la giustificazione, ottenne la conferma. egli credeva di trovare un sollievo in questa disgraziata
o nello stomaco, il fante non credeva di morire: credeva di entrare in
il fante non credeva di morire: credeva di entrare in una vita più vasta
uscì pomposa. cuoco, 1-185: credeva che... non fossero veramente russi
contegno. di facile abbordo con tutti, credeva di dovere specialmente a quelli che si
ed amare. nardi, 4-1-370: si credeva... ingegnarsi costoro coll'ampiezza
di cesare veleggia. idem, xi-19: credeva... /...
intimi, sfoggiava abilità mondane di cui credeva avere da lungo tempo dimenticato ogni pratica.
vedasi, non conforme a quanto si credeva o voleva; impacciato come chi riman
accarezzato dalla fortuna, più se ne credeva indegno. 4. curato (
ne l'accoglienze oneste e liete / credeva e riposar la stanca mente. idem
viani, 19-647: gente che credeva agli scongiuri, all'in- chetto
di significarle (giacch'ella pur legittime le credeva), la più dicevole a lei
tutte le cospirazioni. nievo, 85: credeva che i minori debbano per necessità naturale
con proprietà stimolanti (una volta si credeva efficace contro i calcoli della vescica)
erudizione a denotare quell'alchimista che si credeva d'aver acquistato il segreto della grande
inseguiva il gallo, il coniglio, credeva di inseguire un alberello che oscillava,
suoi genitori adottivi (ma lei li credeva davvero babbo e mamma) non riuscivano
da dexóc * aquila '(si credeva infatti che l'aquila portasse questa pietra
. d'annunzio, iv-2-694: ora egli credeva di salire per un'erta con la
: piovve tanto ieri che oramai io credeva non dovesse smettere più e mi era
una faccia umana. manzini, 7-52: credeva di poter disporre d'un'intelligenza affrancata
senza fine. castiglione, 98: io credeva niuna pena alla mia potersi agguagliare.
le insorgenze troppo trascurate: ma egli credeva ed avea fatto credere al governo non
in lui. bocchelli, 10-64: non credeva che denari venuti di fuori potessero allignare
ch'ogni cor più casto / arder credeva ad un girar di ciglia, /
gli alti gorghi. parini, xiii-17: credeva altro d'immani / mostri oleosi preda
ignote preziose cave; /... credeva altro d'immani / mostri oleosi preda
affatto a tutti i punti ammirativi cui si credeva obbligato dalla situazione. 3
. bisticci, 303: dove si credeva che la città posassi, e eglino
incerto raggio / del sol vederla io mi credeva ancora. idem, 23-5: ancor
. idem, xi-39: lui poveretto, credeva che jole volesse parlare d'amore e
il bisogno. manzoni, 902: credeva d'essersi, con la sua tranquilla
. idem, 351: se io non credeva a tutte le promesse che voi,
= deriv. da ape (perché si credeva che l'apiatura fosse dovuta al trasporto
aspetto delle sue mani, in quanto egli credeva che le unghie dovessero avere quell'appannaggio
tu mi narri / quel ch'io credeva a punto. or non m'apposi?
. cicognani, 1-103: la madre credeva che quello fosse l'effetto ordinario dell'insegnamento
pensiero, dellal'anello favoloso che da bambina credeva si trovasse dove mente: sforzare la
, ch'ogni cor più casto / arder credeva ad un girar di ciglia, /
. d'annunzio, iv-1-259: egli credeva con questa specie di fatalismo cinico mettere un
<; 'milza ', perché si credeva servisse alla sua cura. aspo
e del desiderio furono così crudeli ch'egli credeva morirne. idem, iv-1-796: gli
quella di rivedere le bucce a chi credeva di farla franca. = deriv
. alfieri, i-17: io mi credeva... ch'io dovea essere molto
di virginia pigliò tosto le risoluzioni che credeva del caso, asseverando nel miglior modo
sul petto asseverando con gravissima serietà ch'io credeva di errare ne'pareri miei, eccetto
a un bisogno. nievo, 85: credeva che i minori debbano per necessità naturale
la buona vecchia... non credeva nei preti. -e se loro non vi
ma il padrone vedendolo sempre ritto si credeva che pigliasse quell'assuefazione. carducci,
averlo [nella sua brigata], e credeva egli... che ciò avvenisse
di cesare, 303: e per destino credeva [cesare] che sua morte fusse
petto, che moriva di fame e credeva d'attaccarsi alla vita buttandole le braccia
fiere. verga, i-98: si credeva che la baronessa fosse morta in peccato
e punito. cuoco, 1-92: credeva [il popolo] un sacrilegio attentare
ma, veggendo che quello ch'egli credeva poter mostrare non era così, non s'
menti del popolo, si credeva che un giorno o l'altro
di giove. boccalini, i-22: credeva che i signori veneziani immediatamente doveano riconoscere
medesima ove vive (secondo quanto si credeva nell'antichità delle popolazioni stanziate in un
in casa sua, faceva quello che credeva bene di fare. moravia, viii-83:
oh lasso a me, ch'i'mi credeva avale / che morte ti tenesse in
uomo, sì come colui che pienamente credeva esser vero ciò che ser ciappelletto avea
il fatto] con la storia, e credeva tal maraviglia non esser del tutto incredibile
suo consiglio; e dove esso si credeva di far morire il cavalier suo, esso
stolte? fagiuoli, 3-1-71: mi credeva che ognor foste per via, / e
si pensava essere tra goffi e balordi, credeva che quelli passassero questo suo ad rem
, si chiamava in casa i gesuiti, credeva alle balorde profezie, ai pretesi miracoli
fracchia, 537: credeva di cogliere sul viso di lui,
medioevo) per mezzo del quale si credeva di poter scoprire l'assassino esponendo la
grandezza qualche parte di barbaro; non credeva, per esempio, di onorare la
337): tastate le botti che si credeva che piene d'olio fossero, trovò
): di facile abbordo con tutti, credeva di dovere specialmente a quelli che si
così inaspettata e così fiera, che io credeva di dover finire per essere inchiodato in
vestire all'italiana un greco che non credeva a nulla e si rideva di ogni
egli non meritava, o altri credeva che non meritasse. ariosto, 300:
ne dipartono. panzini, ii-548: credeva nei vari personaggi che avevano beneficato l'
mi chiedeva il benservito, chi non credeva che venissi da torino. 2.
. carducci, i-845: mentre napoleone iii credeva di darla a bere all'italia,
, il quale perché era ricco si credeva di saper tutto lui, e di
il suo berretto. foscolo, v-178: credeva nell'ispirazione profetica, anzi presumeva di
e gli ha affidati a uno che credeva il fior de'galantuomini; -palla o
biliosi. d'annunzio, v-1-694: credeva che la formicolante genìa « di partigianelli
corrente. jahier, 69: credeva fermamente nel passaggio senz'esame,
birbe matricolate. pirandello, 5-331: credeva senza dubbio d'aver da fare con una
talora, a sogguardarla mentr'essa mi credeva addormentato, io potevo sorprenderla nell'atto
dell'oscurità -ma aveva due figli ch'ei credeva degni di luce - ed essi volgevano
che la maggioranza sua ammirava perché lo credeva un farabutto. idem, iii-4-241:
si studiava di farlo nei momenti in cui credeva ch'io non l'osservassi. un
più vasto. talché napoleone, che credeva distruggere il commercio britannico col blocco coptinentale
iii). fogazzaro, 5-323: credeva poi che corrispondendo con torino io avessi
il monachetto. pratolini, 2-364: credeva di non avere più freddo perché teneva
, saltimbanco. dossi, 90: credeva il far versi cosa arcidifficile, un
che noi chiamiamo a botte, non credeva lorenzo che per la distanzia si potesse
chi, che dimandò a michelagnolo qual credeva che fusse maggiore, o la statua
ritrovasi in braccio de la donna che non credeva più rivedere, può stimare l'allegrezza
meraviglia vide questa nazione, che ella credeva una compagnia di cantanti, questo che
colle budella in un catino: mi credeva già morta, mi credeva già essere
catino: mi credeva già morta, mi credeva già essere stata sbudellata dal toro.
rispondeva che niuna [religione] ne credeva né santa né buona fuor che la
e gli ha affidati a uno che credeva il fior de'galantuomini; e scoprendolo poi
, 2-65: illustrò tutto quello che credeva avessero di buono le aringhe per le
recarvi il giubbone, perché io mi credeva che voi non levassi così a buona
, faccio gonfiare '(perché si credeva che, ingerito insieme con l'erba
svevo, 5-294: un burocrate che credeva che a questo mondo sia facile di
a cacciarsi l'arringa a memoria e credeva di poterla recitare proprio bene, tutta
libro io coella alla logica non ci credeva. d'annunzio, iv-2-157: mincio
. d'annunzio, iv-1-259: egli credeva con questa specie di fatalismo cinico mettere
odiatissimi, ogni disorbitante favola se ne credeva » -fare la camera: prepararla,
, 256: lasso! ch'io mi credeva / che altra età e le diverse
preso il voler morire, di che tosto credeva venire a capo. ariosto, 18-17
inseguiva il gallo, il coniglio, credeva di minavano sulle punte delle balze.
più di quello che mi aspettava: credeva in te moltissimo capriccio e poco sentimento
da'suoi concittadini di quello che credeva meritare, se ne morì finalmente
e percioché, sendo già notte, non credeva d'essere a tempo alla cena per
innocente. comisso, 7-114: si credeva che il regime della dittatura fosse il
* sopore, sonno '(perché si credeva anticamente che dalla carotide dipendesse il sonno
. più non ne so, e credeva di saper tutto. 4. locuz
dunque ci siamo intesi » forse il dottore credeva che io non lo sentissi « a
comisso, 7-85: nell'emozione ella credeva che da quella borsa uscissero molte carte
ordinato a comune. nievo, 50: credeva la castellana disawezzarmi così dalla sua pisana
subito mutata, quelle parole ch'egli credeva oneste, caste, ma che in
pascoli, 551: io non credeva, fuori che in sogno, /
che ne impedivano l'adempimento, si credeva in debito di rimetterle la data parola
ha mangiato tutto quello che il famiglio si credeva che ci fosse. 2
onestamente. nievo, 674: non credeva per verità di esser tanto povero; e
fu fatta fare una tromba da chi forse credeva, ma vanamente, di poterne cavar
non fu cagione movente, sì come credeva chi gavillava, ma fu cagione instrumentale
far sangue. tommaseo, i-439: la credeva le celassero il vero, e ch'
. ant. pietra, calcoletto che si credeva contenuto nel ventre delle rondini (a
standar menti in cui si credeva che fosse diviso il cercante (una
accordo, dicendo che, com'io credeva, così era, e che il comune
terra, le grandi cavità che si credeva vi fossero contenute. dante, conv
foscolo, vii-210: [il cesarotti] credeva in buona coscienza di avere anima differente
subito mutata, quelle parole ch'egli credeva oneste, caste, ma che in bocca
. piccola pietra preziosa (che si credeva cadesse a terra con il fulmine)
su quel deschetto, in modo che ognuno credeva che fussi uno spirito. d.
dalla cappella,... il bifolco credeva di aver la febbre o di essere
commuoversi per quel miracolo al quale non credeva. -più che, seguito da
commuoversi per quel miracolo al quale non credeva. pavese, 7-20: cosa serviva
sorta di rettile anfibio che si credeva procedesse senza torcersi e sollevasse fumo
più cattivo gusto... lei credeva di portare addosso chi sa che cosa.
(con riferimento al demonio, che si credeva chiu desse le borse per
da lui col proposito di domandargli se credeva dovessi continuare la psicoanalisi. ma quando
cibarsi di cavoli dell'orticello suo, e credeva avere lautamente pranzato, se a quelli
cica. panciaiichi, 36: non credeva che ci fusse altro mondo che pisa
, di francia e di germania non ne credeva cica. magalotti, 7-132: a
cicalamenti, senza punto avvedersi che ognuno credeva il contrario di quanto dicea, la
ch'ogni cor più casto / arder credeva ad un girar di ciglia, / oh
fatta fare una tromba da chi forse credeva, ma vanamente, di poterne cavar
primieramente tastate le botti, che si credeva che piene d'olio fossero, trovò
la fraude, il prelato che non credeva che si ritrovasse, fu preso subito,
robba e di figliuoli, e non credeva che il cielo né la terra lo potessi
dunque non fu cagione movente, sì come credeva chi gavillava, ma fu cagione instrumentale
da bristol per nuova york, si credeva generalmente che quel capitano fosse la vittima
, nome dato all'ossigeno quando si credeva che la combustione non potesse succedere che
. palazzeschi, 3-128: se si credeva che la moglie non sapesse quello che sapevano
trono? lambruschini, 1-49: l'educatore credeva una volta di dover insinuare nell'
palazzeschi, 3-128: se si credeva che la moglie non sapesse quello che sape
il tono giusto. pirandello, 7-256: credeva... che... ella
sapere scompagnavasi dalla carità, conciossiaché fermamente credeva, che solo con una tal concordia
404: io certo stimava altramente, e credeva che il signor simplicio dissimulasse questa esposizione
della femina, la quale nascosamente si credeva tenere; e forte di ciò condogliendosi
egli era ormai un uomo che non credeva più nella giustizia, e che conosceva i
di consegnarmi la scienza di cui si credeva possessore, per quanto fossi convinto di
degli uomini, in mezzo ai quali lei credeva di trascorrere intatta come una grossa farfalla
che ne impedivano l'adempimento, si credeva in debito di rimetterle la data parola?
, / ha avuto il conto suo; credeva il tristo / in questo mondo di
goldoni, iii-73: colui che io credeva un signore di conto, era un birre
e poi ricadeva contorcendosi, il bifolco credeva di aver la febbre.
: secondo il mio poco giudizio, credeva che il persuadere, almeno a se stesso
di contraddizione. nievo, 50: credeva la castellana disavvezzarmi così dalla sua pisana
l'altrui gratis? pavese, 1-16: credeva che io lo avessi aiutato quella notte
, convinca essere abbaglio quel che si credeva mistero. segneri, ii-348: io
'et apertis suffragiis ', perché credeva che quelli che copertamente glie l'arebbono
cipolla, il quale perché era ricco si credeva di saper tutto lui, e di
per quella sua sorte crudele; ma credeva... che...
... così detto perché si credeva che i coribanti mai non dormissero, o
gli occhi aperti, o finalmente perché si credeva che coloro i quali erano affetti di
. pirandello, 7-170: egli forse credeva sul serio di dare a intendere d'
, del numero. oramai egli la credeva 'assistita '. negri, 2-1005:
redi, 16-v-43: quando io mi credeva che mi rimandaste la mia canzone accompagnata
vicino, e doppo lunga servitù, quando credeva giungere alla bramata corrispondenza, ella gli
per compiere riti magici (come si credeva usassero fare le streghe).
torti. d'annunzio, v-1-694: credeva che la formicolante genìa di « partigia-
, vii-210: il cesarotti... credeva in buona coscienza di avere anima differente
lor cose; e così facendo, si credeva ciascuno a se medesimo salute acquistare.
equatore. orioni, x-21- 139: credeva egli nel dio adorato da tutti i popoli
nostra. petrarca, 329-6: ch'i'credeva (ai credenze vane e 'nfirme!
si confidava ad alcuno, o perché si credeva alla fede e onoratezza altrui. [
, iv-1-259: ma, mentre egli credeva con questa specie di fatalismo cinico mettere
raggio / del sol vederla io mi credeva ancora. tommaseo, i-320: i'ero
: l'italia doveva dissolversi perché non credeva, perché non aveva operato la riforma
è passato, che io te 'l credeva dire; ma io lasciava per paura
, st., 1-20: né si credeva ancor la vita a'venti. ariosto
accordo, dicendo che, com'io credeva, così era. machiavelli, 11-
per questo abbandono. pirandello, 7-81: credeva fermamente che non si sarebbe rialzata mai
rialzata mai più da quel seggiolone; credeva che da un momento all'altro sarebbe
, 387: ben che io mi credeva, o filone che ancora il fine perché
piangere per quella sua sorte crudele; ma credeva... che...
. c. bartoli, 1-340: credeva aristotile che il numero del x fusse
si sarebbe ribellata, non sarebbe andata. credeva lui che la cuccagna gli sarebbe continuata
. m. cecchi, 1-1-128: si credeva, il cucciolo, / di scavezzarmi
cu, cu, cu. io credeva dunque il cùcùlo mi avesse annunziato che l'
. più non ne so, e credeva di saper tutto. segneri, ii-27:
molte fatiche, spese ed osservazioni si credeva averla trovata. pindemonte, 22-471:
256: lasso! ch'io mi credeva / che altra età e le diverse cure
, e la sopraintendenza delle ore, credeva fermamente che la via da lui battuta
maria e prolungava il pericolo. la credeva le celassero il vero, e ch'egli
la peccatrice, che sì: e credeva, che fosse il paradiso,..
or mi risento; / ch'i'credeva (ai credenze vane e 'nfirme!)
a testa ignuda, / e si credeva senza dubitanza / finita con quel colpo
a furia. davila, 651: credeva che il re filippo non fosse mai per
gesti, che, mentre napoleone iii credeva di darla a bere all'italia, l'
ch'io gli dissi che se mi credeva, ch'io lo giunterei. -darle
, in che cosa consistesse il peccato. credeva, così, di aver debellato per
ho. nievo, 1-302: si credeva in debito di narrare da mane a sera
con me aperto un debito molto maggiore, credeva che io me ne sarei addossato il
. d. bartoli, 1-2-108: egli credeva... esservi inferno, dove
prima d'am- malarmi, sentiva o credeva di sentire dei cenni di decadimento.
con quante riprese violente, quando si credeva declinante. bocchelli, 6-581: e
quella zitellona di artemide a cui non credeva più nessuno. = voce dotta
altra dedicazione. tasso, v-69: io credeva che la dedicazione mi dovesse almeno dare
piacque di scrivermi. io non mi credeva degno d'una dedicatoria e molto meno d'
me aperto un debito molto maggiore, credeva che io me ne sarei ad
. bilenchi, 197: la mamma credeva che in quella deformazione del suo nome
3-1-57: io certo stimava altramente, e credeva che il sig. simplicio dissimulasse questa
s'era occupato dei miei bilanci e credeva proprio di essere stato delegato a sorvegliare
corteggiatori. bocchelli, 1-i-222: lei credeva ch'egli fosse scontento delle sue delicature
a quinari doppi. con tali delicature credeva forse d'arrivare a correggere ciò che
durarono molto più intensi ch'io non credeva, e poco meno che il giorno innanzi
che accompagnano le ragazze. a volte credeva di recitare sul teatro, faceva la
per me quell'amore ch'io mi credeva, di che ha da fremere e
farnetico chi avea insegnato, o credeva, esservi o potervi essere abitatori sopra la
nobile. foscolo, xv-291: io vi credeva nella beata tranquillità del terraglio, e
parola, le reputazioni parlamentari che egli credeva più salde e pure. svevo,
teut, demone de gli egizi, come credeva socrate nel 'fedro'. cuoco, 2-i-132
aspetto torbido, demoniaco, ed elia credeva di sentir voci lontane, urla di
diabolici. verga, i-98: si credeva che la baronessa fosse morta in peccato
bocchelli, 1-iii-728: il soggetto credeva in dio e nel diavolo,
santa chiesa. guicciardini, iii-302: si credeva che, considerando la grandezza di cesare
brume. colletta, iv-126: altri credeva sollevata l'autorità del re, altri appieno
pontefice sosteneva gli antichi suoi diritti che credeva di derivare dalle investiture e pensava a'
quel deschetto, in modo che ogn'uno credeva che fusse uno spirito. d.
patisse, e vedesse come costei si credeva di fargli regalo grande. verga, ii-49
credere, e da molti non si credeva, al re, nullameno non si osava
religiosa. sarpi, ii-50: ognun credeva che dovesse esser eletto nuovo papa inanzi
di populo a quella devozione, ognuno si credeva che questa causa dovesse mover li cardinali
: di facile abbordo con tutti, credeva di dovere special- mente a quelli che
raffrenare questo diavolo scatenato, che io credeva che fosse un santo. piero da
una mezza rissa. pirandello, 5-212: credeva piuttosto che il diavolo si fosse divertito
correre, e sul secondo, si credeva, il cucciolo, / di scavezzarmi:
pallavicino, 269: da tutti si credeva [sua maestà] una di quelle
ii bargagli, già sono due secoli, credeva non si potesse più usare il termine
tale fuoco ed impeto che non si credeva capace di amare così mai più.
per guardare il monastero, ma non si credeva per ciò egualmente obbligato ad essere il
e dormire a lo letto; / non credeva potere aver nullo defetto. fra giordano
che ella era più ricca di quanto credeva, istigarla a far valere la propria
vecchio disturbo di cuore, ch'egli credeva di aver superato colla regola, colla
pontefice sosteneva gli antichi suoi diritti che credeva di derivare dalle investiture, e pensava
734: il grande edifizio che egli credeva d'aver costruito su basi incrollabili non era
fiorista, possessore d'un fiore ch'egli credeva unico. avendo egli saputo che un
fastidioso eccesso. sassetti, 155: credeva che egli avesse a piovere, ma
, or mi risento; / ch'i'credeva (ai credenze vane e 'nfirme!
quali, per le dependenze vecchie, credeva che avessino inclinazione alla sua grandezza.
. pallavicino, 6-2-55: non si credeva che il re cristianissimo in tali strettezze
governo e sui discorsi dei preti se poi credeva a queste superstizioni come i vecchi di
11 petto, le quali da principio credeva che, arrotandosi insieme, facessero quel
errore. leti, 2-14: credeva che non vi fosse differenza tra l'
. disamoratàccio. magalotti, 20-129: credeva che il persuadere, almeno a se
o quella città. nievo, 50: credeva la castellana disawezzarmi così dalla sua pisana
, a difendersi dal protestantesimo, non credeva necessari che i nuovi pretoriani desciplinati da
aveva promesso, e la sua venuta credeva che dovesse a bastanza con voi discolparmi
pure vero, veruno più di lui credeva alle proprie menzogne; di parola osservata
complìto, domandò all'imperatore quale egli credeva che fosse il discorso ch'egli aveva con
, che non pensa più quel che credeva o pensava precedente- mente; che ha
. non credere più quel che si credeva precedentemente; non ritenere più vero;
5-393: come tanti altri uomini d'affari credeva che le cose si possono discutere a
raggiungere l'inafferrabile felicità, e non credeva nel progresso e non credeva nella scienza
e non credeva nel progresso e non credeva nella scienza. ungaretti, iv-49:
nemmeno lucia. verga, 2-293: credeva che cesare non fosse tanto bisognoso quanto
duca della femina, la quale nascostamente si credeva tenere. giusto de'conti, ii-46
lo mandava, per quella via che egli credeva fuggire. g. villani,
se ne fece beffe e disse: io credeva, che fosse un uomo da bene
foscolo, xv- 213: io credeva di starmene un'oretta, e la lettura
quando anceschi, con un sorriso che credeva di compiacenza ma ch'era piuttosto piccato
anche il mio assenso e che non credeva ch'io avessi la imprudente audacia di
sotterrati da mosè sul monte gherizim. si credeva dai samaritani che un tal disotterramento sarebbe
: era distaccatissimo dalla roba, e credeva che ognuno in ciò fosse simile a sé
assai maggiore nella mente umana quando si credeva di poche miglia, né si sapeva
. c. bini, 51: io credeva di avere radicalmente distrutti i dubbi,
sollevamenti. tasso, i-240: io credeva di trovar quiete in modana, e v'
governi parlamentari. comisso, 7-114: si credeva che il regime della dittatura fosse il
per divagarsi da un'idea che ormai credeva un sogno. carducci, ii-5-199: questi
allora io la invitai ad accompagnarmi dove credeva dovessimo andare. 3. allontanare
ci son di belli avvisi, / e credeva spiegarli in questo foglio / allor che
esser da lei riconosciuto a niun partito credeva. 5. fatto a grandi
che la sapa, e non solo credeva, ma approvava alle due parole tutto quello
passate le cose manco male che non si credeva, a'pagamenti de'ritorni saranno le
st., 1-20: né si credeva ancor la vita a'venti; / né
. trovatolo in dolo, che noi credeva, gastigarlo con esilio, senza imbrattarsi le
da siena, 51: io mi credeva cominciare domenica, e allora pensavo di
amore... ». e credeva, sinceramente, di credere. frattanto,
berni, 2-5 (i-36): si credeva senza dubitanza / finita con quel colpo
scoppiavano questi tumulti per le tasse, credeva sempre che fossero sul punto di venirgli
ariosto, 40-7: vide quel che non credeva in prima, / che le
egli si aspettava tutt'altro, egli credeva di trovare affettuose parole di donna amante,
eccitata dai dolori continui, ella adesso credeva ai funesti presentimenti, temeva e sospettava
. de sanctis, ii-15-131: 10 credeva che, dopo il suo discorso, la
? era un semplice. era imo che credeva che ciò che ci divide, è
, 734: il grande edifizio che egli credeva d'aver costruito su basi incrollabili non
nazioni. mazzini, ii-620: pisacane credeva com'io credo nel dovere e nella
tra il maggior bene dell'umanità in cui credeva il saverio e l'efficienza della polizia
vi distingue, quel meraviglioso lucrezio latino credeva che addirittura tutto il mondo civile nascesse
. un enciclopedista dell'ellenismo, che non credeva più agli dei della patria né poteva
e vedendo che quella femmina dubitava e credeva ch'egli facesse beffe di lei,
la più gran fiducia, allora si credeva superiore a tutt'i sospetti ed era
e difettose quelle parti che in sé credeva perfette. alvaro, 5-124: poiché
notaio. firenzuola, 111: io mi credeva che fusse un qualche male enfiato;
una rilucente schiettezza! lanzi, iv-92: credeva in oltre che il coreggio riscaldasse o
a eremitani », i quali, come credeva, erano più macchiati di eresia che
errato suo pensiere, / s'egli credeva la città dell'effe / acquistar per così
senza freno improvviso in lui che si credeva padrone di sé? landolfi, 8-78
734: il grande edilìzio che egli credeva d'aver costruito su basi incrollabili non era
esausti [i fiorentini] che non si credeva potessino tollerare lunghi travagli. boterò,
. de sanctis, ii-15-131: 10 credeva che, dopo il suo discorso, la
voleva che lo accompagnasse in chiesa dove credeva di cantare e non faceva che un'esclamazione
: la catastrofe, ch'io anche credeva dover essere di pochissima azione, e
mondo, di una specie che si credeva scomparsa da secoli. moravia, iii-130
: perché quella cieca gentilità non gli credeva, come non poteva credergli, autori
la sepoltura della sua fama, la quale credeva dover esser immortale, per tale composizione
de sanctis, ii-15-164: questa egli credeva essere la peggiore politica, ed alludeva
, avevano spento brutalmente e (si credeva allora) per sempre tanto tesoro di fiamma
marchese. tarchetti, iv-50: una seduzione credeva egli ^ esistere in lui, quella
sparso. tasso, 8-6-826: serbar credeva / da'diluvi sicure e da gli
. de roberto, 132: come credeva alla iettatura, era incrollabile nell'opinione
). redi, 16-vi-236: egli credeva... inutili i medicamenti da
ma spontaneamente chiamato dal governo, mi credeva in diritto di chiedere l'indennizzazione dei
sul nostro terrazzo, la vicina non credeva decoroso presentarsi a reclamarlo. -collocato
vecchia menzogna. oriani, x-16-127: credeva di odiare i ricchi, e invece non
. bini, 51: io credeva di avere radicalmente distrutti i dubbi,
confusi di nazioni disparate e il giovane credeva che a quella ignoranza corrispondesse candore di
la tristezza di tutto ciò da cui credeva di essersi estraniato per viltà, e che
era il segno dominante di un'epoca che credeva ancora all'eternità del mondo, che
d'aquila, perché una volta si credeva che provenisse dal nido delle aquile).
o viola scuro (un tempo si credeva che servisse a curare le malattie degli
cppfjv 4 animo ', perché si credeva che rendesse lieto l'animo di chi
: i soldati erano tutti uguali, ognuno credeva di compiere un atto diverso dagli altri
'ndugio del vostro scrivere; e bene credeva che, come si indugiava, così
stati. rovani, ii-381: si credeva inoltre che un prode soldato della repubblica
tale denominazione deriva dal fatto che si credeva che il succo di tale pianta guarisse
con quante riprese violente, quando si credeva declinante! quanto è durata,..
maria e prolungava il pericolo. la credeva le celassero il vero, e ch'egli
radegonda sua, lei, che la credeva, sempre, felice in famiglia,
il cuor ferito e manomesso, / credeva il mio fantoccio con un sguardo /
. firenzuola, 757: io mi credeva averla fatta netta di quella vesta;
balbettare. negri, 2-235: non credeva con questo di abbandonare il figliuolo (
. d'annunzio, v-3-97: credeva quel semplice del farinaiuolo che l'officio
l'ultimo doppiere. dossi, 77: credeva amore perfetto un fascio di desideri ardentissimi
firenzuola, in: io mi credeva che fusse un qualche male enfiato
di meravigliosi poteri magici, che si credeva esercitasse un'influenza benefica (anche malefica
che tormentato da una febbricciuola ch'io credeva d'avere lasciata a milano.
'30, non era, come si credeva, lo scioglimento felice del dramma,
robba e di figliuoli, e non credeva che il cielo né la terra lo potessi
di quella sua femminesca vanagloria e si credeva la dama d'un torneo.
in cui, nelle leggende medievali, si credeva che le pene dei dannati sarebbero state
, vero o no, si credeva lo stringessero a'radicali, perché la borghesia
più ferventi e caldi amici che io non credeva. tasso, 13-i-672: e di
zelo religioso. fogazzaro, 5-172: credeva fervidamente nella vita futura ma in fatto
ix-94: quel povero mussolini... credeva appunto di fare una guerretta di un
pascoli, 147: con altri pochi non credeva festevolezza nemica d'ingegno né al buon
, 9-i- 230: io non credeva, eccellenza, che vostra signoria mi
sul nostro terrazzo, la vicina non credeva decoroso presentarsi a reclamarlo e neppure incaricava
di giocatori. marino, i-307: credeva di spacciare la vendita de'libri alla
sentirsi in cattura. vittorini, 2-34: credeva, tanto quel cavallo era alto e
quel cavallo era alto e fiero, allora credeva di essere un re.
ostilità di irene verso di lui; e credeva anche di saperne il motivo. una
11 poco frutto sin qui prodotto) credeva mostrargli altro maggior lavoro. moravia,
per fine il piacere, come peraventura credeva eratostene, ripreso da strabone che difende
lo sguardo filtrato fra le ciglia, credeva di scorgere in quelle ombre...
di una giudea, cui il mondo credeva esperta d'incantesimi, ed era veramente
alla storia. dossi, 77: alberto credeva amore perfetto un fascio di desideri ardentissimi
salmo, 37-37: quei ch'io non credeva esser finocchi, / ma veri amici
valigia di cuoio finto, che egli credeva vero, conteneva la sua casacca turchina
14-113: mio padre, vecchio, credeva ancora che i fiorai
, possessore d'un fiore ch'egli credeva unico. 3. chi vende
! -bene! -bene un fischio! credeva di morire. / -la non s'inquieti
chiromanzìa, a cento altre baiacce: credeva molto alle streghe, ma sopratutto agli
pavese, 1-88: se il vecchio credeva di prendermi fisso per lavorante, si
a esprimere una cosa non, come si credeva prima, in quanto irreale o in
il fior della flomide », si credeva avesse scritto il mazzini, celebrando la
* flussione ', malattia che si credeva generata dal flusso o sia dal concorso
prega. cantoni, 323: io credeva di stare male da celibe, ma se
divozione lo stato di perugia: però si credeva che fomentasse braccio baglione e pirro,
di una giudea, cui il mondo credeva esperta d'incantesimi, ed era veramente d'
89: nei fondacci della sua coscienza non credeva né alla madonna, né a san
al figur. caro, 11-134: credeva che l'avesse trovato nella bibbia,
delirava la poverina... a volte credeva di recitare sul teatro, faceva la
fornimento della sua paniera, ch'ella credeva d'aver perso. 2.
lui, di tanto in tanto, ella credeva di leggere una specie di condiscendenza forzata
impeto della passione era meno frenabile, egli credeva di vedere in questa circostanza una difficoltà
ubriaco. baruffaldi, io: si credeva quel nume frenetico / di regnar da
. se il « sor ingegnere » credeva d'aver assicurato, col nostro sangue
, 7-66: quelle carni che si credeva stessero a frollare nel fiume.
sentirmi smaccare tutti quei fruttarelli ch'io mi credeva aver raccolti dalla cultura di quel mio
fumo della terra ', perché si credeva che provocasse lacrimazione come il fumo o
tanto che in breve già dappertutto si credeva che non si avesse a concluder cosa buona
gabellieri. settembrini, 1-37: non credeva virtù in altri, ne beffava il
carducci, ii-10-56: veramente io non credeva che due parole assai innocenti di una
: confuso. lanzi, iv-92: credeva, in oltre, che il coreggio riscaldasse
santi, come colui che poco gli credeva, fece dipingere a qualche ribaldo dipintore
ii-129: lieto del verme del risultato credeva il nemico preso e per dileggiarlo mandagli
donne. quarantotti gambini, 4-228: credeva di poter fare il gallo a roma
., 8-2 (239): si credeva che la moglie quelle parole dicesse perché
de'vodesi e degli albigesi, e credeva che nessuna potenza umana avesse il diritto
nuova arte. savinio, 10-191: si credeva destinato alla polemica gazzettiera, a scrivere
in gentile compagnia. lei certo lo credeva soddisfatto e sereno.
1-302: il menicone... si credeva in debito di narrare da mane a
. pascoli, 551: io non credeva, fuori che in sogno, / fossero
passavano, il parlamento, che si credeva con la venuta di lorena d'aver guadagnato
, st., 1-20: né si credeva ancor la vita a'venti; /
gioia, come ubbidendo al fato che credeva suo proprio. 9. prov.
, ch'ogni cor più casto / arder credeva ad un girar di ciglia, /
ma ormai nessuna -eran donne - credeva più che quello fosse uno zio.
trammo dal giudice colla speranza: si credeva che finito l'interrogatorio ci avrebbero rimandato
davanti a cristo giudice, in cui credeva? -con riferimento al sacerdote confessore.
se oltre alle ragioni giurava che così credeva esser utile alla republica, questo si
ferro rovente: procedimento con cui si credeva di poter indurre la divinità a manifestare
): le disse... che credeva ch'ella il devesse avere per poco
uno degli sparti degli antichi, e si credeva che a questa appartenesse il giunco marino
». siri, i-310: si credeva dunque, non più discrepando le parti,
di ridare la memoria e che si credeva cadesse nelle notti senza luna.
dolcezze del mondo, e più si credeva godere e essere sicura. chiabrera,
gonfiava perché era vanitoso oltremodo e si credeva non so quanto. -esagerare la natura
gonnelle. svevo, 6-350: nemmeno credeva di mancare ai suoi doveri matrimoniali correndo
. la spagna, 20-29: non credeva si trovasse / de gramanzia al mondo più
degli arienti, 181: oimè! io credeva che altri facesse il meschiato sopra le
, 2-395: san lorenzo sulla graticola credeva di far il suo dovere; però,
grave. aretino, iv-1-241: mi credeva... che voi foste diventato
grazia di dio, in cui non credeva. -andare o andarsene con la
sì grossa pasta che il tutto si credeva che gli veniva detto da chi si fosse
. algarotti, 3-429: io mi credeva che la pittura grottesca... prendesse
del vento. redi, 16-iv-81: credeva che fosse vero che, quando alcune
un ruffiano / una puttana astuta. -non credeva / ch'i'fusse ruffiano..
. c. dati, 3-7: si credeva da tutti essere in agonìa, talmenteché
., 66 (85): non credeva per ninna cosa che 'l gran cane
padre di lui, il quale morto credeva che fosse, essere ancor vivo,
venti miglia dai quartieri dei nemici, si credeva fuori di ogni pericolo, e stava
ix-94: quel povere mussolini... credeva... di fare una guerretta
difetto delle cure pastorali, nelle quali si credeva incorso. 2. dir.
figur. goldoni, ix-167: non credeva, dicea, nel cor di oronta
imbarca! siri, 1-i-482: non credeva che 'l re di spagna...
vecchia, e colei, che si credeva inghiottir la imbeccata, e sedendogli in mezzo
arrivò ad ideare ciò che l'inquisitore credeva aver ridotto a fatto così felicemente.
materia. d'annunzio, iv-1-92: ella credeva divenire, per la trasfusione d'una
, 59-212: pisacane... credeva che dalle vittorie popolari del '48-49 in poi
via impedita per la qual sola si credeva potere al suo disio pervenire, volle
-medie. ant. dell'aria che si credeva contenuta nelle cavità interne dell'orecchio umano
. pallavicino, i-5: se veramente credeva, qual maggior impietà, che scriver un
abbastanza. carducci, iii-27-241: io credeva aver a discutere in seno alle commissioni
che si feceno a tempo di lione si credeva proce- dessino per istigazione di giulio.
sospetti. massaia, x-6: non credeva improbabile che il venale emiro mussulmano
agonizzasse lo vedeva anche angela, ma credeva nell'improvvisata sacra. 3.
da borgese, 1-284: mentre non credeva per niente al rac un
infetti stanza nel cuore della città: io credeva che il lazzeretto se le dovesse scostare
, la coltura delle lettere italiane, credeva nulladimeno che un mezzo ancora vi potess'
per raggiungere l'inafferrabile felicità, e non credeva nel progresso e non credeva nella scienza
e non credeva nel progresso e non credeva nella scienza. gentile, 3-117:
. commedia di aristippia, n: credeva el fusse in villa e non dovessi
. guazzo, 1-69: quando io credeva che con questo ragionamento vi foste molto
a quel modo che altre volte si credeva che le bisce stessero all'incanto.
stretto. panzini, iii-820: credeva... che il socialismo fosse una
sul nostro terrazzo, la vicina non credeva decoroso presentarsi a reclamarlo e neppure incaricava
incatenare in italia il suo maestro, credeva rimediarci accrescendo sempre più la propria ammirazione
/ del sol vederla io mi credeva ancora. gnoli, 1-154: lo
viani, 19-647: gente che credeva agli scongiuri, al- l'inchétto,
incommende. testi, 3-62: io mi credeva di trovar qui de'danari nuovamente esatti
3-106: non... si credeva in diritto di pronunciare grandi parole come
estremamente cosciente. pavese, 6-187: non credeva nelle forze profonde, nell'inconscia innocenza
per l'azione sono più ch'io non credeva e non richiedeva per fare. b
suo mai non avea creduto né oggi pure credeva, d'incretinirlo; poi, dalla
. gozzi, i-216: io credeva un dovere il tentare di guarire la gioventù
numero intero; sicché, dove si credeva di differenziare e porre linee provvisorie,
. -perché m'aveva pagato qualcosa, si credeva tica. bocchelli, 5-219: per
più a lungo di quanto in realtà credeva o poteva. d'annunzio, iv-1-551
. cecchi, 5-105: la donna si credeva aver m. adriani, 3-3-15
sua vita. cesarotti, 1-xxxi-214: credeva egli che la bontà innocente ed attiva
[olao magno], 56: si credeva che ella potesse sospender la terra in
per arte magica... si credeva che potesse tirar giù il cielo, sospender
i favoriti. pirandello, 7-715: credeva d'aver trovato... una ricetta
parve sì strana a thuillerie, che credeva, che dopo l'infantamento di quella
14-11: la donna aveva creduto e credeva a una sua infatuazione per lei.
. muratori, 7-v-118: ciascun mese si credeva che corressero due giorni sì infausti e
ne l'accoglienze oneste e liete / credeva. gemelli careri, 1-v-265: di qualunque
stanza nel cuore della città: io credeva che il lazzeretto se le dovesse scostare
. b. croce, iii-2-48: eleonora credeva che cfr. fr. inflammation
iv-1-137: il giovine... credeva sentire in se medesimo scorrere il fiume
con una specie di religiosa ebrietà, credeva posseder l'infinito. fracchia, 234:
e tenacemente convinto delle sue opinioni, credeva impossibile che la verità non fosse quella
. m. zanotti, 1-4-340: io credeva che te giustificazione fosse posta in questo
infruscare), agg. 7-919: credeva di farsi bella, pettinandosi coi capelli alti
, iv-70: nei sacri fonti non credeva celesti potenzie fusseno infuse. tasso, n-ii-310
la natura de'cittadini di firenze, credeva ch'eglino dicessino il vero, e
ingannato. loredano, 3-53: si credeva inabile il demonio per ingannare una donna
fucilate. ingannata dall'eco, nelly credeva che venissero dall'oliveto; ma poi
, a morte. savinio, 221: credeva che i figli sono la consolazione dei
e una specie di vivente ricompensa. credeva che i figli sono la 4 continuazione
e fagiano: odorava giacob e si credeva che fosse esaù, toccava il collo
figliuolo e le mani inguantate: e credeva che fosse l'irsuto fratello. buonarroti il
quel sogno. nievo, 591: io credeva più ad un genuino e fiero innamoramento
accettare condizioni inonorate e contrarie, siccome credeva, alla purità della fede. foscolo,
. da ponte, 11: si credeva da tutti ch'io fossi dotato di una
. tozzi, v-339: a ventidue anni credeva di averne già trenta o più.
: ritornatasi a lui, disse ch'ella credeva certo che madonna fosse morta, tanto
. lambruschini, 1-49: l'educatore credeva una volta di dover insinuare nell'allievo
te. svevo, 8-243: egli non credeva di poter essere confrontato ad un petente
, e quasi a se stesso non credeva esser là dove era, dubitando non s'
per dio, mercé: io mi credeva avere penetenzia qui da voi, e che
390: da tutti già universalmente si credeva intavolato quel trattato del suo maritaggio.
ombra di dante nella visione, io credeva che il semplice titolo di visione portasse
esso il contenuto; la plebe romana credeva sotto augusto di essere ancora in repubblica!
rispondeva che niuna ne credeva [di religioni] né santa né
dello intendere e del guardare che egli credeva che esso facesse a quella donna. [
bene esser così, ma io non credeva che gli agnoli facesson queste cose.
che continuare nella lucrosa pittura cui non credeva, si mise in cerca di una
giudicava questa riunione impossibile, e mi credeva che gli altri uomini, i quali
oggi, domani il congresso se credeva veramente che attesa la ritornata interastrale
erano coricati con lei. e così si credeva che intervenisse a quello tobiuolo. sermini
assai lunga malattia;... credeva intisichire. moretti, iii-77: ha
gigli, 2-40: il ruscelli [credeva] la francese, spagnola ed italiana favella
questo padre. spallanzani, ii-126: io credeva che si potesse intraprendere la stampa del
a un certo progetto di carro ch'ei credeva invincibile. -inattaccabile, duro,
non 10 sbranavano, il volgo sciocco credeva che fusse inviolabile. pallavicino, 1-361
agonia durò tre giorni durante i quali li credeva davanti
diceva, perspicuità d'idea da cui credeva dovesse risultare il suo « io » artistico
sapeva pieno di debiti e tuttavia non credeva un iota delle miserie ch'egli le
i greci e i latini, si credeva sporgesse dalla fronte del puledro appena nato
parole che quegli sciocchi ed inefficaci, credeva, 'e be''. =
. a. cocchi, 2-2: credeva [asclepiade] che qualunque anco minimo
un certo progetto di carro ch'ei credeva invincibile. carducci, ii-8-165: da un
da'miei cari, ch'io non credeva di poter durare in questo stato senza somma
e di un uccellino giallo che si credeva guarisse dall'itterizia solo a guardarlo ».
uniti anche di là, poiché ella credeva. -con valore di attributo:
, fanatico del secolo xvii, il quale credeva che dio possa e voglia ingannare gli
avvezzo a parlare coll'anima sulle labbra, credeva errore di buona fede: partì per
suono labbiale accennò a me, ch'essa credeva immerso nel sonno su cui invece nuotavo
di ascoltare l'amico, che si credeva sballare lane francesche a dormir meco, e
il desiderio lo lancinava quando da tempo credeva tessersene liberato. = voce dotta
d'annunzio, iv-1-298: la povera creatura credeva di salvare un'anima, di redimere
tal voce non era, come si credeva, tolta nuova di zecca della latinità,
virginee braccia. bacchelli, 1-ii-271: credeva d'esser vicino a morire, senza
cecchi, 5-105: la donna si credeva aver l'ali e volare; ma non
. gramsci, 4-202: si credeva che, dopo l'esecuzione di davide
giurisdavidico. gramsci, 4-202: si credeva che, dopo l'esecuzione di davide
stanza nel cuore della città: io credeva che il lazzeretto se le dovesse scostare
cotogno. pascoli, 551: io non credeva, fuori che in sogno, /
quello degl'inni sacri di cui l'antichità credeva maestro anfione, delle odi di pindaro
radice di quello. cesarotti, 1-xxxi-214: credeva egli che la bontà innocente ed attiva
marco, ardito e savio, quando credeva giunto il tempo di troncare la facondia
care o d'alcuna vergogna che altri non credeva potere cessare o nel ricoveramento di persona
; si afferrava convulsamente alla lettiera; credeva di morire. pirandello, 7-930:
. mazzini, 20-188: il padre credeva ch'io fossi senza baffi: tutt'
ella era gravida, ma non si credeva ancora che la creatura fosse al tempo
. busini, 1-62: perchè e'credeva al frate e gli credeva allora che
: perchè e'credeva al frate e gli credeva allora che venne l'assedio, credo
forse dentro ad un assassinio, mentre credeva appena di partecipare ad una truffa.
legami. nardi, ii-38: si credeva che, liberandosi il re luigi dagl'
avesse mandati tutti que'rinforzi ch'ei credeva alla somma delle cose necessari.
i colori della sua fantasia licenziosa, credeva che il fatto stesso fosse accaduto
che si mostra poi ligio a quanto credeva pregiudizio? b. croce, ii-9-64
stima. bandi, 1-ii-8: non credeva in domineddio, sì avea fede nel
di curva, che il litografo si credeva in obbligo d'accentuare sul petto d'
: epiteto dato ai rimedii che si credeva possedessero la virtù di sciogliere i calcoli
delle locuste ', perché si credeva che le locuste di cui si cibò s
. foscolo, xiv-270: io mi credeva il cuore logorato... e sento
quelle fiamme le quali il mio padre credeva, lontanandomi da te, spegnere, con
da'miei più cari, ch'io non credeva di poter durare in questo stato senza
. bartoli, 8-29: prima sol credeva, or sapevalo indubitato, che a vagliar
caro, i-311: questo loro amore credeva ella per prima, per gli andamenti
va a grè ', e così credeva il già sig. giraldi, proposto di
persona, dice: « io mi credeva che fosse altri; la luna da bologna
annunzio, iv-1-298: la povera creatura credeva di salvare un'anima, di redimere un'
diritto. de roberto, 9-61: non credeva al loro machiavellismo [delle donne]
nella società. alvaro, 5-93: egli credeva che, per quanto dominato da
visita di tutti i loro stati chi si credeva più a profitto: per iscorprire e
aver questa simil cosa, io mi credeva che fosse un qualche male enfiato.
più a lungo di quanto in realtà credeva o poteva. carducci, iii-5-356:
o impedire. dovila, 651: credeva che il re filippo non fosse mai
cingean di tal malìa / ch'io mi credeva udire / suono di comi in lontananza
. verga, ii-322: il guardiano credeva che fossero le solite chiacchiere di ogni
onorava quella pietra manale, perché superstiziosamente credeva di poter per lei impetrar da giove che
innanzi. siri, vii-1096: non credeva che la svezia né gli olandesi, scorgendo
caminer turra, xi-416: si domanda se credeva di scrivere fra gli ottentoti quello che
simona aveva pensato a me; mi credeva docile, umile, maneggiabile. 4
massaia, i-134: in città si credeva che fosse un altro animale, poiché
nella festa detta parentalia, perché si credeva che potessero estendere i loro influssi oltre
stieno con molta paura; perché non credeva che spagna ci mettessi le mani,
il cuor ferito e manomesso, / credeva il mio fantoccio con un sguardo /
deserto. nievo, 667: non credeva... che così si potessero mansuefare
serbare. salvini, 41-163: io credeva quest'anno la cicalata impostami d'averla
: tastate le botti, che si credeva che piene d'oblio fossero, trovò
de'principai che si fur mossi / e credeva imbucar che tier noi veggia. lorenzo
, quale era marranno, che poco credeva in dio e pieno de ogni catività
: il buon organtino, mentre si credeva di salir sopra i cieli, si trovò
, 2-502: sosteneva il socialismo solo perché credeva, con assoluta e matematica certezza,
era tutto dato alle scienze matematiche e credeva per fermo che il fato governasse ogni cosa
, iv-2-752: a volta a volta ella credeva ritrovarsi in luoghi sconosciuti e in mezzo
r bocchelli, 13-231: se ci credeva, quel che si dice crederci,
, coniglio mannaro... ma credeva ancora in dio? tale domanda non se
iv-1-137: il giovine... credeva sentire in sé medesimo scorrere il fiume
con una specie di religiosa ebrietà, credeva posseder l'infinito. -in,
, da brava donna all'antica, non credeva ai medici, ma credeva agli stregoni
, non credeva ai medici, ma credeva agli stregoni e ai medicastri.
missemela molto più calda che io non credeva, dicendo che, se io non mi
pretendeva a uomo di stato; e credeva forse darsene l'impostatura, egli di
ora mercante, se mio zio non credeva discernere in me un ingegno privilegiato agli
delle antiche sibille, inspirate, come si credeva, da apollo. derivati, 4
e ali d'oro (e si credeva che avesse il potere di pietrificare chiunque
(443): come colei che si credeva per la gran ricchezza del figliuolo fare
è proceduta dalle costole rotte come mi credeva, ma trovai le tube dell'ovario con
datemi a venezia. nievo, 473: credeva quasi che fosse una memorietta di mio
. cicognani, 1-211: il poveròmo non credeva ai suoi occhi; si voltò verso
. tansillo, 1-291: io mi credeva, essendo già settembre, / venirmi a
possessione della città. magalotti, 20-129: credeva che il persuadere almeno a se stesso
certo avrebbe dovuto far tosto, se credeva che non possedesse il greco. leopardi,
piedi. nievo, 409: ella li credeva con tutta buona fede eretici, bestiali
teorico. idem, iii-27-328: allorché si credeva che col suo levarsi a grande potenza
]: un mercantóne ricco sfondato. credeva di riuscire un mercantóne, e invece
che si mostra poi ligio a quanto credeva pregiudizio? = deriv. da
. d. bartoli, 2-3-268: credeva che i portoghesi, sdegnatine, più non
10-33: l'amico... si credeva che i suoi saltetti ed il suo
pedantessa delle dame toscane, e la credeva raminga per la francia meridionale a scontare
che continuare nella lucrosa pittura cui non credeva, si mise in cerca di una
papini, v-383: giuda credeva: anzi credeva troppo. era talmente
papini, v-383: giuda credeva: anzi credeva troppo. era talmente persuaso che gesù
di coloro che pavese, 10-136: credeva / di saper cominciare cambiando fanno mestiere di
del pane, che il nostro secolo credeva in buona fede di avere per sempre
: disse lo morto: -za non credeva de morire; / lo corpo del signore
re di francia,... si credeva che non facesse questa impresa d'italia
suo amico, e che per altra mezzanità credeva di non poterla avere. botta,
gli dovesse negar di dire s'egli credeva che il verso provenziale che è nella can-
d'annunzio, i-389: io mi credeva udire / suono di corni in lontananza
o non era quel capitano che ognuno credeva, o gli aveva portato rispetto e
, 10-18: la civiltà del grattacielo non credeva a nessun pericolo; quella che intuisce
. ma meglio che niente; egli si credeva reso poco meno che invisibile e,
a tanti flagelli, come in prima credeva il furore del fuoco de'bianchi.
: l'uomo propone e dio dispone. credeva potermi chiudere in casa, e lavorare
prima parte della sua vita, quando credeva di essere pagano, che nella seconda.
scrisse la 'nedda 'forse non credeva d'aver trovato un nuovo filone nella
nome. giorgio dati, 1-163: credeva... che il più breve e
concio e saettato me, quando io credeva che tu mirassi altrove. pindemonte,
, 21-28: dove far qualche mischia credeva, / e'gli pareva proprio andare
). ramusio, iii-92: si credeva che si mischiasse questo morbo con accostarsi
d'aristotele, d'aristotele che non credeva né manco alla immortalità dell'anima: la
il cadavere a putrefarsi insepolto, si credeva che l'anima dovesse intraprendere una miserabile
guerrazzi, 6-259: capitano, io non credeva aver misfatto poi tanto;..
né giovarebbe poi il dir: io noi credeva. tasso, 5-57: chi conta
sorta di antidoto, la cui virtù si credeva essere efficace contro tutti i veleni in
cortese maniera che usò, pur fermamente credeva che i portoghesi sdegnatine più non tornerebbono
intendere e del guardare, che egli credeva che esso facesse a quella donna.
moggio è tratto il lume, che si credeva estinto. il piccolo libro torna a
7-209: per conservare questa supremazia si credeva essenziale che il sistema monetario inglese avesse
monilia [albicatisi fungo dal quale si credeva che tale malattia fosse provocata, col
coniugale. svevo, 8-158: credeva così di essere rimasto sempre un monogamo
, non senza volontà (così si credeva) del duca monsignorino visconte di milano.
. guicciardini, i-299: non si credeva che luigi xii nuovo re avesse nel
11-467: poveretto me, io che credeva d'aver monumentato l'amico mio ed autore
l. gualdo, 931: egli si credeva 'morale'. ammetteva tutto; i
sole. pascoli, 551: io non credeva, fuori che in sogno, /
limite occidentale del mondo, che si credeva abitato da popolazioni negre).
languore lento. pirandello, 5-217: credeva veramente di lottare così contro la morte.
militare. gelli, 14-178: si credeva fuor d'ogni dubbio che piglierebbono quella
dormire a lo letto; / non credeva potere / aver nullo defetto; / or
pianger per morto uno': che si credeva morto. viani, 14-490: il «
e ricciuto che luigino qualche anno avanti credeva fosse sul serio una be- stiolina.
per paura tace. valltsneri, 1-8: credeva che fosse [certa vescica] un
della femina, la quale nascosamente si credeva tenere. rappresentazione di stella, xxxiv-631
dossi, i-187: l'amico nostro credeva... già per se umiliante la
che, secondo il mio poco giudizio, credeva che il persuadere almeno a se stesso
lasciai che villari facesse quel che meglio credeva. -non fare strepito nè
vostra signoria chiamava catto, ed io credeva che fosse il cacciù. 2
, perché agusto con esso a ridosso credeva tener le germanie in cervello, né
funzione fisiologica o, come anticamente si credeva, degli umori del corpo umano)
/ e fu incomprensibile. certo / credeva di essere l'ultimo / parlante.
scuro. calvino, 3-58: rambaldo non credeva ai suoi occhi. perché quella nudità
/ porà trovar a che mal non credeva. dante, purg., 4-102:
era tutto dato alle scienze matematiche e credeva per fermo che il fato governasse ogni
ant. pietra preziosa che si credeva ricavata dall'altare della dea nemesi.
che nemica? tasso, n-ii-356: ove credeva [il marito] d'aver tolta
napoleone] sul nemico quando questi lo credeva lontano le mille miglia e sempre lo
vasche dei giardini (e anticamente si credeva che il fusto contenesse una sostanza dotata
spiegarsi la morte del neonato, la credeva eccezione; la morte del neonato è
ant. nell'antichità, pianta che si credeva originaria dell'egitto e dalla quale si
non poteva venir meglio: el minchion credeva ch'io l'aspettassi. oddi,
fuggevole / era lassù ma non ci si credeva. / dicean: « poffar che
un re noiasse. mazzini, 11-169: credeva oggi scrivervi a lungo. niente affatto
agostini, 20: di vino ch'io credeva bere della mia quiete, gusto amarissima
nelle poetiche. leopardi, i-157: credeva certo che i miei pochissimi amici,
ischerzo, e colà ch'egli si credeva nel leggerlo di trovarvi maggior passatempo e
pulci, 21-28: dove far qualche mischia credeva, / e'gli areva proprio andare
di tale nominazione. lippi, 6-63: credeva il mio fantoccio con un sguardo /
gesti, che, mentre napoleone iii credeva di darla a bere all'italia,
il confine estremo, e dal quale si credeva prendessero origine tutti i mari e i
odiatissimi, ogni disorbitante favola se ne credeva. panigarola, 1-208: contra un pren-
credeva di poter trovarmi a sentir questi venerandi
[riflessa nel lago] ch'ella credeva cosa salda e non un'ombra che,
girolamo,... secondo che ciascuno credeva, erano suoi [di papa sisto
. tarchetti, 6-i-646: una seduzione credeva egli esistere in lui, quella della
ai tempi di mattiolo; mentre allora si credeva esente dalla morte chi aveva la fortuna
pananti, iii-89: la bella si credeva beatificata, con le femmine indiane onorate
p. verri, 1-i-141: si credeva molto alle streghe e si opinava ch'
. croce, ii-n-283: che cosa credeva... il signor de man,
uomini. borgese, 1-166: essa credeva... che la felicità e la
di pensare. machiavelli, 1-iii-1153: credeva, quanto per sua opinione, che
dei tristi. manzini, 12-35: credeva di opporsi alla tosse, chiudendo la
della chiesa. bersezio, iii-74: credeva d'essere come in un tristissimo sogno
clamore contro quel povero ingenuo che non credeva di tradire la santa causa proletaria partendo
per la prima volta e non si credeva ancora che fosse cosa vera, che si
questo sarebbe molto doppia orditura, e mi credeva che vi bastasse che le servissono per
. aretino, v-1-230: io mi credeva, signora, che vi bastasse ornar
indicare il recupero di qualcosa che si credeva ormai perduto. monosini, 155:
massimo non gli prestava l'ossequio ch'egli credeva di meritare. pirandello, 6-14:
tommaseo. tarchetti, 6-i-281: non credeva che gli uomini mi avrebbero osteggiata essi
del padre ostiere del quale egli si credeva esser figliuolo l'aveva quivi per forza
caminer turra, xl-416: si domanda se credeva di scrivere fra gli ottentoti quello che
cava dell'occhio attraverso la quale si credeva che passasse la virtù visiva.
intellettuale. d'annunzio, v-1-694: credeva che la formicolante genìa « di partigianelli
questa nel novero delle sue imprese future: credeva riconoscerne i segnali in quel nuovo battesimo
questo nuovo ornamento,... credeva di tirar gli occhi a sé col
..., secondo che ciascuno credeva, erano suoi figliuoli: nondimanco sotto
noce di rene, così detto perché si credeva buono per le malattie dei reni.
f. loredano, 10-9: io mi credeva in questa sera gonfiare la pancia con
, sm. medicamento che anticamente si credeva atto a curare tutti i mali: panacea
conseguire da uno quel ch'ei si credeva. -tenere la pania a qualcuno
terror panico, così detto perché si credeva ispirato dal dio pan. serao, i-1113
pan1), la cui apparizione si credeva che suscitasse paura; cfr. fr.
il fornimento della sua paniera ch'ella credeva d'aver perso. 9.
purgarsi del vecchio lievito... credeva fermamente che la via da lui battuta
sé consolati partivano, all'ora si credeva veramente beatissimo, giubilava, tre- pudiava
una sorta di delirio che si credeva dipendesse dall'infiammazione del diaframma.
berlinese. leopardi, v-941: egli credeva, benché ancora con qualche incertezza,
miracolo al quale nel suo partito non credeva più nessuno: quello di ricostituire in
, 96: mons. scarpa non credeva poter esser utile in quel parapiglia. verga
dalla realtà -il periodo culturale in cui si credeva che l'italianizzazione dell'italia avvenisse sotto
, 3-i-71: il parlamento di parigi credeva, con la venuta de'loreni,
se voleva offenderlo, e se mai credeva non si sapesse... il modo
bandello, 1-44 (i-519): credeva ciascuno che dopo che mi sposò egli devesse
nelli. d'annunzio, v-1-694: credeva che la formicolante genìa « di partigianelli
esser da lei riconosciuto a niun partito credeva. della casa, il-n: quantunque
vermiglio che ella mi diede, si credeva a tutti i partiti ch'io non credessi
. d'ambra, io: quando io credeva riposarmi, ci venne addosso la passata
ad un altro. soldati, 2-501: credeva, in ogni occasione, di potersi
- meschino me, ch'io mi credeva entrare / in casa dei signori da
fresco. g. bassani, 5-27: credeva alla sincerità della passione giovanile che l'
dunque ci siamo intesi -forse il dottore credeva che io non lo sentissi -a passo d'
di sì grossa pasta che il tutto si credeva che gli veniva detto da chi si
. castelvetro, 86: io mi credeva di dover udire tutte le sposizioni vostre
accomodato alla noia, nel che mi credeva incapace d'assuefazione, e ho quasi
f. loredano, 9-10: io mi credeva in questa sera gonfiare la pancia con
pedantessa delle dame toscane, e la credeva raminga per la francia meridionale a scontare
ubbidiente. aretino, v-1-305: io mi credeva, vedendovi camminare sul trotto dei corrieri
accoltellò la propria ombra dalla quale si credeva pedinato. bacchetti, 18-i-525: perché
la malattia era aumentata, egli si credeva quasi esaudito. notava con una malignità lieta
gli piangeva il cuore per alpinolo che credeva dover essere perito in quella mischia: figura-
cadere, il pericolo in cui egli si credeva e, se da colui non si
. m. zanotti, 1-4-340: io credeva che la giustificazione fosse posta in questo
ch'egli non aveva pronunziato e che credeva non aver sottinteso, il contadino posò
de le cose gravose / ché la credeva / d'esta acciden? a / le
era errato suo pensiere, / s'egli credeva la città dell'esse / acquistar per
penzolavano. pratesi, 5-454: egli credeva quella disgrazia rimediabilissima. e così era
il cadavere a putrefarsi insepolto, si credeva che l'anima dovesse intraprendere una miserabile
13-9: perforata la pelle, quando si credeva che di tal buco uscir ne dovesse
fanno le belle burle! camillo si credeva d'aver colto il pero, ma io
, ix-1 222: dante credeva a ragione che sì nuove alleanze avrebbero
al cuore di tua madre, che ti credeva persa per sempre, vieni. montale
il dionisi per idolatria di dante non credeva pure alla personalità di beatrice, ed era
[bonaparte] tiranno; quindi io credeva allora alle sue professioni liberali, quant'
che era così attenta, che si credeva così perspicace a penetrar nell'animo degli
i miei sponsali, di vino ch'io credeva bere della mia quiete, gusto amarissima
mi va a grè', e così credeva il già sig. giraldi, proposto di
i-489: il cardinale barberino... credeva troppo sensibilmente piagata la sua riputazione.
complicato sì -dice la vally -, però credeva con una certa ingenuità nei pianeti.
bocchelli, 2-v-542: un sorriso che credeva di compiacenza ma ch'era piuttosto piccato
beccaio: « per verità io non credeva (gli dissi) che ci volesse tanto
un numero di associati maggiore che non credeva, sicuro dello spaccio, ha dato
ghislanzoni, 16-155: ah! non credeva trovarvi in piedi -mi disse.
ghislanzoni, 8-10: to'! io credeva che alla camera di torino si parlasse
uomo, sì come colui che pienamente credeva esser vero ciò che ser ciappelletto avea
maggiore e forse non sapeva o non credeva pienamente ciò che dal cielo era stato
. -pietra, calcoletto che si credeva contenuto nel ventre delle rondini (e
desiderava ch'ella si volgesse; perché credeva che, sapendosi guardata e sola, ella
irritazione. tozzi, vi-515: nessuno credeva alla sua tristezza; nessuno poteva immaginarsi
congiuntiva dell'occhio, così detta perché si credeva fatta di grasso. = voce
asia, piombava sul nemico quando questi lo credeva lontano le mille miglia e sempre lo
morti o coi frasconi... si credeva fosse la pepita, un contagio o
a un moscone), che anticamente si credeva vivesse nella fiamma, e in
-fé don filippo con stupore -egli che credeva aver davanti una pitocchina!
. comazano, 1-40: io mi credeva aver tolta una donna, e ho
lettura di orazio e foscolo e leopardi credeva di giungere alla pittoresca precisione di costoro
nobiltà] volentieri, la qual non mi credeva di meritare, e ringrazio la mia
smaccare tutti quei fruttarelli ch'io mi credeva aver raccolti dalla cultura di quel mio poderetto
poderosa che mai quell'armata che si credeva incapace per molto tempo di solcar quel
ognuno de'politicanti della nuova covata si credeva avere più franchezza insieme e più accorgimenti
pratesi, 5-239: lui non ci credeva alle polveri micidiali che la chimica moderna
. pascoli, 551: io non credeva, fuori che in sogno, / fossero
, valutazione. bisaccioni, 3-502: credeva la maestà sua come molto a proposito
detto del rosini, che con quel romanzo credeva d'aver ammazzato 'i promessi sposi'.
gli occhietti porcini pieni di malizia, credeva opportuno spiegargli la cosa in termini più
comuni secondo cui la nostra carovana si credeva alle porte d'oriente. -letter
b. croce, iii-27-238: luigi napoleone credeva a questa missione della prussia portatrice dell'
vecchia, che per la gran fede credeva aver ottenuto la guarigione, sul più bello
i romori che ne correano, si credeva avesse imparato 'ab aesculapii vatibus'alcuni portenti
messo maggior tempo che il marchese non credeva, s'accordò con altro pittore.
pretesa o posposto ad altri e non credeva d'esserlo giustamente, cercava di risarcirsi colla
: particolarmente... si pregiava e credeva sé ben fortunata quella chiesa a cui
risi di vederli calpestati perché non li credeva possibili ad una riscossa. -esposto
zarate], 159: si dubitava e credeva certo che quanto era stato fatto intorno
nicola, 232: quello che credeva cannone, ho veduto posteriormente essere bombe
della propria dignità di quello che non credeva. stampa periodica milanese, i-395:
della terra. borgese, 1-157: credeva d'essere fuori della guerra e dell'
vita precaria e controversa della memoria che si credeva munita di un potere unificante.
una volta un paese magnifico e si credeva, poverannoi, che ci fosse anche un
coscienza. borgese, 1-75: nemmeno credeva di ritrovare in cima al chiaro monte
champagne. fogazzaro, 5-172: franco credeva fervidamente nella vita futura ma in fatto
intendeva di rubare a nessuno, ma credeva lecito di aggiornare la pratica, come
e fusser levate le tratte, il credeva. l. priuli, lii-4-427: il
fé, rustico mio, ch'io non credeva / che nel cantar fosti sì instrutto
discusse perché da buon praticone convera non credeva, che la discussione fosse una buona
precaria e controversa della memoria che si credeva munita di un potere unificante.
. aretino, v-1-176: io mi credeva cne, avendomi vostra signoria vinto con
mantenere. aretino, v-1-230: io mi credeva, signora, che vi bastasse ornar
. pallavicino, 10-ii-75: io non credeva che la benigna affezione, della quale
, la coltura delle lettere italiane, credeva nulladimeno che un mezzo ancora vi potess'
con questa. soffici, v-2-12: credeva anche lui, come montaigne, che la
momento in cui, abbindolato, mentre credeva trovarsi preposto a partigiani agitati dallo spirito
, 8-112: l'azzioni del papa si credeva nascessero per esser ad instanza de'francesi
po'di curva che il litografo si credeva in obbligo d'accentuare sul petto d'
sulle quali bruciava dello zolfo. si credeva questo un preservativo. barilli, 5-125
massimo non gli prestava l'ossequio ch'egli credeva di meritare. -prestare giuramento,
. ho capito allora che la deportata credeva che le si chiedesse di distrarre qualche nostro
appartiene ed esponsi del popolo gentile che credeva nel vero iddio d'israel. machiavelli,
deledda, i-901: era prete, credeva in dio, s'era sposato con la
, a difenclersi dal protestantesimo, non credeva necessari che i nuovi pretoriani desciplinati da
questi due. manzoni, iv-622: credeva [necker]... che '
ne l'accoglienze oneste e liete / credeva e riposar la stanca mente, / or
parigi. goldoni, x-214: ella credeva / che io fossi il principal della
ora mercante, se mio zio non credeva discemere in me un ingegno privilegiato agli
il re di spagna, che si credeva seguito senza la partecipazione del conte di
1-457: lui, che oramai si credeva tetragono, era stato in procinto di lasciarsi
principio, come molti di noi si credeva, o una conclusione solenne come fin da
-sostant. foscolo, xvth-251: credeva di sbrigarmi a quest'ora, ma
sarebbe guarito..., se credeva... investendolo per procura. de
strigare. giorgio dati, 1-163: credeva [anneo mella]... che
, un tipo pignolo e avarissimo, che credeva continuamente di essere derubato. moravia,
il contrario di quello che il produttore credeva, onde il medesimo lo querela poi di
, votato per il partito socialista. credeva di poterlo fare impunemente, allo stesso modo
fare impunemente, allo stesso modo che credeva, in ogni occasione, di potersi mostrare
di francia, che il gransignore non credeva i veneziani materia d'esercitare il valore
proposto. della casa, ii-243: credeva che le tue sciocchezze fossero finite a
. bacchelli, 3-229: aveva creduto e credeva che la sua dignità non ricevesse danno
gli fingeva il desiderio, le quali egli credeva potessero avverarsi con la facilità dei sogni
non aveva pensiero a questo, perché credeva ogni cosa essere cheta. storie pistoiesi,
più duro di quello che altri si credeva sul principio. michiel, li-6-405:
i-16: non fu già pronto come si credeva il senato viniziano a questa confederazione,
, v-5: se bene si credeva che, come è costume degli assediati,
di spagna. buzzati, 6-42: non credeva di essere così in alto. di
protestandosi che la mortalità dell'anima egli credeva solo come filosofo, quando apollo agli
e vedea per opera ch'egli sentiva e credeva al detto suo oppinione. giovanni dalle
, vti-597: io, o signori, credeva che il protezionismo consistesse nel favonre un'
lettera così in premura, e non credeva che alla sera del tuo viaggio di
, abbattuta dall'inaspettata disavventura, si credeva che per lei non fosse più rimasa
altra vita. cesarotti, i-xxviii-2: credeva il buon uomo d'aver così proweduto
chiari, 2-ii-254: don luigi si credeva d'avere a vivere troppo di più per
lo credeva non differire dall'acido prussico che per una
. non vola, siccome erroneamente si credeva, non è neppure agile nuotatore,
comprendeva la sconvenienza, un poco perché credeva le fosse lecito tutto. b.
6- 273: probabilmente era lei. credeva forse che lui avrebbe ceduto, il
, ii- 172: non vi credeva uomo da stare su questi puntigli.
e depurare gli umori da cui si credeva dipendesse la sanità del corpo).
di pagol antonio soaerini, dicendo che credeva ch'ei fusse consapevole della mente loro:
accettare condizioni inonorate e contrarie, siccome credeva, alla purità della fede.
stanza nel cuore della città: io credeva che il lazzeretto se le dovesse scostare
de colui perdo, imperò che lui credeva el dovesse intrar nel monasterio..
uomo s'accostasse a me dapresso, mi credeva che a tutti gli uomini gli puzzasse
cantù, 3-79: colla sua famiglia non credeva aver obblighi dopo mandatici due scudi da
6-ii-24: l'amore di davide che io credeva corrisposto mi poneva d'innanzi a lui
dotata di straordinarie virtù terapeutiche che si credeva presente nel cervello di taluni awoltoi.
. c. campana, iii-4: si credeva che 'l marchese... trattasse
esser egli libero di stampare, se credeva, il suo libro all'estero in tutta
acqua ne'quartieri. alfieri, 7-145: credeva di poterle rispondere positivamente a ciò ch'
le battenti ali l'ordegno ov'ella credeva posare, di colpo cadeva con un
. bandi, 2-i-222: burchiello stesso credeva sognare, ma da quell'uomo arguto
quattrocento [marchi], che troppo credeva che fossero più i dugento marchi,
il contrario di quello che il produttore credeva, onde il medesimo lo querela poi di
d marito, sciocco e bestia, si credeva che per dolore la si travagliasse e
6-18: federigo, che di queto si credeva in- trare in roma...
dotata di qualità portentose, che si credeva di poter ottenere con particolari manipolazioni e
militare. gramsci, 1-166: si credeva che l'ode è la quintessenza del frammento
dopo faceva finta di credere, ma non credeva. ber nari, 4-203
allor m'occorrevano; e perché ben credeva che non avrei potuto ottenerli senza pagarli
prova per raddrizzarla ad un cammino ch'io credeva il migliore per lei. fenoglio,
: essere sopraffatto da colui che si credeva di poter facilmente sconfiggere. g.
che, vero o no, si credeva lo stringessero a'radicali, perché la
io posso raffrenare questo diavolo scatenato che io credeva che fosse una santo. leggenda di
non si sentiva grave e che ben credeva campare, sicché non si voleva confessare
sì strana conclusione ch'egli [kant] credeva essere indeclinabile risultamento della scienza, ricorse
5-51: a quelle promesse a cui non credeva, a quelle fantasie alle quali aderiva
da'rimasugli dell'acque, ond'ei credeva nel segreto della terra crearsi l'oro
quella di rivedere le bucce a chi credeva di farla franca. -sostant.
le aveva chiesto e che lei stessa credeva bene, obbedendogli ciecamente, rapida e
giorni durante i quali [i figli] credeva davanti all'uscio a raspare invocanti di
un sorriso rassegnato da zitellona, che credeva tutte le donne innamorate di suo fratello
mie armi ', come colui che credeva dover ad ogni modo combattere, rasserenandosi
: infelice!... ei si credeva, al mirar tal fiata soghignar il
pirandello, 7-306: l'avvocato zummo credeva d'aver finito per quel giorno,
bernari, 3-293: placido, che non credeva al destino, alla cattiva stella e
non cessavano di predirle, queste cose non credeva che le avrebbe viste mai, né
ii-297: avendo dopositato il denaro, credeva che antonio discorrer non volesse della refezione
dialogo e dopo d'averle tratte credeva fossero da tenere come re
tutto l'esercito. alfieri, 4-154: credeva metello che con reiterati assalti lo travaglierebbero
, 8-834: lui... si credeva loro vittima per troppa remissione e non
, domandando al padre di don massimo se credeva egli che i miei genitori volessero contrastarmi
parte dell'invidia, perché la lonza si credeva secemesse dai reni il 'lyncurium '
un autore o due, e inetti gli credeva a rendere un sano giudizio e a
disposti a distruggerla [pisa] come si credeva per molti, ma ad accrescerla quanto
dell'invidia, perché la lonza si credeva secemesse dai reni il 'lyncu- rium
repentina partita del corriere, quando credeva che differisse alcune ore di più, mi
di raccontare barzellette, e ormai non credeva più necessario rinnovare il repertorio. calvino,
. calvino, 13-234: freud non credeva possibile nessuna forma di civiltà umana senza
loggetta respiciente verso strada, dov'ella credeva di potersi sottrarre alle fiere mi
aveva di vincere: perché con bastoni credeva di vincere, quando invitò. note al
sendo stato quello ch'io mi credeva ». -dare nella rete o
aere. v. colonna, 1-132: credeva più benigni avere i fati: /
dei segni sociali, e ch'io credeva aveste munito d'una lettera, dacché
metropoli. g. capponi, i-273: credeva questi passando in italia nel tempo stesso
faceva sentire come era toccato; quando credeva che l'avesse liberato il dispetto,
lassai mea cappa de fora dello albergo. credeva che vostra signoria me. lla conservassi
sollevava udiva bene il pescara, né credeva però che i soldati fossero per fare
a. f. doni, 291: credeva vedere gli inganni che sono usati loro
spirituale) da cui si era o si credeva di essere usciti; essere di nuovo
. monti, iii-198: io mi credeva guarito, e tale mi diceano gli stessi
sacchi, mosso da ciò ch'egli credeva suo interesse, ricalcitrava con civiltà e
godere e stordirci. pirandello, 7-715: credeva d'aver trovato il più efficace rimedio
non volle approvare, dicendo che non credeva che locuzion tale fosse ricevuta da scrittori d'
sarebbe sospetta. savinio, 221: credeva che i figli sono la consolazione dei padri
nel cessamento d'alcuna vergogna che altri non credeva potere cessare o nel ricoveramento di persona
disordine. mazzini, 92-240: rousseau credeva in dio: non credeva -ed è
: rousseau credeva in dio: non credeva -ed è bene ricordarlo ai materialisti repubblicani
cessamento d'alcuna vergogna che altri non credeva potere cessare o nel ricovera- mento di
: disdirsi di ciò che prima si credeva, affermava o pretendeva, dopo la
arabella gli ricuperava un figliuolo ch'egli credeva perduto per sempre. -condurre a
quel recupero di un tempo ch'egli credeva quasi immaginario avevano veramente qualcosa di miracoloso
perché forse il tuo grande non molto credeva a coloro che gli ridicevano quanto vitu pe-
di sì, lo ridomandò s'e'credeva ch'e'demoni fussin figliuoli di dio.
scambio. piovene, 14-119: mentre credeva di vedere i suoi ar —
me...; e forse si credeva far cu me qualche gran parentado,
forte. cuoco, 1-129: conforti credeva che una religione non si possa riformare
: emilio pensava poco alla politica, ma credeva di essere un riformista. bissolati e
letter. rielaborare, riplasmare. leopardi credeva di giungere alla pittoresca precisione di dannunzio,
s s domenichi, 5-379: credeva il re di francia a'rifuggiti,
case religiose di una zona che si credeva sicura ma nella quale ora si sono
solo in parole, a che poco credeva, ne permischiò 1 sangui, facendo
la festa, e più riguardevole si credeva la famiglia che li somministrava. -in
passavanti, 59 \ var.]: credeva che fosse il paradiso e 'l reame
rilassatorie del lettino o divanetto lui ci credeva. = agg. verb. da
ne rimarrò. landò, 2-167: io credeva che i mercanti fus- sero uomini santissimi
da'rimasugli dell'acque, ond'ei credeva nel segreto della terra recrearsi l'oro
alla smorfiosa sensibilità delle donne. egli credeva quella disgrazia rimediabilissima. 2
saputo incatenare in italia il suo maestro, credeva rimediarci accrescendo sempre più la propria ammirazione
: l'ammiraglio disse al re che non credeva che la cosa dovesse riuscire di difficile
e conobbe che, dove e'credeva riprendere il maestro, 'l mormorò dall'ida
campo libero. alvaro, 15-194: credeva ognuno di vivere un grande momento,
2-263: se fossi stato quello che credeva lei, invece di star rimpiattato,
fatti di cesare, 263: tradito credeva essere da'barbieri, sicché elli faceva
zanotti, 1-4- 340: io credeva che la giustificazione fosse posta in questo,
ischerzo, e colà ch'egli si credeva nel leggerlo di trovarvi maggior passatempo e
). desanctis, ii-15-131: io credeva che, dopo il... discorso
delle monete che si credeva doversi pubblicare questa settimana. gioberti, 2-
calde per consiglio d'un medico che le credeva più efficaci, ripeggiorò e si rimase
che commandava agli altri: / a me credeva, a me si riportava. v
già riposato il contrasto,... credeva ancora di doversi giustificare.
uso accomodato alla noia, nel che mi credeva incapace d'assuefazione, e ho quasi
capo. alfieri, i-233: io mi credeva che nel dare un manoscritto allo stampatore
boccaccio in cosa che meno gli si credeva, nel fatto dei sette canti.
che disgrazia! allora / ch'io mi credeva dello e risanato, / all'improvviso
fronte il bacio di nino randaccio che credeva d'aver testimone l'italia ideale.
dalla pretesa o posposto ad altri e non credeva d'esserlo giustamente, cercava di risarcirsi
più fertile: inventava le cose e le credeva vere, diceva di aver viste cose
appunto a quelle promesse a cui non credeva, a quelle fantasie alle quali aderiva con
stupro. nardi, ii-270: si credeva che anche le vergini consacrate nei munisteri
rispondeva che niuna [religione] ne credeva né santa né buona fuor che la
o custodire nella memoria ciò che si credeva dimenticato; farsi ritornare in mente,
multi trovo che se ama. / credeva esser amato, retrovome engannato. f
una spesetta da poeta. / io mi credeva, povero bertoldo, / un pie
favorevole al 'torismo'ch'io medesimo non credeva. il ministero è già bell'e fatto
[il mal francese] avesse fin credeva anch'io; / or questa opinion non
amore femminile ìsolante. calvino, 2-127: credeva che tutto continuasse come prima, invece
rivestì il terreno spogliato, quando già si credeva tutto perduto. bicchierai, 13:
che secondo la concezione geocentrica tolemaica si credeva che ciascuno dei corpi celesti compisse intorno