, / e queste dolci tue fallaci ciance / librar con giusta lance.
solo comparir lui... per vane ciance di elevata statura, o di
, 90: questa età che di ciance e di novelle / per quanto ingozzi e
ella non era per attendere a queste ciance. aretino, vi-3-98: egli solo
e su questo cominciò a dirle molte ciance, di modo che ella subito s'avvide
, e badi troppo alle loro ciance. e. visconti, conc.,
buti [par., 29-110]: ciance; cioè predicate alla gente del mondo
begolardo, sm. ant. chi fa ciance, chi va ripetendo frottole; ciarlatano
bègole, sf. plur. ant. ciance, frottole; baz zecole
: se hai caro d'intrattenerti in ciance, e non trovi altre materie che queste
i fogli francesi hanno magnificato le canore ciance di gianni, il tacer delle mie sarebbe
ne va. idem, 9-629: ciance da citariste e cantabanche. campanella,
davan d'ogni lato, / d'orlando ciance usaro i cantadori; / il mare
, non si accorgendo che sì fatte ciance partoriscano un nome che muore il dì
? o a nova gente / pensi dar ciance? ». « a me fo
/ le bugiarde promesse accompagnate / dalle garrule ciance e dall'inganno. lambruschini, 1-172
in questo carnovale, per fare quattro ciance con essa ogni qualvolta il capitano delle
a porre in carta / altro che ciance. galileo, 1077: nel far deporre
risguardando alcuno, né dilettando sé nelle ciance che vede; ma guardi e pensi come
0. rucellai, 1-iii-1-146: le ciance, la doccia, il cioncare, il
plur.: chiacchiere inutili e spiacevoli, ciance prolisse e noiose, discussioni senza capo
firenzuola, 213: « lasciamo andar le ciance, la mia donna », dich'
cianare, intr. tose. far ciance e pettegolezzi da ciane.
-chi). ant. pieno di ciance, prolisso. salvini, 6-64:
ciancia, sf. (al plur. ciance; disus. ciàncie). discorso
123: tra'secolari le vanitadi e le ciance sono vane, ma nella bocca del
risguardando alcuno, né dilettando sé nelle ciance che vede; ma guardi e pensi come
/ * andate, e predicate al mondo ciance; '/ ma diede lor verace
/ usando in questo gran gavazze e ciance. petrarca, 359-41: quanto era meglio
, / e queste dolci tue fallaci ciance, / librar con giusta lance. boccaccio
mercatava una pezza di vitella con assai ciance, in modo era già venuto a
piacer miei / son d'aguagliar le ciance che tu pruovi. bandello, 1-27
via; ma il mattacelo dopo molte ciance vedendo quel padre in collera rivestì tutte le
guarini, 423: a me, coteste ciance non si danno ad intender, fratello
/ deh! lascia al volgo errante ciance e fole. marini, xxiv-
io per me son di parere che sian ciance e fole d'uomini e di donne
854: e pure con tutte le mie ciance nessuna potrà mai oppormi che io abbia
libri de medicina mercuriali, essere manifeste ciance e mere imposture. monti, 16-885
braccio in guerra; / tregua alle ciance, e mano al ferro. colletta,
e migliorò, perciocché, abbandonate le ciance o le pompe dei trascorsi tempi,
dirotto / imperversava. era costui di ciance / acre e di motti a contradire a'
, e taci. / inesausta di ciance è la sventura; / ma del par
speranze si nutrica, / vaga di ciance, e di virtù nemica; / stolta
suo avvenire. abba, 1-3: le ciance saranno finite. se ne intesero tante
4-104: rimaneva olimpico senza mescolarsi alle ciance, alle proteste dell'intero paese, senza
poterla cambiare; dar ragione alle ciance di quelli che mi vedono passare
e, pigliandolo a gabbo con le ciance e con le beffe, farlo favola
l'ebbe a ciancia. -dar ciance: far promesse vane, tenere a
o a nova gente / pensi dar ciance? ». -essere ciancia:
è ciancia. -essere per le ciance: andare cianciando. pulci, 4-61
melarance. -porsi la gorgiera delle ciance: abbandonarsi a raccontar frottole, a
natura facesse, postosi la gorghiera delle ciance, disse: signor nerino, io
terrebbe a ciancia. -tenere in ciance, a ciance: trattenere con parole
ciancia. -tenere in ciance, a ciance: trattenere con parole e promesse varie
, / che poco ti vogliam tenere in ciance. p. alighieri, ix-83
malagigi al petron di merlino. -vendere ciance: raccontare fandonie, in genere con
. tommaseo-rigutini, 973: sì dà ciance per tenere a bada, e intanto
intanto fare il fatto suo; si vende ciance per ingannare a dirittura; e il
cianciosaménte, avv. ant. in ciance, in continue chiacchiere. fra
chi ciancia, chiacchierone; pieno di ciance; abile parlatore. p
cianciullare, intr. perdere tempo in ciance inutili e sciocche.
cianciume, sm. gran quantità di ciance, di discorsi vani e sciocchi
ciancivéndolo, sm. chi vende ciance, chi fa discorsi sciocchi e vani
di espressione senza discendere a delle inutili ciance, ad un insulso cicalume. idem,
tutte di lacrime. - cicariuòla, e ciance. = voce corsa e venez
cileme: in ozio, perder tempo in ciance e in trastulli. a.
sì di voglia la lingua; le ciance, la cioccia, il cioncare [ecc
/ usando in questo gran gavazze e ciance. a. pucci, ix-407: di
inonestà meccanica, le grazie, / ciance da citariste e cantabanche. marino, vii-
non mi pareva dovere di meritare tanta gagliarda ciance vedendo quel padre in collora rivestì tutte le
xxiv-854: e pure con tutte le mie ciance nessuna potrà mai oppormi che io abbia
di composite bugie, ardirono di scrivere molte ciance gio- chevoli ne'loro libri.
. e pure con tutte le mie ciance nessuna potrà mai oppormi che io abbia
per lo più si riduce a molte ciance e a qualche banchetto geniale.
dirotto / imperversava. era costui di ciance / acre e di motti a contradire a'
/ 'andate, e predicate al mondo ciance '; / ma diede lor verace
de medicina mercuriali ', essere manifeste ciance e mere imposture. algarotti, 1-219:
arringator dirotto / imperversava. era costui di ciance / acre e di motti a contradire
composite bugie, ardirono di scrivere molte ciance giochevoli ne'loro libri. leggende di santi
/ più non vuole il pastor favole o ciance, / più non cura mirar membra
: / andate e predicate al mondo ciance; / ma diede lor verace fondamento.
chiacchiere, chiacchiere, declamazioni o ciance insipide che vorrebbero parere spiritose. gobetti,
a forza nella presenza degli egregi le ciance loro per strappare alla pazienza defatigata di
fra la brigata, / spargendo mille ciance occultamente, / ch'ove non puon con
che saper porre in rima quattro di quelle ciance che familiarmente si cianciano dalle facete persone
che la pressione e cotali altre applaudite ciance del più dei filosofanti non giungono mai
, / ciarlier dirotto, artefice di ciance / a contraddire indegnamente a'regi.
, cioè quella discorsiva, che consiste in ciance e fandonie senza l'operativa. gioberti
santo, cioncando... protrassero le ciance a lunga notte. carducci, iii-19-180
6-390: il dar però a queste nostre ciance quel prezzo, è doppia ignoranza e
: il dar però a queste nostre ciance quel prezzo, è doppia ignoranza e duplicata
. le sue parole sono ebollizioni e ciance rettoriche. carducci, iii-23-364: tu
quel caso non deve dare adito alle ciance delle donne malvage... non
che varia. tasso, 8-6-1663: ciance son queste, anzi calunnie espresse / di
se consuma in simile vostre frasche e ciance, che non seria restaurare roma alla prima
speranza, che n'hai mostre / fallaci ciance, ahimè mio dolce amore, /
saper porre in rima quattro di quelle ciance che familiarmente si cianciano dalle facete persone
vana querela una fantesca / che di ciance indefesse empie la casa. fogazzaro, 2-61
. sono infinitamente da meno che le ciance e le fantoccerie de'fanciulli, rispetto
: perdersi in chiacchiere inutili, in ciance. regola di s. benedetto volgar
per stare in favole. -vendere ciance a chi spende favole: non dare
374: a chi favole spende, io ciance vendo, / e se nulla mi
racconta favole; frottole, fandonie, ciance. varchi, v-35: * favoleggiare
-negoziante di o da fiato: venditore di ciance, ciarlatano. faldella, 3-190
che vuoi tu insegnarci con coteste tue ciance? che di orazio fecero grandissima stima
baia e, pigliandolo a gabbo con le ciance e con le beffe, farlo favola
incontro alle fole de'romanzi e alle ciance de'poeti ch'esaltano questo appetito come
/ * andate, e predicate al mondo ciance '; i ma diede lor verace
/ usando in questo gran gavezze e ciance; / e 'n giù letame ed
; o non sito forte a vostre ciance. zannoni, 1-24: ma stiam forti
poliziano, 1-715: che dolci scherzi e ciance / porgon quei duo labbretti / che
etade. prati, ii-151: meglio che ciance vane, / odi il rumor del
tesserono sopra un intrigatissimo laberinto di frivolissime ciance. muratori, 5-iii-36: se la
speranza, che n'hai mostre / fallaci ciance, ahimè mio dolce amore, /
sul foglio bianco. -perdersi in ciance, cercare diversivi, divagare. -
e, pigliandolo a gabbo con le ciance e con le beffe, farlo favola
. aretino, 20-96: -tutte queste ciance gliene avea date ad intendere mia madre
le bugiarde promesse accompagnate / dalle garrule ciance e dall'inganno. tenca, 1-62
, / usando in questo gran gavazze e ciance. m. villani, 11-89:
che già non furon que'colpi da ciance. = lat. genucldre '
, 3: ardirono di scrivere molte ciance giochevoli ne'loro libri. d. bartoli
mortali / e queste dolci tue fallaci ciance / librar con giusta lance. boccaccio
e imperversa / ciarlier dirotto, artefice di ciance / a contraddire indegnamente a'regi.
e spasso e gioco, e liete / ciance e novelle e tutto suona intorno /
/ 'andate, e predicate al mondo ciance '; / ma diede lor verace
altro ei vuole / che panzane e ciance e fole, / già notorie al mondo
di vento: chi perde tempo in ciance, conclude poco di buono.
, 3-117: egli aveva colle sue ciance imberciato in un segretuzzo. nievo, 1-490
... e imbroglierò colle mie ciance quegl'infelici e sconsigliati giovinetti, che
viso più che marmo immobile, / ciance, menzogne, e non con altra industria
e quando un coltellino, e cotali ciance, allo 'ncontro recandogli cotali anelletti contraffatti
demoni succubi e incubi, e simili ciance, sopra le quali seriamente hanno ragionato fino
ch'egli infarcì di falsificazioni e di ciance, erano più che non occorreva a
. manzoni, ii-649: inesausta di ciance è la sventura; / ma del
ahi di me infelice! ». « ciance », dice un altro, «
, cioè di turgide e strepitose canore ciance! monti, 4-3-245: i francesi,
... un tale infilzamento di ciance... che, non restandone
processi, / vanno infilzando parolette e ciance. muratori, 8-i-218: tanti altri autori
(infinòcchio). incantare con vane ciance; ingannare, abbindolare, raggirare,
), agg. incantato con vane ciance; ingannato, raggirato, gabbato.
egli s'ingegna di farli credere, sono ciance, bugie e bagattelle, usa dirli
le finestre tutte le mille ornature e ciance di che le femine soglion dipengersi e
tezza / inonestà meccanica, le grazie / ciance da citarriste e cantabande. 2
non ti starò a infastidire inopportunamente con ciance. crudeli, 1-168: i lamenti
mortali, / che dalle loro inorpellate ciance [degli adulatori], / vi lasciate
: chiacchiere, chiacchiere, declamazioni o ciance insipide che vorrebbero parere spiritose. serra
tra gli strepiti del mercato far vane ciance co'secolari? » cicognani, 13-26:
855: se hai caro d'intrattenerti in ciance, e non trovi altre materie che
ingollava saliva, anziché invasarvi le clamorose ciance del giorno. 2. per estens
e far saltare la scimia e incantar con ciance, con volto inverniciato e con voce
guadagnali, 1-ii-44: non han tante ciance e seccature / di nervi, d'
1-715: che dolci scherzi e ciance / porgon quei duo labbretti / che paion
e i bordelli bestemmie, menzogne, ciance, scandoli, disonestà, ladrarie,
conto. monti, x-5-266: tante ciance intorno a sì poca lana? dirà
cose mortali / e queste dolci tue fallaci ciance / librar con giusta lance. c
1-150: cota'parole non gli parber ciance, / ma fecerlo con gran doglia languire
/ « andate, e predicate al mondo ciance »; / ma diede lor verace
men larga in dare udienza a sì fatte ciance. giraldi cinzio, 1-6 (1840
, perché monsignore dice che le son ciance: però, quando viene il caso,
spesso ho veduto quanto lietamente esse mie ciance pigliate in mano, e buona parte
tra queste / loquaci panche a udir ciance e novelle. carducci, iii-1-158:
lorenzo de'medici, 5-35: con sue ciance e lusinghette / ch'io venga fuor
paternostro, / e'vi farieno intorno manco ciance / e vagheggini. 4
1-1-81: l'oziosità è madre delle ciance e matrigna delle virtù. costo, 1-295
vaghezza non ti meni / al magazzino delle ciance: ah fuggi, / fuggi quell'
chi sa far le mammine e chi le ciance / se non le donne? e
/ usando in questo gran gavazze e ciance. ariosto, 22-29: d'amar
non sono vietate. -dare a manicare ciance: trattenere con frottole, raccontare fandonie
viso più che marmo immobile, / ciance, menzogne, e non con altra industria
usando in questo gran gavazze e ciance. crescenzi volgar., 5-6
1-1-81: l'oziosità è madre delle ciance e matrigna delle virtù. birago, 627
/ inonestà meccanica, le grazie / ciance da citariste e cantambanche. oliva,
guaste dall'udir tutto giorno menzogne e ciance. rosmini, xxvii- 319: la
: femina ria non si menda per ciance. cavalca, 2-66: si confessasse e
qualsiasi cosa. -spacciare merci di ciance: fare lunghi discorsi per imbonire la
in luogo / ove possa spacciar merci di ciance, / il palchetto e la sedia
il giovane, 9-73: sì fatte ciance e menzogne cotali, / son da dar
disturbare da ciance e vanità che tallora si dicono. botta
congiura, / infilza a carlo mille ciance e giura. baruffaldi, 121: la
, trar se ne volle argomento alla ciance e civetterie de'moderni mestieranti e sfogo alla
in mezzo al bel mondo. 'ciance, vituperi e noie '...
77: la misleale intanto, con belle ciance, delle quali era maestra, trattenendolo
buon mitidio / e che a tai ciance forse non inclina. a. casotti,
tesserono sopra un intrigatissimo laberinto di frivolissime ciance. f. buonarroti, 1-73: l'
v.]: 'moltiloquo': pieno di ciance. d'annunzio, v-2-278: temperando
: / andate e predicate al mondo ciance; / ma diede lor verace fondamento
xiv-1-72: questo sarà il mottivo delle ciance. rosmini, xxvi-370: l'azione è
si spendesse tutta in ciò [in ciance], siccome quelli che non sanno
per tanto questi teologi da risa e da ciance non movevano a nuova fede i giudiciosi
le muse in parnaso che con queste ciance mescolarmi tra voi. tansillo, 46:
lontana da quelle lodi e da quelle ciance del conversare di città, che insinuano
nissun'arte buoni se non che a ciance, e'l'avevano quasi cara ed eran
: questi teologi da risa e da ciance non movevano a nuova fede i giudiciosi,
noncovelle e che so io quante altre ciance. baretti, i-23: eccomi qui
altro ei vuole / che panzane e ciance e fole, / già notorie al
vo tra queste / loquaci panche a udir ciance e novelle. r. sacchetti,
novelle / e '1 trattenea con ciance e bagattelle. roberti, i-236: è
o racconto trasferiti a quello di ciance o di favella, hanno parimente
me scritte, i ragionamenti e le ciance che furono da me dettate, divennero
. -anche: che si perde in ciance, in chiacchiere vane e oziose; che
, 4-24: onore e castità son ciance e nughe. f. buonarroti,
non fu con oziose e vane / ciance e col fumo delle bianche tazze, /
si nutrica, / vaga di ciance e di virtù nemica. -trattenersi
per obbligo lo sparger dottrina e non ciance, nell'usar così fatte sentenze,
di pistola, un vecchio foglio di ciance politiche. 7. trascorso in
chi sa far le mammine e chi le ciance / se non le donne? e
se io vi ho ingiuriato con le ciance? ghirardacci, 3-134: essendo di
un filosofo ontologo può ben ridere delle ciance letterarie: sebbene quelle ciance potessero essere
ridere delle ciance letterarie: sebbene quelle ciance potessero essere provate con milioni di fatti
medesimo conoscete che le vostre opposizioni sono ciance. tasso, i-81: a le quali
tutte le mille... ornature e ciance di che le temine soglion dipingersi e
delle pance, / ci ha ancora le ciance / del bel vagheggino. pioverle,
1-1-81: l'oziosità è madre delle ciance e matrigna delle virtù. pallavicino,
il tempo nelle visite mondane, nelle ciance e nell'oziosità. leopardi, v-176:
paesano / de'vati al tempo le mie ciance arreco. 10. locuz.
altro ei vuole / che panzane e ciance e fole, / già notorie al mondo
xliii-320: cotà'parole non li parbon ciance, / ma fecerlo con gran doglia languire
prolisse / esagerò tante parole e tante / ciance perpetue e garruli parerghi / del bosco
tutti i parlamenti del giorno innanzi erano ciance. pellico, conc., iii-309
di fanfalu che, di ciance, di erba trastulla, ecc.)
trasmute, / ché si pasce di ciance e di parole, / come bestie
la pascolava di speranze, tenendola a ciance finché l'ebbe tirata al suo intento.
in alcun tempo pigliare piacere dalle mie ciance. = spagn. patrona,
? tommaseo, 15-224: le vane ciance, le declamazioni ambiziose, il gelo d'
testa con commissioni di sonetti e con ciance da far morire di noia. non vedo
caporali, i-78: le cui fervide ciance [delle donne] non han paro
vi porrò in pensiero con queste mie ciance. l. strozzi, 1-55: io
chiamare il medico e non perdersi in ciance inutili. landolp, 2-36: il giovane
.. /... trastulli e ciance, / fantocci, fraccurradi, /
primo assalto [alle vivande] le ciance fur poste da canto di maniera che
vuol far l'uomo, in queste ciance / fa bene, al parer mio,
spesso ho veduto quanto lietamente esse mie ciance pigliate in mano e buona parte del tempo
950: e'vi farieno intorno manco ciance / e vagheggini, e con la neve
come: tu non hai carestia di ciance. = comp. da poco
, / usando in questo gran gavazze e ciance. = deriv. da porro1
vie più forte che saggio, che per ciance / in grembo a la nemica il
, iii-907: queste non sono altro che ciance, ed io di tanti disegni,
/ che... ha più ciance che danari. gigli, 2-228: era
, / trapiantate nel volgo, fatte ciance, / vanno colle bilance / pesando dell'
« andate, e predicate al mondo ciance »; / ma diede lor verace fondamento
buon umore, né disposto a contentarmi di ciance. nievo, 541: -son più
« andate, e predicate al mondo ciance ». boccaccio, viii- 1-205:
. giordani, i-14: se le ciance e 'l romor del salone vi noino
sopra questi ricettacoli loro mille sogni e ciance, altrimenti di ciò che fecero gli ultimi
, / ciarlier dirotto, artefice di ciance / a contraddire indegnamente a'regi,
le sante scritture, ne le molte ciance non mancherà il peccato. per questo il
leghisti basta di avere gran provvisione di ciance, di sotterfugi, di uncini, o
/ 'andate, e predicate al mondo ciance ', / ma diede lor verace
, di codestui le putide / audaci ciance. cantù, 2-76: questa era una
con gl'imbratti al viso e con le ciance che fanno guastare i denti e 'l
, / ciarlier dirotto, artefice di ciance / a contraddire indejgnamente a'regi,
una testimonianza). brusoni 4-i-40: ciance diseminate da una falsa fama nel vulgo
di ranocchi, / o portator di ciance e di novelle. 7.
delle pance, / ci ha ancora le ciance / del bel vagheggino. faldella,
. muratori, 14-118: tra le ciance ridicole ci è l'arresto del giovane
: non si spensero... le ciance, le quali durarono quasi tutta la
guarini, 2-9: i dialoghi delle ciance convengono a coloro che hanno più vaghezze
aretino, 10-58: che io non dico ciance, se ne roga chi sente dirsi
/ che se la passa in cerimonie e ciance / e non piglian da lui della
, 1-715: che dolci scherzi e ciance / porgon quei duo labbretti / che paion
quali furono... le costui ciance che alle cose nostre diedero il crollo
/ che poi altro non son che ciance e fole. fanfani, lvii-18: scrisse
ranocchi, / o portato r di ciance e di novelle, i...
ebbe dalla vecchia sì buona satolla di ciance, alzossi di tavola e, ringraziato il
i vini a l'ordine, le ciance a la signorile. p. nelli,
lippi, 3-63: sballando simil ciance e fole, / si tira
processi, / vanno infilzando parolette e ciance. loredano, 5-90: il sesto scanno
e gli euripidi; essi empiono di ciance i loro scartocci. 3. milit
più oggi piene di motti e di ciance e di scede, estimai che quegli
detti e i suoi scherzi e le sue ciance. guarini, 2-95: di questo
g. visconti, i-8-84: per ciance de chiascuno io non mi movo /
, i-291: poiché ho messo mano alle ciance, piacciavi, vi prego, nobilissimi
guarini, i-iii-2 <) 2: altre ciance di quella sorte, le piùscialacquate, le
prima di stordire l'italia con le sue ciance, studi gli antichi. manzoni,
monti, x-5-266: « tante ciance intorno a sì poca lana? »,
ingollava saliva, anziché invasarvi le clamorose ciance del giorno.
, non uditori dilettanti. e imbroglierò collemie ciance quegl'infelici e sconsigliati giovinotti, che farebbero
gare, di promesse e di ciance satisfare. 8. dimin.
fare sua cura, e in iscurrili ciance / fra i garzoni lascivi e i
egli viene a sturbarci con le sue ciance. pirandello, 1-i-242: « ti si
temporis': quasiché costoro vaneggino e compongano ciance e novelle da contarsi a vegghia dalle
ii-397: questi teologi da risa e da ciance non movevano a nuova fede i giudiciosi
g. visconti, 2-162: cum queste ciance tue tanto il ver superi / che
, i-333: da cuca ho inteso alcune ciance che sono state scritte et attaccate a'
ogni luogo e non si sentirà più tante ciance né tante canzone, quante si cantono
/ ch'ella si debba consumar in ciance? zucchetti, 132: io, tuttoché
né si vergognano... tante ciance, tanta morbidezza sottomettere, porgere e
e spasso e gioco e liete / ciance e novelle, e tutto suona intorno /
, 20-66: misse con le sue ciance in sospizione il marito, di sorte
sopra questi ricettacoli loro mille sogni e ciance. jahier, 76: tanfate di ponce
/ spedir negozi o legger le mie ciance. m. adriani, i-366: villaneggiato
, 2-198: lascia che il vento queste ciance sperda co'brani della lettera che straccio
ancora più di spiacere al pubblico con ciance prolisse. bacchetti, 13-789: confusa di
uomo, tra una fiumara strepitosa di ciance, non mesce una stilla di soda pietà
vedendo al fin ch'altro volea che ciance / a spontar tal potenza, a suon
e pai di là -degenerare in ciance (un discorso). de amicis
in animo di farvi poi sopra quattro ciance. -per estens. esporre oralmente
tra voi / è una babel di ciance e di pazzie, / sciocche in lor
una don stirature e di ciance coloro che con le vanità de''talmudisti
che si farebbe, non sapendo quali ciance dovessero esserne la riempitura, quando non
prima di stordire l'italia con le sue ciance, studi gli antichi. verga,
: eh lo so che in fatto di ciance tu se'ricco e straricco.
cioè... turgide e strepitose canore ciance. calzabigi, cxxxvii-165: a dirla
vi-500: noi donne non istronchiamo mai le ciance d'un motto, non che le
i demoni succubi e incubi e simili ciance, sopra le quali seriamente hanno ragionato fino
in sugo / la bestia ch'in cotai ciance s'avviva. verucci, 1-26:
. fenoglio, 5-ii-404: dopo due ciance tanto per mascherar la febbre, si
. salvini, v-1-1-2: 'tantaferate', ciance, e ciò detto dalle cantilene o
, nazione avara, che non vuol ciance. -ubicato in germania, dante
; l'altre cose son tutte baie e ciance. fenoglio, 5-iii-551: si vuole
solito vento. carducci, iii-24-135: simili ciance... con quest'aria di
intenda; / non lo'parver né ciance ne trastulli, / ma par ch'e'
venisse a torlegli di mano trattandole da ciance e da fole, e accusando que'
troco, / va', porta le tue ciance en su la piaccia. g.
le troppe cerimonie, e più le troppe ciance di due inglesi mi hanno rubato un
larga in dare udienza a sì fatte ciance. luzi, 11-59: accordato come?
sono già una bambina da vendermi queste ciance. verga, 2-224: in provincia sembra
terrore di questi vendifrottole e collettori di ciance e di bajuche. = comp
: se t'incresce dar l'orecchio a ciance, / non ti vengono men cose
di cacciare il caldo col ventaglio delle ciance, antonia posato le palme sopra le ginocchia
già con metafisiche sottigliezze, né con ciance ventose, ma co'monumenti e co'
, iii-907: queste non sono altro che ciance, ed io di tanti disegni,
, e gioco, e liete / ciance e novelle, e tutto suona intorno /
i-333: da cuca ho inteso alcune ciance, che sonocata violenza, o trattamento iniquo
e i suoi scherzi e le sue ciance. marino, 1-16-78: erano gli occhi
mio aviso, che sopra certe ciance e bagatelle il grammatico faccia le regole,
su di esso malamente si innestino le ciance dei retori, la vanagloria dei politici,
un periodico che non voglia fare delle ciance alla 'fanfulla'o sollecitare la curiosità colle