: d'udirti parmi in sospirosi accenti / chiamarmi a nome. pindemonte, 6-211:
): e quello che veniva a chiamarmi, sempre mi diceva: « awertisci a
di dietro alla casa di lurco, sento chiamarmi: « moschetta, o moschetta *
mio cane, ma se qualcuno dovesse chiamarmi cinòfilo, quasi me ne offenderei.
trissino, xxx-4-92: ben dovevate ben chiamarmi allora, / crudel, quando il
e fatta l'opzione, posso infine chiamarmi di nuovo il vostro deputato: ciò
il vecchio come fu dì, cominciò a chiamarmi. b. davanzali, ii-138:
una sera mandò una sua fantesca a chiamarmi: la sua bambina aveva mal di
suoi color depinto, / e di chiamarmi a sé non le ricorda. boccaccio,
tua disposizione. non hai che da chiamarmi quando vorrai esaminarmi da solo. pirandello
. pulci, 23-48: sento di lungi chiamarmi col corno, / e suona quel
e fatta l'opzione, posso infine chiamarmi di nuovo il vostro deputato: ciò che
svevo, 6-262: non hai che da chiamarmi quando vorrai esaminarmi da solo.
papà », le risposi: « non chiamarmi papà, perché non sono tuo padre
tuoi falli economici, potrei 10 ancora chiamarmi tuo amico, e il potrebbero altri,
un tempo fa prete bricchino / da chierico chiamarmi ognun potea. mazzini, i-234:
ii-324: non mi rincresce, sai, chiamarmi obbligato a te, ma via,
l'ora del partir, desto a chiamarmi / meco un picciol del tempo indice
imbruna, / che non ardisco di chiamarmi re. 3. corrucciarsi.
de'medici, 123: i'sento chiamarmi / dal sacrifìcio u'l'alta
l'altro giorno la regina mandò a chiamarmi e m'intertenne lungamente di poesia e
g. belli, 425: ardireste ora chiamarmi un ciarlatano, un lacorista, un
né ardire di sollevar il capo e chiamarmi uomo! -lacrime dolci o liete;
spranga, fatemi il sacrosanto favore di non chiamarmi con quel nome e meglio ancora fatemi
ancora fatemi il maledetto favore di non chiamarmi affatto. pavese, 9-80: l'indomani
il suo materialismo si sarebbe attentata di chiamarmi una macchina. rosmini, xxii-103:
udita la voce matutina di mia figlia chiamarmi, non ho risposto; ho finto
verità del vangelo, non dovrei più chiamarmi né giuditta né ebrea. panzini,
udita la voce matutina di mia figlia chiamarmi, non ho risposto; ho finto di
, dal profondo, un'esile voce chiamarmi: / sei tu, non nato
novella sembianza, / non cessan di chiamarmi. -fuor di notizia a qualcuno o
fiamme amorose (ché novella posso chiamarmi, ancora che il mio amore sia
era a tratti la sua voce. -però chiamarmi suo attendente! però io attendente di
persona che in tutta fretta venne a chiamarmi,... io non sapeva come
, 1-iv-516: voi volete... chiamarmi a parte del dovuto applauso che ha
la lucilla ha ragione se continua a chiamarmi matto e a guardarmi con quel sorriso
, 2-282: dovevate ricordarvene prima di chiamarmi bue ipocrito, bue pinzocherone.
, molto naturalmente, per scherzo di chiamarmi * federico il grande '. ragaz
deputazione allora nascente, e degnarono chiamarmi nella lor compagnia quando io era più
conquiso / con roca voce umìl vinto chiamarmi. 6. espungere da un
far carezze,... e non chiamarmi ignorante in quella cosa che così bene
alle verità del vangelo, non dovrei più chiamarmi né giuditta né ebrea. graf,
, 1-xxxiii-205: l'egra sua voce per chiamarmi ancora / rinforzò la sua vita.
signora contessa, a invitarmi cioè a chiamarmi a pranzo la sera istessa.
. idem, 27-249: avrebbero dovuto chiamarmi alla 'barre'della camera, per rottura di
, fatemi il sacrosanto favore di non chiamarmi con quel nome e meglio ancora fatemi
ancora fatemi il maledetto favore di non chiamarmi affatto. inserisce sulla spina ischiatica
. piovene, 1-196: non ardirei di chiamarmi più sacerdote, se il riconoscere le
mi sia già sbattezzato e tu non chiamarmi più melafumo. 2. porre
sgradita. moravia, 21-37: non chiamarmi mamma. tu non sei mia figlia
petto? piovene, 1-178: ha osato chiamarmi ingrata, accusarmi di rovinarla, di
di dire che siamo sanesi, o di chiamarmi altrimenti che filogono di catania. aretino
algarotti, 5-300: seriamente io posso chiamarmi newtodestra rimproverò seriamente il ministero, perché
da giovane volevo spicciarmene e neanche più chiamarmi dei figli di offreduccio. -ant.
con questo tanto stranomarmi, con questo chiamarmi prosuntuosaccio, arrogantaccio, millantatoraccio, baionaccio
della porta, 1-235: -morfeo, ricordati chiamarmi nartico- foro e tu cinzio, e
voleri è un insulto: un insulto il chiamarmi al vostro cospetto, ed ha più
mia casa quando non virestava più nessuno a chiamarmi e tenermi legato, quando fra queste
, / donde uscita non so, chiamarmi a nome. botta, 7-118: soli
occasione il mio nome e dissi di chiamarmi mora. -rifl. vestirsi con
. che io abbia giusta cagione di chiamarmi venturatissimo? siri, iv2- 68:
.. ebbe ancora la cortesia di chiamarmi zoilo, corvo e ipocrita. b.
stanotte [il passero] debba ancora chiamarmi come faceva: cip! cip!
volte te lo devo dire! non chiamarmi ugo quando siamo 'en femme', che