. gioberti, ii-142: se, conscio del grave ufficio dello scrittore, vuole adempierlo
vitellozzo] tutto afflitto come se fussi conscio della sua futura morte. ariosto, 18-165
fierezza d'animo; che è altamente conscio della propria dignità (e denota un
, 906: già il mostro, conscio di sua metallica / anima, sbuffa,
carducci, 906: già il mostro, conscio di sua metallica / anima, sbuffa
i venticinque anni, ogni uomo è conscio a se stesso di una sventura amarissima:
. d'annunzio, iv- i-131: conscio della sua inferiorità al paragon del nemico,
pane. cattaneo, ii-1-295: chi è conscio a sé di un generoso sentimento non
. cattaneo, ii-1-295: chi è conscio a sé di un generoso sentimento non
spesso all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente / alla fioca lucerna
e alla corda il bove riluttante e quasi conscio della sua sorte. 2.
verde, tutto afflitto come se fussi conscio della sua futura morte, dava di
e alla corda il bove riluttante e quasi conscio della sua sorte: gli allacciavano le
e nelle generalità del dogma. oramai, conscio di sé, plasma il divino a
contrasti è fra l'inconscio e il conscio (esigenze sociali, comunicative, etiche
educato tra i popoli, io era conscio della mia lealtà e ch'io non veniva
battaglia. = comp. di conscio. consciènza, v. coscienza
e i giuramenti. alfieri, i-222: conscio finalmente ch'era cosa oramai del tutto
amante. tommaseo, ii-116: egli cammina conscio, è vero, a sé dell'
alla corda il bove riluttante e quasi conscio della sua sorte: gli allacciavano le
fu desta / nel tuo petto non conscio. monti, x-1-439: sola di livor
brilla, / come di sua beltà nel conscio fasto / la tua fredda pupilla.
levò dal giornale il capo grave di conscio potere. campana,
/ e il cappello monacale. -essere conscio: rendersi perfettamente conto di un fatto
verde, tutto afflitto come se fussi conscio della sua futura morte, dava di
educato tra i popoli, io era conscio della mia lealtà e ch'io non veniva
nella visione estatica lo spirito è attivo e conscio; nel sogno è passivo e inscio
che sa guardare i glicini: era conscio di questo, enrico gnei.
questo, enrico gnei. -farsi conscio di sé: divenire consapevole delle proprie
momento in cui l'amore si fa conscio di sé non è quello per lui di
contrasti è fra l'inconscio e il conscio (esigenze sociali, comunicative, etiche
presi novi modi e consegli, essendo conscio a se medesimo di non aver tralasciato
carducci, 906: già il mostro, conscio di sua metallica / anima, sbuffa
fiamma fu desta / nel tuo petto non conscio, e s'ei nodra / nobil
mai come allora io m'ero sentito conscio di me eppure disposato e confuso agli elementi
all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente / alla fioca lucerna
; contegnoso, severo, grave, conscio della propria importanza e dignità (e
mai come allora io m'ero sentito conscio di me eppure disposato e confuso agli elementi
egli piccolo piacere questo esserci e questo esser conscio della mia esistenza? p. verri
: io non mi sento sì pienamente conscio dell'esistenza d'un'anima in me,
; voluto, proposto, meditato; conscio, consapevole; appositamente compiuto. -non
piccolo piacere questo esserci e questo esser conscio della mia esistenza? carducci, 1059
carducci, 906: già il mostro, conscio di sua metallica / anima, sbuffa
spesso all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente / alla fioca lucerna
. boccaccio, iv-99: né, come conscio, di tutti gli strepiti ha dottanza
verde, tutto afflitto come se fussi conscio della sua futura morte, dava di
alla corda il bove riluttante e quasi conscio della sua sorte: gli allacciavano le
spesso all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente / alla fioca lucerna
all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente / alla fioca lucerna poetando
cuoco, 2-i-148: invoca l'astro conscio de'suoi amorosi furti notturni. berchet,
lvi-470: fu posto per li savi dii conscio e savi di terra ferma certe regolazion
allignare solamente fra un popolo puro e conscio della propria dignità. 11.
: contro il muro m'appiatto, conscio e quasi con risa, a lasciarla passare
e dello spirito, dell'inconscio e del conscio. tommaseo [s. v
coprirle ingegnosamente, e con verecondia quasi conscio d'un difetto che non poteva umanamente
e tu, faggio immane, che conscio accoglievi ne l'ombra / il poema selvaggio
tuo esistere puro, / ingenuo, e conscio, vivi. -sostant. ojetti
. 2. che non è conscio; che non ha piena coscienza o
analitica mira a tradurre l'inconscio in conscio, l'incosciente in cosciente, l'
cori valore negativo e da conscius 4 conscio '. inconségna, sf. disus
botteghe, e mattutina / cura del conscio specchio e dell'ancelle. arici, i-iio
pensiero. d'annunzio, iv-1-131: conscio della sua inferiorità al paragon del nemico
all'impedimento posto dal super-ego al divenire conscio di un processo istintivo; nella psicologia
o per l'intera vita sia perfettamente conscio dei motivi che lo guidano.
visione estatica lo spirito è attivo e conscio; nel sogno è passivo e inscio.
di scire 1 sapere '(v. conscio). cfr. isidoro, 10-143
e ne traggono lampi, e lo fanno conscio di se stesso, ed, anche
un'interferenza, un passaggio clandestino del conscio più capzioso. = adattamento del
foscolo, 1-290: questo è il conscio speco, e la romita / sponda cui
, cioè impulso sessuale in conscio come energia psichica e manifestazione vitale dotata
lviii-54: licenziata la zonta, restò el conscio con il collegio. sozzini [rezasco
: l'io [di fichte] è conscio che il non-io è una negazione di
all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente / alla fioca lucerna poetando
e obbediente mentr'era invece un uomo conscio e rassegnato. carducci, ii-n-251: non
e maestà di flutti, / insieme conscio re degli altri fiumi / che fan
, autorevolezza. gobetti, ii-49: conscio della propria debolezza sospira la maestosità di
viziato e un morboso, ma troppo conscio della sua malattiòla ostinata per condannarsi.
disus. ignaro, in conscio. p. petrocchi [s
locale, e non potendo impedirla, anzi conscio che ad osteggiarla s'inaspriva e
che sede al malefizio, / ser conscio è vocato per offizio; / non perdona
supino ed in riposo, come se, conscio del precetto d'ippo- crate, conoscesse
vieimi, secretano di savii, intrava nel conscio di x, ma poco si exercitava
botteghe, e mattutina / cura del conscio specchio e dell'ancelle. leopardi, 16-1
qualcuno saggio, esperto, prudente, conscio delle proprie responsabilità, arbitro del proprio
inclita fronte piega, / commove un conscio spirito l'agili / corde, e dal
mazza, ii-50: t'ammiro, conscio che m'inganni e a'vivi / colori
in simile faccenda con gli spagnuoli, conscio che gli sareb- bono state misurate le
e percezione prende le mosse quella di conscio e inconscio psichico, la quale ha
viziato e un morboso, ma troppo conscio della sua malattiola ostinata per condannarsi.
carducci, iii-4-96: già il mostro, conscio di sua metallica / anima, sbuffa
significato. 10. psicol. impulso conscio o inconscio ad agire per ridurre le
delle vicende mondane, è divenuto ben conscio delle convenienze e delle opportunità sociali e
meglio educato tra i popoli, io era conscio della mia lealtà e ch'io non
e obbediente mentr'era invece un uomo conscio e rassegnato. tozzi, v-208:
have ne gli umeri, / mal conscio del destin, / cui lo fe nascere
sotto questa formulazione d'incertezza, di conscio o inconscio dramma, quando l'omologazione
ministro le pazzie di tulipano, ma conscio della onoratezza della figliuola e persuaso della
all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente /... /
alcun monasterio senza licenzia del nostro mazor conscio. guicciardini, 2-1-383: nella religione
... che il marito non sia conscio e partecipe della fraude. leoni,
piemonte. 3. consapevole, conscio, al corrente, informato, generalmente
al corrente di qualcosa, consapevole, conscio. arrighetto, 236: che hai
indegno have ne gli umeri, / mal conscio del destin cui lo fé nascere /
trascurato lavoro il canto mio, / conscio bensì che mala- gevol opra / è
mazza, ii-50: t'ammiro, conscio che m'inganni, e a'vivi /
in quanta acqua si peschi: essere conscio della propria situazione, per lo più
v-159: io non mi sento sì pienamente conscio dell'esistenza d'un'anima in me
robuste piume, / per trasportarti al conscio / margin dell'indo fiume. pascoli
tu, faggio immane,... conscio accoglievi ne l'ombra / il poema
all'ore tarde, assiso / sul conscio letto, dolorosamente / alla fioca lucerna poetando
, pieno di sé. -anche: conscio di sé, delle proprie prerogative,
materiali o, secondo altre interpretazioni, conscio della limitatezza, della precarietà della condizione
lat. prae 'prima 'e da conscio (v.), sul modello
che sede al melefizio, / ser conscio è vocato per offizio; / non perdona
che sede al maleficio, / ser conscio c'è vocato per officio / e non
davila, 355: niccolò poliedro, conscio a partecipare di quanto si trattava, fece
cui egli vede alee -e il suo conscio non lo realizza, mentre lo realizza il
volta però che il marito non sia conscio e partecipe della fraude [perpetrata dalla
d'un personale psicanalizzato, cioè perfettamente conscio delle sue tendenze e capace di combatterle
dei processi mentali (a livello sia conscio sia inconscio) e dei comportamenti che
così tremo- ante e nel contempo così conscio che quella stessa tremo- lantezza gli faceva
schiavitù sociale, ma... conscio che la libertà e vana e tiranna
suoi conforti. siri, 1-i-181: conscio carlo emanuelle della grave offesa
medico psicanalista, lascia rampollare dal suo conscio e dal suo subconscio i ricordi della
at rapir tori, se con animo conscio e senza paura. pascoli, ii-1201:
per gasparo di la vedoa secretario sopradito dii conscio di x, una altra parte presa
, atto intellettuale che porta allo stato conscio il sapere, secondo la concezione della
1914. gobetti, 1-i-399: mussolini, conscio ormai dell'impreparazione degli industriali,
di voi morto lontano impotente, ma conscio ancora, la terribile responsabilità dell'esempio?
lviii-472: eri marina a soa maestà per conscio di medici li fu aperto la vena
-ricuperare reminiscenze, riportandole allo stato conscio. moretti, ii-559: will,
. 5. riportato allo stato conscio, ridestato (una percezione).
5. rendere qualcuno ancor più conscio della fondatezza di un'opinione, più
terra, che sì ben si mutasse questo conscio, rimanessero a tansar e continuar ne
, vi-220: in questo zomo, nel conscio di x, fo expedito il fradello
arco d'argento / di trivia fra 'l conscio rimormorar de'fiumi? 2
: sier constantin di prioli, savio dii conscio, volea rimover una parola, dove
uno svenimento. -anche: ritornare conscio della situazione presente dopo uno smarrimento o
ne sapeva quanto àlvinzi, essendo buonaparte conscio delle intenzioni del nemico, gli fu
annunzio, iy-1-131: giannetto rùtolo, conscio della sua inferiorità al paragon del nemico,
. e la continuazione del suo antico conscio di voler con il mantener viva l'
carducci, iii-4-96: già il mostro, conscio di sua metallica / anima, sbuffa
ardirei di negarglielo, perche egli solo è conscio di se stesso; ma gli dirò
), agg. non del tutto conscio. pasolini, 18-192: ciò che
sersuccessione ecologica relativi a una comunità che conscio è vocato per offizio; / non perdona
entrare in simile faccenda con gli spagnuoli conscio che gli sarebbono state misurate le sillabe
. carducci, iii-2-372: vivi tu, conscio spirto [foscolo]? /.
è peccato del vecchio egoismo che, conscio o inconscio, nega il dovere sorto
al pensiero inconscio piuttosto che a quello conscio. montale, 4-165: persuasa com'
, iii-4-96: 6ià il mostro, conscio di sua metallica / anima, sbuffa,
ai botteghe, e mattutina / cura del conscio specchio e del- l'ancelle. manzoni
la sua amicizia un privilegio; e lui conscio di tale ascendente lo esercitava con sussiego
loro l'occultavano, che stomegò molto il conscio. tortora, ii-83: questa pace
sub (v. sub1) e da conscio (v.). subcontinènte
una uri. 9. livello conscio della psiche. -anche: condizione di
sorso oppone l'ali / tremante e conscio del bracato ricco. arti e mestieri,
manara, che più di tutti deve esser conscio di averci bozzarati, ha il coraggio
. bertrando, 213: omero non era conscio di operare l'ennesima sincretizzazione dei 'nostoi'
frutto di un desiderio più o meno conscio di accompagnarsi ad uomini non gay, per