: vuol più tosto... creder che tutti possano essersi abbagliati, forse per
pel numero grande galileo, 5-161: il creder di poter così di secco in secco
solo, / che più tardi ad amor creder devea, / né seguir l'ombra
la ratificazione dal conte duca, facendogli creder molto agevole l'acquisto di casale.
non ti aggiugnere agli eretici, e non creder loro. m. villani, 7-66
animo con la sua galanteria da potermi creder lecito di poter fare con esso lei
1-59: ahi come poco a sé creder uom degge! sannazaro, 10-170:
chimere, / non mel farebbe creder tutto 'l mondo, / e che non
che può tanto allucinarci, che ne fa creder la sanità in mezzo alle malattie.
idem, iv-1-269: ella giungeva a creder verace e grave un moto dell'anima
fare ammenda; / e certo il creder mio venia intero, / se non fosse
alfieri, 31: le mie angosce sol creder potran vere / gli ardenti vati,
padre. fagiuoli, 1-5-io: potete creder però se il potei ritrovar quella notte
tra i mali / volemo annumerar, creder si póne, / chiamando amore appetito di
tra i mali / volemo annumerar, creder si póne, / chiamando amore appetito
assai vedrai sommerso / nel falso il creder tuo, se bene ascolti / l'argomentar
posso uscir de'tuoi artigli, / appena creder posso / che alcun altro uncin più
assai vedrai sommerso / nel falso il creder tuo, se bene ascolti / l'argomentar
: ah che balordo io sono / a creder che ritorni / in questo nostro secolo
p. della valle, 1-83: dobbiamo creder che dio... abbia fatto
viso. anguillara, 3-108: e se creder vogliam quel che vien detto,
. f. buonarroti, 1-4: creder si può, che questo rovescio abbia riguardo
/... / a farvi creder veri / gli augurati effetti / la più
. c. croce, 43: il creder io che un re fosse più grande
]: non t'avventare, non creder tosto. 8. prov.
, 22-31: la tua dimanda tuo creder m'awera / esser ch'i'fossi avaro
2-63: vedrai sommerso / nel falso il creder tuo, se bene ascolti / l'
corte non sai; né dritto cuore / creder li può, non che pensarli.
ariosto, 26-59: era sì baldanzoso il creder mio, / ch'io non stimava
un calandrino, sempliciotto e disposto a creder tutto quello che udiva ed uomo proprio
nido / nativo noi (se 'l creder mio non erra) /...
, e non per altra cagione, a creder mio, bazzicava nelle palestre. nievo
parini, 468: ma come creder mai / che nell'inverno a punto /
idem, par., 19-147: e creder de'ciascun che già, per arra
ardenti, / ogni senso e raggion creder mi vieta. campanella, 1060:
dati, i-380: ma per farsi creder perfetto stoico, e sotto quel mantello
nel borsellino: considerare come proprio, creder sicuro. firenzuola, 642: oh
fed. della valle, 203: che creder debb'io de la novella / dolcissima
credulo volgo... avesse a creder lui... per cosa più che
che grandonio era abbattuto. / lui creder non può mai che quel pagano /
sta ben. ciò che consola, / creder si vuol senza esitar. balbo,
ti si rigiri e ronzi, / non creder non avermi, ove bisogni, /
buono di calare al fischio, e creder subito ima tal fandonia? 7
notte alla stagliata, / non creder sempre per la calpestata, / per
, gabbi l'occhio fin quasi farglielo creder vero, non però è vero ch'ella
nave andar a buon camino, finsero creder il tutto. -milit. a
, vii-43: oh, s'io potesse creder di vedere / canuta e crespa e
operando, da tutto ciò che può farli creder mossi da ambizione, da cupidigia,
fatto senza intelletto speculativo, stimai che creder questo era una pazzia, e pensavo
quanto cara ingrata sei, / se creder puoi che possa, ancorché rara, /
veg- giamo ne'cani, quanto più creder debbiamo che se ne rellegrino gli uomini
, limosina o digiuno, / orazion non creder ch'io ne faccia. boccalini,
n-iii-805: plutarco... mostra di creder che 'l desiderio d'unione sia negli
e simulate parole, che è forza a creder loro tutto quello che dicono. garzoni
me quanto cara ingrata sei, / se creder puoi che possa, ancorché rara,
parve cascasse dalle nuvole: non voleva creder possibile una cosa simile. c
a chi '1 tormenta, che si de'creder di voi, potendo, non colla
di mala sorte. -io non posso / creder ch'il mal sia cattivo, pur
., 22-33: la tua dimanda tuo creder m'avvera / esser ch'i'fossi
luca pulci, 4-27: né creder che gli andassin di secreto,
quanto cara ingrata sei, / se creder puoi che possa, ancorché rara, /
, per altro rarissimi, par che creder si debba esser uno quello assai singolare
.. / e'con be'motti fa creder che sia / un ver chiarito
drizzaro, / nel qual non si dee creder che s'invii / per creatura l'
ma rovina, / e, come debbi creder, toccò fondo; / ché,
ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora / tante cicale e tanti
ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora / tante cicale e tanti cicaloni
: ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora / tante cicale e tanti
fingo di non vederti, non ti creder ch'io sia però cieco. castiglione,
fare ammenda: / e certo il creder mio venia intero. idem, purg.
dante, par., 8-2: solea creder lo mondo in suo periclo / che
. frugoni, xxiv-1046: hassi a creder poeta più sodo che gentile e più che
abbominevole non ne trovò: e al creder suo tanto proprio di lui, che potea
quella fanciulla? chiabrera, 479: creder forse potrem che donna elvira, /
l capo giù sotto 'l coltrone, / creder che piova. fagiuoli, 3-3-84:
le occulte e mirabili cose che facean creder di sé al popolo ignorante, tali
: sciocca cosa mi parrebbe a dover creder die quella liberalità a questa comparar si
ma io non sono in obbligo di creder tutto e questa pratica non mi piace
ariosto, 5-39: « non ti vo creder questo, gli rispose / ariodante,
villania, / e'con be'motti fa creder che sia / un ver chiarito,
senso. galileo, 242: dico di creder così, e non d'esserne sicuro
non rendute cose / fanno la plebe creder che si rompa / la confederazion fra
apparenza / impone alle persone, / e creder fassi uom d'alta conseguenza. cattaneo
se tu se'or, lettore, a creder lento / ciò ch'io dirò,
per me credo, e credo di creder il vero, che faccia ciascun di essi
incapace o inesperto, il proprio fato / creder comune, e del mio mal
le dame cortese / della città, né creder le più brutte; / e sempre
buonarroti il giovane, 9-627: -e da creder ch'alcuna non si trovi / di
cortese fante e fino, / che creder non dei ciò che te n'è detto
13-50: « s'elli avesse potuto creder prima » / rispuose 'l savio mio
operando, da tutto ciò che può farli creder mossi da ambizione, da cupidigia,
doni, 3-204: stolto sarebbe il creder d'uno scrittore, imaginandosi di regolar
colore, / io non gli voglio creder, che tremante / non abbia dentro
: quinci, con pace altrui, creder mi giova, / che non senza ragion
cortese fante e fino, / che creder non dei ciò che te n'è detto
, o il crese o de creder mostrava. boiardo, canz., 45
io ti ritrovi al mondo, / creder noi posso. svevo, 6-241:
, / né parlar, dice, o creder a lor modo. boccaccio, i-132
come io credo che credi, e creder dei; / ch'altrimenti far credere
onde la credon lei; né 'l creder erra. algarotti, 1-126: chi
qual vanitade noi mortali agrava! / creder al sogno ne la notte oscura,
la ratificazione dal conte duca, facendogli creder molto agevole l'acquisto di casale.
, iv1- 269: ella giungeva a creder verace e greve un moto dell'anima
. cariteo, 334: non ti creder a cui non serve fede.
, 26-59: era sì baldanzoso il creder mio, / ch'io non stimava alcun
leggi / la plebe stolta, oltre ogni creder, trema. foscolo, xiv-128:
manifesti / la forma qui del pronto creder mio. idem, par., 24-133
., 24-133: e a tal creder non ho io pur prove / fisice e
non uscir dal porto, / e non creder cotanto al mare infido!
/ la plebe stolta, oltre ogni creder, trema: / s'io delle
altro nome... che a mio creder non vuol dir altro che crocchiante e
. ariosto, 7-36: né può né creder vuol che morto sia; / perché
inganno intorno al bello, come dimostrò di creder socrate per pigliarsi giuoco d'ippia il
nella mercatura, / lucciole dando a creder per lanterne, / sbarbata gli han
lascia ben giudicare, inclinandoci sempre a creder male del prossimo, quasi che su la
e sacra, molto più è da creder che questa tal santificazione e sacra richieda
/... / in ciò creder m'aqueta, / poiché nulla non è
avolgimenti, ma assai destra / quanto creder si può d'una via alpestra.
. gozzi, i-13: m'ingannava a creder lecita l'opera mia. il mio
fatto un diavoleto / da non si creder vero. giusti, 2-325: ed
esser di prima impressione, facilissimo a creder ogni brutta sce- leratezza in un suo
. beccaria, ii-574: voglio creder che il picciol numero delle pezze rigettabili
e senza freno e modi da far creder di sé quello che forse non è.
con dissimulata negligenza e con dimostrazione di creder ogni cosa, inducono negli altri una negligenza
favola, tenerle per una dipintura, creder che sieno fumo, e stare sempre d'
dicea, / ed al garrulo dio non creder tanto. manzoni, pr. sp
non sai; né dritto cuore / creder li può, non che pensarli. foscolo
essi. parini, 558: se a creder s'avesse all'opinion che questo autore
, / per quel ch'io possa creder, non vorrebbe: / ella penrà a
a ciascuno in simili avvenimenti pensare e creder ciò che più gli va per l'
non ha punto del difficile il creder che ci fosse spazio per lei a prostrarsi
una canna diversa dalla prima? voglio creder di no. montanari, ii-372: se
pari a tante arrendevoli civette / che creder fan d'averle sode e immote, /
. brignole sale, iv-228: vogliamo creder vivo sangue il cinabro falso, simili
ancora / d'un'offesa che mai creder non puote / dimenticata, e insiem la
con dissimulata negligenza e con dimostrazione di creder ogni cosa, inducono negli altri una negligenza
ora al peregrino i passi, / e creder fan co'dissipati sassi / le meraviglie
dolcezza / ch'altrui sóli ingannar, creder mi fai / d'uscir presto dei guai
maffei, 6-359: con aver fatto creder fortezza ciò che non è, hanno
non pochi dommatizzarono che affatto ai sogni creder doveasi. = voce dotta, lat
far sì gran fallimento / di creder la gente ria / de lor falso
negligenza. beccaria, ii-574: voglio creder che il picciol numero delle pezze rigettabili
, raffrena il generoso vecchio: / non creder, no, spento il valor,
, / di perfetta natura, / creder dovem che di tutto 'l dotasse. boccaccio
. de jennaro, 68: né creder debio ch'intelletto umano, / senza
alfieri, v-1-796: ben potete voi creder ch'io m'intendo / di bindoli,
già parlare udìo; / ma il creder m'era dubitoso e forte. varchi,
meno. folengo, ii-181: non creder già che facciano dispetto / a'piedi
non sai; né dritto cuore / creder li può, non che pensarli. manzoni
dante, par., 8-3: solea creder lo mondo in suo periclo / che
giaccio sul suolo erboso, / non creder che mancato / abbia mio corpo de l'
'l nido / nativo noi (se 'l creder mio non erra), / né
onde la credon lei, né 'l creder erra. sarpi, vi-3-53: papa bonifacio
'mparato avie tanta gramatica / c'a creder gli pareva cosa erratica. 7
/ giovani, io mi fo a creder ch'e'sian forse / stati a quella
dentro alla divina regione / con fermo creder non passa la mente, / senza cercar
, espansiva, immaginosa, pronta sempre a creder tutti galantuomini ed amici. de marchi
la sua signoria reverendissima quello che al creder mio niuno altro religioso mi po'dare
, par., 24-137: a tal creder non ho io pur prove /
faccia maggiore, / di cui può creder la gente dattorno / che più facilemente
f. f. frugoni, 4-72: creder farem c'abbiam'ucciso / elidoro,
luca pulci, 4-27: né creder che gli andassin di segreto,
non far sì gran fallimento / di creder a gente ria / de lor falso
certo assai vedrai sommerso / nel falso il creder tuo. petrarca, iv-3-98: cameade
come a principio vi si disse) / creder per un fantastico suo errore / che
cortese fante e fino, / che creder non dei ciò che te n'è detto
limosina o digiuno, / orazion non creder ch'io ne faccia. sassetti, 21
sia avvertito, onde vada a rilento nel creder mio tutto ciò che porta in fronte
salviaii, 19-126: -io mi risolvo a creder, che tu abbia / addosso qualche
tanto cortese fante e fino, / che creder non dèi ciò che te n'è
; / ma spesso il fatto al creder non risponde. a. f. doni
, 8-86: se all'eterno fattor creder potessi / cosa esser grata un vile
/ sciocca credulità di fatua mente, / creder che possa mai rabbia presente / abolir
favola, tenerle per una dipintura, creder che sieno fumo, e stare sempre d'
cranio di barone!... col creder che la virtù basti per conforto,
tenaglie ed erbe e quanto / creder ei può che al suo falce
mia canna) debbono esser del mio creder, volsi dire se conoscessino, come conosco
boccaccio, iii-9-71: non si dee creder che valesse poco / cotal anel,
dante, par., 19-148: creder de'ciascun che già, per arra
/ ch'ogni vento che tiri / creder si possa portargli via 'l pelo! note
l'esca a le fiamme? / creder le piume al vento? d. battoli
, raffrena il generoso vecchio: / non creder, no, spento il valor,
volontà d'orlando gli offeria, / se creder volea al figlio di maria. pascoli
entusiastica dei filosofanti del secolo, volli creder anch'io, che l'infelicità del mondo
mercatura, / lucciole dando a creder per lanterne, / sbarbata gli han la
carducci, iii-7-131: come per fermo creder morto o malato a morte un popolo
suo fiore. marino, vii-474: creder non vuol del gran mistero / la
e con disio. / e a tal creder non ho io pur prove / fisice
il muco intestinale... si deve creder che fosse quel che gli antichi intesero
lancellotti, 7: donde abbiamo da creder noi che questa foggia di parlare origini,
solito colore, / io non gli voglio creder che tremante / non abbia dentro più
intendi. grifoni, ix-491: non creder a parole / ch'altri ti dica per
dante, par., 8-2: solea creder lo mondo in suo periclo / che
d'oro; or che follia / creder mi fa e la mente conturba / ch'
tommaso... non si dee creder che sia il puro istinto animale viziato,
manifesti / la forma qui del pronto creder mio; / e anche la cagion di
di non frapporvi molte voci lontane dal creder cristiano. alfieri, i-38: andai
libertà. poliziano, 128: né creder tu che sia peccato rio, /
bene ch'io fui semplice / a creder alle vostre doppie e pessime / parole!
qui mi vien da ridere / nel creder una tal cosa, / che una vecchia
/ grida: « signor, non creder a costui ». 4.
sciocca credulità di fatua mente, / creder che possa mai rabbia presente / abolir le
supposizioni, che così a buona fede creder le debba? alfieri, 6-113:
. rosa, 45: chi vuol creder ch'un ingegno uscisse / dai gangheri sì
dante, par., 19-147: creder de'ciascun che già, per arra
di non frapporvi molte voci lontane dal creder cristiano. rama, i-193: in
di occhi cerca di dar loro a creder che gli sian, felici predatori,
, me lo fecero a un tratto creder per uomo che avesse rifrustato tutto l'antico
a voi, non mi darete a creder mai che tutti si accorgano di voi.
meco in casa del vecchio e gli farò creder che 10 gli ho guadagnati ad uno
meco. augustini, iii-196: non creder gioco il mio: volgiti a quelle /
giovinesca / vivacità congiunta alla beltade, / creder vo'donne mie, che a voi
. de jennaro, 68: né creder debio ch'intelletto umano, / senza
era stato et era amante, / creder si può che fu la giunta grata.
a udire l'empie bestemmie e a creder vere le incredibili menzogne di questo barbaro
, e donna piangente, non gli creder niente... guardati da chi
mi resta sempre nell'animo la proclività di creder vero ciò che a principio dissi.
ancora avesse avuto il suo conto per creder giustificatissimamente? = comp. di giustificato
richiuder tebe. folengo, ii-181: non creder già che facciano dispetto / a'piedi
fare ammenda; / e certo il creder mio venia inteso, / se non fosse
. m. grifoni, ix-491: non creder a parole / ch'altri ti dica
propria. anonimo, ix-998: per creder, cerittieri, a tua menzogna,
vantaggio. chiaro davanzali, xxii-19: creder voglio lo male ch'ho in grazza
fatto un diavoleto / da non si creder vero. / -la primaria / cagion del
dolcezza / ch'altrui sóli ingannar, creder mi fai / d'uscir presto dei
dannoso sempre e spesso mortale è il creder guaribile un membro putrido, che si
. arici, ii-397: né già creder ti dèi ch'io la guarnaccia /
. d'ambra, 32: non ti creder già... che questo maestro
cui potevi far con tue parole / creder che fosse oscuro e freddo il sole
sei leggiadra e giovinetta, / non creder che tua chioma non s'imbianca.
medesmo imbratto / la scatola, a far creder torte affatto. alaleona, 22:
. varchi, v-511: chi potrebbe creder mai che il calore del sole che
da quel che 'n sogno a lei pria creder feo / la sembianza [di ceice
. delminio, i-228: secondo il creder mio la imitazione è tutta del modello
padri loro. casti, 184: non creder dunque a giovine / che nella età
ciò che si sparge or dunque / creder noi posso; che a oltraggiar raimondo,
, vogliano mal grado loro pensare e creder quello che tanto gli affanna,
. forteguerri, iv-185: non mi creder certo / d'una mente sì acerba ed
demptor, par certo imp'ientissimo / creder, che tu aspettassi il dì novissimo
carmeni, lx-1-231: s'avrebbe potuto creder di marmo, se questo non fosse
. landino, 222: sarebbe cosa impia creder che idio abbandonassi... una
apparenza / impone alle persone, / e creder fossi uom d'alta conseguenza: /
quali chi briga prendesse di raccorre a creder mi fo che di gran lunga più
. gallo, i-2-212: chi potrebbe mai creder o conoscere qual contento sia lo avere
ahi consiglio mal fido, / creder i figli tuoi / a lei, ch'
d'esser giotto / di monache e non creder sopra 11 tetto, / l'abominoso
: cosa dura me è paruta a creder quella che da te è stato tanto amata
affetto. forteguerri, iv-185: non mi creder certo / d'una mente sì acerba
., 13-50: s'elli avesse potuto creder prima, /... /
incresce. fallamonica, 115: né creder già, se 'l seminar t'incresce,
, 1-25-34: perfecto idio et uomo creder sia / d'anima razionale e carne umana
con dissimulata negligenza e con dimostrazione di creder ogni cosa, inducono negli altri una negligenza
, 166: è cosa picca ad creder dio non ha create stelle maligne ed infortunate
9-643: né infulminati è senno i creder gli allori. botta, 6-ii-457: ne
toro / promette, se ingannando il creder folle / di chi si tien vincente,
degni. guiniforto, 256: non creder però, o dante, che il primo
. corsini, 13-36: qua non ti creder, no, che ingrati affanni /
lo 'ngegno. varchi, 22-10: né creder può che la malinconia in questo mio
, / nel qual non si dee creder che s'inii / per creatura l'
: 4 nel qual non si de'creder ec. ': cioè, si come
priorato, 3-iii-26: faceva per tanto creder di voler il nipote cardinale fin ch'
cioè sentenze oltra l'oppenione ed il creder comune, e tu, poco ha
onde la credon lei, né 'l creder erra. tassoni, 3-22: per insegna
esempio storico è che ci animi a creder possibile che una stirpe inselvaggita possa dare
/ che quel che da me più creder lo sente / ne sa altrettanto quanto
confessar non oso i interamente, pur creder mi giova: / e crederò ciò che
e scempio,... può lasciar creder ai maligni che lo faccia per fini
e'dicono, / o mostrando di creder, ch'e'vi fusse / per interessi
. de jennaro, 68: né creder debio ch'intelletto umano, / senza
di che male fusser semenza, se creder mi fecero che gli interveni- menti di
piedi che si sventolava e la creder vuo'che glie ne incresca. davila,
mercati, 1-46: c'ingannavamo a creder che ruberto avessi fatto l'inventiva del figliuolo
confessar non oso / interamente, pur creder mi giova: / e crederò ciò che
guadagnali, 1-ii-341: chi di noi creder potrà sul serio / che tante invidie
). urbano, 61: non creder che [iddio] lasci i malfattori
di ogni cosa, e a non creder né pure all'evidenza delle cose e alla
che l'uomo è risoluto / di creder circa a qualsivoglia parte, / come meglio
poeta si è il rappresentare e far creder solamente possibili e verisimili le cose da
. pagliaresi, 208: se parole creder non volevi, / creder a'fatti la
se parole creder non volevi, / creder a'fatti la ragion ne iube. mazza
202: da questo cadrà nel pazzo creder de gli stolti lambicamenti di molti che
mondo. pulci, 19-16: né creder ch'io tenessi gli occhi asciutti, /
cardinale, e maestro andrea gli fa creder che voi sete il medico soprastante a
. doni, 202: cadrà nel pazzo creder de gli stolti lambiccamenti di molti che
idem, par., 19-147: creder de'ciascun che già, per arra /
più debil torna, / no, creder non convien. 6. sbiadito
nella mercatura, / lucciole dando a creder per lanterne, / sbarbata gli han
altra cosa, se non questa, / creder potria, gli giurò largamente. c
uomo. pulci, 19-16: né creder ch'io tenessi gli occhi asciutti, /
più credibile / questa, che il creder che e'sia tanto debole, / anzi
, al viso meo, / ver non creder sia deo. bambagiuoli, xxxvii-25:
col cavato legno / non ebbe, al creder mio, maggior ingegno / quando ballar
e dormigliosa. tasso, 1-67: né creder può che l'uomo a fere imprese
se tu se'or, lettore, a creder lento / ciò ch'io dirò,
, il vostro intelletto, vi fa creder d'aver cavato, come si dice
., 13-47: s'elli avesse potuto creder prima, /... anima
, mai non si può fallare a creder poco. tassoni, ix-382: la vera
e senza freno e modi da far creder di sé quello che forse non è.
). ibidem, 263: non creder lode a chi suo cavai vende,
, xxxix-ii-20: ma, nicolò, non creder sì leggiera / incoronata ut tue camene
quando il lupo mangia il compagno, creder si dee sterile la campagna.
con quella tintura macilente / danno a creder d'avere 1 ventri voti, /
gambino d'arezzo, 155: non creder tu però ch'ancor sia spenta /
/ che mi conforta e strigne a creder bene / aver morte maggior che gli
inf., 27-70: certo il creder mio venia intero, / se non fosse
a questa maledizione che non si può creder più, né tanto. d
diceva un pazzo umore; / e creder fa quel vecchio un uom malforte,
che non è uno sciocco, può lasciar creder ai maligni che lo faccia per fini
verità tutti coloro i quali argomentansi di non creder mai meglio ciò che avvien tra noi
m'uccidi, / ed oltre al creder tuo malinconia / troppa mi dai.
chi potea, ohimè! di te mai creder questo, / che ti facessi d'
, / vorre'saper se 'l mi'creder è manco. -disonesto, colpevole
dato l'ordine. tanaglia, 1-513: creder puoi / che vento o pioggia sarà
scagliare. tasso, 20-20: questo creder si potea che 'l sole / giuso
manifattura a vedersi, e più bella che creder si possa. -per estens.
io manifesti / la forma qui del pronto creder mio, / e anche la cagion
chi potea, ohimè! di te mai creder questo, / che gandistici o pubblicitari;
n'avean buon merto; / né creder sol vivessin di locuste; / piovea dal
, gridano e si rammaricano per farsi creder tali; ché tanto vale in questo
d'ogni dolor scarchi, / ch'appena creder puonno / che quella amara doglia /
1-45: iniqua donna, / no 'l creder già che amata io t'abbia mai
ha fisso il chiodo di voler più tosto creder la bugia a quella mascalzona de la
: è egli, o datemi / a creder voi di voler moglie in maschera?
di spagna, si sforzava di far creder che la intenzion sua fusse buona e
senza sperienza. casti, 185: non creder dunque, o doride, / a
punizione. folengo, 28: non creder che milone si contamine / del colpo
i bugiardi istorici furfanti / dieder à creder ciancie a un glorioso / oratore, ch'
violente passioni. monti, x-5-429: creder deggio intanto, / quando la donna
a credere che senza altro riscontro vogliate creder morta colei della malattia di cui non
, / allor dicen ch'a ruma / creder vogar van sia. giamboni, 10-68
cose tutte facilissimamente e a chius'occhi creder si possono e si debbono.
. lamenti storici, i-30: per creder, cerittieri, a tua menciógna,
son famosi uccelli / che fanno appena creder quel che è scritto, / però ch'
tu sei or, lettor, a creder lento / ciò ch'io dirò, non
egli, che cambia e merca, / creder vero non può quel ch'è sublime
stella ho scorta / de'mercatanti, qui creder mi giova / ch'e'sieno in
. giovio, ii-135: così può creder che sua maestà, prudentissima, resoluta
sempre nella mercatura, / lucciole dando a creder per lanterne, / sbarbata gli han
la mercé. varano, 1-302: creder tu non lo dei schivo poi tanto
di colui, il quale ella doveva meritamente creder nimico. landino, 405: la
al viso meo, / ver non creder sia deo, / né vita, appresso
dio n'avean buon merto; / né creder sol vivessin di locuste: / piovea
v'apellate di tapin mesterò / per creder cosa ch'esser non porria. giuglaris,
e con disio; / e a tal creder non ho io pur prove / fisice e
metafisica nell'universale, allora si può creder di fede senza dichiarazion della chiesa. v
gozzi, 1-335: questi rifiuti, al creder mio e di mia sorella, saggi
. n. franco, 7-67: non creder, filena, che il ricco tuo
43-6: sin qui m'ha il creder mio giovato, e giova: / che
parte son così), non lo volse creder e si messe a voler tocar con
d'ingegno fu miniera, / non potè creder mai che il suo padrone / dar
a coridone, / amante mio, creder farò che seco / trovar mi voglia;
d'accortezza o sermoni / o simiglianti creder non ci dieno / che maggior
noi sieno, / ma sol minor devon creder d'averlo. dante, conv.
., 13-48: s'elli avesse potuto creder prima, / rispuose 'l savio mio
b. corsini, i-17: or ben creder mi posso / che queste due viole
che non ha visto oppur toccato / creder non vuole il barbaro niente. carducci,
nella mercatura, / lucciole dando a creder per lanterne, / sbarbata gli han la
ariosto, sat., 6-7: non creder però ch'esca di misura / la
lite, forma di giudizio, a mio creder, comodissima, perché toglie la defatigazione
un simile. il perché, secondo il creder mio, la imitazione è tutta nel
4-3: me lo fecero a un tratto creder per uomo che avesse rifrustato tutto l'
pensier cercando in mille modi / non creder quel ch'ai suo dispetto crede. caro
. giambullari, 7-62: i'son nel creder tanto dolce e mogio, / ch'
aver moghe. ibidem, 263: non creder lode a chi suo cavai vende né
. groto, 2-17: potete ben creder che / non vi sarei venuto a dar
molle brina / non resterebbe, al creder mio, segnata, / se da l'
idem, par., 8-1: solea creder lo mondo in suo periclo / che
montato il capo / e vi fan creder quello che non è. -montare il
costor non si voglìon fidare / né creder che la fante facci netto / savore o
, già mossa, disse: -al creder mio, / tu starai in terra
si lascerebbono così di leggiero trasportare a creder più la menzogna che la verità. g
gridi, fuochi e vari suoni / fer creder da l'esercito disposto / fusse [
giov. soranzo, 188: altro creder non so, altro non mostra / il
tempo el latte / fresco, né creder ch'io cianc'o motteggi. ariosto,
si rigiri e ronzi, / non creder non avermi, ove bisogni, / e
galileo, 3-4-26: si può molto ragionevolmente creder... che la cometa sia
raso, / tu non dovevi mai creder che persa / o tolta avessi giù l'
nido / nativo noi (se 'l creder mio non erra), / né la
politico dee essere tutto di tutti e non creder mai che, negletta ed oppressa una
de le predette cose, si può creder che ancora abbino potenzia di far l'altra
di colui il quale ella doveva meritamente creder nemico. campofregoso, i-26: quella faction
castiglione, 114: non si può creder ragionevolmente che in altre cose abbiano ad
del vasello], / e per lo creder mio tu berai netto; / che
providenzia; né già mai potria / creder contra, perché 'ab experto 'el
che giura e donna piangente, non gli creder niente. ibidem, 356: niente
d'ogni dolor scarchi, / eh'appena creder puonno / che quella amara doglia /
i titoli. marchetti, 5-228: il creder dunque / ch'al- cuno allor distribuisse
memoria lo tradiva, e gli faceva creder sue le gesta di qualche spaccone udite
spedai v'è sì gran novero / che creder noi potria chi noi vedesse, /
cariteo, 272: par certo impientissimo / creder che tu aspettassi il dì novissimo.
francesco da barberino, ii-113: non creder a ciascun che d'amor vanta /
/ che tu lo possa far, ben creder deggio, / ché sei de'cari
cui potevi far con tue parole / creder che fosse oscuro e freddo il sole.
vii-43: oh, s'io potesse creder di vedere / canuta e crespa e pallida
si moston eglino senza qualche ragione a creder di lui ch'e'fosse principio negli
, il quale,... facendo creder che andasse per mare in fiandra,
lanzi, 1-4-63: non si dee creder superfluo il ripeter più volte all'uso de'
chiamarli pani. ma renzo non ardiva creder così presto a'suoi occhi. carducci,
25-47 (ii-267): né creder che d'addosso occhio ti muova / fin
. caro, 9-2-187: non posso creder che l'abbi fatto per altro che per
il ritorna giulivo, / può sanza dubbio creder veramente / che qual più se gli
tuo bel raggio. / egli a creder mi diede, / che senza grave oltraggio
/ costei si truovi, oltre ogni creder, forte. tasso, 4-54: sorse
. ghirardi, 65: non posso creder che passino diece once di tempo che non
buono / in noi non resta, creder non vorrallo. tasso, 5-52:
sudor mio. / deh siate al creder mal di me più tardo! / ma
dante, par., 8-4: solea creder lo mondo in suo periclo / che
maffei, 6-67: egli è falso il creder del volgo, che il duello opera
estinta / delle cose operate, al creder mio / ciò dalla morte ornai lungi non
isperanza ognuno a bada / e non creder più in cristo che in macone, /
politico dee essere tutto di tutti e non creder mai che, negletta ed oppressa una
, xliii-425: tardi di cuor a creder sete e stolti, / o gente grossa
-avere gli orecchi lunghi e il creder corto'. ascoltare pazientemente e a lungo
prudentissima e avere li orecchi lunghi e il creder corto. -avere gli orecchi
sentimento finissimo, da una passione oltre ogni creder viva, da uno stile originale e
vii-88: bella certo (se debbo creder a chi ne scrive) fu la origine
orologio a polvere. muratori, 7-ii-30: creder forse si potrebbe che il veronese fosse
, quanto più potea da 'l falso creder rimuovergli si affaticava. sarpi, ix-116
dir facilmente; ma non si poteva creder neppure che fossero quegli onesti viandanti che
conchiudendo vado: / che non dèe creder quella / cui par bene esser bella,
la malizia; / fa quiete a talun creder l'accidia / e parsimonia dir fa
che l'uomo è risoluto / di creder circa a qualsivoglia parte, / come meglio
e pur, cosa che pare a creder dura, / l'insalata troviam mezza
molti, dopo che son passati dal creder bene al creder male, si riducono e
che son passati dal creder bene al creder male, si riducono e cascano in non
, si riducono e cascano in non creder niente. baldi, 4-1-199: dovendo pertanto
fae la femmina non si dee subito creder gravida, ma si attenda con riguardo la
sachizar la cità, che cussi è da creder i abbi facto per darli pastura et
fatto senza intelletto speculativo, stimai che creder questo [il moto della terra]
speranze. marchetti, 5-228: il creder... / ch'alcuno allor distribuisse
di tant'uomo il peccadiglio, / creder che tutta in lui sia la scienza.
cavato legno / non ebbe, al creder mio, maggior ingegno / quando ballar fa-
di maniche per mogliema, m'hanno fatto creder che 'l panno è di rosato rosso
dico perch'altri non prosumi / di creder che sr altro che valore. malpigli
molto tondo di pelo, / a creder che il suo inganno riuscissi. firenzuola
pilosa. lalli, n-127: né creder che l'amor, che a costei
suto riferito, e il mio nel vedervi creder cosa che non pensarò mai.
di pregio e di valor intero / nel creder vostro, auor negletto e vano /
. tasso, iii-165: io non voglio creder che le cose d'un così grande
corda. chiabrera, 1-i-148: non creder unqua che l'amabil clio / su
ancora non pochi i quali perfidiano a creder buone a qualcosa le riforme, lmbriani
dante, par., 8-1: solea creder lo mondo in suo periclo / che
e che la lussuria abiti in cielo creder non può essere senza periculo. brusoni,
/ da'miei tormenti impara / a creder a quel cor. / e nasca il
propria casa, molto più è da creder che l'abbia il re della sua
pertusèllo. cieco, 37-7: se creder noi vuoi, monte le scale / e
quasi quasi di perversione, essere ignorantissimi e creder magari alla squisitezza attica del proprio intelletto
n. franco, 7-67: non creder, filena, che il ricco tuo
giura e donna piangente, non gli creder niente. piangentièro, v.
galateo, 166: e cosa picca al creder dio non ha create stelle maligne ed
13-26: prestògli amor (se 'l mio creder non erra), / acciò potesse
i scrittor fèro all'indotta plebe / creder ch'ai suon de le soavi cetre /
se pur qualcuno accidentalmente s'inganna, creder possiamo che accada mai che tutti s'
dio n'avean buon merto; / né creder sol vivessin di locuste: / piovea
gallo beve, / che subito piova creder si deve. idem, 381: s'
e non una pistola, come sembra creder taluno a'dì nostri). d
non è sincera, ella si debbe / creder mortale. mazzini, 42-179: la
li dibetti vaghi! / e', voglio creder ben ched è piuritropia!
argomenti dei difensori del diritto dei bambini a creder nelle fiabe... sono.
stravagante politica o sia stratagema per farsi creder gran medico in una città? chiari
lxxx-4-123: a queste condizioni a mio creder non vi dissentirebbe, massime se anco
mirabili. ariosto, 7-17: pur creder vuol che da costei / fosse converso astolfo
francesi allora senza più soggiorno / non creder che nessun fece possata; / gimo
principato. antonio da ferrara, 57: creder possiam che sotto quello ammanto / poveramente
. gallo, i-2-212: chi potrebbe mai creder o conoscere qual contento sia lo avere
gente. guiniforto, 256: non creder però, o dante, che il primo
è... essenziale il creder per vera la condanna de'predestinaziani, decretata
e de ^ loro predicatori non potea non creder vera e divina quella nuova religione che
me, a dover creder l'istesso di tutte le cose simili ad
fare ammenda; / e certo il creder mio venia intero, / se non fosse
così facile prenditura, e fo professione di creder poco alle parole degli uomini in generale
uom di gran cura, / non creder alfa sua falsa presenza. -con
, poi sono in mal pensare e creder presti, che che pensin pensate, e
; s'all'incon- tro sicura voglio creder la salute, ecco una temeraria presunzione.
fare ammenda; / e certo il creder mio venia intero, / se non fosse
, poi che fia certo / del creder suo e speme preterisce / come apparisce
luoghi e qualità delle viti è da creder che ricerchi sempre qualche privata osservazione.
dice che i privilegi della ira sono non creder
cristiani e de'loro predicatori non potea non creder vera e divina quella nuova religione che
speroni, 1-3-21: io mi fo a creder che quella santa reina, a miglior
la qual cosa ha indotto alcuni a creder che le morti e le stragi non si
. capellano volgar., i-217: né creder vofliate che pure al cherico sia proibita
troppo odioso. casti, 184: non creder... a giovine / che
scongiuro... io a non creder giammai che iddio vi metta su'candelieri
3-252: che la lussuria abiti in cielo creder non può essere senza periculo, imperò
da montefeltro, 1-179: signor, non creder mai ch'io fosse prona / d'
cum prompte rasone / che il troppo creder fa molti perire. guicciardini, 2-1-323:
manifesti / la forma qui del pronto creder mio, / e anche la cagion di
facil credette il popolo romano / a creder le più astruse, ognor propenso,
'l farlo a lui, s'il creder mio non erra, / sarebbe come a
non darti vinto alle avversità, di non creder troppo alla rosperità e di aver sempre
protestanti: / ma mi fo a creder che questi cotai / sien affatto ateisti
con disio; / e a tal creder non ho io pur prove / fisice e
marchetti, 5-65: non dèi / creder che i semi abbian tra lor difformi
.. ha proverbiato che è meglio creder troppo che non creder niente come la gioventù
che è meglio creder troppo che non creder niente come la gioventù d'oggigiomo.
la malizia; / fa quiete a talun creder accidia / e parsimonia dir fa l'
, pensò sbrigarsene con farsi da voi creder figlia di carilda. muratori, 10-i-265
., / che pulisti milan nel creder scabro, / quando regesti in esso il
ti, ma mi muovo / anche a creder che sia loro / di puntello e
se vivess'anni mille, / non creder più le sue lusinghe prave. gherardi,
e tal meraviglia che quasi non ci lascia creder vero ciò che abbiamo sott'occhio.
qualifica- bile l'avventata impresa milanese senza creder, come vorrebbero i giornali ufficiali,
infrascritta parte, quamvisdio sia più da creder che altramente che la non sera di
dove, in mente, / e il creder mio svanì ratto qual sogno. foscolo
fare ammenda; / e certo il creder mio venia intero, / se non
: ebbero molti savi che, facendosi a creder la luna esser abitabile, secondo che
malizia; / fa quiete a talun creder l'accidia, / e parsimonia dir fa
superstiziose cerimonie, tutte insieme, al creder loro, possenti a cacciar quinci lontano
. gallo, i-2-212: chi potrebbe mai creder o conoscere qual contento sia lo avere
dante, par., 8-3: solea creder lo mondo in suo periclo / che
i-71: 1 privilegi della ira sono non creder agli amici, esser subito nei fatti
di farmi a rintracciare donde venisse il creder conformi agli antichi istituti le cavalleresche dottrine
la ratificazione dal conte duca, facendogli creder molto agevole l'acquisto di casale.
dove, in mente, / e il creder mio svanì ratto qual sogno. cicognani
're lear ', indispensabile, a creder mio, per ben intendere la poesia
e notte alla stagliata, / non creder sempre per la calpestata, / per boschi
mio cor possedè, / però non creder ch'io vaghegge rede. 2
, 3-4-246: si può molto ragionevolmente creder... che la cometa sia un
se vivess'anni mille, / non creder più le sue lusinghe prave. libro di
preda così miseramente. morone, 250: creder non debbo che quel cor costante,
risoluzione. fagtuoli, vi-101: non creder da quell'asinaccio / di ricavarne mai replica
ragione, ma non sono inclinato a creder sincere le espressioni della czara. =
fu caterina. morone, 60: ben creder si può che muora in tutto /
. gemelli care-ri, 2-ii-257: cominciai a creder favola del volgo
/ ribandite carnasciale: / voi vedrete creder tale / che non seppe mai la fede
caro, 9-2-28: io non posso creder che sia niuna di queste cose e
gramatiche. fagiuoli, vi-101: non creder da quell'asinaccio / di ricavarne mai
francesco da barberino, ii-223: non creder laude a chi suo cavai vende,
ormai da tanti mali, imparassero a creder gl'iddii essere in cielo e tener conto
, avanti che alcun s'arrischiasse a creder ch'el fosse desso. -fare
farsi tanto ricon- trare / dà di creder che voi siate più d'uno. onde
pronom. mazzini, iv-2-89: non creder per questo che io sia troppo mesto
gozzi, 1-335: questi rifiuti, al creder mio getto abilitato e, in partic.
, 13-48: « s'elli avesse potuto creder prima », / rispuose 'l savio
fare ammenda; / e certo il creder mio venia intero, / se non fosse
: risuscitando la baldanza morta, / fa creder questo mondo, non han corso e mi
i dolori e proibir l'apostema e creder che non si curano le ferite, se
il mio tesor: né voglio ancora / creder ch'ei non rinnuovi / e non
rinforzi. parini, 370: non creder tanto alla tua forza / né alle
il mio tesor: né voglio ancora / creder ch'ei non rinnuovi / e non
, / ch'ancor non par che creder io la possa. = comp.
nullo sia erronico, / posto ch'a creder impossibil paia, / erò che 'l
g. argoli, 206: non creder però tu che parte mia / o più
(come la tua / finzion gli fé creder, m'hanno detto), / egli
de bottis, 26: mi sentii da creder vera questa opinion mia quando..
d'orlando gli offeria, / se creder volea al figlio di maria. b.
popoli e soggettati al vangelo, recandoli a creder cose sopra e in apparenza contro ragione
irto / per cui ritraggo d'ogni creder fuora, / l'alma tua stessa,
fazio, ii-9- 30: non creder né esser sì soro, / che del
ampio del cielo orbe s'aggira, / creder si dee che quinci e quindi il
restucchi. luca pulci, 3-42: non creder che di sangue io sia ristucco:
/ risuscitando la baldanza morta / fa creder volentier quel ch'uom
, che qualche autor ecclesiastico giunse a creder esser quella repoca dell'anticristo, idea che
ardo. epicuro, 122: non creder ritornarmi al foco antico, / amor
: il vostro partir così subito mi fece creder che dovesse ancora esser subito la ritornata
ch'io ti ritrovi al mondo, creder noi posso. di giacomo, i-356:
farebbon creder tutto 'morgante'. segneri, iii-1-97: questo
e pur, cosa che pare a creder dura, / l'insalata troviam mezza pasciuta
. g. gozzi, i-23-192: non creder che a rinchiuder ti riesca; /
f. d ambra, 48: non creder già che zanaiuoli o simili / uomini
: produce dio le anime, al creder di alcuno, mentre le manda in questo
tenni dietro al rolante, che sarebbesi potuto creder il carro portator di bacco e di
ma rovina / e, come debbi creder, toccò fondo, / ché, com'
il primo inventor della lira (benché creder si debba che lo strumento fusse rozzissimamente
tra questi fia / cosa ch'avanzi 'l creder delle genti. lanzi, 1-8:
dei difensori del diritto dei bambini a creder nelle fiabe e dei teneri genitori a
. ariosto, y-36: né può né creder vuol che morto sia, / perché
dietro al rolante, che sarebbesi potuto creder il carro por- tator di bacco e
aumentate. pulci, 19-16: né creder ch'io tenessi gli occhi asciutti, /
dante, par., 8-5: solea creder lo mondo in suo periclo /
. antonio da ferrara, 59: creder possiam benigni e puri / nel vero e
peso. bambagiuoli, xxxvii-28: non creder per gran corpo uom valoroso / né
casa, 700: io stetti già per creder che 'l popone / fussi dinanzi un
questa morta salma, / ché vò creder che l'alma / sì casta, così
e sacra, molto più è da creder che questa tal santificazione e sacra richieda
intendiamoci bene -lo stesso intercalare paterno -non creder di fare di me, come ài fatto
sue. ibidem, 332: non creder ciò che odi, non dir ciò che
non si voglion fidare, / né creder che la fante facci netto / savore o
nella mercatura, / lucciole dando a creder per lanterne, / sbarbata gli han
ale, / che pulisti milan nel creder scabro / quando regesti in esso il pastorale
maestro sinolfo, / che or posso creder che voi siate desso, / poiché quell'
quel che dice quel brutto scarafaggio non creder mai una sillaba. beltramelli, i-94
., non vi sarà, a creder mio, chi non conosca quanto a mal
ogni dolor scarchi, / ch'appena creder puonno / che quella amara doglia /
quella sua giovine in venezia, al creder di lui molto ben disposta all'arte
trovar arie e lineamenti proporzionati a farvegli creder capaci di dare nella scempiataggine d'ordire
vaneggiante amator, come il tuo stesso / creder voglioso te medesmi inganna? pellico,
. / esser vinto non può; non creder ch'io, / scordata di me
'crusca'è fanatica pedanteria; il creder vero e scevro d'errore tutto che
collerico sup- pone sincerità, devegliesi però creder sobriamente, perché e buono schermitore,
francesco da barberino, ii-223: non creder laude a chi suo cavai vende;
ii-169: io mi sono inganato a creder che l'infinite vostre occupazione vi concedessino
e valoroso. lancellotti, 2-35: vogliamo creder che questi fossero sì balordi e pazzi
quella di lor che maggiore sciocchezza facesse creder al suo marito. marini, i-294:
quale / fu dio e omo, sempre creder voglio, / e sono apparecchiato a
per dio. boiardo, 2-1-46: non creder che per codardia / il tuo passaggio voglio
de'cattivelli appassionati...: creder necessità ciò ch'è venuto per colpa
vestirsi di nero; né l'amata può creder amante chi l'ama, se non
insensibilità. boiardo, 1-25-41: né creder che aggia tanta scortesia / che da
di pacando in mille modi / non creder quel ch'ai suo dispetto lermo.
sorcrede: / ch'altra angelica sia creder si sforza, / ch'abbia
del monte che la fascia! / e creder dè ciascun che già, per arra
, le scriffe et ongie longe da non creder. = comp. dal pref.
, par., 24-137: a tal creder non ho io pur prove / fisice
tuoi sacrifizi, che mi sforzava a creder vera la tua indifferenza forse per isdebitar-
speranza mia. loredano, 2-i-42: né creder, o giulia, ch'io
meglio è..., se creder mio non erra, / che senza pugne
altrui. cesarotti, 1-xxxiii-52: non creder ch'io, / scordata dime stessa e
, 37: si diedero a creder che, facendo egli uno sforzo in
molle brina / non resterebbe, al creder mio, segnata, / se da l'
col cavato legno / non ebbe, al creder mio, maggior ingegno /..
quel d'altro paese, / fa i creder ch'el sa el camin gerta- mente
sembra: / « se. ttu creder vorrà 'l consiglio mio, / tu sì
maffei, 10-i-215: è principio semipelagiano il creder morto cristo per tutti. 2
lor pensier nuovi recando: / parevami nel creder veraamore / di tutte le sustanze sempiterne
, ii-216: mi par dura cosa il creder che un uomo prudentissimo, glorioso per
e molti, dopo che son passati dal creder bene al creder male, si riducono
che son passati dal creder bene al creder male, si riducono e cascano in non
male, si riducono e cascano in non creder niente. -uscire dal sentiero-,
vidi al tuo nascimento, / mi fanno creder che nel tuo cor regni / lo
una de le predette cose, si può creder che ancora abbino potenzia di far l'
io manifesti / la forma qui del pronto creder mio ». laude cortonesi, 1-i-282
b. corsini, 13-36: non ti creder, no, che ingrati affanni /
e serpe. loredano, 3-69: non creder a quelle promesseche, per esser ingannevoli,
lito, ch'eccede / ogni creder uman) vedi la vela / in pergola
imperatore. rapini, x-1-959: non creder già ch'io cercassi loro per gozzovigliare
si percuotevano. panni, 402: non creder... lui sì pietoso /
: s'io non me 'l fo a creder, come spesso / si fanno a
, come spesso / si fanno a creder molti narratori, / che, pensando
crotoniati... si diedero a creder che, facendo egli uno sforzo in quello
, 251: non per questo abbiamo da creder chetutti i letterati l'indovinassero, sicome né
parini, 770: si è fatta creder diffìcilissima e talvolta impossibile non solo l'assoluta
aprir le labbra. / e vuol far creder, perché egli è sguaiato, /
di fortuna avversa un leggierissimo soffio fa creder naufraghi? voi scioperati amanti, che
fiabesca del 're lear', indispensabile, a creder mio, per ben intendere la poesia
; s'all'incon- tro sicura voglio creder la salute, ecco una temeraria presunzione.
/ e pur, cosa che pare a creder dura, / l'insalata troviam mezza
caro, ognipensier mi tira / devoto a creder voi, cui sempre veggio; /
è sincera, ella si debbe / creder mortale. -atto a ricevere la
piace. ariosto, 141: come creder debbo io che tu in ciel oda,
persona. baiardi, 47: non creder già che mai donna nissuna / ti slochi
mi slontanava / con din « non creder da quell'asinaccio / di ricavarne mai
aretino, 9-183: non mancare di creder che io le possa rendere lo spinto
, 4-210: né piccola perdita è da creder fatta in questa materia anche con lo
aspettando, / com'ei si dava a creder, ch'egli uscisse / qua fuor
di questi quattro smemorando / non potean creder sì fatto sermone. correnti, 82:
smemorava nella pace, affisanpoveruomo, saprebbero creder possibile, non cominciare da do
b. corsini, 19-9: che creder si può? smillanterie / d'un ca-
darti vinto alle avversità, di non creder troppo alla prosperità e di aver sempre
). calzabigi, 68: per creder, tutti vollero prodigi, / spaccati mari
e soggettati al vangelo, recandoli a creder cose sopra e in apparenza contro ragione
alfieri, iii-1-21: si può egli creder mai che codesto sognato buon principe possa
amari, 1-iii-782: è corso, a creder io, qualche errore nel designare la
di basilea, che siamo in due a creder del ghezzi. solimenista, agg
d'accortega o sermoni / o simiglianti creder non ci dieno / che maggior in noi
sieno, / ma sol minor doven creder d'averle. statuto della gabella di siena
assai vedrai sommerso / nel falso il creder tuo, se bene ascolti / l'argomentar
con dissimulata negligenza e con dimostrazione di creder ogni cosa, inducono negli altri una negligenza
marchetti, 5-65: non dèi / creder che i semi abbian tra lor difformi /
roco. / sormontan di gran lunga il creder nostro / e 'l sembiante ha ciascun
ingenuo. fazio, ii-9-28: non creder né esser sì soro, / che del
che mi faceste in questo punto, devete creder ch'io non me l'ho smenticata
altri mortali. marino, 1-3-173: non creder tu che libera sen vada / da
maravigliava. marchetti, 5-7: né creder già che scelerate ed empie, / sian
farsi cardinale, e maestro andrea gli fa creder che voi séte il medico soprastante a
/ tal'or paga lo scotto / di creder temerario a l'onda infida.
. a. lenio, 223: non creder che me spante / tua nera vista
nalmente il bufol fu arrostito; / non creder colla pelle scorti sato,
(58-8): i'non posso creder né pensare / che sia neun dolore
ariosto, 5-39: non ti vò creder questo... /...
de fachin silvestri, / e al creder de quelli omini diversi / questo era sopra
tasso, ii-i-5: sei sono al creder mio le spezie della poesia. guarini,
e imperfetto. bruno, 3-1159: creder vogliamo che la più alta e profonda
spender ciò che hai; non creder ciò che odi; non dir ciò che
: o meschinel- lo, / non creder che sia al mondo, / ché sonte
» disse giesù « non mancare di creder che io le possa rendere lo spirito,
sponsalizio. segneri, iii-1-22: il creder nostro è chiamato uno sposalizio che
del contenuto abnorme. -spremitura alla creder, in ostetricia, manovra attuata originariamente
e di questo non istimo presunzione il creder d'aveme tanto che basti a fare che
cavallo. passeroni, 1ii-275: di creder quel che crede il popolaccio, / hanno
hanno vergogna e vogliono più tosto / creder costor qualche spropositàccio. = comp
, uom da gogna, / non li creder, ché fa corno la spogna /
di farmi a rintracciare donde venisse il creder conformi agli antichi istituti le cavalleresche dottrine
. bibbiena, 2-128: a pena creder posso che tu desso sia, vivo
e notte alla stagliata, / non creder sempre per la calpestata, / per boschi
occhiata a que'finissimi e sopra ogni creder delicatissimi stami onde è tessuta la gentil
pigliar le stame col bue circa al creder di tór la figliuola l'un dell'
: quando il lupo mangia il compagno, creder si dèe sterile la campagna.
male, ogni vizio che suscita si può creder di lui. davila, 486:
alcun numero. fagiuoli, i-19: a creder... io mi son mosso
uesti fia / cosa c'avanzi 'l creder delle genti. manzoni, pr. sp
giura, e donna piangente, non gli creder niente. = lat. sudare,
caligine. calzabigi, 68: per creder, tutti vollero prodigi, / spaccati mari
xliii-432: certi v'eran c'a creder cuor di pietra / avien che cristo suscitato
. alfieri, 1-790: puoi / creder tu forse che a sussister abbia /
, 9-55: com'ei si dava a creder, ch'egli uscisse / qua fuor
grandi svarioni, come li potete voi creder el resto? g. m. cecchi
o parola fallace / d'altra non creder dal tuo amor mi svella, / ché
estinta / delle cose operate, al creder mio / ciò dalla morte ornai lungi non
, già mossa, disse: 'al creder mio, / tu starai in terra senza
cicerchia, xllii-425: tardi di cuor a creder sete e stolti, / o gente
in duo temerità non voler creder che quella mano, che di niente ha
gualdo, 3-iii-26: faceva per tanto creder di voler il nipote cardinale fin ch'
). loredano, 2-i-42: né creder, o giulia, ch'io ami solo
toro / promette, se ingannando il creder folle / di chi si tien vincente
, che qualche autor ecclesiastico giunse a creder esser quella l'epoca dell'anticristo.
oh voi siete pur semplice / a creder che lo stramba (perdonatemi), /
mendicando una per affettura. / or non creder, re, ricreare l'animo con
). bronzino, 1-331: così creder si può che la natura / avend'a
o protestanti: / ma mi fo a creder cheuesti cotai / sien affatto ateisti tutti quanti
uscir de'tuoi artigli, / appena creder posso / che alcun altro uncin mai più
. cellini, 817: deh siate al creder mal di me più tardo! /
frenarla non è, come potrai / creder che vaglia a ritenerla alcuno / aere che
buonarroti il giovane, 9-724: ne posso creder,... /...
-vedovòtto. grazzini, 9-216: potete creder zoroastro esser per dovervi servire altro non
f. d'ambra, xxv-2-329: non creder già che zanaiuoli o simili / uomini
/ che quei che da me più creder lo sente, / ne sa altrettanto quanto
: con quella tintura macilente / dànno a creder d'avere i ventri voti, /
(i-79): m'è troppo diffidi creder che sì fatto amico mio mi debba
caduco. poliziano, 1-808: non creder in beltà, che siamo un vetro,
da castello san niccolò, lxxxviii-1-167: non creder dunque che 'l tempo vetusto / sie
i-168): molto diffidi gli era a creder che il nipote suo, uomo ricchissimo
c. dati, 11-66: per farsi creder perfetto stoico, e fece a lui
stato violento de'cilindretti deriva, al creder mio, ne'metalli temperati la lor rarefazione
memoria estinta / delle cose operate, al creder mio / ciò dalla morte ornai lungi
al viso meo, / ver non creder sia deo. trattato d'amore, 7-1
fresca, e parca sopra ogni creder vivace. pirandello, 8-41: miss ethel
f. d'ambra, xxv-2-329: non creder già che zanaiuoli o simili / uomini
. grifoni, xxxvii-86: non creder a parole / ch'altri ti dica
foto e menava la testa per farsi creder superiore a quelle bambanate lì. =
, e quest'obbligo spetterebbe, a creder nostro, ai carabinieri che han l'incarico