male per male, pur dentro al cuore ci rimane un rancore, sicché rade volte
olmo. michelangelo, i-39: lor membra ci prendon passo passo, / come edera
dell'antica città dei vescovi principi, ci era noto. 3. dimin
mi son gloriato della signoria, la qual ci diede il signore per edificamento e non
avendo l'occhio alla natura. noi ci siamo lasciati prendere dalla falsa civiltà della meccanica
uno stile d'una magrezza impeccabile: e ci edifica sopra, in aggiunta, i
l'esemplo innanzi non pecchi mai se tu ci guardi. cavalca, iv-no: ora
con quanto onore e con quanta amorevolezza ci tenga. g. bentivoglio, 5-ii-288:
ingegno si persuaderà o che pagolo vitelli ci abbi prestati danari o che la cagione
su'ceppi, et altri ferramenti che ci bisognano per edificii da potere combattere. maggi
in tutto quell'edifizio non trovava che ci fosse nulla di divertente, era deliberato,
, xviii- 5-670: una trista esperienza ci ha fatto pur troppo vedere come un
landolfi, 7-175: un amico già edotto ci andava invece premonendo, fornendo notizie,
g. capponi, 4-285: come noi ci fatichiamo con la ragione a promuovere il
tra la realtà e l'anima; ci fa levare in alto e ci lascia intravedere
anima; ci fa levare in alto e ci lascia intravedere il reale, e il
, nelle scuole e nel vivere sociale ci hanno snaturato in uomini solitarii, impettiti
uomini solitarii, impettiti ed egoisti, ci han fatto il cuore piccolo, la
in tanta umanità di costume, più ci colpiscono, di tratto, in tratto
, ma plebee e vili, ci dimostra... la efferità e bestialità
una strage, d'una tigre, se ci comparissero effettive? alfieri, i-351:
: questo tanto poco di bene che ci pare fare, non lo facciamo così
13: quatro son gli effetti che ci spingono alla carità: il timor,
e. cecchi, 5-204: un gabellotto ci sbirciò, me e la valigia.
uno di quegli italiani col bracciale che ci accompagnasse in un altro luogo dove distribuivano
3-67: egli, in effetti, ci ha già dato il suo involtino con
di tristizia e di dolore, / ci manda a voi, come pietà v'ha
efficace o la testimonianza di uno che ci conoscesse entrambi. 7. ant
persuader l'intento suo: tuttavia io non ci scorgo efficacia che mi persuada. casti
trafitto e vicino all'estremo fiato, ci donò il latte della sua carne ed
la propria immagine che di sua mano ci stampò nello spirito. = deriv
avere per l'effigie più fedele che ci sia rimasta del primitivo pelasgico. lmbriani,
m'è bastevole, / quando non ci fussi altro; ma l'effigie / c'
lettere tali che, se altro non ci rimanesse di lui, sole basterebbono a
luzi, 1-11: strane dove l'effimero ci porta / si mettono radici, rami
tosto quel modo di scrivere che altro ci sia, onde anco volle che io
sangue civile. d'annunzio, v-1-714: ci fu già chi, senza effusione di
tutte esercitano tale influenza... soltanto ci ostiniamo a credere che assai più di
ii-54: egidarmata atena, / ben tu ci volesti avverso / il vento perché nell'
informarsi che moneta corre laggiù, e quanto ci vale l'obolo, e se l'
-ma che codice penale d'egitto! ci siamo noi! non vi pare basti,
, così sia. / se fiaccati ci volle, e noi di noi / orneremo
che c'è egli mai, e che ci può essere in que'vari lavori composti
, come divagando fra sé, che ci vuol proprio l'esuberanza egocentrica e sentimentale
egoismo naturale è così felice che poco ci si cura se la gente ci vuol bene
che poco ci si cura se la gente ci vuol bene o no. rebora
, iv-258: eh! mi meraviglio: ci vuol altro che dittamo alla piaga fatta
abbaiano! dossi, 767: -eh! ci si diverte la sera -egli rispose
« eh? avete veduto che cosa ci si guadagna con le novità? ».
. ma come avete fatto, se non ci vedete, e dite di non ci
ci vedete, e dite di non ci aver mai visto. -al tasto. -al
al nome o all'epiteto con cui ci si rivolge familiarmente a un conoscente.
ehilà, inter. espressione con cui ci si rivolge ad altri per richiamare l'
adorato -proprio perché adorato - e se ci giungono una volta non sognano più altro.
ed il monte anche tu, se ci rifletti, non fai questioni che di spazio
elasticità. il conciliatore, 11-668: ci sia permesso di far riflettere che in
un proiettile. soffici, v-3-12: ci rendiamo... conto che una certa
proviamo quanto non raro in chi e'ci dispiace, da noi sia mal volentieri
di noi a chi così impettorati ed elati ci presenteremo. guicciardini, v-173: dalle
elefantesco. ojetti, i-796: ci vengono sotto gli occhi... orrori
elefantino poco più che lattonzolo, non ci fu certamente condotto da annibaie, ma
a piedi di lebbra, d'elefantiasi, ci teneva il cuor sollevato il timor della
elegantissima città. de marchi, i-449: ci sarà un concorso enorme dimani: vedremo
principio del secolo. pavese, 6-255: ci sedemmo in due poltroncine in fondo a
la parola d'ordine con la quale ci riconosciamo. 3. in senso concreto
. alvaro, 8-85: nella chiesa non ci sono che donne, vestite di nero
, all'abilità tecnica del poeta che ci tocca, ma meraviglia alla nuova realtà
de'suoi concetti, / perch'io mi ci confondo e qualche volta, / se
sgrammaticature continue e incredibili a chi non ci sia avvezzo? carducci, iii-9-255:
in repubblica, perché la natura non ci dà re: ovvero che non alla vesta
dei due galantuomini, disse mentalmente: ci siamo. marotta, x-241: ci siamo
ci siamo. marotta, x-241: ci siamo, concetta, prepara i lumi
, e in somma, / egli ci è e non c'è. -esserci
sono per niente. caro, 12-i-27: ci siamo risoluti che 'l carafulla vi sia
giudei della 'via crucis 'non ci son per nulla. -qual che
saper tutta la storia... non ci mancherebbe altro. e se viene in
, ma dell'esser solo: / purché ci serbi al duolo, / or d'
tessere. se fossero due esseri, non ci sarebbe contradizione. la contradizione è,
è posto; che è là; che ci è: tessere determinato. io dico
, 1-361: pura e santa compassione ci indusse a domandarle dell'esser suo. e
, in condizioni anormali, questi esseri ci si rivelano e ci riempiono di spavento.
, questi esseri ci si rivelano e ci riempiono di spavento. sfido: non ne
risposte. ma, dio buono, ci ho colpa io se la provvidenza fu cortese
, 6-i-335: sotto liuprando... ci era vescovo specioso, che ne sono
animal ch'è appellato bruto / almen ci dà tributo / di frutto alcun che
caterina da siena, iv-91: la carne ci molesta con molta fragilità e movimenti,
libri esoterici, se egli alcune volte non ci fosse stato troppo avaro delle parole.
alle cose, agli altri, in cui ci si è individuati. ecco la ragione
in noi il desiderio de'piaceri, ci dà anche una confidenza di noi stessi,
. ungaretti, ii-49: quando su ci si butta lei, / si fa d'
facciate crollanti delle case fra le quali ci trovavamo sotto quel bianco incendio, parevano
, e interpretato cuore di servitù, ci ammaestra a disponere il cuore a servire
particolare, e la dubbiosa e perplessa ci lascia incerti o confusi. baretti, 1-58
brigata femminea ed io mercoledì colla mascolina ci recammo alla rocca. cicognani, 13-305:
di terreno a scopo agricolo. ma non ci riuscì, non avendo potuto mettersi d'
di se stesso e dei suoi averi, ci precisò l'estensione della proprietà, e
. torti, xix-4-909: tutto allora ci sembra verisimile, e per dir meglio
1-6-9: dal contrattempo quello [piacere] ci si toglie, che la misurata loro
, e l'ordine costante della percossa ci fa sentire. -estensione sonora:
dal vedere che, non cibandoci, ci estenuiamo. longo, xviii-3-274: se
venti romani, in sella tutti, / ci aggiriamo vegliando. nido eritreo, i-101
ed impegno quando sono proprie che quando ci vengono suggerite da altri o siamo costretti
la critica, quella coscienza esteriore che ci avverte de'nostri difetti tenuti nascosti dall'
i-184: i piaceri, che immediatamente ci sono fomiti dagli oggetti esteriori, sono
a baciare l'effigie e l'ombra che ci rappresenta la salute nostra. v.
ch'è peggio, la libertà che ci vien data costa tanto, ed è
sorrisi. baldini, i-167: non ci voleva proprio nulla di meglio che il
: e se fusse da riuscire, ci pare che sarebbe d'acquistare sanza esterminio
, che per questi trattati della pace ci pare sommamente utile, per riducere più il
degli albizzi, ii-23: ciascuno dì più ci moltiplicano le cose nelle mani, alla
, alla confusione e esterminio di chi ci vuole per nimici. caro, 2-328:
, 9-2-69: ieri per lettera del 31 ci fu, che a li 4 di
. panigarola, 288: la natura istessa ci sforza ad adorare alcuna causa prima et
beni esterni, dubito che troppo difficile ci tornerà timprimervi la forma della vera fortezza.
vita, se il supremo artefice non ci avesse fomiti de'sensi e della fantasia,
esterno e generico, come si sa che ci sono 1 leoni e le pantere,
raccapricciata ed esterrefatta, è quello che ci vien minacciato dal crollo finale e totale
12-31: che nel mondo degli schiavi ci fossero scambi ed intese di notizie e di
, 15-119: -ecco, la villa che ci attende. -disse, e con la
ricca trama dell'esistenza di tacito, ci sarebbe agevole percorrere per esteso le dimensioni
» non c'è nulla, e non ci stà nessuno, neppure i letterati esteti
sulla fede de'maestri; e quando ci si sveglia il senso estetico, è
giardini dell'ideale e del reale. soff ci, v-1-100: le donne possono essere
e le cinquine d'argento e rame ci arrecarono tanto nocumento e male, che
di questa discesa impeditissima, è quello che ci dà per effettuare l'estinzione dell'impeto
diveniva, che assai più tagliente scalpello ci volea che un passeggiere rincrescimento, a
1 morti. sinisgalli, 8-43: ci sono case dove la morte si ferma
animali che pelli, peli ed altro ci forniscono per tante varie ed utili manifatture
: traditrice ventura, / perché mi ci amenasti, / ca io non era ausato
doni; / questo dicean fondarne a ci vii vita; / qual se italia,
e del depresso loco / che natura ci diè. per questo il tergo /
gola, che quasi alcuno atto non ci si fa, né nelle cose publiche,
, dove tra otto custodi che ci guardavano, rimanemmo in piedi un'ora
costruzione tranne d'esser bella, anzi ci si doveva augurare che fosse anonima,
. moravia, xiii-184: ora che ci ripensava, lo colpiva soprattutto il senso
volgar., 2-66: questo medesimo ci dimostra del figliuol prodigo; che figliuolo
del geometra sia stata vera, allorché ci riportassimo alla di lui autorità. manzoni
trine estranee l'una all'altra. e ci sono invece essenzialmente e perpetuamente connesse.
mi paresse estrano lo starci ch'io ci rimarrei per lavare il capo a certe
negri, 2-488: il sonno ci estranea a noi medesimi, ci sprofonda
il sonno ci estranea a noi medesimi, ci sprofonda in voragini misteriose. pavese,
. slataper, 1-127: perché dunque ci estrassero dalla terra? dormivamo quieti nel
le ordinanze di fronte eguali al fianco ci servirà... l'estrarre la radice
giardino] altresì molto, / che non ci veggo venir se non gente / di
o dell'equilibrio necessari). soff ci, iv-414: del cubismo però non accettavo
donne più delle qualità opposte. il che ci avvicina parecchio alla tesi enunciata. ed
essendo noi peregrini, questa parola incarnata ci ha accompagnata nella peregrinazione. = voce
di una fra quelle malattie che sempre ci vegliano per coglierci all'agguato? e
onore / voler donar, d'acaia ci movemmo; / ma come a noi
cavati dalla tomba. tasso, 8-2-634: ci negherà la luna il lume e i
sia questo il punto estremo a cui menar ci dovesse questa, a mio credere,
un estremo caldo con i suoi mezi ci conduce, che non subito dalla stanza
noi uomini siam in generale fatti così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali
e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi;
in quant'egli è diletto, se non ci ha mischiato altro. non è così
di sentirsi vicina al suo principio, ci rimettesse un fuoco più ardente e più
e più puro di quello che l'infermità ci andava a poco a poco spegnendo.
il nonno, essendo agli estremi, ci scrisse una lettera nella quale ci pregava
, ci scrisse una lettera nella quale ci pregava di perdonargli e di aiutarlo ad impetrare
tutto quel ch'è necessario al vitto / ci manca. boterò, 6-74: la
dichiarò una buona volta, « che nulla ci avea di vero in tutte quante le
[la balena] sia una isoletta ci credemo, / così distante ha l'un
nostre azioni e reazioni ai casi che ci capitano. 2. filos.
gozzi, i-360: non nego però che ci sieno degli estrinseci nelle persone, che
vertù possente. pananti, i-8i: e'ci ha domeneddio le gambe fatte / per
, benché ignobilmente forse fatto, ma ci supplisce l'estro mestamente vivo che ci
ci supplisce l'estro mestamente vivo che ci ha messo in volto. nievo, 65
tutt'estro. tecchi, 10-141: ci sono donne... che nel timbro
dei capelli, nel lampo degli occhi ci portano verso l'avvenire. -plur
adira di non essere cercato, e ci giudicherà, sopra tutto su questo, ci
ci giudicherà, sopra tutto su questo, ci giudicherà. -ci giudicherà? senti lèmula
funzionerà a meraviglia. pratolini, 11-304: ci andrai assieme alla ragazza con la quale
che dal ponte del vapore non ci si accorge che non si è più sul
. de marchi, ii-793: come ci sono i malati di denutrizione, così
sono i malati di denutrizione, così ci sono gli esuberanti e i pletorici.
a una visione storica superiore, e ci hanno inflitto, sino all'esuberanza, chiacchiere
7-154: [la macchina fotografica] ci pone di minuto in minuto a contatto con
accade, e non esiste mistero che non ci sia rivelato, o avvenimento che non
sia rivelato, o avvenimento che non ci sia partecipato, travestendo gli stessi aspetti
2-165: quanto infelice sei, se ben ci pensi, / tu vergine e compagna
di sentirsi vicina al suo principio, ci rimettesse un fuoco più ardente. tommaseo,
quali desiderate la giustizia, / che certo ci allegriamo ancora noi / cantando con l'
la trinità e il peccato originale e che ci sia distinzione fra bene e male,
ora le migliaia delle maraviglie, non ci alza pur il ciglio. g
soffici, v-2-428: -ma cosa ci staresti a fare? -prima di tutto
le vie promiscue e strette di pompei ci appaiono affollate di comari, di etère
forma e palpita. barilli, 1-40: ci sono ancora fra i giovani delle creature
, 293: nulla... ci impedisce di sospettare che ramon gomez de la
eternale luce, dal quale noi non ci dipartiremo. = voce dotta,
scritta. leopardi, 1038: ci hanno a persuadere che un uomo..
. alvaro, 8-43: romani e greci ci hanno lasciato quasi soltanto grandi attestati,
. verri, i-41: qualora dunque ci sforziamo di etemizzare i beni accumulati in
ettemo amore, / quando per grazia ci si fa sì presso, / conforta
l'anima e 'l core, / che ci dà forza d'obliar se stesso.
presto attendiamo al danno e l'inganno che ci fa amore, che alla speranza delli
che alla speranza delli oggetti eterni, che ci porge la beltà. accetto, iv-148
le cose sue s'acconceranno, ma ci fa rinnegare il mondo con quel suo
, 1-i-68: quella [età] che ci precedette fu talmente vaga dell'immoderato,
-di altri santi ho sentito parlare, e ci credo, ma questa santa ho visto
sua decorazione per la vita quotidiana; ci sono i santi agli angoli, le insegne
noi che sia per essere, tutto ci dà un'aria curiosa, misera di attori
: questo continuo istruirmi sui fenomeni che ci attorniavano, mi ispirava una riconoscenza verso
corso, e con più forza assai / ci fa il mar tremolar, crollar le
famiglia propria ed in politica, la quale ci ammaestra in che modo s'hanno a
le fastose cerimonie sacre e profane, ci fu il solenne baciamano, secondo le
pecchio, conc., ii-284: ci avviammo al palco, e secondo l'etichetta
appariscente. rovani, ii-481: finché ci sono donne della nostra struttura, mi
. guerrazzi, 5-19: piuttosto ti ci accosteresti dove tu immaginassi la dimestichezza loro
costumi di quei popoli, che il signore ci mandava ad evangelizzare. carducci, ii-21-169
alunni, una cinquantina di orfani, ci accolsero a suon di banda, e
di banda, e un di loro ci lesse il solito * indirizzo ', squarcio
i prìncipi etnici ne'templi loro, ci vergogneremo di quello che fanno i nostri
non potevamo risolvere, perché la polizia ci dava il tempo di correre, non
non ascrisse all'albo dei santi, ma ci mancò un ette. collodi, 177
allegrezza così grande e così inaspettata, che ci mancò un ette non cadesse in delirio
cadesse in delirio. paolieri, 166: ci corse un ette che il giostrante non
rosso sua divisa. giusti, ii-374: ci vogliono frasi, modi, proverbi,
: / veggente il sol, l'erba ci accolse, l'erba / sparsa di
non credere nell'eucaristia? il mistero non ci assaliva forse con eguale prepotenza da tutta
a prolungar la vita, vogliono che ci nutriamo di euchimi: chiamano euchimi i
credo per eufemìa, afro- disio, ci aveva appigionato. 2. stor
dell'israelita. -oh bella! che male ci sarebbe stato? -male, quel
». stuparich, 5-59: qui non ci si deve ammalare; chi s'ammala
fazio, v-6-16: l'erba euforbia ci si truova adesso; / colui im
-euh! - esclamò ruggiero -finché ci pensi soltanto... -non
soltanto... -non solamente ci penso, ma mi rimetterò al lavoro prestissimo
s. borghini, 1-389: quanti [ci sono] parimente, che d'accordo
/ eunuco di biondo velluto, / ci vuole la fune più solida / per legare
a voi! carducci, iii-18-142: ci furon giorni che una metafora di piero
-afferma la vocina eunuca dell'interprete che ci segue. 2. bot.
de sanctis, petr., 28: ci è [nell'arte] il poeta e
e diseccare quella vena ubertosa, che iddio ci ha data. b. croce
alvaro, 7-264: la nostra tradizione ci richiama di continuo a una sconfinata libertà
iloti delle nazioni europee, e ben ci sta: per ora quanto danaro avremo andrà
belle città del nilo, se non ci fosse il tributo del sudan. euròpico
o con l'invenzione, e per questa ci vuole l'eu- stochia, cioè un
qualche volta a firenze, e massime ogniqualvolta ci arriva dei soldati tedeschi, per vedere
. pontano, 1-51: se non ci pensare te, manco provederete e,
in quelle forme vaporose evanescenti, che ci
in quelle cose che son apparecchiate, ci dobbiamo gloriare. s. agostino volgar
costumi di quei popoli che il signore ci mandava ad evangelizzare. linati, 16-156
ha il bruscolo nell'occhio mentre nel suo ci sopporta una trave maestra. dossi
; ed io so questo proverbio e ci credo come nell'evangelo. verga,
la vostra. però vi lascio e ci rivedremo dopo che avrò alquanto evaporati questi
de'pericoli se'evasione, / tu ci confermi in grazia. -disus.
un salone; e poi, ecco, ci alziamo nell'aria; e siam fuori
, / del fortunato incontro / che poi ci disinganna. 2. conclusione lieta
non conosciuto, che da tutti i mali ci libera ed è il vero antidoto contro
maledetto nolano, venuto da costantinopoli, ci avea posto in evidente pericolo di perder
: senza molti tratti [ovidio] non ci sa subito disegnar la figura, e
paragone del compendio inedito colla storia stampata ci ha evidentissimamente mostro non esservi concetto,
se n'andò a dormire, e ci lasciò andare anche il griso, congedandolo
. fr occhia, 183: dove non ci conducono le disillusioni? io non dovevo
propriamente; ma è quella virtù che ci fa quasi veder le cose che si narrano
[verbo] che i nostri classici ci somministrino costantemente per esprimere quell'idea,
. d'annunzio, v-3-348: quando ci ponemmo innanzi al quadro, nella sala
, intr. (6): non ci sarebbe mai stato autore che provasse così
evo incivil, / la man tu ci stenda / da l'alpe gelata. pascoli
giorni migliori. pavese, 8-168: perché ci è ostico uno scrittore nuovo? perché
senza rivolgere uno sguardo airindietro, non ci sia dato di mandare un'evocazione all'
tratte dal verbo * evolvere '; onde ci si assorda col * processo evolutivo delle
pascoli, ii-770: la scienza non ci dichiara, come l'uomo sia diventato
piedi un tratto del viale, poi ci si fermava perché mia madre potesse.
di torino e l'altro di parigi ci ha dato su questa evoluzione dei particolari
della vita. brancoli, 3-144: ci sono ex deputati e ministri che regalerebbero
-estra mercato, -disse don elia: -basta ci vedano insieme che subito capiscono che noi
b. croce, i-3-11: se poi ci sia davvero questo qualcosa, posto assolutamente
. tale problema... non ci tocca; benché siamo assai disposti ad ammettere
neppure. cavalca, ii-137: ci si mostra la gravezza di questo peccato
il primo fu concetto, ché non ci è chiaro, ma solo faremo menzione del
. machiavelli, 217: un'altra cosa ci è ancora da stimare assai: la
: a una fabraria su 'l medesano / ci trasferiamo, qual'è de'signori /
cristo. questa è la pietra dove noi ci dobbiamo fondare, accioché non manchi mai
salvatica, ma congregati insieme, noi ci abbiamo fabbricato le città, e posto leggi
in opera. giordani, i-19: non ci è chiaro che modo tenessero i greci
è un fatto che i maggiori stenti che ci avvenga di soffrire nella vita sono sempre
nievo, 834: tu non ti ci trovi bene in casa fratta quando ci
ci trovi bene in casa fratta quando ci siamo noi: ma se si tratta poi
la scarsezza del denaro della nazione che ci vende le merci, fa sì che talora
finalmente si giunse al fabbricato, e ci arrestammo al muro di cinta, alto circa
agostino volgar., 3-84: tu ci facesti, fabbricatore del mondo: reggici.
selezione dell'intelligenza e della bellezza, ci colpisce una specie di sacro terrore.
la sbirraglia. bocchelli, 5-85: ci fu uno scandalo terribile una volta a
. algarotti, 2-42: qual corrispondenza ci può egli essere tra i corpi in
: perdonateci se per la via non ci daremo un bel tempo, e non
voluto. goldoni, viii-542: non ci vuol meno della vostra condotta, della
; ma, de'fedel, pochissimi / ci sono. -donna da faccende:
/ a tenerne anco un'altra, che ci faccia / le faccende di casa?
di mercato vecchio. rosa, 1-130: ci mancava adesso la rogna e alterazione di
. giusti, 4- i-259: amor ci va, sbrigata ogni faccenda, / e
che ci vada a far merenda. pirandello, iii-120
. di breme, 13: ella ci venne incontro: s'agitava tutta dal
. moravia, xi-283: con lui ci stavano la moglie, grossa e faccendona come
, 7-4-134: questo mutar di casa ci ha tenuti faccendosi e sotto sopra.
. guardi: per vederne le faccette ci vorrebbe il microscopio. -a faccette
ne ha fondo, te lo assicuro. ci stai giorno e notte sopra, e
fango, i facchini e i marinari / ci hanno posto l'assedio alle calcagna,
. maestro alberto, 62: così ci rallegriamo della faccia del mare sereno;
di questi signori medici; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna,
dalla morte del mio povero vittorio, ci vuole una bella faccia di bronzo,
m. adriani, i-3: uopo ci fia di nettare e purgare il nostro scritto
galileo, 3-1-57: io non so che ci sieno stati in terra selinografi curiosi,
, che per lunghissima serie di anni ci abbiano tenuti provvisti di selinografie così esatte che
tenuti provvisti di selinografie così esatte che ci possano render sicuri nissuna tal mutazione esser già
la cosa più putrida e affascinante che ci sia: la sua faccia.
. tornarono sui loro passi. ora ci venivano incontro. c'erano quasi a
, ii-226: a faccia a faccia sì ci parlò nel monte, nel mezzo del
tutti. manzoni, 11-539: non ci è concesso, / alla faccia del
, come una vipera: « sì, ci sono andata, sì ». «
faccia. goldoni, viii-765: -perché ci avete serrata la porta in faccia? -io
incontro. de sanctis, ii-1-63: ci vennero di faccia alcuni gendarmi, che
vennero di faccia alcuni gendarmi, che ci presero per il collo e ci tennero fermi
che ci presero per il collo e ci tennero fermi. -con uso aggettivale
. sbarbaro, 3-66: padre che ci hai tenuto sui ginocchi / nella stanza che
non cedere a'nimici che d'avanti ci affrontano e gridano che voltiam faccia e diamo
gigante che giove minaccia; / e'ci divora, non ferisce o taglia,
.., con mirabile facciatosta, ci ha accusato di bugiarderia. =
ho fatto pensiero, togliendo donna, ci sarebbe di bisogno d'una schiava; che
vendetta sopportò. aretino, 1-6: tu ci hai corretto facetamente. sarpi, i-122
memoria che di questa materia più volte ci ha promesso voler scrivere. tassoni,
faceto, di cui la sola natura ci può provvedere. de sanctis, n-113:
de sanctis, n-113: la commedia ci si dispiega dinanzi in tutte le sue gradazioni
quelli che han voluta la guerra, e ci hai fatto un bel servizio! moravia
nella città viviamo,... ci rendiamo conto difficilmente... di come
simili. algarotti, 1-78: non ci essendo che il naturale che oltre a
facili, originali, ingegnose. dovunque ci sia un cembalo, o anche solo un
, 10-26: sapendo le spese che ci sono còrse e continuamente corrono, puoi
, un primo piano, e mi ci piacque quella facilità di scender in strada
femminile. tommaseo, i-321: costei ci lasciava soli: e ogni facilità le
sonetto mi dovesse dar fastidio, io ci averei voluto un tantino più di facilità
il gusto corrotto del secolo che facilissimamente ci trasporterebbe in sommi errori. serra,
menda facilmente ancora al sole, che ci simiglia, secondo che intendesti affermando che
non il suo, ed a tutti ci pare essere molto savi, e forse più
le costoro poesie, crede che sotterra ci sia un luogo profondo detto l'orco.
nuovi testi fiorentini, 236: anche ci costa muratura e facittura la detta cassa
« carpentiere 'è il termine che ci somministrano i buoni vocabolari. cardarelli,
socci, ii-1-678: ad ogni rumore ci si alzava dal letto, si correva
quasi dubitando delle nostre facoltà auricolari, ci s'infilava alla peggio la giubba,
, e più quelli dei nostri amici, ci riescono incomprensibili e ci sembrano esagerati e
nostri amici, ci riescono incomprensibili e ci sembrano esagerati e artefatti, quasi che
so che vi hanno filosofi i quali ci consentono la facoltà generativa solo per mettere
123: ella [la storia] ci dimostra a qual segno di perfezione e
hanno trattato della facultà del dire, ci hanno dimostrato una picciola parte di lei.
davano ampia facoltà. bocchelli, i-48: ci fu data facoltà di scacciare spiriti immondi
nostro greco. rendendo facoltativo! ma ci ha pensato abbastanza alla stranezza di questa
. mi domandò da qual diritto noi ci eravamo creduti facoltati a discutere la forinola
certo punto in su il castagno non ci alligna. piovene, 5-428: immensi
le pareti di roccia, e non appena ci si libera dalla foresta ci si
appena ci si libera dalla foresta ci si trova a ridosso delle cime.
primo a tutto. e i chiodi come ci aveva gusto a piantarli, e che
gusto a piantarli, e che atto ci aveva! e non pigliava mica in prestito
scimunitaggine. aretino, 1-91: non ci far perdere il tempo nella lor faggiolata
al debitor più un fagiuolo. / ci si fece sì fatta fagiolata, /
-questione, problema complesso da cui non ci si può districare. vasari, 2-1-38
bernari, 5-2x1: -e tu nanni, ci pensi mai a quell'americano? -chi
a quell'americano? -chi volete che ci pensi! -esclamò nannina; ma il
al debitor più un fagiuolo. / ci si fece sì fatta fagiolata, / che
guasti. govoni, 354: ci sederemo sopra un sasso / color di fegato
al macchione, / poi questa state ci darai il mattone, / come spesso
b. croce, iii-26-180: il ferri ci comprendeva così poco che (se ne
ne ricorda?) ancora dodici anni fa ci denunciava come « pericolo nazionale »,
i cani, i gatti, / e ci fan di sperar le bimbe
differenti rovesci. pananti, i-375: ci han messi tutti fuor di punto in
gl'immascherati amori esconvi accanto, / e ci fan bau bau col vostro ammanto
pini, nere falangi all'assalto, ci avevano accompagnato verso la solitudine: giovani
ne ho fatto mutare i falbalà e ci ho messo frangia di merli d'argento
. linati, 30-42: la ruzzola ci passa velocissima davanti agli occhi, roteando,
meno, talor falcata, e talvolta ci resta del tutto invisibile. n. villani
montano sopra una barchetta, e sopra ci mettono una falce, per tagliare le
grazioso, però che la falce mortale ci percuote sì forte che niuno ci rimane
mortale ci percuote sì forte che niuno ci rimane. pulci, 26-49: dunque vegnamo
altrui: occuparsi di cose che non ci riguardano. boccaccio, iv-89: tu
pino silvestre; sceglieva, tagliava e ci consegnava da portare. = dimin
minuto commentario alla vita del colleoni, ci dipinge la figura imperiosa e falchesca di
comisso, 1-117: il tiro incrociato ci falciava. moravia, iii-360: quarantamila
nei prati... e qualcuno ci dà dentro due falciate. bocchelli, 1-iii-475
e nel vallone avevano tagliato il fieno e ci vedevo spesso marsilia, vestita da signorina
. burchiello, 37: il falciator ci mandò il fieno in fretta, /
spelonca erbosa un raggio di sole bianco ci divise dalle falciatrici e una di loro corse
ridurre. varchi, v-49: quando ci pare che alcuno abbia troppo largheggiato di
iv-62: dove l'erba era folta, ci stava di più; dov'era rada
528: capperi! che corriera di lusso ci avete! - sciamò egli spiandola tutta
passi, smagati dall'aspetto dell'altura ci avvolgiamo a circuire sempre le falde,
giù i carri con le barbabietole, ci andava dietro, e tornava a casa
troppo faldone, e qui in roma non ci è gusto buono di recitare, e
noi non passiam dal falegname, / e ci forniam di stucco tosto tosto. gorani
una schiava. nievo, 2-129: noi ci siamo accontentati di mangiare una fetterella di
è accompagnato. saccenti, 1-2-116: ci siam fatti tagliar barba e capelli,
cicalar, falimbelluzzo, / e'non ci tocca a dir teco galizia, /.
, 3-4-514: se l'occhio libero ci mostra le cose più giuste nella minor distanza
noi, protervi ritrosi e selvaggi, / ci ritraiam indrieto, ed al fallace /
. chiaro davanzali, xxix-4: tanto ci abonda la gente fallace. detto del
fallace, che spesse volte tal cosa ci parrà buona, che è ria, e
, che è ria, e tal uomo ci pare rio, che è buono.
far mi piace! / ma che tu ci facessi alcun oltraggio / in altro modo
, 3-4-514: se l'occhio libero ci mostra le cose più giuste nella minor
/ ed a che far da poi ci viverci / ch'io avessi perduta la
del fummo de la gloria, che ci fanno / privi del cielo e d'ogni
perché pochi giorni fallano, che non ci passi; e io ne ho contento e
mai non fallano uno punto, quanto ci doveremmo infiammare all'esempio loro ad essere
la fallano all'ingrosso, / che ci avevan già fatto i conti addosso.
non falla: per non errare mai ci si dovrebbe condannare a una completa inazione.
il pensiero, perché ella disse: io ci vorrei poter stare, come vi ho
mercatanti di bologna, 103: se ci fosse sospizione, che 'l detto fallente occoltasse
suo servire dipartire / quello c'assai ci è stato / senza mal fare, mal
fia assoluto il perdonare, / ch'io ci porrò piacevol condizione, / la qual
modo ad infiniti altri uomini, che ci vivono, di non fallire?
delitto. c. boito, iv-123: ci credevamo giusti, ci troviamo iniqui.
, iv-123: ci credevamo giusti, ci troviamo iniqui. e il santo veniva agli
tenpi, ché 'l divino aiuto non ci fallirà niente. boccaccio, ii-7-38: le
. latini, i-2466: né cosa ci ha sì clera, / che non fallisca
: piaccia a dio che questi segni ci correggano de'nostri difetti e peccati,
difetti e peccati, acciocché iddio non ci condanni a maggiore giudicio che paura ne
vivande anco gli spirti / per fermo ci fallian, se una dea, fatta /
1396]: di quello franciesco dinde non ci dite più nulla e io non so
le attitudini... il che ci spiega come gli italiani abbiano quasi sempre fallito
soggiunse il buon uomo, -noi ci siamo falliti per la via, perché io
prodigio fallito come tutti / quelli che ci fioriscono d'accanto. -ridotto in
mal riuscito. aretino, 1-37: ci sdrucciolano giù per la bocca tante novelle
oggi, qui a firenze, i giornali ci vuole più talento a venderli che a
spedai fallito. papini, 28-137: ci fece traversare una stamberga bislunga con tanti
una corsia d'uno spedale fallito e ci spinse quasi per forza in un'altra
/ più a persona. -sì, ché ci diluviano / oggi e falliti. g
, e perciò il giovedì mattina mi ci avviai a cavallo, non essendo più che
l'infinita bontà del nostro dio / ci ha qui mandati, e vuol che per
del fallo di ieri, quantunque io ci sia stato tratto dalla necessità. leopardi
il discorso sillaba in fallo, non ci fu lo strappo d'una sola congiunzione,
, e i vizii, e non ci fosse la disciplina, molta mala erba ci
ci fosse la disciplina, molta mala erba ci nascerebbe. dante, conv.,
di tutte le parole, le quali ci promise iddio signore, una parola non
: noi pregheremmo gl'iddii che non ci ammettano a fallo lo aver cacciato dalla nostra
sia una persona conosciuta e temuta. ci riuscirai senza fallo. -dopo il fallo
aretino, 1-6: tu ci hai corretto facetamente, volendo noi inferire
: garibaldi alloggiò al castello; noi ci fermammo proprio sotto di lui e per
sarebbe estinto da sé, se non ci fossero stati tra gli uditori e aderenti
1-127: sopra di queste [voci] ci riparleremo da ultimo, quando io ve
. fra giordano, 1-172: chi ci fa oggi nulla arte con lealtade?
gibili però anche nella repubblica di castelletto, ci trasse giù per le scale e ci
ci trasse giù per le scale e ci mose fuori ch'era già buio. pea
cura, / che molti fal- sator ci è di pomata. cellini, 544:
qualche sofferi- bile accordo questa contrarietà, ci costrigne a dire altro essere stato nel
f. frugoni, 4-56: non ci torna a conto / lasciare i buoni bocconi
esso la falsità, lo quale dio ci concedette a giurare la verità, merita più
parte falsificando l'idea della bontà, ci convinca tralignati da que'bravi antichi,
, 6-109: ho capito che voi ci perdete più di me e toccherebbe a voi
. cavalca, ii-70: se dunque ci vieta dio per la sua legge di non
. fra giordano, 1-172: chi ci fa oggi nulla arte con lealtade?
dei zaffiri..., io non ci conosco da dire altra cosa se non
; quanto al processo di falsità che ci si minaccia temiamo abbia a rimaner sempre allo
. goldoni, iv-728: povere donne! ci tradiscono i nostri padri medesimi; essi
nostri passi, smagati dall'aspetto dell'altura ci avvolgiamo a circuire sempre le falde,
sanctis, petr., 84: ci sono delle situazioni, che nella vita si
i del monno non èi desperata, spene ci hai falsa e ria; / spògliate
morte es- sangue aspetto, / parte ci aggiunge orride fere e mostri / spaventosi
il falso gusto nelle belle arti, ci ho trovato un gusto così vero, che
pirandello, ii-2-72: quand'anche non ci fosse alcun tornaconto, non capisci che
falsi, ma davanti alla morte non ci son più che amici veri. 18
2-182: della falsa fama e voce noi ci dobbiamo curare. g. morelli
2-246: la voce e la fama publica ci porge ancora ella qualche volta occasione d'
ti preghiamo che per amore d'iddio tu ci dia mangiare. cellini, 2-23 (
fame è come una malattia, che ci lavora dentro senza che noi ce n'accorgiamo
passione negli occhi, il povero giovinetto ci moriva addosso di voglia. dossi,
: e però dio alcuna volta non ci dà quello che addimandiamo così tosto come
picciola porzion di quelle immense derrate che ci danno le mani vostre incallite. cattaneo,
della famiglia. pandolfini, 1-90: ci par molto bene intendere che volere essere
mi diedero a lustrare gli stivali. non ci riuscivo: lasciavo troppi grammi di lucido
soldatesco di quello che potevo immaginare. ci sentiamo già in famiglia. -fare
sotto qualcosa di poco pulito o che ci si è comportati con faciloneria e leggerezza
portare il disonore. « all'altra ci penserò » disse poi (come ricordandosi
cresciuti, aveste l'occhio a come ci si parlava. 14. locuz
concesso trattarti alla famigliare, poiché morendo ci sentiamo parenti più assai che in ogni
peste e della guerra in questo paese ci sono fatte famigliari, sicché non se ne
su quel poggetto, fatto sta che ci scapitano e il carattere sacro del tumolo e
gran pericoli, l'uso e la frequenza ci famigliarizza e ce ne diminuisce il terrore
. dossi, i-183: certo, ci ha libri i quali ne famigliarìzzano con
a legere, scrivere e fare quello ci paresse. n. villani, i-3-44:
montpamasse e negli altri luoghi 'dove ci si diverte ', le strade brulicano di
. periodici popolari, ii-107: ci ricorda i frati che fa- naticavano sulle
fanatico. / in queste mura non ci si sta che di passaggio. /
dà per via d'esempi; e ci convinse tutti, ad uno ad uno,
pura suggestione. muratori, 8-i-258: ci vuol poco a vedere le necessità,
già in atene e in roma: non ci sono schiavi, non ci si usano
roma: non ci sono schiavi, non ci si usano figliuoli adottivi, non ci
ci si usano figliuoli adottivi, non ci vengono i ruffiani a vender le fanciulle
. ritmo nenciale, 212: non ci enno le più belle fanciul
dei fanciulli: ma per contrario non ci si vede altro che esagerazioni e affettazioni
a uno i gradini del pensiero, ci trasporta nell'abisso della verità. saba,
negli ammanti dei guerrieri africani... ci appaiono segni d'una civiltà arretrata,
] c'è come un giardino: ci sono quattro magnoli -il lustro delle foglie
bibbia], 1-602: percioché il fanciullo ci è nato, il figliuolo ci è
fanciullo ci è nato, il figliuolo ci è stato dato: e l'imperio è
(166): frate rinaldo nostro compare ci si venne, e iddio il ci
ci si venne, e iddio il ci mandò; ché per certo, se venuto
; ché per certo, se venuto non ci fosse, noi avremmo oggi perduto il
-... e poi, se ci tengono per fanciulli, perché non ci
ci tengono per fanciulli, perché non ci affettano il pane della sapienza? de
un fiasco di vin nero, / ci va di corsa, saltando leggero,
son come a firenze; nondimanco / ci ristoriam col vin vermiglio e bianco,
io vi dico, / che il fanciullon ci tratta dall'amico. g. capponi
illudere e illudersi? ah fanciulloni! ci sgrideranno i sapienti della sinistra parlamentare,
. cavalca, 16-1-200: del quale ci disse che, essendo ei rimaso dopo
fanciulla / ci attende col suo riso desolato. sbarbaro,
pura invenzione. pananti, i-127: ci son due gran partiti; un degli
, 19-72: -de gli altri assai ci sono stati, / ch'hanno avuto anco
il latte, / e in iscambio ci dan le fanfalucche. idem, 6-196:
casa, che dinanzi al vostro uscio ci è una fanghiglia soda, e starebbono
, i facchini e i marinari / ci hanno posto tassedio alle calcagna, /
. di fanghi, acque, vapore, ci si giovò per cura fino al seicento
al fabbricato [del monastero], e ci arrestammo al muro di cinta, alto
per ozioso gioco / un buio iddio ci fe'. d'annunzio, iii-1-1076: il
puzzo? baldi, 259: che dunque ci vantiam, foglie cadenti, / concavi
/ per sì gran forza la lancia ci accocca. sacchetti, 257: o saturno
mondo, nel quale... spesso ci poniamo a sedere e a giacere
in fango. perticati, i-31: se ci fossero giunte le scritture del dialetto plebeo
idem, ii-185: a questo fiume che ci sta sopra e accenna d'ingoiarci nel
uno stivale affatto. fagiuoli, 1-5-331: ci siam fatti portar rispetto e stimare come
: anche in mezzo agli uccelli / ci sono tanti poveri: / sono quelli
gli uomini a dire. -come, non ci credete, signori uomini? mi credete
più volgarmente immaginativa o immaginazione; e ci rappresenta gli oggetti eziandio spirituali sotto immagini
natura poetica o sia creatrice, lecito ci sia dire divina. goldoni, viii-1016:
fa d'uopo che la natura amorevolmente ci doni, o lo studio proccuri, ancora
storico, il cittadino, il deputato ci passano in quella lettura dinanzi agli occhi
12-ii-100: dentro de la grotta, se ci volete far figure, pastori che cantino
e'non è possibile che tu non ci vegghi; egli è una fantasia che tu
de la sanità, quando da ognuno ci si scrive e ci si dice che sta
quando da ognuno ci si scrive e ci si dice che sta bene. non vorrei
testa, / che mi promette che e'ci abbia a ogni / modo a riuscire
figlie, non pensi a noi, non ci vuoi più bene... »
] insieme con molte fantasie ch'io ci ho fatto sopra. zarlino, 1-3-299
non si trovino, non credo che ci sarà di molto disordine valerci di parte
si muove ella? -lasciate ch'io ci pensi un poco, perché non ci ho
ci pensi un poco, perché non ci ho più fatto fantasia. -figgersi in
un'impressione profonda a domenichino: egli ci aveva rimuginato sopra, ci aveva lavorato
: egli ci aveva rimuginato sopra, ci aveva lavorato su di fantasia, tenendo,
che al ritrovare del giuoco? non ci era il lanciar del palo, il
rompervi la fantasia con dire: io ci vorrei la tal cosa. -scaldarsi
se gli erano più mondi e se ci era mezzo alcuno da poter sapere i
dei parenti deriva da ragioni debolissime, ci si ricorda di esser bravo calabrese,
fantasima. poliziano, 193: ma ci son certe leziose / c'han paur della
negassimo fede, potremmo sospettare che quanto ci si mostra bianco sia nero; quanto
sia caldo; che le persone che ci parlano, gli obbietti che ci compariscono
che ci parlano, gli obbietti che ci compariscono siano pure ombre e fantasime. f
. magalotti, 23-53: se non ci è dio e se l'anima universale non
: si diceva addio ai nostri cari che ci erano stati compagnia fantasima nei due anni
con un'occhiata dell'intelletto nostro, ci muove a riso. cesarotti, ii-389
, i fantasmi ventosi dell'acqua piovana ci investono. govoni, 3-21: orchidea,
ogni concetto e parola opportuna alla proposta ci sovviene sempre necessariamente somministrato dall'occorso di
alfieri, i-44: per quanto io ci abbia fantasticato poi per ritornarmene in mente
sanctis, petr., 182: ci si conceda dunque di esprimere con la
invenzione che gli piace, pur che non ci sien su chietarie, egli ha giurato
negare il mistero. in cambio della fede ci danno le ipotesi. svevo, 6-502
3-139: passeggiando una sera per urbino ci perdevamo in simili fantasticherie. = deriv
non si può sapere con immediata esattezza quanto ci sia di fantastico e quanto di reale
punti strategici, e di cui non ci si rendeva esattamente conto, che lui
venivan quasi tutti dallo zio e non ci era larghezza per imprese fantastiche, piano
piovaschi. pavese, 5-26: da quando ci eravamo rivisti non mi ero ancora abituato
e'risposer siccome arroganti: / non ci comandi; ed el non ci lusinghi,
/ non ci comandi; ed el non ci lusinghi, / ché di niuno intendiamo
il giovane, 9-461: fomiti noi ci siam di quel che d'uopo /
e mal lo fai l'om che ci cabba / la fantilla di cencio guidoni.
troppo vasta come il primo giorno che ci era entrata. -figur. grazzini
, il brillante fantoccio della moda non ci seduca. m. leopardi, 1-88:
, / che per fantocci il mondo oggi ci stima! lippi, 6-63: quei
sull'autostrada nella falsa luce del tramonto ci volano incontro i fantocci geometrici che annunciano
fantonàccio. lippi, 10-1: quanti ci son, che vestono armatura, /
in giro a dirla, visto che ci sono dei farabolani più farabolani di te.
nave. l. frescobaldi, 2-21: ci feciono scrivere e annumerare come si fa
. corredo. massaia, i-56: ci consegnò il nostro letto da viaggio,
. jahier, 120: non ci chiamate « poverini » quando passiamo così
ben per al presente; / quel che ci resta, faren poi fardello, /
inf., 15-21: ciascuna / ci riguardava come suol da sera / guardare un
? moravia, xi-37: « e tu ci vai nella macchina? ». «
: gigetta mia, fai tu; io ci capisco poco con queste faccende.
subito al sospetto che dentro quei vagoni ci fosse nascosta qualcosa da contrabbandare. tozzi,
1-52: noi ti preghiamo che tu ci faccia un poco di cavolo. giannotti,
colazione. giusti, 4-i-259: amor ci va, sbrigata ogni faccenda, /
ogni faccenda, / e credo che ci vada a far merenda. pascoli, 419
giuliano, a un'ora di notte ci fu la novella: fecesene gran festa
iii-139: questo aere, che vicendevolmente ci fa il giorno e la notte, è
perché noi vediamo, che egli tanto ci muova, che noi guardiamo. tozzi
dante, inf., 12-102: or ci movemmo con la scorta fida / lungo
un lieto romore. nieri, 245: ci rigirò il discorso e ne contò una
e una risata per mostrare che non ci credevano. serao, i-127: fa
seduta sul saccone contro il muro, ci stava rannicchiata di fianco,...
4-178: spettatori, innanzi che io tomi ci andrà un buon pezzo, avendo a
: -o pietro, o che non ci vai a far ceppo coi tuoi? -magari
vedevano i lampioni di san francisco. ci andai, feci un mese di fame
caterina da siena, ii-112: il figliuolo ci ha donata la vita con tanto desiderio
pare che 'l possa esprimere, quando ci dice: « con desiderio io ho
pregavano iddio con grande efficacia che non ci desse prospera navigazione, acciocché fossimo sforzati
serdonati, 10-178: sentendo che noi ci apparecchiavamo a partire, volle in ogni
fassi alcun festino, / volentier vi ci troviamo; / del ballar più ghiotte siamo
bibbia volgar., vi-606: noi ci facemmo concetto, e parlammo del nostro
: faceva conto che beppino non ci fosse, evitava financo, per quanto gli
come una puntura d'ago, ma non ci feci caso. levi, 2-228:
, 2-226: veramente la merito, perché ci ho faticato; e se ben l'
133: dice il romito: -gua', ci ho per appunto questa focaccia qui che
di felicità. calvino, 2-91: ci fu un pranzo, da morire di noia
mi è fatta l'imbasciata / che ci son due che mi vorrian vedere.
ciàn questo mogliazzo, / e non ci tener più tanto a digiuno. ariosto
loro aborrita. giusti, iii-274: quando ci penso anderei a farmi turco. pasolini
terra entrato, come io mai non ci fui, se non da poco fa in
festa di pensare che l'anno venturo ci vedremo. de roberto, 167:
quale [tenera età]... ci pare che sempre il cielo e la
1-120: questi marinai della squadra inglese ci fanno cera più che i nostri del
e quasi in piazza, poi non ci fece più caso. 33.
disonesto amore l'un dell'altro, ci conducemmo a consentimento di peccato, il
che gli scherzi e le soavità poetiche ci abbiano a far nausea. goldoni,
cui uscivo dal palazzo. morale: io ci avevo due o tre costole rotte e
so che qualche trap pola ci è fatta. bandello, 3-35 (ii-431
, di mummie e di fossili, che ci fece piangere dalle risa. verga,
cadere certe polverine invisibili, che chi ci metteva il piede sopra poi, per
in piena malafede, ma voi tedeschi ci credete davvero. tozzi, i-19: fuori
commuover la gente e fare impressione, ci si mettono con tutti i cinque sentimenti
, i-309: aveva provato quel che ci vuole a fare i tre fari della
g. morelli, 465: appresso ci vennono venti pisani de'maggiori per ambasci
la spesa in comune per quelle cose che ci fanno bisogno di avere da napoli.
egli non sarà alcuno che veggendoci non ci faccia luogo. andrea da barberino, 1-69
1-i-50: tre o quattro scolaretti / ci volean fare i ristretti. de sanctis,
per lui, / ma per diporto tuo ci sii venuta. -assuefare,
: e le prime son brutte. poi ci si abitua; ci si fa il
brutte. poi ci si abitua; ci si fa il sangue, si vede.
piacque il primo giorno, ma poi ci feci la bocca e bevevo e cianciavo
i signori; come se i denari ci fossero a palate? -soffrire (fame
il buon vecchio / tanto da far ci va. settembrini, iv-172: solo
, alla casa, al da fare che ci era, a questo e a quell'
/ e co quello crederano / ch'io ci agia mia diletanza, / e perderanno
: fatti in là, che io non ci cappio, così ci siamo stretti.
che io non ci cappio, così ci siamo stretti. dante, inf.,
vogliono alcuni essere di necessità ciò che ci si fa o farà mai. caro,
saria troppo lungo discorso, il quale non ci servirebbe di nulla; imperò attenderemo a
della peste e della guerra in questo paese ci sono fatte famigliari, sicché non se
, 81: ogni sera, dove ci si faceva notte, piantata la tenda e
le gioie e le querele; / ché ci faran da segretari i fiori. menzini
che io, come smemorato, non ci so mettere mano e non so da
farsi da'peccati fatti qua, ché ci erano i testimoni pronti. magalotti,
c. bartoli, 1-92: forse ci gioverà più esercitarsi nel far di scrittura
che fa da vero, pur ch'ella ci arrivi. magalotti, 9-2-153: che
« dagli una sedia ». ma muso-di-fumo ci ferma, noi e la nostra sedia
cacherò qui, di poi io non ci sento persona alcuna. -e in queste parole
. c., 43: non ci fa uopo se non il cominciare; la
/ che intende questa storia (non ci è ordine) / se ne to'giù
che niuno tenterà scommeterla che sotto non ci rimanga. e peggio ne farete voi che
volta della sua principina, quando non ci sarà più?... -non voglio
e vorrei che lo sapessero i giornali che ci fanno fretta e la nazione che ci
ci fanno fretta e la nazione che ci accusa di lentezza. palazzeschi, i-18
età nostra, il ricorso agli strani ci fece sempre il mal prò.
paese nelle colline. -ma che cosa ci trova, -aveva detto pieretto, -bisogna
a casa era bella pulita e invece ci è un muro, c'è un muraglione
, xi-45: nelle baracche i romani ci stanno per forza, se proprio non
; ma gli zingari, mi sa che ci starebbero lo stesso anche se avessero
che farmi. aretino, 1-2: tu ci sai fare, padovano, ma non
di cinque longobardi duchi gregorio di tours ci racconta. manzoni, pr. sp.
tutte le altre poche armi che avevamo ci mettemmo bravamente in battaglia. muratori,
il popolo la cambiale. -in questo mese ci ho una farfallina che mi scade.
certo girellalo. /... / ci è chi vuol dir ch'ei dorma
. f. doni, 3-133: se ci fosse per aventura qualche dotto..
così melensi, babbioni e sempliciotti che ci saremmo creduti per verità la loro farfallonaggine
bugiardo. lancellotti, 2-116: non ci è rimedio. basta, ché i letterati
moravia, xi-395: dissi: « infatti ci ho rinunziato; » e poi,
196: nella doana della farina non ci possono andare donne a comprar farina.
. guicciardini, vii-54: se adunche non ci è altro che le entrate delle possessioni
e poi, non distinguendole dalle buone, ci date mescolata la crusca, o più
scoperta. grazzini, 592: qui ci son d'ogni sorte dadi e carte
e per questa cagione / i poeti mi ci piovon d'ogni parte. / gran
. nieri, 293: di lì ci spirò l'anima giuda! corda, crocifisso
tu di tuo, mammalucco, non ci arrivavi. b. croce, iii-23-83:
è naturale che in un grosso affare ci sia qualche perdita, che non tutto si
: non tutti hanno tutto quel che ci vuole, o tutti i doni; ma
. crusca. -per fare gli gnocchi ci vuole la farina: perché un fatto
c'è. per fare i gnocchi ci vuole la farina, si sa; ma
sposare uno scarafaggio simile. -quando dio ci dà la farina, il diavolo ci
dio ci dà la farina, il diavolo ci taglia il sacco: l'uomo che
proverbi toscani, 137: 4 quando dio ci dà la farina, il diavolo ci
ci dà la farina, il diavolo ci toglie il sacco '. l'altrui o
altrui o la nostra malizia o inettitudine ci toglie l'avvantaggiarci del bene offertoci dalla
meno che non lo dico, ci trovammo tutti nel cospetto del com
: genova, chi la vuole? chi ci mette? dassi per una fetta di
invece per liberarci abbiamo al cielo, che ci offeria l'occasione, come la setta
e altre vane e superstiziose scienze, ci attaccaremo all'arte pre- stigiatoria che illude
il fàrmaco sonoro. guerrazzi, 6-168: ci narrano come prometeo fosse uomo inclito per
. chimico (come se la chimica ci fosse entrata esclusivamente nella combinazione della croce
questo farneticare. sacchetti, 256: molto ci van le femi- nelle a danza,
la speranza di morire per la patria ci avevano parte, mi compiangeranno come invasato
cavalca, 19-250: fra gli altri ci era un gran farnetico, lo quale
, la prima de'sarti, farsettai e ci matori e barbieri.
maladetto, /... / ci lascerà la forma del farsetto.
un gamberello. morante, 2-99: là ci ritroveremo con mio padre e mio fratello
fasciare le piaghe della comune madre, ci ingegniamo a prova di più e più
. pirandello, 7-285: babbo colombo ci faceva anche di giorno una capatina di
buttava là delle frasi su come non ci sia mai da fidarsi delle « teste fasciate
sapeva niente. soldati, 98: ci presentavamo, romualdi in testa, 10
, 1205: vi manderò (quando ci sia) un fascicolétto di cose mie.
, archibusi e spingarde / acciò che non ci tenghin troppo a tedio / fascine e
* bougnat ', cioè carbonaio alverniate, ci facemmo preparare due fascinotti per i pochi
/ del grande occhio fascinatore; / ci attira oltre gli spazi, oltre l'ore
. verga, i-452: -tu non ci vai contento alla guerra? - domandò
ferroviari. pasolini, 1-66: ci si era messo pure un treno, che
da allora in qua, ch'io ci fui rinchiusa, feci quasi un fascio de'
è oltre la loro vitalità odoristica non ci guarda nemmeno. egli non vuol rendere
trae origine. pratolini, 10-180: ci hanno tradito. ultimi i marxisti che
gobetti, 1-186: la palingenesi fascista ci ha attestato inesorabilmente l'impudenza della nostra
cause fìsiche delle fasi lunari egli non ci avrebbe esposto che una fredda dottrina.
: tra le onerarie ventrose / più snella ci parve, leggera / come fasèlo
profusione. firenzuola, 650: costei ci mette parole, e io le gambe:
giovane: ché quanto a migliore otta ci partiamo di questa misera vita, minore fastello
, io vorrei sapere se qui fra voi ci è niuno che non sia scomunicato.
ravia, 12-405: • ci sposeremo » disse pietro esaltandosi di
« e se saremo d'accordo, e ci prefiggeremo scopi diversi da quelli che
? non vi date fastidio; dio ci aiterà, e dio ci provvederà, di
fastidio; dio ci aiterà, e dio ci provvederà, di modo che ogni manenconia
): non crediate però che non ci fosse qualche fastidiuccio anche lì. =
; leziosaggine. redi, 16-v-159: ci sarebbe da fare qualche dolce amorevole brevissima
navicato fastidiosamente per le continue bonaccie che ci tennero trenta giorni per quel golfo orientale
volte fastidioso, volgare, ignorato, ci vuol forza di volontà e persuasione che il
-sostant. savonarola, 7-ii-4: ci bisogna questa mattina tornare indrieto in questo
indrieto in questo capitulo, nel quale ci è ancora di molti sensi sopra questi
vuol tutto questo amor gioioso. / se ci trovasse altro amor fastigioso, / fuggirebbe
segue una tosse fastidiosa, la quale ci molesta per alquanto. g. bentivoglio,
, e quivi sonammo ancora, dove ci si accostò un certo fastidiosèllo de'benci.
della sua perfezione. lanzi, i-137: ci sono altre belle opere che, se
reggia e la lautezza delle sue cene ci appruovano che già i greci ammiravano lusso
/ ch'ornai convien che questo asin ci cappi. muratori, 5-iii-173: avere il
di fata. era un mistero come ci capisse tutta. tecchi, 9-87: ce
, 3-76: -quel diavolo di compare zuppiddo ci ha le fate nelle mani! -
. alamanni, 5-1-1102: carlo non ci vedrà; che s'ei potea /
guarini, 58: benché tutto quel che ci promette / la risposta fatale, ancor
è entrato in me... o ci è stato messo con ima parola.
vili armenti, / a vender tutti ci trarrà l'avaro, / crudel corsaro
scomparso dalla sua fronte quel marchio che ci ha impresso la storia di doppiezza e di
a piedi di lebbra, d'elefantiasi, ci teneva il cuor sollevato il timor della
e venire per quella casa di legno, ci aspettavamo ad ogni istante d'udir lo
guida chi vuole, costringe chi ripugna. ci è un numero di superstiziosi ed un
. carducci, iii-25-279: l'austria non ci perdonerà così presto di non essere più
aperto all'amore, perché la fatalità non ci tolga mira. rovani, ii-161:
signore di piombino: e così ciascuno ci si scoperse nemico. f. d'ambra
mi fati la stella, che dunque ci fanno le leggi? = dal
fortuna scocchi, / la ragione non ci armi, o la natura. passeroni,
giorni. alamanni, 5-3-343: questo ci mostra in ciel le stelle e i
. c. bini, 105: ci fu un momento che io credetti che tu
in nome di noi tutti / che ci siam faticati, acciò possiate / oggi
uomo e nostro amicissimo; il signore ci ha comandato che a due ore ti
come è detto e più volte reiterato, ci dispognamo operando, per certo nel dubioso
: si vede che per la famiglia ci vogliono i soldi faticati. gli altri
di mezza nottata: sempre nel mondo ci sono i faticoni! = acer
e i figliuoli. cardarelli, 1-70: ci siam riaspettati al passo, / bestie
fastidiosa, / fra l'altre cose che ci accade fare, / una non solamente
fra le nuvole. palazzeschi, 3-29: ci andavo con la nonna: soffiava,
anima e di dio / tante cose ci sa dire. g. gozzi, 3-5-496
adopra, e quanto i fortunosi fati ci sono incontro rivolti! benci, 1-4:
e giovine, e non ora che gli ci sta appiccicato con la cera. genovesi
da farsi uso di quei mezzi che noi ci abbiamo tra le mani, e che
dall'anima nostra, allorché sì fattamente ci si dipingono e si rappresentano dall'altrui
si potèssero anch'elle specchiare, non ci sarebber più specchi. bocchelli, 9-332:
erone. nieri, 267: ci si distruggono [nel matrimonio] anco quelle
mio, / converrai meco che non ci ho che fare, / perché le teste
nel fatti- spece strumenti in permanenza non ci stanno; dunque 'per necesse'entrano
tivoli con un suo drudo macellaro: e ci voleva poi del bello e del buono
poi fattizie diconsi quelle che noi medesimi ci facciamo. il che accade in cinque maniere
-convertito. serdonati, 10-20: ci è già stato donato il sito da un
cielo: se non è fatto, non ci bisogna dar briga; se è fatto,
in cinque mesi; ma un ultimo passo ci resta... che sarà fatto
martello contro i blocchi di marmo: ci accontentiamo di pulire e lustrare le statue
in quello che tu disegni e colorisci ci riman sempre qualche cosa che poi divaga
in ogni forma che noi istiamo e'ci tiene un coltello che ci passa il cuore
noi istiamo e'ci tiene un coltello che ci passa il cuore. pulci, 5-14
, x-464: figliuoli miei, non ci amiamo con parole e con lingua, ma
poiché e'fatti gridano, e come ci nasconderemo da colui, il quale vede
serie di fatti e d'autorità irrefragabili ci toglierà ogni dubbio. romagnosi, 18-135
1-2: mentre che scriviamo libri che ci danno conoscenza delle più minute particolarità dell'
verga, ii-26: era uno che ci aveva il fatto suo, terra, buoi
2-313: mi ricordo un processo che ci fu a milano quando ero giovane:
un'apposita populo pregando, / che non ci uccise a fatto, gli contese.
ciò che che non sia affatto indegna mi ci conviene spender ateffettivamente esiste, l'essere
nievo, 1-521: al fatto ci abbiamo due governi. quello in
7-220: sapremo parigi se troppo ci è di lungi a'fatti miei, ma
ma se più presso intanto di possiamo ci fosse, ben ti dico che io vi
del fatto loro, e che i nostrali ci bastadante, purg., 33-59:
/ quand'era presso al tempo, e ci son molte / che non saprebbon far
... il qual berni ci riduca al fatto tutta la scienza minchionatoria,
il potere di cui per fatto dell'insurrezione ci eravamo investiti. landolfi, 8-28:
, ch'io tengo certo che vi ci abbi mandata oggi dio qui da me.
nelle conseguenze ma nel ricordo il fattaccio che ci divide e vi rimanga soltanto la rimembranza
,... e altra roba che ci sia di troppo, la venda.
che volesse empiere una botte, e non ci mettesse dentro, ma pur di fuori
alla barbetta faunesca di pogliaghi. soff ci, v-1-108: per dare un'idea ancora
degli « esteti », lo sa chi ci ha bazzicato. cotesta saffo-teano aveva trovato
lenticchia ai rossi. comisso, 12-17: ci si fermava a qualche osteria, si
zugo. aretino, 8-107: io ci lascio entrare il terzo di una fava,
favorevole. guicciardini, vii-80: non ci veggo per ora altro freno che questo
via diritta / tutte virtù nell'animo ci annida. / quest'è colei che si
a. f. doni, 2-64: ci son poi certi dotti in lingua toscana
, ii-542: quanto più una favella ci appare ricca, gentile, flessuosa, urbana
... che spendessimo questo tempo che ci avanza insino a sera, in favellare
davanzali, il-n: tu ed io ci favelliamo qui ora sinceramente: ma gli altri
/ tutto, sì, tutto in te ci annunzia il padre / dei romani,
fuoco, non tanto per altro quanto ci starai tu. guardatene, marzia, per
dell'usato di quelle minime invisibili favilline ci penetrino entro, dilettanci. -favillétta,
e mio rivale; perché né chi ci conosce, né chi non ci conosce
né chi ci conosce, né chi non ci conosce vorranno supporre in noi la delicatezza
la quale cerchiamo di allontanarlo; né ci sarebbe creduta. e noi intanto,
noi intanto, favola della società, ci converrebbe separarci per sempre, lasciando il
girando per il paese di grecia, che ci si trovi a non distinguer più fra
, e che i personaggi della poesia ci sembrino persone storiche. 5.
c'invecchiamo, né marito né altri ci vuol vedere, anzi ci cacciano in cucina
né altri ci vuol vedere, anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole
la favola è quella che il fatto ci rappresenta. chiamo favola lo intrecciamento di quel
le nazioni, tra le quali tu ci hai dispersi. -essere, diventare
intorcinarle intorno alla forchetta: quando poi ci riusciva, era una favola riuscire a mandarle
strana coppia la nostra, e poco ci mancò che passassimo in favola e proverbio.
ma soggetti principali delle poesie di quelli che ci rinfacciano tutto giorno, che abbrividiscono che
traverso a ceneri secolari e ad ombre favolose ci rende mesti e romantici come gli spettri
frivola e per nulla utile, come ci attesta il boccaccio, e poco rispettava i
destino, che interessano statuariamente, ma ci lasciano a noi. 16.
baldini, i-158: a un tratto ci venne la paura d'avere sbagliato strada
fannosi ancora malefici... e ciò ci fa quando per tale arte, col
difensione reca. sarpi, vi-2-124: non ci è cosa fatta a favor d'uno
i maneggi che conveniva fare e troppo ci volea per arrivar solamente a vedere il titolo
comisso, 1-63: il vento in favore ci portò presto. il convento pareva una
fu coltivato in tanta ampiezza, che non ci si offre esempio simile nella storia di
vi porto le robe, e riscontrerete che ci sian tutte, e farete il favore
a noialtri, poi, guardandoci mentre ci parlava, guardandoci negli occhi.
ripresaglie non abbi sua intenzione; perché ci sono e creditori detti molto favoreggiati.
: quelle [donne]... ci si serrano intorno in manipoli di amazzoni
era: e va be': ma ora ci voleva un indiziato, un favoreggiatore,
e debilitate. cassola, 2-204: ci mettemmo a far propaganda con tutti;
., 4-1 (85): non ci manca altro, se non che noi
disparità; ma perché il signor simplicio ci vuol favorire dei dubbi contro di quelle
donna mia, il buon augurio che ci manda la provvidenza; e le altre
il contrario, guardante a noi e ci favorirete con l'attenzione, tutti que-
; / ed in particolar vossignoria / ci dovrà favorir, quando non sdegni /
. caro, i-235: se gisippo ci càpita, mostragliene e fa'le viste
nella casa o nella stanza in cui ci troviamo, o ad accettare il cibo
mostra in una fazione, così tutta filosofia ci potesse apparere simigliantissima al mondo. 0
la vede alla sua maniera, di già ci sono beghe, fazioni. -metter
socci, ii-1-599: la questura ci dava l'idea di quei mariti che
bene del nostro paese, né mai ci è venuto in animo di fare un'opposizione
-fazzoletto d'addio: il fazzoletto con cui ci si asciuga le lacrime al momento del
: modo di salutare qualcuno da cui ci si allontana rapidamente (con una nave
fogazzaro, 1-28: quando il vapore ci passò dinanzi, la mamma si sbracciò tanto
l'infedeltà, 'sicut aquam '; ci piace, o ci lusinga febbre;
sicut aquam '; ci piace, o ci lusinga febbre; che è ammalato di
dei campioni di medicinali sparsi dappertutto, ci mise le mani lui. 2
americano, che chiamasi china china, ci versai quattr'once di acqua comune. boccone
da aspettare, che solo dalle indie ci vengano i febbrifughi, e rimedi sicuri per
il senso via via si configura e ci persuade, eppure siamo all'oscuro della
tratto, ascolta. alvaro, 9-392: ci trovammo tutti e due concordi a frugare
sedici volte tonda ed altrettante bicorne, ci si mostrò febea. 2.
entrati nel sentiero della rettorica, non ci si arresta più, e dal nostro falso
. d. bartoli, 26-30: ci ottenebran la ragione i fecciosi vapori di
luciano], iii-1-427: i signori ci hanno tutti nello stesso concetto, vedendo di
generazione, e che il maschio non ci contribuisca altro col suo seme, che
feconda. fazio, iii-13-63: due fonti ci ha: che l'una qual de
feconda madre d'ogni umano perfezionamento ci porta naturalmente a desiderare og
, santa, fecondosa, / che ci hai donato oggi sì dolce frutto, /
stima poterla sapere. se dunque chi ci parla ha la stima di un sapere e
che a noi è oscuro e che ci manifesta con sincerità. romagnosi, 3-169:
-del filo che senza parere la madre ci porge. vittorini, 2-152: ragazzo,
nostra ragione, no; perocché la fede ci è mistieri e necessaria; ché la
ii-64: nelle mani di un dervis ci si fece dare il giuramento di mantenerci costanti
asse ereditario / lo scrupoloso erede / ci fa l'anniversario. verga, 3-54:
altra è l'entimema; io non ci metto la sentenza, perché ella è
. giamboni, 259: io non ci vorrei essere venuto; in tanti duri
comune. bembo, 1-27: dunque ci manchi tu, perot- tino, della
dio per quello che il suo figliuolo ci rivelò, noi amiamo dio per quello
; che, per buona fé, ci ha fatto avere di voi e di tutti
dio che... ha fatto che ci siamo mbattuti in un giovane quale è
nella fede sua ed al suo governo ci abbiamo a rimettere quando più vecchi saremo
ora accennando che, / ch'e'ci fussero su fidecommissi. buonarroti il giovane,
'. de luca, 1-10-267: quando ci sia solamente la proibizione della legge,
, lo riscontra a filza a filza / ci si logora gli occhi / ah,
: hanno i loro mali fedeli e ci tengono come a titoli di nobiltà:
le gioie e le querele; / ché ci faran da segretari i fiori. /
quello maggior tensione di elettricità, come ci mostrerà il fedele elettrometro. -compasso fedele
più non mi sete, / tanto ci son temuta e venerata. p. fortini
fedelona d'una volta, io non ci stava bene per nulla in mezzo a quella
: genova, chi la vuole? chi ci mette? dassi per una fetta di
amore, / vorrei che qualche volta ci pensassi; / e vederesti se tu se'
, 1-22 (63): idio ci compiace tutte le lecite grazie che noi
n'è fatta la prova; e ci darà luogo la bassa marea, prima
, prima che l'alta insorga e ci venga contro. muratori, 5-ii-259:
la natura, maestra del diritto giudicare, ci scoprirà fedelmente i vizi anche degli uomini
fiorentini, troppo cara, e che troppo ci costa. sarpi, i-2-189: le
un fil di voce al federale: -non ci toccheranno il convento per scavare? alvaro
. tutto per questa via dell'affetto ci sarebbe perdonato. zucchetti, 183: quando
de sanctis, ii-15-477: ove bismark ci avesse congedati, chiamandoci fedifraghi e traditori
, chiamandoci fedifraghi e traditori, noi ci saremmo messi in collera e ci saremmo
, noi ci saremmo messi in collera e ci saremmo volti all'austria. di giacomo
tu avrai fatto ad altri. queste cose ci feggono il cuore udendole, e da
l'antico e il nuovo obbrobrio / ci fiede e ci addolora. -bollare,
il nuovo obbrobrio / ci fiede e ci addolora. -bollare, fustigare (il
è largo questo dispensatore, il quale ci ha dato la carne in cibo,
facciam miglior vita, bisogna, che talora ci siano polpette, a le volte fegatelli
litania: « che facciamo di buono? ci abbiamo i cannelloni,...
la cosa, / che così tosto ci corra savore / e fegatelli per le strade
custodia; ma se in quella circostanza ci si fosse trovato un uomo, un vero
sghembo lo stelo di una felce, ci si vede la figura dell'aquila bicipite
). ojetti, ii-225: carducci ci ha promesso di venire da noi in
'felicissimi stati'. giusti, 4-i-186: ci farà [sua altezza] la grazia /
, 2-41: sicuramente egli non pur cigno ci parrà che sia, ma ancora fenice
ali fa d'uopo che la natura amorevolmente ci doni, o lo studio proccuri,
fra le mani di qualcheduno che non ci voglia bene. d'azeglio, 1-92:
medesimamente fu corretto da una donna, che ci apportò molto maggior utilità che quella non
a grado; ma i quattro primi paesi ci erano noti per altre meno felici dimore
. lambruschini, 2-290: molte volte ci rendiamo poco felici, perché non abbiamo
e io e filippo, non avendo chi ci aspetti, reste remo a
fondare il regno d'italia, che ci sia una legge d'istruzione pubblica generale;
, / ricca di povertà; ma ci dimostri / sciocco rialto, o padovana
formule. valeri, 1-102: felicità, ci fu luogo e stagione / della mia
felicità britannica. calvino, 113: forse ci s'aspettava che, tornato intero il
nissuno ne sia per avere, lui volentieri ci ha dato erminio suo minore e noi
, ii-10: la storia dei secoli ci mette davanti agli occhi come le monarchie
panzini, iii-547: nessun disco sonoro ci ripeterà la voce di giulio cesare,
in cielo. aretino, 1-37: ci sdrucciolano giù per la bocca tante novelle
felli. pagliaresi, xliii-97: cristo ci guardi da opera fella. pulci,
e fella / a voi, signor, ci pare, e al vostro regno, /
voce / di pianto, singhiozzando, ci domandava / la madre sua. -la
per altra cosa da quelle, che ci vengono di levante. angiolini, 248
femmina come quella dell'uomo, non ci ha nulla differenzia; imperocché la differenzia
, non lo tocca uccello che non ci lasci penne: la donna di malaffare
vischio, non lo tocca uccello che non ci lasci le penne (ovvero: come
brigata femminea ed io mercoledì colla mascolina ci recammo alla rocca. d'annunzio,
papini, 8-150: « l'eterno femminino ci porta verso l'alto ». sarà
giuliano dati, 55: una isola ci è detta mattanino / in nella qual le
la donna, anche se è combattuta, ci rimette altrettanto e più, perché fa
bollon l'ò fesa, tanto lo ci ò ficcato. cronica fiorentina, xxviii-
vertiginosa. moravia, ii-436: finalmente ci affacciammo ad una fenditura del terreno in
2-41: sicuramente egli non pur cigno ci parrà che sia, ma ancora fenice
rendere omaggio al vero sovrano, che ci ha invitato a bere nella sua dimora
pene mi costi uscire di casa, ché ci vogliono dieci persone per tirarmi fuori,
scudo. filicaia, 2-1-75: ninfa ci dicea, lo cui gran nome altero /
3-36: per la mia anima non ci sono che bare e agonie, che passano
paura che ferie o altro poco varrebbe, ci siamo ancora disperati partiti. grazzini,
: se qualcun altro non invitato ci si abbattesse, gli parrebbe per avventura
ferro brilla. forse perché la terra ci renda il frutto è proprio necessario ferirla
, 3-23: dico ingenuamente che non ci hanno arguzie gravi nella lingua latina, che
, altre con minore, ed altre ci feriscano con grandissima molestia. p. verri
ciardini, vii-161: per ora ci bisogna pensare a altro, perché
la riputazione grande della casa, ci daranno che fare. berni, 7:
male per male, pur dentro al cuore ci rimane un rancore, sicché rade volte
brivilegiati che in ogni battaglia che noi ci troviamo, doviamo esere li primi feridori,
serocchie e zii e cugini; ma poco ci valse, però ch'e'suoi eredi
: quando noi fussimo certi di non ci avere a insignorire della terra, l'
ani, 1-1-286: le sacre carte ci danno contezza del fermamento del sole e
'mperadore disse alli uscieri: -se ci viene un poltrone di cotal guisa, fateimi
gran benefizio ne fa imo, il quale ci puntella la casa, quando sta per
cicerone. b. croce, i-4-288: ci rifiuteremo a istituire paragoni tra il romanticismo
la superiorità del primo sul secondo, perché ci è ben noto che codeste graduazioni da
: l'oratore di genova questa mattina ci ha fatto intendere, come per ordine di
del mio stato, la fermai e mi ci misi a discorrere senza ombra di risentimento
generazione di storici: storici tanto se ci applicheremo all'economia come se al romanzo o
7-99: ad uno che a tavola ci sedeva di faccia, non so cosa gli
gemelli careri, 2-i-5: sull'imbrunire ci trovammo aver fatto 30. miglia,
: ma fermiamoci sull'immagine intellettuale che ci fa conoscere la simiglianza scoperta fra un monte
. de sanctis, 7-51: non ci fermeremo sugli altri lavori minori del carcano
studiare, e qui si fermò, e ci prese tre mogli che gli diedero 24
potete, com'è vero dio, che ci ascolta; com'è vero ch'io
prima fermata (piacenza, mi pare) ci dette qualche pensiero; ella si trovò
* fermato fermatamente 'di farla. ci vorrà ancora un mese e più.
male fermate. soderini, iii-268: ci sono ancora le norie... che
già, e fermataci nella memoria, ci rende inutile, e però tedioso, il
belo, xxv-1-92: caminamo, ché non ci veda fermati: ché non dicessi che
: io tengo che... ci voglia ancora un mestruo, per fermentare,
, iv-2-24: in quel fondo di cuccia ci entrava, non si sa da che
li altri. gelli, iii-15: se ci venisse per sorte qui mona laldomine vostra
fermezza di risoluzione. carducci, ii-10-179: ci rivedremo, oh certo, ci rivedremo
: ci rivedremo, oh certo, ci rivedremo. e, rivedendoci, ti
si stima poterla sapere. se dunque chi ci parla ha la stima di un sapere
: ma come vedi ciascun ben, che ci è dato / per la fortuna,
. malispini, 1-3: niuna cosa ci scriverò se non quello che fu ammendato
dieci. borgese, 1-280: non ci fu modo di ottenere da celestina un indirizzo
subito domani mattina, e però non ci metto nell'indirizzo il * fermo '
nieri, 154: a fermo qualche volta ci pigliava, ma anche lì ci era
volta ci pigliava, ma anche lì ci era arrivato a furia di moccoli, sciupar
come i giudei, ch'io non ci ò terra ferma. lippi, 7-96:
non è ancor ferma, perché non ci è persona che conosca me.
fermo fermo a seder talvolta, egli ci viene un duol di capo per il
far l'uovo. palazzeschi, 3-29: ci andavo con la nonna: soffiava,
, l'educazione, la necessità, ci tengono ancora fermi alle nostre occupazioni e
f. achillini, 171: se vittoria ci darà il destino / (sì come
., 22-151: l'aiuola che ci fa tanto feroci, / volgendom'io
l'altro. pulci, 1-24: queste ci fan più tosto stare a segno;
miei cari, e lui alla finestra ci si tratteneva troppo a meditare contro se
landolfi, 8-63: i suoi occhi ci fissavano sovente con espressione smarrita eppur quasi
: lo scultore. con tale ferocia ci si mise, che non gli lasciò oncia
ma la ferocità e robustezza di marte ci rappresentasse. marino, vii-395: non
di quello a cui le fornisce ltnghilterra, ci fu resa impossibile la costruzione delle vie
. garzoni, 1-463: all'ultimo ci vengono i ferrari o marescalchi, i
far deviare le ricerche, ecco qua: ci son le manette, per loro e
su'ceppi, et altri ferramenti che ci bisognano per edificii da potere combattere,
. morelli, 423: e 'l bisogno ci faceva chiudere gli occhi, e volentieri
faceva chiudere gli occhi, e volentieri ci lasciavamo ferrare pure ch'e'ci avesse
e volentieri ci lasciavamo ferrare pure ch'e'ci avesse consentito il porto. caro,
-chi vha a cavalcar la ferri: ci pensi chi deve. nieri, 366
cantù, 116: nella sua storia milanese ci lasciò memoria come qui si contassero
1-80: siamo anguille sventurate, / ci troviam spesso in tocchetto; / segue ancor
la ventura di questi cavalli qui condotto ci ànno e a'loro ben ferrati piedi
del medio evo, ferrati fin dove ferro ci poteva stare. carducci, 896:
miei volumi alla gente volubile. teste ferrate ci vogliono, per ponderare sulla mia raccolta