membra il fragil peso / faccianlo a forza citta- din mondano, / ei col pensiero
: io, ancora lacrimando in questa desolata citta- de, scrissi a li prìncipi de
/ sanguinario furor de'scelerati, / perfidi citta- din distrugger tenta / e rovesciar dal
r. roselli, lxxxvii-ii-447: o caro citta- din marco, ch'avevi / sottomesso
risultato finanziario che non quello di spianare la citta- ella e poi vendere i terreni,
1-218: ispuose a brundisbergo la struzióne della citta- de, affermando che la città era
non sono uscito fuori del territorio della mia citta- duzza. fucini, 68: lo
per sei dì e sette notti ardendo la citta- de, il suo vedimento pasceo.
, i quali degnamente tulio chiama feccia delle citta- di. bartolomeo del corazza, 240