barberino, 1-20: e non si curi tosto d'acconciare, ma scalza e mal
del papa, i-779: [si curi] ponendo in uso quei piacevoli rimedii,
: tu de'fatti propri / nulla ti curi, e vuoi saper gli altrui.
, e: -di mia sorte / curi il ciel, disse; or tu qui
stai pur dura, / e non ti curi del tuo salvatore. settembrini, 1-300
uno ozioso,... che non curi punto delle lettere e degli studi,
mente avezza. marino, 1-160: curi dunque chi vuol delizie ed agi, /
altro. alberti, 86: non si curi ad simile el padre, faccendo il
porta li capelli grandi per parere che non curi delle dilettazioni temporali e corporali. caro
marito è absente, non si curi di troppo gran noia menare.
, 5-49: colui non par che si curi un pistacchio / perché frusberta gli levi
, 5-49: colui non par che si curi un pistacchio / perché frusberta gli levi
a me; ché se tu non ti curi di dota, io ne ho disegnat'una
/ e 'l ben non sai, né curi, onde trar puoi / fortunata quiete
il bene perduto, e non se ne curi. bibbia volgar., v-286:
ne cangi ». marino, 1-160: curi dunque chi vuol delizie ed agi,
i tuoi cantonieri / sembra che nessuno ti curi / sei solitario e abbandonato..
ritiro... non se ne curi. stia comodo, per carità! so
flamula,... e poi si curi a modo di cerusico. giov.
., 1-13: pro curi, che sia tal terreno, che non
: avvegna che 'l testo ciò non curi, degno è che la chiosa a ciò
i tuoi cantonieri / sembra che nessuno ti curi / sei solitario e abbandonato..
e cittadina del cielo, non si curi neanche della geometria. i. neri
dei e cittadina del cielo, non si curi neanche della geometria. salvini, 40-443
mi ritiro... non se ne curi. stia comodo, per carità!
è chi miri, o chi mirar si curi, / se quella scala il gran
e concertazioni sue, pare non si curi dare se stessi in precipizii e ruine maravigliose
: anzi mi pare ch'ella non si curi punto... del concorso de
. francesco da barberino, 181: curi giustamente a guadagnare / sì che si
per gran mercé del mio morir non curi, / s'ei prender dèe consiglio /
, xxx-1-21: questa però non così curi o brami / chi possiede vieto coperto
ottenere dunque questa facile lubricità, non si curi di adoperare medicamenti gagliardi e violenti,
meno siamo infermi, nullo è che curi, ma l'uno guasta e corrompe l'
spolverini, xxx-1-20: non gl'incresca o curi / se 'l tronco altero, o
; ma se manca loro chi gli curi bene, divengono come selvatichi, né
; ma se manca loro chi gli curi bene, divengono come selvatichi, né
, datelo allo nostro curandaio ch'elio curi il pue tosto che puote, pagatene la
tuoi cantonieri / sembra che nessuno ti curi / sei solitario e abbandonato...
peritissimo e dottissimo. marino, 1-160: curi dunque chi vuol delizie ed agi,
chi è quel grande che non par che curi / lo incendio, e giace dispettoso
volgar., 1-12: appresso procacci come curi i buoi con grandissima diligenza. magazzini
rasgione dèi essere blasmata, / non curi di fare fallanza; / ché spint'
ritiro... non se ne curi. stia comodo, per carità! so
meno siamo infermi, nullo è che curi, ma l'uno guasta e corrompe l'
; ma se manca loro chi gli curi bene, divengono come selvatichi, né mai
, 1-77: prima che l'altrui tele curi, adocchia / le bozzime e i
volessero caldegna di fiducia, affinché ne curi la custodia e, denaro di non poche
perduto ogni allegrezza, e non ti curi più di alcuno piacere? aresti tu alcuna
non hai nullo difetto, e che curi i beni del mondo, che questi sono
campagne feconde / di qual cibo più curi. bar etti, 3-173: balla e
egli se ne voglia levare, né curi di tornare a la patria sua. garzoni
da lei, / né lor dimestichezza curi avere. bianco da siena, 47:
è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e torto
, iii-17-112: che una giovine signora curi molto le sue grazie e diffonda intorno
se fussi una bambina, / non curi quel che pel tuo ben t'insegno;
, / se tanto è savio, che curi le peta. fra giordano, 2-170
181: albero morto, che non curi il mite / soffio che reca il polline
181: albero morto, che non curi il mite / soffio che reca il
peregrina e semplicetta /... / curi lo scampo suo, fugga e disprezzi
così grazia mi dà ch'io non curi io, / sì che m'elegga poi
gaudire, / non è veruno che curi en tuo guaie. idem, 35-56:
, 1-4-249: già che sì poco / curi la sposa, almen ti muova il
del mio giudizio, che non si curi né di vederla egli, né di procurare
e inimmaginabili verità,... non curi per ora di chiamar la forza di
. boccaccio, ii-246: non ti curi di pruni o di sassi, / che
. crescenzi volgar., 1-12: curi i buoi con grandissima diligenza. g.
chi è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e
gaudire; / non è veruno che curi en tuo guaie. boccaccio, i-232:
che agli altri, tu non te ne curi per tua negligenza. =
/ per selva ignota d'aver guida curi. boccaccio, i-348: queste cose alla
ha una bella tosse, reverendo? si curi, si curi: un bell'impiastro
tosse, reverendo? si curi, si curi: un bell'impiastro! a rivederla
è quel grande che non par che curi / l'incendio, e giace dispettoso e
1-77: prima che l'altrui tele curi, adocchia / le bozzime e i lardelli
1-202: prima che l'altrui tele curi aocchia / le bozime e lardegli e
[l'amore di gesù], non curi niente / lo scherno degli indotti,
sia stato scritto erede, non si curi di adire l'eredità. =
dall'acqua. tasso, 14-64: nulla curi se 'l ciel tuoni o saetti /
non udir t'infingi o non ti curi. firenzuola, 101: la donna,
. bonichi, 161: non si curi far d'ogni erba un fasso, /
nimico, / non consente ch'io curi il colpo antico. boccaccio, dee.
6-39: niuno è già che non si curi e attristi di perdere a'giuochi d'
. della casa, 673: curi le paci sue chi vede marte / gli
prericipe una scele- ratezza, non si curi di lasciar colui o coloro che essequi-
queste sue peregrinazioni, che non si curi più che tanto del nostro mondo di qua
prorompente lanugine al mento, non si curi d'apparire tavola rasa. foscolo,
, 1-202: prima che l'altrui tele curi, aocchia / le bozime e lardegli
lana al maestro tommaso, perché lo curi d'alcuno difetto. naddo, i-53:
. metastasio, 594: tu non curi intanto, / fille, di darmi aita
crudo alessi, e del mio mal non curi; / de le mie rime ai
, i lituani, i samogiti, i curi, i livoni. 2.
. questa facile lubricità, non si curi di adoperare medicamenti gagliardi e violenti che
/ per ragione sei blasmata; / non curi di far fallanza, / ché spent'
/ per ragione sei blasmata; / non curi di far fallanza, / ché spent'
e in anima / cremonese, né più curi la patria, / e che hai
, e non è nullo che si curi del nome di dio! -per
cauro / soffi maligni e fulmini non curi, / cogli nel fior de gli
né meno come il medico conviene che curi le infirmità de'suoi infermi. giuglaris,
perché a misura di quello i curi, ciò è i fanciulli e i gio
che nell'uffizio suo non veda e non curi che il salario. de sanctis,
marte. della casa, 5-i-34: curi le paci sue chi vede marte / gli
chi è quel grande che non par che curi / 10 'ncendio e giace dispettoso e
stimi overo conceda, né lo scrittore curi o ricerchi altro pregio che quello che
temo, temo: tu non la curi punto, e sei troppo di frequente
, 21-221: tu, che non ti curi di guardarti dalle parenti, ricordati che
; ma se manca loro chi gli curi bene, divengono come selvatichi, né mai
è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e torto
caldo animo, e colla ragione medichevole li curi e componi. giov. cavalcanti,
non ci pensi più o non se ne curi. dante, xliv-14: quand'ella
migliorano; ma se manca loro chi gli curi bene, divengono come selvatichi, né
asia, si spogliarono della scorza de'curi e de'cincinnati, e vestirono quella
se peccasse. tasso, 14-64: nulla curi se 'l ciel tuoni o saetti,
basso / che di nostre parole / curi. girone il cortese volgar., 133
tranquillità. tasso, 17-60: quanto / curi le cose tue chiedilo a questi,
, 181: albero morto, che non curi il mite / soffio che reca il
volgar. [tommaseo]: tu non curi di miticare questa sua sete corporale.
e che non fanno loro prò, curi più di mostrare sé che di giovare loro
alessi, e del mio mal non curi. tasso, 16-32: te solo,
, / se tanto è savio, che curi la peta. dante, par.
l'altrui regno; e '1 tuo non curi? zilioli, ii-147: innetti e
: sebbene accada ch'io via non mi curi del disfatto mistero e, mago ostinato
né già cred'io che quell 'onor tu curi / che da'fatti verrà notturni e
qui ti prego io / che non ti curi più del oriente / che inver l'
giovane, 9-34: ombè, quelli gli curi / ch'è là proposto a ciò
alberti, i-130: sarà necessario a chi curi d'ornarsi di laude e fama fuggire
oscuri / per selva ignota d'aver guida curi. dante, inf., 1-2
schema / quel rubellante cor nulla non curi? / ah mostro, ah furia della
, i-130: sarà necessario a chi curi d'ornarsi di laude e fama fuggire e
bench'io te non conosca e te non curi, / pur vo'mostrarti se mie
ma tu [priapo] non te ne curi e gliel [al murtola] perdoni
pascoli, 837: le sementi curi, e le floride / viti rassegni,
que'versi parodici del petrarca. f. curi [« l'unità », rovi-
: de l'aneme redente par che te curi poco: / ove t'acconci el
affamata? del vaso dello sterco sempre curi. pasci la sterile [carne]
e mezzo ogni magliuol discosto / e curi in terzo a passin compartirgli. v.
villani, 4-55: non è chi si curi di patrocinare lo stato e la provvidenza
chi pensi al meschino, chi lo curi, chi lo corregga. muratori,
la sua fama, e non si curi perché sia mal detto di lui. dante
tuo bel nome pera, / di curi e deci madre alta e severa. socchi
, / se l'aperto desio stolto non curi, / perscrutati ^ mal cauto,
, / se tanto è savio, che curi le peta. -non tirare o
: la raina de franca con rigo curi mantelo, / per questo mondo sonase
si metta piato di paradiso o che si curi di pene di ninfemo. cavalca,
è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e torto
, 5-49: colui non par che si curi un pistacchio / perché frusberta gli levi
devoto / e s'io per amor suo curi la morte. / il mio stame
di tale gente d'arme che non curi di mettersi l'avere e li uomini
te predicate / stando queti et se- curi. predicato3, sm. ant
nume è lassù che l'innocenza / curi e prego devoto oda talora, / da
verso lui manderà tosto dall'intimo chi lo curi. -avvento, venuta del signore
del tempo. fogazzaro, 7-208: lo curi come del male del corpo così del
in vece, non lo prezzi o noi curi. c. i. frugoni,
non sono quel filosofo che non mi curi della vita, mi vedo forzato a star
prorompente lanugine al mento, non si curi d'apparire tavola rasa.
[s. v.]: si curi subito con quello le ho detto. gli
'basta ', e secondo altri da curi, città de'sabini. 'quirìnus
città; chiamò quinti il popolo, da curi terra de'sabini. monelli, 2-137
ella da un pezzo in qua mi curi poco, questo è evidente; e ne
non sei venuto? perché non ti curi di quello che hai comandato? tutto
che revivisca, / non par ch'i'curi perch'io sia sentito. savonarola,
penitenza, /... / non curi aver tra lor divoti, salvo / che
. lori, lxi-a: tu non curi il mio dir, crudele alessi, /
... andare certi e se- curi. bembo, 8-132: niuna offesa feci
e rotta, sanza niuno ordine curi di nulla, sappi che a dio non
credi ai sensi, / né schivar curi i olinosi luoghi, / né taltre
l'ancora,... non si curi il capitano di far vela, ma
. machiavelli, 1-i-66: non si curi di incorrere nella fama di quelli vizi
e purità, da poi che non ti curi di saperne più? pirandello, 7-463
isbandita la povertade, / null'è ke curi, se non degnitade. serafino aquilano
da barberino, 20: non si curi [la figlia del contadino] tosto d'
ed arte. marino, 2-5: curi lo scampo suo, fugga e disprezzi /
spirto mio tanto giocondo / ch'io nolli curi e ch'io t'abatta e viva
, intanto / che tu folle noi curi, i pregi tui, / degli anni
latino il guardo intendi, / quinci curi cartago, o nulla,
detti suoi / non intendi o non curi. pilati, 1-94: presso tutti
ferite. metastasio, 594: tu non curi intanto, / fille, di darmi
, 131: suo papà vuole che si curi e che prendaaria buona. stia quassù parecchio
, 1-127: madre, se pur tu curi / sapere i miei penseri, /
ne la porto, / ti curi le cose tue chiedilo a questi, /
ella questo mio dono sdegni o non curi: poiché, oltre al gusto e conoscimento
né già cred'io che quell'onor tu curi / che quando scuro, e quando
però che non fia persona più che curi di te: e quello servigio che
lviii-84: non sono securadori molto se- curi quando occoresse. d. bartoli, 6-4-69
in dinon m'importa che nessuno si curi neanche di me. alfieri, fesa
de l'acqua incantata; / né si curi al presente smemorare, / ma così
se è da tenere al savio, sicché curi e voglia il sommo bene dello amico
anima tua sempre se'tiepido e non ne curi, bene che sempre n'abbi bisogno
sopraggiugne: « e tu di me non curi? » -aggiungere un ingrediente nella
i libri ammirar, ma tu non curi / specie o colori, ape sagace intenta
, 21-221: tu, che non ti curi di guardarti dalle parenti, ricordati che
natura e conoscenza, / onor non curi e per ben rendi male. m.
/ per ragione sei blasmata; / non curi di far fallanza, / ché spent'
è disartificiale, ancora che l'uomo non curi di farsi riconoscere.
le mani, margarita, come te le curi...? - io
: non c'è uno che si curi d'essere qualche cosa, non c'è
sia la cosa che / cercando non ti curi trovar già? / questo è quando
guerra. della casa, 673: curi le paci sue, chi vede marte /
chi è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e
zentil madona, e più di me non curi. leonardo, 2-96: a torto
duri, / né d'altro par si curi, / relitto el suo origin contemplare
che dirò oggi tanta disonestà, non ti curi di fare ingiuria sì grande alla tua
cino, 408: già non curi barba né volatica. libro di sidrach,
), deriv. da [to] curi 'far girare'. curricolare, agg.
quelle del personale che nelle strutture convittuali curi la formazione degli ospiti nelle ore extracur-
. praz, 1-404: chi oggi si curi di rileggere i numeri della 'gazzetta letteraria'