più a chi sta molto esposto al sole, che chiamatisi
cavalca, iv-104: uomini tutti effesani, chi è che non sappia che la città
, ix-716: signori e uomini efesiani, chi è che non sappia che la città
(deriv. da ècpexxó? 'su chi si sospende il giudizio ', da
altre si può trovare, se così vuol chi le scrive. garzoni, 1-360:
parer prudente, /... / chi per effeminar le sue mascelle / a
dedito a'piaceri. boccaccio, v-170: chi ciò non crede, riguardi a're
mura di tebe. bocchelli, 2-84: chi può costringermi a chiamar capolavori i ritratti
in galleria. milizia, iii-291: e chi potrebbe soffrire l'aspetto d'una strage
elo- quenzia. giamboni, 145: chi, sanza discrezione, li digiuni e
mostruosi effetti. campanella, i-188: chi dagli effetti dio conoscer brama / per
fine di fare uno effetto, che chi scrive le storie de'tempi istarà bene
ma con effetto. guicciardini, 98: chi pensa al profitto suo debbe procedere con
o meno profonda, nell'animo di chi ne fruisce o vi partecipa. g
effettàccio che, tutt'insieme, a chi non capiva poteva piacere. e. cecchi
questa sua opera, sarà fatto palese chi ne sia il vero e legittimo effettore
l'intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più
, alla madre, ai parenti e a chi era presente, con tanta umiltà
il suo dovere: / e se chi dice sarà d'amor punto, / dirà
di convincere. boccaccio, i-564: chi con molta efficacia ama, il sul-
convengono: il che apparirà manifesto a chi andrà minutamente considerando quante cose ne la
causa. varchi, 8-1-326: poniamo che chi che sia amando alcuna persona si
facella accesa. zinano, 5-14: chi d'effigiar materie aspira, / prima ben
-rappresentare simbolicamente. marino, i-161: chi non sa che il sole, in cui
, portava. marino, 6-45: chi con le carte effigiate in mano /
prova quanto fortuna in terra possa; / chi le corna agitate in picciol piano /
, soffuso. baretti, 1-138: chi passa, e s'accorge della curiosità
possibil però ch'egli sia maschio? chi mai l'avrebbe creduto, avendo gli atti
. leopardi, ii-196: ma oggi chi rappresentasse il dio padre coll'aspetto della
g. m. cecchi, 283: chi lo disse aveva appunto effigie / d'
e vizi e vituperi e loro effigi / chi tutti gli vuol dir, dica luigi
ben sano. segneri, iii-2-210: chi non sa che l'efimera più volte
e nessuno tra gli uomini efimeri, e chi ti ha è furente. saba,
una pubblicazione periodica (e anche a chi la compila): superficiale, futile
affluente). garzoni, 1-428: chi attribuisce la causa all'aere ambiente,
alle viscere interiori...; chi alla contagione de'spiriti effluenti da gli
piazza del mondo. non nacque architetto chi, per effondere un'idea, ha bisogno
/ che più convien ch'efonda / chi bramosia seconda. = voce dotta,
annunzio, v-1-714: ci fu già chi, senza effusione di sangue, ottenne il
. guicciardini, 128: nelle guerre chi vuole manco spendere, più spende,
effuso / che atterra ogni desìo di chi l'aspira. -emesso, mandato
incubo ', infermità in cui, a chi giace, sembra di essere oppresso
relative all'insegnamento della filosofìa. ignoro chi ne sia stato il suggeritore; ma
d'oro; acciò non lo stracciasse / chi 'l trascinava. f. buonarroti,
con una rabbia crescente, facendo volgere chi passava. = cfr. panzini,
.., si riconosce nondimeno da chi intende la differenza nelle maniere di tutti
dell'egitto. perrucci, 109: chi è costei, che qui vien leggendo
(365): a guisa di chi è colto da una interrogazione inaspettata e imbarazzante
(365): a guisa di chi è colto da una interrogazione inaspettata e
. -chi). letter. chi, chiuso nell'esclusiva considerazione di se
egoismo, sm. atteggiamento di chi si preoccupa unicamente di se stesso e
per il quale l'interesse individuale di chi agisce rappresenta l'unico e vero fine
cuore / salverà dal diluvio morale / chi non teme se muore / l'egoismo
da stendhal); l'atteggiamento di chi rivolge ogni cura e preoccupazione alla coltura
(plur. m. -i). chi è mosso dall'egotismo. baretti
di tremila scudi. giannone, 1-iv-654: chi egregiamente si mostrava in piazza in giubbone
tutt'i più infelici degli uomini, chi mi darà mai tanta lingua e lacrime che
forse più vecchi. -proprio di chi è malato, sofferente. pindemonte,
intorno infaustamente tace. filicaia, 2-1-155: chi a prò dell'egre infrante / ripe
deprecativa fu poco in uso; ma chi vorrà, potrà servirsene in tutti quegli
carducci, ii-4-6: eh, eh, chi sa che il poeta, per zelo
gridar per le strade: / ehi! chi è davanti? verga, i-417:
bella -che con voi pareggiasse, / chi lo mondo cercasse -quant'el dura. chiaro
fuor del muro a piè di questo uscio chi v'è, e quel ch'el
nano, el conobbe, e domandò chi era aiolfo. 3. con
parlo di berchet. imbriani, 3-7: chi legge ha una fantasia ancor egli per
il foglio. de sanctis, 7-303: chi legge il primato, il più elaborato
. chi tratta gli affari di qualcuno, chi ne cura gli interessi; amministratore,
sm. (femm. -a). chi si dà molto da fare, per
parola; tutto questo, dico, chi l'ha fatto, chi l'ha prodotto
dico, chi l'ha fatto, chi l'ha prodotto, chi l'ha voluto
ha fatto, chi l'ha prodotto, chi l'ha voluto? = deriv.
. berni, 258: volse che chi giocasse a quel gioco fusse...
che solo questa facchineria basta a chiarire chi non sapesse bene che cosa fusse sbaraglino
gli uomini comuni per le lettere, se chi s'intrude in questa nobile professione la
ligadori... e simili, a chi un soldo, a chi 2. berni
simili, a chi un soldo, a chi 2. berni, 152: l'
alcuno, s'egli menerà puzzo, chi ne sarà impedito o stomacato lo faccia
voluto guastar la faccia de l'onore chi si ha creduto ciò. soderini, i-122
nella faccia d'un vecchio che guarda chi il mira, con un piccolo collarino,
tanto di filosofia quanto sa di matematica chi non è andato più innanzi delle prime
contrastavano. pulci, 10-142: or chi vedessi questi due giganti / provarsi quivi
parlare a faccia a faccia, / ma chi vuol ragionar con vostr'altezza / bisogna
« stava bene, alla faccia di chi lo vorrebbe morto, sì, stava bene
, 1-594: di prima faccia, a chi lo sentirà, parrà che noi vi
: sono utilissime [le parabole] a chi la moltitudine ammaestra e ancor quando si
avere fortuna. guittone, xxxix-5: chi non t'ama, amor, non aggia
a dolere, alla tua presenza, di chi m'offende. b. davanzali,
poca faccia aver tra le persone, / chi con ver disleal nomar si sente.
quel che tu faccia, / dical chi non ha faccia, / ch'io per
non sono capace di un'azione villana con chi che sia. molto meno con voi
la collina, / facendo a gara a chi vedeva primo, / perdono non ti
in faccia di uomo, e sia chi el si voglia, tu di'la verità
commercio aveva valore la parola data e chi non l'osservava perdeva la faccia col
, iii-3-169: a mio talento incuorerei chi perde, sgomenterei chi vince, darei
mio talento incuorerei chi perde, sgomenterei chi vince, darei la vittoria a chi
chi vince, darei la vittoria a chi fuggiva e poi volta faccia. -rivolgere
, sm. e f. popol. chi per timore di assumersi responsabilità, si
del corpo. algarotti, 1-193: chi non sa che in italia ogni chiesa
poi c'è stata come un'involuzione, chi sa per quale motivo. ora,
risplende. parini, 501: chi noi già per l'undicesimo / lustro scendente
., il sentimento amoroso); chi è causa prima di un sentimento; persona
. maestro alberto, 158: chi non sa, presso al polo, che
surgendo e cadendo a pruova fanno / chi più nevi, tempeste e piogge adduca.
per buon nocchiere [s'onora], chi, la diurna luce / sparita,
quali cose sono due faccelle accese a chi fa novità, atte ad infiammare la plebe
, 206-14: s'i''l dissi, chi con sua cieca facella / dritto a
in f. f.). chi sostituisce, chi sta al posto di un
. f.). chi sostituisce, chi sta al posto di un altro;
sta al posto di un altro; chi copre temporaneamente la carica di un altro
ed oscenità. carducci, iii-6-235: a chi poi domandasse di che qualità sia il
e i fachiri sono una delusione per chi viene in india mendicando un po'd'
. e sm. scherz. chi fa danno, chi danneggia la proprietà altrui
scherz. chi fa danno, chi danneggia la proprietà altrui; ladruncolo.
el maggiore inimico che el parere a chi le comincia che le siano vinte; perché
, 3-4-205: gran semplicità mi parrebbe di chi si dolesse che uomini di gran nome
ed a mostrare viso più benigno a chi gli compariva innanzi. leopardi, 40-16
porre in non cale / è di necessità chi non vuol sempre / menar la vita
nasce scabrosi. non può diventare facile chi vuole. -melodioso, orecchiabile (
, perspicuità. tolomei, i-37: chi di questi ancora ebbe forza mai di
, però con facilità è ingannato da chi si ingegna parere buono. goldoni, iii-176
; perfezionare. goldoni, vii-1226: chi è quel caffettiere che non cercasse di
sanneo gli avesse saputo anche indicare da chi era stata scritta sarebbe stata una grande
2-165: ma io trovo insomma che chi ama non ha diritto di esser triste
ognuno; andare a'versi a coloro con chi ei conversava. -con frequenza
loro volti lo scala potè facilmente argomentare chi fra essi veniva a saldare il suo debito
. -a). persona superficiale; chi semplifica con leggerezza ogni cosa, chi
chi semplifica con leggerezza ogni cosa, chi esegue all'ingrosso e senza cura un
ingrosso e senza cura un lavoro, chi risolve semplicisticamente e ottimisticamente ogni problema e
e ottimisticamente ogni problema e difficoltà; chi non valuta bene ciò che fa o
facilonerìa, sf. atteggiamento di chi semplifica con disinvoltura ogni difficoltà e problema
, allora, di aver capito da chi egli traesse l'instancabile fiducia in se
facimale, agg. e sm. chi danneggia cose e persone, chi compie
. chi danneggia cose e persone, chi compie male azioni, malfattore. giov
, o si davano volontariamente in preda a chi voleva il sangue loro. guerrazzi,
e trombette. verdinois, 86: chi avrebbe detto che quel cherubino era destinato
femm. -trice). disus. chi fa, chi lavora, chi porta a
-trice). disus. chi fa, chi lavora, chi porta a
disus. chi fa, chi lavora, chi porta a
termine; chi compie un'opera, un'azione, un
alto disprezzo. gioberti, i-278: sapete chi è stato, non dico già il
di tante meraviglie? -ant. chi fa il male, peccatore. bacciarone
-chi osserva, ottempera nei fatti; chi mette in pratica. bibbia volgar
. -disus. facitore di processo: chi istruisce, prepara un processo.
che chiamano amminnicolata. 2. chi produce, foggia, lavora un certo oggetto
di strade. 3. disus. chi fa un'opera letteraria o artistica;
il modello né tolse la speranza che chi si portava meglio non potesse esserne il facitore
* poeta 'fu propriamente attribuito a chi fa versi; perciocché il perfetto poeta
detto l'orco. -spreg. chi fa, produce un'opera letteraria,
della forza. 4. ant. chi suscita, provoca, è causa, principio
sopra uno peccatore che faccia penitenza, chi è facitore di conver- timento grande merito
schernisci. -chi propone, chi inventa (un progetto). p
sarà sempre un uomo stimabile agli occhi di chi sappia distinguere il vero merito.
fatte. 8. ant. chi investe, elegge (a una dignità,
vide mai, né in roma era chi sapesse lavorarne. c. e. gadda
iattura, diversamente e'si dolsono, chi in versi e chi in prosa dell'acerbità
e'si dolsono, chi in versi e chi in prosa dell'acerbità di questa morte
insensibile al freddo, sorda alla voce di chi la chiamava, con tutte le facoltà
, 3-4-334: panni che gravemente errerebbe chi volesse dire, la mano, oltre al
può esercitarsi che dal sovrano o da chi è da esso delegato a tal fine,
in sublime onorificenzia pervenire; e quinci chi nelle liberali arti, chi in legge
e quinci chi nelle liberali arti, chi in legge, chi in filosofia o in
liberali arti, chi in legge, chi in filosofia o in qualunque altra facultade
non era in ferrara, non pure chi conoscesse la facoltà oratoria 0 professasse retorica
oratoria 0 professasse retorica, non pure chi parlasse con gravità e ornamento od osasse
tenere pubblico discorso, ma né meno chi sapesse di grammatica. -maestria,
certo fare autorevole e moderato, come chi ha facoltà di darle e di negarle
confortat '. cattaneo, iii-1-50: chi ha il sopravvento, il vento in poppa
facultà di guerra e di tirannia a chi era sconvenevole che se gli desse tanto
quello [il sommo bene] a chi facultà manca / aver non può virtù con
non è tutto facoltativo lo studio? chi obbliga? d'annunzio, v-3-23:
. lorenzo de'medici, i-20: chi ha letto il boccaccio, uomo dottissimo
. factòtum, sm. invar. chi si occupa (spesso per zelo male
pretendendo di far tutto da solo; chi in una casa, in un'azienda
factotum. a. boito, iv-135: chi suona la chitarra è figaro, il
iv-244: 'factotum', si dice comunemente di chi in qualche azienda ha o si è
. giusti, i-51: chi avrebbe detto, quando si compiaceva tanto
fagiolàio, sm. fami!. chi mangia molti fa gioli,
-voi farneticate, signor conte d'almavilla: chi vi ha fatto bere coteste fagiolate?
che dir, ma dirò solo / che chi ammesse costoro a confidenza / fu ser
osceno. canti carnascialeschi, 1-549: chi volesse de'fagiuoli, / noi n'
toscana si chiama la sua pianta da chi girasole, da chi fagiuolo romano,
la sua pianta da chi girasole, da chi fagiuolo romano, e da chi fagiuolo
da chi fagiuolo romano, e da chi fagiuolo turchesco, e in lombardia mirasole
. pananti, 1-88: io vo con chi mi garba per la via, /
garba per la via, / e pianto chi mi va poco a fagiolo. giusti
dì nella corte ha buon mercato / chi non diventa un bel tristo di nidio,
in tua baglia. mostacci, 152: chi non teme, non ama san faglia
ombre: / faglia a danari chi al merto attende: / solamente chi
danari chi al merto attende: / solamente chi ha il basto fa faccende,
con strana mutazione / poi guadagna chi ripone. = dallo spagn.
roti il giovane, 9-708: chi sotto ha alcun fagotto, chi
9-708: chi sotto ha alcun fagotto, chi in ispalla / una valigia,
di pena. pratolini, 3-104: chi ti dice che oggi o domani io stesso
. per estens. suonatore di fagotto; chi, nel complesso orchestrale, suona questo
forte sostenga! oh giocator felice / chi pria l'estrema casa occupa; e
'lisistrata * di beardsley; e chi le conosce, intende a volo. non
/ falariche, magliuoli e scorpioni, / chi solleva, chi abbassa e chi sospende
e scorpioni, / chi solleva, chi abbassa e chi sospende / le sambuche,
/ chi solleva, chi abbassa e chi sospende / le sambuche, l'esostre
= voce dotta, lat. falcàrius * chi fabbrica falci e roncole ', da
fin da principio? così riesce sempre a chi vuol mettere la falce ne'campi del
il grano, ma fa poi male anco chi anticipa temendo che il sole troppo repente
spighe. cicognani, iii-2-255: non riconobbe chi fosse quel contadino scalzo che s'era
poi arriva madama morte col falcione e per chi hai ammassato allora? -coltello
avean torte e pesanti, / e portavan chi spiedo e chi falcione. ojetti,
pesanti, / e portavan chi spiedo e chi falcione. ojetti, i-296: tra
a becco di falco, orribile per chi se lo ricordava roseo, sorridente e ben
giva una turba / di garzonetti, chi perito il volo / a regger de'
volo / a regger de'falconi e chi prescelto / de'molossi a instigar la rabbia
falcone. 7. prov. chi colomba si fa il falcone se la
peggio che si può a questi signori chi vuol esser favorito loro; che chi
signori chi vuol esser favorito loro; che chi colomba si fa, il falcon se
(rar. femm. -a). chi esercita la falconeria. patecchio,
fascia ionica è una zona pericolosa per chi voglia dare un'idea esatta della realtà perché
buon virtute un puro amore, / come chi in lei sua sembianza contempre, /
le falde del core; / onde chi non è tal, par che 'l distempre
; ma, o signore che gente! chi in giacchetta, chi in falda,
che gente! chi in giacchetta, chi in falda, taluni persino in manica di
gala. alvaro, 14-204: per chi se ne ricorda, la rivoluzione kemalista
riuscire a tener lontana una persona da chi ama o da ciò che la interessa
, minutamente. pulci, 16-58: chi vi cercassi trito a falde a falde,
. faldigiano, sm. raro. chi abita alle falde dei monti.
., nella classificazione delle professioni, chi è addetto alla produzione di manufatti di
», rispondere: « ma chi dirà questa messa, in cinquanta anni di
1-7: sanza falla fa grande limosina chi a colui perdona, che male gli ha
che il mondo fallace / fa manifesto a chi di lui ben ode. maestro alberto
ii-75: benché a simil fallaci visione / chi non è molto santo non de'credere
io de'crati e bianti, / che chi naviga il mar delle ricchezze / porto
) perle et ostro et oro / chi per più possederne ognor s'affretta / di
). fra giordano, x-191: chi rompe uno comandamento è fallace in tutta
secondo mia parvenza, / non saccio chi conosca interamente, / tanto ha fallaci
quanto è fra'più miseri dolente / chi può soffrir di donna el fero orgoglio!
volgo. tu sai / dirsi morir chi fuor del suo ben giace. / se
disfà giammai, / non può altronde, chi a sé pria non è morto,
patir o torto, / né temer guerra chi a se stesso ha pace. /
di fallacia e d'inganni, or chi può viver in te, che sia sicuro
, 4-43: imposture e fallacie di chi professa di saper indovinar le sorti degli
artifìcio appartiene ed è facoltà propria di chi sia intendente in quell'arte dalla quale
. proverbi toscani, 118: 'chi dice male, l'indovina quasi sempre '
male, l'indovina quasi sempre '. chi parla o è creduto parlare fuor di
fedifrago. giamboni, 2-146: chi parlerà sospettamente el sarà vinto da tutti
mazzeo di ricco, 212: chi conoscesse sì la sua fallanza / com'
/ ché non è da laudare / chi non à leanza. giacomino pugliese,
molti l'aspettar viene in fallanza: / chi spera lungo, al breve è tal'
fallasse. guittone, iv-46: amar chi v'ama tanto, / amor, già
v-3-793: ditemi voi, anima giusta: chi ha fallato contro l'amore e contro
punto quel che mi è stato detto da chi non falla, e da poi che
di fede. rosa, 41: chi veglia sulle carte, oh quanto falla!
avrò caro. nievo, 116: chi falla nel giudizio deve o rimediarvi colla convinzione
a. f. doni, ii-215: chi fallava, ciò è che non sapesse
sulle mura collo schioppo in ispalla: * chi va là? '. dormirai sulla
una regola generale che non falla: che chi ha, dà a chi non ha
: che chi ha, dà a chi non ha o per una via o per
assol. chiaro davanzali, 52-22: chi avesse in sé nulla mancanza / di
mi ha fatto questo ritratto di lui chi ha sentito dalla bocca del tuo coloandro
toscani, 60: col perdonar troppo a chi falla, si fa ingiuria a chi
chi falla, si fa ingiuria a chi non falla. ibidem, 84: chi
chi non falla. ibidem, 84: chi non falla, non teme. ibidem
ibidem, 85: guarda alla pena di chi falla. ibidem, 274: chi
chi falla. ibidem, 274: chi falla in fretta, piange adagio.
parla, spesso falla: sbaglia spesso chi è troppo loquace. ricciardo da cortona
molto nicessario al vìvare divoto: però chi troppo parla, come comunemente si dice
. -chi fa, falla', chi fa falla e chi non fa sfarfalla',
fa, falla', chi fa falla e chi non fa sfarfalla', chi non fa
falla e chi non fa sfarfalla', chi non fa, non falla: per non
: ben si suol dir: non falla chi non fa. grazzini, 415:
, 415: sentito ho spesso dir che chi fa falla. a. f.
mai, così dice il motto: * chi non fa non falla *. fagiuoli
*. fagiuoli, 3-2-376: non falla chi non fa, dice il dettato.
del fare, ma del non fare: chi fa, falla; chi fa, è
non fare: chi fa, falla; chi fa, è alle prese col male
, / ma per fame cruccioso / chi d'amor per innanzi si notrica.
verire. libro di sentenze, 1-41: chi parla maliziosamente, è odiato dagli
calore. 4. finanz. chi va incontro al fallimento. -anche sostant
lenza, / in mia parvenza: / chi fa dal suo servire dipartire / quello
/ e cade in gran fallènza / chi pur usa follia / e non ha canoscenza
e per diserte piagge, / chi è colui che se ne può far senza
/ poi ch'io feci partenza / da chi mi ten prigione. a. pucci
cotal fallènza è molto chiara a chi pure un poco intende il toscano.
anonimo, 21: là a me chi non fallesse / de me po dormir
già non falle a glorioso porto, / chi da i gran nomi altrui prende conforto
il buon sentir non falle / a chi davver tutte speranze ha messe / di gloria
m'è a piacimento / dar lodo a chi commette fallisióne. p. angiolieri,
. la spagna, 24-3: chi ha ragion, fagliela aperto e chiaro,
aperto e chiaro, / e sì punisci chi fa falligióne. 2.
, imperfezione. monte, xxxv-1-461: chi ha provedenza / ha diritta intenza /
, dopo avere riscosse somme importanti da chi in essi fidava, a man salva
inteso il procedere di pietro e di chi gli ha attorno. e'mi par che
i quanto tempo e'ò falio, / chi in falir son invegio, / e'
amano. intelligenza, 131: roma, chi crede ch'io ver'te fallisse?
fallirono a manfredi, abbandonandolo e fuggendosi chi verso abruzzi e chi verso...
abbandonandolo e fuggendosi chi verso abruzzi e chi verso... beni vento.
, 127: giusto era il segno: chi l'ha ravvisato / non può fallire
: e s'io non mi fallisco, chi gli è suso [al cavallo]
hanno fallito: e questo oppongo a chi dice fallita la scienza. hanno fallito
solea portare grandissima reverenzia, non troverrai chi più gli creda o gli faccia voti,
che mai fallito / non ha promessa a chi si fida in lui. andrea da
... / pianger la colpa sua chi t'ha fallito, / pianger la
indizi, che fallir non sanno / chi ben guarda, ti fia chiaro e palese
con pantauco combattè. segneri, i-548: chi ha fallita la via della pace,
, 75: e non fallio, chi fu lo 'ntagliadore, / la bella analida
, n-88: non potendo eglino rispondere a chi dovea avere da loro in inghilterra,
che sono laberinti di confusione, dove chi non ha il filo di qualche arianna
quasi del tutto fallita, non essendoci chi ne faccia gran caso, perché non vi
gran caso, perché non vi è chi ne abbia la vera intelligenza e 'l buon
dicon che alloggerà col carnesecchi; / chi dice a lo spedai, dove mandato
banco fallito, / con fare alfin con chi si sbriga presto / ammassa, toppa
, a riserva d'uno che rimane a chi tiene il banco, questi allora alza
in rovina. pagliaresi, xliii-37: chi vive un anno, signor mio,
more, /... / e chi cento anni vive con onore / e poi
, più che non era dinanzi: or chi la potrebbe cercare, la quale è
fallitóre. 2. finanz. chi fa fallimento; chi subisce un dissesto
2. finanz. chi fa fallimento; chi subisce un dissesto. cesarotti,
: il fallo è maggiore quanto è maggiore chi 'l fa. petrarca, 364-14:
signor perdona. castiglione, 120: chi falla e dà mal esempio,..
grave al mondo: il fallo di chi dispera. ben più colpevole fu
e l'erro mio: / ché chi senz'ale un angel seguir vole, /
difetto, che un minimo fallo di chi la scrive la rende inintelligibile, ed
scrive la rende inintelligibile, ed anco chi la interpreta ha bisogno di starci molto
diligente. segneri, i-352: come fa chi copia da un esemplar sicurissimo d'ogni
falli di stampa, non curati da chi sol bada a far tosto per suo guadagno
ed al balzello, / stavan per discacciar chi nella rete / piaceva a questo e
e i falli lor tutti udirete / da chi non è piacevol né piattello, /
, conv., i-ii-n: villania fa chi loda o chi biasima dinanzi al
: villania fa chi loda o chi biasima dinanzi al viso alcuno, perché né
, xvii-601-1: non dico fallo sia chi 'l suo difende. poliziano, 133:
ingannevole. chiaro davanzali, iv-42: chi è amato / sì è blasmato /
attraversato la stanza muto e lento come chi è in fallo..., si
ingravidò. m. villani, 7-1: chi potrebbe con intera mente nel futuro ricordare
, xxxv-1-451: però fa fai di ciò chi porta sòno / in dispregio, poi
. lorenzo de'medici, 11-211: chi non è innamorato / esca di questo
l'una a l'altra, e chi la lasciava cader in terra senza poterla
. fatti di cesare, 126: chi lanciava ine, non gittava in fallo
/ disse allor turno; tale è chi la vibra, / e tal fa colpo
22-62: eccoti fuor del ponte / chi vien per farlo, e non lo disse
non metta. canti carnascialeschi, 1-11: chi mette in fallo il piede, /
che tutte tore avviene / d'affogarsi a chi pone il piede in fallo. verga
parola poteva far tagliare la testa a chi gli fosse piaciuto, anche a compare
in fallo. magalotti, 1-231: chi intende il rigiro dell'acqua non mette mai
baretti, 1-308: statti sicura che chi non istudia questo libro, può fare
. v.]: 'faloppone', chi parlando o scrivendo insacca borra. crusca
buca scura. alamanni, 7-i-286: chi in cristo creda, / e non sappia
le razze. cattaneo, ii-1-284: chi non falsava la lega dei metalli,
fraudolentemente (e anche falsamente attribuiti a chi non ne è autore). compagni
, forse. monti, iv-162: chi si è mai il briccone che mi ha
de'cavalieri. giusti, 3-42: chi crede d'esser furbo si falsa le armi
alterarsi. d'azeglio, 1-220: chi fa all'amore è raro che non sia
s. girolamo volgar., 1-1: chi dice che ama iddio, e falsa
. libro di sydrac, 259: chi fa uno saramento falso del suo idio
sm. (femm. -a). chi falsifica monete o metalli preziosi
monete o metalli preziosi; chi adultera merci e prodotti. cavalca,
ladro e falsario. 2. chi contraffà documenti oppure scritture pubbliche o private
documenti oppure scritture pubbliche o private; chi manipola abusivamente testi letterari; chi imita
; chi manipola abusivamente testi letterari; chi imita fraudolentemente la firma altrui od opere
della ricerca era il suo demone; e chi è posseduto da questo demone non può
, della verità. ariosto, vi-396: chi testifica / quel che crede esser ver
questi falsarii. fagiuoli, 3-3-86: chi lo fece [il sonno] parente della
. sempronio, iii- 207: chi fia che non conosca e non intenda /
inganno. fra giordano, 1-172: chi ci fa oggi nulla arte con lealtade
in sella, altri pedone, / chi falsato ha 'l camaglio e chi la buffa
/ chi falsato ha 'l camaglio e chi la buffa. baretti, 1-288:
senso generico: mentitore, ingannatore; chi fa apparire le cose in modo diverso dalla
: non solamente è falsatore di verità chi bugia per verità dice, ma eziandio
la quale bisogna di dire, o chi non liberamente, quando bisogna, la difende
corte., iii-69: ma voi chi siete, pallide facce, tutte fosche
avvilita bontade, e sol s'apprezza / chi sul volto mentito il cuor falseggia.
, perché l'ippo- crisia fa travedere chi compra, sicome fa travisare chi vende
fa travedere chi compra, sicome fa travisare chi vende. roberti, xi-1-14: nell'
. (plur. -i). chi canta in falsetto. falsétto,
la modulazione della, voce propria di chi canta, ma sforzatamente, canto falso
il chiasso, /... / chi si diletta poi d'ipocrisia, /
. leonardo del guallacca, 332: chi voi da lor campare / tagli la lor
, acquista o comunque riceve, da chi le ha falsificate, ovvero da un
profanare. cavalca, ii-70: se chi falsifica lo suggello del papa, è
la verità, di porre ostacoli a chi ne va in traccia, e di premiare
ne va in traccia, e di premiare chi la nasconde 0 falsifica. giordani,
pandolfini, 1-59: spesso avviene però che chi compera spende soperchio, e sta a
cosa falsificata. alberti, 297: chi compera spende quello superchio e stassi a
, che adombra il vero / a chi suole spacciar per bianco il nero. c
ver ch'in falsitade / non cede a chi che sia? che caritade / non
s'annida / ipocrisia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia
delle quali troppo chiaramente si conoscerebbe da chi avesse in pronto l'opera mia.
pensusa. fra giordano, 1-172: chi ci fa oggi nulla arte con lealtade?
innocenzia porto; / porto il contrario a chi usa falsitade. sassetti, 265:
entra nell'errore analogo a quello di chi vuol tradurre innanzi al tribunale della moralità
movimento falso: passo o movimento di chi incespica o perde l'equilibrio. -al
falso, ella fece un gesto di chi naufraga in aria, mentre i pomi cadevano
tròclo insanguinar la via, / d'uccider chi l'uccise non fu sazio. di
falsa esaltazione ret- torica, dicendo: chi è quella giovane innamorata tutta pensosa?
è quella giovane innamorata tutta pensosa? chi son quelli che accorrono da ogni parte?
e la venerazione che si porta a chi abbonda di ricchezze, è una venerazione
stesso / un traditore; e pazzo è chi crede. goldoni, viii-958: deh
. libro di sydrac, 259: chi fa uno saramento falso del suo idio
: strabico. leopardi, i-210: chi si innamora di un naso rincagnato..
un naso rincagnato..., chi di un occhio un po'falso.
falso, anche se intelligenti, come chi si serva di una lente di alta
falsità. latini, i-735: chi sa giudicare, / e per certo triare
e del falso. alfieri, 8-263: chi del falso si impingua, il ver
lo nero, / ma ricredente facei chi 'l mostrava, / sì ch'ogni
né la seconda; ma era subitamente chi lasciava l'insegna dicapitato. sassetti, 262
la fama delle accoglienze amorevoli fatte a chi andava a ringraziarlo. serao, i-1046
dante, inf., 13-53: dilli chi tu fosti, sì che 'n vece
perita la fama, per non c'essere chi abbia mandato a memoria delle lettere l'
la contrada, / sì che ne sa chi non vi fu ancora. petrarca,
orecchi, e di cui si domanda chi siano, se politici, corridori,
fama quasi niuno era che non sapesse chi fosse primasso. ariosto, 2-4: chi
chi fosse primasso. ariosto, 2-4: chi dicesse a te ladro, lo diria
di fame: assai basso (offerto da chi è costretto a vendere per necessità)
, che siete figliuol di famiglia / chi gli prestassi, non che altro, dodici
! che mi giova esser figlia / di chi regge e governa il mondo tutto?
famiglia le diè che spiasse e riferisse chi veniva e andava, ogni parola,
, 2-311: in corte di papa, chi vuole essere della famiglia del cardinale si
in castrocaro. lemene, xxx-5-221: chi mi lega e sospende?
con vario disparer ciascun ragiona, / chi di qua, chi di là freme e
ciascun ragiona, / chi di qua, chi di là freme e bisbiglia. /
di famiglia. cicognani, 2-151: chi sa perché, dopo tant'anni, l'
che il marchese fu morto, / come chi toma dal funereo lutto / alla sua
cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella
eredi dei maiorascati papali. 10. chi è addetto alla casa, alla corte di
lenta; che si esprimeva in italiano come chi ha più familiare il dialetto.
occulta insidia. magalotti, 23-376: chi sarà quel mentecatto, che, cominciando
.. volsuto ferire con cose sacrosante chi per ischerzo e da burla filosofando non
fama quasi niuno era che non sapesse chi fosse primasso. pulci, 1-8: dodici
sì chiara tromba / trovasti, e chi di te sì alto scrisse! bisticci
giovanni dalle celle, 4-2-30-1: ma chi è famoso ladro, e manifesto,
debole progresso. casti, ii-5-69: chi di turk, chi di oguz, chi
casti, ii-5-69: chi di turk, chi di oguz, chi di giaf- fette
chi di turk, chi di oguz, chi di giaf- fette / spacciossi per nipote
quella famosa questione..., cioè chi deve succedere ne li feudi e ne
che vegnate alla padrona mia. -di chi sei tu famula? chi è la padrona
mia. -di chi sei tu famula? chi è la padrona tua? vico,
, che potevano servire di fanali a chi tuttavia combatteva con la notte e col
: tema solo [di morte] chi s'inzuppa / nella truppa / de'vin
alla stessa guisa, perché c'è chi lo sogna da credente o addirittura da
f. frugoni, vi-599: ma chi è colui là, che si volta,
? b. croce, iii-33-347: chi mai può mostrarsi riguardoso o pietoso verso
fra tanto sonno del secolo oblivioso a chi più che altra cosa non piacque essere scosso
chitarra, vi-n-195 (13-14): chi vi mira sì si meravegli, /
trattato d'amore, 48-8: ma chi me ne riprende co'lui metto /
domandòe quello incantatore e disse: « chi è questo fancelletto? ». e quelli
mente fischiarsi agli orecchi la voce di chi lo riprende o l'esorta;
. c. gozzi, i-231: chi averebbe predetto che quella favilla fiabesca dovesse
varchi, v-71: dico oltra ciò che chi volesse considerare la vita, ciò è
la divina e appassionata bramosia di illuminare chi soffre nel buio, di salvare chi sta
illuminare chi soffre nel buio, di salvare chi sta perdendo per sempre...
fanciullo, gran briga ti diede / chi ti lasciò di questo scudo erede.
vi beccherete un fanciullo maschio; e chi non ha, non abbia. muratori
botega. 6. figur. chi agisce e si comporta con l'im-
è adunque folle e fanciullo di senno chi di sua roba s'orgoglia. pulci,
grande oggetto non si perviene se non da chi ha già vinto tanto la vanità de'
da apostolo delle genti e gridare a chi non intende: -la colpa è vostra,
. periodici popolari, ii-638: a chi giova illudere e illudersi? ah fanciulloni
nulla, / ché ben sa nulla chi non sa l'amore. palazzeschi, 3-79
e fanciullesco. pascoli, i-565: chi non ha visto qualche volta uno dei
. buonarroti il giovane, i-306: chi vuol far del grave / scenda da queste
ne faranno chiosa. / non so chi dee portar di noi el cappello.
jabot 'un rami- cello fiorito di chi sa qual sua prediletta fanerogama. 2
dire che è inamorato, e chi è la sua dea. =
per stupire e impressionare gli altri); chi fa grandi progetti senza mai realizzarli;
sm. (femm. -a). chi, negli stabi limenti termali
, 7-109: nel fango dovea essere involto chi del sangue de'nemici bagnare non si
di fango e di lordura, / chi qua, chi là, senz'ordine distinte
di lordura, / chi qua, chi là, senz'ordine distinte. gemelli careri
salito in scanno, al cospetto di chi credi tu di trovarti? carducci,
. grande miseria materiale; condizione di chi si trova all'infimo grado della scala
come / pesa il gran manto a chi dal fango il guarda, / che piuma
bel, ch'in voi riluce, / chi brama alzarsi al ciel dal chiostro umano
, assurda. folengo, ii-81: chi crede in uomo avaro splender questo,
più vii rubba la gloria, / chi dirà che non sia colà di sopra /
donde non esce a ben se non chi è uno stivale affatto. fagiuoli, 1-5-331
. prov. tassoni, vii-376: chi cavalca pel fango vede l'altrui schizzature
tanto più s'imbratta', vale: chi cade in un errore dee quanto prima
se lo getta facilmente in viso: chi attenta all'onore altrui facilmente compromette il
sono che il teatrino dei gonzi. chi butta in aria il fango se lo butta
. bibbia volgar., v-745: chi vuole in reissimo cuore ricoprire per bocca
quel modo, ma non può soffrire chi non fa come lui; ed è
... tutto questo, dico, chi l'ha fatto, chi l'ha
, dico, chi l'ha fatto, chi l'ha prodotto, chi l'ha
fatto, chi l'ha prodotto, chi l'ha voluto? = comp
fanno una oncia. sassetti, 297: chi ha danari assai e può spendere 700
mio pari la dimanda è grande, ma chi forono da principio paolo, mateo,
f. f. frugoni, i-47: chi non è in armeggiar esperto, a
ancillari. varchi, 23-18: chi non è pubblicamente innamorato di qualche cortigiana
anche del fluoro / fantascente la luce, chi li chiama / (gli uomini miti
non discerno virtù da resìa / e chi de nogiarmi mai non resta. b
avvenga che debole, però e a chi si ricorda, e a chi spera,
e a chi si ricorda, e a chi spera, gli conseguita una certa fantasia
angoscioso, senso di oppressione che coglie chi dorme in una falsa posizione o è
pensando della elezione del nuovo pontefice, chi eglino avessino a eleggere, dormendo in
poliziano, 2-68: né ho con chi crivellare queste mie fantasie. della robbia,
. linati, 17-74: c'è chi parla anche di sicari entrati nottetempo nella
, è a me in dispetto; / chi è d'una e chi d'un'altra
dispetto; / chi è d'una e chi d'un'altra fantasia. savonarola,
commesso e si richiedesse in genere a chi loro paressi. pulci, 16-49:
in una fantasia medesima, oltre che chi ha de'pensieri, e chi è
che chi ha de'pensieri, e chi è povero, come son io, può
lì il dico espresso: / però chi quello ha voglia di sapere / fantasiando giù
libro di sidrac, 464: chi diaspro guarderà incontro 10 giorno, egli
iii-56: avrei bisogno... di chi scongiurasse i spiriti ed incantasse la fantasima
. lo spettacolo che si presenterebbe a chi avesse facoltà in un dato punto di
la percezione stessa considerata da parte di chi la riceve. -in par tic.
parimente, /... / chi parturisce, menoma 'l dolore, / e
parturisce, menoma 'l dolore, / e chi la porta a suo difendimento, /
o imaginativa che ne rube, / chi move te, se 'l senso non ti
/ si dolea, si torcea, come chi spasma, / e parea più ch'
brutto, disgraziato fantasma, non so chi mi tiene che non ti cavi gli
; senso di oppressione che coglie talvolta chi sta dormendo, incubo. francesco da
ver'noi. tasso, 10-9: -e chi sei tu, -sdegnoso a lui richiede
ant. spaventarsi, turbarsi (come chi vede un fantasma). b
in idea, di fantasticaggine in fantasticaggine, chi sa dove sarei andato a cascare,
uom dormiva, eccetto solamente / chi non avea un quattrin ne la bisaccia.
occhi un sonno sì profondo / chi non si sente ornai di questo mondo.
b. davanzati, i-360: fantasticò chi gli fusse più di tutti sospetto,
riavermi intatto e di sentirmi suo dopo chi sa quale angoscioso fantasticare, e il
. (femm. -trice). chi fantastica, sognatore; chi idea, costruisce
). chi fantastica, sognatore; chi idea, costruisce con la fantasia immagini
a stranezza, hanno il torto, perché chi vuole operar bene bisogna allontanarsi da tutte
i-55: non volle egli celebrarlo, chi diceva per aver a noia le
aver a noia le ragunate, chi per fantasticheria. -atto, gesto
un pensar dignitoso. rovani, i-236: chi mai, potendo in quel punto esplorare
, inconsueto. berni, 164: chi vuole vedere quantunque pò natura / in
. sacchetti, 84-204: maledetto sia chi mai maritò nessuna femina ad alcuno dipintore
di me voglia a mille, che chi io fussi non sapevano. grazzini,
artista). -anche sostant.: chi è dotato di una capacità creativa e inventiva
sm. (femm. -a). chi per carat tere e per
o fante antico. baldini, i-213: chi ha vissuto a lungo col fante nei
, se non per istrada: ma so chi e quali sono l'uno e l'
le profane. -anche: bisogna rispettare chi è maggiore di noi. sacchetti,
b. giambullari, 2-208: e chi pigliava, s'era suo il bottino:
xxvii-6-82: dorme ben con la fante chi non sa che quella bambolona, per la
ecc. buonarroti il giovane, 9-84: chi fantino a me corre, 'l cappello
insino a l'osso. 4. chi per professione monta cavalli nelle corse ippiche
e come anderà il 16 d'agosto? chi è l'eroe tra'fantini? qual
fagiuoli, 1-7-277: ché tal fantocciata / chi sa che più grata / alfin non
costo. de amicis, i-410: chi avrebbe sognato mai quelle fantocciate guardando quei
venire? pallavicino, 1-269: ma chi non gusterà maggiormente di vedere in abito
pitture o simili, che son fatti da chi non sa punto di disegno, o
... allora non seppi più chi mi fossi. faldella, 6-267: voltò
), oland. vrijbuiter: 1 chi fa bottino liberamente '(cfr. ted
che farcisce. -in partic.: chi è addetto alla preparazione di ripieni per
. d'ambra, 4-105: ma chi è quel che viensene / in qua col
più prepotenti e i più vivi, in chi non ha sollecitato, con la pratica
di camera. giovio, ii-113: chi ha da far fardello il faccia, ch'
rigidi, di quella rigidezza angustiosa di chi fa tutto a puntino, con meticolosità.
ira. sacchetti, 60: sace / chi face / e tace, / ma
mio marrello in mano; / ché chi con l'acqua semina, raccoglie / poi
fa'piano. canti carnascialeschi, 14: chi non fa piano, fa crepar la
brusco e strinsi il braccio, / di chi è figlio corrado?...
legna. baldovini, 3-32: non arai chi le pecore ti pasca, / o
., conci. (519): chi ha a dir paternostri o a fare
la cucina, e massime / a chi tien grado e fa tavola magna.
fare. /... / faccia chi vuol l'apostolo o il buffone. d'
l'ultima avventura: triste commiato di chi era per farsi fuoruscito a chi restava
commiato di chi era per farsi fuoruscito a chi restava legato dalla catena scolastica. e
come gli uccelli fanno il nido; chi di stecchi, chi di foglie, chi
fanno il nido; chi di stecchi, chi di foglie, chi di paglia,
chi di stecchi, chi di foglie, chi di paglia, 0 di piuma o
o di borraccina; e tocca poi a chi sa d'ornitologia, a dire e
-mi stanno venendo tutti i pruriti di chi gli è stravivo, -gemè quasi michele
: se i cieli son di bronzo, chi vorrà negare che l'un l'altro
/ disse allor turno; tale è chi la vibra, / e tal fa colpo
vedremo in dio, luce viva, chi meglio fece il debito suo. salvini,
. bibbia volgar., vi-353: chi fu dinanzi a lui, che facesse tanta
una colpa. giamboni, 145: chi, sanza discrezione, li digiuni e le
solennità, si usano di farla, chi con vestimenta mettendosi belli vestimenti,.
dinanzi il ceppo nel fuoco, e chi ulivi e cotali cose. testi fiorentini,
sopra stettono in pregione più tempo, e chi gli faceva colpevoli e chi no.
, e chi gli faceva colpevoli e chi no. boccaccio, i-254: venga
lettera, dicendo che non fa parole chi vuol far fatti. foscolo, xvii-275:
nuovi rimbotti, e farvi a compagni chi non sta contento se non a volervi soprastare
obbligo di non negare simili attestati a chi realmente gli meriti, e di non fargli
di non fargli all'incontro ciecamente a chi non ne ha bisogno. fagiuoli,
terra, la quale è della casa di chi fece questo ceppo e ordinò molte limosine
farti a'rei vuoi tiranno? hawi chi 'l brama / più assai di te.
vegna, giocundi e gioì faccia / chi amat'è, da cui sol onni gioia
condannagione; come disse santo jacopo: chi sa il bene e nollo fa, grave
, 15 (64): peccato face chi allora mi vide, / se l'
quello. pirandello, 7-673: e chi era più lui, adesso? ecco qua
. sacchetti, 211: fiorenza degna, chi cacciasti or pensa / e qual già
. baretti, 2-47: lascia dir chi vuole e fatti modello del metastasio,
ogni veleno. ariosto, 39-71: chi s'afeoga nel fiume e chi nel mare
: chi s'afeoga nel fiume e chi nel mare, / chi sanguinose fa
nel fiume e chi nel mare, / chi sanguinose fa di sé le glebe.
. c. rinuccini, ix-262: chi è costei, amor, che quando appare
che sempre più negligenti si fanno. chi è negligente per temperamento, lo sarà in
44: contano miracoloni da fare in estasi chi li credesse da vero anche sol per
pronom. pulci, 9-50: or chi vedessi la dama amorosa, / sùbito
le spalle al sicuro. pavese, 7-751 chi fumava, chi faceva crocchio, chi
sicuro. pavese, 7-751 chi fumava, chi faceva crocchio, chi mangiava.
chi fumava, chi faceva crocchio, chi mangiava. b. croce,
lasciavano cadere certe polverine invisibili, che chi ci metteva il piede sopra poi,
, 10-7: le compagnie vanno cercando chi fugga e fannone preda. passavanti,
quella tentazione fa frutto e utile a chi la sa ricevere e sopportare. ariosto
. note al malmantile, 2-667: chi fa pappoleggio, vince il giuoco di
comparir filosofo. forteguerri, ii-202: chi empì la sua [bisaccia] del
della bellezza, /... / chi delle caste veneri del dire, /
caste veneri del dire, / e chi delle maniere del far oro. verga,
ix-390: a tutti fa le spese / chi si voi sia e di che condizione
giusti, 2-258: -o dunque adesso chi mi fa le spese? - /
me sie poca entrata, / ch'a chi vuol sano vivere e contento, /
... facea che ancor da chi mai più veduta non l'avesse, fosse
conv., ii -canzone, 25: chi veder vuol la salute, 1 faccia
fa vincere e perdere le battaglie a chi gli piace, non guardando a numero o
che per cosa mirabile s'addita / chi vói far d'elicona nascer fiume.
alla più rozza gente / che talor chi li regge, indegno, ed empio
io che c'entro? e tu, chi te lo fa fare? montale,
e più ancor dell'altre; e chi venisse bene considerando, elle ne potrebbon
far far mula di medico / a chi non spedisce di sonantibus. botta,
far largo il buon destrier baiardo; / chi la tempesta del suo venir sente,
rapporti e di esperienze. v'è chi fa professione di farsi ritrarre nuda. pavese
: ma prima facciamo a intenderci: chi chiamate voi antichi? gli oratori di
: con rimedi a rovescio, facevano a chi più accendere a ogni male. buonarroti
, i-41: col pubblico farete a chi più fischia. manzoni, pr. sp
lo zio e la mamma facevano a chi fosse più tenero per quel figliolo.
/ ché distor non te posso a chi te guida. ariosto, 23-87: per
fuori. canti carnascialeschi, 108: chi colla neve sollazzar si vuole, /
: bisognava in alcuna cosa, chi lo voleva consigliare, farsi dalla lunga.
buoni. canti carnascialeschi, 1-78: chi vuol buona misura, a noi si faccia
la povera vecchia. rovani, i-33: chi vuol farsi d'accosto a qualche dama
la republica. pallavicino, 7-88: chi mi rinfaccerà menzogna se affermerò che tutti conoscono
che l'uno e l'altro negarono. chi, se dirò che tutti sentono farsi
ed io a piede, e conoscerai chi di noi due n'andrà onorato.
: la gente che mangia non ama che chi non mangia possa bere un bicchiere.
39-14: quasi a gara fanno / a chi far può nel suo camin più danno
: io farei a i capegli con chi dicesse che le vostre bellezze non fossero celestiali
, e fatti eran cavalli, / chi baio e chi leardo e chi rovano.
fatti eran cavalli, / chi baio e chi leardo e chi rovano. p
, / chi baio e chi leardo e chi rovano. p. della valle
donna. pananti, i-42: guardate chi vuol far da principessa / con quella voce
.. / son buone, a chi le piaccion, secche e fresche: /
alla ragunata,... e chi contro farà, siano tenuti i consoli di
cellini, 1-74 (174): chi farà contra di lui, farà contra di
sanctis, petr., 32: solo chi si sente bestia può ridere di quest'
29 (503): non ho avuto chi mi desse una mano; ho dovuto
e baston per ogni armata; / e chi dà in picche, e a giuocar
, 7-378: declamate quanto volete contro chi ha danaro; ma nei bisogni dovete
tutto quello c'hanno in dosso / a chi fatto ne l'ha credenza. redi
, che non reputano nobili se non chi non fa nulla, o se non
peggio. lippi, 6-1: miser chi mal oprando si confida / far alla
ch'ella ben gli vada; / perché chi piglia il vizio per sua guida,
. -fare san marco: per indicare chi ha fattezze del volto leonine.
. m. cecchi, 245: a chi te la fa, fagliela. goldoni,
a farla corta * è segnatamente di chi espone una cosa, e non la vuole
cosa ch'è per lo più tediosa. chi nelle faccende e private e pubbliche non
sa farla finita a tempo, verrà chi gliela farà finire bruscamente, e finirà male
nessuno. proverbi toscani, 163: a chi te la fa, fagliela. idem
saremo egual. periodici popolari, i-103: chi fa per sé fa per tre.
. pascoli, 697: ben fa, chi fa. sol chi non fa,
: ben fa, chi fa. sol chi non fa, fa male.
. -chi fa, disfà; chi può fare, può anche disfare;
può fare, può anche disfare; chi fa il carro, lo sa disfare;
. sostant., con riferimento a chi è abituato a differire e procrastinare l'esecuzione
rondini nere. dolce avere accanto / chi vi risponda, / sul far dell'alba
nuova. ibidem, 278: chi non dà fine al pensare, non dà
. della valle, 202: levò, chi aveva frecce, il cappuccio alla faretra
le serpi e le cicigne / e chi guasta le vigne / che le farfalle e'
tua testa piena di farfalle dinanzi a chi ti vince troppo in virtù ed in
le cose piccole io vengo: / chi le farfalle cerca sotto l'arco di
, accorta e pura. / e chi 'l petto di quella non discorza, /
mano. 15. prov. chi tosto crede, ha vale di farfalla:
leggerezza. proverbi toscani, 134: chi tosto crede, ha l'ale di
/... / ci è chi vuol dir ch'ei dorma 'n un granaio
del pino] egregi / sono a chi scracchi e farfalloni sputa. vallisneri
, superficiale. -in partic.: chi amoreggia con facilità, chi fa spesso
partic.: chi amoreggia con facilità, chi fa spesso la corte alle donne;
né verisimili. milizia, ii-37: chi non è modesto, è un farfallone,
farfallini. dossi, 857: come chi sogna od è pazzo, il loro
inventare. lancellotti, 2-184: specoli chi vuole, non so se più l'
infingardaggine di mindiride, o la farfallonaggine di chi la scrisse. 2.
, 1-66: -se la virtù, di chi ella [la casa dei medici]
ogni animale al proprio luoco, / chi a la città, chi al bosco,
, / chi a la città, chi al bosco, chi a le grotte;
a la città, chi al bosco, chi a le grotte; / la pazza
con questo di abbandonare il figliuolo (chi li ricorda, se non lei -se non
poca. farfugliò ne, sm. chi farfuglia, borbotta abitualmente. -anche:
farfuglia, borbotta abitualmente. -anche: chi si dà gran da fare, ma
degli altri. angiolieri, 149-1: chi de l'altrui farina fa lasagne, /
: -non fate forza; ché chi hae del grano, puote avere del
ironica). pulci, 16-58: chi vi cercassi trito, a falde a falde
. 12. prov. -a chi fa le tagliatelle casca la farina per
vecchio proverbio gastronomico napoletano: « a chi fa le tagliatelle casca la farina per
fugge la mola, scansa la farina: chi evita la fatica, non ottiene nulla
nulla. proverbi toscani, 64: chi fugge la mola, scansa la farina
ha la sacca non ha la farina e chi ha la farina non ha la sacca
[s. v.]: 4 chi ha le sacca non ha la farina;
sacca non ha la farina; e chi ha la farina non ha le sacca '
vuole, o tutti i doni; ma chi ne ha imo, e chi un
; ma chi ne ha imo, e chi un altro. -la farina
. bresciani, 1-ii-291: genova, chi la vuole? chi ci mette?
1-ii-291: genova, chi la vuole? chi ci mette? dassi per una fetta
di via balbi. sbarbaro, 1-45: chi mise sulla via del ritorno i peperoni
. v.]: 'faringotomoistrumento di chi rurgia che serve per iscarificare
, un'ostentazion farisaica, il giudicar chi operava in tali angosce. rosmini,
. a. labriola, iii-117: chi voglia porre mente alle differenze,..
1541). farisèo, sm. chi apparteneva al farisaismo, seguace del farisaismo
repigliare 'l torto, / ancora mo seria chi l'occidesse, / ca lo monno
parole del salvatore nostro. e a chi le parlava il salvatore queste parole?
? a li scribi e farisei. e chi sono li scribi e farisei? e'
non ne vuo'più; / sai tu chi egli è? -spreg. ebreo.
fosco fariseo. 2. chi imita nell'atteggiamento, nei costumi gli
disaminandolo. aretino, iii-36: or chi avria mai pensato che gli ipocriti avesser
lividi farisei, e coi sospetti di chi non vede che colpa e maledizione in ogni
sciocca e farisea. 3. chi mostra eccessivo amore per qualche lavoro o
sm. ant. e dial. chi parlando storpia e confonde elementi di più
ancora oggidì, non è salutare che a chi ne tiene bottega. cicognani, 9-157
(plur. m. -i). chi, avendo seguito studi specifici e acquisita
letter. scherz. e spreg. chi vende farmaci (e in particolare indica
vende farmaci (e in particolare indica chi esercita la professione del farmacista ciarlatanescamente e
stessi attosca, / e caggiam tutti chi prima e chi doppo. d'annunzio,
/ e caggiam tutti chi prima e chi doppo. d'annunzio, i-1031:
che farò così delusa poi? / chi più mi seguirà de'primi amanti?
vien male? pirandello, 6-348: chi ammazzate? credete che il salvo,
sf. il farneticare, stato di chi farnetica. bencivenni [tommaseo]:
; atto, pensiero, discorso di chi farnetica; delirio, frenesia, vaneggiamento.
, che si getti per sorte di chi sia clizia. guicciardini, vi-33:
esser quella che servisse di faro a chi disegna di ridurre a poema epico la
sequestrata dalle cure mondane, come a chi sopra una prominenza poggiato si presentano di
firenzuola, 375: sottratto da chi quattrini,... da chi
da chi quattrini,... da chi farro,... tutte
. della valle, 23: miro chi vien: candide fasce veggio; / de
un lutto. d'annunzio, iii-1-810: chi mai tese quella fascia rossa / a
lavano la madonna con gran cura; chi mette acqua, chi fa le fasce,
con gran cura; chi mette acqua, chi fa le fasce, chi fa un
mette acqua, chi fa le fasce, chi fa un servizio, chi ne fa
fasce, chi fa un servizio, chi ne fa un altro. 3
cuna, qual fascie novelle, / chi sparge fiori, chi perle, chi stelle
fascie novelle, / chi sparge fiori, chi perle, chi stelle. beccaria,
/ chi sparge fiori, chi perle, chi stelle. beccaria, i-410: l'
rosa, 1-53: viene a piangere chi nasce, / al morir apre le
. campanella, i-183: muoia ridendo chi piangendo nasce; / rendiam queste atre
tranquilla e casta. baretti, 2-242: chi ardirà più profanarti l'udito con un
e dormi, dice il proverbio, ossia chi bella nasce ha la dote nelle fasce
altri miei fratelli e sorelle che morirono chi appena nato, e chi in fasciòla
sorelle che morirono chi appena nato, e chi in fasciòla. -acer.
solinghe parti. lippi, 3-38: chi torna indietro a fasciarsi la testa. baretti
altri vari fornimenti. fiore, 97-1: chi della pelle di monton fasciasse / il
le fascine. fascinàio, sm. chi raccoglie fascine nei boschi per poi rivenderle
l'occhio de l'invidioso affascina colui a chi si porta invidia, perché il veleno
: il segretario del fascio, sa chi è? è il figlio di un brigante
mandare a fascio un piano simile, chi, anche dei più sperimentati cantori, sarebbe
pratolini, 10-180: durante il fascismo in chi gli era contro vedeva facilmente il nemico
, persona inscritta nel partito fascista; chi ne condivide il programma e le idee.
a carte. brancati, ii-312: sai chi odio di più io? quei liberali
f. invar. disus. chi fa servizi di poca importanza; fattorino.
: se io dico il vero, pensi chi non mi credesse s'elli ha veduto
ricchezze. della porta, 1-284: chi piglia i fastidi per fastidi, entra
proverbi toscani, 94: tanti ha fastidii chi dee avere, che chi deve dare
ha fastidii chi dee avere, che chi deve dare. ibidem, 252: l'
, indi alle contese, e favorendo chi questi, chi quelli, s'azzuffavano tutti
contese, e favorendo chi questi, chi quelli, s'azzuffavano tutti. g.
che io faccia vedere ad ogn'uomo chi tu se'e a che ora tu torni
tutta speciale di attentività, gratissima a chi la guardava e pariavaie. e. cecchi
pieni di vermi fastidiosi e come attoschino chi li gusta. 4. che
con varietà di numero che fastidì a chi nacque dopo il tasso e con la lingua
di leggiero. rosa, i-135: chi, come e quando potrà farmi allegro?
pietà. 2. proprio di chi prova fastidio di ogni cosa; sdegnoso
e ristoro. tasso, 8-2-638: or chi trapassa il guado, / di nostra
/ fan gli atti e detti tutte a chi son nate; / di scena in
a man a mano / con lui chi di sue coste donna uscio: / hanno
boboli passeggio, / l'ultimo amico a chi il mio cor si apriva, /
ed intricato fra le argive lance: / chi ti sottrasse da rovina certa / quel
, il reazionario cinico. scettico è chi non crede a nessun mito. fatale
crede a nessun mito. fatale è chi realizza in sé un mito autentico in
la ragion amor non prezza, / e chi disceme è vinto da chi vole.
/ e chi disceme è vinto da chi vole. g. visconti, 1-83:
— per estens.: atteggiamento di chi si abbandona senza reagire al corso degli
sarpi, i-1-282: sarebbe ben cieco chi non vedesse il giogo imminente sopra il
d'italia: ma la fatalità guida chi vuole, costringe chi ripugna. ci è
la fatalità guida chi vuole, costringe chi ripugna. ci è un numero di
carlo alberto a superga!... chi ce l'avesse detto a tutti e
. proverbi toscani, 82: a chi vuol male, dio gli toglie il
ahi trascurato, ahi forsennato, mira / chi quell'arco adoprò, quelle saette.
essere verso il suo bene... chi mi giudicherà, se proseguo il mio
, i soliti regali: che costano a chi deve farli tanto sforzo d'imaginazione e
che è dotata di fascino irresistibile; chi crede e si dà l'aria di
le tue sirocchie fosser fatati. - chi in una cosa e chi in altra,
fatati. - chi in una cosa e chi in altra, rispose. 2
, e ciascuno gli facea festa; e chi più era caduto alle sue reti per
fatato; / ché i'vo drieto a chi mi tiene in guai. berni,
fra giordano [crusca]: chi dicesse che l'opere nostre tossono di
bel segno de l'aguglia scorse. / chi dir potrebbe per ordine quante / novità
162: invero rare volte interviene che chi non è assueto a scrivere, per erudito
e posi ogni fatica / e furi a chi ben vive ogn'ira e tedio.
andando gridando per la città: « chi vuole dell'acqua? ». machiavelli,
101: altri morirono di fame, e chi di sete e altri per fatica.
, non ti sia fatica / a dir chi è, pria che di qui si
-tenuta di fatica: adatta a chi deve compiere lavori pesanti. palazzeschi
fatica è sana: motteggio diretto a chi non ama il lavoro. g.
di strade. 5. sostant. chi fa un lavoro manuale, un lavoro
adoperarsi. maestro alberto, 59: chi vuol sua casa fondar proveduto, /
senza faticar molto il suo cervello, chi s'abbia ragione o torto in una
fu senza parte di preda, lasciandola a chi l'avea faticata. d. bartoli
e solo ei puote / spirar coraggio a chi despera aiuto. settembrini, iv-372:
despera aiuto. settembrini, iv-372: chi vuole di più se lo deve faticare
faticatora. 2. ant. chi tormenta se stesso, la propria coscienza
e di giù come se avessero da sistemare chi sa cosa in quell'attendamento di mezza
/ e 'l bene è fatigoso a chi noi cale. petrarca, 214-13: caro
giusto desio d'amante, e di chi muore / lieve mercé, ma faticosa impresa
apprendersi [la nostra scrittura] da chi con la pratica stessa non può, nell'
, e pieno in copia miete / chi suol di comagene i larghi campi /
l'entrare in questo luogo sia apertissimo a chi vuole entrarci,... egli
non s'erga, / per non scontrar chi miei sensi disperga, / lassando,
; che si esprimeva in italiano come chi ha più familiare il dialetto.
che egli è usato di porgere a chi troppo non si mette ne'suoi più
unità nazionale. bacchelli, 1-iii-332: chi avesse ignorata la data fatidica, avrebbe
dell'uomo. tasso, 8-7-430: or chi fra noi s'attempa / in aspettando
i-183: la morte è dolce a chi la vita è amara; / muoia ridendo
vita è amara; / muoia ridendo chi piangendo nasce; / rendiam queste atre fasce
colse, / per farmi caro a chi servendo onoro, / sempre obligato in
(o luogo) muta fato: chi cambia paese, cambia condizione. pataffio
cambia condizione. pataffio, io: chi muta lato, disse, muta fato.
vive in libertà non tenti il fato: chi è libero non metta a repentaglio la
libertà. proverbi toscani, 167: chi vive in libertà, non tenti il
ciò significava con evidenza, anche a chi fosse del tutto digiuno di cose militari
. p. verri, i-321: chi sfodera tutto quello che può e lascia
avuto onore, come si vedrà per chi leggerà la sua istoria o vera vita,
bestie piccole. pavese, 5-9: chi può dire di che carne sono fatto?
.. non c'è giustizia: a chi troppo, a chi poco, a chi
è giustizia: a chi troppo, a chi poco, a chi nulla. cicognani
chi troppo, a chi poco, a chi nulla. cicognani, 9-6: ritornano
. bibbia volgar., i-570: chi ucciderà la bestia d'altrui, renderanne
biasimare ingrassan le persone, / e chi l'ascolta si fa tanto fatto. fagiuoli
lettera, dicendo che non fa parole chi vuol far fatti. redi, 16-viii-62:
fatto in fretta, meritò l'onore di chi conserva il cittadino. -radunato,
ed andarsene a casa, o da chi venga giù con la deliberazione fatta più
la fama delle accoglienze amorevoli fatte a chi andava a ringraziarlo. -sostenuto (
vittoria finale della guerra è sempre di chi sostiene un grande principio. d'annunzio
guerra continua sopra la terra »; e chi combatte per dio, e chi per
e chi combatte per dio, e chi per il mondo, e chi ad uno
, e chi per il mondo, e chi ad uno modo e chi ad un
mondo, e chi ad uno modo e chi ad un altro. noi siamo quassù
nella intimità di persone le quali, chi per un verso e chi per un
quali, chi per un verso e chi per un altro, si può dire che
simil fatti le istorie ne danno, a chi legge, piena contezza. muratori,
. 61: garibaldi si sa per chi non ha da spendere. macinghi strozzi,
vói mancar della tua parola? -a chi m'ha mancato di fatti, sì:
del popolo] balìa di fatto contro a chi tentasse alcuna cosa contro a reggimento;
piccolo e menepossente, e non sa chi gli fa male, non considera nulla:
dio, e'non lo sa se non chi 'l pruova, che cosa è avere
g. m. cecchi, 19-19: chi in fatto in fatto / stimate voi
di proposito (e si riferisce a chi finge indifferenza, distacco, o a
finge indifferenza, distacco, o a chi compie un'azione con grande naturalezza e
g. m. cecchi, 30-74: chi fa i fatti suoi, non s'imbratta
le mani. fagiuoli, 1-5-313: chi fa i fatti suoi, non s'imbratta
le mani. periodici popolari, i-103: chi fa i fatti suoi non imbratta le
fatti vuole. proverbi toscani, 130: chi far di fatti vuole, suol far
. fattoiano, sm. ant. chi lavora nel fattoio, chi cura i
ant. chi lavora nel fattoio, chi cura i lavori che avvengono nel fattoio.
*. fattóre1, sm. chi fa, autore, esecutore; fondatore.
, iv-168 (34-22): ballata, chi del tuo fattor dimanda, / dilli
11 fiorini d'oro per renderli a chi glie ne avea imprestati. -per
sanza licenza de'suoi compagni e di chi li mandò. fioravante, 112:
commercio. de sanctis, i-53: chi ha fatto la reazione? la religione,
si mettevano la mano sugli occhi per vedere chi passava. soffici, v-2-37: dietro
fattucchierie. g. gozzi, 61: chi sa quali sono le sue fattucchierie,
questo bisogna lettera di spagna, perché chi fa li malefici e fati- cierie essi
6-2-177: fa danno alla repubblica, chi donando il sostegno ad uomini aitanti della
. foscolo, xvii-157: rilascia a chi riscuoterà una fatturina perché me la spediscano
paoletti, 1-2-202: non havvi forse chi sia di me più nemico di fatturare
i-1-141: è da fatui spregiare e deridere chi ricostituisce un testo autentico, spiega il
che si possa fare: imperò che chi l'ha, mentre se egli sta
mondo degli « esteti », lo sa chi ci ha bazzicato. cotesta saffo-teano aveva
vide. di leo, 189: chi contra costui può fare difesa /..
faustismo, sm. teoria propria di chi crede nella possibilità, da parte dell'
, gr., ii-70-71: a chi son fauste e presenti [le grazie]
voce era sensibile quel tono compiaciuto di chi assiste al sorgere nel neofita di idee
sia il telefio quella pianta, chiamata da chi fabaria, e da chi fava grassa
chiamata da chi fabaria, e da chi fava grassa, e da chi fava inversa
e da chi fava grassa, e da chi fava inversa; nondimeno...
cuore, e l'altra sanza lei / chi vuole aver, fave secche al mur
di albagia. soldani, 1-105: chi domin'è costui, ch'ha sì gran
bocca al leone: dare poco a chi richiede molto. boccaccio, dee.
prov. il cielo manda le fave a chi non ha denti: benefici e vantaggi
denti: benefici e vantaggi toccano spesso a chi non ne può godere. parabosco
; il cielo manda le fave a chi non ha denti, e simili parole.
il telefio quella pianta, chiamata da chi fabaria e da chi fava grassa e da
, chiamata da chi fabaria e da chi fava grassa e da chi fava inversa,
fabaria e da chi fava grassa e da chi fava inversa, nondimeno per non vi
si suggella. petrarca, 206-18: chi con sua cieca favella / dritto a
avesse perduta la favella per infermità, chi gli mettesse una foglia di questa erba
. bibbia volgar., v-651: chi favella sanza ragione, spesso avviene ch'egli
tomi. / di tua natura arcana / chi non favella? il suo poter fra
favella? il suo poter fra noi / chi non sentì? de marchi, i-45
troppo favellare ha spesso peccato; e chi favella con misura, quello è savio.
. grazimi, 4-199: favellare con chi non intende è uno gettar via le
piamente a queste / dee non favella chi la patria oblia. carducci, 890:
roma. d. bartoli, 40-ii-108: chi dunque vien forestiere, e già uomo
si dice, in capperuccia, a chi dimandasse perché [ecc.].
è infallibile. varchi, v-58: chi in favellando ha fatto qualche scappuccio e
colui che lo riprende, rispondere: chi favella erra; egli erra il prete all'
quattro gambe. proverbi toscani, 112: chi favella, erra. -lingua
-lingua bordetta per sette favella: chi è ciarliero, rumoroso, chiacchierone parla
d'eserciti esorbitanti, sulla modestia di chi reggeva, sulla natura sottile ad un tempo
= deriv. da * favellone * chi favella '. favènte, agg.
. c. gozzi, i-231: chi averebbe predetto che quella favilla fiabesca dovesse
. bembo, 1-20: né è chi per vero non tenga che le faville
, e mio rivale; perché né chi ci conosce, né chi non ci conosce
; perché né chi ci conosce, né chi non ci conosce vorranno supporre in noi
il poeta entra nascostamente nell'animo di chi legge e di chi ascolta. r
nascostamente nell'animo di chi legge e di chi ascolta. r. borghini, i-195
che imbrattarsi. foscolo, xiv-152: e chi diavolo ti va contando favole? io
ognuno per quattro lire può fare escomunicare chi gli piace. e'se ne dà a
gli piace. e'se ne dà a chi ne vuole, di queste escomuniche..
de marchi, ii-307: ma intanto chi ha avuto ha avuto. questa l'
si chiuda. metastasio, 1-5-277: chi sa qual altro / sul teatro del mondo
agenti. discorso, tutto quello onde chi parla dimostra o non dimostra qualche sentenza
in favola a david; o, a chi non vuol sapere il vero, si
favole burlesche o mirabili; o a chi non può capirlo, si parla con
in favole. -vendere ciance a chi spende favole: non dare niente per
niente. marino, 374: a chi favole spende, io ciance vendo, /
favolaio di ovidio. 2. chi racconta cose non vere, inventate, chi
chi racconta cose non vere, inventate, chi spaccia frottole, fandonie. l
, mi pare, che non mai chi crea tutto abbia creato due nature tanto
. favolóne, sm. ant. chi racconta favole; frottole, fandonie,
nel cielo. segneri, ii-596: or chi mi sta subito qui a rammentare le
, che hanno quasi del favoloso: come chi raccontasse qualche cosa che fusse accaduta nella
gli antichissimi. fracchia, 654: chi lo vede sempre così svagato dietro i
al vento favonio. ariosto, 31-85: chi potesse contar, conteria ancora / ciò
della vertù e disonor del giudizio di chi ha vertù e giudizio di non riverir voi
io non tema. / v'è chi m'oltraggia e chi m'insulta. panni
/ v'è chi m'oltraggia e chi m'insulta. panni, 283: la
, / fugge le guerre; e a chi più porta e dona, / vende
valorizzare qualcosa. borghini, i-iv-4-306: chi lo scrisse [l'urbano], o
lo scrisse [l'urbano], o chi lo mandò fuora sotto questo nome [
machiavelli, 734: conferiscono il benefizio a chi di loro li pare che lo meriti
qualche dissensione, perché vi è sempre chi si fa favore con danari, e
quelli che osservavano l'interdetto, e a chi persuadesse altri ad osservarlo o prestasse qualche
personale: delitto consistente nel comportamento di chi aiuta l'autore di un delitto a
reale: delitto consistente nel comportamento di chi, senza commettere ricettazione, aiuta però
: proteggere con ingiusta parzialità, avvantaggiare chi non lo merita, aiutare con mezzi
è solita questa [la fortuna] favoreggiare chi non riconosce lei, come non la
, dove qualche accordo non sia, chi dimanda le ripresaglie non abbi sua intenzione
a ser candido. carducci, ii-19-232: chi ha votato favorevole pensa o dice che
: scusi, professore, io non so chi sia questo signor passavanti e in che
, e non domandasse il nome di chi capita a favorirlo, sai tu, bestia
bocchelli, i-97: conosci la legge contro chi favorisce i briganti? alvaro, 9-296
, madamigella, una parola. con chi vi pare a voi altre donne superbette malcreate
5 (85): privato, chi non lo sapesse, era il termine in
e parlarvi, e sentire da voi chi era la fortunata favorita dalla vostra predilizione
che non abbi particularmente qualche favorito a chi ei piaccia, sì come anche
vuole che di lei ragioni se non chi è già divenuto suo parziale.
; oh che bel cordovano, / chi ti credesse! -essere fra fazio:
utilità. 2. sm. chi appartiene a una fazione; partigiano,
di tutta italia. grazzini, 84: chi dice: e'sembra il tebro,
turchi essere gli assedii un mercato, dove chi ha tempo di fermarvisi, trova da
ima cosa è fatta e appare a chi guarda; aspetto, figura, forma,
le repubbliche. leopardi, 222: chi dir potria le pratiche, i maneggi,
vita all'amante. non potrà dunque chi ama, ucciso da una febre pestilenziale
fu levata via la predica, che a chi veniva febbriconi e a chi pestilenzia,
che a chi veniva febbriconi e a chi pestilenzia, e a chi coltello, di
e a chi pestilenzia, e a chi coltello, di quelli che furono cagione
paiano amare alla persona febbricitante, a chi non ha il palato sano. g.
non mi sarà disdetto il seguirlo da chi può comandarmi. mazzini, i-692: il
. arici, i-161: non è chi ignori l'efficacia febrifuga della scorza della
goccia di vino nella febbrosa acqua di chi miete l'argento delle sue risaie e
] che all'eterna infamia fosse condannato chi, avendo fatto l'indegnità di adorare
appare. baldi, 5-4: ma chi, figlie di giove, a cotant'uso
10. prov. beva la feccia chi ha bevuto il vino: chi ha
feccia chi ha bevuto il vino: chi ha goduto deve poi saper sopportare dolori,
proverbi toscani, 197: beva la feccia chi ha bevuto 11 vino. =
a contaminare la purità e la dignità di chi governava. -sostant.
vendicativo, basso e feccioso, in chi ha, non solo la brutalità di
, aggricciando e gemendo: -ah sapessi chi sono! graf, vi-1168: vano
rendere fertile. campofregoso, i-43: chi ben mira con l'ingegno sano /
. manzoni, 978: non c'è chi non riconosca nelle commedie del nostro goldoni
in particolare. bettinelli, i-41: chi può dire le fecondità della pastorale e
bel fregio, apporta ricreazione all'intelletto di chi legge e mostra fecondità nell'eloquenza di
legge e mostra fecondità nell'eloquenza di chi scrive. muratori, 5-iv-113: la
, le più dannose e lacrimevoli a chi le riceve. nievo, 54,:
pirandello, 7-717: mi dica lei chi era don abbondio! eppure vivono
mammelle). marino, 1-138: chi torce a l'agne le feconde poppe,
l'agne le feconde poppe, / chi di latte empie i giunchi e chi le
/ chi di latte empie i giunchi e chi le coppe. -maturo.
ciascuno ha la sua idea e fabbrica chi a vòlta, chi a soffitta, chi
sua idea e fabbrica chi a vòlta, chi a soffitta, chi a finestra,
chi a vòlta, chi a soffitta, chi a finestra, chi a terrazzini a
a soffitta, chi a finestra, chi a terrazzini a modo suo, e questa
resoluzione che non persuadono le ragione. chi adunche ha fede diventa ostinato in quello
la fede è credere una affermazione a chi si stima poterla sapere. se dunque chi
chi si stima poterla sapere. se dunque chi ci parla ha la stima di un
non si veggono. guittone, xxxvii-19: chi tanto fu per dio tratto, /
'). leopardi, i-317: chi non comprende che dal momento che si
la fede / anco a ingiusto signor deve chi serve. monti, x-3-378: ma
sociali. * -anche: condizione di chi ignora di tenere un comportamento obiettivamente illecito
, 3-54: al giorno d'oggi chi è galantuomo è gabbato, ché la buona
non c'era niente da fare. chi glielo assicurava che era già sposato, per
donna, di voi si rancura / chi più v'ama a fede pura, /
vede. varchi, 7-377: ma chi lo testimonia più chiaramente, e a chi
chi lo testimonia più chiaramente, e a chi si deve maggior fede acquistare, che
, / e credo che sia salvo chi gli crede. ariosto, 43-93: che
i traviamenti dello spirito umano, ancorché chi sbaglia sia di ottima fede e alienissimo dal
proprio valore in altre occasioni, assicura chi conferisce le dignità. alfieri, 8-103
: il miracolo non fa fede a chi lo vede, se lume interiore consimile
la fede non può perdere se non chi l'à: chi perde la fé,
perdere se non chi l'à: chi perde la fé, non può maggior cosa
): dimmi per la tua fé: chi mangiò gli emioni del cavretto? boccaccio
, / che tesser stata moglie di chi fui, / più tosto mi vorrei por
a dante. rebora, 215: chi si eleva sarà salvato, / chi serba
chi si eleva sarà salvato, / chi serba fede all'umano, / chi