spallanzani, v-6: il fuoco prodotto col gaz ossigeno non è quello che fa
chiamata sala. oriani, x-2-262: col pretesto di cercare uno studente che non
stanno là dentro assiepati a sedere sulle panche col fucile tra le ginocchia.
da bromo1 (v.), col sufi, miner. -ite; voce registr
alp. a 'sangue', col suff. astr. -ìa.
= deriv. da megacefalo1, col suff. astr. -ìa.
conobbi meno, e mi precipitai ad aprire col petto in angoscia così profonda che appena
alfieri, 1-298: ampia lor prova / col ferro io do che traditor vie meno
piove). nievo, 32: finiva col darla a gambe indispettito, a menoché
d'un corsier gli fa presente, col quale il vento si verrebbe a meno.
idem, par., 22-137: col viso ritornai per tutte quante / le sette
se no... - (col bicchiere sospeso). perché se no
= deriv. da menomare, col sufi, -anza proprio degli astratti di
del popolo marco scauro, lei col sugo dell'erba ecados, e incontanente li
quali io credea che si dovessero menomare col tempo. 7. fare apparire
. davanzati, i-52: chi, col tradire un esercito, sollevar la plebe,
= deriv. da menomo, col suff. -ezza, proprio degli astratti
altresì e fino a'fiumi ne menavano col corso delle lor acque menomissimi pezzi di
a li spesseggianti cori de le vergini, col vestimento, con la voce, con
. d. bartoli, 9-28-84: col menomo di tante fatiche potresti guadagnarti un
è la sola specie che può sussistere col menomo di discordie e di risse.
mestruo 'e ttàaw] 'irregolarità', col suff. astr. -ìa; cfr.
frftyvutu * rompo, faccio scaturire ', col suff. astr. -ìa; cfr
di £évo <; * estraneo ', col suff. astr. -ìa; cfr.
. = deriv. da menossenia, col suff. med. -osi. menostasìa
mestruo 'e oxàm? 'arresto', col suff. astr. -ìa; cfr.
'ordine, disposizione *, col sufi. astr. -ìa.
= deriv. da menovare, col suff. degli astratti di origine franco-provenzale
correggere e amendare, allora il priore col suo consiglio debbano eleggere 6 di quegli
e sedendo incavalca una gamba sulla coscia col volto e il braccio appoggiato in cubito
c. i. frugoni, i-9-149: col pensiero fingomi / l'eterna mensa,
, di maniera che non ci fu col tempo cattedrale alcuna che non ne fosse
, 530: 'la mensa di bordo': col mare grosso si arma dei passerini,
delle mense, dopo che niccolino, col tratto più aristocratico, ebbe ringraziati i
non me maraveglio, perché l'ochio col quale si vede la mensa tu l'ài
. = denom. da mensa, col suff. frequent. mensfatto (mens
erano tanti mai anni di corpo a corpo col pareggio mensile, e doveva prevedere vicino
anticipazione dalla cassa militare, da scontarsi col quinto mensile de'miei appuntamenti. leopardi,
base del picciuolo, dove si connetteva col tronco e nella mensola corrispondente in forma
ogni tentativo frustrato, perché il ragazzo, col mento, arriva appena alla prima mensolatura
la finanza regia, fece novelli patti col carnefice, pagando il crudele offizio di
sei mila doppie, che si chiamò col nome di mensuale. guerrazzi, 1-371:
determinai l'anno scorso di far passare col mezzo vostro una data somma al sig.
= deriv. da mensurale, col sufi. -ismo. mensur alista
nasce per tutto. si confonde erroneamente col calaminto montano o melissa calaminta. -menta
voce dotta, deriv. da metadiene, col sufi. chim. -olo, che
voce dotta, deriv. da mentadiene, col suff. chim. -one che
o pur mezzana, ma solamente i nobili col bacio per passaggio se l'appiccavano l'
moto di rotazione alla terra e l'osservava col trepido interesse di quando da ragazzi si
= deriv. da menta, col suff. -aio, che indica mestiere
isola di coleo ov'era il montone col vello dell'oro. guido delle colonne volgar
settecento volte che si sia / girata col monton la quarta sfera, / questa la
si fa uso per battere le palificate col montone, che noi nel nostro linguaggio
la letteratura cinese classica ha reso famose col nome di colline dell'ovest. calvino,
del giovane nella montura del bersagliere, col cappello dalle ricche penne che gli scendevano
fattorino telegrafico... mi trovò col libro in mano. un ragazzo tarchiato
monocoluto e un monturato in divisa nera, col « pipistrello » buttato addosso con negligenza
scimmiesca. beltramelli, i-501: chi col fondo dei pantaloni che scendeva come una
treno scendono delle indigene addirittura monumentali, col bambino insaccato a cavalcioni dietro la schiena
la fine. carducci, iii-22-464: col quale grosso e grasso bresciano pare anche
. = denom. da monumento, col suff. dei verbi fre- quent.
, 3-101: anche il nostro cimitero, col tempo, sarebbe stato in grado di
que'monumenti che di nostra mano acconciammo col figliuol nostro, quando fu da noi
i salti di lancillotto e quella scenetta col padre cieco messa lì da shakespeare per
forse di tanta famigliarità del re sabaudo col cantore di satana, guardava immobile il
monza, in provincia di milano, col suff. etnico -ese. monzeseménte
, dove fu scoperto tale minerale, col suff. miner. -ite.
lavandaia, rimanendo pur sempre in debito col trattore e quell'angoscia, così viva nei
può dire che la terra la trasportino col fazzoletto, e dove la roccia fa imbuto
, incrocio di moro1 e mòra3, col suff. astr. -aggine. moràglia1
, con riferimento al colore scuro, col doppio suff. -aiolo-, la var.
sol che per te l'arbor febeo / col ver parlar moral fia el nodo stretto
o intelletto) morale è, insieme col letterale, l'allegorico e l'anagogico,
veramente colui il quale... converte col discorso della mente in elezione ragionevole la
del dolore e del piacere, vive col paragonarsi con tutti gli esseri che lo circondano
trinitade, cioè con lo naturale, col ragionevole e col morale. d.
cioè con lo naturale, col ragionevole e col morale. d. tìartoli, 2-1-190
= denom. da morale2, col suff. dei verbi frequent.
voce dotta, deriv. da morale2, col suff. -ismo, che indica dottrina
voce dotta, deriv. da morale2, col suff. pers. -ista.
gli antichi nell'arte di farle nascere col dipingere il vizio e la virtù co'
ghislanzoni, 69: il delitto punito col delitto, in luogo di moralizzare le
snaturandole laddove la moralità le moralizza unicamente col dar loro campo libero a spiegare la
volta al cervello,... col moralizzare fuori di tempo o col ridersi
.. col moralizzare fuori di tempo o col ridersi del fatto loro, chiamando una
, chiamando una tale calamità di spirito col nome di grilli. = denom
= denom. da morale2, col suff. dei verbi frequent.;
: forse sognavi un giovane morato / col suo lustro fucile a bandoliera. pea
. = dal nome della moravia, col suff. miner. -ite; voce
= deriv. da morbo, col suff. vezzegg. ampliato -erello.
una parte dissanguava e atterrava i popoli col * misticismo ', gli sfibrava per
per l'altra e morbidamente gli addormentava col 'sentimentalismo'. monelli, i-39: bontà
tu la tocchi [la seta] col bastone et ella per la sua morbidezza il
del vivere, si traevano d'impaccio col dono d'un paio di cavalli o
che vedeva il suo padrone / scherzar col botolin, fargli carezze, / in vece
... / giace la pia, col tremolo / sguardo cercando il ciel.
a segno da poter reggere a paragone col più morbido e fiorito de'suoi nuovi
... non si rendono rispettabili col morbido vivere, con le lascivie,
cosa; ma con l'annegazione, col senno, con la fede.
tenerezze che diede loro dipoi il fiammingo col fargli colle gote, mani e piedi
ad accarezzarmi, a consolar la mia pena col tepore morbido di quella palma pallida che
= deriv. da morbido, col suff. collett. e spreg. -urne
sugo di cicoria, né del latte mescolato col tè o col brodo, né delle
, né del latte mescolato col tè o col brodo, né delle purghe epicratiche,
. = deriv. da morbillo, col suff. accr. -one e palatalizzazione
cupa giallezza della urina, ma eziandio col restare macchiata di giallo l'esterna cute
x-15-45: una strana morbosità aveva finito col fargli credere di essere cresciuto d'importanza,
, 1-ii-279: mi consola il dottor col dir che mille / furon soggetti a
= deriv. da morchia, col suff. collett. e spreg. -urne
di rose. marino, xiii-37: col dente mordace or quello or questo /
qui bolle et aliti mordaci / saettano col mirto anco l'alloro. giuseppe di santa
intorno / purgalo fin sul labbro / col più mordace aceto. tarcioni pozzetti,
ardente. biringuccio, 1-150: si può col gusto della lingua assaggiare s'è mordace
. brignole sale, 2-272: tarquinio col pensier mordace / studia per persuader mille
se non con empiergli la gola, cioè col dargli mangiare o bere. guido delle
mordacità contra i superiori è rimunerata dapprima col breve applauso di favorevoli sogghigni dalla corona
= deriv. da mordere, col suff. frequent. mordèlla,
), dove tale minerale fu scoperto, col suff. miner. -ite.
oro in foglie. marino, 1-80: col foco alfin l'indora e col mordente
: col foco alfin l'indora e col mordente / e fa l'acciaio e l'
parola rifioriva quasi che fosse stata scritta col mordente. 4. sostanza che
che non ti morda / l'ignoranzia col dente velenoso, / che quest'è froda
fan di state i cani / or col ceffo or col piè, quando son morsi
i cani / or col ceffo or col piè, quando son morsi / o da
enorme, cui avevano legate le pinze col fil di ferro perché non mordesse davvero
sporchi, orribili... mordevano col ferro la roccia, avidi di saccheggiarla.
divenuto gonfio il suo libro da messa col fermaglio che non mordeva più. moravia,
!... -esclamò donna fifì col sorriso che mordeva. 21.
. / e tanto quanto può pigliar col dente, / sanza discrezion mordendo piglia
[s. v.]: 'mordere col dente': invidiare, odiare, perseguitare
= deriv. da mordere, col suff. frequent. mordicchiato (
accioché putrefatta non vi tormenti le viscere col mordiménto de'vermi e col ri mordiménto
le viscere col mordiménto de'vermi e col ri mordiménto della coscienza. 2
il quale, coi suoi mordimenti e col dire e scriver mal di lui, lo
. = deriv. da mordere, col suff. -io, con valore intensivo.
puglia, della quale i morduti guariscono col suono e col ballo. mordvino
quale i morduti guariscono col suono e col ballo. mordvino (morduino;
repubblica russa mordoi'ija o mordvija, col suff. etnico -ino. morè1,
tavoli alcuni piattini di fagioli li condì col fiasco, senza esuberanza, e versò agli
menzione di panni morelli o paonazzi tinti col verzino. e se il morello non
morel senza segno, non te ne fidar col pegno. 8. dimin
moreno, nome di famiglia spagnolo, col suff. miner. -ite.
simintendi, 3-59: percotente la grave terra col moriente petto. g. visconti,
le fece un lavoro a la moresca col rasoio sul volto e lei gridante mercé mezza
con giolitti » ma era « salandra col parlamento e col paese, o giolitti
ma era « salandra col parlamento e col paese, o giolitti con le imboscate
voce dotta, deriv. da morfina, col suff. med. -ismo, che
santità = denom. da morfina, col suff. dei verbi frequent. morfinizzato
ottimo per un morfinomane cominciare la guarigione col diminuire la dose. soffici, iii-505
e morfologici sono sistematicamente insegnati e illustrati col lume degli odierni studi glottologici. b
e (xétpov 'misura ', col suff. astr. -ìa. morfóndere
.. uscì... una poesia col suo nome. modesto, non se
morganato. = da riconnettersi col lat. mediev. morganatici ^;
p. morgan (1837-1913), col suff. miner. -ite. morgante
cadde moribondo, quasi a un punto col povero cristoforo. svevo, 3-690:
idea, quando le controversie si agitano col fuoco delle passioni più animose, la letteratura
. beltramelli, i-715: ritrovava, col ritorno della coscienza,...
, morari 'indugiare, ritardare ', col suff. dei verbi frequent.
, ch'egli à voglia / guarirlo, col crister, delle morice. dalla croce
e forte stropicciar del cuoio / e col votar dell'abbeveratoio. =
de ladislas bolski »; io però starei col primo. e qui ha fine il
. scient. morus [tinctoriai], col suff. chim. -ina,
voce dotta, deriv. da morinda, col suff. chim. -ina, che
voce dotta, deriv. da morinda, col suff. chim. -one, che
è dell'altezza d'un lentisco, col quale molto si rassomigliano le foglie.
= deriv. da moringa, col suff. chim. -ico.
del gr. ypiuptù 4 scrivo ', col suff. astr. -ìa.
: ecco parsifal nella nera armatura, col morione chiuso, con la lancia bassa,
asperges sopra i morioni. -stare col morione calato: mantenere un atteggiamento freddo
addosso indefinitamente l'armatura e di star col morione calato. 5.
mio, per disdegnoso gusto, / credendo col morir fuggir disdegno, / ingiusto fece
: nelle strade mute / muoiono sole / col vento, / le viole perdute i
il proprio sviluppo, s'è immedesimato col progresso della civiltà e dei costumi.
/ voce stanca, voce smarrita, / col tremito del batticuore. govoni, 261
casa se non era ben accompagnato e col lume. aretino, 20-317: egli
cominciato il bollore negli animi, riscaldato col fuoco della festa, e facendosi alcuno
8-4: [ir basalisco serpente occide om col vedi re, / lo viso envenonato
. ibidem, 323: chi vive col vizio, muore nella vita. c
quindi 'labbra, muso ', col suff. originariamente aggettivante -ictus; fra
= deriv. da moro1, col suff. collettivo -ismo. morisónia
che è destinato a morire ', col suff. aggettivale -ivo.
eterno s s viverà col pasto della dottrina, che saziare di terrenoane
... e parve si fondessero col crepuscolo quasi a compirlo nella sua dolcezza
arengo fiume oggi risaluta l'italia fissandola col suo amore vittorioso. b. croce,
. agostini, 4-7-49: la volpe astuta col sagace lupo / van con la preda
israele (da lui pubblicata nel 1830 col titolo di libro di mormone) e
1830 ed in europa nel 1841, col titolo: 'libro dei mormoni ',
'). = da mormone1, col suff. -ismo, che indica movimento
. = deriv. da mormorare, col suff. -occhiare, con valore attenuativo
gozzi, 1-81: i mormoranti fiumi col lor natio cristallo / pog- geran nelle
1-5: tratta da piccoli, col dispregio orgoglioso, col cibo tenue,
tratta da piccoli, col dispregio orgoglioso, col cibo tenue, i suoi mal satolli
amor piansi e cantai, / narra col mormorar delle chiar'onde / il duro mio
: antonio s'era addormentato... col visetto riverso fra le ginocchia della mamma
sue caste lusinghe e i giusti preghi / col dolce mormorar pietoso e basso. gherardi
denti con dispetto. patini, xx-27: col aardo al sol dimesso, / non
. = deriv. da mormorare, col suff. dei verbi frequent. mormorévole
. = deriv. da mormorare, col suff. -icchiare, con valore frequent
andando insieme, un'acqua fresca / che col suo mormorio facea talora / pastori e
s'assottiglia / e gli alberi discorrono col trito [mormorio della rena. -il
de'candidi villini / mi richiamò, col mormorio dei pini / e con l'urlo
i zeffiretti soavi. pananti, i-440: col mormorio dell'aura mattutina / e col
col mormorio dell'aura mattutina / e col raggio del sole d'oriente / sul
agli uomini coi toni del cielo, col fragore dell'oceano, col mormorio della
del cielo, col fragore dell'oceano, col mormorio della brezza, col sussurrare delle
oceano, col mormorio della brezza, col sussurrare delle foreste. 4.
, i-109: esso [il cane] col doloroso mormorio, mutandosi di più colori
. villani, 8-88: in piccola ora col mormorio del popolo... crebbe
senza qualche lamento e mormorio, e col -metter bene spesso in disputa se il papa
. un moro da teatro, un otello col berretto nero da sciatore. -come
va lieve il falco, / volerai col fetor del tuo letame / da stallone a
un moro negro, anzi un turco col suo turbante. manzoni, pr.
moretto, pietra argillosa sbiancante ', col suff. miner. -ite.
voce di origine ven., da riconnettere col rumeno morun 'storione'; cfr. gr
i dottori spagnuoli chiamano moropetino, che col tempo si venne chiamando maravedino. =
gr. ptopó ^ 'stolto ', col suff. medie. -osi, che
segneri, iii-3-263: non si pecca col cuore, co'desideri cattivi, come vi
l'angelica chizza /... fea col suo moroso un gran contrasto, /
morrone (1215-1296), papa, col nome di celestino v, dal 5 luglio
scient. morrhua 'merluzzo ', col suff. chim. -ato, che indica
scient. morrhua 'merluzzo ', col suff. chim. -ico, che indica
. da [acido) morruliico], col suff. chim. -ina, che
da me, se non esser appiccato col capestro ad una delle morse delle mura
: si giri [la cupola] col sesto di quarto acuto... e
con sua vite da serrarla, e col quale i fabbri o gli orefici e altri
]: 'morsa'o 'mordacchia': strumento col quale si piglia il labbro anteriore del
commessure delle labbra, torcendo la fune col cilindro di legno, attorno al quale
nievo, 139: intanto io tiro innanzi col mio schioppo; ma il male si
vampiro insaziabile, che lo dissanguava, e col sangue ne suggeva l'ingegno e ogni
'morsata': addentatura maggiore e stretta quasi col morso. = deriv. dal
con la lima, poi li fora col tabareloto sottile molto, e per questa cagione
. = denom. da morso2, col suff. dei verbi frequent.;
di cibo che un uccello può afferrare col becco e inghiottire. boccamazza, i-1-461
egli se ne sgomenti e corse a rifugiarsi col capo sotto il grembiale materno.
! = denom. da morso2, col suff. -icchiare in funzione attenuativa (
: uno grandissimo serpente... col morso e pettate e col fiato uccidendo
.. col morso e pettate e col fiato uccidendo molta gente, comandò regolo
talor qualche animai selvaggio / non la tronchi col morso. caro, 7-1153: con
ardo [rinaldo] sprona e tempera col morso, / tanto che presso a
/ che si studiava co'graffi e col morso, / tal che condotto ha il
il premio nei di lei piedi, che col schiacciarti il capo ti leveranno la vita
, co t succo delle labbra, col morso e con la lingua. gozzano,
rimpiangevo... le sfide mortali col morso al lobo dell'orecchio,..
mecco, / dove gli altri animai col pie', col morso / e con l'
dove gli altri animai col pie', col morso / e con l'ugna combattono e
/ e con l'ugna combattono e col becco. -per simil. graffio
ferma il corso / il crudo verno col rigido morso, / così il sentir s'
te mi manda è ri- manuta / col suo cor tristo e tutto lagrimoso / e
giudicatrice delle nostre operazioni e di quelle col morso suo ci affligge e tormenta. sacchetti
fino al vivo cuore d'avermi trafitto col morso di tante pungenti parole. oddi
l'altrui maledicenza. galileo, 4-2-254: col sentir in se stessi la meritata offesa
oficio il morso che davano a'barberini col dubbio ostentato della sincerità delle loro intenzioni.
, 4-22: all'astuto gatto / scherzar col topo alcuna volta aggrada / e
pulci, 4-11: baiardo sprona e tempera col morso, / tanto che presso a
condotti a mano da un cocchiere, col quale sanno, per esperienza, che
dia doglie / in trasportarlo, se col spron el tocca, / ma se con
bocca de l'affezion si potesse frenare col morso de l'a- vertenza, avrei
i prìncipi che... rafreneranno col morso del ga- stigo là lingua licenziosa
miei appetiti, che sono onestissimi, col morso de'vostri desiri. b.
a. martini, i-10-155: stringi col morso e colla briglia le mascelle di
i-412: non potendo chiudere quelle labbra col suggello del silenzio di morte,
liberar pinerolo, che è il morso col quale la francia terrà sempre casa savoia
allusione al troncamento della vita, rappresentata col mitico filo tessuto dalle parche.
poi lo cava e tritalo sulla taola col coltello fortemente e spesso, o vero
copri e spartitamente li friggi nella padella col lardo. anonimo veneziano, lxvi- 1-77
fondata da un bottegaio che arricchì col zampone di modena e con la
con quelle sue manine biancoline e insieme col pestello, rivolgendo quelle sue membroline e
sì che s'incorpori e s'impasti col migliore aceto. redi, 16-ix-299:
sulla porta del museo, i mortai col leone di san marco. moravia, ix-290
le cariche in corte è d'uopo intendersela col favorito del principe; altrimente si pesta
a ciò che esso potesse pestarvi dentro col suo pestello la salsa. 12
redi, 2-61: un mortaino di bronzo col suo pestello. -mortaiòlo e mortaiuòlo (
gusto, abbia un piccolo mortaiuzzo di metallo col suo pestellino all'avenante del mortaiuzzo,
e però non ringrazio / se non col core a la patema festa.
, che fa quella tabe e marasmo col quale sogliono finire le loro miserie la
portando mortalissimo e velenoso accordo, componendo col duca l'iniquissimo tradimento. tasso,
il commette, elli del tutto si abbandona col cuore e con la mente e arrompesi
in matrimonio, usano con altri che col suo congiunto; e questo è peccato
. / e1 basalisco serpente occide om col vedere, /... / peio
fiamme. salvini, 48-51: marte col sol congiunto ai padri affanni, /
che travaglia in misura quasi incompatibile col vivere quotidiano; che è tale da esaurire
, 5-118: lo ritrovò... col volto coperto di un mortale pallore,
invase l'urbe, e la guastò col ferro / e con lafiamma, e l'
perfettamente vedere mentre che '1 nostro immortale col mortale è mischiato, ma vedemolo per
se qualche e qualclvanno anco soggiorni / col tuo mortale a patir caldo e verno,
dal ciel discese [dante], e col mortai suo, poi / che visto
i-1249: [filippo batz] pubblicò, col nome di filippo mainlander, una '
voce dotta, deriv. da mortale1, col suff. -ismo, che indica dottrina
ciascuno ha necessità per natura di ristorar col cibo cotidiano i danni della nostra mortalità
che... il vincitor giron col suo compagno, e forse otto a
/ con la serva che ho guatata / col suo venere nel tempio. cesari,
nominati mortaletti, pieni di polvere tormentaria col fuoco a tempo, e le cassette
altera, umil ma forte, / col tesbite n'andrai, con quel da tarso
'morte per forza ', come uccidere col coltello, col veleno, col capestro
', come uccidere col coltello, col veleno, col capestro o col fuoco o
uccidere col coltello, col veleno, col capestro o col fuoco o in altra
coltello, col veleno, col capestro o col fuoco o in altra maniera, le
e tu, sul letto, tu col rantolo e io con la tosse; e
... dal popolo è inteso col nome di morte repentina o violenta.
9-51: ho provato qualche sera a stare col riverbero della luce elettrica dalla strada,
nei palagi d'orator straniero, / col favor della notte entri furtivo, / o
alla professionemedica. ruffini, ii-287: col titolo di dottore in medicina, gli
-o roma o morte!: motto col quale, durante il risorgimento, si
la lega fatta da pisa con toscana e col papa a male e a morte.
non m'induce, / là mi vedrai col cor più sempre ardente. bembo,
quella carrozza: già la viene avanti col passo della morte. -con la
... s'erano ristretti in confederazione col cardinale di tumone. -dare
dirai ch'egli non creda / che col darmi la morte / disubbidito io l'abbia
quattro colline appena ci separano e finiamo col vederci una volta ogni morte di vescovo.
. forteguerri, 18-25: quivi clarina col dolce consorte / van richiamando in vita
a tradimento, perché sia morto o col pericolo della sua morte.
con le coccole di mortella si fa bollendole col mele purgato. bizoni, 118:
alloro. trattato delle mascalcie, 1-213: col sugo di ginestra ugni due dì,
la pelle del cortigiano] venne rammollita col tempo. 3. region. bosso
: principiò poi a darne segni migliori col camminare, col mangiare e col cambiare
a darne segni migliori col camminare, col mangiare e col cambiare il colore,
segni migliori col camminare, col mangiare e col cambiare il colore, che da terreo
. = deriv. da morto, col suff. dimin. e spreg. -iccio
mortaio] (v.), col suff. -iere (cfr. rohlfs,
velenosissimo, il quale instupidisce e assorda col suo mortifero morso. martello, i-3-
.. la piaga mortifera incanta / col tenor d'amorose parole. -che mina
forma mortificante: « figliolo mio, col poco si va, ma col nulla è
mio, col poco si va, ma col nulla è impossibile ». moravia,
mortificare la sua insalubrità [dell'acqua] col immergervi dentro o pietre o ferro infocati
di dio, ch'è una sustanzia col padre, per lo suo avvenimento nell'anima
inanzi, per esser state immediate mortificate col porle in negozio, a ponto nel principio
pace, perché volete amarla per dispetto e col piede sull'orlo de'precipizi? cesari
. moneti, 50: sempre col nerbo in quelle mele grasse / batter
. e. cecchi, 8-207: col suo metodo [del traverso], i
mai capito perché nietzsche l'avesse tanto col cristianesimo, che gli sembrava mortificazione miseria
... la mortine non regge col tempo, ché diventa secchi- ginosa.
= deriv. da morto, col suff. del part. pass.
suoi seguaci, / che l'anima col corpo morta fanno. -prigioniero del
mia patria era questa caserma della fornace col suo fumaiolo morto. -non animato
morto, detto le lagune, separate col mezzo d'un lido fatto da essa natura
tetre dal piano corrusche di lampi facevan star col cuore morto gli abitanti di montepolla.
per lo più nella locuz. giocare col morto). -nel bridge, il
. fanzini, iv-437: 'giocare col morto'. quando si è in tre
? - oggi non gioco. fatela col morto. moravia, iii-247: tutti
morto '. -va'a parlare col priore dei morti!: a persona
quando vi riapparve vestito di tela gialla e col fez rosso, lo presero per lui
] fuggite. -per morto: col massimo impegno, con tutte le forze
= deriv. da mortorio, col suff. del part. pres.
da'medici, s'apparecchiavano l'essequie col mortorio. a. pucci, cent.
4. sm. membro di una confraternita col compito istituzionale di accompagnare i defunti
sforzo invadente dividersi in due sforzi, col primo de'quali è invaso il primo
quali è invaso il primo atomo, col secondo il secondo, e due sforzi
. = deriv. da morula1, col sufi dei nomi d'azione. mòrva
= deriv. da morva, col suff. chim. -ina.
= deriv. da mosaico3, col sufi, del part. pass.
= deriv. da mosaico3, col suff. dei nomi d'azione.
= deriv. da mosaico1, col suff. -ismo, che indica una
, bravo musaichista, e famigliar mente col vederlo operare seco trattando, s'andò
. = deriv. da mosaico3, col sufi, professionale -ista. mosaicità
ii-96: eranvi trenta e più camere col pavimento a opera mosaica, che rappresentava
essendo che, dove quella fatta di colori col tempo si consuma, questa divien sempre
composto di misture diverse, le quali col tempo lo fanno tanto indurire che l'
nella capella gregoriana di sua mano e col suo dissegno. -mosaico a rivoltatura
pietre e nicchi di varie sorte, col quale per lo più s'adornano grotte e
. gozzano, i-48: gli oggetti col mònito, salve, ricordo, le noci
via lattea. magalotti, 20-2: col tritume di minutissimi triangoli equicruri ha..
= deriv. da mosaico3, col suff. professionale -ista. mosano
fan di state i cani / or col ceffo or col piè, quando son
state i cani / or col ceffo or col piè, quando son morsi / o
del mimiambo terzo di heronda e anche col frammento, che di heronda già si
orlando /... soletto s'aiuta col brando: / a quale il braccio
cosa ti ha fatto? - ammiccava col moretto? — cacciarsi le mosche
colle quali noi, come fanciulli, col tuo ventoso intronamento credi spaurire, noi
gli lamii scogli è tanto odora / se col suo en- dimio vassi a coricare;
= deriv. da mosca, col suff. -arone, con valore accr.
polpo grosso si può lessare e mangiare col sale e cornino o altri pesci simili
. da moscato1 (v.), col suff. dei dimin. moscatèllo2 [
sercambi, 1-i-137: fattasi tutta bella col liscio e bambacello, mettendosi...
sapore di muschio; profumato o aromatizzato col muschio; che emana odore di muschio
olio moscato e ungerà il suo viso col detto olio, tutti quei che lo
e non se '1 tocca se non col guanto, fusse donna e avesse un marito
ciarlone, né la comparazione delle leggi col ragnatelo, dove i moscherini rimangono e
moscerino sul naso. -guardare i moscerini col microscopio: cercare il pelo nell'uovo
conviene... guardare i moscherini col microscopio per ingrandirli. -levarsi, togliersi
. = deriv. da mosca, col suff. dimin. ino ampliato da
. = denom. da mosca, col suff. dei verbi frequent.
. = deriv. da mosca, col suff. aggettivale -eccio ampliato da -er
o aromatizzato col muschio, che emana profumo di muschio
moschetta parimente nera e con quattr'ale col ventre inferiore allungato a foggia di coda
mutata fronte, via va di corsa col cavaliere. nievo, 434: tutto ad
bocchelli, 2-xxiv-420: i cannoni principiarono col rovesciare seimila uomini, uno più uno
= deriv. da moschétto1, col suff. personale -iere. moschettierésco
veder parmi con diletto / un soldato col moschetto. foscolo, vi-654: le utilità
v-103: la sentinella... fe'col moschetto ritrarre il tedesco. di breme
3. per estens. colpo sparato col moschetto o, anche, col fucile
sparato col moschetto o, anche, col fucile; fucilata. aretino, v-1-8
tiran palle di ferro o di piombo col dado da l'una alle due libre.
= deriv. da moschétto4, col suff. degli accr. moschettóne4
. = deriv. da moschino, col suff. del part. pass.
non si staccherebbe mai, l'aiuto col giulebbe e lo succhia come un moscino
t ventre inanellato, petto rosseggiante, col dorso solamente alquanto tinto ed imbrattato di
. = deriv. da mosciolone, col suff. dei dimin. mosci
= deriv. da moscione] *, col doppio suff.
= deriv. da moscio, col suff. spreg. -urne.
il combattitore, che contra sé venia, col moscolo non potesse pigliare.
zanzare e i mosconi... col velocissimo batter dell'ali rendevano un suono
e neri mosconi listati di bianco e col ventre peloso e rosso nel fondo, di
siena, 337: nel vascello, col quale tornai dall'india, erano moltissimi mosconi
era d'un moscone, a cui egli col suo destarsi improvviso aveva rotto il sonno
pulci, 22-63: rinaldo si scarmiglia col lione; / ma poi che molto
algarotti, 1-ix-34: la comparazione delle leggi col ragnatelo, dove i moscherini rimangono e
, se ne teme per la amistà ha col moscovita. sarpi, i-1-20: l'
m. giustinian, li-5-194: col moscovita benché in ragioni molto remote tiene
= deriv. da moscovita, col suff. spreg. -erta.
che grave e posto in quiete, col solo soffiarvi dentro conferiremo noi moto,
moto, e moto anche assai grande col reiterare i soffi, ma sotto '1
/ più non resisterà, già dissipato / col sospiro del giorno.
/ poiché all'impeto del foco / col suo peso norma fu; / ed
un punto mobile la cui velocità decresce col crescere del tempo. - in partic
materia sottile accompagna la terra, che muovesi col moto diurno. pindemonte, ii-434:
, a far l'ipotesi della vicinanza col paradiso terrestre. -moto apparente della
e per uso qualche stravagante moto o col capo o con altro membro sarà cosa indecora
ha ordinato la doglia nell'anime visitative col moto per conservazione delli strumenti i quali
uno i singhiozzi di barbara, accompagnandoli col moto delle labbra, come si fa
contorni di jobischau, la passò felicemente col grosso della sua armata, senza essere
siracusa ed a catania nel 1837, col pretesto del colera, aveva avuto carattere
fino alle esequie cogli anni, immedesimati col moto progressivo della civiltà. b. croce
all'uno ritorna, produce il diverso col medesimo e riduce al medesimo il diverso.
il fa gioire. michelangelo, i-142: col tuo sangue palme purghi e sani /
e di qui s'imaginassero di potere, col mezo loro, dar il moto ad
, co'suoi usatini in piede, col dardo in mano ch'abbia il ferro indorato
scambievolmente, con istudio di piacersi col tratto e col portamento, due persone di
istudio di piacersi col tratto e col portamento, due persone di sesso diverso
750: mentre da questa parte si tratta col negozio, non erano del tutto quiete
. = deriv. da motociclo, col suff. -ismo, che indica attività
vapore, a combustione interna o elettrico, col quale è accoppiato in un unico gruppo
. = deriv. da motocross, col suff. -ismo che indica attività sportive
] e fragore (v.), col suff. d'agente -ista.
] e gassogeno (v.), col suff. d'agente -ista.
] e pala (v. l, col suff. d'agente-ista \ voce registr.
idraulica azionata da un motore termico, col quale è accoppiata in un unico gruppo
cielo] infonde in tutti li altri col moto la sua virtù effettiva, che è
del cielo ne'motor superni / tange col lembo della estrema vista /...
/ sull'umida conca non porta / col palpito dei motori / che gemiti d'oche
superava sibilando... una utilitaria col motore truccato. -motore stazionario:
! = deriv. da motore, col suff. -ismo, che indica attività
, 1-x-1-174: cassandra, rimasta sola col coro, si muove a dialogare con esso
, con lenizione di tipo sett. e col suff. del dimin.; cfr
le acque], misurandone l'altezza col declive che richiedeva la corrente, e
. = deriv. da muro1, col suff. profess. -aio (region.
manufatta variabile in infinito... onde col tempo as- sonse il titolo generale di
dotta, deriv. da marantico], col suff. -id [è \,
assistenza di mano d'opera muraria, col solo compenso del mangiare. buzzati, 1-143
sua civiltà stazionaria entra in relazioni regolari col mondo. 4. ant.
accanto la calcina viene il gesso, col quale si possono fare le volte murate,
che è fondata nel suo corpo e murata col suo sangue e dei santi martiri,
a. casotti, 1-4-7: non più col filo il caro fuso incocca, /
, per affettar l'aria di famiglia col 'magnus avunculus 'imperatore e col
famiglia col 'magnus avunculus 'imperatore e col nonno, incomparabile cavalleggiere.
zombare o ai radi cuiussi del giardiniere col terzomo, mi faceva quel giorno l'
cloro o da suoi derivati; combinato col cloro. -in partic. sali muriatici
dove ora il pettirosso tintinnìa, / col gelsomino rampicante al muro, / c'è
parallele. -muro di calcestruzzo: ottenuto col getto di ghiaia e di cemento impastati
il giovane, 9-447: h cui letto col mio / ha per tramezzo un mur
mazzini, 83-67: roma aveva costretto, col solo levarsi, il papa, l'
. a. c. per unire atene col porto del pireo; avevano andamento parallelo
vi-25: sparto fu il sangue col fuoco dell'amore che dio all'umana generazione
non vorrà smurarlo se medesimo, dandovi col piccone del peccato mortale. di costanzo
in cui vince chi si avvicina di più col tiro alla parete scelta come termine.
terzo nella piccola casa verde a muro col teatro lirico. pratolini, 9-1034:
-dire, parlare al muro, col muro; essere come dire al muro
: c'è più gusto a parlare col muro. -parlare senza riferimenti personali o
di camposanto. -fare alle capate col muro: v. capata, n.
, a tal proposta. -urtare col muro: cercare l'impossibile; contrastare
: cercare l'impossibile; contrastare vanamente col destino. berni, 5-42 (i-137
, 5-42 (i-137): chi urta col muro è suo 'l dolore / e
voce dotta, deriv. da murraya, col suff. -ina, che indica le
da [gasparo] murtola u-1624), col suff. dei verbi frequent.
trasportata da loro sull'elicone; connessa col ciclo poetico di orfeo e de'suoi
: muse, dal monte piero illustranti / col cantar, qua ve ne venite e
opera dello storiografo greco, intitolati ciascuno col nome di una delle nove divinità,
miserabili buffonerie che in questi tempi uscirono col nome di 'cronache di pindo '
gog e magog, eh'alessandro racchiuse / col suon, che poi più tempo stette
de'monti con diverse muse / e col fabbro cuscan. seneca volgar.,
alcuno maravigliando e tacendo ci guarda fissamente col viso levato in su, e col
fissamente col viso levato in su, e col mento che sporti in fuora e pare
, a protendere il muso; che sta col muso levato (un animale).
: l'elefante s'incontrò per via col musaragno. = dal lat. mùs
pericolo (un animale); stare col muso levato, protendersi verso una persona
o aggressivo. - anche: urtare col muso. m. palmieri,
malsania o altra cagione si stanno stupidamente col muso levato. -lasciare trascorrere
alcuno maravigliando e tacendo ci guarda fissamente col viso levato in su e col mento
guarda fissamente col viso levato in su e col mento che sporti in fuora, e
colpo o urto dato da un animale col muso. e. cecchi,
boschivi o montani, come il cipollaccio col fiocco (. mascari comosum),
fogliame a ventaglio '(plinio), col suff. del dimin.
'profumato di muschio ', col suff. del dimin. muscazóne
e da o * [ofo], col suff. chim. -one, che indica
. muscipula 'trappola per topi ', col signif. metaforico di 'inganno, tentazione
muschere. ora l'uomo le taglia col coltello queste benedette muschere, e la
la fiera gli tagliano quella parte insieme col cuoio. le goccie che cadono nel
loia e il lezzo colora e profuma col fardo e il musco d'una moda
quel che non è, viaggiò una volta col suo cervello veramente lunatico fin nella luna
, sf. griglia di legno lavorato col tornio e decorata con trafori geometrici,
dell'america, e sono noti comunemente col nome di balie o pigliamosche.
voce dotta, da muschio! 1, col suff. -colo, dal lat.
caratteristiche fisiologiche o istologiche o in rapporto col loro sviluppo. - anche: aspetto
. = denom. da muscolo1, col suff. verbale iterativo -eggiare.
. = deriv. da muscolo1, col suff. chim. -ina. muscoliti
], perché di continuo si mescolano col cibo,... si devono rifare
/ un poeta d'italia vi esalta col vostro nome nato. -catena montuosa
trattazione, studio ', con aplologia e col suff. astr. -ìa', è
3-4-231: laddove i maschi più potranno col vigore delle braccia e delle muscolose membra
la crisi dell'istituto museale, determinatasi col distacco dalle esigenze di crescita culturale della
= denom. da musa1, col suff. verbale iterativo -eggiare.
= denom. da muso1, col suff. verbale iterativo -eggiare.
nare uno di questi gran massi che col vedere ne'musei un'infinità di mostricine
opere degne di essere impresse non già col piombo, ma coll'argento, perché
selvaggio, grosso come un topo, e col muso assai appuntanto. si soleva dire
= deriv. da museruola, col suff. del part. pass.
: [ii] cagnolino... col musetto aveva aperto l'uscio accostato.
da competizione. -nel gioco del pallone col bracciale, la parte del bracciale opposta
musica di varie guise, da cantarli accompagnati col suono all'onore di dio nel tempio
musica che ha sciolto ogni legame col dramma della vita, e vive di
, colla luce del loro sorriso, col calore del loro entusiasmo. e. cecchi
12-91: già con mille strumenti musicali / col ciel gareggian d'armonia le orchestre.
= deriv. da musicale, col suff. dei verbi frequent. e del
alla citara et ad ogni altro stromento col quale si possa cantare musicamente. =
donne, e quello massimamente che è col suono d'alcun soave strumento accompagnato,
e rochi, / farei lor la battuta col bastone. -musicastro.
tempo, colla divisione delle battute, col valor delle note, cogli accidenti, colle
con quel leggiadro e gentilesco musino, col quale quella bella fanciulla fece innamorare di
più, ma rideva e giocava col pupo; il suo braccio vivo lottava
; il suo braccio vivo lottava col corpicciuolo del muslè quasi per una gara di
un fosso / stanno i ranocchi pur col muso fuori. buti, 1-579: muso
odore della carne salata e andava pur col muso fiutando a uno a uno.
/ ne l'altra bolgia, e che col muso scuffa / e se medesma con
505: molti di quei peccatori stavano col muso fuora della pegola, ma approssimandoli
7 (no): quando si trovava col viso a una parete, e voltava
1827 (108): quando si trovava col
prò ti faccia: siamo sempre adirati e col muso brusco. girolamo leopardi, 2-69
come s'eran usi / i lucchesi col braccio fiorentino, / fér oste a pisa
squadrando lodovico, a capo alto, col cipiglio imperioso, gli disse...
gli puzzava fino allo incenso: e col muso innanzi dicea: « che chiesa spazzata
mi fece muso rotale famosissimo. -finire col muso al pavimento: svilirsi, scadere,
ne'libri oltramontani, finirai anche tu col muso al pavimento. -forbire il
imboccate e accecate; e questo fu col tirar innanzi la spalla... facendo
. con espressione annoiata o irritata, col muso lungo. -anche ripetuto: muson
e d'altrui spoglie adorno, / va col viso scoperto e fuor di giorno;
. = deriv. da muso1, col suff. -orno, sul modello di
dal toponimo [pian della] mussa, col suff. miner. -ite.
nome di benito mussolini (1883-1945), col suff. -ismo, che indica ideologia
spesso se ne trovano uniti parecchi aggruppati col proprio 'bisso '. 2
sul capo la cuffia di marietta e farsi col sughero due enormi mustacchi, la porta
. = deriv. da musulmano, col suff. -esimo o -ismo, che
una connotazione spreg., in relazione col fanatismo, con la barbarie, col
col fanatismo, con la barbarie, col fatalismo e con l'indifferenza apatica attribuiti
gradata- mente importanza, fino a scomparire col colpo di stato del 1958).
sia piano. lippi, 12-24: col carro e tutta la sua muta / de'
magalotti, 26-168: son andato a versaglia col conte di s. mesme,
, fa conoscere che non termina mutamente col cacciarsi in terra, ma supernamente squarciando
senza mutamento. sinisgalli, 2-126: camminare col terrore di un rischio perpetuo, soffrire
voce dotta, deriv. da mutare1, col suff. -mero (dal gr.
, i-321: e1 pastore che sempre stava col desiderio ritto verso la pastorella, non
, i-223: tre cuoche della martinica col fazzolettone annodato sulla fronte saltano come impazzite
fioretti innanzi e tre trabucchetti, principiandoli col piè sinistro, fermandosi una pausa.
di farsi padroni delle porte della città col sorprenderle nel mutarsi delle guardie, ch'
. /... / venir fuor col fucil nelle comparse /...
... fosse in tutto d'accordo col marchi: di far ridurre il formato
mutava d'abito, parava la tavola grande col tappeto nuovo. montano, 1-97:
zanotti, 1-7-28: proposto un senso col verbo attivo, esso si volge in passivo
corso loro. guglielmini, 151: col mutar corso ed abbandonando i ponti sotto
del danese fu lignaggio. / mutar costui col re de l'alga- zera / pensò
salvarsi / volgesi schiera e sé gira col segno, / prima che possa tutta
., veg- gendo la greca donna col suo amante venire nella nave troiana.
muti spesso. ibidem, 205: col mutar paese, non si muta cervello.
il giovane, i-573: le metafore, col tramutarsi in questa maniera e col mettersi
, col tramutarsi in questa maniera e col mettersi il gammurrin sopra la zimarra e
che a lui aveva servito di paggio, col quale erasi la principessa sua figliuola fuggita
sedimento in poca quantità di colore cenerino col gusto amaro mordace dell'acqua e che
che con la pallidezza del volto, col sudore della fronte, col tremor della voce
volto, col sudore della fronte, col tremor della voce e della persona,
ne fossero venuti a perdere i romani nativi col darsi a tanti il lor grado.
. la sempiterna mutazione del dovuto inferno col donato paradiso? siri, vii-217: [
priorato, 10-x-211: prima s'aggiustò col conte di ligneville... che,
motivo decorativo. silone, 5-279: col vecchio telaio chi tesseva, aveva bisogno
= denom. da muto1, col suff. dei verbi frequent.
da ragazzo ho visto vecchi e giovani col pollice e l'indice tagliati o con
eleggerai, / debbe la lingua insieme col palato / sanza macchia esser;.
c'erano allora giornali; il governo col suo mutismo accresceva il terrore e provocava
perdita della capacità di riprodurre le melodie col canto e col fischio (e mutismo tonale
di riprodurre le melodie col canto e col fischio (e mutismo tonale è la
, / or con le dita ed or col plettro eburno, / sette nervi diversi
dì tardo traendo, / parla di me col tuo cenere muto. leopardi, 3-136
di rapporti con le altre persone o col mondo circostante; che si svolge o si
pellico, 2-468: s'immaginano di sollevarlo col loro cospetto... e non
e delle quali e grazie e benedizioni col muto del silenzio ve ne dà e ve
var. mutto deriva forse dall'accostamento col lat. muttire 'bisbigliare '.
, 131: vidi alcuni, i quali col modo e col pianto e cogli forti
vidi alcuni, i quali col modo e col pianto e cogli forti pensieri erano quasi
re briaco, così dicendo / giocherellava col teschio orrendo. 8. che non
corridoi le due donne, mùtolo, col fare d'un vitellone strascinato all'altare d'
silenzio / che là t'aspetta / col sacro dito / sul labbro mutolo: /
perfetti essendo senza spirito di dio e col core mutoli, dicono parole assai.
sgobboni, il libero e geniale compagno col quale gli sarebbe stato possibile di scorrazzare
= deriv. da mutua, col suff. degli agg. verb.
. ragione di elevarsi colla cooperazione e col mutualismo. = deriv. da mutuale
quel punto a non chiamarla altrimenti che col nome di madre. f. galiani
gli altri / irruendo, si mietono col ferro / in mutua strage. leopardi
la trasformazione delle vecchie organizzazioni associative, col compito di gestire le cosiddette assicurazioni sociali
non dovesse morire così, e potesse col tempo trasformarsi in un club di riunioni
'scambiare mùtuo2, sm. contratto col quale un soggetto, detto mutuante,
, 1813: il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all'altra una
t, d) in quanto pronunciata col velo palatino abbassato e di conseguenza col
col velo palatino abbassato e di conseguenza col passaggio dell'aria attraverso la cavità nasale
, secondo alcuni, potrebbe essere identificato col salterio stesso e con la lira)
cinnira la quale ha dieci corde e suonasi col plettro, e '1 nablo che
sveglia e cennamelle. brusoni, 186: col suono di due nachere e con lo
con questa scossi in cadenza, producono col loro urtarsi un romore, col quale il
producono col loro urtarsi un romore, col quale il danzatore del fandango, della
dea iside andava coperta d'una veste col cappello suonando li naccari. 2
era stata certo da piccina di quelle col testone grosso e il collino mencio, il
dal fr. nacre 'madreperla ', col suff. miner. -ite.
dotta, deriv. da naftalina], col suff. -ano, che indica
= voce dotta, deriv. da naftapinai col suff. -ene, che indica
voce dotta, deriv. da naftene, col suff. -ato, che indica i
voce dotta, deriv. da nafta, col suff. -ene, che indica i
voce dotta, deriv. da naftene, col suff. -olo, che indica la
voce dotta, deriv. da nafta, col suff. -ile, che indica i
voce dotta, deriv. da naftile, col suff. -ene, che indica idrocarburi
, con accostamento paretimologico a naftalina e col suff. dei part. pass, dei
dotta, deriv. da naftalina], col suff. -olo, che indica
di naibi o di scacchi? / col mio battaglio convien ch'io t'
stami rinchiusi, e la capsola biloculare col sepimento interrotto placentifero; la specie che gli
= denom. da nano, col suff. dei verbi frequent.
dona, i-105: ad un tempo col sol madonna desta, / apre del ciel
= denom. da nano, col suff. dei verbi frequent. nankino
2-196: i pargoletti amori, / nati col mondo e nani, / qual tu
al piano? / e non mi giongi col capo al gallone, / stroppiato bozzarello
. bondie dietaiuti, xlviii-51: gli occhi col core stanno in tenzamento / e dicono
voce dotta, deriv. da napello, col suff. -ina, che indica
= deriv. da napoleone i, col suff. dei patronimici greci.
deriv. dal nome di napoleone iii, col suff. dei part. pass
. = denom. da napoletano, col suff. dei verbi frequent.
. = deriv. da napoletano, col suff. dei part. pass, dei
di tanto in tanto, ecco nascarella col suo organino, e la moglie e la
: razza di suini (nota anche col nome di razza casertana) allevati specialmente
di cavalli da sella, nota anche col nome di razza persano.
= deriv. da napoli, col suff. etnico -etano (la forma
pronuncia dial. nàpuri * napoli ', col suff. dimin. -elio.
. e. cecchi, 8-48: col cercine tradizionale e le babbucce dalla gran
lo impaurire con le sue fiaccole, col suo tuffe taffe, e col suo rimore
fiaccole, col suo tuffe taffe, e col suo rimore il nappamondo, si risolvette
cogli alti stivaloni,... col suo bel cilindro di pelle scura e
a colui cui elli presentasse suo nappo col quale elli bevesse. lo nappo del nostro
falso mondo innun medesimo nappo il mal col bene e 'l dolce con l'amaro.
un grosso pentolo e fornito di manico, col quale si attinge l'olio dall'orcio
.. l'orcio dell'olio che attingevano col 'nappo ', cioè con quel
. = deriv. da narancio, col surf, -eo proprio degli agg.
puffi - ziale del papa francioso rimpannucciato col denaro del ladron narbonese fece sua solita
gr. vàpx7) 'torpore ', col suff. chim. -ina,
voce dotta, deriv. da narceina, col suff. -ato, che indica
= deriv. da narcilismo], col suff. spreg. -ata. narcìsico
= denom. da narcotico], col suff. dei verbi frequent.;
voce dotta, deriv. da narcotina, col suff. -olo, che indica alcuni
come se a fasci / bruciasse il nardo col belgiuìn. a. boito, 1-44
: alle iene venia [re orso] col crin spruzzato / d'olio di nardo
di certe focacce sottili e dozzinali fatte col 'nardoo ', crittogama del cui
voce dotta, deriv. da naregamia, col suff. degli alcaloidi.
gridi et anatrisca e razzi la terra col piede e levi la polvere e soffi per
= dal maratto nàringi 'arancia ', col suff. dei glicosidi. narise,
, per un misterioso bisogno di intercomunicabilità col suo personaggio e un non meno misterioso
ritrovarti, perché a lui cleone / rese col suo sapere e sposa e vita.
il luogo dove aristotile distingue le poesie col dramatico e col narrativo? -per
aristotile distingue le poesie col dramatico e col narrativo? -per simil.,
fornito materia di inutili e pseudo-critici paragoni col teatro e il romanzo. 2.
stile piano, scorrevole, in armonia col genere prescelto). de sanctis,
, 1-2-240: similmente con la ragione e col nome suo la narrazione tutta al narrato
parole... uno interponimento, col qual la narratrice risponde quasi a una
questa si nomina propriamente narrazione, quella col nome comune all'una e. all'
emesso o = denom. da nasale1, col suff. dei verbi frequent. proferito
e. gadda, 6-47: parlava col tono un po'nasale d'una trombetta
piagge e per l'aduste / sudar col nasamon, gelar col mosco.
aduste / sudar col nasamon, gelar col mosco. 2. che è
nasica. ché sì destramente s'è fatto col divino fracastoro, con = voce dotta
. nasata » sf. colpo dato col naso, sul naso o ricevuto sul
naseca che non voglia fare a taccio col vostro nasone. 4. visita
, i-45: va [il villano] col bue lento innanzi al campo, e
.. e massimamente il giovane popolo col fervore degli studi e con il candore attraente
: molto prima / nacque il cacciar col fuoco e con le fosse / che 'l
: per un piccolo misero incidente che col nodo della questione non aveva nulla a
17. -nascere o essere nato col cintolo rosso: godere di particolari privilegi
di questo mondo; non sono nato col cintolo rosso, e debbo stare al bene
pataffio, 7: io son nato vestito col legume, / perch'ag- gio delle
o ha da essere) zanaiolo nasce col manico in mano; chi ha da essere
; chi ha da essere facchino nasce col cercine in capo: per indicare che una
dire che chi doveva essere zanaiolo nasceva col manico in mano. proverbi toscani,
chi ha da essere zanaiolo, nasce col manico in mano. chi ha da essere
. chi ha da essere facchino nasce col cercine in capo. -chi di
le capacità e la saggezza vengono acquisite col passare del tempo e con l'esperienza
, dicono, la saggezza si acquista col cadere dei denti, quello definitivo s'
per salvar ciò che è dato loro col nascimento, come se essi stessi fossero nati
nascimento e di fatti gloriosi d'achille col nome proprio e con ogni particolarità.
panzini, ii-296: c'era un pergolato col glicine e i sicomori, timidi nel
, 1-i-174: il messo di corinto, col dar lume ed informar edipo del vero
/ e il greco nascimento / provai col sangue, sull'imèra, anch'io.
guicciardini, 3-19: viene il flusso col nascimento e corso della luna da occidente
orizzonte. scuvini, 48-51: marte col sol congiunto, ai padri affanni,
alle mire o alla curiosità di qualcuno col sistemarla in un luogo riparato e segreto
appariscente coi finti capelli, coi belletti e col nascon dere gli anni,
, la notte seguente, uando col suo marito si doveva congiungere, s'infinse
se tal subito sorto si nascose / col bel verde il bel sole? / o
10-vii-104: se verrete, come dite, col nostro m. alfonso a stare alcun
quella parte in mano del re, col fare che entrassero nascosamente di notte i
, xxi-608: dovendo andare al mattutino col venerabile padre, ebbe una grande sete nascosamente
essendo ella... il condimento col quale il poeta entra nascosamente nell'animo
inseriti nella prosa] anche qualche somiglianza col verso, partoriranno la medesima leggiadria,
parti oneste or sa [dante] col stile nascostamente giuocare e or gli affetti
faccisi un pastor vecchio a sedere, che col braccio destro e con l'indice mostri
spropositati nelle stanzucce della piccola borghesia, col loro sottile e indelebile tanfo di cavolfiore
sugo di marelle, / e pesca col roncon e piglia case. =
naseca che non voglia fare a taccio col vostro nasone. = deriv.
. = denom. da naso, col suff. dei verbi frequent.
tirato su da gole inesauste ne parlo col padre impresario della sala di danza.
. = deriv. da naso, col suff. dei dimin. femm.,
quasi la forma d'un uomo piccolo col naso ritorto e lungo. marco polo
: diritto, gobbo, cavo, col rilevo più su o più giù che '1
azzecca-garbugli, in cappa nera, e col naso più rubicondo del solito. d'annunzio
, leggermente gibbosa e leggermente claudicante, col profilo grottesco di certi palmipedi esotici:
, / che con li occhi e col naso facea zuffa. idem, purg.
smilzi di ventre, e battono l'aria col naso. -proboscide. citolini
v. iniettore]: più conosciuto col nome di 'naso ', l'iniettore
sentono a naso la nera e col muso mostrano il covile. [sostituito
in aria, a naso in su, col naso all'aria: col capo alzato
su, col naso all'aria: col capo alzato, guardando in alto distratta-
[s. v.]: 'col naso all'aria ', invece che '
naso all'aria ', invece che 'col capo all'aria ': riguardando più
crusca [s. v.]: col naso all'aria, per lo più
prencipe avere ogni piccola cosa sul naso col mostrarsi fantastico e bestiale.
v.]: se non vi batte col naso, non trova nulla.
tai ciancie innanzi, / di farmene partir col naso in mano. -condurre
il naso? -contare, numerare col naso', per indicare una quantità estremamente
: sono tanto pochi che li numereresti col naso. ariosto, vi-230: quei che
son così pochi che li numeri / col naso. aretino, 20-261: tu
aretino, 20-261: tu puoi contar col naso le donne che per aver denari
so'riuscito da me solo. contale col naso se puoi. -con un
; in condizione spiacevole e avvilente; col danno e con le beffe (per
. pavese, 5-157: 1 conti col massaro e con noialtri li faceva la
l'uragano] ci portasse via, col capanno e tutto. -che tempo da lupi
-non alzare il naso, stare sempre col naso su qualcosa', dedicarvisi completamente o
i filologi] invece di star sempre col naso sui loro testi, passeggiassero talora in
. -parlare, cantare nel o col naso: emettendo una voce fortemente nasale
., 7 (112): parlando col naso, accompagnando le parole con gesti
quel modo dicono cantar di naso o col naso o nel naso. -passare
aveva di naso perso. -recitare col sangue al naso: recitare svogliatamente,
[s. v.]: uomo col naso corto è l'immagine d'un
. nasoncino. lomazzi, 491: col gran naso il nasoncino. = formazione
dì con la conocchia a lato e col naspo e l'arcolaio, e ne
ampio, che 'l dì e la notte col peso d'alcuna pietra si lasciano nel
a lor voce bassa, / e col contrario pescan li altri avari. tasso
. marin. imbarcazione veloce, col fondo piatto, fornita di quattordici o quin
riferimento alla conformazione di tale organismo, col suff. dimin.);
vogliono essere aiutati salire su all'aria col potare. lomazzi, 470: bussi
riporre non nascoso / il suo nasso col ritroso. 2. locuz.
nasta, sf. region. il rilevare col fiuto la presenza della selvaggina (con
= deriv. da nastro, col suff. dei part. pass.
nuvole d'argento, / l'orologio col cucù, / e le piccole compagne /
colle trecce su le spalle, / col nastrino di maria. 3.
ii-351: tu [dante] la vedesti col tuo profetico onniveggente occhio / infiammato /
area centrale, deriv. tia onne, col suff. generalizzante lat. -unquam (
ha una vegetazione più pronta, conosciuta col volgare nome di 'lupinella '.
che i linguisti essi stessi deridono talvolta col nome di teoria 'bau- bau ',
rappresentare un fatto o un fenomeno acustico col suono delle parole o con l'armonia
b. fioretti, 2-3-282: virgilio col suo purgatissimo giudizio rimutò la onomatopèa enniana
onomatopeizzare, tr. formare una parola col procedimento dell'onomatopèa; coniare termini onomatopeici
= deriv. da onomatopèa, col suff. dei verbi frequent.
ononis (v. ononide), col suff. dei glicosidi; è registr.
: attesoché la legitima si deve lasciare col titolo onorabile dell'istituzione d'erede,
verri, 2-326: le tratte poi pattuite col re di sardegna sono soggette, oltre
, 2-v-85: gli insegnò colla parola e col fatto che la tradizione vuole, d'
che la tradizione vuole, d'accordo col buon gusto, che il panettone prelibato
la propria stima con espressioni riguardose, col saluto, con la presenza, col
col saluto, con la presenza, col comportamento o con atti, sia individuali
d'umana voce / scolpir narrando, onorerò col canto / l'alte lodi di lui
idem, purg., 21-85: col nome che più dura e più onora /
e 1 barone / e 1 picciol col possente / securo stassi, ciascuno in suo
parlatore, accioché sappia persuader a'soldati col suo bel dire che debban disprezzare ogni
atto si fece volle che fosse onorato col festivo sparamento di ben cinquanta artiglierie.
la prospera coltura del proprio ingegno e col solo esercizio degli onorati suoi studi aggiudicarsi
io veduta disputando venir a le mani col nostro eruditissimo messer girolamo cittadino, che
, scacciato da una città nella quale col prezzo onorato del mio talento io era vissuto
espresso quel dolce oro / ch'avrai col dotto ed onorato stile, / e le
l'uomo di non essere sprezzato e col lodevolmente operare di acquistarsi la gloria.
portava agli uomini di quella sorte, diedesi col governatore della marca a stringerlo fieramente.
sansonetto /... e lo raccolse col debito onore. ramusio, 1-219:
ne giustificherò di sorte che ne rimarranno col medesimo onore che hanno cavato de l'
: un badiale / largo ne'fianchi e col ventre gonfiato / con un visaccio onor
la sua terra / ancor fa onor col suo dir strano e bello. sercambi,
tanto sull'onore, come raccordate poi col mancar di parola alla signora isabella?
: le città degli ugonotti mandarono tutte col mezzo d'onorevoli ambascerie a riconoscerlo e
quasi una cosa medesima, cioè così col parlare come coll'andare tenere una certa
s'inviò [il nunzio] a piedi col corteggio di tutta la nobiltà e con
difendervi dal latrare di questi sciocchi che col dire mal di voi vogliono essere da
suo e frego all'arte dipingendolo non col pennello ma con la granata. lanzi
chiunque aveva cruccio alcuno, quello col fargli alcuna onta o vergogna sfogava. f
fronte. niccolini, i-151: né tu col ferro di fortuna all'onte / involarti
da correggio, 176: dove il cel col suo influxo me destini / seguire ad
e monti dalle linee profondamente disegnate, col serchio per mezzo! faldella, i-5-224:
, utilizzato, oltre che in lavori col tornio e per la fabbricazione di mobili
= denom. da onta, col suff. dei verbi frequent. onteggióso
ne'quali l'ente apparisce all'uomo, col concetto dell'essere 'è dunque la
lingua parlata... li richiama col fascino di un luogo promesso e perduto
= denon. da ontologia, col suff. dei verbi frequent.
ad uno stocco ch'avea seco, / col qual dal corpo l'anima divise.
santo o che, inaminava le ontose col detto: « non bisogna avere rispetti
sentomi sì stanco e sì angoscioso, / col viso tinto d'un sì freddo ardore
nevose piagge e per l'aduste / sudar col nasamon, gelar col mosco; /
aduste / sudar col nasamon, gelar col mosco; / di ferrea scorza aver le
al gran conflitto. -in costruzione col cosiddetto accusativo alla greca. c
e xutck; 'cellula ', col suff. degli enzimi. oocitina,
voce dotta, deriv. da ooforo, col suff. che'indica malattie a carattere
ooforo e cisti (v.), col suff. che indica una manifestazione morbosa
voce dotta, deriv. da ooforo, col suff. che indica i tumori.
mobile (che può essere flagellato, col nome di anterozoide o spermatozoide, oppure
oppure libero e privo di flagelli, col nome di spermazio) e un gamete
il sistema 'oolitico 'è nato col nome di calcare giurassico, per l'
oospora (v. oòspora), col suff. che indica manifestazione morbosa.
voce dotta, deriv. da ooteca, col suff. che indica malattie a carattere
e da cisti (v.), col sufi, che indica una manifestazione morbosa
'e &oov * animale ', col suff. -oide (gr. -octs-fc *
voce dotta, deriv. da opaco, col suff. del part. pres.
voce dotta, deriv. da opaco, col suff. miner. opacizzante (
. = denom. da opaco, col suff. dei verbi frequent. opacizzato
una semplicissima lampada elettrica di quelle comuni col vetro opaco, accesa sopra una mensola
vista nascondendosi, al solo toccamento, col loro impeto e calore si fan manifeste
fronti. i. neri, 1-16: col favor della notte opaca e nera /
dormono: stanzucce opache, tutte compagne, col vicino gocciolio dell'acquaio e il tanfo
tregua a le diurne cure / davan col sonno. aleardi, 1-138: nata
che pareva una meraviglia nuova, insieme col suono di quella prosa buona di razza
il golfo di squillace... col suo mare di zaffiro ed il suo cielo
tutta opaline e tende a volants e letti col baldacchino. 2. opacizzante
. = denom. da opale, col suff. dei verbi frequent.; cfr
opdal (dove fu scoperta), col suff. dei minerali. ope,
. che comunemente l'uomo pecca o col cuore, pensando e volendo, o colla
di scommunica? muratori, 16-52: col nome d'opere buone noi intendiamo..
, nella tradizione catechistica cattolica, col nome di opere di misericordia (v.
e lui amare e servire e onorare col desiderio, con parole, col cogitare
e onorare col desiderio, con parole, col cogitare e coll'uopare. petrarca,
parla l'angelo e ancor esso iddio col demonio. -per simil. azione
compiere sulla base di un progetto e col proposito di portarlo felicemente a termine;
un argomento che non ha nessuna attinenza col contesto; paradosso. faldella, i-5-258
le parole sue, usasse a trattare col re l'opera e il mezzo di giuliano
facilitare le opere di mano, o col perfezionare gli istrumenti o coll'inventarne di
d'azeglio, 6-67: la madia col suo prezioso deposito fu collocata in luogo
de'cieli a uomo padrefamiglia, che uscì col mattino a fermare opre per la sua
strana mortalità, raddoppierassi quella in voi col sapere essere questa opera d'un uomo solo
ii-96: eranvi trenta e più camere col pavimento a opera mosaica, che rappresentava tutte
/ si vede a torno andar, col cui aiuto / vo'a quest'opra el
opera di qualche scrittore, la significasse col nome di quello, come s'io dicessi
di tragicomedia né di pastorale, si chiamava col nome generico di * opera ',
in italia, checché altri ne dica col muratori, col grassi e col bentivoglio.
checché altri ne dica col muratori, col grassi e col bentivoglio. citerò in
ne dica col muratori, col grassi e col bentivoglio. citerò in prova il rivellino
argilla, con la sua tettoia rossa, col suo fumaiolo che fuma, con i
! su! tutti all'opera! / col vin di monterobbio / questi salami sdruccioli
finale di myricae che è una rosa col motto 'et dolet et redolet '.
ma ecco al ritorno della primavera, col soffiare dei venti di marzo, il
ma quello che si acquista cotal nome col favor de la modestia e de la
volgar., vii-329: ciascuno andò pure col senno del suo cuore maligno, e
ho avuto ottima ottimissima congiuntura di parlare col serenissimo granduca ferdinando mio signore intorno al
dei lavoratori. gobetti, 1-i-926: col pauperismo delle campagne si veniva manifestando il
operale, ché non basta il primo col cuore, né anco il secondo colle
ore, minuti e secondi e si move col peso operante d'una libbra che discende
nia, coloro che la corrompono col falso; in questa, i male
gustevole, sopra lo stile insegnativo sia sparso col pugno stretto, secondo il precetto de'
e non oprò quella rovina / che col taglio averia di certo fatto. da
dall'alta sede, / trar dovesse col suo braccio / carro e buoi fuori
che a me pur si comparte / col desio di seguirvi ardire e lena.
fausto da longiano, iv-164: siate mansueti col popolo né operate questa autorità con tenere
si credano operare la pazienza del vangelo col vizio dell'ira. s. bernardino
a dire che, quando ei combatteva col re d'albania e chiedeva a'romani
. erizzo, 206: sì fattamente col giudice seppe operare che egli, contra ogni
ii-544: non l'avendo compiaciuto, operò col lanfredino... che facessino in
chiamata di getto, e questa opera col gesso, con la cera e con la
v operate d'asina, ch'andò col pane, viiij staia di crusca.
staliniana e kruscioviana -le quali invece, col discorso dell'essenza, vengono tutte portate a
onor che tu mi fai tanto eccessivo / col tuo leggiadro dir fa la mia
vita operativa vince sempre l'amore, sia col mezzo della prudenza e della saggezza,
, 35: dimostrò [raffaello] poscia col tempo questo operato esser stato suo legitimo
con lo stile e con la penna o col pennello non dipignesse sì simile a quella
pratica coll'ambiente che le circonda, col punto di sospensione, coi fili che
attaccano le tazze ai bracci di essa, col centro del moto, colla mano dell'
per questi peccati che tu hai fatti col pensiero e colla lingua e coll'opera-
impero un'altra nazione qualunque, ancorché col più ragionevole ed umano de'governi,
dei mistici che vogliono felicitare l'uomo col riposo eterno e la profonda passività,
] con altra maestria e per avventura col semplice ingrediente dell'aria, volemmo vedere
dipende l'esito del giudizio, si fa col massimo segreto e si affida in gran
... avviò una grande conversazione col tenente che col braccio teso andava via via
avviò una grande conversazione col tenente che col braccio teso andava via via segnandole i
.. ed ancora il modello della fonte col nettuno e molte infinite altre operette.
si gloria di avere ammazzato l'epopea col romanzo, la tragedia col dramma,
ammazzato l'epopea col romanzo, la tragedia col dramma, finisce anch'essa, finisce
opici: questo nome ha qualche somiglianza col nome che voi date al serpente; dunque
il tempo, il tempo fu creato col mondo, il mondo è tutto quell'opificio
gravide; quella februale o februata, che col marchese purghi il femmineo sesso; quella
è virtù, e la fortuna opima / col vizio sta su gloriosi scanni.
manifesto da questa idea medesima che varia col tempo e coi luoghi senza misura. romagnosi
(v. opistorchidi), col suff. che indica una condizione patologica
di etimo incerto, forse da collegare col lat. opùlus 'acero, loppio '
. o. targioni pozzetti, ii-212: col nome di opopònaco trovasi nelle spezierie una
stomaco; così cuocono cinque mele cotogne col seme in uno congio di mosto bianco
e che sì stretta / andar non può col busto e che fra poco / il
giove non penetrò le mura di danae col mimine strepitoso, ma sì bene con l'
signore iddio gli abbia messi apposta nel mondo col solo fine di accompagnarli e maritarli senza
, propone anch'esso nuove sud- divisioni col distinguere, per esempio, i giudizi.
bellissimo in estremo, si vede però col bello l'ordinario et il disprezzabile.
: gli stessi eroi non contrastàr col fato, / ma della sorte avversa ai
quali in contrario alcuna cosa opporre si potesse col suo dire argomentato così in tutto.
per le discordie del conte di bristol col gran cancelliere conte di clarendon, a
= denom. da opportuno, col suff. dei verbi frequent.
ambito politico, mutando opinioni e metodi col mutare delle circostanze; disposto a transigere
ancora: nell'opportunità del sito e col favore de'nostri prodotti facilmente arricchiti.
allora in italia, aveva pur risvegliato col senso dell'orgoglio patrio la emulazione dei
essendo in milano si ridusse a ragionamento col conte, e puntalmente gli aperse tutto
questa con la dilazione si guasta e col tempo si corrompe. michiele, lx-1-14
altre procurate occasioni, si trastullava la donna col suo giovine amico ad onta del vecchio
quadrata empia fortuna / mostrossi un dì col fianco a me rivolto, / e sperai
lo cui meridian cerchio coverchia / ierusalèm col suo più alto punto; / e
che si conducesse [micheletto attendolo] col signore di lucca, non veggo come
alle opposizioni che ci potevano esser fatte col vocabolario alla mano, diamo adesso dentro
austriaco] producente l'estinzione della servitù col non uso per tre anni deve essere la
che è concordata più o meno segretamente col governo in modo da non infirmarne l'
ed unicamente, quando opera pel paese, col paese e senz'impulsi né direzioni estranee
moltitudine di morbi... volendo, col variare le trovato opposizione alcuna al
mente trovato in fallo il nemico, ma col mentire a se stessi? de amicis
. = deriv. da opposto, col suff. del part. pass.
di fiamme al fratello opposta, / faccia col lume suo minor le stelle. boccaccio
rispetto a un altro elemento. uguale col quale fa coppia. o. targioni
m'ebbi / l'opposto in cuore, col suo invito; e forse / m'
... ma certamente lucio manlio col male accresceva il male del figliuolo,
., xxi-505: io oppres- savo col mio viso e suoi occhi, e correva
d'oppressala. 10. premere col piede, calcare, calpestare. alamanni
, i-60: voi escirete di là col cuore oppressato dall'angoscia e compiangerete ai
. f. frugoni, 3-i-417: implorando col cuore il nome di albina, dimandai
titolo di popolo reggevano tirannescamente e accostavansi col popolo e facevano di grande oppressione a'
si vedeva l'uomo già alle prese col male soccombere alla nuova oppressione. nievo
/ fra le spine pungenti / tinta col sangue suo sembrasse rosa, / mirate
, xii-388: sorridemmo tutti e due col respiro un po'oppresso. borgese,
, in fretta, a voce bassa e col respiro oppresso. - ah! -
in tanta divisione, deliberarono fare pace col comune di firenze e con gli usciti
, perché gli oppressi tacevano, dubitando col querelarsi degli uomini potenti trovare più presto
pananti, iii-53: io ritornava sempre col cuore oppresso e serrato dai dolorosi spettacoli
politico e sociale e reprimendo, generalmente col ricorso alla violenza e alla coercizione,
): si vedeva ruomo già alle prese col male soccombere alla nuova oppressione. [
si vedeva l'uomo già alle prese col male succumbere alla nuova oppressura].
le loro precauzioni per non incontrarsi col maestro. lo si sfugge come un leb
fitta e sostenuta concitazione celebrativa può finire col prodursi l'effetto quasi opprimente d'una
duca trasone / gli passò sopra, e col peso l'oppresse. brusoni,
alle quali siamo condannati, ci opprimerebbono col loro peso se non avessimo le donne
.. ovvero ti sieno per opprimere col dispregio e la noncuranza. d'annunzio
castiglione, 679: avendo il papa stabilito col viceré per virtù de'poderi che tenea
, 8-462: ci opprimiamo ormai per forza col fastidio infinito di questa immutabile realtà convenuta
. opprobrium (v. obbrobrio), col suff. -ebilis degli agg. verb
: da una parte oppugnavasi la proposta col dirsi che l'impresa d'ora si doveva
oppugnate mura. giulio dati, 1-97: col senno e colla man procura / scampo
] congiungasi, fa uomini / che col fuoco lavoran, battiferro / o gon-
che ti venga a uprire; poi andò col lume in mano e aperse a la
e indegna con quel largo manto / col quale me nasconde, e se stesso opre
= deriv. da opsonine], col suff. dei verbi frequent. opsonizzazione
fa suonare, ma il suono varia col variare della corrente e quindi col variare
varia col variare della corrente e quindi col variare dell'ombra proiettata da ogni lettera
molti credono che non possano rendersi opulenti col commercio, se non le citta che
gli ha portato un nuovo opulento perù col mutino del popolo di napoli con la
i-612: seduta presso la finestra, col capo un poco ripiegato e le opulente sue
spande ogni sera le sue conversazioni famigliari col sole coricato laggiù in una opulenta finzione
proposta che fa il signor samengo, col suo opuscolo al governo piemontese, di
automobile), ma può essere ottenuto col pagamento di un sovrapprezzo. migliorini [
(che non retta- mente forse tradurrebbesi col mommsen per 'ordinanza ') del
è a talento / da l'amorosa donna col chiar viso. giamboni, 10-3:
che distingue l'ore / ad albergar col tauro si ritorna, / cade vertù [
numerale ordinale o cardinale (anche precisato col numero dei minuti trascorsi dopo il compimento
di terza, in tempo che salmeggiando col canto lodavano iddio. a. m
antichi 'libri d'ore 'pubblicati col mezzo della stampa risalgono al 1488.
capricorno descendeva, le dodici divisioni insieme col giorno si facevano minori, in modo
, / il suon dell'ore viene col vento / del non veduto borgo montano.
esser stato un'ora a quattr'occhi col dottor azzecca-garbugli (badate bene di non
dell'ora di marcia sul rovescio di col di roanza, presso la polla dove
quegli secondo il lor costume prima molto col grifo e poi co'denti presigli e
: prendendo a convenevoli ore tempo, col mutolo s'andavano a trastullare. sacchetti
: sì: ecco il testo divino, col quale san luca chiude il libro de'
/ che '1 fior di nostra età spunta col seme. -in unione con un
evento. petrarca, 56-1: se col cieco desir che t cor distrugge /
, o sventurato federigo! apparir monsignore col famigliare e la torcia, e con
dicimus: 'in buon'ora. col nome di dio, dio ce ne dia
d'oggi (talora in contrapposizione polemica col passato). giamboni, 10-61:
... di soccorrere coll'opera e col consiglio a'miei fratelli nell'associazione,
fan di state i cani / or col ceffo or col piè, quando son morsi
i cani / or col ceffo or col piè, quando son morsi / o da
il manigoldo tuttavia punzecchia / ed or col piede, or col pugno lo picchia.
punzecchia / ed or col piede, or col pugno lo picchia. ariosto, 2-9
a caccia in questa montagna che limitava col suo feudo, si incontrò un giorno
pananti, i-127: mi fé cenno col dito d'uscir fuora: / io
= denom. da oracolo, col suff. dei verbi frequent.
= denom. da oracolo, col suff. dei verbi frequent.