domestiche, aveva trascurato per qualche chio, capannello; fare assembramento.
4 macchia bianca dell'oc chio '(deriv. da albus 4 bianco
raffinate mense i vini di lesbo e di chio, vini dolci, ambrati. slataper
/ il cifo egizio e 'l mastice di chio. menzini, 5-2: dategli almeno
le sue labbra allo spec chio / in quadro profondo / nerastro appare rosea
padroni, tutto il borghigiano, castelvec- chio, caprona, albiano, fu scosso dal
collodi, 54: pinoc chio si trovò improvvisamente sbarrato il passo da un
meno di tutti fu pinoc chio. chiese uno spicchio di noce e un
/ dolcezza sovvenendosi del vec chio / carezzator degli ospiti. carezzévole
ostreghe di taranto, il persciuto di chio, il casio di sicilia, i carpioni
due mani sopra il ginoc chio, che esattamente combaciassero, e non faceva
, v. quintana. chio, sm. metall. apertura laterale nei
il cifo egizio e 'l mastice di chio. = voce dotta, lat.
6-iv-1-50: qui da'cipressi è cinto ombroso chio stro, / e di
cofane di ghiaia nel muc chio presso la strada: -andavano lentamente, cantando
esultàr le rive, e cipro e chio / e gli orti ircani e i misii
sotto i maestri saldatori e congegnatori di chio. 2. operaio addetto,
, lunga fino al ginoc chio, orlata di merletti: viene indossata dai
cauta e dolorosa di vec chio contadino. = voce dotta,
invenzione a glauco di chio, dal quale dicevasi lavorata una gran
intanto disciolsero dall'ippodromo i cavalli di chio, e se li recarono al bel san
membra, è più leggiero del chio, e convenevole al corpo. simile a
di due mari a spec chio / moli e cittadi a enosigèo le braccia
schieramenti a perdita d'oc chio di gerani allineati, pronti a fare fianco-destr
passarono con uno grande insulto verso rebec- chio; li fo resposto per forma che forno
che sia 'l vero, dante vi andò chio (e, in senso generico, è
. romagnosi, 4-220: il pec- chio ha inteso che siano ancora in vigore le
, calvo, con roc chio spento, il naso a becco e la
brachiuri (per lo più commestibili) che chio fu adottato da altri giurisconsulti, contra de'
ossianesca, piantarono nell'orto uno spaventac- chio con testa di morto per terrorizzare i passeri
. bot. erba perenne della chio). tose. insaccare carne tritata per
di sottanini e un muc chio, in un canto, di biancheria sudicia
: la pittura del vec chio laerte... si presta alquanto al
? benvenga, 62: [chio] si distingue in giardini ch'indora di
/ di propontide trasse al mar di chio. zucchetti, 316: l'attuale esercizio
orbite, davano al suo sguardo un chio, quasi sempre per invecchiarsi, ottenendo la
pascoli, i-775: cieco era di chio un buon cantore, che inneggiando ad apollo
certo gusto qual se a vin di chio / mescolassi una vena di falerno.
massico, qual di lesbio, qual di chio. -nome di una strada.
. spallanzani, ii-165: la parola chio adesso vi dò tenetela, o signore,
, parte inferiore dell'oc chio, o sia delle palpebre, la quale
ho facto allogiare in quello di monte- chio e ne le circostanzie coloro che erano deputati
invar. milit. apparec chio bellico, usato nel combattimento ravvicinato,
nome di pistacchio e la trementina di chio. palladio volgar., 2-23
né così abon- dante come fa in chio e in candia. fa il frutto racemoso
annunzio, ii-711: glauco di ser- chio, m'odi. io nicarete / le
, il luculeo che si trova in chio. tramater [s. v.]
, come fu proposto da ippo- crate chio. -matem. disus. lineetta
r] us 'finoc chio '(plinio, dioscoride latino).
c. a opera di coloni di chio e particolarmente nota per il vino che
dell'egeo e prodotta in particolare a chio con l'acquavitelocale. gessi,
fazio, iv-8-29: poi fui in chio, del qual si ragiona / che
di quel falerno la soavità del suo chio. cesarotti, 1-vii-30: ah figliuol mio
, sm. zool. mollusco lamellibran- chio simile al mitilo. pigafetta,
, assicura che il sec chio ad essa attaccato urtando e rivoltandosi non
il 'carcinus moenas'o gran chio ('granzo'), quando, abbandonata la
le mùstrice, da coc chio / o da maneggio piuttosto, un cavallo
l'altro con « canti di castelvec- chio ». jahier, 73: si era
iii-23-401: sur un muc chio di mattoni, appoggiate le spalle a una
della loro merce invero parec chio avariata. = deriv. da
stoffa di un suo vec chio cappotto, la sabbia nel secchiello di latta
/ di propontide trasse al mar di chio, / ma le strade di dio /
numerico fisso relativo a tale apparecpoisson. chio (varia a seconda della potenza del fascio3
più può, chi è tutt'oc- chio e tutto scettro..., questi
. di polvere d'oc chio di granchio con g io di nitro purificato
monogenei che possiedono un apparec chio adesivo fornito di otto ventose disposte
/ va', co'i vini di chio mesci il giordano, / siedi odorato a
un processo patologico. oftalmocopìa, chio; astenopia. sf. medie.
delle sezioni interne dell'oc chio. p. petrocchi [s
fanciulli che egli tolse ad ammaestrare in chio, e non agli uomini dotti;
e micona / e paro e nasso e chio. padula, 1-53: in sul
non siamo in quello spec chio, né alcuna cosa di noi v'è
-al plur.: stirpe gentilizia di chio, che si vantava discendente da omero
...: antica famiglia di chio che vantava discendere da omero e che forse
di bacco omadio, che celebravasi a chio ed a tenedo: gli sagrificavano un
: quanti italiani hanno avuto sott'oc- chio il numero del 'figaro 'onorato da questi
g. rucellai il vec chio, 5: se mi fusse decto che
boiardo, 2-75: gli ateniesi oppugnavano chio. bembo, 5-5: percioché da
mi si fece all'orec chio dicendomi che mi pregava e sperava ottenere
dall'isomero denominato ortoformio vec chio). = voce dotta,
. boiardo, 1-193: quegli da chio quasi soli rimasero alla battaglia e non
il trimacro, il bac chio, il palimbacchio. lenzoni, 143:
avevan cappeggiato a lungo nei paraggi di chio. 2. per estens. zona
pastrùgn (v. pastroc chio). pàstula, sm.
del mare, libando del vino di chio da un peccherò feudale. bocchelli,
gioiellata, pellizza e pennac chio. pacichelli, 1-164: si usa fra
questione della patria omerica a favor di chio, non vorrebbe contuttociò battersi in duello
mio zio che sta a prato vec- chio, della cui vita dubitavo forte, essendo
isola di sciro, altretante quegli da chio con duoi penteconteri, cioè navili di
papa, 2-20: essendo nell'oc chio di lavorio più fine e di materia più
perfidie. boiardo, 1-193: quegli da chio quasi soli rimasero alla battaglia e,
s'accorse che un apparec chio austriaco era sopra di lui a un'altezza
pettenécchio e pettenéggio, v. pettinic- chio. pettenterióne, sm. ant
). -piano dell'oc chio: livello che l'occhio di un carattere
nell'orto e un fiasco di vino di chio. prati, i-284: mille villosi
distanza di un passo e il ginoc chio, piegato, è perpendicolare alla punta del
monti, 4-3-28: da quando enopide chio rubò a pittagora la scoperta dell'obliquità
la chiesa di s. savino di chio era nella diocesi aretina, nel vicariato
moglie, perché accecò da queu'oc- chio. -dormire e sonno deua morte;
porta ha proporzione con la materia dellbrec- chio, sicome l'avorio e il rubino della
verso 'e ó « 5ó <; chio doloroso in questa parte. lessona, 1204
posto a livello a dirimpetto dell'pc- chio. baldinucci, 130: punto del concorso
ne l'arte mal provec chio. = incr. scherz. di
volgar., 6-113: navigante emilio da chio a samo, due navi rodiane quadriremi
quatrigravebisacuto [piede]: coreo ba- chio. = comp. da quattro1,
denari da'milesì e introdotto il presidio in chio, con cento navi andò in andro
/ -fate. -chi; chi. chio, chio. chiù, chiù, chiù
. -chi; chi. chio, chio. chiù, chiù, chiù. /
pesciolino, ma, a un cemec- chio, una testa d'apollo. -avvolgere
, 1-188: stolto è il rammaric- chio dell'uomo contra la benignità di dio.
può dire che ha orec chio, che ha il cuor libero da quelle
della repressione sanguinosa avvenuta nell'isola di chio, sviluppa un'altra idea che lo porterà
, e un gabbione o un retac- chio per prendere tutto il mondo, non si
di bottiglie di vinsanto vec chio. soffici, iv-84: ci mettemmo insieme
nel bagno come liberale. chio sciamanna, che mi maledisse trent'anni fa
gettarono un colpo d'oc chio sugli avversari, e riscontrarono con soddisfazione che
denari da'milesi e introdotto il presidio in chio, con cento navi andò in andro
addotto della chiusa di casalec chio, manifestamente si conosce quanto poco in
cui ritorno notar si possa dau'orec- chio, sia una battuta musica.
a notre-dame, di robivecchio in robivec- chio, alla ricerca di qualcosa di meno schifoso
volgar., 6-113: navigante emilio da chio a samo, due navi rodiane quadriremi
i trabaccoli e le barche del mandrac- chio. dizionario di marina [s. v
indi la metà di questa metà, chio, ma intanto agita e commuove profondamente tutta
attraversa l'articolazione del ginoc chio e la cute delle regioni mediali dell'arto
sporcava del salnitro del vec chio muro. = dal lat.
escono. cesariano, 1-182: in chio avendo li inimici constructe le machine de
stolti quei che arricchiscono sover chio e per modi manifestamente empi, iniqui,
cesariano, 1-135: in la insula de chio è un fonte, del quale gufili
saugli de serpenti maior cose ha fa- chio lo bon yesu cristo e anchor maior fara
(v.). chio. valeri, 3-83: vento dell'alba
la scheggia da quell'oc chio fuori. c. gozzi, 1-135:
, qual di lesbio, qual di chio. idem, vll-415: trovò un ciabatti-
tale esame gli eran capitate sott'oc- chio, in prosa e in versi, insulse
= altro nome it. dell'isola greca chio (gr. xlos) del mareegeo,
siena volgar. (1309 chio dinnanzi all'amata,... con
dell'isola greca di scio (odierna chio); che vi è nato o
convenzionale oppure con dovizia secolo nell'isola di chio. cesariano, 1-151: così
binaria è... lo scoliobac- chio ed epitrito quarto..., lo
, ond'egli non più per ispec- chio, non in enimma, ma scovertamente contempla
, e lassa l'oc chio discoperto e basta. = dimin
sia chi paventi che, sendo quei di chio e quei di mitilene ed or quei
lasciò la fata il suo carnai cover- chio, / fra gli steli, gli sterpi
ghe fan coverta e son naturai te- chio e fan scuo che l'aqua che piove
cappello e sdrusciatene le gran piume chio, delle più zuccherose che aveva.
, quando scrissi per reghini e petic- chio. c. carrà, 145: che
forza di remi, oltre al rimur- chio quando abbisogna. 7. prov.
come i me). chio delimitato da un arco di circonferenza e dal
ubidir l'ò in coragio / chio birbone. inver la sua possanza
sfrondatovenere sua madre avea compartito di bellezza alle chio da ogni connotazione simbolica.
regge. baldelli, 5-1-6: metrodoro da chio afferma che tic. riferimento alla
irrigazione; timpano, bindolo, peritro- chio. g. bufalmo, 9-127: la
le scale e per le senici delle botole chio, anche in età non avanzata.
gran luminarie il nostro signor in sepur- chio. avisi del giapone, 34: il
bere la cervogia e ballare alla polacca. chio, 2-65: ultima sera, che sì
serrare le forme di composi chio venga rappresentata dalla spiaggia. idem, 1-vi-196
veruna di ciò ch'era successo a chio. d. bartoli, i-i-ii: or
, 156: vene uno mal ve- chio... e duseva in man do
queneau], 65: signor chio infernale dei violenti, alla bolgia dei ladri
uso enfatico: fare a pezzi. chio, / ti scuoio e scarno e sfaccio
, prima del perugino e del pinturic- chio, non ha mai dato pittori di prima
non aromatizzi la bocca col crudo fenoc- chio. piovene, 14-64: altri mi ha
si solea fare il giuoco del cier- chio de le spade. faldella, 13-227:
su londra; l'anima dell'apparec- chio gemeva e crocchiava sotto gli insulti atmosferici e
: io penso di sloggiare da castelvec- chio. comisso, i-166: dal cortile gridarono
s'inalza e l'ali spande / chio. g. giudici, 8-47: provvido
foscari el consier, qual è ve- chio e si beva spesso di la banca e
sono merci 1-193: quegli da chio quasi soli rimasero alla battaglia e, non
, 13-iii-552: don bernardino de monte- chio ne ga fatto intendere come un affittuario di
ba iattanza; prepotentemente. chio; e sopra tutto buon vino. panigarola
, ma lo dissimulava; e messe fuora chio peso del ventre. muratori, 14-83:
dalla bocca sdentata un piccolo gorgoglio come chio, supèrclo), agg. (superi
di questo papa giovanni pico della mirandola chio. di ventitré anni sostenne a roma le
/ avrò, come i pensier, le chio me sparte, / forse
che, vedendolo i birri e fallalbac- chio, / fuggirien come nibbi al spaventacchio.
fra le dita invemigate / de spudac- chio e filature: / la non usa spa
abate ignazio de costanzo da malta chio d'ottant'anni, fantastico come un cane
granne frutto, cioène l'isola de chio. bembo, 10-iv- ^: uno degli
e ispogliare uomeni per tutto lo valdiser- chio e lo valdamo. leggenda aurea volgar.
città è uno spontaneo adattamento, chio accusato egli pure di frigidità e indifferenza verso
lontano dai casali dei contadini. chio che aveva 'rovinato'i figli, col giovine
tabacco masticato); scarac chio catarroso. s. agostino volgar
; catarro espettorato, scarac chio. f f iacopone
a squarciasacco è guardare con mall'oc- chio. guerrazzi, 1-827: il barabba gli
diversi stati (una nazione). chio, o un sopravento non è altro che
per i consigli di mag chio stravecchio e in punto di morte?
l verbo de de si è fa- chio carne e se buto in un vermo e
aria strumentale e ingenita dentr'all'orec- chio, la quale è il sensorio della parte
mastin vecchio e 'l nuovo da verruc- chio, / che fecer di montagna il mal
dicevano d'ignorarti o di averti chio sparuto e sudicio disagevolmente appoggiantesi ad un
ti mormorerò, ti sussurrerò nell'orec- chio, incompostamente, e con sussulto del cuore
per via, quali ostacoli, chio col pretesto della lettera svolgesse rosauro. carducci
arringhe in prima allo spec chio. = comp. di teatrico
fanciullini, e garzoni non è bene chio santo lavoratore ei rappresentava all'europa come una
diuretico; è anche detto trementina di chio o di cipro. m.
nipoti, e i carissimi luoghi dove chio vedrai tornare 'n culla / e ridere alle
, sf. ant. tradimento. chio / salta lo raggio a l'apposita parte
. pianta erbacea bulbosa del genere narciso chio trombone). -anche con uso appositivo.
d'alto vegli, oc chio del mondo / tuttoveggente. =
superchio omore, o come il bozzac- chio per li acquazzoni. -darsi uggia
, 30-60: maestro guazzalletto di valdicomac- chio, zio uterino del gonnella buffone e medico
xii, secondo mi dice ponte ve- chio, vestiti variamente e, con spade e
di difetti. ottonaio, 2-21: chio vego infin che 'l governarsi a caso /
sua venerabilità? nievo, 1-vi-429: mi chio venerando nel sobborgo orientale della città sotto un
. macchina simile al tor chio, che veniva usata per alzare i vascelli
ferra, / l'altra al veroc- chio tirare. statuto dell'università e arte detta
340: è sarebbe un cambiar mu- chio a zaffètica. buonarroti il giovane, 9-404
agg. ant. nativo o abitante di chio, isola greca dell'egeo orientale di
. garzoni, 7-124: teocrito chio fu dal re antigono ucciso per l'estrema