del tri- fauce, / stettermi i crin, le voci mi morir nella fauce.
ciglio temuto e rigoroso, / co'l crin bendato, e con le piante ignude
r-iv-35: a che tien per lo crin (spettacol fiero!) / teschio cosparso
. lemene, ii-297: salutar giordano il crin t'asperga, / e da sozza
avorio e vago / e toro de'bei crin lucidi e tersi. buonarroti il giovane
di pers, 3-165: se del crin straccia il tesoro ondoso / con le perle
, st., 1-43: lo inanellato crin dall'aurea testa / scende in la
frati. marino, 19-158: del crin, che rabbuffato e non tonduto / con
, un bel petto, un bel crin crespo, un igneo / sguardo sien tema
dipinta e d'erba; / lo inanellato crin dall'aura testa / scende in la
di purpurei pepli / avvolte e il crin di quercia, e di più trame /
leggiera / cinta dell'arco immenso i crin lucenti, / subito ver l'eccelsa
. villani, 4-191: ella ha 'l crin di viola / ha la guancia nevosa
vinse in ida. / hai nel tremolo crin gli ori di mida, / e
costei forse noi potrà che il vano / crin tronca a piè de tara e vèr
e lui con le man tumide / a'crin s'appiglia; e'mentre sì taizono
fronte, occhi incavati, intenti; / crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto
istrutture / si liscia il volto, il crin s'orna e inanella; / perché
1-34: l'aurora, umida il crin di vapor molli / rannodato col vel
, 301: sciogli, fillide, il crin, e meco t'ungi / d'
gran cimiero, / spogliando il nobil crin de l'elmo usato, / e 'n
scherzi usato, / fa d'un crin laccio al cor con arte maga. viani
mio guardo vagava or sul confuso / crin delle grazie, or sulle due pozzette,
a te divo, / de l'aureo crin, che fan mirre odoroso, / fregi
/ e di bende e d'olivo il crin velossi: / calibe in tutto fessi
dipinte, / ma lorde, senza crin, spolpate e secche, / cui la
. casti, ii-5-16: toto con crin disordinato e spaso / venne in veste
occhio bieco / da la nuca di crin povera arresta. viaggiatóre,
noi potrà, che il vano / crin tronca a piè de l'ara, e
di minio il volto, / il crin di bende barbare / ferocemente avvolto, /
conosce da lunge, / vibrando i crin, con ardente appetito / e l'unghie
son forte sul piè, / cinta il crin sol di verde illarità, / io
tadema avrebbe ivi imaginata una saffo dal crin di viola, seduta sotto l'erma
l'equoreo / giove e il virente crin de le nereidi: / tu su la
visaggio, / né sotto guance morbide e crin biondi, / pur la più fresca
cortina / febo che lavi il biondo crin nel xanto, / reca salute alla
morti rapido volteggia, / e 'l lungo crin, ch'aleggia, / cinge d'
il sor- monte, / che il crin gl'inonda, e voltolando il mena /
uscir dagli altri algosi, / il crin voluminosi / e ricchi di non solito
volto / il molle volume del lungo suo crin. -estensione, ampiezza di un
gode. cesarotti, 1-xxxii-135: leggero crin, di femminili fronti 7 vana vaghezza
solco in solco, / coi rabuffati crin con gran fatica / la dura terra rompe
/... asperso ha 'l crin di muschio e di zibetto. manzoni,
bionde pastorelle / coi sacelli ai rozzi crin la capperuccia, / ma poste giù le
d'annunzio, 13-i-55: saffo, dal crin di viola, dal sublime sorriso, ha