= deriv. da cotogno. cotognata, sf. (anche cotognato, cotognito
all'uso de'sani. portavasi la cotognata fatta al tempo di galeno, di
d'annunzio, v-2-309: con la cotognata francescana e con le vipere badiali mi
vedere come si fa a fare la cotognata, venga senza complimenti. 2.
e scatole che cotognati: v. cotognata, n. 2. -tirare qualcuno
/ che, per finir, la cotognata hai chiesto. marini, 1-88: per
portogh. e spagn. mermelada 'cotognata ', da mermelo (dal lat.
uno, e un melone bianco, e cotognata e vino vecchio. bacchelli, 9-260
mettilo in piatti, ché si assoda come cotognata. -sugo del mosto: specie
sotto, avendo un sapore fatto di cotognata, pistacchiata, pasta di marzapane, polvere
uno scattolino di zibetto; zuccarino come una cotognata! = agg. verb. da
capi di latte; il quarto di cotognata e cedro condito. = deriv
annunzio, v-2-353: come io serbavo sempre cotognata d'abruzzi nella mia cassetta, il
per sigillo allo stomaco in cambio di cotognata), fradicio e marcio, questo
sugellato nelle botcattaneo, 44: questa cotognata mancava per suggellarmi lo stotiglie. raiberti
tartarette intorno di sfoglio di butiro ripiene di cotognata. -tartarètto, sm.