a. adimari, 2-55: ivi cintia cortese, / agitatrice di fatai destriero
pie'dell'argentate brine, / onde cintia s'adoma, i puri albori. leopardi
iii-451: su la gonna a bere- cintia ordita, / pinge smeraldi ambizioso il prato
ha ben il tempo, o bella cintia, alfine / tolta al volto la porpora
caro, 16-47: evvi ancor cintia, e v'era endimione: /
bella, / che per sereno ciel cintia riesce. marino, 252: del suo
252: del suo vago / correndo cintia al dilettoso errore, / rifiutò 'l vero
iii-204: ancora / sono serve di cintia in ciel le stelle / ed è serva
prole / perché nel suolo dal sen di cintia, / e in seno a cintia
cintia, / e in seno a cintia scendi dal sole. foscolo, 1-166:
sole, ma bianco / e mite come cintia. = voce dotta, lat
indi contente. marino, 320: forse cintia disciolto / dal freddo carro suo l'
? / e pur così bifolco, amollo cintia. goldoni, vii-1185: oh
corna. grazzini, 3-93: cintia guardate / da calci e cozzi, e
i foschi cavalh in dubbio lume / cintia pel del governa, / e seco trae
/ veggionsi i minor lumi allor che cintia / di candido splendor l'aria diffonde.
i foschi cavalli in dubbio lume / cintia pel ciel governa, / e seco
/ perché amore ho seguito, / perché cintia ho schernito. giannone, 1-iv-57:
carducci, 59: io amo: e cintia, l'espugnata al fine / cintia
cintia, l'espugnata al fine / cintia superba, a'novi amor si rende;
sì vile. tansillo, 188: cintia, più vaga e bella, / più
/ dolcezza in braccio mi parea tenere / cintia mia cara, ardendo di desire
mio? / vanne, impuro disio. cintia è pudica. casti, 17-61:
. d'annunzio, 1-141: né cintia intanto a l'atre paludi ritoglie / il
5-332: arde cintia d'amor, né si consiglia / di
vermiglio e latte puro / della mia cintia, apollo, se poi credi /
violarla fora / un violar de la gran cintia il nume / a cui fu data
di veli ondeggianti / bella ivi errasse cintia dietro vestigia note. tornasi di lampedusa,
ne l'arcadia / pastor, di cintia e de'suoi studi amico, /.
avevano. foscolo, i-79: di cintia il cocchio aurato / le cerve un
mio? / vanne, impuro disio. cintia è pudica. monti, 5-3:
lolli e punse. metastasio, 1-ii-856: cintia i tardi giovenchi affretta e punge.
inchino e volto: / quanto potea di cintia il vago lume / mi rende a
costellazione di marte, saturno e cintia, e quest'ultima congiunta al capo
talvolta, / e la faretra sciolta / cintia di posilippo ai fonti ombrosi, /
toponomastica. foscolo, i-79: di cintia il cocchio aurato / le cerve un dì
morì. della porta, 2-183: cintia, sovrapresa dall'ultimo grado della disperazione,
latona e i dardi de l'alacre cintia. 3. figur. che