a poco a poco lo abbandonava la coscienza del luogo e del tempo. palazzeschi
fatti emozionanti, qualcosa contro cui la coscienza urta e ne sommuove il fondo abissale
si è introdotto nelle sfere della vostra coscienza un elemento perturbatore, che è risalito
dovevo assolutamente dimenticare non solo la mia coscienza, ma anche ogni cosa della mia
abboniscano e sfuggano sige con la propria coscienza, corrompe e perde la coogni protezione
poveri e gli afflitti. fantoni, coscienza in forma più vigorosa perché resa più esperta
momento in cui vengono portate alla coscienza. = deriv. da abreagire
(provoca vertigini, perdita di coscienza, anche arresto dei movimenti respiratori
i-458: per rifare una così detta coscienza nazionale vanno accattando cavilli a destra e
albertano volgar., i-73: la coscienza macchiata per cose male accattate o per
accecamento, tutto annullato, senza più coscienza. moravia, xi-254: erano le
. ottenebrare nella mente, privare di coscienza, di ragione, di giudizio; trarre
beltramelli, i-190: ebbi la piena coscienza di essere solo, terribilmente solo
buono nello stesso tempo: accenna alla coscienza del male commesso, ma insieme a
. accheta a prezzo d'oro la sua coscienza. settembrini, 1-368: mi si
porci e le galline che aveva sulla coscienza. « = comp. dall'
adagio, in me, una nuova coscienza della fine. = dal fr.
: e questo senso: d'una coscienza operante e nascosta, interviene e v'accompagna
ii-75: una certa cristiana sottigliezza di coscienza, che non può accordarsi con vera
avvedersi; venire a conoscenza, acquistare coscienza, apprendere. bartolomeo da
quasi che la tanta paura accusasse la coscienza. marino, 8-43: e nuda
ii-403: dalle tenebrose lontananze della sua coscienza, una voce accusatrice cominciava a salire
soprattutto se ingiusto, acquetava la loro coscienza. 2. intr. stare
. psicol. tutto ciò di cui la coscienza non è in possesso originariamente, ma
cui già mai non tace / la coscienza. dante, conv., iv-
più chiare e più spesse sorgevano nella coscienza le imagini della lotta prossima. panzini
, 3-107: so che l'esame di coscienza, la confessione, anche il rimorso
i-872: il carbonaio che non aveva proprio coscienza, né timor di dio,
). accorgersi, avvedersi; averne coscienza, consapevolezza. iacopone,
da un pezzo ne ho addebitato la coscienza. de roberto, 149: tutto
d'annunzio, iv-i-ii7: aveva smarrita ogni coscienza, conservando solo un furioso istinto di
: penso... che la sua coscienza fosse quietata dalla sua adesione sincera alla
25-358: non so come s'acconciano la coscienza quegli, che... l'
tu, dolze amica mea, bona coscienza, / non dal meo cor la tua
adoperar raggiri e violenze, che la sua coscienza non poteva poi approvare. [ediz
intristita dall'ombra della colpa che la coscienza di lei continuamente vi proiettava. negri
terra, in mare. e nella coscienza?). = comp. sul
; prendere i primi contatti, assumere coscienza o cognizione, partecipare per la prima
croce, ii-6-139: gli scrupolosi dalla coscienza sempre lustrata, affannantisi a spazzar via
i malfattori e gli uomini di cattiva coscienza siano fortunati e i buoni no. non
costui se l'approprii secondo che la coscienza glie ne dice. = lat
sigillò il loro dolore, ne affinò la coscienza. 3. rifl. (ant
= variante di affinare (con maggiore coscienza del termine e del senso del lat
varchi, 23-147: la quale [coscienza], ancora che affondata dal- l'
dallo sforzo volitivo che imponeva alla propria coscienza. tombari, 2-199: e stanco
alieno dalla filosofia; privo di coscienza filosofica. b. croce,
del re di francia onde appagare la mia coscienza ch'io non l'avea in ira
continuo aiutarlo ad aggiustar le partite della coscienza con dio. baretti, ii-159: costà
può maculare o vero aggravare la sua coscienza. redi, 16-viii-356: in vero ciò
un negozio molto aggravante la di lui coscienza. leggi di toscana, 6-160:
non aver più nulla che m'aggravi la coscienza. 3. figur. gravare
stesso e ascoltare meglio la sua coscienza. soffici, ii-62: al solo sentirli
morte, durante il quale si perde la coscienza (con grave alterazione della faccia,
ripugnanza del mio animo, della mia coscienza, di tutto il mio essere, e
..., si mischiavano con la coscienza d'essere un cattivo proprietario.
arte. da quando albeggia in lui la coscienza, per tutta la vita, in
si trova davanti, dentro la sua propria coscienza, questa luce dell'arte. moravia
, viii-24: quel fondo oscuro della coscienza in cui, per una specie di misteriosa
in cui non è vero che la coscienza si spegne: rimane come sepolta sotto il
grave dovere di promuovere nel mondo la coscienza e il costume morale. gentile,
annunzio, iv-2-490: avendo una confusa coscienza della straordinaria alienazione che avviene in loro
e credo, e lo credo in coscienza, che dio misericordioso che ci creò
cedere moralmente, venir meno alla propria coscienza morale. francesco da barberino, ii-345
sul fornello di cucina, non abbiamo più coscienza di aver a che fare col fuoco
panzini, iii-559: se noi avessimo avuto coscienza del subcosciente, quella creatura angelica del
nazione in cui si mantiene la lucidità di coscienza. alluda, sf. pelle
quel turbamento, il testimonio consolante della coscienza lo rassicurava alquanto. [sostituito]
sensi elevati, generosi; con alta coscienza. fra giordano, 5-67: vennero
posizioni di squilibrio si riflettono sulla nostra coscienza e provocano due tipiche alterazioni della psiche.
un alterco. ojetti, 13: la coscienza è un dialogo che facilmente diventa alterco
più, d'alto sentire); coscienza e ostentazione di superiorità; contegno schivo
sua intima medesimezza, non c'è coscienza del differente, senza coscienza di questa
non c'è coscienza del differente, senza coscienza di questa medesimezza; perché in questa
ma, abitualmente, insieme con la coscienza d'essere sempre il più forte,
un'ugna, mi crederei obbligata in coscienza di dovergliele dire certe cose. panzini,
ad effetto, ove da pura / coscienza proceda. giordani, ii-198: quanto
, purg., 3-9: o dignitosa coscienza e netta, / come t'è
dante, 4-12: certamente a mia coscienza pare / chi non è amato, s'
la verità sola può salvare la nostra coscienza nei suoi momenti ambigui. beltramelli,
non hanno ammacchiata la bianchezza della loro coscienza pura da alcuno neo di piccolo peccato
il pensier della pena e la coscienza del meritarla può essere gastigo salubre
moneti, 26: con bravate ogni coscienza dura / rende poi ammollita in chi
. chiudendo gli orecchi alle ammonizioni savie della coscienza. idem, iv-2-378: ebbi due
erano ammontate, se non sulla sua coscienza, almeno nella sua memoria, si risvegliavano
a ogni preoccupazione morale; privo di coscienza morale. panzini, ii-337:
pio ix aveva congiunto in uno la coscienza del fedele e quella del cittadino..
quando gli daremo per meta e per coscienza la rivoluzione anarchica? idem, 1-iii-167
è sempre cosa carissima, ancorché la coscienza ci avverta di non averlo ben meritato
[i villani] comunemente la coscienza grossa, e massime nel pigliar
(pensiero, sentimento, volontà, coscienza morale: anima razionale, intellettiva);
qualcosa sull'anima: sentirselo pesare sulla coscienza. pananti, i-60: che sull'
: tanti eran... rimorsi da coscienza d'imbrattarsi all'animalesca con le abominevoli
scienza (come dire dell'autocoscienza nella coscienza) sarebbe pure l'annullarsi della scienza,
, dopo una serie di stati della coscienza dolorosi cagionati dall'eccitazione anòmala dei nervi
banti, 6-62: i giovani prendevano coscienza di una loro vita anteriore alla presente
gobetti, 1-57: una chiara coscienza antiparlamentari- stica, che...
cui lo spirito giunge ad affermarsi come coscienza (nella filosofia idealista).
uomini che si sentivano nella più limpida coscienza di se medesimi onestissimi, e che ciò
vollero al sentimento umano per concentrarsi in coscienza? lo dicano gli antropologi. carducci
-a occhi apèrti: con piena coscienza. baretti, ii-194: in somma
nervosa (è caratterizzata da perdita della coscienza e della sensibilità, abolizione di ogni
re di francia onde appagare la mia coscienza ch'io non l'avea in ira
si usa in que'matrimoni, di coscienza che non hanno ad apparire. baldini,
ella aggiunse, quasi a placare la sua coscienza; e siccome l'appartamento era piccolo
. serra, ii-317: eppure in questa coscienza così aspra, nessuna interiore voce pura
, 126: il vero appello è dalla coscienza alla rivelazione, cioè dall'incerto al
segreti fini / specolati vi dell'altrui coscienza. magalotti, iii-153: non cessa
sempre hanno per ostaculo il rimordimento della coscienza. savonarola, iii-465: se dunque
io ho pochi peccati d'ommissione sulla coscienza, fra i quali uno de'più gravi
v'incanterò, e vi sentirete obbligato in coscienza d'applaudirmi. idem, conc.
de marchi, 231: a questa coscienza si appoggiava come a un bastone,
confuso... mi travagliava la coscienza e sembrava dilatarla e approfondarla come fa
conosciute ed approvate dalla tua propria infallibile coscienza. soderini, ii-272: ingrosseranno assai
, mi basterà l'approvazione della mia coscienza. svevo, 1-124: con un
gioia e dolore, e simili moti di coscienza, del tutto irriflessi. gentile,
o pericolosa, con estrema cautela; assumere coscienza di circostanze che si vanno maturando a
tale sembra a me la storia della coscienza e della giustizia, mitiche concezioni,
con opere di espiazione, a una coscienza nuova. d'annunzio, iv-2-760:
né mi rimorda d'alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole in contrario;
buono nello stesso tempo: accenna alla coscienza del male commesso, ma insieme a
tema restio, o contro la propria coscienza. -per simil. e al
nell'adolescenza / da vecchie arrufferete la coscienza. = forse dal longob.
allora, io varcassi uno stadio della coscienza che dava al mio corpo uno sospetto di
fatta e come artificialmente aggiunta sulla iniziale coscienza morale loro. non ci son giunti
di contarla solo; / se non che coscienza m'assicura, / la buona compagnia
normale attività respiratoria (con perdita della coscienza, pulsazione sempre più debole,
asociale, agg. che è privo di coscienza sociale, insensibile alle esigenze sociali.
l'aspro gastigo e per la rea coscienza. tasso, 815: in aspro essiglio
... ma le cose contro coscienza io non le so fare.
, che consiste nella sospensione momentanea della coscienza (tuttavia senza l'accompagnamento di
2-23: non vuole che la sua coscienza sia violata e asservita. =
contarla solo; / se non che coscienza m'assicura, / la buona compagnia
: voi altri cattolici, avete la coscienza larga, e trovate sempre preti in
uomini che non si elevano alla sua coscienza filosofica. atare, tr.
1-404: non potendo attaccarvi nella coscienza, v'accusano per la frase
ci sono alcuni i quali attaccano alla coscienza altrui que'difetti che non vi sono.
. avevano finito con l'ottundergli la coscienza. 8. inizio, incominciamento
passato, come se non avesse coscienza quasi di ciò che faceva, fosse attento
altrui, e anco dinanzi alla propria coscienza. pirandello, 5-25: altissima di statura
. foscolo, v-179: ahi! la coscienza è codarda!... e
12-76: colui che sempre innanzi rita coscienza i rimorsi, quando al mortale non rimane
si chiamano insigni non deve smarrire la coscienza della loro somiglianza e unità con tutti gli
amicis, i-986: venuto qui coll'intima coscienza di esser atto a fare qualcosa senza
umani, la libertà e la coscienza; all'uomo l'attributo degli dei,
nodo. pellico, ii-84: la coscienza non mi obbliga più ad altro, che
e quello della sua travagliata, bramosa coscienza. idem, 2-346: gli s'
b. croce, ii-8-118: scrupolosità di coscienza, che comanda la più attenta auscultazione
autocosciènte, agg. filos. che ha coscienza di sé (in quanto soggetto)
autocoscienza: consapevolezza del divenire della propria coscienza. basterebbe avere la coscienza! b
della propria coscienza. basterebbe avere la coscienza! b. croce, ii-13-40:
croce, ii-13-40: lo spirito non è coscienza e conoscenza, ma autocoscienza che genera
oggetto, in cui il soggetto acquista coscienza di sé, o si vien determinando come
di sé, o si vien determinando come coscienza di sé. =
<; 'da sé ') e coscienza (v.). autòcrate
seguito a una libera scelta della propria coscienza. 2. dir. autodisciplina
, o acquisita per la perdita della coscienza e della volontà, come avviene nell'
dell'individuo si sottraggono al controllo della coscienza e al freno della volontà, compiendosi
vita in cui la libertà e la coscienza dell'uomo sono annullate da un complesso
dell'umano arbitrio, onde viene la coscienza del certo. algarotti, 2-21:
del conseguente prevalere di un contenuto della coscienza su tutti gli altri. è sempre
caso in cui una convinzione crea nella coscienza impressioni atte a confermarla).
di un neonato ucciso; ma la coscienza gli consigliava di stare, per il momento
b. croce, i-3-114: questa coscienza di necessità e libertà in unità inscindibile si
, un contegno, una presa di coscienza, ecc.). bembo,
e mi sentiva avvilito innanzi la mia coscienza. panzini, ii-226: andava a
vostra memoria assegno, avvocato mio vostra coscienza, iudice tra noi vostra discrezione, e
azione buona non può andare disgiunta dalla coscienza di quel che sia veramente la realtà e
ojetti, 127: l'uomo ha coscienza di sé soltanto quando agisce, quando
la sua dispersa e con tradi ttoria coscienza in un'azione. pavese, i-204:
, trapelava nel musino di lui, la coscienza della sua doppia importante funzione di compratore
nulla mandi lettera o ricevi / senza sua coscienza o volontade. /...
da barberino, 3-180: la qual [coscienza] se tu avrai / netta.
), apparire a intermittenza (nella coscienza, nella memoria, nell'animo,
idem, v-1-517: che è la coscienza?... di qual luce fissa
perché lì era in ballo la mia coscienza. idem, 606: l'amore'non
tumulto interno balzavano a galla della sua coscienza squarciata. cicognini, 1-133: quando
leggi sociali, rinserrarmi nel baluardo della coscienza per sentire la santità e la vitalità
affonda nella bambagia d'un'in- tontita coscienza. 3. figur. morbidezza,
significare la memoria viva che rimorde la coscienza, l'incubo di un misfatto compiuto.
banco: fantasma, che richiama la coscienza di alcun delitto. ma non si
suo sembrare senz'esser vera, ripugnava alla coscienza etica di lui [di platone]
sue pari, egli ubbidiva risolutamente alla coscienza e alla ragione. soffici, ii-135:
: di questa legge è [la coscienza] la più prossima e la più instancabile
, inganno; vile accomodamento della propria coscienza. m. villani, 4-57:
e barattiere-, ma i baratti della coscienza, pare che finga di non ne sapere
barbaro gergo d'oggi, si chiama coscienza industriale. 9. poesia barbara
un'opra di misericordia. / per coscienza intendo filinoro / dia concorrenza a questo
g. gozzi, 1-78: ma la coscienza lo rendea sì pauroso, che ad
gentilesca. tommaseo, ii-156: la coscienza del vico non è queirangusto quasi spiraglio
lui senza scrupoli. un barlume di coscienza lo sorprendeva adesso, e la venerazione a
quasi subito, barlume prematuro di una coscienza ancora assopita. piovene, 5-662:
e doveroso... per avere la coscienza di aver fatto, da parte mia
, agiatezza, onore, dignità, coscienza. fra giordano, 3-139: allora
devoto criterio l'aiuti a illuminare quella coscienza che forse s'è un po'turbata,
: finché non abbiamo avuto una chiara coscienza di questa dissoluzione, io « sì »
e per quello si suol dire che la coscienza va e viene come la bazzerana.
di sapienza, ed in soavità di coscienza. maestro alberto, 11:
e benché i ragazzi abbiano meno sviluppata coscienza degli uomini nondimeno all'idea di dovere
sbeffeggia anco quel che nell'intimo della coscienza sentesi degno di rispetto, ma che
pettegoli, maligni, perfidi, senza coscienza, senza cuore, doppi come le cipolle
andata a male, un caso di coscienza, il ben di dio disprezzato!
, e da lei altamente beneficiato, la coscienza l'obbligava di confessare [ecc.
studiare a'teologi se ella con buona coscienza lo poteva tenere. = di etimo
teologica, è l'assenza totale della coscienza etica e civile, è la bruta
organi; il genio lo dà la coscienza. nievo, 14: infine egli non
bianco. tasso, n-iii-1079: coscienza. il camaleonte appresso plutarco significa
, ragionativo, eloquente, ma di coscienza timorata in fatto di lingua,.
alcun criterio selettivo e senza una precisa coscienza di studio). = voce
false e corrotte, può viziar la coscienza peggio che ogn'altra abitudine di perversità
le avevan dato il lavoro con la coscienza di far un'opera di misericordia a
avea la bocca sigillata, [la coscienza pubblica] poteva accusare de'suoi mali
7-74: dopo tanti altri anni di coscienza conturbata e gualcita, io gli venivo
portone. borgese, 1-303: la coscienza... gli salì dal più cupo
bonissimi, ed il rimorso della coscienza per la partita che fece da'frati lo
bottarèlla, e, nel fondo della sua coscienza, uno considerava l'altro un fesso
cavalcanti ritrovando ancora in fondo alla sua coscienza qualche brandello di orazione, passadello del
la bravata audace e cinica che dà la coscienza della superiorità fisica in tali uomini.
da la trave intorno a cose di coscienza. pirandello, 5-57: spesso, durante
dante, par., 17-126: coscienza fusca / o della propria o
ii-61: è facile tranquillare la propria coscienza col dire: « questa massa è bruta
peccò, / andare a invetriarsi la coscienza. 2. sciocco.
i-74: facendo un severo esame di coscienza, sento d'essere * bue, bue
: scendevo nelle profondità buie della mia coscienza, cercando di rischiararle a furia di confessioni
, virtù, benevolenza, diritto, coscienza, premio, pena, bene, felicità
costumi bonissimi, ed il rimorso della coscienza per la partita che fece da'frati
! il maligno inganna così la loro coscienza; a buon fine! ma le vogliono
inf., 28-116: se non che coscienza m'assicura, / la buona compagnia
: un tal concetto, nella mia coscienza, / ripostiglio recondito, e sepolto
nell'ozio ma che pur ringiovaniva nella coscienza di sé al soffilo creativo della filosofia
virtù abbandonata e dissimulata la luce della coscienza, è più morso da tal pensiero,
cittadini che entravano in quell'uficio, di coscienza. svevo, 2-487: era una mentitrice
,... chiesi alla mia coscienza se dovevo narrare alcuni fatti familiari.
che la modestia pigli sembiante di mal sicura coscienza. 15. con participio predicativo
vederlo, ci è data dalla nostra coscienza, in certi giorni in cui una caduta
... con grandissima tranquillità di coscienza. 6. figur. che
questa catastrofe non ci era una coscienza nazionale, anzi ci era una
accurata ponderazione; con piena determinazione e coscienza. baldini, i-276: della
. -avere il callo o i calli sulla coscienza (anche: fare il callo alla
(anche: fare il callo alla coscienza): essere tanto abituato al vizio
avesse de'gran calli / su la coscienza pe'suoi tanti amori, / pur confes-
v.]: fare il callo alla coscienza, al cuore, ai dolori,
, e di sì dura e callosa coscienza, che possono fare che male che
, xxiv-916: se bene la di lui coscienza non perturbata conservava la sua calma interiore
e con l'affetto che nasce dalla coscienza di fare il bene, e co 'l
leggi sociali, rinserrarmi nel baluardo della coscienza per sentire la santità e la vitalità
volgar. [manuzzi]: avranno la coscienza loro calterita. 4.
per bontà d'animo e rettitudine di coscienza quelle genti [i contadini] che
sicché a ogni valente uomo basti la sua coscienza pura, e pensi a difendere sua
. [crusca]: è utile alla coscienza edificarsi la cella di verghe o di
nella morte onorata del soldato 0 nella coscienza d'aver bene adempito al proprio dovere.
. 30. psicol. campo della coscienza: l'insieme dei fenomeni che si
insieme dei fenomeni che si rivelano alla coscienza di un individuo in un dato momento
di mettere uno schermo fra la nostra coscienza d'uomini e la realtà della nostra
. per domani; pur con l'oscura coscienza che domani potrebbe addirittura cancellare ogni nostra
candele romane) e nella vanitosa sua coscienza d'autore se ne sentiva tutto contento,
simile il bel modo e la scrupolosa coscienza con cui i preti tenevano i libri
più presto esplicano i casi di coscienza, che le materie de'giudicii, o
far la spia a pontelagoscuro. è la coscienza, che ti dà travaglio. c
cotai note, / o ira o coscienza che 'l mordesse, / forte spingava
l'ultima mano, per uno scrupolo di coscienza incontentabile, portava dentro di sé il
privato, e non dall'obbligo della coscienza e del pubblico bene. de sanctis,
è un gran galantuomo, che ha coscienza di sé senza orgoglio. nievo,
: a significare che l'esame di coscienza fatto da sé è meno spiacevole delle
come elementi capitali nella formazione della mia coscienza e della mia personalità artistica. bocchelli
grave malattia, nella quale rimorso da coscienza di non avere capitato il fatto tra
se stesso: fare l'esame di coscienza. s. bernardo volgar.,
virtù abbandonata e dissimulata la luce della coscienza, è più morso da tal pensiero,
popolo eletto, non potea pagare in coscienza tributo a niuno, fuor che a dio
capogiri, stordimento e altri disturbi della coscienza e della motilità, dovuti a un'
il conoscimento della divina onnipotenza e la coscienza della debolezza dell'ingegno umano, ci
hanno a loro istrumento la malizia, coscienza della loro impotenza, e, pipistrelli not
sorella. prima di tutto la stessa coscienza dei proprii diritti e dei doveri altrui
, sonnolenza, paresi, perdita della coscienza). si hanno pure casi di avvelenamento
75: ma se la mente di buona coscienza dal terreno carcere risoluta, libera il
parola giusta -a farmi dei casi di coscienza, senza risoluzione di risolverli nell'azione.
figli che avevano già. -caricarsi la coscienza: commettendo un'azione immorale, a
da suggerire più di un esame di coscienza in chi si dedica a questa speculazione,
(specialmente nella locuz. carico di coscienza). dante, inf.
propongo che il medesimo esamini nella sua coscienza e giustizia se la spesa dell'edizione
, o che sia una carnificina di coscienza, perché non si ricerca altro se
il ragazzo a vedere chiaro nella propria coscienza... lascia che il ragazzo si
. stuparich, 5-442: la tua coscienza è un cartiglio ch'essi possono srotolare
uomo d'alto ingegno e di profonda coscienza e di rigidissima disciplina. deledda,
esame e nella risoluzione di casi di coscienza. buonarroti il giovane, 9-707
analisi e la classificazione dei casi di coscienza (cioè mediante lo studio preciso delle
o l'intelligenza più aperta e la chiara coscienza di milena. 6. punto,
-dir. canon. caso di coscienza o caso morale: azione considerata nella
e più presto esplicano i casi di coscienza, che le materie de'giudicii,
se ne fece subito un caso di coscienza. silone, 5-48: certamente voi
si tratta proprio di un caso di coscienza. -caso di forza maggiore: fatto
giurisprudenti, per così dire, della coscienza, la quale è la regina del tribunale
; inconsideratamente, sbadatamente; senza la coscienza di ciò che si fa o si
l'aspro gastigo e per la rea coscienza. tasso, 5-22: e tosa pure
qualche grave fallo di cui si ha coscienza. fra giordano [crusca]:
casus 1 caso '('caso di coscienza '). casulstica, sf
qualsiasi movimento (pur restando integra la coscienza). tramater, ii-133:
anime false e corrotte, può viziar la coscienza peggio che ogn'altra abitudine di perversità
gli rendesse un fedelissimo conto della sua coscienza, nulla celandogli di bene e di
corpo e della vita, che la coscienza avverte solo quando la sua tonalità viene
con il significare l'unità medesima della coscienza. = voce dotta, comp
si suole riferire nella 4 coscienza lessicale. cfr. isidoro, 1-39-25:
: [il cesarotti] credeva in buona coscienza di avere anima differente d'assai di
placansi con una ciambella che sopisca la coscienza, col dar loro mangiare checchessia,
: in inghilterra, appunto la pubblica coscienza protestava contro quel fatale regime che.
. dante, 4-14: certanamente a mia coscienza pare / chi non è amato
*. pavese, 8-296: fuori della coscienza morale non c'è criterio di certezza
e non va a confessarsene. certuni la coscienza l'hanno dietro le spalle, poveretti
membrane. borgese, 1-303: la coscienza, fulminea, di desiderare irresistibilmente la
abbia a trovare in quella nicchia la coscienza, e come possa navigare senza bussola
/ tu, dolze amica mea, bona coscienza, / non dal meo cor la
, e di sì dura e callosa coscienza, che possono fare che male che
., 19-119: o ira o coscienza che 'l mordesse, / forte spingeva con
distruggere, e s'era chetato, la coscienza tranquilla. cicognani, 1-15: quando
né mi rimorda d'alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole in contrario.
deledda, iii-233: era un uomo di coscienza, lui, e voleva chiarire le
grazia resolva le schiume / di vostra coscienza, si che chiaro / per essa scenda
3. figur. spirito ecclesiastico, coscienza clericale. carducci, i-354: la
chi copra o chiuda; / fia ogni coscienza, o chiara o fosca,
conoscimento della divina onnipotenza, e la coscienza della debolezza dell'ingegno umano, ci
, / e lo rimise tanto in coscienza, / e il fece così bene intabaccare
varchi, 23-147: la quale [coscienza], ancora che affondata dall'onde
, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato
: tormentarsi (l'anima, la coscienza, con un'analisi continua e spietata)
. cinestèsi, sf. psicol. coscienza vaga dei propri movimenti organici.
vivere in pace anche con la mia coscienza, e prepararmi alla morte. —
, governare al confessore, intorno alla coscienza. galileo, 157: circa poi all'
presagio o quel sospetto già circolante nella coscienza collettiva, che è teatralmente reso
della poesia con l'arricchirsi dell'umana coscienza. 17. ant. e letter
purificato, puro (l'animo, la coscienza). cavalca, 19-412: dice
ingombrarci la testa di citazioni, la coscienza d'ombre, il cuore di vernice e
bettare nell'acqua calda, quasi avesse coscienza e gusto a fare quel primo
diritti di libertà civile (libertà di coscienza, di pensiero, di parola,
). civismo, sm. coscienza generosa che il cit tadino
medesimo tempo siano fatte suola loro inquieta coscienza. pavese, 8-337: nel periodo nar
soverchia fedeltà al magistero ecclesiastico soffochi la coscienza civile e determini in politica un atteggiamento
. triclorometano li e della coscienza, mentre permangono le altre quido
forzare, violentare la volontà o la coscienza di qualcuno. = voce dotta,
, violenza rivolta alla volontà o alla coscienza di qualcuno. cavalca,
: idea morbosa caratterizzata dal presentarsi alla coscienza con un comportamento insistente, intempestivo,
, violenza esercitata sulla volontà o sulla coscienza di qualcuno allo scopo di influenzarne o
di aver qualche difetto, non avendo la coscienza tranquilla. giusti, ii-441:
riguardo, senza una vergogna e senza una coscienza al mondo. cellini, 1-84 (
: il punto di partenza è la coscienza di sé: « io, che penso
caro, 12-i-273: non so con che coscienza voi mi ricercate che io, il
di analogia tra il giudizio e la coscienza morale si fa, nell'unità dello
un atteggiamento arrischiato... della coscienza parleremo poi, se volete...
pallore, polso sfuggevole, perdita della coscienza, raffreddamento delle estremità (e costituisce
rivissuto il passato, con una maggiore coscienza critica, e avresti ripreso le tappe della
di patrizio, e sapeva, in coscienza sua, che faceva ingiustizia, sentendo rim-
esaminar che soleva ogni notte la sua coscienza davanti ad un cristo legato alla colonna e
si ha quando il soggetto agisce con coscienza e volontà: rappresentandosi il verificarsi dal
lo aveva accusato contro la sua stessa coscienza. colpevolista, agg. e sm
annunzio, v-1-864: di là dalla nostra coscienza, di là dalla nostra virtù,
della mobilità, della sensibilità e della coscienza), provocata il più delle volte
avvertito al formarsi di una più genuina coscienza critica, dal foscolo e dal leopardi
.). medie. abolizione della coscienza in un sonno profondo dal quale non
. croce, ii-8-118: questa scrupolosità di coscienza, che comanda la più attenta auscultazione
getto / e del denaro e della coscienza. lastri, 1-2-138: in questo
riddio! bocchelli, 1-iii-150: la coscienza mi dice, com'è vero che
proiezione, colpisce nei loro racconti la coscienza della finzione. 9. raro
sazia di pastura / spirasse propria coscienza, ecc.). parini
ad adulare una falsa boria soporosa nella coscienza di chi, amando la patria, non
per paura, un po'per la coscienza d'aver commesso la più grossa delle
caratterizzato dalla perdita parziale o totale della coscienza e della sensibilità, con limitazione delle
sorta di pericoli e stenti, e la coscienza, ch'era stato per avventura anche
di ciò per scarico della di lui coscienza, e mi metteva nel debito d'uomo
porta una competenza tanto meschina e una coscienza tanto disattenta, non so difendermi da
riforma avea per bandiera la libertà di coscienza e la competenza della ragione nell'interpretazione
. allora al fatto si accompagnò la coscienza del fatto, al processo che giungeva a
compierlo alla meglio, senza che la coscienza ne partecipi. piovene, 1-227:
gruppo di ricordi che sogliono riaffiorare alla coscienza tutti uniti, di modo che quando
, creare (e sempre implica una coscienza operosa e ordinata). - anche
verga di giustizia, amica mia [buona coscienza]; / o cibo il
possiamo, che una salda rettitudine di coscienza, e fermo proponimento di ricevere ogni fortuna
7-92: comprendeva e compativa. aveva coscienza che la sua persona triste, invecchiata,
di rappresentazione ciò che nella coscienza sta soltanto come pensiero e concetto
quei disordini e quegli scandali che offendono la coscienza pubblica, non quelle compressioni che rendono
antico dolore s'era aggiunto un peso sulla coscienza, il rimorso d'essersi legato di
dolore s'era aggiunto un peso sulla coscienza, il rimorso d'essersi legato di più
i propri principi, con la propria coscienza. d'annunzio, v-1-1115:
e quotidiano. -senso comune, coscienza comune: il generale modo di intendere
assai raro e fievole giunge il lume della coscienza comune. gramsci, 2-122: il
superiore alla comune e sopra tutto una coscienza limpida e profonda come un'acqua nella
sono mantenute tivo esame [di coscienza] in comune col don ivaldi, si
da profeta! / gran sottile, illibata coscienza! / ma già sapete in quanta
come genio del male, con piena coscienza. d'annunzio, ii-289: sta,
vollero al sentimento umano per concertarsi in coscienza? lo dicano gli antropologo
, e bisogna studiarla bene e con coscienza. 4. musica formata da
e l'istinto della bestia, hanno la coscienza dell'uomo. carducci, i-399:
7. principio, norma interiore della coscienza. alvaro, 7-256: questa continua
alvaro, 7-256: questa continua offesa alla coscienza fa crollare tutte le concezioni morali;
non dall'affetto vostro ma dalla mia coscienza. = deriv. da conducère
mi condusse poi a conchiudere che la coscienza ognuno di noi se raggiusta a proprio
, ella non ha potuto confessare in coscienza che la poesia fu madre delle arti
: donne e fanciulle, io mi fo coscienza / d'ogni mio fallo, e
/ di questo prima io mi fo coscienza. d. bartoli, 37-23: terminato
, iii-559: se noi avessimo avuto coscienza del subcosciente, quella creatura angelica del
2-401: « ho già tanti peccati sulla coscienza * disse ella seria, seria,
7-93: comprendeva e compativa. aveva coscienza che la sua persona triste, invecchiata
di gloria non possono dissimulare alla loro coscienza che questo applauso non sia passeggero e
nievo, 154: -mi dica in coscienza, reverendo! fa ella il prete
condizioni morbose caratterizzata da un ottundimento della coscienza e da uno stato mentale di confusione
, grave agitazione dell'animo o della coscienza; imbarazzo. iacopone, 7-34:
e che tutto il dì lo rimorde la coscienza sua de'misfatti, onde si sente
: gli uomini, nei quali la coscienza morale manca o è confusa e intermittente
iii-174: limite e libertà indeboliti nella coscienza, logorati nell'attrito, non furono più
taciti impulsi d'una ingenita e congenita coscienza. borsieri, conc., i-98:
congresso e trattato di versailles: dove la coscienza umana fu dolorosamente offesa dallo spettacolo dei
non hai conoscenza, / perché tua coscienza non possa travagliare. g. cavalcanti,
conoscere, di intendere; intelletto, coscienza. -perdere conoscenza: svenire. bonagiunta
qualche cosa, averne piena cognizione, coscienza; ammettere, riconoscere come esatto;
personalità morale, della propria interiorità e coscienza. salvini, 39-iii-181: non fia
. 20. rifl. riacquistare coscienza. cavalca, 16-2-276: credendo che
. facoltà di intendere, di sentire; coscienza. bisticci, 3-223: pigliò tutti
poesia partecipa di ogni cosa proibita dalla coscienza -ebrezza, amore-passione, peccato -ma tutto
/ i rustici che han grossa la coscienza. monti, x-3-414: onore /
azioni che rivelano il perfetto dominio della coscienza in chi li compie. prati
: rendersi ben conto, aver piena coscienza di un fatto. maestro alberto,
, cosciente; cognizione, conoscenza; coscienza. redi, 16-iv-391: se a
conscio. consciènza, v. coscienza. cònscio, agg. (
, di una situazione; avere perfetta coscienza di sé stessi, delle proprie inclinazioni
richiedeva di consiglio ne'fatti della sua coscienza, e singolarmente sopra la più o
! 13. ant. conoscenza, coscienza. -tornare in consiglio: tornare in
deliberi cosa che sia contra la sua coscienza. davila, 538: aveva stimato
nazione perduta fisicamente ma viva nella sua coscienza. per molto tempo, l'italia ebbe
quel turbamento, il testimonio consolante della coscienza lo rassicurava. giusti, iii-356: noi
traccia alcuna né nella memoria né nella coscienza; io mi consolai di ciò,
ma i possibili patimenti altrui, pesano sulla coscienza mia. e questo male, appetto
sono percossi dalla sventura, la coscienza mi accerta che potrò ascoltarle senza rossore
[s. v.]: la coscienza de'partigiani è contenta- bilissima quando trattasi
l'intelletto, lo spirito, la coscienza, la curiosità. dante, inf
.. la propria virtù della buona coscienza, la quale si gode fra se stessa
5. psicol. contenuto della coscienza: il complesso dei fatti che la
controversie, in opposizione al foro di coscienza. giovanni dalle celle, 4-1-62:
, di una determinata disciplina); coscienza acqui sita di un fatto
, del suo carattere), aver piena coscienza di ciò che si fa o si
dio. moneti, 317: adesso la coscienza in grande intrico / tutte le mie
stesso, di farglieli fare con la coscienza morale. pavese, 8-59: ogni fervore
'l richiedeva di consiglio ne'fatti della sua coscienza. segneri, iii-1-131: avranno a
comprenderla, spiegarsela chiaramente, assumerne coscienza. alfieri, i-51: dovendomi nei
1-242: eccesso di difesa? o cattiva coscienza che sopraffaceva il sospetto coi lamenti e
l'uomo, che contra- dicente la coscienza pure ama, e non si raffrena.
non cose che siano contrarie alla mia coscienza! 2. ant. e
né mi rimorda d'alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole in contrario. capellano
villani, 6-22: della qual cosa prese coscienza, e più volte riprese il padre
da ogni voto, contrastava per debito di coscienza. de sanctis, iii-81: la
. b. croce, ii-8-1: nella coscienza estetica odierna si è venuta incidendo sempre
adoprar raggiri e violenze, che la sua coscienza non poteva mai approvare. leopardi,
contrattare1. presenta all'improvviso alla coscienza, durante contrattàbile2, agg.
verginali contribuenti, si mischiavano con la coscienza d'essere un cattivo proprietario.
p. francesco si avrebbe recato a coscienza lo spenderlo altrimenti che in beneficio del
tinta di sangue, / la mia coscienza cori ciecamente resiste, / si nasconde
a suo tempo si è la mala coscienza. pallavicino, 1-338: ciò che
teologia, l'atto con cui la coscienza colpevole reagisce in se stessa e cerca
m'ha fatto fare l'esame di coscienza e anco un tantino l'atto di contrizione
una giaculatoria, faceva l'esame di coscienza, diceva l'atto di contrizione.
del passato deve riconoscersi diverso e prender coscienza del vecchio assioma che mai tra gli
nella quale aveva avuta grave riprensione di coscienza, perché aveva sostenuta la detta causa in
versificazione volgare bisogna aver questa scienza o coscienza per dare i convenevoli accenti e,
centesimo di meno non posso, in coscienza! che l'anima ho da darla
vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato
o rappresentazioni, invece di esprimersi nella coscienza, si traducono in processi somatici o
le questioni giudicate secondo la sua libera coscienza, ma non in modo soggettivamente arbitrario
benefizio d'impunità; il convincimento nella coscienza del magistrato; magistrato, la giunta
ci fu lotta, perché non ci fu coscienza, voglio dire convinzioni e passioni religiose
alla lunga alla lunga anche alla mia coscienza quella vita intrinseca e comune con una
insieme di virtù paziente e di delicata coscienza. coordinazióne, sf. il
dell'universale ed il mio nome è coscienza. e. cecchi, 6-354:
i-69: salite sopra la sedia della coscienza vostra; non lassate passare i movimenti
traccia alcuna né nella memoria né nella coscienza; io... mi abbandonai dunque
magalotti, 7-126: nell'esame della coscienza di questo giorno mi son ricordato del
poeta e di pensatore, corroboratissimo di coscienza critica e storica. corroboratóre, agg
più della invidia cortigiana che della sua coscienza. machiavelli, 583: quel duca trovò
cosciènte, agg. che ha coscienza (che non è addormentato, né
dante, 4-12: certanamente a mia coscienza pare / chi non è amato, s'
prete e dica, che non ha coscienza d'avere alcuno peccato
latini, inteso questo, ed avendo coscienza di molte cose fatte contro alla voglia
ferdinando e i figliuoli, spaventati dalla coscienza delle loro scele- ratezze, penseranno di
il conoscimento della divina onnipotenza e la coscienza della debolezza dell'ingegno umano ci somministrano.
calunnia potranno opprimervi mai, quando la coscienza del sapere e dell'onestà v'arma
tommaseo [s. v.]: coscienza dunque è consapevolezza in genere; ma
la prosa, cioè a dire la coscienza e la riflessione della vita. imbriani,
nella morte onorata del soldato o nella coscienza d'aver bene adempito al proprio dovere.
iv-2-534: il più alto esemplare di coscienza non potrà apparire se non alla cima
. b. croce, i-3-7: la coscienza che forma oggetto dell'indagine filosofica non
individuo in quanto individuo, ma la coscienza universale che è in ogni individuo,
; e del quale soltanto poche volte avevo coscienza. e. cecchi, 6-401:
la materia, il primo svegliarsi d'una coscienza dentro il torpore della natura.
la nostra è afflitta senza paragone dalla coscienza che abbiamo di quanto ci accade.
di echeggiare nei piani inferiori della sua coscienza: è mai possibile che sia questa
che è quanto dire, non avrebbe la coscienza di se stessa. tommaseo [s
[s. v.]: avere coscienza di sé può valere dunque e intellettuale
: il punto di partenza è la coscienza di sé: « io, che penso
nell'ozio ma che pur ringiovaniva nella coscienza di sé al soffio creativo della filosofìa.
fa l'italia... non aveva coscienza di sé, non aveva ricordo del
migliori fra i suoi alunni una viva coscienza di loro stessi e dei più seri
restituì la serietà e la forza colla coscienza di sé. 2. capacità
intendere, di conoscere. -perdere la coscienza: svenire; entrare in agonia.
farmi assistere ad un istante di chiara coscienza nell'ammalato: « sono dunque gravemente
» aveva domandato con angoscia. tanta coscienza non ritornò più. invece poco dopo
, 1-71: qualche minuto di dolce coscienza semisveglia di letto, ogni mattina.
; però che i lucchesi, di coscienza del cardinale, veniano in loro aiuto
nulla mandi lettera o ricevi / senza sua coscienza o volontade. m. villani,
m. villani, 10-59: e con coscienza del legato mandò suo segreto ambasciadore nel
... ma solamente da tre sanza coscienza degli altri. statuto dei mercanti di
contra al detto ordinamento facesse, a sua coscienza e per fama, e per ogni
a memoria li nostri mali ed abbianne coscienza, e preghiamo con umiltà che ci
delle parti, o pigliandone senza sua coscienza animo i suoi, nascesse scompiglio nella
. giamboni, 53: la mala coscienza sempre grava altrui di paura, e
tu, dolze amica mea, bona coscienza, / non dal meo cor la
., 28-115: se non che coscienza m'assicura, / la buona compagnia
se stesso rimorso: / o dignitosa coscienza e netta, / come t'è picciol
! idem, par., 17-124: coscienza fusca / o della propria o dell'
107: il confessore dee ricercare la coscienza del peccatore, come il medico la piaga
morte punge. boccaccio, i-224: la coscienza, posto che interamente ingannare non si
a ogni valente uomo basti la sua coscienza pura, e pensi a difendere sua fama
non possiamo, che una salda rettitudine di coscienza, e fermo proponimento di ricevere ogni
pallavicino, 1-366: la pace della coscienza suol essere un'iride d'eterna tranquillità
xxiv-916: se bene la di lui coscienza non perturbata conservava la sua calma interiore
che la modestia pigli sembiante di mal sicura coscienza. foscolo, xiv-106: se voi
me; e non so se la vostra coscienza possa dirvi lo stesso. manzoni,
quel turbamento, il testimonio consolante della coscienza lo rassicurava alquanto. lambruschini, 1-63
alquanto. lambruschini, 1-63: la coscienza, che è il nostro consigliere ultimo
mi condusse poi a conchiudere che la coscienza ognuno di noi se 1'aggiusta a
non va a confessarsene. certuni la coscienza l'hanno dietro le spalle, poveretti
2-401: « ho già tanti peccati sulla coscienza », disse ella seria, seria
, tu che vivi e obbedisci alla tua coscienza, sapendo che non migliori niente,
pratica e quotidiana rimanendo intransigenti nella propria coscienza. ne nasce la più spudorata forma
. pavese, 8-130: la * coscienza 'esiste, ma non è come dicono
nostra esperienza. -carico di coscienza, peso di coscienza: peso che
-carico di coscienza, peso di coscienza: peso che aggrava l'anima in
, vi-4-325: per isgravio di sua coscienza e per ammaestramento de'posteri, compose
: ora non aveva più il peso sulla coscienza di dover intrattenere con quella signora un
del bagno. -caso di coscienza: la cui soluzione impegna la coscienza
coscienza: la cui soluzione impegna la coscienza morale (v. anche caso).
, si tratta proprio di un caso di coscienza. pavese, 8-41: mi sono
parola giusta -a farmi dei casi di coscienza, senza risoluzione di risolverli nell'azione
di risolverli nell'azione. -cattiva coscienza: stato di chi è in preda
molti della corte per comando o per mala coscienza si allontanarono. de sanctis, lett
tasso] si difendeva, ma con cattiva coscienza, perché, professando i medesimi princìpi
: eccesso di difesa? o cattiva coscienza che sopraffaceva il sospetto coi lamenti e
di teologia morale distinguono diverse specie di coscienza, tra cui le principali sono:
, tra cui le principali sono: coscienza retta, coscienza certa o dubbia,
le principali sono: coscienza retta, coscienza certa o dubbia, coscienza vera o
retta, coscienza certa o dubbia, coscienza vera o falsa, coscienza rigida o
dubbia, coscienza vera o falsa, coscienza rigida o lassa, coscienza erronea,
falsa, coscienza rigida o lassa, coscienza erronea, perplessa, scrupolosa, farisaica,
). rosmini, xxvi-53: la coscienza morale non si forma in noi se
già fatta. idem, xxvi-179: la coscienza retta poi si dee sempre seguire,
stesso, di farglieli fare con la coscienza morale. -debito di coscienza,
la coscienza morale. -debito di coscienza, obbligo di coscienza: dovere morale
-debito di coscienza, obbligo di coscienza: dovere morale. gioberti,
privato, e non dall'obbligo della coscienza e del pubblico bene. pellico, ii-113
io rispetterò ciò che riputate debito di coscienza. chi opera per sincera coscienza può errare
di coscienza. chi opera per sincera coscienza può errare, ma è puro innanzi
innanzi a dio. -esame di coscienza: esercizio della vita spirituale, ordinato
abbia particolare importanza. -esaminare la propria coscienza: fare l'esame di coscienza.
propria coscienza: fare l'esame di coscienza. d. battoli, 37-22:
esaminar che soleva ogni notte la sua coscienza davanti ad un cristo legato alla colonna e
ripulita è stata come un esame di coscienza, e ho riandato me stesso da vent'
103: -e feci un rapido esame di coscienza dal quale mi parve rilevare che io
da suggerire più di un esame di coscienza in chi si dedica a questa speculazione
a questa speculazione. -foro della coscienza: il giudizio della coscienza. garzoni
-foro della coscienza: il giudizio della coscienza. garzoni, 1-546: il venditore
ha di racontarli. -libertà di coscienza: diritto degli uomini di scegliere e
e sotto pretesto di vivere in libertà di coscienza, ridotta in forma di repubblica e
più fermi che mai in voler libertà di coscienza, e massime in olanda e zelanda
non di concedere un'assoluta libertà di coscienza a'luterani,... ma una
vede d'altra parte come la libertà di coscienza, che godono i letterati cinesi,
. v.]: libertà di coscienza dice il diritto che ciascun uomo ha
sentimenti religiosi. ma la libertà di coscienza non concede il diritto d'insultare alle
. montanelli, 75: la libertà di coscienza non è, come taluni paiono supporre
professare... la libertà di coscienza risguarda il pensiero tradotto in fatto sociale,
stampa. -eccles. matrimonio di coscienza: forma speciale di matrimonio canonico,
segreto della curia). -obiettore di coscienza: chi (in particolare nei paesi
e usare le armi. -pericolo di coscienza: di commettere peccati. d.
cadesse in maggior debiti e pericoli di coscienza; gravandolo del terribil peso ch'è
conto delle anime altrui. -rimorso di coscienza: tormento interiore, provocato dalla consapevolezza
sentano le fatiche e gli rimorsi della coscienza della loro mala vita. buti, 1-219
quello che gorgogliano è lo rimorso della coscienza, che èrmo di si fatto peccato
qual non teme il rimordimento della sua coscienza. segneri, i-320: il rimorso
segneri, i-320: il rimorso di coscienza, ch'è quello propriamente che grida
più negletto, massimamente da chi è di coscienza. -scrupolo di coscienza: scrupolo
è di coscienza. -scrupolo di coscienza: scrupolo morale. boccalini, iii-73
re ferdinando, senza scrupolo alcuno di coscienza, divenne mio assoluto signore e allora
9-2-6: me ne farei scrupol di coscienza a servirvi male. tommaseo [s
s. v.]: scrupoli di coscienza, e i fondati in verità e
quali l'uomo dà battaglia alla propria coscienza, e, per affettata paura del
ultima mano, per uno scrupolo di coscienza incontentabile, portava dentro di sé il
regione del cuore, sede supposta della coscienza (e all'origine di alcune locuzioni
giudizi). -con la mano sulla coscienza: sinceramente, onestamente. -mettere la
, onestamente. -mettere la mano sulla coscienza: valutare le proprie responsabilità, esaminare
le proprie responsabilità, esaminare la propria coscienza. manzoni, fermo e lucia,
, mettiamoci un po'la mano alla coscienza; quante dottrine non predichiamo e non
nel maneggio porta persino la mano alla coscienza. 6. ant. anima
: / tre fratei sono ed una coscienza. fioretti, xxi-917 (12):
danari, e non rade volte la coscienza, giucando. 7. disus
. disus. rimorso, contrizione. -aver coscienza di qualche cosa: averne rimorso.
qualche cosa: averne rimorso. -far coscienza: sentire o provocare rimorso. m
m. villani, 11-78: perseguitandola la coscienza degli orribili peccati, stava in gran
che certamente di niente ho di me coscienza. stefani, 6-51: e perché avea
perché avea ritenuti certi censi, fece coscienza, e lasciò erede il comune di
[s. v.]: dicendo coscienza pubblica intendiamo la coscienza concorde di molti
]: dicendo coscienza pubblica intendiamo la coscienza concorde di molti nell'approvare il bene
terribile, in italia si prepara la coscienza che dovrà informare e guidare quella rivoluzione
, iii-3: ci era dunque la coscienza oscura di una dissoluzione sociale e di
. b. croce, ii-8-1: nella coscienza estetica odierna si è venuta incidendo sempre
arte assolutamente priva d'intenti intellettuali e coscienza stilistica: un'arte senza sviluppo. bocchelli
cambiali: quasi vizi e difetti della coscienza sì pubblica che privata. alvaro, 7-120
oggi non a comunicare le nuove voci della coscienza europea, di cui più nessima è
e che il popolo non ha una coscienza di classe sviluppata. voleva dire che
, 6-7-209: francia non sa con che coscienza si possa lasciare i veneziani, e
questo clima, dove i mercanti senza coscienza e fede son facilmente cresi. campanella,
studiare a'teologi se ella con buona coscienza lo poteva tenere. fagiuoli,
peggiore, / che potrebbe intaccar la coscienza / propria, ed insiem l'altrui fama
senza riputazione, senza cuore, senza coscienza. verga, 3-15: il ragazzo era
3-15: il ragazzo era fatto con coscienza... e il dottore della leva
simile il bel modo e la scrupolosa coscienza con cui i preti tenevano i libri parrocchiali
: questa è grande grazia, se per coscienza di far bene l'uomo ingiustamente è
-coscienza sognante: modo di essere della coscienza, nel corso del quale l'individuo
crepuscolare: disturbo psichico per cui la coscienza è attutita od obnubilata, e si
la stretta senza guardare, con la coscienza crepuscolare d'un ipnotizzato: s'alza
11. locuz. -a coscienza, con coscienza, in coscienza,
. locuz. -a coscienza, con coscienza, in coscienza, in buona coscienza
-a coscienza, con coscienza, in coscienza, in buona coscienza, di buona coscienza
coscienza, in coscienza, in buona coscienza, di buona coscienza, secondo coscienza
coscienza, in buona coscienza, di buona coscienza, secondo coscienza: conforme a ciò
coscienza, di buona coscienza, secondo coscienza: conforme a ciò che uno sente,
uno sente, conforme ai dettami della coscienza; secondo verità, in verità,
75: ma se la mente di buona coscienza dal terreno carcere risoluta, libera il
rese per vinto, confessando di bona coscienza la perdita sua. galileo, 107
le ragioni principali... conosceva in coscienza di non poter non le odare e
, 16-v-142: credo, in buona coscienza, che i droghieri se ne sieno
ve le darei, / ma, in coscienza dell'anima, otto sole / son
cesarotti... credeva in buona coscienza di avere anima differente d'assai di quella
come genio del male, con piena coscienza: ciò che gli dà proporzioni colossali.
nievo, 154: mi dica in coscienza, reverendo! fa ella il prete o
dinanzi a loro, padron mio? in coscienza, quel po'che avete dato a
, iii-592: noi possiamo con tutta coscienza affermare che i gorgheggi della signorina bergalli
furono chiamate, per mostrare che in coscienza non erano spese mutili, riscatto e
riscatto e vendetta. -aggravare la coscienza, caricare la coscienza: mancare ai
. -aggravare la coscienza, caricare la coscienza: mancare ai propri doveri, peccare
che voi possiate, senza gravarvene la coscienza, ricambiarmi questo giudicio, quando io
al vocabolario della crusca. -avere la coscienza di qualcuno: agire con il suo
io: noi vogliamo che, avuta la coscienza degli ambasciadori de'nostri fratelli, da
. -avere qualche cosa sopra la coscienza, sulla coscienza: sentirsene colpevole,
qualche cosa sopra la coscienza, sulla coscienza: sentirsene colpevole, provare rimorso.
restituì quello che gli parve avere sopra coscienza. algarotti, 3-246: è gran tempo
gran tempo che io avea sopra la coscienza di non essere mai stato a visitare la
. beltramelli, iii-558: aveva sulla coscienza ima lunga serie di furti.
lunga serie di furti. -contro coscienza: contro gli ammonimenti, contro la
gli ammonimenti, contro la convinzione della coscienza. dante, conv., i-in-8
[li termini del vero], contra coscienza parla; quando inganno di caritade li
/ e io pur fermo e contra coscienza. boccaccio, vii-91: l'umane
vera colpa è l'andare scientemente contro coscienza. leopardi, 979: ma io,
, per lei è dunque peccato contro coscienza? -di coscienza (una persona)
dunque peccato contro coscienza? -di coscienza (una persona): coscienzioso,
retto, che vive secondo i dettami della coscienza.
tanti provatamente giusti, e d'interissima coscienza, chi assorbito dal mare, chi
vuole ima donna esperta, attenta, di coscienza e giudizio, e sopra tutto che
mio grande amico, ed uomo di coscienza. nievo, 78: il dottore
78: il dottore era uomo di coscienza e siccome sapeva che lo speziale estraeva
uomo d'alto ingegno e di profonda coscienza e di rigidissima disciplina, nel quale
giovanotto di molta perizia e di retta coscienza. -essere in coscienza di un giudice
e di retta coscienza. -essere in coscienza di un giudice (una determinata decisione
cadute, in questo caso sia in coscienza de'consoli di condannarlo da quaranta soldi
infino a diece libre. -far coscienza a qualcuno di qualche cosa: mettergliene
e per più volte gliene fu fatta coscienza, levossi, e andò alla città dove
dopo che glie d'era stata fatta coscienza, mosso da interno scrupolo, s'
ed impetrata l'assoluzione. -fare coscienza di una cosa: comunicarla in via
quale tornata, subitamente, avendo fatto coscienza di quello rapportò e recò antonio,
a domandarlo s'egli aveva a fare coscienza di nulla, disse di sì: che
che i sua eredi osservassino. -farsi coscienza di una cosa: farsene scrupolo;
ii-226: sono molti, i quali poca coscienza si fanno delle parole oziose, dicendo
la chiesa e'suoi parenti, non faccendo coscienza di guadagno, ché tutto dicea gli
donne e fanciulle, io mi fo coscienza / d'ogni mio fallo, e vo'
niccola v dargli desinare, si fece coscienza di mangiar della carne senza licenza del
sì calante, che si dovrebbono far coscienza a spacciarlo con libertà. magalotti,
che se questi guidoni non si fanno coscienza d'una maniera di furto si può dir
... con ragione mi fo coscienza disturbare. de sanctis, lett. it
a persuaderla, e non si fa coscienza di adoperarvi quel poco che sa del vangelo
e della storia sacra. -farsi coscienza di parole, di frasi: tenerne
nulla si perde a non si far coscienza delle parole dell'autore, per isprimergli con
proprie e naturali più vivamente. -in coscienza: dentro di sé, in fondo al
di patrizio, e sapeva, in coscienza sua, che faceva ingiustizia, sentendo rimpro-
i- iv-3-317: per istar sicuro in coscienza circa l'ortografia greca, pregai alle
, se ella, stimando in coscienza che egli educava male i figliuoli,
il discorso. me ne seppe male in coscienza mia. -mettere di coscienza
coscienza mia. -mettere di coscienza a fare una cosa: aver scrupolo
ci metterete troppo di bocca, né di coscienza. -pesare sulla coscienza: provare
né di coscienza. -pesare sulla coscienza: provare senso di colpa.
ma i possibili patimenti altrui, pesano sulla coscienza mia. -prendere coscienza di
sulla coscienza mia. -prendere coscienza di una cosa: farsene scrupolo,
faceva male. -recarsi una cosa a coscienza: farsene scrupolo, considerarla una colpa
p. francesco si avrebbe recato a coscienza lo spenderlo altrimenti che in beneficio del
tra voi chi ciò si rechi a coscienza? -richiamare a coscienza: indurre alla
rechi a coscienza? -richiamare a coscienza: indurre alla contrizione, al pentimento
'l quale intende forse di richiamare a coscienza il vecchio peccatore. -rimordere a
peccatore. -rimordere a qualcuno la coscienza: provar contrizione, rimorso.
cotai note, / o ira o coscienza che 'l mordesse, / forte spingava con
che tutto il dì lo rimorde la coscienza sua de'misfatti, onde si sente colpevole
né mi rimorda d'alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole in contrario;
; e quasi ne gli rimordesse la coscienza, o dubitando di dover essere scomunicati
1-306: sento che mi rimorde la coscienza, / che mi lacera ognora e mi
mi martella. -scaricare la coscienza: pentirsi. leggende di santi,
ti mostra codesto, deh discarica la coscienza tua, e non temere lo dire degli
ma più iddio. -sopra la coscienza: a confermare la verità di un
ve lo posso dire sopra la mia coscienza. -tornare a coscienza: pentirsi
la mia coscienza. -tornare a coscienza: pentirsi. malispini, 62:
malispini, 62: e sì tornò a coscienza, e pacificossi col detto papa calisto
anime che per suo mezzo tornavano a coscienza. = a voce dotta,
. conscientia 'conoscenza, complicità, coscienza ', deriv. da conscius 'che
riduce la realtà * a oggetto di coscienza. -più comunemente oggi indica le dottrine
oggi indica le dottrine che fanno della coscienza il punto di partenza della filosofia (
agg. disus. che ha buona coscienza, o che reputa di averla.
più semplice dire 'uomo di coscienza '; opinione, lavoro * di coscienza
coscienza '; opinione, lavoro * di coscienza '. = voce dotta,
modo coscien zioso, con coscienza, secondo coscienza; diligentemente, con
zioso, con coscienza, secondo coscienza; diligentemente, con zelo.
coscienzióso, agg. che ha coscienza, che è onesto, zelante,
3. disus. che è proprio della coscienza, che si riferisce alla coscienza;
della coscienza, che si riferisce alla coscienza; che deriva dalla coscienza, da
si riferisce alla coscienza; che deriva dalla coscienza, da un animo sensibile, probo
da marito. fagiuoli, 1-5-285: in coscienza, sarebbe bene che il medico che
mi condusse poi a conchiudere che la coscienza ognuno di noi se 1'aggiusta a
fronte a sé, spesso con la coscienza della propria superiorità, della propria importanza
5. locuz. avere la coscienza con tanto di cotica: senza scrupoli
a seminare stitica, / ha la coscienza con tanta di cotica: / eccovi dimostrata
popolari più efficaci è: 4 aver la coscienza con tanto di cotica ', per
sf., còtila). unità coscienza con tanto di cotica >: definizione sempre
sistema del tuziorismo che calmava la loro coscienza;... gli accorti non vollero
una serenità di mente, una tranquillità di coscienza; che la carne non ripugni allo
nell'ozio ma che pur ringiovaniva nella coscienza di sé al soffio creativo della filosofia
, 2-534: provava il medesimo alleggerimento di coscienza di chi ha pregato con fervore.
con tanta protestazione e testimonio di sua coscienza questa santa eccellente carità ci dimostri,
situazioni psichiche caratterizzate da un offuscamento della coscienza a cui segue un'errata concezione dei
ogni interna luce, ogni atto / di coscienza, sembra cosa di ieri.
erano ammontate, se non sulla sua coscienza, almeno nella sua memoria, si
, 997: forse ha scrupolo di coscienza, che il fatto non sia un crimenlese
. la disciplina è una forza della coscienza profonda. alvaro, 7-245: già
crimini contro vumanità: atti riconosciuti dalla coscienza dei popoli civili come crimini internazionali (
d'incertezze. -attraversare una crisi di coscienza, una crisi spirituale: essere profondamente
spiegarsi. pavese, 8-296: fuori della coscienza morale non c'è criterio di certezza
nella sua purezza si rivela alla sua coscienza. -essere in crisi (un'
e. cecchi, 6-295: la coscienza americana è un fermento d'energie barbare
il tasso], ma con cattiva coscienza, perché, professando i medesimi princìpi
a seconda di quello che gli detta la coscienza, o gli stivali che ha
quella nave corre superba, come avesse coscienza della fortuna e dell'uomo che porta.
restituì la serietà e la forza colla coscienza di sé. — comp.
il volante anche prima d'avere la coscienza del tuo atto. moravia, xii-34:
, senza una vergogna e senza una coscienza al mondo. cellini, 1-17 (
materia, il primo svegliarsi d'una coscienza dentro il torpore della natura, il cul-
23-92: cuocelo sempre ed impassiona la coscienza del benefizio intrapreso. g. di tarsia
viene usato scambievolmente con quello di 'coscienza 'per indicare quella sfera privilegiata in
rabbia. 17. sede della coscienza, del sentimento morale e religioso.
pur di mal cuore e quasi contra coscienza, rendendosi, loro il donò.
senza riputazione, senza cuore, senza coscienza. manzoni, pr. sp.,
di francesco cenci, nell'intimo della sua coscienza, e pei suoi, e per
violenti doveva, nelle cupe tenebre della coscienza, provare qualche sentimento di rimorso.
; per essere uomo d'una buonissima coscienza, non volle benefici curati; fu severissimo
che noi intenderemo per galantuomo di rigidissima coscienza. -figur. pallavicino, 1-396
; per essere uomo d'ima buonissima coscienza, non volle benefici curati; fu severissimo
/ non erano state ancora / dalla coscienza scoperte e turbate. moravia, iv-217
casa, che ne custodiva nella profonda coscienza tutti i segreti. d'annunzio,
è quel dabben padre che possa in coscienza lasciar in balla d'un curioso fanciullo o
non indietreggiare. chi ha cuore e coscienza deve farsi innanzi coraggiosamente generosamente non per
varchi, 23-147: giova la buona coscienza ancora negli stessi martori, quando si
anche la propria vita, tanima, la coscienza). giamboni, 77: dicono
di dannare nelle opere sue la sua coscienza, e fan; cose onde possa la
mondo, si permettesse la libertà di coscienza a quelli che, professando manifeste eresie
boccaccio, i-350: ma però che la coscienza del danna- tore era perplessa..
in un sacerdote d'altrettanto sapere che coscienza, il quale lor discuopre il certissimo
teme i dazini: chi ha la coscienza pulita non ha da temere di nulla
religiose, ecc.; obbligo imposto dalla coscienza. fra giordano, 226:
: procuro di soddisfare al debito della mia coscienza col ricordare ogni tanto, e in
, che soddisfa un debito della sua coscienza, verso un altro uomo, che egli
b. croce, iii-27-196: la coscienza giuridica era in russia debole o assente
, un fatto poco bello e la coscienza di una debolezza italiana. vittorini, 5-21
sici, ma fondato principalmente sulla coscienza dell'uomo, incomincia con poe
decoriamo col nome di rimorso e di coscienza, le quali sono soltanto paura di
il rispetto degli altri; sentimento e coscienza di ciò che si conviene.
per far loro decretare la libertà di coscienza, con la quale dichiarazione contendevano dover
b. croce, iii-27-122: la coscienza della missione che a ciascuno è assegnata,
roma del popolo, dettandosi leggi dedotte dalla coscienza della verità eterna. carducci, iii-12-108
poi spesso anche in lite colla sua coscienza, la quale come abbiam detto era
l'ubbidienza si potea levare di buona coscienza. di questo ne fu diferente la
uomo per lo meno leggero e di coscienza molto elastica. -rifl. dichiararsi,
negando la competenza della ragione e della coscienza individuale. fogazzaro, 1-167: il senso
lui definizioni [del pontefice] ogni coscienza s'acquieta, et ogni azione privata
intransigenza nel compiere tutto quello che la coscienza mi indicava per giusto. =
pascoli, i-84: sì: la coscienza umana chiede ancora quello che chiedeva allora
, di degenerazioni dei sensi e della coscienza, di traviamenti, in tutte le
è una ladra pubblica, che non ha coscienza né fede. alfieri, 1-33:
vostro sesso, / dovete compatirmi in coscienza. 2. con uso aggettivale
: tradizioni non delebilmente scolpite nell'umana coscienza. = comp. di delebile
d'azeglio, 1-298: era nella coscienza pubblica d'allora l'idea che a roma
. che distrugge o danneggia gravemente la coscienza morale di una persona; che reca
ciascuno a far palese / la sua coscienza e dire i suoi difetti, / ed
grave della vita stessa; quello della coscienza che deve deliberare sulla condotta da seguire
riservatezza, discrezione; estremo scrupolo di coscienza nel compiere il proprio dovere, o
dire che il * pentimento dischiuma la coscienza ', io sono ben certo che
che n'è l'anima, la coscienza del « fine » al quale tendono istintivamente
rossor non sente: chi ha la coscienza pulita, non teme di nulla.
fina corazza dell'innocenza ho armata la coscienza mia, e così son sicuro di
poi ogni notte, nell'esame di coscienza. oppure era soltanto l'effimera blandizie
, se non eccezionalmente complessa, una coscienza architettonica dell'azione che rifiuta le ipocrite
o coscienze al di là della nostra coscienza, queste cose o coscienze rimangono dentro
, e non adagiato nell'ombra della coscienza e nel caldo del sentimento, bensì uscente
nel cuore, nella volontà, nella coscienza. arrigo testa, 1-29: lo
la mente, la volontà, la coscienza (dell'uomo); la sostanza (
spesso, della pubblica opinione o della coscienza collettiva su un fatto giudicato negativo,
tono di denuncia, il consenso della coscienza, mettendosi al riparo da qualunque rimorso
te che a sé, diposta la buona coscienza da parte. caro, 1-301:
vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato
suoi libri, ma non posso in coscienza dirgli nemmeno un * deprofundis '.
, cioè da confusione e rimordimento di coscienza, si derivasse quella gran piena di
rifatto l'uomo, ha restaurata la coscienza... padre di questa letteratura
né vegghiando: tanto era la sua coscienza rea, la quale consumava la sua desiderosa
nel maneggio porta persino la mano alla coscienza. buzzati, 4-50: sono assolutamente
roberto, 2-39: nell'intimo della sua coscienza, egli restava quel che era
l'animo, la mente, la coscienza, la volontà). g.
libro desterà qualche dubbio salutare in qualche coscienza, in altre un qualche principio di
vasi a un tratto in lui la coscienza della situazione subalterna in cui era stato
vi priego che amor preghiate. la coscienza, xxi-708: se la dazione del cuore
meno proprii per la loro rigidezza di coscienza e per l'austerità delle maniere al consorzio
principio d'ordine degli atti estetici è la coscienza estetica stessa, come il principio d'
d'ordine della vita morale è la coscienza morale e non già un ritmo di azione
determinatamente negli aspetti infinitamente vari: come coscienza, per la quale ogni volta nell'
stessa è questa geminazione sintetica) la coscienza del realmente accaduto, che nelle sue forme
eminenti prende nome di storia, e la coscienza dell'universale, che nelle sue forme
: determinazione è attribuzione di valore: coscienza. 3. decisione, scelta
evolute ». gobetti, 1-i-207: una coscienza salda dei valori dell'economia dapprima intesi
pensi agli altri; fabbrichi la tua coscienza con detriti di chiacchiere d'altri e con
autorevole, indiscussa (che nasce dalla coscienza morale o dalla ragione, 0
il lume della ragione e 'l dettame della coscienza dato all'uomo per saper discemere il
giusta 1 dettami dell'equità e della coscienza, mitigandosi il rigor delle leggi,
secondo che gli parve gli dettasse la sua coscienza. boiardo, 2-30-42: ora me
io ho scritto come il cuore e la coscienza dettava, evitando i superlativi che a
con lui nel tempio, perché la rea coscienza degl'insidiosi accusatori che glie l'avean
flagello in seguito d'un esame di coscienza, e non intenda né punto né poco
che in quanto è libertà, ossia coscienza morale, è regolatrice di giustizia.
aveva infranto l'ultimo diaframma della sua coscienza che gli resisteva. 3. anat
che prolunga la tradizione del direttore di coscienza e predicatore in casa, e prendono un
senza parole si ripete tra la mia coscienza e lo spirito che provoca la visione
bresciani, 1-ii-52: oh la mia coscienza è d'altro metallo, e i
capiva il senso, ma un atomo di coscienza restava come infilzato su uno spillo a
scaturiva la verità e s'imprimeva nella coscienza de'magistrati e del popolo. guerrazzi
ual è quel dabben padre che possa in coscienza lasciar balìa d'un curioso fanciullo
bene save che quale è difeso dalla sua coscienza, libero sta tra tutti accusatori.
lume della ragione e 'l dettame della coscienza, dato all'uomo per saper discemere
. d'ingannare alcuni la lor medesima coscienza, e l'altrui giudicio alla morte;
, iii-604: come condannare, in coscienza, il figliuolo del sindaco e l'assessore
pagano, / uom senza legge e senza coscienza. guarini, 134: che differenza
, 1-30: il piccolo lume di coscienza che era in lui, e che lo
che di lor natura si differenziano dalla coscienza, dalle intenzioni, dalla disposizione intima
i-3-237: ciò che nell'una [coscienza estetica] era unità indifferenziata diventa nell'
era unità indifferenziata diventa nell'altra [coscienza filosofica] unità differenziata. comisso,
e lui, timoroso e per la mala coscienza molto diffidente di sé, confortò ch'
, attonito, intimorito davanti a una coscienza nuova, che sorgeva a rimproverarlo.
difforme. mento dei sogni, quando la coscienza, si sente invasa, difformaménto
. in modo desbandita da un'altra coscienza, ignota, difforme. d'an
far proprio, acquistando conoscenza e compiuta coscienza (una nozione, una materia di
se stesso rimorso: / o dignitosa coscienza e netta, / come t'è picciol
decoro; che nasce da una severa coscienza di dignità morale, che è adeguato
dal suo pudore d'anima, dalla coscienza dignitosa del suo ministero. b
pianto lamentoso senza lagrime, dilaniata dalla coscienza del suo stato, avvilita dopo una notte
b. croce, i-4-220: quella stessa coscienza, che aveva prodotto l'umanismo,
virtuoso. landolfi, 8-61: la coscienza stessa del mio impotente tremore..
d. bartoli, 9-27-2-94: la rea coscienza de gl'insidiosi accusatori, che glie
tanto, quell'eccellente uomo proponeva alla sua coscienza esplorativa e incontentabile. svevo, 253
la retorica fiduciosa dell'autoincensamento sostituivano la coscienza del produttore e le responsabilità realistiche 4
pratica della virtù, la pace della coscienza, il possesso della grazia, l'
, 1-86: poi lo scrupolo di coscienza divenne abitudine, diletto quotidiano e forma
, e che per conseguenza non poteva contro coscienza dar corso alla destituzione. einaudi,
la cui distinzione è assai relativa nella coscienza del parlante. dimettitóre, agg.
della energia vitale o l'offuscarsi della coscienza, per la coartazione della sua libertà
, 2-39: nell'intimo della sua coscienza, egli restava quel che era:
francesco da barberino, 32: la coscienza mia mi tenga puro e diritto dinanti
miei primi debiti di lavoro e di coscienza. -essere dinanzi a qualcuno:
le passioni umane ma senza perder mai la coscienza del divino, cioè l'eterna loro
gettare le illusioni, dovete acquistare la coscienza della vostra piccolezza. alvaro, 7-55
di santi, 4-210: deh discarica la coscienza tua, e non temere lo dire
panzini] forse lo adoperi senza piena coscienza e signoria dei suoi effetti.
). -direttore spirituale, direttore di coscienza: sacerdote che sovrintende all'istruzione religiosa
è scelto come consigliere nei casi di coscienza; confessore. d. battoli,
missionario, / o qualche direttore di coscienza, / a nessun uomo affatto era permesso
darsi da fare per scegliere il direttore di coscienza, il confessore di fiducia, e
sola contro l'austria, poiché la coscienza della propria debolezza era in tutti.
: voi che m'avete formata la coscienza, voi che siete non solo la
, ricondurmi alla via diritta della mia coscienza. -sm. ant. la
gran traffico d'opera di drapperia. la coscienza, xxi- 707: diritta coscienza è
la coscienza, xxi- 707: diritta coscienza è quella alla quale dispiace il peccato
per la nobiltà distinzione: ciò che nella coscienza dritta di quella rimaneva ancora peccato,
ii-129: ci è in pietro aretino una coscienza critica così diritta e decisa, che
patria, debbono fare un esame di coscienza tanto severo quanto sereno, e porre la
quanto sereno, e porre la loro coscienza in rapporto diritto con la coscienza nazionale.
loro coscienza in rapporto diritto con la coscienza nazionale. -con uso avverb.
cui violazione comporta, secondo la coscienza comune, sanzioni certe, anche se talora
altre concezioni, sulla ragione e sulla coscienza dell'uomo, o sui suoi bisogni
divenire, è persuasione formatasi ormai nella coscienza generale. -diritto legislativo, consuetudinario,
altra, dettero soddisfazione ai diritti della coscienza e a quelli dell'autorità con l'abituale
l'onesto nel volere e nell'operare; coscienza di ciò che è conforme alla norma
e sincero; sguardo, labbro e coscienza non disaccòrdansi mai. = dal fr
presunzione disadatta usurpavano i modi e la coscienza dell'integrità e dell'onestà. manzini,
sotto quelle belle robe è sovente la coscienza povera e disagiata; rilucenti di fuori
svevo, 6-234: puoi credermi una coscienza semplice che dopo commessa un'azione,
, astratte. -disaminare la coscienza: fare l'esame di coscienza.
la coscienza: fare l'esame di coscienza. guglielmo di saint-thierry volgar.,
la nostra fragilità, e disaminar la nostra coscienza. 4. sottoporre a interrogatorio,
verrai a fare l'ultima disaminazióne. la coscienza, xxi-712: riscuoti ancora te medesimo
vile appigliandosi ad azioni che la sua coscienza disapprova vi mendica tutte le scuse che
egli per tanto il sassone di provedere alla coscienza ed all'onor suo o con mandare
b. croce, ii-8-113: la coscienza estetica, come la coscienza morale,
ii-8-113: la coscienza estetica, come la coscienza morale, è disarmata e non può
la sua progressiva emancipazione dall'egoismo della coscienza; la sua individualità non le basta
: ogni interrogatorio rischia di disarticolarmi la coscienza. 2. figur. scomporre
giustificazione, difesa; sgravio (di coscienza). -a mio, tuo, suo
. v.]: parlando però di coscienza, sempre meglio, 'a scarico';
cose si fanno non a scarico di coscienza, ma a proprio discarico; non già
, 1-i-3: sopra tutto sia detto colla coscienza severa della condanna che discenderà sul mio
, alla libertà d'insegnamento, di coscienza, della stampa, non è possibile
-discendere in sé: esaminare la propria coscienza, studiare a fondo il proprio intimo
e vede, nell'abisso della sua coscienza, tutte le bestie più immonde e più
, alla libertà d'insegnamento, di coscienza, della stampa, non è possibile trovare
busone da gubbio, 83: tu colla coscienza delle male opere conosci lo giusto odio
largamente sei degno e dubiti discieverarti dalla coscienza e dalla presenza di coloro di cui
quando agonizzavo, il turbamento della mia coscienza pareva sovrapporre altre vene alle mie vene
, col tempo e con la chiara coscienza del diritto negato! e.
che gli spetta. forse per questa coscienza esatta le masse d'oggi sono più
ci pensava senza scrupolo; ma la coscienza non se n'accorgeva, o per
filosofico, fosse di beatrice. la coscienza, xxi-712: riscuoti ancora te medesimo
svevo, 6-234: puoi credermi una coscienza semplice che dopo commessa un'azione,
privi di tutto, dalla gavetta alla coscienza, che tutta i'ignominia del disfattismo
rimorso m'aveva ridestata del tutto la coscienza. cinelli, 2-73: le aveva
da un rimorso, da un peso di coscienza); rendere meno gravoso, più
2. figur. alleggerimento della coscienza (da un debito morale, da
nuovo, disse che per disgravio di sua coscienza dovea rivelare alcune cose di somma importanza
per disgrazia il ragazzo era fatto con coscienza, come se ne fabbricano ancora ad aci
vivo in lui nella senile disgregazione della coscienza, e lo tirasse a pensare,
atti suoi; conosciutili, non trovavo nella coscienza mia la forza di detestarli; e
che la modestia pigli sembiante di mal sicura coscienza. -recipr. pea,
presso ch'io non dissi / la coscienza, l'epa e la brachetta. marino
facile pare all'intelligenza, e forse alla coscienza più comodo, suddividere gli uffizi dell'
gli ugonotti, se lo stimolo della propria coscienza, la disonestà della cosa e la
calma dello spirito, il dominio della coscienza). m. villani,
, e di sì dura e callosa coscienza, che possono fare che male che
sfacciatamente, senza vergogna e rimorso di coscienza. e questo è certo segno d'anima
con la coscienza disperata / di non aver goduto altro
costrutto del verbo disperare). -anche: coscienza della propria insufficienza a compiere un'
modo che qualcuno, o anche la coscienza stessa, disperi di salvarsi. giamboni
accomodante che gli veniva da una superiore coscienza della vanità del tutto. -disposizione di
, da infelici destini o da mala coscienza dissennati, brandivano le armi quando ragion
, meglio si può vendicare. la coscienza, xxi-707:
diritta coscienza è quella alla quale dispiace il peccato
psicol. che incoscientemente è rimosso dalla coscienza (una tendenza, un impulso, un
3. che non ha relazione con la coscienza, che è rimosso, eliminato dalla
, che è rimosso, eliminato dalla coscienza (un'idea, una rappresentazione,
, i-145: la critica è la coscienza o l'occhio della poesia, la stessa
mostrarmi la stessa unità divenuta ragione, coscienza di se stessa. -intr. con
., ii-15: ci era nella sua coscienza [di dante] un mondo reale
loro ritmi il segreto di una nuova coscienza. quasimodo, 4-45: non accade
101: in quanto egli è giudice della coscienza, dee sapere distinguere e discernere tra
fondamentale, con cui l'essere assume coscienza di sé). torini, 302
indocili / nemmeno. -rifl. assumere coscienza di sé (in partic.:
era l'intelletto già adulto che acquistava coscienza della sua autonomia, e si distingueva
, concomitanti. gentile, 3-53: la coscienza di qualcosa è perciò una doppia coscienza
coscienza di qualcosa è perciò una doppia coscienza: coscienza di me, e coscienza
di qualcosa è perciò una doppia coscienza: coscienza di me, e coscienza di qualcosa
coscienza: coscienza di me, e coscienza di qualcosa distinto da me.
che riprendere i dubbi e i bisogni della coscienza comune, sviluppandoli in forma più distinta
in fiera, e li distringe la loro coscienza. valerio massimo volgar., e
quanto a voi che avete pervertito la coscienza vostra disumanandola,... oh abbiatevi
i-1-360: additando l'oscura regione della coscienza immediata come quella del fatto estetico,
se medesimo diversificando i vizi la sua coscienza, e spesse volte facciano cose le
avventizie. guerrazzi, i-94: la coscienza di un tempo diversi- fica dalla coscienza
coscienza di un tempo diversi- fica dalla coscienza di un altro; la coscienza di un
fica dalla coscienza di un altro; la coscienza di un paese non è più quella
intendente d'arte che non abbia viva coscienza di quanto disti, cioè di quanto
alla legge naturale, alla voce della coscienza, alle inibizioni del pudore istintivo,
formarsi, in grecia, d'una coscienza morale e sociale. c. e.
illecito, e a poter stare con la coscienza tranquilla, se pure è possibile non
alla materia e la materia e la coscienza e l'uomo si divinizzavano.
. bini, 1-23: furon la coscienza e il puntiglio, che mi fecero divorziare
abbia di colpo acquistata l'intelligenza e la coscienza d'un maggiorenne. saba, 207
3. dir. pen. coscienza e volontà del proprio comportamento illecito (
disposero a permettere la dimandata libertà di coscienza. monti, v-181: questi pagamenti
sapeva di spiccare, aveva più immediata coscienza dei proprii vantaggi, e dopo
che si impone all'attenzione, alla coscienza. beccaria, i-209: fino ad
e sotto pretesto di vivere in libertà di coscienza, ridotta in forma di repubblica e
e sempre preoccupati di non turbare la coscienza collettiva. -riservato dominio: nella
quando si vive così poco nella così detta coscienza. comisso, 12-41: una volta
sono spariti; e credo in buona coscienza, che i droghieri se ne sieno
i torbidi e le dubbiezze della sua coscienza, attraversata da quel « sempre » come
legge dubbia: quella che lascia la coscienza incerta circa la sua validità o interpretazione
« non esser mai lecito di operare colla coscienza praticamente dubbia »... questa
coi dubbi spirituali, coi casi di coscienza, coi vassoi pieni di dolci. pavese
dubbio; non ben chiarito nella propria coscienza. giamboni, 4-34: pervicace battaglia
iddio di puro cuore, e di buona coscienza, e di fede non dubitante.
non hai conoscenza, / perché tua coscienza non possa travagliare. fazio, ii-44:
fatevi crescere, amico mio, su la coscienza un bel palmo di pelo nero e