/ te io « voleva, io colgo te, rinato / fiore d'asburgo.
arrecòe. bembo, 7-3-86: talora colgo di mano mia la vivanda delle prime
, 125-76: qualunque erba o fior colgo / credo che nel terreno / aggia
; / io te voleva, io colgo te, rinato / fiore d'asburgo.
io per mitigar l'ardore / ne colgo un bacio, ei mi trafige il core
in una strana agitazione, / la colgo a volo, nel buio, / delicatamente
frode veruna. pananti, i-89: colgo un grappolo d'uva, o un
quanto ardor, con quanta compiacenza, / colgo un grappolo d'uva, o un
virtù compite. cavalca, 19-427: colgo e prendo dalle spine la rosa,
, 125-71: qualunque erba o fior colgo / credo che nel terreno / aggia radice
; non v'è più pericolo, e colgo volentieri questi principii di guarigione per potervi
in una strana agitazione, / la colgo a volo, nel buio.
primule] i colli; ed io le colgo a piene / mani. cicognani,
una fiancata, e io borda! la colgo un po'in fallo e scappa,
fiancata, e io borda! la colgo un po'in fallo e scappa.
tuffati buon mastin, c'or due ne colgo. d'azeglio, 2-439: malgrado
, ben simile di lui, / il colgo e bacio e parlomi con lui,
. - ah golpe trista / ora ti colgo. -golpe vecchia: persona esperta nelle
infrà gli sterpi e la verdura / io colgo un ramo di sei fiori adorno /
c'imbatto io! se ce lo colgo io! se ce lo intoppo io!
per qualche mia faccenda a milano, e colgo rincontro di dare a te ed agli
me tosco permesso / lauri infecondi infruttuoso colgo. g. gozzi, 3-5-455: siate
occhi vizzi,... / e colgo... un'inquietudine.
, xxx-5-32: or quivi, mentre i'colgo le vergate conchiglie / per intrecciarne un
salso letto. buzzi, 224: colgo una riva tutta da portarti: /
furore; / te io voleva, io colgo te, rinato / fiore d'absburgo
margheritine d'oro. corazzini, 4-103: colgo ancora le margheritine / per i capelli
: la parola ecco viene; che colgo appena; soffiata più che detta. una
/ or rime e versi, or colgo erbette e fiori, / seco parlando,
e delicato. buzzi, 224: colgo una riva tutta da portarti: / e
al valico e le acque boschive / colgo il gesto leggiadro che preserva / il lembo
1-192: la parola ecco viene; che colgo appena; soffiata più che detta.
, 125-69: qualunque erba o fior colgo / credo che nel terreno / aggia radice
eccessivamente prolisso. nievo, 810: colgo l'occasione di dichiararvi che, per
, 125-71: qualunque erba o fior colgo / credo che nel terreno / aggia
furore; / te io voleva, io colgo te, rinato / fiore d'asburgo
/ me dal parnaso e que'diletti colgo, / per cui su pindo a risalir
gli sterpi e la verdura / io colgo un ramo di sei fiori adorno: i
spiacevole. alfieri, 6-123: io colgo il punto di venir con essa / sol
malinconicamente vano. buzzi, 122: colgo a volo i fantasmi fluidi gonfi / di
/ e sì scure fatiche il frutto io colgo. -che scrive o si esprime
petrarca, 125-73: qualunque erba o fior colgo / credo che nel terreno / aggia
è meraviglia se nei pubblici affari io colgo nel segno e se tosto mi si
bilenchi, 14-218: se ti ci colgo un'altra volta ti servo io da mandarti
ah, bagascia fortuna, s'io ti colgo / a valico nessun, dove tu
, ben simile di lui, il colgo e bascio e parlomi con lui. idem
1-192: la parola ecco viene; che colgo appena; soffiata più che detta.
129: vedete bel frutto che io colgo di cotesta vostra filosofia. buona parte
. bilenchi, 14-218: se ti colgo un'altra volta ti servo io da
aµa.. 'prendo, colgo, sorprendo'. catacùmbico, agg