svelta, tra chi s'incontra o si congeda); amplesso. iacopone
è la donna che parla, e congeda l'amatore dal letto, perché si fa
(che si rilascia al dipendente che si congeda dopo un periodo di lodevole attività)
più cavernosa, che alla fine ci congeda in un grande locale a volta. pavese
fella! / subito il duca la congeda, e fresco / del monarca rifiuto,
tornato calmo il mare, il re si congeda da nauromu e vuole offrirgli quale compenso
la causa del marito; e la congeda confermandole le stesse speranze che altra volta
canzone, con cui il poeta si congeda dai lettori; il commiato che talvolta
mutazione nel libro della compagnia e ci congeda dalla trincea. -in selvicoltura
ogni officiai s'affretta: / qual si congeda dalla vecchia amante, / qual chiede
poetica è la formula con cui si congeda il componimento perché raggiunga il destinatario,
, 1-iii-501: deggiac tesfu mariam si congeda, contento. mi prega di accettare
, / foglia moribonda, / si congeda dalle altre. -sostant. sbarbaro
una data sbagliata: restituisce la carta, congeda l'amico, congeda anche la governante
la carta, congeda l'amico, congeda anche la governante. boine, cxxi-i-69:
. in giapponese, formula con cuici si congeda da un interlocutore. – anche usato