-per simil. persona dotata di cultura e di erudizione storica eccezionali.
rossi fondavano in ogni cittadina circoli di cultura... margaret fuller, tipica
letteraria e filologica, e di sufficiente cultura filosofica, può in pochi giorni, menarlo
la plebe mencia, consumatrice di « cultura soda », sbircia con su- spicioso
. che si riferisce o è tipico della cultura, del costume, della tradizione,
. i segni più evidenti di una cultura mensuale sulla superficie della luna. capuana
era scalmanato sulla necessità d'una buona cultura sessuale... e i due ministri
con tanta premura raccomandano ed inculcano la cultura della terra? frisi, xviii- 3-349
gruppi o sottogruppi che non appartengono alla cultura dominante. d'annunzio, v-1-128
più superficiale (il sapere, la cultura). tasso, n-iii-711: s'
maggior inesperienza dell'autore e la sua cultura evidentemente minore a quella di lorenzo e
guardi... proveniva da una cultura più bizzarra... qualche traccia glie
ampio, ristretto, limitato (la cultura). pascoli, 1446: gauro
argomenti disparati (attualità, moda, cultura, ecc.). sbarbaro,
. formato da persone diverse, di varia cultura, di estrazione e di educazione eterogenea
di persone di estrazione, nazionalità, cultura o religione diverse; presenza contemporanea di
generazione una certa tradizione familiare d'eletta cultura, d'eleganza e di arte.
francia e dei francesi, della loro cultura, della loro civiltà. de
, la loro politica, la loro cultura. balbo, ii-80: mi duole
», fin dai primordi della nuova cultura europea dell'ottocento, con sentenza passata
, 10-104: era nutrito di una cultura vastissima, varia come le nuvole,
presenta tradizioni o dottrine misteriche (una cultura). tasso, 13-38: colà
di persone di estrazione, nazionalità, cultura, religione e condizioni diverse.
di estrazione, di nazionalità, di cultura, di religione o di condizioni diverse
un elemento essenziale dell'igiene d'una cultura seria: a patto naturalmente che '
figura letteraria o artistica, atteggiamento della cultura o del gusto, nucleo fantastico che
, il nascimento del grano, la cultura e fecondità della terra. zannoni,
mitridatizzato. alvaro, n-10: la cultura nel vecchio senso, fatta per una
l'inizio del xx secolo elaborarono una cultura (che la storiografia più recente tende
2. che appartiene o è improntato alla cultura, alla musica o alla letteratura fiorite
o meno rapidamente alle esigenze di una cultura in evoluzione, anche attraverso l'accoglimento
e impronta di sé un'arte, una cultura. papini, iii-298: quei due
a conciliare la fede religiosa con la cultura filosofica (modernismo religioso) e con le
(e. buonaiuti), la cultura sociale (la rivista « il rinnovamento
nella contingenza dell'esistenza soggettiva e della cultura storica, derivandone, come naturale conseguenza,
) isolò i modernisti nel mondo della cultura e rese più facile il loro schiacciamento
passione di modernità e ogni interesse di cultura. -in senso concreto: modo
, x-13-18: lungamente, dal risorgere della cultura antica che troppo spesso storpiò e isterilì
e di comunicazione della vita e della cultura dei tempi presenti (un modo di
livello più avanzato di vita e di cultura; civilmente maturo; che è privo
che ha limiti molto stretti (una cultura). boccaccio, i-365:
tutto ciò che dell'uomo e della sua cultura (o della sua ingenuità) modulasse
impero del gran mogol, della sua cultura, della sua lingua. -in senso
poco. gramsci, 1-43: ogni cultura ha il suo momento speculativo e religioso
salvetti, 128: voi fra la cultura / de'campi, onde portaste e
più disparati rami del sapere (una cultura). landino, 363: tomaso
: lo stesso è avvenuto con la cultura » ha sgocciolato e ha filtrato, producendo
un popolo o nell'evoluzione di una cultura. h h g.
per noi, nel nostro momento di cultura, più importanti. gramsci, 6-6
. òecchi, 8-197: il momento della cultura di olimpia, all'epoca della inaugurazione
tempo. gramsci, 1-43: ogni cultura ha il suo momento speculativo e religioso,
al patrimonio culturale dei-monaci; conforme alla cultura monastica. -in senso spreg.:
comune sentenza, sì lungamente da questa cultura abbandonato! certo non del tutto questo
ghiaiose sul torrente si conquistarono alla profittevole cultura colla mondatura. -eliminazione dei
, n. 9. 14. cultura o civiltà determinata storicamente, politicamente,
persone che rappresentano o esprimono una cultura, una civiltà, un periodo storico
.. più ragionato, più fatto di cultura,... che in altri
, tipico del monferrato, della sua cultura, delle sue tradizioni, della sua
, alla sua civiltà, alla sua cultura, alla sua popolazione.
dei terremoti. gramsci, 4-28: la cultura e la letteratura erano monopolio di caste
si pretende di avere di idee, cultura, sentimenti elevati, ecc.
del suo ambito intellettuale, della sua cultura. -in par- tic.: dotto
francese o comunque legati alla francia per cultura o interessi (e nel corso del
chi disponga di un certo genere di cultura e di preparazione. idem, 4-328:
si riferisce, che è proprio della cultura primitiva di montmorency, tipica per gli
estremità allungate. -anche sostant.: la cultura stessa. = dal nome
crescenzi volgar., 2-18: della cultura del campo montuoso e vallicoso. trissino
storico di una lingua, di una cultura, di una società; che ha lasciato
dello sviluppo o del prestigio di una cultura. 5. maffei, 5-5-8:
, di una civiltà, di una cultura o, anche, di un singolo
, 6-59: lottando per riformare la cultura, si giunge a modificare il « contenuto
fornitori di molta materia alla storia della cultura, ma di scarsa o nulla quella
e spettacolari caratteristici delle tradizioni e della cultura dei mori di spagna. baldini
, dei loro costumi, della loro cultura, delle loro tradizioni (con partic
politiche e civili dell'islam; la cultura islamica, il mondo musulmano, i
una scarsa competenza e preparazione, una cultura limitata. slataper, 2-211: il
di 'chansons de geste 'della cultura. 3. reso illustre dalla
cecchi, 6-43: in fatto di cultura e di finezza dialettica è una candida
neppur l'appoggio a una qual si voglia cultura. l'arte sarebbe nazione senza neanche
. pensò costituire sé motore supremo della cultura intellettuale. carducci, ii-21-40: godo
ai mozarabi, alla loro civiltà e cultura; che è praticato dai mozarabi.
, a un'istituzione, a una cultura. -in senso concreto: ciò che
e son pieni di pretese verso la cultura, le idee, la critica,
suo ingegno multiforme e la sua larga cultura. panzini, iii-642: il nostro multiforme
. gramsci, 1-105: la mummificata cultura popolare. -sostant. manifesti
, 9-i-197: la diffusione equabile della cultura, per cui i diritti del comune voglionsi
, a mecenati delle arti e della cultura). giuseppe flavio volgar.
conservazione di un ordinamento, di una cultura, di un sistema, impedendo qualsiasi
un palmo di terra, dove della cultura sopravvive qualche olivo novizio. moravia,
complesso degli studi, l'ambito della cultura; sapienza, dottrina. dante
accessibile al pubblico, con finalità di cultura e di studio e allo scopo di conservare
cucina. -persona dotata di cultura enciclopedica. salvini, 41-481: a
classica: composta dai maggiori musicisti di cultura europea di ogni tempo e con specifici
) di una civiltà, di una cultura, di una nazione, di un
di fusione; assorbito o integrato nella cultura araba. ramusio, i-5:
(mousteriano), agg. paleont. cultura, industria musteriana (anche semplicemente
semplicemente musteriano, sm.): cultura preistorica diffusa nell'europa centrale e occidentale
della civiltà, del costume e della cultura, anche figurativa e architettonica, dell'
per indicare il rapporto di subordinazione della cultura moderna a quella classica, di cui
mente) chi è napoletano, la sua cultura, la mentalità, il temperamento,
napoli o i suoi abitanti, la loro cultura, le tradizioni, il temperamento,
preminente la propria civiltà, la propria cultura, la propria visione del mondo.
iniziale, formativo ed evolutivo di una cultura, di una civiltà; presupposto fondamentale
linea. vittorini, 5-214: la cultura moderna viene ad avere in america,
ad avere in america, dico nella cultura americana, una sua storia naturale che
si stacca dalla storia di tutta la precedente cultura come da una preistoria, con un
della nuzialità, della criminalità, della cultura. 11. locuz. avverb.
riferimento a un popolo, a una cultura). vico, 178: la
esplicita, a volte sommersa, nella cultura filosonco-metafisica occidentale). boccaccio, dee
passato. 10. privo di cultura, non affinato o (secondo giudizi
caldo, che è il terreno naturale di cultura del tifo. poi mettiamoci un agente
è voluta elevare a ideale supremo di cultura la cultura naturalistica e matematica, cioè
elevare a ideale supremo di cultura la cultura naturalistica e matematica, cioè appunto quella
, distruzione, dispersione (di una cultura, di una civiltà, ecc.
condizione dell'animo, della mente, sulla cultura, sulla sensibilità, ecc. -anche
sulle navi; che ha abitudini e cultura marinara. viani, 13-441:
coscienza di esso. -anche: prodotto dalla cultura locale, indigena. g.
per argomento ben precise tematiche legate alla cultura e alla tradizione di un popolo;
della propria individuazione storica dall'appartenenza alla cultura
, e che all'evoluzione di tale cultura contribuisce con le nuove forme che esprime
che coincide con la civiltà e la cultura di un popolo. tommaseo [s
. che esprime i temi fondamentali della cultura di una nazione in modi accessibili alla
e a esaltare i caratteri propri della cultura nazionale (per lo più in antagonismo
quanto, popolare, è apporto a una cultura viva. -che costituisce prodotto artistico
4. che sostiene la superiorità della cultura nazionale o di una particolare manifestazione
di caratteri, di usi, di cultura che lega un ingente numero di individui,
appartenenza a una stirpe, a una cultura ben precisa; percezione di costituire un
assorbire adeguando alla propria tradizione e cultura nazionale. bacchelli, 2-xix-944: la
; che si ricollega consapevolmente a una cultura, a una comune coscienza nazionale.
d'un temperamento spregiudicato e d'una cultura animosa e moderna. -costruito secondo i
, del potere che detiene, della cultura e delle tradizioni che rappresenta. iacopone
, la difesa della scienza e della cultura e della moralità e del buon senso
intellettuali alquanto limitate; che appartiene alla cultura paleolitica sviluppata da esso. 2
della nebbia della prudenza negli ambienti della cultura; i discorsi si smorzano; le opinioni
pseudofilosofica. papini, 39-4o: la cultura tedesca... ondeggia fra la nebulosità
è lecito... attribuire [alla cultura] una responsabilità negativa per i delitti
preannunciare una società emancipata e una nuova cultura, quanto piuttosto in funzione di un
questione d'interesse pubblico, relativa alla cultura, all'economia, alla politica interna
elementi figurativi propri dell'arte e della cultura negra afro-americana. soffici,
situazioni o ambienti della storia e della cultura negra. savinio, 12-44: nel
e l'autonomia dei valori propri della cultura negra rispetto ai modelli occidentali, ponendo
a riferirsi a modelli stilistici tipici della cultura artistica africana o, da parte del
eccessivi nei confronti del mondo e della cultura negri. e. cecchi,
rinnovata fioritura dello spirito del cattolicesimo nella cultura contemporanea. e. cecchi, 6-125
. rinnovamento religioso in senso cattolico nella cultura dell'ottocento e del novecento.
interesse per lo spirito del cattolicesimo nella cultura del novecento. e. cecchi,
successivamente, al primato del sentimento nella cultura romantica. carducci, iii-18-42:
grande destra perché non ha avuto una cultura capace di esprimerla. essa ha potuto
neo-positivistico o neo-filologico, tra poesia e cultura. = voce dotta, comp
neogòtico, sm. fenomeno di cultura e di gusto affermatosi in europa
peculiare di un tale popolo (la cultura, la civiltà). tommaseo [
invar. orientamento di gusto affermatosi nella cultura architettonica italiana fra il 1950 e il
sui valori e sugli aspetti morali della cultura. moretti, i-1014: « ecco
alcuni settori del mondo cristiano e della cultura di ispirazione spiritua lista,
a principi e a valori tipici della cultura pagana (e tale tendenza, considerata
sia al mondo antico, sia alla cultura rinascimentale). - anche sostant.
sociali a gran rilievo. per la cultura neoplatonica, alessandrina, col suo fondo
neo-positivistico o neo-filologico, tra poesia e cultura. = deriv. da neopositivista
si ricollega al romanticismo, alla sua cultura, alle sue concezioni (uno scrittore,
è proprio, che si riferisce alla cultura diffusasi attraverso il sudan, dai confini
, sostenitore della tesi della strumentalità della cultura, delle lettere e delle arti rispetto
quelli che di nuovo si riducono a cultura..., che sieno sustanziosi e
tita dagli abiti d'una cultura farraginosa e contraddittoria) sono lasciati ciarlare
del pensamento consistono nella flessibilità, nella cultura e nell'esercizio abituale di questi organi
istituzione educativa in cui si forma la cultura di uno studioso o delle giovani generazioni.
ne'giardini fecondi e sotto la nobil cultura trapiantato di nostra accademia? = deriv
ai caratteri psicologici dell'arte e della cultura tardo-romantica e decadente. b. croce
originari, primordiali dell'arte e della cultura germanica. r. bonghi, 9
rielaborazioni posteriori, comprese quelle peculiari della cultura e dell'arte del romanticismo tedesco)
della società, all'etica dominante, alla cultura e a ogni forma del sapere e
, focolaio (di civiltà, di cultura, di istituzioni e dottrine politiche o
culturale propria delle genti negre africane; cultura negra. -anche con significato concreto e
una persona, un popolo, una cultura o un suo carattere). -in partic
r. biasutti, iii-44s: la cultura ha quindi molti elementi
che ne sono originarie, della loro cultura; che proviene o è prodotto da tali
nilotica. 3. egizio (la cultura, una dottrina, il costume,
, della sua economia, della sua cultura. cavour, iii-154: in quanto
può rappresentare degnamente lo spirito, la cultura, la letteratura di una nazione;
generazione una certa tradizione familiare d'eletta cultura, d'eleganza e di arte. gramsci
che, rappresentando lo spirito e la cultura di un paese, si distingue per
le abitudini, le tradizioni, la cultura, la mentalità; che pratica il
del pensiero, del sentimento e della cultura di una età... giova
conoscere ai cristiani la religione, la cultura. = comp. da non
costituiscono un'area di civiltà e di cultura con caratteri peculiari e diversi rispetto al
, 10-196: gli altri influssi, cultura nordamericana ed esperienza umana, sono troppo
, alla mentalità, ai costumi, alla cultura dei paesi nordici (con partic.
5. tipico del carattere, della cultura, del
sf. conferimento di caratteristiche proprie della cultura, dei costumi, degli usi dei
difesa della fede cattolica: rinnovamento di cultura, ritrovamento dell'antichità classica come norma
problema romantico è un servizio reso alla cultura e un freno a ogni parzialità di
, che si riferisce ai normanni, alla cultura e all'arte espressa da tale popolo
francese. -proprio, tipico della cultura, dell'arte fiorita durante la dominazione
i costumi, le usanze o la cultura del paese di chi parla o scrive
conforme agli usi, alle tradizioni, alla cultura del paese di chi parla o scrive
il nostro. propria della cultura a cui gli autori medievalisentono di appartenere ancora
e può avere il significato generico di cultura, istruzione, dottrina). -anche:
duemila. pasolini, 13-144: la cultura italiana della prima metà del novecento è
qualche personaggio celebre della storia, della cultura, della mitologia, delle leggende;
un palmo di terra, dove della cultura sopravvive qualche olivo novizio che non riesce
. montale, 4-313: la cultura vera non è nozionistica, è
attesa di una risoluzione del ministero della cultura popolare. ufficio stampa, mi è
di capacità, di intelligenza, di cultura; ignoranza. bacchelli, 2-xxii-54:
, oggetti, secondo l'uso deipopoli di cultura arcaica o elementare o deibambini. - numerazione
sono le persone di una qualche cultura e nuova del tutto nella materia
prima volta, talora in contrapposizione alla cultura precedente, della quale è per lo
va prendendo, richiede nello scolaro una cultura varia ed estesa. verga, ii-70:
della mitologia, della leggenda, della cultura; che si comporta in modo analogo
, che rappresenta l'apogeo di tale cultura e si colloca nella fase finale del
; che si forma su una determinata cultura o si fonda su presupposti ideologici o
della nuzialità, della criminalità, della cultura. 2. il contrarre matrimonio.
valori dominanti in una determinata società, cultura o periodo storico. vittorini, 7-10
località da istituzioni di educazione e di cultura. in mancanza, è consentito all'
presentazione dei miti ch'è tipica della cultura di olimpia durano poco. la forza
repubblicana inglese e fu fatta propria dalla cultura protestante e in genere dai circoli di
libero o perseguitato: nell'ambito della cultura italiana, ebbe autorevoli sostenitori in t
commerciali anche e specialmente a quelle di cultura. -osservare con particolare attenzione, fissare
complesso dei valori della civiltà, della cultura e delle tradizioni dell'occidente europeo.
': sottoporre, accostarsi all'influenza della cultura occidentale. 2. intr
sottoposto all'influenza della mentalità, della cultura, delle usanze, dei costumi dell'occidente
ai costumi, alla mentalità e alla cultura degli occidentali (e tale fenomeno ha
moderna ispirata al metodo galileiano, dalla cultura razionalistico-illuministica, dalla rivoluzione industriale, dalla
(di un'istituzione, di una cultura, di una civiltà). castelvetro
, la sua civiltà, la sua cultura (con partic. riferimento all'età mediev
che abita provenzale. della cultura occitanica e di popolazioni di lingua occita
astruso. alvaro, 7-60: la cultura s'è ridotta a una somma di
di scienza', persona dotata di vasta cultura, di estesa e profonda erudizione.
otto dramme diffusa nel mondo di cultura greca (e fu d'argento
idee letterarie rischiose e qualsiasi forma di cultura odiernissima, sia l'astrattismo, sia
qualche personaggio celebre della storia, della cultura, della leggenda. buzzi, 271
proibizioni legali contro l'insegnamento e la cultura da parte delle classi del vecchio regime
kleist. serra, i-127: la cultura si sente bene in lui, e l'
organizzazione sociale ed economica, della loro cultura; che si riferisce alle loro vicende
regno d'olanda, e dipendente dalla cultura figurativa fiamminga; caratterizzata da influssi
società) per superiorità d'ingegno o di cultura o per particolari doti, e che
eccellono per superiorità d'ingegno o di cultura, per capacità pratiche o, anche
oltremente, in partic. francese; cultura straniera. alfieri, 5-228:
cano in cui non troviamo che la cultura era già andata oltre shakespeare e bacon
n'echeggia. -per estens. cultura o civiltà straniera. alfieri, 9-55
che si distingue per autorità, per cultura, per posizione economica e sociale (
al fascino assi- milatore della 'vecchia 'cultura italiana. govoni, 161: si
ombrello dell'assurdo pratica- mente tutta la cultura del novecento. 5. bot
uomo di animo semplice, di scarsa cultura, non scaltrito mondanamente; buonuomo,
di scarsa levatura intellettuale e privo di cultura, rozzo, ignorante, sciocco, credulo
progenitore della specie umana (per la cultura che si collega più o meno direttamente
una fresca onda di spiritualità nella gretta cultura d'oggi. jovine, 5-459: a
moravia, 19-124: sfoggia la sua cultura... in una maniera stregonesca,
conoscenza vastissima di tutti gli argomenti, cultura enciclopedica; aspirazione a sapere tutto (
che ha una conoscenza vastissima o una cultura enciclopedica o anche la presunzione del sapere
, lettore onnivoro, dotato di una cultura enciclopedica. moravia, 15-19: gli
, 15-19: gli onnivori consumatori della cultura non si nutrono di cultura ma la
consumatori della cultura non si nutrono di cultura ma la consumano, rimanendo, per
dall'adeguamento ai valori etici dominanti nella cultura, nella classe o nel gruppo sociale
sociale, proprio di una particolare cultura, mentalità o tradizione, tal
valori etici o sociali di una determinata cultura (un atto, un comportamento, una
o ai modelli etici e sociali della cultura in cui si è inseriti o dal ricoprire
società, degli specifici valori e della cultura propria della stessaclasse operaia. -anche, più
7-169: in un mondo che è tutto cultura e ormai solo cultura la mimesi si
che è tutto cultura e ormai solo cultura la mimesi si risolve in una crisma,
al cui incremento deve provvedere la migliorata cultura delle moltitudini. b. croce,
qualità intellettuali, di fantasia, di cultura (l'ingegno, la mente)
, un tipo di civiltà e di cultura. buonafede, 2-iii-110: dopo cicerone
. -costringere un popolo o una cultura in un affliggente stato di barbarie,
asportarsene altrove l'oro e con mancare la cultura de'campi e il traffico, appariva
e complesso (una civiltà, la cultura che ne è espressione ^. gioberti
. paletn. che si riferisce a una cultura preistorica estesa sulla fascia costiera nord-africana,
, specialmente nelle complicazioni di un'adulta cultura. -sentenza filosofica, teoria.
vestire, gli ordini dello edificare, della cultura e cose simili. cellini, 529
-dare vita a una civiltà, a una cultura. lanzi, 1-2-3: da questo
dell'orecchiabile che deve avere pressapoco tanta cultura come gli anonimi autori della marcia dei
i-966: il vecchio zampiga non aveva cultura musicale né orecchio musicale. baldini,
alla tradizione, alla storia, alla cultura, alla prassi delle classi socialmente meno
la scuola classica è un organismo di cultura unico, inscindibile. pratolini, 10-246
campo della produzione, sia in quello della cultura e in quello politico amministrativo.
all'educazione popolare e alla diffusione della cultura, di mantenere e di diffondere i
sapevamo che doveva essere un organo di cultura e di rinnovamento spirituale.
coltivato lo studio delle lingue e della cultura dell'oriente asiatico. temanza, 51
anche con riferimento alla sua influenza sulla cultura di altri popoli). gioberti
ai costumi, alla mentalità e alla cultura degli orientali. = nome d'
. asiatico, nei molteplici aspetti di cultura e di civiltà contrapposti a quelli europei
gramsci, 1-5: creare una nuova cultura non significa solo fare individualmente delle scoperte
, come si dice, di 'vasta cultura '. -equilibrato, controllato.
un'azione colonizzatrice che imponga la propria cultura. d'annunzio, v-3-066: egli
di vita, di moralità, di cultura, ecc. maestro alberto, 5
o, anche, alle forme di una cultura. n. franco, 3-83:
innata o acquisita, di una vasta cultura o di una conoscenza determinata, dall'
paesi come il nostro in cui la cultura divenne spasso e ornamento di abati e
libri di dottrina audace o di squisita ornata cultura o di aneddotica di crociano nitore.
leggiadra forma e composto d'uomini senza cultura, senza compassione, senza onore e
, di russia: come simbolo della cultura, della civiltà e anche della potenza imperiale
sperimentare nuovi foraggi, semi da grande cultura di piante ortensi. -coltivato a orto
. gramsci, 4-16: verità di cultura, non estetica, perché 1''
; e sia pure 'autonomia di cultura 'che certo dovette esistere, come apgunto
ortofrutticoltura (ortifrutticoltura, ortofrutti cultura), sf. agric. ramo dell'
c. ridolfi, ii-160: oltre alla cultura... semplice di una sola
c. ridolfi, ii-152: la cultura dell'orzo è importante in quei paesi
dalla loro potenza eppure detentori di una cultura superiore alla loro, fra il disprezzo e
. influsso di una civiltà, di una cultura. tenca, 2-121: leopardi
pasolini, 10-106: e questa particolare cultura vaticana, come mancanza di reale cultura,
cultura vaticana, come mancanza di reale cultura, che probabilmente ha impedito all'articolista
son futurista perché so che la troppa cultura ossifica il cervello. = voce dotta
non si respira solamente questa religione della cultura, quest'ossigeno di cui abbiamo bisogno
sulle connessioni di taluni importanti moti di cultura. lucini, 9-121: a me spetta
nostri terreni, e segnatamente per la cultura del grano, è sempre per produrre
costumi, la loro storia, la cultura, le leggende e, per estens.
sapiente: persona di vasta scienza e cultura (con riferimento ai sette sapienti,
o politica, per autorità, per cultura, per condizione sociale, per censo
ottocenteschi. 2. che conserva la cultura, le idee, la mentalità dell'
letter. uomo che conserva idee, cultura, mentalità dell'ottocento (e ha
. letter. tendenza a riecheggiare la cultura, la civiltà, i canoni estetici,
allo stile, alla mentalità o alla cultura ottocentesca. sbarbaro, 5-125
cattolicesimo è arrecato dall'imposizione d'una cultura di stato, che disconosce le vere
vicende che vi si sono succedute (una cultura); che è tradizionalmente proprio di
, un'abitudine); conforme alla cultura autoctona, di cui costituisce retaggio,
4. che aderisce profondamente alla cultura a cui per nascita ed educazione appartiene
manifesta nelle proprie opere adesione profonda alla cultura che gli è nazionalmente propria. -anche
da un ambiente familiare senza tradizioni di cultura, e da un ambiente paesano ridotto
pura necessità, a quellaastrazione che è la cultura. -alla paesana', semplicemente, alla
e culturale, sceglie e privilegia la cultura provinciale, popolare o, anche,
il primo luogo. -proprio della cultura popolare. capuana, 15-138: sapevano
dalla consapevolezza dell'ap- partenenza a una cultura strettamente locale e, in partic.
dell'asia, dotati di una propria cultura tradizionale ma con un livello economico-industriale
, al modo di vivere di una cultura estranea alla dottrina e al mondo cristiano
estranei a quelli della religione e della cultura cristiana. carducci, ii-4-6:
dalla religione, dal pensiero e dalla cultura pagana ed estranee alla tradizione cristiana.
, al modo di vivere, alla cultura del mondo classico greco e latino,
figure letterarie e mitologiche, proprie della cultura classica greca e latina, o che
! 3. per estens. cultura, civiltà, religione pagana; paganesimo
partic. tipico della religione e della cultura del mondo classico greco e latino.
da un particolare interesse nei confronti della cultura e della civiltà classica, dalla ripresa
elementi di un pensiero, di una cultura pagana e, in partic. della
3. intr. ispirarsi, rifarsi alla cultura, al pensiero proprio del paganesimo greco
religiose, ai culti tradizionali e alla cultura che a esse si connetteva o si
dei valori spirituali e morali o della cultura e della civiltà del mondo classico;
pensiero e dalla morale cristiana e dalla cultura a essa inerente (con partic.
allo scopo di promuovere la conoscenza della cultura classica; costituì il principale centro di
caratteristica di una persona, di una cultura, di un gruppo sociale, di
rivoluzione industriale e la creazione di una cultura sopranazionale. = voce dotta,
che si riferisce al paleocapitalismo, alla cultura, all'organizzazione sociale e ai metodi di
ai primi secoli del cristianesimo, alla cultura e alla civiltà sviluppatesi, nel periodo
componente arcaica del fascismo; ideologia, cultura che a essa si ispira o è
è proprio, che si riferisce alla cultura (arcaica e vicina a uella paleonegritica
o ai suoi abitanti, alla loro cultura, alle loro tradizioni. tornasi
, e il sapere stesso, la cultura, la materia di ogni insegnamento,
tenca, 2-367: la pallida e bastarda cultura di auell'aristocrazia, tutta impregnata di
coloro che non ne conoscevano la vasta cultura e il fine ingegno di critico d'arte
tipico del suo territorio, della sua cultura; scritto o parlato a paimira
del menalo e del partenio); nella cultura ottocentesca divenne il simbolo (iella pienezza
sostiene l'eccellenza e la superiorità della cultura e, in genere, del mondo
19-127: la nostra società e la nostra cultura, tradizionalmente e invincibilmente mammone e
un paese povero i soldi dati alla cultura sono rubati al pane. la repubblica
una nobiltà splendida di virtù, di cultura, di dottrina. = deriv.
, su argomenti di attualità e di cultura generale. -anche: operetta, spesso
, rozzo, plebeo (riferito alla cultura di benvenuto cellini, con allusione all'
reale. gramsci, 7-213: la cultura francese non è 'panpolitica ',
una spiccata influenza nella politica o sulla cultura di un determinato periodo storico.
-masticare pappa forestiera: assumere forme di cultura e di civiltà di altri paesi.
il paradigma della storiografia crociana offerto alla cultura europea. pasolini, 13-277: ritengo
stata autonoma, il legame con la cultura 'superiore 'non può che considerarsi diretto
pasolini, 10-239: le caratteristiche della cultura popolare... erano in quel
delle corti e dei potenti (la cultura). de sanctis, 7-504:
visto un mio ritratto in un parco di cultura. -parco di divertimenti: luogo
e di felicità o quasi pariginismo nella cultura italiana.. primato politico-culturale di
caratteristico di parigi (e specialmente della cultura, della mentalità, delle abitudini o
in quanto rivelano la mentalità, la cultura, l'educazione, lo stato d'
fosse affatto chiaro che l'incremento della cultura sia in ragion diretta della prossimità o
la città di parma, la sua cultura, la storia (con partic.
che come luogo topico, idealizzato dalla cultura greco-latina e poi dal classicismo umanistico-rinascimentale,
2. figur. persona di scarsa cultura, con gusti letterari facili e corrivi
. subire tinflusso prevalente di una determinata cultura, arte, civiltà, ecc.
ma c'è innovazione per interferenze di cultura diverse. g. raimondi, 7-63
cecchi, 9-366: sullo sfondo di tale cultura, la predilezione per quelle pagane immaginazioni
questo svuotamento del dialetto, insieme alla cultura particolare che esso esprimeva...,
a un ambito geografico ristretto (una cultura). pasolini, 10-120
sparpagliamento sono stati favoriti e promossi dalla cultura particolare di ciascun insegnante e, indirettamente
secondo l'interesse del partito, caratteristico della cultura proletaria e contrapposto alla oggettività (o
oggettività (o pretesa oggettività) della cultura borghese. = deriv. da
di una capra vorace, per quanta cultura vi si adoperi poi d'intorno, non
, la mancanza di un mondo di cultura pascoliana, che non fosse quella del
. -diffondersi, espandersi (una cultura). buonafede, 3-16: io
degli orti, servivano anticamente di simbolo alla cultura della fanciullezza, considerata quasi pàstino di
/ te destinando all'agro e sua cultura. -interesse per il lettore.
dal punto di vista linguistico) la cultura della città di padova. -anche:
diffonde la comunanza di sentimenti, di cultura e di sangue; l'istituto della
una civiltà, ambito geografico di una cultura). guido da pisa, 1-8
cinematografie mondiali. -esperienza, saggezza; cultura. bonsanti, 5-281: non era
, per l'arte, per la cultura, per una pubblicazione, ecc.,
, al suo territorio, alla sua cultura e tradizione; tipico di pavia;
sarebbe difficile immaginare l'aspetto della nostra cultura se, due o trecento anni fa
(in quanto tipico esponente di una cultura disimpegnata e frivola). periodici popolari
. 2. riduzione pedantesca della cultura a nozioni aride, atte ad essere
caratteri costanti del letterato semidotto, di cultura incerta e manchevole, di mente ottusa e
princìpi fondamentali; rifarsi al modello della cultura letteraria o artistica di un altro popolo
guire le sue pedate, massimamente nella cultura degli ecclesiastici. -rimettersi
di umile condizione sociale, di scarsa cultura e di gusti poco raffinati (e
stato, di un'istituzione, di una cultura, di una lingua, ecc.
che nello onorato. -che ha una cultura superficiale, sommaria. zannoni, 5-23
-precursori di una civiltà, di una cultura. d'annunzio, v-1-29: la
soldati, 6-260: è un uomo di cultura e di lettere, pieno di interessi
ha soltanto pochi e rozzi rudimenti di cultura. guerrazzi, iv-104: chi li
che è uomo di scienza, di cultura; intellettuale. -anche: che si dedica
... nello stiracchiamento e nella cultura di certi pensieretti piccioli ad altri,
appellandosi a un autorevole esponente della cultura, della scienza, del pensiero, per
; decaduto (una tradizione, una cultura, una lingua, una tecnica artistica,
della repubblica. -con riferimento a una cultura, a una civiltà, a una
dei capuccini. -sommo grado di cultura. de sanctis, ii-15-135: vi
asa città greca di pergamo e alla sua cultura; che ne proviene. ojetti
gobetti, 1-i-748: procede tutta la cultura e tutta l'azione di matteotti,
perigordiano, agg. paleont. cultura, industria perigordiana (anche solo perigordiano
italia si discute periodicamente dei problemi della cultura, salvo poi a fame oggetto di facile
disciplina o una lingua; fornito di grande cultura, di erudizione, di dottrina;
-far rivivere uno stile, una cultura con l'imitazione. e. cecchi
conferivano a irrobustire gli studi e la cultura italiana. bacchelli, 9-41: pio
m. -t). studioso della cultura e, in partic., della lingua
. persianistica, sf. studio della cultura e della lingua neopersiana. =
popolo che la abita, della sua cultura, della sua lingua; che proviene
: stalin... ha imposto una cultura borghese-marxista all'immenso mondo popolare della
l'angelico ricostruisce più personalmente questa sua cultura serrandola in un castone più severamente liturgico
5-263: qui è una delle punte della cultura perugina contemporanea. -acquetta perugina
una determinata scienza; possedere una vasta cultura, essere dotto. bellincioni,
pesciatini specialmente, coltimparar da loro la cultura de'mori. giusti, ii-521:
l'uomo dev'essere quasi costretto alla cultura dal peso, dalla suggestione, dall'
solido, sistematico (il sapere, la cultura). cicognani, 13-25: mi
, unità monetaria di numerosi stati di cultura spagnola, in partic. dell'america
mestiere, le pezze d'appoggio della cultura artistica di èva. -ragione di
speciale col nome di « storia della cultura ». 12. frase smozzicata
dura / e i taglioli non àn cultura / e però puochi se n'teneno /
) e lin gue di cultura (provenz. e lionnese piata, spagn
, con ritocco bifacciale, caratteristico della cultura neolitica nota come 'civiltà campignana'.
nella storia, nell'arte, nella cultura; minore (un personaggio, un
. saranno sempre gli arnesi della piccola cultura, di quella che è propria dei
opportuno di pensare a stabilire la piccola cultura in un luogo ove non fu neppure
un luogo ove non fu neppure la gran cultura della terra. vocabolario di agricoltura [
vocabolario di agricoltura [s. v. cultura]: 'piccola cultura': si chiama
nella toscana è in uso la piccola cultura; nelle puglie, la grande.
è stato posto a contatto con la cultura. = comp. da piccolo1 e
proprio, che si riferisce all'antica cultura fiorita nelle marche fra il nono e
o dei suoi abitanti, della sua cultura. -anche: che si trova in
può di certo aspettare che la progredita cultura rifaccia la nazione, e poi surga un
e la riaffermazione dei valori propri della cultura piemontese e di quelli comuni alle popolazioni
, i temi della storia, della cultura e delle tradizioni del remonte.
studio su 'trenta anni di storia della cultura a torino'aveva irriso a certe superficiali
cerca di adeguarsi alla loro mentalità e cultura. pasolini, 8-33: all'unificazione
dura / e i taglioli non àn cultura. roseo, iii-145: nel ramo
sarebbe difficile immaginare l'aspetto della nostra cultura se, due o trecento anni fa
zone periferiche e poco ospitali, hanno una cultura molto semplice e primitiva e un'economia
è introdotta da poco in qua la cultura ad uso di foraggio della pimpinella,
di presentazione dei miti ch'è tipica della cultura di olimpia durano poco. la forza
sembra tuttavia interrompere ma soltanto arieggiare la cultura dell'« editoriale peruginesca » cui raffaello resta
.. lo raccomanda per un'estesa cultura in que'luoghi specialmente ove scarseggiano le
o fa parte della storia, della cultura, della civiltà di pisa.
sulla poesia siciliana le prime esperienze della cultura pisanolucchese e aretina, per loro conto
proprio un modello di civiltà, di cultura, di scienza. cattaneo,
. fogazzaro, vi-190: la molta cultura, la qualità dell'ufficio, la dimestichezza
e dello spirito, barbarie oppressa di cultura, poeta della carne e della concezione
2-xxii-121: va infiltrandosi nelle vene della cultura politica un certo pizzicore di critica sociologica.
in italia] l'ulteriore estensione della cultura laica dal corso placido delle cose, dagli
la mentalità, il carattere, la cultura di una persona con la cura assidua,
che quelli i quali per manco di cultura o d'ingegno si sentono inetti a questi
ha conservato elementi sentimentali foggiati dalla sua cultura,... e la posizione ironica
in più le differenze di classe e di cultura che, nella mia immaginazione platonica,
un'apposita ed aspra guerra per la cultura. = voce dotta, comp.
oggettiva è per lui [musil] questa cultura plurima, stratificata, divaricante, perentoria
ch'io mi credeva aver raccolti dalla cultura di quel mio poderetto, ch'io
poli terrestri o celesti (e nella cultura europea è per lo più riferito a
che sembrano contrassegnati dall'immediata utilizzazione della cultura, del polemismo e delle diatribe,
. -eterogeneo per estrazione sociale, cultura, opinioni, comportamenti. montale
e commercio e fu poligrafo di svariata cultura, d'ispirazione hegeliana. soffici,
su molti dei suoi abitanti una vera cultura e generalmente un poliménto ed una forbitezza
principale l'aggiomamento tecnico e scientifico della cultura, con particolare riguardo sia alle scienze
dopoguerra, sostenne la necessità per la cultura di assumere tutte le responsabilità etiche e
riconoscimento di un potere sociologico per la cultura, come punta avanzata nella lotta politica
del 'dirigere', dell'acre, la cultura si trasforma in politica. dire cultura
la cultura si trasforma in politica. dire cultura che dirige è dire politica. l
in una società vecchiotta e in una cultura fatta soprattutto di pregiudizi e ossessioni e
: questo indica come la crisi della cultura sia oggi di tutto il mondo, della
politicizzata. vittorini, 5-264: la cultura politicizzata, ridotta a strumento di influenza
milano per il convegno del club turati su cultura e politica). ma il suo
riguarda chi si occupa dell'organizzazione della cultura in una determinata società, subendo l'
soverchia. 3. educazione, cultura di una persona. magalotti, 26-43
e contraddistinguono chi è polacco, la cultura, la mentalità, il temperamento o
connesso alle forme della pubblicità e della cultura popolare. p. rizzi
al popolo in quanto dotato di una cultura modesta, di una limitata capacità di
espressione si indicano anche le forme di cultura, i processi tecnici e formali,
popoli lontanissimi ancora al primo stadio della cultura. pasolini, 9-139 (tit.)
, n. 1. -ministero della cultura popolare: v. cultura, n
-ministero della cultura popolare: v. cultura, n. 4. -scuola
secolo xx per favorire la divulgazione della cultura universitaria fra i ceti sociali non in
: il fatto centrale e caratteristico della cultura popolare, trascurate quelle che sono esterne incrostazioni
è ispirato a forme artistiche proprie della cultura popolare. - anche: che imita
naturalezza, l'immediatezza caratteristiche di tale cultura. b. croce, iii-22-173
ricercato, che si ritiene adatto alla cultura limitata e ai sentimenti semplici e immediati
l'immediatezza e la genuinità propria della cultura popolare. -anche: che rielabora temi
idee diffuse in un dato ambiente di cultura popolaresca. malaparte, ii-253: né v'
origini etniche, dalle tradizioni, dalla cultura, dalla storia, ecc. faba
, per cui il termine assunse nella cultura marxista-comunista una forte connotazione negativa).
a un problema grave -produrre o distribuire cultura? -che passa assai al di sopra delle
a un problema grave -produrre o distribuire cultura? -che passa assai al di sopra delle
distribuire cultura? -che passa assai al di sopra delle
da un sistema linguistico, da una cultura a un'altra. c. i
capacità della mente umana; livello di cultura; grado sociale. magalotti, 23-70
seicentismo fu l'ultimo portato d'una cultura e sapienza letterarie spinte al parossismo.
di sesso, di età, di cultura, di posizione o funzione sociale o economica
. -splendere costantemente (la luce della cultura e dello spirito). tommaseo
, sulla letteratura e in genere sulla cultura della seconda metà del secolo: sue
positivismo aveva avuto il merito di ridare alla cultura europea il senso della realtà, esauritosi
di montpellier. piovene, 7-196: cultura e insegnamento francesi hanno un fondo positivista
un'ampia diffusione del positivismo (una cultura, un'età). b.
la nemica più temibile della libertà della cultura. -conoscere l'indole di una persona
dal possesso ai privati solo in annua cultura. periodici popolari, i-608: siccome
dopo alcune guerre post-atomiche fosse subentrata una cultura della mola e della ciotola. =
. in quanto costituiscono uno sviluppo della cultura figurativa e del gusto rinascimentale.
attività di artista considerata esemplare nella cultura del rinascimento. r. longhi
sf. filos. l'età, la cultura postmoderna. g. vattimo
spirito, quale è stato elaborato nella cultura letteraria e artistica a partire dall'ottocento
(la filosofia, l'arte, la cultura in genere). -anche: proprio
in genere). -anche: proprio della cultura poste riore a nietzsche.
completa promozione (una società, una cultura, un'ideologia). pasolini
la religione, l'ideologia, la cultura, ecc., e sul prestigio
centri di diffusione dell'informazione e della cultura, ecc., che si ritiene
totalità. pasolini, 10-226: una cultura povera (agricola, feudale, dialettale)
organizzativa, si spiega con la sua cultura ebrea. = comp. di
, del popolo (in contrapposizione alla cultura elitaria delle classi ricche).
). pasolini, 10-226: una cultura povera (agricola, feudale, dialettale
tentarono di provvedervi con una rivista di cultura che si proponeva una specie di esegesi
fattorie, ridur parte di quei paludi a cultura e il resto a prateria e pascoli
mai la politica è stata così poco cultura come in seno alla pratica comunista degli anni
è quella de'sassoni, molto dediti alla cultura de'campi e ad ogn'altro studio
logico, viene propugnata una forma di cultura sottratta a ogni istanza dogmatica, tanto
'prima 'e da coltura per cultura (v.). precombustióne
riformista rimase priva di ogni lume della cultura e della tecnica, la predicazione rivoluzionaria
predmostiano, agg. paleont. cultura predmostiana: civiltà preistorica classificata da o
ma nell'antica e non interrotta cultura morale, che è il più bel
costante avversione a ogni genere di cultura e d'educazione. -condizione rara
(la germania, la società, la cultura tedesca). l. doni
conquista spagnola o alla diffusione della cultura spagnola e, piu in generale
nulla sostanzialmente distingue dall'azione onnipresente della cultura prelibresca. = voce dotta
premusteriano, agg. paletn. cultura, industria premusteriana (anche solo premusteriano
meno militante e fa sfoggio di una cultura che sbalordisce chi non sappia che la consultazione
civiltà italiana: la scarsa densità della cultura e reccessiva preoccupazione della forma. pascoli,
per conto proprio un dato grado di cultura o di esperienza o ai competenza nel
adesso mi pare che ella [la cultura] debba essere il preparamento dello spirito
scopo di raggiungere un determinato grado di cultura e di preparazione in un settore o in
propria iniziativa di un dato grado di cultura o di capacità, di esperienza, di
o dell'esperienza di una persona; cultura, dottrina, scienza, erudizione;
possiam garantire, è manifesto che la semplice cultura d'un arboscello assai rustico sarebbe di
di semplicità primitiva, identificata peraltro nella cultura figurativa protorinascimentale polemicamente contrapposta agli artifici
nazioni da molte arti e da molta cultura. -ant. appellativo antonomastico.
, in partic., preparandone la cultura figurativa e architettonica. soldati,
e la diffusione della lingua e della cultura latina nei territori romanizzati; che a
o vi è improntato come gusto e cultura; che precede cronologicamente e culturalmente il
. f. sabatini [« rivista di cultura classica e medioevale », vii (
stimmi, per la qual cosa questa cultura si restringe entro angusti confini di pochi
direttivo politico di alcuni stati europei di cultura tedesca e slava (in partic.,
debba 'interferire 'in questioni di cultura. ho inteso dire ch'egli deve
o diffusione nell'ambito di una determinata cultura (anche in unione con a,
è frutto, benché imperfetto, della cultura del suo prestantissimo maestro. miloni,
proprie doti, della profondità della propria cultura, ecc. e e
oriani, x-26-165: tu sai dimenticare la cultura che guasta adesso pretenziosamente tutte le giovani
non abbiamo ancora né una scuola di cultura popolare seria né una scuola professionale di
e costumi ecclesiastici, di mentalità e cultura clericale; pretino (e ha una
dei tabacchi a quello risibilmente preteso della cultura. -chiesto in matrimonio. loredano
esclusione dai luoghi e dagli strumenti della cultura, riescono in qualche modo a superare
qualche modo a superare la pretestualità della cultura della società borghese e a intuire la
a intuire la 'reale 'qualità della cultura. = deriv. da pretestuale.
sudiciume. soffici, v-6-103: gente di cultura, di gusto, d'equilibrio,
senso è totalmente diverso da quello della cultura teologica e preumanistica di dante: ma
delle facoltà umane, lo stabilirsi della cultura e della civiltà umana. pasolini
a diventare una così gran fiumana nella cultura del mondo. r. longhi, 1-i-1-98
la germania? cari miei! primato nella cultura, primato nelle industrie, primato nella
critico e creativo alle forze nuove della cultura del tempo (fra gli altri,
per il rinnovamento delle idee e della cultura italiana che darà frutti nel dopoguerra.
bottecchiari era ritenuto, in materia di cultura, il nostro numero uno, nello sport
ci nasce spontanea e cresce senza alcuna cultura, sicché può dirsi pianta primigenia di
, di un gruppo sociale, di una cultura. soffici, v-6-221: detestava quell'
, sia per l'ambiente generale della cultura di quel secolo, pur vivendo sempre
più remoti e arcaici della storia della cultura e li descrive o ritrae nelle proprie
per la mancanza di educazione o di cultura; che è o appare rozzo,
. -chi). che appartiene alla cultura o alla storia dei primi anni del
che percorre tutta la filosofia e la cultura primonovecentesca. = comp. da
e più puri della storia e della cultura. c. carrà, 37:
società, di una civiltà, di una cultura e, in questo ambito, è
per lo più nei diversi campi della cultura e delle scienze, o, anche
dura / e i taglioli non àn cultura. -isolare, tenere lontano determinati
dettare leggi in un particolare ambito di cultura, di occuparsi di determinati argomenti,
si pretende di avere di idee, cultura, sentimenti
si può così porre la lotta per una cultura superiore autonoma: la parte positiva della
l'idea che l'arte e la cultura siano spazi un po'buffoneschi e corrivi
e come pregiudizio 'del volume 'cultura e vita morale 'e col '
fratelli, 5-67: analfabeta ma verniciata di cultura, moderna ma rimpinzata di storia,
iv-81: né è da stimare che la cultura della educazione produca al popolo nulla più
', che feconda e alimenta la cultura di un'età storica, e produzione
che abbiano raggiunto un determinato livello di cultura storico- politica. montale, 12-8:
l'avvenire del libro e per la cultura popolare chiediamo che si permetta immediatamente la
venuto dopo il fo, teneva più alla cultura francese e a quel tipo francese di
che è atto ben sì a spandere la cultura, ma non a profondere ed avanzare
(una conoscenza, il sapere, la cultura). boccaccio, dee.
solitaria, lontana dalla mondanità; possedeva una cultura vasta e profonda, non frequentava che
fornitori di molta materia alla storia della cultura, ma di scarsa o nulla a quella
, verso forme di civiltà e di cultura superiori alle precedenti. b.
può di certo aspettare che la progredita cultura rifaccia la nazione e poi surga un
cui gli sviluppi della società e della cultura avvengono seguendo una linea costante di progresso
politici parlamentari, ovvero sulla bontà della cultura governativa avvicendata fra destra e sinistra,
anche, a una concezione innovatrice della cultura, dell'arte, della scienza.
dell'umanità, della società e della cultura in base a una linea di sviluppo
vede atto a prole, / di curata cultura la provvede. boccaccio, v-70:
1-i-1-7: egli, michelangelo, grave di cultura, soverchiato dalle idee, prono alla
anno del pronunciamento di franco, la cultura spagnola prendeva una parte sempre più intensa
aveva studiato scienze esatte, fanatico di cultura, intellettuale, metteva nel modo di pronunciare
da modena il propalatore più ardito della cultura del medio evo morente. 3.
considerare l'antitesi operaia da parte della cultura contemporanea: i) come forza motrice
dei proscritti cappuccini. -non accettato dalla cultura dominante. -anche sostant. ardigò
calvino, 13-83: i quaresimalisti della 'cultura di massa 'hanno ragione immediatamente ma
fosse affatto chiaro che l'incremento della cultura sia in ragion diretta della prossimità o
relazione o connessione nella fantasia. cultura 'sembra stare in più prossime
estens.: tipo di vita, di cultura e di morale ispirato ai princìpi della
di creta. -anche con riferimento alla cultura relativa. = voce dotta,
. che si riferisce a una particolare cultura dell'età del bronzo, localiz
che risale a un particolare aspetto della cultura dell'età del bronzo, riscontrabile alla
o alla sua lingua e alla sua cultura (nel medioevo); che vi si
). proprio della provenza o della sua cultura o letteratura (nel medioevo);
meschino e un po'volgare, arretrato nella cultura e nei costumi (o, all'
la mentalità, i costumi o la cultura arretrata (o anche, all'opposto
2. che ha mentalità angusta e cultura arretrata o che rivela ingenuità e goffaggine
in italia se si vuole sprovincializzare la cultura e il costume (e il provincialismo ancora
tratta di provincialità del pensiero e della cultura. bocchelli, 2-xxiii-395: la singolarità del
disciplina di studi, una branca della cultura). bernari, 8-147: oggi
, f arretratezza di costumi o di cultura (o anche, all'opposto, la
presso la media borghesia il provino della cultura e dell'intelligenza. 2
platone e aristotele e passate poi dalla cultura ellenica alla morale cristiana), dalla quale
. concezione militaristica della società propria della cultura prussiana. b. croce,
popolo che la abita, della sua cultura, della sua lingua; che proviene dalla
eccentrico che si trova solamente nei paesi di cultura anglosassone. = voce dotta,
.). pseudocultura, sf. cultura priva di autentici fondamenti, superficiale o
. vittorini, 5-225: non è più cultura, è già tradizione che maschera degli
(v. pseudo) e da cultura (v.). pseudoculturale,
2. che non è autentico prodotto della cultura nazionale. pasolini, 8-10:
sm. artista, letterato, uomo di cultura a cui si attribuisce arbitrariamente una qualche
infiacchita e pervertita dagli abiti d'una cultura farraginosa e contraddittoria), sono lasciati
degli pseudovalori e si impone sempre quello della cultura dominante.
ottieri, 2-285: c'è una cultura indemoniata e un'altra distesa, una
uniti: spiomania, conformismo, irrigidimento della cultura, paura, persecuzione, maccartismo,
: alcuni caratteri ben definiti distinguono la cultura dei pueblo da tutte le altre dell'america
(v. puero) e da cultura (v.). puerifagicaménte,
pulimento e finimento a quel che nella mia cultura ancora e rimasto di incerto,
c. ridolfi, 3-279: se questa cultura [dei cereali in linea] può
4. grado di civiltà, di cultura, di educazione che un popolo riceve
seme e non ha bisogno di alcuna cultura, e perciò ritrovasi sempre armato di
, non è affatto arte, se la cultura non è seriosa non può essere cultura
cultura non è seriosa non può essere cultura, se i film non sono lentissimi non
, di un periodo della storia della cultura. marinetti, 2-i-55: colla loro
prussiano (anche per alludere ironicamente alla cultura germanica). carducci, iii-10-27:
parzialità appassionata certe lezioncine sui meriti della cultura germanica, correggendo spropositi con un sorriso,
gli occupi, i quali con la cultura sanifichino la terra e con i fuochi
. 7. miglioramento, perfezionamento della cultura letteraria o artistica, ottenuto eliminandone
aveva esaurito il suo compito progressivo, come cultura che esercita il potere e come pensiero
. nel linguaggio religioso, persona senza cultura, semplice e ingenua come un fanciullo
9. degenerare, decadere (una cultura, un'ideo- logia).
, le spese ed i prodotti della cultura del granturco per quadrato agrario di terreno.
, 5-222: a questo punto la cultura americana ci dà la possibilità di definire il
che costituisce il suo apporto qualificativo alla cultura di tutto il mondo. 2
. -livello di civiltà, grado di cultura di un periodo storico. de
seguito ripresa da locke e diffusa nella cultura europea). g. ferrari
e realistico. vittorini, 5-264: la cultura politicizzata, ridotta a strumento di influenza
-che riguarda il livello di benessere o di cultura di un momento storico o di un
omogeneizzazione delle emozioni, di pastorizzazione della cultura, di modelli fortemente televisivi.
saprebbe il governo quante braccia abbisognano alla cultura delle sue terre, conservarcene sempre la
, 13-83: i quaresimalisti della 4 cultura di massa 'hanno ragione immediatamente ma
metastasiana, è chiuso il problema della cultura italiana. pasolini, 9-177: quartine di
sia dotato di una intelligenza e di una cultura normali, difetto di questa oscurità critica
e con ciò voglio dire che la cultura marxista, nel suo momento reale,
. -questione della lingua: nella cultura italiana, disputa intorno alla lingua da
seconda delle esigenze del gusto, della cultura, dello sviluppo delle scienze (muratori
sommo intento della concimazione. l'alta cultura, tentata primamente da young nelle arenose
, iii-34-416: l'arte del carducci contiene cultura quintessenziata e non ben s'intende senza
prova la facoltà della memoria o la cultura di una persona o per analizzarne aspetti
la droga è normalizzata, convive con la cultura del quotidiano, della sussistenza.
si riferisce; che riguarda la loro cultura o è dovuto alla loro attività.
di un'immensa esperienza, di una cultura vastissima, ma implicita e quasi dimenticata.
verbale, di violenta satira contro la cultura e i costumi del tempo, in
al piano superiore di questa casa della cultura di milano, persuade i ritardatari che
senso comune, e quindi di una nuova cultura e di una nuova filosofia che si
è incolto. naturalmente si tratta di una cultura raffazzonata, orecchiata, da autodidatta.
di stile, d'arte, di cultura; espressione o modo stilistico elegante fino
si abbandonarono a tutti i raffinamenti della cultura. -distinzione nell'aspetto. quarantotti
gentile, 2-i-208: i tempi di maggior cultura dell'intelligenza son pur quelli della decadenza
'. piovene, 7-508: che la cultura raffinata del vino conduca alla sottigliezza intellettuale
-che ha una mentalità e una cultura bambinesca, puerile. genovesi,
gruppo, di una società, di una cultura o che manifesta esemplarmente una data qualità
e notorietà o allo stesso grado di cultura di un'altra persona. stampa periodica
. -anche, con riferimento particolare alla cultura dell'illuminismo: principio e procedimento conoscitivo
, dei lumi razionali, considerati dalla cultura illuministica apportatori di ordine, pace e
validità e vigore, antiquato (una cultura, una forma di pensiero).
. che determina il rifiorire di una cultura, il risorgimento di un popolo,
, / longo arengare, via di cultura / notte e giorno mi sta in rancura
è ripresa l'altra sera al centro cultura franco italiano. = deriv. da
di una forma artistica, di una cultura, di una società. de sanctis
sia stata votata a pochi anni di cultura granifera di rapina per poi essere ridotta
argomenti di cronaca, di costume e di cultura. carducci, iii-24-182: un che
storico, di una società, di una cultura; esponente di una corrente di pensiero
che allora erano le rappresentative della nuova cultura europea. calvino, 12-09: *
è di frequente oggetto di patti speciali la cultura del grano da parte del colono nei
si spolvera in un raspaticcio di buona cultura letteraria intuitiva. 4. lieve
meglio a una situazione o a una cultura mutata (una lingua, un'idea
malamente riordinata e rimessa insieme (una cultura decre- pita). varchi,
essere un po'd'aprile nella rattratta cultura bolognese. -specioso, poco convincente
la pubblicazione d'una dissertazioncella sopra la cultura del colza o sia dei ravizzoni,
, di cui si è introdotta la cultura nel bolognese per estrarre l'olio dal seme
intraprendere gli studi necessari per adeguarsi alla cultura della nostra gente ed essere non già
tutto il gracchiare di arte e di cultura dei cubisti, dei futuristi, dei dadaisti
hanno, sotto l'egida del ministero della cultura popolare, redatto o aderito alle proposizioni
intolleranza verso persone diverse per razza, cultura, religione, provenienza geografica, posizione
fa che per ridurre un terreno a cultura vi vogliono grandi spese, sicché ogni primo
un movimento che nasce intorno a quella cultura che è retaggio della classe dominante nel
le ragioni di denuncia sociale, la cultura dell'unione sovietica fu interamente impegnata a
droga è sempre un surrogato della cultura. detta così la cosa e certo troppo
ad aprire gli sconfinati reami spirituali della cultura scritta sarebbe stata... una necessità
le spese di giustizia, risprudenza e dalla cultura giuridica medioevale cioè distribuzion di condanne,
c. dati, 11-99: alla cultura del recinto ameno / assistea coll'ingegno
al fascino assimilatore della 'vecchia 'cultura italiana. è la storia dell'amore
tutto. vittorini, 5-217: la cultura allora, è le città stesse, è
le proibizioni legali contro finsegnamento e la cultura da parte delle classi del vecchio regime.
, della sua tradizione e della sua cultura. b. croce, iv-12-370:
toscani di nascita ma siamo, per cultura e spirito e ingegno, europei, buoni
film non può non essere frutto di cultura, né un regista può fare opera di
a ogni momento le pulsazioni di codesta cultura: sette, otto, cinque meno
-il regno: rivista settimanale di cultura, fondata nel 1903 a firenze da
e imperialismo, la « voce » cultura nuova e pulita, impressionismo, idealismo
cecchi, 9-240: la simpatia della cultura classica per la realtà naturale era stata spezzata
dell'uomo e per li progressi della cultura l'aspetto del nostro pianeta si fa
dei rapporti sociali e politici, della cultura, del gusto; scadere di livello,
a un livello arretrato di sviluppo, di cultura, di civiltà. gobetti
di civiltà, di sviluppo, di cultura. piovene, 8-104: parte del
precedente e inferiore di civiltà, di cultura, di socialità, di rapporti politici,
del male. bigiaretti, 11-163: la cultura di massa., (era la
il volgo, ma gli uomini di cultura le hanno conservate e reinstallate nella lingua
e l'accrescimento di quei coefficienti di cultura. idem, iii-27-74: i compensi pecuniali
ed occorre che le università offrano la cultura tecnica specializzata necessaria. -dir. intemaz
, 14-321: avevo la religione della cultura, per non dire il feticismo.
pubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura re ligiosa e tenendo conto
tubercolosi renale avrei sbagliato, perché dalla cultura di bacilli risultò che non avevo la
pomodori], vedi, è una cultura che rende. -con riferimento alle
: egli era poi amantissimo degli studi di cultura classica ed archeologica, che gli rendevano
insieme dei letterati, il mondo della cultura letteraria. pallavicino, 8-87: alla
(di una lingua, di una cultura). bembo, 2-20: sì
e il guadagno non si occupa della cultura e del sapere, e viceversa.
io: si potrebbe dire che questa cultura è residuale, lento invecchiamento di un
segno di un evento o di una cultura. stampa periodica milanese, i-275:
medievale ma invece un tipico prodotto della cultura moderna. -parte della personalità
coscienze si fa sempre più debole, la cultura è quasi affascinata dall'apparente vitalità delle
sentimenti autentici e a valori radicati nella cultura nazionale). cesarotti, i-vn-263:
di validità di un'iniziativa, di una cultura, di un'attività, di un'
è lecito... attribuirle [alla cultura] una responsabilità negativa per i delitti
artistiche o scientifiche; reviviscenza di una cultura. gorani, 2-i-24: per rendersi
; ristabilito, ripristinato nel mondo della cultura, della civiltà. stampa periodica
un più alto livello di civiltà e di cultura. carducci, iii-24-277: altra età
.. dei partiti di sinistra, della cultura di sinistra, di fronte al palese
. patrimonio intellettuale e morale, di cultura e tradizioni, che si tramanda di padre
o ascolta. -anche: la cultura o la mentalità da cui ha origine
, ii- 255]: privi di cultura vera, di finezza, di senso storico
e sforniti e poco curiosi della correlativa cultura, non sono in grado di comprendere
tutto quanto è stato prodotto dalla grande cultura francese dalla fine dell'ottocento a oggi
relazioni intemazionali, della politica o della cultura; revisionistico (una persona, un
.. un secolo intero e più di cultura revisionista e iniziatrice s'è disteso fra
la riscoperta di autori o momenti della cultura, della moda o del costume del passato
, la sua sociologia, la sua cultura istituzionale e la sua cultura di massa
la sua cultura istituzionale e la sua cultura di massa. -intr. con
mercé il vieusseux ed il capponi, la cultura italiana aveva riannodato da firenze i propri
firenze i propri contatti con l'alta cultura liberale europea. -riferito a uno stato
, si riattaccava al pensiero e alla cultura degli altri paesi europei, a un'oscura
è la nemica più temibile della libertà della cultura. c. bo [in ii
storia locale, assai utili alla stessa cultura nazionale. piovene, 15-60: mi ha
parte si ridurrebbero ad ogni più perfetta cultura e parte si renderebbero maggiormente capaci di
maggiori approfondimenti, che ridiè contenuto alla cultura italiana. -ant. assunzione di un
rinnovare. arbasino, 19-229: la cultura viene colonizzata dai partiti, mentre i
i partiti non vengono affatto riciclati dalla cultura. 3. rimettere in circolazione
i ricicli del vittorinismo, ripassato attraverso la cultura dello spinello. 2.
vetrina il tacito patto segreto che lega la cultura francese e che è la ragione principale
, sf. riacquisizione dei valori della cultura cristiana all'interno della società e ridefinizione
, qui collocandoci, più strettamente alla cultura del favellar ci obbligava, non abbiamo voluto
, 16: l'energia della progredita cultura e del ridesto sentimento nazionale venne colà
sforzi d'adattamento e ridimensionamento, e la cultura gli serve a questo.
: l'ente oggimai raccoglieva tutta la cultura e la redistribuiva. = comp.
, 4-81: l'isola fu ridotta a cultura con dilicati giardini e con orti deliziosi
gli 22. prov. 'illusione che 'la cultura della collettività aumenti'solo altri scolari
», 17-i-1988], 11: la cultura che offre la donna...:
riesame di quel che significa per la cultura la presenza dell'operaio nella società.
può di certo aspettare che la progredita cultura rifaccia la nazione. b. croce,
da studiosi appartenenti ad altri ambienti di cultura. 3. ostinato (un
2. figur. estenuazione, crisi della cultura di un'età. bacchetti,
.. il rifuggire dalle avventure della cultura e del gusto, il rifiutarsi alle
5. informare, permeare di sé una cultura. carducci, iii-7-396: cotesta incantevole
di interessanti ipotesi per la rifondazione della cultura disciplinare. 3. per
-riecheggiare, modificandole secondo la propria cultura e tradizione, le forme di una lingua
l'astrazione stilistica e i sussidi della cultura. -smentire un'accusa, una calunnia
. rasbelli [« la stampa -società e cultura », 9-xi- 1989], 7
, 328: nel mondo della nostra cultura, il nome d'aaolfo omodeo ebbe
legge giuridica o morale, di una cultura, di una tradizione letteraria o di pensiero
-ritornare a uno stato inferiore di civiltà e cultura. gentile, 3-297: pervenuti una
a uno stato inferiore di civiltà, di cultura, di sviluppo. alfieri
subito una degenerazione nei costumi e nella cultura; imbarbarito. pascoli, ii-1047
flusso avuti nello svolgimento della cultura moderna. sie rimbaudiane o verlainiane
dubbio sopra la deteriorazione per la mala cultura, in tal caso si può e
rimescolascanzìe, sm. letter. persona di cultura libresca e molto superficiale. fagiuoli
frateili, 5-67: analfabeta ma verniciata di cultura, moderna ma rimpinzata di storia,
per restituirgliele quindi annualmente nella nuova necessaria cultura, onde averle perpetue e sempre mai
nostra rinascenza. -palingenesi di una cultura o di una civiltà. marinetti,
l'arte, il pensiero, la cultura, il gusto); riprendere a svilupparsi
in genere, alla civiltà e alla cultura di tale età. c.
si riferisce allo stile figurativo proprio della cultura di tale periodo o che ne imita
periodo di rifioritura delle arti e della cultura in genere). carducci, iii-15-336
. 10. contenuto in una cultura, in una lingua. ulloa [
qualifica si spiega col rapido crescere della povera cultura artistica neoclassica, ma resta pur significante
la marra / la riduca a domestica cultura, / tutta si rinovella e si rinfranca
. -che ha rinnovato la propria cultura artistica. r. bonghi, 1-i-1-244
colti rimessi a nuovo e rinfrescati di cultura greco romana, sul secolo d'augusto
(un costume, un tipo di cultura o d'architettura). sacchi,
rendere attuali aspetti della lingua, della cultura, del pensiero e del costume.
uno dei primi che ringiovanisca sul serio la cultura italiana. 5. riformare
idea di fondare una rivista di viva cultura, intesa al rinnovamento intellettuale, spirituale
autorità del critico e del rinnovatore della cultura letteraria e artistica, che non ha confronti
1-370: abbiamo obbligo di questa rinnovellata cultura ad alcuni pochissimi che si trovano il coraggio
di ridare vigore e vitalità a una cultura, a un popolo.
suoi. -riprendere vitalità (una cultura). de sanctis, 11-234:
pronom. imitare caratteri o aspetti della cultura tedesca. tommaseo [s. v
popolo; rendere di nuovo vitale una cultura. faldella, i-5-177: le rivoluzioni
una biblioteca. stampa - società e cultura [4-x-1989], 3: un'immane
, xviii-5-1194: se questa fosse la cultura delle montagne, con gran ragione questi
, 6-ix-1986], 1: la nostra cultura è..., essenzialmente,
è..., essenzialmente, una cultura di 'revivals', di ripescaggi dei contenuti
conservando significati rituali presso alcuni popoli di cultura tribale. fanfani [s. v
un fenomeno caratteristico di una determinata cultura in un contesto sociale e culturale dissimile
s cessario e urgente per la cultura così italiana come straniera, quantunque lo
), sf. ripristino di una cultura del passato. b. croce
è contemporaneo allo storico, e non alla cultura che lo storico sta esplorando.
quanto appartiene a una sfera superiore di cultura, ha, pur nella sua riprovevolezza,
non sia ripungnante a pietà, questa a cultura del servigio di dio o del suo
un grado elevato di raffinatezza, di cultura. landino, 42: di teroppe
morale: il processo alla corruzione della cultura. -motivo, causa di rifiuto
'coral', continuano a rialzarsi nella nostra cultura « solitaria e casalinga », rendendola drammatica
, 27: la necessità di combattere cultura e categorie affermatesi in questi anni e di
periodo della massima diffusione di esso nella cultura europea). b. croce,
. -vasto e approfondito (la cultura di una persona). genovesi,
idee letterarie rischiose e qualsiasi forma di cultura odiernissima, sia l'astrattismo, sia
..., nello stesso arco di cultura, mi pare che stiamo assistendo alla
. gioberti, 1-67: la nostra cultura è talmente indivisa da quella [greco-romana
messer fabrizio tano la loro influenza sulla cultura e sui costumi di mi facesse da
esoso dei tabacchi a quello risibilmente preteso della cultura. g. manganelli, 10-127:
politica'... è bensì storia della cultura o della vita morale e religiosa,
ha riacquistato l'antico splendore (la cultura, l'arte, le lettere).
insensibile al bello, sprezzator d'ogni cultura e d'ogm arte, fuorché di quella
opera le caratteristiche più salienti di una cultura, di una società, di un
insieme dà prova di solidità. la cultura rimane rispettabile e soprattutto rispettata.
a valori e a modelli sociali della cultura in cui si è inseriti. -anche
ambito della vita politica o di vasta cultura e preparazione approfondita; poco numeroso (
. -sommario, approssimativo (la cultura, la conoscenza di un argomento)
... redatto pel settimanale di cultura umanistica... « il mondo moderno
riportare un'arte, la letteratura o la cultura a un alto grado di perfezione dopo
22-139: la società italiana di quale cultura dispone? di una cultura molto eterodiretta,
di quale cultura dispone? di una cultura molto eterodiretta, ritagliata nella cultura egemonica
una cultura molto eterodiretta, ritagliata nella cultura egemonica. -pensato appositamente. savarese
raccolta al piano superiore di questa casa della cultura di milano, persuade i ritardatari che
era in ritardo sull'arte e sulla cultura del suo tempo. -ritardato nello sviluppo
fattorie, ridur parte di quei paludi a cultura, e il resto a prateria e
partic.: nell'ambito di una cultura orale, che ha il compito di
vecchio zampiga non aveva cultura musicale né orecchio musicale né curiosità per
ritratto di un popolo sorpreso nella sua cultura. -analisi accurata, presentazione della
allagato e poi asciugato e ridotto a cultura. = dal ven. retrato
di un linguaggio musicale a una data cultura, alla sensibilità di un dato pubblico
di evitare che l'intera esperienza e cultura dell'ottocento fosse riversata in quella [
un autore (un'epoca, una cultura). gozzano, ii-339: il
arte senza una variamente specificata ma indispensabile cultura storica. 18. trasporre con
che il rapporto della politica con la cultura non sia sempre lo stesso, che vari
prospettive. vittorini, 5-261: la cultura 'vuole'questi rivolgimenti. essa tende alla
essere ricerca della verità... la cultura inserisce una nostra scelta neltautomatismo del mondo
tutte le vecchie istituzioni sociali -famiglia, cultura, lingua, chiesa -la reazione seconda.
.. suppone una condizione avanzata di cultura morale dei membri della società. periodici
l'appropriazione e la riutilizzazione della cultura borghese. -stor. quella avvenuta in cina
la mentalità, la morale, la cultura, i gusti o i costumi di una
che queste autobiografie siano assegnabili a una cultura popolare pura, oppure a una cultura
cultura popolare pura, oppure a una cultura semicolta, sono certamente un fenomeno molto
di bassa estrazione sociale, di scarsa cultura. c. levi, 6-12:
della patria, della natura e della cultura e vi risponde robustamente. calvino,
partic. riferimento alla storia e alla cultura antica. 3. retor. stile
. -t). studioso della cultura e delle tradizioni popolari della romagna.
regione, della sua storia, della sua cultura, dei suoi usi. foscolo
della potenza, della tradizione, della cultura romana; romanofilo. delfico, ii-123
gioberti, 1-90: negli ordini della cultura roma è veramente l'atto creativo e
barbari, la gallia meridionale continuò nella cultura antica per un cent'anni ancora.
alle istituzioni, agli usi, alla cultura, alla lingua, alla civiltà di roma
di civiltà, di lingua e di cultura propri di roma (un popolo,
di civiltà, di lingua e di cultura dell'antica roma. carducci,
, ai suoi abitanti, alla loro cultura, carattere e mentalità. e
uella romana e cristiana (una cultura, una forma 'arte,
che considera roma come centro irradiante di cultura e di civiltà o, anche,
: durante il primo romanticismo, nella cultura figurativa, erano in complesso rimasti validi
romanticità, sf. letter. cultura romantica (anche in contrapposizione a romanticismo
caratterizzato dal predominio delle idee romantiche nella cultura. cattaneo, i-2-439: in questi
alle usanze, alla civiltà, alla cultura della romania 0 del suo popolo (
cultura, quel padreterno della cultura che era l'
cultura, quel padreterno della cultura che era l'onorevole abello.
calvino, 12-252: l'orizzonte della cultura capitalistica ruota intorno a un'immagine di
politici parlamentari, ovvero sulla bontà della cultura governativa avvicendata fra destra e sinistra,
-, quando è, semmai, la cultura, ossia la coscienza, a fornire
non certo l'ignoranza (o la cultura primitiva). volponi, 2-74: la
19. non civilizzato; che ha cultura primitiva e rudimentale, ignara di arti
o di un popolo o di una cultura (il gusto, il carattere di un'
dalla civiltà urbana e rimane estraneo alla cultura da essa espressa; che ha mentalità semplice
contrapposto a quello delle armi o della cultura). tasso, 1-63: alcasto
, 2-i-208: 1 tempi di maggior cultura dell'intelligenza son pur quelli della decadenza
parte una era dalle plaghe più perniciose della cultura intervennero gli rudentata, la inferiore.
i suoi materiali nell'alveo della nostra cultura materiale è una manomissione profonda che si
prattica. -corrompimento o imbarbarimento della cultura o di una forma d'arte.
già avanzato (una civiltà, una cultura, un regime politico).
tanti altri innocenti. -imbarbarire una cultura. bettinelli, 1-ii-124: ecco.
: bacchelli, robusto di corpo e di cultura, sostenne il ruolo di polemista,
-che ha la mentalità e la cultura tipica o tradizionale attribuita ai contadini.
i costumi, la mentalità e la cultura che sono propri del popolo russo;
. rendere russo, adattando mentalità, cultura, filosofia, ecc. a quelle
spinelli [« la stampa - società e cultura », 3-iv-1990], 1:
], la repressione e discriminazione di cultura, lingua, letteratura e religione sul
spinelli [« la stampa - società e cultura », 3-iv-1990], 1:
a esaltare tutto ciò che è russo (cultura, tradizione, letteratura, ecc.
popolo o la nazione russa, la cultura o la politica russa. mazzini
disciplina che studia la società, la cultura e la politica russe. c
mentalità limitata e gretta 0 anche scarsa cultura. imitazione di cristo volgar, i-2-1
corporale. -ignoranza, mancanza di cultura. s. girolamo volgar. [
4. stato di vita o di cultura elementare e primitivo. galateo, 149
ai margini anche delle basse correnti di cultura. -in senso collettivo: gente
, vale a dire quello in cui la cultura sociale fu al suo apice in grecia
spoglie! -che denota mancanza di cultura (anche in formule di modestia)
). letter. ostentare la propria cultura; sentenziare. nieri, 336:
erudizione; che fa sfoggio di una cultura più pretesa che reale.
sentenziosamente perentorio, che mostra pretese di cultura o si picca di voler correggere gli
tono saccente. -che fornisce una cultura pretenziosa e vacua. carducci, iii-5-289
. con ostentata quanto vacua pretesa di cultura; con sfoggio eccessivo di erudizione.
. 2. con perizia e cultura; sapientemente. pannuccio del bagno,
propri giudizi o nelle proprie pretese di cultura e di erudizione. alberti,
. 2. ant. buona cultura; abilità artistica. aretino, 20-337
vittorini, 5-214: quanto nella antica cultura mediterranea o nella cultura nel medioevo fu
quanto nella antica cultura mediterranea o nella cultura nel medioevo fu detto periodo sacerdotale o
2. che possiede una vasta cultura, dottrina e conoscenze approfondite; colto
certa risonanza, ancorché dovuta più alla cultura da cui si muove che al realismo suo
è poco conosciuta nell'ambiente laico di cultura e per niente studiata. il suo carattere
di ambienti ecclesiastici (e della loro cultura, delle tradizioni, della mentalità) in
mente. -profondità di cultura. ferd. martini, 4-65:
animo (un sentimento) o nella cultura (un autore, la sua fama
o ai suoi abitanti, alla loro cultura, alle loro tradizioni. -penisola salentina
o ai suoi abitanti, alla loro cultura, alle loro tradizioni. faldella,
impero romano-germanico. -proprio della cultura, delle tradizioni, delle istituzioni dei
si estingue e non è possibile la cultura delle piante ordinarie che vi periscono.
poetico-musicale di argomento devozionale appartenente alla cultura ebraica; la tradizione biblica ne ha
protestanti, influenzando così profondamente la cultura religiosa occidentale; a seconda dei temi e
del kébra nagàst, poema epico della cultura etiopica). d'annunzio, v-3-652
concezione puritana- antisettica-masochista, secondo cui la cultura non deve 'divertire'-mai -altrimenti non
da una civiltà; vitalità di una cultura. dossi, iii-127: fuor di
è introdotta da poco in qua la cultura ad uso di foraggio della pimpinella, conosciuta
capelli neri tagliati corti, una vasta cultura (aveva studiato anche archeologia e finanza
abruzzo. -civiltà del sangue: cultura nazionale. vittorini, 5-81: è
vittorini, 5-81: è dal tempo della cultura greca che tale primo stadio (lo
gli occupi, i quali con la cultura sanifichino la terra e con i fuochi
esperto della lingua, della letteratura o della cultura sanscrita. b. croce
e, fino ai nostri giorni, della cultura dei veda; è parlata, come
moravia, 22-109: il tempio di questa cultura ci crollerà sulla testa. travolto da
prevalere lo spirito solidaristico, patrimonio della cultura cristiana, in contrapposizione con 'le
: essere istruito, avere una buona cultura. anonimo senese, 50: lo
organizzate; il disporre di una buona cultura generale o di un'approfondita preparazione in
.): che possiede un'eccellente cultura; dottissimo. f. casini,
. sapientissimo). che ha grande cultura, che possiede profonde conoscenze, in
; che fa saccente sfoggio di una cultura più presunta che reale (e ha valore
vasti studi, fornita di una buona cultura o, in relazione con un compì,
pervenuta alla formazione della propria personalità; cultura, istruzione. -anche: conoscenza,
b. vico (1668-1744), la cultura primitiva del genere umano in quanto fondata
, agg. ant. fornito di vasta cultura (e ha valore iron.)
sapóne3, sm. tose. chi ostenta cultura o conoscenze che spesso non possiede;
. -anche: che fa sfoggio di una cultura più presunta che reale, che si
1-256: alcune signore incantano con molta cultura nello spirito..., con un
proprio dei loro costumi, della loro cultura, delle loro tradizioni, dei loro
. proprio degli arabi, della loro cultura e dei territori da loro occupati (
comune sentenza, sì lungamente da questa cultura abbandonato. -liberare dalle persone indegne.
. ridolfi, i-368: se sopra una cultura di piante sarchiate, invece di far
]: 'sarchiato': è la cultura che si fa per quelle piante, an-
della rincalzatura. esempi comuni di questa cultura e di queste piante si hanno nella
delle patate e del suolo per la cultura successiva, si voglia provvedere col mezzo di
dinastia, le sue tradizioni, la sua cultura o la storia persiana durante il regno
colonizzato dai sassoni, assimilato alla loro cultura, ai loro costumi (una popolazione
e del principio d'autorità imposti dalla cultura religiosa. -a satana: composizione poetica
jacques amyot in primo luogo esse saturarono la cultura rinascimentale francese con la loro inesauribile e
5-271: questo indica come la crisi della cultura sia oggi di tutto il mondo,
o influenzato da una determinata dottrina o cultura (un discorso, un'opera letteraria
satutto, sm. persona che ostenta una cultura enciclopedica. papini, iii-103:
. y che possiede una vasta cultura e dottrina; colto, dotto,
è situato; che è proprio della cultura, delle consuetudini, della gastronomia di
che punto è solida ed esatta la cultura letteraria di colui che vuole sbancare ogni
s'era scaldato sulla necessità d'una buona cultura sessuale. alla conclusione d'ogni argomento
cristo. 3. rifiuto della cultura che costituisce un atto di prevaricazione.
ch'io mi credeva aver raccolti dalla cultura di quel mio poderetto. =
il tacito patto segreto che lega la cultura francese, e che è la ragione
1775) in economia, istituzioni, cultura in lombardia nell'età di m. teresa
2. che è proprio della cultura e della civiltà di tali popolazioni.