in tutte le cose, lasciando abbaiare chi la vuol lessa e chi arrosto. svevo
lasciando abbaiare chi la vuol lessa e chi arrosto. svevo, 3-817: gli dichiarai
che si umiliano; inchinasi e abbassasi chi fa penitenza; però che abbassa la
cerviero e passassono dentro alle cose, chi vedesse nel corpo umano, qualunque fosse il
del sol, quanto egli rende / cieco chi 'l mira, e tu cerviero il
di viltà. aretino, ii-150: chi asino è e cervo esser si crede,
quello della scala. -prov. chi è asino e cervo si crede, al
ad inebbriare. redi, 16-i-9: chi la squallida cervogia / alle labbra sue
, un'altra, seria, indovini a chi? a leopoldo secondo!..
firenzuola, 578: non mancò chi i cesi lodasse, che sono pendenti
cessato. canti carnascialeschi, 1-526: chi è cessante ed accaduto; / c'ha
francesco da barberino, 18: e chi potesse della sua figliuola dire: 'ella
/ cessate o venti, / non sia chi svegli / venere bella, / che
or costà fòra / cerchi il pregio sovran chi più 'l desia. carducci, 194
. frezzi, i-2-11: e come chi da compagni si cessa, / perché
femm. -trice). ant. chi fa cessare, chi pone fine (a
. ant. chi fa cessare, chi pone fine (a un evento, a
stato, a una condizione); chi allontana, rimuove (un pericolo)
. boccario, 1-448: 'cedente'nomasi chi fa l'abbandono del diritto, e
del diritto, e 'cessionario 'chi ne fa l'acquisto. =
minestra mora; / vo'morir, chi lo mette in una cesta, / s'
cestàio [cestaro), sm. chi fabbrica o vende ceste. due colombe li
. v.]: 'cestarolo', chi porta la cesta, altrimenti detto '
sm. (femm. -a). chi fabbrica o vende ceste, cestini.
suo manico. 6. prov. chi non si contenta dell'onesto, perde
ed a la lotta invitto; / chi lanciò dardo, e chi ferì di strale
invitto; / chi lanciò dardo, e chi ferì di strale / il destinato segno
si ricercano, acciocché 10 spirito di chi gli pronunzia abbia dove fermarsi alquanto,
un ceteratore. salvini, 41-86: a chi non è nota, o signori miei
: * cetilo', nome di un radicale chi mico, che si suppone
mutuo disprezzo, e spinse fuora / chi minor fu di sangue e di destino:
sp., 1 (17): chi, senz'altre precauzioni, portava una
cantari cavallereschi, 108: or chi vedesse il possente burato / che va
mi trasse a roma, potea dir chi avuto / pei medici sul capo avea
avea lor sovenuto, / o chi a riporlo in casa o chi a crearlo
o chi a riporlo in casa o chi a crearlo / leon d'umil agnel
e lo patto. jacopone, 84-28: chi va cercanno per vergogna, / ben
chelle terre, per chelle fini che chi contene, trenta anni le possette parte
sucida, / che non si sa di chi la s'è figliuola? d.
e ciechi di mente che erano! chi avea convertito il mondo alla sua fede,
n: potranno... venderli a chi più loro piacerà; con che un
fredini. g. morelli, 303: chi non si ritruova a que'tempi si
petrarca, vi-145: se fu beato chi la vide in terra, / or che
marino, vii-395: che giova a chi è contaminato di sozzi costumi il legnaggio
o che nuoce il legnaggio vile a chi di nobil costumi s'adorna? segneri,
4-224: che vuoi farci? pazienza! chi primo nasce primo pasce. pascoli,
. disse il signore: « e chi vel de'dare? il morto che non
i giorni passavano comprendevo sempre meglio con chi avevo che fare. e. cecchi
, che ridicola è divenuta: ma chi dritto la mira, lacrimevole. alfieri,
buon gastigo. e dice: sia chi si sia, vili e plebei, e
d. bartoli, i-435: chi sa dirmi a che far dentro il nautilio
ma che ti sa e che, chi, sciocco, sopra di sé sperimen-
, inf., 29-106: ditemi chi voi siete e di che genti. petrarca
moravia, ix-21: belle cuoia lisce, chi schietti e chi dipinti, degl'ispidi,
: belle cuoia lisce, chi schietti e chi dipinti, degl'ispidi, ma tu
! e a che gente! e chi siamo noi, gente tanta riprovata, ricevere
, 311-9: o che lieve è inganar chi s'assecura! dossi, 344:
: schiude qualche bocca l'aspettativa di chi sa che. quasimodo, 1-46: e
con diffidenza, forse in contraddittorio con chi sa che mascalzoni. cicognani, 3-16:
lo avesse a far soffrir tanto: chi sa che male era quello che lo sigillava
angelicata. beltramelli, ii-374: c'è chi si crede un gran che perché è
32-49 (iii-110): sia maledetto chi si fidò mai, / o vuol fidarsi
insipida e senza piacere o gioia alcuna, chi dubita o non lo crede, cotestui
, 8-2: -tit.: che chi vegghia, gli conviene orare.
machiavelli, i-9: debbe ancora chi è in una provincia disforme.
: son venuto a porto, / che chi mi scorge fiso / potè veder nel
posassero tarmi. ariosto, 7-1: chi va lontan da la sua patria vede
hanno messo una causa in tribunale che, chi la perde, resta nudo. e
dura, / da che non è chi vi scomunicare. iacopone, 90-4: amor
: o mio tenero verso, / di chi parlando vai, / che studii esser
... cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse
impetuoso. passavanti, 155: chi è sì stolto, che creda avere altronde
463: [non aveva] persona con chi più sicuramente potesse comunicare i suoi segreti
te,... / attenderò chi dicami: / vale, passando, e
secondo che ho inteso dir sempre da chi l'avea conosciuto. manzoni, pr.
, come vetro; / né però chi le corsero, piegaro, / che si
el contento di saper d'essere amato da chi io amo, egli è tanto il
discreto. tasso, 8-n: e chi 'l consiglia e chi 'l prega a
, 8-n: e chi 'l consiglia e chi 'l prega a fermarsi, / o
iii-336: disse buovo: « o chi governa questo cavallo? ché buovo mi
sia?... / non sia chi il creda. alfieri, vii-61:
vita e lunga l'arte: / a chi altamente oprar non è concesso / fama
poi si ponesse mente, come consigliava chi ne sa più di noi, prima alla
3-10: messere, ché addomandare chi vi tocca? ch'è sì grande la
rispar- mierenci i danari che vorrebbe chi gli acconciasse. lo renzo
, 8-75: notevole è lo stato di chi non sente la tentazione di ciò che
che non fa; non lo stato di chi è tentato e rinuncia. in termini
magalotti, 1-7: non c'è più chi possa sedurre in che che sia né
monti, x-1-165: v'ha chi le fibre esplora e le midolle / dei
gemma c'ha nome chelonite; / e chi l'ha 'n bocca quando è luna
di raggi luminosi prodotta da una reazione chi mica che avviene a una
punisce. passavanti, 98: detto chi dee essere il confessore, è da
ii-107: lo domandar non noccia a chi ben crede, / poi che a lingua
peso è la vita insopportabil fero / a chi virtude e libertà pur sogna. /
per l'altezza. onofri, 119: chi t'ascolta, o cherubico abbandono /
mi abbandono nelle vostre braccia... chi mai dopo avere contemplato il cielo può
come un cherubino: con riferimento a chi ha i capelli biondi e fini.
orecchie. 6. iron. chi partecipa all'azione con spirito mistico e
conclude poi nulla. e in generale 'chi non esce di nulla ', chi
chi non esce di nulla ', chi per tutto trova inciampi che lo fanno
sm. (femm. -trice). chi si occupa non professionalmente, da dilettante
. (plur. - »). chi si occupa di cinematografo, chi compie
. chi si occupa di cinematografo, chi compie riprese cinematografiche; professionista del cinema
che con un gettone possono farti vincere chi sa che. pavese, 6-262: quand'
cinematografaro (ànematografàio), sm. chi lavora nell'industria cinematografica o fa parte
., si dice un po'spregiativamente chi esercita l'industria del cinematografo.
plur. m. - »). chi si occupa di cinematografo; industriale cinematografico
è stata una pappolata... e chi dice zanzaverata o cinforniata.
mena la spada a cerco, et a chi cinge / la fronte, a chi
chi cinge / la fronte, a chi la gola, a chi la guancia.
fronte, a chi la gola, a chi la guancia. 7 figur. ant
furioso cinghiale, / non ha di lui chi più leggiero o forte / la destra
così i pappagalli / sono usati, a chi fa loro la zuppa, / cinguettando
veggo non t'è a odio, che chi non à che dirmi, chi altrimenti
, che chi non à che dirmi, chi altrimenti è povero di parole, mancandogli
poliziano, 195: non mi piace chi sta cheta, / né chi sempre
mi piace chi sta cheta, / né chi sempre lei cinguetta, / né chi
chi sempre lei cinguetta, / né chi tien gli occhi a dieta, /
gli occhi a dieta, / né chi qua e là civetta. aretino, ii-107
della casa, 2-3-345: chi è o scilinguato o reco, non
/ un altro le diffuse; / chi sporse il monosillabo, / chi pronto lo
; / chi sporse il monosillabo, / chi pronto lo conchiuse, / e dietro
suo cinguettìo era fievole e stentato. chi sa che non avesse l'affanno.
. agg. e sm. figur. chi si comporta con manifesta indifferenza per le
accettati dalla società in cui vive; chi fa sfoggio di disprezzo per tutti gli
aspirazioni al bene e al bello; chi non ha alcun ritegno a compiere azioni
sa, crede di sapere? che chi ha fornicato, fornicherà. il brigadiere è
impudente. fagiuoli, 3-5-70: chi fa il modesto come un san domenico,
esso, vi conferisce, togliendo a chi vi dà opera l'agio e il desiderio
trito e digiuno / senza vergogna, / chi se lo sogna? de sanctis,
lisbona ritornate. cornato, 50: chi crederebbe... che il pepe,
a cinquanta case di portoghesi amogliati, chi con donne bianche di portogallo, e chi
chi con donne bianche di portogallo, e chi con nere d'affrica, et altri
e 'l tuo pan unto, / e chi l'ha fatto, e colui che
vita, contenente dispositivi che permettono a chi la indossa di mantenersi a galla.
-diss'io al duca mio -dimmi chi sia, / c'ha il viso di
d'aria, per mantenere a galla chi lo indossa. ojetti, i-792:
la vita. burchiello, 219: chi 'l vedesse in la cintura a stento
nella testa e nelle tempia, e chi pure nella testa e in una tempia,
nella testa e in una tempia, e chi pur nella testa, secondo le generazioni
berni, 59-45 (v-84): or chi sarà quel traditor villano, / che
dire. trattato d'amore, 27-7: chi ci ha colpa, de'tutte fiate
, e tu mi tocchi, / chi mi chiede bombo, chi poppa, e
tocchi, / chi mi chiede bombo, chi poppa, e chi ciccia; /
mi chiede bombo, chi poppa, e chi ciccia; / chi vuol dindi,
poppa, e chi ciccia; / chi vuol dindi, e chi cioccia, e
; / chi vuol dindi, e chi cioccia, e chi cocchi. 0.
vuol dindi, e chi cioccia, e chi cocchi. 0. rucellai, 1-iii-1-146
1-iii-1-146: quest'è quella gorgia cotanto da chi intende lodata, awegnadioché biasimata da coloro
piè ciocci '. forse dal suono di chi strascica male le gambe, o affine
« quando la ciociara si marita / a chi tocca lo spago e a chi
chi tocca lo spago e a chi la ciocia *. ma io diedi tutto
sm. (femm. -a). chi fabbrica o vende cioccolato; chi prepara
. chi fabbrica o vende cioccolato; chi prepara o mesce, in appositi locali
comune popolare, mentre cioccolato è preferito da chi vuol seguire la moda ed è scritto
cioncolo. se però non ci fosse chi volesse dire che cioncarino sia forse uno storpiamento
solamente. forteguerri, 25-44: e chi di noi toccar può il suo cavallo,
. cecco d'ascoli, 4378: chi fida in donna è guercio zoppo e
con soavissimo tintinno. monti, x-3-217: chi monta sopra una capace barca / che
.]: 'ciondolare ', di chi nelle mosse e nelle abitudini ha o
affetta cascaggine. e traslato: di chi non ha vigor morale né risolutezza ne'fatti
al centro / le borie anticipa / di chi vien dentro. idem, ii-47:
l'acqua, che si dà a chi fa astinenzia. buonarroti il giovane, 9-711
il sopracciò '. o suono imitativo di chi ciaccia e si affanna.
: un cipiglio complicato dalla contrazione di chi ha in bocca un sapore disgustoso. d'
sottoposte / a una dura legge; chi la fece, / ci doveva volere
guazzabuglio. firenzuola, 652: e chi ha detto cotesta bella cipollata alla tua
a sedere,... cominciavano a chi meglio narrare sapeva. d'annunzio,
a cinquanta case di portughesi amogliati, chi con donne bianche di portogallo, e chi
chi con donne bianche di portogallo, e chi con nere d'affrica, et altri
la voce cominciò a circolare. allora chi parlava, chi smetteva, chi andava
cominciò a circolare. allora chi parlava, chi smetteva, chi andava a vedere.
allora chi parlava, chi smetteva, chi andava a vedere. 4.
il luogo dell'altro, senza fallir mai chi sottrentri a chi si parte: fino
, senza fallir mai chi sottrentri a chi si parte: fino a trovarsi le parti
abbiamo dimostrato che l'utilità delle arti a chi le professa non risulta che dal commercio
potesse. de sanctis, iii-52: chi vede la copia e l'importanza di
. g. bassani, 1-112: chi altri se non geo poteva aver messo
persona, una cosa); imprigionare chi è ritenuto pericoloso alla società. -in senso
elle non sono, avvegnaché circolari: chi ne ha infusa la regola alle chiocciole?
le piazze erano piene di gente; chi passò la notte in carrozza, chi
; chi passò la notte in carrozza, chi a sedere in circolo su tante seggiole
a sedere in circolo su tante seggiole; chi per terra sulle materasse e sui trapunti
. circonabitante, sm. ant. chi abita nelle vicinanze di un luogo che
ebreo. menzini, 5-4: che chi di dotto allor le tempie adorna,
, agg. e sm. letter. chi pratica incisioni. vittorini, 1-25
[genova] bello e adorno / chi la circonda tuto intorno, / con riva
sì nove, / che farian lagrimar chi le 'ntendesse. tasso, 18-67: egli
la città, sol per veder se trova chi robba o porti arme senza licenza
circondato dal cerchio sensitivo, / onde chi sente più, più ama e gode;
circondato, oltra sen viene / contra chi vendicar credea rinaldo. brusoni, xxiv-879
circonfusa. carducci, 310: oh chi del cielo / la pace e il riso
riso ne'begli occhi infuse? / chi tanta circonfuse / gloria di raggi a la
intorno. bembo, 5-2-80: chi è colui, il quale in tanta e
dire chiaro la verità o il sentimento di chi parla, e denota sovente artifizio non
artifizio non buono e non gradito a chi ode. giusti, 3-111: pensarono fosse
e arti per aprire uno sfogo a chi aveva il prurito di dire la sua,
gaeta circonviene l'uno e l'altro chi sa come e con qual risultato. carducci
incapace: delitto consistente nel fatto di chi per procurare a sé o ad altri
: quello che è più considerabile a chi sa il vero modo di fabbricar quell'olio
ho letto anche -e lo credo -che chi è ottimista ha una circonvoluzione cerebrale di meno
, o confuse; nessuno scopo in chi insegnava; nessunissimo allettamento in chi imparava
in chi insegnava; nessunissimo allettamento in chi imparava. monti, x-2-141: allor vid'
cecco d'a scoli, 65: e chi le insegne in campo circoscrive, /
a essere circospetta, perché non mancherà chi tenga conto de'vostri andamenti, e
sbriga con pochi tratti, a guisa di chi soltanto schizza un disegno. non se
alberti, 83: e come a chi scamoza il tronco annoso et indurato,
gran circuito da montiano, dovessero sapere chi era l'ida. -figur.
, e diede di molte immunità a chi v'andava ad abitare. sassetti,
intendo. circuitóre, sm. chi circuisce, raggiratore. c.
appresso il consiglio e l'aiuto, e chi egli era e per che venuto
libertà. c. dati, vii-3-96: chi non porta altro che verisimili, e
penisola. circumnavigatóre, sm. chi compie un viaggio di circumnavigazione.
2. sm. figur. chi prende su di sé un compito,
giostrare i zipoli. 2. chi manca alla parola data: traditore,
sf. ant. arte del gestire; chi ronomia. garzoni
premendo inculto cirro. panzini, ii-191: chi era quell'uomo dalla età e dalla
italiano, 4-98: del cirsio: chi dice buglosso, chi spina molle.
: del cirsio: chi dice buglosso, chi spina molle. tramater [s.
, fu fatta fare una tromba da chi forse credeva, ma vanamente, di
isplendor di viva luce ettema, / chi palido si fece sotto l'ombra / sì
italiano, 1-121: del cisto: chi lo chiama cistaro e chi cissaro; è
del cisto: chi lo chiama cistaro e chi cissaro; è arbuscello ramuscoloso e foglioso
(cistìfero), sm. stor. chi portava la cista dei sacrifici (presso
, se ne acconcin le scritture da chi respettivamente si apparterrà. monti, x-3-534
). ant. e letter. chi fa una citazione; chi sostiene le
letter. chi fa una citazione; chi sostiene le proprie ragioni citando altri.
qua (cioè dalla parte di chi parla; oggi usato solo per designare
del timo ottimo. alamanni, 5-1-873: chi cerca il latte, ove fiorisca il
). citrògrafo, sm. chi si occupa di citrografia. citróne
. f. frugoni, xxiv-913: a chi giunge a quella gran città [parigi
, concluse / nel lor silenzio / come chi adora. campana, 21: mi
una così buona città? contro a chi volete pugnare? contro a'vostri fratelli?
poco discretamente, sì come dandole a chi noi valea. s.
18: la città non aveva uomo di chi più si potessi valere in uno caso
una città viva, più grande, chi sa! chi sa! -peggior
viva, più grande, chi sa! chi sa! -peggior. cittadàccia.
una città '): 4 condizione di chi è cittadino, insieme di cittadini '
che usa in città; conveniente a chi vive in città, cittadino (oggi
sollevate gridavano. baldini, i-350: chi non sente... tutta l'estasi
sm. (femm. -a). chi gode della cittadinanza; soggetto giuridico
dare mai nulla. -privato cittadino: chi non ricoprendo cariche pubbliche e, genericamente
comune, il sindaco. 2. chi fa parte della popolazione di una città.
. c. dati, i-391: chi non si cura adunque di conoscer la
tanta viltà di sembiante. 4. chi vive in città (contrapposto a chi vive
. chi vive in città (contrapposto a chi vive in campagna, contadino.)
porte o di controllare l'identità di chi entrava o usciva dalla città.
tutte le donne fan delle citolezze, chi in un modo e chi in un altro
citolezze, chi in un modo e chi in un altro. e sappi che
pucci, 4-284: a noia m'è chi nel bicchier fa zuppa / e chi
chi nel bicchier fa zuppa / e chi il dì del digiun mangia palese / più
decrepiti. gli ingannali, xxv-1-383: chi è colui che è con mia figliuola?
. ciucàio, sm. dial. chi guida i ciuchi, asinaio. parini
mo- vonsi le labbra a somiglianza di chi sta per fare atto di disapprovazione »
somaro. michelangelo, i-35: chi ingrassa e gratta 'l porco, e
porco, e prende gioco, / chi doma 'l ciuco col basto primizio.
idem, 3-165: e c'è chi si bagna come un ciuco, e chi
chi si bagna come un ciuco, e chi ha perfino ombrello, stivali e impermeabile
fossi con rischio perpetuo di morte per chi v'era dentro. -qui casca
guittone, 224-3: bene veggio ch'è chi te rabuffa / e carda dal capo
, che l'onore / rubano a chi lo merta, e a chi ha cervello
a chi lo merta, e a chi ha cervello? baretti, 1-188: -vi
, onde più tosto è noioso a chi l'ode. puoti, 80: ciufolo
essendo buoni a nulla, esigono tutto da chi mostra di valere qualcosa. nievo,
ciurmeria. gelli, i-35: chi non sa che questo nostro vivere è
queste sono cose da destare maraviglia in chi non conosce troppo bene l'irascibile ciurmaglia
mano. gelli, i-36: chi meglio sa ciurmare, s'acquista più fede
un ciurmatore. 2. disus. chi opera magia, incanti, fatture.
la piazza piena di questi ciurmatori. chi vende polvere da sgrossar le ventosità di dietro
da sgrossar le ventosità di dietro; chi una ricetta da far andare i fagiuoli tutti
tutti fuor della pignatta alla massara; chi vende allume di feccia per stopini perpetui
. monti, x-2-45: v'ha chi versuto ciurmador le quadre / muta in
scarso valore. guicciardini, 115: chi è in maneggi grandi o tende a
di dare a'suoi cavalieri e a chi servia l'oste una stampa in cuoio di
cammino. canti carnascialeschi, 1-327: chi non vuole uccellando aver vergogna / tenga
a civetta, altri alla lotta; / chi dice indovinelli e chi novelle. note
lotta; / chi dice indovinelli e chi novelle. note al malmantile, 2-41:
. dati, vii-212: vi fu chi disse che talora anche le civette s'impaniano
un promette / di dar qualcosa a chi n'ha più di sé, / si
può pigliare uccelli mangi la civetta: chi non riesce a ottenere una data cosa,
fatto strologare un gran pezzo: idest chi non può pigliare uccelli mangi la civetta
poliziano, 196: non mi piace chi sta cheta, / né chi sempre
mi piace chi sta cheta, / né chi sempre lei cinguetta, / né chi
chi sempre lei cinguetta, / né chi tien gli occhi a dieta, / né
gli occhi a dieta, / né chi qua e là civetta. aretino, ii-29
sa favellare, questa non sa andare, chi civetta per le chiese, chi sta
, chi civetta per le chiese, chi sta sempre a i balconi. norchiati,
i giudizi, quasi per civetteria, come chi, assai facendo, dica di non
(plur. -ci). raro. chi appartiene alla guardia civica; oggi,
appartiene alla guardia civica; oggi, chi fa parte della guardia municipale (ma
, par., 11-7: e chi rubare, e chi civil negozio, /
11-7: e chi rubare, e chi civil negozio, / chi, nel diletto
rubare, e chi civil negozio, / chi, nel diletto della carne involto /
patria, senza leggi e senza / lari chi la civile orrenda guerra / desidera.
guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.
avesse a distribuire li magistrati, a chi li paresse, in diversi tempi; e
azioni, sentimenti che denotano civiltà in chi le compie). dante, purg
, e potreste andar del pari con chi che sia. g. gozzi, 1-368
colletta, i-50: misera sorte di chi s'intrigò nelle contese dei re,
, 174: e sai che merita chi dà una infamia? io dico sicondo
maggiore, dove concorse infinito popolo, chi col civile, e chi in cappa
popolo, chi col civile, e chi in cappa, ma senz'arme.
: ora conosco io quanto importi a chi piatisce avere un avvocato dottissimo non solo in
del geometra s'abbassò subito quando dissi chi ero. si lamentò che da roma
la morte civile, della quale dicono morire chi è condannato per tal delitto.
clandestino, quando accanto a chi viveva il dramma = variante dotta di chiaretto
clairette e ne moriva, c'era chi recitava la commedia; si nascon (
deriv. da clarino. diale, chi lottava alla macchia contro il fascismo.
: / non pò veder la luce chi fuge claretate. compagni, ii-214: ché
voluttà del ferire e dell'uccidere hanno per chi combatte un'attrattiva terribile e pur bella
è se non l'eterna lotta tra chi ha e chi non ha. imbriani,
non l'eterna lotta tra chi ha e chi non ha. imbriani, 2-50:
tra lui e la scolaresca una gara a chi avesse in buzzo più fiato. alvaro
. ecco perché si ama sempre follemente chi ci tratta con indifferenza: essa è stile
mar si disegni classe ordire, / chi con istoppa e scarpe'fabriòando, /
in cosa dove importa la salvezza di chi amo tanto, la mia domanda è senza
claustrale. 3. proprio di chi vive in una comunità religiosa, monastico
5. figur. adatto a chi vive in convento; austero e schivo
note al malnutrite, 4-72: ordinariamente chi sta in clausura non dee uscir fuori
clausura non dee uscir fuori, e chi è fuori non dee entrar dentro, eccettuati
di marmo appoggiato alla clava vigila su chi entra. -per simil. corpo a
. è maraviglia che oggi non si sappia chi ne sia l'autore. g.
. gozzano, 95: e senton chi sa quali tarli i vecchi saputi..
giusta; perché perdonando troppo a chi falla si fa ingiuria a chi
chi falla si fa ingiuria a chi non falla. guicciardini, 359: è
favorevole. prati, ii-163: a chi le capre snelle / sparge sul pingue
, 4-59: o fratelli santi, chi fu cagione, che 'l figliuolo di dio
, se non la sua misericordia? chi lo sottomise alle miserie nostre, altro
, e che egli pure avrebbe perdonato a chi veramente si pentiva. palazzeschi, 3-135
tanta clemenzia / di quelle viscere / chi può capir? 3. figur
cleptomania. rigutini-cappuccini, 182: chi ha questa mania è 'cleptomane
di biasimo non solo il clero e chi parteggia umanamente per esso, ma chi
chi parteggia umanamente per esso, ma chi professa credenze religiose. de sanctis,
cleromante, sm. e f. chi indovina il futuro gettando i dadi.
potente). -per simil.: chi ricerca la protezione e il favore di
con servile compiacenza. -in particolare: chi appoggia un uomo politico non per convinzione
cliente quelle parole? 2. chi si vale, dietro corresponsione dell'onorario,
risultanze dell'interrogatorio. 3. chi acquista i beni che costituiscono oggetto di
fin qui? manzini, 10-54: chi sa quali sforzi avranno fatto i suoi,
non parlavano del tentato suicidio. « chi sa quanto spendono per tenerlo nascosto.
. v.]: 'buon clinico', chi, al letto dell'ammalato, sa
davvero o caduto in catalessi. chi mi tirava per una manica di qua e
mi faceva tastare il suo polso, chi per una manica di là e mi
là e mi mostrava la lingua, chi pretendeva che gli fabbricassi un termometro.
, 4-46: intanto i giovani rischiavano chi di finire nella cloaca massima del politicantismo
finire nella cloaca massima del politicantismo, chi di aspirare a una cattedra di psicologia
a una cattedra di psicologia empirica, chi infine, più genialmente degli altri,
uguccione da lodi, v-149-55: chi po aver dinari de livrar ad usura
letter. membro di un club; chi è iscritto a un club (e vi
foce. guinizelli, ii-420: chi vedesse a lucia un var cap- puzzo
sm. (femm. -trice). chi coabita, convive con altri. -
figur. iacopone, 1-272: chi vuol esser suo servente / di buon
. p. verri, i-252: chi contrae il vaiuolo per fortuito contatto, o
, 209: niuno exercizio, a chi àne l'animo erto e liberale, pare
del mare ci appariscono limpide; ma chi sa che non sieno ancor esse pregne
rappiglia tra'capelli o alle mani di chi n'è brutto. alvaro, 2-3:
tal giurisdizione in principio fosse volontaria per chi voleva rimettersi al giudicio loro; ma che
). maestro alberto, 132: chi darà legge au'amorevol atto? /
callute. 4. sm. chi è stato condannato, per ragioni di
coautóre (co-autore), sm. chi è autore insieme con altri di un'
merito né delitto né virtù nell'azione di chi in tal guisa viene forzato. b
, 6: per dare alcun diletto a chi ti leggerà, di belle gobbolette seminare
, che provoca, cioè, in chi ne fa uso, uno stato transitorio
tasca. arila, 96: chi poi vuol portare la * coccarda 'la
denti per minacciare e far paura a chi le dà noia. -coccare uno, dicesi
femm. -a). spreg. chi mangia molto, mangione. bruno,
. (femm. -a). chi esercita il mestiere di guidare carrozze a
; fiaccheraio, vetturino. -anche: chi guida in una corsa o per diporto
4. agg. mosca cocchiera: chi, pur non possedendone i requisiti,
e scoperti. prati, ii-8: chi fa sonar di lucidi / cocchi e
/ cocchi e corsier le arene; / chi piace ai re, chi prodiga /
arene; / chi piace ai re, chi prodiga / nelle superbe cene / nappi
de'cocchi (lo dico per comodo di chi non l'ha mai veduto) era
ripiena di pappa, si dice di chi non ha giudizio e non fa bene i
coccia ripiena di pappa, dicesi di chi non ha giudizio e non fa bene i
sm. (femm. -a). chi fabbrica o vende stoviglie di poco
serio. 7. prov. chi rompe paga e i cocci sono suoi:
colpa. proverbi toscani, 84: chi rompe paga, e porta via i
vi pare, ma senza rompere nulla! chi rompe paga, e neppure i cocci
. nieri, 79: èglie, per chi non lo sapesse, vuol dire:
a. alamanni, xvii: e chi vuol dindi, e chi cioccia,
xvii: e chi vuol dindi, e chi cioccia, e chi cocchi. caro
dindi, e chi cioccia, e chi cocchi. caro, 16-98: ma per
cocchi. caro, 16-98: ma per chi ne scoprì la cacca e 'l cocco
facci di bene a la cortesia di chi gliene ha fatto dono. panzini,
4. lacrime di coccodrillo: di chi, dopo aver compiuto una cattiva azione
al braccio destro incita la lussuria in chi la porta. 6. radiotecn
pulci, 24-94: e quel fantin come chi spesso smoccola, / si vede or
, certo, non ne dubito, chi sa mai quante ve ne saranno, ma
, patullatisi, crogiolarsi. c'è chi si coccola a leggere romanzi, e
si coccola a leggere romanzi, e chi a leggere giornali. gramsci, 159:
ci fosse / e forte tossa chi avesse tosse, / che coccolina foss'ella
sm. (femm. -a). chi ama farsi coccolare. = acer
i cammelli] per natura, che chi dà loro della mano sul collo, e'
tutti ritti. canti carnascialeschi, 1-434: chi giuoca usa far questo, or ritto
chinato in su le gambe, come sta chi alla campagna scarica il ventre. dicesi
covi le'calcagna. tommaseo-rigatini, 254: chi si mette giù per un solo istante
dirà che s'è 'accoccolato'; chi rimane così, 'coccoloni'! verga, 4-67
roborando. chiabrera, 67: or chi, ne'dì cocenti / dell'arida
/ che non torni piagente, / chi 'n buona spene mette lo suo core
.. / tant'è cocente, che chi 'l sente chiaro / trova radice d'
in quella tale affectione, pensando e chi lascio, e come ordino, et a
lascio, e come ordino, et a chi racomando le care
alle quali tutte cocentissime cure non so chi allora potesse non pendervi coll'animo, e
miserie umane. settembrini, 1-184: chi pensa quanto è cocente la gelosia di mestiere
] vergogna di portar su gli omeri / chi delle rime attenda a'dolci numeri;
numeri; / ma se soldi vi sia chi conti e numeri, / questi al
. fagiuoli, 3-5-70: chi s'imbacucca fino alla cocùzzola.
] è ne la coda; e chi la fiede nel capo o nel dosso,
dosso, non ha male, ma chi la fiede ne la coda, immantenente è
gamurrini; /... / e chi avesse anche desio / d'una coda
tà manco di far questo, perché chi ci li darla? b. corsini,
senza avvedersene, come se n'avvede chi fa andar quegli dell'orivolo dello studioletto
corpo militare, a una schiera; chi tiene l'ultimo posto in una graduatoria
viene esasperata la pena della morte a chi maneggia e si vale del denaro del
bellin, nero né bianco; / a chi piace il color, quel se ne
nella coda. giusti, v-277: chi disse che il veleno sta nella coda,
della natura. idem, 248: * chi ha del panno, può menar la
ché niun può più ch'un uom, chi ch'el sia: / però da
: io me ne vado; or chi farà mia scusa, / quando serò de
quando serò de codardia appellato? / chi non sta al paragon, se stesso accusa
serve altrui. cavalca, iii-34: chi adunque fugge e non sostiene li colpi
codardo. ariosto, 17-121: volse saper chi fosse quel codardo / che così avea
bruno, 3-63: non sol chi vence vien lodato, ma anco chi non
sol chi vence vien lodato, ma anco chi non muore da codardo e poltrone.
. xi) 'codardo': propriamente 4 chi tiene la coda bassa '(deriv.
codiare. codegènte, sm. chi è degente insieme con altri in
oggetto (persona o cosa) vicino a chi ascolta (e può riferirsi anche a
che si vogliano mettere in rapporto con chi ascolta); nel linguaggio commerciale e
e i crudi stenti, / a chi nulla sentir può di mie'guai? ariosto
. m. cecchi, 17-136: -e chi era cotesta? -la sorella di madonna
f. d'ambra, 114: -ma chi è cotestei? -una povera fanciulla.
lora che voleva dar le cose sue a chi piaceva a lui e a uomo che
è [la persona] accosto a chi ascolta. alfieri, i-333: io per
, agg. e sm. ant. chi stende codice penale militare di guerra
, artistiche, letterarie... chi vi dice niente? oh perché dunque tanti
sebbene forse ho fatto 11 zanni, chi sa, che io non abbia fatto il
sm. (femm. -trice). chi codifica, chi stabilisce regole precise (
. -trice). chi codifica, chi stabilisce regole precise (in una determinata
nel gioco delle ombre, perdita di chi fa il gioco con vincita di uno
, che vale * perdita 'di chi ha intrapreso il giuoco a profitto o
giuoco a profitto o con vincita di chi si è opposto. tramater [s.
: codolo del violino, della viola, chi tarra, ecc.,
alla potestà familiare di lui o di chi, in tale famiglia, deteneva la
fare avvertiti li studiosi che in oggi chi scrivesse coequale sarebbe deriso. « =
arila, 97: « coerenziare: chi mai, se abbia niente niente di discernimento
tempo. magalotti, iii-79: chi avesse un senso che potesse coestendersi all'
cofanàio, sm. raro. chi fabbrica o vende cofani. statuti
un copto. imbriani, 2-120: chi sa quel nome d'aguglione come sarebbe
v.]: 'cogitabondo ', chi ha e mostra d'avere pensieri che
erme cogitabonde. moretti, 46: or chi t'ascolta più? chi si sovviene
46: or chi t'ascolta più? chi si sovviene / della tua povertà cogitabonda
e cogitativo, e perché è necessario che chi vuole attendere agli studi di quella,
e senza. firenzuola, 44: chi qua e chi là, su per le
firenzuola, 44: chi qua e chi là, su per le verdi erbette
fervente amore. guarini, 199: chi coglie acerbo il senno, / maturo
... / trebbiati, danno a chi li colse il terzo. algarotti,
corrivi. alfieri, vii-78: per chi far voti? / qual vincitor bramar?
è così ricca la vita invece / per chi sa cogliere i suoi doni interi.
boiardo, canz., 80: chi così visse al mondo, visse assai,
, / ma che risposta renda / chi grida per la via, / noi può
comune il dir. tommaseo, ii-116: chi è ch'ha insegnato al monti da
, 8-234: in tanto vendile nascosamente a chi più ne dà, guardandoti che i
f. frugoni, xxiv-1054: -e chi dunque legar ti fe'? -il fato,
, con l'atto minaccioso e iracondo di chi coglie un suo inferiore sull'intraprendere una
che volge presto / il calvo a chi la chioma non afferra. / se non
cavarsene una di seno. -e chi colga colga. g. m. cecchi
cogliluva, sm. invar. scherz. chi prende in giro, canzonatore.
vedo ancora riscontro del mio libro. chi sa se voi avete coraggio di scrivermi
passando per tutte le dominazioni sicura come chi ricalca un sentiero già cognito. cardarelli
2. dir. ant. chi è investito del compito di prendere cognizione
). sassetti, 340: e chi fusse più giovane, ed avesse più
. gioberti, ii-8: erra gravemente chi crede che sia interdetto ai sudditi il
chiara percezione. leonardo, 1-289: chi di queste sopra dette cose arà vera
la poesia toscana. fagiuoli, 3-4-136: chi chiede ed ha la pretensione / d'
'l tuo padre e l'avo e chi primiero / portò il cognome onde rimani
gltmperadori tutti i lor nomi; onde fu chi scrisse, avere ottone aggiunto ne'suoi
mette. guicciardini, i-25: e a chi appartiene più che
). coinquilino, sm. chi è inquilino nella stessa casa ove sono
stessa casa ove sono altri inquilini; chi occupa uno degli appartamenti affittati di un
coinquinatió -ònis. coinsulano, sm. chi risiede nella stessa isola. migliorini
. (femm. -trice). chi investiga insieme con altri. coinvitato
. bibbia volgar., i-549: chi dormirà con mascolo in coito femineo,
e loco. campanella, 1085: chi si astiene fin a ventun anno d'
indicando un luogo distante sia da chi parla sia da chi ascolta): con
sia da chi parla sia da chi ascolta): con valore di stato
è la via dello amore, / dove chi casca non si rizza mai. firenzuola
-colà diritto: laggiù, proprio davanti a chi sta parlando. dante, inf
dir ben del maggiore, / e di chi la bacchetta tien per lui, /
usato quando non si vuol precisare a chi sono rivolte le ingiurie o le bestemmie
: tutti gli uomini fanno del male, chi più chi meno siamo peccatori. ma
uomini fanno del male, chi più chi meno siamo peccatori. ma perché il fanno
di colascione. lippi, 1-38: chi suona il ribechin, chi il colascione
, 1-38: chi suona il ribechin, chi il colascione. redi, 16-i-14:
ancora, avere un colatoio, di chi ha qualche occasione ove dissipi il suo.
, con solidi e inoppugnabili argomenti, chi vuol sapere troppo. garzoni,
dice la rosa alba: oh! chi mi svelle? / son mesta come un
. triste fiore, il colchico. chi lo coglie rallenta sùbito le dita perché ricada
coledocotomìa, sf. medie. intervento chi rurgico consistente nell'incidere il
, son questi / debiti premii e chi t'adora e cole? tasso, 13-80
, 13-80: oh fidanza gentil, chi dio ben cole, / l'aria sgombrar
pareva calore di fiamma lontana. a chi gli offeriva amicizia, lasciava intendere che
. ojetti, i-40: c'è chi tenta un partito agrario, ma esso manca
sm. (femm. -trice). chi coadiuva altri in un lavoro o in
lavoro o in una qualsiasi attività; chi collabora a riviste, giornali, dizionari,
-figur. pascoli, i-957: chi si affida alla suggestione, prende all'
-dir. collaboratore dell * imprenditore: chi presta lavoro subordinato. - in senso
lavoro subordinato. - in senso più stretto chi con il suo lavoro subordinato (con
; il lavoro, l'opera di chi collabora, l'aiuto pratico o morale
. m. -i). chi si è reso colpevole di collaborazionismo col
invasore. 2. disus. chi, pur appartenendo a un partito d'
dolor, lamenti e ritmi; / e chi altro non può, meco collacrime.
. monte, 287 h: faccia chi vuole di tesauro gran raspo / e
di tesauro gran raspo / e come chi grande peso colla ad aspo. tedaldi,
. d. bartoli, 9-29-1-4: chi può ragionevolmente negarli [al savio]
collaréssa, sf. raro. moglie di chi è stato insignito di un ordine cavalleresco
del collarino. chiabrera, 482: chi potrà dir de'collarini bianchi / più che
sul collo col piatto della spada a chi era armato cavaliere, durante la cerimonia
di piatto a i cavalieri novelli da chi gli armava, si dicevano coliate.
. montale, 3-30: non so dirle chi occupi ora il sepolcreto costruito con tante
conferire '. collatóre, sm. chi conferisce un beneficio ecclesiastico o ha la
* approvare un lavoro '; e poiché chi loda o encomia approva la cosa fatta
sm. (femm. -trice). chi, sia professionalmente, sia per incarico
12-iii-99: la natura de la poesia a chi ben la considera è tale, quanto
(plur. -i). raro. chi collaziona testi, documenti, manoscritti.
. 2. per estens. chi coadiuva altri in un'impresa o nel
senso negativo: complice. -anche: chi esercita la stessa attività o è nella
suocera. 3. ant. chi è pari ad altri. bibbia volgar
nessun contatto? -insistè vasco. -con chi? -col partito, rispose vasco abbassando
e incatenate per modo, che a chi vuole essere buono padre di famiglia,
mai [i romani] l'armi contra chi che sia, se non provocati,
de'mortali. 4. sm. chi ha stretto lega con altri, alleato,
non giudicavano congiunti collegial3. agg. chi fa parte di un collegio. mente
, potessero fare le addomande. di bologna chi lo propose a dottore collegiato emerito:
4. sm. disus. dignità di chi fa parte di un 2. in
criti tristi se'venuto, / dir chi tu se'non avere in dispregio.
ti covi, / gran facimale! e chi altri di te avrà gioia, più
dalla collera. firenzuola, 446: chi per parer savio si mostra in volto
: alcuni ancora oggi lo riprendono, chi come troppo superbo e collerico, chi
chi come troppo superbo e collerico, chi come troppo audace e arrisicato ne'pericoli
in fumo. 4. sm. chi ha carattere o temperamento collerico. pietro
dati, 3-54: quando a lui venne chi faceva la colletta... disse
2. sm. e f. chi professa le dottrine collettiviste. bocchelli,
. alfieri, i-49: certamente, chi ricercasse poi in sé stesso maturo le cagioni
sm. (femm. -trice). chi raccoglie o riscuote (la posta;
chiesa anglicana, pose pena capitale a chi dicesse che il pontefice romano avesse alcuna
(plur. m. -i). chi raccoglie o possiede una collezione.
sm. (femm. -a). chi abita in collina. tommaseo [s
, daran più piacere et utile a chi viva, sta e viene, che
beate. d. bartoli, 35-11: chi a piacer suo dipigne paesaggi..
(plur. m. -i). chi, nella fabbricazione delle camicie, è
, agg. e sm. ant. chi partecipa con altri nel sostenere, davanti
10 interessato, io prometto l'anima di chi primo passerà 11 ponte. giusti,
lasciarsi mettere il piè sul collo da chi che sia. berchet, 29: oh
* tirargli il collo ', è come chi dicesse opus 3. dir.
faccian conoscer pava di trovare lavoro a chi ne faceva rila dignità e splendor suo
, xix-38: e ciò li à fatto chi? quelli che sono troppo.
agg. e sm. disus. chi partecipa a un colloquio, a una discussione
.]. aretino, 1-125: chi vuol sentire e veder platone in colloquio,
cane arrabiante. bar etti, 1-2: chi è costui che viene cosi d'improvviso
. (plur. collitòrti). chi ostenta una religiosità insincera, un'umiltà
, iii-1-196: incominciano a chiamar collotorto chi non è sfacciato come son essi,
. collusóre, sm. raro. chi commette collusione; chi partecipa ad accordi
. raro. chi commette collusione; chi partecipa ad accordi illeciti. tommaseo [
ivi si collustra et alluma il nome di chi con molto sudore et assiduo studio di
. petrarca, 363-8: non è chi faccia e paventosi e baldi / i miei
i miei penser... / né chi gli empia di speme, e di
grazia del padre. manzoni, 291: chi mi venisse a riferir che tali /
di chiamare clandestino, quando accanto a chi viveva il dramma e ne moriva, c'
il dramma e ne moriva, c'era chi recitava la commedia. 4
sm. (femm. -trice). chi colma, chi riempie.
. -trice). chi colma, chi riempie.
colòbomo), agg. e sm. chi nasce mutilato. d'alberti,
uomini. 6. locuz. chi colomba si fa, il falcon se la
, il falcon se la mangia: chi crede di ottenere la benevolenza dei prepotenti
peggio che si può a questi signori chi vuol esser favorito loro; ché chi
chi vuol esser favorito loro; ché chi colomba si fa, il falcon se la
in uso presso i romani per chi si faceva cre mare:
m, per percorsi di molte centinaia di chi lometri. cfr. piccione
4. figur. messaggero; chi porta una lieta notizia. nievo
alla propria abitazione. -figur. chi se ne sta fermo e zitto durante
. m. cecchi, 11-2-3: chi governa doverà punirgli, / perché altrimenti egli
prov. colombo pasciuto, ciliegia amara: chi è sazio, trova ogni cibo disgustoso
colombo pasciuto, ciliegia amara'; a chi è ben pasciuto e sazio, non piace
colombo pasciuto, ciliegia amara '(chi n'ha assai d'un bene, non
proprietario del fondo lo concede a chi si im pegna a coltivarlo
(plur. m. -t). chi sostiene una politica di espansione coloniale o
. panzini, iv-148: 'colonialista'. chi ha esperienza di cose e governo coloniale
sm. (femm. -trice). chi svolge opera di colonizzazione. boccardo
. banchi siciliani, i-99: ordiniamo chi qualsivoglia per- suna di qualsivoglia statu gradu
non digia né presuma quillo metere chi prima non dimostri realmente avere in suo dominio
d'ingiurie. compagni, 2-31: chi te lo ha fatto? i guelfi,
po'l'opinione, e forse, chi sa? illuminarla,... sono
mano. ariosto, 33-2: chi la chiama * caprina ', chi '
chi la chiama * caprina ', chi 'alessandrina '(i romani
fiore di virtù, 21-72: chi vuole colorare la bugìa sì ha grande fatica
di levar qualche abuso, non mancava chi con qualche colorata apparenza pigliava a sostenere
. o. rucellai, 8-13: chi è nato cieco non sa concepire ciò ch'
e porpori colori. campanella, i-32: chi pennelli have e colori, ed a
, / pittor non è; ma chi possedè l'arte, / benché non abbia
bellin, nero né bianco; / a chi piace il color, quel se ne
coperte e vari colori, in modo che chi non ha l'occhio buono, lo
lettera sopra ciò. alberti, 404: chi con qualunque arte, con qualunque colore
cacciarmi sotto da tutte le parti, chi colla matita e chi col pennello, ma
tutte le parti, chi colla matita e chi col pennello, ma codesto di casa
usanza di colorirla. metastasio, ii-242: chi di serici ammanti, / sudati già
/ sudati già dalle sidonie ancelle; / chi di sanguigne lane, / che tiro
ai pensieri. foscolo, vii-68: chi dunque sa meglio disegnare ed animare i
sappia ottimamente colorirli, scriverà meglio di chi saprà colorirli senza saperli ben disegnare né
verità), e se appena appena chi le racconta le colorisce, appariscono maggiormente
maggiormente lontane dall'essere avvenute, a chi le ascolta. bocchelli, 2-218:
in viso colorita, / che, chi la vede, par che oda parlare.
imaginazione sviluppata, la parola colorita di chi ha veduto molti paesi, ha vissuto in
le dimensioni degli oggetti naturali... chi ha buon senso si ritiene circoscritto ne'
, o di dettar la legge a chi dà legge al commercio universale; operazioni
statua di vespasiano] può arguirsi da chi l'ordinò, e in grazia di chi
chi l'ordinò, e in grazia di chi fu ordinata. = v. colosseo1
; la responsabilità che ne deriva a chi la commette, colpevolezza, reità.
... e senza sindacare di chi fosse il torto, la colpa punita
osserva). casaregi, 1-96: chi non fa ciò che è solito farsi da
e si se la ignoranzia di chi legge è tanta, che non possa
ingiustizia e torto; onde si dice a chi non ha ragione, per triunfare o cesare
errori, i quali sono per colpa di chi è appresso di loro, d.
è ch'egli recava a suo debito a chi eglino sono costretti di credere. vasari,
che saranno uomini o sia per colpa di chi lo ingessò o pur per quelle sue tante
d'un fratello, / tristi! a chi dio passione non mai provate e s'
colpa. trattato d'amore, 27-5: chi ci ha colpa, de'tutte fiate
. bruno, 3-63: non sol chi vence vien lodato, ma anco chi non
sol chi vence vien lodato, ma anco chi non muore da codardo e poltrone:
consentire è uno confessare, villania fa chi loda e chi biasima dinanzi al viso
uno confessare, villania fa chi loda e chi biasima dinanzi al viso alcuno, perché
a colpa vecchia, pena nuova: di chi riceve un ulteriore castigo per una colpa
* (soprattutto: 'condizione di chi ha commesso un fallo, di chi
chi ha commesso un fallo, di chi è in colpa ').
so'pur volum- brella, / è chi aspetta mia ventura. 2.
che hanno, confiscando e'beni di chi si trovava culpato, ed ardendo le
colpevole. trattati antichi, 33: chi difende lo nocente, apparecchia a sé
la colpa; compagno si fa della colpa chi difende lo colpato. tasso, 5-4-374
uno e l'altro è colpevole; e chi la verità nasconde, e chi la
e chi la verità nasconde, e chi la bugìa dice; perché quegli non vuole
che biasimati. galileo, 249: ma chi sa che anco forse la piccolezza del
involuntario errore. peregrini, xxiv-170: da chi è buon giudice di questo mestiere posso
, dottrine] e la colpevolezza di chi le rigetta, ugualmente che il merito
rigetta, ugualmente che il merito di chi le tiene portano seco tardi o tosto la
m. -t). neol. chi, mentre è in corso un processo penale
poi tomo e sospiro, / e guardo chi colpito m'ha sì sodo: /
ha sì sodo: / non veggio chi 'l mi fa, tanto non miro!
particolare, ch'essi stessi non veggono chi, ma iddio il mette loro davanti
parini, giorno, iv-499: avvi chi altronde / con fortunato studio in novi
20-136: tra i maggiori stimoli di chi colpisce è il gusto, assaporato già
sm. (femm. -trice). chi colpisce, chi assesta uno o più
. -trice). chi colpisce, chi assesta uno o più colpi. salvini
le mette / convien che fora paia / chi che periglio n'aia. giamboni,
fu cagione movente, sì come credeva chi gavillava, ma fu cagione instrumentale, sì
scellerati. pananti, ii-60: a chi attender la sa, la sorte viene,
vossignoria che, non fo per dire, chi mi potesse consegnare alla giustizia, o
da guerra pontificia è l'immacolata. chi ci sta a un bel colpo da
tal, ch'è più grave a chi più s'abbandona. a. f.
eraclito e democrito, ciò è a chi non la toccava, rider sempre, e
toccava, rider sempre, e a chi aveva il colpo: pianger da maledetto senno
torino la notizia della mia sventura! chi darà loro la forza di sostenere questo
: e suolsi in versi usar, chi è gentile, / qualche tratto sottile,
dal carnefice a chi aveva subito gravi torture. -al
-colpo di tallone: dato da chi, nuotando sott'acqua, ha raggiunto
le sapevano fare. mente per la gola chi 'l dice. non sentite i bei
innocente. casaregi, 1-96: chi non fa ciò che è solito farsi da
ha sì la gente tolta? / chi gli averebbe dato questo ufìcio, / ch'
. idem, xxxvii- 18: chi tanto fu per dio tratto, / già
aurea coltellesca. carena, 2-242: chi si facesse a ristampare 11 vocabolario italiano
. goldoni, vii-1012: ma chi mi assicura che non vengano delle truppe
coltelliera. coltellinàio, sm. chi fabbrica o vende coltelli, forbici e
molla. latini, 2097: chi fere bene ardito / può ben esser ferito
di persuasione della parola sull'animo di chi ascolta. iacopone, 93-66: ioanne
morte. marino, vii-244: contentisi chi mi ascolta, ch'io secondo il
cavoli. ma e per questo sarà goffo chi m'insegna in qual terra, sotto
delle difese, che si portano da chi pretende di poter, senza minimo intacco del
xxx-1-190: ed i tardi nipoti, e chi da quelli / verrà di poi,
sm. (femm. -trice). chi è dedito all'agricoltura; chi lavora
. chi è dedito all'agricoltura; chi lavora i campi, agricoltore.
cattiva stagione ». 2. chi sfrutta una miniera. boccardo, 2-292
indennità. 3. figur. chi segue una dottrina, un partito;
segue una dottrina, un partito; chi suscita un'attività, un'arte; chi
chi suscita un'attività, un'arte; chi si dedica a uno studio, a
ulivi, ma tanto maltrattati, che chi si trova affezionato a questa pianta,
cortecci de'faggi dilettino non meno a chi le legge, che li colti versi scritti
. foscolo, 1-343: ed io per chi mi venni a'bellicosi / dardani?
e io ne son contento: / ma chi mi scuserà, s'io non so
/ ciò che mi fai sentire? / chi crederà ch'io sia ornai sì colto
tue rime. alamanni, 5-3-199: chi brama il dolce aver, raccoglia insieme /
la schiettezza del dire, proprio di chi sa senza presunzione. de sanctis, lett
[il podere], secondo a chi hanno parlato, lire 1200 e 1300 e
nave, attesero a gittar dagli balconi chi le stoviglie, chi il desco e chi
gittar dagli balconi chi le stoviglie, chi il desco e chi le panche, indi
chi le stoviglie, chi il desco e chi le panche, indi le coltre,
mezzo, rimanendo sotto la coltre, a chi entrava in chiesa, interamente libera la
coltriciàio, sm. ant. chi fabbrica coltrici, materassaio. libro
uguccione da lodi, v-149-56: chi po aver dinari de livrar ad usura
è sdicevol già la coltura dei fiori a chi s'accinge a ghirlandar la virtù fioreggiale
, 335: ei seppe alfine / a chi virginia delle chiome affida / la solerte
vive nell'acqua. campanella, i-193: chi schernisce i decreti, ovvero ammenda,
, quell'uomo (a indicare chi è lontano sia da chi parla sia da
indicare chi è lontano sia da chi parla sia da chi ascolta):
è lontano sia da chi parla sia da chi ascolta): ed è per
altri, se vuol carlo / chiarir chi sia il miglior, e a colui
« costei * di persona vicina a chi parla; « cotestui * e « cotestei
« cotestei *, se è accosto a chi ascolta; e « colui » e
? avete veduto la pellegrina? -e chi è colei? -una di quelle del buon
ceppo brucerà bene sino alla fine, ma chi sa quanto possa durare la vampa giovine
. sassetti, 166: voi sapete che chi sta al servizio d'altrui dee fare
fiore, 156-2: figliuola mia, chi vuol gioir d'amore / con vien
vedere le innumerabili persecuzioni che seguitano a chi dirittamente in questo tempo vuole seguitare e
dei comandamenti della chiesa, e specialmente chi non osservasse la dottrina de'cibi. segneri
3. sm. milit. chi è preposto al comando di una formazione
4. sm. per simil. chi riesce a imporre la propria autorità,
legga tutta. salvini, 39-i-217: chi è costui senza paura, che né
di sé. verga, 3-14: chi ha carico di casa non può dormire
casa non può dormire quando vuole perché chi comanda ha da far conto. pascoli
, -ma ho sentito molte storie. chi comanda in quella casa? -comandi!
, amico. ben lieto di podi chi comanda un'armata. manzoni, pr.
/ il che di rado tocca a chi ha giudizio, / io manderei costoro
parte spontanea, quando quello che fa chi fa obedicndo non averebbe fatto sanza comandamento
(femm. -trice). ant. chi comanda, chi impartisce ordini, chi
-trice). ant. chi comanda, chi impartisce ordini, chi esercita un'autorità
chi comanda, chi impartisce ordini, chi esercita un'autorità suprema. giamboni
dietro a te. 2. chi ama comandare, chi ha indole autoritaria.
2. chi ama comandare, chi ha indole autoritaria. b. davanzali
di impartire ordini; la funzione di chi comanda, il grado che ricopre chi
chi comanda, il grado che ricopre chi la esercita. -essere al comando (di
, tenuto gran soldato, ma conoscente chi gliel dava. montecuccoli, 2-22: lasciò
in punto al mio comando: / chi sarà il primo alle mure a montare,
deo ve dia mala ventura; / de chi se'vui mia compare, / che
comare. girolamo leopardi, 1-95: chi torrem noi per compare? / sarà me'
piacere al marito. savonarola, 7-i-72: chi vuol sapere, bisogna che studi con
] la barba al mento / di chi non era bene imbacuccato; / teme
semplicissimi figliuolini. lippi, 2-46: e chi non era in gambe né in quattrini
combattente. 2. sm. chi combatte (o ha preso parte a
ha preso parte a combattimenti), chi appartiene a reparti di truppe combattenti.
. giamboni, 7-102: deesi considerare chi è più abbondevole di vivande, perché
volgar., i-75: adunque, chi vuole essere degno amante e combattere in
dubitare che io non sia combattuta da chi cercherà debellare la mia onestà e levarmi
dei nemici, che nessuno sapeva nemmeno chi fossero, ed era morta molta gente
. f. doni, 3-214: chi dice de versi, chi de vocaboli,
3-214: chi dice de versi, chi de vocaboli, un'altro non vorrebbe
fatale. manzoni, 794: ma chi può immaginarsi i combattimenti di quell'animo
). disus. e letter. chi combatte, combattente; guerriero; cavaliere
per tutta la forma del corpo si conosce chi sono buoni combattitori. guidone, 152-12
. pucci, cent., 37-20: chi n'andò a arezzo e chi a
37-20: chi n'andò a arezzo e chi a cortona, / quale a pistoia
; cioè che non sempre faccia ragione chi fa il giusto, né sempre la patisca
fa il giusto, né sempre la patisca chi lo patisce. segneri, iv-88:
di sterminare questa combriccola, e giacché chi doveva tutelare le leggi nel paese se
(femm. -a). ant. chi entra volentieri a far parte di combriccole
s. degli a rienti, 65: chi averebbe existimato, essendo tu maestro e
nostri cittadini, piaccia quando che sia a chi mi biasima o deponer l'invidia,
, ne averebbe fatto venir voglia a chi si sia. cicognani, 3-8: il
sp., 19 (328): chi fosse stato lì a vedere, in
d. bartoli, i-440: chi può veder sotto i sei piè delle
la mercede, essendo ben necessario che chi debbe sperare, come giusto, sappia d'
-chi è? ». « come, chi è? » disse ambrogio,.
più autori. 2. proprio di chi recita commedie, di commediante. baretti
po'po'l'opinione, e forse, chi sa?, illuminarla, e incutere
di scilloria, / giudicate tra noi chi è 'l grosso o 'l mignolo.
figlio lo mio deporto, / figlio, chi me t'ha morto, figlio mio
di dire che si usa rivolgere a chi accenna a voler litigare, a voler
le creature. 7. prov. chi ben comincia è a metà dell'opera
è a metà dell'opera (anche chi ben comincia ha metà dell'opera):
comincia ha metà dell'opera): chi avvia un'attività con intelligenza, volontà,
e sicuro. -in senso opposto: chi male comincia, peggio finisce.
peggio finisce. guarini, 44: chi ben comincia ha la metà de l'opra
inizio. latini, i-651: ma chi erratamente / fina suo cominciato, /
xxxv-1-394: ben si loda mai / chi sa tanto valere / che si mantegna,
(femm. -trice). letter. chi comincia, imprende, inizia (un'
e sm. (comizzante). chi si dedica o partecipa a bagordi,
). ant. e letter. chi ama partecipare a bagordi, a gozzoviglie
sconosciuti » e chiuse l'inchiesta. chi non chiuse ma si mise d'attorno fu
: andate raccolto e quieto; fidatevi di chi vi vuol bene: andiamo andiamo »
comiziante, sm. e f. chi partecipa a un comizio; l'oratore
comiziatóre, sm. raro. chi pronuncia un discorso durante un comizio.
gr. xcùp. cp8ó <; 4 chi canta nella festa dionisiaca': v.
sodisfazione. 2. sm. chi, nel contratto di commenda, dà
si doveva riguardo avere alla bassezza di chi riceveva il dono, ma alla grandezza
il dono, ma alla grandezza di chi donava. marini, xxiv- 780:
a memoria, che narrato, acciò che chi noi sa lo invegna, e chi
chi noi sa lo invegna, e chi il sa il commendi a memoria.
commendatàrio, agg. e sm. chi gode di una commenda ecclesiastica. -abate
sotto di camaldoli. 2. chi, nel contratto di commenda, riceve il
femm. -trice). ant. chi commenda, raccomanda, loda, approva.
forzato a dar tutti i miei grani a chi, e con quel prezzo che ha
spirito. 3. titolo spettante a chi appartiene a uno degli ordini cavallereschi istituiti
di cavaliere di gran croce); chi è stato insignito di tale onorificenza.
ed accende ed indolcisce e languisce, chi vorrà degna di commendazione reputar cosa,
(ant. anche agg.). chi siede con altri alla stessa mensa (
. c. dati, i-391: chi non si cura adunque di conoscer la
commensurare. galileo, 935: chi bene andrà commensurando tutte le simili diversità,
di scusa se non d'ammirazione, chi pensi non tanto che dante volesse schernire
ognuno è raffreddato e sta sospeso: e chi comenta questo suo assalto in un modo
suo assalto in un modo, e chi in un altro. bruno, 3-943:
: dalle scale misteriose / c'è chi scende brancolando: / dietro i vetri
parti. cattaneo, ii1- 182: chi dal titolo di questa memoria si credesse
), agg. e sm. chi commenta o ha commentato, interpretato,
dante, conv., iv-xiii-8: e chi intende lo commentatore nel terzo de l'
nelle prammatiche. foscolo, 1-317: chi ad ogni verso dell'iliade e dell'
i commentatori. 2. chi commenta le notizie e gli avvenimenti di
v-141: questo poter fuggire e cercare chi si vuole senza che nessuno ti faccia
e chiarezza. segneri, ii-596: or chi mi sta subito qui a rammentare le
2. sm. e f. chi si dedica a un'attività commerciale;
si dedica a un'attività commerciale; chi esercita il commercio. a. verri
è proprio perché non danno alcuna noia a chi non li cerca. commerciare, intr
», alimentata dalla libera concorrenza. chi aveva più forza vinceva e dominava,
parlare, sedere, scherzare e ridere con chi gli parea. cellini, 1-27 (
così voi perdendo resterete servi, e di chi? di gente affatto indegna che l'
. leopardi, i-684: bisogna che chi lo è [filosofo], dissimuli questa
. poliziano, orfeo, 336: chi vuol commerzio aver de'mie'sermoni,
commesse insieme, crollando il capo come chi connette, diceva « che farò io poverina
una falsa boria soporosa nella coscienza di chi, amando la patria, non domandava a
ed osservanzie eseguire. 6. chi faceva donazione di parte o di tutti i
dell'assistenza per tutta la vita; chi faceva un vitalizio. cavalca, 16-2-386
d'ogni gioia paradiso; / adunque chi ha pena e disconforto / con meco in
dovesse stare. alberti, 366: chi reputa sé offeso o da quello raportatore
., 1 (17): ma chi, prima di commettere il delitto,
dei quali era piucché altro pericoloso per chi lo tirava. infatti si guardavano bene
di peccato. pirandello, 7-276: chi sa perché, il vedermi diventare di punto
, perché non hanno copia d'uomini a chi commettere. f. f. frugoni
vuoi tu ch'io per salvarmi da chi m'opprime mi commetta a chi mi
da chi m'opprime mi commetta a chi mi ha tradito? 8.
. e f. invar. disus. chi si frammette fra due persone, provocando
(femm. -trice). chi congiunge insieme; chi lavora di commesso
). chi congiunge insieme; chi lavora di commesso o di mosaico
. (femm. -trice). chi commette un'azione malvagia (o un errore
malvagia (o un errore); chi è causa di discordia, di mali.
poi che si vede / repulso, da chi più gratificarlo / era più debitor,
commina le dette e maggior pene contro chi desse aiuto, favore o ricetto a
stabilito in astratto una pena dalla legge a chi eventualmente la trasgredisce; minacciato.
altri grandi magistrati vi si danno a chi ha gran valsente. caro, 12-i-255
che vi manda ciascuna delle sette provincie, chi più e chi meno voci.
delle sette provincie, chi più e chi meno voci. 3. commissario
della resistenza. 4. ant. chi esercita una funzione o un incarico privato
adesso sue notizie a caso, da chi passava di notte a fargli una commissione,
. -le istruzioni che vengono date a chi deve compiere l'incarico affidatogli.
piedi, capi, e fare impiccare chi ti paresse non osservasse pienamente ogni cosa
più percentuale, che viene corrisposto a chi compie determinate operazioni o servizi per conto
tali che dalla commissione venissero approvati; chi era riprovato veniva escluso per sempre.
(disus. commettènte), sm. chi ordina una merce, un prodotto,
un lavoro. nel contratto di commissione chi dà mandato al commissionario di comprare o
v-39: gli furono dati non so da chi, 40 o 50 paoli, acciò
solamente accendente e commovente perdonare a chi aveva mancato. l'animo,
si armo e letter. chi commuove, chi suscita perturbazioni nizzano e
e letter. chi commuove, chi suscita perturbazioni nizzano e si acquietano le
reale e i dolori fìsiche o spirituali; chi suscita sommovimenti, della terra. nievo
commosso. g. gozzi, 1-53: chi parlasse co'poveri e con gli accattapane
querele intorno alla durezza del cuore di chi passa. la vera miseria merita compassione
/ vano strepito d'arme? e chi 'l commove? baldi, 2-2-60: iva
varie melodie, che i spirti di chi ode tutti si commoveno e s'infiammano
sia di sonno. peregrini, xxiv-147: chi ha tempo d'attendere a cose leggiere
dante, conv., iv-v-14: chi dirà del cattivato regolo, da cartagine mandato
(plur. m. -i). chi eseguisce le commutazioni telefoniche (nelle centrali
[iddio] le sue mercanzie a chi vuole negoziare, senza oro o argento
cui ab = ba... per chi vi prende gusto, buon divertimento.
medici, 310: guido cavalcanti, di chi disopra facemmo menzione, non si può
opportuno. 2. sm. chi dà a comodato. codice civile,
p. f. giambullari, 45: chi meglio, finalmente, potrà comodarvi di
femm. -a). dir. chi riceve in comodato. boccardo, 2-809
ha vizi tali che rechino danno a chi se ne serve, il comodante è
(commodatóre), sm. dir. chi dà in comodato.
comodità. bronzino, 1-372: chi è sopra coverta, allotta pesca,
, / per comodézza; e chi non sa pescare, / almen si tuffa
commodità manco di far questo, perché chi ci li darla? brusoni, xxiv-864:
tommaseo [s. v.]: chi è invitato ad accomodarsi o sedendo o
: e il lento comodo incedere di chi esce a godersi l'ora propizia.
vita è dopo tutto molto comoda per chi non sa arrischiarsi nel largo mondo.
228: sacro manto indegnamente veste / chi, per publico ben, del suo
quel luogo sarebbe sempre a comodo di chi teneva la parte imperiale. -di
. pavese, 6-97: pieretto disse che chi aveva una macchina simile poteva anche
sm. (femm. -a). chi ama fare i propri comodi,
sm. (femm. -a). chi è del medesimo paese (o regione
reso non com- paginabil polve, / chi ne gli atomi suoi tutto dissolve.
germanica. d'annunzio, v-1-1042: chi parla di disciplina violata? chi parla
: chi parla di disciplina violata? chi parla di disgregata compagine dell'esercito?
parla di disgregata compagine dell'esercito? chi parla di diserzione e di ammutinamento? serra
e compagnevoli. panzini, iii-356: chi mai... avrebbe imaginato
questo è libro atto anche a dilettare chi non s'è dato alla chirurgia, perché
cogitativo, e perché è necessario che chi vuole attendere agli studi di quella,
quella, fugga le compagnie; avvenga che chi attende alle considerazioni dell'arte non è
di compagnia: titolo onorifico antico di chi aveva il compito di stare vicino a un
compagnia, / e del signor, chi fusse, domandava. machiavelli,
francesco salamone con la compagnia sua, a chi aiutavano alcuni della terra. davita,
fagiuoli, 3-6-88: ed insegnaste a chi l'anima ha sozza, / cangiando una
4-2-368: egli [catone] voleva che chi pigliava moneta da lui per trafficare in
compagnia, di buona compagnia: di chi mostra di stare volentieri insieme con gli
una persona che abbia rapporti, con chi l'ha scelta, più di amico
deriv. da compànió -onis, * chi mangia lo stesso pane '. compagno1
sm. (femm. -a). chi si trova a essere insieme con altri
) o per consuetudine di vita; chi condivide lunghi periodi di tempo con altri
giusto custodi. al giusto serve / chi compagni ci vuol, non serve a
francesco da barberino, 37: pazienza chi vuol per compagna / d'ogni sua
di regno in miniatura. 2. chi si sente legato ad altri da affinità
: tali riflessioni sembran troppo metafisiche a chi non rifletterà essere utilissimo che le leggi
vecchio, giùrati con noi. / chi ci separerà dal cuor di cristo?
capponi. 7. ant. chi fa da aiuto a un artista nell'esecuzione
sansonetto. -compagno del nocchiero: chi aveva l'incarico di sostituire in caso
disse all'uom nell'orecchio: / e chi è questa ragione? manzoni, pr
2. amico, compagno: chi affronta o condivide la sorte di altri
la mascella / e disse: -i'so chi son questi ladroni: / quel canceler
= dal lat. tardo compànio -onis 4 chi mangia lo stesso pane '. cfr
. companatóre, sin. relig. chi sostiene la teoria della companazione.
loro. pallavicino, 1-182: chi vede dio con amarlo sopra tutte le
panzini, iv-151: 4 compare 'è chi è nostro intrinseco; poi compagno in
tutto contrario. salvini, 23-9: chi con ricci di mar rinoceronti / comparerà
? e se non si può trovar, chi non vede adunque che non si può
non li può prestare se non a chi conosca già materialmente i vocaboli intorno ai quali
dio. comparatóre, sm. chi istituisce una comparazione; comparatista.
prezzo alcuno. lancellotti, xxiv-273: chi è colui in comparazion mia? quel-
viene in concorrenza o in comparazione di chi è più potente, o più rispettato
(ant. compadre), sm. chi tiene al battesimo (o anche alla
settenasso. girolamo leopardi, i-m: chi torrem noi per compare? / sarà
. f. frugoni, xxiv-348: chi non ne ha, vuol averne: perciò
s. v.]: 'compare'. chi levando il bambino ne assume la spirituale
mala ventur. '.; / de chi se'vui mia compare, / che
, in accezione nettamente spregiativa, indica chi è socio o complice di azioni delittuose.
di ciò non t'incresca: / chi vuol de'grossi nel fondo giù pesca:
una somma di denaro: imprestarla a chi non la restituirà mai. -anche:
venti scudi. -compare alla romanesca: chi tiene a battesimo il figlio di una
e sm. dir. ant. chi si presenta a un giudice per partecipare
regole di retori ed esempio contrario di chi varcò parecchi secoli sempre onorato dalla letterata
metton pastoie e legano la naturai libertà di chi vuol comparir senza fatica. manzoni,
. chiaro davanzali, 243: ma chi ben si compare / quegli è che
vita degli uomini sia breve, pure a chi sa fare capitale del tempo e non
la natura dell'uomo è capace, e chi è sollecito e risoluto gli comparisce mirabilmente
2. sm. dir. chi si costituisce a un tribunale o,
sua comparsa emilio, avvertito chissà da chi. -fare comparsa (seguito da
legge generale del sale, 101: chi vuol pretendere l'amministrazione o deputazione de'
burattini. -per estens,: chi prende parte a una cerimonia, a
second'ordine o come semplice accompagnatore; chi in una situazione, nella società, ha
tolga ai principi di compartir grazie a chi essi vogliono. forteguerri, 30-70:
al povero; i sì vuol chi lo ti dié. 8.
femm. -trice). disus. chi distribuisce, chi divide. m
). disus. chi distribuisce, chi divide. m. adriani,
muover possan te a benivolenza / di chi ab aetemo amar non destinasti; /
certa costituzione da fame venir voglia a chi non l'avesse. bottari, 4-15:
avere un senso di solidarietà e pietà per chi soffre. bruno, 58
dell'altro. imbriani, 1-165: chi, ornai, ha afferrato il porto debbe
monti, x-2-212: tre volte felice chi di belle / lagrime bagna compatendo 11
e sia sì bello; / vedete, chi l'avrebbe indovinato? i quanto lo
tommaseo [s. v.]: chi non sente d'avere patria è *
2. dir. can. chi è patrono, con un altro, di
vuota, la chiesa ove ella pregava per chi le aveva voluto bene un solo istante
). tesauro, xxiv-50: e chi non crederà nel corpo umano essere compendiato
latina per alfabeto. garzoni, 1-167: chi vuol vedere più diffusamente le condizioni lodevoli
... e lo stesso errore fa chi l'usa per 4 rendersi ragione
quando, fatti i conti, si veda chi resta creditore o debitore, sicché non
diritto penale secondo cui non è punibile chi ha ingiuriato o diffamato una persona come
dalla banca d'italia sotto il controllo chi compensa. dello stato, alla quale si
meriti della causa. lampredi, 1-1-211: chi dirà mai non esser egli un giudice
. giov. cavalcanti, 24: chi prima nasce prima pasce, tanto è
, tanto è a dire quanto: chi prima nasce prima succede. senza che
da appagare, deve venirci, da chi? dai competenti, si capisce.
di competenza non si sa bene di chi ma preferibilmente non sua, e scantonò
un'anguilla. bocchelli, 1-iii-15: chi ricorre all'avvocato è persuaso d'avere
dal detto muro, per dar passo a chi si fosse; cosa della quale allora
controversie dedotte al foro... chi in un giudizio riporti i voti favorevoli di
conoscere che essa non compiace mai a chi le dimanda con molta importunità. anguillara
, incominciaro a mormorare e dire: chi è quest'uomo villano e rozzo,
, e subito seco disse: « chi starebbe meglio di me se quegli denari fosser
? / dice il proverbio: - « chi tace, consente ». - /
compiacere e secondar le voglie di quello a chi si serve si po far senza adulare
amare a suo dispetto costei e servir chi mi strazia, chi non fa conto di
costei e servir chi mi strazia, chi non fa conto di me, chi non
, chi non fa conto di me, chi non mi vuol pur compiacer sol d'
o col divulgamento che poi ne fa tra chi non udillo. goldoni, vii-1100:
mai più. leopardi, 3-142: chi ti compiangerla, / se, fuor che
non cura? nievo, 73: a chi compiange la mia cecità, e lagrima
: della donna ai muti affanni / chi compianse? e chi comprese / il mister
ai muti affanni / chi compianse? e chi comprese / il mister della verace /
al bavaro. giordani, ii-91: e chi può ora senza compassione considerare..
sep., 44: sol chi non lascia eredità d'affetti / poca gioia
però vorria conplere, / con dé fare chi sì bene inconenza. ritmo di s
opra compite. manzoni, 205: chi potrebbe dire che sia compita e chiusa
un punto / ciò che de'soddisfar chi qui si stalla. s. agostino volgar
due innocenti. prati, i-91: chi parte a compiere / pellegrinando un voto
resterebbe e muto e roco, / chi nel dir mai non s'acquieta; /
mangiar ciò che c'è / a chi passa per via... / ma
bell'arti. berchet, no: chi compilò quella cronaca accolse, come fatti
. f. frugoni, xxiv-1034: chi crederebbe che un soldato venturiere, se
sm. (femm. -trice). chi compila, chi compone opere raccogliendo e
. -trice). chi compila, chi compone opere raccogliendo e ordinando la materia
: quegl'incarichi addossati dal pubblico a chi veniva assunto al grado di podestà..
variate, ne l'abbiano preceduta, chi 'l sa? manzoni, 923: il
; e salutiamo dotto storico od archeologo chi mette insieme faticosamente un maledetto fogliuzzo di
, rettor., 26-26: appena fie chi li sappia contrastare [gli oratori]
, 139: pien è il mondo di chi vuol far rime; i tal compitar
, 1752: 4 uomo compito ', chi nel suo tratto non lascia cosa a
femm. -trice). raro. chi compie, conclude, conduce a perfezione.
dario, e più altri savi (chi gli vorrà cercare) ne fecero compiutamente
che esse da ogni lor parte sodisfacciano chi le riceve, e pochissime sono le più
. c. dati, i-386: a chi la guarda [la geometria] e
confusione di figure inutili, ma a chi si pone nel punto della cognizione geometrica
ed intera. giusti, 3-57: chi lo conosce addentro ravvisa nel capponi la
possano essere di soverchio irritabili. ma chi ha cattiva complessione, è quasi impossibile
complessa, e mentre disprezza ed opprime chi ha perso perché le par vile,
di vanda, e le diceva: « chi ce lo toglie il primo premio per