, è impossibile ». -in forma colloquiale: per ripigliare il discorso, per
'e vfitxa 'filo'. colloquiale, agg. letter. che ha i
. locuz. in confabulazione: in forma colloquiale, dialogica. salvini, 39-iv-201
discorso familiare, della conversazione amichevole; colloquiale. salvini, 39-vi-106: e di
mi fa lege. -nel linguaggio colloquiale, essere iscritto, frequentare la facoltà
. -forma (di un contesto colloquiale o affermativo, per lo più a
di un ragionamento, di un rapporto colloquiale, di una relazione epistolare. guittone
talora con valore riempitivo e con uso colloquiale: di ciò, di questo fatto
chi parla o scrive ed è dell'uso colloquiale e confidenziale. a.
generosità, per lo più nell'uso colloquiale come formula di cortesia, per esprimere
modo di esprimersi dell'uso quotidiano, colloquiale). b. cavalcanti, 2-274
tratta di un termine di uso soprattutto colloquiale, pastorale e politico, mentre nel
in espressioni esclamative iperboliche e di uso colloquiale. marini, 314: a che
umile, dimesso, oltremodo piano, colloquiale e disadorno, che nell'antichità era
reticenza letteraria (e, anche, colloquiale, in partic. nella forma vi lascio
uso ancora corrente) o di urbanità colloquiale. c. e. gadda,
(ed è di uso per lo più colloquiale, con valore enfatico).
, di diverso. -anche come formula colloquiale conclusiva. bettinelli, 3-76: a
si prese il tutto. -come appellativo colloquiale o ironico per alludere a un superiore
impersonali di maschere. -nell'uso colloquiale: esercitato, eseguito o prodotto con
-anche, per estens. e nell'uso colloquiale o giornalistico: chi svolge la propria
-anche, per estens. e nell'uso colloquiale o giornalistico: chi pratica tali attività
e valorosa. -come forma colloquiale per introdurre un discorso. grazzini,
partic.: livello espressivo dimesso, colloquiale e inferiore per dignità letteraria a quello
un tipo di prosa); discorsivo, colloquiale, dimesso, anche in modo eccessivo
-che si esprime in versi con uno stile colloquiale, sciatto, impoetico (un autore
voi la protezione. -nel linguaggio colloquiale o giornalistico, attività delittuosa, esercitata
, agg. che simula il linguaggio colloquiale, usuale. pasolini, 8-20:
punto: cucire (e nel linguaggio colloquiale indica un piccolo rammendo o una breve
risposi, punto soddisfatto. -nell'uso colloquiale toscano. viani, 14-327: a
ancora uso del linguaggio popol. o colloquiale). cino, iii-10-10: moviti
per lo più in espressioni del linguaggio colloquiale). stampa periodica milanese, i-332
persona (ed è costruzione del linguaggio colloquiale). tommaseo [s. v
affettuoso, per lo più nel linguaggio colloquiale e familiare. fagiuoli, 4-10:
chiamarlo uomo. -nel linguaggio colloquiale, per indicare il buon cuore o
moroso (ed è voce del linguaggio colloquiale e giovanile). arlta, 1-280
rincretinimento (in partic. nel linguaggio colloquiale o con valore scherz.).
. -in parile., nel linguaggio colloquiale: rimbambito, rimbecillito; imbecille,
-lasciare, abbandonare (nel linguaggio colloquiale, per indicare la poca o nessuna
fratello di papini. -nel linguaggio colloquiale e del commercio: venduto a un
e saggi pastori. -nel linguaggio colloquiale e del commercio, er indicare una
in funzione incidentale o, nel linguaggio colloquiale, in posizione finale).
: resta a, da vedere nel linguaggio colloquiale è usato, anche in funzione interiettiva
prete (spesso in apostrofi di uso colloquiale e familiare). cantù, 404
come stupito. -in frasi di tipo colloquiale: vivere. tommaseo [s.
ricacciare dentro (per lo più con uso colloquiale e valore espressivo).
. -ridire in una forma più colloquiale. bacchetti, 19-194: -meglio non
-anche assol., come formula colloquiale di cortesia. tronconi, 5-28:
per lo più di uso antico o colloquiale). libro di gerozzo degli odomeri
testicolo, coglione (ed è di uso colloquiale e scherz.). beolco
energico, volitivo (ed è di uso colloquiale e scherz.). lomazzi
usata con intento scherz. nel linguaggio colloquiale. pascarella, 2-32:
, beato lui. -nell'uso colloquiale, con riferimento a una persona defunta
. -in forma olofrastica di uso colloquiale, per lo più come risposta.
-nell'espressione impers. di uso colloquiale sapere un luogo di qualcosa, per
sa di giuoco. -nell'espressione colloquiale mi sa, usata come inciso o
gnido. 5. nel linguaggio colloquiale: incapace, inetto. r.
in fondo a (ed è del linguaggio colloquiale). fanfani [s. v
alle necessità (ed è dell'uso colloquiale). marinetti, ii-257: abbiamo
una di riaverla (ed è di uso colloquiale). scordante.
disus. male di capo (dell'uso colloquiale). gherardini [s. v
stilografica (ed è proprio dell'uso colloquiale). l. conti,
, di un ragionamento, di un rapporto colloquiale, di una relazione epistolare.
. telefono cellulare (ed è di uso colloquiale). a. zeni
uso tr. (ed è di uso colloquiale). volponi, 2-251: w
impianto termico (ed è di uso colloquiale). g. raimondi,
., quello conclusivo). -nell'uso colloquiale, anche sf. la terza.
-in costruzione tr., nell'uso colloquiale. 2. per estens. sostenere
il contesto (estralinguistico) o situazione colloquiale. = deriv. da tono1
accerta la presenza (ed è di uso colloquiale). t. g.
. -per estens. nel linguaggio colloquiale, accomodato, chiuso mediante rimedi pratici
(ed è uso frequente nella lingua colloquiale moderna). muratori, 7-ii-451:
una pianta (ed è di uso colloquiale). 9. intr. per
f f -prosastico e colloquiale (il linguaggio). -in par-
nella carriera professionale (ed è di uso colloquiale). pratolini, 9-747:
- anche come sm., nell'uso colloquiale. quattroruote [ottobre 1979],
- anche come 'sm., nell'uso colloquiale. = comp. da turb [
-qualsiasi (ed è proprio del linguaggio colloquiale, nelle espressioni a tutte le ore
attività pericolosa (ed è di uso colloquiale). 8. locuz. -
smettere di fare qualcosa (nell'uso colloquiale e familiare). tommaseo [s
che? come vuoi che?, formula colloquiale equivalente a negazione. manzoni,
assegno scoperto (ed è proprio del linguaggio colloquiale). benni, 6-115: uno
qualcosa (ed è proprio del linguaggio colloquiale con valore scherz.).
colloquialismo, sm. espressione propria dello stile colloquiale, prevalente nell'uso parlato.
colloquialità, sf. modo di esprimersi colloquiale. collorósso, sm. omit
stesso (ed è proprio del linguaggio colloquiale). c. cederna,
piece 'pezzo'. conversazionale, agg. colloquiale (un tono, uno stile).
invar. diapositiva (ed è di uso colloquiale). = forma apocopata di diapositiva
invar. diapositiva (ed è di uso colloquiale). = forma apocopata di
carattere di una conversazione poco impegnata; colloquiale. gramsci, 11-72: il gruppo
gozzaniani. 2. per estens. colloquiale, sommesso, malinconico. savinio,
alle sue opere. -per estens.: colloquiale, sommesso, malinconico.
, imbrogliare (ed è di uso colloquiale). l. grimaldi,
sprecare (ed è termine di uso colloquiale). arpino, 13-61:
prosasticaménte, avv. in modo prosastico, colloquiale, discorsivo o eccessivamente dimesso o,
sm. videocellulare (ed è di uso colloquiale). la repubblica [21-x-2002]
italiano si affacci comunemente anche nell'uso più colloquiale e perfino volgare. g
aggiunge, come in questa lettura brillante e colloquiale, uno smalto virtuosistico e un'irruenza
agg. morbido (ed è di uso colloquiale, per lo più nel gergo della
stizza, disappunto (ed è di uso colloquiale). calvino, 25-66:
stizza, disappunto (ed è di uso colloquiale). 2. sm.
stizza, disappunto (ed è di uso colloquiale). calvino, 25-59:
con il videocellulare (ed è di uso colloquiale). 2. tr.