nel linguaggio scritturale per similitudine detto di chi si abbassa per umiltà; imperfetto,
la legge abrogata non ha più vigore; chi abolisce la legge, tende a cancellarla
vene rossette e color nero: / e chi la scalda al foco, è di
è di colore nero con vene rossette; chi la scalda al fuoco, sette giorni
romani poca stima facessero della geometria a chi considera che le leggi loro tanto si
carica; altri perché si dia a chi ne abusi in favor loro. lambruschini,
, 1-97: non è spregio per chi ben usa; è sdegno per chi abusa
per chi ben usa; è sdegno per chi abusa. pellico, ii-87: quelle
, ma consumata e distribuita immediate; e chi altrimenti fa, abusa questo sacramento.
agg. (femm. -trice). chi fa abuso; profittatore. fra
quella, mai. citamente; chi esercita una professione abusivamente (senza il
2. sm. neol. chi usufruisce d'un vantaggio illeun'acacia folta
qualche po'di tempo con soddisfazione. a chi è lontano un'accademia non è nulla
, / che 'l ben non trova chi albergo li doni. cino, iv-218 (
leopardi, iii-1116: non so assolutamente chi accagionare di questa mancanza. tommaseo-rigutini,
amore, si lasciano facilmente accalappiare da chi fa in qualche maniera una prima figura
. (femm. -trice). chi accalappia; accalappiacani. d'annunzio
un'accanita smorfia di disgusto, come chi sputi. 2. perseverante con
e v'è, per non servir, chi sta accanito / a lavorare. g
]. 2. figur. chi cerca di procacciarsi (un favore,
un giovine che gode d'imparare da chi ne sa più di lui; e una
man secura stendi. segneri, ii-357: chi più potè baciarlo, accarezzarlo, goderlo
. palazzeschi, 1-28: e chi sa con quanto geloso amore mi avranno
? e perché? -perché? ma chi ti può reggere la casa, chi può
chi ti può reggere la casa, chi può conservarti quel poco che hai?
riserrato. marino, ii-90: chi ha più naso meglio canta, e chi
chi ha più naso meglio canta, e chi è snasato fa la voce rauca come
. accattabrighe, sost. invar. chi va cercando brighe, liti; litigioso
e f. invar. letter. chi va in cerca di successi galanti.
, sm. e f. invar. chi va accattando il proprio pane; mendicante
che mi bisogna accattar delle ricchezze da chi n'è più di me dovizioso. salvini
nemici. guittone, ii-243: e chi accatta caro / lo mal, non
: io studiava di mostrarmi grato a chi mi beneficava, e di accattarmi la
re] gridare per tutto, che chi avesse accattato sopra pegno l'andasse a
131: non si tien conto di chi accatti o presti: / accatta e fa
d'apollodoro parevano il secento; e chi avea fiato di filosofia, e metteale in
sm. (femm. -trice). chi è stato delegato a raccogliere denaro per
proprii ed altrui. 3. chi prende denaro a prestito. sacchetti,
accattonaggio s'intende il vile mestiere di chi domanda l'elemosina per le strade;
sm. (femm. -a.) chi vive abitual mente di elemosina
abitual mente di elemosina; chi pratica l'accattonaggio; mendicante.
botta, 4- 1141: fuwi altresì chi s'immaginò avere sentito impresse di calore
sicché il signore può sapere il novero di chi va, e di chi viene de'
il novero di chi va, e di chi viene de'forestieri. 7.
alla terra accecata delli uomini, e chi farà i sagrifici alli dei. idem,
salvini, 6-103: alla sentenza de'quali chi non accede, con una parola abbondevolmente
non sendo per essere papa quello a chi ha dato il voto, accede a un
accense. trivulzio, iii-240: e chi sa che ne tacque il foco annide?
accese. d'annunzio, iv-1-50: chi non ha veduto accendersi in un occhio limpido
dio, che più s'accende / contra chi egli ama più, quando s'offende
. villani, n-10: se onorato fosse chi bene fa per lo suo comune,
, che dà debito o credito a chi s'aspetta: il che si dice anche
da s. c., 3-9-4: chi al santo uomo s'accosta...
sm. (femm. -trice). chi accende, infiamma. — al figur
sitone, 5-279: col vecchio telaio chi tesseva, aveva bisogno dell'aiuto di
. tasso, 20-41: non è chi con quel fero ornai s'affronte, /
quel fero ornai s'affronte, / né chi pur da lunge d'assalirlo accenne.
rinaldo accenna, /... / chi potesse contar, conteria ancora / ciò
musicale. d'annunzio, iv-1-198: chi suona, giù, il pianoforte?
: che il dito accenna- tore di chi tutto può non vi si mostri per redimere
il nemico del suo santo nome, chi oserà negare? = deriv. da
altri accenti prononzia le medesime cose chi è in letizia e con piacere
e con piacere, e con altri chi è in ira o in altra perturba
di capire. piovene, 5-260: chi passeggia in corso vannucci è colpito dalla
si cele: / non sa veder chi formi umani accenti, / né dove siano
. accentor -oris (isidoro) * chi canta in coro i nsieme con altri *
femm. -tricè). neol. chi accentra nelle proprie mani gli affari,
, l'autorità, gl'interessi; chi tende a unificare. cavour,
. francesco da barberino, 5-10: chi mise in quegli occhi 10 sguardo amoroso
quegli occhi 10 sguardo amoroso? / chi li acerchiò delle ciglia cileste?
2. ant. tiratore infallibile; chi colpisce nel segno. salvini,
tasso, a minta, 1124: e chi m'accerta / che il suo desir
: ma quel sogno è svanito! e chi m'accerta che in questo momento io
bello / quanto a lor piace, e chi 'l contrario accerta / di lor grazia
. pananti, i-90: ma chi ha mitidio e la sua vita apprezza,
in metalli preziosi ed in gioie. chi era incaricato a riceverle ne fu nel tempo
: si sentì battere il cuore come chi approdato a una spiaggia straniera senta tutt'
iv-2-1295: rimanevamo in silenzio, come chi è prossimo all'approdo e sogna il paese
crederla un'amabile terra di approdo se chi vi è arrivato si è obliato di
in queste lettere. russo, i-257: chi vuole ben conoscere la società, approfondi
move contr'al sacrosanto segno / e chi 'l s'appropria e chi a lui s'
/ e chi 'l s'appropria e chi a lui s'oppone. m. villani
e per quel tempo che piace a chi ce le dà. michelangelo, 153-4:
raffigura, e l'appropia, che chi non ne prende ben guardia, di
. imbriani, 2-39: convince irrefutabilmente chi ha stimato bene accrescere 1 mezzi propri
queste parole. rajberti, 2-128: chi potrebbe, nemmeno approssimativamente, calcolare i
7. -17: per approssimazione poi chi vorrà avere una lunghezza eguale alla circonferenza
non è aprovata / se non da chi la 'ntende. marsilio ficino, 2-84
tasso, 8-79: ancor v'è chi sospetti, e chi di frodo / goffredo
ancor v'è chi sospetti, e chi di frodo / goffredo accusi; e
di frodo / goffredo accusi; e chi l'accuse approve? redi, 16-vii-416:
conv., i-11-7: e però chi biasima se medesimo appruova sé conoscere lo
avute ho quante noie posson dolere / a chi con lui vivendo vuole stare, /
2. ant. giudice (chi sostiene un diritto). -in particolare
un diritto). -in particolare: chi giudica in un concorso. novellino,
conto; e l'altre, a chi l'avea fatte, diceano che le migliorasse
degno d'approvazione non vuol dir altro, chi ben l'intenda, che approvarlo.
ii-174: presupponendo io di combattere con chi non prezza scritture, non prezza padri,
l'ago. ojetti, 1-8: a chi rincontra e lo guarda, egli appunta
o per vanagloria. ariosto, 19-44: chi sta col capo chino in una cassa
3. prendere nota del nome di chi è assente dal suo ufficio (per
di lire due. machiavelli, 7-4-450: chi non comparirà alla mostra, e non
modo che tu non sii appuntata da chi ti vede parlare. grazzini, 4-149
. e in effetto infino alle bocche di chi volea parer belli, erano appontate di
-trice). disus. puntatore; chi era o è incaricato a puntare le
femm. -trice). disus. chi è incaricato di segnare le assenze (in
essendovi molti occulti e palesi appuntatori di chi vi mancasse. leggi di toscana, 8-29
l'appuntatore del palazzo. 2. chi fa osservazione a qualsiasi cosa, chi è
. chi fa osservazione a qualsiasi cosa, chi è facile al biasimo, alla censura
subito per debitori di tali appuntature a chi s'aspetta. fagiuoli, 3-4-152:
lire d'or, gastigo imposto / a chi di non v'andar manca e trascura
appuntino. n. franco, 1-70: chi vien di colassi! giugne ben presto
a. f. doni, 2-176: chi vuol di quelle buone, torni domani
; e di queste di caterina, a chi ne piace, può restare; delle
le viole odorose, i tulipani, chi di gennaio, chi di febbraio, chi
i tulipani, chi di gennaio, chi di febbraio, chi di marzo hanno
chi di gennaio, chi di febbraio, chi di marzo hanno la loro fioritura;
(plur. m. -t). chi giudica astrattamente, senza reale conoscenza
la mia spada. filicaia, 2-1-155: chi tagliò ripe, e strade aprì?
tagliò ripe, e strade aprì? chi schiuse / i modi, ond'amo a
apriva. ariosto, 34-2: troppo fallò chi le spelonche aperse, / che già
venirvi in grembo. papini, 8-220: chi non ha aspettato lunghe notti nel buio
g. gozzi, 4-27: v'ha chi appoggia i polsi / su'fianchi,
vista, apparire dinanzi agli occhi di chi contempla. petrarca, 9-5: e
, che tu più lieta viva, chi io sia io mi ti manifesto e apromiti
153: si può molto bene, da chi è intrinseco del principe, ancor che
pratiche. tenca, 1-75: fuvvi chi disse che la nuova letteratura, iniziata trent'
che contra gli si para, e chi nel suo passare non gli apre la
ariosto, sat., 1-17: e chi non ha per umiltà ardimento / la
favellare è uno aprir l'animo tuo a chi t'ode; il tacere per lo
po'poco l'intelletto; e a chi non l'aprirebbe egli mai? deledda
, 1-9: lo stesso io dico di chi all'incontro non vuol mai aprir la
qualunque animale, benché per mancamento di chi lo getta caggia innanzi che arrivi allo animale
d'ali / d'aquilastro italiano; / chi mi tarpò le penne...
sue aquiline pupille. cattaneo, 318: chi dall'aquilino e arcigno profilo, dalle
un immenso aquilone, sale e rifulge, chi lo vede più? pratolini, 9-670
boccaccio, v-170: e, chi ciò non crede, riguardi a're assiri
sì tenue, che male incoglierebbe a chi approfondasse l'aratro a più di 15 centimetri
, 43-109: lo patre onnipotente, en chi è 'l potire, / al
). trattati antichi, 66: chi nasce in leo fia bello e chiaro.
gli avrebbe fatti arar dritto; e chi non avesse arato dritto, avrebbe a
ora] sono come un aratro arrugginito; chi gli bada? la terra lo consuma
nel 1766. borsi, 1-137: chi tessè dai cartoni / di già coloriti?
gemme. burchiello, 18: però chi troppo bada / in sulle storie dei
. fatta la festa, non si trova chi spicchi gli arazzi: ciascuno è pronto
fatto le feste, non si trova chi spicchi gli arazzi. = dal
). neol. finanz. chi determina, attraverso i cosiddetti calcoli
(plur. -i). filos. chi professa l'arbitrarismo. b
. arbitratóre, sm. dir. chi è chiamato dalle parti a integrare il
. 2. disus. chi interviene, amichevolmente o con formali poteri
nuovamente a'letterati pel loro parere. chi la lodò, chi la biasimò di troppa
loro parere. chi la lodò, chi la biasimò di troppa fedeltà; altri
. lambruschini, 1-118: guai se chi educa, lascia da alcun atto o da
lite affidano la risoluzione della controversia; chi si interpone, con l'autorità che
alli primi popoli. 2. chi impone come norma suprema e definitiva la
regolatore, giudice libero e inappellabile; chi può disporre a suo talento d'una
-arbitro dell'eleganza, della moda: chi si impone all'ammirazione e all'imitazione
. dir. in una causa civile, chi è chiamato dalle parti (nella forma
, ch'arbore sei tutta! / ahi chi ti fece al mio desìo diversa?
abitare arboricoltóre, sm. neol. chi pratica l'arboricoltura. arboricoltura, sf
il qual da amore aveva preminenza / che chi il tocca da lui subito è infetto
arboscello genealogico. saba, 92: chi vede te vede una primavera, /
sanno metterle in atto! e a chi fa così, questa intelligenza è inutile,
errore alla ricolta, perché non troveranno chi metta il lor loglio ne'granai, id
cadaveri esangui. sempronio, iii-207: chi fia che non conosca e non intenda
i pulcini... ubbidisce a chi sa quali leggi che furono insegnate ai cani
s'alloggia giove. leopardi, ii-1130: chi lo sente per la prima volta,
dell'arcadia. guarini, 39: chi mi fa veder dopo tant'anni /.
perduti nella iacopone, 69-25: chi en tale stato se trova, co li
ojetti, ii-648: un giorno, chi sa, tra un secolo o due,
indovinare. sacchetti [crusca]: chi ha rio figlio ognora si molesta,
figlio ognora si molesta, / e chi l'ha buon ne ha piccola derrata:
ha buon ne ha piccola derrata: / chi ciò non vede saetta in arcata,
archeòmane, sm. letter. chi, nello scrivere, segue scrupolosamente le
ojetti, ii-647: un giorno, chi sa, tra un secolo o due,
, con dar cento scudi di taglia a chi gli ammazzassi. segneri, 3-33:
esprimere l'azione di mettere a morte chi è condannato ad esser ucciso con più
colpo dei quali era piucché altro pericoloso per chi lo tirava. verga, i-108:
di dottrine e riformator de religioni, chi si farà scrupolo de dirlo academico, e
di dottrine e riformator de religioni, chi si farà scrupolo de dirlo academico, e
un gregge. pulci, ii-126: chi guida ben suo gregge / è buon archimandrita
e livelli. spolverini, xxx-1-33: chi librar l'archipenzolo o lo squadro /
da l'èrebo scoppiò mostro dannato / chi a man di furie architettò le mine.
sm. (femm. -a). chi progetta e realizza edifici, giardini,
-per simil. soffici, v-1-651: chi volesse trovare ima forma letteraria paragonabile [
(plur. m. -i). chi è prearchiviato (part. pass,
. riposto alla custodia degli archivi; chi è addetto posto in un archivio (
l. bellini, i-no: a chi riuscì bene ed a chi male, /
i-no: a chi riuscì bene ed a chi male, / ma tutti con fatica
da legare. allegri, 151: chi dà nell'arcifilosofo è tenuto arcimatto,
nell'arcifilosofo è tenuto arcimatto, ma chi dà nell'arcimatto non è filosofo creduto.
leggere la lettera, ha voluto sapere chi era quel don coso, ed avendole io
sommo filosofo. allegri, 151: chi dà nell'arcifilosofo è tenuto arcimatto,
nell'arcifilosofo è tenuto arcimatto, ma chi dà nell'arcimatto non è filosofo creduto.
g. b. doni, iii-2-256: chi non va fuor di sé sentendo cantare
va al padiglione, / e domandava chi era il signore; / e scése pres-
le mura che stimar non sanno / chi sia il guerriero in su l'arcion
d. bartoli, 26-346: chi ne cantava un fatto, chi un altro
26-346: chi ne cantava un fatto, chi un altro, tutti sommamente lodevoli.
in premio per isposa se stessa a chi avesse avuto potere di caricarlo, e che
un'acqua cheta. viani, 14-137: chi è quella signora che con un sottile
un vecchio, a cui pure domandai chi era cavour, tese faticosamente l'arco
fino a spezzarsi. -prov. chi troppo tira l'arco lo spezza: chi
chi troppo tira l'arco lo spezza: chi troppo vuole nulla stringe. ariosto
l'arco. grazzini, 4-87: chi molto abbraccia, poco stringe; chi troppo
: chi molto abbraccia, poco stringe; chi troppo tira l'arco, lo spezza
. giovanni. idem, 7-87: chi è che non conosca, che la maggior
calpestino dei panni posti ad asciugare, chi indosserà quei panni prenderà, attraverso la
color disperde / in molti visi e chi lo fa turchino, / altri giallo,
, passare sotto l'arcobaleno', di chi cambia sesso. redi, 16-vi-357:
in che luogo vi volgerete voi? chi fu quello che accese l'ardentissime fiamme
fiamme, ne i vostri cuori? chi spegnerà il grande incendio? tasso,
, del quale egli era tutto ardente, chi 'l potrebbe dire? machiavelli, 267
. francesco da barberino, 249: chi non sa ch'egli è meglio ad
, 9-235: come dice un proverbio: chi non arde, non incende.
armi temporali. tasso, 5-57: chi contra i colpi o la dovuta offesa,
ariosto, sai., 1-16: e chi non ha per umiltà ardimento / la
bisogno che in combattere pigli maggiore ardimento chi, bene armato il petto e il capo
e dubbiosa, che a far non ardisca chi ferventemente ama. idem, i-333:
benignità. parini, giorno, ii-223: chi fia che ardisca di trovar pur macchia
agitazione, la smania interna come di chi vuol dire una cosa e non ardisce
tasso, 2-13: e non è chi la fuga o le difese, / lo
ti temo. boccaccio, i-302: chi ama, la cosa amata, in qualunque
, senza averla mai veduta, con chi l'ha osservata mille volte, par
amore / rida la primavera, / a chi giovi l'ardore, e che procacci
quanto ardor si disideri, se non chi riceve l'offese. idem, iv-67:
illumina, come olio che arde, chi la intende. poliziano, st.,
dugento miglia quadre. mascheroni, 2-16: chi vorrà trovare radici quadrate di numeri,
'l vago vento spera in rete accogliere / chi sue spe ranze fonda in
è pregiudizio che faccia perdere la causa a chi l'ha proposta senza far conoscere la
un perpetuo sbraitare contro le mene di chi non la pensa come loro, mentre la
dioscoride italiano, 2-213: argemone (chi dice... fior campestre,
dice... fior campestre, chi concordiale, chi pergadio, romani erba libumica
. fior campestre, chi concordiale, chi pergadio, romani erba libumica, galli
2-214: de l'altra argemone: chi la chiama artemone, chi arsela, chi
argemone: chi la chiama artemone, chi arsela, chi sarcolla, perché salda
chi la chiama artemone, chi arsela, chi sarcolla, perché salda le carni,
. argentiere; lavoratore dell'argento; chi fa l'argentatura. guido
(ant. argentièro), sm. chi lavora l'argento; chi tiene bottega
sm. chi lavora l'argento; chi tiene bottega di oggetti d'argento.
luccicanti e sonanti. 3. chi, negli alberghi, è addetto alla manutenzione
anch'essa dagli antichi, chiamata da chi serpentina, da chi argentina e da
antichi, chiamata da chi serpentina, da chi argentina e da chi lucciola. nasce
serpentina, da chi argentina e da chi lucciola. nasce questa nei prati, ma
, cinque canti, 1-61: a chi collane d'oro, a chi vasella /
: a chi collane d'oro, a chi vasella / dava d'argento, a
vasella / dava d'argento, a chi gemme di pregio. idem, cinque
retani, eccomi intitolato sopra l'istorie di chi con altra via non le venderebbe,
ringraziato, ma col misurato rispetto di chi avesse avuto in elemosina due lire di
di argine. chiabrera, 4-1-218: chi potrà non stupire, / sul pelago
un principe prudente, ambizioso e attivo, chi potrà far argine alle sue intraprese?
. g. gozzi, 4-258: chi mette intoppo ed argine / all'apollinea
argini; e rispondo: / « chi sei tu che... /.
presume guidarne, e tór di vita / chi non l'ha per un argo e
ordinatamente. baretti, ii-28: e chi può argomentare contro un uomo risoluto di
dello officio, né de'meriti di chi l'ambisce. ma qualunque sia l'
2-6 (176): quivi non era chi con acqua fredda o con altro argomento
. bruno, 3-854: qua vedete chi son li redemuti, chi son gli chiamati
qua vedete chi son li redemuti, chi son gli chiamati, chi son gli predestinati
li redemuti, chi son gli chiamati, chi son gli predestinati,
c. dati, 119: chi altri ne volesse, ricorra al dottissimo gher
che arguzia fu detto da non so chi: che pochi corpi morti assediavano molti
mascheroni, 2-4: a guisa di chi ha separata l'acqua in due arie
redi, 16-iv-78: credono eziandio, che chi porta al braccio un maniglio di esse
, come 'è sempre la vita di chi lavora la terra e passa tutta la giornata
manzoni, 25: tosto in mente / chi sei mi corse, ed in che
sole. pavese, 120: chi sa se il ragazzo finisce / dentro un
più sfoggiatotte e badiali, e che chi non era pazzo affatto, avesse
[di polvere], che accecano chi è allo scoperto. baldinucci, 8-63
mi son fatto a credere, che chi punto lo stuzzicasse, egli non sarebbe
se n'andranno all'aria: / a chi ha quattrini non manca amicizia.
il lavoro ha da andar così. chi non gli piace, aria! se ne
modo usitato dal vasari. e a chi si faccia a descrivere le pitture d'oggidì
la terza zia con quell'arietta di chi al completo della tranquillità e del compiacimento
commozione. d'annunzio, iv-1-532: chi saprà mai rendere con le parole quel
, i-33: la maggior difficoltà di chi serve a dio, pare che finalmente riducasi
uva. marsilio ficino, 2-99: chi è quello, che non sappia quelle
, atrofizzato. cavalca, 6-1-180: chi si sente nelle dette infermità, dovrebbe
qualcuno. foscolo, 1-347: chi sosterria quel grande / pari a dio,
il correttore / de'popoli driante, e chi teseo / d'egeo figliuolo arìeggiante i
superflui. i. nelli, 6-2-7: chi sa se mi fosse riuscito, prima
lo spettacolo della società temporale, dove chi più travaglia e affatica è più angustiato,
. che i panni rifanno le stanghe; chi mai mi conoscerebbe per l'orsola?
monarchi. c. dati, v-2: chi vuol acquistar grido di un sottile aristarco
aristocratico. aristocraticóne, sm. chi affetta modi aristocratici. tommaseo [s
stesso esercizio nel far di conto. chi sa l'arimmetica, sa anche l'
anche l'abbaco, ma non viceversa. chi vuole imparare di conto, piglia l'
di conto, piglia l'abbaco; chi vuole avviarsi nelle scienze, studia l'
amico di roma confutando l'opinione di chi vuol misurare l'esorbitanze cogli allontanamenti dal
). lippi, 9-24: chi boccon, chi per banda, e chi
lippi, 9-24: chi boccon, chi per banda, e chi supino /
chi boccon, chi per banda, e chi supino / giù se ne viene
tutti gli troverai pieni d'arme di chi gli ha murati. io alzo el
manzoni, 304: e i nostri / chi qua, chi là, senz'arme,
: e i nostri / chi qua, chi là, senz'arme, in fuga
che si possono ritorcere a danno di chi le usa a proprio vantaggio.
cioè esprimenti col simbolo il cognome di chi le usa. manzoni, pr. sp
recante lo stemma, l'insegna di chi l'ha emessa. -arma o croce
: commilitone. -fratello d'arme: chi si impegnava con giuramento a combattere sempre
attività (in particolare si riferisce a chi affronta, ancora inesperto, le esperienze
le corna / a babilonia, e chi da lei si noma. boccaccio,
rimorda d'alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole in contrario; iddio e la
1-10: diedesi a l'arma, e chi balzò le scale, / chi corse
e chi balzò le scale, / chi corse a la finestra, e chi al
chi corse a la finestra, e chi al pitale. g. bentivoglio,
venne alle armi. ariosto, 8-74: chi ti mi volea torre al mio dispetto
boccaccio, iii-8-72: e fer maravigliar chi li mirava, / tanto d'arme ciascuno
iv-48: nella sollevazione della moltitudine, chi altri che noi si interpose con l'
piano e aperto per fare d'arme chi avesse voluto. boccaccio, dee.
, gli disse: -non so chi mi s'avesse a questo potuto conducere,
,... esalavano gli odori di chi sa quali defunte borghesie borboniche.
speroni, 1-1-208: troppo erra chi ha opinione che 'l suo intelletto, che
. armadiàccio. grazzini, 3-1-99: chi vuol compor romanzi, e non si
. armaruòlo), sm. chi fabbrica e vende armi. dominici
portatili. -sulle navi da guerra, chi ha il compito di conservare e riparare
grave rischio. magalotti, 3-16: chi porrà ben mente ad altri luoghi dell'
. pulci, 22-125: e domandò chi sia questa brigata, / e chi
chi sia questa brigata, / e chi sia il capitan di tale armata. machiavelli
fronte altera. machiavelli, 89: chi somiglierà romolo, e fia come esso armato
(femm. -trice). chi assume l'esercizio della nave (proprietario,
suo velame. 2. ant. chi, in tempo di guerra, armava una
. d. bartoli, i-442: chi [fra gli animalucci] è tutto spine
gli animalucci] è tutto spine, chi scaglie e piastre, chi dure anella commesse
spine, chi scaglie e piastre, chi dure anella commesse, chi da capo
e piastre, chi dure anella commesse, chi da capo a piedi in arme,
perché fosse facile a tutti il raffigurare poi chi li portasse nel dì della prova.
d'armeggiare. marino, 5-135: chi d'acuto trailer la destra armando, /
d'acuto trailer la destra armando, / chi d'asta lieve e chi di grave
, / chi d'asta lieve e chi di grave mazza, / salvo in braccio
italia, senza mettervi ad armeggiare con chi l'ama non meno di voi, avete
. armeggiatóre, sm. ant. chi partecipa a giochi d'armi, giostre
2. affaccendamento misterioso, segreto (di chi sta preparando qualche macchinazione); trama
sm. (femm. -a). chi s'adopera intorno a qualcosa confusamente e
s. v.]: armeggione, chi nell'adoprarsi intorno a una cosa s'
avviluppa e ci perde il tempo; come chi maneggiasse arme o arnesi senza destrezza o
voglia. 2. figur. chi si dà da fare con intrighi, macchinazioni
, che si voltano via via a chi più spende o a chi più promette
via via a chi più spende o a chi più promette, e avrai i quattro
quelli [colori], i quali chi ordina il lavoro somministra al pittore, siccome
n'era avveduto. leonardo, 1-147: chi lo vede di terra ferma [il
, cacciatori e capanne rende maraviglia a chi venendo d'altri paesi, ove non siano
tommaseo- rigutini, 392: armato, chi porta arme; armigero, pronto all'
di accordi (che provoca, in chi ascolta, un'impressione di piacere,
, iii-281: bocca, dimmi: chi sei? stanza adorata / ove albergano ognor
: de'sereni occhi ridenti / a chi tempri il bel raggio, o donna mia
intima del cor tuo melodia / a chi armonizzi ne * soavi accenti?
, dignitose e forti nel cuore di chi ci ascolta? d'annunzio, iv-1-653:
. (femm. -trice). chi armonizza una melodia, un tema musicale.
bruttezza. latini, i-1842: però chi fa '1 sembiante, / e dice
della ridetta misura per mero abbaglio di chi rende per ara il francese are;
, sm. ant. e letter. chi com mercia o prepara aromi
. idem, 7- 121: chi cupido è di suggere l'amabile / del
mise a guardar dietro alla porta per vedere chi aveva sonato, e s'accorse che
. m. cecchi, 1-1-223: chi serba l'arra, di ragione / è
[luciano], ii-3-78: dicono che chi è morso da un cane arrabbiato non
arrabbio di morire / a veder ricco chi dé'esser bretto. fra giordano,
e le posse. segneri, i-54: chi ha più sguazzato, dovrà laggiù più
sguazzato, dovrà laggiù più arrabbiarsi, chi ha più sfoggiato dovrà laggiù più abbruciare
forti disprezzano: ma tristo e beato chi non s'adira. verga, i-74
], ii-1-163: tu sai che chi è morso da un cane arrabbiato, se
puoi patire. panzini, ii-567: chi ha il coraggio più di parlare con quegli
brucia anziché penetrarle. secco arrabbiato, di chi è secco troppo, e quasi più
fate qui voi. idem, 221-46: chi ha fatto le mane a uncini,
di cosa, che essendo superiore a chi s'arrampa, è per tanto difficile
buonarroti il giovane, 10-968: corser chi qua, chi là; po'alzando gli
, 10-968: corser chi qua, chi là; po'alzando gli occhi, /
su per un albero... chi sa quanto ci avrò sempre da arrampicarmi io
e dio per tutti! peggio per chi non si arrangia ». idem, iii-279
-arràngiati: invito, dato a chi chiede aiuto e consiglio, a trarsi
stata dura, arrangolata, come di chi si difende. 3. figur
anno la pigione. nieri, no: chi gridava, chi urlava, chi si
. nieri, no: chi gridava, chi urlava, chi si buttava via come
: chi gridava, chi urlava, chi si buttava via come un disperato e si
sm. (femm. -trice). chi progetta l'arredamento di un'abitazione privata
di pareti, ecc. 3. chi provvede alla scelta e alla sistemazione degli
guidotto da bologna, 1-17: chi delle dette cose vuole imparare, arrenda
di pioppi, silenzioso, dolce come chi ama arrendersi. papini, 8-320:
prima di cadere. -prov. chi ha bisogno si arrènda. lippi,
arrènda. lippi, 6-8: e chi ha bisogno, si suol dir, s'
speculare sulla noncuranza e l'arrendevolezza di chi ha in cuore ben altri pensieri.
30-23: espressa legge c'è, che chi è debitore in camera, gli sia
purg., 2-87: allor conobbi chi era, e pregai / che, per
né può nell'abitazione degli elisi arrestarsi chi dalla prima vita non s'è disciolto
portata del capitale. mazzini, ii-150: chi può dar moto all'intelletto, e
. -trice). ant. chi arresta, ferma. m.
una pescaia, e farvi anzi, chi sa, arreticare un pezzo.
sono in quel momento proprio come / chi si desti sull'orlo d'un burrone
arrietra. cecco d'ascoli, 2478: chi seco porta questa bella pietra / giammai
questo aspro diserto / a retro va chi più di gir s'affanna. ugurgieri,
mazza, lo pigliano [l'asino] chi per le orecchie, chi per la
asino] chi per le orecchie, chi per la coda, e tentano di sollevarlo
di altri, senza giustificazione legale. chi ha conseguito un arricchimento indebito è tenuto
sì breve tratto di vita arricchir d'avventure chi s'affeziona col cuore a ogni cosa
copia. guittone, ii-260: donque chi voi d'amor sempre gioire / conven
. d. bartoli, 26-347: chi faticando intorno al suo, ne trae il
diritto, non s'arrichisce, e chi non ruba non ha roba. baretti,
. 4. sm. chi ha accumulato in breve tempo una grande
di legami, col naso arricciato, come chi l'altrui opere dispregia, se ne
. arrigobèllo, sm. ant. chi fa giochi in pubblico, saltimbanco,
/ che bottega di ciò tiene: / chi avesse una figliuola, / che imparar
: * arrigobèllo ': così chiamasi chi saltellando, e scontorcendosi suona, scherza
in pubblico; forse dal nome di chi primo diede spettacolo di sé con simili atti
arrimatóre, sm. marin. disus. chi è preposto allo stivamento. boccardo
di guerra. manzoni, 1088: chi non vede quanto animo e quale appoggio di
arringare1), sm. disus. chi pronuncia un'arringa, oratore. statuto
popolo o del comune di firenze, e chi farà contro fia punito in fiorini quaranta
villani, 6-78: era pena libbre cento chi arringasse contra il comandamento degli anziani.
-trice; popol. arringadòre). chi arringa, oratore; difensore (in
alle volte arrischiare qualche cosa, perché chi non risica non guadagna. tasso,
virtù: n'arrischia il frutto / chi quelli eccede. baretti, ii-193: volli
risparmio, e a malincuore, come chi arrischia cosa che troppo gli preme.
, i-2041: però fa grande bene / chi s'arischi'al morire / anzi che
giudice del maleficio; così non si truova chi si arrischi di avere la costoro domestichezza
, o chiave, di grazia. chi non s'arrischia non guadagna. c.
in quell'abito. redi, 16-i-30: chi s'arrisica'di bere / ad un
è dopo tutto molto comoda per chi non sa arrischiarsi nel largo mondo
al solito tavolino. -prov. chi tardi arriva male alloggia: chi è
-prov. chi tardi arriva male alloggia: chi è dubbioso e lento a decidere si
dall'assedio la maggior parte arrivaro male, chi per fortuna di mare, e chi
chi per fortuna di mare, e chi per discordie e guerre tra loro. sacchetti
23: che molti io passo, e chi mi passa arrivo. segneri,
segneri, i-171: appena ritruovasi, chi gli arrivi [i demoni] in
prima arrivata loro non son prese da chi le attende. vasari, ii-133:
: dare il benvenuto, accogliere festevolmente chi giunge. -ben arrivato!: saluto
è per mio cenno al porto / chi ne attende l'arrivo. pananti, i-14
arracchióne, sm. disus. arruffone; chi lavora con furia e senza garbo.
ogni audacia era atterrata; innanzi a chi? a me, che se volessi farmi
e insolente presunzione di sé, di chi si attribuisce una pretesa superiorità (che
sanza pericolo partendosi, né vedea a chi comodamente tale legazione commettesse: il perché
essere udito: -s'io vo, chi sta; e se io sto, chi
chi sta; e se io sto, chi va? -la qual voce e'suoi
, 10-33: l'o vo'vedere / chi è costui c'ha in sé tanta
principe. questo è il suo offizio. chi se lo arroga, se non è
usata, e quando, e da chi, e quante volte, ma non si
2609: arrogazione, l'atto per cui chi non aveva padre, si dava nella
decim'anno, / né poss'io indovinar chi me ne scioglia. sacchetti, 212-79
io, e sono molto dolente di chi ne ha punto: e se io desiderasse
. l'arruolare, riscrivere nei ruoli chi entra a far parte delle forze armate
scgneri, ii-353: sciocco ben'è chi... tien per insopportabile l'
arrolatóre e arruolatóre, sm. chi presiede altarrolamento; chi vuol far proseliti
, sm. chi presiede altarrolamento; chi vuol far proseliti. tommaseo [
un perpetuo sbraitare contro le mene di chi non la pensa come loro, mentre la
sangue. giusto de'conti, i-93: chi non sa come amor punge et assale
, 594: similmente [fa male] chi si ride d'alcuno sformato o malfatto
festa e le risa grandi. e chi si diletta di fare arrossire altrui; i
arrossisco anch'io! loredano, 1-1: chi arrossisce teme, così vuole aristotele.
, in su, da parte, / chi me'sapea, col brando s'arostava
dosso / con uncini, con mazze e chi con pale: / carlo s'arosta
arosta con quel bordon grosso, / a chi cogliea non valea altretale. pulci,
fritte. -prov. chi la vuole fritta, chi arrostita: a
-prov. chi la vuole fritta, chi arrostita: a indicare diversità di gusti
v'andai [a roma], chi mi voleva fritto e chi arostito.
roma], chi mi voleva fritto e chi arostito. arrostitura, sf. l'
e locuz. analoghe): di chi molto presume di sé e poco vale,
vivea di manna, intendi, che chi avea voglia di una cosa lessa,
il suo sapore, e così chi avea voglia d'un'arrosta il simile,
: ordinammo tutti antipasto, spaghetti, chi pollo arrosto e chi abbacchio al forno.
, spaghetti, chi pollo arrosto e chi abbacchio al forno. -per simil
una medesima natura;... ma chi usare le vuole, elle sono più
polli arrosto. 6. locuz. chi lo vuole al lesso, chi arrosto:
locuz. chi lo vuole al lesso, chi arrosto: a indicare disparità di gusti
umori umani è tale e tanta che chi la vuole allesso e chi arrosto.
tanta che chi la vuole allesso e chi arrosto. 7. dimin.
. del papa, 4-115: e chi sa che a principio della produzione dell'acqua
, sm. disus. arrotino; chi tiene bottega di mole. garzoni
(ant. arruotino), sm. chi, per mestiere, affila armi,
e arrotondano i buchi nelle scarpe di chi ha scarpe. -arrotondare lo stipendio
. idem, 12-6-69: v'è chi consiglia per chiarir l'olio, di gettarvi
: l'ariosto e il sanazzaro, e chi gli seguitava, ingentilivano i costumi,
arrubina i bicchieri e la faccia di chi lo beve. idem, ii-567: il
sm. e f. invar. chi spinge il popolo alla rivolta contro l'autorità
sm. (femm. -trice). chi arruffa; chi mette disordine e scompiglio
. -trice). chi arruffa; chi mette disordine e scompiglio. tommaseo [
sm. (femm. -a). chi porta disordine, scompiglio, chi agisce
. chi porta disordine, scompiglio, chi agisce in modo confuso; confusionario,
la faccia da uguale a uguale con chi ne ha seimila e arrugginite? carducci
le ricchezze arruvidiscono l'anima. a chi fa certi mestieri le mani arruvidiscono.
non ponno; in quella vece / chi fa suo legno novo e chi ristoppa /
/ chi fa suo legno novo e chi ristoppa / le coste a quel che
quel che più viaggi fece; / chi ribatte da proda e chi da poppa;
fece; / chi ribatte da proda e chi da poppa; / altri fa
fa remi e altri volge sarte; / chi terzeruolo e artimon rintoppa. ottimo,
batti-batti mirabile dell'arzanà de'vinigiani (chi ribatte da proda e chi da poppa
vinigiani (chi ribatte da proda e chi da poppa) e il bollire che vi
e odiavan molto; odiavano, soprattutto, chi aveva l'ingenuità di parlare apertamente
dal cinabro. buzzati, 4-243: chi ha il coraggio di prendere a pedate
sull'abilità e sulla genialità personale di chi la esercita; modo di operare secondo
« filosofia » mi disse « a chi la 'ntende, / nota non pur in
e lunga è l'arte: / a chi altamente oprar non è concesso / fama
] gli pareva più atta a sopportare chi con arte usurarie esercitassi i suoi danari
ragione. canti carnascialeschi, 1-76: chi non è impronto o importuno, /
caro, 6-29: si dice che chi non sa fare guasta l'arte.
. berni, 76: ecco, chi vide mai tal pentolino? / destro,
e in tal caso riuscirà più accorto chi più saprà tener apparenza di sciocco. dottori
messi in opera. leopardi, 1-31: chi ti discinse il brando? / chi
chi ti discinse il brando? / chi ti tradì? qual arte o qual fatica
. fazio, ii-3-84: a chi volea, le mense erano sparte / senza
bisticci, 3-349: avendosi a eleggere chi leggesse in firenze nell'arte oratoria,
possono insieme farle rivivere agli occhi di chi le vede o vanissime o fredde.
: dal laccio d'or non sia mai chi me scioglia, / negletto ad arte
arcadia, proem., 50: e chi dubita, che più non fia a le
-chi ha arte ha parte: chi ha abilità ed esperienza di lavoro,
ciò stando così, è chiaro, che chi determina l'altre materie, non fa
artéfice, sm. e f. chi esercita un'attività che richiede perizia tecnica
richiede perizia tecnica, abilità, intelligenza; chi mette in opera un'arte. -
s. c., 9-5-2: chi è que'che non sa, che a
vicino. d. bartoli, i-456: chi prende rozzi tronchi e informi per lavorarne
è nascosto. 4. ant. chi esercita un'attività scientifica; chi si
ant. chi esercita un'attività scientifica; chi si occupa di una scienza, dei
che fosse tiberio. 5. chi è origine e causa di qualcosa; creatore
. articolàio, sm. scherz. chi scrive articoli sui giornali; articolista.
1. nelli, 18-1-10: chi sa che non abbiano le giunture legate
quello di conservare la vita; e chi non adotta questo primo articolo, fa
articolo di fede. segneri, iii-1-24: chi tiene dentro di sé per dubbioso un
altro che mendicando. giusti, ii-231: chi è nato per una data cosa,
(artièro), sm. letter. chi esercita un'arte, un mestiere;
si guardava dintorno, e prestamente conosceva chi con diletto la ri guardava
intelletto. pandolfini, i -iio: chi compera quella immagine... prezza
si richiede l'accorgimento... in chi gli adopera. artificióso (
voglio saziarvi / di strage. e chi sarà meglio artigliato / per ispogliare spoglie e
l'artiglierie, le quali servono a chi offende e a chi si difende. bembo
quali servono a chi offende e a chi si difende. bembo, 5-172:
, come tempesta, fiocca / contra chi vuole al buon ruggier far torto.
ne'tedeschi e ne'papali artigli / chi più mai renderà, poi che un volere
dante, inf., 21-15: chi ribatte da proda, e chi da poppa
21-15: chi ribatte da proda, e chi da poppa; / altri fa remi
remi, e altri volge sarte; / chi terzeruolo e artimon rintoppa. buti,
(plur. m. -i). chi esercita una delle arti liberali (arti
loro un senso. 2. chi svolge attività in un pubblico spettacolo teatrale
artista di varietà. 3. chi ha un gusto raffinato e prezioso, di
arte, aperto al senso del bello; chi nell'attività professata (anche manuale)
raro tòrse / di sua presenza de'chi d'oro ha sete, / e stargli
. tombari, 2-124: c'è a chi piace trafficare per i mari e lui
, 694: con gli strilli di chi mercé dimanda / levasi de le arzàgole lo
. buonarroti il giovane, 9-338: chi s'aggirò con mulinelli e ruote, /
sm. inesauribile inventore di espedienti; chi arzigogola instancabilmente. tommaseo-rigutini, 1638:
gli si scoprì sotto un'ascella, mise chi lo curava in sospetto di ciò ch'
la guerra tra i figliuoli, a chi toccasse pagare la spesa del mortorio, ché
g. c. croce, 40: chi sono gli ascendenti e tutto l'
virtù magalotti, 20-264: e chi sa, che il toscano, anzi il
quale [chiesa] dice salomone: « chi è lenza, e di quel
, agg. e sm. ant. chi ascende. zanobi da sfrata [
sm. (plur. -i). chi si sforza di raggiungere la perfezione cristiana
estens.: fuori dell'ambito religioso, chi pratica una vita di austerità e di
impedire i combattimenti. lami, 2-71: chi non sa che i filosofi e gli
4 esercito, pratico '): 4 chi esercita un'arte, una professione e
letter. luogo in cui si ritira chi vuole condurre vita ascetica. -anche al
3. sm. asceta; chi vive secondo l'esperienza dell'asceta.
colombini, ii-35: o figliuola mia, chi mi avesse giurato che tanto ascaro mi
ostieri di roma. algarotti, 3-31: chi entrasse [nel porto di cronstat]
14-56: qui si biasima molte volte chi scrive troppo asciuttamente. vasari, i-485
se mai terreno asciutto / rende a chi 'l bagna il frutto, / ovver
dee., 10-10 (511): chi avrebbe altri che griselda potuto col viso
corso il valca. marino, 321: chi se'tu, nel cui petto /
erano asciutte e laconiche, perché tanto chi gli scriveva le interpretava a modo suo
s. bonaventura volgar., 1-64: chi vive spiritualmente non si maravigli se alcuna
con tono secco, reciso, di chi non vuole dare spiegazioni. machiavelli,
d'una città assediata danno avviso a chi ne ha cura di tutto quel che potrebbe
, conv., iv- xxix-7: chi uno valente uomo infama è degno d'essere
parlo, / che meraviglia fanno a chi l'ascolta. arrighetto, ii-2-30: o
vicino all'uscio, si mise ad ascoltare chi fosse quegli col quale ragionasse locrino.
capi? baretti, ii-28: e chi può argomentare contro un uomo risoluto di
sm. (femm. -trice). chi ascolta (un discorso, una
una predica; in particolare: chi ascolta trasmissioni radiofo niche)
. boccaccio, 1-216: e chi sarà quella che si levi un velo di
turba ascoltatrice / dice... ah chi sa che cosa mai le dice!
dell'ascoltatore. 2. disus: chi accoglie con benevolenza (una richiesta)
con benevolenza (una richiesta), chi esaudisce (una preghiera). l
verso la bocca nell'atto involontario di chi teme sia turbata la sua ascoltazione. gentile
/ e fidi suoi messaggi, / a chi ve 'n gite, a cui portate
destinata tutti i biglietti che riscuotono da chi entra, ma ne asconderanno alquanti frequentemente
: / luce degli occhi miei, chi mi t'asconde? arici, 77:
come dice il profeta: non è chi si asconda né asconder possa da el
1-14: segue [la donna] chi fugge, a chi la vuol s'asconde
la donna] chi fugge, a chi la vuol s'asconde, / e vanne
femm. -trice). ant. chi nasconde. salvini, 6-17: asconditrici
e ascostissime. petrarca, 71-15: chi di voi [occhi leggiadri] ragiona
, si fanno beffe e ridonsi di chi lor ne parla, e quasi si
). panzini, iii-297: chi passando per queste bene asfaltate vie,
, luogo che offre ospitalità (a chi è bisognoso di assistenza, di protezione
: giova [l'ammoniaco] a chi ha l'asima, a quegli che hanno
(dial. asinaro), sm. chi guida o custo disce asini
questa la prima volta che l'asineria di chi legge siasi messa a carico di
legge siasi messa a carico di chi scrive. rajberti, 2-27: chi sa
di chi scrive. rajberti, 2-27: chi sa quante asinerie mi toccherà di
nota. giusti, ii-161: chi ha pubblicato quel libro s'è abusato asine
dante, conv., ii-vn-4: chi da la ragione si parte, e usa
locuz. -asino bendato, asino risalito: chi da povero è diventato ricco e potente
-calcio dell'asino: azione vile di chi insulta il potente caduto dopo averlo adulato
calcio dell'asino '. insultare vilmente chi non può ricattarsi. dall'apologo dell'asino
sin bianco gli va al mulino: di chi è ricco e fortunato, e gli
dare all'asino, dà al basto: chi non può vendicarsi con chi vorrebbe,
basto: chi non può vendicarsi con chi vorrebbe, si vendica con chi può
con chi vorrebbe, si vendica con chi può. varchi, v-20: quegli
più d'un asino al mercato: contro chi crede che qualche sua cosa sia unica
-trotto d'asino poco dura: di chi non ha costanza nell'agire; di
non ha costanza nell'agire; di chi si pone a un'attività che non
bruno, 547: qua vedete chi... son gli predestinati, chi
chi... son gli predestinati, chi son gli salvi: l'asina,
persona. fagiuoli, 1-1-85: e chi è lo sposo? -oh qui è dove
l'asino, / e dio sa a chi. -dare dell'asino: rinfacciare l'
può intendere una zeta: / e chi tocca dell'asino? il poeta. idem
vuole il padrone: obbedire passivamente a chi comanda, per non avere fastidi.
giov. cavalcanti, 131: chi lava il capo all'asino, perde il
ti rammentare il proverbio che ammonisce: chi lava la testa all'asino...
il vino e beve l'acqua: chi si dà da fare per gli altri senza
, al corbello: essere ingrati verso chi ci ha fatto un beneficio. g
, tal riceve: si dice di chi riceve un'adeguata vendetta per un'offesa
lavora, e'viene d'altra parte chi lavora i suoi. idem, dee.
-a sinétto. iacopone, 1-275: chi ti avesse visto / fra il bue e
. marino, v-72: guai guai chi è spiritato e li vien l'asma,
, che è proprio dell'asma, di chi ha l'asma. segneri
ed asmatico. fagiuoli, 3-7-144: chi parer mezzo matto, e chi lunatico /
3-7-144: chi parer mezzo matto, e chi lunatico / in osservarvi dal capo alle
sp., 14 (240): chi s'allontanava, per respirare un po'
[ediz. 1827 (240): chi s'allontanava per voglia di asolare un
al figur. caro, i-163: chi mi dà tosco al tuo veleno eguale,
. caterina de'ricci, 193: chi è sciolto e separato dalli carichi è
il vincitor. marino, 5-141: chi fugge il ferro e poi nel foco cade
ferro e poi nel foco cade, / chi fugge il foco e poi ne l'
e poi ne l'acqua pere, / chi di sangue e di foco e d'
subito la guerra tra i figliuoli, a chi toccasse pagare la spesa del mortorio,
. a. boito, v-218: chi dorme?... un'etica /
ma di letizia muta, / qual di chi aspetta, e col desio sol tiene
niuno aspetti. pavese, 120: chi sa se il ragazzo finisce / dentro un
n'aspetti. dante, 45-3: chi guarderà già mai sanza paura / ne
/ dormirà sempre, e non fia chi la svegli? / idem, 110-2:
, né fede. baretti, ii-159: chi viaggia non deve aspettare di trovare per
. prov. -chi la fa vaspetti: chi fa male, deve attendersi un'adeguata
b. giambullari, 1-3-480: e finalmente chi la fa, l'aspetti. bellincioni
, 1-43: sai che si dice: chi la fa, l'aspetti. -chi
-chi ha tempo non aspetti tempo; chi ha tempo e aspetta tempo, perde
boccaccio, i-359: chi tempo ha e tempo aspetta, tempo
tempo perde. leonardo, 2-43: chi tempo ha e tempo aspetta, perde
doni, 2-154: or su, chi ha tempo faccia, per che l'aspettare
di mestiero di ben risolversi a tempo. chi tempo aspetta, tempo perde. s'
volgar., 7-13: egli è colpevole chi s'intramette di cosa che a lui
maniera che si conviene ad un principe a chi aspetti un giorno lo imperio. s
bellissimo aspetto, e di come chi rimanga deluso da una cosa aspettata e sognata
aspetto ha molto meno d'offesa che chi maliziosamente benefizio dell'aspettazione, e
che si presenta alla vista, appare a chi non sia fraudata. monti, iv-188
d'uno segnore di pauroso aspetto a chi la guardasse. idem, inf.,
bene, infatto l'aria / dimostra chi un è al primo. tasso, 7-60
sp., 37 (651): chi volesse anche sapere come renzo se la
idem, iii-2-198: uomini attossicati, chi di voi / fu morduto dall'aspide
4. sm. e f. chi aspira a un titolo, a una carica
scrive dà delle signorie; ognuno, a chi si scrive, le vuole; e
da s. c., 40-9-15: chi per dolci parole gastigato non si corregge
duri scogli, aspri sassi, / chi è chi m'ha rapito / colui che
, aspri sassi, / chi è chi m'ha rapito / colui che mi rapio
questo aspro diserto / a retro va chi più di gir s'affanna. cavalca,
fortuna; dovendosi la lode almeno a chi la merita, e compensandosi da un
82: più dolce pare 'l mèle a chi assaggia / tamaro innanzi. trattato dei
leggiermente dispregia le cose terrene; ma chi noll'ae assaggiate, si rallegra nelle possessioni
non fu presta / vostra città, chi ne tenea la briglia / assaggiò e'colpi
questa. nomi, 7-65: apporta a chi l'assaggia [il colpo della lancia
, 3-302: della quale [manna] chi prendea più,... non
. paolo da certaldo, 161: chi bene e tosto rende, assai e tosto
quali è impossibile che trovino applauso a chi ebbe ventura di vedere in viso la
lorenzo de'medici, 1-2-152: or chi sarebbe quella sì crudele, / che avendo
e bontà; il medesimo porla dir chi volesse biasimarla, accennando che fusse donna
ti pare poco. machiavelli, 218: chi ha a fare con assai, ancora
del vostro grano e delle vostre biade, chi poco e chi assai, secondo il
e delle vostre biade, chi poco e chi assai, secondo il podere e la
anima ancora. lottini, 153: chi mette in considerazione, è pieno di
vi manca però fra que'diletti / chi nel margo palustre, ove si giace
viver lontane? idem, 85-10: ma chi pensò veder mai tutti insieme / per
assaliti. boccaccio, i-472: e chi agl'iddii ci congiungerebbe, da'quali
sm. (femm. -trice). chi assale, chi attacca con violenza uomini
. -trice). chi assale, chi attacca con violenza uomini e luoghi.
, eran mille. carducci, 208: chi ricaccia il gagliardo assalitore, / e
: la fortuna è amica più di chi assalta che di chi si difende.
è amica più di chi assalta che di chi si difende. idem, 499:
feroce zanzarone non saprebbe in tutto il bosco chi assaltare. deledda, ii-173: si
non faccia prova, / facendo a chi non sa questo assapere, / ché
una medicina; / ché pazzo è chi la gusta o l'assapora. aretino,
del futuro male. baruffaldi, 50: chi lo fiuta secco secco / ne assapora
: ella si mise a ridere come chi vede un infante assaporare un frutto nuovo
vivi. periodici popolari, i-777: chi si fa autore o entra a parte delle
4-383: io vo'far punir lui e chi ci si è impacciato, perché mi
sm. (femminile -a). chi commette assassinio, chi è colpevole di
-a). chi commette assassinio, chi è colpevole di omicidio.
poi lo uccisono. 4. chi fa danno a persone o a cose per
, estorsioni. baretti, ii-284: chi ha figliuoli, o chi si mette nel
, ii-284: chi ha figliuoli, o chi si mette nel caso d'aveme,
]. panzini, 1-668: c'è chi pensa ad uno spostamento dell'asse terrestre
per altro, che per piacere a chi lo condusse, procurò di fame ritratti
, in presenzia de'più atempati fu mai chi s'asedesse. alamanni, 2-64:
, né fa sentire a coloro con chi conversa, verun di que'tedi che sogliono
, fastidioso offrendo / spettacolo di mali a chi ci regna. tommaseo, 1-224:
sm. (femm. -trice). chi assedia, assediante. giov.
sassetti, 400: bisogna far conto, chi vive d'entrate, che muore il
dell'entrate non riesce se non a chi ha altri assegnamenti da spendere. redi
piccola cosa che si cavavano di borsa trovavano chi pagava per loro e prendevano l'assegnamento
nome de vertute per dottore; / chi quisto ramo prende, bene aregna, /
proverbio dinotante l'assegnatezza con che spende chi dura fatica in guadagnare.
gnatori de i luoghi, quali facean levare chi si fosse posto dove non gli convenisse
tesoro volgar., 7-34: chi follemente corre agli assem- biamenti a
): al meo parer, non è chi in pisa porti / sì la
. girolamo volgar., 1-23: chi fa male, e male assempro mostra,
ix-242: adunque, signor mio, chi grida guerra, / che no lo spianti
. v.]: assennarsi, di chi per gli anni o per l'esperienza
li vivi. segneri, iii-3-143: chi sarà mai così semplice, che compatisca a
trasognata. saba, 310: questa chi è che par così lontana, / chiusa
. m. - * '). chi si tiene abitualmente lontano dal proprio luogo
a quella di rivedere le bucce a chi credeva di farla franca. =
. allegri, 241: vadi assentito chi teme di morte / per lo cadere in
lodandolo. pulci, 22-121: sempre chi piglia i lioni in assenzia, /
assenzio. leonardo, 2-82: a chi dà noia al vomito il navicare, debba
rimedio allé infermità. significherà adunque che chi lo manda cerca rimedio e ristoro ai
amaro absènzio. bembo, 1-38: chi non sa con quante gelosie, con quante
. guiducci, i-270: converrà a chi in tal modo filosofa affermare tutto l'
le parti tutte, non c'è chi possa asserir né impugnare. metastasio, 1-9-132
i maledici). borgese, 6-17: chi può senza cieca presunzione asserire che la
sm. (femm. -trice). chi asserisce, chi afferma, sostiene vigorosamente
. -trice). chi asserisce, chi afferma, sostiene vigorosamente (un principio
. - assettata? / e a chi, voi? allo spagnuolo? 10
una pianella, onde non vi essendo chi gliela mettesse in assetto, toccò per
lontanissime e contrarie alla sua essenza, chi vorrà asseverantemente sostenere che ella..
.]: de'contratti di assicurazione, chi ne fa per professione o per abito
1-280: ma io che debbo far? chi m'assicura, / senza l'
aquila? carducci, 867: ma chi da gli occhi tuoi, che lunghe
, che lunghe intentano guerre, / chi ne assicura, o lalage? d'
dare stabilità. ariosto, 18-143: chi 'l timone, chi l'arbore assicura,
ariosto, 18-143: chi 'l timone, chi l'arbore assicura, i chi la
, chi l'arbore assicura, i chi la coperta di sgombrare ha cura. f
24-103: risposto fummi: di', chi t'assicura / che quel- l'opere
. / oh, disse il conte, chi me n'assicura? caro, 15-i-123
questa parte sono invecchiato di molto. chi mi assicura che non ho passato i
. moravia, xi-211: sarà amico chi, appena appresa la cattiva notizia, si
bieltà né di piacere: / e chi d'amor si teme, l'assicura
età, e per te regna. / chi senza te l'indirizza e l'assecura
l'esilio. speroni, 1-3-20: chi poteva essere quello che degno fosse di
è impossibile che trovino applauso presso a chi ebbe ventura di vedere in viso la
: si assicuri che ha in me chi la intende e l'ama perfettamente.
311-9: o che lieve è inganar chi s'assecura! velluti, 279: per
ognuno. 2. dir. chi garantisce il risarcimento dei danni eventuali mediante
eventuali mediante un contratto di assicurazione; chi esercita un'attività per conto di una compagnia
di esse. einaudi, 1-309: chi è provvisto, ad opera dello stato,
la morte, e che si manifesta in chi è costretto a permanere troppo a
destra asside. chiabrera, i-62: oh chi tra monti ombrosi / colà mi
abbondevolmente letaminato. alberti, 190: chi mai stimasse potere asseguire pregio alcuno o
). passavanti, 257: chi volesse... per lo cantare del
), agg. e sm. chi collabora con qualcuno, sotto la sua direzione
2. opera prestata a favore di chi è in necessità, in pericolo;
ii-34o: in generale si può dire che chi in campagna non ha estimo prediale ovvero
] nel medico, non pure / in chi gli serve e sperto assiste loro
assistitóre, sm. ant. chi assiste. segneri, iii-1-113:
stanza attigua e si sforzava d'indovinare chi vi passasse in punta di piedi.
punta di piedi. bocchelli, i-25: chi stramazzava sull'assito scivoloso era schiacciato.
ha doti e qualità d'eccezione; chi eccelle in un'attività particolare, specialmente
. buonarroti il giovane, 9-56: chi nasce ch'abbia l'asso nel ventriglio
-asso fermo, asso fisso: chi sta sempre nello stesso luogo, chi
chi sta sempre nello stesso luogo, chi sta sempre fermo; chi è assiduo
stesso luogo, chi sta sempre fermo; chi è assiduo a un luogo.
. 2. sm. commerc. chi, nel contratto di associazione in partecipazione
fra loro e con l'anima di chi le contempla; ad associare le idee remote
* compratori. bar etti, 1-27: chi vorrà associarsi a quest'opera pagherà uno
benché si dicono italiani, fanno a chi più se ne infischia della lingua.
degli ottimi affari. 2. chi è impegnato all'acquisto di una pubblicazione;
uguali di mole, per soddisfazione di chi fa la spesa della stampa e de'signori
delinquenti. 2. sm. chi procura abbonati e sottoscrittori (a un
associatore per colui che va attorno uccellando chi dia 11 suo nome o si associ
ogni sorta di prepotenze da parte di chi è potente. levi, 3-67: era
e s'assodi. arici. 84: chi ribatte, chi assoda; e chi
. arici. 84: chi ribatte, chi assoda; e chi la terra,
: chi ribatte, chi assoda; e chi la terra, / chi reca i
; e chi la terra, / chi reca i legni onde s'innalza e cresce
ingegni. 0. rucellai, 6-120: chi ha assodato l'animo ai colpi della
basta cotali grandezze sien credute da chi le dice, se non sono talmente assodate
, che ne resti insieme capace chi l'ode. cassola, 2-91: era
del monte è tutta assolata, per chi non è cacciator disperato, bisogna contentarsi di
assolcatóre, agg. e sm. chi eseguisce l'assolcatura. -aratro assolcatore:
. manzoni, 76: quando assoldammo chi dovea con essi / pugnar, comprarli noi
(plur. m. -i). chi sostiene l'assolutismo. -per estens.
sostiene l'assolutismo. -per estens.: chi si comporta come padrone assoluto, pretendendo
o vero in vano, / e chi dice altrimenti, assoluto erra. s.
sm. (femm. -trice). chi assolve. = voce dotta
assolto. machiavelli, 93: [chi ricerca] quali debbono essere gli ordini
bellincioni [tommaseo]: pon mente chi ti preme e chi t'assoma,
: pon mente chi ti preme e chi t'assoma, / ché per tal carco
la strada che s'apriva dinanzi a chi entrava per quella porta, non si
a quella che ora si presenta a chi entri da porta tosa. [ediz.
età, educata dai genitori o da chi ne fa le veci, alla pianticella coltivata
., 27-118: assolver non si può chi non si dicono che samaele volse inalzare il
/ a lei. castiglione, 123: chi adunque vorrà esser bon discipulo, oltre
accordo col figliuolo a gettar via; e chi vuole stentare, stenti. s.
2-44: ond'egli, nei perigli chi si assonna, / mi disse, non
, / il brevemente dolore assopito / di chi t'amò. figur. dimenticato,
assorda, / e 'l sole abbaglia chi ben fiso 'l guarda, / ne lo
e da i principii tuoi, / chi sì t'assorda? e qual nuvol sì
in piede. assortitóre1, sm. chi mette insieme oggetti; chi compie il
, sm. chi mette insieme oggetti; chi compie il lavoro di assortimento di una
una merce. - in particolare: chi prepara i campionari di tessuti.
o più comunemente assortitore di novità, chi raccoglie e sceglie i tessuti di maggior
vasari, i-534: non è dubbio che chi con gli studi troppo terribili violenta la
assottigliarono. 11. prov. chi troppo s'assottiglia, si scavezza:
troppo s'assottiglia, si scavezza: chi troppo sofistica, non combina nulla.
tal tende che non piglia; / e chi troppo assottiglia si scavezza. varchi,
quel proverbio parermi verissimo: 'chi troppo s'assottiglia, si scavezza'. giusti
ogni tanto ricascavo nella fossa. * chi troppo si assottiglia si scavezza ', dice
temere sempre. vasari, i-149: chi dunque vuole bene imparare a esprimere disegnando
uomini. gentile, 3-188: pure a chi vi assuefaccia l'occhio, anche nella
della quale [lingua], a chi per essersi assuefatto con essa ha con lei
principati]. giannotti, 2-1-172: chi dubita adunque che i populari non sappiano meglio
castiglione, 162: rare volte interviene che chi non è assueto a scrivere,
uomini s'imaginano di noi, che chi è vecchio è sempre vecchio, chi è
chi è vecchio è sempre vecchio, chi è giovane è sempre giovane, chi
chi è giovane è sempre giovane, chi è putto è sempre putto, cossi perseverando
travaglio, non avrebbe la mia speranza in chi appoggiarsi. marino, 6-116: ben
assurdi. segneri, i-581: vi sarà chi dia per conceduto veruno di tali assurdi
. buonarroti il giovane, 9-335: chi mi vuol? chi mi chiama?
giovane, 9-335: chi mi vuol? chi mi chiama? / oh tu se'
, 6-39: « ciò che de'sodisfar chi qui si stalla », si leggeva
si leggeva anche « ciò che de'sodisfar chi qui s'astalla », che i
: « tutto quello che de'sodisfare chi qui, in purgatorio, s'arresta e
». astante, sm. chi è presente, chi assiste a un
astante, sm. chi è presente, chi assiste a un evento. lacopone
ii-8: stava appartato nel lugubre silenzio di chi niente ha più da domandare e aspetta
inglese. 2. ant. chi negli ospedali compiva opera di assistenza agli
foscolo, sep., 276: e chi la scure / asterrà pio dalle devote
,... fanno talvolta astenere chi farebe male. piovano arlotto, 206
112: tra gli antichi scrittori, chi molto vale rare volte si astien da laudar
lontanissime e contrarie alla sua essenza, chi vorrà asseverantemente sostenere che ella [abbia]
plur. m. -i). chi si astiene di proposito dal partecipare alla
. b. davanzati, i-323: astiava chi difendeva i cittadini con viva e reale
da s. c., 6-2-2: chi è astinente, s'accresce la vita
, e ripensata la passione di cristo chi è sì goloso, che non diventi astinente
33 (93): salomone dice: chi è astinente, sì gli cresce vita
manzoni, 170: o perché c'è chi vuol esser omicida, la chiesa non
livore. latini, i-1448: chi s'abandona / per astio di persona
, / ond'io porto asto grande a chi ci muore. s. bernardino
. giusti, iii-76: c'è chi vuole una cancelleria,... c'
una cancelleria,... c'è chi vuole una corte d'appello..
, colla logica dei bimbi; c'è chi piange la perdita d'una corte che
, distacco dalla realtà (proprio di chi è assorto in un suo mondo interiore
-i). neol. filos. chi limita la propria speculazione alla logica pura
. segneri, iv- 262: chi non propone a sé dio sotto un concetto
, e in genere, e insomma chi è re. galileo, 569: non
ho dato un'idea in astratto a chi ebbe la flemma di leggere, della mia
una gran probabilità d'essere abbandonati da chi, in astratto e, per così dire
2-29: ma que'sette milioni da chi eran posseduti? dal banco di napoli.
brevissimo. 4. aspetto di chi è assente col pensiero; aria assorta
bisogno, per poter rispondere / a chi ha aver. della casa, 548:
ogni ora magnificamente; anzi non è chi possa ciò fare in alcun modo molto
guerra presente. foscolo, 1-41: e chi t'astringe, / chi il tuo
1-41: e chi t'astringe, / chi il tuo poter ti toglie? manzoni
che se io per primo le studiai, chi ragionevolmente mi riprenderà se imporrò loro anche
polenta. 4. figur. chi si distingue, chi primeggia; chi
4. figur. chi si distingue, chi primeggia; chi è al centro dell'
. chi si distingue, chi primeggia; chi è al centro dell'attenzione e del
destino. petrarca, iv-2-127: e chi de'nostri dogi che 'n duro astro
astrografìa. astrògrafo, sm. chi esercita l'astrografia. viani,
d'altri sì fatti strumenti; sicché chi gli vedesse tutti, e non sapesse
[l'uomo] mira non ode chi lo chiama, e per traguardo d'astrolabio
a parte a parte, / come chi va le stelle astrolagando.
truovasi in alcuni autori d'astrologia che chi ha una certa costellazione, ha virtù
dilettante. b. croce, i-2-119: chi disceme ancora i destini degli uomini secondo
]. boccaccio, iv-53: deh, chi crederebbe che amore m'avesse potuto mostrare
plur. astròlogi e astròloghi). chi esercita gastrologia. -per estens.
: e questo pianeto quando signoreggia, chi fosse ingenerato, dee essere di poca
-crepi vastrologo: esclamazione popolare con cui chi si sente predire cose tristi ritorce il
astuccio di brillanti e le parenti lontane chi un vaso di cristallo, chi un ventaglio
parenti lontane chi un vaso di cristallo, chi un ventaglio di madreperle, chi un
, chi un ventaglio di madreperle, chi un braccialetto. oriani, vii-701:
iv-188: l'astutissimo tiberio sommamente odiava chi mostrava di conoscer il segreto del suo
cura delle malattie, 1-38: anche chi prende atanasia con sugo di petacciuola molto
da atassia. -andatura atàssica: di chi cammina in modo squilibrato. ojetti
e popolane hanno tutti l'andatura atassica di chi non ritrova il suolo al livello consueto
di chi non si pone neppure il problema dell'
(plur. m. -i). chi fa professione d'ateismo, ateo.
che allora, uscì alla libera con chi egli sapeva essere, come sé, ateista
sm. (anche agg.). chi vive senza credere né praticare alcuna religione
senza credere né praticare alcuna religione; chi non ammette 1'esistenza di dio.
parola ateo che a rigore si dice di chi professa scientemente la negazione di dio.
, e 0eó <; 'dio': chi non crede nella divinità). cfr.
ateo che a rigore si dice di chi professa scientemente la negazione di dio. in
completa o parziale dei diritti civili per chi avesse commesso colpe particolarmente gravi contro lo
; ant. anche atlète). chi s'impegna in un'attività sportiva con
giusti, i-214: a trent'anni, chi non è stato chiuso ermeticamente in un'
sm. (plur. -i). chi accetta la teoria dell'atomismo.
inezia. marino, 7-37: chi crederà che forze accoglier possa / ammetta
bella amicizia. lami, 2-5: chi ha qualche atomo di giudizio...
atrabilare), agg. proprio di chi è affetto da atrabile. -del carattere:
dell'occhio. 2. sm. chi soffre di atrabile. -al figur. persona
. addetto ai servizi dell'atrio; chi sta a guardia dell'ingresso. panzini
le luci; e sto, qual chi morendo langue. pindemonte, 12-92:
sat., 4-75: costui non è chi morda o che gli latri, /
croce, v'infiammerà a perdonare a chi vi avesse anche offeso molto 26 —
. straziano atrocemente l'anima di chi la ha amata o la ama
l'ultima strofa. soffici, v-1-498: chi... non si sarebbe
aspettato di trovare nelle pagine seguenti chi sa che terribile cronaca, che atrocità di
campo (madonn'atropo lo voglia), chi sa che l'anno venturo io non
., lat. atta, soprannome di chi cammina strisciando a terra le piante dei
, sm. e f. invar. chi ha la funzione di attaccare i bottoni
funzione. 2. figur. chi intrattiene gli altri con prolisse e oziose
, sm. e f. invar. chi è facile a litigare, a
, sm. e f. invar. chi ha la funzione di attaccare le
che attacca, che passa all'attacco; chi svolge un'azione di attacco (negli
battendo il pugno nell'aria; e chi sa qual diavoleria avrebbe attaccata a quel
un animo come quello del loro padrone, chi più chi meno, non ce ne
quello del loro padrone, chi più chi meno, non ce ne fu uno che
calessino divenne in breve il terrore di chi girava per le vie di campagna.
sarò posto in grado di attaccar nuovamente chi ha l'ardir d'insultarvi. g.
poco. tommaseo, iii-413: rincontrando chi volesse attaccar discorso, fingevo di non
a prora. baretti, ii-226: pure chi s'affoga s'attacca anco alle spine
con intensa interrogante fiducia allo sguardo di chi le parlava. verga, i-465:
vostro compatimento. foscolo, v-184: a chi gli offeriva amicizia, lasciava intendere che
sui rivali. nieri, 341: chi l'attacca col fattore, chi col prete
: chi l'attacca col fattore, chi col prete, chi colla famiglia.
attacca col fattore, chi col prete, chi colla famiglia. -venire a gara.
. marotta, 1-31: voi, chi sa perché, vi credete diverso dagli
parete, e potevamo essere uditi da chi avesse origliato a la porta. verga,
attaccature. attacchino, sm. chi attacca per mestiere manifesti, avvisi,
ritiene. lorenzo de'medici, i-20: chi legge la commedia di dante.
elle porgono tanta utilità et tanto piacere a chi in esse si dilecti...
; e quegli atteggiamenti erano quelli di chi tutta la vita non aveva mai mangiato
di atteggiare), agg. chi è disposto in un modo particolare, che
presenzia de'più atempati, fu mai chi s'asedesse. bembo, 1-30: garzoni
mal celo. idem, 1-88: chi darà agli occhi miei sì larga vena /
ruggerone da palermo, v-109-10: chi vole compiere su'atendanza, / viv'
d'una tenda; accampato (detto di chi si serve di un ricovero di fortuna
amorosa canzonetta. idem, i-246: chi tempo ha e quello attende, quello si
fra tante doglie / deggio attender mercè da chi mi strugge, / se i
rettorica ogne causa. rustico, v-291-3: chi messer ugolin biasma o riprende, /
ch'el non si può dir che serva chi vende; / e vende quel ch'
minor fede. sarpi, ii-109: chi, attendendo il modo come li putti
?]. lambruschini, 1-82: e chi è, si dirà, che volendo
ii-787: venti ripetizioni non bastano a chi non attende per fargli imparare una cosa
m. -ì). neol. chi evita di prendere posizione (e resta in
1-173: povertate è ciel velato / a chi 'n terra è attenebrato. g
pura attenenza che in lor mirate con chi fu l'ardito di farvela [la ingiuria
ferro inchina / ed atterra con lui chi a lui s'attiene. marino, 316
della chiesa e del re ruberto e di chi a loro attenea. busone da gubbio
padre, e 'l tuo zio, e chi t'attiene. 7. rifl
, uscendo esse dall'acqua, che chi allora l'avesse punto non si sarebbe
. e f. dir. ant. chi ha commesso attentato (nel corso
m'attentava. collodi, 109: chi si provava a fargli con l'inchiostro due
grandi baffi sotto il naso, e chi si attentava perfino a legargli dei fili
, i-132: e non c'era chi s'attentasse a toccarle pure un dito o
né lunga riuscita. settembrini, 1-583: chi sa se l'attentato contro la
sm. (femm. -trice). chi commette (o ha già commesso)
tutta speciale di attentività, gratissima a chi la guardava e parlàvale.
che pareva volesse subito attenuare, in chi la guardava o le parlava, l'
le prodigavano tutte le delicate attenzioni di chi vuol fare la corte ad una signora
francesco da barberino, 236: chi è la donna di cui tu
e riconoscibile dal mare (e serve a chi naviga per determinare la propria posizione)
, 4-35: fa'ch'io * sappia chi sei: fa'ch'io non erri
: dar premio a i buoni e gastigar chi erra, / bassar chi s'alza
e gastigar chi erra, / bassar chi s'alza, inalzar chi s'atterra.
, / bassar chi s'alza, inalzar chi s'atterra. arici, 233:
ogni audacia era atterrata; innanzi a chi? a me, che se volessi farmi
. tiva; condizione ansiosa di chi attende; tempo soffre continuamente e
entrato negli apostoli, di voler sapere chi tradiva il loro maestro. s. caterina
). -trice). disus. chi attesta, chi testimonia o comprova.
). disus. chi attesta, chi testimonia o comprova. segneri, ii-640
sm. (plur. -i). chi si ispira allo stile attico; chi
chi si ispira allo stile attico; chi scrive con la misura e l'eleganza degli
di ricerche andrebbe più a genio a chi vive nell'attimo. comisso, 12-213
nel proprio odio consiste; perocché, chi questo non attinge, fa contro al desiderio
cielo attinsi. passavanti, 193: chi vuole attignere la divina grazia, non
è possibile attignere tanto da questi quante da chi vedi coll'occhio. giov. cavalcanti
non era stata nemmeno economica, per chi doveva attingere alle rendite della famiglia,
la sorella alzò la testa nell'atto di chi abbia attinto l'ultima energia nel profondo
femm. -trice). disus. chi attinge acqua. botta, 6-i-180:
attinta acqua. delle colombe, i-33: chi dunque mi farà vedere cotal effetto,
, i-394: si scorge ben facilmente chi è inclinato alla poesia, alla musica,
uscire in sciocchezze inconfessabili, che mortificano chi le pensa. la mia attitudine agli
sm. (femm. -trice). chi attiva, mette in azione.
. m. -i). neol. chi pone nell'azione ogni valore della
pone nell'azione ogni valore della vita; chi sostiene la dottrina filosofica dell'attivismo.
uomo attivo ed inquieto; altri di chi in ogni cosa mostri riposo e considerazione.
loro pedalatori fin-di-secolo. 4. chi, nei rapporti omosessuali, esercita la
indifferente. praticar non lasciasi / con chi che sia: è ver che natura
severa. di giacomo, i-561: per chi m'avete pigliata? credete che voglia
si controbilanciano con equilibrio perpetuo; e chi potesse persuaderne i mortali, redimerebbe mezzo
bocca. marino, 6-190: folle chi cani attizza o vespe irrita, /
attizzata, che par che si scagli contro chi l'irritò. russo, i-311:
. attizzino, sm. disus. chi mette male tra le persone; chi
chi mette male tra le persone; chi attizza discordie e risentimenti. tommaseo [
compiuto. iacopone, 90-134: e chi me vede dice che voi sapere / amor
ad atti egregi è sprone / amor, chi ben l'estima. idem, 26-55
, ix-397: a noia m'è chi col frate motteggia / quand'è in atto
santo francesco diceva. boiardo, 53: chi non ha visto ancor il gentil viso
, 2 (32): « chi è dunque che ci ha colpa? *
atto. dante, 28-10: a chi era degno donava salute / co gli atti
, con l'atto minaccioso e iracondo di chi coglie un suo inferiore sull'intraprendere una
1-16: gli atti furono stracciati, e chi fu malizioso, che avesse suo processo
: ecco, per atto d'esempio, chi volesse dire in greco o in latino
vin- citor lei vuole; / ma chi conduce il buon volere all'atto?
vita. salvini, 30-1-143: ora chi non bramerebbe di terminare l'estremo atto
che gli pareva più atta a sopportare chi con arte usurarie esercitassi i suoi danari.
schiacciare. segneri, iv-25: chi le agguagliò con tanta misura [le
[le foglie della rosa]? chi le attondò con tanta maestria? giuliani
, sm. sbalordimento; condizione di chi resta attonito. -al figur.: atmosfera
, sf. sbalordimento; atteggiamento di chi sta attonito; storditezza, balordaggine.
, 116: non si sapendo da chi ti è intorno né da'sudditi e fatti
., 21 (353): « chi siete? » disse con voce tremante
alla vecchia. leopardi, 2-56: chi pingerà l'attonito sembiante? / chi