stampa periodica milanese, i-98: in fondo chi ha vinta la causa è l'autor
quelle improvvise dimissioni, non sapevano a chi ricorrere nell'imminenza della stagione invernale.
. m. -i). chi svolge un temporaneo apprendistato presso un'azienda
, 5-i-1347: ora sm. chi esegue artigianalmente lavori con lo stagno o
prose genovesi, 52: iosep, chi avea lo so axeneto, descende in
delle transazioni di circolazioni dalla mano di chi cede le materie di ricchezza alla mano
le materie di ricchezza alla mano di chi l'acquista. uello stagnamento morale
/ erba l'acqua del lete. / chi ne beve una volta, / poi
. francesco da barberino, 378: chi stagnerà queste mie lagrime? poliziano,
piangete o almen ridite al core / chi stagna il pianto o chi da voi 'l
al core / chi stagna il pianto o chi da voi 'l devia. 15
, 128: in tutto questo tempo, chi mi curava non mi volle usare rimedi
pene. re enzo, 221: chi lu sagna / in quii mumentu 'l stagna
'nsangnato il core? / rispondo: chi lo 'msagna / in quel momento stangna
né lavorare de la detta arte; e chi contra farà, paghi per ogne volta
, sf. ant. l'attività di chi lavora lo stagno. citolini,
leggiermente d'alcuna cosa e non rispondere a chi ti domanda o rispondere meno che non
o rispondere meno che non si conviene a chi t'ha o punto o dimandato d'
. stagnatàio, sm. ant. chi lavora lo stagno. -in par- tic
stagno. -in par- tic.: chi stagna i fiaschi (e tali artigiani,
3-i-75: talvolta sento la stanchezza di chi troppo s'è prodigato senza nulla riavere
. m. -i). econ. chi sostiene la teoria di j. m
sm. (femm. -trice). chi pratica la sta- gnicoltura.
region. stagnaio. -per estens.: chi aggiusta i tubi delle condutture del gas
ora). cassieri, 155: chi... vi transitava in un'ora
per diversi luoghi accese di molte fiaccole, chi si diede a mungere, chi a
, chi si diede a mungere, chi a racconciare la guasta sampogna, chi a
, chi a racconciare la guasta sampogna, chi a saldare la non stagna fiasca e
a saldare la non stagna fiasca e chi a fare un mestiere e chi un altro
fiasca e chi a fare un mestiere e chi un altro. pantera, 1-269:
: là gli uomin si disfanno, e chi ne scampa / ha tirato diciotto con
. g. belli, 456: « chi è là? », proruppe il cefalonte
stalin (con partic. riferimento a chi, dopo la morte del dittatore e dopo
, questi personaggi, sono stati (chi sa perché) scambiati da qualche critico per
38: o quante male (a chi ben dritto mira) / che fan stalla
stalla chiuse. fagiuoli, vi-132: chi sa che non si voglia referire / a
stalla: con allusione iron. a chi decide di impegnarsi solo all'ultimo momento
quand'è vicino alla stalla'. a chi aspetta da ultimo a studiare o simili.
stalla': è rimprovero che facciamo a chi in presenza nostra si contiene meno che
in stalla, può andare a piedi: chi vive nel lusso e nell'agiatezza può
vanno mal vestiti, si dice: « chi ha 'l cavallo in istalla, può
piè ». proverbi toscani, 247: chi ha buon cavallo in stalla può andare
senza lasciarsi cantini, 1-11-261: a chi farà secondo è detto, gli sieno resti
(ant. stallièro), sm. chi è addetto alla custodia e al governo
. piazza, 3-128: con coloro chi grida di più ha più mento e dove
e il clero di dette chiese di chi fusse uffizio collocare il vescovo in sedia
lo terzo è vergem comrumpir, / chi lonzi fa da de partir, i che
di lui. tanaglia, 2-37$: chi dà el cavallo / all'asina stallon,
toscana anche stallone': denominazione relativa a chi fa le intime faccende della stalla ed
non fa male alla cavalla. a chi si vuol bene non si fa offesa che
stamaiòlo { staniamolo), sm. chi, nell'ambito dell'arte della lana
alii-2-201: tu mi hai fatto come chi soprattenesse uno stambecco andante di golfo lanciato,
è vuota, perché la mobilia dèe chi vi toma portarla da sé; a sinistra
sangimignanesi, 101: de la pena a chi facesse lo peso dello stame più di
: 'stame'filato di garbo o francesco paga chi vende soldi 3 per cento. statuto
malizia della umanità dimandava: « e chi può far mondo ciò che è stato concepito
non passare per le stamigne del frullone chi l'abburattasse mill'anni. = dal
garantire la pronta e sicura identificabilità di chi abbia commesso per mezzo della stampa un
di stampa tratterò con la severità di chi non adula i nuovi idoli delle genti.
stampa è diventata una potenza. ora poi chi dice stampa, dice giornalismo. gioberti
stampata da detta stampa, quanto da chi la vendesse. p. cattaneo,
. finfo del buono, ciii-8: chi mette in foco stampa,.. /
ordinò di dare a'suoi cavalieri e a chi ser- vìa l'oste una stampa in
giano, xvii-604-14: cotale onore -n'ave chi sé trade: / me'che di
/ ma fa'la stampa tua a chi s'accosta. marino * 2-i-16: cento
basso alla porta di porfiria e batterete chi si farà alla finestra, subito v'aprirà
sue ha voluto fare una stampa che chi cade da quello ordine va in peccato,
, impercettibili, complicatissimi ed infiniti. chi speculasse a separarli, noverarli e discemerli
e non mandato a dire, acciocché chi ha volto di proporre ciò che non
opprimere gravemente. passeroni, iv-300: chi biasima, chi lacera e stampana / un
passeroni, iv-300: chi biasima, chi lacera e stampana / un popolo,
i-137: vedi ve'che pur ci ha chi sappia con l'armi stampanare questi pistolotti
. lat. stampanino, sm. chi tosa le monete di primo conio alla
e di glorificarsi con magnanima imitazione di chi loro è preceduto. c. i.
generare, mettere al mondo. -famil. chi l'ha stampato?: di persona
tacete: ohimè, non dite / chi nel sen ve le stampò.
stampata la tua vita come non so chi scioperato ha stampata la mia, come ci
. rettori, 31: i doni stampano chi dona nella memoria di chi gli riceve
doni stampano chi dona nella memoria di chi gli riceve. goldoni, xi-1015: state
inconcludente. boschini, 21: mo chi ve crederave ste stampie? 2
zanoia [in muratori, cxiv-46-122]: chi sarà mai quest'uomo (dirà vostra
un segreto che non può essere appreso da chi si impadronisca dei suoi moduli, del
a estinguersi / destano costernazione / in chi sospetta che il loro padre ne abbia
aveva stancati assai, feriva nel viso a chi gli si rivoltava e nelle spalle a
gli si rivoltava e nelle spalle a chi fuggiva. 2. mettere duramente
stancarebbe apollo. nomi, 9-1: chi volesse cantar tutte le belle / e
due o tre dì in là non sarà chi parli de'fatti miei. pallavicino,
atto e atto. tansillo, 1-60: chi troverà piu forte né più franca /
tosto stanca. proverbi toscani, 79: chi buon guadagno aspetta, non si stanca
quest'ampia via, / dimmi a chi s'appartien quell'alto albergo / sul qual
allorché si trattasse di frenare l'audacia di chi sveglia turbolenze per fini malvagi.
, ii-205: solo, errando così come chi erra / senza meta, un po'
. succhiellinàio, sm. chi fabbrica o vende succhiel li
membro virile. giggiola, 29: chi vuol da noi comprar de'succhiellini, /
, sm. atteggiamento o condizione di chi vive a spese d'altri e in partic
spese d'altri e in partic. di chi assorbe risorse materiali comuni o pubbliche senza
una parola: la variopintosità, come chi dicesse, del prisma politico.
e fatto con esse l'atto di chi succia un uovo o qualche liquore, la
. son così buone a succiare per chi non ha più denti. boine,
alte labbra. de marchi, iii-2-563: chi succia di continuo la bottiglia del rhum
dante, inf, ia-33: « chi è colui, maestro, che si cruccia
fiamma succia? » guiniforto, 444: chi è colui che si cruccia e tormenta
. lorenzo de'medici, ii-238: chi si truova al di sotto, allor si
. / dinanzi, intorno e dietro sta chi succia / sua broda ed all'antica
s. v.]: 'sangue': chi degli averi approfitta necessari all'altrui vita
evangelica lezione. boccaccio, viii-3-102: chi el fosse e delle sue opere succintamente
e non si trovi tra i bolognesi chi ne dà un succinto della vita di
tutto in brodo di succiole, come fa chi vuol moglie. -dare o mangiare
, / e biricocolai, / e chi appaltò le cialde. l. pascoli,
si chiaman succiole... e chi le vende succiolàio. = deriv
matura mai. bernari, 3-17: chi si contenta gode.. pace a voi
cavarne succo. foscolo, xvi-337: chi si diletta d'ossame, roda quell'articolo
le cique ore del dopo pranzo cinque putti chi di quattordici, e chi di quindici
cinque putti chi di quattordici, e chi di quindici anni; ciascuno de'quali teneva
sm. letter. nell'antica roma, chi era subordinato al direttore dei giochi circensi
: lana sucida, boldroni di corbo, chi vende per fascio, o per sacco
] ad uno colore, però che a chi avesse il viso rosato, candido e
, a ca- gion d'esempio, chi recasse frutti non maturi, overo esponesse,
suda, sm. disus. chi si dà molto da fare in modo
biancastre, a cui è solitamente soggetto chi è affetto da iperidrosi di varia natura (
qualche distanza. montale, 1-147: chi ha letto svevo ha dovuto spesso sudare per
, che sieno di solo passatempo a chi è imbarazzato dal suo ozio. ghislanzoni,
-in espressione comparai, per indicare chi è preso da una grande angoscia.
-con uso iron. con riferimento a chi esagera nel considerare eccessivamente gravoso, impegnativo
tanto per noi suda / dinne de chi è quel sacello santo. -
uscita della muda. / ed ècci chi ne suda / a mezzo 'l verno.
ora caldo. leopardi, 923: chi ha insegnato la musica a questi morti,
prov. proverbi toscani, 226: chi non suda, non ha roba. ibidem
la magdalena d'i so bei cavili chi eran crespi e luxenti a moho de file
varthema, 5: repensando poi a chi meglio potesse indirizare questa mia sudata operetta
s. v.]: 'sudatore': chi si dà da fare e suda per
ii-32 (2): un sodiàcono chi avea nome agabito vene a sam beneto
). 2. sottomissione propria di chi è suddito privo delle prerogative del cittadino
-anche, in senso più generico: chi è sottomesso a una classe o ceto
a una classe o ceto dominante, chi si trova in una posizione subalterna rispetto
sudditi, ma secondo lo appetito di chi prevale. catzelu [guevara], 1-6
. -ant. suddito naturale-, chi è tale per diritto di nascita (
un'altro vescovo. 2. chi si trova sottoposto alla sovranità di uno stato
altra maniera alienati. 5. chi è sottoposto alla giurisdizione di un magistrato.
voglia quel matrimonio. 6. chi, nella gerarchia ecclesiastica, o nell'ambito
di esser prelato. 7. chi è sottoposto a patria potestà. musso
maria e giuseffo. 8. chi si sente e si professa subordinato all'autorità
. scala del paradiso, 94: chi non è suddito dell'opera e chi nel
: chi non è suddito dell'opera e chi nel poco è infedele, maggiormente sarà
suddividersi in campi specia tiene chi lavora. lizzati.
disus. imbrattare. cassola, 2-308: chi viene da roma credo che non riesca ad
. pananti, i-63: tremi chi ne ha fatte delle sudice, / non
torrente. baiatri, i-44: chi si loda s'imbroda e resta sudicio.
alberti, i-169: s'egli è chi l'adoperi [il tempo] in lavarsi
o -i). nella società indù, chi appartiene alla casta più bassa, composta
sudore. algarotti, 1-viii-109: ci fu chi disse non esser maraviglia che l'acqua
confederati. m. leopardi, i-234: chi dunque poteva credere che...
impegno. scaramuccia, ded:. chi non mira con inarcato superciglio in v
.). suffeudatàrio, sm. chi ha ricevuto un territorio in feudo in
un altro feudatario di rango superiore; chi ha ricevuto un territorio in suffeudo.
pass, di suffeudare), agg. chi ha ricevuto un territorio in feudo da
da un feudatario di rango inferiore; chi ha ricevuto un territorio in suffeudo.
, non possano giovare alla felicità di chi le coltiva. c. carrà, 627
che nulla cosa brama di fare. ma chi non sufficienza ha intra sé, ché
suffra- gatore. 2. chi offre suffragi in favore delle anime dei defunti
più il cuore e rórtis'la mente di chi legge. manzoni, v-1-477: vorrei
o anche appoggio, protezione prestato a chi è in una condizione di difficoltà, di
. caimo, 113: a chi non son note l'imprese venete e nel
che è proprio di una suffragista, di chi lotta nel movimento femminista del suffragismo.
), sm. invar. relig. chi professa la dottrina e pratica i dettami
tommaseo [s. v.]: chi non suga, non sega (le biade
latini, rettor., 107-3: falla chi dice che salutazione è un titolo fuor
con il marchio di un determinato peccato chi ne è colpevole. dante, inf
. quindi si suggellano le mutande a chi lavora. 7. figur.
dentro una 'caviglia'. bacchetti, 2-xix-54: chi, se non il tasso non sempre
distinzione, col porre da un lato chi comanda e gode, dall'altro chi lavora
lato chi comanda e gode, dall'altro chi lavora e stenta il pane. garibaldi
un comportamento (la figura morale di chi lo compie); costituire prova della
: pareva facesse apposta a camminare come chi è suggellato dall'asma. -soffocato
inperiti e indocti, vegamo alcuni sugeli, chi non sun ancor perfetamenti seellai, e
dante, par., 14-133: chi s'avvede che i vivi suggelli / d'
. antonio di meglio, lxxxviii-ii-92: chi disvol ciò che volle / non credere
quella piaga, sarebbe stato il trovare chi ne volesse suggere con le labbra l'
6. tergere le lacrime dal viso di chi piange lambendole o baciandolo (e ha
-intr. dante, xlviii-7: chi la giustizia uccide e poi rifugge / al
, una prassi (in partic. a chi è in difficoltà o si trova in
oppressione comune mi suggeriva di unirmi a chi poteva accrescere le mie forze per respingerla
il prologo adamo, per colpa ai chi li suggeriva, a traversìo, scordatosi della
. basso e bisbigliante come quello di chi suggerisce (il tono di voce).
, relativa all'insegnamento della filosofia. ignoro chi ne sia stato il suggeritore.
, ora elettronico, che rammenta a chi parla in televisione ciò che deve dire;
arlia, 4-181: c'è chi dice che 'le sue parole mi suggestionarono
c. l. musatti, 1-ii-339: chi propriamente nella folla esercita la funzione del
: la suggestione provocata dai cento orical chi, dai tamburi e dalle campane della réclame
di quello sguardo selvaggio cercava di capire chi mai potesse essere questa gurù.
1-221: io non meno mi maraviglio di chi, ricusando i pareri di persone sensatissime
di sughero1. sugheràio, sm. chi lavora il sughero per ricavarne oggetti di
sugherete testi iperbolici e ipotetici, per indicare chi è capace di e il verde della
f. f. frugoni, iv-74: chi volea discender dai pirri, dagli asdrubali
sugo letal ch'a morte spinse / chi l'indo e 'l perso con vittoria
g. m. cecchi, 30-61: chi ha tossa grosse e con poco midollosuda meno
tossa grosse e con poco midollosuda meno che chi l'ha sottili o piene di sugo.
le radici. aretino, 22-28: chi mai vidde una pergola giovanetta allora che
a questo e a quello, a chi le dava per figliuole d'anima, a
dava per figliuole d'anima, a chi per vergini e a chi per la sacentaria
, a chi per vergini e a chi per la sacentaria. galanti, 1-ii-153:
e s'ingrassa del vostro sugo, chi vi pela di qua, chi vi taglia
sugo, chi vi pela di qua, chi vi taglia di là. bartolucci,
. -i, femm. -é). chi si dà volontariamente la morte. -anche
non sarebbero valsi a ridar vita a chi aveva voluto suicidarsi. la capria,
disposto a parlare di pavese? figurati chi pensa a pavese, pavese si è
suinicoltóre (suinicultóre), sm. chi è dedito all'allevamento dei suini.
/ leggete publio ovidio sulmonese, / chi si vestìa da vacca e chi da toro
/ chi si vestìa da vacca e chi da toro. carducci, iii-26-143: per
lotta giapponese, nella uale riesce vincitore chi atterra l'avversario o lo spinge fuori
del marito. gherardi, lxxxviii-i-618: chi sollazzando e ridendo fa festa; /
sollazzando e ridendo fa festa; / chi grilland'ha in suo testa. del tuppo
.. dietti ogni suo vece / che chi legassi in terra perpetuale / fosse il
perpetuale / fosse il legame, e anche chi sciogliessi / soluto fosse. leggenda aurea
peccati. buccio di ranallo, 1-394: chi ve'a morte, / ad quillo
cantari cavallereschi, 108: beato a chi si pò buttar da lato, / e
il cuore / né chiusi gli occhi a chi morì cercando, / a chi non
a chi morì cercando, / a chi non pianse tutto il suo dolore.
, no: la tegno grande scanoscenza / chi rimproccia a l'amore i suo'tormenti
1-379: li omini et li animali / chi governali fané: / no altri che
soa. b. pulci, lxxxviii-ii-294: chi è fatto degno / sotto tuo dizion
sape vostra maiestà se dice: « chi li soi non ama, li altri infenge
nne; a li altri sui, a chi coltelli e a chi specchi. fausto
sui, a chi coltelli e a chi specchi. fausto da longiano, iv-63:
. prov. monosini, 231: chi non ha del suo, ha carestia di
suo. proverbi toscani, 53: chi del suo dona, dio gli ridona.
vorrebbe sentire. ibidem, 249: chi non ha del suo patisce carestia di
sosera. sacchetti, vi- 50: chi l'una l'altra bascia e chi s'
: chi l'una l'altra bascia e chi s'abbraccia / e chi la vecchia
altra bascia e chi s'abbraccia / e chi la vecchia suocera minaccia. neri di
natio: / uniti per dio, chi vincer ci può? ghislanzoni, xc-452:
.: sibilo prodotto dalla respirazione di chi russa; peto; rutto. giamboni
/ che ve- niciam moveam, / chi de gram rancor ardeam / de comenzar
sono. monte, 1-iv-47: fa fai chi di me porta sono / in dispre-
154: la mutazione de le aque a chi è disposto a generare pedochi ne fa
panorama », 2-vii-1987], 59: chi alla stabilità delle quattro mura preferisce la
giorno cose che superano il credere di chi non le vede, può assicurarsi che
: dipoi la setta del frate superò e chi più era amico di detto omore fratesco
, trattenersi. goldoni, vii-811: chi sa mai, s'ella scrive per difendermi
né si trovava già chi a'suoi precetti contraddicesse, o le ammonizioni
sette peccati capitali, in cui incorre chi, per eccesso di autostima, arriva
molto adunque è folle e fanciullo di senno chi di sua roba mena superbia.
secondo che ti possa piacere di più: chi ce l'ha messo ha avuto questa
altri non debba credere di lui, ma chi gliele imponesse superbiosamente non dèe curare.
del cattivo. nievo, 1-25: chi legge queste vanità è già troppo disposto a
xiii-887: pur v'ha nel mondo chi superbo e stolto / si bèe le lodi
, / pigra agli afflitti, sorda a chi ti chiama. epicuro, 128
sdegnoso (in partic. con riferimento a chi si rifiuta di corrispondere all'amore)
d'italia. biffi, xviii-3-397: e chi potrà contrastarle [a genova] il
.). supercampióne, sm. chi, in un gioco a premi, ottiene
segnore / che suo corpo acontenta / chi. llui crede. -soprannaturale,
i-99: maravigliavase inde li super- cigli chi monstravano e dare biancore, che tutta la
moravia, 22-xiv: c'è stato chi ha visto nella voce che guida e
divino). colombini, 73: chi si vuole unire conviene che lassi gli sensi
superfetazione stilistica eco, 5-60: non è chi non veda, in questa 'superfetazione'ermeneutica
altro. tenca, 1-77: a chi la guarda superficialmente, parrà ancora animata e
convinzione. d'este, 12: chi vuol essere qualche cosa e farsi nome nell'
si troveranno, taglierà la vocazione a chi l'ebbe superficialmente o per metà.
superficie delle cose in modo, che chi non ha buono occhio non le ricognosce.
dio). savonarola, i-43: chi ha fatto... penitenzia ed ha
pascarella, 2-318: viaggia in cerca di chi le possa dare il superfluo dei soldi
.). superintellettuale2, sm. chi ostenta, per lo più in modo
un punto di riferimento o rispetto a chi parla. crescenzi volgar.
, approvazione superiore, che proviene da chi ha maggiore autorità; impartito da chi
chi ha maggiore autorità; impartito da chi riveste una carica o occupa un grado gerarchico
: era tra loro questa quistione, chi fusse superiore d'umanità. nardi, ii-216
de dominici, ii1-6: molte volte a chi non è del tutto superiore nell'arte
come li pare. -eccles. chi è investito di autorità in una comunità
un ordine. -in partic.: chi dirige una comunità conventuale; priore.
austriaci. -atteggiamento sussiegoso ostentato da chi presume di possedere doti e qualità in
superiorità). baretti, 2-234: chi v'ha detto, signor mio, che
: lasciar queste de- gnità superlative a chi superlativamente le merita. baretti, ii-
gioberti, 1-iii-196: io credo che chi nella gran bretagna è in voce di
di difficile esito da queste parti (chi mangerà le lumache di borgogna, le zampe
», luglio 1969], 7: chi aveva un superminimo più alto aveva un
più alto aveva un aumento più basso e chi aveva un superminimo più basso aveva l'
: veggio venir da le superne rote / chi tosto converrà che sia felice. negro
superni chiostri. chiabrera, 1-i-334: chi potria giammai, quando beata / maria saliva
; beato. iacopone, 39-48: chi non s'esforza ad esser vertuoso, /
del superuomo; comportamento e atteggiamenti di chi vi aderisce o ne è influenzato (
aspectare più resoluta determinazione. d'animo di chi credendo, oggi, di esser salito a
, sm. e f. invar. chi primeggia incontra stato in un
/ ferìttero. ojetti, ii-468: chi... voglia trovare qualcosa qui dei
locuz. superstite a se stesso: di chi continua a vivere e operare, ma
un culto e una venerazione o a chi non si dèe, o in quella guisa
, i-126: non v'ha ormai chi non sappia che i sacerdoti d'egitto,
]. e. visconti, 296: chi non sente lo stile di voltaire.
. campana, 175: in vero che chi superstiziosamente volesse raccontar la ricchezza, vaghezza
1-vi-172: quest'opera è perduta, ma chi ha veduto il ritratto che fa di
il superstizioso giuliano, e molto giù chi ha letto presso eusebio, o presso il
scapulare. paleotti, lii- 380: chi figurasse il sommo sacerdote con gli ornati e
linguistica. 2. per estens. chi pretende od ostenta eccezionalità, superiorità fisica
: questa è una cosa supervacua a chi non sente. cesariano, 1-125: item
ore \. supervisóre, sm. chi svolge mansioni di supervisione di un'attività
catering. 2. in cinematografia, chi dirige la produzione e la realizzazione artistica
1-187: in cinematografia, si chiama supervisore chi ha la direzione generale artistica tecnica o
-in radiofonia e in televisione, chi controlla il segnale radioelettrico o televisivo che
ant. sollevamento del petto, proprio di chi ha un atteggiamento tronfio o un portamento
lor l'atto è diverso, / chi boccon, chi supino e chi traverso.
è diverso, / chi boccon, chi supino e chi traverso. f. f
/ chi boccon, chi supino e chi traverso. f. f. frugoni,
. -con riferimento alla posizione di chi si tiene a galla sul dorso,
supina. 12. visto da chi rivolge gli occhi verso l'alto.
. l. dati, 1-1-7: chi più s'appressa ad averle supine [le
speio e dotrina / de pisa, chi sta sovina. idem, xxxv-i-739: como
, v-proem:. il mondo sarebbe di chi potesse esser più maliziosi usurpatori e di
tutta la casa, nulla utile a chi viva modesto e sobbrio, suppellettile più
supplementare, ancora con la forma di chi ci aveva dormito. piovene, 6-183:
la corte. 5. chi sostituisce, per lo più temporaneamente, colui
). -anche: la posizione di chi provvede a tale sostituzione; il periodo
sostituto, in genere momentaneo, di chi non può svolgere le proprie mansioni.
volerci le suppliche-, per indicare enfaticamente chi non è mai pronto o è molto restio
alberti, 5-243: né fu mai chi per me pur due parole / porgesse
, in partic. in favore di chi prega, ciò che potrebbe anche non fare
supplichi. loredano, 2-ii-26: supplichi pure chi teme o chi è inferiore. manzoni
, 2-ii-26: supplichi pure chi teme o chi è inferiore. manzoni, iv-146:
è inferiore. manzoni, iv-146: chi era che potesse proporre, stipulare,
qualcosa in favore, in aiuto di chi prega (una persona). buonarroti
supplica, propria o altrui, verso chi può esaudirla, intercessore. -anche:
di potere) perché conceda soccorso a chi lo prega, esaudisca le sue richieste
misteri. -nel mondo greco, chi si recava a un altare o all'interno
supplichevole, gridai: non so strisciare. chi striscia non mi può seguire.
darle soddisfazione. boiardo, cvi-499: chi suplirebe ad animo sì vario? 4
dai druidi. foscolo, xi-1-247: chi... sottraendo gl'idiotismi mu
confesso che ne'miei studi non conosco chi potesse supplirmi e rimpiazzarmi meglio di lui,
suppliziando, sm. letter. chi sta per subire la pena capitale.
ch'ai toccar è piu desto? / chi viene ascoso? ogni corpo supplizia?
strada. suppliziatóre, sm. chi sottopone qualcuno a mal- trattamenti, a
di cristo volgar., i-24-4: chi ama iddio con tutto il cuore, non
. -al figur.: condizione di chi desidera ardentemente un bene che gli pare
per lo più fisico o materiale inflitto a chi ha commesso una colpa, un errore
terminato il suplicio, baciano la mano a chi glielo diede, lodando la carità e
, trarre rivalsa o vendetta materiale da chi ha arrecato un danno, ha commesso
che qualche merito io abbia acquistato presso chi mette a conto di merito il proceder
latine? chiari, 1-ii-61: non supponga chi legge ch'il fin qui detto sia
cercarci. c. carrà, 656: chi avrebbe mai potuto supporre che da quell'
: da poi ch'abbiate ellecto a chi supporre / i vostri cor magnanimi e
'palchi, cioè gli solari e lochi ameni chi han prospettiva; secondo alcuni, gli
questo proprio di cristo, in chi la natura divina et umana sono coniunte
. suppositóre, sm. chi fa supposizioni, chi enuncia congetture.
suppositóre, sm. chi fa supposizioni, chi enuncia congetture. buonafede, 2-i-351
chiodo / ch'ha in mezo il cor chi ad amore è supposto! muratori,
• uzzi, 32: grande è chi sente il notturno disperato / e se lo
contratto, o patito un male, come chi dicesse la tigna..., che
correnti, e riconosce l'insegnamento da chi lo riceve. tarchetti, 6-i-567: vi
montagna). buti, 3-124: chi va su per lo monte tanto sallie di
del giogante, lxxxv-i-674: tal divien chi col cavalier combatte, / ne mai
di critica; ma minaccia rovina a chi oppose la sua riforma della corte suprema.
è quella che è publi- cata da chi ha in mano lo stato. cesarotti,
: ognuno s'ingegna in campare; chi rimane in sur uno legno, e chi
chi rimane in sur uno legno, e chi in sur una tavola. giuliano de'
figure si ispirano ai movimenti caratteristici di chi pratica il surfing; fu inventato negli
o swimming. surfista, sm. chi pratica lo sport acquatico del sur- fing
sud e bagnanti. 2. chi pratica lo sport sciistico del surf da neve
mente. segneri, i-15: chi pecca per surrezióne, cioè per inconsiderazione,
altri. tesauro, 4-176: chi non ha prole, surrogò un nobil pensiero
navagero. faldella, i-2-21: vi fu chi pose innanzi la candidatura del mancini in
. elfico, i-151: pensi chi vuole che fosse quella una sublimità di
survivalista, sm. e f. chi si dedica al survival. l
, suscettibile. balbo, ii-137: chi sta al terribile ed onorato gioco dell'armi
, comprendere. cesariano, 1-3: chi vole suscipere epse lectione non bisogna abia
ne'francesi. d'annunzio, i-681: chi... ne la mia memoria
vero studio per suscitar la libidine in chi li vedesse. d'annunzio, iv-1-261:
: « indovinami nello spirito indovinatore e suscita chi io dirò ». algarotti, 1-viii-239
sotterra accolto, / e sepellisce poi chi l'ha sepolto. 9.
11. rinfrancare dallo sbigottimento; sollevare chi è abbattuto o molto turbato.
'n tu'orto; / beato a chi tal don concederai, / che faria sucitare
. caterina da siena, ii-218: a chi rimaneva ed a chi andava si suscitavano
, ii-218: a chi rimaneva ed a chi andava si suscitavano infinite mormorazioni. brusoni
che mai sempre gira, / e chi v'è suso or canta ed or sospira
che in questo ho diete / e che chi suso èn notate e scripte. boccaccio
-suso i cuori: come incoraggiamento a chi è sfiduciato o rattristato. savinio
., 3-51: el no se curerave chi gli despresiasse o ghe daesse d'i
non à gli occhi adatti ai lumi / chi si volge in suso. -a
anonimo, i-472: vive in paura / chi ama ed è fin amante, /
la fuga furtiva de quillo re ulixe chi se. nd'era stato fuyuto avesselle
vivono sempre nell'incomoda sospizione d'incontrare chi ha contro di essi partite di crediti
era stato seco. pascoli, 1-444: chi sa che quel furbo- ne di livorno
prima legge si dà facoltà d'accusare chi fa ingiurie in giorni di festa,
giorni di festa, nella susseguente anche chi esige i suoi crediti, o prende che
poggiate le monete della posta; vince chi fa cadere la pietra, e si prende
del sussi: come risposta iron. a chi invita a giocare o, anche,
prov. proverbi toscani, 142: chi è più vicino al sussi (o al
con aiuti, in partic. in denaro chi è indigente o versa in ristrettezze,
collettivo dei cittadini commessi ai municipi, chi sussidia i cittadini? -ant.
i'sto qui, fi- gliuol, chi vi sossidia / fra stipe e olmi e
, 9-501: uscir di quella tomba, chi per mano / d'alcun sussidiator,
per mano / d'alcun sussidiator, chi 'n braccio ad esso. -per
in partic. economico, prestato a chi versa in condizione di bisogno; soccorso
condizione di bisogno; soccorso dato a chi si trova in pericolo; sostegno a chi
chi si trova in pericolo; sostegno a chi si trova in difficoltà. -anche:
. -retribuzione minima concessa dallo stato a chi è involontariamente senza lavoro; denaro corrisposto
... e in sussidio sia obbligato chi mariterà o prometterà come sopra. instruzione
..., era insopportabile a chi lo vedesse. bacchelli, 18-i-188: la
1278 della congregazione tuttavia sussistente de'parro- chi d'essa città di ferrara. botta,
botta, 5-209: avendo cessato di sussistere chi aveva dato il mandato, non vi
si teneva un fianco, non come chi è sfiatato ma come chi ha in tasca
, non come chi è sfiatato ma come chi ha in tasca qualcosa di pesante e
troveranno col loro orrore dinnanzi, come chi si risvegli di sussulto, sbiancando e
genovesi, 16: un pe- cao chi he apelao susuracion, go è quando la
sforza a gorgheggiare, / e v'è chi un susurrio ne sente appena.
(sussorróne, susurróne), sm. chi sparla, spettegola o critica abitualmente;
sparla, spettegola o critica abitualmente; chi fa continue maldicenze, chi diffama con
abitualmente; chi fa continue maldicenze, chi diffama con insinuazioni o accuse più o
, anche, per incoraggiare, rincuorare chi appare avvilito o pessimista. fagiuoli
per i vulgan infino ad oggi, da chi n'ha scritto, come appresso vedete
sm. atteggiamento apatico e indolente di chi non ha più spirito costruttivo, positività di
fr. serafini, 101: a chi balenano le gambe, a chi svagano ipiedi
: a chi balenano le gambe, a chi svagano ipiedi, e, per conseguente,
ipiedi, e, per conseguente, a chi trema il cuore. -volgersi altrove
svagataménte, avv. con l'aria di chi pensa ad altro, con noncuranza.
noncuranza... come la svagatézza di chi non ci prestasse attenzione in un discorso
con gli occhi sempre svagati che pareva guardassero chi sa dove. 8.
chiedere alla moltitudine l'assenso e, chi gli svagoccia, il premio del suo plauso
, vi-524: le leggi dànno contra a chi spoglia i vivi, e non a
spoglia i vivi, e non a chi svaligia i morti. nannini [ammiano]
'svalutaménto'della grandezza viduale. rale per chi la compie. belli, 107:
di desiderio. capuana, 9-77: chi non ha incontrato, almeno una volta in
bernari, 6-233: a che vale svangare chi ha avuto fiducia e chi no.
vale svangare chi ha avuto fiducia e chi no.
. muratori, 11-60: quando pure chi è ora cristiano fosse sì debole e
ii-10-154: quando certi ideali sono svaniti, chi crede di poter ancora ispirarsene,.
delle muse. leopardi, v-53: chi non ha viaggiato punto, ha questo svantaggio
collinetta] non isvantaggiosamente rivolgendo, a chi vi arriva, il suo miglior fianco.
fiamma con un solo svaporare, e chi fa più fumo e chi meno.
svaporare, e chi fa più fumo e chi meno. 6. esplodere (
svarco / del suo martel, pagherà chi gliel faccia. 2. divertimento
riferimento. chiaro davanzati, 1-60-8: chi non è nato a simile distina, /
. dicerie diverse [redi]: chi dicea che si tenessero in prigione
goldoni, iii-766: -che c'è? chi vince? chi perde? (forte all'
: -che c'è? chi vince? chi perde? (forte all'altro tavolino
1- ^ 3: vi fu anche chi propose l'espulsione del papa da roma,
[il mio canto] / a chi pigro in letto poltre. -con
sol per isvegliare altrui, / se chi m'impose questo / non m'inganò,
! nel tenero cor questi pensieri / chi svegliar può? muratori, 6-148: il
pannuccio del bagno, 1-xx-1: pregh'a chi dorme c'oramai si svegli / e
il quale il ver soccorso / a chi vuol presta. lorenzo de'medici,
i. nelli, ii-9: oh chi t'ha detto che il signor alticozzo vien
se svegliato, infuriava e stizzavasi contro chi l'aveva scrollato dal sonno.
, viii-192: aveva l'impressione che chi gliele avrebbe potuto svelare sarebbe stato soltanto
crudeli, 2-254: guidi ogni mio pensiero chi solo ha saputo vincere le tenebre che
lei che fu sì cruda / a chi la vide in mezzo tacque ignuda. /
si legano. grafi 5-988: tristo chi svellere osa / senza ragione una pianta!
a. f. doni, 217: chi sveglie insino dalle viscere dell'anima vostra
figliuoli le madri. niccolini, i-450: chi dalla madre il figlio / sveller potrà
sveller potrà? guerrazzi, 10-143: e chi fu quegli che condusse olimpia a dettare
, / che procede virtute / a chi vuol ragion discemer vero. / estirpe e
ragion discemer vero. / estirpe e svelle chi è in questo penserò / invilupato sì
bella, sì gentile, sì pulita, chi t'ha svelta dal mondo, certo
si svelse. buonaccorsi, 193: chi merzé cerca avere, / da lei punto
, vanima del corpo, il cuore chi per più sveltezza del capitello, lo fanno
diciamo anche 'svelto'per 'agile', e per chi ha le membra sciolte. codemo,
, dico, al buon successo di chi non la sappia trattare con mano svelta e
smonde / con facce rubiconde / per contentar chi 'n vèr lor s'invelve; /
stanno fiere belve; / maraviglia è chi, per lo gran veleno, / passa
qual acqua l'alimenti, e da chi sieno svenate e ristagnate le piove.
. f. frugoni, 1-402: chi prima d'argento assetato svenava il pupillo,
potrà certo indossare la vostra figliuola. chi sa che abiti saranno! ma ne
, così sguaiato, che guai se chi n'era l'oggetto avesse potuto vederlo un
, piovene, 15-10: voglio vedere chi è, da me, senza svenevolezze,
far mostra di quella bocca anche a chi non vi attende. -in senso
giovanni crisostomo volgar., 3-17: quel chi è rico homo se pò tosto svengiar
pò tosto svengiar e legieramente de quel chi ghe fa ingiuria e ghe volesse offender
non lo sentire, / v'è chi prega d'assordire. -sentirsi svenire
del tuo costume / non vi è chi darà moglie. algarotti, 1-v-198: kou-
solamente avvertire l'inganno ch'ei fa a chi legge. b. croce, ii-
s. maffei, 10-iii-174: elettrizzato intendiamo chi comunica con la catena e senza toccar
tacciar che fanno il vento / da chi non sa però che lo sventare / per
fare sventato domandò vivamente: « con chi? con chi? » piovene, 7-448
vivamente: « con chi? con chi? » piovene, 7-448: proprio gli
g. f. loredano, 7-57: chi vi vieta a non vi imaginare di dover
marino, 1-10-243: per mostrar quivi a chi raffrena e regge / come di ferro
vento). rezzonico, 179: chi, dolce più di zeffiro, / sventolator
v.]: 'sventrato': fig. chi non si sazia mai. 'o che
. 'o che sei sventrato? 'a chi mangia senza fine. 8.
di altre forze superiori; condizione di chi è vittima delle avversità o afflitto dalla
nostra sventura! o nostra miseria! e chi mai potrà intendere quello che la divina
delle origini, allo stato d'infelicità di chi è dominato dal potere d'amore.
(anche con riferimento alla condizione di chi è dominato dal potere d'amore).
/ quanto è sorda la morte a chi la chiama...?
non so che lenzuola di rensa: « chi le sverginerà », disse egli,
perdute. grillo, 979: chi ha mani da sverginar l'altrui lettere,
il vangelo. bacchetti, 1-iii-103: chi fece questo lavoro, non conosceva fil di
al ludibrio. filenio, 1-408: chi presume di se stesso / e beato essar
[spartani]. alvaro, 15-191: chi parlava svergognatamente delle donne desiderate, era
. cellini, 1-30 (80): chi di noi non aveva pratica di tal
/ sulla rapita e svergongniata tela / chi sie la vecchia e quel ch'ella
5-iii-412: ho approvato e approvo persino chi si è consegnato, col solo fine ai
quello che hanno detto e fatto a chi ne gli dimanda o nel potere della
iii-3-244: credo che se tu non avessi chi t'ascolta, anderesti ad una colonna
. v.]: 'svesciatóre': chi o che svescia, ciarliero, che ridice
v.]: 'svesciatóre': chi o che spetezza. = nome d'
svescióne, sm. tose. chi rivela senza ritegno e senza riserbo ciò
e doti. -anche: proprio di chi primeggia (anche con valore antifr. e
, i-1620: consiglio che si moia / chi spiace per gravezza, / che mai
espositiva). ariosto, 13-44: chi fosse, dirò poi; ch'or me
me ne svia / tal, di chi udir non vi sarà men caro.
e l'altro danno, / a chi da lei si svia. g. stampa
: pensa che 'n terra non è chi governi; / onde sì svia l'umana
virtù. a. braccesi, 5: chi fa che sì lontan dal ver mi
concetti e metodi. pea, 7-667: chi è indifferente alla 'buona tavola'nemmeno di
paesetto gira. govoni, 6-133: chi vaga solo e freddo ha come l'impressione
3-173: lo scompiglio era divenuto generale. chi non vi prendeva parte si nascondeva sotto
da pregiudizi gesuiticamente istillati in esso da chi lo regge, esitare soverchiamente ancheggi davanti
[s. v.]: svicola chi piglia le svolte per trovare le strade
, io non mi contento ai badar se chi passa sotto le sue finestre si volta
là dalvongaro, 348: tutte svignarono chi da una parte, chi dall'altra,
: tutte svignarono chi da una parte, chi dall'altra, commentando il racconto che
, impreveduto. carcano, 237: chi svigna, o sta a covar l'uova
che voi svilite. pavese, 8-372: chi si compiace di analizzare e svilire ogni
.. che per niuno modo si trovava chi lo volesse servire o potesse. mariano
tenevan con lui. ricci, 2-7: chi svillaneggia uno, che alle contumelie è
egli è forza ch'io vi faccia conoscere chi sia e da chi nato quest'uomo
io vi faccia conoscere chi sia e da chi nato quest'uomo così parato a svillaneggiare
quale -come a genova - non trova chi lo gusti. cantù, 2-240: veneravo
botta, 4-924: so ben io di chi il chiamassero figlio i danneggiati e gli
. v. conviciatore]: che o chi convicia, ingiuriatore, svil- laneggiatore,
fotografici, cinematografici, ecc., chi si occupa delle operazioni di sviluppo delle
industria dell'abbigliamento e delle calzature, chi ha il compito di riprodurre lo stesso modello
svinare. i. nelli, iii-319: chi vendemmia troppo e resto o svina deboi
svinata. svinatóre, sm. chi compie la svinatura. salvini,
da una stretta; allontanarsi bruscamente da chi tiene per mano o sottobraccio, o abbracciato
un treppio di pazzoidi. -sfuggire da chi circonda cercando di trattenere. moravia,
e le vene a sviscerar sotterra / e chi a foggiar del ferro la durezza /
a fondo. leopardi, i-20: chi è veramente grande... sa sviscerare
. giuglans, 7: guardatevi da chi con tanta pazienza si lascia da voi
terreno). segneri, ii-180: chi v'indusse o pietre a spezzarvi, o
certi segni] effetti di svisceratezza di chi li va ricercando fra i deliri de'
,... coll'andatura di chi cammina sui triboli. 3.
il marito. einaudi, 1-455: chi non ama quei gusti, procacci colla
di un palco. lanzi, v-297: chi... comincia bene, e fa
gallerie, poi divien debole di mente; chi presto si svoglia della pittura. tommaseo
» pronunciò, con la svogliataggine di chi mastica un boccone trito. 3
i ritrosi. cornoldi caminer, 253: chi spalanca la bocca,...
spalanca la bocca,... chi passeggia svogliatamente da un capo all'altro
vender sue pitture a caro prezzo svogliatamente a chi gliele pesante, / e fatta tutta svogliata
materiale. d'annunzio, iv-2-965: « chi sa come gli tutto del mondo,
mobili e fissi senza attenzione, chi ci avrebbe immaginata una un'occupazione).
egli è talmente svogliato il gusto di chi legge, che fiuta a guisa di vivanda
alla fatica di rifar di nuovo, chi sa con guanto stento, in bella copia
volte. rima battevano gli occhi di chi veniva, era fra molti svolazzi:
assuesce vocari'. milizia, i-209: chi ha poi lavorato di svolazzi e di cartocci
minori. carducci, iii-15. 90: chi può giovarsi di quelle sciern- piaggini sguaiate
principe, che non si svol- gasse chi questi fosse. = comp. dal
le briglie. bolognetti, ii-17: chi per fuggir svoglie al destrier la briglia.
-suo vólo -metere in volta, / chi e'sia, -ah, sì a'-convolta
svolgersi. caraccio, 15-81: chi foco vide mai scorrer foresta, / o
. amico di dante, xxxv-ii-754: chi non pecca, parmi, assai si
, divelto. berchet, 17: chi un ramo, un cespuglio, chi svolta
: chi un ramo, un cespuglio, chi svolta / dalle patrie campagne traea /
richiesta mi veniva fatta con l'aria di chi sa chi 'doveva'proprio niente,
veniva fatta con l'aria di chi sa chi 'doveva'proprio niente, solo uno
e si svuotava il cervello per astrologare chi avrebbe potuto accusarlo. -svuotarsi il petto
attore). ottimo, ii-436: chi sapesse bene affigurare le lettere, scorgerebbe
, ta. oh della casa! - chi è là? - amici. beolco
un tà-tà-tà-tà-tà-tà e fa la mossa di chi impugna il mitra. quello lo guarda senza
sm. (femm. -a). chi gestisce una rivendita di sali e tabacchi
tabacchicoltóre (tabacchicultóre), sm. chi coltiva tabacco. = comp
(femm. -a). region. chi gestisce una rivendita di tabacchi; tabaccaio
chiesa di san vitale. 2. chi è addetto alla cura, alla fermentazione,
(plur. -i). disus. chi ha l'abitudine di fiutare tabacco.
sm. (femm. -a). chi fa abitualmente uso di tabacco, soprattutto
. che è proprio, tipico di chi fuma accanitamente (un atteggiamento); provocato
. bùgnole sale, 6-5: chi promette a me... che io
muodo pastorale campanino. sannazaro, iv-103: chi per difendersi da le piogge del guazzoso
dalle fetide labbra. carducci, iii-2-332: chi da l'oc- chiaie vote / tabe
chiaie vote / tabe distilla, e chi tra ciglio e ciglio / franta dal
padre. g. bufalino, 9-15: chi siano i quattro e come giunti a
sol volto, / gli è qual chi scorga in picciola tabella / tutto l'aspetto
: al muro,... chi entra vede un ramoscello d'olivo, un
tabellionàrio, sm. ant. chi esercitava il tabellionato; tabellione. -
del notaro. cantù, 3-72: chi poi volesse verificarne la genuinità non ha che
magno volgar.], 3-28: e chi diremo noi, che sia significato per
? / -anzi, per ime / a chi codesto tuo tabido piede / tolga di
sm. stor. nell'antica roma, chi era addetto all'archivio statale.
piccolomini, 4-46: lascio di considerare a chi ha da scrivere d'astrologia più minutamente
stare senza sepoltura in uno tabuto da chi mentre la pace fosse tractata. del
tractata. del tufo, 66: chi accatta canzolle / e celsi bianchi e
. libro di sentenze, 1-15: chi biasima lo schernitore, fa noia a se
frequenti (con partic. riferimento a chi indossa scarpe con i tacchi alti)
sm. (plur. -i). chi fabbrica le guarnizioni dei battenti dei telai
.]: 'cervello di tacchina'(di chi ha poco giudizio). tondelli,
angiolien, vi-i-411 (94-13): chi sapesse ben ogni sua taccia / direbbe:
schermir con i gombiti, et a chi più può mettere punti, pezze,
i confini. casti, i-1-368: chi dunque dal piacer non fia sedotto / d'
di te, o donna, e di chi tace e chiama. guicciardini, 2-1-290
1-i-997: taci: non è romano / chi una viltà consiglia. manzoni, pr
. cessare di agitarsi (la mano di chi gesticola). della porta, 3-99
incominciò primiero. guicciardini, 2-1-394: chi temerariamente e mosso solo dallo effetto lo
. dell'uva, 225: or chi verrà ch'ai collo / la tua canna
. dante, par., 16-45: chi èi si fosser e onde venner quivi
sarìa dunque o certo insano / chi tacesse i tuoi pregi, o bel murano
1-1-221: l'alegranza de le nove / chi no- vamente som vegnue, / a
/ a dir parole me comove; / chi no som da fir taxue, /
prov. frate ubertino, xvii-198-49: chi nonn. intenda detto, dè ta-
fiori di filosafi, 185: taccia chi dona e chi serve, parli chi riceve
, 185: taccia chi dona e chi serve, parli chi riceve e chi prende
chi dona e chi serve, parli chi riceve e chi prende. libro di
e chi serve, parli chi riceve e chi prende. libro di sentenze, 1-54
. 1-7: e'si suol dire cne chi tace acconsente. monosini, 84:
parlare indarno. idem, 325: chi non sa tacere, / non sa godere
non sa godere. idem, 329: chi non sa tacere, impari a favellare
impari a favellare. idem, 360: chi muor, tace; / e chi
chi muor, tace; / e chi va pel mondo, ha guerra o pace
e gallo tace. loredano, 40: chi non sa tacere non serva prencipi.
proverbi toscani, 230: assai sa chi non sa, se tacer sa..
sa, se tacer sa... chi non sa tacere, non sa parlare.
a parlare. roidem, 266: chi tace acconsente, e chi non parla non
, 266: chi tace acconsente, e chi non parla non dice niente. moravia
/ e pur si mesteso ingana / chi senza guagno alcun aver, / poi soa
scritto'. non ne rimane memoria disonorevole a chi sa tacere, né ad altri
tachìgrafo1, sm. disus. chi si serve di un sistema di scrittura
e in partic. si riferisce a chi si serviva dei sistemi tachigrafici in uso
stette sopra pensier. pascoli, 115: chi sei? donde vieni? presente /
un grandissimo strido, e ritornatole alla memoria chi costui era, ricopertogli il viso,
ammonito lo lasciò, mettendogli dietro tacitamente chi notasse non solamente quello che elio facesse
(con par- tic. riferimento a chi, nell'età della controriforma e nell'
tacito,... incitate in chi vi mira desiderio di reverirvi. poerio,
con 2. atteggiamento abituale di chi resta in silenzio o la compagnia delle
ivi si collustra e alluma il nome di chi con molto sudore e assiduo studio di
operai? ». -proprio di chi ha il timore di parlare, di esprimersi
. s. fiorillo, cv-645: chi me darìa no punio da cà, chi
chi me darìa no punio da cà, chi no secozzone da. llà, chi
chi no secozzone da. llà, chi na scopoleata, chi mazzate, chi cauce
. llà, chi na scopoleata, chi mazzate, chi cauce a lo tafanario.
chi na scopoleata, chi mazzate, chi cauce a lo tafanario. marino,
nulla. salvini, v-3-4-3: 'é chi ha perduto, / voi m'intendete,
al capo. allegri, 45: chi l'ha regalata d'un paio di maniche
di tela vergata d'oro falso, chi d'un taffettà co'dinderli d'orpello.
. -gì). ant. letter. chi fa uso di tautologie. bruno
: in quaranzia criminal fo dato taia a chi acuserà cjuelo ha amazato questi zorni in
fu posta la taglia di lire mille a chi gl'uccideva. g. bentivoglio,
4-702: prometteva venticinquemila scudi per taglia a chi l'avesse dato vivo o morto nelle
gozzi, 1-243: ricche taglie promise a chi recasse / i capi nostri. casti
g. m. cecchi, 1-i-71: chi paga di contanti e non vuol fare a
dette colonne volgar. [tommaseo]: chi avesse veduto sì grande tagliagióne
(taglialégne), sm. invar. chi per mestiere taglia i tronchi e i
campana, iii-tagliamónti, sm. invar. chi millanta imprese stra 191:
, o che rappresenta un credito di chi lo detiene, o dà diritto a una
, iii-173-2: al mio parer non è chi 'n pisa porti / sì la tagliante
moneta che più non corre: e chi oggi dicesse: « signor lapidario, legami
un libro, e lo dice, chi gli presta fede dèe però fare tutta quella
o al gelo che taglia v'è chi tiene le reti in mare. caproni,
, iv-275: si tronca la vita a chi taglia le borse. varchi, v-io
della bagliva di galatina, 264: chi tagliasse arbori domestichi overo oliva, o scorticasse
1-124: il bosco fu tagliato. / chi toma di lontano / trova tutto cambiato
: li fé dà'un ferramento, chi se iama runceglo, ago ch'elo tagliase
lunardo del guallacca, 332: chi voi da lor campare / togli la
cavalca, iii-232: è bisogno, che chi si vuole unire a dio, sidisparta e
era sul fiume. filicaia, 2-1-155: chi tagliò ripe, e strade aprì?
specie di vedermi tagliata la parola da chi finché ero in casa della signora alice mi
parole. b. davanzati, i-192: chi lo scantonava, chi renduto il saluto
, i-192: chi lo scantonava, chi renduto il saluto fuggiva, chi tagliava i
scantonava, chi renduto il saluto fuggiva, chi tagliava i ragionamenti. documenti sul parentado
, anche opponendosi con la forza a chi lo percorre (con partic. riferimento
, / gridando con gran furia: « chi la toca / ben proverrà come la
lo fa artatamente per ingannare e giuntare chi che sia, o per parer bravo,
spacconate. ariosto, 23-58: « chi è costui che sì gran colpi taglia?
, i-20-4: quanta gran pace possederebbe chi tagliasse da se ogni vana sollecitudine.
per qualcosa. guicciardini, 2-2-57: chi ordina la città non debbe dare fomento
bassetta le probabilità son dalla parte di chi taglia: nel pribisso di chi fa
parte di chi taglia: nel pribisso di chi fa il giuoco. -dividere
ogni poltrone. guicciardini, 2-1-361: chi non sa quanto sia esposto alle ingiurie uno
: « saranno tagliate le mani a chi tocca la riforma delle pensioni ».
di maggio: battuta nei confronti di chi fa o dice qualcosa a sproposito o con
in un momento. monosini, 244: chi si taglia 'l naso, s'insanguina
anche il ferro s'arroventisce. di chi adopra espedienti pericolosi. tommaseo]. ibidem
cominciò una grandissima tagliata di gente: chi defendea, chi combattea, chi raggia e
tagliata di gente: chi defendea, chi combattea, chi raggia e chi cacciava.
gente: chi defendea, chi combattea, chi raggia e chi cacciava. marco polo
defendea, chi combattea, chi raggia e chi cacciava. marco polo volgar.,
ah, buggerona e perfida genia! / chi di voi non avesse conoscenza / fors'
avversari, mostrando la necessità del greco a chi vuol sapere il fondo del latino.
della carne. -ant. chi è munito di arnesi (scuri, accette
. fagiuoli, i-160: a'labbri chi di por pensa il bicchiere, / quella
no: poco può dare al suo scudiere chi lecca il suo tagliere.
e ferendo da ogni parte, uccide chi la tiene in mano. bisaccioni, lx-1-24
taglio biancheggiavano, ma non v'era chi le cogliesse. pratesi, 5-61:
. s. maffei, 201: -troverò chi faccia de'be'tagli? / -so
. -intendo: tagli / dolci. -diamin chi tagli dolci? -intagli, / stampe
di legno, intaccatura. coli anche per chi vi ricorre. cellini, 1-128 (
anche coda; il taglio a destra di chi apre il libro... è
ogni mai nera. landino, 312: chi fensce di punta dà più pericolosa piaga
di punta dà più pericolosa piaga che chi ferisce di taglio. leonardo, 2-260:
ver le lor tende / a dormir, chi di taglio e chi di piatto.
a dormir, chi di taglio e chi di piatto. pirandello, ii-2-1081: -e
di pena il salassare le borse de chi ne viene in taglio per conto di
reciso. pea, 13-54: chi dal timore perse la favella, / e
dal timore perse la favella, / e chi piangeva com'anima taglia. viani,
tagliuola. antonio da ferrara, 167: chi ha paura, se fugga tosto,
pena del talione: la quale è che chi ha facto iniuria sia punito in quel
molti, come quegli... che chi cavasse un occhio perdesse un occhio,
2. con meton.: chi ha commesso una colpa punibile con la
quei diritti, non è reo; perché chi non perde il diritto, che offende
il diritto, che offende in altri, chi non è taglione, o offende con
orologio a pendolo... seguitava chi sa da quanti anni a tagliuzzare il tempo
di fare menda e quelli mercanti di chi quella robba sarà. g. m.
. l. pascoli, ii-386: chi non giudicherebbe sciocchi ed ignoranti questi tali
. consecutiva. latini, i-1992: chi briga mattezza, / non fie di tale
chiama amico, ma balordo / è chi sopra un tal nome si riposa. misasi
salmi o vangeli, e dire che chi gli dice, arà tale o tale cosa
lorenzo, tante coltellate nel cuore) chi mi ha fatto aspettare assai volte vanamente
aveva conoscimento, disse « signor tale chi son io? ». fagiuoli, ii-172
di galatina, 264: non intendendose chi tagliasse qualche pedagnio overo novellone piccolo..
è amato, e poi è odiato; chi è sano, e poi è infermo;
lui [del maritol e viver libera con chi le talentava. savinio, 2-51:
della donna dei suoi sogni o di chi più gli talenta. -dare affidamento.
... eleggevano al sommo seggio chi lor talentava di più. 3
cominciamento, / sì che lo dotti chi à malvascia in core, / e chi
chi à malvascia in core, / e chi l'à bon, megliori il su'
fr. colonna, 3-56: chi possiderà tanto inextimabile et talentoso thesoro?
tallòforo, sm. nell'antica grecia, chi portava rami di ulivo e alloro alle
il mal di la milza; e chi porta un talonne di lepore adosso non
. massaia, x-114: sapete voi chi è abba messias? è l'amico
seguenti versi. goldoni, iii-85: ma chi vorrà riscontrarlo,... troverà
rinaldo d'aquino, 97: chi per temenza / di troppo dir deve
de'tre. pulci, 19-26: or chi felice si chiama talotta, / essemplo
con il mondo esterno. -anche: chi è apatico, neghittoso, incapace di prendere
retrogradi! carducci, iii-2-6: ma chi, mal docile talpa infingarda, /
, mal docile talpa infingarda, / chi dal neofito furor mi guarda? borsi,
del kgb? \ 7. chi è adibito a lavori di sterro, a
prov. proverbi toscani, 170: chi si fa argo dell'onore altrui, riesce
vairolo / da poi che non sapevan chi ess'era: / chi talpon diventò chi
che non sapevan chi ess'era: / chi talpon diventò chi l'assiuolo.
chi ess'era: / chi talpon diventò chi l'assiuolo. 7. dimin
opinione è alquanto diffusa, che c'è chi la sostiene. muratori, 6-249:
all'anima nostra. ghislanzoni, 1-75: chi era luigia? una giovinetta di quattro
, / unde alo serai conpreiso, / chi te penssi esser tamagno? bonvesin da
intamo -in pene tamante, / di chi tamante - è né già me non tamo
1-iii-93: de', tamanta pietade / chi pensare ce volesse! boiardo, 1-27-9:
in-tamo -in pene tamante, / di chi tamante - è né già me non tamo
strada, io sentii certi tamburacci; e chi mi disse che li erano racimoli di
di fanteria che erano restate quivi, e chi che li erano paesani che festeggiavano.
della tamburagióne. stefani, 9-85: chi avea due che non voleano bene ad uno
era questa. d'azeglio, 5-i-164: chi voleva far pervenire in mano di questi
. c. odoni, 1-35: chi è stato il segretario de'poeti a'dì
a'dì nostri altri che io? chi ha fatto il tamburino, il trombetta e
farò come il tamburino che tiene da chi vince. buonarroti il giovane, 9-576:
mi storda, / ché sì credeste a chi li amici scorda. libro della natura
ne riceve l'ordine od il segno da chi comanda. -tamburo principale-, capo
, per la quale si può da chi vuole mettervi dentro, ma non già messa
3. chiudere la bocca di chi sta parlando, per impedirgli di continuare
tan, tan, tan. su, chi voi el papato? / a mille
, stabilito in precedenza, in cui chi è inseguito si rifugia per salvarsi. -
principio di guerra e furono chiamati tan- chi o crema di menta per le loro screziature
casotti, i-6-50: convien che chi ha vassalli, abbia pazienza, / e
vo'tanei; bussi o voli o strisci chi è di mano, e attenzione agli
i-14: davasi permissione di restituire a chi avesse pagata la sua tangente con animo di
transazione, ecc. pretesa illegittimamente da chi ne ha agevolato la riuscita con metodi
metodi per lo più illeciti o da chi ha minacciato di fare uso di metodi
, 19-39: nell'italia finalmente rinnovata, chi compra il petrolio e paga le tangenti
-i). nel linguaggio giornalistico, chi pretende e riscuote tangenti per la conclusione
3. tangentòcrate, sm. chi fonda l'esercizio del proprio potere politico
, con connotazione spreg. per indicare chi proviene dal contado o è di bassa condizione
uom di merito. imbriani, 4-148: chi sa che pezzo di tanghe- ra la
non capisci nulla. bacchelli, 1-ii1-779: chi ha chiesto pareri a te? chi
chi ha chiesto pareri a te? chi t'ha detto di parlare, tanghero?
(plur. m. -i). chi balla il tango. serao,
chiesto un tango. un tango? e chi balla un tango? lo balliamo noi
,... si chiamava, da chi voleva o ingiuriarlo o avvilirlo, ser
, 137: del vostro prelibato musicone / chi disse le mi paian le tanie,
le mi paian le tanie, / chi le risposte dopo le lezioni / de'morti
sm. (plur. -i). chi è addetto alle cisterne su una nave
cattaneo, iii-318: non dice, chi cammina per le vie opposte, ma chi
chi cammina per le vie opposte, ma chi declina un tantino fuori di strada.
non v'na certo né pur tra noi chi sia un tantino istruito, il quale
un tantino / le disse: « chi sei tu? » 6.
tanta passione avere seguita, quanta concepe chi legge le sopra nominate canzoni in me
nasce, tanti ne muore (di chi spende tutto quel che guadagna).
e più. sassetti, 259: chi va quattromila tante leghe di cammino.
. fagiuoli, ii-136: v'è chi in tal materia a tanto è giunto /
. segneri, iii-1-188: perdonare immantinente a chi tanto le avea cagionato di male.
. monte, 1-xi-35: dunqua, chi à provedenza, / à diritta intenza
. moravia, xi-43: e giustino? chi l'ha più visto, starà a
di trovar denari, volentieri porgeva orecchio a chi gli proponeva nuovi modi di cavarne.
. storia di fra michele, 25: chi siamo noi, gente tanta riprovata,
. guittone, xvii-147-48: dio, chi l'ama merta ciento tanto. cino
gozzano, ii-167: tornavi morta a chi t'amava tanto! bacchetti, 1-i-545:
della sua salute. segneri, i-227: chi è dotto assai, quantunque sia povero
da casa tua a casa mia (di chi non si riconosce in nulla inferiore ad
baldinucci, 9-iv-138: beato si chiamava chi poteva, anche senz'aver con lui
b. giambullari, iii-466: ma chi vive a speranza, muore a stento
... a cinger spada e sbudellare chi vo lesse guastarle l'uova
in quella montagna, se n'andarono, chi qua e chi là, tapinando per
, se n'andarono, chi qua e chi là, tapinando per lo mondo,
io vo tapinando. bresciani, 104: chi sa quel poveretto come andò tapinando pe'
casa; ché, / sendoci sola, chi me n'assicura / che non me
/ oimé, lassa tapina, / chi ardo e 'ncendo tutta! monte, 1-vi-18
esser tapino. sercambi, i-348: chi lassa or case e possessione, /
arivata, è stata colpa di chi m'ha guidata, / e de'tapin
7-77: hai sprecato un piacere. « chi ti dice che fosse m. morasso
tappaguai, sm. invar. scherz. chi interviene al momento opportuno a porre rimedio
imprigionarlo. settembrini, 1-15: chi non diceva i fatti suoi ad un confessore
i buchi, tradiva la fiducia di chi lo faceva lavorare. 5.
più a nulla non è buono; ma chi scappa, / chi per salvar la
è buono; ma chi scappa, / chi per salvar la pancia il dorso volta
sm. (plur. -i). chi fabbrica, installa o aggiusta tapparelle.
rinfagottati. tappatóre, sm. chi tappa un buco, chi rammenda uno
, sm. chi tappa un buco, chi rammenda uno strappo; rammendatore.
alzarsi magicamente in volo e di trasportare chi vi stava sopra alle più straordinarie distanze
. pindemonte, iii- 266: oh chi mi posa / su que'verdi tappeti,
. cecchi, 184: non ci sia chi semini tanti triboli che. ssi leveranno
-umiliare. pratolini, i-121: chi lo reggeva, bob, l'indomani?
, da non lasciare dubbio sulla professione di chi l'abitava. pascarella, 2-280:
tappezzeria alla sala, e più generalmente di chi assiste ad una cenmonia senza prendervi parte
sm. (femm. -a). chi riveste stanze e mobili (anche applicandovi
, tappeti, tessuti di arredo; chi tappezza le pareti con carte da parati
. cappotto. pasolini, 3-79: chi aveva già indossato i tappi, chi se
: chi aveva già indossato i tappi, chi se li andava a prendere, calmo
non c'è tara: ed a chi la vorrebbe, / io non saprei,
tarabara 'gonzo', venez. tarabare 'chi parla molto'e chioggiotto tarabara 'faccendiere'.
: tarabaralla, / non falla mai a chi non ha quattrini / l'arcaliffo e
asi n'aver corno a l'arangno / chi de texe se da lagno, /
, tra 'quali... evvi chi soffre lo stesso male senza essere stato
suolo mettevasi a ballare la tarantella, chi poteva più riconcentrarsi e pregare?
tarantola, ecc.: per indicare chi si agita scompostamente o si dimostra particolarmente
la tarantola. pirandello, 8-346: « chi ti domanda niente? se ti senti
vili 29: e per questo che chi ha scritto quella lettera insinua che è
idee illuminatrici rientrerebbero nel nulla, se chi le scopre, rimane solo; perciò mi
. non dovran partorire scrupolo alcuno a chi giudiziosamente andrà, per così dire,
sm. (femm. -tricé). chi calcola la tara di una merce o
calcola la tara di una merce o chi la pesa calcolando la tara. -anche:
pesa calcolando la tara. -anche: chi è preposto a verificare gli eventuali difetti di
riduzione in fettucce. 2. chi esegue la taratura di uno strumento, di
. 3. ant. chi è incaricato di controllare e verificare i
, aw. letter. nel modo di chi è tarchiato. bocchelli, 16-102:
bùgnole sale, 5-104: non fu allora chi per fermo non avesse che il meschino
. avanza dell'entra- te, ma chi ben considera giudica altrimenti dalla tardanza de'
tanto ho tardato a dar la morte a chi ti privò di vita. parini,
. rinaldo d'aquino, 115: chi bene voi fare / non doverla tardare.
monosini, 224: non sa donare / chi tarda a dare. = lat
in ritardo. bonichi, 89: chi dà troppo tardato, / poco è miglior
guastavano. d'annunzio, v-1-527: chi è mai quel liberatore che sprigiona dall'
montale, 1-55: là non è chi si guardi / o stia di sé in
sua feritate. machiavelli, 1-i-176: chi lascia passare quella [occasione], si
battersi la fronte a gran palmate, come chi tardi capisce d'aver capito tardi.
. prov. bellincioni, 1-115: chi più d'un giusto sangue il cor si
fu mai tardi. ibidem, 274: chi fa bene quel che ha da fare
[nelle viscere di un infermo], chi ci assicura che invece di sciogliere o
il buon de- strier baiardo: / chi la tempesta del suo venir sente, /
bacche del color di sangue, / venga chi migra, / tordo, frosone,
. g. bianchetti, 1-107: chi ebbe più finezza d'ingegno, o pose
a fine astuzia. loredano, 1-153: chi sa, che non volessero dimostrare che
, impercettibili, complicatissimi ed infiniti. chi speculasse a separarli, noverarli e discemerli anche
discovrir l'avorio / che fa di marmo chi da presso 'l guarda; / e
amor tardoso / solo per far gioioso / chi amor segue. = deriv
, come per più liberamente inserire contra chi stimano men riverente a'suoi ordini.
partexane, fachini, archi e sassi e chi se imbate s'è imbatuto.
cognome e talora anche il nome di chi vi risiede o della ditta che vi ha
s. v.]: 'targonaio': chi faceva le targhe e i targoni.
tariffare. tariffista, sm. chi determina le tariffe. - anche con
tari, / ammassam e no sam a chi, / e dixem pur. tira
ricordanza di essi ne'volumi tarlati, chi è dipinto a'posteri per mostro di
a'posteri per mostro di lascivie, chi ad essi è rappresentato per oppressore d'
. barbango, lii-14-157: mette paura a chi lo guarda in faccia ed ha la
/ che nascoso rodendo fa sentirse / da chi non avea cura di trovarlo. fausto
passeroni, 6-106: un libro a chi lo tiene / chiuso, e ai tarli
ai tarli il lascia in preda, / chi sì cieco è, che non veda
, in partic. operando subdolamente; chi risulta pernicioso per le sorti di altre
tu se'iniqua e maligna serpe; / chi più ti serve più doglioso langue.
donna indegna. goldoni, xii-104: chi mai sa dirmi / se scacciata ha davver
o blasfema. fagiuoli, ii-42: chi ha nel cuor dell'ateismo il tarlo,
de amicis, xiii-245: c'è chi ha preso il vezzo di dire: 'avere
tàrmolo del ciocco: / e chi faceva nuove case ai nuovi, / e
faceva nuove case ai nuovi, / e chi r; r tempo rimettea la
r tempo rimettea la roba, / e chi dentro allevava i dolci figli,
allevava i dolci figli, e chi portava i cari morti fuori.
, canna dolce, pistac chi e taro sono tutto quanto il paese produce
loco. baretti, ii-65: hanno inventato chi l'ombre, chi il tarocco,
ii-65: hanno inventato chi l'ombre, chi il tarocco, chi il picchetto.
l'ombre, chi il tarocco, chi il picchetto. foscolo, xvii-59: vostra
panforte. cicognani, 1-201: vuoi sapere chi è lo sposo di quella cutréttola scodata
grazzini, 161: donne, chi ha galline, io ho un gallo /
sua vertù meco congiunta; 7 poi chi può sopra me ponga le spanne »
franceschi, 8: o si trovasse chi me la leggesse [la lettera] /
la sua prospettiva poteva servire solo a chi lavorasse di tarsia, poi con l'
. 2. per simil. chi è balbuziente per difetto naturale per emozione
lo più in senso disprezzativo, a chi intoppa nel favellare. slataper, 1-75:
disse, un po'tartaglia, ma come chi la dice buona: « se vedi che
che anche voi conoscete, crimporsi a chi li ascolta. = nome d'azione
questo verbo. goldoni, v-395: - chi chi chi chi chi è, che
. goldoni, v-395: - chi chi chi chi chi è, che che che
goldoni, v-395: - chi chi chi chi chi è, che che che mi
, v-395: - chi chi chi chi chi è, che che che mi mi
v-395: - chi chi chi chi chi è, che che che mi mi mi
di un bastimento alla sicilia in rivolta, chi sa... che sorta di
balbo]: 'balbo': un pesce e chi è tartaglio de lingua e balbotta.
noi cheti in disparte / riconosciam furtivi chi vien da quella parte. bilenchi,
è ancora la contrada di borghetto (chi non la conosce è un tartaro)
lode, quali in di lui biasimo. chi lo fece salire in parnaso, chi
chi lo fece salire in parnaso, chi lo cacciò nel tartaro. = voce
. buonarroti il giovane, 9-422: chi mai non s'apparecchia o del sovvallo
greco / non è mai largo a chi i gheron gli pesta, / s'abbia
e tartassato. fagiuoli, vi-101: chi è questa signora, / che così lo
vita », 9-xii-1989], 18: chi ce lo mostra acido che si
. cantini, 1-6-23: tartufai e chi vende robe in piazza e per le
di ricerca di tartuficoltura, diretto da chi scrive da alcuni anni lavora in collaborazione
stampa », 2-x-1988], 17: chi sa di avere una quercia tartufigena,
tasca le spie. fagiuoli, v-144: chi dormisse tutto quanto il die /.
approvare quel che gli altri condannano, chi mi sentisse esser lodato da voi penserebbe
paese qui che le vuol male, / chi sa che in fondo all'anima po'
la voce in fabbrica che c'è già chi ha in tasca la soluzione del contratto
qualcuno: ottenerlo con grande fatica da chi è riluttante o poco disponibile a concederlo
. emiliani- giudici, i-344: ma chi le ha dato l'ordine di venire in
, 1-156: cessi dunque la meraviglia se chi vuoto si sente d'ogni vera sostanza
, sm. nell'industria dell'abbigliamento, chi è addetto al taglio, cucitura e
fa li sottratti, -non li se par chi sia; / tutta moneta ria -lassa
frammento di giornale, e col piglio di chi accetta un dono graditissimo, se li
aretino, 20-299: nel sentire io chi era la diva, stringo i labbri,
le fanno proclivi ad ascoltare il linguaggio di chi attribuisce quei mali alla tentata unità.
». tassando, sm. chi deve essere assoggettato a una imposta.
l'ingiustizia di tassare per cinque mila chi non ne ha che due mila di reddito
far una cena, e si tassarono chi in quattro par di fagiani...
-per estens. stabilire la penitenza per chi si è confessato. passavanti, 81
. a. serra, 1-i-108: chi gl'impediva [ai prìncipi] che non
(ant. taxatóre), sm. chi impone tasse, chi stabilisce importo e
), sm. chi impone tasse, chi stabilisce importo e misura dell'imposizione tributaria
importanza della richiesta. 3. chi stabiliva il prezzo al minuto delle vettovaglie.
-in espressioni comparai, con allusione a chi dorme saporitamente e a lungo o è
s'o visti unca gente alcune / chi procuren de eesser grasi, / questi li
. pirandello, 8-314: c'è chi vuol sentire quanto le pesi il braccio;
sentire quanto le pesi il braccio; chi le tasta la fronte, vincendo il nbrezzo
tastata di organo e domandò subito, chi è quel gran valentuomo che suona?
s. v.]: 'tastatore': chi o che tasta. 2.
. e volendo pur sonare non ho chi alzi: il metter le mani poi
voi variamente tasteggiandole volete porgere diletto a chi v'ascolta. gianelli, i-32: il
da tasto. tastieràio, sm. chi fabbrica tastiere per strumenti musicali.
. panzini, iv-975: 'tastierista': chi dattilografa alla tastiera della monotipo.
della monotipo. -per estens. chi è addetto all'emissione di dati tramite
visite ufficiali. 2. mus. chi in un complesso musicale suona uno strumento
sul tasto e pareva volesse dire: « chi vuol tanto? » e. cecchi
: infuriata a questi detti lerilla come chi si risenta a i tasti dell'onore.
è piaciuto (pare); ci fu chi disse essere una musica rossiniana, che
com'escon di casa, bisogna che attendan chi incontrano pel primo: se gli è
, sm. e f. tose. chi chiacchiera a lungo, in modo inconcludente
'tatticistico'. -in partic.: chi adotta per il gioco di una squadra
. 5. per estens. chi dimostra, specie in campo politico,
6. sport. nella vela, chi sovrintende alle tattiche di regata.
s. v.]: 'tatticone': chi ha molta tattica, furberia, accortezza
e. visconti, 64: chi è privo del sensorio della vista, è
plastico e volumetrico, e trasmettono in chi guarda una sensazione percettiva simile a quella
mancanza di tatto militare da parte di chi la comandava. 4. figur
l. zacconi, 1-1-69-78: similmente chi regge il tatto e fa l'ufficio
tuavano per piacere a chi, quando non esistevano le spiagge e
sm. (femm. -trice). chi pratica tatuaggi. c. lombroso
tauccólo, sm. ant. chi è al seguito di un sovrano.
di strepito degna d'un tanto ingegno. chi non sente l'asprezza in cir.
. taumatògrafo, sm. disus. chi scrive di fatti singolari, prodigiosi,
, anche in virtù del carisma di chi la possiede). gramsci, 4-75
; anche femm. -a). chi compie miracoli, in partic. guarigioni prodigiose
dicea nabobo, altri chirurgo; / e chi gracco da beffe, e chi licurgo
e chi gracco da beffe, e chi licurgo; / e vendifumo a'ciechi,
menarselo appresso. ariosto, 18-19: chi ha visto in piazza rompere steccato, /
. b. martini, 2-3-213]: chi non sa... che pitagora,
che sanno molto: e dicono, che chi le porta non può morire in battaglia
sguaiataggine). boiardo, 1-17-23: chi senza usbergo, chi senza gambiera, /
boiardo, 1-17-23: chi senza usbergo, chi senza gambiera, / chi senza maglia
usbergo, chi senza gambiera, / chi senza maglia si vedea venire, / tutti
volgar., i-79: loco erano chilli chi sapeano traere l'auro dall'argiento;
azione da tavernare. 2. chi frequenta assiduamente taverne, bettole (ed è
le uova nel paniere... a chi sa e può fare. -tremare
, tipico delle taverne (e di chi le gestisce o le frequenta, per
tavia nel banco. viani, 19-578: chi inconca vento sconca tempeste. di quelle
guido delle colonne volgar., i-147: chi non avea fiaviglione se fece fare:
convertono. p. verri, xxiii-168: chi vede una casa può dire d'averle
mal connesse. giuliani, ii-317: chi le vuol bene, belle e salde,
dall'orrida marea, / di pigliar chi una tavola e chi un legno. cesari
, / di pigliar chi una tavola e chi un legno. cesari, 1-2-
alla mia tavola ci può venire ogni giorno chi vuole, ma non invito nessuno.
suo nome, fu prezzata così poco da chi la fece fare, che per ricompensa
le mosse del gioco (e vince chi riesce a spostare per primo tutte le
., 3-intr. (1-iv-238): chi a legger romanzi, chi a giucare
): chi a legger romanzi, chi a giucare a scacchi e chi a tavole
, chi a giucare a scacchi e chi a tavole, mentre gli altri dormiron,
molti gentili uomini che giu- cavano, chi a tavole e chi a scacchi. l
giu- cavano, chi a tavole e chi a scacchi. l. carbone, 67
vantaggiosi. de'mori, 1-132: chi non sa... che voi avete
'l maggiore'. idem, 331: chi s'impaccia co'gran maestri, / è
apparecchiate. proverbi toscani, 20: chi ha vitella in tavola, non mangia cipolla
delle mense. o forse vuol dire che chi non modera la gola, non ha
pataffio, 4: non sa chi la si bevve papi pazzo, / e
di entrata al tavolazzo e faceva ballare chi voleva lui, fumando tabacco 'herzegovina'.
del viso, guardalo bene, che chi mettesse mille ventose su quelle guance da
tavola. tavolante, sm. chi siede attorno a un tavolo in partic
tavolatóre, sm. disus. chi misura i terreni (in par- tic
tessere coperte, spostate con grande rapidità da chi tiene il banco. bianciardi,
2-55 (ii-212): in quella sala chi ragionava, chi giocava a tavolièro e
): in quella sala chi ragionava, chi giocava a tavolièro e chi a scacchi
ragionava, chi giocava a tavolièro e chi a scacchi, chi sonava, chi cantava
a tavolièro e chi a scacchi, chi sonava, chi cantava e chi
e chi a scacchi, chi sonava, chi cantava e chi
scacchi, chi sonava, chi cantava e chi
muratori, 9-117: destinati premi per chi fa tavoliere, pianta alberi, tira
aconcio; il giuoco è incominciato: chi ne potrà avere, sì n'abia.
, tavolièro), sm. disus. chi cambia o presta denaro. - anche
tablier. tavolinante, sm. chi si dedica con assiduità allo fa studio
. pres. tavolineggiante, agg. chi siede al tavolino di un locale pubblico
. sm. e f. sport. chi pratica lo sport della tavola a vela
gianti, che alcuna viuzza pure disciudevano a chi si fosse arrischiato d'intromettervi una barcuccia