era sempre. e la cercò sognando / col passo ondante come su la tolda,
cupola'o da una base germ. col signif. di 'tenda').
= dallo spagn. toldar, col suff. dei part. pass.
caro, 17-41: nessun volentieri toma col pensiero a quello, a che sa di
se l'autorità interviene o non interviene col licenziamento, o con altro castigo,
coi graffi o si annegano nei fiumi col soverchio tuffarsi. 2. in
/ onde 'l cor lasso siede / col tormentoso fianco / a partir teco i
, amore, / e 'l dolore cresci col dolente affetto? -che esprime
non era soltanto severo, ma tormentoso col vecchio svanito, che tornava dalle frequenti confessioni
, / dal ricco tornaletto l'orinale / col manico uscir vede alquanto fuore; /
tornassi ridendo? cesarotti, 1-xxxii-303: col fato e col ciel fremo e m'adiro
cesarotti, 1-xxxii-303: col fato e col ciel fremo e m'adiro, / guardo
par che faccia anco con fatica, e col guardar in alto, o con una
di grazia donato da dio e perduto col peccato (anche nelle espressioni tornare alla
calcoli tornino a maraviglia cogli effetti, e col egli l'abbia detto con animo
nel colore della biacca. -mutare col passare del tempo in qualcosa di radicalmente
medici, ii-17: e tu che lieta col tuo marte stai, / né pensi
scappò di mano per ventura, / col perdervi la coda ed altre penne: /
e in parte delle terre lombarde confinanti col po. bacchetti, 1-i-37: dico
il servo di dio messer sangi domenico col segno de la croce in tal maniera cacciòe
, n-ii-299: vedo che torneate sempre, col padrone. 2. muoversi in
2-276: l'orme riposando, / torniava col guardo il vago loco: / quasi
denom. da torno, per tornio, col suff. frequent torneggiato (part
individui vi scendono a offesa e difesa, col fermo proposito di far trionfare la propria
particolare complessità = deriv. da tornio col suff. dei pari. pres.
e fecelo con instrumenti, e tomiollo col tornio. l. ghiberti, 14:
. vorato al tornio, foggiato col tornio, tornito. per estens.
i-405: maneggi [la donna impudica] col gestir sovente l'avorio delle mani torniate
mal lavorata e goffa, la drizzò col fuoco e, datala a un tomiatore,
f f 3. strumento girevole col quale si sollevavano dal bagno di tintura
e di stipettai che intendete di avviare col capitale della vostra dote, potrà offrirvi una
. operazione, lavorazione che si effettua col tornio. - anche: risultato che se
trovai nella necessità, spenta la cambiale col pasqua, di rinnoveme una per conto mio
due farfalle, / una vecchia donnina col 'tomù', / le rondinelle e il cielo
è da rapportarsi giove che rapisce europa col toro, simigliante a quello di minosse.
andavano a strisciare i piedi e a girar col tacco sul toro araldico dello stemma di
accompagnavano i cantastorie cantando certe noiose canzoni col ritornello 'toro- totella-torototà'. = da
accanto a me, stanno di continuo col naso per l'in su, ad aguzzare
pel berrettone imagina la porta san niccolò col suo torracchione in cima: e avrai un
v'erano certe torric- ciuole sbandate che col tempo si sarebbero potuto adattare ad abitazioni
= denom. da torre, col suff. frequent. torreggiato,
= deriv. da torre, col suff. dei pari. pass, e
era messo a parlar svelto e a scatti col bifolco. 5. caratterizzato da
. = deriv. da torricella, col suff. dei pari pass.
noto violento accende / la secca rana col caldo rovente, / che dalla zona torrida
. = deriv. da torrione, col suff. dei pari. pass.
su un erto torrione roccioso ad est di col dei bois, chiamato il 'castelletto'dominava
= denom. da torrione, col suff. frequent. torriòtto,
, che per la forte presa che fa col mele si domanda torrone, e di
è affidata al mero rapporto dei timbri col significato, astraendo da alterazioni, ellissi
togli polvere d'origamo e dàlia a bere col vino tiepido. boccaccio, viii-2-194:
senza levarsi giacciano in eterno distesi, col loro spesso volgersi testificando i dolorosi movimenti,
occhi bendati. sto supino nel letto, col torso immobile, col capo riverso,
nel letto, col torso immobile, col capo riverso, un poco più basso dei
dette alle gambe a morgante due torte / col grifo lungo. -rivoluzione di un
la somiglianza che ha il suo suono col sibilo de'serpenti, per doppia si considera
. = denom. da torto2, col suff. frequent torteggiato (part
niger). = voce da confrontare col fr. ant. tortelle 'ruchetta'.
= deriv. da tortellino, col suff. dei nomi d'agente femm.
se tu vuoli, e cocere nella padella col lardo e con oglio e pesci e
.. / né tante forche ha italia col gibetto, / quante merta colui da
, iii-55: avete i tortelloni di ricotta col ragù? benissimo. ma fumanti!
. = denom. da torto1, col suff. frequent. tortìccio,
. recipiente, generalmente di metallo, col bordo basso, usato per la cottura in
due giri in forma di cerchio, cucitela col filo. 2. legato con
. = denom. da torto2, col suff. frequent. tortizza (torticia
la faccia e a dipingerlati di magra e col vetro e col fil torto trarti i
a dipingerlati di magra e col vetro e col fil torto trarti i peli del mustaccio
ebbero in fastidio ogni uomo, andavano col muso torto. del carretto, cvi-690:
ferir di punta bisogni firmarsi in prima col passo mezzano e col braccio destro tirato
bisogni firmarsi in prima col passo mezzano e col braccio destro tirato alquanto a dietro,
braccio destro tirato alquanto a dietro, over col braccio torto o piegato in dentro sopra
possa entrare, poi entra con umiltà, col cappello in mano, col collo torto
umiltà, col cappello in mano, col collo torto. calandra, 69: re
vittorio... veniva avanti col collo un po'torto... con
! = denom. da tortora, col suff. frequent tortorèlla (ant
sorta sono i bruchi della farfalla nota col nome di pirale. la natura [
entrata, a similitudine del vinco percosso col suo stremo 'n un loco che li resista
ella nostra provincia, e che li tortura col bastone, è lazzaric. g.
. grosso e robusto; taurino (il col lo). petruccelli
, con oro e con gemme, e col non lasciarsi quasi mai vedere in pubblico
/ sta la fiera tesìfone succinta, / col braccio ignudo, insanguinata e torva.
= denom. da toscano, col suff. frequent toscaneggiato (part
. = deriv. da toscano, col suff. degli agg. verb.
, 448: 'squìnci', e 'linci', col ver ta la guerra e
242: poi la vuol troppo stirare / col suo toscaniz ter. carattere
. = denom. da toscano, col suff. frequent toscanizzato (pari
guisa della favella tedesca, ogni periodo col verbo. muratori, cxlv-45-295: vi troveran
parroco, don pietro, stava leggendo, col suo toscano in bocca.
. a. manetti, 2-69: col suo vedere sottile [filippo brunelle- schi
. = denom. da toscano, col suff. frequent. toscare, tr
paese tosco / spento ci ha pur col tosco / quanto v'avea di bello.
sì dolci tempre / cantò d'amor col maggior tosco a paro, / e morto
, stimavano nicessario di cominciare a rafrescarli col dolce vino della pace. alfieri, 1-32
, agg. ant. che inietta veleno col morso o con la puntura (un
lxxxvi- 174: la tua spada col taglio d'antonico / m'ha rotte sì
, vi-n-66: costui [sansone] arse col fuoco e colle volpi / molte contrade
oro, vulgarmente detto, il tossone: col motto, 'pretium non vile laborum'.
buttando la testa al- l'indietro, col suo tosone già tutto scapigliato. moravia,
: ogni femina che ora, ovver profeta col capo non velato, si deturpa il
: molti hanno curato il ritruopi- chi col sale, e hanno unto e caldi delle
: il venerdì si cammina curvi, col volto giallo e nero; le forze s'
ricambiale fosse davvero tossicogeno dovrebbe necessariamente aumentare col progredire della gravidanza. = voce dotta
napoletani. banti, 8-183: claudia andò col fratellino tossicoloso, al mare, nella
per i trattamenti tossoterapeutici? dine la quale col lasso del tempo cangia in bisogno.
stanco e l'anima smarrita, / col fiato grosso e le pupille spente, /
paltra urge e spinge: cioè tira col peso e fa volger la ruota, ed
= voce di origine incerta, da collegare col tose, varegino, regino, con
. pasolini, 1-2: il riccetto col branco di gente attraversò il ferrobedò quant'
schiaffi luisa che pareva farlo apposta a intontirci col fracasso del telaio. -ruggire
neutralità, che c'entrava più machiavelli col suo dilemma? bacchetti, 2-xxiv-
pregi son questi, / che gl'incantò col saper suo divino. e. cecchi
/ che su l'urna è già col pie. foscolo, sep., 1
oro. caproni, 38: col viso secco, e senza / riso,
sette fortune; / ciascun vi s'accosta col tremito in cor. gramsci, 11-159
). boccaccio, 21-9-10: alcuni col suono delle sue sampogne, sì come
arte appresa di cavalleria, d'urtar col cavallo un pedone? ». buonarroti il
e più vive delle persone che ci urtano col gomito nella calle angusta. e.
debile non si dèe mettere a combattere col valente, che sempre grintraverrà come all'orcio
urta di traverso, / sì che lui col destrier manda riverso. castiglione, 2-i-4
avviene che con lui urtare ti convenga col petto del tuo cavallo, guarda bene che
petto del tuo cavallo, guarda bene che col petto del suo non si scontri.
, e rotte, / ond'io resto col cor pallido e smorto. -palpitare
ma ella era posseduta dal papa, col quale non conveniva di urtare. pananti
. 15. locuz. -urtare col muro: v. muro, n.
solamente per il guasto che vi fa col suo urto, e colla forza della sua
contro il nemico sovrumano che vomita fuoco col bombire di cento artiglierie a ogni colpo
beicari, 4-154: certo il demon col giuoco sì grand'urti / vi dà
tommasino rientrò subito in argomento, urtoso, col naso arricciato come sentisse qualcosa che puzzava
è fantin che sì subito rua / col volto verso il latte, se si svegli
de la pila e bonifazio / che pasturò col rocco molte genti. dominici, 4-59
che usi. redi, 16-viii-45: col riposo, dico, e col diradare le
16-viii-45: col riposo, dico, e col diradare le consuete fatiche matrimoniali, che
vergogna t'è, che fa vendetta / col motto che usò in croce el salvatore
e che io gli farei piacere a ritornare col firenzuola. piccolomini, 10-198: ho
e di tutta l'espansione che userei col fratello. 19. rivolgere a
loro, ch'ella si dovesse onorare col titolo di padre, alcuni altri di
, 3-145: bessarione legato, insieme col reggimento, rinova li statuti della città siccome
non pur di generale e di primo visir col sigillo, come in altre occasioni,
scelerata, /... giacque col figliuol viziosa e piena. / costei,
capitolo generale, il quale si esplica col nome di dieta, ogni sei mesi
. savonarola, iv-311: chi usa col mugnaio bisogna che s'infarini. giuliani
/ scherzar, fanciullo ancora, / col grave usbergo e col paterno alloro. monti
ancora, / col grave usbergo e col paterno alloro. monti, 2-550:
: la figura di lei alla finestra, col grosso seno chiuso in una specie di
5-328: io rimanevo ancora in piedi e col cappello in mano, quando l'usciale
denominata nel linguaggio del paese cre- monese-cremasco col nome di usciare o paratora. =
in del lucu cn'è dettu carraia, col termini e co le finate di sopra
sul monte parnaso, là dove giunto percosse col piè, e uscinne una fonte,
degli altri camarlinghi. ammirato, 670: col principio dell'anno seguente uscì gonfaloniere di
disertar tutto quel territorio... or col subito aprirsi la terra e inghiottire i
paolo adunque uscito di tessalonica, dove rimaneva col cuore, ritenutovi aah'amor, che
una volta si prescrivevano superstiziosamente come antiepliettici col nome di 'usnea'e di 'musco
sacchetti, 64-110: deh, va'col malanno, -disse la moglie -va',
carnascialeschi, 1-89: chi volesse di noi col giacchio aperto / pescar con voi,
di certo, / se non chi fa col tondo / che dovunque si getti o
novellino, ii-4: costui era molto uso col grasso, e molto sa- pea di
non come usi tra loro, ma col rispetto e la devozione e la fiducia che
spoglie che arrivata a barcellona, dove spera col manto ispido spogliar le memorie ingrate ch'
cassola, 2-111: indossava una giacca col bavero di pelliccia consunto per fuso,
, che puzzava d'umidità disadorno: col pavimento di scure piastrelle specchianti e scivolose,
nell'opera delle lingue parte non accordandosi col vero uso, non è vera arte,
ii-61: così va intesa la cosa, col salviati (mi pare) e con gli
, 8: s'ei non potrà col nèttare de'numi / sovra l'uso mortale
singolare. leopardi, i-266: l'uomo col lungo uso di può assuefare anche all'
del delitto, con la mannara o col laccio o con la mazzola. pananti,
cosa è che l'uso negli uomini col tempo si converte in natura, sforzandosi ad
giorno alla macchia, seguendo l'usta col cane, aveva scovato una beccaccia ferita
da nasus 'naso') per incr. col venez. usmàr (v. usmare)
ustus (v. usto 1), col suff. degli agg. verb.
del tempo, cioè fatta la loro col possederla lungamente, che direste?
contentarono, come sapete, di comunicare col colore de'nobili la suprema dignità del
principio economico. gobetti, 1-i-509: col miglioramento dei costumi e delle condizioni economiche
. = denom. da usura1, col suff. frequent. usureggiato (
: il popolo di messina s'accostò col conte arrigo rosso e col conte simone
messina s'accostò col conte arrigo rosso e col conte simone di chiaromonte, amendue della
l'usurpi co'sensi; disprezzo, col quale dispettevolmente vilifica e schernisce.
iassionevoli trabiccoli cellulari, che col nome usurpato di di- f
, / e 'l ciel s'è rintegrato col suo raggio. niccolò del rosso,
dell'uso e del possesso veniva disegnata col nome di usurpazione 'usurpatio (dice la
per quanto nuova arieggiava le antiche, col camino profondo, gli utensili di rame
zafferano, e cose simili, distemperate col sugo di pimpinella, o consolida, ridotti
pure osservare quanto vantaggio ritrarrebbero i feudatari col divenire proprietari, dove che oggi sono
fossero privi di prole. -aggiungere rutile col diletto: ottenere contemporaneamente vantaggi concreti e
siena, 393: aggiugne ora l'utile col diletto: come colui che si tiene
1277 e composta di quattro membri, col compito originario di far trascrivere gli atti
, 1-179: che il signor podestà col consiglio delli deputati all'utilitate del co-
dei fatti sperimentali e negando di collegarli col mondo invisibile e coi fini eterni ed universali
ora ha detto l'ultima sua parola col marchese d'azeglio, bestemmiando che la capitale
vammo lo spirito di quel giornale conforme col nostro. gramsci, 1-89: le
= deriv. da utopia, col suff. frequent. utra,
. fagiuoli, vi-24: anch'io col chiacchierar concludo presto: / ma quel
la vacanza della legge, avendo egli (col comandare che si dovessero tagliar le viti
. da vacante, n. 1, col suff. dimin. vacantèlla2,
eziando quando io vaco e non fo nulla col corpo. s. agostino volgar.
lii-15-381: ha già provveduto ad uno col priorato di castiglia che ha grossissima rendita,
, nel sigmf. n. 2, col suff. dei nomi d'azione.
offriva / al capretto la capra; e col grondante / capezzol sopra il novo parto
il giovane, i-339: mi scarco / col pettine la testa, e viso e
né vaccina, è rimasto ad assisterlo col suo maggiore. 5. ant
rimedio. vittorini, 5-226: promuove, col padre, la campagna delle vaccinazioni contro
né posso / seguirlo, oh dio! col vacillante piede. pananti, iii-101:
. guarini, 205: e tu col braccio / non vacillar, ma va'dirittoe
levò tempesta grandissima, in modo che col suo impeto tutte le macchine de'romani tremare
tura espressiva). te / col piede che vacilla, allor vegh'io /
, xv-551: alle tre mi fo bello col vestir semplice eletto, e la mezz'
, dentro al vacuo, quasi immaginato col sasso, vi trovò uno libro con fogli
= denom. da vacuolo, col suff. frequent. vacuolizzato (
, là dove il fiume incorvandosi porgeva col suo vado facile il passaggio.
. = denom. da vaffanculo, col suff. frequent. vaffanculo {
nel largo viale, la città arriva ancora col passo affacendato di qualche viandante, col
col passo affacendato di qualche viandante, col lento vagabondaggio di una coppia furtiva.
. quando io vaco e non fo nulla col corpo, discorro vagabondando con il pensiero
. verga, i-85: suo marito, col sigaro in bocca, le mani nelle
cavarsela, travide, nel vagellamento, col proverbio che dice gli stracci vanno all'
arricciò il naso, aprì la bocca, col capo vagellante. -che stormisce
lucini, 11-200: cortesemente le frasche giocavano col vento: adolescenti, vagellanti si svolgevano
nell'interno della stazione quel lanternino, col riverbero vagellante del suo lume vano.
ed in vagheggiamenti, ognun ti soia col darti del cupido e del pater nostro d'
, 1-v-722: il far si lungo cammino col peso di tanti anni richiede necessità,
, che non sentisse in un confusi / col vagir di chi nasce il pianto amaro
: di questa vita misera l'entrata / col vagito primier confessa amara. manzoni,
anguillara, 15-134: v'intenerisca il cor col suo vagito / il lascivo capretto e
eran vagiti. tombari, 4-160: fu col giorno che si venne in chiaro,
; giudicare persone o cose. -vagliare col vaglio grosso, rado: esaminare sommariamente
degli olandesi, d'aver da principio vagliato col vaglio rado, per poi tornare a
, per poi tornare a vagliare il vagliato col vaglio fitto. mazzini, 60-113:
sarà offerto al pubblico sullo scorcio dell'anno col titolo 'gli amori garibaldini'. grafi 5-1033
con utile publico. marino, 10-141: col vaglio ogni suo accento, ogni suo
locuz. -andare per acqua, far acqua col vaglio, ritenere l'acqua nel vaglio-
, 98: 'e'va per l'acqua col vaglio'. cribro aquam haurit biondi,
dei poetici amori, tu che semplici scherzi col capo ricciutello dei bambini, e vezzeggi
. pascoli, 304: dorè intonò col sufolo silvestre / la sua fanfara del
giorno a'elice si cuopra, / rotante col suo figlio ond'el- la è vaga
petrarca, 237-31: deh or foss'io col vago de la luna / addormentato in
ombra, mentre l'accompagnatrice era assorta col viso tra le palme, costituiva un
che vestito della sua zimarra rossa, col berrettino d'astracan in testa, frugava tra
, 3-218: vagolar mi diletta / col passo e col pensier, ora frenata /
vagolar mi diletta / col passo e col pensier, ora frenata / da lentezza,
8-104: una domenica passata a vagolare col pensiero come una mosca legata.
, c'era l'acqua venuta in treno col vagone-cisterna, una donna che lavava.
. = deriv. da vaio1, col suff. dei part. pass.
, 3-41: san giovanni gualberti fu col vaio / cavalier di petroio in val
pulci, 14-80: la martora si sta col zibellino; / eravi il vaio,
= deriv. da vaiolo, col suff. dei pari pres.
= deriv. da vaiolo, col suff. dei part. pass.;
. = deriv. da vaiolo, col suff. dei nomi d'azione.
. = deriv. da vaiuolo, col suff. dei nomi d'azione dei verbi
i-135: cristo era in bordo o col vairolo / da poi che non sapevan chi
mezzacapa era uomo di poche parole: col volto corroso dal vaiolo aspettava che il
dottrine e nelle sane lettere, se non col tirocinio di lunghi e forti studi,
davanti allo speziale era, si pose col petto, e, messosi il libretto davanti
così zoppo com'egli era, aveva col capitano francesco tarugi da montepulciano, il quale
montepulciano, il quale si portò insieme col suo banderaio più che valentissimamente, dato
particolarmente le navi, col nome della patria o della provincia dove
svezia valeva più con la mano che col senno. carducci, ii-6-86: ha saputo
gli poteano più valere, si lascia andare col capo in giù nel canale per salvarsi
l'uomo vecchio si trovò d'accordo col nuovo; e in que'casi, fra
1-ii-866: che vaimi, lasso, col veloce corso / munir la sede de'cesarei
sì, l'avrebbero mille volte pronunziato col cuore. gozzano, i-1298: rimpiango
pellegrini se non v'interveniva il prete col gastaldo della curia, o pure con
alcun contrasto. guicciardini, 2-2-70: col favore dello stato non si sono valuti disonestamente
tenevalo, non lo vedendo mai, né col senno né colla mano, a vuoto
obligo gli corre di far da capo col consigliare. d. sestini, 98:
non per voce o fama, ma col campo e con tarmi l'estrema britannia.
fiume, elli si fasciò le mani col mantello. 8. trasgredire,
, 36: si puosono a cena col grasso, che erano già valiche le tre
, / sì ch'io non dia col primo piè d'inciampo? 2
due, l'uno sopra l'altro: col valico, la seta tratta si fila
: tutti gli atti da lui fatti col suddetto procuratore, o amministratore decotto, o
dell'ultimo tuo libretto,... col quale alle ragioni puramente filologiche e paleografiche
. = deriv. da valido, col suff. dei nomi d'agente.
[gabellieri] contentasse, mentre anelavano col supercilio arcato a tirar nella borsa,
q-231: francatrippe / gli si fa innanzi col zipolo in mano, / cne balordo
le scale, saliva il signor guglielmo col suo servitore col valigino. savinio, 10-63
saliva il signor guglielmo col suo servitore col valigino. savinio, 10-63: terminato
, chiuse in spolverini accollatissimi e ciascuna col suo valigino in mano, se ne tornavano
; /... / poi col dinar che al compimento vuole / ha vallane
= deriv. da valle, col suff. dei pari pres.
= denom. da valle, col suff. frequent. vallèra, sf
saggio e 'nteso, gioia, iii-105: col ragionamento dell'autore [virey] si pro
spenta nell'acqua di mortella, ma col sale e col sole. 2
acqua di mortella, ma col sale e col sole. 2. il frutto
valor del ciel lo mondo imprenta / e col suo lume il tempo ne misura,
calle all'alme erranti; / tu, col tuo gran valore, / nel far
, relativo a un bene, che col passare del tempo tende a stabilirsi sul
. = denom. da valore, col suff. frequent., sul modello del
cuore intrepido resiste valorosamente ai colpi di questadisleale col scudo della costanza e con la spada della
in opra quella spada sì famosa, / col pugno in guisa l'elmo gli martella
valoroso orologiaio. giuliani, i-21: col suo 'vocabolario metodico'della lingua italiana il
scrigni fatti di valve, / gli oggetti col mònito, 'salve', 'ricorvalutato (part
la natura nella disposizione de'vasi spermatici col far l'arteria assai più angusta nell'
nell'origine, che nel progresso e col privare la vela di valvule, sicome
a santa caterina, passando per bòrmio, col piacere d'aver fatto un waltzer attorno
un waltzer attorno al sobretta, ma forse col giuramento sulla coscienza di non più ripetere
trasse da l'in- fernal vampa / col precioso suo sancto liquore. -per estens
la notte al vento e sereno sempre col capo discoperto. landino [plinio],
e vorrei morire, se non torno col tesoro in mano. pratolini, 6-74:
re). govoni, 367: col suo vampante odore di cottura / ch'è
alberti, iii-213: così di fuori col fronte e viso altera, dentro vero
lui tormentava. nievo, 7-85: giorgio col precipizio onde sì reste / sono
morì lisia fulminato obsorto da un folgore col lampo, essendo che basta un vampeggiamento alla
. = denom. da vampiro, col suff. frequent. vampìreo, agg
. = denom. da vampiro, col suff. frequent; cfr. anche ingl
e degli incantatori fanno menzione, raccolti col diligenza dal celebre padre calmet nella sua
, 188: i canoni in pochissimi tiri col bombo e vampo loro intronano, stracciano
tentato in questa vita da'vizi e battuto col fragrilo, acciocché sendo molestato da'vizi
nei paesi bassi ha necessitato la sua sorella col marito a fuggire di brusselles e ritirarsi
. (vanéo). ant. indugiare col pensiero intorno a qualcosa, perdersi in
seminar vanezze da carciofi, in lavorar col zappetto dietro ai cardi. trinci, 1-283
si... zappano a pasqua, col solcare anche la vanezza, che sia
sì disuguali, mi tratenni in forze, col credere che delirasse. g. gozzi
= denom. da vano, col suff. frequent. vaneggiatóre,
: ed eccoli tutti e quattro attoniti, col cucchiaio a mezz'aria, per seguire
di metallo, sulla quale si preme col piede per far penetrare la lama nel
palustre, ove si giace, / col cane assaglia o con lo strai saetti
il suo genio, come il vangatore col suo coltello distacca dalle suole la zolla
si arresta e guarda se è prossima, col tramonto e con l'aer bruno,
si pentì. giuda si danna non col tradire cristo, ma con l'impenitenza finale
. m. soriano, lii-4-129: col pretesto della purità del vangelo, volendo
cioè ruffiane; poi da vangelo, col darsi a lavar panni. -essere
fissata, sulla quale si fa pressione col piede per far penetrare la lama nel
basterà affondar uanto vadi in giù col vanghile la vanga, mandandola giù
il console, stando nel suo campo, col mento in una mano, e il
cinati, 18-198: il tempo era passato col suo lento vangile su tutte quelle cose
alcuna volta succedeva che fra gente barbara col pretesto di qualche vanìa... si
5-145: veniva avanti un gelataio, col suo triciclo a forma di navicella. nell'
anche sostant. soffici, v-6-72: col vanir della luce, oltre alle forme del
un soldato ben fornito di adulazione, col quale egli famigliarmente favellava, si mise
: sensato libro uscì tre anni sono, col quale il signor abate girolamo tantarotti eruditamente
denti, ed esercita la schernita gola col vano cibo, e per mangiare divora
, superfluo. chiari, 4-42: col darvela sì buona, giovine, bella,
tipo, di quello in legno chiaro col corridoio in mezzo diviso in più vani
... in grandezza se la dà col tavoliere di puglia, ed in bellezza
queste due però il bombardiere esperto rimedia col pigliare il dovuto vantaggio nel mirare.
: il nesso morale è immediatamente ingrandito col sacrificio del fisico. 2
creatori. c. carrà, 655: col settecento poi si accentua anche più in
della bontà del re giovane, guerreggiando col padre per lo consiglio di beltrame. lo
si riempie d'acque nostrali e poi col suo lume vapido sopra la terra le
carbon acceso alla materia combustibile, attrasse col nato il fumo, e dopo averlo
che subito glieravrebbe mandato da porto empedocle col primo vapore mercantile inglese di ritorno in
rossi occhi ai leoni, / che sperda col suo fischio i lupi. 5
'l corno / de la capra del ciel col sol si tocca, / in su
falso come il padrone di essa, che col fuoco di quel panno ardente prefigurava il
= denom. da vapore, col suff. frequent. vapòreo, agg
. = denom. da vapore, col suff. frequent., sul modello del
tecchi, 2-137: venne... col suo passo leggero, il vestitino chiaro
pratolini, 4-42: abe era distratta ormai col suo figlio-cugino, spigliata e vaporosa nelle
sarà facile varare in famiglia un viaggio col signor stringa junior. 5.
se non in due luoghi, non mancava col suo aluco di servir come trincea agli
fera, / e sta in aguato e col balestro carco. baldi, 5-13:
di mezzo,... chi col gas, chi con la varecchina.
299: avevano gli albani variamente combattuto col popolo di roma. 3.
/ qualche trovar rimedio ai mali tuoi / col variar delle vicende umane?
vago monte, al molle erboso tergo / col soverchio calor non toglie il verde,
poi vario e vaneggio. -divagare col pensiero; passare ad affrontare questioni diverse
che fa la direzione di esso ago col meridiano terrestre. questa mutazione non è
ti scrivo; e ti scrivo per annoiarti col solito tema che disgraziatamente non ha variazioni
. = deriv. da variegato, col suff. dei nomi d'azione.
. = deriv. da variegato, col suff. dei nomi d'azione.
. = denom. da vario, col suff. frequent. dei pari. pass
varlétto) si fermano i pezzi che suntagliano col pedano. = voce viva nei dial
. moretti, ii-658: un editore col quale volevo mettermi d'accordo, ahimè
, uscita, quasi in lemica col vasari nel 1553. r. longhi,
. = denom. da vascolare, col suff. frequent vascolarizzato (part.
/ a l'argenteo bagliore, / che col riflesso a me colma la fame.
= deriv. da vasello, col suff. dei nomi d'azione.
, pestan- ole tra due sassi, col velo ch'ella aveva in capo, ne
d'inchiostro in un vasellino, va'col detto pennello tratteggiando l'andare delle pieghe maestre
. nel principio della rotta che fanno col colmo dell'acque veementissime, profondano il
vassallaggio a'poveri che v'albergavano, col marito suo insieme. = deriv
= denom. da vassallo, col suff. frequent. vassallo (
: belgrado e rodi sempre contrastavano / col popol infedel di macometto: / or son
e che entra nella terminologia giuridica merovingia col valore di 'servo'. vassóia
in certe botteghe situate sotto un vasto portico col soffitto a travature sconnesse vi era una
: il pesci che... firmava col nome di ugo, suo battesimale,
sappia con l'armi stampanare questi pistolotti scritti col sangue. f. f. frugoni
la questione è decisa da lungo tempo col fatto. veadóre (vehadóre)
verde di panno verde; e la sottovesta col soprabito tut- t'uno. bacchelli,
112: aggrinzando il volticel vecchile, / col borbottar mi partì lagrimando.
, 22: si affacciò un vecchino col berretto da notte in capo. baldini,
: noi perché siamo vecchi nell'arte col nostro senno e coll'esperienza de'tempi corrotti
: siamo vecchi del fiume, e col po sappiamo vedercela: andremo e torneremo.
vecchio busto d'un imperatore, / col tronco svelto come di cipresso. alvaro
217: con gran ferocitate / col brando in man agli altri si voltava,
più avanzati, la modernità si viene introducendo col dubbio, con l'incertezza, col
col dubbio, con l'incertezza, col conflitto tra il giovane e il vecchio.
ii-89: un vecchiotto,... col mento sul pomo dell'ombrello, si
. di porgere certi complimenti di gusto vecchiotto col tono di leggerezza che considerava adatto.
avrebbe... mostrato il dono preciso col quale furono fatti i mondi. de
. = deriv. da veccia, col suff. dei pari. pass.
boine, cxxi-iii-804: in conclusione si documenta col vedanta ed altra roba indiana. giov
, non hanno dunque nulla che vedere col buon disegno. cinelli, 2-361:
povero; il pane me lo son guadagnato col mio sudore: anco adesso ho piu
1-ii-503: siamo vecchi del fiume, e col po sappia spiegato che lei
che lei tutto faceva in pubblico, ma col mare se la vedeva da sola.
i-80): non era ancora angravalle geloso col suo famiglio stato un'ora a la
, / fa con più segni il re col volgo accorto, / che nova armata
/ dopo la vedovanza di costui / col genitor la madre. 2.
. bacchetti, 1-ii-81: cecilia finiva col mostrargli più benignità e dolcezza del naturale,
vecchio di presso a cent'anni di età col nome di gregorio nono. =
grecia; e guidarla a'trionfi / col tuo valore o a sempiterne guerre, /
città di romagna, che roma serbava col nome le costumanze e le leggi, ebbe
, ii-115: assai disagi sofferse questa donna col suo marito, sì che più volte
suo amante a vindicar la sua vedovezza col sangue d'ildobaldo. -con riferimento
vedovile. traballava su la ghiaia, col corpo curvato. 4. dir
io quella forse, che ti apersi / col vedovil mio avere immenso il campo /
che, con la dota sua e col lascio, in meno di due mesi uscio
. nel principio della rotta che fanno col colmo dell'acque veementissime, profondano il vaso
come in tutte le cose, procede col medesimo metodo, come si dimostra nella molteplicità
. = denom. da vegetale, col suff. frequent vegetalménte, avv.
tanara, 2-471: sì come questo col calore eccita ne'vegetanti la virtù vivifica
, quando esercita funzioni che abbiano connessione col corpo, quali sono vivificarlo, vegetarlo
la natura ha ordinato la doglia neltanime visitative col moto per conservazione delli strumenti i quali
tramater [s. v.]: col nome d''acqua vegetominerale's'indica
co l'urtar de lo scudo, ora col colpire della spada, tu fosti incredibile
da, portata dalla piena lunga del '39 col mulino in balia - suo padre s'
grazia e l'amor d'una donna col mezzo d'un vegliardo pollacco, che aveva
come a padova, ma si mischiano col bel mondo, vanno nelle villeggiature,
peccato che una staffetta venisse a disturbarli col trasferimento, spiegando che non era più
. nella seconda stava il malato, col fratello e le donne che 10 vegliavano
pensier quel dio che queta ogni rancura / col ramo che di lete intinse al lago
] congiungasi, fa uomini / che col fuoco lavoran, battiferro / o gonnator di
pascoli, 478: 1 vegliatori, col bicchiere in mano / tutti volsero gli
in questo nostro reame è un montone col veglio d'oro. giovanni dalle celle,
= deriv. da veglione, col suff. dei superi, assoluti.
. = deriv. da veicolo, col suff. dei part pass. veicolazióne
affinché possano essi opportunamente trasfondersi nei bambini col veicolo del latte. 3.
l'esofago nello stomaco, passando poi col chilo nel sangue ad infettarlo. bernari,
un villaggio di capannoni di pescatori, col mare per pianerottolo. 4.
siena, v-324: macera il corpo tu col digiuno e con la penitenzia: guàrdati
, con gli spirti: / ché se col fuoco infernale e crudele / ci struggi
oscura e copre. lanzi, iv-80: col pertinace studio di un anno arrivò a
, 115: velai io la divina natura col velame della vostra umanità, acciò che
. -appannare una superficie di vetro col fiato. brancati, 3-79: la
,... e andò a velare col fiato il vetro del balcone.
, perché ancor debili / le penne mie col tuo favor tu voglia / far pronte
ebbero una vibrazione così patetica e contrastante col testo che il sorriso appena percettibile di monsignore
pure a colonne ioniche e doriche, e col panteon e il colosseo per isfondo,
= denom. da velare1, col suff. frequent. velarizzazióne,
, i-669: è condotta al talamo col volto velato; quando lo scopre,
sol così velato agguaglia la sua beatrice col velo. alvaro, 2-177: il sole
appunto ardita, quando prendevano il largo col libeccio, spiegando al vento la sgraziata
= deriv. da velo, col suff. dei nomi d'azione dei verbi
, i-5-244: alla base veleggia il golfo col vesuvio fumigante. pascoli, 648:
. = denom. da vela, col suff. frequent veleggiata (ant
: là dove altera i veleggiati flutti / col finlandico mar mesce la neva, /
gradi immerso nell'acqua che aovea gelarsi col nitro era a gradi7 -, un altro
ibidem, 335: il veleno si spegne col veleno. ibidem, 356: morta
verda intorno. verga, 2-290: elena col cappellino in testa, e il libricciuolo
nell'anticamera, vestita per uscire, col cappello, la veletta, il libro
b. croce, iii-22-270: nel 1910 col 'forse che sì forse che no',
voglionsi veliere i talli ancora mezzi secchi col seme e poi al sol seccargli.
di valeria mia sollazzandomi, quelle lattee carni col rostro vellicando talora, che con baci
ottengono a quell'età, vellicando le pupille col rovescio della mano. -far
tu l'arpa della sera che vellico col mio canto di sfida! 2
lo stimolo degli aliti ferventi: / col vellicar, che fan del dibo i sali
isola di coleo ov'era il montone col vello dell'oro. fazio, iv-6-74:
. = deriv. da velluto2, col suff. dei pari. pass.
, che la mia superbia ben accetta col suo augurio vittorioso. borgese, 1-167
forza al cielo / asciugandosi gli occhi col bel velo. boccaccio, vii-5: l'
, ma la vedremo uscir di chiesa col velo bianco in testa! cicognani, 2-196
. -parte della membrana amniotica espulsa col feto durante il parto. -in
corpi umani, come per forza di numeri col velo di leon battista alberto.
costante che mi permetta di passare sempre col verde in second ave- nue.
= denom. da veloce, col suff. frequent velocizzatore, agg
come una macchina gigantesca razionale e velocizzatrice col dinamismo urbanista distrugge l'antica idea di edificio
il lupo osserva, / e secura col veltro erra la cerva. c. i
pascolo, / m'assisi pensieroso / col fido veltro a'piè. manzoni, ii-1-527
la vena /... / e col sangue mischiar calcina e rena. burchiello
cenno di intesa mot- teggiatrice, magari col suo occhio malato e furbo. -che
): la belcolore venne in iscrezio col sere, e tennegli favella insino a vendemmia
vuol pigiare con te / lazaro e azzuffarsi col mosto. 6. ant.
. i. frugoni, i-4-243: col vimineo canestro in su la pianta / la
coltello della sua circoncisione, né il fango col qual egli guarì il cieco, né
guarì il cieco, né il flagello, col quale cacciava 1 vendenti fuori del tempio
131: il suddito colla frode o col delitto s'adoperava a conseguire quello che gli
ditta ferua, de fin a tant que col qui area la discordia. cronaca di
robusto de la prosperità naturale, ma col non dar niente di cura del come si
come si vada il mondo; onde, col tener sempre giovane la volontà, spero
nobilmente e a consolarsi dei sofferti rifiuti col limare correggere ed emendare il proprio lavoro.
la quale molti anni dopo fu eretta col soldo ritratto dalla vendita di alcune case
'l sangue per giuda venduto, / col nome che più dura e più onora /
. e letter. avvelenato, ucciso col veleno; intossicato. guiniforto, 116
di lor parca venenato angue / riscaldato col fischio e col soffiare; / di
venenato angue / riscaldato col fischio e col soffiare; / di che sì prato
a te mi manda è rimanuta / col suo cor tnsto e tutto lacrimoso / e
berni, 1-37 (13): così col venenato strale al fianco / si doleva
concorreranno a formarvene una perfetta; la puerizia col suo candore, la gioventù col suo
puerizia col suo candore, la gioventù col suo brio, la virilità con la sua
quantunque gli uni e gli altri si chiamassero col cipe dell'arte, restituita ed
che il figliuolo si porti assai bene col padre, e l'ubbidisca e lo veneri
che si tratta, senza raggiri, col cuore in mano, come uso con tutti
. metastasio, 1-v-126: il veneratissimo foglio col quale v. s. illustrissima e
. bacchetti, 5-62: agata trattava col 'lei'anche la memoria dei suoi genitori
la gola gonfiata e piena di querela e col becco la percuote; poi in
= deriv. da veneziano, col suff. dei pari pres. dei verbi
una piccola casa sopra un campiello, scelto col criterio della più pretta venezianità.
orientale fino al 1797, quando napoleone col trattato di campoformio la diede in possesso
veneziane sulla porta del museo, i mortai col leone di san marco.
deriv. da venezia [no \, col suff. degli agg. verb.
peccati veniali. muratori, 6-105: col aire coscienza delicata intendiamo la mente dei
. carducci, ii-15-238: ci perderebbe col caso che al comune non piacesse di
di sottil senno è l'uomo che col pensiero prende le cose che sono a venire
trascorsi han risalito l'arco del tempo col lor fervore, gli anni da venire si
par cosa nostra quello imparar che facciamo col senso nostro e con la sperienzia nostra,
delle larve di creta / e comunichi, col raggio dell'arte, / l'ondata
corpo curvo, magro, venoso, col capo avvolto, per essere di natura
meno approssimato al semicerchio) e richiudere col gesto di una sola mano (ma
un ventaglio di prezziosissime penne di levante col manico d'argento dorato e tempestato di rubinetti
, iv-2-192: mariannina cortese faceva segni col ventaglio a donna rachele profeta che stava
20-49: sendo ora di cacciare il caldo col ventaglio delle ciance, antonia posato le
gonfio e pettoruto,... col pennacchio sul capo, col ventaglio piumoso
... col pennacchio sul capo, col ventaglio piumoso e occhiuto della coda.
le vesticciuole. pirandello, 8-143: col sindaco tutto in sudore stavano placidi,
il luogo del dichiaramento prese a farsi aria col suo ventaglietto istoriato. =
- per simil. abbattere il nemico (col solo suono delle trombe di guerra)
edmzi, come finimento, e affinché col suo volgersi a tutti i venti, ne
= deriv. da vento, col suff. dei nomi d'azione.
, / ch'egli è quaggiù mela secca col cavolo. / e se a ciò
= denom. da vento, col suff. frequent. vanteggiato (
pigliava la vostra figlia, poteva venir col ventotto. 11. locuz.
aprire più o. meno, e col chiudere le aperture de'tubi. =
? = denom. da vento, col suff. frequent. ventilàbile, agg
granare; ma egli bruciarà le pglie col fuoco che non si potrà estinguere. savonarola
: dopo ogni operazione asciugati alla meglio col lenzuolo si subisce la ventilazione. cioè
dal volto accuratamente rasato di fresco, col cilindro nuovo un po'sulle venti- quattro
, tornando, verso le ventitré, col suo baroccio, a pescarenico, s'abbattè
proposito, ch'egli oramai era condotto col tempo alle ventitré ore, e che
iv-242: poi tonino esci a libertà, col cappelluccio sulle ventitré. pirandello, 8-109
(per lo più nelle locuz. andare col vento in poppa; avere, prendere
a la volta sua presto fu ito / col vento in poppa. porcacchi, i-76
una giornata intiera soffiando tramontana, cioè dire col vento in poppa. bacchetti, 18
(per lo più in espressioni come col vento in poppa-, andare, navigare,
poppa-, andare, navigare, procedere col vento in poppa, ecc.).
. cesarotti, 1-ii-146: per te col dardo / uccisi un cervo maestoso;
. gozzi, i-0-209: costui col vento del suo vigoroso polmone dando fiato
sogno, con le sue viscere, col suo cuore d'uomo che vive nel tumulto
mai ricuperare un picciolo. -navigare col vento a prua: vivere in mezzo a
voglia: sono avvezzo / a navicar col vento sempre a prua. -parole
sento'quei nani ridicoli che si fanno vento col fazzoletto a pie'della loggia dell'orcagna
. ibidem, 136: ognun sa navigare col buon vento. ibidem, 144:
adesso spiccava l'avvocato don circostanza, col cappello a melone, il naso poroso
morselli, 5-229: intrepidi sabotatori, col favore della notte e della nebbia, avevano
. = deriv. da ventosa1, col suff. dei nomi d'azione.
per le coste insieme alla ventraglia / tutte col brando ad un colpo gli taglia.
: ciaschedun resta infinito e stracco, / col ventre pien, senza saper di che
di pelli di vacca e l'altro col ventre gravido di sacchi di mate. papini
un de- naio della sua carne invecchiata col sale dànno a bere a percossi in
nostra arpa, di figura triangolare, col ventre incavato nel basso. panzini,
scorticata, lessala, e tritala forte col coltello. cervio, lxvi-2- 113
pasolini 1-132: alduccio restò fuori col triciclo sotto la scar pata
mani e non faccia erba e si rappigli col fiore di cardo e non con caglio
i campi inseguiva la falcata del compasso col brio di un ragazzo. 2
dardo m'ha transformato / la melza col ventriglio e 'l paracuore. lippi, 6-47
è invitato / un professore di ventriloquìa / col suo pupo animato. = deriv
arte particolare di formar la favella, col tirare l'aria ne'polmoni, talmente che
uscivo per i campi di buon'ora col mio pane. camminavo alla ventura.
= deriv. da ventura, col suff. del part. pass.
ruberie. guicciardini, iv-93: aveva insieme col re deliberato soldare diecimila svizzeri, tenendo
fatti dei passati uomini ammaestra i presenti e col racconto degli antichi avvenimenti politici, morali
per giungere, prossimo, in relazione col presente (il tempo, una stagione,
popolo che nella ventura primavera doveva cooperare col grande esercito del re alla sublime impresa
gli uomini illustri di spagna: cioè col famoso viriate, col venturoso cid. f
di spagna: cioè col famoso viriate, col venturoso cid. f. f
re, candido giove, / che col tuo raggio fai gente venusta / e temperata
goffi e vani / ma di chiamarlo col nome venusto / di caracalla sol piacque a'
doppo la venuta dell'aurora, lumeggia col suo lampeggiare chiarissimo i colli et universalmente
un mese e spesi in un'ora, col primo venuto. gramsci, 1-107:
.. pienamente convenga conformarsi ed assolutamente col puro senso verbale delle scritture. magalotti
moravia, 17-226: avrei voluto chiamarlo col nome del duca di mantova di cui
una visita al governatore. ci vado col console. mi riceve in una magnifica veranda
/ dar le sentenzie false, o che col tòsco / mastro dulità o meraviglia
. = denom. da verbale, col suff. frequent; cfr. fr.
lungi i tenerelli / tralci colla verbena e col ritorto / salice ai vigorosi olmi mariti
pastor sommo, con quel frusto / col qual ravia sue sviate ove, /
a'prossimanti / gli dona come amico col tuo verbo. gherardi, lxxxviii-i-631:
e io gustava / lo mio, temprando col dolce l'acerbo. s. antonino
,... cominciò a parlare col padre, dicendo: « padre, perdona
guisa della favella tedesca, ogni periodo col verbo. foscolo, vii- 206
la terza persona singolare e si accorda col soggetto, come col soggetto si accorda l'
e si accorda col soggetto, come col soggetto si accorda l'attributo; e
reale tanto più essi sono tenuti a coprirlo col vento della loro verbosità. arbasino,
è la più estrema parte verso oriente, col ducato di milano. 3.
cennini, 3-77: e va'col tuo pennello a poco a poco, squasi
dall'arsenico e si vende in commercio col nome di cenere verde, verderame, verde
presa dagli spartani, non poco tempo col lor favore fu da'suoi trenta tiranneggiata
il pascolo, / m'assisi pensieroso / col fido veltro a'piè. d'annunzio
e lungi i monti / di cerueleo color col cielo unirsi / noi scorgerem. d
= denom. da verde, col suff. frequent verdegiallo, agg
vesica e alli ulceri invecchiati o che colino col verderame e cera. massaia, xii-157
2. patina verdastra che si forma col tempo sulla superficie di oggetti di rame
sciolta a caldo bagno in sua tintura / col giallo aurino suo smacca e confonde /
: quando apparisce l'oro nel grano / col verdolino nuovo dei tralci, / e
si come abbiam detto del pettirosso, che col suo nome dà ad intender la sua
ampie ferite, ricolmate con la calce e col mattone, come le aperture d'una
, 1-2-364: allora quando... col sacerdote di dio celebriamo i divini sacrifizi
e salutando un'ultima volta la bandiera col suo maschio e selvaggio grido d'isolano
vergato. muratori, 5-i-382: bisogna continuare col medesimo taglio di velo, acciocché la
alcuni, dal lat tardo virgarius (glossato col gr. qapòoùx°5 'chi porta un bastone'
i suoi crini; / di sangue col baston lo vergo e macchio / tolsili i
. = deriv. da vergella, col suff. del pari. pass.
vergheggiati, chi sciancato, e chi col viso infiato, e chi col braccio guasto
e chi col viso infiato, e chi col braccio guasto. f. casini,
nel nostro spirito una facoltà che poi, col sorgere e l'illuminarsi della coscienza,
riconciliata la fede colla scienza, la monarchia col popolo. 2. figur
da pararsi ». sarpi, vi-1-117: col papa non conviene stare sui pontigli,
: venere, che si copre le vergogne col cesto, era simbolo pudico di matrimoni
d'olio »; e torcea il viso col naso insieme. cammelli, 326:
1-164: per lo più siede vergognoso, col capo sulle ginocchia. carducci, iii-9-74
tali si faccia la limosina onestamente, col più secreto modo che fare si possa,
che si presenta l'occasione di fare col camioncino dell'ospedale una scappata a padova
spalle si è messo un vipistrello fatto col drappo,... con andari di
tramater]: avvi ancora un mulinello col quale si torce la seta per far vergola
moretti, ii-790: io entrai in chiesa col popolano della stampella, mi scostai quasi
croce, i-4-6: una storia senza relazione col documento sarebbe una storia inverificabile; e
bisogno. carducci, ii-16-85: arriverò col treno di firenze circa le 11 e mezzo
innalzati dalla fortuna, il gonfiarsi, col verificare quella trita sentenza: che gli onori
condizione, un fenomeno). tutti col gusto di disturbarli per verificare i biglietti.
franchi che ha dato. candosi col suo cuore e le sue pendici. oriani
, e pare che voglia identificare tesser col pensare. 3. ferrov. nelle
si trovasse in conflitto ed in collisione col dovere che pure ad esso lui incomberebbe
'verigolar': succhiellare e succhiellinare. bucar col succhiello. = denom. da verigola
in tutti è ognor misto il ben col male. carducci, ii-10-123: io credo
che questo crudel vermo / l'offendea troppo col fiato e col caldo, / se
/ l'offendea troppo col fiato e col caldo, / se gli accostava, e
rosse delle querce e delle rose canine, col vermino entro addormentato. -vermolino
sm. enol. vitigno di uva bianca col collo, vermolini rarissimi.
lai vermiculus (v. vermicolo), col sun. del part pres.
= deriv. da vermicolare1, col suff. dei nomi d'azione.
. = deriv. da vermiglio1, col suff. dei pari pres.
= deriv. da vermiglio1, col suff. dei part. pass.
, purg., 28-148: questi sette col primaio stuolo / erano abituati, ma
lenti bifolchi dei miei poderi, qual col viso ampio e vermiglio, credo in virtù
sparte, / qual fosti allor che col tuo bello adone / giacesti ardendo in solitaria
alla quale si dà il colore rosso col vermiglione, o altro colore con altre
i-125: sul dorso di messibell, col vermiglione più intenso, era dipinto un orribile
barocchismo dei panneggi sembra una cosa istessa col morbo che li intride di veleno.
sistema nervoso centrale ed è forse identificabile col capostorno (e si credeva che potesse
lxxxviii-ii-534: nella merda ti tuffa / col capo e po'co'piè e colle mani
24-24: « questi », e mostrò col dito, « è bonagiunta, /.
. = denom. da vernacolo col suff. frequent. vernacoliamo,
brusoni, 1-34: teneva io nondimeno col pretesto della stagion vernale la faccia chiusa
. = denom. da vernale1, col suff. frequent vernalizzazióne, sf
anco da qualch'uno per qualche somiglianza col fringuel di montagna detto fringuel montano,
anco da ualch'uno per qualche somiglianza col fringuel di montagna etto fringuel montano,
». b. croce, ii-2-11: col prolungare, col tagliare, col comporre
. croce, ii-2-11: col prolungare, col tagliare, col comporre le linee,
: col prolungare, col tagliare, col comporre le linee, con 1'aggiungere,
senza studio, né sforzo nessuno, col solo ritrarli dal vero, largamente posso
: chi si fida in bugia, col ver perisce. ibidem, 300: il
del tufo, 51: fui col dinar che al compimento vuole / ha
.? = forse da connettere col fr. garou (nel sec. xii
verònica, dall'immagine tradizionale di veronica col sudario di cristo (v. veronica1)
altro minore di tre piede e mezzo col ferro pur triangolo di cinque oncie, chiamato
è il massimo fabio, che vinse col tempo. carducci, iii-24-399: ma a
sugo delle foglie [dell'eliotropio] col sale leva e'porri e le verruche overo
saraceno con la balestra, il sannite col verruto, l'ispano con la tragola.
versa e sfrigge: la campana, / col vento, or s'avvicina, or
alti favori, / che ancor di toctabei col nome è noto, / sovra di
contenta ed imperterrita da galantuomo, ma col lurido aspetto di persona rea di mille delitti
= denom. da verso1, col suff. frequent. verseggiato (
= denom. da versicolo, col suff. frequent. versicolo (
= deriv. da versicolore, col suff. dei pari. pass.
= deriv. da versificare, col suff. aggett. versificare, intr
valentuomo? e d'imbrattargli la fama col far credere... alla gente
vera beatitudine. aretino, v-1-278: col verso destro e terso ottenete il nome di
il luglio stannò a far lor versi col muso fuori dell'acqua. savonarola,
la zampogna tenera / il verso, col favor che pan ne ha porto. graf
, 1-iv-419: il mescolare il greco col latino non gli andava gran fatto a
: il signor turco per altro verso viene col tempo in gran parte sul suo,
d'un'epoca. pascoli, i-173: col promuovere e incoraggiare siffatte perpetue risse tra
ma nel mescolarsi egli con esso, e col liquore versungiano, si viene a fermentare
f. frugoni, vi-204: tu verseggi col muso ingrugnato! io ti so dire
, pregandolo di conferire sul vertente affare col signor ambasciatore. -che è
orizonte, e dagli arabi son chiamati col nome di azimuth: però noi per passare
punto vertical cangian ritrose, / se non col moto del terrestre globo. -figur
tur = denom. da verticale, col suff. frequent. verticalizzazióne, sf
, come i lenti salici / diritto pino col ramoso vertice. d'annunzio, i-443
. = deriv. da vertigine, col suff. dei pari. pres.
. = deriv. da vertigine, col suff. dei pari pass.
deriva da un continuo intromettersi della persona col suo spontaneo capriccio nella espressione e nello
ancor lui dal color verde, masticato col giallo che lo veste, onde i latini
ulloa [barros], 1-86: col... nome santa croce fu quella
spesso si raguna / la bella dama col baron sincero. serdini, 1-195: e
28-145: non traggo fuori i nomi col verzino / com'io veggo talvolta ogni
, iv-2-848: il francescano benigno mostro col gesto le isole ubertose, magnificò la
bagno] approdato, e rinchiuso l'uscio col nottolino, potè finalmente alleviarsi nel modo
, due con gli occhi e uno col naso. = comp. di
= denom. da vescovo, col suff. frequent véscovo (ant
occidente, e di vescovo di roma, col suo distretto. alfieri, iii-1-49:
ci aveva una persona molto bella, col petto sporgente, la vita di vespa,
, e i mosconi... col velocissimo batter dell'ali rendevano un suono perpetuo
credere, ch'elle [cicale] stridessero col ronzio dell'ali, siccome fanno le
pone in ordine per assaltarmi, talché col vostro avviso abbia tempo da pormi bene
, 16-215: vesperava, e la gente col calar del sole preceda / la desiabil sera
. da vespa, n. 5, col suff. frequent. vespolina,
il ratto corso e lieve, / col vespro del mio dì fugace e breve.
e vespri e mangiando tutti a tavola col re per quella volta. s.
successivamente in tutta la sicilia, anche col sostegno armato di pietro iii d'aragona
il cavai greco che subverse troia / col sanguinoso vespro siciliano / coi miseri finir de'
che 'i vespri siciliani'. -dire col ferro il vespro siciliano: provocare un massacro
cantò con cetra in mano, / dirà col ferro il vespro siciliano? demonio ».
landolfi, 2-90: portavano sonore scarpette col tacco basso sotto alle vesti pieghettate e ampie
: ciascuna [camera] collo studio e col destro ancora con uno vestiero non troppo
fallacia assolutamente vi sia, lo provo col tessere un argumento formato su le vestigie del
dee del cielo, e la discordia allegra col vestimento squarciato. p. f.
scenico quasi un vestimento della favola, col quale essa scuopre la qualità sua. muratori
indifferenza nelle cause, dove il privato litiga col fisco. tommaseo, 3-i-237: non
che distingue l'ore / ad albergar col tauro si ritorna, / cade virtù da
, iii-537: quando l'ariete si leva col sole per primavera, la veste di
nome ancor lui dal color verde, misticato col giallo che lo veste.
occasion di guerra servito, senza soccorso, col qual si vestano, non che si
vestire io venni al vostro servizio: col medesimo io me ne parto. giordani,
, v-68: guadagnava i cuori pur col primo aspetto della persona, grande e
spada vestita, / anzi si fé signor col ferro in pugno. -peto vestito:
pataffio, 7: io son nato vestito col legume. monosini, 268: è
come l'aveva visto ancora quella mattina, col solito vestitàccio logoro. =
, prima della vestizione, a contatto col mondo? -cerimonia durante la quale avveniva
? = deriv. da vetro, col suff. dei pari pass.
. intelligenza, 303. l'anima col corpo è quel palazzo, / che
ve si scorge, e di più col lavar difficilmente casca in fondo, e con
tre sommi generi, cioè in quelle che col uoco di mediocre attività si calcinano;
v-5: credeva di essermi abbastanza spiegato col dire che quei vulcani o niuna o scarsissime
furono a più riprese condotti alla fusione col tubo ferruminatorio, e ridotti così a forma
= deriv. da vetrinaz, col suff. dei part pass.
dai miei nemici avresti ben potuto scorrer col tuo pensiero le giornate del mio destino
] congiungasi, fa uomini / che col fuoco lavoran, battiferro, / o gonfiator
. -vetro soffiato: lavorato artigianalmente col metodo della soffiatura. -vetro stampato
lingua sfidando a nuovo metro, / col grondante calicione / ritto in pié ti
. r. roselli, lxxxviii-ii-444: col veleno non si fa la fossa /
poi ugni il fiore del fico ingrossato col mele e olio e pepe mischiato. aretino
vette, e volgarmente leva si domanda col quale si muovono grandissimi pesi con poca
italia e che papa leone iii battezza col nome di sorbona. = voce dotta
era assai ben piaciuto, ella convenne col mio guardiano, che io scaricassi deltaltre
= denom. da vettura, col suff. frequent. vetturétta,
fino i vetturini ricordavano i viaggi fatti col r zucchi, come si fa delle
battolucci, 5-4-141: con gli stivali, col feltro, e col capello montarai in
gli stivali, col feltro, e col capello montarai in un cavallo vetturino. berchet
: quanto ha ben veduto la savia vetustà col far commune a te e a le
tomi l'età de toro, / e col prisco decoro / il secolo vetusto.
robusti / quindi usci- ran, che col ferro e col senno / ricuperar tutti gli
usci- ran, che col ferro e col senno / ricuperar tutti gli onor vetusti
= denom. da vezzo, col suff. frequent. vezzeggiativaménte,
o di nidio d'avvoltoio, / sol col puzzo ingrassa l'orto!..
dei poetici amori, tu che semplici scherzi col capo ric- ciutelle dei bambini, e
piano vezzeggiando increspa. fantoni, ii-172: col susurrare amabile / dei biondi vanni tuoi
amabile / dei biondi vanni tuoi, / col vezzeggiarmi, garrula / aura, da
, le cui celate fiamme si destano col vino, e si sopiscono con foglio;
essendo ella presso che pallida, se col mantice la vezzeggi, diverrà tosto vermiglia
teneramente. colombini, 265: avemo parlato col cardenale d'avignone... il
, 38: ama l'amico tuo col vezzo e vizio suo. 9
non so in qual maniera io trasandai col animo sì che ammutii. -con
voi che traiate ad un segno / col mio vicaro, ch'è savio e discreto
alla terra. salvini, 48-51: col sol mercurio comun via facendo, /
ii-217: quando da piccoli s'avvezzano col male exemplo ad fare male, non
, se ne farà anche delle mese col favor de l'alma euterpe / possa,
mattino entra per le finestre, e col suo lume si fa la via fra le
le dico, era il giorno stabilito col signor curato, e s'era disposto ogni
oggi... era il giorno stabilito col signor curato, e si era messo
, 12-70: or superbite, e via col viso altero, / figliuoli d'èva
, ladri, via, poltroni; via col diavolo. berchet, 264: via
fu l'unica volta che annina / viaggiò col biglietto di prima. -sostant
da sé vede fuggire isole cento / col periglioso capo di malea. viaggio verso
altri [servi] i lor viaggi / col gir dall'ampia sala alla cucina,
. = deriv. da viale1, col suff. dei pari. pass.
cucina, cioè la volta di sopra col campo azurro e a gigli di stangnio dorato
nel fiume, par che cammini insieme col viandante. tasso, 10-9: « e
ha fatto dio con noi ciò che fece col popolo viandante per l'arabico deserto.
al sano il corpo perde / insieme col veleno. = voce dotta,
e questo io dico esser meglio profondo: col minimo travaglio di materia rendere quella materia
boccaccio, i-456: vibrando il dardo col forte braccio, quello lanciò. pigafetta
tuoni e lampi ardenti, / e col volto cruccioso oltre l'usato, / vibrò
/ e incitando i tremendi cavalli, col braccio potente / vibrò lo scettro dentro
disse: « 0 caro padre, tu col tuo coltello che al lato porti ed
pensieri, e che si suona facendo vibrare col pollice una molla e facendo fare da
4-188: scamiciati [gli operai] col muso duro e rossiccio, dànno di piccone
la massicciata è troppo dura, arrivano altri col martello perforatore, ci premono sopra con
testo narrativo, vibrandovi e sommovendolo liricamente col contrasto lingua parlata - lingua letteraria.
quello stil che non solleticava il gusto col piccante delle sue sentenze morali, de'pensieri
cicognani, iii-2-120: il sole pareva indugiare col vibrìo dei suoi raggi lungo i filari
hoepli, 1-ii-1829: 'vibrografo': apparecchio col quale si può ottenere il tracciato grafico delle
hoepli, 1-ii-1829: 'vibrografo': apparecchio col quale si può ottenere il tracciato grafico delle
alemanno, e il conte conduceva le vicarie col ritratto dai pedaggi de'ponti e dei
. = deriv. da vicario, col suff. dei part. pres.
cercava di addolcire con la poesia e col ridere. -in partic.:
i-256: fatto uomo, s'accontò col questor dell'africa; e trovandosi in
: e poi, el ditto duca sollo col vicedomino, fue a parlar in palazo
. = deriv. da vicenda, col suff. degli agg. verb.
cerimonie sarebbero state bene ordinate, temperando col garbo cordiale la solennità delle cerimonie.
per sé vive e parlanti. la saletta col leggiadro trono alabastrino: per una tremenda
ne diè spia, / in qual col viceré deliberasse / che quella giostra senza lor
matra... tornò a genova col commissario sauli, che aveva ceduto il
spada d'onore, quasi vikinga, col pomo d'avorio. 2. per
andarono al signore di padova che vicinava col trivigiano. d. bartoli, 1-8-138:
xiv [rezasco], 414: corsi col popolo a le sue case, quali
disse il valma- gnino che aveva battuto col naso contro il muro. 2
, e la lingua ha grande vicinità col verbo, perocché il verbo del padre
che ha la virtù in ogni cosa col vizio, che la somiglia.
: essa infino vicino della mezzanotte, col suo amante sollazzatasi, gli disse: «
, 2-v-45: si trovò... col patrimonio modesto, che le vicissitudini finanziarie
dove un vicol senza riuscita permettea, col non passarvi gente, / tacita la
multerà a distanza l'automobilista che passa col rosso. = comp. da video1
inserire nel loro palinsesto almeno trasmissioni separate col linguaggio videomusicale. a. grasso,
per esempio, vorrei fare un film col videotape da un racconto di bukowski.
e provenz. un sostantivo masch. col valore di 'copia autentificata di un atto'.
ella si strinse viemmaggiormente a quei tali che col loro brio attizzavano il suo.
alfieri, 1-298: ampia lor prova / col ferro io do che traditor vie
capitoli delle monache di pontetetto, 20: col consiglio loro [delle altre monache]
fuore della porta della mascarella per azzuffarsi col nemico e vietargli il passaggio, giunti al
grave è 'l duel- o / ove col senso la ragion combatte. mazzini, 10-73
= denom. dal toponimo vietnam, col suff. frequent vietnamizzatóre, agg
dell'individuo, e cioè la confondono daccapo col rimorso della coscienza morale. soldati,
con capponi o fagiani o stame, come col vieto lardo che usava in contado.
vigilato da quattro angeli non rettamente forse tradurrebbesi col mommsen per 'ordidi pietra. nanza')
da terra un braccio e mezzo, col sedile acuminato di diamante e largo poco
. = denom. da vigliacco, col suff. frequent. vigliàccio {
comento in prosa. gliacchissima italia col suo papa, col suo re, e
gliacchissima italia col suo papa, col suo re, e co'suoi democratici.
, e darmi un buon vigliétto, col quale io andrei tutti i giorni a
, può essere di gran lunga diminuita col metodo de'viglietti o così detti 'coupons'
, od in andare a qualche vigna col maratti il giorno di festa. bandini
. = deriv. da vigna1, col suff. dei part. pass.
. = deriv. da vigna1, col suff. dei nomi d'agente.
più silvestre / si fa 'l terreno col mal seme e non colto, / quanrelli
. al contatto il mio corpo reagì col vigore di tutti i suoi muscoli.
. = denom. da vigore, col suff. frequent vigorézza, sf.
, e dalla stessa affinità di materia col sottile e tormentato anelito poetico pascoliano.
: vuol del maggior toscan far paragone / col poeta novel, che più noioso 7
vossignoria? una signorona di quella fatta col figlio d'un vile zappaterra?
. bontempi, 1-1-14: disprezzo, col quale dispettevolmente vilifica e schernisce. g.
né s'ella scorse in tanta bassezza col mozzo dobbiamo vilificarla per cotesta, ch'
sua ambizione con opporsegli, la dimostrava col tacere e con lo strac- curare e
la grandezza e perfezione d'una cosa col pollice, di minore perfezione coll'indice,
minore perfezione coll'indice, di mediocrità col medio, di quasi vile coll'anulare e
, facessegli dormire al sereno, andare col capo o co'piedi ignudi...
in molti luoghi affatto insensibile questa gabella col tassare ciascuna comunità, villa e marchesato
i ragazzi, si lagnavano di lui col prefetto e col vescovo. -atto
si lagnavano di lui col prefetto e col vescovo. -atto violento, sopruso
. segni, 9-108: puossi ancora col nome diminuir la cosa; e la
: or si vede il villan domar col rastro / le dure zolle, or maneggiar
: 'carta canta e villan dorme'(col documento in mano si sta più sicuri dei
un giorno adunque mentre ci stavamo desinando col fratello maggiore di vittorio e altri cavalieri
. = denom. da villa, col sun. frequent villeggiatóre, agg.
merlini era giustamente villereccio: verde-ramarro, col suo bel bolerino in tinta, bordato
friuli, dove lontano dagli strepiti civili potessi col godimento della civiltà e della tranquillità villeresca
. = deriv. da villetta, col suff. dei pari. pass, dei
colpi che parevan colpi di schioppo, o col battipanni, sul groppone intignato de'tappeti
, fece un viluppo, e messolo col sacco sopra le spalle, verso perugia se
6-342: il destriero stramazzerà in un viluppo col suo signore. abba, i-tj:
'l fummo e le stufe / e lavar col vino e col ranno / e i
le stufe / e lavar col vino e col ranno / e i bagni dell'acque
da vinum (v. vino), col suff. dimin. vinaccióso
costì, il gattai e la nastasìa, col fagotto dei panni per vestire il morto
un inserviente che li aspettava, sbracalato col naso vinaceo. vinàglia, sf
degli antichi romani si riduceva a concentrar col fuoco nel mosto i princìpi tartarosi o
fa i pampini piccoli,... col gambo corto, colorito di scuro pieno
del vinato. 2. mescolato col vino. castiglione, 2-i-81: son
ti ricordi quando correvano / dietro le pecorelle col viniastro / e que baciozi che noi
codesto caro paesano, che si nasconde col suo vincastro e le pecora in cima alla
e la paura, / e fa vincenti col lor duce i teucri. carducci,
rive del volturno unire finalmente e cementar col sangue le due italie e fame una
sola gravità, come può il romano col suo peso di quattro libbre sole resistere al
mille; anzi pure potrà egli vincere col suo momento la balla, e sollevarla?
da prato, lxxxviii-i-469: e quelle donne col viso rosato, / qual vince ognuna
, par., 18-19: vincendo me col lume d'un sorriso, / ella
disse, vincendo alfine la sua esitazione « col conte alberto cusani? ».
bontà di scriverne efficacemente all'illustr. signor col. reggente pertusati. 9
dietro al bove, che incitavo all'opera col frusto e con la voce.
entrata, a similitudine del vinco percosso col suo stremo 'n un loco che li
d'anello. pascoli, 1395: poi col presame cagliò la metà di quel candido
loro ancor con lenti / sguardi, col tralcio che torceva in mano, / ed
del linguaggio giu rid. col signif. di 'difensore, garante'e poi
. = deriv. da vinile, col suff. dei nomi d'azione.
vino e a patire. -parlare col vino: discutere, ragionare con chi,
: va'in pace, va'; ché col vin parlar non intendo.
. bacchetti, 17-64: si rilassò col capo fra le braccia sulla tavola,
/ a tutti i morti, pria col vinomele, / e poi con dolce vin
/ t'assidi al rezzo, e col fuggente umore / l'ardore estingui di un
s'intende solo 'la corda'o 'cuoio', col quale si tiene il levnero alla lassa
infranto (il silenzio). nivano pizzicate col pollice sinistro e accordatura nord'annunzio,
giaggioli, e asciugare alla meglio il tappeto col fazzoletto. = masch.
: trovandosi [la catalogna] mal trattata col violamento de'suoi privilegi. =
. = deriv. da viola1, col suff. dei part. pres. 4
questo sale collo sciroppo violato, e col succo di elitropio, non tinse né
: e chiamalo 'strupo', quasi violatore col suo superbo pensiero della divina potenza, alla
. leoni, 400: la prussia, col suo re sempre ondeggiante, protegge ora
correttezza costituzionale tutta la sua stretta cooperazione col fascismo e le innumerevoli violazioni dello statuto.
straad ingrandirsi in quelle parti grandemente, col dare anche volgere un'opera. principio
). perficie, e talora anco col troppo dell'efficacia violentano il loredano, 290
oggetti e di mobili che contrastano violentemente col tipo di appartamento. 9.
, se non così presto, almeno col tempo si va scoprendo. -che
/ il cenaeoi divino, / dove maria col coro suo sedea, / cader dal
noto violento accende / la secca rena col caldo rovente, / che dalla zona torrida
si esprimeva sempre in questo modo, col massimo dell'asprezza, crudo e perentorio
acqua, altri per la quantità delle ferite col freddo dell'acqua,...
in cerca di violette. coppiamento del rosso col turchino e varia di forza e di tono
. = deriv. da violino1, col suff. del part. pass.
pulimentato, ci sono gli occhi perfino traforati col violino, assai noto ai nostri scalpellini
, / e poi per lui va col cappello in giro. -violinastro.
fagiuoli, 4-28: è un'aria concertata col violoncello. g. b. martini
liburnio, 93: donna melarca parte col viuolone, parte col claviciembalo fu lodata
: donna melarca parte col viuolone, parte col claviciembalo fu lodata in recitare certi sacri
cantiere, bianca latte come una sposa, col violone sotto il bompresso e lo specchio
spuntò nella viottola comare venera zuppidda, col fuso in mano. 3.
ch'era una delle vipere di lione che col duca di bellagarda, il guardasigilli marilliac
acute vipere rimorsa, / dopo lungo pugnar col suo desio
mi si tutto in un cantone, e col veleno addosso, saettando occhiate rivoltò con
. scorzanera di dea, che col suo robusto vigore, se non sosteneva le
.. e ciò che sta subtriangolare col vertice generalmente coperto da molte areteo di cappadocia
ma di quei viperei, che avvelenan col morso e si lancian astiosi ad ammorzar
deriv. da virga, per verga, col suff. dei nomi d'azione.
, orazì e più che gracco, / col poetico stil mi doni scacco, /
figliuolo quella propria carne che essa nutricò col suo proprio latte; quella la quale
= denom. da virgola, col suff. frequent. virgoleggiato (
= deriv. da virga, col suff. dimin. virgolósa, sf
frondi, fiori e luoghi ombrosi, / col mormorio d'alcuni ondanti fonti / ch'
e il medio, o sia temperato. col sistalico eccitavano gli affetti teneri e men
abito muliebre e tonsi i biondi capelli e col suo mitridate andare, in atto virile
, si rivolse al partito della regina col coadiutore suo confidentissimo, rissoluta di vendicarsi in
. = denom. da virile, col suff. frequent. virilizzato, agg
gli uomini, assoggettandogli al lor impero, col renderli da loro stessi degeneri, anche
da coraggiosa prudenza virilizzate, li rimproverarono col brio del vigore atletico e li sorpassarono
. = deriv. da virile, col suff. dei part pass, dei verbi
via, e senza alcuna nuvila ma col lume della fede, la quale v'è
agli spettatori compensando la sua poca grazia col lavoro zelante e preciso. arbasino,
putto; se virisèllo dagli occhi briosi, col ciribibi di un bombone; se vergognino
casa, iv-223: ho ragionato pur oggi col serenissimo principe della virtù e della bontà
per far pruova / di lor virtù col sir di quel castello. gemelli careri,
riservato al battimento continuo del polmone, col quale egli attrae a sé l'aere
, iv-ix-13: pescare pare aver parentela col navicare, e conoscere la vertù de l'
della somiglianza, ch'io ho col cavalier prigione. s. venier, lxxx-3-148
fuggire. intelligenza, 279: pantassalea col su'ricco bamaggio, / sovente con
. = deriv. da viscere, col suff. dei pari. pass.
il primo cavallo giaceva in terra, col ventre squarciato, colle viscere sparse.
esso pesce si divide e fa quello ofizio col pesce che fa la pece col navilio
ofizio col pesce che fa la pece col navilio. giuseppe di santa maria, ii-228
che la vipera comunica il suo veleno col morso, per mezzo del quale ella
santi, i-246: fanno essi pure col legno di faggio pale e vangili, e
legno di faggio pale e vangili, e col visco dei castagni la pania, che
strumento complicato, è una coppa cilindrica col fondo conico, che termina in basso
, 1-455: le zanzare continuavano a infastidirlo col loro petulante ronzio e, evitando
ecc. zia arà un longo intertenimento col signor ambassatore, qual non senza grazia di
cittadinanza, che questa famiglia... col mantello del guardianato o vogliam chiamarlo visdominato
visera serra: / alla zuffa ne va col brando in mano. ariosto, 17-102
prima visione d'angela, ma il modo col quale l'accolse non fu quello di
; dove lontano dagli strepiti civili potessi col godimento della civiltà e della tranquillità villeresca
, / con l'opera gli assisto e col consiglio; / fo da pappino,
di nascosto o con la madre o col fratello andasse a visitarla. moravia, iv-191
, 5: io mi ritirerò a dormire col d., parendomi che si possa
, 8-4: il basalisco serpente occide om col vedire: / lo viso envenenato sì
le gambe spalancate. -cadere col viso in giù: andare incontro a una
inciampare e perdere il credito, altri cadere col viso in giù e perdere l'onore
la prima volta sul verde prato di felpa col suo visoccio dalla paffuta bontà
vidère (v. vedere), col suff. dei nomi d'agente.
l'altera vista deventava umile, / col cor gentile, aspetto onesto e pio.
ma cosa vuoi che anna si confonda col diploma », intervenne bice. « anna
astio covato lungamente contro il marino, mirandolo col suo occhiale, che tanto gli avea
: non v'è ministro di corte, col quale non abbia avute più risse assai
[il platano] d'essere annaffiato col vino e con questo si fa fuor di
partenza, s'è ad ogni modo concertato col ministero della guerra perché ti faccia puntualmente
s'attribuisce al corpo è quell'atto col quale agendo nell'anima vi produce incessantemente
da te far dipartita, / e pagar col mio sangue ogni peccato. ariosto,
fra giordano, 1-15: ed ancora col suo grido dà vita ai figliuoli morti
. pirandello, 8-1054: e invano quelli col loro gridio tentavano di richiamarlo in vita
. = deriv. da vitalizio, col suff. dei pari. pass.
l'arancio più vitaminico la tradizio / col perir non può perire, / perché muove
vivificante. = denom. da vitamina, col suff. frequent c. e
farma = denom. da vitale, col suff. frequent. ceutici. =
= deriv. da vite1, col suff. dei part. pass.
ii-9-156: che fa la pollastra ingrassata col riso, la vitella ingrassata con le
di vitello, foderata di tela verde, col suo lucchetto. foscolo, xvi-362:
= deriv. da vita1, col suff. degli agg. verb.
o sei giovani del tipo vitelloni dormicchiavano col cappello in testa e la sigaretta spenta al
. = deriv. da vitto1, col suff. dei nomi d'azione.
annunzio, 8-64: per discretezza io chiamo col nome di signora la vittima che l'
/ tal quale io dico; e fassi col suo atto. = voce dotta
. = denom. da vittima, col suff. frequent. vittimizzazióne, sf
vittoria, / e con l'antico e col novo concilio, / colui [s.
di superbia, che canta / vittoriando me col greve pondo! 4.
denarius, ma indipendentemente da questo, col tipo laureato di giove e della vittoria
con figura d'alcuna istoria, uando col senso d'alcuna visione,...
xxxvii-218: la vipera crudel viturioxa / col cane dela scala ardito e. ffello /
il disio della vendetta si è vituperato col farei ladro. 9. tralignare
vituperio tesser letterato, si rimangano puriessi col loro onore, che dèe essere il
ella si fu usata di parlare in secreto col marito della sorella, ella non si
muta tremante servitù. se ne pagava col guastarla nell'ozio, nella frivolezza e
. -chi disonora una stirpe; chi col proprio comportamento o con i risultati scadenti
/ e cui tacer non sa, col tempo e loco / il suo parlar gli
da brescia monetieri e usava nel casentino col conte guido affare questa arte falsa e
i-179: quel re, che poco dianzi col favor degli dei era stato con ogni
vivi atteggiamenti: ma egli non ne fece col pennello una più vivace e calda di
offizio con la serenissima regina di navarra, col serenissimo delfino (qual però non è
uniformità = denom. da vivace, col suff. frequent vivaddio, inter
49: quanto mi hai fatto pena col narrarmi le tue avventure, e come
fare con le sue carni vivande e col suo grasso condirne. parini, 744:
quelli e questi prendano la mia vivanda col pane, che la farà loro e gustare
la sana vivanda / della virtù fargli assaggiar col tempo? mamiani, 54: a
: i vivandieri si erano rimasi indietro col grosso delle bagaglie. baruffaci, i-65
che pochi turisti, non mancano, col fornello acceso, canotti di vivandieri che