: anzi m'inginocchiai / e merzé le chiamai / per dio; che le piacesse
, iv-244 (123-9): quivi chiamai a questa guisa amore: / « dolce
d'angosce e di desio, / morte chiamai più volte. idem, 1006:
pareva altero. pellico, ii-126: lo chiamai. non ho tempo, rispose asciutto
alla meglio cinque membri ch'io chiamai atti, e il tutto intitolai, cleopatra
costrutto. boccaccio, v-199: la chiamai [questa misera valle] laberinto,
, feci una ballatétta ne la quale chiamai questa donna orgogliosa e dispietata. cino
ciascuno, / e due dì li chiamai, poi che fur morti. boccaccio
cattiveria tirannica, feci da padrone. chiamai gli intrusi, comandai agli ottusi: che
fermai molto sull'endecasillabo, ch'io chiamai potentissimo, mostrando le ragioni della sua
che fu la piacevole cena, io chiamai da canto il detto luigi pulci, dicendogli
che fu la piacevole cena, io chiamai da canto il detto luigi pulci, dicendogli
angosce e di desio, / morte chiamai più volte, e lungamente / mi sedetti
ciascuno, / e due dì li chiamai, poi che fur morti. cino,
angosce e di desio, i morte chiamai più volte, e lungamente / mi sedetti
ciascuno, / e due dì li chiamai, poi che fur morti. idem,
d'angosce e di desio, / morte chiamai più volte, e lungamente / mi
dir pareva ogni core, io ti chiamai. tommaseo, i-81: un impeto /
, avesti a male / che ti chiamai parassito e cagnotto, / duo'di
s'infilava già nel bosco. lo chiamai, lo accucciai sul sentiero, gli
angosce e di desio, i morte chiamai più volte, e lungamente / mi sedetti
sovra ciascuno, / e due dì li chiamai, poi che fur morti: /
. leopardi, ii-29: pensatamente io chiamai figura non tutto quello, che si
voleano cadere e non poterono, li quali chiamai più miserabili che quelli che cadeano cotidianamente
ed è contenta di sé. questa io chiamai liricità; ma non senza avvertire.
la guida dei telefoni, trovai e chiamai il numero che cercavo... attraverso
scaffali. bocchelli, ii-432: lo chiamai e gli offersi un caffè. lo rifiutò
volte reiterando invano, più e più volte chiamai creusa. boiardo, 1-22-3: senza
ed è contenta di sé. questa io chiamai liricità; ma non senza avvertire.
il botticella bocchelli, ii-432: lo chiamai e gli offersi un caffè. lo
illegittime di essa, quelle che io chiamai « pseudostorie »; e ne pone due
in quel lampo senza fine; / vi chiamai muto, esangue, a uno a
; e se mai in altra foggia la chiamai, non per diffinire allora questa lite
la descrizione del mio verme, che chiamai formicario, fatta dall'oculatissimo m.
, 1-344: frenetico di spavento, chiamai a gran voce. rovani, i-150:
, iii-15-22: questa che io di sopra chiamai assuefazione di paganesimo convenzionale segnala fortemente
io con cor la chiamo e la chiamai, / non me ne gitto in disperanza
documenti sul parentado medici-gonzaga, i-163: chiamai la guardadònna e la ricondussi alla giovane
cino, iv-244 (123-9): quivi chiamai a questa guisa amore: / «
, 1-42: -mirella, su, -la chiamai un giorno dall'ultima impalcatura d'un
veniva fatto. marini, ii-155: chiamai venturoso il buon scudiere per aver trovato
d'angoscie e di desio / morte chiamai più volte. nievo, 394: in
mano a fonso e a un altro, chiamai belbo e, per incanto, mi
segno / l'ineffabil di dio nome chiamai. 3. che supera ogni
non lo lasciai guari inoltrare che lo chiamai dicendo: panfilo, venite che mi
carducci, iii-3-152: 'intermezzo'metaforicamente chiamai io questa serie di rime che doveva nel
impegno. chiari, i-191: tutta chiamai in soccorso la delicatezza dello spirito mio
, arrabbattandomi su per quella pettata, chiamai alla bisogna e mani e braccia. le
-sbigottitesi a prima vista fuggivano. io le chiamai per nome. manzoni, pr.
reputo legalissimo il risentimento pel quale io chiamai 'pecoroni '(cioè bestioni, uomini
ora in cui sempre la sento ti chiamai al telefono e nell'oscurità sorrisi a te
legioni, ed io con alta voce chiamai a lei e dissi: abbi misericordia
m. frescobaldi, 1-69: alberto mi chiamai: e, se ben miri,
assai ciancie. michelangelo, 1-i-28: chiamai pietro in disparte e dissigli segretamente che
i'fu'del sonno risentita, / chiamai migliaia di volte « teseo mio » /
cadere e non poterono, li quali chiamai più miserabili che quelli che cadeano cotidianamente
, lxxxviii-1-613: « misererei », chiamai tostanamente. nappi, xxxviii-261: deh!
, infi, 33-74: due dì li chiamai, poi che fur morti. idem
d'angosce e di desio, / morte chiamai più volte, e lungamente / mi
non soddisfatto. gioberti, 9-i-372: io chiamai * nazionale 'il ministero del balbo
gli staffi- latori (come io gli chiamai) di plauto, che egli nomina
. magalotti, 20-74: io 1° chiamai [il lacchè] per ordinargli che
, anticipare. chiari, 1-i-119: chiamai in disparte mio fratello e palese gli
alquanto, feci una ballatetta ne la quale chiamai questa donna orgogliosa e dispietata. attribuito
pugnevan le lenzuola come brocchi: / i'chiamai toste, ma poco mi vale.
. borgese, 6-18: io non chiamai patria nessuna delle terre che vidi,
in carte. chiari, 1-i-119: chiamai in disparte mio fratello e palese gli
luigi, avesti a male / che ti chiamai parassito e cagnotto, / duo'dì
con pietosi accenti / gran tempo la chiamai crudele e parca, / perché la vita
ruzzoloni, senza riportare danni, e chiamai la carla perché mi liberasse da quelle
sotto il letto, ben tre volte chiamai il mio servitore, che me lo levassi
reputo legalissimo il resentimento pel quale io chiamai 'pecoroni '(cioè bestioni,
cortese. leopardi, 22-107: morte chiamai più volte, e lungamente / mi sedetti
con pietosi accenti / gran tempo la chiamai crudele e parca, / perché la vita
epico-lirico ['il ritorno'], che io chiamai già, come il seguente, 'episodio'
inf., 33-75: due dì li chiamai, poi che fur morti. /
: col nominar descrizione quella che io chiamai diffinizione, m'hai fatto avvertito di quello
punto, che all'ultima pulitura il chiamai, ebbi in pensiero quel gran personaggio
le lenzuola come brocchi: / i'chiamai l'oste, ma poco mi vale.
la fasciatura alla dolente mano, 10 chiamai uno dei nostri medici che lo curasse
alla peggio cinque membri, ch'io chiamai atti, e il tutto intitolai ^
rafermo. giovanni da empoli, 68: chiamai il piloto e gli dissi come mi
ignorandone le origini. leoni, 95: chiamai ma- coppe segretario e fusar ragioniere [
sarebbe impossibile... ma io chiamai e credo possan chiamarsi razionalisti quegli scrittori
7 lunghe tavole che vi stanno. chiamai 2 registratori. la prima divisione fu
reiterando invano, più e più volte chiamai creusa. fenoglio, 4-144: h
. boccaccio, v-52: io il chiamai più volte e reiterai le promesse.
parte d'ogni bruttura recettàcolo, 'sentina'chiamai. serao, i-1068: voi non potrete
punto da quell'alto al qual la chiamai con il concetto primiero alle bassezze di
. cavalca, 9-330: io vi chiamai, e voi mi rifiutaste; io stesi
inf, 33-77: « due dì li chiamai, poi che fur morti. /
dimento. cavalca, 9-330: lo vi chiamai, e voi mi rifiutaste; io
che sono la valuta del grano, chiamai il notaio che rogasse la compera,
/ sì venni ch'io 'l chiamai più d'una volta, / ché innanzi
salvo in tanto quanto dice che io sì chiamai questa donna 'fera e disdegnosa'. trattato
tutto il corpo...: chiamai l'ufficiale medico,... e
traghettatore. beicari, 6-116: chiamai subito lo scafaiuolo e dissi: «
scagliai contro i re borboni, li chiamai bigotti vergognosi, governo appoggiato alle forche
. manso, 1-124: niente sconvenevolmente chiamai io allet- tatrice sirena questo mostro della
. dossi, 1ii-237: belle, chiamai le due tose, ma fu un
acqua. bibbia volgar., viii-313: chiamai il secco sopra la terra e sopra
bassa parte d'ogni bruttura recettacolo, 'sentina'chiamai. -in senso generico: stiva
in essi, tutto che sfortunati, chiamai venturoso il buon scudiere per aver trovato
s. francesco, 2-45: io te chiamai dal secolo, essendo tu nelli peccati
. mi soccorse allora un'idea. chiamai al telefono tua cugina. sinisgalli, 6-41
ineffabile terrore. de marchi, i-117: chiamai la signora brigida, suo marito e
col core e con gli occhi sospesi / chiamai a giunte mani in verso il cielo
a. cattaneo, iii-25: chiamai pier lombardo antonomastica- mente il 'maestro',
panni lini puliti. foscolo, v-89: chiamai la fleur perché andasse immediatamente per un
saldi massi: / « misererei » chiamai tostanamente. andrea da barberino, 3-1012:
il loro viscido carosello... chiamai la serva e le feci una scenata
sono gli staffilatoli (come io gli chiamai) di flauto, che egli nomina nel
stangato, io picchiai più volte e chiamai. fagiuoli, 1-1-335: ogni cosa
stanzinac- cio che è nella volta, chiamai la balia. = dimin. masch
, / con gran temenza merzé vi chiamai / piangiendo e lagrimando. tasso,
santo. a. cattaneo, iii-25: chiamai pier lombardo antonoma- scroffa, 1-10:
g. arduino, 155: chiamai primigenia la pietra fissile talcoquarzosa che forma
magno volgar.], 14-42: io chiamai il servo mio, ed egli non
, 8-533: se la mia 'annina'(chiamai così il mio siero in onore di
folle. bibbia volgar., iv-390: chiamai li principi e li magistrati, e
anzi m'inginocchiai / e merzé le chiamai / per dio. conti di antichi
'saldi massi: / « misererei » chiamai tostanamente. comune è il fare atto
ne vidi trabattar due, e gli chiamai, e richiamai loro, e a fatica
neti che da hi doctor sancti hi son chiamai angeli. = comp. dal lat
• di desio, / morte chiamai più volte. moravia, xiii-196: ancora
così profeta, come poco anzi ti chiamai vangelista, perché i tuoi costumi ti promettono
anco in essi, tutto che sfortunati, chiamai venturoso il buon scudiere per aver trovato
toledo delle cose dell'indie, li chiamai passeri notturni: ma quelli di terra
bacchetti, 18-i-33: io mi chiamo e chiamai e chiamerò clotilde, e detesto diminutivi
, ch'io, irriflessivo e retore, chiamai d'acchito italia. =