il giorno e la notte seguente / rodomonte col cor d'affanni grave. g.
stato è l'anima, quando ella, col peccar gravemente, voltò le spalle al
firenzuola, 317: costei... col ruffianesimo del gravido ventre ci crede muovere
e gravido. caporali, ii-67: col ventre pien, ma non già sazie
d. bartoli, 27-123: col ventre sformatamente rilevato, e, a
di qualche pensiero. cesarotti, i-131: col capo gravido del suo soggetto si mette
s'avanzavano maestosamente,... col coltellaccio alla cintura, armati di badile
del canto. monti, iii-84: col maturarsi degli anni voi acquisterete più gravità
l'aristocrazia], congiurato insieme col monarca nell'interesse esclusivo, unisce a
leopardi, v-1071: la francia, gravitando col suo immenso peso sopra di noi,
l'unità nazionale si potesse conseguire soltanto col gravitare tutti verso un centro comune,
(quanto di gravitazione, per analogia col fotone che è il quanto di luce)
? fallamonica, 327: seguiva allor col viso basso /... / tornato
viso basso /... / tornato col timor gravoso e lasso. alamanni,
poeta con la varietà degli ornamenti e col traporvi altre parti che ornamento non siano deve
permanente che conferisce all'uomo, insieme col perdono dei peccati, la dignità di
sottratti all'influenze soprannaturali di dio, col quale l'uomo primo era legato di quel
non ci ha segnato nel seno materno col crisma della grazia. -grazia sacramentale
della grazia sono... la sapienza col dono della profezia, delle lingue,
potè in breve tempo fabbricare una chiesa col nome di santa maria delle grazie. carducci
era restio a conformarsi in queste materie col sentimento de'padri, e a dar loro
di clemenza del capo dello stato, col quale si condona, in tutto o in
è a talento / da l'amorosa donna col chiar viso. dante da maiano,
chi mangiar mi dà / grazia, col morder li altri e col mal dire.
/ grazia, col morder li altri e col mal dire. cellini, 1-121 (
corpo i propri guai, il duca col sorriso freddo, isabella con la buona
-con buona grazia di dio: col suo efficace aiuto, con la sua
— con buona grazia di qualcosa: col suo favore. - anche: con suo
, i-155: lodavano molto il trattar col pontefice e operar che quanto prima si
merito, per il suo interessamento, col suo aiuto. foscolo, xv-267:
de'suoi sessant'anni sonati teneva duro col muso alla parete, finché non fosse spento
, che mi aveva dipinto la tavoletta col miracolo, che io diceva di portare
dell'umana creatura / dio fe'li cieli col terrestre mondo. passavanti, 53:
che tu dirai vedendo quanto ho scarabocchiato col lapis in margine del tuo scritto. nieri
= deriv. da grazia, col sufi, frequentativo. graziévole,
diviso in cinque pezzi, la corolla col lembo a quattro lombi disuguali, quattro
borgese, 1-77: s'era fidanzata col vicepretore e impallidiva graziosamente cucendo il corredo
.. un monte della pietà, dove col pegno si dan danari a'poveri graziosamente
un sorriso o con un'occhiatina o col gomito trovarono modo di farsi invitare. svevo
, 1-3io: vidi comparire la carolina col grazioso vestiario delle rocchigiane, busto rosso
39-iii-118: mischiava per tanto il faceto col serio con aggradevole condimento, e il
con aggradevole condimento, e il grazioso col prudente accortamente temperava. milizia, 11-68
giovane, lustra, pettinata e fatta col caldo ferro ad onde, come allora si
modo grazioso di far dir agli uomini col silenzio quello che non vogliono con le
dal lat. gratia * grazia '(col suff. aggettivale -ivo), secondo
.. la « greca » io, col mio carattere, posso guardarla col cannocchiale
, col mio carattere, posso guardarla col cannocchiale. 2. enigm.
ii-2-920: le regate d'acqua dolce, col gre calino in poppa.
rimordeva il cuore d'ingannare i leggenti col vendermi per solenne grecante. vico, 4-i-64
, 5-340: s'attellavano, sprolungandosi col fianco d'orza da ponente a greco,
, lxii-4-118: alle 23 ore poi, col nome di dio arrivammo nel porto di
voce grecospagnuola, abilitandola a potere sperar col tempo l'onore di diventar grecotoscana.
sbertarono i romani, loro padroni, col nome di barbari, e i romani risposero
nello leopardi, i-1247: dante col suo magnanimo ardire, stato pontificio; fautore
baldi, 475: ultimaasciugandosi gli occhi col grembiule. [ediz. 1827 (38
fosse la sua considerazione, asciugandosi gli occhi col grembiale]. verga, 2-262: era
padre, che ha datomi / nel guanto col vostro vecchio. nomi, 1 -77
vi dirò che si abbia a consigliar prima col tempo e poi con li capitani del
che gionta sarai al suo cospetto, / col guanto almen se degni de acceptare.
rodere il guanto. gl'innamorati, col mangiarsi i guanti sotto una finestra, mostrano
gentiluomini. -non toccarselo se non col guanto: essere tormentato da scrupoli ipocriti
che non sei toccano mai se non col guanto,... vengano a te
, e non se 'l tocca se non col guanto. berni, 64: non
: non se 'l tocca mai se non col guanto. moneti, 23: per
il giorno vestiti come ninfati narcisi, col fiore nell'orecchia, con la rosa in
pelle scamosciata, imbottito sul dorso, col quale s'impugna l'arma durante lo
'(si legge waranione nella lex salica col senso di 'emissarius ')
= deriv. da guaranà, col sufi, -ina, che indica animine
corredato da un'armatura di ferro, col quale chi lavora col trapano si protegge
di ferro, col quale chi lavora col trapano si protegge il petto. =
salvini, 23-251: ma con lei [col pesce pinna] comun casa e comun
cantini, 1-28-42: il provveditore col consenso del go vernatore sceglierà
... discorrendo di tanto in tanto col guarda portone che veniva dal
gli ostacoli, senza neanche guardarli, col passo di un elefante nella
, e a la rapina / intento stai col becco di cicogna: / né guardi
tutto; perché egli non potrebbe guardare col viso diritto quel bricco- naccio del mio
v. letto. -guardare il mondo col cannocchiale alla rovescia: tendere a minimizzare
gli uomini continuino a guardare il mondo col cannocchiale alla rovescia. -guardare il
sp., 25 (429): col dottor azzecca-garbugli, che non aveva se
rimandarmi... quanto ti ho mandato col rimanente della intiera mia guardaroba. rovani
levato d'offizio e sostituito in suo luogo col segretario mangot, il vescovo di lusson
stato, e di apporlo, insieme col proprio visto, alle leggi del parlamento e
. casotti, 1-2-34: voltandosi in su col guardastelle, / oggi, dice,
unità e della libertà, un'associazione politica col nome di 'associazione unitaria-costituzionale '.
roma quella gran posizione, e poi, col cambio della guardia, rimase nei pasticci
mesi nei diversi stati della germania, col pretesto di sostituire all'esercito una organizzazione
novecento. comisso, 12-26: finì col rivolgersi a una guardia di città pregandola di
doleva, e quasi strisciava per terra col gomito. comisso, 15-79: drizzò il
il mio cor pia- ceami, e col mio core / in un perenne ragionar sepolto
... questa famiglia... col mantello del guardianato, o vogliam chiamarlo
a voler riparare al mal fatto, col mostrarsi obbediente e sommesso al guardiano che
= affine a guardare e a guardia col sufi, germanico -ingo (da -ine
saranno dolenti ch'esse non somiglino ai discorsi col guardinfante dei prosatori del cinquecento. cattaneo
fratta e fratta / vaga fera talor, col guardo e 'l muso / esplorando il
correggiaio, 14: ogni mio giel scaldavi col tuo lume / e avevi per costume
/ che in un tronco d'allor scrive col dardo. foscolo, 1-435: io
influsso di garir * guarire '(col senso di 'proteggere '); cfr
intenzione, ma spinti da alcuni pregiudizi succhiati col latte, la guarigione de'quali non
ha ella [l'anima] risposto col guariménto alla cura, se si ha stracciate
come sarebbe guarire scrofole solo a toccarle col dito grosso del piede. b. croce
falsificarne e mutilarne le cagioni, ma col guardarli in faccia e misurarne tutta l'estensione
è una brutta malattia che guarisce soltanto col siero, dato senza economia. 8
guarir e garir (sec. xi-xvii) col senso di 'proteggere ', mod
si vede comparire ancora. / sia col nome di dio, dappoi ch'io sono
volgar. [tommaseo]: acciocché col modo del guarire, la virtù del guaritore
, stando sopra la tela del trappo col capo velato. d'annunzio, v-3-136
, braccia imo. i guarnelli stretti, col pelo o senza, sette ottavi.
un bambino. gozzano, 137: col suo giardino incolto, le sale vaste
che stanno con l'inghilterra, cioè col borbone guernito dello statuto. baldini,
. artusi, 254: sformato di riso col sugo guarnito di rigaglie. viani
villeggiatura... è un enorme cannocchiale col coperchio di latta e guarnitura di pelle
coracino. termine diffuso dalla letteratura popolare col celebre poemetto del sec. xviii (
-ma potete rifarvi di questa perdita col restare a pranzo da noi. -
guascone, dell'uomo faceva spiacevol contrasto col lume della fronte ispirata e degli occhi
, vasetto di vetro corpacciuto, e col collo lungo e stretto, che serve per
io guastai la moltitudine dei vostri orti col vento putrido. valerio massimo volgar.,
gloriosi: né però saranno in peggior condizione col vincitore, che se, per tema
malie...; guastare bambini col forare toro sotto le dita e presso
di morire, però che guastò gli semi col ripiegato grifo e tolse via la speranza
. zilioli, i-35: stuzzicati spesso col naso o con le mani, [
il poeta temesse di guastare tanta bellezza col suo fiato. carducci, iii-22-301: troppo
, 17-65: i forestieri, bene spesso col volerla troppo ripulire [la lingua toscana
noi vediamo sempre gli scrittori in accordo col pubblico, e la letteratura tralignare e guastarsi
molti scellerati di fare un disonesto guadagno col guastargli. -disfare, scomporre.
che li porto per trattenermi qualche volta col principe a primiera, e te ne darei
vaghe invitato e guasto) si sdegna col ciarlatore. -trattare con eccessiva indulgenza e
piedi ove hanno a essere le spalle e col colore delle ciglia dipingesse le mani.
la cautela, quasi il timore di guastare col pensiero qualcosa che sta accadendo, e
a non guastarti l'effetto del tettuccio col mare: anzi, se t'ha fatto
pirandello, 5-210: quando s'era guastata col genero,... le
, con uno scartoccio di pepe, col quale gli condì la minestra, se lo
/ spesso chiamato vien signor dottore, / col non sapere un uom guasta il mesterò
. = deriv. da guasto col sufi, collettivo -ime. guasto1
come mi trovavo in casa, e col telefono guasto, non aveva da chi
quello che è guasto e carioso non potesse col tempo guastare quell'altro dente che gli
primo e maggior frutto loro sia il trarsi col mezzo di quelle i lor guasti e
salvatichezza fu l'essere io mezzo guasto col nostro ambasciator di sardegna. serra, iii-531
, i-58: delle inondazioni rovesciavano continuamente col guasto delle sostanze di mezzo milione di
meno, ma eziando consuma di più non col godere egli dei frutti del lavoro,
dei luoghi colà intorno,... col dare il guasto special- mente alle biade
. per il guasto che vi fa col suo urto. pancrazi, 2-79: un
, 1-131: una notte, / col cuore fasciato / di crudeltà e d'ira
al vero', figurato, per fare col viso segno d'approvazione ad una verità
un facchino, con un guattero, col più vile uom del mondo. lalli,
, / trugola, / mugola, / col viso entro la scodella di pane.
di messer guazzallétto. = nome proprio col quale era proverbialmente indicata la figura del
panni che nel volare suo si guazzavano col vento, le facevano mostrare la luna
che non sei toccano mai se non col guanto, e i veneri di marzo e
: i suoi rami [del ginepro] col frutto e con le foglie, cotti
si fan le vele, / di cui col negro in bianco ho da fidele /
la greca per un dì aveva banchettato col tincone, ella già più di sessanta volte
659: miss clelia è proprio in guazzetto col bar- bigino... io che
giacomelli, 1-8: fecero guazzo in terra col vino. monti, x-4-484: si
/ con l'ombrella al passante / col piede ai guazzi attento, / e me
= deriv. da guazzo1, col sufi, collett. e spreg. -urne
146: esso gias succede rettore col gubernaculo de la nave. baruffaldi,
che van facendo il bravo per modena col pennacchio ritto alla guelfa. garzoni,
, xviii-416: la guerra s'innaffia col sangue ma bisogna prima piantarla con la
te sue mosse, ed ove si combatte col maggior nervo delle forze. -base
. veniva via come a viva guerra col rimanente delle forze di germania. montecuccoli,
non era per militare perizia da paragonarsi col suo avversario carlo emanuele. carducci,
ritto, / e vide l'altro col cavallo in terra, / stimando avere assai
fan vie più cruda e dispietata guerra / col collo e il petto insanguinato e molle
* 55: sparge [il tauro] col piè l'arena, e 'l suo
i mezzi di comunicazione di massa, col fine di indebolire la resistenza morale e
.. inimicizia capitale e guerra a morte col freddo. -bandire la guerra: v
francia ben daddovero pentirsi d'essere entrato col re nostro sempre più in discordia ed
congiungersi carnalmente. marino, 7-204: col re de'guerrieri entrata in guerra /
odio verso di loro, facendo guerra col vizio, e pacificasi nelle virtù. bel
in etterno munge / le lagrime che col bollor diserra / a rinier da cometo
il cielo / empia guerra protesta / col fiero suon delle tonanti trombe. forteguerri,
guerra indice, / prendete l'alme e col sembiante umano. segneri, i-334:
, i-106: incrudelirono contro agli edifìci col fuoco. il quale modo di guerreggiare,
che non ha nulla a che fare col piccolo esercito di parata dove guerreggia il
, guerreggiando i muti / simulacri, e col ferro mutilando / de'prischi eroi le
qualcuno: con la sua classe, col suo governo, col suo vicino.
la sua classe, col suo governo, col suo vicino. stuparich, 9-181:
del verbo guerri (aré), col suffisso astratto -anza (assai diffuso nell'antica
della guerra. marino, 7-204: col re de'guerrieri entrata in guerra /
cento donzelle in abito guerriero, / col fianco e 'l petto di corazza armato /
: un trombetto / segno ne dà col suo guerriero suono. bar etti, 1-267
i-468: tuttor, bella -amor rosella / col viso gioioso, / occhi feri,
vedret'altri abbigliati alla guerriera, / col giubbone di ferro e col cimiero.
, / col giubbone di ferro e col cimiero. = cfr. guerriero1.
. = deriv. da guerra, col suffismo -ismo, sul modello di militarismo
schernire (facendo il verso del gufo col soffiare nella mano stretta a pugno)
= deriv. da guglielmo ii, col sufi, toponomastico -ano (cfr.
, ii-227: gli animi reali, col dare primi se medesimi in segno e guida
e sale di legno, andai, col capo, perduta la guida del veicolo,
guida di fuoco ', qualunque strumento col quale si accendono di lunghi le armi
acqua. -tipogr. regolo di legno col quale il compositore trattiene il manoscritto sul
o con le dita, o col solo rostro dell'oca fatta la conveniente
rispettivamente da destra o da sinistra, col compagno che si trova primo nella riga
i. neri, 8-13: va droccio col suo diavol guidaiolo / dentro una nera
). giordani, i-3-77: col dare le sorelle di apolline in compagnia
forestieri imparare a conoscer demostene, additandolo col dito più lungo: eccovi, disse
e marzocco il seguon sempre / guidandosi col fil delle sue tempre. -per
boine, ii-130: cantava curva forzando col piede, le mani intente stese a
di rose e di mortella, e col suo bellissimo cingimento, chiamato dagli antichi
terminai i miei divertimenti di queirinvemo, col cavalcare quattro o cinqu'ore ogni mattina
poco. io sono stanca / di guidarli col canto. / riposiamoci alquanto. g
. v.]: 'guidarèllo', capro col campano al collo, messo a guida
un'allegoria ben sostenuta e guidata, col fine di significar l'inquieto stato d'
sacchetti, 27-9: detto e accordatosi col guidatore della carretta del pregio, vi
un carro tirato da due buoi, col guidatore de'medesimi in atto di far
in atto di far forza nel muovergli col pungolo. parini, giorno, iv-181
pagato coll'abbondevole frutto della pazienza e col merito del grande guiderdo- namento. leggenda
nemici mostrò, il quale aveva guerra col prenze di salerno, e guidardonato magnificamente
i-297: il merto / mai pareggiar col guiderdon non posso. foscolo, xiv-39
raro. tenuto al guinzaglio, legato col guinzaglio. -cani guinzagliati: in araldica
1-254: tu dovevi andare alla guillottina col secondo grado di pubblico esempio. carducci
una scaletta con una gatta legata e col guinzaglio a mano. ariosto, sai.
non mi terrai / legato sempre stretto col guinzaglio, / prima che te, vedrai
croce, iii-27-36: il liberalismo non coincide col cosidetto liberismo economico, col quale ha
non coincide col cosidetto liberismo economico, col quale ha avuto bensì concomitanze, e
la loro disonestà in altra guisa che col tollerarla se non pure col propagginarla ne
guisa che col tollerarla se non pure col propagginarla ne i figli. michelstaedter, 817
si era conciato in tal guisa, col nero-fumo, da assumere un aspetto demoniaco
78: vi è poi talun, che col pennel trascorse / a dipinger faldoni e
, in: l'uomo... col suo cavallo domato da lui e dominato
= deriv. da guscio, col suff. collettivo e spreg. -aglia.
. -uovo al guscio: cotto col guscio nell'acqua, per alcuni
uscissi del guscio, / e's'arrecava col bastone all'uscio. nardi, 6-22
d'italia. tecchi, 7-19: finiva col chiudersi sempre di più nel suo guscio
appoggiati alla spalliera da piedi, i sacconi col guscio sudicio. 7.
? d'annunzio, iv-2-1352: cammina col suo passo di marinaio, provato su
comparire alcuno, lo mandassimo a levare col guscio. targioni tozzetti, 1-302:
bilico... una pesantissima trave col capo di montone. -nicchia o
amicizia nostra / cominciò si può dir col guscio in capo. b. davanzali,
davanzali, i-161: con due nipotini col guscio in capo, domandò condursi quivi i
passione di trent'anni, come un amorino col guscio in capo. -essere due
', né sembra possibile la connessione col fr. gousse (solo dal 1520,
(solo dal 1520, ma docum. col dimin. gousset nel 1278),
/... pio gustasti l'aceto col fèle, / tanto che la tua
uccelli... corsero per gustare col becco le uve effigiate da zeusi.
io lo stillo, / il gustarlo col serpillo, / ma di gioia io vengo
dei drammi non si gusta se non col leggere da solo a solo il dramma,
uomo la mattina di levata, col su'mezzo bicchier di rumme, che stava
, grifon, che non discindi / col becco d'esto legno dolce al gusto
, per confortarci ed animarci a conservar col cibo la vita corporale...,
notte: il sonno lunge / fugge col gusto, e mai non si raccoglie.
ordinò il medico, quando infermo era col gusto svogliato, che pigliasse un tordo.
, per disdegnoso gusto, / credendo col morir fuggir disdegno, / ingiusto fece
bello. pallavicino, 1-546: nulla assaporando col gusto della mente il dolce di quella
del suo canto, fece sperare che col tempo si potesse far senza de'musici
9-6: ritornano in mente le pettinature col rocchio, le maniche fatte a prosciutto,
cui una cosa è fatta, aspetto col quale si presenta. baldinucci, 72
. fogazzaro, 1-712: viali disegnati col gusto del secolo 180. de marchi,
essere stati condotti con finissimo gusto e col solito suo particolar studio ed accuratezza de'
, 120: le segnò tutt'intomo, col cannocchiale, quasi una linea, scendendo
figurare a se stessa accidenti gustosi, col concertare interrogazioni e risposte, che in
invece di chiamare le zie per intero, col loro nome, con graziosa voce di
del civoli e gustoso non poco insieme col maestro dell'opere stupende d'antonio da
diluviare? tanaglia, 1-834: segnisi col passino quando è asciutta / la terra bene
e la pronunzia toscana, massimamente paragonandola col piagnisteo nasale e gutturale del dialetto danese
sfarfalloni coll'affettare l'erre gutturale e col tenere la lingua attaccata al palato.
. la lettera 'r 'si pronuncia col suono rauco del gargarizzare.
= voce dotta, da gutturale, col sufi, -oide, dal gr.
. to handicap (sec. xvii) col senso originario di 'giocare d'azzardo
; scommessa affidata al caso'; ma col sec. xviii (nel 1754) handicap
! = voce di origine araba ha$ì$ col senso originario di 'erba ',
un'ottava al di sotto dell'oboe normale col quale ha in comune l'estensione.
. / o santa dea, che col fraterno raggio / levi l'oscure tenebre
con venoplio (v.), col prosodico (v.), e con
piedi [i camelli]... col color che si fa con la polvere
ferro e di manganese, e combinate col carbonio, l'idrogeno, il fosforo
scrive * la belcore venne in iscrezio col sere '(bocc. g. 8
da sola indica 'sto per segnalare col telegrafo a braccia '. 9
, 5-231: eroico romano costume, col qual i zii educavan i lor nipoti.
la matina sequente fe'la scelerata matre col disliale cavaliere) insiemi in uno me-
] jacobea (v. giacobea) col suff. chim. -ina che indica
voce dotta, deriv. da ialuronico, col sufi, -osi che indica gli
iii-13-125: la carta nona finisce col v. 17 del iambico 4 abi vorax
un iarbù che se ne stava col muso alla bocca della sua tana.
compassione non è l'atteggiamento simpatetico, col quale talora va confusa. thovez,
il russo più cortesi venti / cerca col piede, e al nostro sol si scalda
voce dotta, comp. di ibernante] col sufi, -orna che indica i tumori
s'empie il gozzo d'acqua, e col becco si fa uno argomento. baldelli
concretamente mondiale, modificando (sia pure col risultato di combinazioni ibride) il pensiero
anticamente ad argo, probabilmente connesse col culto di divinità androgine, durante le quali
col vasto afflato dilatava i petti. / nel
locuz. del toscano dialettale, comp. col suff. -iccio di valore spregiativo;
più diffusa è la pericerya purchasi, col capo ovale, di colore rosso vivo
l'accento sono la parola musicale identificata col canto. b. croce, ii-1-74:
patrizi, ii-81: il poeta dovea confarsi col pittore e con qual si vogli altro
impuri, che si sarebbon dovuti evacuare col sangue..., cagionano in
idatidèmesi, sf. medie. espulsione col vomito di idatidi di echinococco.
la cosa stessa conosciuta, in relazione col nostro conoscimento; subbiettivamente e nel senso
. ma se significa la proprietà congiunta col soggetto o una cosa singolare chiamasi concreta
esercizio d'armonia. tecchi, 5-205: col senso di responsabilità che la sua nuova
il diritto romano e il cristianesimo. col primo si stabilisce come costume nel campo
stabilisce come costume nel campo storico, col secondo come idea nel campo spirituale.
metafìsica: la comparazione del fenomeno morte col fenomeno vita. -programma (di un'
vostra, e simili, idea ', col verbo 'fare 'e simili,
tutte le linee ad un tratto ', col proposito di compierle nel più breve termine
vale quanto dire che l'io puro col suo atto libero rende se stesso «
insolubili e mamme dall'unione dell'anima col corpo, coraggiosamente ne negano 1'esistenza
sodo o fluido ch'e'si sia, col toccare la nostra cute generi in noi
, fiero dei suoi peccati, s'identifica col facile marinaio, giuratore e spergiuro.
s'identifica in tutto e per tutto col defunto. romagnosi, 4-1025: in forza
ogni giustizia... ha da identificarsi col principe, a segno che non mai
rosmini, xxvii-19: nel giudizio, col quale noi affermiamo dio esistere..
croce, ii-2-72: l'identificazione della religione col mito... è essenziale a
: la percezione del me attuale associata col fantasma del me passato sentita dalla coscienza
, / vi fo una chiosa sopra col verzino; / id est nimico al sangue
, / in parte udi'da chi trovossi col tutto; / dal re, vi
, su una radura, i territoriali col torso nudo facevano abluzioni alla fontana e
. masuccio, 246: un dì col suo male limato idiome [il moro]
rifiuta le espressioni e le idee idiosincratiche col suo temperamento. idiosòma, sm
. stigliani, ii-345: egli insieme col non gradir gli scritti perfetti gradisce gli
di sviluppo psichico. da non confondersi col 'cretinismo '. l'idiozia si
perché un toro / fe'd'or, col quale a idolar si mosse.
istessa / dove l'eterno figlio / lavò col sangue suo le colpe umane, /
borghini, 1-139: senza l'idolo, col solo abbruciare de'profumi s'idolatra.
rivedo, discesi freschi freschi dalla montagna col loro idolétto, sono taddeo e veneranda
. foscolo, xvii-22: egli potrebbe col grado di tenente ottenere l'impiego d'istruttore
meno idonee malmenassero quei pregevoli frammenti etruschi col racconciarli goffamente. moretti, i-465:
del cielo australe, che si alza col suo capo nel cielo boreale fino alla
. = deriv. da idrangèa, col sufi. chim. -ina. idrante
. 08
, iv-308: tutt'i metalli s'impastano col zolfo, che serve di farina,
: più sicuro si è lo zolfo col cinnabrio, alonitro o l'idrargirio. campailla
= deriv. da idrargirio, col suff. mineralogico -ite. idrargiròlo
= deriv. da idrargirio, col suff. chim. -olo, che indica
= deriv. da idrargirio, col suff. medico -osi, che indica
. = deriv. da idrargirio, col suff. chim. -oso. idrari
= deriv. da idrartro, col suff. medico -osi, che indica
= deriv. da idrato, col suff. -osi, che indica enzima.
iv-546: nel linguaggio chimico distinguonsi propriamente col nome di 4 idrati 'soltanto le
gr. osoìp 4 acqua ', col suff. chim. -ato; cfr
deriv. da idraz [ina], col sufi. chim. -ide, che indica
idrogeno] e az [oto], col sufi. chim. -ina;
deriv. da idraz [ina], col suff. chim. -one proprio dei
dal gr. ù8cop 'acqua ', col suff. chim. -ile che indica
, 7-1151: con gli incanti / e col tatto ogni serpe addormentava: / de
coll'idrogeno, acido altre volte distinto col nome di ossiprussico (acido prussico).
, cisti (v.), col sufi, medico -orna, che indica la
, ii-12-32: questi lavori forzati finiranno col rendermi idrofobo. marinetti, 2-i-24: scoppiarono
= deriv. da idrogeno, col sufi, -asi, che indica enzima.
da loro, dà luogo, insiem col carbonio, alla formazione di molti principi
= deriv. da idrogeno, col sufi. chim. -uro, che indica
= voce dotta, da idra, col sufi, -oide, dal gr. -oeisv
= deriv. da idrolisi], col sufi. chim. -osi, che indica
questo si chiama idromelle, e col tempo piglia sapore di vino. mattioli
, dal gr. 08cop 'acqua 'col sufi. chim. -onio,
fatto l'idropico disordi nando col latte e 'l podagroso col vino. de
nando col latte e 'l podagroso col vino. de nicola, 162:
quattro bambini nudi, anch'essi col ventre così gonfio che parevano idropici
g. rucellai, 460: direi come col gonfiato ventre / l'idropica cucurbita s'
e silice (v.), col sufi, mineralogico -ite. idrosilurante,
da idross [ile] e ammina, col sufi. chim. -ico.
idro [geno] e ossigeno], col sufi. chim. -ile che indica
[ile] e amm [ina] col sull. chim. -ico.
e da talc [o], col suff. mineralogico -ite. idrotassi,
da zinc [o], col suff. mineralogico -ite. idrozòi
. da idro [genó], col suff. chim. -uro, che indica
con la testa, la iecoraria erba col fegato, la testicolaria con coglioni,
digiunare. fra cherubino, 3-104: col corpo debbe la persona fare alcun bene
iii-190: ricevemmo iarsera vostra letera, col conto che scrivete mandarci. boiardo,
la iessa curàa de sancta maria de col meimo loo de rivauta cost tal matrimoni
iettata ': e vale mi arreca danno col suo affa 4
voce dotta, comp. da ifomiceti, col sufi, medico -orna, che indica
mica tanto igienico mettersi in ruzza col demonio. -utile, proficuo.
ignaro: disutile. bellincioni, ii-52: col vulgo vile, ingrato, sciocco e
fusse stato, si seppe lo ignatóne, col parlare a pena inteso far ch'io
ora si ritrovava solo con se stesso e col suo demone, nella stanza quieta,
lancia, i-749: con ignee piante col corso avanzò il cavallo.
hanno senza dubbio maggiore occasione di andare col crescer de gli anni crescendo. o.
. f. frugoni, 5-328: col « viva spagna » s'avvaloravan concordi e
vendevano a prezzo sfolgorato... col moschetto ignivomo e colla picca inflessibile la
, proporzionata alla qualità del paese, col beneficio della quale, la persona, ancorché
l'anima al tutto incorporea si congiunga col corpo grosso composta da quatro elementi per mezo
ogni notte... ella piangeva col cuore sfranto per rosa, la sorella
a'suoi soldati, la qual possino cancellare col mostrar valore. gualdo priorato, 3-ii-1
= deriv. da ignorante, col sufi, collettivo e spreg. -urne.
delle lettere. guazzo, 1-93: col voler noi persuadere altrui di saper ciò
ignoranza accusi, / e tenti aprir col tuo felice raggio / la gotica caligine che
dal pref. in- (in questo caso col valore d'inclinazione o disposizione) e
egli non dovea dipingere il redentor nostro col mento poco meno che ignudo. marino,
sentiva dal fondo del vicolo quand'arrivava col suo passo ignudo di mercurio inda- farito
l'ignudo imitavano e colla foggia e col colore. salvini, 2-37: hai un'
corse. serafino aquilano, 311: col ferro ignudo alla risposta attendo. ariosto
i-113: ben più che avere aperto / col brando ignudo alla germania il petto,
volgar., 4-11: altro modo, col quale la ignuda gemma nel luogo dell'
. v.]: 'igrofobia', nome col quale alcuni credono indicare, meglio che
ovvia maniera di fare delle sperienze igrometriche col mezzo dell'elettricità. c.
a modificare alcune sue qualità in relazione col grado di umidità. 0. targioni
e argento, l'apparecchio igroscopico, col frate che si leva il cappuccio,
= deriv. da aqua, aigua, col suff. -ana, che caratterizza in
poeta, il cieco d'adria, col taglio di porto viro arrestò lo spostarsi del
da; del: v. di; col (co 'l): v. con
/ il zaino, e via sen va col cavaliero. [sostituito da] manzoni
popolo di beati, aggruppati e distinti col più bell'ordine, ed una gran
agire,... ilarando il trionfo col plauso, col canto, con tener
.. ilarando il trionfo col plauso, col canto, con tener fiaccole ed ardere
, occupate e ilari, le mostravano col loro esempio come anche là dentro si
un giesù portante la croce, pensando, col risguardar quello, potrete con maggiore ilarità
comp. da ile [o], col sufi. med. -ite, che indica
. questo 4 ileos 'è continuo col predetto monocolo; il sito suo, la
a sé il nidio con l'unghie e col puro becco nelli rami dell'ilice e
aderire al substrato a guisa di ventosa e col mascellare superiore fornito di denti, in
illanguidita nella mano. imbriani, 1-247: col tempo, con l'espiazione, i
formoso... illaidisce ed infracida col mancar dello spirito, da cui nasce la
azioni concatenate e conseguenti, ei nondimen col suo ingegno vi ci trovò un ligamento illativo
arme non passassero agl'illegittimi, se non col segno d'una linea trasversale, ma
altro appetito / che di salir nel ciel col petto illeso. r. borghini
italia accesa, / si starà sola col suo stato in pace, / e dal
, 3-iii-204: avendo mammata la virtù col latte, ne conservò sempre illeso il
onoratissimi segretari, nei quali tutti desidero col tempo l'illibatezza, la creanza e
d'una coscienza illibata, s'inoltrerà col vangelo alle mani tra le moltitudini incerte
denom. da libidine (v.) col pref. in- (assimilato in il-
lat. libltus 'capriccio ') col pref. in- (assimilato in il-)
denom. da limpido (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da limpido (v.) col pref. in- (assimilato in
= deriv. da illipe, col sufi. chim. -ene, che indica
denom. da liquido (v.) col pref. in- (assimilato in il-
denom. da liquido (v.) col pref. in- (assimilato in il-
denom. da livido (v.) col pref. in- (assimilato in il-)
della terra / si muove, e illude col soave viso. g. raimondi,
ebreo, 182: la qualità si muove col suo sug- getto: ma non la
. marini, i-287: quivi, col torcio ch'ella gli porse illuminando que'
: essendo buona femina e sperando che col tempo il marito devesse mutar vezzo,
, corregge con gli avvisi, illumina col cibo. leopardi, iii-152: la ragione
è un atto volontario dello spirito, col quale egli illumina a se stesso l'oggetto
7. frugoni, i-3-247: tu sola col bel volto / eri l'amabil dea
281: voi v'andate sempre più illuminando col leggere continuamente i libri di quella scelta
non se in quanto vi si puote agiugnere col senso dello illuminato amore. bianco da
solo, poi farà venire sua madre col bambino. altri affetti, altri interessi;
incorona di raggi, che né anco col telescopio si può spogliare di così splendida
dio lo libro spirituale della scienzia scritto col dito suo, cioè coll'operazione della
fatto fin'allora rimirare i suoi errori, col rimorso della sua conscienza l'aveva destato
, xxi-608: dovendo andare al mattutino col venerabile padre, ebbe una grande sete nascosamente
e. cecchi, 3-37: tornando col suo stile maturo a forme della maniera
, 7-196: l'insegnamento scolastico, col suo illuminismo arido, è una delle principali
te, e non cantarteli a voce alta col ritornello che sono illusioni, e poi
vani timori e pregiudizi che abbiamo succhiato col latte delle nostre madri. romagnosi
fede nella verità e realtà del conoscere col ricondurre l'esterno all'intemo, la
muse, dal monte piero illustranti / col cantar, qua ve ne venite, e
che sì illustri un bel volto / col nero tuo, fra 'l suo candore accolto
nè clori, / sì le piagge illustrar col volto adorno, i...
e non oltraggio / illustrar l'ombre altrui col proprio raggio. tortora, i-267:
rarmi del lor concetto e d'illustrarmi col lor riflesso. f. d.
convien che si nobilitino e s'illustrino col nome di virgilio, altrimenti gli scritti
degli ecclesiastici pugliesi s'illustra nei secoli col nome, oltre che di valenti predicatori e
, l'altro di colorire; onde prima col disegno adombra l'opera e co'colori
nella tomba il primo raggio, / col vagheggiar la santa creatura / prestavale il
con l'illustrazione dell'orizzonte, o col canto degli uccelli, o con la caduta
cronaca fondata a milano nel 1873 (col titolo, fino al 1875, di
fidia illustri e chiare / additando pietà col lor terrore. de amicis, ii-347
denom. da luto (v.) col pref. in-con valore illativo; cfr
2. zool. genere di coliferi marini col corpo terminante in due prolungamenti filiformi.
denom. da babbuccia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da babbuino (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. da bacco, dio del vino, col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bacchetta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bacchettone (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da baco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
il cieco /... / va col mantel,... / tastando,
s'aiutò anche con quella a imbacuccarla col tappeto, che quasi la soffocava.
denom. da bacucco2 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bacucco1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bagaglio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bagascia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da baggiano (v.) col pref. in- (assimilato in im-
antica di balìa (v.) col pref. in- (assimilato in im-)
deriv. da baglio1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da balcone (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da baldacchino (v.) col pref. in- (assimilato in im-
[manuzzi]: ed ella col suo sposo s'imbaldanza. =
denom. da baldanza (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da baldo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da balena (v.) col pref. in- (assimilato in im-
giorno, le rifiniamo come un imballaggio, col fragile e tutto. =
, 4-63: sibilla imballò seco la figlia col più grande disgusto di questa. gramsci
, 7 * 484: 'carmilina * col motore imballato cercava di farsi strada fra
denom. da balogio (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da balordo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
profumo d'erbe falciate imbalsamava l'aria col fresco sole della mattinata. 4
... ad imbalsamar tutti quanti col suo dolcissimo canto. faldella, 8-51:
denom. da balsamo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
rovani, i-59: fece impazzir qualche donna col veleno imbalsamato della sua voce. dossi
denom. da balsamo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bambagia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bambino (v.) col pref. in- (assimilato foss'ella manca
denom. da bambolo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da banco1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da banco1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da banco3 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bandiera (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bandinella (v.) col pref. in- (assimilato in
, lxvi-1-274: uno siniscalco al tinello col credenziere, imbanditore, panattiero, canevaro e
. da bandolina 1 fissatore per capelli 'col pref. in- (assimilato in im-
denom. da baracca (v.) col pref. in- (assimilato in
. = denom. da baracca col pref. in (assimilato in im-)
deriv. da barattolo (v.) col pref. in- (assimilato in
studio che fanno delle leggi, guadagnar col proposito, ch'è quel che sanno
denom. da barbaglio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da barba (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da barbaresco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da barbaro (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. da barbero 'cavallo da corsa 'col pref. in (assimilato in im-
denom. da barbogio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
spagna... inclinasse ad imbarcarsi col duca. passeroni, iii-80: io
di voi maravigliato, / che vi siate col facile nasone / così mal a proposito
il giovane, i-339: mi scarco / col pettine la testa, e viso e
denom. da barca (v.) col pref. in- (assimilato in im-
4. prov. chi è imbarcato col diavolo, ha a passare in sua
proverbi toscani, 83: chi è imbarcato col diavolo, ha a passare in sua
, v-2-25: giocano... col mazzo delle carte imbarcate e bisunte.
denom. da bardella (v.) col pref. in- (assimilato di
denom. da barda (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da barile (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da barracano (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da barra (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da barriera (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da base (v.) col pref. in-con valore il
magalotti, 26-187: fu a roma col duca di créqui in qualità di segretario dell'
denom. da basetta (v.) col pref. in- (assimilato in
terrore uccidendo con lo sguardo e col fiato infocato 'col pref.
sguardo e col fiato infocato 'col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da bastagio (v.) col pref. in- (assimilato in
, e non si mescolasse e imbastardisse col sangue d'uomini forestieri, vili e schiavi
che si sforza di mettersi in competenza col dramma parlato, imbastardisce la musica.
denom. da bastardo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
prima giudiziosamente trascerre, ed imbastarditi rinnovarli col proccurarli da altri campagnuoli. d'annunzio
denom. da basto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
in scene come quelle dell'ingenuo imbastigliato col vecchio giansenista, [voltaire] trova
umiliante di certe necrologie imbastite alla brava col dizionario biografico e lo stile dei direttori
si vògliono, ora, vedere i libri col punto dell'imbastito. = forma
assarino, 2-ii-369: si contentò di ritirarsi col solo guadagno di quattro cannoni, in
deriv. da battere (v.) col pref. in- (assimilato in im-
accettarlo ero contento, / ch'io col german non fussi inbaulato? petruccelli della
denom. da baule (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bautta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bavaglio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
,... schizzinose e irreprensibili, col naso imbavagliato nella veletta.
denom. da bava (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da becco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
il mio cammino ha sempre la febbre col caldo, e per rimbeccata snocciolo le
10. prov. chi sta col becco aperto ha l'imbeccata di vento
. pulci, ii-125: chi sta col becco aperto / di vento è imbeccata
. proverbi toscani, 231: chi sta col becco aperto, ha l'imbeccata di
denom. da beccatello (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da becero (v.) col pref. in- (assimilato in
ch'è sì robusto gli è bilanciato col ventre, ch'è fievole e imbecille.
mercanti. goldoni, xiii-580: né col precetto e col rigor soltanto / far
goldoni, xiii-580: né col precetto e col rigor soltanto / far violenza all'imbecille
regalando torrenti di noia a chi vi arriva col solo intendimento di farne una corona a
e non sindacabile e in aperto conflitto col raziocinio? nievo, 321: non
mancano ad alcun italiano che non imbecillisca col capo nelle nuvole. calvino, 2-241
: ma non sfogò tutta la rabbia col sergente: ne serbò un po'per
: ella cerca di coprir la vecchiaia col star tutta la mattina imbellettandosi d'intorno
riuscì quivi... d'imbellettare col titolo di clemenza una diforme trascuraggine.
denom. da belletto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da belletta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. lanzi, iii-307: le carni manierate col verde, e in certi luoghi imbellettate
denom. da bello (v.) col pref. in- (assimilato in truccatura
denom. da bellezza (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da belva (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bene1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da benda (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da benzina, n. 2 col pref. in- (assimilato in im-
mira all'uccel volante, e quello col muover l'archibuso vanno seguitando, mantenendogli
. 2. figur. cogliere col pensiero, azzeccare, indovinare; raggiungere
rimossola sparava, e sparato, a pena col suo occhialetto sul naso speculava se avesse
diventare profeta, almeno in parole; perché col fatto non imbercia nel segno. bersezio
ciatore / a pigliar le farfalle col balestro, / s'ei non dà
è solo tenuto buon sagittario, il quale col pisce nel segno. siri
il quale va di dì e di notte col suo medicarne? egli saetta talvolta la
gerg. coprirsi per la prima volta col berretto universitario. = deriv.
denom. da berretto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
significato di 'inezia, futilità 'col pref. in- (assimilato in im-)
) nel significato di * drudo 'col pref. in- (assimilato in im-)
) nel significato di * drudo 'col pref. in- (assimilato in im-)
inviscàre * invischiare 'per contaminazione col lat. volg. * misculàre * mischiare
denom. da besciamella (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da bestiale (v.) col pref. in- (assimilato in
. gobetti, ii-329: campagne condotte col più rumoroso senso dell'inopportunità, combattute
denom. da bestiale (v.) col pref. in- (assimilato in im-
padre. ojetti, i-350: rivedi col cuore le strade fangose, fatte torrenti
mento beppino e costretto a stare su col viso, piegatosi in due sulla tavola,
non si poteva più esprimere se non col soffio lamentevole non udito da alcuno,
denom. da bestia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
fatta da dedalo di legname e coperta col cuoio di quella vacca, de la quale
2-49: i gatti,... col fiato loro corrompendo l'aere che toccano
, 305: va il fanciullo insieme col latte imbevendo quasi la natura, l'
della maniera. algarotti, 1-vii-52: col leggere che fanno i buoni autori, con
fratello. alfieri, 1-150: in un col latte / t'imbevvi io l'odio
8-666: in barca, sola, col mare agitato, si sente assalita dalle ondate
nata; / d'odio imbevuta in un col latte, e d'ira, /
che uno che lascia un'opinione imbevuta col latte e seguita da infiniti, per
vita civile ed imbevuto da'nobili quasi col latte, cioè che l'onore costringe ciascuno
, i-170: pulita [la facciata] col bianco della calce di trevertino, l'
uso d'imbiancare i tronchi degli olivi col mezzo della calce è opportunissimo, sia
è che dianzi io imbiancai miei veli col solfo. bern. machiavelli, 51:
, embianca, aguzza gli entellette / col gran desio che dentro esse ve mette
in tuta o in maniche di camicia, col viso e i capelli imbiancati dalla polvere
che imbianca le muraglie distendendo il bianco col pennello sopra il muro intonacato. magalotti
. = deriv. da imbiancare, col sufi, di mestiere -ino.
e renderlo di un bel bianco velato, col bollirlo in una caldaiuola d'acqua,
che stilla entro la fossa, / col lenzuol roso e co'stinchi imbianchiti.
denom. da bidone (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bieco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bieco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. da bietola 1 erba senza vigore 'col pref. inissimi lato in im-)
denom. da bietta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bigio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bigotto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. dal dial. bilia * bile 'col pref. in- (assi
scoride], 137: ungendone [col succo del licio] i capegli,
denom. da biondo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da birbante (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da birba (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da birbone (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bisaccia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da biscia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bizantino (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bizza (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bitorzolo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bitume (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bitume (v.) col pref. in- (assimilato in im-
imbizziva, e cattan monaldo lo dominava col morso schiumoso, più bizzoso e ostinato
insino al letto, / e, poi col collo torto e 'l capo chino,
dalle pappardelle, che vi s'imboccano col cucchiaio. genovesi, 257:
fu col tirar innanzi la spalla... facendo
15. locuz. - imboccare qualcuno col cucchiaio vuoto (v. cucchiaio,
del lavoro schiavo / imboccato a pedale col pastone / di barbaro mangime bilanciato /
. baldini, 1-526: hanno finito col murare fino a una certa altezza le
lenzuola. calvino, 5-74: spuntava col busto dall'imboccatura del letto.
denom. da boccetta (v.) col pref. in- (assimilato in tm-
denom. da boccio (v.) col pref. in- (assimilato in tm-
denom. da boccone (v.) col pref. in- (assimilato in tm-
denom. da boemo (v.) col pref. in- (assimilato in tm-
denom. da boetta (v.) col pref. in- (assimilato in tm-
denom. da bogliente (v.) col pref. in- (assimilato in tm-
dare ai pezzi già ammanniti la tempera fatta col bolo. = denom. da bolo
denom. da bolo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. dal dial. boldo * baldo 'col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bolognese 'di bologna 'col pref. inissimi lato in im-)
denom. da bolso (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da buono (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bordello (v.) col pref. in- (assimilato in im-
, di alberghi, di minori santuarie e col tempo riuscirono città. aleardi, 1-122
denom. da borgo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
della brutta figura che sempre più imborghesisce col suo faella. panzini, iv-326:
denom. da borghese (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da borsacchio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
imborsaménto, vuota che sia la borsa col progresso del tempo, dovrà rifarsi in
denom. da borsello (v.) col pref. in- (assimilato in im-
pronom. (m'imborzàcchio). essere col pito dal bozzacchio (un
fra le ginestre e i rovi, col cuore che mi balzava come a un
denom. da bosco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
che nel nero del pieno imboscati scintillassero col fuoco delle pupille brillanti. foscolo,
imboscare (da bosco) s'è incrociata col fr. embusqué (nel 1914)
due notti, la natura prende / col suo vigor l'opere nostre a scherno;
e nell'impedire che il bestiame distrugga col morso e col piede il prodotto della tenera
che il bestiame distrugga col morso e col piede il prodotto della tenera vegetazione.
denom. da bosco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bossolo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
vano fra la trave e il panconcello 'col pref. in (assimilato in im-
denom. da bottaccio1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
mio, di non fidarsi se non col pegno in mano alla iudaica, e attendere
denom. da bottiglia (v.) col pref. in- (assimilato in
luogo). jahier, 116: col suo teatro gonfio di sacca di grano
bottino. = denom. da bottino2 col pref. in- (assimilato in im-)
8. tecn. livellare un binario ferroviario col sistema dell'imbottimento. 9.
, 4-302: chinò a pulirsi, col fazzoletto, le scarpine di giallo bufala,
). 8. tecn. livellato col sistema dell'imbottimento (un binario ferroviario
la testa mentre si prende la mira col collimatore. 2. la parte imbottita
denom. da bottone (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da bovina (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bozzacchio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bozza3 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
maco- metto / che scenda in acqua col cavallo storno. imbozzatura, sf
denom. da bozzima (v.) col pref. in- (assimilato in im-
acqua. = denom. da bozzo3 col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da bozzolo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
veste o di una cappa); sostenere col braccio (il lembo di un mantello
. afferrare, stringere in pugno; sostenere col braccio. cantari, 25:
denom. da braccio (v.) col pref. in- (assimilato in im-)
portava il vanto, fendea il vento. col bracciale non imbracciato, ma sol
questa toga imbracciata? -sostenuto col braccio. f. f. frugoni
lisi, 153: si fece avanti federigo col fucile imbracciato. jovine, 2-231:
denom. da bracchetta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
) con la desinenza dei verbi frequentativi col pref. in- (assimilato in im-)
. da bragia (v. brace) col pref. in- (assimilato in im-
ch'ella non puote stare in pace / col cor. = denom. da
denom. da brama (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da branco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
lingua sfidando a nuovo metro, / col grondante calicione / ritto in piè,
. f. frugoni, 2-200: armeggiando col fioretto imbrandito, mostrava il fior di
di poter peccare, ci imbrattiamo l'anima col peccato attuale, o mortale o veniale
imbrattar le mense sagre e gl'iddii ospiti col sangue del principe, quantunque reo.
'l cocchiaro se comensie imbrattare miscelandola continuamente col detto cocchiaro. invar.
, iv-197: queste arpie... col loro putrido sterco imbrattarono tutte le mense
per la scala, inbrattando ogni cosa col sangue, n'andò in cucina.
maniera la faccia con la biacca e col rosso che fa fastidio vederle. cavazzi,
figur. macchiare, deturpare l'anima (col peccato, col vizio, con la
deturpare l'anima (col peccato, col vizio, con la colpa).
e fedele non imbratta le sue carte col fele delle private burle. firenzuola, 11
non dormo bene, e mi desto col palato rigido o imbrattato. 3
: scancellare con nuove vittorie 1'affronto col quale restano imbrattate le sue armi.
pensieri matematici e fisici, per potere col suo aiuto ripulirgli, sicché meno imbrattati potessero
imbrattimi. = da imbratto, col sufi, collettivo e spreg. -ime.
d'azeglio, 1-68: hanno finito col persuadersi sul serio che la democrazia sia il
denom. da bravo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da breccia2 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bresca (v.) col pref. in- (assimilato in im
. verga, i-431: quegli occhi tinti col carbone, e quel fiore di pezza
le lettere a buffoneggiare al cospetto del pubblico col pretesto di regalarlo e di divertirlo.
vino consumato dallo imbriaco, esso vino col bevitore si vendica. castiglione, 262
moneti, 2-9: alcuni più tosto col mal esempio gli danno motivo d'imbricconirsi
denom. da briccone (v.) col pref. in- (assimilato in im-
di'e fa che 'l tuo voler col mio s'intriga, / sì che non
. emanuelli, ii-32: la guardai col desiderio di imbrigliare il suo sguardo.
la bocca de l'affezione si potesse frenare col morso de l'avertenza, avrei talmente
denom. da briglia (v.) col pref. in- (assimilato in
che guida quelli due cavalli marini imbrigliati col carro? baldinucci, 9-xi-91: avendo
-denom. da brina (v.) col pref. in- (assimilato in im-
frugoni, 1-55: imbroccò 11 cielo col desiderio, né mai lo perdè di vista
desiderio, né mai lo perdè di vista col moto. -ottenere, raggiungere (
. da brivido (v.), col pref. in- (assimilato in im-
, 5-545: ora, l'imbrocchiamo col teatro, capirà, l'altro lì
: quando imbrocca d'aprile, vacci col barile. 12. intr.
di 'gemma 'e 'ramo 'col pref. in- (assimilato in
la parte da cima di lei, col piano della tavola sotto il lato della
. 2, 3 e 4) col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da broccio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da brodo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da brocchetta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
quasi avesse bisogno di sprone stava lì col pungolo addosso a filippo ii demonio meridionale
denom. da brogiotto (v.) col pref. in- (assimilato zano, i
denom. da brodo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
il capo, gli ridissi schiettissimamente i discorsi col libraio. manzoni, pr. sp
con gli spa- gnuoli, dubitava che col punto del commercio non imbrogliasse insieme francesi
quanto più presto si puote, si puggiò col timone e s'imbrogliarono le vele.
/ tu non t'imbrogli, e col parlar acerbo / tirato vecchio non ti
. fucini, 31: un ordinarissimo oriolo col cuculo... gli era stato
» sopran nome di bacco col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da bronco2 (v.) col pref. in- (assimilato porano
denom. da broncio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
lei. sbarbaro, 4-40: si coricò col viso al muro e dando le spalle
denom. da bronzo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bronzo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bruma1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bruma1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
adombrano. serafino aquilano, 175: col tempo el tempo chiar s'in- turba
s'in- turba e imbruna, / col tempo ogni piacer finisce e stanca.
aequilibrio ad una ad una, / col sido suo, non fe'il pare umbilico
denom. da bruno (v.) col pref. in- (assimilato in im-
in letto e fuor del letto con colui col quale si pen savano rimanere
denom. da bruno (v.) col pref. in- (assimilato in
ei s'è usurpato i tuoi diritti col leccar le rimasuglie delle broda e degl'
animi delle parti non s'imbruschissero maggiormente col progresso delle ostilità. giusti, 3-181
denom. da brusco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da brutale (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bruto1 (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da brutto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da brutto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
vento? = denom. da bubbola1 col pref. in- (assimilato in im-)
riguardarsi, v'imbucarà, e toccando col becco i vermetti, farà cadere la ribalta
denom. da buca (v.) col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da bucato2 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da budello (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bufalo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da bufalo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da burchio (v.) col pref. in- (assimilato visamente scoppia
visamente scoppia a ridere. col quale, armatosi le mani, entravano a
fatto pro lettata / presentò col suo fodero. d'annunzio, iv-2-913:
denom. da bullone (v.) col pref. in- (assimilato gioberti, 1-iv-278
denom. da buriasso (v.) col pref. in- (assimilato buono
denom. da burattino (v.) col pref. in- (assimilato scrocchi / non
suo sulla brace. tardo 'col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da burro (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da bulletta2 (v.) col pref. in- (assimilato in non-vi sarà
sacchetti di stesso me ne imbuschero col quale aveva traversate le tromba, cioè
quale aveva traversate le tromba, cioè col lembo allargato a guisa di cono cavo,
denom. da busecchia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
= denom. da bussolo * urna 'col pref. in- (assimilato in
significato meccanico di 'boccola 'col pref. in- (assimilato in im-)
deriv. da bussola1, n. 3 col pref. in- (assimilato in
denom. da busta (v.) col pref. in- (assimilato in im)
denom. da busto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
deriv. da bustina (v.) col pref. in- (assimilato in
può dire che la terra la trasportino col fazzoletto, e dove la roccia fa imbuto
. dal lat. imbuère 'imbevere 'col sufi, strumentale -elio (v.
denom. da buzzo1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da buzzo2 (v.) col pref. in- (assimilato in
= deriv. da imene1, col sufi, medico -ite, che indica
-£8o? 'squame '), col suff. -osi. imenolichèni,
m] ide e az [oto] col suff. -olo; voce scient.
croce, h-3'39i: qualche somiglianza col giudizio desanctisiano si può scorgere in quello
naturali scene / l'arte meschina col compasso imita. leopardi, iii-74:
imitar non saprian del tuo bel volto / col suo designo pur la minor parte.
si deono delle usanze del tempo antico, col tuono della voce e con i gesti
tutti gli atti giudiciali, e sì perché col suono medesimo imita e fa sentire la
abbronzarle [le tarsie di legno] col fuoco da una banda, il che bene
, i-72: [la rosa] col natio cinabbro / immita del tuo labbro
camera da letto era tutta nuova, col letto matrimoniale di metallo dipinto che imitava
'l numero imitativo delle parole si concordi col numero de gesti. milizia, i-69
. e il toro bieco / imita col muggito i pianti umani. savi, modificando
imitazione, l'imitazione cioè delle parole imitanti col e nella voce con straordinaria facoltà imitativa.
pomo / preso dal proprio ramo, col colore / che lor comparte la natura
altro, benché da buon mastro / col pennello imitato? tasso, 16-63: né
. anguillara, n-233: né però col dir lor posson ritrarla / da quel
venia l'imitator di cristo / ragionando col duca. b. davanzali, ii-460
l'imitazione è l'armonia del medesimo col diverso; è il diverso nel medesimo,
novella tanto propriamente donna graziosa giovane, col portar una candela in mano, col
, col portar una candela in mano, col parlar a'parenti di renunziare alle pompe
denom. da macca (v.) col pref. in- (assimilato in im-
= denom. da macchia 1 boscaglia 'col pref. in- (assimilato in im-
cime della 'mmacolata biada, e col corso non avrebbe maculate le tenere reste
egitto per comando di dio scrissero col sangue d'agnello immacolato sopra le porte
, 6-ii-509: quell'offesa deve essere lavata col sangue; egli vi provoca a
son tigre né orso, / stando col qual dovessi aver paura; / o
; / o animai protervo, che col morso / me immaculasti le to belle
deriv. da magagna (v.) col pref. in- (assimilato in im-
pass, di magare (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da magazzino (v.) col pref. in- (assimilato in
segneri, iv-429: insegnò a trapassar col pensiero tutto l'immaginabile. cattaneo,
e purissimo studio delle dimensioni venisse indicato col concretissimo nome di 'geometria ',.
alta, con lo sguardo sicuro, col petto rilevato, con lo scilinguagnolo ben
di melo. 3. afferrare col pensiero, concepire, comprendere, rendersi
pasqualigo, 86: né vi imaginate, col dire che sia serrata la porta di
. vasari, i-595: né mai col pensiero faceva altro che macchinare e immaginarsi
trovarlo, rivolga / la luce in sé col dritto imaginare. boccaccio, vi-120:
7-450: redon si propose di cogliere col suo pennello « l'infinito nel finito,
-un vescovo, un guerriero, la madonna col bambino - restano nel quadro volutamente immaginarie
tommaseo, 19-140: mistione dell'immaginario col vero nelle opere d'arte.
non solo non si smen- chionano lassù col non aspettar il loro messia immaginario,
- in partic.: atto col quale si suscitano nella fantasia percezioni che
: qual nazione di bestie seppe giammai col suono formato da vari movimenti della sua
barbaglio. cassola, 2-73: riandava col pensiero al passato. una folla d'
l'imagine di colui che pur vedeva col debil lume che gli dava una lampa accesa
10-39: l'angel che venne a terra col decreto / de la molt'anni lagrimata
un ingrandimento fotografico sotto vetro: un indiano col turbante. -quadretto votivo, ex-voto
secondar i voti miei / invita col più orribile scongiuro / l'èrebo e il
che gli antichi poeti favoleggiando chiamato hanno col nome * dell'oro '. leopardi,
). -abuso dell'immagine altrui: reato col quale si viola il diritto all'immagine
abusi di essa [religione] sforzarono col tempo alcuni popoli, assai più savi
più dell'uomo faceva spiace voi contrasto col lume della fronte affatichi la terra e l'
denom. da magro (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da malagevole (v.) col pref. in- (assimilato di
ed ai latini fonti. et dipoi, col sfregarle lavarla, appresso mercurio
meteno in uno vaso di immagliò col detto funicino una lettera. idem, 6-viii-
denom. da maligno (v.) col pref. in- (assimilato in =
denom. da malinconico (v.) col pref. in- (assimilatoimmago, v.
denom. da malinconia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da malizia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da malsano (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da malta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da malvagio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da mammalucco (v.) col pref. in- (assimilato in im-
deriv. da mandorla (v.) col pref. in- (assimilato in im-
sprona, / urta or lui ferraù col petto immane. marchetti, 4-70: tal
dinotare li oggetti, ne devono contrasegnare col gesto e con la voce le proprietà più
. imperanti in nome di spaventose religioni col mezzo d'immanissime pene, erano stati i
rosmini, 1-164: l'unione dell'anima col corpo si fa per via di una
denom. da manico (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da manica (v.) col pref. in- (assimilato in im-
pelle di renna o d'orso bianco col pelo indentro. 2. stretto
: sua santità starà bene inmanicato e col piombo a'piedi per non saltare la scoppa
. = deriv. da marchese col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da margherita (v.) col pref. in- (assimilato in im-
105: e 'mantenente che fu dismontato / col discepolo suo, quel buon sorciste
denom. da margine (v.) col pref. in- (assimilato in im-
et entro al vacuo trovò quasi immarginato col sasso un libro coi fogli sottili,
denom. da marmo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
, / e ci fan bau bau col vostro ammanto. lengueglia, 1-266:
denom. da mascolino (v.) col pref. in- (assimilato o
denom. da marmotta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
agg. scherz. ant. mescolato col marzapane; dolce come il marzapane.
denom. da marzapane (v.) col pref. in- (assimilato in im-
nores, con la seconda invettiva, immascherata col viso d'apologia,...
denom. da mascherone (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da maschio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da mascolino (v.) col pref. in- (assimilato in im-
con cornelia e con porzia, finché col cristianesimo si sottilizza, si sforma,
denom. da massiccio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da massima (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da mastello (v.) col pref. in- (assimilato in im-
[r] ice (v.) col pref. in- (assimilato in im-
unire con un corpo organizzato, e disunendosi col tempo da esso possa continuare nella sua
denom. da materia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
b4, 7-11, voi sarete conosciuto col vostro nome di immatricolazione, e tanto
denom. da matrimonio (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da matricola (v.) col pref. in- (assimilato in im-
3-i-51: copriva il suo sentimento col pretesto ch'ancora fusse immatura la congiontura
sanità, iv-144: la venere dealbata col beneficio dell'arsenico viene a riuscire un argento
avessero tonalizzato..., col sangue concittadino sparso senza parsi
tutti e due divinamente destinati a costituire col loro immedesimamento il corpo visibile della chiesa
immedesimarsi, per quanto egli potrà, col tiranno. leopardi, i-231: le persone
denom. da medesimo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
se anco per mezz'ora sta appoggiato col petto ad una finestra in atto di affacciarsi
cosa fondamentale. e il razionale conciliasi col trascendente in quanto la conoscenza pura da
libro sta proprio nella immedesimazione dell'autore col personaggio, del poeta con se stesso
? salvini, 39-iii-73: dove ricado io col discorso, che sempre mi porta e
, 4-65: esiste un'arte che nasce col calore e l'immediatezza del documento;
più basse abbiano commercio o mediato o immediato col mare. a. cocchi, 4-1-127
denom. da mediocre (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da medusa (v.) col pref. in- (assimilato in
fantin che sì subito rua / col volto verso il latte, se si svegli
= denom. da meglio 4 migliore 'col pref. in- (assimilato in
letter. cospargere di miele, addolcire col miele. luca pulci, 1-3-107
[i] ele (v.) col pref. in- (assimilato in im-
), agg. cosparso, addolcito col miele. - anche al figur.
, sf. ant. addolcimento ottenuto col miele; quantità di miele usata per addolcire
denom. da melenso (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da melletta (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da melma (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da memoria (v.) col pref. in- (assimilato in im-
), deriv. da immenso, col suff. -ficare (lat. -ficàre,
s'affina, / e giugner tenta col suo volo ardito / a un bene immensurabile
, con significato spreg., col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da mercatante (v.) col pref. in- (assimilato in
denom. da merda (v.) col pref. in- (assimilato in im-
a l'aureo fondo / vi si tuffò col volto, e vi s'immerse.
, iv-1-435: andai verso la finestra col desiderio istintivo d'immergermi nello spettacolo esterno
sua virtù. galileo, 4-2-254: col sentir in se stessi la meritata offesa de'
27: io per tanto, ritrovandomi col grado (benché immeritatamente) di superiore
è lo sparire che fanno nell'entrare col loro moto proprio nell'ombra, che getta
questo coi ferri. continua intanto a immetterci col suo ago l'acqua salsa. ungaretti
denom. da meschino (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. = denom. da mézzo col pref. in- (assimilato in im-)
insignificante ', e simili; quando col 'raccosciare ', con 1 incielare *
= deriv. da michelangelo [buonarroti] col pref. in (assimilato in im-
dall'acido carbonico per sostituzione dell'ossigeno col radicale bivalente nh; non esiste allo
denom. da midollo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
oimè. = denom. da milano col pref. in- (assimilato in im-)
denom. da milanese (v.) col pref. in- (assimilato in im-
veneto immilanesito, già venditore ambulante, col fez, di tappeti turchi di monza.
denom. da mille (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da minchione (v.) col pref. in- (assimilato in im-
necessità imminente: ch'io rimanga solo col mio pericolo, ch'io sia il
denom. da minuscolo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da mirra (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da misantropo (v.) col pref. in- (assimilato in im-
. foscolo, v-428: col testo alla mano avrete il piacere di
dolore. de marchi, ii-893: col cuore immiserito,... donna
, 5-333: due anni di biblioteca, col contorno di tutte le altre sciagure,
denom. da misero (v.) col pref. in- (assimilato in im-
di immissione in possesso? l'atto col quale l'antecedente possessore sostituisce in suo
che tal genere di tributo sia posto col debito scernimento,... secondo l'
questi la sonora lira / e a unir col suon la voce era sì buono,
non era così crudo e immite / che col canto, col suon noi fesse mite
e immite / che col canto, col suon noi fesse mite. capriata, 1-13
, variante di mitra1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
, variante di mitra1 (v.) col pref. in- (assimilato in im-
un altro scopato,... chi col naso mozzo, chi senza orecchi,
altro non diferiva da una statua che col senso del mirarla. loredano, 3-113
deriv. da moderno (v.) col pref. in- (assimilato immobilmente
. filicaia, 2-2-128: né più col senso alla ragion ritroso / m'infiammo
l'alta cima un poco / ripiegando, col tronco immobilmente / borea sostien. bocalosi
: difendono la loro immodestia nel vestimento col bel pretesto di ritrovare da maritarsi.
denom. da modesto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
: le donne sono insuperbite e vanno col collo e capo alto, con gli occhi
greci e romani, veniva cosparsa insieme col sale sulla vittima del sacrificio.
antifrasi, quasi 'pestar le ossa col mattone '. -immollare la bocca,
, 12-83: grida in vano, / col mio sangue e col tuo la terra
vano, / col mio sangue e col tuo la terra immollo. cesarotti, 1-xvii-116
denom. da molle (v.) col pref. in- (assimilato in im-
e aggravando quei di sopra il muro col peso, cominciò prima aprirsi, e
denom. da molle (v.) col pref. in- (assimilato in im-
[il mondo] pieno di mali umori col fiele sparso in tanti odi, col
col fiele sparso in tanti odi, col cuore arrabbiato in tanti interessi,.
maria, ii-221: noi restavamo soli col turcimano,... col peso de'
restavamo soli col turcimano,... col peso de'cavalli, fra l'immondizie
quisquilia ', ogni immondizia fugò beatrice col raggio degli occhi suoi. -scoria
. n. villani, i-6-94: vulcan col suo vapore / accogliendo sen va l'
, occultar in parte la gloria, col non ben esplicarsi i fatti, o scemare
.. gli sbattevano sul viso, col rigore della tramontana, tutto il pulviscolo immondo
campagna, / e l'immonda accusar col luttuoso / singulto i rai di che
. d'annunzio, iii-1-1008: io col bastone / come una bestia immonda /
divin parlar velato oscuro / intese mal col cor empio ed immondo! musso, 80
, intoccabile, escluso da ogni contatto col sacro (con partic. riferimento alla
cattivi in tanto che si fanno immunde che col suo fiato maculano li fantolini. tranquillo
denom. da montone (v.) col pref. in- (assimilato in im-
immorale in tutte le sue forme, col male. -in partic.: pornografico
impedire gli abusi [della tecnica] col restringerne o impedirne l'opera necessaria e
denom. da morbido (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da morbido (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da mordacchia (v.) col pref. in- (assimilato in im-
deriv. da mordere (v.) col pref. in- (assimilato in im-
denom. da morello (v.) col pref. in- (assimilato in im-
, procurano di purgare le loro fabbriche col licenziare i più cattivi ed immorigerati,
. da morso (v.), col pref. in- (assimilato in im-
denom. da morsa (v.) col pref. in- (assimilato in im-
cavallo] cinghiato già i e immorsato col morso duro. immorsato2 (part.
uno all'altro quasi senza immorsature, col solo cemento. 2. incastro
/ io ti voglio in pindo incidere / col mio plettro appeso al collo, /
, e così immortalano le proprie trasgressioni col trasmetterle ai loro discendenti. botta,
sua stampella una croce alata e immortalata col divino furore della sua propria anima.
dal mondo con santa sollecitudine, e col cuore e coll'affetto, e cerchiamo
, / per far più lieto il ciel col suo concento. leopardi, 2-12:
perfettamente vedere mentre che 'l nostro immortale col mortale è mischiato; ma vedemolo per
d'averlo più volte irritato, ardisce entrare col corpo immortificato,... con
denom. da morto (v.) col pref. in- (assimilato in im-
moscado 'muschio '(v.) col pref. in (assimilato in im-
2-136: non ci si rigira sulla piazzettina col tappeto giallo che le forniscono a forza
denom. da mota (v.) col pref. in- (assimilato in im-