1-viii-351: d' un giovan celeste e non terreno,
non è sol della virtù morale, ma d' ogni virtù, sia di corpo o
ogni virtù, sia di corpo o d' animo o de'costumi o dell'intelletto o
per vaghezza di laude, ma per desiderio d' esser emendato. gioia, 1-ii-298:
, se la laude fosse falsa. d' annunzio, i-191: vuoi tu, dolce
esalta la divinità. s. francesco d' assisi, 2: altissimu, onnipotente,
, ché non hanno niuna passione né d' animo né di mente né di pensiero
di laude della grazia di dio, cioè d' anime per le quali la grazia e
e sprona alla virtù così col timor d' infamia come ancor con la speranza di laude
dimandando, tragge il vero dalla risposta d' ogni persona, quantunque indotta, sarà
consistita, essa lauda, di rime d' amore. 6. plur. liturg
: mentre che lavori o vai o aspetti d' ador- mentarti e non hai con cui
tosto che da cena o desinare / o d' altri convenevol che da chiostri. savonarola
: qualche inno o laude in onor d' alcun santo. cesari, 6-75:
» si canta come « una donna d' amor fino ». pascoli, 533:
fremito delle cicale / per il sentiero. d' annunzio, v-2-313: perfettamente imitavo gli
quasi sacro mimo da lauda dramatica studioso d' instituire una compagnia di laudesi nel seno della
d' incerto, 288: ancora in questo tempo
laude darsi. tasso, 7-71: più d' ogn'altro il capitan gli applaude /
patti e condizioni convenute nel primo contratto d' investitura, a riserva del laudemio,
. capitoli della compagnia della madonna d' orsanmichele, 3-24: a'quali
3-24: a'quali governatori siano tenuti d' ubidire i laudesi. boccaccio, dee
] vollero antiporre al laudo del principe d' oranges e delle provincie unite tutto ciò
cosa agevolissima il perderla. siamo al laudo d' una sentenza, e gli avversari suoi
, cfr. fr. popol. lait d' dnon 'laudano '. laudóre
, / come ricco creatore, / d' onni ben delizioso. dante da maiano,
lo ver dire, / che lingua d' omo o pensiero di core / o guardo
omo o pensiero di core / o guardo d' occhi possan ben ciansire / o sì
e di cerimonie religiose. d' annunzio, v-3-435: preludendo e interludendo su
arte del condire ridotta a tale squisitezza d' ingegno, che, come d'una
squisitezza d'ingegno, che, come d' una gran filosofia, se ne potrebbe aprire
degli alunni che si presentano in questa sessione d' esame (1896) per il diploma
carducci, iii-17-312: molte volte si mettevano d' accordo a stampare, per lo più
1-96: aspettavano a gloria la sua laurea d' avvocato. panzini, iii-354: la
di laurea mediche e letterarie, ricerche d' archivio e polemiche dell'avvenire, sarebbe utile
i referti medici suh'infermità di gabriele d' annunzio. -laurea ad onore, laurea
lauree, se, con la perspicacia d' un giustiniano rimediando alla propria in- sofficienza
lauree di vergine, di martire e d' apostolo risplendentissimo in cielo, venerabilissimo in
as- sidea ad un tavolino, addobbato d' un tappeto arabesco, dov'eran tessuti
eran tessuti dalla spuola pittrice diversi gieroglifici d' animali quadrupedi e volatili, con misto vario
poi un laureando in lettere che mi confida d' aver pronta la tesi sulla novellistica degli
stor. che sta per ricevere la corona d' alloro. carducci, iii-6-27: nome
dante] fu laureato, perché aspettava d' avere la laurea della poesia nella città propria
e dotto, / quando scoperto sia d' esser vizioso, /... /
essere poi dagli uomini tenuto / dottor d' averno e consultor di pluto. lupis,
medicina. guadagnali, 1-i-43: non merito d' essere laureato; / ma è tanta
lat. laureare, da laurèa * corona d' alloro laureato (part.
, con solenne cerimonia, la corona d' alloro in riconoscimento di insigni meriti militari
al politico vivere de'mortali. gambino d' arezzo, 35: quel altro ch'ha
se mal non mi ricorda, / fu d' una citerea di venere più lorda /
in quel simposio, sebbene imperatore laureato. d' annunzio, ii-411: il fabro d'
d'annunzio, ii-411: il fabro d' inni mameli, il vate / soave
poetica (nel medioevo, nell'impero d' austria, ecc.).
11-121: di trionfi laureati altero / e d' illustri trofei fregiato e cinto. pisani
l'oste fo, / già par d' esser laureato: / e frappoco anch'io
il corpo delle leggi di giustiniano. d' annunzio, iv-1-739: il barone approvava
. bot. genere di piante monimiacee d' alto fusto, dell'america meridionale,
/ la dea concesse al figlio / d' anchise. d'annunzio, iv-2-1172: pareva
concesse al figlio / d'anchise. d' annunzio, iv-2-1172: pareva che dal
che dal lido laurente sino al castro d' invio rinascessero gli antichi lauri.
alla città di laurento. d' annunzio, ii-212: già riede il ponente
in questa misera età mia, / privo d' onor, tuo bel nome s'asconde
campiglia, 1-462: premi e laureole celesti d' in- marcescibile gloria... si
le laureole o diademi o splendori de'raggi d' intorno il capo. zucchelli, 2
della cattolica verità, l'incorrottibile laureola d' un glorioso martirio. f.
di [corona] laurèa 'corona d' alloro '; cfr. aureola.
/ ove l'aura si sente / d' un fresco et odorifero laureto. buonaccorso
dolci e violette, dove / spirano euri d' amor, zeffiri lieti; / verdi
. e 'l picciolo laureto / della figlia d' amore e di talia. p.
di bellosguardo, ov'io, cinta d' un fonte / limpido, fra le quete
hanno ombre e bisbigli divini al tramonto. d' annunzio, iv-1-186: il laureto.
che lent'ombra nordica / preme i laureti d' arno. = voce dotta, lat
ant. che ha le chiome coronate d' alloro. salvini, 23-32:
l'elmo, e l'uccisore / polideuce d' amico, ed i garzoni /
quello che l'oracolo gli avea risposto. d' annunzio, i-268: più ricco
han qui cipressi / preso piede. d' annunzio, v-1-540: un tempo a
foglie simili a quelle dell'alloro. d' annunzio, ii-96: le rose / del
ispano volgar., 3-38: si faccia d' esso polvere e con olio laurino si
con olio laurino, di camomilla o d' olio di mandorle amare. palladio volgar.
località dell'attica celebre per i giacimenti d' argento, col suff. miner.
promontorio dell'attica, rinomato per le miniere d' argento. lauripotènte, agg.
città di laurento era uno bello albero d' orbaco, lo quale in latino si chiama
verdura, di foglie simili a quelle d' arancio, un poco più gros- sette
. graf, 5-656: di lauri e d' aranceti / ischia vago ritiro! d'
d'aranceti / ischia vago ritiro! d' annunzio, i-324: oh lauri,
e quercie / altochiomanti. -corona d' alloro. dante, purg.,
assai, fumo di ligno di zenevro, d' incenso, di lauro. fasciculo di
aroma caratteristico delle foglie e delle bacche d' alloro. tasso, 13-i-335: de
aura ne l'aria i dolci odori. d' annunzio, v-1-86: fiutando il vento
/ onde sogni ottener lauri immortali. d' annunzio, iv-1-56: il lettor vero
quel ch'i'sono, / facendomi d' uom vivo un lauro verde, / che
non conforta. idem, 107-12: solo d' un lauro tal selva verdeggia / che
e bagnava fra tonde i suoi crin d' auro, / e dal nostro emi-
del suo lauro verde, / tesser d' olmo ghirlande a le sue chiome. d'
d'olmo ghirlande a le sue chiome. d' annunzio, ii-684: o dafne,
/ di te! così l'arco- d' argento, quando / ha placato il suo
, sono sotto una division detta più parti d' erbe: e qui vedrete il gingidio
ceraso: v. lauroceraso. -lauro d' india o indiano: oleandro (nerium
nero,... il lauro d' india, o sia mazza di s.
, il lauro regio, il castagno d' india. 0. targioni tozzetti, ii-434
'dire laus deo 'è dichiarare d' aver finito e chiamarsene paghi. anco ironicamente
3-5-398: se nobil donna, che d' antica stirpe / ha preminenza e buona e
tale, piuttosto che lavato, risica d' esser imbrodolato. massaia, vi-173:
destri, enormi, gli erano venuti d' impeto: e lautamente si tentacolavano in diti
. del rosso, 94: della lautezza d' una cena, nella quale i convitati
, ii- 483: il papavero, d' un sapore che trae piuttosto all'amarognolo,
ridondasse latte, scorresse mele, abbondasse d' ogni dovizia. e tuttavia con quanta lautezza
cure, che potrebbero forse indur concetto d' una virtù gretta, misera, angustiosa,
virtù gretta, misera, angustiosa, d' una mente impaniata nelle minuzie, e incapace
soavità di stile, con tanta lautezza d' ornamenti e di figure fummi oggetto di più
. papini, iv-733: la smania d' essere approvati dai più e d'esser ritenuti
smania d'essere approvati dai più e d' esser ritenuti bravi porta
la pappatoria tutt'i giorni festivi. d' annunzio, i-845: è mezzogiorno,
, / né bacco versi in coppa d' oro i fiumi. c. bini,
fatto nel novembre del 1494 in compagnia d' alessandro bentivoglio a milano, ove comperò
caso, gli giunse la proposta lautissima d' una casa editrice romana che lo impegnava
1-i-120: si trattava di mugnai lauti d' una volta, non di quelli d'adesso
lauti d'una volta, non di quelli d' adesso, immiseriti, striminziti, col
... / addolciscon le orecche d' uditori / al nome ch'hanno impresso dentro
passato nel lauto. inventario di alfonso ii d' este, 2814: un lauto miniato
manigoldi, un remo / vi guarrà d' ogni male. / un lauzin bestiale /
me dico vostro. d' alberti [s. v.]:
chiamano lava, ad ogni mezzo quarto d' ora mandava fuori un fragore che chiaramente si
fragore che chiaramente si discerneva essere come d' una gran volta caduta a basso. targioni
sostanza che è stata in movimento. d' alberti [s. v.]:
, la quale, nel tempo dell'eruzioni d' un vulcano, scorre a guisa di
l'alte / ruine serpeggiavano torrenti / d' accesa lava, che attingendo tacque /
che attingendo tacque / furiosi stridean. d' annunzio, iv-2-463: i fiumi di lava
. e raffreddata s'indurisce in forma d' oscura pietra. idem, 9: s'
mazzini, 31-30: cercavano la lava ardente d' anime vol- canizzate e trovavano rigagnoletti d'
d'anime vol- canizzate e trovavano rigagnoletti d' acque tiepide volgenti a palude. carducci
grigio e freddo delle devastazioni vulcaniche. d' annunzio, iv-2-39: versava certe lacrime
. 2. region. massa d' acqua alluvionale; torrente. guido delle
bottis, 64: scendono de'torrenti d' acque strepitosi dal vesuvio, che diconsi
vesuvio, che diconsi nel comune linguaggio lave d' acqua. ungaretti, xi-172: mi
tutto lava; un'inondazione: lava d' acqua; una passione che rivoluzioni: lava
napol. e calabr. 'massa fluida d' alluvione '; cfr. fr.
l'abluzione, la preghiera scritta. d' alberti [s. v.]:
prima e dopo i pasti. d' annunzio, v-2-481: sul far del giorno
lavabo che è nell'anticamera della sala d' aspetto, sono inciampato in una cassa di
che io sapessi, a traverso della porta d' entrata. alvaro, 11-24: un
tutti [que'bagni] in meno d' un'ora; e questo votamento suol farsi
[le fonti] son cinte / d' ampi lavacri di polita pietra, / a
ogni contrada ivan scorrendo / i chirurghi d' intorno e diligenti, / per risaldar
, gr., i-224: qui d' augìa 'l pelaghetto, inviolato / al pescator
mosa errante! oh tepidi / lavacri d' aquisgrano! / ove... /
odorante, fresca dopo il lavacro mattutino. d' annunzio, iii-2-249: fu già condotta
vendemmia in artimino, / vo'trincarne più d' un tino; / ed in sì
cruento. 7. letter. corso d' acqua, fiume, torrente; acqua
e puri i suoi lavacri spande. d' annunzio, i-io: veggo i lavacri de
mio bel pescara, / immane angue d' argento. -distesa marina.
operazione che consiste nel separare le pagliuzze d' oro contenute nelle sabbie aurifere; consiste
coprire i tetti in luogo di tegole o d' embrici. milizia, vii-204: le
quando sieno impiegate colle necessarie precauzioni. d' alberti [s. v.]:
cacciò giù per la gola fuligginosa. d' annunzio, v-3-82: sopra borgunto a un
né buffon dimando / le figure a schernir d' euclide avvezzo / e i numeri in
prete, per disgrazia, infarinato / d' algebra, se di tempo un rita-
era sempre a raspar sulla lavagna. d' annunzio, iv-2-80: era stata una
. pascoli, ii-23: non contento d' averne fatte tante co'colori, co'
/ ignudo e del color della lavagna. d' annunzio, v-2-428: la gora
. è uno strumento di legno o d' altro, che con tre piedi forma
da molti medici i'sia stata consigliata d' usare certi bagni e lavamenti per varie
parte l'alte cime d' essi monti, lasciando i'loco della terra
trova essere circundato dall'aria e la terra d' essi lochi partita. 5
né altro lava- mento, togli agresto d' uve acerbe e latte di tuttomaglio.
lici- tamente discriminale, treccette, ghirlanda d' oro o d'argento, affibiature o
discriminale, treccette, ghirlanda d'oro o d' argento, affibiature o cinture, specchi
dirupo, frana. = voce d' area settentr. merid. e provenz.
'valanga'; dirupo, frana; v. d' area settentr. (lomb.,
firenzuola, 257: prendesi un poco d' aneto, e messo con parecchie foglie
aneto, e messo con parecchie foglie d' alloro nell'acqua e dato a bere,
lieta, consolante. -bucato. d' azeglio, 6-64: mentre mi davo da
, aveva uno sgarro rinnacciato a ago d' oro. dizionario di marina, 388:
, 9-2-228: voglio farvi un racconto d' una cosa, che mi succedé, molti
con la sua benedizione. magalotti [d' alberti]: per coadiuvare a questa
di materie solide nei minimi vasi. d' annunzio, iv1- 131: il dottor
, meno coloriti e più aperti, d' odore molto più grato, quantunque non poco
. in toscana ed in qualche altro luogo d' italia si chiama 4 spico '.
fasci di lavanda, / le reste d' aglio, l'erbe, i fior,
erbe, i fior, le foglie. d' annunzio, iv-2-1341: i fiori numerosi
. i. frugoni, i-14-47: una d' esse [bottiglie] ve la manda
favella. ottimo ii-67: elli era disceso d' una lavandaia di panni. landino,
, generato da un sarto, nato d' una lavandaria. tassoni, xiii-115:
lignaggio, scrivano di campidoglio e figliuolo d' una maddalena lavandaia. zilioli, iii-31
zilioli, iii-31: nacque bassamente figliuolo d' un gentil'uomo e di una lavandara
miei corteggiamenti di dame orgogliose o d' umili lavandaine. = voce dotta
pietra), sistemata sotto una cannella d' acqua e provvista di foro e di tubo
essa colse sulla finestra della libreria. d' annunzio, ii-685: la sua voce era
l'uno era chiamato fulvio, figliuolo d' un lavapanni, l'altro pompeio macula,
se non tessete, voi filate! d' annunzio, i-96: a la riva un
che lavan panni e cantano in coro stornelli d' amore. bernari, 5-154: quelli
lavato la chiazza rossa con un secchio d' acqua. — con l'oggetto della
, e fa che tu costui ricinghe / d' un giunco schietto e chi li lavi
. tasso, n-ii-362: era costume d' alcune antiche nazioni, e de'celti
lavarsi. ariosto, 34-47: fuor d' una pietra / vide una fonte uscir ne
bella montagna / e il mar dove d' aprile già ti lavi. -di
di guarire un contadino che pativa male d' occhi, se prima non se li
se li lasciava lavare con un bagno fatto d' aglio pesto e d'aceto forte,
un bagno fatto d'aglio pesto e d' aceto forte, cose a gl'occhi contrarissime
con le proprie acque (un corso d' acqua, il mare, l'oceano)
, che quinci inonda / i lidi d' etiopia, e quindi lava / ricchi d'
d'etiopia, e quindi lava / ricchi d' incenso i lucidi sabei.
fosse davvero fra quelle quattro tavole. d' annunzio, iv-1-913: urlava e si
, / e sorger mille nel morir d' un solo. -assol.
se ne avvedesse, tutta l'acqua d' arno non ci laverebbe. g. m
il reo si lavi e si purghi d' ogni macchia coi riti religiosi e legali.
tuo non è stato; / però d' ogne trestizia ti disgrava. idem, purg
per non so quanto condannati a pascersi d' illusione. de sanctis, ii-15-104: è
. fra tanti schiaffi di danno e d' ignominia che ha ricevuti da la mano
ben da sventurati / non scherzare mai d' amore, / né lavare in dolcevino /
le ghiaie], adatando certe tavole d' albaro, d'olmo o de noce bianca
, adatando certe tavole d'albaro, d' olmo o de noce bianca o d'
d'olmo o de noce bianca o d' altro legno tiglioso. cellini, 1-43 (
trovai in circa una libbra e mezzo d' oro in tante granellette come panico.
che l'acqua intorbidata trasporta, o d' altre sostanze che vogliansi separare giovandosi del
sua ripulitura (o tinteggiatura). d' alberti [s. v.]:
]: 'lavare il viso', si dice d' una pittura che si lava e d'
d'una pittura che si lava e d' un muro che s'imbianca, detto così
emanuele, perché è venuta la regina d' inghilterra'. moretti, 15-122: tutti sono
deporvi i pesci pescati. d' alberti [s. v.]:
region. rifiuti di mare. d' alberti [s. v.]:
, sul quale, mediante forti getti d' acqua, mescolata con detersivi, si
lavativetti di latte e zuccaro e rosso d' uovo. = deriv. dal
tutto lavato, / senza la macchiolina d' un rimorso, / da la gran voce
con gioia / alle tue mani lugubri d' infermiera! sbarbaro, 2-63: il risveglio
si conviene guardare da grosse vivande e d' olio e di carne... e
v-424: 'pan lavato ': asperso d' acqua e d'un po'd'aceto
lavato ': asperso d'acqua e d' un po'd'aceto con zucchero..
asperso d'acqua e d'un po'd' aceto con zucchero... usasi la
(pallida per lo più di turbamento d' animo). imbriani, 1-275: la