festivo; / a'nostri balli il cittadin lascivo / verrà pomposo, onde l'
carnalmente. alfieri, 1-536: il cittadin ci abborre, / e a dritto
c'ha nome dite, / coi gravi cittadin, col grande stuolo. idem,
tu sai, a che verranno / li cittadin della città partita; / s'alcun
dante, 2-220: poi ti rivolgi ai cittadin suoi giusti, / pregando sì che
, purg., 13-116: eran li cittadin miei presso a colle / in campo
buonarroti il giovane, 10-977: un cittadin, che passò per la via, /
portano la barbetta aguzza ed arguta del cittadin fiorentino. fogazzaro, 5-85: pareva
, vii-51: ottimo figlio, / buon cittadin, miglior fratei non sei? manzoni
ecco quai sono / quei già superbi cittadin di roma, / terror finora,
mirar, se di sete ei [il cittadin lascivo] caloreggia; / noi curar
, purg., 13-116: eran li cittadin miei presso a colle / in campo
questi capannoni, e parte / por farmi cittadin. = acer, di capanno.
zolle, / vengono a farsi a'cittadin vicine. boccaccio, dee., 7-1
/... / fu di pietoso cittadin dovere, / fu carità di patria
zolle, / vengono a farsi a'cittadin vicine. velluti, 172: si
ancor di lui alcuna vista, / que'cittadin che poi la rifondarno / sovra 'l
. bibbiena, xxv-1-9: demetrio, cittadin di modon, ebbe uno figliolo maschio
il cinabro / del vostro, un cittadin direbbe labro, / poetando a isonne
innanzi / vengo, qual debbe un cittadin; seguaci / molti non traggo; e
conducelame en ciel a vicinanza: / fame cittadin per longa usanza / de la gran
forma e nudo spirto vedi / qui cittadin de la città celeste. manzoni, 37
c'ha nome dite, / coi gravi cittadin, col grande stuolo. ariosto,
affanna, / qual ben perduto, il cittadin soggiorno. leopardi, 16-10: e
c'ha nome dite, / coi gravi cittadin, col grande stuolo '. petrarca
e sera / poi ch'amor femmi un cittadin de'boschi. s. agostino
colle muse io vivo, / e fommi cittadin del bel permesso. c. dati
i. neri, 6-65: e quando cittadin dei regni bui / pensa che sia
dì festivo; / a'nostri balli il cittadin lascivo / verrà pomposo, onde l'
sua terra, / di fare al cittadin suo quivi festa. g. villani,
città che ba nome dite / co'gravi cittadin, col grande stuolo ». idem
tuo crudel nemico, / console indegno e cittadin peggiore, /... /
, / sì che la moglie, i cittadin, gli amici, / noi rawisin
re stanislao e per la risposta del cittadin di ginevra a sua maestà. pananti,
: ecco quai sono / quei già superbi cittadin di roma, i terror finora,
. carducci, i-217: cotesto semplice cittadin fiorentino pur con l'ingegno suo era
il grido vola, / e il curioso cittadin su lieve / cocchio a te viene
ama / dawer fra noi, chi è cittadin di cuore, / e non di
non è certo rustico di filippo, cittadin fiorentino a cui quelle lodi sarebbero soverchie
dìe: / spettacolo deforme / del cittadin su forme. giordani, ii-123:
gli angeli fu grata, / sendo tu cittadin di quella patria. sannazaro, 3-71
furon di castruccio, / e d'esser cittadin, co'lor famigli; / di
le rapine oppressa langue. / il miser cittadin non ha difesa / per doglia afflitto
-come s'è a dire un cittadin salvatico. 0. rucellai, 2-40:
cittade ha pregio / quand'ella rende i cittadin felici / per drittura di leggi e
14-271: non uom di selva, o cittadin di villa / mostranlo altrui le sue
dall'alte gronde / sul cittadino il cittadin diffonde. quasimodo, 26: la neve
ti guardi da villan rifatto e da cittadin disfatto. ibidem, 178: prega
il terror disimparai dei muti / cittadin di vinegia. balbo, i-245: le
. pindemonte, iii-481: il curioso cittadin su lieve / cocchio a te viene,
/ dawer fra noi, chi è cittadin di cuore, / e non di labro
... / di fare al cittadin suo quivi festa. cavalca, 18-87:
chiabrera, 390: in bei panni il cittadin festoso / mette in non cale suoi
aita. aleardi, vi-554: il cittadin fiaccato / la salvezza fidò dei venerandi
questa man. aleardi, vi-554: il cittadin fiaccato / la salvezza fidò dei venerandi
; e assecurar con una / mille di cittadin preziose vite. collodi, 412:
sovra pandora, / e sopra i cittadin, e chi gl'impera, / acri
e nel guardato muro / ad assalire il cittadin securo. davila, 690: era
un pescator di siracusa / simigliò sura cittadin romano, / non sol nel volto e
, cent., 52-77 'e'cittadin tenendosi francati, / diedero al re
virtuoso / mi par sempre vedere / il cittadin più presto che l'artiere; /
girolamo leopardi, 2-8: conosco un cittadin, già molto brullo, / ch'ora
la medicina stessa e la morale del cittadin non le troveranno più scritte tra noi
monti, x-2-18: narrò da pravi cittadin tradita / francia, e senza consiglio
nel guardato muro / ad assalire il cittadin securo. p. della valle, 18
non lontano, / senza vergogna il cittadin s'imbosca. 3. sottrarre qualcuno
insieme tutti imparentati, / e fatti cittadin con grande amore. sansovino, 2-124
., 74-38: appresso impose a'cittadin pisani / centomila fiorin sovra le coste,
festivo; / a'nostri balli il cittadin lascivo / verrà pomposo, onde l'
di volontà malvagia infauste voglie) / i cittadin d'infruttuose cure, / chi d'
che di un poeta meditativo, di un cittadin fiorentino,... ma eguale
cinquecento signori, / cavalier, cittadin vecchi e dottori, / ciascun
continui oratori. cebà, ii-121: il cittadin... innamorato sempre in un
i turchi distrutta mirea, / qùarantasette cittadin di bari, / nobili cavalieri, a
invogliati /... / i cittadin d'infruttuose cure, / chi d'onor
vii-555: segue la irrisiva acclamazione del cittadin pietro. d'annunzio, iv-2-504:
. villani, i-9-30: veggion lacune i cittadin per tutto / del propro sangue in
, inf., 13-150: que'cittadin che poi la rifondarno / sovra 'l cener
allora si ordinaro, / e tutti i cittadin ch'eran sbanditi / per tal letizia
ciascuno: tratto da benedetto magnolini, cittadin fiorentino, detto il magnolino, il
: macro per ira indarno / de'cittadin tuoi lassi, / dal- l'ultim'
a dar mala ventura a qualche povero / cittadin. -come maledizione. guittone
, / poi ch'amor femmi un cittadin de'boschi. tasso, ii-130:
folti arbusti, / prende il mentito cittadin celeste / e l'impudica amante! giulio
poco che venne in proverbio potersi diventar cittadin romano per vetri rotti. foscolo,
più che alcuno altro che oggi viva cittadin suo, meritato con la patria nostra.
della castitade; / e d'ogni cittadin fassi moglièra. 4. vezzegg
una corona / a chi salvasse a un cittadin la vita, / or che degna
udit'amici quanto mal aviene / ai cittadin che musica non hanno / quanto son sempre
discordia e mutazion di stati / tra'cittadin, con molta differenza. guido delle colonne
pericolosa. cesarotti, 1-xxxiii-118: maometto cittadin non parve allora / agli occhi tuoi che
occhi. scambrilla, lxxxvtii-n-470: o cittadin della città del fiore, / ch'a
pucci, cent., 38-39: i cittadin di bruggia con prudenza / pensar l'
onesto e non invidio / a nissun cittadin che per avere / del buono anch'
onesto, e non invidio / a nissun cittadin. giordani, iv-111: sono ammessi
si dica * / ch'originario io cittadin discenda / di questa patria. manni,
della castitade, / e d'ogni cittadin fassi mogliera. da ponte, 25:
prò per la cittade, / che il cittadin sia sperto degli ec- clissi, /
veggendo il capitan l'intendimento / de'cittadin ch'andavano a quell'otte, / al
. n. villani, i-3-43: il cittadin, che va per via / ne'
, ahi, che devea portar a'cittadin riposo e pace, / destò d'
più preziose fu francesco bianchi buonavita, cittadin fiorentino, che stava al servizio del serenissimo
girolamo leopardi, 2-8: conosco un cittadin già molto brullo / eh 'ora è
ricondurre in sparta / col pareggiarne i cittadin fra loro. gioberti, 6-iii-195:
sai, a che verranno / li cittadin de la città partita. boccaccio,
[marte] alcuna vista, que'cittadin che poi la [firenze] rifondarno /
, 2-2- 162: anco i cittadin, ch'erano avvezzi / a bagni e
a andare 'n corso / con certi cittadin pelamantello, / cioè scorticatori, /
fare il vagabondo, / convien che muoia cittadin del mondo. -la fama
, 51: deh, per dio, cittadin, tutti ad un tratto / aunitevi
poiché funne all'aquila arrivato, / i cittadin pregò umile e piano / che gli
colpi si dànno, / tanti ricordi il cittadin riceve / che di rapido voi fuggono
, ii-116: là chi prima servia cittadin dirsi / e un ferreo scettro alzar
. n. villani, i-8-67: i cittadin sotto i lor plutei ascosi / con
compro casa e preso i privilegi di cittadin pisano. giacomo soranzo, lii-3-72: dando
monti, x-2-18: narrò da pravi cittadin tradita / francia, e senza consigho e
. indovinello, 1-8: di un vostro cittadin udit'ho cosa / che riderete se
i turchi distrutta mirea, / quarantasette cittadin di bari, / nobili cavalieri, a
amici pratica / fece che abondio, cittadin ricchissimo / di questa terra, gli
purg., 13-117: eran li cittadin miei presso a colle / in campo giunti
la sua terra, / di fare al cittadin suo quivi festa. ugurgieri, 272
. casti, vi-272: qual è il cittadin, seppur gli è cara / la
condussi [pluto] / col villeggiante cittadin che, sazio / di profumate mogli,
, 92-14: pianga pistoia, e i cittadin perversi / che perduto hanno sì dolce
maldicenza. scambrilla, lxxxviii-ii-470: o cittadin della città del fiore, / ch'
a dar mala ventura a qualche povero / cittadin. mala razza! feccia d'uomini
l'orrende / sue nebbie il turbo cittadin non stende, / e franco brilla il
raro / di sposo e padre e cittadin perfetto. cesarotti, i-xxiii-145: perciò
ti guardi da villan, rifatto e da cittadin disfatto'. davvero in fondo in fondo
guardi da villan rifatto / e da cittadin disfatto. f. f. frugoni,
dante, inf, 13-148: que'cittadin, che poi la rifondamo [firenze
atro rigagno, / del miglior sangue cittadin versato. -vena. chiesa
per grazia divina, / che 'cittadin cognobber loro errore, / gridando:
dove il mio core rinverde, / di cittadin fatto agreste. -rinnovarsi svecchiando il proprio
pucci, cent., 88-21: molti cittadin valenti / abbandonar la guardia del serraglio
lamenti storici, iv-154: un di miei cittadin ch'era in pregione / per bon
visitomo nel ritornare bernardo del nero, cittadin già vecchissimo e molto savio.
3: niccolò capponi, tra 'primi cittadin che si trovas- sino allora nella città
. alfieri, xiii-86: romano, cittadin, libero; pari / d'ogni roman
poco che venne in proverbio potersi diventar cittadin romani per vetri rotti. proverbi toscani,
sanguinario furor de'scelerati, / perfidi cittadin distrugger tenta / e rovesciar dal fondo /
dar mala ventura a qualche povero / cittadin. mala razza! faccia d'uomini!
ella mi guata, » a un certo cittadin, ch'io ere'dottore, /
trovò di dotti: / né i cittadin d'atene andavan troppo / d'eschilo a
guardiano. battista, vi-1-144: cittadin dello speco / e d'aci il crudelissimo
spesso a andare 'n corso / con certi cittadin pela- mantello, / cioè scorticatori.
tu sai, a che verranno / li cittadin de la città partita. idem
giorno veduta una figliuola di francesco butti cittadin fiorentino, la quale o in serbanza
utilità compilato da piero de'crescenzi, cittadin di bologna, a onor del serenissimo re
, cent., 75-29: sentendo i cittadin cotal trafitta, -accampamento fortificato.
.. /... molti cittadin valenti / abbandonar la guardia del serraglio.
piede sghembo, / raccolto avea di cittadin silvestri / balduin generoso un folto nembo.
luoghi ombrosi e strani / e civil uomin cittadin silvani / col viver dolce in solitarie
alla ricchezza ch'era convenevole ad un principe cittadin di roma, la quale ad un
r. roselli, lxxxviii-ii-447: o caro cittadin marco, ch'avevi / sottomesso cartagine
perché, se in tali surgesse un cittadin migliore di tutti gli altri coloro che
e siila, e pestilenza quanta / ne'cittadin de la lor terra nacque; /
, la patria nostra perderà il più valoroso cittadin suo. aretino, 20-1 io:
spesa e l'affanno, / o cari cittadin d'esta cittade, / per conservar
fare il vagabondo / convien che muoia cittadin del mondo. tommaseo [s.
sol di vostra caritade, / de'savi cittadin del reggimento, / ché, per
ser gorello, 876: de'suoi cittadin non faccia strame. -fare strume
la sua terra, / di fare al cittadin suo quivi festa. s. maffei
alte e supleme, / che provocasti i cittadin del cielo / venire in terra in
sua terra, / di fare al cittadin suo quivi festa. ulloa [guevara]
raro / di sposo e padre e cittadin perfetto; / un uom che, pieno
tra'si gli scarpettoni, e fassi un cittadin quant'egli è lungo. targioni pozzetti
filenio, 1-201: quel che da cittadin si scrive e 'ntitola / amor,
siila, e pestilenza quanta / ne'cittadin de la lor terra nacque; /
: vìsitomo nel ritornare bernardo de nero, cittadin già vecchissimo e molto savio. loredano
averlo così marchiato, perché non era cittadin romano. g. averani, i-151:
, che venne in proverbio potersi diventar cittadin romani per vetri rotti. 12
, 92-13: pianga pistoia e i cittadin perversi / che perduto hanno sì dolce vicino
guardi da villan rifatto / e da cittadin disfatto. idem, 355: il mal
da villan rifatto, / e da cittadin disfatto. idem, 357: al tristo
cartaio, 1-14: è l'usanza de'cittadin da siena / di gir a zonzo