idem, ii-6-168: incapacità abitudinaria e connaturata, o incapacità intermittente e accidentale
che a un'altra secondo è più connaturata del spiritual amore. cesari, 3-1-312
che essi non dicono, confermata e connaturata da uso lunghissimo, sperimentata in mille
, 2-450: la menzogna doveva essere tanto connaturata in quella donna, ch'ella non
vaporosa del lago c'era davvero come connaturata quella grazia nitida e semplice dell'ode.
agli italiani, è... connaturata al loro genio, ai costumi,.
inerente a qualcosa; presenza intrinseca, connaturata; permanenza. carducci, iii-8-290:
perplessità. -anche: incapacità abituale e connaturata a prendere decisioni definitive, a sapersi
e ne caratterizza la personalità; tendenza connaturata o abituale. -anche: temperamento,
quasi affatto la sintassi che è più connaturata allo stile, alla forma personale artistica
male per propensione atavica, per attitudine connaturata; mosso da un impulso insopprimibile a
infamia; perversione dell'animo, disposizione connaturata al male; deviazione, disordine,
la sua ragione non soltanto in una connaturata dignità, ma anche negli stoici dogmi
acutamente che in quel paternalismo era una connaturata avversione a ogni libero moto. einaudi
de'tempi andati. -in maniera connaturata. viani, 13-406: quest'uomo
affrontare una situazione; incapacità abituale, connaturata, di prendere decisioni, di comportarsi
puritate. -avere in sé come capacità connaturata. baldi, i-28: noi portiam
, sf. profonda malvagità, perversione connaturata o compiaciuta (e, dal punto
, perverso nell'intimo, per tendenza connaturata o con maligno compiacimento (o,
fantasia, trovare un conforto alla infelicità connaturata all'uomo mortale e aspirante alteterno.
avere nel tempo una caratteristica che è connaturata o è propria di un particolare momento
qualità da ciò a cui è strettamente connaturata. nievo, 1-vi-259: sgiunto dai
arte. ascoli, 52: lingua connaturata, e come inconscia di sé, che
, così ogni cosa è di necessità connaturata all'altra nell'universo. g. l