deledda, ii-22: essa lo aveva cullato, lo aveva addormentato tante volte con
538: il popolo era stato cullato nell'opinione che le antiche barriere fossero
ai misteriosi giuochi dei loro arabeschi, cullato deliziosamente dai rumori attutiti del bivacco.
». d'annunzio, iv-2-31: cullato da quella voce carezzevole, chiudeva gli
), agg. (anche cullato). ant. coltivato.
senza la culla: addormentarsi senza essere cullato, o, anche, addormentarsi subito
2. dimin. cullatina. cullato (part. pass, di cullare)
d'annunzio, iv-2-31: toto, cullato da quella voce carezzevole, chiudeva gli
estinguono. brancoli, 4-318: antonio, cullato leggermente dal suono lamentoso di queste parole
, ii-338: era rimasto immobile, cullato quasi da quelle voci che non capiva
ai misteriosi giuochi dei loro arabeschi, cullato deliziosamente dai rumori attutiti del bivacco.
roberto, 552: il baroncino lattante, cullato dal moto dolce del legno, dormiva
inquieto poppante / sprofondato nel sonno / cullato dalla ninna-nanna. montale, 2-79:
il fianco. brancati, 4-318: cullato leggermente dal suono lamentoso di queste parole.
nella malìa della notte, s'addormentasse cullato da quell'armonia. l. gualdo,
sotto l'ala della stessa placidità notturna, cullato dalla nenia del torrente. sereni,
a casa, compiacendosi assai nel sentirsi cullato dalla morta onda delle nuove abitudini contratte
egli stesso, che l'abbia almeno cullato nelle sue mani. -produrre industrialmente
misasi, 5: la madre l'aveva cullato per un pezzo fra le braccia.
principe scaduto, il quale dopo essersi cullato alquanto in fantasie di restaurazione, un
barca. quarantotti gambini, 4-94: cullato dallo sciabordìo blando dell'acqua. caproni
stracciate a metà, / al nido cullato dal ramo ospitale / rivola [l'uccello
pistre. pascoli, 851: dormivo cullato dai venti; / né so dove guidi
. dossi, 4-25: e rièccomi cullato dalla canterellante mia mamma in quella cuna