sollevato di peso e posto rivelto sul culo della cassa. quattro lo augnarono per
: lei quando = deriv. da culo (v.). le patate
per le gambe e far battere il culo a terra. lippi, 2-48
10 sollevano e gli fanno battere il culo in terra tante volte, quanto merita
arcione de la sella non vi rompa il culo. manzoni, pr. sp.
la fune e il gatto veniva a culo addietro per forza, ma il salame non
sollevato di peso e posto rivelto sul culo della cassa. quattro lo augnarono per le
lor disgrazia, / che foco in culo avean più ch'un lucifero / e stavano
cardinale, / la gola e 'l culo e 'l dado, ch'io t'ho
battere a terra 'e cui 'culo ', con influenza di bas 'basso
. dall'imp. di battere e da culo (v.). batticuòre (
su cui rimane il centellino, il culo, su cui pòsa il bicchiere. inoltre
5. locuz. avere la cacca al culo: avere una gran paura.
a vedere d'aver la cacca al culo ». « era ogni cosa nostro,
/ che nudi stan colle calcagne al culo, / perché si son di vestimenti
fatto, però ch'egli hanno messo il culo in un calcetto; e al polso
mantenga. -fare il callo al culo come le bertucce: restare seduto a
: i'ho già fatto il callo al culo come le bertucce. a. f
molti... si pongono tanto col culo nella costa d'affrica, che dannoli
calze a campanile e con la penna in culo, come egli hanno tre soldi,
calze solate, e che non si portava culo alle calze, con i suoi bei
« non sai che l'erba sporca il culo? ». -neol. appoggiare
la strada, se non hanno al culo il dondolo / della carretta,..
in modo che tutto quello ispettaculo di culo gli parve una cosa maravigliosa: istava in
che la gonnella. -essere culo e camicia con qualcuno: essere in
losca). pratolini, 9-383: culo e camicia con la questura, spece
-popol. la camicia non tocca il culo a qualcuno: di chi è fuori
a cui la camiscia non toccava il culo scrisse una lettera ed apertamente la gram-
fuori che la camiscia non gli toccava il culo. -camicia di nesso: abito
, / per gli arbori menavi il culo a danza, / nel campo caldo,
7-20: mentre si china, dando il culo a leva, / ei fece un
seme, che da primo et secondo culo et orrevole; y3 e % gambe,
, nel quale era legato un carbun- culo tanto lucente, che un torchio acceso parea
la strada, se non hanno al culo il dondolo / della carretta, e le
cattivi / che nudi stan colle calcagne al culo, / perché si son di vestimenti
al parer mio, più bel spetta- culo che alcun degli altri. tasso, n-ii-12
; asino e mulo, cavalcali sul culo '. -a cavallo che non porta
dentro le orecchie? -avere il culo cotto nei ceci rossi: essere abile
quegli uomini, che hanno cotto il culo co'ceci rossi, e sapete ch'egli
proverbio, bisogna ch'egli abbia cotto il culo ne'ced rossi. varchi,
una neve; egli ha cotto il culo ne'ceci rossi. -cercare un
-sembrare come se fosse stato cotto il culo coi ceci: avere un aspetto molto
che pareva che le fosse stato cotto il culo co ceci, e tenne la favella
che predicate la carità e tenete il culo in chiasso. michelangelo, 81-48:
folto, occhi infuocati, nari lunghe, culo inarcato, chioma folta, petto largo
erta la coda, come se il culo ce l'avesse solo lui! =
a vedere d'aver la cacca al culo ». « era ogni cosa nostro,
medicina venendovi io gli possa soffiare in culo e rendertelo vivo? = deriv
novella: / se voi porrete il culo al colombaio, / cad io vi
e fatti ricercare / ogni crespa del culo, e sì scopare / che senza intoppo
lor aver volta la coda inverso il culo, o no. garzoni, 1-281:
147-101: ed egli si partì col culo nello intriso, e bene impiastrato. e
. dall'imp. di cuocere e da culo (v.). cucina (
esterna. = spreg. di culo. culàia, sf. dial
= voce toscana, deriv. da culo. culàio, agg. dial
= voce toscana, deriv. da culo. culare, agg. ant
lat. * cùldris (da cùlus 'culo '). culata, sf.
inglese. = deriv. da culo. culatèllo, sm. salame
suini. = deriv. da culo. culatta (ant. culata
crogiuolo. = deriv. da culo, col sufi, dimin. -atto.
per le braccia, e percuotonlo col culo in terra: lo che anche si dice
l'umana generazione. 2. culo, deretano. sacchetti, 144-147:
voce d'origine gergale, con allusione a culo: secondo la voce lat. collectàrius
proverbiale. = comp. da culo e bianco (v.).
sta. = deriv. da culo. cùlice, sm. e
= voce tose., comp. da culo, in e cenere (v.)
, dal lat. culmus. culo (ant. raro cullo), sm
giovanni, che ha per me''1 culo le coma. g. morelli
ser giovanni avea le chiavi sotto il culo, e dicea: sì, se tu
in modo che tutto quello ispettaculo di culo gli parve una cosa maravigliosa: istava
nacchino indosso che non gli cuopre el culo. straparola, 3-5: il mio
risenti'con più di venti migniatte al culo, forato, legato e tutto macinato.
(parve che nel dar giù del culo, che la collera gli andassi ne le
. * chiappa '... 'culo * è voce bassa che non dovrebbe
, / per gli arbori menavi il culo a danza, / nel campo caldo,
se il fuoco che hanno ataccato al culo le lucciole è elementare o no,
, occhi infuocati, nari lunghe, culo inarcato, chioma folta, petto largo,
erta la coda, come se il culo ce l'avesse solo lui! -la
« non sai che l'erba sporca il culo? ». 2. orifizio
venendovi, io gli possa soffiare in culo e rendertelo vivo? ». bruno,
abito di gioanbemardo, che spirava amor dal culo e tutti gli altri buchi della persona
tu come stai? bada se codesto benedetto culo doveva aspettare a tormentarti appunto adesso!
detta seta minuzzata, e con un culo di cesellino io calcai la detta seta.
calze solate e che non si portava culo alle calze, con i suoi bei farsetti
con bellissima grazia dargli un po'fortetto del culo in sul piano del marmo? i
su cui rimane il centellino, il culo, su cui posa il bicchiere. rigatini
. 5. locuz. -a culo indietro: rinculando. batacchi, i-30
rinculando. batacchi, i-30: a culo indietro è forza ch'ei sen vada,
spinge e lo rincalza. -a culo pari: comodamente seduto. lippi,
prese. -andare a fare in culo, andare a dar via il culo
culo, andare a dar via il culo: andare a quel paese, andare al
paese, andare al diavolo. -avere culo: avere una fortuna sfacciata, riuscire
ciò che si intraprende. -avere il culo cotto nei ceci rossi: v. cece
: v. cece. -avere in culo qualcuno: averlo in antipatia, odiarlo
allora disse: « io ho in culo loro e il duca ». tassoni,
ma son un che v'ho in culo a tutta botta, / venuto a roma
il netta. -avere la cacca al culo: v. cacca. -avere la
. cacca. -avere la stipa al culo: avere una gran paura. aretino
, i quali avevano la stipa al culo. -avere un culo che pare
stipa al culo. -avere un culo che pare un vicinato: avere un
lippi, 3-51: ed ha un culo che pare un vicinato. note al
note al malmantile, 1-278: 'un culo che pare un vicinato '. ha
pare un vicinato '. ha un culo grande quanto una contrada. iperbole usatissima
-avere un dato numero d'anni nel culo: avere una determinata età.
quaranzei anni. -battere il culo in terra: cadere pesantemente all'indietro
ne la stalla, / ché 'l culo in terra tosto percoteste. g. m
salto, e in quella ho battuto il culo in terra. -battere,
terra. -battere, dare il culo sul lastrone o sul pietrone: fallire
pataffio, 1: egli ha dato del culo in sul petrone. lippi, 6-73
, diciamo: il tale ha dato il culo sul lastrone. -dare nel culo
culo sul lastrone. -dare nel culo a castruccio: compiere rischiose imprese.
così, che egli avesse dato nel culo a castracelo, che sia il vero
il vero. -dare via il culo: compiere, per trame vantaggio,
la propria dignità. -entrare nel culo a qualcuno: diventargli antipatico, dargli
fa piacere o quando gli s'entra in culo. -essere cui di tordo:
un anno all'altro. -essere culo e camicia: v. camicia.
: v. camicia. -fare il culo a qualcuno: ingannarlo, imbrogliarlo,
-fare il culo rosso a qualcuno: batterlo con forza
gastigano i ragazzi, percuotendogli in sul culo, e glielo fanno rosso colle percosse
colle percosse. -grattarsi il culo: rimpiangere quanto in passato non si
dietro, tu ti gratterai un dì il culo e piangerai la scempità tua.
. -la camicia non tocca il culo a qualcuno: v. camicia.
. camicia. -mettere, porre il culo alla finestra, al colombaio: perdere
novella: / se voi porrete il culo al colombaio, / cad io vi
-non essere tempo da dire al culo * vienne ', non stare a
non stare a dire a. 1 culo * vienne *: fuggire all'istante
meglio il vero. -pelare il culo a qualcuno: spillargli molti quattrini,
come è preso, pelagli il culo, tra morto, vivo, e balordo
, acchiappare uno per la pelle del culo: sorprenderlo proprio nel momento in cui
toporvisi. -prendere, pigliare per il culo: prendere in giro, imbrogliare.
giro, imbrogliare. -prenderlo in culo: essere vittima di un imbroglio,
un proprio intento. -ragionare col culo: ragionare in modo sciocco e senza
linguaggio. -stare colle calcagna al culo: stare rannicchiato. a. pucci
/ che nudi stan colle calcagne al culo, / perché si son di vestimenti
di vestimenti privi. -stare sul culo: essere antipatico, procurare fastidio,
fastidio, noia. -tirare indietro il culo: desiderare per la gran paura di
. a tutti ci tirava indietro il culo; ma hanno cominciato a gridare: «
ragazzi! ». -trar di culo: tirare calci. ariosto, 263
che ancor non hai: non trar di culo prima che tu non sia punto.
che abbia a venire? -trovare culo per il proprio naso: trovare pane
firenze; ché troverrà, credimi, / culo a suo naso. 6.
6. prov. chi ha il culo nell'ortica spesse volte gli formica:
oche culóne. = acer, di culo. culorósso (culrósso), sm
= voce senese, comp. da culo e rosso (v.).
l'altro scosso), / col culo al scanno e con li piedi al muro
le calze e poi fru- stollo a culo ignudo. / indi gliel mandò così deluso
e l'altro scosso), / col culo al scanno e con li piedi al
denudato e legate le mani dereto allo culo, e fo posto nante la porta
i diavolini / vi stian mordendo il culo a saltelloni. forteguerri, 12-107: diavolini
che i dibonari hanno in questo se- culo. voi dovete sapere che i perfetti di
/ ch'io ho di graffi il culo alla divisa / a picca a que'che
/ la strada, se non hanno al culo il dondolo / de la carretta.
perché dicono che el seme del dracun- culo riscalda e morde e ha sì veemente odore
morte corporale, vi sono state date a culo ignudo, a pienpopulo, a torto
letto, spingendo il capo inanzi et il culo in fuori, rannicchiate le gambe,
saltare quella finestra. -mettere il culo alla finestra: v. culo, n
-mettere il culo alla finestra: v. culo, n. 5. -mettersi alla
finestra, / perché ella mostri il culo alla brigata, / dicea un savio
e piegare e frustare a scudisciate nel culo il destino, che l'aveva inzaccherata di
bellissima grazia dargli un po'fortétto del culo in sul piano del marmo? i.
osservare che passa assai meno distanza dal culo alla frigna che non da milano a novara
, / ma s'ella mette il culo in mongibello, / converrà, pur che
/ le calze e poi frustollo a culo ignudo. serdonati, 9-179: e'
propria. -avere il fuoco al culo: avere somma urgenza di fare una
denudato e legate le mani dereto allo culo, e fo posto nante la porta de
/ alzò le gambe e cadde a culo ignudo. -a mezza gamba:
più d'una neve, e cotto il culo ne'ceci rossi. salvini, 19-iv-1-297
la figura [virile] nel cir- culo come per loro [gli statuarii antichi]
. dall'imp. di grattare e da culo (v.); cfr. fr
14. locuz. -a gratta il culo: senza far nulla, in ozio
ella hae in sé gravitade di peri- culo. ottimo, ii-333: dodici cose sono
. bocchelli, 12-330: un gre- culo forte soltanto di frasi e di favole,
non fosse sporca direi che va col culo in terra. -andar, essere
i-285: se vorranno toccar tuttavia il culo alla cicala, gli assicuro che canterà
indosso, che non gli cuopra el culo. d'annunzio, iii-1-481: guarda
tenerti a loggia, / guazzando il culo in fuor colla palandra, / con tante
portava / sul cuore, idest sul culo i suoi quattrini. b. corsini,
vuole che 10 abbia a mostrare il culo, io lo vo'mostrare grasso.
congetturato: « imbecillis quasi sine ba- culo » (cioè, comp. dal prefisso
le donne] hanno a lato al culo un dito. cellini, 519: poi
, v-352: la sua bocca a culo di gallina... che pronunciava l'
sacchetti, 147-96: egli si partì col culo nello intriso [di uova] e
cortile della rocca la macchina, a culo indietro e in curva stretta e in
sacchetti, 147-165: si lavò il culo, ma non sì che non ingiallasse le
trappulata. = denom. da culo (v.) col pref. in-con
in fuori più che si puote il culo. buommattei, 186: indice si dice
de le predicte cose, sotto vin- culo de iuramento. v. riccati, 388
ranno], con che si lavò il culo, ma non sì che non ingiallasse
di quelli cavalieri, gli venne posto nel culo al detto giannino. -ingozzare
vestiti. tra le altre cose il culo vi sta inospitalmente. non si sa
dentro 'e da un deriv. di culo (v.) con riferimento a
sacchetti, 147-96: egli si partì col culo nello intriso [delle uova rotte]
. sercambi, 1-i-503: sta col culo alzato tenendo i panni in mano per non
alludenti alla bocca, al naso ed al culo -inzigatagli da suo nipote alberto quinterio.
e chiamase ipoquistidos. fasci culo di medicina volgare, ij: unguento da
osso, che vuol dire aspetto di culo ». isòpico2 (isoopico)
paura con queste bravazzate. / avrai culo a tuo naso: in me tu
orsina, che avea la rabbia al culo, pensò potere il so apetito in
dello scrivere; in modo che il culo mi fa lappe lappe, ché io
, vi-412: perché se mi fa il culo lappe lappe ragionandone voi, che mi
9. locuz. battere, dare il culo sul lastrone: v. culo,
il culo sul lastrone: v. culo, n. 5. = acer
la cucina al cuore, la latrina al culo. targioni tozzetti, 12-9-106: nelle
de'giovani studenti in farmacia / ammassasse col culo un pingue erario. / ed entrato
. dall'imp. di leccare1 e da culo (v.); cfr. fr
porfido. -leccare i piedi, il culo, le scarpe, gli stivali a
martello al coperchio. -dare il culo a leva: cadere col capo all'ingiù
7-20: mentre si china, dando il culo a leva, / ei fece
malmantilc, 2-552: dando il culo a leva': cioè alzando il culo e
il culo a leva': cioè alzando il culo e 4 abbassando il
uscio loro: attribuirono alli usci for- culo ed alli gangheri il dio cardine ed al
risenti'con più di venti migniatte al culo, forato, legato e tutto macinato.
mercenarie, indicando in quelle manco peri- culo; e soldò gli orsini e i vitelli
loro manicottino e se lo portano a culo alzato. tommaseo [s. v.
a dosso a biliotto e menando il culo e percotendo biliotto e quasi essendo in
-non sai che l'erba sporca il culo? 2. per estens.
le loro sberniette che non li arrivano al culo a una spanna e aggirandosene una parte
morbidette, di queste c'hanno il culo grosso. -spreg. massaràccia.
. dall'imp. di [stramazzare e culo (v.); voce registr
e vien condannato ad avere le mazzate sul culo. e. cecchi, 3-108
ha posto mente, / rivolto al culo il becco per zampogna: / ché la
perché de'piccioni grossi era meglio il culo e delle starne il petto, fu
e deriv. menaculo (mena culo), sm. ant. persona che
comp. dall'imp. di menare e culo (v.). mènade1
a dosso a biliotto e menando il culo e percotendo biliotto e quasi essendo in
cosa; rammentare, imitare. culo dell'anno antecedente, le di cui foglie
, lvii-83: che cosa è il culo? è un nobile strumento / datoci dalla
e buon sarei allor che marzo in culo / ti pioverà, o che berta
di amori mercenari. -messa in culo: sodomizzazione. arbasino, 9-173:
l'imperatore ordina] la messa in culo di maculato negrino. = femm
n. 6. -metterlo in culo: come espressione volgare di scherno,
albergo, fece il gesto di metterlo in culo agli orsi e alle tigri.
altra settimana, / cuo- premi il culo e l'una e l'altra spalla.
presto giovanni, che ha per me''l culo le corna. ser giovanni, 3-280
miele in bocca e il veleno al culo: l'inganno si presenta sotto benevole apparenze
il mele in bocca e el veneno al culo. -le api ripongono il miele
/ s'ha da cantar del 'culo '. tu m'intendi / che bisogna
il seme da'genitali e la merda dal culo. note al malmantile, 2-616:
/ e sempre tra le cosce e 'l culo è molle. 2. veter
e sempre tra le cosce e '1 culo è molle. bisticci, 3-61: l'
quei dannati di dante che avevano il culo dinanzi e il petto di dietro;
la monna alla finestra perchè mostri il culo alla brigata: esaltare eccessivamente qualcuno affinché
alla finestra / perch'ella mostri il culo alla brigata, / dicea un savio
le cose antiche. -montare col culo sulle forche: comportarsi da delinquente,
imparato a che modo si monta col culo in sulle forche; cioè che avea
lor disgrazia, / che foco in culo avean più eh'un lucifero / e stavano
: che ti venga la moria nel culo, porco e lordo che tu sei!
contra le moreicie o altri mali di culo. idem, 181: piglia uno
di mortorio per prenderli tutti per il culo. -funesto, luttuoso.
spettatrice continua d'un gran buco di culo che li cacasse in sul mostaccio. comanini
42: dar un pè in tei culo a giove, un sber lotto a
: v. pugno. -mostrare il culo: in segno triviale di scherno.
a'pisani e in mostrare loro il culo. -fare sapere ad altri i fatti
. v.]: 'mostrare il culo. figuratamente e in modo basso,
spagnuolo attillato, odorifero, schifo come il culo d'uno orinale...,
, gli dà colla sferza in sul culo. e quando gli dà nella stessa forma
muricciuolo ', * d'aver cotto il culo ne'ceci rossi ', ed altre
denudato e legato le mano dereto allo culo e fo posto nante la porta de
o essere nato vestito; nascere a culo ritto: essere molto fortunato (v
orazione. -dar di naso in culo (o, eufem., in cupola
/ attende a dar di naso in culo a marte, / onde l'europa tutta
compagnia del mantellaccio, 33: del culo mostrò tutta una natica. ariosto,
che dice « t'infilo un dito in culo » in un'atellana.
, bisogna ch'egli abbia cotto il culo ne'ceci rossi e pisciato in più
e carità fraterna / lo stazzonare a culo alzato un putto. muratori, 7-iii-108:
buon pezzo, si beccò sul culo tante vincastrate quanti dì ella si aveva fatto
stalle / che nettò un tempo il culo a brigliadoro. 5. medicare
, bisogna ch'egli abbia cotto il culo ne'ceci rossi e pisciato in più d'
lvii-83: che cosa è il 'culo '? è un nobile strumento /
-dove si soffia alle noci: nel culo, nel sedere (e ha
come ser noferi) con le frasche al culo: finire in miseria, in rovina
come santo noferi, con le frasche al culo. idem, 26-94: i'ho
santo noferi, con le frasche al culo; essere come santo noferi; restare
tosto a lato, / sarai lasciato a culo nudo alzato. n. franco,
buono a fare un 0 col culo: essere un incapace, un buono a
sarebbe buono a fare un o col culo '. -più tondo che l'
quale indugiava a pape- rar di culo nella via, stritolò una mezza bestemmia fra
e il cuore. - riflesso o culo cardiaco: rallentamento della frequenza delle pulsazioni
saran lontani da perdizione. siane umbra- culo di difensione in le tentazioni.
oddi, 2-19: -co'piedi in culo? -oh, m. barbogio, se
: il movimento de l'orifizio del culo del cavallo, osia per cascione di tosire
: poni questa medicina all'orifìculo del culo del cavallo per tre die.
di cattivo umore? avete dormito col culo scoperto? » così diceva quello a sua
si suol dire, il pepe nel culo al di pascuale: esasperando il suo
nelli, ii-4 (19): il culo a un vecchio d'anni carco pesa
seme, che da primo e secondo culo et orrevole. aretino, 20-339: un
tasto. -ti conosco, disse il culo all'ortica: per indicare che solo
all'ortica. -chi ha il culo nell'ortica spesse volte gli formica:
spesse volte gli formica: v. culo, n. 6. 10.
monosini, 418: come disse il culo all'orticaio: ti conosco, mal'
che parea che le fosse stato cotto il culo co'ceci; e tenne la favella
capo. e perzò se chiama sustenta- culo overo osso basilare... cuntinuase questi
gradino e poi slittò giù con il culo ancora per poco, in un tobòga
, che vuol dire * aspetto di culo '. = adattamento dello spagn
: né gli facendo più vergogna osta- culo / talor scendea con cleopatra al fiume,
forza non fia maggiore 'n un osta- culo fori d'essa barca che quella fata in
al cuor dal pulmon non vien spira- culo, / o per ambascia o per interna
magro e strutto per disgrazia [il culo] / con cert'ossi pagani asciutti e
in paglia. -avere il culo di paglia', essere in continua apprensione
(scusate l'espressione genovese) hanno il culo di paglia? bandi, 241:
, comp. da paglia1, in2 e culo (v.); la var.
; la var. pagliain culo è registr. dal devoto-oli.
senza frapporre indugio, gliela barbò in culo fino alle palle (per parlare sotto
due piani, e tu mi dài il culo, da vera troia che sei,
. -chi). region. pandicu- culo. = voce registr. dal d
le specie rotte. -trovarsi al culo un panello: essere in una situazione
una moresca / ti troverai ed al culo un panello, / e tratterotti peggio che
bamba- gio panno stoppa andava e al culo di isifile lo ponea, e di
conte lodovico schizzi che tien sempre il culo pronto a ciò, e lo mostra
oco, il quale indugiava a paperar di culo nella via stritolò una mezza bestemmia fra
piume di pappagallo con rode grandi al culo de le penne maggiori.
. di parare, n. 3 e culo (v.). paracumaróne,
familiare e le parafai periodiche dell'0 culo motore). - parafai progressiva o generale
[astro pasquino tante scartassate su 'l culo che ti verrà voglia di cacare quanto
la vesca- gine se li apiccò al culo in forma che tutta la parte di-
/ che rompon tutto 'l dì 'l culo a pasquino, / vorrei a star per
; infine, che le sapea il culo di mentuccia e di serbastrella. e ciò
: se non vi dànno la pedata nel culo un posto non tafferrate di sicuro.
movimento dell'orifi zio del culo del cavallo, osia per cascione di tosire
dei tronchi col nome di 'pedun- culo ', è parte del fiore ed appartiene
a quella di coloro che pelano il culo a i tordi, accioché chi gli
pettorute, sussiegose come tante zie dal culo basso, rabescate di ricami e pendule
calze a campanile e colla penna in culo, come egli hanno tre soldi,
de piume di pappagalli con code grandi al culo de le penne maggiori, cosa ridicola
! -mettere il pepe nel culo a qualcuno: stizzirlo, indispettirlo.
come si suol dire, il pepe nel culo al di pascuale: esasperando il suo
. e. gadda, 16-52: dal culo, sanza pure v'intendessi dar fiato
i senesi] a correre colle perette sul culo, in piazza del campo a mezzogiorno
un bambino che cada e batta il culo in terra si suol dire che egli ha
il nostro dottor, che ha in culo un frate, / e con facondo stil
2. sm. ant. sedere, culo (come metafora oscena). caro
si volse puonere a sedere, lo culo li pettegiò al modo usato con gran puzza
. -ritornare il peto in culo a qualcuno, riavere il peto:
s. v.]: quando il culo è avvezzo al peto, non si può
fatto a lor modo; e voglino culo e tette e robbe sode, morbide e
di pettinato blu gli si tendevano sul culo enorme, come se stessero per spaccarsi da
pettorute, sussiegose come tante zie dal culo basso, rabescate di ricami e pèndule
indigenza nelle espressioni portare le pezze al culo, con le pezze sul sedere).
di fame e a portare le pezze al culo. u. buzzolan [« la
fu veduto / per tutti i giorni suoi culo pezzuto. = deriv. da
sarto maggiore, picchio vario maggiore, culo rosso ('picus major'), ha il
lomazzi, 476: tanti piedi al culo e tante pugne. -ant. gran
vostra morte corporale vi sono state date a culo ignudo, a pienpopulo, a torto
6. locuz. -dare il culo sul pietróne: v. culo,
-dare il culo sul pietróne: v. culo, n. 5- sollevare il
per lor disgrazia, / che foco in culo avean più ch'un lucifero / e
mosca (v.). pigliati culo, sm. invar. ragazzo o uomo
di pigliare, [i \ n e culo (v.). pigliarne
cittadini vituperato. -pigliare per il culo: v. culo, n. 5
-pigliare per il culo: v. culo, n. 5. -pigliare per
303: son un che v'ho in culo a tutta botta, / venuto a
spettatrice continua d'un gran buco di culo che li cacasse in sul mostaccio. luca
di piumbo. -avere il culo di piombo: essere pigro nel- l'
. uccello simile al cu culo, con il capo di colore rosso brillante
per farlo spingere indietro, allargare il culo e altri simili. nuovo modo de intendere
: le ulcere del sedere, cioè del culo, ed estremità dell'intestino dritto,
/ si rode l'ugna e 'l culo e e capo gratta, / prima che
di un'altra: rivederla, dà il culo. arbasino, 19-152: alla luna
tocassi le poppe alle donne et il culo et il resto agli omini. n.
bionda rosea occhi celesti meravigliati brillantissimi popputa culo di bronzo ha in mano un pulcino
volti / e il lardo giù dal culo sì ti scola, / or come
chi rinuncia e dà in giro il culo / e chi non ci rinuncia, ma
, lvii-83: che cosa è il culo? e un nobile strumento / datoci dalla
vedi hai sì grande la rabia al culo che non puoi stare in posa. pellico
: una di quelle belle bottiglie nere col culo rosso di polvere, dove il vin
a diventare lucciola di sentirsi il fuoco al culo (pensate voi che animo era il
giraud, 1-226: potta che al culo demolì la sponda, / fornendo sala a
: predica la castità e tiene il culo in chiasso. tommaseo [s. v
/ i gloriosi pregi tutti quanti / del culo... men'andrò cantando.
hai fatto dire, come eufemismo: culo. firenzuola, 745: tientela,
così come l'essere nel primo semicir- culo procede discendendo, a modo di esito produttivo
antonia, che avea la rabbia al culo, disse: « poi che
per punir sì gran fallo, / a culo ignudo un grosso e gran cavallo;
, lvii-83: che cosa è il culo? è un nobile strumento / datoci dalla
lingua, che a tal voce [il culo] han dato il bando, / i
i gloriosi pregi tutti quanti / del culo adunque men'andrò cantando. = voce
, ix-406: nudi stan colle calcagne al culo, / perché si son di vestimenti
ariosto, i-iv-27: non trar di culo prima che tu non sia punto.
comp. dall'imp. di fungere e culo (v.); cfr.
. = comp. da punta1 e culo (v.), sul modello di
e maggiormente a la potta e al culo. campanella, 092: si dolera grandemente
di mettergli... il pepe nel culo al di pascuale: esasperando il suo
: la camicia non toccava loro il culo; non tenevano più né vino ned acqua
cagione l'acino, che ha il culo tondo, fa lo sterco quadro. lapidario
arco sicuro. / egli t'ha in culo a carte quarantotto, / ride allo
, e questa rabbia mi leva dal culo. erizzo, 1-86: i fanciulli,
ai vigliacchi. -avere la rabbia al culo: smaniare per qualcosa (con partic
antonia, che avea la rabbia al culo, disse: « poi che contento se'
sì cominciò a cavarsi la rabbia del culo. -di rabbia, della rabbia
pettorute, sussiegose come tante zie dal culo basso, rabescate di ricami e pendule
: / egli ha dato del culo in sul petrone; / ben raccozzato egli
quei dannati di dante che avevano il culo dinanzi e il petto di dietro e
inarca a delfino, mezza giravolta, culo in aria e gambe raggruppate. le
... se termena al pani- culo dicto secundina e in quelle se ramificano.
percipendo per lo signo dallo primo mira- culo, dicevano in tra loro cne li dei
sacchetti, 147-166: sì lavò il culo, ma non sì che non ingiallasse
che ha naturalmente quello rilucente razzo al culo. -riflesso, luccichio. pascoli
bellissima grazia dargli un po'fortetto del culo in sul piano del marmo?
la multiplicazione del semidiamitro d'un cir- culo colla metà della sua circunferenzia faceva un quadrilatero
dottissimo ippocrate vièn detto / tramontana del culo, ower coreggia. a. verri
dall'imp. di ricciare per rizzare e culo (v.). ricci
non abbi cercata per farti rimonare lo culo. = forse dal fr. ramoner
indica moto contrario, in-illativo e da culo; cfr. fr. reculer (con
rinforzati talora da qualche calcio appropriato in culo. -reso alcoolicamente più forte (un
una novella / se voi ponete il culo al colombaio, / cad io vi
, quando egli entra in quale potta o culo. 4. locuz. fare
impronto e risoluto / ci romperanno il culo a tutti quanti. -che si
. dall'imp. di rizzare1 e da culo (v.). rizzaffare,
e sempre tra le cosce e 'l culo e molle. = voce di
roma': così diciamo per intendere apertamente culo; perché il 'bel di roma'
7-6: dopo la fi culo e tolse una pietra; e girando la
totale distacco dal passato. -rompere il culo a qualcuno: sodomizzarlo. giraldi cinzio
di una nuova tensione razionale che dì 'l culo a pasquino, i verrei a star per
qualche quantità di risoluto / ci romperanno il culo a tutti quanti ». sergardi,
: le brache altrui ti rompono il culo. idem, 269: quando e's'
. dall'imp. di rompere e da culo (v.). rompidènte,
ha un poco di bianco sopra il culo. la seconda è quella che son
bastonare. -far venire la rósa al culo: suscitare intenso desiderio sessuale.
a- veano fatto venire la rósa al culo, non guardando altro rispetto, ralegratasi
di cavalla giovane, che dava spicco al culo bianco, rotondo e muscoloso.
da rótta2. rottinculo { rótto in culo) sm. invar. (femm.
dànno quel calcio vitaminico da rotto in culo », disse l'infermiera. « le
dalle stalle / che nettò un tempo il culo a brigliadoro / e forbì il pel
bertuccione a dovere un contrappeso tener al culo, acciocché non potesse saltare, come
», infine, che le sapeva il culo di mentuccia e di serbastrella. ricettario
si desse con quelli forte forte sul culo, perché non s'awezzasse più a fare
volse, / ch'e'ci pareva al culo un cavriolo, / per la gran
. dall'imp. di sbattere e da culo (v.). sbattighiàccio,
loro sbemiette che non gli arrivano al culo a una spanna. = comp
li spazasse ben la potta e il culo! = comp. dal pref.
piani, e tu mi dài il culo, da vera troia che sei, e
= da sbracalato, con sovrapposizione di culo (v.). sbradare,
vidde uno cattivello, che andava col culo in nel catino, accostarsi alla porta del
brache, a un tratto gli scappuccia il culo e 'l capo. faldella, i-2-179
di mastro pasquino tante scartassate su 'l culo che ti verrà voglia di cacare,
7. locuz. -scassare il culo: sottoporre a fatiche o impegni particolarmente
nino, urlò: « scassatemi il culo ma accettatemi con voi! ».
ben fregato con la detta pomata il culo a frate paolino, més- sessene alquanto
fava e appuntò il fiero scatapocchio al culo a questo fra paolino. imbriani, 6-178
ghe faza male: sì, in lo culo! tommaseo [s. v.
e di mortorio per prenderli tutti per il culo. -atteggiamento di una persona,
sulle calcagna « quanti calzoni frustavimo al culo a fa'allo scendorino in piaggia! »
, mare e cielo. -trasformare il culo in una schiumarola: riempirlo di ferite
tante e tante baionettate da trasformarvi il culo in una schiumarola! = deriv.
schezzenoso che, come tu sentì un culo parlare, tu torci il griffo come se
, con suff. frequent. culo di medicina volgare, 49: con queste
d'una neve, egli ha cotto il culo ne'ceci rossi, egli ha scopato
fé levare a cavallo e diegli per lo culo molte scorzate. ramusio, cii-i-720
comp. dall'imp. di scorticare e culo (v.). scorticagatti,
gli orli; né ti fanno alzare il culo in alto, sculacciandolo con la palma
da un denom. da culaccio, culo (v.). sculacciata
morte corporale vi sono state date a culo ignudo, a pienpopulo, a torto.
, e da un denom. da culo (v.), con suff.
: « io già l'hò in culo ». pananti, i-47: tutti la
seghe », « ce lasiamo presa nel culo per mille anni ». -per
sole, maturante sotto l'obliquo cir- culo del zodiaco il corso suo, già era
getare foco per la boca e per il culo. manzoni, vi-1-332: se il
dormito vestiti. tra le altre cose il culo vi sta inospitalmente. non si sa
, in modo che tutto quello ispettaculo di culo gli parve o una
da sfasciato2, i [n \ e culo (v.), sul modello dei
viola, ho detto che aveva 'il culo sfasciato a forza di farselo mettere dietro
oh, e'non è sì lordo il culo né sì sfottuto che se tu glie
non si fa se non isfregolare il culo e grattarselo. verucci, 2-43: c'
. moravia, 21-401: oggivuoi mettermelo nel culo per sempre e definitivamente. già,
. ottimo, iii-239: questo cir- culo [lo zodiaco] è detto in latino
schiamazzo: / hai da spremer dal culo un tal singhiozzo / che sia de'nasi
ac slittò £iù con il culo ancora per poco, in un tobòga orribile
come penalità per essersi -soffiare in culo a qualcuno-, istigarlo in modo presegli
medesimo animo, sofassol. fiavo in culo a quel lattanzio gurini per farlo muovere.
= comp. da sopra e culo (v.). sopraccuòco,
so'stufato / lo vojo mette n'culo / a tu'marito. -acer
-genitale, deretano. -viso di sotto: culo (e ha valore spreff. e
baldracca, troia, vieni a darmi il culo un'altra volta, vieni, ti
, vieni, ti voglio spaccare il culo con il mio cazzone. 3
bravi-in-casa-e-intomo-al-boccale , e poi non darebbero nel culo a castruccio. costo, 1-92: tornando
attilato, odorifero, schifo come il culo d'uno orinale, che si rompe tosto
crescenzi volgar., 6-82: quando il culo enfia, si ponga sopra il culo
culo enfia, si ponga sopra il culo la sua polvere [di nasturzio] e
sopra vostra ispesa e sopra vostro peri- culo e di persone e di cose. s
le castella spesse, che sono ricetta- culo di contadini e lavoratori le terre, che
,... che dava spicco al culo bianco, rotondo e muscoloso. landolfi
, accioché renda un poco di spira- culo che non dia fettore. barbaro, 129
vero spiuma el loco del pertuso del culo tanto che solamente para il loco del
seme da genitali e la merda dal culo. bontempi, 1-1-13: lo sputo,
saggio ne la stalla, / ché il culo in terra tosto percoteste. matazone da
non abbi cercata per farti rimenare lo culo. l. f. marsili, 1-i-222
questa schifa sozza fiera; / al culo ha la sonagliera, / che fa sempre
sdentato, e non caminassivo tanto col culo in fuora, son certo che la cosa
e carità fraterna, / lo stazzonare a culo alzato un putto. imbriani, 6-151
6. locuz. avere la stipa al culo: avere gran fretta di scappare.
baccalari i quali avevano la stipa al culo. = lat. stipa, connesso
. dall'imp. di stoppare1 e culo (v.). stoppàglio,
comp. dall'imp. di stracciare1 e culo (v.). stracciacuòre,
extra) e da un deriv. da culo (v.). straculo
extra (v. extra) e da culo (v.). stracuòcere
che fuoco è quello che arde il culo de la lucciola, e se la cicala
proverbio: « chi vole perdere, puoi culo stregnere, fati- gase la natica »
quei dannati di dante che avevano il culo dinanzi e il petto di dietro;
, il quale indugiava a paperar di culo nella via, stritolò una mezza bestemmia fra
scorpiona. me la corico sotto il culo, quella stronzaccia. riguarda te. solo
rettilineo di superstrada è come toccarle il culo davanti a tutti, reagisce subito. la
mbriani, 6-183: « ognuno va in culo per fini suoi. » « or qua
svuotò e vi ritagliò un buco sul culo e due sui lati. tomizza, 3-167
jeans / di velluto / e il culo / dentro / sfasciato / non ti vergogni
padre che 'l ventre suo fosse tabema- culo di iesù cristo benedetto. s. bernardino
). -scherz. bocca a culo di tacchino: leziosamente arrotondata con protrusione
. gerg. deretano, sedere, culo (per lo più in espressioni iperb.
mezzo, e a me tenerlo nel culo e eh'il fanciullo gliel tenessi nel taffanario
. ibidem, 342: lettere al culo (del cavallo marchiato), cavalli da
bocca, con le labbra arricciate, a culo di gallina, semiaperta a causa dei
béjart che faceva un mefistofele vecchio tappo e culo basso invaghito anche troppo di un faust
se io non ti mando a ca'col culo rotto / mi vengan i tarali col
alla barcariola: non me rompé altro el culo o i cogioni. goldoni,
contra tenasmon per umor viscosi quando il culo enfia, si ponga sopra il culo la
il culo enfia, si ponga sopra il culo la sua polvere, e le reni
. sercambi, 1-i-503: sardo sta col culo alzato tenendo i panni in mano per
, n. 33. -battere il culo in terra: v. culo, n
-battere il culo in terra: v. culo, n. 5. -buttare a
ceffo in terra. -dare il culo in terra: fallire, non avere successo
inquit vulgus': egli ha dato il culo in terra. -dare terra:
gusto fatto a loro modo, e vogliono culo e tette e robbe sode. g.
io non ti mando a ca'col culo rotto / mi vengan i taroli col tengone
. cesariano, 1-101: il tor- culo sia proximo a la culina. ventura rosetti
tóqòiaov, preso, pelagli il culo, tra morto, vivo e balordo.
gradino e poi slittò giù con il culo ancora per poco, in un tobòga
la pianeta, e sentiva scoprirsi il culo, in maniera che mentre ella trescava
e triturare pensieri e quello in cui il culo dell'oca continuava a emettere sterco.
a te non favellaria se non col culo, soga iumenta, frogia puctana che tu
tu 'l sai che hai messo in culo a queste tue troiacce e metti ciò che
calze a campanile e colla penna in culo, come egli hanno tre soldi, vogliono
dottissimo ippocrate vien detto / tramontana del culo, ower coreggia. -russare
lo più nella locuz. trombettare col culo, e al figur. indica lo scadere
la decina rispuose a lui trombettando col culo. papini [in lacerba, iii-146]
a sgranare gli occhi o a trombettar col culo pur di nascondere l'intemo silenzio dell'
e 'n su la sella mi trottava il culo. -dondolare ritmicamente per gioco sulle
/ senza gambe camminava, / senza culo, e pur sedeva, / come diamine
seme da'genitali e la merda dal culo. 3. bot. piè d'
una sola cavità o lo culo (un frutto o un ovario, come
non mangiar carne di porco; lavarsi il culo con la mano sinistra; non mangiare
= dalla locuz. andare a fare in culo, con allusione alla sodomia.
dello aneto... alle piage del culo e della virga e alla infiasone delli
. locuz. -andare a dar via il culo: v. culo, n. 5
a dar via il culo: v. culo, n. 5. reno quanta basterebbe
-dare via il culo-, v. culo, n. 5. viacróce,
. 5. locuz. avere un culo che pare un vicinato: enorme,
. lippi, 3-51: ha un culo che pare un vicinato. 6
denudato e legate le mano dereto allo culo e fo posto nante la porta de numanzia
: dimenatasi un buon pezzo si beccò sul culo tante vincastrate, quanti dì ella si
puose a sedere apresso di lei: lo culo li zampogna con quella puzza.
erta la coda, come se il culo ce l'avesse solo lui! gadda conti
= dalla locuz. andare a fare in culo; cfr. anche vaffanculo. affardellaménto
da calcio, la prep. in e culo. calciomercato, sm. l'
una culana. = deriv. da culo. culano, sm. volg.
giù botte. = deriv. da culo. culattina, sf. region.
legata sul divanetto con dildo vibranti nel culo e nella fica. = voce ingl
: solo il gotha viene nominato come il culo, in italia: il gotha del
lo troviamo subito. prima che il suo culo sia finito in qualche paese d'oriente
corvini arricciati che le scendono fino al culo mandolinato. = deriv. da mandolino
sta vuoto? = deriv. da culo, col pref. lat. ex-con valore
quel vigoroso concime che si spallottola dal culo delle vacche, coda fremente alzata, a
una segretaria bionda bona che sbatteva il culo su e giù per la stanza. n
. – buco di, del culo: luogo, ambiente squallido e degradato.
dovrei perdere il controllo in questo buco di culo di bar. bucòmane, sm
rotola e si fa mettere le mani al culo. « siete delle stronze »,
culeschi. = deriv. da culo. culinarésco, agg. (
. scherz. carta usata per nettarsi il culo. imbriani, 14-105: e poi
per 'culitergio'. = comp. da culo e dal tema del lat. terge.
nome d'agente da cullare. na culo, sm. volg. fortunasfacciata (perlopiù
volg. fortunasfacciata (perlopiù nelleespressioni che culo o avere culo). u
(perlopiù nelleespressioni che culo o avere culo). u. simonetta,
: t'ho già detto che non è culo, ma psicologia. g. cappelli
ho avuto solo per una questione di culo. 2. volg. omosessuale maschio
tre altre: « fascisti merdoni, « culo chi legge ». 3.
3. nl buco di, del culo: v. buco. rna culone
bisognava procedere. = comp. da culo e seduto. cult singer /
, di una sutura addominale liscia come un culo che poi si è infettata.
. s. veronesi, 7-127: tutto culo. neanche per sogno. non è ancora
previsto dal quadro karmico, altro che culo. a parte che potrebbe ancora arrivare
comp. dall'imp. di lavare e culo. lavalunòtto, sm. ugello per
tr. volg. metterlo in, nel culo: avere la meglio o, anche
arriverò al bar e ve lo metterò nel culo a tutti. m. carlotto,
vita e la giustizia l'hanno messo nel culo anche a me. so tutto sul
, al libanese, di metterlo in culo ai rossi non dispiaceva affatto.
comp. dall'imp. di nettare e culo. na nèttare, sm.
grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo della madonna. il numero di poussoir presenti
comp. dall'imp. di prestare e culo. prestampa, sf. tipogr
più che ravanabile, la tedeschi. culo molto bene, anche sul davanti.
., e da un denom. da culo (v.), col suff
. ballestra, 2-276: quel faccia di culo di tenente medico te doveva riformare e
sentire il sellino scivolare di sotto il culo, con tutto il telaio che si protende
e. gadda, 6-322: scivolava di culo duro e soleva cader di sponda dal
a. pinketts, 3-25: tastandosi il culo ormai smunto attraverso la stoffa dei pantaloni