pena, / spenti gemiti e strilli in culle e nidi / quando suona l'avemaria
che si colloca nei lettucci o nelle culle dei bimbi appena nati, sotto le coltri
, / spenti gemiti e strilli in culle e nidi / quando suona l'avemaria /
elevavano ampi ed altissimi con accanto le culle; da tutto emanava la serenità della
anni, sono invece tenuti in piccole culle o cestelli di vimini, appesi
, / ca rimedir non posso pur le culle *. = * lat.
, / ca rimedir nom posso pur le culle ». dante, 59-77: ecco
uccidevano i fanciulli delle famiglie nimiche nelle culle e nel seno stesso alle madri.
o si don dolano nelle culle attaccate fra ramo e ramo dove bal
aspetto. carducci, 923: da lor culle di neve i fior si svegliano /
dietro a quelle rozze e mal pulite culle della musica draraa- tica. porro lambertenghi
pigiare al tino o alle bigonce (culle) o in modo alcuno. magazzini,
bardo. carducci, 923: da lor culle di neve i fior si svegliano /
solida schiuma, pezzi di mobili, culle vuote..., tegoli, cenci
pena, / spenti gemiti e strilli in culle e nidi / quando suona l'avemaria
neri, / dormono nere e piccole le culle. d'annunzio, i-694: a
delle scuole e i talami e le culle. 5. come rafforzativo in
si facciano piccoli ghiecoli, ovvero culle, acciò che spartitamente giacciano soli
della persona da riconoscersi, sono le culle, le vesti, i monili o altro
nell'iso- lare i neonati prematuri nelle culle termostatiche al fine di consentirne la sopravvivenza
degli altari, dovranno servire per indoramenti di culle? indorare, tr. [
, ii-469: nato, e passato dalle culle al deserto, cominciò [giovanni]
moretti, i-682: un mareggiare infinito di culle, una tempesta di fasce e di
, overo infanzia, le sue pertinenzie sono culle, fascie e campanelli, mangiare più
albore: un mareggiare infinito di culle, una tempesta di fasce e di veli
banchi delle scuole e i talami e le culle. = formazione dotta, comp
comunità in cui ondeggiano di continuo tremule culle e da cui sorgono sempre nuove nenie,
vendita. levi, 3-36: le culle di isnello non sono vuote, tutt'altro
, iii-4- 112: da lor culle di neve i fior si svegliano / e
nei cieli delle nuvole, / ondose lievi culle. pasolini, 1-254: fà in
291: pargoleggiava taluno entro le culle o pur non era anche uscito a
), 297: fabbrica: lettini, culle,... passeggini.
, suop p nerà attorno alle culle dei pargoli, migrerà di terra in
overo infanzia, le sue pertinenzie sono culle, fascie e campanelli, mangiare più volte
maggiore concittadino che aveva anche cantato le culle? e come non aveva in quella
progne in ogni stanza / preparava le culle a la figlianza. c. i.
che per fin dalle fasce e dalle culle / t'hanno il suo fior dicato,
paradiso da quello delle cento e più culle, in un sorprendente paesaggio ignoto perfino alle
avedimento appreso o seco d'animo dalle culle recato che egli incontro a'colpi d'una
nella chiesa rinnovati i fervori delle sue culle; che a'caduti si decretassero penitenze
, gonnelluc cie accincigliate, culle intagliate, scarpettuccie dipinte e calze solate
, porfirogenita della croce, sortendo per culle le catacombe, per fasce le catene,
altari, dovranno servire per indoramenti di culle, e si vedranno schiantar le gemme dalle
casa, si facciano piccoli ghiecoli, ovvero culle, acciò che spartitamente giacciano soli,
infanti, che dal latte / da le culle acerbamente svelti, / vider ne'primi