longobardi, voce che i chiosatori interpretano col chiamarla 'donationem sponsalitiam vel nuptialem '
* mefistofele ', per la rassomiglianza col copricapo di questo. mefistofele
e di ogni certezza; stringe un patto col dottor faust a cui dà l'eterna
, e scese adagio adagio la scaletta col mantelletto ad ali di pipistrello che gli
ojetti, ii-115: ezekiele guardascione, col cappa, saracino di pozzuoli, colorito
è infatti là fuori e la contempla col suo eterno sorriso mefistofelico. moretti,
giorno delle persone amiche e segnalate, col far di quelle ne'loro scritti memoria.
ps. 'perì la loro memoria col suono de'passi loro '. 'anco
poi fece. botta, 6-i-181: col memoriale poi indiritto agli abitanti dell'america
dell'invenzioni, il venire a giornata col turco, purché s'avesse esercito ragionevole,
memoriale il ministro di francia lallemand, col quale, annunziando che la repubblica francese
o, anche, reso di pubblicodominio) col quale si vuole giustificare la propria condotta
al memoriale, notaro del memoriale ': col primo titolo si chiamava in ferrara,
primo titolo si chiamava in ferrara, col secondo in modena, col terzo in
ferrara, col secondo in modena, col terzo in verona, l'ufficiale che amministrava
. = deriv. da memoriale2, col sufi, pegglor. -essa; cfr
. = denom. da memoria, col suff. dei verbi frequent.;
sì come bona gente, acordo né mena col saladino non volsero fare alcuna: onde
a quello ci pensava il fernaspe, col righello, la matita e lo spago:
. dal toponimo menaccan (cornovaglia), col sufi, miner. -ite.
. le menadi parevano gridar quivi, col capo riverso indietro, con le chiome
. gozzano, i-432: ramba-devi, col suo eros dal volto fosco..
fuori di là... », col volto significò la torre, « dalla
scaravoltate a pancia all'aria... col batacchio per aria... bestie
di cattivi orologi che vanno perché si rimetton col dito le lancette che non segnano mai
di belmonte una spezie di solitudine, col ridurre a uso di mia abitazione un piccolo
: l'aguglia grande dalle grandi ale col lungo menamento de'membri, piena di
deriv. dal ger. di menare, col sufi, aggettivale -aro (dal lat
1-2-14. 1: i quaranta congiurati col sommo sacerdote e co'seniori...
di nome e poi menate in questura col furgone e trattenute ventiquattr'ore come minimo
1-vii-539: pappenhein... venne col restante a congiungersi col vallestain a mer-
.. venne col restante a congiungersi col vallestain a mer- spurg, la cui
la briglia, con la cavezza, col guinzaglio o, anche, cavalcandolo,
mantachetto o soffietto che egli va premendo col braccio destro mentre mena le dita pe'
bocca. aretino, 20-198: sempre cincischiano col menar de le labbra il 'miserere
calcio, e per mia buona sorte entrato col piè nella inforcatura delle gambe, l'
con remo ', cioè con quel bastone col quale mena la sua nave, il
crescenzi volgar., 4-40: se col vino volto mele in buona quantità distempererai
, e con un bastone il detto vino col mele menerai e poi il lascerai,
lascerai, chiarificherassi il vino, perocché col mele tutta la torbidezza del vino discende al
brascia longi dal foco, menando continuamente col cocchiaro. lorenzo de'medici, ii-256:
bel lume, / tu te ne vai col mio mortai sul corno. boccaccio,
maggiori il nome prendi / e te col tuo fratei giugno ne mena. fiacchi,
che messer gianni di procita avea menato col paglialoco e col detto papa. esopo volgar
di procita avea menato col paglialoco e col detto papa. esopo volgar.,
virtù formativa, la quale ha dal cielo col caldo e con lo spirito, i
ad ore triste o liete, / perché col torto orgoglio pur volete tórmi il piacer
io pure lo tenevo abbracciato e foravolo col coltellino, e mio padre raddoppiava i
su una proda, uno spaccapietre mena distrattamente col martello nel mucchio di sassi. moravia
prese la frusta e menò al cavallo col manico. -sostant. aretino
fo un fracasso con le spalle, que'col menare e io col parare, paremo
le spalle, que'col menare e io col parare, paremo quaranta paia di mastri
= deriv. da menare, (col probabile influsso di manata per il n
= deriv. da menato, col suff. -iccio (cfr. rohlfs,
fanciullo menata lungamente al sole in mortaio col pestello. 8. diretto,
, come il latte nella zangola, col menatoio. 2. manovella.
dare un nappo pieno d'acqua, col quale egli soleva bere, e dissegli che
10-128: feciono cercare trattato di pace col comune di firenze, del quale trattato fu
pataffio, 4: il messerino storpio col maneo / sguazzerà sorso a sbacco e
, minuto, inconsistente ', incrociato col sett. vendo * vin- cido,
ed impiissima stoltizia, contrastano al suo nome col cuore perverso, di che fieno puniti
: o con le parole o col cuore o coll'uno o coll'altro.
= deriv. da mendare, col suff. -anza, di origine franco-provenzale
: argomenta colui che arse la casa col tiranno, iscusandosi, e prova per tre
non debba mendare né ristorare la casa arsa col tiranno. documenti della milizia italiana,
= deriv. da mendicare, col sufi, -anza degli astratti di origine
di mendicare magre scuse per il concordato col nazismo. 8. locuz.
questuare per quelli contorni, vivendo giornalmente col vitto mendicato. 2. figur
: il re d'inghilterra imperversato mosse col denaro del re di francia l'armi
. = deriv. da mendico, col sufi, collettivo e spreg. -urne.
. = deriv. da me1, col suff. paragogico atono ne \ cfr
di panna e di fragola, esclama col suo vocione rauco di antica grappa:
suo barbone terminante a punta da cui fluivano col fumo di un'eterna pipa tanti rivoli
nata e cresciuta e s'ingegnava perfino col meneghino dei portinai. 6.
monoginia e della famiglia delle genzianee, col calice diviso in cinque parti, la corolla
voce dotta, comp. da meniante, col sufi. chim. -ina, che
deriv. da meniant [ina], col suff. chim. -olo, che
], sobborgo di parigi, col suff. miner. -ite.
= deriv. da meninge, col sufe. med. -orna, che indica
come l'hanno chiamata: ha cominciato col mal di capo, e poi sempre più
« = deriv. da meninge, col sufi. med. -ite, che indica
voce dotta, deriv. da meningococco, col suff. med. -osi, che
? 'midollo'e (baepr) 'cucitura', col suff. astr. -ìa. meningonevrassite
meninge e nevrasse (v.), col suff. med. -ite, che
(boccp1 /) 'cucitura ', col suff. astr. -ìa. meningorragla
) yvi>|j. i 'rompo ', col suff. astr. -ìa. meningorrèa
voce dotta, deriv. da menisco, col suff. med. -ite, che
. meni spermo), col sufi. chim. -ina, che indica
loro semi; hanno i fiori dioeci col calice di cinque o sei sepali bratteato
, gravità, diligenza o efficacia; col valore o il prezzo più basso (e
frutto di esso e sodisfarsi il fondo col terzo ed anco colla metà meno di
porta, sì che me'corre ogni om col freno. dante, purg.,
. -in relazione o in contrapposizione col sm. più. dante, conv
. -in relazione o in contrapposizione col sm. troppo. morovelli
aperse e ripiegò i ginocchi; / mischiò col tristo gorgo il petto anelo.
strette, con un filo di meno o col mischiar filo di lino dove prima non
a massaua, mischiandovisi il prodotto arabo col prodotto abissino, si otterrà prodotto migliore
mischiando il tuo da mille macchie offeso / col sangue nostro candido e gentile? della
, infettare. bernari, 5-259: col pericolo di mischiare il bambino già malaticcio
: meschiare ognor conviene / la dolcezza col rigor. foscolo, xiv-266: sono
, 1-63: perdon se quel di su col nostro 10 mischio: / con la
/ e la galea le fa solo col fischio. d. bartoli, 43-4-396:
da un'anima di non aver mischiato col suo amor verso dio nulla del proprio
di fra cipolla, mischiante il vero col falso, nominati. -intr.
in cui sempre del cattivo si mischia col buono. 8. inserire,
vada pure il sarsi,... col divertire il discorso e meschiarlo con cose
proferir parola che non la me- schiasse col pianto. menzini, ii-8: la cortesia
come a padova, ma si mischiano col bel mondo, vanno nelle villeggiature,
. magalotti, 20-30: coll'aria e col fuoco confusamente mischiandosi, perderebbe [la
[ad una vipera] e si mischiava col vino. manfredi, 4-6-174: se
già pendean tonde in monti e già col cielo / il pelago meschiavasi e la
guerre. g. capponi, 1-i-153: col non mi schiarsi di cose
12-1159: la fortuna insieme / si mischiò col valore. agostini, 1-51: io
, ma sì bene del piacere che col vizio si unisce. metastasio, 1-i-131:
io, madre mia, me ne starò col mio polletto e col vino mischiato con
me ne starò col mio polletto e col vino mischiato con l'acqua cotta. muratori
gli ultimi di febbraio in un mischiata col sai marino, dentro v'immerse un
abitazioni. -unito (l'anima col corpo, lo spirito con la materia
perfettamente vedere mentre che 'l nostro immortale col mortale è mischiato. papini, 27-54:
ii-70: può seminarsi mescolato il gentile col grosso, il gentil bianco col gentil rosso
gentile col grosso, il gentil bianco col gentil rosso e simili, onde si
: la sentivano rivivere [la serpe] col fresco e sommesso risalto d'una felicità
nuove e capricciose composizioni meschiato il serio col piacevole. muratori, 11-33: essendo
. caporali, ii-39: dedalo, col finissimo spultiglio, / qui diede il lume
= deriv. da mischiare, col sufi, collett. e spreg. -urne
e fissi, alla mescolanza de'quali col moderato umore oleoso vegetabile si deve quel
= voce di area calabr., col pref. mis- (ant. fr.
mescredente: / zascun cavaliero e'manzeria col dente. -che tradisce la persona amata
= deriv. da miscredente, col sufi, -ismo, che indica
deriv. dal tema di miscredere, col suff. -ero (o -ere) sui
= deriv. da miscuglio, col suff. del part. pass.
questo bisogna aver grandissima discrezione aiutarlo macinare col dimenarlo presto, perché chi lo tenessi
comporre le tinte medesime o sulla tela col pennello per digradarle o addolcirle. savarese,
potenti. guerrazzi, 16-52: gioberti, col singolare miscuglio di popolo, di preti
. = deriv. da mischiare, col sufi, -uglio, con valore
a improv vise fermate, col cuore in bocca e le narici tese,
magalotti, 9-1-5: mi riuscì pure col cardinale barberino di divertirlo dalla nautica,
e miserabili popoli permisero ripartirsi, violentati col timore di peggio. pallavicino, 8-129
piuttosto sepoltura, fuorché trovando un impiego col quale mi possa mantenere senza nessuna
, non di meno tacendo, solo col viso pallido e magro, con li rabuffati
. f. frugoni, 3-111-231: vedo col dovuto rossore una sconfitta sì miserabile di
di portogallo e l'essercito formidabile, col quale sua maestà catolica minacciava d'assaltare
che bellezze. e con che fine? col miserabile fine che 11 lettore, che
* ebbi più campo di parlare genialmente col nostro impostore, né al miserabile porto di
. manifestando con gesti, con parole, col pianto, grande dolore, afflizione,
faccia stravolta, gli occhi a pazzo, col tremito che non si domina.
bisogna spiegar l'arte maestra, / rimediar col metallo delle cose / alla trista miseria
: in città, senza madre, col quel padre, oh miseria! pavese,
, son., 52-12: io cangerei col misericio loco, / con sisifo dolor
esso voi, come faceste meco e col marito mio e colli miei figliuoli che
umiliarsi e fuggire alla misericordia vostra, ma col gettarsi in braccio agli inimici vostri,
ricordianze sue. = da misericordiante, col sufi, degli astratti di origine provenz
di dio è un gratuito decreto, col quale egli di pura grazia elegge alcuni misericordiosamente
= deriv. da miseria, col sufi. accr. -one, non privo
, e pronti / a consolare i miseri col pianto. leopardi, 4-16: o
a quella di chi si vuole ingrassare col pan de'miseri. muratori, 10-ii-121
battuto il danaio dell'ariento misleale e mescolato col ferro. = comp. dal
, che indica avversione, e cristo, col suff. -ismo, che indica atteggiamento
<; * paura ', col suff. astr. -ìa. misòfobo
= da misogallo (v.), col suff. -ismo, che indica atteggiamento,
. ydcfxot; 'matrimonio ', col suff. astr. -ìa; voce registr
gr. yuv7) * donna ', col sufi. -ismo, che indica un
e véoq * nuovo ', col suff. -ismo, che indica un dato
; ncadòc, 'fanciullo ', col sufi. astr. -ia. misoponìa
ingl. to mix 'mescolare ', col suff. dei nomi d'agente.
di non aver avuto nulla in comune col vecchio padre, coetaneo sì e no
aóyo? 'discorso, studio ', col sufi. astr. -la. missionante
jda ^ missionare (v.), col suff. del part. pres.
con la spada in mano e combattevano col lituo. gioberti, 4-128: gran
romano », già apparso in inghilterra col titolo ancora più suggestivo: « la guerra
perché nella vostra missione io vi accompagnerò col mio spirito. tommaseo [s.
. ypacp ^ 'scrittura ', col suff. astr. -ìa.
; 'studio, trattato ', col suff. astr. -ìa; cfr.
il caldo e l'umido, insieme col freddo, e genera furiosa discordia d'
dotta, deriv. da mistero *, col sufi, -ico, che indica
xóyo? 'discorso, studio ', col suff. astr. -ìa. misteriosaménte
, 3-4-157: l'istessa cometa, col nascere e comparir nel sogno della libra
le nobili dicerie di proeresio onorate vennero col silenzio da eunapio, detto misterioso, nella
venosta, 109: andava in giro col fare cupo e misterioso di chi ha
solenghi fa il misterioso e parla sempre col quinci e quindi, e sfodera mille
= denom. da mistero *, col suff. dei verb. frequent.
con figura di alcuna istoria, quando col senso di alcuna visione,...
pascoli, i-264: un mistero si compie col pane e col vino, col primo
: un mistero si compie col pane e col vino, col primo domestico alimento dell'
compie col pane e col vino, col primo domestico alimento dell'uomo e con la
di marmo della b. v. col bambino, che tenendo in mano i santi
a'monti altissimi l'onda / e col peso suo preme la terra; /
apocrate per lo iddio del silenzio, col dito alla bocca. ungaretti, xi-191:
questa mia tentazione non tenerne motto che col nostro cianca. misterissimo con chiunquealtro.
misteri e delle sacre rappresentazioni in italia col confronto di simili svolgimenti in francia,
, 8-i-239: giammai non può accordarsi col buon gusto il far misterio di tutto
s'alza la notte dal letto diviso col figliuolo e poi rientra al buio, guardingo
senz'aver riguardo a persona, attaccò col dottore una gran mistia.
altro [pezzo di diaspro] ne ho col fondo copioso ma poco trasparente..
che è predestinata a regnare in eterno col signore, l'altra a sentire il
l'altra a sentire il tormento eternale col diavolo. marsilio da padova volgar
. = denom. da mistico1, col sufi, dei verbi frequent. misticherìa
di 'allegorico, simbolico ', col sufi, dei deriv. latini di facère
affermando di avere diretta e immediata comunicazione col divino spirito, dal quale l'anima nostra
per diventare il demagogo temerario che col suo telaio a mano minacciava di rovi
misticizzare (denom. da mistico1, col sufi, dei verbi frequent.),
avea però mai lasciato di trattare familiarmente col benigno donatore della sapienza, diede in
lo intrigo del nostro parlar mistico, col riuscir sempre nei suoi propositi, simiglia
, ii-143: stimo che pitagora, col rigoroso divieto di cibarsi a i suoi
carli [caffè], 298: chiamare col nome di forestiere chi non è nato
= etimo incerto, probabilmente da connettere col lat. mysticus, con allusione al
con essi. = da connettere probabilmente col lat. mixtus 'mescolato '.
voce dotta, deriv. da misticologo, col sufi. astr. -la; voce
= deriv. da misticol, col sufi, spreg. -urne. mistière
'mistero 'e -ifier, col valore dei composti latini di facére
suo istrumento soffiando su tutti gli ostacoli col fiato di un mistificatore prodigioso. pasolini
più le forme de l'anima sensitiva col senso e moto locale e con la
le obbiezioni mosse alla mistione deh'imaginario col vero nell'opere d'arte possonsi torcere
terra, e vada misto / l'oro col fango per maggior disprezzo. casti,
loco / misto non entri il vincitor col vinto. bondi, xxii-446: tu
guarda / le stelle tutte, che col misto lume, / qual lattea zona l'
.. potrebbesi anco intendere le virtù col corpo celeste mista, cioè infusa da'
24-134: l'impulso politico è misto col religioso; e i vescovi sono i più
voluto dar tempo al tempo e che col tempo appoco si attutisse e si smorzasse
de'misti, la quale si fa col mezzo del disordine. delminio, i-91
radice, ridotta in polvere e mescolata col latte, facevano [i soldati di
dell'agro e del dolce, non solamente col grazioso suo mordere innamoravan la lingua,
d'annunzio, iii-2-328: gli si riaccosta col suo passo di pantera, su i
fiera e di giovenco, / il prete col villan fa tutto un misto.
. = deriv. da mistocchina, col sufi, -aio, che indica professione
del papa, 5-32: il modo col quale gli orefici purificano l'argento e toro
: a ogni mereiaio ti ferma, col fargli portare oltre ciò che hanno di bello
sto molto più sicuro, quando io col corpo piegato taglio i cuoi, che se
non convengano insieme, com'è il verde col giallo e'rosso con lo sbiadato e
perfettamente vedere mentre che 'l nostro immortale col mortale è mischiato; ma vedemolo per
altramente assottigliate, e per ciò separabili col riposo. 13. plur.
esser sufficiente il metodo di allargar queste ferite col pennato per toglier tutta la parte offesa
la barca, che... parea col suo 'festina lente 'tutta di
vecchi rotte; i quali, benché col rimenar de la persona mostrassero la misura
). pratolini, 10-179: comincia col convincerti che ci hanno tradito tutti.
/ gli dà misura e norma / col suon veloce e tardo e quasi forma.
che si affatica / nelle prime battaglie col ciel dura / e tutto vince chi ben
scherma tale elemento, che, insieme col tempo e con la velocità, costituisce
: con riferimento a una competizione, col minimo scarto, con differenza piccolissima,
che tal genere di tributo sia posto col debito scernimento e con misure ben bene
-a misura colma o rasa: col recipiente usato per misurare riempito fino all'
, ii-55: tornando... agostin col ritratto e fattolo a lei vedere,
l'ho fatto in utile della casa col nostro lavoratore, che ci fa buona misura
a disiar possanza, / torni voler col poter a misura. -tornare a
del valor di tutte e 'l misurato col misurante si permutasse. pascoli, ii-247:
. = deriv. da misurare, col suff. degli astratti deriv. dal
a cui si riferisce ogni cosa e col quale ogni cosa si misura. tasso,
valor del ciel lo mondo imprenta / e col suo lume il tempo ne misura,
è alla brevità, ciascuno misura agevolmente col pensiero lo spazio del tempo trascorso dalla
pedate di quelli, ciascheduna delle sillabe col tempo suo. chiabrera, 520:
latine non bene misura le toscane e col modo nostro di misurarle malamente potrebbesi accozzare
e dolcezza dell'amicizia misurare, non col diritto, ma coll'affetto le concessioni
la lattuga, ben bagnata e fangosa, col bilancino, era uno sconforto. pea
torto di guardare con disdegno, misurando col suo ideale manzoniano, gli scrittori del
, per comprenderli, non bisogna misurarli col nostro stesso metro. -rifl.
sardegna. d'annunzio, v-1-45: col bastone e col ceffone, con la
d'annunzio, v-1-45: col bastone e col ceffone, con la pedata e col
col ceffone, con la pedata e col pugno si misurano i manutengoli e i mezzani
di suo ingegno presuntuosi, che credqno col suo intelletto poter misurare tutte le cose
nemici]; e benché, misurandosi col nemico, si vedesse troppo debole in
pericoloso, assai audace,... col quale vi siete misurati parecchie volte.
nel vedere l'opera dell'uomo misurarsi col tempo e lo spazio. -affrontare
senza straordinaria forza. -misurare col o sul proprio braccio: valutare secondo
chi sta male, / ché ognun col proprio braccio si misura. c. bini
v. sesta. -misurare gli altri col proprio passetto: valutare secondo il proprio
che non si dica che misuriate altrui col vostro passetto. -misurare gli altri con
. ma eziandio per la materia, col variare alcune cose men che verisimili.
sanza soperchio e sanza difetto, misurata col mezzo per nostra elezione preso, ch'
da quegli sentito e misurato / ben col compasso della discrizione, / il superfluo verrà
la misura deve esser del medesimo genere col misurato, come volete voi con la
come volete voi con la canna o col passo, che son di cose materiali,
del valor di tutte e 'l misurato col misurante si permutasse. misuratóre (ant
ed usi del maraviglioso misurator del tempo col pendolo di galileo galilei, d'eterna
numerazione o misurazione è stata compiuta, col prendere le mosse dalla qualità determinata nel
. = deriv. da misurato, col sufi, latineggiante -orio, destinato ai
intanto della folla i venditori di nocciole col misurino in mano te lo rovesciano a
più dalla superstizione pallido e misvenuto, col seguente zampillo d'ippocrene. -prostrato da
,... è necessario, che col cangiar de'costumi e delle azzioni degli
questi la sonora lira / e a unir col suon la voce era sì buono /
era così crudo e immite / che col canto, col suon noi fesse mite.
e immite / che col canto, col suon noi fesse mite. davila, 304
c. i. frugoni, i-4-184: col verde ramo de la mite oliva.
tedesca ardeva, e lo attendeva tranquillamente col suo mite calore! palazzeschi, 1-191:
nemica mia / vincer ogni mia forza col suo ingegno, / ver me mostrando
. = denom. da mito, col sufi, dei verbi frequent. mitèlla1
speranza, favellare più mitemente che si potesse col papa, con palesare piena disposizione di
= denom. da mitico, col sufi, dei verbi frequent.
voce dotta, deriv. da mito, col suff. dei sostantivi deriv. dal
. buonarroti il giovane, i-535: col rendersi [il granduca] in verso
cose... lo quale mitichi col riposo e corpi affaticati de'duri servigi e
de lossuria, /... / col tuo soave freddo sì contasta / a
del catarro il siero estratto dal latte col sugo di limone, ovvero col solito presame
latte col sugo di limone, ovvero col solito presame ma depurato. c.
monti, vi-179: la mia teresa col troppo strapazzarsi in assi- termi si è
l'amaro e l'acuto d'alcune foglie col sapor né amaro né
sciogli ne'sonni, né cogli occhi né col cuore prende la notte. giustino volgar
e ridurre a sanità di mente gli americani col rimuovere dalle leggi lamentate tutte quelle condizioni
non pertanto l'acutezza del presente dolore col tempo verrà scemando, e voi tornerete allo
piemonte insorgendo anch'esso contro la spagna col duca d'ossona, viceré che aspirava al
non avete potuta mangiare la pesca mitigata col vino, non vi sia grave almeno di
di gustare la quintessenza della pesca temperata col zucchero. 7. attenuato,
deriv. da mitil [o], col sufi. chim. -ite \ voce
e tossico] (v.), col sufi. -ismo. mitimài,
agnello fu tale che si andava ascondendo col farsi tanto basso, umile e piccinino alli
. = denom. da mito, col suff. dei verbi frequent. mitizzato
; / che nel mio petto, / col raggio della sera, / discenda la
invasione delle terre. montale, 3-34: col passar del tempo il mito dei ravecca
nomi la luna,... scuopre col favoloso l'imperfezioni in tal pianeta,
. = deriv. da mitologia, col suff. -ismo che indica una tendenza
. = deriv. da mitologia, col suff. -ista che indica attività o
. = denom. da mitologia, col suff. dei verbi frequent.
alla sua atmosfera la cosa significata, che col tempo diviene nostra forma immaginativa assoluta.
e menò seco il vescovo ricardo / col piuviale in dosso e la mitra / gemmata
mandò lorenzo pucci, suo datario, col regno (chiamano così la mitra principale)
, condannarsi ad andar prima sull'asino col breve e mitra o stare in gogna.
fagiuoli, x-30: dover non è col canto alzare all'etera / vili e plebei
mitrióna in capo e stare a becco col aleandro. = dal lat.
teatro francese « facendo del reale contemporaneo col reale umano, che è di tutti
mitra, nome della divinità iranica, col suff. -ismo, che indica teoria,
voce dotta, deriv. da mitrale1, col suff. med. -ismo, che
voce dotta, deriv. da mitrale1, col suff. med. -ite, che
, 5-284: con le scope dietro e col cartello / andarsene mitrate a porre in
loro grandezza, coi caratteri caldaici, col tempio pieno d'emblemi mitriaci. linati
freccia, correggevano il veleno della fortuna col mitridate della tolleranza. = da
dal nome del re del ponto mitridate, col suff. dei verbi frequent.;
contro i veleni; è forse identificabile col dente di cane (erythronium dens
enimma, non avendo io alcuna relazione col mittente. carducci, ii-n- 268
piemontese, lxvi-2-263: mittonate la minestra col brodo di erbaggi, fate un ornamento sopra
]: si rinvolga colla miva fatta col sugo delle mele cotogne. libro della cura
pianta simile al susino, identificabile forse col pruno sebesteno (cordia mixa).
'involucro, capsula ', col sufi. med. -ite, che indica
voce dotta, deriv. da mixedema, col suff. -oide (gr. -oeist
[xói; a 'muco ', col suff. -oide (gr. -oei8f
-ivó? 'fibra ', col suff. med. -orna, che indica
[xó ^ a 'muco ', col suff. med. -orna, che
voce dotta, deriv. da mixoma, col suff. med. -osi, che
da tpocp / j 'nutrimento ', col suff. astr. -ìa. mixotròfico
'e tpocpt) 'nutrimento ', col suff. -ismo che indica una condizione
dal tema di cpùéco 'amo', col suff. astr. -ìa; voce registr
, insieme colla lettera del garello e col primo fascicolo del di lui compendio mnemonico
= deriv. da mnemonico, col sufi, -ismo, che indica una
in certi modi il latino ne va col nostro parlare! leopardi, 1080:
: io, già mo divenuto uno istesso col tiranno mio ospite, avrei col belloardo
istesso col tiranno mio ospite, avrei col belloardo dell'infedeltà schernito ogni tuo assalto
a mo'di bertoldo, v'entrano col sedere. ghislanzoni, 17-56: vestiva
dagli antichi moabiti, che presentava affinità col fenicio, con l'arabo e l'
, sf. contratto di natura fraudolenta col quale, avendo urgente bisogno di denaro,
con mano / ma con la testa, col petto e co'piedi, / troncandosi
liquore / delle alme vite il canto / col mobil piede invita / al numeroso ballo
, color nocciuola, striate di nero, col muso appuntito, grosse, grasse e
nella grande poltrona dietro la scrivania, col capo insaccato nelle spalle, e il mobile
pietra / il liquido de l'onda / col continuo stillar rompe e penetra, /
alla nuova signoria, tosto s'accordò col re. s. bernardo volgar.,
guttemberg aveva fatto isolare e in rilievo col metallo queste lettere, le aveva poste sotto
nello spazio. mascheroni, 9-85: col moto di quest'angolo noi avremo passata
se lo portava su in casa a ungerlo col balsamo e per medicarlo meglio. chiesa
.. avendo per centro il nostro pianeta col suo inferno e purgatorio, lo vengono
che sono come il primo mobile ch'influisce col suo moto nell'altre sfere lontane ed
d'idee, lungi d'essere incompatibile col genio, serva a moltiplicare i suoi mezzi
. vive affabilmente uscio a uscio col mistero, ma... è anche
maggiori, ma questo era facile ottenere col dare una partecipazione al funzionario ministeriale incaricato
in bicicletta, una domenica mattina, lui col maglione dalla chiusura lampo e i mocassini
= deriv. da moccare1, col suff. strumentale -olo; la var
.. e, meschiando l'audenzia col pensiero,... tutta via moccava
ugolini, 212: 'moccatoio': quello strumento col quale si smoccola: dicasi in vece
dal part. pass, di moccarel, col suff. strumentale -oio. moccatóre
d'este, 2311: una bugia col suo mocatore. zane, li-2-267: con
. da moccarel, n. 2, col suff. dei nomi d'agente.
questi [organi seminali], osservati col microscopio, appariscono un globetto 0 nucleo
. = deriv. da moccico, col suff. collettivo e spreg. -aglia
le stanze ingombrate / e turate / col moccichino / bombacino, / non so più
fargli molti segnali con le mani e col moccichino da naso e perfino col berretto
mani e col moccichino da naso e perfino col berretto che aveva in capo. bersezio
g. bassani, 4-43: si asciugò col moccichino le gocce di sudore che il
uno schizzo del volto di cristo abbozzato col sudore in un moccicchino. 3
i-598: il mio vecchio padre laggiù, col suo moccichino di terra e il suo
moccicone, fastidioso, no- vellaio, col fiato puzzolente e mille altri mancamenti da
= deriv. da moccico, col suff. accr. e spreg. -one
, fanno schifo: strappate, sbrindellate, col viso a gore, la bocca tinta
baule, zaino, sacco di pelle col pelo che i soldati e pastori si
5-16: sempre fu una zambracca, / col suo naso pien di mocci. poliziano
un fattimbello, un moccione, / col cervel proprio sopra la berretta. arlia
pensò che della gente morta tallirne fosser lì col moccolino, / e che con tutti
, 408: i peli si brucciò col moccolino per avanzar la mancia del barbiere.
4. locuz. -cercare qualcosa col moccolino: darsi da fare con diligenza
regnator... di allungare / col moccolin cercava l'occasioni, / vedendo che
gli scarafaggi che si rintanavano ratti ratti col moccolino bruciante dello scherno infilzato nei deretani
v.]: 'guardalo bellino, col moccolo al naso! settembrini [luciano
luciano], iii-3-62: neppure un bimbo col moccolo al naso potrebbe credere che rimedi
azurro! -dare fuoco a qualcuno col proprio moccolo: causargli intenzionalmente una grande
, mùcus) 'moccio ', col sufi, dimin. tose. -0 /
palazzi, e con le sagre e col papa in carrozza, e coi bei moccoloni
= denom. probabilmente da moccolo, col suff. dei verbi frequent.;
ebbi io nell'osso, / ma col marretto mi colse un marritto, / ch'
alloggiare e nel costume universalmente, immodesta col pretesto del comodo, e che effettivamente
praga, 4-40: una donna, col capo circondato alla moda montaniana di un
dal suo palchetto alla scala, dardeggiava col binoccolo i giovinotti più alla moda. sbarbaro
i-166: i cipollotti tornano di moda / col gran tignù rivolto a tramontana. giusti
= deriv. da moda, col suff. peggior. - [u]
, e sono quelle che esprimono il modo col quale il predicato conviene o ripugna al
strumento da esso detto « modano » col quale infallibilmente ottiene una base regolare ed
: modano si dice anche quel legnetto col quale si formano le maglie delle reti
= dal nome del fiume sudafricano modder, col sufi, miner. -ite.
o modella bizzarra, / all'improvviso, col suon di ghitarra, / ma tu
tralasciata / perseguita [il villano] col curvo di saturno / dente tosando, e
curvo di saturno / dente tosando, e col potar modellala. -intr.
tragica, con poche frasi banali e col puro movimento del racconto, in cui
la distribuzione di luci e ombre e col movimento delle masse. -anche: complesso
, e stabilisce un misterioso rapporto vitale col cosmo. lisi, 289:
: la statua gli apparve incandescente, però col fuoco trattenuto, in vibrazione, sul
. = deriv. da modello, col sufi, professionale -ista. modellistica
al tavolo del salotto, alle prese col lucido dove disegno in sezione i due incastri
maturanza dei suoi vezzi,... col corpo che avrebbe potuto servire da modello
b. croce, iii-9-9: in accordo col suo concetto immanente del valore, l'
del giudizio estetico] in maniera comoda col postulare un modello oggettivo del gusto.
, di mezzo o di tutto rilievo, col quale si fa la impronta e il
servaggio orrendo / con l'alma, non col cor, ch'io ne son privo
cornetta con le membra, acciò possa col panno fare tutte l'attitudini che ti
= deriv. da moderantista, col sufi, collett. e spreg. -urne
per lo più, accontentandosi di approvar col sorriso, o per moderare gli accesi
ma moderano l'inconvenienti, e così sono col sole. guiducci, i-3-4-47: si
è... l'avvolpacchiare gl'imperiti col magro cavillo che il vaticano, quando
676: se la donna sta col suo marito, e ella parla temperatamente
in italia nel periodo del risorgimento, col « moderatismo » liberale. 2.
. = deriv. da moderato, col sufi, -ismo che indica correnti,
. gozzi, 222: non solamente io col mio costume e con le mie parole
con la terra da cui nasce e col cielo al quale si eleva: queste
città fanno lega le virtù meglio che col grande e sfolgorato. 5.
, faccendo la vostra virtù più lucente col mio difetto, più vi debbo esser caro
bagni esterni coll'acqua né di bagni interni col vino. sono diventato temperante e moderato
catania giva nante, / seco innocenzia col viso onorato. castiglione, 420
tiranni poteano una volta deporre l'odio ingenito col trattarli con dolcezza: e per questo
de'zelanti della severa democrazia, che col livello rivoluzionario supplivano al difetto delle leggi
, quel gran moderatone, sta sempre col tiranno? carducci, ii-10-54: i fratelli
. = deriv. da moderato, col suff. collettivo e spreg. -urne.
che il principe del senato marco valerio col decreto dello stesso senato confermerebbe la moderazione
fr. modération (sec. xiv; col signif. politico, fine del sec
= deriv. da moderno, col sufi, collettivo -aglia, sul modello
sotto vari pseudonimi e poi li confutava col suo vero nome. gobetti, i-61
atteggiamento del croce e del gentile (col chierichetto prezzolini) isolò i modernisti nel
avanzati, la modernità si viene introducendo col dubbio, con l'incertezza, col
col dubbio, con l'incertezza, col conflitto tra il giovane e il vecchio.
indifeso, da giocarci come un gatto col topolino. gobetti, ii-183: mancava
l'uso del dare acqua alle mani col mesciroba... questa modernità è
= deriv. da modernizzante, col sufi, -ismo, che indica dottrina
quel nome troppo primitivo e lo modernizza col diminutivo che le dispiace -la signora èva
rifiuto, una rottura più o meno netta col passato: un costume, un'usanza
, 16-83: di qua e di là col brando s'aggirava, / mandando or
moderna, vera, desolata e serva, col nome barbaro; l'altra antica,
antica, finta, bella e libera, col nome d'arcadia. algarotti, 1-iv-201
e utilissima quella di trovare il modo col quale noi potessimo il grano all'impeto
stato, io sono tuttavia sempre vissuto col desiderio e con la mente nelle età
marxistica, che identifica l'età antica col concetto di « economia schiavistica », l'
mal condite, non si confanno più col palato de'moderni. leopardi, 1061:
.. potranno forse riuscire a rendere col tempo le lettere non essenzialmente contrarie alla
primo giorno ch'ella comparisce tra loro col fazzoletto di seta celeste in capo e il
) / nell'aria già scura, col giorno che si spegne dietro l'ultima finestra
compiacque di quella modestia che le manifestai col silenzio, colla vergogna. cesari,
delle contadine, facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e aggrottando
si trovava indosso che la collana datale col suo ritratto da amalte e due o
alle donne; la voce delle leggi congiunta col bisogno della propria conservazione raccomanda all'uomo
e modestine. casti, vi-51: col cor spaccato ed arso / viene a
parer suo, sempre coprendo il vicio col nome della propinqua virtù o la virtù
nome della propinqua virtù o la virtù col nome del propinquo vicio: come chiamando
, volli dimostrarmi degno di cotanto onore col ricusarlo. cesari, 6-25: era
modesto. cesarotti, 1- xxiii-228: col loro presidio il modesto contegno de'figli
presta / e chiara fa sua mente col mio lume, / vita non sprezzarà
ne guastavano, non foss'altro che col loro brutto aspetto industriale, l'agreste
bel ramo fatto germinare, per dirla col regaldo, da quell'albero morto che è
. ferd. martini, 1-ii-352: col de luca conchiudo le modificazioni de'servizi postali
= deriv. da moda, col sufi, -ismo, che indica tendenze,
. = deriv. da modo, col suff. -ismo, che indica tendenze,
. = deriv. da moda, col suff. personale -ista. modista2,
co'vestiti sempre all'antica o col guardinfante, o colla coda, non troverebbe
con accenti maninconici e mesti, accresce col narrare le sue miserie. tasso,
lasciar segno di sé, e a sparire col barchino tra le canne senza rumore e
di cicoria, né del latte mescolato col tè o col brodo. mazzini, 2-26
né del latte mescolato col tè o col brodo. mazzini, 2-26: non
combattere e venire con vantaggio alle mani col nemico. g. f. morosini,
di guerra che quella di ridur tosto col maggior possibil danno sì pubblico che privato
la forma dell'abito antico... col quale il re ed i baroni solennemente
princìpi non si possino sapere altrimenti che col modo quia, perché, se e's'
modo infinito, il quale, insieme col participio e il gerundio, costituisce i
esprime cosi l'unione del tuono autentico col suo piagale. 21. petrogr
: -qui non bisogna scuse... col dir: non so, per- cioché
'è un pesce d'ignota figura, col corpo simile ad una grande anguilla,
modo di toscana. -in conformità col suo nome. carani, 3-184:
con appuntamento che, riducendosi i congiurati col maggior seguito possibile al palazzo, dovessero
stessa guisa, nel medesimo grado, col medesimo procedimento; similmente, ugualmente,
360: le femine troppo meglio si gastigano col modo et umanità che con quale si
dividere. ariosto, 23-103: va col pensier cercando in mille modi / non
amore s'adempia in un certo modo col mal d'occhio, incantesimi e malìe.
l'alto comun fiorentino, / e col senese in tal modo ha cangiato / che
d'ogni sorta industrie: il tutto col fine di spiaccicare, affogare, avvelenare
modo di volere: con l'intenzione, col proposito. sercambi, i-282:
i. andreini, 1-3: se voi col giudizio vostro sapete trovar modo opportuno e
24 ^ 213: oggi mi mandano col giornale una modula d'abbonamento. c.
la zampogna tenera / il verso, col favor che pan ne ha porto. confraternita
, l'ultimo di quelli e che imitava col movimento delle dita lo strimpellamento del colascione
modulata e cantata. -in costruzione col discorso diretto. linati, 18-149:
alessandro macedonio coll'opera del greco omero col placido somno si riposava: cesare augusto
, consiglierei che non una sola parte col semplice basso continuo si componesse, ma
quale è b sta nella medesima consonanza col grave suono dell'acuto ditono, il
2-ii-80: la lodola, sollevandosi da terra col descrivere larghe spirali, incomincia a far
alternata, nella quale è fatta variare col tempo l'ampiezza oppure la frequenza oppure
comunicazioni con onde elettromagnetiche, in quanto col processo inverso (detto demodulazione) è
(e l'angolo di diffrazione varia col variare della frequenza degli ultrasuoni).
= deriv. da modulo, col suff. collett. e spreg. -erla
, 26: a ciò si giunse col mezzo dell'alcali aereato, escludendo con le
si trova in commercio per lo più col nome inglese di skunk (ed è
ai tarli e non soggetto a deformarsi col tempo. -anche: il legno fornito da
. cecchi, 5-144: in un'anticamera col registro per le firme dei visitatori,
ottanta. leopardi, 32-142: imprenderà col latte / dalla cara nutrice ogni fanciullo
pis., deriv. da moggio1, col sufi, professionale -aro; voce registr
'e « pcovfj 'voce ', col sufi. astr. -la. mogigrafla
dal tema di ypdccp
'e dal tema di xaxéco 'parlo', col sufi. astr. -ìa;
; 'balbuziente, bleso ', col sufi. med. -ismo, che indica
: io mi stupii sempre che, col grande magnificar ch'ella faceva l'eccellentissima
= deriv. da moglie, col suff. scherz. -ardo e la desinenza
considerata in modo indeterminato 0 in relazione col marito: ha generalmente, nella famiglia
. = denom. da moglie, col sufi, dei verbi frequent. mógliema
d'esser cibati, cominciano a combattere col padre; e non finisce essa pugna
papa, il quale o non dovea dispensare col mogontino in tanto moltitudine dei vescovadi o
moltitudine dei vescovadi o non doveva, col fargli pagar le propine de'palli, indurlo
= deriv. da moia1, col suff. dei nomi d'agente; voce
. = deriv. da moina, col suff. -ardo di valore spreg.
= denom. da moina, col suff. dei verbi frequent.
= deriv. da moina, col suff. personale -iere. moinóso
sceglierla ben salda, senza nessuna vena, col tiglio suo tutto disteso da capo a
intrigate, le quali non hanno potuto col regolato ordine naturale slegarsi e svilupparsi. pasta
. = deriv. da mola2, col sufi. med. - [àt]
guardò in giro -il lettino di ferro col crocifisso a capo, il cassettone con sopra
solo in un angolo un vecchio operaio che col mastice adattava per la molatura un diamante
= deriv. da molazza, col suff. dei nomi d'agente.
= deriv. da molazza, col suff. professionale -ino, sul modello
altra, qual governa / e molce col suo zuffol modulando / qualunque sta del
tutta si volge pia, / e col vago riso, co le dolci angeliche note
d'un inclito giumento ei moke / col plettro dolce. 6. attutire
. = dal toponimo moldavia, col suff. miner. -ite.
maiali neri, di piccola mole e col pelo lucido e corto, ce ne sono
iv-168: la madre trottava avanti, col canestro sul capo. arrivarono davanti alla
momento speculativo e religioso, che coincide col periodo di completa egemonia del gruppo sociale
sociale che esprime e forse coincide proprio col momento in cui l'egemonia reale si disgrega
uomini, perché le son molesine, col vento sciroccale nelle ossa. = voce
, solito a procurar d'infamare donne col sporcargli le porte, finalmente fosse venuto
granari bentivogli, a tal effetto terrapienati, col quale facevano grandissime ruine, molestando a
alle quali siamo condannati, ci opprimerebbono col loro peso se non avessimo le donne
animali, or quel villan minaccia / col taglio e con la punta de la spada
i'son morto, al mondo resta / col mio nome fama, onore. c
di carlo, essendosi conchiusa la pace col medesimo nel 1422. -tentazione diabolica
luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o
al medesimo coll'uccidere i serpenti e col nettare l'aria dai molesti insetti.
tiranna al viver mio molesta, / col crollar della sua falce funesta, / minacciasse
mettono a succhiar questa et a trafiggerla col loro molesto et indiscreto pungolo.
del cavallo, ove le nevi sciolte col calor del respiro posson sepellire i
= deriv. da molibdico], col suff. chim. -ato, che indica
= deriv. da molibdeno, col suff. miner. -ite:, voce
voce dotta, deriv. da molibdeno, col suff. chim. -oso, che
. risulta dalla combinazione dell'acido molibdico col piombo. = voce dotta,
dotta, deriv. da molibdeno], col suff. chim. -ico, che
dotta, deriv. da molibdeno], col suff. miner. -ite] voce
deriv. da molibd [osd], col suff. chim. -ito, che
dotta, deriv. da molibdeno }, col suff. chim. -oso, che
si è detto che anche jouvet, col suo scenografo bérard, aveva fatto troppe
aveva piene e nere, brutto, col naso curvo in bocca, era vecchio
'scacciapensieri'e che si suona facendo vibrare col pollice una molla e facendo fare da
di voltaire e degli altri che disperano col riso alla bocca!
piede. bracciolini, 5-4-35: se col drudo suo, mentr'ella crede /
garbo ironico, cauto, le molle, col gesto armonioso e compiaciuto del signore in
colle molle! che un somaro / possa col cuore ingravidar la gente! note al
]: 'a scatti di molla', col verbo 'lavorare'o simile, vale non sempre
roman., deriv. da molle1, col suff. -accia di valore peggior.
il vino leve e di sapor mollaccio col gesso. = deriv. da molle1
. = deriv. da molle1, col suff. peggior. -accio.
= deriv. da molla1, col suff. -accio di valore accresc.
. da mo / zfe] 1, col suff. collettivo e spreg. -ame
= deriv. da mollare1, col suff. dei nomi d'azione.
di poppa, per disporre la nave col vento in poppa. luca pulci,
usa 'mollare'quando non potrebbe scorrere col palamento disteso per luogo angusto; o
tanto che il bastimento lasci di contrastare col vento, colla corrente o coi
], andò a dare di picchio col capo al palco quando la campana volse
la fune che rimase tesa all'argano col generale a strapiombo. cassola, 3-73
il vecchio faceva sempre no, no, col capo, come dicesse « non mollo
fossero per mollare e discendere a trattare col duca di feria. magalotti [tommaseo
suppongo che vediate i cittadini / seguir col « molla molla » i questurini, /
capuana, 15-92: una volta, col barone stesso, durarono una mezza giornata
, seduto in faccia a lui, col tabarro raccolto fra le gambe, ad ogni
del male, e lo rafrega fortemente col ferro, a ciò ch'elio molla;
aspra. serafino aquilano, xxx-10-7: col tempo... /..
che chiamasi a cor letta, l'altra col fuso: con la prima si fa
e di minor durata; all'incontro col fuso si unisce meglio il tiglio del lino
dura e, in partic., col terreno; morbido, soffice; ben imbottito
è grande, però mal sicuro, col fondo molle, nel quale le ancore non
ardor costante, / il solfo, col proprio acido fervente, / non è con
prima che diventino molli, si colgono col picciuolo e serbansi nell'olio migliore.
piogge d'aprii. aleardi, 1-216: col più molle / de'versi miei le
delle sue membra che faceva tutt'uno col suo molle profumo. -dolcemente pervaso,
misero e molle, che si sostenta col tessere drappi d'oro e di seta
cammina a quest'ora per strada / col suo passo, ma il ritmo è più
ella era seduta presso alla finestra, col gomito sul davanzale, in una posa
sì delicata e molle, / tant'affanni col cor soave e dolce, / benché
vivida natura / ritemprar non potrà, col cener molle, / che ortiche e
appartiene, potreste pigliargli la redina destra * col dito indicativo. 64.
di vapor molli, / rannodato col vel rancio e vermiglio, / fea biancheg
insieme leghi, / perché 'l freddo col caldo e 'l secco dura / col molle
freddo col caldo e 'l secco dura / col molle. p. de'bardi,
: tenendo licinio uno strumento di fiato col quale i musici insegnano alzare e abbassare
dal taschino de'calzoni il coltello, col fodero tutto fradicio, che pareva stato in
affermavano que'buoni padri esser necessario lavarle col latte munto di fresco ed in quello
croce al sentier erto, / ma col giogo soave e peso lieve / condurmi
niccolò da correggio, 183: amor col foco un cor non può far molle
ti affanni, / se pensi mai col tuo languir sì folle / render un sasso
il collo a vite / e la nocca col petto sempre in lite, / io
nel sonno voluttà del tuo corpo molle-allacciato col mio! = comp. per giustapposizione
avorio, lui molle-appog giato col gomito all'un lato della bassa lucente spi
drappo rosso come quello sui fanali, col leone in moleca. = voce
delizie visive la villa o alcova schermeggia col ciuffo inselvaggito di un villoso ca- merus
trovarono a far coro e l'auto molleggiava col loro agitarsi. -sostant.
alla burrasca, si volta e, col braccio alzato, posa un momento a
partecipino le rimanenti parti della mano. col molleggiare, cioè col variare la pressione
della mano. col molleggiare, cioè col variare la pressione della penna, vengon
con la mano o, più comunemente, col piede per verificare che lo stato di
= denom. da molla1, col suff. dei verbi frequent. molleggiare2
= denom. da molle1, col suff. dei verbi frequent.
, i-141: l'una tosto alla madre col gemmato / pettine asterge mollemente e intreccia
g. b. doni, iv-301: col fiato più veemente si moltiplicano le voci
si trova di superfluo e non naturale e col rasoio tagliandolo profondamente fino alla radice.
caratteri i quali spinge al loro luogo col calcagno di esse mollette terminato in punta
. = deriv. da mollica, col suff. collettivo e spreg. -aglia
te'del pulci, « che va col capo in terra e colla bocca » -
nella fine de'contorni gli scuri. col qual modo di fare mostrò nel- l'
poi dal taschino de'calzoni il coltello, col fodero tutto fradicio. [ediz.
. 1827, 36 (648): col fodero tutto molliccio]. d'annunzio
non voleva o piuttosto non osava soffiarsi col suo fazzoletto ormai raggrinzito e fatto molliccio
soldan che ascolta il suo martirologio / col bianco pelo irto per raccapriccio. cicognani
. = deriv. da molle1, col suff. di min. e spreg.
= deriv. da molle1, col suff. accr. -one.
. = deriv. da mollica, col suff. spreg. -urne. mollicume2
= deriv. da mollicchio] 1, col suff. -urne. móllie,
mollificare la durezza del ferro se non col mezzo di bene scaldarlo e bene bollirlo
molle la sua facenda. onde cominciò col grasso, essendo sbracato, al sole
ogni impressione, comincia [amore] col dito a scrivere in lui il nome
stigliani, 2-79: qual fabbro che col foco / mollisce il ferro, ancor
che saldo e duro, / tal voi col foco puro / de'begli occhi modiste
tasso, i-268: coi pregi e col pianto / procura di mollire il cor di
= deriv. da molla1, col suff. professionale -ista; voce registr
, reso sciolto, spiritoso e sottile col mezzo della propria rarefazione e suscitata mollizie
, delle comodità, del lusso, col contemporaneo rifiuto di impegni e di sacrifici
arbasino, 1-517: e bastato vederla col marito per capire subito. lui,
erano con la cera sagacemente otturati, col mollo d'acqua, ed ecco posto nel
. = deriv. da molle1, col suff. astr. -ore, sul modello
= deriv. da molle1, col suff. collettivo e spreg. -urne.
per racchiudere la massa viscerale, collegata col piede mediante una duplicatura cutanea, detta
voce dotta, deriv. da mollusco1, col suff. -oide (gr. -oeis-fc
fiore di malva, secondo nonio, col quale tingevansi le vesti. 2
astrazione il genere. papini, 27-620: col pensiero mi sforzai di spengere in me
come in tutte le cose, procede col medesimo metodo, come si dimostra nella
4-1 -109: abbiamo fin qui esplicato come col mezzo delle taglie si possa duplicar la
impari. viviani, vi-23: quando col preso numero d'egual multiplicità delle bf
sacchetti, 210-104: venuto il giorno, col canto delle botte e de'ranocchi,
su la spalla e pensò di placarmi col centiloquio. = voce dotta,
modo su una macchina così leggera, col manubrio arrovesciato all'ingiù e col quel
, col manubrio arrovesciato all'ingiù e col quel po'po'di moltiplica e senza mai
in quell'atto di sbalordimento per moltiplicare col sacrificio dell'onor mio le vittime alla brutale
. benci, 1-9: subito il dio col suo verbo santo così parlò, dicendo
ii-574: sa, due parole, scritte col cuore. un povero padre di famiglia
gherardi, iii-43: così il giovanetto, col re istando e sue ragioni vegiendo e
nuovo senso meccanico, fusione dell'istinto col rendimento del motore e colle forze ammaestrate
tante ricchezze,... soccorrano col riscuoterti, con pregio alla nobiltà del
apparente dell'amnistia è deturpato dal modo col quale è per molti applicata. pascoli
di quel vecchio che va nel carruccio col motto: ancora imparo. -molto
pwxuau; 'cottura lenta e leggera', col suff. miner. -ite.
. da momentaneo (v.), col suff. -ismo, che indica dottrine
qualche a qualch'anno anco soggiorni / col tuo mortale a patir caldo e verno
far ritorno / venne il mio cor col vostro a far soggiorno? brusoni, 1073
questa necessità di cambiare i nomi coincide col momento più importante del lavoro di uno
uno scrittore di romanzi o novelle: col momento magico, quando lo studio e
momento speculativo e religioso, che coincide col periodo di completa egemonia del gruppo sociale
gruppo sociale che esprime e forse coincide proprio col momento in cui l'egemonia reale si
lo più connessi con la capacità e col valore che a una persona vengono attribuiti
della paglia, per la comunicazione che apriva col tratto del mare considerata di. gran
risultante aerodinamica su un'ala in rapporto col bordo di attacco. 28.
/ deh non m'indebolite di più. col vostro pianto. pananti, i-119:
colpo di rivoltella e sfregiarsi il collo col rasoio è una cosa troppo borghese e
: con la corte di madrid e col governatore di milano stavano sulle proteste,
greca personificava il biasimo e la critica, col suff. dei verbi frequent.
doti e monacaci d'alcune sue figliuole col denaro che dovea ri trarsi
: se per avventura essi padri volessero col negare l'assenso forzarle o a monacarsi
, possono almeno facilmente sottrarsi ai precipizi col mezzo del matrimonio. leopardi, 691
tentava di levar affatto la giurisdizione episcopale col negarla data da dio. gioberti,
dall'incrocio del lat. monedula 'gazza'col lat. tardo cornacula 'cornacchia'; cfr
sorta di funghi boni a mangiare, col gambo bianco e la cappella a mitra,
= deriv. da monacelli, col suff. astr. e spreg. -erta
voce dotta, deriv. da monaco1, col suff. -èsimo (o -ismo)
5: un di questi che si dilettano col malanno, di por le corna ai
con qualche fregio di penne nere e col ciuffo in testa parte bianco e parte
parte bianco e parte nero vien chiamato col nome di monachetto. 7
pezzo cianciando monachevolmente, montai in calesse col signor edoardo. = comp.
fra tante apparizioni fugaci, lei memorabile col suo cappellone di paglia a monachina,
, sembrando tante monache, le quali col loro lume in mano scorrano pel dormentorio,
, con una tonaca grossolana, col cordone, coi piedini nudi nei
àóyo ^ 'discorso, trattazione', col suff. astr. -ìa.
propulsore di energia, che si identifica col primo principio costitutivo di tutti gli enti
pieno, puntiformi e microscopici. osservati col microscopio sembrano tanti piccoli punti che muovonsi
iii-25-77: quanti mai mi hanno seccato col monadismo, che sarebbe della mia concezione di
. = deriv. da monade1, col suff. -ismo, che indica una
marinetti, 2-111-157: elsa sollazzo col suo nome agile di cavalcata stemma cruscotto
= deriv. da monarca1, col suff. -essa (sul modello di
dalle alpi all'appennino, noi saremo col principe e non mancheremo al giuramento »
, imperanti in nome di spaventose religioni col mezzo d'immanissime pene, erano stati i
imporsi e a dominare la vita culturale col proprio prestigio e con la propria autorità
. sciascia, n-153: per amicizia col segretario ha preso la tessera della dc
: non si avvedono li statutomani che col papato costituzionale sono costretti a volere che il
= deriv. da monarcomaco, col suff. -ismo, che indica atteggiamento
póvotpxo ^ 'monarca'e &eó£ 'dio', col suff. -ismo, che indica credenza religiosa
voce dotta, deriv. da monarda, col suff. chim. -ina, che
/ che monasticamente in adunanza / ritengono col nome e professione / diminutiva la benedizione
vecchio barnabita dalla persona leggermente pingue, col viso tra il serio e il sorridente
e da alcuni iden tificato col tirreniano, di cui presenta gli
', con riferimento alla sua rarità, col suff. miner. -ite.
che buona razza, / si difendea così col moncherino, tanto eh'a molti
aveva soltanto mezza gamba sinistra, arrivando col piede come incollato al moncherino fino al
soglia del suo noleggio di barroccini, col mezzo toscano tra le labbra e la stampella
= deriv. da monco, col suff. -ino proprio del dimin.
. agostini, 6-4-68: la man col brando li tagliò in un tratto / e
monca? la mutilata accenna di sì col capo, spaventevolmente pallida. negri,
sono stati « guerci » e risorgeranno col pugno chiuso e coi crin mozzi: il
. caro, 5-395: sergesto, col suo legno infranto e monco / e
. tarchetti, 6-ii-214: mi additò col dito il moncone della sua gamba.
. = deriv. da monco, col suff. -one (cfr. rohlfs,
delle mandorle andava invece ad alzarsi le vesti col padrone. -potatura, eliminazione
= deriv. da mondo2, col suff. latineggi ante -aceo, che
= deriv. da mondare, col suff. collett. e spreg. -ciglia
fare le azioni mondanamente illustri de'suoi col santuario? arbasino, 12-76: la
. = denom. da mondano1, col suff. dei verbi frequenta voce registr
. da mondare (v.), col suff. professionale -ino; voce
. = deriv. da mondano1, col suff. dei derivati verb. dei
questi cotali uomini mondani alcuna volta perseguitano col malvagio parlare, alcuna volta solamente coll'
forza citta- din mondano, / ei col pensiero in sulle stelle asceso, /
d'anno s'imaginarono che si formasse col rivolgimento di tutti i pianeti insieme,
e li diedero nome di anno mondano, col fine del quale credevano o che il
porta belli e caldi, ed egli poi col suo buono appetito se gli mangiò tutti
rimetter l'acqua, lucidar bronzi ed ottoni col sidol. 4. ripulire dalla
d'un tempo / s'apprestavano degne col digiuno, / i bruchi alunni mondano
, / come si fa collo stecco e col dito. giordani, i-14: in
è simile a colui che vuole mondarsi col voltarsi nel fango. vasari, i-286
grano è di quattro foglie, col sarchiello e con le mani da tutte le
suo granaro; ma egli bruciarà le paglie col fuoco che non si potrà estinguere.
espiatoria; riammettere una persona al contatto col sacro; consacrare un arredo del culto
, vi-399: oh che lana da pettinar col fuoco che è quel branca! e
da monda, ampliato dell'infisso -ar-, col suff. del di min.
mondo1, ampliato dall'infisso -ar-, col suff. del di min.
. da mondare (v.), col suff. -ina, che indica mestiere
da tutti questi mali, e costituita col padre, giammai non patirebbe più li
a separare dalle foglie le olive raccolte col sistema della brucatura; è costituito da
. = deriv. da mondo1, col suff. del dimin. mondèllo,
altra purità, ogne mondezza, / col corso naturai non se compassa.
= deriv. da mondo1, col suff. astr. -ìa.
e anzi si conseguì veramente, non col voltaire ma con lo herder. sbarbaro,
dié loro, peggiorandola a poco a poco col mettervi insino alla metà di mondiglia.
la verità, quanto è più ventilata col vaglio delle dispute, più si risolve in
= deriv. da mondare, col suff. professionale femm. -ina.
. = deriv. da mondo1, col suff. dei di min. mondinèllo
, vi-27: la camerierina passò sfiorandolo col suo tepido odor di capelli giovani e rii
pelo, facendosi tutto mondo e bello col ministero della propria lingua e delle proprie
seminare spargendolo e gittandolo, e ricuprire col sarchiellino o rastrellino. alamanni, 5-2-98
, mondo e scortecciato bene ed impastato col latte, fa poltiglia non ingrata al gusto
chiuso, al cielo ampio e profondo / col suo fusto che in verdi aghi dirama
una contaminazione, quindi ammesso al contatto col sacro (con partic. riferimento alla
che distingue l'ore / ad albergar col tauro si ritorna, / cade vertù da
figure. un solda tino col tascapane. un caporale con la pipa.
. fingendo d'esser sacerdoti e coprendosi col mantello di santo antonio, vanno barando
mi pongono in certo commercio d'opinione col mondo, rimetterò l'evento nel caso e
loro mondo e dal quale non escono col minimo desiderio. vittorini, 9-74: erano
, prima della vestizione, a contatto col mondo? -di mondo, del mondo
o divina minerva,... col tuo lume fa una volta che conosciamo
): lo sposo se n'andò, col cuore in tempesta, ripetendo sempre quelle
: il richiamo di un mondo di là col quale esse, anche nel grigiore di
a mettere in rapporto il mondo fisico col mondo spirituale, il mondo finito col
col mondo spirituale, il mondo finito col vivente: intendo parlare dello spiritismo,
[sulla strada] liberamente, disegnando col gesso in sul selciato il gioco del
luogo del mondo si voleva fidare ad esser col monaco se non in casa sua.
faccia del mondo per non incontrarsi più col marzani. -stare al mondo:
= deriv. dal toponimo mondo vi, col suff. etn. -ita.
le funzioni di rappresentanza giuridica (integrando col proprio con senso qualunque atto
detta madonna lisa- betta si è obbligata col mondualdo, il quale è stato antonio
* mondualdo': oggi usasi per decreto col quale il magistrato concede alle donne il
= deriv. da mondare, col suff. collett. e spreg. -urne
dal toponimo munegu 'monaco ', col suff. etnico -ascu; cfr. fr
. = denom. da monello2, col suff. dei verbi frequent.
gesto di monellesca sufficienza, d'insegnare col pollice al disopra della spalla, poteva
popolo] chiama monello anche un pic- col fanciullo che nelle scherzose parole e ne'fatti
monello di pazzini era qui giorni addietro col suo viso fresco e da labrate. leopardi
bene, il bene che ci hanno fatto col rimettere l'ordine e la legge e
prefinire che o paragonandolo con l'oro o col rame o denominandolo con la moneta immaginaria
., 10-5 (433): col quale messer ansaldo per grandissima quantità di
avessi saputo qual è il prezzo dei mercati col diavolo; come se l'anima fosse
il quale è divenuto tanto suo proprio col tempo, che molti si credono che
un pezzo nella villa, avrebbe finito col raddrizzare le storte idee che vi correvano
'questo tributo dagli antichi chiamato era col nome di monetagium '); cfr
da brescia monetieri e usava nel casentino col conte guido a ffare questa arte falsa e
. f. galiani, 3-174: col torchio si dà una impressione che è
3-230: esultiam dunque a battuta / col danzar la monferrina; / monferrato e
montale, 5-113: nessun vento veniva col tuo indizio / dai colli monferrini.
dotta, deriv. da mongolo], col suff. -ismo, che indica anomalie
voce dotta, deriv. da mongoloidi, col suff. -ismo, che indica anomalie
: sciamavano... le ragazze col mongomeri verde e rosso. pasolini,
quasi tutti fiji de papà, qualcuno col montgomery, qualcuno coi bernardoni.
, var. ant. di monaco1, col suff. collettivo -aria, -erta
/ or coi fanciulli scherzi ed or col servo. betussi, lxi-139: guarniti d'
augel che... / muove col serto e col monil festive / ali di
.. / muove col serto e col monil festive / ali di cigno e penne
credeva che tale malattia fosse provocata, col suff. med. -osi, che indica
deriv. da monili [d \, col suff. bot. -osi, che
= dal toponimo mona, isola portoricana, col suff. miner. -ite.
. gozzano, i-48: gli oggetti col monito, * salve ricordo '.
1753-1832), studente che colla- borava col maestro svolgendo la funzione di ripetitore per
luca, 1-14-4-142: ciò va esplicato col termine delle lettere monitoriali, cioè che
scomunica, oggi ho spedito l'altro col monitorio. sarpi, viii-128: non
cursore della sua curia in mia casa col monitorio, per intimarmelo. g. b
adirato ed infelice, che lanciato era anche col consiglio e con l'autorità degli altri
quei beni. siri, i-512: col duca di parma s'erano usati tutti i
tanto tempo ci hai ogni giorno pasciuto col frutto tuo,... tu vuoi
v.), per assimilazione, col suff. collett. e spreg. -aglia
. = deriv. da mònna1, col suff. dimin. monnino2,
per sincope e probabilm. incrociato col fr. moine. mènno, v
[o] (v.), col suff. chim. -ato, che indica
e ossido] (v.), col suff. chim. -osi.
arsenico] 1 (v.), col suff. chim. -one, proprio dei
lat. aut{is \ * orecchia ', col sufi aggett. -ale. monoaziendale,
da benzoico] (v.), col suff. chim. -one. monobèo
bromuro] (v.), col suff. chim. -ato, che indica
xuto ^ 'cavità, cellula ', col suff. aggettivale -ico.
deriv. da monocarp [ico], col suff. astr. -ìa.
ittiol. famiglia di pesci beriformi, col solo genere monocentride. = voce
da centro (v.), col suff. -ismo, che indica atteggiamenti,
anteriore terminale, che serve di bocca, col margine esterno trasversale rugoso e l'interno
dotta, deriv. da monocito], col suff. med. -osi, che
clin [are] 'inclinare ', col suff. aggettiv. -ale.
. = deriv. da monoclinoi, col suff. -ismo, che indica condizione
voce dotta, deriv. da monocoloz, col suff. -ismo, che indica anomalia
fatto d'ulisse in omero, nell'acciecar col tizzone infuocato il monocolo polifemo. salvini
sangue s'inzuppi, / e convenia col capo qui si giuocoli, / che face-
; guidava suo padre in tuba, col monòcolo; la moglie sorridente al fianco
dotta, deriv. da monocolore], col suff. -ismo, che indica peculiarità
e un monturato in divisa nera, col « pipistrello » buttato addosso con negligenza
da corda (v.), col suff. med. -ite, che indica
: bisognando, [mi offro] farvi col mezzo del monocordo sensatamente vedere e udire
sonandola tutta e poi sonandone la metà col mettere un ponticello in mezzo, si
voce dotta, deriv. da monocotiledone, col suff. astr. -ìa.
voce dotta, deriv. da monocratico, col suff. -ismo, che indica atteggiamenti
= denom. da monocromatico], col suff. dei verbi frequent.
, 33-7: usavano gli antichi dipingere col cinnabro quelle pitture le quali ancora oggi
= deriv. da monocromo, col suff. astr. -ìa.
= deriv. da monodattilo1, col suff. astr. -ìa.
'e séppa 'pelle ', col suff. med. -orna, che indica
è d'un poema dramatico monodia) col titolo di 'giunone in danza'. piovene,
, unico 'ed èvépyeta 'attività', col suff. -ismo, che indica dottrina.
'ed gpfov 'lavoro ', col suff. chim. -olo. monoèstere
= deriv. da mono fogo, col suff. astr. -ìa.
'e cpàai£ 'parola ', col suff. astr. -io. monofàsico1
dotta, deriv. da monofile%icò \, col suff. -ismo, che indica dottrine
pux7) 'tribù, razza ', col suff., astr. -ìa.
voce dotta, deriv. da monofiodonte, col suff. astr. -ìa.
voce dotta, deriv. da monofiodonte, col suff. -ismo, che indica qualità
= deriv. da monofisitaj, col suff. -ismo, che indica dottrine
'e q>ópo£ 'timore ', col suff. astr. -ìa; il signif
'e cptovtj 'suono ', col suff. astr. -ìa; il signif
agile campanile romanico... sale col ritmo crescente della monofora della bifora e
. = deriv. da monoftalmo, col suff. astr. -ìa. monoftalmo
= deriv. da monogenesi), col suff. -ismo, che indica una
. = deriv. da monogino, col suff. astr. -la.
e yk&tza. 'lingua ', col sufi, aggettivale -ico. monoglòtto,
'nasco, sono generato ', col suff. astr. -ìa.
? = deriv. da monografia, col suff. -ismo, che indica un
fronte l'uno all'altro, stanno col capo chino dinanzi a un sacro monogramma
i miei bottoni d'oro da polsini, col monogramma, e un anello con un
a aloni, a striscie, a monogrammi col nome di maria, da un'infinità
= deriv. da monogramma, col suff. del part. pass.
'e ypàppa 'linea ', col suff. -ico. monogrammista, sm
voce dotta, deriv. da monoico, col suff. -istno, che indica una
, unico 'e da idea1, col suff. -ismo, che indica una condizione
. idem, 10-n: cosa dicevano, col linguaggio inarticolato consistente nel segno monolitico dei
'e xóyo£ * discorso ', col suff. astr. -ìa. monologizzare
= denom. da monologo, col suff. dei verbi frequent.
>ali, bloom e stefano, comunicano direttamente col ettore convertendo il loro pensiero solitario
teatro della natura,... ascoltiamo col batti cuore questi monologhi magici
e fiépo ^ 'parte ', col suff. astr. -ìa. monomèrico1
da metallo1 (v.), col suff. -ismo, che indica una struttura
metilol- (deriv. da metile], col suff. -olo, indicante la presenza
. = deriv. da monomorfo, col suff. astr. -la. monomorfìsmo
vergognandosi di nominare bartolomeo da bergamo col suo cognome, disse « bartolomeo di quella
pende da quell'altra », e disselo col suo nome. bracciolini, 1-4-31:
nome. bracciolini, 1-4-31: pensa col far costei la monna onesta / lucciole
da nucleo (v.), col suff. del part. pass.
da nucleo (v.), col suff. del part. pass.
. da mononucle [ató] ', col suff. med. -osi, che
da ovulo (v.), col suff. -are. monopala,
e rofckx; 'malattia ', col suff. astr. -ìa. monopatinato
malattia 'e cpópcxj 'paura ', col suff. astr. -ìa.
di pés pedis 'piede '), col suff. del part. pass.
) 7ró <; 'occhio ', col suff. astr. -ìa, sul modello
7ta7) ff) 'colpo ', col suff. astr. -ìa; voce registr
7cou£ 7co8ó <; 'piede ', col suff. astr. -ìa. monopodiale
. da monopolio (v.), col suff. dei nomi d'agente;
. = denom. da monopolio, col suff. dei verbi fre- quent.
5-223: la si spaccia poi madre-regina / col monopolio dell'esclusione, / come s'
= deriv. da monopolio, col suff. -ismo, che indica dottrine
facile sino allora monopolizzare il capitale e col capitale influire sullo stato. monelli,
voce dotta, deriv. da monopolio, col suff. -oide (gr. -oei$r£
'e 'vista ', col suff. astr. -la.
. = deriv. da monorchide, col suff. astr. -la. monorchidismo
. = deriv. da monorchide, col suff. -ismo, che indica difetti
(btvóc ^ 'naso ', col suff. astr. -ìa. monorìtmico
giorno e colpisce l'immaginazione dei visitatori col suo veicolo che viaggia a sette metri
da scena (v.), col suff. -ismo, che indica caratteri e
arjpa 'segno, segnale ', col suff. -ìa, sul modello di polisemia
da mono sio (v.), col suff. chim. -ide, che
. = deriv. da monosillabi, col suff. -ismo, che indica una
'e crtopa 'corpo ', col suff. astr. -ìa. monosostituìto
< nréppa 'seme ', col suff. astr. -ìa.
ottenuto da un'unica spora isolata (una col tura di funghi).
[a] (v.), col suff. aggettivale -ico. monospòrio
. = deriv. da monostele, col suff. astr. -ìa. monostèlico
profane mostrano che tutte le religioni incominciarono col monoteismo. gioberti, 1-iii-442: eresia
unico 'e 'dio ', col suff. -ismo, che indica un movimento
dotta, deriv. da monotelita], col suff. -ismo, che indica movimento
deriv. da monotema ^ icd], col suff. -ismo, che indica un
'e &epfjióv 'calore ', col suff. astr. -ìa. monoterpène
del verbo ttjxco * fondo ', col suff. aggettivale -ico.
= voce dotta, da monotèttico], col suff. -oide (gr. -osi§¦
. da monotype (v.), col suff. astr. -ìa \ voce
. da monòtipo (v.), col suff. astr. ~ ìa.
deriv. da monotip [ico \ 'col suff. astr. -ìa.
tifto] (v. j, col suff. aggettivale -ico. monotipismo,
= deriv. da monotip{ico£ \, col suff. -ismo, che indica un
poco discosta, facevano un perfetto contrasto col silenzio che incombeva dall'altro lato su
= denom. da monòtono, col suff. dei verbi frequent.
. pirandello, 8-159: rieccola, col piagnisteo monotono di prima. beltramelli,
gli uliveti e gli aranceti risaltavano, col fosco fogliame, sul fondo grigiastro e monotono
deriv. da monotop [icó \, col suff. -ismo, che indica carattere
: questa sacra monotriade, veg- gendo col suo sapere che poteva sotto l'infinità sua
= deriv. da monotrico, col suff. astr. -ìa.
= deriv. da mono tropo, col suff. astr. -ìa. monòtropo
1-3-2-183: il titolo di monsignore, col quale vengono chiamati li prelati, in
forse di tanta famigliarità del re sabaudo col cantore di satana, guardava immobile il
di mio zio, mi mandò a parlare col capo dei gesuiti, proprio col generale
parlare col capo dei gesuiti, proprio col generale, alla casa madre.
. = deriv. da monsignore1, col suff. astr. -ìa, sul modello
sono compiaciuto che il vostro prudente contegno col vivace monsignorino abbia non solo secondate,
. frugoni, v-71: andavano vagando col monta e casca gli angariati poeti,
2. nella lavorazione con la fresa e col tornio, fissaggio del pezzo da lavorare
in sorsi d'ombra lilla / e vagano col cielo. -per simil. rilievo della
tonde del gonfiato e grande oceano, col setoluto e nero dosso, a guisa di
per un mese », e fe'cenno col mento alla montagnola delle robe. tecchi
con marte / ciprigna, e in un col sole comparendo, / fa genti monta-in-aria
il braccio me lo salvò il parapioggia col fusto robusto, il piede la scarpa
= denom. da montano1, col suff. dei verbi frequent. montanèllo1
. = deriv. da montano1, col suff. dimin. -elio.
. praga, 4-40: una donna, col capo circondato alla moda montanina di un
= dal nome di montano, col suff. -ismo, che indica
= dal nome di montano, col suff. personale -ista. montanista2
= deriv. da montano1, col suff. personale -ista. montanìstico1
(dove tale minerale fu scoperto), col suff. chim. -ite. montano1
532: il suon dell'ore viene col vento / dal non veduto borgo montano
di mestre. panzini, iii-473: studenti col berretto goliardico rosso e oro, montanti
portato dal basso verso l'alto, col braccio piegato ad angolo acuto, per
forti sì stretta- mente che, rodendogli col camminare a poco a poco le carni
1-326: i due colloqui che ebbe col giudice furono abbastanza concitati. quanto a
inglese scossa nella propria alterigia puritana-patriottica monti col pretesto di difendersi un'enorme speculazione sul
imitare le cose antiche. -montare col culo sulle forche: comportarsi da delinquente
avea imparato a che modo si monta col culo in sulle forche; cioè che
montano in cattedra per ozio e non col lodevole fine di contribuire al bene della sociale
voce dotta, deriv. da montato, col suff. degli agg. verb.
cino, la catena si è riscontrata col cane d'una pistola che tenevo montata
siete proprio in sul partire e quasi col piede sul montatoio, scrivetemi un motto
abbassò il predellino del montatoio e stette lì col cappello in mano ad aspettare che salissi
, si mise ritta sul montatoio, col viso alto e il velo al vento.
per ischerno, l'aveano imbrattato tutto col carbone, e fattegli le corna. brancati
apostoli] } che l'incurvaron pria col troppo pondo. savonarola, 7-ii-208:
: si erigano due monti, uno col nome di monte conservazione e l'altro
nome di monte conservazione e l'altro col nome di monte paghe. guerrazzi, 1-371
pegni di cose che nulla fruttano e col grave interesse di 6 per cento.
: sia unito il monte delle fanciulle col primo, secondo, terzo e quarto monte
non si ammettono però oblazioni se non col prezzo in contanti, il quale si
8-108: non si ha nulla da spartire col monte dei pegni. bernari, 6-48
magalotti, 9-1-3: in quanto alle speranze col cardinale, sono andate a monte per
monte e per tutta la strada almanaccai col cervello come se avessi avuto sedici anni
destriere del conte d'universa cadde tutto col conte in uno monte, onde le
un monte. tassoni, 1-35: insieme col destrier tutto in un monte / fu
prima spaccavano i monti / s'arruolano col conte di culagna / e, in vece
= dal toponimo monteponi, centro sardo, col suff. miner. -ite.
impossibile come dopo un copioso desinare, col cervello fervido di un generoso montepulciano,
ant. strumento usato per l'uccellagione col paretaio. sacchetti, in:
= deriv. da monte, col suff. degli accr.; cfr.
nome della località francese di montmorillon, col suff. miner. -ite; voce registr
montone: ed è probabilmente identificabile col delfino o con l'orca).