parini, giorno, i-310: péra dunque chi a te nozze consiglia, / ma
dal guardinfante. palazzeschi, 3-59: chi erano le forestiere di quel tempo?
monza. manzoni, 410: chi scrive protesta dunque, che il giudizio,
: la decisione penderebbe dalla determinazione in chi sia la suprema potestà ecclesiastica: nel
corpi insieme] si può dare, contra chi ponesse... che il lume
, rosalia. parlava risoluta, come chi ha preso una decisione irremovibile, dopo
a tutti quegli che si sentono da chi ne patisce così frequentemente...,
5-188: dopo morte poi v'è chi ha stampato decisivamente, che marcantonio non
dall'originale francese. baretti, 1-183: chi ha conosciuto personalmente quel decisivo monsù l'
braccio appariva di lunghezza sovrumana, di chi voglia lanciare con estrema violenza lontano un'
decisóre, agg. e sm. chi decide, chi prende una risoluzione;
agg. e sm. chi decide, chi prende una risoluzione; arbitro, giudice
sm. (femm. -trice). chi declama, chi recita con tono
-trice). chi declama, chi recita con tono di voce alto ed
invogli. mascardi, 109: or chi non vede, che l'uso delle dicerie
sarpi, ii-334: fu anco chi ebbe opinione non esser giusta cosa condannar
. antonio da ferrara, ix-144: chi trade sua città ancor declina / in altro
ultimo esperimento. moneti, 104: chi nel mal far dal ben declina, /
del peccato. savonarola, 7-ii-247: chi declinerà nelle obbligazioni, el signore lo
169: ancora fra'cattolici veggiamo chi falla e declina a gli estremi o
il conte carlo. muratori, 5-iii-158: chi vorrà credere che sia andata dopo il
chi la declina / da sì fiera ruina?
dispiacciono. viani, 14-321: interrogato chi fosse, non poteva declinare il proprio
. a. pucci, ix-367: chi più ti de'onorar quel ti fa
insieme sono fatti disutili; non è chi faccia bene, non insino a uno
. degli arienti, 2: cominciavano a chi meglio narrare sapeva, finché l'aere
declinazione e la rovina loro dall'uso di chi parla. guicciardini, i-235: quasi
fero i torrenti. torricelli 99: chi non sa che l'infime parti del giro
di rinnovellare. d'annunzio, v-3-206: chi sale contro a me, dall'altro
azioni. proverbi toscani, 58: chi è diffamato, è mezzo impiccato.
fu la stessa che decomporrebbe la faccia di chi preparandosi a gustare la consueta minestra,
decorate tutte, dall'ultimo soldato a chi le guida, ma chi le guida,
ultimo soldato a chi le guida, ma chi le guida, decorato che sia,
profetiche, chi precorre i tempi, chi prevede gli avvenimenti essendo dotato di potente
rito, colla divinazione penetrante di chi ama davvero, si sentiva avvolto
in qua e in là, come chi vuole sciogliere alcunché da un legame;
dimenò, che riuscì a liberarsi di chi lo opprimeva e ridi ventare
, slegare. viani, 19-73: chi vuoi che se ne giovi di te?
, sbrigarsi. pananti, ii-282: chi non antepone a ima grassona che va
è una maraviglia. sarpi, ii-117: chi negherà che nell'eucaristia si contenga vera
per la divinità de'miei studii, chi mi salutasse, risalutando gli cambiassi il
.. al ciel sereno, / chi non è forte, sia pietoso almeno.
forte, sia pietoso almeno. / ma chi piange? e che piange? alme
che l'ignoranza misera e proterva, / chi s'usurpa il divin, per virtù
dante, conv., iv-v-13: chi dirà che fosse sanza divina inspirazione, fabrizio
bibbia. guittone, i-25-78: chi dio segue e simiglia monterà dove è
, / che la pace scendeva a chi lavora. / or vedo: scende.
/ di ch'io ragiono, come a chi la mira, / misurata allegrezza /
e gira. boccaccio, vii-10: chi non crederà assai agevolmente, / s'al
contratti, che oscuri non sono a chi sa le proprietà di questa divina lingua
; ma possono ben parerlo alla lettura per chi non le sa. d'azeglio,
bembo, 1-169: qui come suol, chi se stesso consiglia, / stette pensosa
ristoro, vi-i (190): vediamo chi fa questo divisamento de colori e de
de colori e de coma, e chi le mantiene. g. de'bardi,
semplicemente i detti esempli porremo avanti a chi legge, al discreto giudicio suo la
/ che nde nasce ed avene a chi à leanza. laiini, rettor.,
ne la prisa foro devisati: / chi abbe la soro e chi lo frate,
devisati: / chi abbe la soro e chi lo frate, / e 'n gattivanza
voi divisaste le parti d'italia, chi n'avrebbe una parte e chi un'altra
italia, chi n'avrebbe una parte e chi un'altra. -intr. ant
: ciascuno de'detti ambasciadori menò seco chi due chi tre compagni vestiti d'
de'detti ambasciadori menò seco chi due chi tre compagni vestiti d'uno panno
acconcio così attillatamente che... da chi non l'avesse sentito ragionare saria stato
contraffatto e sì divisato viso, che chi conosciuto non l'avesse, vedendol da prima
divisione d'un corpo finito è pazzo chi crede farsi progresso in infinito, o
filosofia divide anima e corpo; ma chi vede anima senza oorpo? -divida
necessità di guardarsi da quelli che macchinavano chi per una strada, chi per un'
quelli che macchinavano chi per una strada, chi per un'altra, la rovina o
un tavolino coperto di nero, a chi la guarda col prisma apparisce come spezzata in
prima parte sopra divisa, è da sapere chi e quanti sono costoro che son chiamati
son li doni di questo mondo: chi ha avere, chi ha savere.
di questo mondo: chi ha avere, chi ha savere. bibbia volgar.,
era questo popolo molto doviso, e chi tenea coi cerchi era bianco, e
tenea coi cerchi era bianco, e chi tenea co'donati era nero. b.
. m. villani, 5-14: chi considera... tanti nobili e ricchi
certaldo, 122: molto è grande follia chi ama o chi disidera guerra, o
molto è grande follia chi ama o chi disidera guerra, o per comune o per
comune o per diviso: però che chi ama la guerra non ama la pace;
la guerra non ama la pace; e chi non ama la pace non ama iddio
a questa diva italia dee ricorrere con fiducia chi voglia emergere dalle tenebre addensate sul resto
è frale. niccolini, i-190: chi non può dal fuoco / vaticinar gli eventi
[quelle voci] di chi le di volgarizzi? = comp
leone, che tiene corte, / chi gli è in colpa caduto, / che
que'potenti che divorano la sostanza di chi lor soggiace. de rossi, iii-343:
medesima, come il mal francioso di chi lo ha nelle ossa. a
/ esercito de'danai, e a chi t'oppone / schietta parola rapinar le
» aggiunse poi, con la voce di chi ha trovato una salvezza insperata, «
natura segrete, né è da divulgarle se chi le ha scritte non lo permetta egli
, x-951: è divolgato proverbio che chi si diletta di far frode, non
vili ed indegni divengono meno pregevoli per chi le tiene meritamente. cattaneo, ii-2-
foscolo, xi-2-316: raramente avviene che chi scrive moltissimo possa alla fretta aggiungere eleganza
in modo da farne percepire interamente a chi ascolta la bellezza poetica o l'efficacia
scala naturale. aretino, 8-17: chi con somessa voce e chi con alta
, 8-17: chi con somessa voce e chi con alta smiagolando, pareano quelli do
fa, so, la, canta chi sale; / la, so, fa
, mi, re, do, canta chi scende. moneti, 166:
alle doble intento. salvetti, i-212: chi in prigion con doble accanto / entra
che sportino infuora, in lato che chi entra nello edifizio non si bagni.
bisogno d'una doccia ', detto di chi non intende ragione e si esalta oltre
sfascia, le rocce si spappolano e chi si trova per la strada vede venir
brunellesco, xv-549: fu molto ubidiente a chi gli mostrava e molto docile e timoroso
. m. cecchi, i-241: chi è che non sappia che i comici,
pelo. bocchelli, 6-125: « chi pur troppo può star sicura che mi piacerà
radiofonici o televisivi. 2. chi ordina o classifica o conserva documenti (
. (femm. -trice). chi fornisce (ad altri studiosi o ricercatori)
di studio. -per estens.: chi dà una dimostrazione, una prova.
. m. -i). neol. chi totalizza dodici risultati esatti, vincendo uno
lo detto doge posto grave pena a chi ne traesse del genovese, il detto
leva un romore per la terra, e chi corre in qua, e chi corre
e chi corre in qua, e chi corre in là, e si udiva gridar
, i-2190: ben si dee pensare / chi ha la mente sana / od ha
sale 'n dogana. bonichi, 167: chi vede per la cuffia molte lune /
assetatissimo. doganière, sm. chi è impiegato negli uffici della dogana;
è impiegato negli uffici della dogana; chi riscuote i dazi doganali. -nel linguaggio
lo detto doge posto grave pena a chi ne traesse del genovese, il detto francesco
in campagna. petrarca, iv-2-127: chi de'nostri dogi, che 'n duro astro
e al figur petrarca, iv-2-129: chi de'nostri dogi che 'n duro astro
di dire quel trito proverbio, che chi ha moglie, ha pene e doglie
la doglia. ibidem, 50: chi ha buon cavallo e bella moglie, non
poi ch'io feci partenza / da chi mi ten prigione. chiaro davanzali, xvii-564-9
. chiaro davanzali, xvii-564-9: così chi è compreso ben d'amore / ave la
dogliosamente, ancora / ch'estranio sia, chi si diparte e dice, / addio
crudo partito. bembo, 1-70: chi non sa dire che le sue lagrime sono
e'suoi lamenti. forteguerri, i-254: chi giace oppresso da dogliosa soma / non
doglioso gemito richiamava. lemene, xxx-5-273: chi sei tu, che con dogliose strida
che pende dalla diligenza e testimonio di chi ha riferito le cose antiche. pallavicino,
al mondo, già è noiozo a chi ben sano à gusto? che s'alcun
sapori varii. ariosto, 159: chi non sa come stia fra il dolce
i-218: o amore..., chi potrebbe credere o pensare che la tua
è dulci mia donna vidiri: / chi 'n lei guardandu mettu in ublianza / tutta
sana, e come ancide, / chi non sa come dolce ella sospira, /
rugiade alme e divine, / ov'è chi dolce parla e dolce spira. marino
redi, 16-iv-359: dolce sarebbe bene chi credesse a questi belli e pellegrini nomi,
-d'acqua dolce: detto di chi simula attitudini, capacità o convinzioni che
purg., 14-6: non so chi sia, ma so che non è solo
felicità dei popoli consiste principalmente in avere chi dolcemente li regga. -in modo
le cose si passano dolcemente; e chi era grande, mi pare che rimanga.
: la dolcezza del mele a chi lo continova viene dispiacevole. bibbia volgar.
dal buono. leone ebreo, 58: chi diverte se medesimo a amor lascivo e
162: invero rare volte interviene che chi non è assueto a scrivere, per erudito
terra mostra! caro, 12-i-266: chi non sarebbe [amoroso] d'una tal
93): mostrasi sì piacente a chi la mira, / che dà per gli
core, / che 'ntender no la può chi no la prova. petrarca, 141-6
cosa si placa con dolcezza, / e chi per
lascia lavorare. biringuccio, 1-15: chi una parte sola ne mette [di
l'erbe che sono tanto buone per chi le ha mangiate da ragazzo; per esempio
le paste. dolcière, sm. chi lavora alla fabbricazione di dolci, pasticciere
sicuro / che dio non manca a chi di lui si fida. / quel credito
eu la guardu, sintir la dulzuri / chi fa la tigra in illu miraturi.
a me nell'ergastolo come e a chi davano, e come erano avvisati di ogni
ah quanto è fra'più miseri dolente / chi può soffrir di donna el fero orgoglio
le man d'orlando era fuggita, / chi del figliuol, chi del fratei dolente
era fuggita, / chi del figliuol, chi del fratei dolente, / ch'inanzi
per le borse vote, / non è chi più per loro accenda il fuoco;
proverbio antico ed è comune / che chi serve a comune / a neuno serve
xiv-333: sono melanconico, perseguitato da chi non mi conosce, e sommamente infelice;
. neri de'visdomini, 1-73: dolente chi si vede / davanti agli occhi gioia
domandato questo e quell'altro se sapessero chi il porco s'avesse avuto, e
(da dolori fisici o morali); chi è in preda all'angoscia (o
mestiero che quasi necessariamente disumana e incrudelisce chi lo esercita. alfieri, 1-
speranza del perdono si è data a chi la vole, / ed eo a colui
di minacce, ma tieni a mente chi ti diserve e 'ngegnarti recartelo ad amico.
iattura, diversamente e'si dolsono, chi in versi e chi in prosa dell'
si dolsono, chi in versi e chi in prosa dell'acerbità di questa morte.
duro, / dove in pregio è miglior chi peggio è nato. tassoni, 283
, / che ben giudica i colpi a chi non duole. fagiuoli, 1-5-302:
. 11. prov. -a chi consiglia o conforta il capo non duole
, i-557: dice un proverbio: a chi consiglia il capo non gli duole:
dolere. proverbi toscani, 6: chi aggiunge sapere, aggiunge dolere; chi
chi aggiunge sapere, aggiunge dolere; chi men sa men si duole. ibidem,
men si duole. ibidem, 292: chi acquista sapere, acquista dolere.
uno proverbio mondano, che dice: chi non dà di quello che i duole
duole, ogni membro patisce: quando chi è a capo di una famiglia o di
se costui non è in dolo, / chi sarà stato il ladro? fagiuoli,
lui parla. settembrini, iv-465: chi sa come sta la mia adorata dolorata
parimento, /... / chi parturisce, menoma 'l dolore. boccaccio,
duratura afflizione dell'anima, che prova chi soffre in conseguenza di desideri ostacolati,
, inf., 23-98: ma voi chi siete, a cui tanto distilla /
sogno intatto, / tornavi morta a chi t'amava tanto! -compassione, commiserazione
-in senso astratto: la condizione di chi è afflitto e angosciato; infelicità.
niun dolore è pari a quello, a chi conoscimento ha, che è d'
sp., 38 (668): chi domandasse se non ci fu anche del
brevi esempi suoi / a la virtù di chi verrà da poi. a. verri
strugge. marino, 4-79: per risguardar chi sia che si consuma / in note
. ser giovanni, ii-41: io so chi tiene i modi, / che tenuti
morì. boiardo, 1-10-43: or chi potrà la quinta parte dire / della
istruzioni de'dieci di balia, 11-73: chi piglierà, o insegnerà, questo doloroso
vita nuova, 11 (53): chi allora m'avesse domandato di cosa alcuna
ella fu di nuovo domandata, / chi l'avea tratta a sì infelice sorte,
può essere soggetto del senso; e però chi dimanda di conoscere questo per via di
tua benignità non pur soccorre / a chi domanda, ma molte fiate / liberamente
voluntieri. guicciardini, 137: chi è a presso a prìncipi e desidera ottenere
estrema ti fu. morte domanda / chi nostro mal conobbe, e non ghirlanda.
un piangendo; / « ma tu chi se'che di noi dimandasti? ».
primi teatri del mondo; potete dimandare a chi volete di arturo gennaroni. pascoli,
, e non ho pur saputo trovar chi l'abbia veduta. -domando e
possibile? moravia, 12-225: e poi chi ti aveva detto di tornare da me
detto di tornare da me stamane? chi te lo aveva detto, domando e
rispondere è cortesia si dice a chi non risponde alle dato. buonarroti il giovane
far nanzi domandasséra. segneri, ii-338: chi però mi promette, o signori miei
ne muore improv viso, chi disgraziatamente annegato, chi ucciso a pu
viso, chi disgraziatamente annegato, chi ucciso a pu gnalate.
/ che si fugge tuttavia; / chi vuol esser lieto sia: / di doman
dovea, ne spense, dunque / chi fia che di diman l'altre assicure?
più d'oggi in domani; / che chi promette, e poi non lo mantiene
conserva. giusti, i-96: a chi tocca tocca; oggi a me, domani
basto né sella. michelangelo, i-35: chi ingrassa e gratta 'l porco, e
'l porco, e prende gioco, / chi doma 'l ciuco col basto primizio.
far sin a'bambini scorno, / chi pelargli la barba e chi le chiome.
, / chi pelargli la barba e chi le chiome. tansillo, 59:
sa fabricar con tonde sovra la superbia di chi tenta domarlo. delfino, 1-6:
sm. (femm. -trice). chi doma. -in partic.: chi
chi doma. -in partic.: chi, negli spettacoli del circo, presenta
credenza sia, ma sì 'l sappia chi vuole, / ch'i'ho donat'una
ha già pronunziata la sacramentale spiritosità: chi rompe la torta? corazzini, 3-104
dice a chi è di buona pisellaia, dolce di sale
di parole, di atteggiamenti propria di chi è in casa sua, in famiglia
la moglie] ognuno bucina: e chi par essere a colui, e chi par
e chi par essere a colui, e chi par essere a colei? se tu
, un animale). -sostant.: chi fa parte della famiglia (intesa nel
9-5 (366): io ti spiegherò chi ella è; e se ella è
la terra. / non sa da chi sperar possa mercede, / se gli fanno
che gli pareva più atta a sopportare chi con arte usurarie esercitassi i suoi danari.
al terribile domicilio, si spiegava davanti a chi guardasse di lassù, come un nastro
a suo bell'agio i passi di chi veniva, e spianargli tarme contro cento
al cessar del rumore. -sm. chi esercita il dominio, chi detiene il
-sm. chi esercita il dominio, chi detiene il potere, il sovrano (
. d. bartoli, 28-85: chi combatte con disavantaggio di luogo combatte al
combatte al medesimo tempo con due nemici. chi sta di sopra, domina, e
gioco d'alzar spesso fin al cielo chi par a lei senza merito alcuno,
domina, e invita a sé anche chi la vede da lungi. rajberti, 2-165
trieste e da fiume, per cui chi lo domina ha in piena signoria la
. a. verri, ii-231: chi domina gl'intelletti conduce gli uomini ad incredibili
conviene / i propri affetti; e chi non sa por freno / a quei desir
si può mettere uria fine, perché chi parla non li domina più.
e angeli. iacopone, 69-5: chi en tal stato monta sune / è con
402: totalmente i sensi alla ragione chi sottomette con le dominazioni siede. marino
128): domine, fallo tristo! chi non avrebbe creduto, veggendol venire,
, forse che, dio sa se, chi sa se (per esprimere dubbio o
: tra gli antichi dei... chi alle battaglie, chi a mercanzie,
dei... chi alle battaglie, chi a mercanzie, chi a dominio è
alle battaglie, chi a mercanzie, chi a dominio è proposto. p. f
: alcune donne non amano se non chi le batte. botta, 4-171: mai
latino -va in fiorenza; / a chi m'ave in dimino / di'ch'eo
graziani, il primo: 'quello di chi ha la proprietà della terra considerata come
segneri, iii-1-249: come dunque v'è chi, disponendo a piacer suo di quelle
che vegnate alla padrona mia. -di chi sei tu famula? chi è la
mia. -di chi sei tu famula? chi è la padrona tua? - non
più bassi punti non collocate, oppure chi per primo colloca tutte le sue tessere
alla mora, al lotto, con chi e dove poteva, a qualunque ora e
e * donna 'sono comuni per chi è insignito di titolo nobilesco: prìncipi
. 2. sostant. dir. chi fa una donazione. codice civile,
] senza temere offesa, / a chi 'l merita più, ch'a chi 'l
a chi 'l merita più, ch'a chi 'l desia. g. bentivoglio,
ricevesse il sangue ferrarese, / e stanco chi 'l pesasse a oncia a oncia,
76): colui che dona ed a chi è donato, / se 'l dono
sempre in doglia: / se chiuse a chi non dona / stan le porte di
s'impoverisca. cattaneo, iii-1-107: e chi ebbe diritto di riscuoter taglie da codesto
tolle stato. dante, 28-9: a chi era degno donava salute / co gli
e dona la sua luce fioca / a chi per altra luce va. stuparich,
poco discretamente, sì come dandole a chi noi valea. cassiano volgar.,
altrove mi dovrò opporre ugualmente e a chi troppo a lui dona e a chi troppo
a chi troppo a lui dona e a chi troppo a lui toglie. cesarotti,
della beata vergine. lanzi, 1-2-411: chi lesse i nomi delle iscrizioni funebri non
sm. (femm. -a). chi riceve un dono. buonarroti il
s'egli è discreto, e s'a chi dona ha 'l guardo, / e
. firenzuola, 653: costui non è chi e'pareva! oh, par un
leggere il donadèllo 'fu detto per chi è molto ignorante. = dimin
il bene d'amore rimane tale per chi lo riceve. -provocato, causato
sm. (femm. -trice). chi dona. bartolomeo da s.
. stigliani, iii-293: tu sai che chi zerbin donotti, io sono: /
(per lo più genuflesso) che raffigura chi offre il quadro alla chiesa.
del trono. -donatore di sangue: chi dà il proprio sangue per le trasfusioni
. per simil. e al fìgur. chi dà, chi fornisce cose necessarie o
. e al fìgur. chi dà, chi fornisce cose necessarie o opportune; chi
chi fornisce cose necessarie o opportune; chi elargisce vantaggi, favori, beni spirituali
vantaggi, favori, beni spirituali; chi suscita affetti, sentimenti (e anche
se stessa è donatrice larga / ov'ha chi la riceva. delfino, 1-78:
benefìci ricevuti. bocchelli, 1-ii-300: chi volesse compiere la descrizione dell'agro ferrarese
; in genere, atto con cui chi deteneva un pubblico potere attribuiva gratuitamente ad
gli stati pontificii e di dargli a chi meglio gli paresse. manzoni, 412:
donchisciòtte (don chisciòtte), sm. chi si fa paladino di cause assurde;
si fa paladino di cause assurde; chi ingenuamente e con spavalderia si batte per
che non hanno nessuna rispondenza reale; chi fa la voce grossa per cose di
grossa per cose di poca importanza; chi fa bravate ridicole. tommaseo [
.]: 'don chisciotte', 'chisciotte': chi fa il paladino e il bravo a
origine, provenienza, derivazione: da chi, da quale persona, da quale fonte
la fede e la fiducia, in chi le riceve naturalmente da un principio religioso
miso? / e lo tuo franco cor chi mi l'ha priso, / madonna
ciò donde seme frutto non dà / chi monimento al fol dà. boccaccio,
il donde. ber ni, 155: chi vuol sapere il come, il quando
dell'anguille. segneri, i-554: chi dice 'venite', accenna due termini,
bellini, 5-113: vi è di voi chi la chiama un grillo un ticchio un
un ticchio un girimeo,... chi un balocco o un dondolo o un
forma da dio dotato, che, chi in fazzia gli guardava, vedere gli parea
dongiovanni (dòn giovanni), sm. chi corteggia le donne con audacia e insistenza
le donne con audacia e insistenza; chi è alla ricerca continua di facili amori
alla ricerca continua di facili amori; chi ha fama di spregiudicato e fortunato conquistatore
bella - che con voi pareggiasse, / chi 10 mondo cercasse -quant'el dura.
, 1-121: propali le sue fiamme chi ha donna che non è degna d'esser
d'esser amata da tutti, o chi è cotanto diffidente di se medesimo che
donna, / senza far moto a chi le inchina e cole. 14
cellini, 1-30 (80): chi di noi non aveva pratica di tal
donne e buoi dei paesi tuoi', chi vuol vivere e star sano, dalle donne
, donna che prende, si vende; chi ha donne ha brighe', donna al
costante', donna che guida, beato chi si fida. -chi disse donna,
io ho inteso il tutto, orsù, chi disse donna, / volle dir danno
unico cappellino. savinio, 1-59: chi potrà più sradicarmi dall'intimità di quella donnu-
, donnaccia » proferì con furore, « chi è che ha rovinato andreina dandola in
amori. forteguerri, iv-17: chi tratta / con gente donnaiuola, e
e s'ingegnava / di più piacere a chi la riguardava. straparla, 4-4:
andar con molta e varia gente / chi re chi duca od altro simil donno
con molta e varia gente / chi re chi duca od altro simil donno. varchi
. ariosto, 18-188: già venia chi de la luce è donno / le stelle
una cosa qual dono, è bene di chi la dà, perché rende a sé
. una cotal maniera soggetto e debitore chi la riceve. parini, 345: vien
tuo', che par che schivi / chi del suo dono in tal miseria è nato
tributo, gravezza; abbuono concesso a chi pagava un tributo in anticipo. -dono
tanto bella -che con voi pareggiasse, / chi lo mondo cercasse -quant'el dura.
forza da costui. beicari, 5-113: chi serve a tal donzella / diventa gran
in viso. leopardi, 22-123: chi rimembrar vi può senza sospiri, / o
volto, or fanno a gara / chi prima a un segno destinato arrive.
seri. machiavelli, 702: chi non ha lo stato in questa terra,
tale. -acer. donzellane: chi ama stare in ozio, scioperato,
, ché non va per tempo / chi dopo lassa i suoi dì più sereni.
. b. segni, 7-167: chi dicesse che le piante si muovono localmente
al figur. giamboni, 152: chi vuole venire dopo me, spregi sé
(plur. m. -i). chi è iscritto, chi partecipa alle attività
-i). chi è iscritto, chi partecipa alle attività di un dopolavoro.
, queste sono dieci doppie, a chi vanno? -e queste di chi sono?
, a chi vanno? -e queste di chi sono?... -chi le
e disgrazie; le disgrazie capitano a chi meno se le merita. bottari
portava. ser giovanni, ii-158: chi serve puramente al suo signore, / deve
poi spira. chiabrera, 54: chi ti doppia e chi t'inaspra i guai
chiabrera, 54: chi ti doppia e chi t'inaspra i guai? / di
le doglie. baretti, 2-215: chi di noi ha de'campi, si faccia
fuori d'ogni rotta -disse giannino -anche chi passa, doppia al largo. quarantotti
sm. (femm. -trice). chi è addetto alla piegatura e rifilatura della
manifestissima a tutti. marino, vii-156: chi sa se questo mistero appunto voglia significarci
, ii-1161: oh giocator felice / chi pria l'estrema casa occupa; e
, 1-66: e doppia morte a chi per morte ha vita. marino,
. m. cecchi, 157: chi il ver celando, dà in governo /
che gli avviene e presto) / chi l'inganno suo faccia manifesto. boccalini
dopo la depressione delle cateratte '. chi intende perfettamente la fabbrica dell'occhio avrà
coscienza, doppia personalità: condizione di chi, negli stati crepuscolari (emotivi,
bozzoli che compreranno, con notare da chi gli compreranno, in che quantità giorno
-per estens.: con riferimento a chi parla o scrive in modo da poter
peso e doppia misura '. di chi non giudica le cose con pari norma morale
molta utilità che ne seguita, a chi ben la guarda, perciocché con essa e
15: or non è bene matto chi presta ad usura agli uomini, potendo
un malvagio gatto, / e bianciardin chi sa quel che s'ha fatto. /
v.]: 'madre a doppio': chi ha figliuoli di due letti.
(plur. m. -i). chi fa il doppiogioco. emanuelli,
. doppigiòchi). contegno di chi, in una contesa, in una lotta
nel suo cuore. baldini, i-555: chi non ha visto rimini dorarsi al tramonto
vita di filippo brunelleschi, 186: chi vuole veramente gustare la virtù sua,
quel seme volgare e commune chiamato da chi droda, da chi drodella, e
e commune chiamato da chi droda, da chi drodella, e da chi dorella,
, da chi drodella, e da chi dorella, percioché non fa egli frondi di
: bello è quel che piace: a chi non piaceva la lingua attica, usava
buonarroti il giovane, 9-560: di chi ha 'l naso arricciato e 'l muso
forse sdegnando s'arrossisse ancora / per chi d'endimion dormente scrisse. galileo, 3-1-160
sette dormienti ', dicesi familiarmente di chi dorme moltissimo... 'essere
loggia non erano ben chiari, e chi lo definiva « dormiente », chi un
e chi lo definiva « dormiente », chi un eretico passato ad altro rito,
un eretico passato ad altro rito, chi addirittura un apostata. -improduttivo (
nel placido grembo della madre terra, chi mai vorrebbe avventurare il fatto suo al
il resto inclinate e pelate, e chi n'ha avuto minore danno è col
ed i diversi tuoni dei russatori, chi alto, chi basso e chi medio
diversi tuoni dei russatori, chi alto, chi basso e chi medio. d'azeglio
russatori, chi alto, chi basso e chi medio. d'azeglio, 1-338:
sm. (femm. -a). chi ama dormire a lungo, chi si
. chi ama dormire a lungo, chi si lascia vincere dal sonno anche in
dal sonno anche in momenti inopportuni; chi indugia nel letto più del necessario (
cavalleresco loro avo! -proprio di chi sta per addormentarsi; sonnacchioso (il
, e accrescere coraggio e stimoli a chi già veglia e corre. g
. dormintèrra, sm. invar. chi dorme in terra. salvini, 5-175
in santo: dormire profondamente, come chi è in pace con la propria coscienza
essere facilmente disdetto e dà sicurezza a chi dubiti dell'onestà altrui. giusti
villan dorme. -chi cerca trova e chi dorme sogna: il sogno è il
solo frutto che può dare il sonno: chi cerca qualcosa di più sostanzioso, deve
a lungo. pulci, 21-160: chi cerca truova e chi si dorme sogna.
pulci, 21-160: chi cerca truova e chi si dorme sogna. -chi dorme
faccende. proverbi toscani, 25: chi dorme d'agosto, dorme a suo
-chi dorme, non piglia pesci: chi è pigro e negligente non conclude nulla
al mormorio de'freschi venticelli; / chi dorme, si suol dir, non
dir, non piglia pesci: / chi dorme, io ti dirò, non piglia
oste, può andare a dormire: chi ha sbrigato gli affari più importanti,
tranquillo. proverbi toscani, 46: chi ha accordato l'oste, può andare
sm. (femm. -trice). chi dorme (per lo più oltre il
per lo più oltre il necessario); chi impigrisce; addormentato, dormiglione, pigro
., vi-248: con uno dormitore favella chi parla allo stolto la sapienza; il
quale in fine della narrazione dirae: chi è costui? scala del paradiso, 284
non periremo ». 2. chi chiude gli occhi al bene e alla verità
dorsi dei suoi nemici; non si levi chi l'hae avuto in odio. folengo
i morti dell'impero, / giacciono, chi sul dorso, chi sul petto,
/ giacciono, chi sul dorso, chi sul petto, / tra i neri massi
dorso incurve. spolverini, xxx-1-98: chi recider volesse, ove il bisogno / lo
sm. (femm. -trice). chi, in un'industria chimica o dolciaria
proporzionali degli ingredienti di un composto; chi determina con l'analisi le quantità percentuali
uccisa con una tripla dose di sonnifero: chi sa perché. pea, 5-27:
i pesi delle nostre calure, né chi le ci levi da dosso altri che 'l
pare essere presente. machiavelli, 853: chi se'tu, che non par donna
, viii-215: la natura ha dotati, chi più chi meno 1 suoi figli di
: la natura ha dotati, chi più chi meno 1 suoi figli di sciagurate passioni
(femm. -trice). ant. chi costituisce una dote. fra giordano
povere fanciulle. 2. chi provvede di rendita o di beni una
d'età d'undici anni, conoscendo egli chi arrighetto era stato e fosse, con
ardo. giusto de'conti, i-46: chi poria mai la dote e la virtù
docta: cioè un brieve spacio imperoché chi si lascia vincere da questo vizio muore
paia opportuno. magazzini, 48: chi ha comodo d'acqua, la può seminare
mandinsi pure i suoi figliuoli in corte chi gli vuole dottori in tre dì; è
pulci, 16-109: baiardo conosceva a chi egli è sotto: / subitamente prese in
colleghi. 2. proprio di chi si atteggia a persona dotta; contegnoso
prep. in o di); chi insegna una dottrina, chi è stato insignito
); chi insegna una dottrina, chi è stato insignito (da un'università
della laurea o dell'apposito titolo; chi ha ottenuto l'idoneità a esercitare una
i santi dottori tengono che a chi vuol divenir beato si convien fare la penitenzia
; e... sarebbe giudicato eretico chi si opponessi loro. sarpi, vi-3-4
ed umani. -stor. chi, nell'antico stato di israele, interpretava
. 2. per estens. chi regge, governa, indirizza; chi
chi regge, governa, indirizza; chi lascia una chiara impronta di sé negli ordinamenti
ancora l'uomo pensare la qualità di chi ode; perciocché, come dice san
malato abbia più bisogno della compagnia di chi l'ama, che dei veleni dello speziale
e levar le scritture, per trovare chi godesse lasci o redità contro alla legge
dottore di gran fama. -anche: chi pretende di aver nozione di tutto,
pretende di aver nozione di tutto, chi sdottora, chi fa il saccente.
nozione di tutto, chi sdottora, chi fa il saccente. redi, 16-v-202
. dottorézza, sf. scherz. chi eccelle negli studi, quasi la dottrina
da che meritatamente / non serve a chi l'ha onorato. bartolomeo da s.
sparto. sacchetti, 48: chi, quando può, dottrina in sé non
che assedio ha sì forte; / chi la possiede e perché è a tal
per la divinità de'miei studii, chi mi salutasse, risalutando gli cambiassi il nome
, i quali potrebbero essere controversi da chi non ammette la dottrina degli indivisibili,
/ di che sentite grossa disciplina: / chi non guata com va, conven che
degli anni! io la lascerei volentieri a chi la vuole. -metodo o
dottrina. ser giovanni, i-275: chi d'amor vuole imparar dottrina, / abbia
la dottrina del parente; / e chi la sprezza ne riman dolente.
in qual dottrinale avete voi apparato che chi difende si faccia giudice? = voce
s. maffei, 6-161: or chi crederebbe che intralciamenti maggiori si riscontrino ancora
dottrinarie. 2. sm. chi elabora il proprio pensiero e la propria
a nessun compromesso. - anche: chi, in francia, durante la restaurazione
e barbarici, che dovremmo lasciare a chi gli ha inventati. carducci, iii-25-10
5-274: basterebbe loro d'incontrarsi ancora, chi sa dove, chi sa quando,
incontrarsi ancora, chi sa dove, chi sa quando, perché di nuovo divampassero quelle
pallottole... vanno a cadere chi sa dove. sul campo rimangono soltanto
, anima mia, perdona / a chi t'è cruda sol dove pietosa /
sono astretto a satisfare a quelli a chi debbo io, con torre ad interesse
. baldi, i-22: è felice primier chi nulla deve, / poi chi moglie
primier chi nulla deve, / poi chi moglie non prende e non ha figli.
francesco da barberino, i-225: ingrato è chi da noi / riceve e va dicendo
giudica secondo 'ntenzione. savonarola, 7-i-56: chi tiene... che la scomunica
una cassa e a'bisogni aprirla e pagare chi dovesse avere da loro. de roberto
manifesta. -prov. ant. chi f a quello che non deve, gvinterviene
suo comune, perché il più delle volte chi fa quello che non dee, gl'
proverbio che per tutto si dice: chi fa quel che non debbe, gl'intervien
si deono infra loro mischiare; cioè che chi posa dee poi operare, e chi
chi posa dee poi operare, e chi opera dee posare. ariosto, 26-47:
corona. folengo, ii-59: uomo, chi sei? perché superbo vai, /
sventura, / grazia 11 morir, chi però mai potrebbe, / quel che pur
colle parole, quel che si concede a chi dipinge coi colori. leopardi, i-992
compassato; vestitevi anzi in modo che chi vi osserva non conosca lo studio usato
sicura. marino, 4-74: a chi mal vive il viver troppo è grave,
il viver troppo è grave, / chi vive in odio al ciel viver non deve
mancano presto; ma le spirituali, chi le ama come si debbe con tutto l'
). re giovanni, 86: chi ha intendanza / si degia allegrare /
quel che fa la festa / priega chi sta a veder che tacer debbia.
si varca, / onde, a chi nel mio cor siede monarca, / sono
con altro. baldinucci, 9-i-62: chi chiamasse, o cimabue o giotto molto
conclusa in italia. da un lato avete chi vi governo della città reputiamo fuora d'ogni
, 13 7: * rendere giustizia a chi di dovere, stata questa certamente, cosa
di dovere '-dirai meglio: * a chi si appartiene ', anguillara, 5-178:
roma allo 65: * a chi di dovere ', maniera ellittica, per
doveroso; anche: mettile a petto chi l'abbi cura alle mani. pulci,
177: questo è ben dovere / che chi dura una devozione illimitata: questa s'
cosa doverosa l'usar qualche riconoscenza a chi si prende la briga d'insegnarmi con tanta
iniqua cosa che amar moneta; e chi ama divisie, frutto non prende d'esse
perle orientali aprica. marino, vii-402: chi non vede (se non è cieco
ad uno ad uno, come di chi vuol fare bella figura spendendo poco.
): quanto è triste il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne
capufficio? ebbè, ebbè? a chi è capitata la più piccola avventura, su
avventura, su, avanti, a chi? -per troncare un indugio o
. davanzali, ii-18: s'inganna chi lo scialacquatore tiene per liberale. sa gittar
potenza dell'uomo, non istimerà forse chi pensi ch'egli fu esageratore in sul
eglino patiscono. varchi, v-179: chi crederà che dante chiamando i toscani pazzi,
'sobrio ', col senso di 'chi non ha bevuto ').
del concetto, e con lei quella di chi ridice, nell'eco- lalia d'un
221: stàvano [i deportati], chi in piedi in una èbete immobilità,
in piedi in una èbete immobilità, chi a terra accosciato, le palme alla
d. bartoli, 27-123: chi entrava a vedere, e a circuir
alto. malatesti, 1-126: or chi volesse di saper l'onore / qual
vinti e confusi. morando, 492: chi s'oppose alla loro predicazione [degli
, del mondo, col tono di chi si mimetizza. -che presta denaro
figuratamente ad un usuraio, o a chi vende a prezzo disorbitante i viveri
l'ebreo errante. -figur. chi per irrequietezza non sa fermarsi mai,
bevande alcooliche; condizione e comportamento di chi è ubriaco; ubriachezza.
delle virtù le quale non può vedere chi camina nelle tenebre. mamiani, 1-271:
bada alle tue faccende »; « carezza chi è più potente di te »;
potente di te »; « offendi chi sta per offenderti »; eccetera.
un accomodamento amichevole. foscolo, xviii-280: chi riceve lodi eccedenti è degno di perdere
, che eccede le ragioni umane in chi le sa accoppiare. cesarotti, ii-328:
mio ogni altro amore eccede, / se chi morte mi dà qual nume adoro.
dante, conv., ii-vn-4: chi da la ragione si parte, e usa
splendente? giusto de'conti, i-46: chi poria mai la dote e la virtute
non avesse a essere considerata, da chi sperava raggiungerla, come fonte di onori
eccellenze in terra vive, / felice chi di voi ragiona o scrive. tasso,
particolari attività oscure nella loro ragione a chi le compie e a chi ne goda
ragione a chi le compie e a chi ne goda i frutti. 3.
escellere. bruno, 3-549: cieco chi non vede il sole, stolto chi noi
chi non vede il sole, stolto chi noi conosce, ingrato chi noi ringrazia
sole, stolto chi noi conosce, ingrato chi noi ringrazia; se tanto è il
fattore di questo. delfino, 1-381: chi sull'eccelse cime / del regno di
la mia fama di eccentrico, e. chi es, fors'anche
. rinaldeschi, 1-80: chi eccessivamente troppo prende allegrezza comunemente il fine
grazia ancor gli umani eccessi, / e chi arebbe però mai creduto / che d'
sorte tiranna: / deggio chiedere aita a chi m'inganna. foscolo, xiv-242:
farebbe, / che cominciasse: a chi presenterà / la presente, io,
ne solessono mai fare eccetti, sicché chi fuggisse ad essi fosse libero e salvo?
levarsi presto, eccettoché nelle politiche, dove chi si affretta busca croce, o corda
tutte le comunità e popoli, e chi quelli rappresenta, che avessino il sale a
e alla intangibilità di certi oggetti- idoli chi sa mai perché: porre il naso dappertutto
altro che andar qua e là dietro chi scrive, per vedere e notar come
: i doni sembrano più convenirsi a chi è più scarso della materia donata. ma
reale vestimento di porpora, del quale chi sarà vestito, sarà sopra tutti elevato.
essi una pavida protesta c'era tosto chi gl'invitava a liquidare la faccenda a
sparger dinanzi al vincitor, disdice / a chi fu re; né a me con
per applicare questa mia massima alla letteratura, chi non vede le colpe e le stravaganze
di dante e di shakespeare, ma chi non si sente magnificarsi ed elevarsi nell'
elezione, per cui gli si eleva contro chi potea con sì manifesto titolo contendergli il
da uomini armati, e bisognava ascenderlo a chi volea entrare ne la terra ovvero voltarsi
posata. pascoli, 1-910: e chi ci vieta di pronunziare con tono più elevato
al ciel ratto, / chiamando morto chi in vita è restato. cieco,
, costoso. svevo, 5-422: chi altri è amata come me da persona
. elezionàrio, sm. stor. chi, negli antichi comuni italiani (in
elezionari, i quali fra venti giorni elegghino chi succeda. nerli, 66: quando
de'medici, i-16: e però chi ha buona elezione si sforza acquistar laude
l'apparirci davanti svelata e chiara quella a chi non la vede presente, incomprensibile maestà
pascoli, i-182: avete forse pensato che chi è stato adottato in una famiglia,
nominare, d'eleggere, di designare chi deve ricoprire una carica pubblica. malispini
avendo voi, o per dire meglio chi ha ordinato questo governo nuovo, rimesso al
decidere. abbracciavacca, xxviii-97: perciò chi have saggia oppinione / porta dinanzi di
insegnare loro prima il far elezione di chi meritasse essere amato, e poi lo amarlo
da briccone. 6. prov. chi erra nell'elezione, erra nel servizio:
nell'elezione, erra nel servizio: chi non sa ben scegliere e comprendere la cosa
'lecta potenter 'ec.): chi non l'abbia scelta con sicurezza di
l'elica, poi mandi sugli scogli chi s'affidò a te, e non ti
che per cosa mirabile s'addita / chi vói far d'elicona nascer fiume. tasso
, bensì di quei più astrusi, avvi chi osserva, che le prime persone dell'
diverse opinioni e tal volta contradditorie sentenze chi non ha sodo e retto giudizio circa
di malattia degli occhi, per cui chi n'è afflitto non può esporsi al sole
e portandolo addosso con certi incanti, chi lo porta non è veduto. domenichi
buonarroti il giovane, 9-42: a chi la cassia / si richiedeva, ha dato
dato il reobarbaro: / e a chi 'l capelvenere, l'assenzio; / e
, l'assenzio; / e a chi l'elisire, il vetriolo. achillini,
eccellentissime facoltà. batacchi, 3-35: chi sotto il naso acqua di odor le
acqua di odor le caccia, / chi stille d'elisirre entro il palato.
, e nemmeno un fico secco / a chi fosse in saper tutto elisirvite.
di empiastro. sacchetti, v-265: chi l'ha addosso con l'erba eutropia,
una sola cosa nel mondo, e chi lo sente non ha che un sospiro nel
terapeutiche e il potere di rendere invisibile chi lo portava addosso).
il sol par lividigno: / cela chi l'ha com'l'erba eliotropia. passavanti
ella è sola / e non v'è chi per lei difesa faccia. tavola ritonda
87: ella è sventura / di chi regge gli stati udir con pace /
. dioscoride italiano, 4-108: epipactide, chi dice elleborine, è picciola pianta,
da le voci. baretti, 1-371: chi ha qualche cognizione di stile e di
sm. (femm. -tricé). chi elogia, chi celebra virtù, meriti
. -tricé). chi elogia, chi celebra virtù, meriti qualità. dossi
parola 4 elogio 'sveglia in capo a chi l'ascolta un'idea a cui di
parte umanamente. varchi, 8-2-332: chi fusse eloquente e non avesse né dottrina
perdono i sensi. -sostant. chi esercita l'eloquenza, oratore. -anche
farraggini. p. verri, i-31: chi russava sonoramente da una parte, chi
chi russava sonoramente da una parte, chi spalancava eloquentissimamente la bocca dall'altra,
che i latini chiamano elocuzione; e chi non sa che le medesime cose dette
demostene. lorenzo de'medici, i-20: chi ha letto il boccaccio, uomo dottissimo
elucidario poetico. gamerra, 17-73: chi non lo scorre, non conosce o crede
legione giornalistica non intendevo tanto alludere a chi ha già oracolato di sulle colonne delle
elucubratòrio, agg. raro. proprio di chi elucubra. -con intenzione iron.:
attraversato la stanza muto e lento come chi è in fallo (apparenze che lui aveva
caratteri elzeviri, nuovi e profani per chi conosceva soltanto 1 caratteri tondi dei libri
e ferruggigno, /... / chi 'l be', in discorso sangue fa
serpente ha vertù doppia, / e chi 'l dilegua co la melagrana, / le
5-106: e'pare che i letterati e chi li bazzica emanino un odore affatto speciale
il ripido sentiero che gira da sinistra di chi sale, ogni tanto il vento investiva
(plur. -gi). medie. chi si occupa di ematologia, studioso di
altro veicolo che sulla barca, potrebbe chi volesse, dirlo 'imbarcatoio *. panzini,
di alcune malattie neuropsichiche, per cui chi ne è affetto intercala continuamente nel parlare
peccator voglia l'emenda, / e chi altro ne vuol, è crudo ed
codesto poema di dante era facile a chi fosse venuto dopo di lui di emendare o
cambio e trasfiguro. pulci, 1-59: chi s'emenda, è scritto nel vangelo
alberti, 1-2-242: da costui, con chi tu ragioni leggendo, udirai continuo cose
subito le segua, e si rida di chi si ostinasse a non volerle intendere.
volgar., i-525: se si sanasse chi sostiene questa infermità, numererà sette dì
emeràlopo, sm. medie. chi è affetto da emeralopia.
e figure, appaiono all'occhio di chi guarda emergenti dal fondo bruno della pietra.
anche i reparti dell'esercito stavano sul chi vive. 2. sporgenza.
ne insuperbisca, / ma grazia renda a chi è tre e uno. ariosto,
uno. ariosto, 34-2: troppo fallò chi le spelonche aperse, / che già
moderne nazioni europee, prima di avere chi potesse dettare uno squarcio di prosa competente
fu nella facoltà di lettere di bologna chi lo propose a dottore collegiato emerito:
emetterli. papini, 8-204: vi fu chi si propose... di rientrare
(ecco un felice aggettivo e per chi scrive e chi legge) indescrivìbile. svevo
felice aggettivo e per chi scrive e chi legge) indescrivìbile. svevo, 3-583:
la menegazzi aveva emesso il solito « chi è? ». -anche di animali
emiencefalia, sf. medie. mostruosità di chi nasce col cervello in stato normale,
. emiencèfalo, sm. medie. chi è affetto da emiencefalia.
, sm. e f. chi abbandona il paese di origine per trasferirsi,
denaro degli emigranti. -emigrante clandestino: chi espatria in modo illegale. boccardo
tempo, classe economica, riservata a chi emigrava. savinio, 21: per
, un forestiero / farà il mestier di chi non ha mestiero. manzoni, 364
levano a buio, perché devono fare chi due, chi tre, chi quattro ore
, perché devono fare chi due, chi tre, chi quattro ore di strada
devono fare chi due, chi tre, chi quattro ore di strada per raggiungere il
e di terra el loro ospizio: / chi ingombra 'l desco e chi fa fora
: / chi ingombra 'l desco e chi fa fora 'l foco. cellini, 1-34
subito a sua eminenza. » « chi è sua eminenza? » domandò agnese.
emanare. gioberti, 1-iv-166: chi non sa che la pupilla è non
volontà di fare male con le brighe a chi non hanno coraggio di fare male con
piano. b. croce, ii-8-55: chi non si compiace talora nel ripetere a
. 3. sm. finanz. chi rilascia un pagherò bancario. = voce
l'occhiaie anella sanza gemme: / chi nel viso delli uomini legge 4 omo '
adorno. cattaneo, ii1- 284: chi poteva trarre emolumento mercantile da quelle continue
artritici, nei forti mangiatori, in chi conduce vita sedentaria. iacopone,
-anche sostant. rigutini-cappuccini, 192: chi dà in ismanie per un nonnulla,
fluiva dalla bocca, come suol fare chi patisce l'emottisi. boine, i-155
folgori tue? ove ora le adoperi? chi più empiamente l'ha meritate? beicari
si vendono è misura dell'empietà di chi vende, non del giusto valore della
altero d'alquanto. botta, 4-479: chi voleva sobis- sare la patria, trovò
casto fa stancar gli altari, / chi sol d'un letto le lussurie adora.
petrarca, i-2-12: poi che seppi chi eran, più securo / m'accostai a
si era vedere le intenzion sue frantese: chi le opinioni di lui dire troppo timide
opinioni di lui dire troppo timide, chi troppo audaci; chi di bacchettone,
dire troppo timide, chi troppo audaci; chi di bacchettone, chi d'empio.
troppo audaci; chi di bacchettone, chi d'empio. de marchi, i-722:
ariosto, 5-6: dar la morte a chi procuri e studi / il tuo ben
] di misericordia empio, / e chi pecca e s'ammenda fai felice.
lascia gire in vano; / a chi fende l'elmetto, a chi 'l cervello
a chi fende l'elmetto, a chi 'l cervello, / a chi dispicca
, a chi 'l cervello, / a chi dispicca 11 braccio, a chi la
a chi dispicca 11 braccio, a chi la testa, / tal che di morti
l'italia. d'azeglio, 1-107: chi non aveva quattrini per pagarsi cavalli di
: non dispero trovare scuse, se chi legge riesca a immaginare la opulenta statua di
profezia). guittone, i-14-130: chi carità enpie, enpie onnì iustisia e
gustato il fonte sacro / del qual chi assaggia convien pur che s'empia,
, che quei tritoni facevano gran paura a chi gli vedeva, non che veramente se
grosso. 14. prov. chi soffia nella polvere se n'empie gli
polvere se n'empie gli occhi: chi s'immischia in faccende altrui e spesso
danno. proverbi toscani, 314: chi soffia nella polvere, se n'empie
(anche empirico, sm.): chi nell'esercizio della medicina rifiutava ogni presupposto
man reca salute. -sostant. chi si basa esclusivamente sulla pratica e sull'
. l'essere empirico; metodo di chi si affida soltanto all'esperienza pratica (
sì poco basta a rivolgere il cuore di chi non a discorso, ma ad empito
merci inglesi sono a buon mercato per chi ne fa emporio onde rivenderle, ma questi
. cesa- rotti, i-183: or chi vi vieta di profittar saggiamente d'un
e nervi ed ossa / fan prova chi di loro abbia più possa. guicciardini
al dispregiare. però è di necessità che chi è di tal fatta che egli abbia
buonarroti il giovane, 9-153: chi disse mercante, avanzo disse: /
fr. colonna, 1-207: non quel chi pianse sopra sorga et arno / fu
dall'etisia. era egli stato bello? chi può giudicarlo dalle tempie cave, dalle
cadenze, mentre l'al tre di chi è nella musica addottrinato, solo godono delle
vuoi tu che io pronostichi e antiveda chi tu cerchi, se non me lo enarri
encefalite. -anche sm.: chi è affetto da encefalite. savinio,
l'eleggere per primo arconte, non chi è più dotto o famoso degli altri,
più dotto o famoso degli altri, ma chi è più abile e pronto per la
enciclopedismo bettinelli, i-204: legga chi vuole i trattati anche moderni, cioè
: non passa più per vero letterato chi non è enciclopedico. nievo, 1-383
una stampa che poteva singolarmente pregiudicare a chi si voleva encomiare. giusti, 2-201
encomiaste, sm. letter. chi loda con grande entusiasmo, elogiatore,
. encomiendèro, sm. stor. chi nell'america spagnola amministrava una concessione.
vedere tali uomini che farebbero meraviglia, chi nel foro, chi nelle endiche, chi
farebbero meraviglia, chi nel foro, chi nelle endiche, chi nelle officine,
chi nel foro, chi nelle endiche, chi nelle officine, rovinare nei pubblici negozi
. b. davanzati, ii-453: diputar chi le pigli, e paghi lor pregio
. letizi, 1-80: chi sono coloro che sono per firenze,
grandi energie in lotta: c'è chi le chiama borghesia e proletariato, c'è
le chiama borghesia e proletariato, c'è chi le chiama energia rinnovatrice ed energia conservatrice
del sangue. filicaia, 2-1-155: chi a prò dell'egre infrante / ripe
plur. m. -i). chi ha il culto dell'energia e della
... gridò: -questo snaturato insolentisce chi gli ha fatto da madre e l'
bacchelli, 4-130: oh, chi, domandò enfatica la vocetta, può veder
enfiando sotto il ditello e l'anguinaia, chi passava il settimo giorno era sicuro;
avanti al capitano e disse: / « chi la pace non vuol, la
ed enfiati. tasso, 1-9-74: chi de'franchi non sa l'invidia e l'
dissolve? tommaseo, i-240: a chi si rivelano in questa notte beatissima gli
di noi dimostriam con effetto / a chi contrario è suto a nostra entrata: /
offendere e l'orecchio e l'animo di chi ascolta. salvini, 41-389: è
che. grazzini, 184: or chi avesse mal da medicare, / enfiato o
de'cittadini. tesauro, 2-515: ma chi potrebbe insognarsi che quella luna enigmaticamente alludesse
, intendeva egli solo: « intendami chi può che m'intend'io ».
pare una delle più importanti cose per chi avuto ha ben due ore innanzi agli
per non essere inteso ne'suoi segreti da chi avesse dissiggillate queste sue lettere scritte in
. m. -i). chi si occupa di enigmistica; chi è abile
). chi si occupa di enigmistica; chi è abile a comporre e sciogliere enigmi
alle inferriate e chiedono una sigaretta a chi passa, hanno infatti le intere unghie
plur. -gi; raro -ghi). chi si occupa di enologia; chi
chi si occupa di enologia; chi è esperto nell'arte di produrre
, sm. e f. stor. chi pratica l'eno- manzia. enomanzìa
: ma, caro signor padre, chi mai vi ha dato ad intendere falsità così
vuota, e se esso arriverà a chi di lontano potrà considerare quanti enormi eventi
e che non è capace d'amare chi non sente la voglia di mordere.
è di render molto più certo delle cose chi si esercita in quelle col lume della
segni, 9-8: è manifesto che chi troverà donde e come egli faccia,
questi entomati è troppo grande: percioché chi, non aiutandosi l'occhio con un
/ che par che dentro nasca, chi la mira. = etimo incerto
dirsi! / cade la strage; e chi, sbarrato il ventre, / fuor
/ fuor dimostra gli entragni; e chi del capo / scemo vi giace;
capo / scemo vi giace; e chi d'un braccio è manco. bresciani,
: deh! costui se la sa: chi gli vedesse / lo 'ntragno eh!
. alvaro, 7-104: non so chi possa ancora sostenere che le donne siano
perciocché questo non può fare se non chi è giusto e santo. libro di sentenze
difettosi di diversi mali e dolori; chi di gotte, chi di fianco, chi
e dolori; chi di gotte, chi di fianco, chi di stomaco, ed
chi di gotte, chi di fianco, chi di stomaco, ed altri simili mali
chiese l'entrata. / non so chi fusse il portinar cortese, / che ratto
entrata di viuola. oh dio! chi sapesse bene tutta l'entrata, e
oltra le loggie) che si offerisce a chi entra nella casa. alfieri, i-174
maestro dell'entrata, delle entrate: chi era preposto all'amministrazione delle pubbliche entrate
di rendita. varchi, 24-6: chi vive d'entrate non avanza mai troppo
s'appresti a trar del luogo / chi, avendol tolto altrui fuor di ragione,
vita eterna aprizione e introduzione e entrazióne chi piglia el santo sacramento del corpo di cristo
ricami edra intessuta. menzini, i-5: chi regna entro se stesso, / quei
loro fratelli gli uomini, v'è chi prende baldanzosamente possesso del mondo, ed
valle, 99: ahi! chi dà forza e spirti / agli anelanti petti
disonesta. alamanni, 5-1-63: onde chi pigro vien sovente piange / ch'un
ugolini, 144: 'entusiasmare, entusiasmarsi': chi non ravvisa l'4 enthousiasmer 'de'
, si potrebbe dire, ostile verso chi fin'ora ci ha tenuti come servitori.
e chiaro, la vita che conduce chi ci vive, chi ne è espressione.
vita che conduce chi ci vive, chi ne è espressione. = comp
insulti. quasimodo, 45: non saprò chi amavo, chi amo, / ora
45: non saprò chi amavo, chi amo, / ora che qui stretto,
femm. -trice). raro. chi enuncia, afferma. d'annunzio,
assistere alla messa in giorno festivo. chi non sa che la sola enunciazione di
, i-2837: ben è tenuto lacco / chi fa del corpo sacco, / e
espresso con le parole: evvi ancora chi l'ha preso per argomento espresso e perfetto
epo- peia. garzoni, 1-931: chi non vede quanto è maraviglioso il poema
lo si accolgono in casa, vivendo chi mezzo e chi tutto all'epicurea.
in casa, vivendo chi mezzo e chi tutto all'epicurea. = voce dotta
un'epigrafe graffita sulla porta: che chi s'attardava in quell'aria al tramontar del
le sembianze / veraci e gii atti di chi fu, ricorda / spirante simulacro.
bandello, 1-6 (i-89): chi bramasse veder qualche sua composizione [del
corte., 1-8: andrebbe dunque errato chi credesse che noi riponghiamo la critica in
l'osso del patrizio, / e a chi non dà lanciate l'epigramma. verga
: passando dai generi agli stili, chi era semplice e dimesso era consigliato di
consigliato di diventare gonfio e barocco, chi epigrammatico prolisso. -sostant.
tommaseo [s. v.]: chi al concetto dà forma troppo epigrammatica,
di bacco, nella quale disputavasi a chi avesse pigiata una maggiore quantità di grappoli
frasi mozze. boine, i-51: come chi annega e si afferra, a raggiunger
propria specie. panigarola, 2-393: chi non vede che quas un epilogo et
il patrimonio. abati, 68: canta chi diede a l'anti- roma il foco
8-i-219: abbiam fatto poco plauso a chi ne'suoi trattati si perdé in mille
cecilia. pascoli, ii-164: oh! chi ha già pianto sull'ultimo episodio delltnferno
agli altari e la propongono all'imitazione di chi guarda. 5. impresa
presente e del futuro, ci fa intendere chi siano il mercenario e il volontario,
. ètietooso? 'intervento, azione di chi si introduce ', comp. da
: appresso gli antichi non si ritrova chi di ciò abbia dato né regola né legge
o della chiesa (in rapporto con chi entra), v. evangelo,
questo scrivere lettere inutili e fredde a chi mi scrive per ozio è un lusso epistolare
generiche e pressoché identiche, come fa chi non segue una consuetudine epistolare.
disus. -gi). stor. chi sovraintendeva a un'epistrategia (nell'egitto
l'epitafio mostrato. bisticci, 3-443: chi gli voleva gratificare, gli mandava o
epitalami. rosa, 1-99: e chi vi toccherà il naso per l'avenire in
epiteliomatòsi, sf. medie. stato di chi è affetto da un epitelioma.
, agg. e sm. medie. chi è affetto da epitelioma (una persona
stanno bene a esser usati assai volte da chi si ritrova nella perturbazione. 2
sorti ed esso medesimo segna, per chi ha cuore, un'epoca dell'anima
questi lirici componimenti si cantavano, v'era chi ballava al medesimo suono; e che
il suo grado di nobiltà, c'è chi ricorda meglio l'età dell'oro,
la ragione profonda di queste eponimie metalliche chi la ricorda più? = voce
denominazione. 3. per estens. chi dà il nome a un movimento letterario
) '; cfr. ènòtzttìz * chi osserva, chi contempla (i misteri)
cfr. ènòtzttìz * chi osserva, chi contempla (i misteri) ',
(cfr. èirótcv / jc 4 chi contempla, iniziato '). epòpto
{ epòpte), sm. stor. chi, per essere stato iniziato, poteva
e, in partic., chi poteva partecipare ai misteri eleusini.
. 2. per estens. chi era ammesso all'insegnamento interno della scuola
gr. è7tó7rrr) i; 'chi osserva, chi contempla (i misteri)
è7tó7rrr) i; 'chi osserva, chi contempla (i misteri), iniziato '
rimprovero. lancellotti, 400: chi è colui in comparazion mia? quel-
xxv-1-128: povera cerere e bacco, a chi la- scieno epulare sì infelicemente i frutti
che il contadino di lombardia, e chi sa di quant'altri paesi! non
! non lascia mai di fare a chi lo trovi a mangiare, quand'anche
epulone. epurando, sm. chi deve essere epurato. = deriv
. galileo, 3-3-168: né sia chi mi opponga, dicendo che questa tale
notti sono eguali. pindemonte, 222: chi su i ghiacci lapponi, e chi
chi su i ghiacci lapponi, e chi del sole / sotto i più dritti e
e centripeta. mascheroni, 828: chi le sfere / a voi trascorre, e
gravità. milizia, iii-373: chi slancia un sasso mette un piè in
pensi di assicurare le cose accostandosi a chi lo può difendere. algarotti, 1-451
(plur. m. -i). chi esegue giochi d'equilibrio, acrobata.
spettatori. 2. figur. chi elabora teorie astruse e sofistiche; chi
chi elabora teorie astruse e sofistiche; chi sa abilmente trar partito da qualsiasi situazione;
abilmente trar partito da qualsiasi situazione; chi sa destreggiarsi con astuzia. oriani,
cavallo. tanaglia, 2-378: chi dà el cavallo / all'asina stallon,
'l polo. sassetti, 197: chi parte tardi, come facemmo noi,
, i cocchieri e il seguito di chi la occupa: valletti, servitori, ecc
gli equipaggi. foscolo, v-88: per chi può difendere le proprie ragioni con l'
amarezza di letterato. -sostant. chi è messo alla pari, chi è pareggiato
-sostant. chi è messo alla pari, chi è pareggiato o parificato. gramsci
plur. m. -i). chi è fautore o seguace deltequiprobabilismo.
che vuoi. galileo, 3-1-41: a chi potrete voi persuader già mai, che
di significazione equivoca, sia questo: chi è costante è degno di lode; ma
che cagionano ai nervi della bocca di chi ne mangia convulsioni e stiramenti simili all'
ecc. poliziano, 1-607: chi si diletta in giovenile amore, /
poliziano, orfeo, 274: chi è che mieta la sementa in erba,
ingannato sarà come 'l villano, / chi vole in erba misurare el grano.
'l mondo. del tuppo, 462: chi con le barchette solcando li marini liti
marini liti e le erbezzole agrappanno, e chi in un modo e chi in un
, e chi in un modo e chi in un altro, descazzano lo caldo della
il mio capro? forteguerri, i-213: chi empì la sua [bisaccia] del
bisaccia] del fior della bellezza, / chi di rimedi, balsami ed erbaggi /
diversità, che io non saprei a chi di loro dovessero far fede gli erbaiuoli
erbette, / ch'invitano a posar chi s'appresenta. firenzuola, 428: i
pulci, 17-109: non so ben chi si sia quel cavaliere, / ma
con un canestretto di erbe, chiede: chi vi ha mandato? rispose: mandami
certe erbucce e certa radice, / che chi 'l gusta, il valore a lui
contemplativi,... come chi navigando con gran bordate varchi le erculee
un dì sol! nieri, 187: chi deve eredare poi ci gode al doppio
e non avea alcun erede, né a chi legittimamente succedesse il suo. alberti,
il suo. alberti, 157: a chi se arà affannato per acquistare ricchezze,
stati o territori del monarca defunto; chi, alla morte di un sovrano,
era chiamato a succedergli. -anche: chi succede per eredità in un regno, in
almi pensieri. menzini, i-31: raro chi per ascose / strade si faccia di
parve disdicevole. 2. figur. chi riceve un patrimonio morale o di tradizioni
datimi dalla guerra. -letter. chi entra in possesso di cose appartenenti ad
, 18-148: gran briga ti diede / chi ti lasciò di questo scudo erede.
, 8-38: resta che sappia tu chi sia colui / che deve de la spada
1-439: che giova un regno / a chi erede non ha? nievo, 1-582
hérès -èdis * erede, successore, chi entra in possesso di un lascito'. cfr
sf., ma con riferimento a 'chi eredita ', cioè al posto di
, sep., 41: sol chi non lascia eredità d'affetti / poca gioia
e possono parer tirati per filiera a chi gli esamina alla spartita. =
canti carnascialeschi, 1-553: dica pur chi vuol; la trippa / sempre è
, iv-262: 'filisteo', si dice chi è grettamente attaccato alla tradizione; nemico
ojetti, iii-523: ma filmi così scoraggiano chi, come me, ha avuto l'
la tela. alfieri, 1-571: e chi placide notti / sotto a'tiranni dorme
4-34: tutto d'un fiato, come chi, dovendo camminare su un filo,
aver fatto agire delle marionette, da chi ne vedesse il filo motore, ch'è
tirato all'amo. marino, 9-24: chi fuor de tonde trae con lacci e
tonde trae con lacci e reti, / chi con tremula canna il pesce fuori,
terra così. panzini, ii-728: io chi sono? lo domandi ai suoi contadini
? lo domandi ai suoi contadini io chi sono. un filo che è un
odorati fiori. marino, vii-593: ahi chi mi reca in man la fiera spada
presa e posta in labirinto. / chi mi trarà già mai del cieco errore?
, più che il laberinto di creta. chi sarà quello, che senza il filo
luoghi vari fichi fanno, / e chi d'uno e chi d'un altro ha
fanno, / e chi d'uno e chi d'un altro ha inopia.
dio offre il suo aiuto solo a chi sa aiutare se stesso. -il
bello. muratori, 5-ii-229: chi dunque possiede questa filo calia
notato, ed è importante anche per chi interpreta e stima diversamente le manifestazioni filocattoliche
agg. e sm. filos. chi professa, chi sostiene la filodossia.
sm. filos. chi professa, chi sostiene la filodossia. gorani, xviii-3-508
ciò che argutamente rimproverò quel satirico a chi non era filosofo, ma filodosso,
b. croce, ii-1-452: chi oserebbe ripetere ancora le facili parole del
facile la trascrizione,... chi lo potrebbe indovinare? massaia, i-73:
i problemi religiosi. -per estens. chi si occupa di studi letterari ed eruditi
. d'arzo, 365: a chi la nega [la vita], essa
sm. (plur. -i). chi pratica o segue con passione gli sport
, sorel, tutti che mi dettero, chi più chi meno, per un po'
tutti che mi dettero, chi più chi meno, per un po'di tempo l'
rimedio al fìlonio, il qual bevuto da chi è infermo di qualche colica passione,
altro, perché voi non potendo mostrare chi fosse vostro padre, poiché i nostri
filosafa o maestra, / non ingannar chi a fede ti parla, /..
essere, s'innalza / al ciel chi scrive e il leggitore a un tratto.
se dai retta al francese sai tu chi è il ladro? quegli che si è
nessun l'altro intenda, / e chi volesse pur filosofare / dato gli sia subito
merenda. bocchelli, 1-i-294: -ma chi l'avrebbe mai detto! un alberone
espeditamente filosofeggi. gioberti, 12-ii-64: chi filosofeggia dee, se non altro, pensare
scherz. aretino, iii-69: chi sa che tu non discorra filosofe
artista..., l'emozione di chi immagina e si propone un eroico sacrificio
4-40: questo fonte di bene, chi è? sai perché ti ha fatto un
del mio vangelo / commonicar dovete a chi s'affronta / per impararla col desio
una sua filosofia politica così: -comanda chi può, obbedisce chi vuole. sinisgalli
politica così: -comanda chi può, obbedisce chi vuole. sinisgalli, 6-143: una
di feliciana era dritta e logica: chi è inutile è dannoso, chi è
: chi è inutile è dannoso, chi è dannoso deve morire. paolieri, 84
, scientificamente. vasari, i-703: chi non sa che nel situare gli edifizi
-nella vita filosofica se n'è pur trovati chi è vissuto molto ordinatamente, -tu ne
chiara non è appunto perché fatta da chi chiara non la poteva fare.
una tirata filosofica; almeno in sardegna chi ha fame non si stanca dallo sperare
trovo bene -di giudicare le cose da chi le fa. baldini, i-727: era
paesi del mondo, e l'atteggiamento di chi tira i due capi dello spago nelle
. -i). letter. chi rivela i vizi propri del filosofismo; razionalista
de'corpi. gravina, 194: chi esperto non è di questo amore,
cinismo e di crudeltà, come di chi dica agli altri uomini: -agitatevi pure
malvezzi, iv-271: chi, per isciogliere i fisici avvenimenti,
ragione, è poco filosofo; e chi non lo adduce per iscioglimento de'politici è
; dal che, liti strappacapegli con chi, pur dell'istessa opinione, gergoneggiava diverso
un filosofo. allegri, 151: chi dà nel filosofo sia nominato matto,
nel filosofo sia nominato matto, come chi dà nel matto filosofo. -fare
della parola; tutto questo, dico, chi l'ha fatto, chi l'ha
dico, chi l'ha fatto, chi l'ha prodotto, chi l'ha voluto
fatto, chi l'ha prodotto, chi l'ha voluto? barilli, 6-68:
ingenua contentezza!... / chi te lo toglie, il filtro di bellezza
da seta. tanaglia, 1-1135: chi bigatti vuol mettere in pastura, /
4. neol. figur. chi si sottrae ai suoi doveri; imboscato
e due filza di tordi, dandogli a chi me li porti in casa, dico
corone. / i doni che suol dar chi vien da roma / son questi,
distinguersi è evidente in essi, a chi considera quant'oro e quante gemme greggie
. /... / v'è chi, finito un vello, rimettendo /
rimettendo / ne viene un altro, e chi ne porta altronde: / un'altra
angela da foligno volgar., xxi-862: chi abonda in queste ricchezze terrene, de'
. guittone, i-21-171: non solo chi non muta, ma chi più dura
: non solo chi non muta, ma chi più dura in battaglia o in casa
entrare in finale: si dice di chi ha superato le prove eliminatorie (cfr
per guadagnare più; nessuno finalmente a chi s'abbia a credere che per molte ragione
alla massima del diritto civile, che chi non può pagare colla borsa deve pagare
6-169: finalmente venne la questione, chi potesse finanziare il consorzio. comisso,
). finanzière, sm. chi maneggia con abilità affari di alta
nostro paese. gioberti, 1-iv-455: ora chi vorrà credere che i tristi si servano
nocte poi scurao. latini, i-651: chi erratamente / fina suo coninciato, /
sm. (femm. -trice). chi prepara o usa la carta fincata
prepara o usa la carta fincata; chi scrive nelle finche; contabile,
non s'arretra. vallisneri, i-vii: chi ha occhio penetrante, vede findove arrivano
iii-12-18: forse che non errerebbe chi la reputasse non lontana dalla fine del
boiardo, canz., 44-80: chi così visse al mondo, visse assai,
estrema? / ché bel fin fa chi ben amando more. b. davanzati,
vita. g. villani, 12-106: chi muore in contumacia di santa chiesa e
sèguita. pulci, 19-26: or chi felice si chiama talotta, / essemplo pigli
morte, e dopo poco stando, chi più tardi e chi più per tempo
dopo poco stando, chi più tardi e chi più per tempo, corriamo ad uno
. fiore di virtù, xv-57: chi ha malo cominciamento, non può mai
secondi fini, può essere, in chi la usi, soltanto pietà: non più
i mortali. guicciardini, vii-81: chi ha ordinato queste cose ha avuto buoni
palmo. baldini, 3-291: c'era chi si metteva le mani nei capelli e
sua speranza. grazzini, 4-87: chi troppo tira l'arco, lo spezza nella
ponte, / nel qual mal passa chi dal ver si torge, / dopo ch'
si spiombetta, è un proverbio come chi dicesse: alla fine si contano i gambi
., 2-14: certo noi troveremo bene chi reggerà la misera tracia; la fine
uno spirito! deledda, i-302: sa chi ho veduto? quella donna. sta
né dirà: -son anticristo / ma chi è più fino, scelerato e tristo,
v-10: no lo guida fin conoscimento / chi contr'al suo forzor vo star rapente
una lingua moderna, toglie, per chi ha fino l'orecchio, qualunque illusione
al contrario che la maggior parte di chi può pagare non ebbe dal cielo mai
suo merito. giocosa, 72: chi è che non vuol mangiare? quel
, oltre che dalla sua causa, chi prima e chi dopo, dai benefizi che
dalla sua causa, chi prima e chi dopo, dai benefizi che egli fece
; perciò che 'l proverbio dice: chi troppo abbraccia poco stringe. b. davanzati
queste belle commedie. fagiuoli, 3-2-369: chi molto in somma sa, sa star
[finestraro), sm. ant. chi applica i vetri alle intelaiature delle finestre
bandello, 2-7 (i-709): chi poi si diletasse veder tanti miracoli di
sempre. sbarbaro, 4-47: non sa chi sarò; l'ultimo che guarderà per
una finestrella a spia, per vedere chi bussa, prima di aprire.
far l'amore. fogazzaro, 7-27: chi sa, forse intanto si aprirebbe il
.). dominici, 1-16: chi vuole determinare se toro è fine,
bartoli, 43-2-51: la carità, in chi opera solamente per dio, ha finezze
n'avrai per segno di ciò: chi abbia profetato nel nome di dio e predetto
nel concetto degli uomini, si truova facilmente chi le finge: non si fingono così
. mascardi, 2-125: si trovò chi finse un cielo di bronzo, da cui
a cantarsi. muratori, 5-i-125: a chi non è noto che proprio de'poeti
, ii-122: il giusto è solo / chi sa fingerlo meglio, e chi nasconde
/ chi sa fingerlo meglio, e chi nasconde / con più destro artificio i sensi
ingenue! io. prov. chi non sa fingere non sa vivere,
simulazione. aretino, ii-191: chi non sa fingere non sa vivere,
ogni arme. tassoni, ii-2-155: chi non sa fingere, non s'intende
. anonimo fiorentino, iii-333: chi masticherà le tue parole ch'elle
politiche e gran fingitore a benefizio di chi legge. salvini, 41-178: alcuni
: abnegare se vole onne volere, / chi fin al cristallino è neghietto; /
variò, che grazioso diletto danno a chi gli ascolta; senza che in tanti finimenti
gli accessorii che il viso, perché chi si fa ritrarre non ha la
fino al petto, fino alla bocca di chi l'ascoltava, per ritrarsi, finita
giunto al suo fine: chi più ne tesse, o quattro o sei
ricevote carte di neuno pezo di tera chi avesse conperato da lanberto o da gal-
antonino che le dote delle fanciulle, chi l'aveva a fare, facessi che,
fusse lecito. il simile consigliava che chi aveva denari di monte, alla sua fine
'ngenerare. francesco da barberino, iii-416: chi ha nemici e vuol lor morte dare
, e rovina e finisce prima che chi la fece. -smorzarsi (un
-impers. forteguerri, 3-1: chi campa, si ritrova a cose strane,
domando in prima /... / chi fu colui che affermi esser tuo amico
: a tutti fa le spese / chi si voi sia e di che condizione.
una noncuranza che poteva sembrare superba a chi la conoscesse per la prima volta e
per la prima volta e insipida a chi vi cercasse il sale della civetteria.
e gli accessorii che il viso, perché chi si fa ritrarre non ha la pazienza
suso; / ché perder tempo a chi più sa più spiace ». a.
... per imporre silenzio a chi ci annoia colle sue importunità, che anche
, il significato definitivo lo dà chi le accoglie o le rifiuta. e non
si finisce e termina la veduta di chi si truova nel colmo della sua meza palla
, 25-70: molto è tom pazo, chi non provede / en la sua vita
b. croce, i-3-202: chi dall'azione passa al pensiero, non
34-86: fuggitivo, appelli / vii chi lui segue, e solo / magnanimo colui
. / ma per neente labora / chi non labore segue fine a frutto. idem
). varchi, xxvi-1-171: ma chi è quel, finocchin mio, che
in quella maniera che farebbe il latte a chi lo digestisse. ricettario fiorentino, i-b-i
« e allora, si può sapere chi è? », insistette bianca..
, e di fi- nocchi / pascer chi mi fa grasso. idem, 9-460:
, 653: finocchi, costui non è chi e'pareva! oh, par un
, 22-225: non c'è per te chi rompa due finocchi, / e 'l
dir io come si sarebbe fatto beffe di chi, per indurre un altro a fare
lasciavano cadere certe polverine invisibili, che chi ci metteva il piede sopra poi, per
fosse ordinata per via di statuto e chi ha vista quella carta mi dice che
/ sta sulla terra. e, chi ti ammiri, l'occhio / non abbassi
pregare. d'azeglio, 1-220: chi fa all'amore è raro che non sia
, 19-1: alcun non può saper da chi sia amato, quando felice in su
.). garzoni, 1-886: chi vedesse una simia overo un gatto maimone
né contraddice alla fama o alla storia chi finge nuovi re o attribuisce loro
farsi bello in piazza, / e chi me'vi sgumina e vi scacazza / riformerà
l'affanno / che lo distrugge alleggierir chi l'ama, /... /
. fiacchi, xxii- 648: chi suol da scherzo mordere, / alfin morde
di scoprire in presenza di diocleziano, chi egli adorasse ed a cui giorno e
regia. collodi, 633: c'è chi dice che il gerente responsabile [del
. ariosto, 28-3: passi, chi vuol, tre carte o quattro, senza
, senza / leggerne verso, e chi pur legger vuole, / gli dia quella