si fa l'absin- tite, cuocendo una libbra di assenzio pontico in quaranta
si fa [l'allume di rócca] cuocendo certe acque alluminose in caldaie di piombo
. giocosa, 57: la colla cuocendo a bagno maria faceva delle bolle grosse
se non lessate in poca acqua, e cuocendo rinvengono e si rigonfiano. verga,
portland: a lenta presa, ottenuto cuocendo fino a inizio di scorificazione una miscela
. fassene ancora d'un'altra sorte cuocendo la marcassita del rame (chiamata pirite
. -per estens.: piatto preparato cuocendo al forno strati di tale pasta alternati
maremmana, ottenuti tagliando a losanghe e cuocendo nel forno un impasto di farina,
studiate la facoltà del proprio ingegno, cuocendo e masticando quello che hanno studiato,
o, in partic., che sta cuocendo o si è cotta in un paiolo
pece secca, ot tenuta cuocendo la pece liquida. fr.
chiamano alcuni palimpissa, si fa cuocendo la liquida. = voce dotta
), sm. minestra preparata cuocendo nel brodo pane finemente sbriciolato, che
: fassene ancora d'un'altra sorte cuocendo la marcassita del rame (chiamanla pirite
. gastron. minestra asciutta, ottenuta cuocendo il riso con un soffritto di vari ingredienti
. gastron. specie di ragù ottenuta cuocendo in umido pezzi di carni diverse (volatili
. erbolario volgare, 1-43: cuocendo la radice de cipero nel vino con
dell'altre erbe si fa l'absintite, cuocendo una libra di assenzio pontico in quaranta
da resine. la operazione si compie cuocendo, cioè tenendola alla temperatura della ebollizione
le paste, senza uova, si spappolano cuocendo. volponi, 38: i
lo moto del fumo, causato dal fuoco cuocendo le vivande. parini, 322:
immersione di corpi roventi); friggere cuocendo (una vivanda). ottimo,
surrogato economico della porcellana; si ottiene cuocendo ad alta temperatura un impasto bianco d'
linguaggio alchemico, pietra filosofale che, cuocendo, si sarebbe trasformata (come un
sm. gastron. minestra asciutta, ottenuta cuocendo il riso con un soffritto di vari