testi, 3-206: io son risoluto d' inquaresimare il carno vale e
solo da're di castiglia, privilegio d' inquartar tarmi del casato coll'aggiunta del nuovo
tre pezzi di furbi, che meritaste d' esser inquartati nella forca! e non moriste
giocosa, 2-711: mi sento incapace d' inquartare la mia vita fra i doveri
: 'inquartare'... formare la lega d' oro e di argento per sottoporla all'
l'imbarcazione trasversalmente alla propria corsia d' acqua o fuori rotta. -assol. nella
ora i quattro prìncipi pichi, figli d' alessandro, che s'inquartano a corteggiarlo.
diagonale verso l'esterno). d' annunzio, iv-1-124: ti gioveranno gli «
fregiata all'intorno di vari trofei d' arme e d'istromenti da guerra, con
di vari trofei d'arme e d' istromenti da guerra, con l'in-
sardegna e di maiorica di ricamo d' oro sopra ciascuno de i quattro canti.
, 26-78: la flotta reale d' inghilterra è composta di tre squadre.
campo bianco inquartato in un angolo d' esso padiglione. bresciani, 6-x-29: era
l'arme] coll'aquila nera in campo d' oro. nievo, 233: il ga
non dava risalto a queste buone qualità. d' annunzio, vi-578: la croce
grigio su teschi e sormontate da sfere d' oro: l'insieme del padiglione mortuario
. deve esser affinato o per via d' affinazione chiamata per inquarto, o per via
. [tommaseo]: guardianci ancora d' andare non convenevolmente e inquietamente, come il
con irrequietezza, con eccitazione. d' annunzio, iv-1-1039: le mani d'ippolita
d'annunzio, iv-1-1039: le mani d' ippolita lo toccavano inquietamente, gli s'
ecco la trentina / inquietante, torbida d' istinti / moribondi. idem, i-493:
era ricaduta in un silenzio inquietante. d' annunzio, iv-1-467: quando mai la sua
frateili, 5-63: sapevo... d' essere un giovane piuttosto belloccio, magro
barbara, inquietante / come un gioiello d' oro e di smeraldo / foggiato per la
/ foggiato per la fronte tatuata / d' un principe. idem, i-1323: ha
valle, 35: una donna, d' un re, dirò, tiranna, /
buti, 1-282: accusasi... d' avere inquietato e molestato la pace della
per tutto..., avendo gusto d' inquietare e affliggere e romper l'osservanza
con tutto che i nemici non lasciassero d' incomodarla, avanzandosi a ogni tanto ad
che dalle molte visite di genovesi o d' altri. -assol. ant.
210: raimondo s'è messo in testa d' inquietare don * ia isabella.
loro. vendramin, lii-11-138: va pensando d' inquietar perpetuamente la città di ginevra.
, ii-902: se francesi avessero machinato d' inquietare lo stato di milano, sarebbe
inquietarono a segno il paese, che fu d' uopo di tenervi una truppa leggiera a
è che egli sempre studia e s'inquieta d' immortalare anche l'opere sue. zilioli
giù a secchie. renzo in vece d' inquietarsene, ci sguazzava dentro. percoto
agevolezza che ebbero agio qua e là d' inframmettervi leggi e consigli sulle tutele,
dotta, lat. inquietàtor -óris, nome d' agente da inquietare * inquietare '.
necessaria; / quella di marta è d' inquiete piena. piccolomini, 1-275 ¦ posciaché
conobbe quello che alla quiete ed inquiete d' italia essi [i confini] importassero.
gioberti, 6-i-182: sogliono avere uno strascico d' inquiete e d'agitazione e una coda
sogliono avere uno strascico d'inquiete e d' agitazione e una coda di vari malanni.
: la felicità di filadelfo aveva un poco d' inquietezza, perché egli ben conosceva il
perché egli ben conosceva il genio del re d' armenia, di non pacificarsi già mai
i quali non hanno ancora un esito. d' annunzio, v-2-41: il mio corpo
posò mia inquietezza, una coppia trovai d' inghilesi. -ant. mobilità continua.
diletteranno più della modestia; alcun'altri d' un omo attivo ed inquieto. bandello,
ombra, / la nera / ombra d' una farfalla, / che su lui gialla
cembalo ferito / fan rapido strisciar. d' annunzio, iii-2-360: taluno dei corsieri,
la mano inquieta, fa l'atto d' impennarsi. sbarbaro, 1-233: le
di quegli sconosciuti, non vedeva l'ora d' andarsene. mazzini, 35-303: ebbi
; sono stato inquietissimo per voi. d' annunzio, iii- 1-168: se più
poco che la zia, malgrado le dimostrazioni d' affetto, provvedesse a loro morendo.
vicissitudini degli stati e il decadimento delle arti d' immaginazione... mi avvisano che
. avventuroso, mutevole, incostante. d' annunzio, i-277: ei l'infanzia inquieta
spaventevoli inquieto il riposo della notte. d' este, 276: io passai una notte
6. che deriva o è causa d' inquietudine, di turbamento, di ansia
. quanto siano inquieti i sospetti de'grandi d' es- ser avvelenati alle mense. c
di un cuore caldissimo di vita e d' inquiete passioni. grafi, 4-150: lascia
afflitti / e l'inquieto desiderio appaghi. d' annunzio, i-277: egli amava quegli
brillavano come in terso rame / i riflessi d' un fuoco vermiglio. 7.
sf. l'essere inquieto; stato d' incertezza, di timore, di turbamento deltanimo
anche: causa che genera tale stato d' animo. cavalca, 9-201
... non ha inquietudini. d' annunzio, iv-1-812: nel cerchio angusto
e 4 socialismo ', erano argomenti d' inquietudine. 5. ant.
: [le sultane] non restano d' esercitar fra loro reciproci rancori, inquietudini
inquilinato, sm. stato, condizione d' inquilino. -anche; contratto di locazione
consorzio, o di parentela, o d' inquilinato, si dia questo retratto prelativo.
parole, all'effetto che, parlando d' inquilini, non convengano alli coloni,
-in senso generico: abitante di una casa d' appartamenti (a prescindere dal titolo giuridico
i pigionali di quella casa furono, d' ordine della sanità, condotti al lazzeretto
mia sollecitudine... è degna d' un amico che conosce tutti i moti del
, 1-326: questa dunque continua succession d' uomini da un medesimo fonte discesa,
-inquinamento delle acque: presenza nei corsi d' acqua di sostanze, organiche e inorganiche
4-33: le fabriche inquinano, oggi, d' utili veleni chimici l'aria sana d'
d'utili veleni chimici l'aria sana d' italia. bocchelli, 9-352: nacque
un po'solitaria, non ebbe tempo d' assorbire la fatale corruzione di quel consorzio
, 4-46: basta abbisogni per esprimersi d' un tono più alto,..
una sorgente si scopriva inquinata da resti d' animali uccisi. 3. figur
. gramsci, 4-73: il partito d' azione... confondeva l'unità culturale
in una il salvatore. = nome d' agente da inquinare. inquinazióne,
linguaggio giornalistico, che, per compito d' istituto, sta svolgendo indagini su un
tenuto el capitano del popolo, a petizione d' ogni capitano di compagna, d'inquirere
petizione d'ogni capitano di compagna, d' inquirere si fusse alcuno che avesse de le
impose a'giudici ed a'magistrati locali, d' inquirere contro coloro che tengono grani più
femmine oziose, che han per costume d' inquirire sugli andamenti altrui, pergiustificare la loro
inquisitole, agg. che può essere oggetto d' indagine, d'inquisizione.
che può essere oggetto d'indagine, d' inquisizione. 2. investigabile.
: essendo il capitano inquisito e incolpato d' infedeltà,... rispondeva egli
, 3: qual fosse la città degna d' essere udita e nominata, la quale
. salvini, 39-ii-16: non avrebbero d' uopo i giudici d'inquisire e di cercare
: non avrebbero d'uopo i giudici d' inquisire e di cercare per via di
delle risposte altresì, in quanto son gradi d' un esame inquisitivo, mettono sulla via
un esame inquisitivo, mettono sulla via d' altre domande e questioni, aiutano la
poveri presi per inquisiti: ma è d' aver caro che dove è macchia si scuopra
e così offerto al bacio degl'inquisiti d' eresia. ghislanzoni, 118: si
dir. ant. ufficio, carica d' inquisitore. manni, 2-171:
seguito, come membro di un tribunale d' inquisizione, aveva il compito di ricercare
nera di velluto a gale / unta fuor d' olio e dentro di sudore, /
ma ecco...: / d' inquisitori un drappel sacro e fiero, /
al potere sovrano la giurisdizione sui delitti d' eresia. borgese, 1-185: non
accinse a ripararvi colla missione in terraferma d' un magistrato ambulante composto di tre sindaci
inquisitori di venezia... facean tener d' occhio il mi- cheroux dai loro confidenti
frate, professore, / gran sciupateste d' università, / da vero cicerone inquisitore,
accaniti e sofistici che gli fosse capitato d' incontrare nella sua carriera. -spia
presente fortuna sua: teneva in luogo d' inquisitore un amico vecchio. piovene,
: -che è il naso. -inquisitore d' odori. nannini [ammiano], 168
arti. galanti, 1-11: [dionigi d' alicarnasso] fu diligentissimo inquisitore delle antichità
di interrogazione o di esame. d' annunzio, v-2-170: que'miei condiscepoli.
: ambrogio catarino,... dopo d' avere combattuto contro lutero, si volse
sol in su salire, / vibrando d' ognintomo i chiari lampi. della casa,
seguii dentro le arcate al mondo ascose / d' una lanterna spenzolata il lampo. graf
. chiabrera, 1-i-185: splendere a te d' intorno / veggiam lampi di gloria i
bella, splendevano intorno, / che d' atra notte faran lieto giorno / lucendo
vidi un lampo di fuoco, a guisa d' una girandola. g. b.
il segno con un lampo di polvere d' artiglieria. assarino, 2-ii-69: il
amoroso lampo, / che mi percosse d' un soave ardore, / il dì che
-persona che costituisce oggetto d' amore, che infonde passione, desiderio
belli ancor ben mille volte / sacri lampi d' amor, fulgori snelli. tasso,
/ mentre ei parlò, di maestà, d' onore. chiabrera, 1-ii-110: o
: / jole, chiudi / i lampi d' oro, / che io me ne
lampo. dotti, 1-212: lampo d' amor dubbioso in te sfavilla, / fiamma
sfavilla, / fiamma traspare in me d' incerti affetti; / tu parli, io
di aver raccolto da'suoi occhi il lampo d' un desiderio. verga, 1-30:
amicis, i-522: un vivo lampo d' invidia... le passò sugli occhi
nei cui occhi era passato un lampo d' odio nel proferir queste parole -ma non per
dal vostro volto a qualunque vivace lampo d' ingegno che scintillasse o negli eruditi contrasti
nelle composizioni eloquenti, che ciascuno stimava d' aver in voi solo un bastevol teatro e
lampo elettrico, che mi sparse lo spirito d' una luce nuova e mi scosse tutte
bastò all'inerme popolazione milanese per trionfare d' un impero e riconquistarsi, in cinque
e poi tanto, e ha tanta prontezza d' ingegno da supplire col lampo dell'intuizione
un lampo di piacere nel petto. d' annunzio, iv-1-617: il lampo che aveva
intuizione, di ispirazione (un'opera d' arte, uno scritto). de
, 1-43: se 'l ciel vi dié d' ogni altro cavaliere / di forza e
son io, già tua nutrice. d' annunzio, iv-1-26: una specie di
salute. -occasione che si presenta d' improvviso. amari, 1-2-198: federigo
di quel chiaro e temuto nome che d' improvviso ferì l'orecchio e riempiè di
gravina, 1-34: spento con la morte d' au- gusto quasi ogni lampo che v'
esercizio della facoltà estimativa, ogni lampo d' idea avreste preso per idea perfetta.
: queste poesie hanno de'tratti forti d' espressione, ma appena qualche lampo di
, ma appena qualche lampo di fuoco d' immaginazione. rosmini, 5-i-221: si giungerà
: si giungerà a scorgere un lampo d' intelligenza anche nel primo riso che il
iii-385: la francesca di g. d' annunzio... passeggia per cinque lunghi
bene. e ai rimpalli, che lampo d' intelligenza al suo autore, che cenno
quando in quando a raccontarmi la storia d' un altro suo cavallo che gli era stato
, inevitabil lampo: / una gonna d' acciar fino e sottile / al grand'impeto
8-101: spesso ha pensato allo spettacolo d' una città addormentata, se i muri
, i-207: un improvviso scampo / d' un grave mal che non era poi nulla
ove stava avvolto con a'piedi il destino d' europa, abbia lasciato scappare sopra di
degli umani non ha che un lampo d' amabilità. nigra, 5: di vita
. -polvere lampo: miscuglio di polvere d' alluminio e di perclorato di potassio usato
per l'estrazione dell'argento dal piombo d' opera, improvvisa apparizione della caratteristica luce
7-249: una diversa visione di giovanna d' arco hanno gli autori della rivista che si
un dramma lampo intitolato appunto * jeanne d' arc '. evidentemente stanca della sua
dei diplomatici affacendatissimi, trascorrono senza degnarvi d' uno sguardo, e si sa che
, 8-86: prostituita l'arte ai trafficatori d' oro, di sensazioni, o di
ii-93: ci trattenemmo nel cortile più d' un'ora, che ci passò come un
eclissarsi di fronte al pericolo. d' alberti [s. v.]:
steso l'agide, e dopo ideò d' un lampo ad un parto i due bruti
avendo persa la borsa, per via d' un frate fa fare lo sperimento de la
marzo sì vi do una peschiera / d' anguille, trote, lamprede e salmoni;
di dentali, dalfini e storioni, / d' ogni altro pesce in tutta la rivera
leccar delle pietre, perciocché elle vanno d' intorno di quelle sempre scorrendo, galileo
questo pericardio è di membrana solamente e d' osso mai. perrucci, 61:
. -i). numism. statere d' oro puro di lampsaco, coniato nel iv
la lampuga vuole esser fritta col suco d' aranci di sopra. tramater [s.
prelevata da capi lavati in un corso d' acqua prima della tosatura. -lana sncida
lavare in un fondo di un fiume d' acqua chiara o corrente, lavandole ben
filava una soffice spuma di lana. d' annunzio, iv-1-125: la folta lana biancastra
fluttuamento continuo, accavallandosi, a similitudine d' un'acqua fangosa che inondasse il lastrico
le nostre lane e i nostri armenti. d' annunzio, ii-815: il sole imbionda
per uno, non di tintillani né d' altri panni gentili, ma di lana
più giorni, unitamente al mio debito d' un paio di calzette di seta, e
di radicondoli, e l'or- dinamenti d' essa arte, facto e facti per quegli
omini di radicondoli, e ad onore d' esso comune, nell'anno domini mille trecento
prova? buzzi, 189: una lana d' orsi bianchi. vittorini, 6-87:
ballerini rossi e lunghi in foggia di noccioli d' oliva, en- trovi i semi con
-ant. lana delle nuvole, lana d' acqua cheta: neve, nevischio.
39-iv-29: marziale chiamò le nevi lane d' acqua cheta. 5. raro
e dotati di caratteristiche particolari. -lana d' acciaio: batuffolo costituito da sottili filamenti
trattando scorie metallurgiche (per lo più d' altoforno) allo stato fuso con un getto
lana. soffici, v-5-151: già più d' una volta abbiamo notato come questa storia
s. v.]: 'esser tutti d' una lana', o simile, dicesi
prendi la figlia; / ché siam tutti d' un pelo e d'una lana.
/ ché siam tutti d'un pelo e d' una lana. emiliani-giudici, 1-211:
da adamo; e però son tutti d' una ciccia, tutti di un pelo
ciccia, tutti di un pelo e d' una lana. cantoni, 422: io
dica il proverbio: che sieno cioè d' un pelo e d'una lana.
che sieno cioè d'un pelo e d' una lana. -fare d'ogni
e d'una lana. -fare d' ogni lana un peso: comportarsi senza
faceva, come s'usa dire, d' ogni lana un peso, ma soprattutto ruffiana
da fiato, se non sa fare d' ogni lana un peso. lippi, 12-14
simil razza, / ch'ha fatto sempre d' ogni lana un peso, / e'
.. erano in milazzo a far d' ogni lana un peso. -fare la
la lana. -tutti siamo d' un pelo e di una lana: ognuno
proverbi toscani, 339: tutti siamo d' un pelo e d'una lana.
339: tutti siamo d'un pelo e d' una lana. -venire per
se n'è ito toso. dicesi d' uno che si leva dal giuoco scusso,
tessuto. 3. locuz. fare d' ogni lanaggio un peso: essere senza
è un furfante, che farebbe / d' ogni lanaggio un peso. = deriv
vanni guglielmi e salvestro buonfigliuoli e domenico d' andreia, e di giovanni rossi e di
284): costei..., d' alto legnaggio veg- gendosi nata e maritata
, a cagion di che acquistò il nome d' arnoldo lanaiuolo. denina, iv-191:
trovato presente, per volontà del re d' italia, ad un avvenimento che segnava
ricarichi, fatta di pelle di caprone o d' altro, purché sia folto, detta
lascia cadere un corpo sopra una lance d' una bilancia, la cui altra lance è
, la cui altra lance è gravata d' un peso determinato. lanzi, 3-185:
librato il giorno / ne la lance d' astrea più fresco riede. / tralci,
troverete un uomo che porta una lancèlla d' acqua. g. brancati [plinio]
la tromba e il lume ascoso / dentro d' una lancèlla. landolfi, 2-92:
capo... una lancèlla piena d' acqua. = voce dotta, lat
pianta, una foglia). d' alberti [s. v.]:
puntuta a guisa di una lancia. d' annunzio, iv-2-1216: tesi ancora l'orecchio
non il vento nelle dure foglie lanceolate d' una pianta gigliacea che si moltiplica per le
foglie ampie lanceolate mi faceva l'effetto d' una cosa di cielo caduta, per miracolo
. strumento formato da una sottile lama d' acciaio acuminata e tagliente, inserita in
e tagliente, inserita in un manico d' osso o di altro materiale, usata
e la lama. due piccole laminette d' avorio, di tartaruga, di corno o
avorio, di tartaruga, di corno o d' altra sostanza simile, compongono la prima
lamine riunite a un capo per via d' un chiodicello rinchiudono in tra di esse
e conservano. quest'ultima, formata d' acciaio fino, perfettamente pulito, presenta
il nome di * lancetta a grano d' orzo, a grano d'avena 'ed
a grano d'orzo, a grano d' avena 'ed * a lingua di
lancette, quella detta 'a grano d' avena 'è la più comoda, la
. quella che chiamasi 'a grano d' orzo 'fa aperture troppo larghe e
. oggi si preferisce il gammautte. d' annunzio, iv-1-769: egli rivedeva le
asticciole metalliche a forma di freccia (d' acciaio, d'oro, d'argento)
forma di freccia (d'acciaio, d' oro, d'argento), imperniate
freccia (d'acciaio, d'oro, d' argento), imperniate sull'asse del
sommità del frontespizio si vedeva la spera d' un oriuolo con la terra e con l'
sassetti, 411: se si va d' intorno ad alcuno oriolo con un pezzo
, xi-337: noi non abbiamo mai pensato d' annientare la carriera del tempo immaginando,
ferri dei cancelli e delle inferriate. d' alberti [s. v.]:
lati e molto aguzzo, attaccato all'estremità d' un manico di legno, ed adoperato
bot. tose. tulipano selvatico. d' alberti [s. v.]:
nobili e tiene anco dugento lancette. d' alberti [s. v.]:
'lancetta ', barchetta al servizio d' una grossa nave. guglielmotti, 465
', vi entrò con l'alacrità d' un giovine e si mise a remare scendendo
chirurgo). nuovo giornale letterario d' italia, xl-622: le flebotomie,
2. per estens. corrente d' aria. milizia, ii-193: è
movimento dell'orologio; mostrino. d' alberti [s. v.]:
ne abbia in ordine due affilatissimi. d' alberti [s. v.]:
', strumento da taglio, corredato d' una guida detta 4 doc- cetta '
ant. anche -ci). arma d' offesa d'uso antichissimo e universale,
anche -ci). arma d'offesa d' uso antichissimo e universale, costituita in
altezza dell'impugnatura; usata come arma d' urto o di getto nella caccia e in
cima, nel qual era un sole d' oro pincto. canteo, 240: tu
: in tanto un cavalier tutto pomposo / d' azzurro e d'oro una gran lancia
cavalier tutto pomposo / d'azzurro e d' oro una gran lancia eresse; / e
: / ma fu colto da lui d' un colpo crudo, / che lo stese
poscia e prima tanto sodisfece, / che d' ogni colpa vince la bilancia, /
porta si dismonta quanto è l'altezza d' una lancia lunga per una strada stretta fatta
pane prima della comunione. -lancia d' achille: arma con la quale, secondo
od'io che solea far la lancia / d' achille e del suo padre esser cagione
, tornate, / occhi, lancie d' achille, / da voi ferito io fui
risana, in eterno. -lancia d' argalia: lancia fatata, capace di
. ariosto, 8-17: quella lancia d' or, ch'ai primo tratto / quanti
, / de l'argalia, poi fu d' astolfo lancia, / e molto onor
. ferrari, 568: la lancia d' or teneva la campagna; / sentiva
possanza, / ché 'l re faraldo d' una ad altra banda / vidi io passato
una ad altra banda / vidi io passato d' un scontro de lanza.
-lancia da pozzo: fune. d' alberti [s. v.]:
a. pucci, 6-215: era d' italia la più franca lancia. f.
martino, sommo pontefice, con patti d' uscire di bologna, dandogli il papa lance
, i-71: de'quali [uomini d' arme] ciascuno ha, secondo l'uso
per una lancia s'intende un uomo d' arme con due cavalli, cioè il grosso
, prese guerra co messer aduardo re d' inghilterra, il quale era il più leale
capo di lancia ', l'uomo d' arme, principale, armato di lancia,
musso, 93: o san tomaso d' aquino, perché non furono questi eretici a'
e tirar gli animi rozi con questo zimbello d' onore a guastar gli ordini della milizia
... ove era radunata grandissima quantità d' armi, e tutte le stanze terrene
tale si mantenne fino a quando, dopo d' avere servito lungo tempo, come lancia
nievo, 49: quello cameriere diplomatico d' un giurisdicente incipriato; questi lancia spezzata del
per accertarne la condizione. -lancia d' arrembaggio (o d'arrembo): spuntone
. -lancia d'arrembaggio (o d' arrembo): spuntone lunghissimo con cui
arrembaggio. guglielmotti, 466: 'lancia d' arrembo', spuntone lunghissimo di marina per
allungata. 14. ant. getto d' acqua alto e sottile. sanudo,
modo a simboleggiare virtù guerriera o nobiltà d' origine guerriera. tasso, n-iii-732:
in una condizione che non ha via d' uscita; sbagliare o danneggiarsi qualunque cosa
lancia da monterappoli in mano. f. d' ambra, 45: vo'sarete ben
di monterappoli / avrà la lancia. d' alberti [s. v.]:
scudo a chi vi mira / egualmente d' amor fere e difende. -fare
niente. allegri, io7: fu d' una lancia fatt'un punteruolo. brusoni,
di rattopparli insieme alla ventura, facendo d' una lancia un zippolo. d'alberti
facendo d'una lancia un zippolo. d' alberti [s. v.]:
s. v.]: 4 far d' ogni lancia un zipolo', o
. petrarca, 28-72: perché d' orfeo leggendo e d'anfione / se
, 28-72: perché d'orfeo leggendo e d' anfione / se non ti meravigli,
cesarotti, 1-xvii-11: eh più d' uno cred'io di costoro piegherà ben
sopra un giannetto, facendo molti segni d' allegrezza e volevan romper lancie, se
non credi tu ch'io conosca rinaldo? d' alberti [s. v.]:
in mare per farsi vicendevoli visite. d' alberti [s. v.]:
numeri ia, 2a, 3a lancia. d' annunzio, v-i-221: passano, passano
le estremità laterali della leva. d' alberti [s. v.]:
spezzoni a comando del puntatore. d' annunzio, v-2-576: io avevo davanti a
dai 25 ai 40 m. d' annunzio, v-1-151: la compagnia di moschettieri
moschettieri si compone di tre drappelli, d' una triade di mitragliatrici, d'una
, d'una triade di mitragliatrici, d' una triade di pistole, d'una triade
, d'una triade di pistole, d' una triade di bombardette, d'un
, d'una triade di bombardette, d' un sestetto di lanciafiamme, d'una squadra
, d'un sestetto di lanciafiamme, d' una squadra di zappatori, d'una
, d'una squadra di zappatori, d' una squadra mista. panzini, iii-262:
, balestrai. 2. venditore d' ogni sorta di ferramenta, di oggetti
erratiche, e perciò danno a credere d' essere ivi dentro al tufo cadute pel
). ant. imbarcazione a remi d' origine malese. ulloa [castagneda
di quei novelli ero- strati, marchiar d' un verro caldo il delitto.
... sopra la stagliata punta d' un alto giogo e adattatisi a'piedi i
né meno alcun fonte che produca tacque d' oro. goldoni, ix-505: soldati
1-i-90: non vi furono che un migliaio d' inutili cannonate che lanciaron le nostre fortezze
giù per la china buia, ciechi d' impeto, cimentandosi per un niente su
bene che un complimento ha nove decimi d' esagerazione, se non proprio di falsità
emettere (grida, richiami). d' annunzio, i-101: da i minareti bianchi
imitando il suono passionale di certi rispetti d' amore. comisso, 1- 258:
govoni, 675: come un singhiozzo d' acqua in una canna / lancia un
del vino bevuto, entrar nel periodo d' intimità, gli lanciai la proposta.
: o sole o sol, sulla palude d' ora / lancia vividi rai, /
punta, / una palla nimica avea d' un colpo / svelta la croce.
'le più moderne, avanzate forme d' arte e gli artisti più indipendenti e sovvertitori
qualcuno in un determinato ambiente o campo d' attività adoperandosi per ottenergli il consenso,
ferire di lancia; trafiggere. guglielmo d' otranto, v-250-6: oltra mesura fusti tormentata
cavasse / del suo turcasso una saetta d' oro, / e 'l cuor della
veduto segno / dove si lancia crudeltà d' amore. -assol. scagliare una lancia
una lancia. lancia, i-179: d' un miracolo che avvenne sopra colui che
: quelli di leo- nis, quelli d' eranis che sanno assai di difendere e di
. adriani, ii-55: niuno ardì d' aspettarlo e di venir seco alle mani,
di palo, o trar di fromba e d' arco, / ed altri giuochi esercitar
. de mori, 178: avvisatosi d' aver i nemici alle spalle,..
ne gli arbori, fino all'altezza d' otto braccia, afferran di lancio un uomo
del sol, solennemente io giuro. d' annunzio, i-266: con sùbito balzo
olimpo, e prestamente giunse in argo d' acaia, dove conoscea la valente moglie di
[atena] giù dalle vette d' olimpo si lanciò nell'aria, e discese
, e discese ad itaca alla casa d' odisseo. 11. per estens
nelle romagne il popolo, i giovani d' azione sono disposti a lanciarsi. tarchetti,
xxviii-39: lasso era mia credenza / d' amare a somma intenza: / altrui sentenziando
tommaso di silvestro, 26: omini d' arme cavalle legiere con lanciarle, scoppiettiere
su baleniere o imbarcazioni per la pesca d' altomare, che, mediante l'esplosione
allo scopo di rendere, in caso d' emergenza, più efficace la frenata evitando
; tubo di lancio. d' annunzio, v-87: il canale di farasina
nascondere. pensate un poco: gittata massima d' uno spezzone cento metri, raggio d'
d'uno spezzone cento metri, raggio d' azione, duecento. è portentoso.
quel povero diciottesimo, che in poco d' ora lo spacciarono. berchri, 285:
fra il punto di lancio e quello d' impatto. giamboni, 7-172: quegli
loro sangue per portare un raggio almeno d' indipendenza alla infelice lor patria. mazzini,
favorevolmente in un determinato ambiente o campo d' attività; portato al successo (una
: si piglian anco [le lodole] d' ogni tempo che se ne trovi,
le saette e con tutte le guise d' arme lanciatoie francamente difendendosi, [i
pura acqua di fonte faccia più paura d' una mitragliatrice. -figur. che
monti, 15- 439: come d' asta il tiro / quando a far di
di campanili. = nome d' agente da lanciare. lanciatorpèdini,
drappello di lancieri donò armille e corone d' oro. consolato del mare [tommaseo
del mare [tommaseo]: un uomo d' arme qual sia lancierò o ballestriero.
questi il lancierò tidide / diomede scemando d' alma e vita / gli dispogliò dell'armi
in bellezza, con accenti e motti d' un lancinante patetico. pratolini, 6-257
. 5. folgorante. d' annunzio, v-1-725: il pensiero si trasmetteva
/ tu fosti l'amante che rugge d' ebrezza fra le braccia adorate. papini,
salito... sopra la stagliata punta d' un alto giogo, e adattatisi a'
scoglio. n. villani, i-1-5: d' una corda sottil questi sospesi / e
bosco, sopra acute roccie; / e d' una in altra egli balzava, pari
udiva / l'urlo e lo sforzo d' un simile lancio, / poi dietro sé
/ eterno con la sùbita eco breve. d' annunzio, iii-2-351: mugghiava il toro
matteo correggiaio, 27: tre servi d' una donna vanno ad ella, /
ancora esaurite. -iniziativa o serie d' iniziative diretta ad agevolare o a favorire
il lancio. -di lancio, d' un lancio, di tutto lancio: di
tutto lancio a cavalluccio una buona larghezza d' acqua. g. capponi. 1-i-283
., il futuro domatore delle genti d' un lancio gli saltò in groppa.
trotto. -per estens. d' un tratto, senza indugio, difilato.
tutto ciò che non hai prima procurato d' intendere a parte a parte? algarotti
noto cantuccio,... e d' un lancio mi ci salvai.
una vena, ma da tutte, non d' un poco sangue, ma di tutto
loco con la cera e lo zolfo. d' annunzio, v-3-145: un suo zio
. la grande abilità di luchino a trar d' arco, a cogliere col lancióne una
sebene svenato da tante lanciottature maligne che d' estenuarmi procurano) mi sento, al radiar
: immantinente vide lo demonio in ispecie d' uno saracino molto nero sopra 'l tetto della
, i-1-296: ferillo alla coscia d' un lanciotto; e 'l finiva con
sempre apparso una landa di noia, d' un tratto stasera diventava un feudo magnifico
andare per una via fiorita a modo d' uno bel prato una bella iovana. matazone
: vedesti mai di maggio o sia d' aprile, / quando il corno di copia
orme non anco / il galoppo tradla d' una puledra. graf, 5-876: dall'
lande intentate, per vie perigliose in traccia d' ispirazioni e d'un nuovo bello.
vie perigliose in traccia d'ispirazioni e d' un nuovo bello. d'annunzio, iii-1-779
ispirazioni e d'un nuovo bello. d' annunzio, iii-1-779: forse nella landa
annunzio, iii-1-779: forse nella landa d' oblianza / ritroverò la mia / arpa
chiesto] quanti numeri / in pioggia d' autunno continua, / sgocciolino / dal cribro
cribro del cielo / ai solchi demoniaci d' una gran landa di mare? linati
gironda e l'adour). d' annunzio, iv-2-1214: la landa era buia
regione francese delle lande. d' annunzio, iv-2-1192: scendendo verso il quartiere
iv-2-1192: scendendo verso il quartiere d' inverno per i sentieri della foresta, pensai
gran passi potevan eguagliare il galoppo d' un cavallo de'pirenei. =
, landò, carrozze, venti legni / d' intaglio e d'oro con belli origlieri
carrozze, venti legni / d'intaglio e d' oro con belli origlieri, / fodere
/ fodere di velluti ricchi e degni. d' alberti, [s. v.
a'piedi dieci foderettone, mezza libra d' amido, una scuffino verde. fil
grossa lancia munita di un albero. d' alberti [s. v.];
, 39-38: i conti di fiandra / d' oggi non sono per lato mascolino /
come vincolo della bigotta al corpo. d' annunzio, iii-2-205: o mastri d'ascia
. d'annunzio, iii-2-205: o mastri d' ascia, mastri / d'ascia,
o mastri d'ascia, mastri / d' ascia, il martello e tre aguti a
negl'incunabili della tipografia stato impresso prima d' ogni altro. = deriv
: la classe degli operai può provedersi d' indiane, di scialli, di fazzoletti,
era una ragazza... vestita d' una frusta lanetta scura. 2
lanfa: essenza odorosa distillata dai fiori d' arancio, detti anche 4 fiori di nanfa
gli ori, così ben formati / d' acque lanfe spruzzate, /...
so dire che bagna- resti e'piedi d' altro che d'acqua lanfa. gelli,
bagna- resti e'piedi d'altro che d' acqua lanfa. gelli, 7-416: io
vecchia per la gran paura / innaffiò d' acqua lanfa assai terreno. d'annunzio
innaffiò d'acqua lanfa assai terreno. d' annunzio, iii-1-672: paozzo, / dove
/ dove tu passi, lasci odore d' acqua / lanfa! e bada alla falda
viene al cavallo nella coda a guisa d' un cancro, che la corrode in
langraviato sulle terre della repubblica letteraria. d' alberti [s. v.]
altro che una spesa considerabile a capo d' anno. tramater [s. v.
] gli fu tolta per forza del langravio d' assia. muzio, 2-118: certe
, l'elettor palatino, il langravio d' assia,... da tutti si
: si ribellarono... i principi d' alemagna, ed elessero a nuovo re
brandeburgo,... guglielmo e lodovico d' assia, figliuoli del langravio filippo.
e duchi e principi e landgravi / tutti d' un sangue! de roberto, 4-199
, 4-i-34: non mancò il proveditore d' animare i soldati e i cittadini,
1266, languente e mancante del necessario. d' annunzio, iii-2-247: come inferma si
tolsimi, ben che grave tutta, d' indi, / tutta languente. casoni,
tu te ne stavi, e avevi sol d' attomo / le mute selve. goldoni
grafi, 5-457: dietro la trina / d' una rosata nube evanescente, / come
alcune [case] aperte e vote d' abitanti, o abitate soltanto da qualche
pianta appassita e languente per la mancanza d' umido. fantoni, ii-6: un
brio (uno stile letterario). d' annunzio, i-5: goda altri de 'l
2-xxv-308: la completa soppressione di segni d' interpunzione, nel ritornello, asseconda e
. 9. che si strugge d' amore; che è innamorato ardentemente.
tuoi speranza desti / a la fiamma d' amor viva e cocente, / che sfavillar
, concede il fato, / perché sol d' abitar prendi diletto / il mio languente
facile alla pietà, facile a'prieghi / d' un amante languente. fantoni, i-138
gemebonda adorazione di tutto il tuo essere. d' annunzio, 1-162: hanno su la
: la linguaccia usata da que'cialtroni d' oggi non consiste se non in quel loro
: gli occhi languescenti e belli, d' un color tenebroso e indeciso, somigliavano
virgulti de l'umana generazione sono spuntati d' un ceppo solo,... tutti
di scaricare, anzi per lo spazio d' una parte della notte languidamente combattendo li
volte e riavutasi, languidamente si dolse d' essere rapita da una fortuna che,
concerto, e si confondeva con esso. d' annunzio, iv1- 257: da allora
ciel languidamente acceso / un leggiadro color d' iride smorta / dall'austro sorse oltre
cesarotti, 1-ix-161: circa lo scudo d' euripilo abbiamo mostrato altrove che le sue
/ quel suo pallore / segno è d' un core / che per piaga amorosa
sì vaste regioni immense, / vote d' abitator, solinghe, mute / e
mute / e solo fatte a scintillar d' un raggio / che sì sottil,
temperato e languidétto e misto con quello d' aranci. 8. figur.
di core non punto dissimile dalla maninconia d' una brigata presaga del suo male.
languidezza delle membra morte nella bellissima persona d' abel. della porta, 5-17: fidandomi
i caldi estremi alla languidezza e miseria d' un esercito agonizzante. rocchi, lx-1-76
viver dilicato accompagnarsi con languidezza e debolezza d' animo. m. adriani, iv-47:
di ristoro e di rinforzi, in vece d' essere in stato d'agiu- tare i
rinforzi, in vece d'essere in stato d' agiu- tare i suoi amici, qual
troppe languidezze. 8. stato d' animo e comportamento di chi è dominato
-in senso concreto: effusione amorosa. d' annunzio, iv-1-104: l'orecchio è teso
, un fremito, la pression nervosa d' una mano feminea su la spalla d'
d'una mano feminea su la spalla d' un danzatore. monelli, 2-442: quando
languido, e... ha bisogno d' essere ricomperato, molto mancante in
ciechi, di zoppi, di languidi, d' infermi di varie sorti. lubrano,
perch'era un vin ch'avea viso d' aceto. f. casini, i-64:
scavezzato dal boia, non par di carne d' osso come gli altri, ma di
meno languido, se fosse stata malata d' isterismo, credete che la monarchia dei
1-ii-172: diverrebbe / languido in sen d' un'oziosa pace. piovene, 251
anche fuori del tempio un dilicatissimo profumo d' inestimabile prezzo, possente a ricreare ogni
inutili rimondi, vi si ponga terra d' altra disposizione. poliziano, st.
/ de'vizzi o mal crescenti. d' annunzio, iv-1-33: su la sporgenza del
da una delle coppe cadevano le foglie d' una grande rosa bianca che si disfaceva
/ come se dio non fosse scrutatore / d' ogni nostro pensiero e d'ogni cuore
scrutatore / d'ogni nostro pensiero e d' ogni cuore. lemene, ii-403: lunga
; / né lor fiorìa di verde altro d' intorno / che quel verde gentil de
carducci, iii-3-258: ella il bel velo d' intorno a gli omeri / raccolto al
era una camera proibita. era piena d' inganni studiati e di lascivie preparate, non
all'audacia, ora vitreo, languido. d' annunzio, i-56: di nardo stillano
33: scimunitella, adunque ti conforti / d' arrivar alla meta / con dir languido
languida come quella di un'infermo o d' un mendico, né canora come quella
un mendico, né canora come quella d' un trombetta che publica una grida o d'
d'un trombetta che publica una grida o d' un grammatico che detta la pistola.
, per così dire, e vota d' ogni buona armonia qual si voglia modulazione
, considerati in se stessi, partecipano d' alcuni languidi raggi delle divine perfezioni. metastasio
terra, alquanto grasse, ferme, d' odore medicinale, e con una certa
colori del sole separati dal prisma. d' annunzio, 4-ii-155: il verde languidissimo di
scirocchi, / par la tua faccia. d' annunzio, 2-33: languidi i venti
, ciò avviene perché i coniugi finiscono d' essere amanti, e se l'amore è
egli è quasi impossibile di ravvivarlo; d' allora succede una vita languida ed indifferente
: son gli occhi miei contenti / sol d' una poca e languida quiete.
: nel cuore, il languido fermento / d' un sogno che notturno arse e che
a nostro dispetto l'immaginarci ancora fuori d' iddio il niente come un pozzo, una
per allargare un po'quei limiti [il d' azeglio] vi mette tornei, feste
di quel maestro, avea anco occasione d' uniformarsi ad un tal andamento e,
e i sospir languidi e cheti. d' annunzio, 4-i-62: -oh, vous arrivez
la ninfa languida, ci stava uno studente d' univer- sità, giovanissimo, buon figliuolo
. ariosto, 13-44: la figliuola d' amon, la qual lasciai / languida dianzi
donne per formare l'agile calice sonoro d' una bella voce italiana, tornito dalla
un caffè succulento: un vero elisir d' america latina. dietro al fumo di tale
il continente puritano, che s'appaga d' un caffè languido, scialbato di latte.
plasmate [le orecchie]... d' una materia che tendesse al molle,
... non si consuma per languidóre d' accidia e di tristizia.
(ii-57): mille volte ogni momento d' ora mi sentiva languire e venir meno
2-1-57-non langue no per forte / volger d' anni 'l mio braccio. papi, 4-209
e spesso vede / ne'polverosi paschi e d' erbe ignudi / assetati languir greggie ed
languiva nel letto per le continue molestie d' una febre acutissima. tasso, 20-51:
indistinto: / fremiti di furor, mormori d' ira, / gemiti di chi langue
quel tempo sino ad ora ho languito d' infermità di stomaco. manzoni, pr
languirebbe di tedio fra le tacite delizie d' una famigliuola modesta. pirandello, 8-440
: languirono lungo tempo in alemagna prigioniere d' errico. varano, 1-431: langue fra
: buone fanciulle e vedove meritevoli ben d' altro riguardo... si lasciano languire
ci trovammo trasportati di colpo dall'agio d' una ricca casa borghese a languire nei sotterranei
ricca casa borghese a languire nei sotterranei d' una casermaccia. 7. appassire
petrarca, 323-70: punta poi nel tallon d' un picciol angue, / come fior
posto a sedermi / a l'umbra d' un gran pin, quando parea /
da correggio, 169: strepiti d' arme, gridi, muggi e sangue /
, 13-55: mentre li raggi poi d' alto diffonde, /... /
squarciano il sen, caro pagarci / d' ogni nostra fatica. -indurirsi,
saldi, i'sento un mormorio / d' una voce languir che par umana.
velluto nero. 10. diminuire d' intensità (una luce) o di luminosità
anzi erano affatto morti, i lumi d' un giorno in grembo ad una notte nubi-
bianchi, 26: la speranza, d' amor nobil guerriera, / al soverchio
e che si muore / non ravvivar. d' annunzio, i-98: come fiore dal
londra. paoletti, 1-1-206: quella parte d' agricoltura, che si raggira intorno al
animali, è trascurata e languisce sopra d' ogni altra in una gran parte di
e mandata a languire in un limbo d' ipotetica discussione, dal quale né si
tutto languisce. perciò ne'diversi piani d' una facciata non si ripetono gli ordini
sogno e di languir contento, / d' abbracciar l'ombre e seguir l'aura estiva
18. èssere profondamente innamorato: struggersi d' amore; provare il tormento di un amore
ii-304: rimembrando m'auzide / e d' amor mi fa languire. rustico, vi-1-171
cuore; / per te famelica langue d' amore / l'anima mia. emiliani-giudici,
baciarti e di languire e ardere e gemer d' amore incontentabile sempre. de roberto,
suo creatura creata per amore, languisca d' amore. testi, ii-169: al tuo
della umana generazione tentando dimostroe, languendo d' invidia de'martiri. tassoni, 3-3:
de'martiri. tassoni, 3-3: quivi d' una donzella acceso il core / ti
altr'ora languir di cotal brama. d' annunzio, iv-1-87: -ancóra! -mormorò l'
per lei / meglio è che gioir d' altra. tavola ritonda, 1-232: essendo
, 3: diletto giesù cristo, / d' amor per te languisco. / languisco
riposo. -morire languendo: morire d' inedia, lentamente. g. villani
1-382: per l'assedio crudo / d' inedia e fame mezzi i cittadini /
ugual al mio martire, / che d' estremo dolor mi spolpa e accora,
faccian del mio duol pietà sentire. d' annunzio, iii-1-736: sapete perché grido
. mascardi, 2-202: alla caduta d' urbano cadè parimente il cuore alla corte
la commune alterazione pareva che la febre d' un solo tormentasse un popolo numeroso.
aspetto di tenerezza che avevan le cose d' intorno. bacchelli, 13-153: la speranza
intorno. bacchelli, 13-153: la speranza d' uscir di mano ai mercanti faceva.
, i-3-267: recherà in ristoro / pur d' ogni tuo languor / fraghe di dolce
, si nomina pavido rispetto e languore d' indifferenza. g. gozzi, i-22-71
parini, v-169: quanta parte maggior d' almi nipoti / coltiverà nostri felici campi
/ quanta i soavi moti / propagherà d' amore, / e desterà il languore /
cielo, la terra ed il mare d' una luce alla diurna del tutto dissimigliante;
le mobili forme il sole / empie d' incendi e di nevi, / intesse negli
: e se non fui da tanto d' imitare il languore delle traduzioni salviniane, posso
delle traduzioni salviniane, posso almeno vantarmi d' una maggiore fedeltà. papini, iv-
notte navicella in mare, / combattuta d' adversa e rapid'onda, / che giunta
o turbamento amoroso; pena, tormento d' amore (che nasce dall'empito del
medesimi languori, li medesimi desiri. d' annunzio, iv-1-298: la povera creatura credeva
. la liberava dal sospetto, la inebriava d' una specie di misticismo voluttuoso in cui
piè lievi verrete, / col volto bianco d' un languor d'offerta. bacchelli,
/ col volto bianco d'un languor d' offerta. bacchelli, 1-i-463: gli occhi
prudente ha mescolato ogni tanto uno scrupolo d' amaro e di funebre. 13
, nella rosea poesia del tramonto. d' annunzio, iv- 1-28: ella sviluppò
tepori del sole mi davano un languore d' ineffabile delizia. soldati, vii-138: c'
. a creare l'immagine tutta romantica d' un guido languoroso ed infermo.
[di carducci]... è d' aver visto il cristianesimo soltanto come sottomissione
umiliazione e negazione o come languorosa sentimentalità d' imbelli perdonatori. tecchi, 5-183: di
lincurio e dice che si fa d' urina di linci... alcuni altri
lincurio e dice che si fa d' urina di linci, cioè di lupi cervieri
12-995: latino afflitto / de la morte d' amata e del periglio / del regno
tossi il bianco e venerabil crine / d' immonda polve. beni, 1-276:
gambe e di mani, / e d' altre membra laniate e mozze. buonarroti il
, cerberi, altri mostri, / laniator d' agnelli e di fanciulli, / per
2. figur. che riempie d' angoscia, che affligge; tormentatore.
, lat. tardo laniàtor -òris, nome d' agente da laniàre * dilaniare '
27-492: quando entravo nelle sale sontuose d' una reggia il mio occhio, invece
una reggia il mio occhio, invece d' esser rapito da quelle magnificenze, cercava con
, cercava con maligna diligenza le sfrangiature d' una stoffa, l'ombratura untuosa del
l'ombratura untuosa del trono, tincrinaura d' un vetro, il bioccolo di laniccio
lanciavano occhiate furibonde e colpi di laniera d' ippopotamo sulle donne favorite che, sedute
che nascono di falconi gentili laineri. d' annunzio, 3-353: sotto una delle logge
bandello, ii-1028: per lo mezzo d' amor già si trovaro / tutte parti ch'
da seta. balbo, 6-15: fin d' allora dovettero fiorire per il loro commercio
che non si possano formare altre spezie d' ovatta,... col beidelsar,
spettacolo gladiatorio non fu di quella generazione d' uomini della quale usanza è de'lanisti di
f. buonarroti, 2-33: parlando d' un lanista, o presidente de'giuochi
., 3-115: in quel tempo, d' armenti e de lanosi / greggi io
armenti / vittime elette ei sempre? d' annunzio, iv-1-847: le pecore s'
nella lana. monti, 13-924: d' archi solo armati e di ben torte /
/ ch'io gli dividerò in più d' una parte / l'orribil fronte e le
gote / si fece incontra in nobil manto d' oro. betteioni, i-423: il
strazio fa de le lanose gote. d' annunzio, i-687: mani / esperte che
vampante di caldura sulle alte rocciaie deserte d' un'isola vicina. 5.
. spumeggiante, schiumoso (un corso d' acqua). beltramelli, iii-145:
nordamericana di lansford e anche in val d' aosta. = deriv. da
questi fiori bianchi, porporini, o d' un bel giallo dorato, o misti,
di color pagonazzo, che riescono pure d' un effetto grazioso. le specie più
. -per estens.: l'apparecchio d' illuminazione costituito dal contenitore e dal lume
e del ferro e dela lanterna e d' uno calamaio. boccaccio, dee.,
cose che fieno alluminate da esso lume parere d' esso colore della lanterna. savonarola,
venne colà colla lanterna in mano. d' annunzio, iv-1-83: le lanterne di
, sorda, da ladri: apparecchio d' illuminazione portatile, dal quale la luce
viso gli nascondeva, seguitati; avendo d' una lanterna che da ladri si chiama,
chiama, e di diversi grimaldelli e d' una scala di corda, l'una o
tonda, di lamina di latta o d' ottone, con vetro
tonali desiderati, e di uno schermo d' oscuramento per variare l'intensità della luce
le lampade, e di uno schermo d' oscuramento manovrabili a distanza. -milit.
nella detta terra si facesse una camera d' arme, dove fossero le infrascritte cose,
l'inimico. guglielmotti, 468: 'lanterna d' assedio', dicevano quella pignatta piena di
un gatto nero, presso la tenda d' una finestra, ti sgomentava con le
ai naviganti, contenente gli apparecchi d' illuminazione. -per estens.: la torre
per dar lume: detta così dalla similitudine d' una sorta di lanterna da far lume
: io ho giurato sopra un pezzo d' artegliaria farme una lanterna del suo capo
ibidem [tommaseo]: la lanterna d' un piede e mezzo in circa di
bianco 0 osso di seppia o mascella d' asino o fazzoletto bianco, ecc.
genovese suo'legni governa, / e d' aver molta gente s'argomenta, /
lascia conoscere la verità. f. d' ambra, xxv-2-313: dunque m'avete
56: di quel briccon con l'effe d' ulufeme / queste mani hanno spento le
segnaletici di un'imbarcazione; fanalista. d' annunzio, iii-2-14: orio dedo, struisci
. v.]: 'lanternaia', genere d' insetti emit- teri, che hanno la
testa allungata alla fronte, e ripiena d' una materia fosforica, che di notte risplende
. piccola lanterna. f. d' ambra, 4-25: stanotte al buio,
gli diede l'impressione di una sala d' aspetto di perdute stazioni ferroviarie. -piccola
sopra per ognuno, due lanternini fatti d' un foglio di carta bianca sopra a
in alcun porto piccolo o alla bocca d' un canale, o all'ingresso d'un
bocca d'un canale, o all'ingresso d' un bacino.
o lanternone. inventario di alfonso ii d' este, 363: lanternoni di latta
sandro, là, quello colle lenticchie d' oro sulle mutande, che faceva girare il
in occasione di pubblici fuochi e luminarie d' allegrezza. -per estens. il
ragazzotto lanternone, marco era tanto persuaso d' essere stato messo a nudo, che si
irresistibile scapigliatura del genio che fa perder d' amore le ragazze. = deriv
della gioventù, né spargeva ancora le guancie d' alcun fiore di lanugine. f.
/ ombreggiava il suo labbro adolescente. d' annunzio, v-1-638: sanguinano i giovinetti
prorompente lanugine al mento, non si curi d' apparire tavola rasa. foscolo, xvii-150
che le corona l'orlo del labbro. d' annunzio, 4-ii-37: su 'l braccio
luminosa e fresca, e tutta coperta d' una sottile lanùggine dorata. 3.
. d. bartoli, 2-1-38: d' una morbidissima lana di certe lor capre lavorano
capre lavorano panni di addobbo; e d' un altra lanugine interiore, per la
di lanugine di cigno e di perle. d' annunzio, 4-i-161: i semi parevano
, se vi fosse, con la punta d' un piccolo coltello aguto, ficcheravi entro
molle / lanugine vestir le bionde gote. d' annunzio, iv- 1-846: le ginestre
momento cominciasse a vestirsi da se medesima d' una certa verde lanuggine. bertola,
iolao, figliuolo di ificle, fratello d' èrcole, il quale essendo già vecchissimo,
. bisaccioni, iii-57: [il principe d' etiopia era un] giovane di 19
nero e l'olivastro, assai bello d' aspetto, di prima lanugine, capelli negrissimi
doni fecero al capo / con digrossati tronconi d' abete, e tesserono in vetta /
, da loro mietuto nei prati. d' annunzio, iv-2-508: la tenera foglia lanuginosa
. n. villani, i-5-144: d' atri, lanuginosi, aridi frusti /
, coprendo pampani, trattiene, per convenienza d' ef fluvi in quei filamenti
e i seminati alti come un uomo. d' annunzio, iv-2-1285: volavano basso [
-fatto di pelle animale non rasata. d' annunzio, ii-269: i rematori adusti /
: gli fu presentata una fanciulla femmina d' età di sette anni, tutta lanuta come
trovarsi è l'origine e la cagione d' un'altra assai più strana pioggia che
, 7-21: pur lanuto è il terren d' erba fiorita. 5. simile a
lupa / da'lanuvini / campi discesa. d' annunzio, iv-2- 911: la
scioltamente e in disordine senza niuna sorte d' armatura, da difesa, pochi col moschetto
-chi). stor. servo o valletto d' arme al servizio dei raitri, cavalieri
fanteria creato in germania da massimiliano i d' austria nel 1493 e in francia da luigi
, / che in spalla, ad uso d' una picca, avendola, / sarei
a roma per impiccarvi il papa. d' annunzio, iv-2-300: verso il tramonto
2. per estens. spreg. uomo d' arme al servizio di un potente;
. 3. gioco di carte, d' azzardo, in uso in italia dal
altre insegne. 2. gioco d' azzardo: zecchinetta. d'azeglio,
. gioco d'azzardo: zecchinetta. d' azeglio, 5-33: a quattro, a
. -chi). ant. arma d' asta grossolana con lungo ferro quadro e acuto
.. duicento cavalli ligieri, dieci pezi d' artigliria grosa, ottocento peduni archibuscieri;
poltroni, volti al tornare. f. d' ambra, io: seguì il sacco
6-i-526: tanto era spaventoso ai popoli d' america il nome di questi tedeschi,
fossero stati superati dai soldati americani. d' azeglio, 5-210: i lanzi sommavano a
: i lanzi sommavano a più migliaia d' uomini. guerrazzi, 10-564: i lanzi
/ gente nemica al camminare innanzi. d' annunzio, v-2-232: la consueta minaccia del
/ e la danza ha la sembianza / d' ordinanza / militar di gente lanza,
gran possanza. documenti su margherita luisa d' orleans, 177: era arrivato nel
460): dormivan forte né sentivano d' alcuna di queste cose niente. laonde
troverebbe tanta altrove, come i fiumi d' acque picciolelle. petrarca, 106-3:
postutto / ch'io non son degno d' esser presentato. chiaro davanzati, xxvi-16
santi che erano in tutte le contrade d' intorno, venissono a lui. boccaccio,
buti, 3-564: finge un mormorare d' un fiume dimostrando per questo che quelle
est mort devant pavie. un quart d' heure devant sa mort, il était encore
tecn. -stato (dal tema con valore d' agente di ecmjjn 4 che stabilizza '
delle opere architettoniche del tempo. d' annunzio, v-3-93: questo lapicida mero,
montò in cielo, nel prossimo mese d' agosto, tre dì entrante. bellori
, 1-1-269: bella ed onorata mercede d' un apostolo di gesù cristo! il
a ragunar tanto popolo che, dopo d' aver con esso poco meno che lapidato
cinque o sei persone non si sarebbero d' improvviso accordate a lapidare senz'ombra di
morti prima di fare uso delle armi. d' annunzio, i-235: maestro, fu
costei còlta su 'l letto / in fallo d' adulterio. è nel comando / di
li contagiassi. -assol. d' annunzio, iii-1-1007: di là dal cancello
di noi, ci fanno la causa d' ogni male. marino, v-37:
ora sarei stato sotterrato di terrore e d' angoscia per le persecuzioni de'cortigiani e
per esprimere il far da'fondamenti. d' este, 113: così ebbe principio la
egli si trova ora sotto il peso d' una lunga iscrizione lapidaria, molto indulgente,
corsiva, cancelleresca e galante di villa d' este e le lapidarie, le capitali
quando sapida di latino e quando acre d' inchiostro di giornale, quando concitata e
, opera dello artefice, in legatura d' oro con gemme preziose lavorate e figurate
memoria secondo il numero delle tribù d' israel. l. frescobaldi, 2-42
, sebbene la qualità della pietra mostri d' esser in buonissima vena. giulianelli, 1-49
veduta, / e fa chi gli è d' intorno indebilire; / lo lapidaro prova
, 283: una strana bottega d' antiquario / s'apre, a trieste,
mia chinea, martoriz- zato e lapidato d' amore? -impietrito, sbalordito,
per l'avarizia; violenza di lapidatori e d' incendiari, perl'accidia. -disus.
lapidatura di superfici metalliche. = nome d' agente da lapidare; cfr. il lat
: dipinse... nel duomo fuor d' arezzo una cappel- luccia, dentrovi la
. stefano. carducci, iii-22-10: d' anno incerto, la lapidazione di santo stefano
fedelissimo popolo di napoli, comandava che d' allora avanti si dovesse obbedire al signor
avanti si dovesse obbedire al signor duca d' arcos. gavazzi, 255: colà i
d. diego cano eresse per memoria d' esservi capitato la prima fiata co'suoi
fare un lascito / nel testamento / d' andar tra'cavoli / senza il * qui
bella spelonca chiusa con una lapida appiè d' uno bellissimo monte, lo quale era quasi
della chiesa catedrale era stata posta l'imagine d' uno usurario, scolpita nella pietra.
. -letter. lapidi erculee: colonne d' èrcole. vittorelli, i-189: per
. saccenti, 1-2-20: vi prego d' ordinar che sia serrata / la tomba
della 'foresta spessa e viva '. d' annunzio, iv-1-90: la villa pamphili
milizia, vi-411: alcuni marmi son composti d' un ammasso confuso di piccioli frammenti di
cementati gli uni cogli altri per mezzo d' un nuovo suco lapideo della stessa natura
o men fine e setose, bianche d' ordinario o di colore periato.
lapideo, che per non farla. d' annunzio, iii-2-370: etra, sollevata dalle
, i-131: dagli alti monti, e d' una gran ruina, / ascoso e
gran ruina, / ascoso e circunscritto d' un gran sasso, / discesi a
le vie abbandonate a se stesse. d' annunzio, ii-166: su i pianori
benivieni, xxx10- 86: quanti faggi d' intorno e quanti bronchi / vedea allora
passando i componenti già trasformati in componenti d' uomo, quivi con vera lapidazione qual di
assunto vano. / può il granellin d' arena e può il lapido / il torrente
torrente arrestar che scende al piano? d' annunzio, iii-1-1069: ho veduto brillare
brilli, / di conchee bacche e d' idaspei lapidi. -figur. spirito
bianca generasse, o alcuno filo di specchio d' asino, 0 lapidi a forma di
brunitore o di lapis ematitis duro o d' acciaro temperato. ricettario fiorentino, ii-191:
, ii-174: si serviva anco assai d' una pietra dura che viene di fiandra
di ferro sopra una piastra di rame o d' ottone, e temperata a gomma,
, 79: 'lapis piombino': una spezie d' amatita fatta artificiosamente, che tigne di
specchi azzurri di polverino di lapis foggiarono d' un aracion d'oro fulgente i leoni
polverino di lapis foggiarono d'un aracion d' oro fulgente i leoni. 2
bianco, e i loro libri sono tutti d' un foglio lunghissimo. boschini, 101
appunti sopra un pezzo di carta. d' annunzio, v-1-171: scrivo sopra una
del mio compagno, luccicava il fermaglio d' oro di un lapis. savinio, 393
: dico ancora esser [la calamita] d' una sorte che si chiama olearea,
sanudo, l-305: in loco de cadenelle d' oro e perle, portar cadene,
, i-28: quell'omini c'han desiderio d' aver ricchezze si dovrebben più presto voltar
un lapis lazoli. oh, che colore d' azzurro oltramarino da cinquanta scudi l'oncia
e che ha in sé alcune stelle come d' oro, quale suole essere quello di
migliore che ha in sé alcune scintille d' oro. cellini, 553: a me
dovessi donare all'imperatore un bel crocifisso d' oro posto in su una croce di lapislazzuli
fatto... uno studiolo con partimenti d' ebano e colonne d'elitropie e diaspri
studiolo con partimenti d'ebano e colonne d' elitropie e diaspri orientali e di lapislazzari.
numero grande di vasi, di cristalli, d' agate, di lapislazari e d'altre
, d'agate, di lapislazari e d' altre gioie. tassoni, iv-2-78: gli
tassoni, iv-2-78: gli scrigni superbi d' inestimabil prezzo, d'incomparabile architettura e
gli scrigni superbi d'inestimabil prezzo, d' incomparabile architettura e fattura, di serpentino
lui immagine in istatua di tredici palmi d' altezza tutta d'argento entro nicchia in
istatua di tredici palmi d'altezza tutta d' argento entro nicchia in mezzo a quattro
sale / v'eran di lapislazuli e d' argento. bresciani, 6-vi-117: le sculture
ed i bronzi dorati e le piastre d' argento gareggiano a fregiare e dar più
14-103: gli diede con una catena d' oro e un lapislazzuli, che facevan
una ver- ghetta preziosa di lapislazzoli e d' oro... e incominciava a
scatola una antica collana di lapislazzuli e d' oro, gliela passò al collo. piovene
. letter. colore azzurro intenso. d' annunzio, i-116: s'arrampican lente pe'
donne lapite strette dai centauri sui frontoni d' olimpia. e. cecchi, 8-162
del genio / e le giuggiole saccarine d' elvezia, / succierebbe / chicchi d'incenso
saccarine d'elvezia, / succierebbe / chicchi d' incenso, / lapperebbe miei di resine
alle vespe. linati, xvi-157: d' un tratto ella fece un goffo inchino
(o lapidatura). = nome d' agente da tappatura. lappatrice,
lippi, 5-62: ovunque egli è, d' untumi fa un bagordo, / ch'
riempiesi di pruni e di lappole e d' ogni captivo sterpo. boiardo, 3-9-17:
maligne via. / perch'all'aspre mani d' una rozza e barbara gente, /
sterili avene / han guasto il frutto d' un delicato seme. giuseppe degli aromatari,
gramigne e sterpando le lappole degli orti d' apollo. redi, 16-v-293: il
a tutta briglia vien sotto concetto / d' appizzarsi con folco candiano / e levarsi
appizzarsi con folco candiano / e levarsi d' intorno quella lappola, / ma il sorcio
queste son le lappole che si appiccano d' ordinario a chi scrive, e non
g. morelli, 235: fa'd' avere la parte tua insino delle lappole
'lappola ', fa un seme pieno d' acute spine, ma fragili: e
i-26: tutto si confondeva col cielo, d' un azzurro cinereo, gioiellato di stelle
questo tempo tepido come una breve stagione d' attesa. 2. figur.
sua bontà e perfezione [del greco d' ischia], bisogna che prima abbi
cavolo salvatico, si mangia a uso d' erbaggio solamente buono a tenere disposto il
insieme di orfeo, di apolonio e d' alcuni imperatori più stimati, i quali onorava
or che brilla / nel tuo larario d' imeneo la face, / di citerea le
. v.]: 'larario', specie d' oratorio o di cappella domestica, la
di ville di piaceri; pingonsi 4 crotteschi d' instrumenti fa- brili 'et eziandio di
]: se tu vuoi fare pastello d' animali selvatichi, fa arrostire la carne e
: può anche detta schiena servire per bisogno d' arosto lardandola minuta, avertendo di levar
chiglia, verso quella parte della carena d' onde trapela nel bastimento l'acqua,
misterioso senso. 2. imbrattato d' untume, coperto di grasso, di
di unto. allegri, 251: d' ontano avemmo innanzi un candelliere, /
avemmo innanzi un candelliere, / non d' ottone eccellente a fare arrosto; / perché
rimpinzare la memoria e lardellare gli scritti d' eleganze accattate con esercitazioni che fanno paziente
: parlava succinto, con certa intonazione d' imperio, volentieri lardellando il discorso con
dettero all'italia corrotta la 'poesia d' arte e d'imitazione poesia accademica a
italia corrotta la 'poesia d'arte e d' imitazione poesia accademica a tasselli a mosaico
verde e gialla, da larghe trine d' oro e da lunghi galloni d'argento,
larghe trine d'oro e da lunghi galloni d' argento, che s'avvolgevano alle colonne
-sciamò giovannona con una certa dolcezza lardellata d' ironia. govoni, 6-201: [il
sua lardellata cocciutaggine di visitare l'imperatore d' austria a milano, allietavasi nel 1825
di capra o di pecora, o latte d' amandole, o con carne, bene
, di quella fatta con le chiare d' ovo, impastandovi, tantissimo a lungo,
qualche staiuol di grano o qualche boccal d' oglio o qualche pezzo di lardo,
di pecora ed una di capra / e d' un maiale ingrassato la spalla fiorente di
colla cazzuola ogni giorno diffregando con morca d' olio o lardo per infin tanto vedrai
tutto il cavo, vi commetterai una grossezza d' una buona costa di coltello, la
ha cagionato, credo, un disturbo d' intestini. -per simil. grasso di
pare cosa incredibile che in quel fatto d' arme della moscomachia, la vittoria di bertoldino
vo'dare i ottanta e cento scudi d' oro in mano. -beneficare disinteressatamente
lardo, una palla di lardo '. d' annunzio, ii-1043: tastalo con le
si pesti in un mortaio con un poco d' acqua. buommattei, 1-21: si
ci staresti così bene, nella bottega d' un pizzicagolo, ci staresti così dipinto,
ispagna un tozzo ad un ricco gnatone d' alta grassa, che lardosamente cotennato era maial
figure di mercurio compitalizio o viaco, d' apollo, di bacco, d'èrcole,
viaco, d'apollo, di bacco, d' èrcole, ec., con iscrizioni
prenda dall'armadio dei lari le due immagini d' argento, me le porti qui,
di vino. -figur. d' annunzio, v-2-307: mi veniva fatto di
xv-476: è per me vero patrizio d' una città chi ha terre da far fruttare
largamente curvati per quattro torrioni rotondi. d' annunzio, iv-1-10: sotto di loro
largamente a l'anima fugace / più d' una via nel suo partir si face.
fama della misteriosa ferdi- nandea: setta d' alti politici, maneggiatori di popoli, segretari
politici, maneggiatori di popoli, segretari d' arcani di gabinetto, ministri d'altissime cose
segretari d'arcani di gabinetto, ministri d' altissime cose. -ant. su
paternale affetto, il quale, destituito d' ogni aiutorio, avrebbe potuto levarselo dinanzi
salvini, 16-17: agamennone / figlio d' atreo, che largamente impera, /
e le officine / già largamente. d' annunzio, iv-1-17: nell'artificio quasi sempre
piglia avarizia largamente per lo immoderato amore d' avere, che comprende sotto sè avarizia,
conciossiaché ella si parli in una delle parti d' italia, secondo cotesta ragione più largamente
più largamente si arebbe a chiamare lingua d' europa, secondo le larghissime divisioni principali
le larghissime divisioni principali degli tre idiomi d' europa. tasso, n-iv-39: questo
respiri largamente l'aure della speranza. d' annunzio, 4-ii-26: ella apriva le
, 1-xxix-231: stretto il nostro capitano d' assedio, in luogo di lasciarsi persuadere
chiaro davanzati, 55-8: tutor mi ramiro d' amor vetro, / e, 'chi
-per estens. sciogliere, distendere. d' annunzio, ii-322: che ci porti?
). pallamidesse, xxxv-i-468: tempèr d' angoscia posar me no larga / e
andar a incontrarsi per attaccar il fatto d' arme. pantera, 1-221: bisognarà aviar
maria ben diligente, / la quale d' ogni grazia è largiente. largézza
largheggiare nei sussidi alle nostre scuole laiche d' oriente e di affamare le scuole tenutevi
salvato vero e immutabile il semplice argomento d' un'azione avvenuta, si dà licenza
facilità per l'ariosto che largheggia sopra d' ogn'altro nella libertà della lingua?
. nella sua prima fase largheggiò negli effetti d' un romanticismo piuttosto dozzinale.
da prima a largheggiare con que'suoi giri d' intorno, indi a raccorsi in se
a calese, villanamente, essendo largheggiato d' andare a cacciare e uccellare a sua volontà
impetra, e pagale / a peso d' or: largheggiator di mance / di sottoman
/ di sottoman. = nome d' agente da largheggiare. larghétto,
sole pare di larghezza, nel diametro, d' un piede, e si è ciò
nel mezzo una pianura di larghezza forse d' un miglio. guglielmini, in: i
, ed egli « chiama cornice. d' annunzio, iv-2-877: l'occhio a un
-l'essere largo, comodo (un capo d' abbigliamento). savonarola, i-16:
prodigalità. -anche: indulgenza. rugieri d' amici, 62: ricco mi tegno sovr'
cortesia, è donagione fatta per cagione d' umanità e dolcezza. egidio romano volgar.
lagnarsi della poca larghezza di suo padre. d' annunzio, vi-365: oggi, con
ponderata, troppo condiscendente agli stolti capricci d' un superbo. carducci, iii-14-
luna non c'è male da parte d' un papa; ma fu la sola larghezza
parere, diciamo pure dei vizi? d' annunzio, iv-1-948: per gli uomini
di mietitura era tempo di larghezza. d' ora in ora, dall'alba al vespro
8-76: micene ha... qualcosa d' infernale. ma riconosco che sono,
nei nostri critici. -ampio ambito d' indagine. betteioni, iii-309: citerò
di guinisi,... avea larghezza d' andare per la rocca. zanobi da
caro, 9-2-36: nostro signore mostra d' essersi molto raddolcito a queste lettere ultime
: quando mi fu grazia largita / d' entrar ne l'altra rota che vi gira
/ è quel che gli si può largir d' aiuto. pallavicino, 1-530: dopo
stesso e di compatimento per me. d' annunzio, iii-1-196: o anna, voi
umor, che per le fibre gira / d' ogni terreno germe e lo nudrisce.
acomsento / è ch'io ti dono alquanta d' intendanza, / ché far potresti ben
facea servire nelle cose necessarie. cecco d' ascoli, 1241: [liberalità] è
santo amore, / degno da tutti d' essere lodato, / grande è la largità
allievo largitogli dalla sorte in tre lustri d' insegnamento. moravia, v-29: non
6-2-86: dunque costui non è cacciatore d' onore,... né largitore di
largitore dell'essere e della conservazion sua e d' ogni altro ente. salvini, 24-333
tu puoi sola svelar testasi sacra / d' enosse,... / che non
coltel di scadorva le scaglie / o d' altro pesce che più larghe l'abbia.
miglia sopra amauroto, ma dal concorso d' altri fiumi accresciuto, passa avanti amauroto
il capo di becco e gli occhi d' argo, / la man d'arpia e
occhi d'argo, / la man d' arpia e il ventre così largo / che
e il ventre così largo / che d' ampie eredità si mangiò il quarto. chiabrera
: a ristorarlo appunto / sudante e stanco d' acconciar commise / su tripode di bronzo
tacito tumulto / una casa apparì sparì d' un tratto; / come un occhio,
braccia aperte (un saluto). d' annunzio, iv-603: con la manca egli
, è misurato in esse dalla necessità d' un'andatura ritmica, uguale, larga.
giallo, senz'ombra di delicatezza. d' annunzio, iv-1-5: le rose folte e
una specie di stelo dorato slargandosi in guisa d' un giglio adamantino. -che si
c. i. frugoni, i-2-109: d' annui canti, / bel colle, e
compier questi accenti un largo udissi / suon d' alti pianti e disperati lai. viani
conti, 2-219: una larga nostalgia d' orti, di fronde verdi, d'
d'orti, di fronde verdi, d' umida mota, quando, dopo gli acquazzoni
le lettere di cambio per 122 ducati d' oro larghi, e 14 ne ho avuti
promessi duemila e cinquecento fiorini papali 'd' oro e larghi ', domandò che
si opera in largo. i cappelli sono d' una finezza che sfugge alla vista.
, è un gran bel paesaggio, d' intonazione e colorito forte e largo.
lo stile di pascal] ha bellezze d' abbandono struggenti, da pietà di michelangelo
. testi, ii-34: fama è che d' almiren figlia rosalba / di là venisse
sono così grandi autorità in poco numero d' uomini, senza dubbio ivi non può essere
conchiusa / acutamente sì, che 'nverso d' ella / ogne dimo- strazion mi pare
/ sera, disfavillando senza fine. d' annunzio, iv-1-948: i cori maschili
. montano, 157: si rammaricò d' essersi impicciato con una merce che per
toscana,... ricca e larga d' imperiale fiume d'acqua dolce, il
. ricca e larga d'imperiale fiume d' acqua dolce, il quale divide la città
... larga è di viti e d' arbori. ser giovanni, ii-46:
che l'italia era fornita e larga d' ogni bene. da porto, 1-267:
l'animo della gioventù] ad ogni modo d' aver moneta e alle larghe spese.
, / rara vertù, non già d' umana gente, / sotto biondi capei,
e non volevan tralignare neanche nei riguardi d' un arnese del fisco. -ricco
di perdere la città e 'l paese d' intorno, si feciono cercare pace col
'l loco angusto, / e gli inviti d' amor, lusinghe e sguardi /.
conciossiaché ella si parli in una delle parti d' italia, secondo co testa ragione più
più largamente si arebbe a chiamare lingua d' europa, secondo le larghissime divisioni principali
le larghissime divisioni principali degli tre idiomi d' europa. alfieri, 1-561: or
. viani, 4-160: a parigi d' inverno è sempre notte, non fa
e accorto. chiabrera, 1-iv-4: amo d' un leone / gode a'titoli egregi
hai consigli e suggerimenti, siimene largo. d' annunzio, i-189: largo sii tu
marino, i-276: ho qui doimila scudi d' oro di pensione ben pagati, senza
il largo e 'l magno / di quel d' altri. segneri, i-572: non
accettare? brusoni, 4-i-102: dopo d' avere inanimito i suoi con larghe promesse
dai poveri, ai quali in tempo d' una lunga carestia avea prestato larghi e salutari
con gioia al paesello, dopo averne passate d' ogni colore e tutte pittoresche, pochissima
invece, era insoffribile: si vantava d' aver idee larghe, lui; aveva girato
comandamento. del bene, 18: facciam d' azio vicin, di salamina / le
a nessuno sarebbe passato per la testa d' affrontare la barriera dei cavalloni e di
detta costa... scoprimmo la bocca d' un fiume. mannelli, 145
piena la pietra livida di fòri, / d' un largo tutti e ciascun era tondo
1-496: 'd'un largo tutti'; cioè d' una larghezza. cavalca, 20-45:
de mantaci. bruno, 3-898: pien d' infinita e nobil maraviglia, sen va
raffermando la barca col collocarvi tre pezzi d' alberi, che tagliano pur nella selva
essa superiore. salvini, 7-17: d' edera coppa eravi posta accanto, /
senza battenti, basso e rincagnato, ingresso d' un palazzotto nero dagli anni. pavese
bisogna lavorar largo e non aver fretta d' afferrare il potere. 48.
. assai lentamente. parola che più d' ogni altra ci dà l'idea di un
a tempi in formasonate o alle ouvertures d' opera. memorie per le belle arti
e... fu applaudito molto. d' annunzio, vi-134: arianna. sinfonia
corone e mitre, e altri gioielli d' oro con pietre preziose l'estimo a larga
larga valuta di sette milioni di fiorini d' oro. -a larga mano, con
combatte a la larga. f. d' ambra, 4-72: non possomi / doler
g. bentivoglio, 4-441: il duca d' alba, dopo l'acquisto d'harlem
duca d'alba, dopo l'acquisto d' harlem, aveva di ciò [d'assediare
d'harlem, aveva di ciò [d' assediare leyden] mostrata una chiara intenzione
1-543: se tu avessi gran copia d' oro in una terricciuola assediata alla larga
1-ii-255: il confidente incaricato dal folicaldi d' inquisire, finché stava largo nei dintorni dei
dintorni dei due paesi, ne sentiva d' ogni sorta. -tenersi sulle generali,
non era certo de'meno attivi. d' annunzio, iv-1-900: egli non s'era
targioni pozzetti, 9-262: il fiorino d' oro fiorentino si faceva largo da per
si sparse in breve tempo il fiorino d' oro per tutta l'italia. tommaseo [
infernale piovuto loro addosso dall'alto. d' annunzio, iii-2-277: più sotto,
il largo una banda intessuta di figure d' uomini e d'animali a imagine di caccia
banda intessuta di figure d'uomini e d' animali a imagine di caccia.
[le canzoni] esposte a gente d' altra lingua, sì come a tedeschi e
essere animale ragionevole, oltre allo intelletto d' ogni animale bruto, parlando largo.
correre. gioberti, 1-ii-193: lasciando d' insistere su tal punto, me ne
, 4-i-344: accennò roba, parlò d' un portento, / la prese larga,
è largo. lippi, 3-40: d' uno stesso voler la maggior parte / trovan
larga ', significa: non s'impacciar d' una cosa. baldovini, 1-69:
1-3: se eglino avessero in animo d' uscire un poco al largo e caminare
,... purché ella si contenti d' entrarvi, non con quella venustà e
templi de'numi e le largosplendenti / d' oro, d'ambra, di argento e
e le largosplendenti / d'oro, d' ambra, di argento e di elefante
. c., 177: li confini d' affrica sono da occidente la ripa del
che fa più impetuoso l'urto. d' annunzio, iv-1-914: sedevano in disparte,
. oliva, i-3-249: l'ingrandimento d' un minimo impiccolisce migliaia di grandi..
larice un arbore di notabil grandezza, d' una materia dura, con grossa corteccia,
, / di larici, di pin, d' abeti folta, / che al ciel
dan segno i porticati di vinegia. d' annunzio, v-2-345: questa tavola di
dipingervi, dal fresco, in campo d' oro la testa di lucrezia. ojetti,
cartilagini della laringe son diventate di natura d' osso. galileo, 4-3-105: tremor
così che vengano trasmessi anche i rumori d' ambiente. = voce dotta,
). numism. antica moneta persiana d' argento del peso di circa 5 grammi
o larini. sono questi una moneta d' argento finissimo. federici, iii-387: un
eubéa, /... corrusche / d' armi ferree vedea larve guerriere / cercar
, e sparirono, come due larve. d' annunzio, iii2- 1069: furente,
che spaventose larve / di drago e d' uom di rimirar sostenni. goldoni, ix-170
delle più adorabili figliuole della terra? d' annunzio, 1-557: [angelica] non
1-72: non per questo quella larva d' uomo, che discendeva in linea retta
gli altri, e non piuttosto una larva d' uomo, un'ombra che un soffio
giusti, 4-i-215: a noi larve d' italia / mummie dalla matrice, / è
balia, / anzi la levatrice. d' annunzio, iii-1-454: per te,
xxxiv- 315: il vostro mal d' altronde non deriva / che da notturni
/ ch'a ben nome, ha sembianza d' one- state, / e larva è
più crudel che si nasconde / sotto larva d' amico. gualdo priorato, 10-i-4:
/ sotto una larva di beltà e d' onore / amai guaggiù cotanto. cesarotti,
volto e stolto, / che sdegna d' imeneo l'augusta face, / e dietro
si cela: / strappa la larva d' angelo / e un demone si svela.
/ e un demone si svela. d' annunzio, v-1-818: così potessi col mio
e quanto prima questa larva sparirà. d' annunzio, iii-2-1094: ma, o insensata
per voi la prova, la larva d' una prova? un ombra d'indizio almeno
la larva d'una prova? un ombra d' indizio almeno! moretti, ii-304:
spenta / l'ultima larva della faccia d' oro / un incessante vespero scolora / l'
loro sonno, una memoria larvale, come d' un punto e come di un distante
rajberti, 5-149: i lenocini d' una leziosa retorica larvano il veleno e
cinematografo utilizzava ora quanto restava dell'artista d' un tempo: i suoi cartelli larvavano con
impiegate a parlarci larvatamente e a mezza voce d' un suo romantico amore mal corrisposto.
per richiamar l'attenzione di qualcuno. d' annunzio, iv-2-614: il chiomadoro che con
/ avere in odio un cor, pien d' onestade. bonarelli, xxx-5-158: o
: la corruzione che serpeggia, larvata d' ipocrisia urbana, per ogni meandro sociale
... intaccato anche lui. d' annunzio, v-1-699: stremati, assiderati,
, insincero (una persona). d' annunzio, iii-1-406: la comnèna non si
ha il corpo a forma di larva d' insetto. = voce dotta,
, 323: voleva darvi più che d' un cappone / un dì a cena o
tartufi e regaglie, opulentate con tuorli d' uovo, ricamate con balsamella. pratolini,
, la si debbe cavare, e fasciarla d' un sottil fil di ferro tutta quanta
, / che resta fermo al par d' ima montagna, / né un passo sa
nodo coniugale, / non ha forza d' uscir mai più in campagna.
, cui pare notar nelle lasagne / d' amor felici, che nuotan 'n un golfo
montagne / presso al brueto a men d' ima giornata, / che dicon che
a trapani in cicilia, e fu figliuola d' una fornaia, ovvero lasagnaia. vittorelli
. battista, ii-153: l'ulisse d' omero perde troppo di riputazione, faccendolo
comparir ignudo come un lasagnóne in presenza d' una fanciulla regale. g. gozzi,
lasca, sf. ittiol. pesce d' acqua dolce della famiglia ciprinidi, di
chilometro a piediera diventata una delle dodici fatiche d' èrcole. bechi, 2-297: una
18-4-7: cotali amistà per lascia- mento d' usanza si deono levare e discucire piuttosto che
aretino, 20-192: altri loda per uomo d' un grande animo il buon lasciami-stare,
, i-295: non tutte le strofe son d' un così orecchiabile lasciandare. =
brienne, detenuto al louvre, lo munì d' un lasciapassare alle linee, credendo si
essi nella pagella riportata vedevano un'arra d' avvenire; io, il lasciapassare pel paese
aretini / per veder la passerini. d' annunzio, i-18: lasciano i vecchi adusti
soggetti inanimati o astratti. rugieri d' amici, 62: ciò è l'amor
/ lo porta via con tal prestezza d' ale, / che lascieria di lungo
i cavalcanti, e quivi farsi forti d' amici, e non lasciare la città
la fistola,... e lega d' ogni parte che non ne caggia,
. boiardo, 1-121: fanno soffiatori d' osso e quegli pongano ne'membri genitali
vi verrà tanti fanti e tanta gente d' arme, vi doverranno lasciare del quoio e