, adornare; rendere piacevole. cino, ii-528: soffrir non posson li occhi
a voi, secondo che v'abbella. cino, ii-527: io veggio amor visibil
questa nuova donna commendare e abbellire. cino, iv-183 (49-35): dio,
all'uno e un altro all'altro. cino, ii-570: quelli sconsolati / sospiri
me mina l'amor del peccato. cino, ii-540: e for per gli occhi
ben non trova chi albergo li doni. cino, iv-218 (94-8): voi
offende, e men biasimo accatta? cino, ii-541: ch'i'per me non
mi meni là dov'or dicesti. cino, iv-153 (11-2): tutte le
viso d'ogni bel s'accoglie. cino, iv-154 (n-13): la beltate
accomiatandosi da'cristiani navicò in siria. cino, iv-168 (34-24): tu 'l
sol s'accordano in cherer pietate. cino, iv-217 (92-3): io sento
. esacerbare; addolorare profondamente. cino, iv-276 (165-34): il tuo
adasta / a dame la sentenza. cino, iv-245 (126-12): non temo
! per ben servir sono adastiato. cino, iv-214 (90-19): quando l'
quae sunt pauperum dei, / addimandò. cino, iv-161 (24-2): madonna
te, sol per la tua salute. cino, iv-149 (4-13): io
nel verde e ne'fioretti opimo. cino, iv-151 (8-2): come non
suo amore adunque a noi ti piega. cino, iv-225 (103-37): altro
dolce che dal sol s'allegra. cino, iv-148 (2-5): e fa
qui negli affanni vostri avrete pace. cino, iv-223 (102-6): quella
che tanto povere sono ed affannose. cino, ii-613: perché distretto / vi
uno dormire, e come uno sognare. cino, iv-159 (20-13):
della carne involto / s'affaticava. cino, ii-538: mi sdegnate sì come inimico
indugia, si è pena lo indugiare. cino, iv-180 (46-59): ch'
en tutte le progenie soi affrante. cino, iv-229 (108-6): e ciascun
ciascuno ch'ha piagenza in amore. cino, iv-206 (79-60): non
arma. -anche al figur. cino, iv-229: or dunque che ti piace
saver, dubbiar m'ag- grata. cino, iv-181: i'vegno a dimorar con
danneggiare, mettere in difficoltà. cino, iv-214: membrando ciò, testé m'
se orazione in prima non m'aita. cino, iv-199 (71-1):
soma, non l'aiuterebbero a rilevare. cino, iv-261 (145-4): irata
è dovunque alberga l'amore di quella. cino, iv-149 (5-4): dentro
a lo meo male desse alleggiamelo. cino, iv-244 (125-3): di lieve
v'alcun de'peccatori il dosso. cino, iv-236 (116-8):
temo di morir sol d'ahegraggio. cino, iv-230 (110-50): male,
vivere, se onestamente non vive. cino, iv-249 (129-38): per suo
vedemmo noi affamato, demmoti mangiare? cino, iv-229 (108-6): e ciascun
s'allegra che voi vede in vista. cino, iv-151 (7-9): ridendo
/ oh sanza brama sicura ricchezza! cino, iv-154 (11-13): tant'allegrezza
allena, -né cessa suo calore. cino, iv-200 (77-6): colui /
alleviare; sollevare, consolare. cino, iv-214 (90-27): d'ogni
nel lago del cor m'era durata. cino, iv-203 (74-23): ond'
e prima appresso dio m'alluminasti. cino, iv-274 (164-7): mort'è
era dilungata da dio suo fattore. cino, iv-182 (48-3): donna gentil
, / tutta è in lui. cino, iv-158 (18-11): l'alma
qualche poco, qualche quantità. cino, iv-204 (76-3): o tu
non è ei teco? ». cino, iv-161 (24-10): la vostra
, le quali trattammo 1'altrieri. cino, iv-262 (147-4): però diss'
ché suole a riguardar giovare altrui. cino, iv-229 (109-1): tutto ch'
più di carco non si pogna. cino, iv-228 (107-3): e venni
abisso e altura deha sua gloria. cino, iv-153 (n-10): deh,
portan dolce ovunque io sento amaro. cino, iv-162 (26-12): amor celato
filosofia è cagione efficiente la veritade. cino, iv-267 (155-1): solo
l'universa terra. -figur. cino, iv-188 (54-3): deh!
... a vivere come insegna. cino, iv-222 (100-1): lo
con la luce che mi ammanta. cino, iv-153 (10-5): credo ch'
amor che di riso t'ammanti. cino, iv-256 (137-12): ma di
manto, paludamento; veste. cino, iv-157 (16-14): vorrei che
del cuore, fe'fare una torta. cino, iv-230 (109-13): e far
non 1'ammendasti, ma il crucciasti. cino, iv-218 (94. -2
prostrato, fiacco, sopito. cino, iv-183 (49-18): lievo gli
versi, / perché 'l nostro amoroso messer cino / novellamente s'è da noi partito
consolare alquanto / l'anima mia. cino, iv-156 (16-7): e quivi
qualche arancino candito, il cartoc- cino degli anacini. anacio, v
poscia gli ancide come antica belva. cino, iv-169 (37-1): amore è
l'altra, sì andando, acquisti. cino, iv-164 (29-14): sì mi
/ che fa i passi con misura. cino, iv-263 (149-7): or
che vola alla giustizia sanza schermi? cino, iv-148 (3-2): una gentil
il tuo diletto figliuolo così maltrattato. cino, iv-228 (107-13): e di
angoscia, affannare, tormentare. cino, iv-163 (28-7): mi fu
ancella / de la tua podestà primeramente. cino, iv-160 (21-14): per
/ anzi che sieno in sé. cino, iv-209 (84-12): ma io
4. spiccare, risaltare. cino, iv-216 (91-2): veggio pur
lo quale era nesciente appo lui. cino, iv-228 (106-46): o
in silenzio. -figur. cino, iv-152 (8-11): oggi sperava
come all'ultimo suo ciascuno artista. cino, ii-614: ciò è palese: ch'
a quella stagione tornerebbe alla battaglia. cino, iv-245 (125-7): io li
pianto confessare, sì porrai reguarire. cino, iv-261 (145-9): questo
ant. riunione, raduno. cino, iv-266 (153-4): al meo
mio intendimento d'assemplare in questo libello. cino, iv-202 (73-53): canzone
al figur. posarsi, collocarsi. cino, iv-192 (59-4): lo core
che sono astioso di chiunque more. cino, iv-179 (45-23): esser non
so che troveraggio in voi pietanza. cino, iv-153 (11-7): quella,
misurare con la vista, vedere. cino, iv-152 (9-1): or dov'
danze: le moresche, il matta- cino, il passamezo, il saltarello,.
2. stolto, sciocco. cino, iv-246 (128-12): è cosa
chiamai questa donna orgogliosa e dispietata. cino, iv-287 (10-1): io
a far la loro corte al lion- cino, / a intrattenerlo e baloccarlo alquanto.
spirituali delle battaglie de i maligni spiriti. cino, iv-216 (91-10): 'l
anzi che fosse fatta la battaglia. cino, iv-211 (87-34): lasciatemi andar
e i becchi ripetean: oh lion- cino! pellico, conc., i-477:
inferire che in vano lo desidereranno. cino, iv-276 (165-30): canzone mia
, nanni, portami un. pon- cino. g. raimondi, 4-108: «
questo è di banco il nostro simon- cino, / che cominciò già per buffoneria,
boldroni. stefani, 7-134: cino di cecco boldronàio in luogo di bernardo
il cuore: per l'emozione. cino, ii-530: da quel lucente raggio che
. ant. uscire, liberarsi. cino, ii-560: lasso! ché nel cor
discerpe. cino, ii-577: se questa gentil donna vi
/ da queste nostre rime, messer cino, / ché si conviene ornai altro
s'impingua se non si vaneggia. cino, ii-609: signor, e'non passò
vuo'campar d'esto loco selvaggio ». cino, ii-555: non è già maraviglia
/ omo che vive in peni. cino, ii-572: chi udisse un dì que'
ad esso / per lui campare. cino, ii-531: io prego, donna mia
non sonasse il pregio del leone. cino, ii-604: mi fuggo a lagrimar
tanto la parli faticosa e forte. cino, ii-533: tu mi pari, canzon
con memoria e ragion sono congiunti. cino, ii-537: disio pur di vederla,
: il prò'rinaldo giunse al sara- cino / d'un colpo tal, che,
. carducci, i-176: l'amoroso messer cino il cui nome dalla giovenile consolatoria in
alcun'altre di color carni cino sudicio; e queste solamente son trasparenti.
, che li poveri loro fratelli. cino, ii-590: ma, per servire a
. moderare, regolare; mortificare. cino, iv-281 (2-43): e'fu
mi ti celerà tesser più bella. cino, ii-562: la mia forte e corale
tribula- zione... ». cino, ii-548: ciò ch'i'veggio di
, e vidi un angiol figurato. cino, ii-557: tanto siete sovrana / e
lava di sete, seppellirono quell'altro. cino, ii-584: volesse dio ch'avante
/ appresso che averai chesta pietate. cino, ii-538: mi fu detto da colei
fa onesta / ogni tua chesta. cino, ii-529: vedete che ogn'om si
li chiamai, poi che fur morti. cino, ii-592: muoviti, oimai,
perocché la chiarità di dio tallumina. cino, ii-528: ancor m'ha fatto amor
detta figura velata nel suo splendore. cino, ii-607: canzone, vanne così chiusa
] cinnant [ico]. cino, sm. bot. ant. specie
alquanta vici- nitade e conformità al cino e al pruno. = voce
mia fu cruda, / udirai. cino, ii-555: il corpo piange il core
: ristoratore del diritto romano, [cino], aperse nuove vie alla scienza,
l'abito chericale. pallavi cino, i-843: conservar lo splendore dell'ordine
di color purpureo (cfr. coc- cino). bibbia volgar.,
da pisa, e coetaneo di messer cino. pallavicino, 1-352: il secondo beneficio
pando ogni perdente testa. cino, iv-242 (122-42): oimè,
ove 'l mar non ha vanto? cino, ii-547: spart'è per lo viso
com ferro che bogliente esce del fuoco. cino, ii-564: morto mi fu lo
, lett. it., i-44: cino,... fu dottissimo giureconsulto
e filosofo: ma la canzone attribuita a cino è quasi il compianto officiale di parte
di pallido o di rosso colore. cino, ii-529: guardando a voi, in
fa di terra pietre e dure stipe. cino, ii-561: tutta vi fece loda
carducci, i-416: voi, messer cino da pistoia, imperiai professore di diritto
sigilla / più volte l'evangelica dottrina. cino, 11-557: com'io credo
lo quale esso conduce mirabili bellezze. cino, ii-586: amor con quel principio onde
eloquenza, al- t * amoroso messer cino 'il cui nome dalla giovenile consolatoria
/ forza d'amor costui! ». cino, ii-581: questo amor, ch'
da conservare e iniquitade da fuggire. cino, ii-590: lo fino amor cortese
nella vulgare eloquenza, all'amoroso messer cino... due 9onet- tacci che
commendatore... -figur. cino, ii-561: tutta vi fece loda vera
acciò ch'io mora consolato in pace. cino, ii-584: volesse dio ch'avante
consorte in mar degli altri dei. cino, ii-600: ne l'amo
-per simil. e al figur. cino, ii-555: il corpo piange il core
di comportarsi, di procedere. cino, ii-610: oimè caro diporto e bel
mille più di me li aggrada. cino, ii-582: ma credendoli [i miei
sono pessimi consigliatori, era trasportato. cino, ii-601: morte, omè, non
per le sue parti ordinato e disposto. cino, ii-545: dunque non move ragione
altra sperienza. -figur. cino, ii-604: grave pesanza quanto più soverchia
mezz'ora dopo, aiutandomi col for- cino a sfondare le foglie di copripentole..
empire. - anche al figur. cino xxxv-n-643: la quale ha presa sì la
passa quel d'ogn'altro sciagurato. cino, ii-562: la mia forte e corale
magagnata. / forsa me seria corressa. cino, i-114: seguitando l'error della
d'ogni posa mi pareva indegna. cino, ii-569: ed honne dentr'a lui
del- vanimo: esserne preso. cino, ii-525: e fatt'han [gli
m'à fallito de lo suo convente. cino, ii-603: spesso m'awien ch'
saprà, s'a lei arrivo. cino, ii-594: s'ella [la mia
l'armato cor da nulla è morso. cino, ii-600: ne l'amorosa corte
/ più ch'io non coninzai. cino, ii-590: lo fino amor cortese,
sanza rompere tutta sua dolcezza e armonia. cino, ii-614: qua'son le cose
per lei certe cosette per rima. cino, ii-614: queste cosette mie dov'
me non si partì il diletto. cino, 11-534: venuto nel vostro cospetto
con persone o cose). cino, ii-569: amor, così son costumato
vista morta / de li occhi. cino, ii-586: amor con quel principio onde
ma so ch'io ne morrei. cino, ii-582: ma credendoli [i miei
con memoria e ragion sono congiunti. cino, ii-537: disio pur di vederla,
ma de la condizion malvagia e croia. cino, ii-542: come lusingator [amor
nei confronti di quella persona. cino, ii-593: cotal gente già mai /
/ rimettendo ciascun di questa risma. cino, ii-589: ella mi tene li occhi
lo loda e più lo loderebbe. cino, ii-534: venuto nel vostro cospetto
tal quale occhiuta rigidezza che ben dawi- cino confina coll'avarizia e colla crudeltà. svevo
io vo tra costor con bassa fronte. cino, ii-555: non veggio,
stava in pace, sobria e pudica. cino, iv-147 (1-2): veduto
fatto sentir de li suoi dardi ». cino, iv-251 (131-6): novellamente
: abbattere, umiliare, mortificare. cino, iv-264 (150-12): e sì
ch'ella ci vide passarsi davante. cino, iv-151 (7-14): è saggia
toccava a rendere il quarto a bernardo di cino. 9. privo di efficacia poetica
loro cima dechinano. pallavi cino, 7-402: quanto più l'altre durazioni
. ant. accondiscendere, compiacere. cino, iv-161 (24-3): madonna,
spenti. -dentro in. cino, iv-192 (60-2): una donna
averli notati in un mio volumetto di cino rimastosi derelitto, con gli altri miei
deserto: vana, inascoltata. cino, iv-269 (158-1): o voi
ricco, se vuoi, di leggero. cino, iv-181 (47-4): ora
/ rinovellar la mia vita gioiosa. cino, iv-177 (45-3): mille volte
alcuna costellazione che si chiama fortuna. cino, iv-264 (150-9): si può
'l tatto spesso non l'accende. cino, iv-264 (150-12): e sì
temo che la venuta non sia folle. cino, iv-233 (111-33): quando
. intr. perdere l'ardire. cino, iv-267 (155-2): solo per
e poi ad esse elette esercitare. cino, iv-223 (102-24): in-
egli provò tutti i diletti del mondo. cino, iv- 151 (7-14):
. cessare, desistere per stanchezza. cino, iv-222 (100-7): ma,
. 7. distogliere. cino, iv-150 (6-9): dunque chi
un anno là presso a gaeta. cino, iv-244 (123-13): ma
. portamento; comportamento, condotta. cino, iv-209 (84-1): li atti
sua compagna, cavò fuori un libric- cino e segnò una sull'altra quelle quattro note
far men che ricever d'altrui. cino, iv-164 (29-4): oimè lasso
/ s'alcuno eletto dirietro rimani. cino, iv-198 (70-2): donne
rovinare. - anche assol. cino, iv-291 (14-7): oimè,
meco in nullo logo sia commiso. cino, iv-196 (66-12): perch'
ant. sfuggire, allontanarsi. cino, iv-279 (1-83): ciò per
mente; con disprezzo. cino, iv-192 (60-5): una donna
/ ingiusto fece me contra me giusto. cino, iv-164 (30-1): la
4. rinnegare. cino, iv-222 (100-11): per servire
non rinnovandolo al termine stabilito. cino, iv-251 (131-5): novellamente amor
. figur. cessare, desistere. cino, iv-213 (90-13): di ciò
da'vostr'occhi gentil presta si mosse. cino, iv-167 (34-3): angel
disùs. dispiacere, essere sgradito. cino, iv-229 (io9 ~ i):
estante è desperanza de mia condezione. cino, iv-198 (70-3): donne
. - anche al figur. cino, 1-1-9: ciò fu cristo possente alla
esto monno è 'n despiacenza. cino, iv-184 (49-64): in dispiagenza
l'hanno disradicato. pallavi cino, 6-1-147: l'ambasciatore di francia s'
3. cessare di sentire. cino da pistoia, iv-213 (90-9):
cominciò di deservire all'abito secolare. cino, iv-227 (106-14): non mi
si distende per tutte lor parti. cino, iv-214 (90-21): sovra me
malattie, 1-17: sugo di mellon- cino, agresto e distillato. crescenzi volgar.
una posizione scomoda, da strigne. cino, iv-236 (116-13): non so
, reggere; comandare, governare. cino, iv-223 (102-14): incrèscati di
la sua potenza seminata per buona natura. cino, iv-292 (17-3): questa
-intr. con la particella pronom. cino, iv-177 (45-4): mille volte
/ che lo 'ntelletto sovr'esse disvia. cino, iv-233 (m-30): quando
ritornerà 'n istato di gran bene. cino, iv-157 (18-3): se mercé
precursore fu guinicelli, il fabbro fu cino, il poeta fu cavalcanti...
intesi il nome del mio core. cino, iv-157 (18-2): se mercé
li occhi più che mai ardea. cino, iv-181 (47-2): ora che
dell'eterna pace il tempo aspetta. cino, iv-189 (55-14): poi ch'
: in realtà, di fatto. cino, iv-159 (21-1): omo,
it., i-47: scrive [cino] con manifesta intenzione di far rime
a chi più sa più spiace. cino, iv-223 (102-23): quella vita
l'altrui membra avviticchiò le sue. cino, iv-194 (62-11): se potessi
4-295: l'armata di quindi a cino, emporio di locride,.
. e letter. entro in. cino, 114: ora sen esce lo spirito
ma lungi fia dal becco l'erba. cino, iv-276 (165- 30):
così mi trovo in amorosa erranza! cino, iv-196 (66-9): la morte
: nelle prove giovanili imitava dante e cino: sorto su l'orizzonte l'astro
diventare noto, venire alla luce. cino, iv-162 (25-5): disio pur
con tutti i mezzi a disposizione. cino, iii-103-21: increscati del cor che giace
. ciascuna delle parti di un fusti- cino di qualsiasi carattere. -faccia superiore:
che sempre de deo trovi pascemento. cino o anonimo, 609: da che li
, paura, assurdo convincimento. cino, iv-214 (90-26): la donna
senso generico: donna, ragazza. cino da pistoia, iii-76-2: meuzzo, i'
ciò che narro) era un omac- cino stravolto. vallisneri, iii-403: 'farfallone';
famiglia / ne la beata corte. cino, iv-168 (34-22): ballata,
-modo di essere, condizione. cino, 279: a guisa d'angel,
rima: comporre versi, poetare. cino, iii-75-2: merzé di quel signor ch'
. - anche: profonda convinzione. cino, iii-42-8: io dico che per grazia
e mai non s'è smagato. cino, iv-177 (45-5): lo mio
collo scudo della providenza siamo guarniti. cino, iv-220 (96-14): appare una
, e da che fiede prudentemente retrarse. cino, iii-19-14: appare una donna che
da essa iustizia si voglia partire. cino, iv-147 (1-10): fanno li
quelli che son fermi d'amare. cino, iii-52-10: maladico la mia mente
mi gettò dentro dal fianco. attribuito a cino da pistoia, iii-6-67: poscia mi
un disgusto. -figur. cino, iii-63-10: grazie ne rendo a chi
, privilegio; circostanza propizia. cino, iii-49-14: in segno di merzede e
con dignità, orgogliosamente; temerariamente. cino, iv-199 (70-13): ché donna
talvolta anche il 'nostro amoroso messer cino '. -colpo secco, netto
nelle corporali convenienze si è vera. cino, iv-149 (4-3): vedete,
/ non m'aponterà con sua fortura. cino, iii-8-3: deo, po'm'
non hai valura pensare isso candore. cino, iii-57-9: in figura vi parlo ed
pente / de la vertù del ciel. cino, iv-153 (10-10): li
pare, e perdesi lo frutto finalmente. cino, iii-8-66: ai, disdegnosa morte
all'ultimo, fino alla fine. cino, iii-104-38: ella [l'anima mia
omo che consuma en ben finare. cino, iv-193 (61-8): piange
vestire, non si fina mai. cino, iii-42-14: io, perché sta
balasso in che lo sol percuota. cino da pistoia, iii-113-4: un anel corredato
dimorare: -tant'è fine e pura. cino, iii-177-7: pianger mi fece il
carne, e con la carne finisce. cino, iii-97-21: dio mandi 'l punto
tuo e lascia di tenere nimistade. cino, iv-227 (106-n): 10
perch'altri fosse di perieoi tratto. cino, iii-48-4: deh, piacciavi donare al
uso romano / ca certo pere. cino, iv-266 (152-n): se m'
'l pregione di pene essere sciolto. cino, iv-147 (1-12): fanno li
le mie 'sacre dicerie'non piac- cino a quel tisicuzzo non me ne meraviglio,
terra / e pirro e sesto. cino, iv-247 (128-35): a te
ant. groviglio, folla. cino da pistoia, iii-120-13: di tormenti sono
dere la memoria, dimenticare. cino, iii-60-11: perché [amor] mi
folle, / smarruto e tracoitato malamente. cino, iii-8-72: albertano volgar.
lasciare / lo mal che mi stringìa. cino, iii-13-36: dunque il mio folleggiare
, s'io n'ho ragione. cino, iii-13-19: ma, se non vi
e per la nebbia folta. attribuito a cino da pistoia, iii7- 18: andando
erano fondate in basale d'oro. cino, iv-266 (152-10): di'.
in fondo: sommergersi, affondare. cino, iii-158-6: piacemi veder colpi di spada
di fuor del mio interno fonte. cino, iii-184-5: egli è secca quella
i'son forte e ardito ». cino, iii-160-28: non son fornito / d'
sì forte fu l'affettuoso grido. cino, iii-79-1: ben è sì forte cosa
la forte ventura che era stata. cino, iii-120-9: ai! quanto lo tacere
a lui perfettamente certe cose mostrare. cino, iii-7-9: di ciò ch'i'vo'
amaramente, dirottamente (piangere). cino, iii-24-11: quando il lasciai, piangea
rabbiosamente (adirarsi, sdegnarsi). cino, 53: se non si muor non
un oggetto, ecc.). cino, iii-84-9: prova la nave nel mar
in sì fera fortuna è aportato. cino, iv-200 (72-12): io sono
). -anche al figur. cino, iii-101-84: omo son for conforto:
speranza franco e sicuro e lieto. cino, iv-169 (36-1): sì
-di necessità, inderogabilmente. cino da pistoia, iii-72-5: a forza conven
al male; mortale, perituro. cino, iii-140-9: la vita sua ne lo
franco. mar sili, i-16: da cino ebbi i franchi quaranta a mia volontà
forze fisiche, ecc.). cino, iv-256 (137-10): provedenza non
- distrutto, annullato. cino, iii-54-10: se per voi vertù è
sono al suo petto assai debiti fregi. cino, iii-182-16: amore ch'innamora altrui
febri che del fuoco de'vizi? cino, iii-93-12: fàimi [amor] dimorare
a fare per essa qualsiasi cosa. cino, iii-138-6: a ciò ti prego,
mai fuor ch'alia prima gente. cino, iv-293 (18-2): io non
tempo si consumano et affaticano i filosofi. cino, iii8- 37: deo, come
donna aver, non for misura. cino, iii-34-2: sì è incarnato amor del
dir tutta la virtute c'hanno. cino, iii-13-3: degno son io ch'i'
/ quando riguardo la vostra beltate. cino, iv-195 (64-3): se voi
farà fìnarmi. -assol. cino, iii-132-li: non clamo già donna,
, / in un zardin intrai. cino, iv-232 (111-5): 'nvece di
una decenza indecente. carducci, iii-6-16: cino dimorò pur molto in bologna, e
la céra / chiara de la gente. cino, iii-44-39: tutto ciò ch'è
il mi metti più in voglia. cino, iii-169-5: amor, ch'è cosa
esperto di pietre preziose, gioielliere. cino, iii-170-9: per divenir sommo gemmieri,
, ecc.); patrio. cino, iii-153: se cessar de'la tempesta
e nescienti e lenti servire dio. cino, iii-142-2: avegna che crudel lancia
stando, onor v'è gente. cino, iii-101-45: tant'è miraeoi gente /
paese, una città). cino, iii-187-2: deh! quando rivedrò il
sparvire, soneglianno nel mio gire. cino, iv-264 (149-14): però dovunque
e 'n ghiaccio mi rinovo. cino, iv-228 (107-12): tu solo
di guido cavalcanti, e di messer cino. navarro della miraglia, 65: erano
che '1 gioco torni 'n pianto. cino, iii-138-2: novelle non di ventate ignude
ne sono la condizione determinante). cino, iii-89-12: or piangeranno li folli occhi
-sottovalutare, prendere alla leggera. cino, iii-142-13: così degg'io tener la
piu: qua giù al fondo. cino, iv-184 (49-56): tanto siete
soddisfatto, appagato. attribuito a cino, iii-4-18: perché de lo mio amor
(nell'amore cortese). cino da pistoia, iii-43-13: amor di pur
-venire in giostra: innamorarsi. cino da pistoia, iii-3-5: quel novo [
10. dimin. giovanèllo. cino, iii-18-1: una gentil, piacevol giovanella
130: nelle prove giovanili imitava dante e cino. e. cecchi, 5-336
il su'cor com'è tanto giudeo. cino, iii- 95-1: o voi che
. -misero, disperato. cino da pistoia, iii-167-10: dolente tapin,
che sia pine una gioliva e piccoletta. cino, iii-145-25: allor la donna mia
, 62: il nostro amoroso messer cino, /... / sul ren
-appagare un desiderio, un'aspirazione. cino, iv-293 (18-2): io non
tutt'altre vertù, mai poria. cino, iv-180 (46-33): tant'è
in porto / di riposo arrivato. cino, iii-145-27: d'ogni gravor m'alleva
suoi atti o scritti). cino, iv-194 (63-1): graziosa giovanna
mostrare voi come possiatel fare. cino, iii-145-26: allor la donna
espressione degli occhi e del volto. cino, iv-232 (in-i): la dolce
proclamarla. -anche al figur. cino, iv-220 (96-10): i'parlo
/ ma in piacere ritorna per natura. cino, iv-214 (90-18): l'
tal, per giamma'non ravere. cino, iv-244 (123-9): quivi chiamai
più ambito, l'ideale supremo. cino, iii-181-74: messer guido novello, i'
respetto rada et ennuda de stelle. cino, iii-92-10: porto, non so come
montemagno inacidisce tra le frasi sforzate di cino rinuccini. pea, 12-18: il rabbino
. ant. preparato, pronto. cino, iv-251 (131-6): io c'
-ant. venire alla mente. cino da pistoia, iii-172-8: per la forza
idea, un concetto). cino, xxxv-11-659: allor passo li monti,
e. gadda, 15-167: cino, iii-182-23: chi non la imbrama [
), desiderio. cino, iii-145-57: ciascheduno amoroso / va per
vi ricordate come fanno scrollare il sara- cino della chintana quando imbroccano con la lancia nel
del mio cor non fui mai poderoso. cino, iii-9-16: questa membranza, amor
/ veggendo vista sua nel 'maginare. cino, iii-m-14: lo imaginar dolente che
anche al figur. attribuito a cino, iii-15-8: or dunque, s'ella
di gran lignaggio per certo misfatto. cino, iii-179-26: oimè quella speranza /.
con riferimento a concetti astratti. cino, 171: mille dubbi in un dì
, ecc.). attribuito a cino da pistoia, iii-6-22: sanza crudeltate
3. per la prima volta. cino da pistoia, iii-52-1: i'maladico il
/ d'amor la sua travaglia. cino, iii-108-14: io ne vo'morir,
tutte parti impera e quivi regge. cino da pistoia, iii-27-57: la vostra donna
comporre e rilegare volumi, ecc. cino da pistoia, iii-174-1: cercando di trovar
tra le frasi contorte o pedantesche di cino rinuccini. cicognani, 2-153: anche l'
appollaiato, rannicchiato su un albero. cino, iii-143-4: amico, la novella mia
e / fiori e frutto. attribuito a cino da pistoia, iii- domenichi [plinio
santa, la quale è vita diritta. cino, 111-34-1: si è scarnato amor
. carducci, iii-24-56: voi, messer cino da pistoia..., voi
; che ne prova grande ansietà. cino, iii-66-xi: siamo incerti del futuro.
e nel comportamento; parlare stentatamente, cino, iii-49-2: disio pur di vederla
infino al loco dove è occidente. cino, iii-76-11: per che si può
ho sete. -intr. cino, iii-27-45: conforto, già, conforto
cammino alcun per qual io vado. cino, iii-25-2: o lasso me! non
e'v'incresca de le mie gravezze? cino, iii-103-13: increscati oggi mai,
negra gente con gli elmi politi. cino, xxv-11-661: increscati di me,
/ così ciascun noioso fosse morto! cino, iii-88-10: a li miei occhi vergognosi
avieno a maria mi fu palese. cino, iv-215 (90-59): ciascheduno
non s'en corga. attribuito a cino, iii-19-3: a vano sguardo ed a
, ingannatore, ipocrita. cino, xxxv-n-638: morderia la capra / s'
già nei primi lirici, sopratutto in cino da pistoia, essa ha infiorato di
. rendere folle, fare impazzire. cino, iii-32-1: madonna, la beltà vostra
, un suo membro). cino, iii-145-1: s'io smagato sono ed
. sfidare. - anche assol. cino, iii-46-4: zefiro che del vostro viso
m'era inginochiato e vole dire. cino, iii-57-1: io son colui che spesso
come falso veder bestia quand'ombra. cino, iii-98-8: ma non la- sciaval
splendore, nobilitare, onorare. cino, iii-44-36: tant'è la sua vertute
; nutrire odio, avversione. cino, iii-106-19: questa mia donna prese inimistate
'nnamora / non prendo disconforto. cino, iii-27-60: mirate nel piacer dove
lo meo disio si disvene. attribuito a cino, iii-4-1: la dolce innamoranza /
alcun modo potessi comprender cristo perfettamente. cino, iii-99-6: egli [amore]
/ sentendo il cor morire innaverato. cino, iv-154 (13-3): deh
quelor che g'andarà per man. cino, iii-120-10: ai! quanto lo tacere
che questo non si potea ricovrire. cino, iii-162-23: oh dio! che
-per simil. e al figur. cino, iii-19-12: appare una donna che la
, unitamente, congiuntamente. cino, iii-131-3: i'trovo 'l cor feruto
intera dimensione di qualche cosa). cino, iv-234 (113-6): i'muoio
devozione, la fedeltà). cino da pistoia, iii-40-13: ma questa prova
scritture e delle cose di dio. cino, iv-157 (17-2): poscia
spiritualmente; mentalmente, intellettualmente. cino, iii-151: imaginando intelligibilmente, / mi
quare ', voglio che m'intenda. cino, iii-126-4: ogni allegro penser ch'
raggi solari. — figur. cino da pistoia, iii-170-11: per divenir sommo
vecchio legge in piedi in un libric- cino; un altro su di una poltroncina si
parte, da ogni lato. cino, iii-179-3: oimè, lasso! quelle
trafiggere. - anche al figur. cino, iii-142-1: avegna che crudel lancia 'ntraversi
invéggia ', cioè per invidia. cino, iii-182-18: amore ch'innamora altrui di
/ ch'ei solo avea clarore. cino, iii-69-1: io non ò 'nveggia /
invidia viziosa ma d'emulazione virtuosa. cino, iii-30-8: se poi te ne
me queste cotali / parole usò. cino, iii-27-28: dio, nostro signore,
s'unque inverso te fece offensione. cino, iii-30-10: nessuna è per me stata
mente, i sensi. attribuito a cino, iii-9-3: lo sottil ladro, che
da dubbi, incertezze, perplessità. cino, iv-163 (28-4): la udienza
; preoccupato, ansioso, inquieto. cino, iv-251 (130-2): diletto frate
, concezioni, ecc.). cino, xxxv-n-638: se tu se'cinto,
secca, / certo di lada tecca. cino, xxxv-ii-653: piacemi veder colpi di
contenuto e nella forma; plagiatore. cino, xxxv-ii-639: qua'son le cose vostre
sapere ornai che 'l suo dir suona. cino, iii-68-2: amato gherarduccio, quand'
lagotorri, perché nascono nel paese ari- cino, dove già fu un lago e una
-miseria morale, meschinità. attribuito a cino da pistoia, iii-7-82: i'che tanta
. -contrario, avverso. cino, iii-153-6: di'chi m'assicura [
ell'ha un mostacciuolo così dol- cino, così traforello, così foracuori, certi
/ e altri amando languisce sovente. cino, xxxv-11-670: chi a falsi sembianti
con reverenza la gente la 'nchina. cino, iii-124-2: 0 tu, amor,
raccolta di pietre preziose. cino, iii-170-10: per divenir sommo gemmieri,
, ove si lasciò l'oro. cino, iii-13-11: qualche via buona è da
trapassar la santa greggia / forese. cino, iii-8-55: deo, che farò,
io non ti lascerò nel mondo basso. cino, iii-59-1: vinta e lassa era
di compì, di specificazione). cino, iii-44-22: non può dir, né
fra tommaso e 'l discreto latino. cino, iii-182-39: se tu trovassi alcun,
= deriv. dalla contaminazione di latti [cino] e [terra] crèpolo (
l'affrico!) / nel sonetto di cino... udire le tue laudi?
.. il lavoretto del ciampi su cino. zena, 2-194: bellissimo il
, / non dotto in mia fallanza. cino, iii- 102-14: o me dolente
che mi legasse con sì dolci vinci. cino, iii-166-12: un piacer sempre me
alto volo ti vestì le piume. cino, iii-16-10: allor trarrete dal meo corpo
di novembre. carducci, iii-n-35: cino... non lesse mai in quella
partendo e accomunando fa più leggieri. cino, iv-227 (106-32): questa mia
scienza, l'esperienza). cino, iii-55-2: chi ha un buon amico
e digli quanto mia vita è leggiera. cino, iii- 145-49: quand'io penso
alma, / tutta è in lui. cino, iii-187-29: o gente senza alcuna
di lena ch'i'no mi sentia. cino, iv-154 (12-10): l'
ave', del favellare. attribuito a cino da pistoia, iii-6-73: 4 nanzi
tristo spirto si rinvegna alquanto. cino, 104: l'anima, che per
eretici percosse / l'impeto suo. cino, iii-115-13: per che ne vivo sconsolatamente
che i vallon li sceman quici. cino, iii-156-6: soffrir non posson li
quale li cominciò a dire villanie. cino, iii-35-14: or si parrà chi à
dio concedente, di volgare eloquenza. cino, iii-185-1: infra gli altri difetti
reticenze; senza peli sulla lingua. cino, iii-no-54: dunque ti metti 'n via
io t'asemplai quando madonna vidi. cino, xxxv-ii-672: dinanzi agli occhi miei
-ispirazione poetica; talento poetico. cino, iii-52-5: maledico l'amorosa lima /
poco feno avuto, dove fussi locato. cino, iv-249 (129-41): perché
pare, / né sovra sua valenza. cino, iii-2-14: lo mio cor è
e l'altro inverso mano sinistra? cino, iii-166-3: i'fu', dante
de la sua gran virtute alcun conforto. cino, iii- 123-10: eo me ne
o di moto a luogo). cino, iii-23-4: lo intelletto d'amor ch'
spera / e pur sofrango in pene. cino, 162: sua figura lucente /
occhi suoi più che la stella. cino, iii-159-2: la dolce vista e 'l
luce / come letizia per pupilla viva. cino, iii-23-13: in cui risplende deità
semo riputati padri e lumiere dello imperio. cino, iii-21-7: amor mi fa tremar
partito / da queste nostre rime, messer cino, / ché si conviene ornai altro
ma lungi fia dal becco l'erba. cino, iii-165-14: a ogn'om par
pace; tormentarsi, struggersi. cino, iii-150-6: soffrir non posson li occhi
cino, iii-138-3: novelle non di veritade ignude
blanditore, adescatore, adulatore. cino, iii-102-5: come lusingator tu [o
iron. o scherz.). cino, 26: madonne mie, vedeste voi
sottrae al suo dominio). cino, iv-252 (132-9): ciò mi
egli, alla vostra bella immagine in cino, iv-153 (10-9): li occhi
valore rafforzativo); vieppiù. cino, iii-122-1: questa donna gentil che sempre
maledizione, accidenti, mannaggia. cino, iv-182 (48-8): deh,
arco, ov'eo ne fero! cino, xxxv-n-642: amor'di ciò ne lo
ragion'è che ne senti malenanza. cino, iii-93-11: tu solo, amor m'
e andonne al diserto. attribuito a cino, iii-2-73: perch'io non mora,
'nfra li fin'amanti dànno intenza. cino, xxxv-n-668: lasso per gli occhi ond'
6. gravemente, irrimediabilmente. cino, iii-127-10: se non ti conforti,
la fortuna, la sorte). cino, iii-180-22: malvagia fortuna 'n subit'ora
, 5-112: natura diede. cino, iv-238 (117-50): prego che
, infondato (un'opinione). cino, iv-252 (132-14): prima che
, / qua la mandòla; se di cino usata / e di dante a gli
, con le manette, il libric- cino, ne lesse circa a dodici versetti con
); diverso, differente. cino, iii-117-2: signore, non passò mai
]: la manipolazione dell'olio masti- cino sea fatta ne'dì canicolari. c.
-affanno, angustia opprimente. cino, iii-94-7: di greve pena addosso porto
che vit'è la mia? ». cino, iii-54-7: questo è 'l frutto
e chi offera può cadere nel peccato. cino, iv-258: (140- 14)
lagrimar mi fanno tristo e pio. cino, iii-33-4: quanto più fiso miro /
vi facce ber foco e martòre. cino, iii-94-3: sì doloroso non poria dir
serenate. vasari, 4-ii-351: il cino conbate coi giunti, che non vorreno
figura di donna che nel mausoleo di cino a pistoia sporge da / una porta
e ragionar de l'altrui prode. cino, iii-36-10: fra me medesmo vo
, se non cominciano in italia con cino, furono certamente perfezionate da lui nelle
guido, il languido / sonetto di cino, l'ottava / melodiosa del poliziano.
io aggia, no ne sento bene. cino, 360: per lo fiso membrar
lo grande agio duve elli era. cino, iii-160-40: morir non oso / e
, / e le facte perdute. cino, iii-121-5: quella ch'orgoglio mena,
dell'altre persone al regno del cielo. cino, iii-122-3: questa donna gentil che
c'hanno a tanto comprender poso seno. cino, iii-127-3: omo smarruto che pensoso
con una prop. subordinata. cino, iii-115-1: una donna mi passa per
dimestiero, menzonando. pallavi cino, 8-196: questo diletto proprio dell'uomo
una appresso de l'altra maraviglia. cino, iii-27-64: secondo ch'era [beatrice
tra li nomi di queste donne. cino, iv-149 (4-2): vedete,
afilata a bene parlare come lui. cino, iii-101-59: donna, per deo pensate
che la vita tanto si difenda. cino, 96: di mercé avare, donne
legato / lo core e la mente. cino, iii-100-30: chi mi facesse -far
simil. donna con capelli corvini. cino, xxxv-n-650: per una merla che dintorno
versi / perché 'l nostro amoroso messer cino / novellamente s'è da noi partito
partito / da queste nostre rime, messer cino, / ché si conviene ornai altro
, ii-5-28: tien dietro una responsiva di cino rinuccini in volgare, stampata dal moreni
che prendon aire e diventan sospiri. cino, iii-10-3: moviti, pietate,
alla morte e mettere sì grande voce. cino, iii- 49-6: ciò ch'eo
aggio portato, meterò 'n obrio. cino, iii-52-5: maladico l'amorosa lima
prenda / che meve no misprenda. cino, xxxv-11-642: chiesi per deo e
piena arnia di mel teren tutto. cino, iv-258 (140-12): io sol
bocca e fele ha nel canestro. cino, iii-70-5: falso, che ne la
e pieno, totalmente, completamente. cino, iv-248 (129-22): or dunque
/ quella virtù per cui mi discoloro. cino, iii-174-1: cercando di trovar minerà
creatura creata, puote vivere senza aria. cino, iii-8-45: vivendo in pene tante
che beatrice fusse sì fatta splendida. cino, iii-31-6: credo ch'a prova
ella 'l dimostra ognor quasi incarnato. cino, iii-182-8: omo non de'fuggir
col suo mirare -ciascun core accende. cino, iv-160 (22-8): amor ch'
'n sete qui si rifà santa. cino, iv-150 (6-2): j5ì è
non ne volle aver fuor di misura. cino, iii-107-2: amor, la doglia
hanno la testa a modo di cani. cino, iii-11-3: omè, ch'io
essi e riser- rolli. attribuito a cino da pistoia, iii-6-39: conosco
monna / piace il suo caro bertuc- cino amato. -per simil., a
occhio solo; monocolo. cino, iii-57-5: e'mi risponde [amore
nostro signore lo papa. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-1-686: la messa sì
parte che per me si sfonta. cino, iii-21-20: amor, che sa la
fanno, sensa el contrario doppio? cino, iii- 60-1: prego 'l vostro
levarlo [l'orologio] dal saccoc- cino, la catena si è riscontrata col cane
da un dalmata. carducci, iii-n-35: cino da pistoia,... come
i mezzi per comportarsi diversamente. cino, iii-61-13: morderia la capra, /
di colpo di cotenna. attribuito a cino, iii-3-39: così moràggio per forza o
in campo, e mortalemente il disamo. cino, iii-175-5: se voi m'odiaste
riferimento agli effetti della passioneamorosa). cino, iv-182 (49-2): sì mi
ov'io per sua bellezza corro. cino, xxxv-11-631: invece di pensier'leggiadri
portarono via il morti cino, in quelle stanze spirò come un vento
/ e partir la convene innamorata. cino, iii-23-5: resta di pianger lo
intagliata l'idola che tu adori. cino, xxxv-11-674: o sommo vate,
. -anche al figur. cino, iii-40-6: per servire a lui [
: eh'ha un mostacciuolo così dol- cino, così traforello, così furacuori..
amistade sì ferma e sì conserva. cino, iii-13-13: i'devea innanzi, poi
questo possa fare senza mostranza di tenerezza. cino, iii-73-2: donna, i'vi
che mi mostrò questa donna morta. cino, xxxv-n-672: dinanzi agli occhi miei
la quale il sol mostra men fretta. cino, iii-43-11: amor di pur volermi
lazzo. e e cino, xxxv-n-639: certo bel motto volentier ricolgo
dino di mugello... cino nel 'comento 'spesso e volen
de li occhi onesta e tarda! cino, iv-151 (7-3): sta nel
, l'estrazione sociale). cino, iii-22-10: come poteo d'umana natura
colui, ch'era già fioco. cino, xxxv-n-680: lasso, pensando a
neuna ingiuria che fatta mi fosse. cino, iii-34-3: si è 'ncarnato
getta / la tempesta il maroso. cino, iii-26-5: a guisa d'angel
di servire a colui che ci creò. cino, iii-21-21: amor che sa la
cosa naturalmente disia la sua perfezione. cino, iii-101-72: la mia vita si more
/ da queste nostre rime, messer cino, / ché si conviene ornai altro
assistenza d'un tal padre gioseffo capu- cino, creatura del signor cardinal di rosegliù con
riguarda l'ambito del demoniaco, cino, iii-144-4: amico, se egualmente mi
far longiamente sua dimora il fallo. cino, 190: pel gran contrario ch'
o anche collerica, suscettibile. cino, xxxv-n-653: piacemi veder colpi di spada
v. niduccino]: 'niduc- cino '... suona meglio di 'nidùccio
una persona; nullità. cino, iii-42-1: s'io mi riputo di
a sentire come avverso, odioso. cino, 321: questa mia donna prese nimistate
di sì nobili e laudabili portamenti. cino, iii- 150-n: ridendo par ch'
parte; nodo. attribuito a cino, iii-15-1: e'non è legno di
gli aspetti dolorosi, angosciosi). cino, iii-ii-i: omè, ch'io sono
, ma co'noia vende. cino, iii-27-16: noi provamo che 'n questo
notte ed èmmi in noia la vita. cino, iii-158-2: tutto ch'altrui aggrada
, seccare, importunare, annoiare. cino, iii-51-14: standomi così, pur ch'
-inviso, odioso, detestabile. cino, 13: deh se non v'è
: assai bene alla sua nominanza risponde cino da pistoia, tutto delicato e veramente
non so dove. velluti, 26: cino del migliore, che fu così grande
più per viltà che per piatà. cino, iii-104-34: ma lasso! per
... e la ballata satirica di cino contro napoli... perché ne
crede ch'eglino sieno manifesti a dio. cino, iii-183-12: l'omo saggio,
grandezza). giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-1-684: e1 co-
versi / perché '1 nostro amoroso messer cino / novellamente s'è da noi
. -con uso impers. cino, iv-149 (4-11): quanto si
-con riferimento a persone. cino, iii-22-14: dico, guardando a la
assisterò testimone alle nozze civili del chiarini cino. d'annunzio, iv-2-147: le
sulla terra, in questo mondo. cino, xxxv-11-689: qual oggimai dagli amorosi dubi
lo conosci: egli era sara- cino. castiglione, 275: parlandosi pochi dì
. -con uso avverbiale. cino, iii-3-9: io ne canterò sì dolce
sì è novo miracolo e gentile. cino, iii-27-26: dio, nostro signore
, imperseveramento di parlare nutricò arditanza. cino, iii-180-16: la sua fama al mondo
e falsi e di mercede scossi. cino, xxxv-11-631: la dolce vista e 'l
. -dare in potere. cino, iii-101-90: se mi scampate, /
: egli [guido cavalcanti] e cino da pistoia..., se non
? oggimai non gli scriverai più. cino, xxxv-n-689: qual oggimai dagli amorosi
nobbi e come tosto ti perdo! cino, iii-105-1: oimè ch'io veggio
e pur diletto stare a vassallaggio. cino, iii-181-11: la terra trista /
chi nonn. invita -pensiero oltre grato. cino, iii-6-2: or dov'è,
mi riscossi / quando mi prese. cino, iii-83-1: omè, lasso! or
-con iperbato dell'agg. cino, iu-25-1: o lasso me! non
o gli omei: lamentarsi. cino, xxxv-n-665: se tua man [morte
lamentarsi; essere totalmente stremato. cino, iv-154 (12-10): l'anima
omicino, omiccino: v. omi- cino. -ornièllo, omezèllo: v.
non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi. cino, iii-164-1: unde ne vieni,
; visitare di persona un luogo. cino, xxxv-n-641: come non è con voi
. boccalini, i-251: monsignor reverendissimo cino, auditor di ruota in parnaso,
altra avranno fame / di te. cino, 261: se lunga stagion tuo
cioè del disegnare figure d'angeli. cino, iii-154-14: diletto frate mio, di
giunta, anima fella! ». cino, iii-53-37: altro già che tu,
firenzuola, 538: il platonico fi- cino... dice che la bellezza è
porria orgogliare / inver lo suo piasere. cino, xxxv-11- 654: si può veder
questa donna orgogliosa e dispietata. attribuito a cino, iii-6-7: non ch'io m'
orina; vaso da notte. cino, xxxv-11-675: o gente senza alcuna cortesia
il porto scritto / sopra il bac- cino in su l'orlo diritto. aretino,
: di che sapore è toro? cino, iii-45-1: i'mi son tutto
provocano tali stati d'animo). cino, iii-103-8: quando potrò io dir:
oscuro della luce). cino, iii-176-io: seco ha '1 meo
, de la mia vita oscura. cino, iii-17-7: adunque 'l pianto che da
/ perché lo spirto non si rassicura. cino, iii- iii-30: novo color per
chi è di là troppo oso. cino, xxxv-n-635: ben so'stato sì oso
donna di provincie, ma bordello! cino, iv-250 (130-9): s'al
guido, il languido / sonetto di cino, l'ottava / melodiosa del poliziano
a vendere del mese di marzo. cino, 416: sovra ogni altra vaghezza vago
. -che opera vanamente. cino, iii-13-15 [var.]: ben
sangue del figliuolo di dio. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-1-687: così finì questa
tuoi prieghi cortese / in fano. cino, iii-187-1: deh, quando rivedrò
. -con uso neutro. cino, iii-28-9: ciò è palese ch'i'
-tremare, palpitare. attribuito a cino, iii-10-4: iacopo, i'fui,
: aprire gli occhi. attribuito a cino, iii-7-76: allor da gli occhi le
, nel quale ella parve scrutare davvi- cino il fondo dei suoi occhi color palude.
lo penzer -non serà di paraggio. cino, iii-44-25: non può dir,
l'amor crescesse di paraggio. attribuito a cino, iii-22-5: amor...
della dignità vescovile. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-1-685: cominciò 'l
null'om me ne potè pareiare. cino, iii-38-3: angelica figura e dilettosa,
-regolare, simmetrico. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-1-686: di queste tre
e voce alquanta, che parla dolore. cino, iii- 95-12: de li occhi
. letter. ant. voce. cino, iii-59-12: e 'nanzi a me parea
dentro ad un nuovo più fu'inretito. cino, xxxv-n- 643: ella m'
quel monistero ed arselo la maggior parte. cino, iii- 50-4: mi rimembra de
/ m'è gran gioia e disire. cino, iii-164-4: unde ne vieni,
/ da queste nostre rime, messer cino, / ché si conviene ornai altro
, lo gioco perdone e la vita. cino, xxxv- ii-631: amore, al
voluttà, di gradevoli sensazioni. cino, iii-98-14: madri di merzé, donne
un sentimento. - anche assol. cino, xxxv-n-649: dolente vo, pascendomi sospiri
per la qual passa spirito dolente. cino, iv-192 (60-1): una
che m'àn passat'al cor. cino, iii-95-11: de li occhi suoi si
che giunghi al passo del perdono. cino, xxxv-11-689: qual oggimai dagli amorosi
con superstizione que'patriarchi dell'idioma [cino da pistoia e petrarca]. cattaneo
n'avete al tuct'abandonato! giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-1-685: cominciò 'l papa
per niente, assolutamente no. cino, xxxv-n-634: a ciascun gentil cor ti
pensier rinova la paura! attribuito a cino, iii-7-100: dimmi perché la stella
causa o l'origine della paura. cino, iii-8-59: neente mi sta 'n grato
: comportarsi bizzarramente, trasgressivamente. cino, iii-158-11: molto mi piace allegrezza e
/ sì alto sangue voler discacciare. cino, iii-120-11: ai! quanto lo tacere
/ e per lu mundu tapinata. cino, iv-253 (134-2): poi ch'
che vaneggia (la fantasia). cino, iii-156-1: l'anima mia che va
s'eu penu / pir vostra inamuranza. cino, iii-53-6: questa gente selvaggia /
parlare, è troppo color vivo. cino, xxxv-11-675: o gente senza alcuna cortesia
siete meo pennel che non affonda. cino, iii-153-2: cecco, i'ti
il pensiero possa concepire; inimmaginabilmente. cino, iii-22-6: i'non ho 'l core
io non fo de la morte. cino, iii-80-2: non credo che 'n madonna
pensivo / che per dio romita. cino, iii-68-8: rimagno, / più ch'
e villani. -preoccupato. cino, iii-170-1: perché voi state forse ancor
, in là più m'appressai. cino, iii-127-1: omo smarruto che pensoso vai
, rammarico, rincrescimento. attribuito a cino, iii-13-12: dunque qualche via buona
le pene e le sue cagioni. cino, iii-159-41: quando vita per morte s'
/ quando al cinquecentesimo anno appressa. cino, iii7- 88: per lei apparecchiata
la carità di dio in sé. cino, iii-45-10: penso tanto a questo
, / confortar non mi posso. cino, iii-95-11: de li occhi suoi si
di distruggere in tutto la repubblica. cino, iii-13-41: fa ben la vendetta
ecc. -anche al figur. cino, iii-no-35: posso dir ch'è venuta
più lungo e travagliato. attribuito a cino, iii-7-3: mi fu per antico diletto
adombra. -con sineddoche. cino, iv-193 (61-1): l'anima
, un danno. attribuito a cino, iii-15-3: e'non è legno di
figur. membro virile. attribuito a cino, ni-12-14: quel satiro morso / ci
che i fondi sien persi. attribuito a cino, iii-7-42: eran vestiti in gonne
un tessuto di tale colore. cino, iii-142-6: ella mi par sì bella
, e li romani lo incalzaro. cino, iii-16-6: dice ben c'ha la
/ ver'ch'è dolce lo ben. cino, iii-8-43: vivendo in pene tante
che non potrebbe adequar rima. cino, xxxv-n-664: oimè, la speranza /
, buonaccorso da montemagno il vecchio, cino rinuccini; nel quattrocento boiardo, lorenzo
cuor ti sia piacente. attribuito a cino, iii-3-47: l'amore per piacente
umana piacenza e dispiacenza più appare. cino, iii-23-13: la somma piagenza / di
ched i'v'aggia in mi'balìa. cino, iii-25-10: da che li piace
, come ch'om la riprenda ». cino, iii-158-5: piacenti veder colpi di
come vedi, ancor non m'abbandona. cino, iii-150-1: sta nel piacer de
/ e non ne son diviso. cino, iii-31-7: ne gli atti sì gentil
ntile donna di molto piacevole aspetto. cino, xxxv-ii 3: una
rifina poi di riferire. attribuito a cino, iii-7-30: di subito vidi accompagnarmi
l'anima trista piange in lui. cino, iii-90-9: lasso! da poi mi
per più piana via. attribuito a cino, iii-7-103: s'i'non perdo la
atti suoi quella benigna e piana. cino, iii-135-4: a me poscia [amore
^ o talor qe la corrente. cino, iii-70-7: fa'l'andatura piana /
: senza alcun dubbio o incertezza. cino, iii-101-50: com'io credo di piana
a rinfiammarsi sotto la sua pianta. cino, iii-54-2: messer, lo mal che
che dell'anima mia nascesse pianto. cino, iii-126-13: ai doloroso me! chi
a suscitare compassione, implorante. cino, iii-53-31: quando di lei piatosi lai
picciolini sono alquanti solitari. attribuito a cino, iii-13-1 [var.]:
che ha un valore assai modesto. cino, iii-113-8: un anel corredato d'un
/ istar piacente pien di cortesia. cino, iii-122-2: questa donna gentil,
ingiuria del prossimo, avendogli compassione. cino, iii-19-4: i'veggio a li occhi
; colpire (la morte). cino, iii-145-5: in tal maniera la morte
pigra di mangiare in questo convito. cino, iii-144-8: allor del suo dolor
cor, s'i'dormo o veglio. cino, iii-136-3: fa'de 1 mente
gira / d'ogni crudelitate una pintura. cino, iii-34-6: s'amor medesmo n'
per prova fare a le parole conte. cino, xxxv-ii-646: questa dagli occhi mie'
il sudore, ecc.). cino, iii-17-5: il pianto che dagli occhi
che struggon di dolor la mia persona. cino, iii-153-13: cessar dè la tempesta
ha valore enfatico). attribuito a cino, iii-5-21: le lagrime ch'io piovo
è creatore d'ogni pensier bono. cino, iii-44-40: tutto ciò ch'è
-figur. tormentare, angustiare. cino, iii-143-io: sicura standosi [la cornacchia
dentro da lo core struggo e ploro. cino, iii-174-5: più per quel ched
l'animo, la mente). cino, iii-8-40: ogni spirito plora / de
. dimin. pochettino. attribuito a cino, 26: quella, se solo un
antica lirica amorosa). attribuito a cino, iii-6-72: da ch'io risurgo,
allora volto in laci. attribuito a cino, iii-4-6: non può tutto tenere /
de l'uom ogni pondo è soave. cino, iii-27-18: noi provamo che 'n
si conviene, pontificalemente. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-1-685: cominciò 'l papa allor
/ ch'elli acquistavan ventilando il fianco. cino, iii-26-12: tant'è la sua
perdei la speranza de l'altezza. cino, iii-150-3: sta nel piacer de
col foco ond'io sempr'ardo. cino, iii-55-1: amor che vien per le
/ procedere ancor oltre mi conviene. cino, iii-104-19: tanta vergogna porto /
mi riterrà madonna in sua possanza. cino, iii-2-8: amor, sed el
morte] lo fai viver giocondo. cino, iii-119-1: se non si muor
quai mirando mio disio ha posa. cino, iii-20-4: veduto àn gli occhi
, pensando che m'eri piacente. cino, iii-44-10: questa donna piena d'
d'amore il mio si posa. cino, iii-171-3: ell'è tanto gentile ed
che 'l dolor, potè 'l digiuno. cino, iii-27-32: li vostri spirti trapassar
quella che pregio e belleze inavanza. cino, iii-122-7 [var.]: questa
tien gioioso sempre il cuore umano. cino, iii-21-11: quando 'l penser divien tanto
a l'alto passo tu mi fidi. cino, iii-30-9: graziosa giovanna..
v'avea portati di quelli di bernardo di cino, il quale misse in compagnia il
era, non mutò aspetto. cino, iii-27-13: donque m'odite, poi
donna, e dicemi parole di lusinghe. cino, iii-106-6: non s'è mossa
/ altro fode ragiona d suo valore. cino, iii-42-10: ancor m'à fatto
-sostant., con valore enfatico. cino, iii-165-5: lo dolor grande che me
lungo il preallegato fiume. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-i-686: la messa sì
tu de le muse amico, o nobil cino, /... /.
, dirotto (il pianto). cino, iii-160-66: e 'l grande lagrimar che
essa ven si prende ogn'altra fera. cino, iii-43-9: così m'à preso
e prenderai più doglia riguardando ». cino, iii-80-10: 1'non ne spero
pensiero, una idea). cino, iii-133-5: qualora il mio penser fra
, suo figliuolo, e mino di messer cino e bartromeo di bricciardo, li quali
oggetto o da un toponimo. cino, iii-117-4: sol però così pensoso voe
mi fece del venir più presto. cino, iii-42-8: io dico che [amor
ogni mattino / evacuato il prezioso corpi- cino / si stringon la mano / congratulandosi di
poi fiorenza rinova gente e modi. cino, iii-q6-28: amor con quel principio onde
condutto m'aggi in tua pregione? cino, iii-38-14: in piacer di voi ò
uno e d'altro privo. attribuito a cino, ii1-2-37: paura avea, perch'
sineddoche. f f cino, iii-68-5: trovandomi di sua veduta privo
nebbia che ti lede. attribuito a cino, iii-3-44: credo che per soffrir
in fretta. quella alle 'rime di cino '... fu scritta ne'
di infelicità e di cupa angoscia. cino, iii-8-76: de l'oscuro profondo /
e chiaramente appariva che ogni ovato corpi- cino si muoveva con doppio moto, l'uno
tu ben mi rinfami. attribuito a cino, iii-10-10: per te beato far
risposero gentilmente guido cavalcanti e più tardi cino da pistoia. 7. ant
; con precisione e nettezza. cino, iii-23-2: lo intelletto d'amor ch'
, si perde il verace intendimento. cino, iii-162-40: selvaggia v'è ben
insieme delle sue qualità spirituali. cino, iii-no-18: quando li occhi rimiran la
che è situato più vi cino rispetto al punto di origine (una parte
: immediatamente seguente, successivo. cino, iii-123-12: eo me ne parto di
d'alcuna maraviglia ovvero alcuna perfezione. cino, iii-17-4: se conceduto mi fosse da
non scalda ferro mai né batte incude. cino, iii-95-2: o voi che siete
la può chi no la prova. cino, iii-14-14: quest'è lo spiritei da
/ mostran veracemente / chi ama lealmente. cino, iii-84-q: prova la nave nel
di tessuti di color cappuc cino, gli uomini nudi, tranne una piccola
mangia, anzi vuol esser letta. cino, iìi-62-10: ben crebbe rimedio al nostro
da esprimere in un'opera. cino, iii-32-6: maladico l'amorosa lima /
, / m'àno aamore punto. cino, iii-92-4: il dolce amor, che
e dicendo -per mala indivi- nanza. cino, xxav-ii-675: o gente senza alcuna cortesia
ch'eo vidi lei cotanto bella. cino, iii-93-2: o giorno di tristizia e
mia doglia incarnata -nel mio core. cino, iii-92-1: oi dio! come
fossi a milano per farvi da ciceron- cino in pavia, voi e gli amici vostri
o 'stretto: bambola, fantoc- cino di cencio che fanno la fanciullette per passatempo
letizia per pupilla viva. attribuito a cino, iii-6-68: che 'l sangue m'abbandona
/ a vostra ubiaienza in fede pura. cino, iii-101-16: sempre con fede pura
moragio / di corto qualche dia. cino, 111-37-8: altro già lo mio cor
quando in bologna un fabbro si ralligna? cino, iii-24-24: egli ha dentr'al
. non s'apre questa calla. cino, iii-162-26: quandunque di me pur
2. quaresima. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-i-684: la quarantana entrò
qualcosa: non poterne più. cino, iii-58-13: io sol conosco lo contràr
un'impresa. velluti, 58: cino..., poi che tornò da
star quatti. -appartato. cino, iii-101-95: per dio, di me
per un amore non corrisposto. cino, 171: mille dubbi in un dì
popol. o colloquiale). cino, iii-10-10: moviti, retate, e
difese ai colpi. attribuito a cino, iii-7-47: pugnar mi convenia con
si mostra ostile, aggressivo. cino, iii-60-2: prego 'l vostro saver che
quando in quando; a intervalli. cino, iii-51-13: standomi così, pur ch'
rengniano, e specialemente i setentrionali. cino, iii-25-4: o lasso me! non
celato / che mi raggia dintorno. cino, iii-46-1: zefiro, che del vostro
, un sentimento ecc.). cino, iii-24-32: allora il prese la virtù
memoria che ne rimane). cino, iii-181-12: la terra trista / rimasa
antico pensiero con- tra lo nuovo. cino, iii-127-3: omo smarruto che pensoso
-attività o espressione letteraria. cino, xxxv-ii-689: su per la costa,
d'amore, essere innamorato. cino, iii-68-3: amato gherarduccio, quand'i'
gardino ni a l'ombra va gasere. cino, iii-182-24: sta come in bel
merito non piccolo è di guido guinicelli e cino da pistoia l'avere dirozzata e rammorbidita
col rimorso. - anche assol. cino, iii-146-9: però parla un penser,
vestito, andando, mi rancura. cino, iii-132-6: chi a falsi sembianti
i piedi e l'altro grosso. cino, iii-57-8: veggiovi goder come il mo-
* r... cino, iii-176-12: credendoli un poco rappagare [
questa virtù t'è in piacere. cino, iii-27-69: come fu ricevuta / dagli
raggruppamento, riunione di persone. cino, iii-149-2: gentili donne e donzelle amorose
io vi rassembri sì figura nova. cino, iii-135-11: piango, sospiro e doglio
perché lo spirto non si rassicura. cino, iii-21-2: se 'l viso mio
. rifl. astenersi; desistere. cino, iii-101-21: non è già maraviglia,
, anche, precipitazione. attribuito a cino, iii-7-8: sanz'altra compagnia, pur
e deo el volesse che fosse ratto. cino, iii-97-21: dio mandi 'l
ch'ella ci vide passarsi davante. cino, iii-30-14: or vuol [amore]
-la gioiosa ciera / mi darà diportando. cino, iii- 151-9: così non morragg'
-con la particella pronom. cino, iii-133-3: il mio penser fra me
vale. b. machiavelli, 44: cino fornaio..., trovando il
: essere morto, defunto. cino, iii-28-14: sono un om cotal di
all'altro regno: morire. cino, iii-i 11-32: novo color per la
predicare e per consigliare alquanti secolari. cino, iu-120-4: se tu sapessi ben com'
o sostituendo le parti mancanti. cino, iii-181-12: la terra trista / rimasa
popolo della quale appare per mano di ser cino loro notaio, ànno proveduto [eccj
/ che dalla zona torrida discende. cino, iii-45-5: i'mi son tutto
spesso alla donna amata). cino, iii-52-11: maladico la mia mente dura
è questa: no recuitar ree nove. cino, iii-91-4: e tristo lo cor
che tutto il mondo sallo! ». cino, iv-185 (49-74): m'
/ di ciò ch'egli ode dire. cino, iii-53-28: cotal gente già mai
-cessare, smettere di fare qualcosa. cino, iii-27-44: conforto, già, conforto
poi il molto restrinsi in un libric- cino. -inferire esclusivamente. p
da una persona. attribuito a cino, iii-7-63: centuplicommi la paura al
da pubblicare insieme con le rime di cino; e vorrei riattaccar subito questa pubblicazione
carducci, iii-22-413: è [cino] quasi originale, sebbene un riattacco
. contraccambiare un sentimento. cino, iii-144-1: amico, se egualmente mi
2. ricompensare, rendere merito. cino, iii-121-8: quella ch'è di grazia
intimi, le reali intenzioni. cino, iii-4-1: amor ricerca la mia mente
che di comandare io la richiesi. cino, iii-5-3: perché non fu da voi
-in un contesto figur. cino, iii-1-2: al mio nascimento / amor
dai sensi; intuire. attribuito a cino, iii-7-79: de la sua vista cotanto
desiderate. -trascegliere, ricavare. cino, xxv-ii-639: qua'son le cose vostre
l'anima sento ricoprir di pene. cino, iii-18-10: la quale [gioia]
non si potea ricovrire. attribuito a cino, iii-7-35: i'perdei in parte
di lei trattare interamente non si può. cino, iii-145-24: allor la donna mia
avergliele comandate messalina. pallavi cino, 1-441: l'animo, per non
. -con riferimento a dio. cino, iii-184-13: ah! vero dio ch'
noto o misterioso dell'universo. cino, iii-154-4: cecco, i'ti prego
dimostrare amore e ridermi, presentarmi. cino, iii-92-3: come s'accorse in
di tanto rider che farebbe 'l core. cino, iii-36-1: ora che rise lo
si raffreni col freno della ragione. cino, iii-19-5: bella e gentile, amica
si può disporre a veder cristo. cino, iii-16-2: se questa gentil donna vi
mia negligenza. -scampo. cino, iii-79-4: va [amore] sì
/ da queste nostre rime, messer cino, / ché si conviene ornai altro
rime d'amor usar dolci e leggiadre. cino, iii-52-7: maladico l'amorosa lima
la cità romaxe cussi consumada e guasta. cino, iii-181-11: la terra trista /
donna mia nuovi sembianti sono appariti. cino, iii-75-11: amor che del suo
carducci, ni-6-14: cominciò presto messer cino a rimare. v pica, 1-73
me, 'nanti ch'io péra. cino, iii-140-4: spesso m'avien ch'i'
coloro qu'egli aveva a guidare. cino, iii-50-2: io guardo per li
armari di s. maria del fiore, cino... sta girando il riso nella
questi son segni d'amore non vili. cino, iii-71-2: donna, il beato
. acuire, aggravare. attribuito a cino, ili-16-6: ben dico certo che non
e vivace. d'annunzio, ii-503: cino rincalza, folle del suo scherno:
se voi aveste veduto quel gentile omac- cino in un farsettin bianco, stretto alla cintola
sentimento, un desiderio; rinvigorirli. cino, iii-111-7: quando amor mi si mise
, e dovria dir sollazzo. cino, iii-95-7: or sento si rinfresca e
. -riprendere a versare lacrime. cino, iii-94-5: ciascun giorno rinnovèllo il pianto
si rinovella / di suo color ciascuna. cino, iii- 41-5: fa rinovellar la
], sentendosi così vi cino un campo nimico e poderoso, ché la
troppo è la sua vita ria. cino, 68: perché nel tempo rio /
di un desiderio. attribuito a cino, iii-16-1: ben dico certo che non
ch'amor -tormenta senza alcun riparo. cino, xxxv-ii- 668: amor celato fa
o delle manifestazioni di esso. cino, iii-148-11: o lasso me, sovra
e delle sue doti. attribuito a cino, iii-20-4: di quella cosa che nasce
-con riferimento a una corrispondenza poetica. cino, iv-267 (155-2): solo per
ardire di compiere un'azione. cino, iii-110-2: l'uom che conosce,
qualcosa, indurre nuovamente all'azione. cino, iii-96: allor ch'io mi ritorno
., vidi che io era ingannato. cino, iii-95-13: l'alma giammai non
l'amato (amore personificato). cino, iii-162-10: amor dovria venir da qualche
lasciare via d'uscita. attribuito a cino, iii-7-45: più che d'arco strai
per dilettazione del viso. attribuito a cino, iii-3-28: miraeoi par co- m'
moti sopradetti. -ri fi. cino, iii-44-43: i'sto com'om che
ant. sormontato; adomato. cino, 405: mento di picciol spazio e
non è cosa da parlarne altrui. cino, iii-81-10: perch'è neente ciò ch'
ha più tosto e più amara. cino, iii-n-6: mi veggio morto, s'
/ che tutti vanno via sanza ritegno! cino, iii-160-63: l'innamorata mia vita
... quante laide parole ntene! cino, iii-159-31: quando per gentile atto
teco amistà, malagevolmente può perire. cino, iii-183-1: sole per ritenir vostra
estens. dominato da una passione. cino, iii-11-3: omè! ch'io sono
condizioni di operare positiva- mente. cino, iii-101-94: per dio, di me
in casa, in un eremo. cino, iii-181-1: l'alta vertù che si
sf. ant. elitropia. cino, i1i-62-2: ser mula, tu ti
tuto altro efetto c'ommo vero compie? cino, iii-181-40: ciò che si vede
e mal per tolomeo poscia si scosse. cino, iii-36-1: deh, quando rivedrò
quello che è in realtà. cino, 257: riverscia il dritto e 'l
-luogo in cui una persona abita. cino da pistoia, iii-167-2: con gravosi sospir
, confuso (la mente). cino, iii-165-7: lo dolor grande che me
, portare alla fine una persona. cino, 105: io, così lasso,
foscolo, i-818: al fuggente nuotatore [cino], / che veleggia con pure
ad altri sonetti della maniera vera di cino, dèe trovarvi una tal rotondità di
ch'è percosso fuori o dentro. cino, iii-77-4: ferìo [amore] 'l
de'medici, i-7:... cino da pistoia cominciò l'antico rozzore in
/ quasi rubin che oro circunscrive. cino, iii-113-1: un anel corredato d'
(una virtù). attribuito a cino, iii-21-8: la biltà vostra peregrina,
/ e raglio, e mes- ser cino il lauro pisto, / finocchio e noce
, 3-156: alcuni nobili poeti, come cino da pistoia e il suo amico,
una persona di qualcosa. attribuito a cino, ul-14-2: naturalmente chere ogn'a-
(e ha uso enfatico). cino, iii-168-13: sempre mi possa mia donna
terza spera / era arrivata, quando cino e dante / per man lo prese
che dolci fior tra la gente saetta. cino, iii-78-21: quando con altrui di
pensa di chiamarla donna, ornai! cino, iii-150-13: tutta amorosa di sollazzo
sm. region. stiac cino. savi, 1-220: 'stiaccino'.
bel salutar tra noi si tacque. cino, iii-41-1: tutto mi salva 'l dolce
spera / guitton saluti e mes- ser cino e dante. -nel congedo di
loro alto, sottile / face maravigliar. cino, iii-44- 3: l'alta
lo giunse di chiamar tanta salute. cino, iii-41-2: tutto mi salva 'l dolce
già lo saluto di questa donna. cino. iii-24-26: il giorno che da pria
; trattenere dalla rovina morale. cino, iii-41-1: tutto mi salva 'l dolce
che la ricordano all'amante). cino, iii-178-2: io fui 'n su l'
uom per negghienza a star si pone. cino, xxxv-ii-689: il duro sasso /
ammantare male si vive? ». cino, iii-187-37: vera satira mia, va'
... e la ballata satirica di cino contro napoli. de roberto, 383
di uno spettacolo piacevole, ecc. cino, iii-26-1: poi che saziar non posso
/ per quel che ciascun spirito ragiona. cino, iii-150-7: soffrir non posson li
risultati; dubitare di riuscire. cino, iii-90-50: quando se'sguardata, /
: il cecchi ha vinto e superato il cino, / che prima era un poeta
che [i beni] scaddono al detto cino. rinaldo degli albizzi, i-259:
e già nei primi lirici, sopratutto in cino da pistoia, essa ha infiorato di
salvo che non domandi tua scampa ». cino, iii-153-7: di'chi m'assicura
, e pazientemente lungo tempo l'aspetta. cino, iii-51-4: i'priego, donna
signoria; dignità regale o imperiale. cino, 198: lasciai la patria e gli
di pigliare il sacco per il pedic- cino, perché mai si fornirebbe, volendo contarti
. lorenzo de'medici, i-7: cino da pistoia... primo, al
: la sera io recitavo il sermon- cino / con una voce da messa cantata,
sezzo, savrete la 'ntenza! cino, iii-94-2: sì doloroso non poria dir
terza spera / guitton saluti e messer cino e dante, / franceschm nostro,
: assai bene alla sua nominanza risponde cino da pistoia, tutto delicato e veramente amoroso
valore attenuato: stancarsi, annoiarsi. cino, iii-181-17: ben dè la trista [
9. prov. cino, iii-63-13: cos'è che turba quanto
, alla malignità di una persona. cino, iii-187-20: o sommo vate, quanto
brutta copia di altro. attribuito a cino, iii-17-2: in verità questo libel di
. -dischiudere le palpebre. cino, iii-7-76: dagli occhi le palpebre sciolsi
trarre per ispirazione il testo poetico. cino, iii-28-7: guardate ben ched ogni carta
. -ant. sf. cino, 257: in verità questo libel di
aspetto, le caratteristiche di qualcuno. cino, cxxxviii-123-40: oimè, morte, fin
, condizione, accadimento, ecc. cino, iii-106-49: non move ragione il disdegno
e quindi a loro comune). cino, iii-58-11: d'amor puoi dire,
amore (la virtù delfanima). cino, iii-i 11-28: per l'accidente che
deprimerlo. - anche assol. cino, iii-146-7: m'accuso già persona morta
, perdersi d'animo. stata. cino, iii-129-2: amor, la dolce vista
uno scritto, ecc!). cino, iii-111-9: quelli sconsolati / sospiri che
onn'om mette paura vedenno mia figura. cino, cxxxviii-49-87: già son venuto a
'l nome ho già quasi dimenticato. cino, cxxxviii-37-10: s'assicurar li occhi miei
di sguardi, scambio di occhiate. cino, iii-20-7: tutto corro in amoroso affanno
sguardo come guida dell'anima innamorata. cino, iii-20-9: fanno li occhi a lo
: sedia, sedile, sgabello. cino, cxxxviii-165-20: o sommo vate, quanto
duello, combattimento. attribuito a cino, iii-7-36: 1'perdei in parte e
figura di donna che nel mausoleo di cino a pistoia sporge da una porta mezza la
figur. avvilirsi profondamente, prostrarsi. cino, cxxxviii-166-80: de l'oscuro profondo /
); iscurito, annerito. cino, cxxxviii-117-3: dante, i'ho preso
mare, / ed è al perire! cino, cxxxviii-122-12: sempre mi nicissità
-condizione negativa, sfavorevole. cino, iii-45-20: di ciò ch'un altro
considerare giustificato per un'assenza. cino, cxxxviii-122-11: forse mi fece mia chesta
lor, ma guarda e passa. cino, cxaxviii-56-36: se non ch'i'
sensibilità o al proprio onore. cino, cxxxviii-130-6: io son piangendo per lo
farlo oggetto del proprio disprezzo. cino, iii-48-5: né non aggiate a sdegno
con allusione triviale). attribuito a cino, iii-12-13: quel satiro morso / ci
a secernere le poesie di dante di cino del cavalcanti e degli altri antichi, e
mangiare il corpo del salvatore tuo. cino, cxxxviii-90- 62: lo core
occhi della persona che ama). cino, iii-42-4: s'io mi riputo di
come fortunato (un giorno). cino, cxxxviii-123-6: oimè la bella riera e
lor seggio, al suo servigio vanno. cino, cxxxviii- 146-11: sì ti rispondo
umano; in totale solitudine. cino, cxxxviii-55-8: infin che morte..
/ che madre fa sovra figlio deliro. cino, xxxviii-47-n: fra me medesmo
raduno, insieme di persone. cino, iii-173-4: al mio parer non è
una linea curva a guisa d'un- cino. marcello, 46: volendo il compositore
di'mostrar senpremai cum aiegro volto. cino, cxxxviii- 83-1: questa donna gentil
gradi della passione: abuso che pure in cino e nel cavalcanti, e anche,
futuro (una profezia). cino, cxxxviii-164-31: dì che ben pò trar
presunzione; dire in tono apodittico. cino, cxxxviii-79-3: se tu sapessi ben com'
-ant. udir pronunciare. cino, iii-43-1: se lo cor vostro de
2. avvento di cristo. cino, cxxxviii-102-33: signor mio, non sofferir
un cimelio, una reliquia. cino, cxxxviii-164-35: quella savia ravenna che
/ quando tenuta t'à tanto serrata. cino, iii-141-1: serrato è lo meo
/ e vedrassi ubidir ben servidore. cino, cxxxviii-11-3: tutte le pene ch'io
il nome che fu già di cinque cino, quadruccio (mattone piccolo e di maggiore
a cui è riferito. giovanni di cino calzaiuolo, lxxxviii-i-686: di queste tre
periglio che 'ncontra mi stette. cino, iii-1-12: con fatti, con parole
d'ogm guizzo stanco. cino, iii-146-7: m'accuso già persona morta
ma ragionar per isfogar la mente. cino, cxxxviii-74-2: lasso! ch'amando la
mi fa sovvenir del mondo antico. cino, cxxxviii-99-10: così di lei amar l'
un sentimento o uno sfogo emotivo. cino, iii-37-12: or non si sforzi di
(uno stato di cose). cino, iii-181-32: l'ardita morte non conobbe
: il cecchi ha vinto e superato il cino, / che prima era un poeta
cessare il vizio, il peccato. cino, iii-96-5: quando pur veggio che si
abito leggier di peregrino. attribuito a cino, iii-23-13: amor, s'altro sollazzo
relazione con una prop. subord. cino, cxxxviii-170-9: grazie ne rendo a chi
né men ancora in sicuranza stenda. cino, cxxxviii-171-6: amor mi tiene in tanta
cotale bruteza [dei demoni]. cino, cxxxviii-10-12: li occhi a tal maestria
-di sicuro: senza timore. cino, cxxxviii-78-2: per una merla che dintorno
/ cotant'è perigliosa sengnona). cino, cxxxviii-153-11: tu sai che di
oi vèngote de male cose in sista? cino, cxxxviii9- 8: amor di ciò
espressione sito natale o natio). cino, cxxxviii-130-1: i'fui, dante,
amor sì venne a me presente. cino, cxxxviii-90-1: s'io ismagato sono
nell'espressione promessa sposa). cino, iii-38-7: gentil donzella, fatta siete
baldanzosa de'legisti, che al medesimo cino, principe di questi uomini eccellenti, scrisse
spingere la volontà; istigare. cino, iii-160-36: vienmi di vederla un desidero
qualche spruzzo stilnovistico, fra il guinizzelli e cino. -conoscenza sommaria di una disciplina
, mostrare ad altri; rinfacciare. cino, cxxxviii-131-8: guardate ben chéd ogni carta