petrarca, i-3-89: io, come chi teme / futuro male, e trema anzi
dobbiamo pure avere il debito nostro, chi che ce lo dia. 5
, gratitudine. leopardi, v-34: chi non cerca dagli uomini utilità o grido,
gli darò; e non sai tu che chi paga quel debito, paga tutti?
presto. proverbi toscani, 93: chi non ha debiti è ricco. idem,
credito: non si accorda fiducia a chi non ha fama di uomo onesto.
pover'uomo? -sì, signore. chi non ha debiti, non ha credito
-chi paga debiti fa capitale: chi soddisfa ai suoi debiti è ricco.
ricco. periodici popolari, i-103: chi paga debiti fa capitale. -chi
fretta. proverbi toscani, 93: chi vuol quaresima corta, faccia debiti da
; ant. anche -a). chi ha il dovere di consegnare una data
adivenia, / corno avene sovente / chi 'mpronta buonamenti / lo suo a mal debitore
. per estens. e al figur. chi è legato ad altri da obblighi di
morti. 3. figur. chi ha dovere di riconoscenza verso dio.
riconoscenza verso dio. -più spesso: chi ha peccato contro dio (e si
. giovanni crisostomo volgar., 5: chi... chiama [il fratello
l'accresce ogni dì più, e a chi pensa non concede nessun ricreamento. pascoli
perigliosa e laida troppo e ontosa a chi reggie. iacopone, 3-9: lo corpo
commedianti nelle loro commedie a soggetto, chi non era bravo, non si poteva
può più vivere. / -sì, per chi ha assai brigata e piccola, i
che mi tormenta. betussi, 1-125: chi può avere più forza di rendere molle
g. gozzi, i-24-19: ma chi non fosse debil come vetro, / e
è debolissima. 18. sm. chi manca o è inferiore di forza fisica
di forza fisica, di vigore; chi è inferiore di potere; chi si
vigore; chi è inferiore di potere; chi si trova soggetto all'altrui influenza e
parti aveano rivelate le loro debolezze a chi non le sapeva ed a chi non volea
a chi non le sapeva ed a chi non volea saperle, altro non si
i-57: la crudeltà partorisce odio contra chi l'usa e paura di lui; la
debolmente perché non è fortemente sentito da chi il concepisce, non potrà mai fare
139: suole dirsi 'debosciato'anche di chi, per cagione del vizio, ha perduto
. turpe e sconcia parola gallica per indicare chi per la prima volta si presenta sulle
e il barbaro. negri, 2-840: chi fu stilicone? un generale vandalo,
g. c. croce, ii-25: chi per sua pigrizia, e negligenza /
. d'azeglio, 1-77: per chi ama veramente la patria sua, vederla a
consolarsi colle lettere e colle arti! chi lo crede possibile non ne fece la dolorosa
, primipilarii e manipuli. decani erano chi x cavalieri avea so sì [= sotto
di peggio, dovrei lo stesso a chi l'usò gratitudine: quel silenzio servì a
che si specchino nel reno. v'ha chi ad esse antepone quelle di bingen,
]: 1 decantatore '... chi decanta i pregi di persona o di
, scorge grave e dolorosa vicenda: per chi sa questi segni, essi dicono la
decapitatóre, agg. e sm. chi esegue la decapitazione (per lo più
/ ché mal l'averebbe d'altrui / chi se medesmo decede. bencivenni, 4-17
perfezione. 3. disus. chi era a capo di una circoscrizione amministrativa
la stima e tutte le attenzioni di chi ha l'onor di trattarvi. c.
iliade], non si sa a chi attribuirle, non facendole da sé gli uomini
/ buon lettore, è vergogna a chi lo crebbe. / parlava come un vivo
se il perché della rappresentazione ci sfugge. chi ha avuto da te quest'alta lezione
orgoglio, di dovere che compete a chi è in una particolare condizione o situazione
e poca decenza di espressione; come chi andasse mostrarsi in piazza sudicio e cencioso o
che il cuore umiliato mai non speme / chi tutto muove, giudica e decerne.
, perché il consiglio non sta e chi deve decemer l'aiuto unito, ma si
/ non se ne trovò ancor decetto / chi con questi tre volse albergare. cavalca
-come vuoi tu che io pronostichi e antiveda chi tu cerchi, se non me lo
alberti, 83: vedesi chi era prima in larga e libera fortuna
che uno solo può rubarme al giuoco, chi mai gli raconterebbe? lasciamo adietro gli
appartiene, ed è facoltà propria di chi sia intendente in quell'arte dalla quale
, i-76: lascieremo ora decidere a chi sa ragionare qual sia maggior assurdità,
non oseremo dire se abbia molto maggior giudizio chi adottando per legittime le tragedie dei greci
quistioni sospette contra la fede cattolica, ma chi le movesse dicidere e istirpare. boccaccio
d'alfieri più nociva che utile a chi si decida alla carriera drammatica. monti,
cifera ed in firenze non si trovava chi sapesse deciferarla, fu mandata a vinegia
figur. foscolo, vii-247: chi sa mai deciferare quelle [le pagine
: che? perch'io diciferi / da chi vi fu gettata quella lettera? panciatichi
come comunemente diciamo, il carattere di chi lo scrisse. colletta, 2-i-199:
. quasimodo, 45: non saprò chi amavo, chi amo, / ora che
45: non saprò chi amavo, chi amo, / ora che qui stretto
(femm. -trice). chi legge testi cifrati; chi inter
-trice). chi legge testi cifrati; chi inter preta (manoscritti,
per necessità. serdonali, 9-185: chi considererà bene la grandezza dell'imperio,
scalata; la quale era, che chi aveva cinque ducati o meno di decima,
di decima, pagasse una decima; chi avesse dieci ducati di decima, pagasse
metrico decimale. sinisgalli, 8-10: chi ha scritto che i numeri decimali infiniti
. decimando, sm. ant. chi fa parte di un contingente di dieci
da decima. decimante, sm. chi ha diritto di riscuotere la decima;
ha diritto di riscuotere la decima; chi sottopone altri a decima. galanti,
proprietario. 2. ant. chi fa parte di un contingente di dieci
il proprio vivo e vero nome di chi effettualmente ne piglia e'frutti.
leggi di toscana, 2-28: chi per l'avvenire acquisterà per qualsivoglia modo
sm. (femm. -trice). chi decima; chi fa strage di uomini
. -trice). chi decima; chi fa strage di uomini. -anche al
2. per simil. e scherz. chi sottrae di nascosto ciò che appartiene ad
sm. (femm. -trice). chi riscuote le decime; esattore delle decime
. instruzione a'cancellieri, 2-40: chi non ha beni propri debbe pagare la
rogna. varchi, v-742: o chi direbbe la differenza che è tra questi
. la spagna, 16-6: chi contrario a te, signor, venisse,
latini, rettor., 45-20: chi vuole considerare il vero, e'troverà
che dirizzi aguale; / per che parrà chi vale. rustico, vi-1-176 (38-7
rustico, vi-1-176 (38-7): chi ha pena e disconforto / con meco
il volgo. tu sai / dirsi morir chi fuor del suo ben giace. pallavicino
di dolore. boiardo, 3-4-48: chi contarebbe e pianti e'disconforti, /
folle e disconoscente fa più disonor a chi gli consente. della porta, xxi-11-
. savinio, 1-143: non so chi tu sia, ti disconosco, ti negligo
mondo. negri, 1-59: penso a chi veglia, s'affatica e muore /
femm. -trice). ant. chi sconsiglia, chi dissuade. libro di
). ant. chi sconsiglia, chi dissuade. libro di prediche [crusca
/ d'aver a udir parole / di chi consigliar voglia e disconsole. buonarroti il
. -in senso concreto: condotta di chi opera senza continuità. galileo,
convene a l'arengatore, e quelo chi è desconvignevele no pò piacere. capellano
disconviene ad ogni re, o chi regge, imperò che l'avarizia è fondamento
generalmente ad ogni uomo, propiamente a chi regge o a re assai più disconviene
è l'affermare una tal cosa di chi è uomo e che partecipa di ragione.
che dorme; e voler briga con chi si tace. 0. rucellai,
baiardo], ben vaneggia et erra / chi crede che depor lo volesse io;
disconviene di abbassarsi a correr dietro a chi non vuole, non puole esser sua,
gioberti, 1-iv-303: non ama dio chi ne trascura le opere,..
trascura le opere,... chi discoopera e quindi ripugna praticamente all'atto
a gran fatica / trovar si può chi ti sia amico vero, / et a
ti sia amico vero, / et a chi senza alcun sospetto dica / e discoperto
tratto / ch'io fossi prima, e chi converso m'aggia / in questo mirto
, non voglio ch'ammiri: / ché chi 'l vide qua su liel discoperse /
-sostant. bandello, ii-1117: ma chi potrà giammai mirarvi fiso, / quand'
, 53: pigliate in buona parte che chi ama sia lento a discoprirsi: perché
ama sia lento a discoprirsi: perché chi viene riposato in amore, costui tardi
. -trice). letter. chi discopre; chi effettua scoperte in seguito a
. letter. chi discopre; chi effettua scoperte in seguito a studi
studi, ricerche nel campo scientifico; chi trova nuove terre, nuovi continenti
la chiesa descordante. segneri, iv-162: chi ha però accordate tutte le genti,
luogo. 6. sostant. chi è in discordia, in contesa.
nell'uso, deve esser lecito a chi scrive di determinarsi col suo giudizio.
lagrimosi / i padri discordando, e chi per turno / sentendo e chi per
, e chi per turno / sentendo e chi per drance, avean tra loro /
altri sentieri. tommaseo, 3-iii-467: chi potrebbe numerare... le occasioni
volgar., 65: cato disse: chi si discorda con seco medesimo, non
moto [delle macchie solari], a chi diligentemente l'ha sapute osservare e calculare
discorda. marino, 7-10: [chi] né penetrar si sente / di que'
non discordi. goldoni, iv-702: chi sa unire in se medesimo queste tre massime
, discordando persone e tempi, come chi dicesse: 'tu ieri andaremo alla mercati
discordie. trattali antichi, 117: chi ha la faccia larga e piena..
il suo scritto. leopardi, 222: chi dir potria le pratiche, i maneggi
mina. trattati antichi, 65: chi nasce nello iscemare la faccia piccola..
come molto facil cosa è conoscere a chi pur un poco vi discorre. b.
era discorso -egli non sapeva neppure da chi -, di far posare angiolina per
, comeché sia invenzione d'uomo secolare, chi sa che non sia per essere imitato
fiorentini cioè compagnie vi sono, e chi sono e'più creduti, e discorrendo,
discorrendo, i meno creduti, e chi fa più facciende. bembo, 1-34:
un cattivo scrittore, un cattivo discorritore chi vuol tutto dire, e nulla lascia
tempo). buti, 2-370: chi è passato di questa vita non sente
rello e d'un sovrano, / di chi una torre par che porti in dorso
. guicciardini, 1-104: non manca chi abbia opinione che, quando questa maestà
. c. gozzi, 4-181: chi ha merito -diceva -il mondo tiene /
avevo domandato come si chiamassero (e chi fossero) i padroni d'un certo vecchio
-discorsino. lami, 3-574: ma chi ben vi conosce non incappa / in
a la vendetta. marino, 13-91: chi può dir quanti
ed indegni? foscolo, 1-165: pera chi osò primiero / discortese commettere / a
, accorta e pura. / e chi 'l petto di quella non discorza, /
, / ch'alcuna via darebbe a chi su fosse. bandello; ii-1053: di
gente discosta. machiavelli, 155: chi vuole fare capitare male uno inimico,
debito segno. leonardo, 2-613: chi si promette dalla sperienzia quel che non
a quello. castiglione, 134: chi da questi dui [il petrarca e 'l
] si discosta va tentoni, come chi camina per le tenebre senza lume e
. c. croce, 144: chi pone la sua speranza in terra, si
in pensiero / perché qua stesse e chi sia quella gente, / e trovando in
. discotecàrio, sm. neol. chi dirige una discoteca. = deriv.
denti, sbalordito a un tratto come chi si chiede dove rivisse o sognò quel
sacrate / maledicon notte e giorno / chi 'n tal loco l'ha menate,
poi la solitudine e nessuna conversazione con chi tu possa discrederti, dolerti e rallegrarti.
egli un impiego discreditato dalla rinunzia di chi glielo sud- delegava. magalotti, 24-384
maraviglia nasce da ignoranza: / perché chi sa come vanno le cose, /
cieco, 31-7: satisfar voglio a chi di ciò bisbiglia / acciò che non
discrepanze non troveremmo noi ne'poeti, chi volesse così sottilmente esaminarli? milizia,
poco discretamente, sì come dandole a chi noi valea. sacchetti, vi-24:
difendeva e discretamente e con gentilezza da chi le volea far villania. alfieri, 1-1078
di balene / non si pente, chi guarda sottilmente, / più giusta e
città si truova. castiglione, 235: chi conversa con boni, e savi e
moderazione. cavalca, ii-181: chi vuole trovare misericordia ed essere bene assoluto
vizio. proverbi toscani, 134: chi vuol esser discreto conosca bene altrui.
la discrezione è grande virtù, la quale chi non l'ha, le altre virtù
. girolamo da siena, xxi-294: chi di voi avrà spirito di discrezione,
g. m. cecchi, 19-19: chi in fatto in fatto / stimate voi
bini, xxvi-i- 337: a chi apre troppo il gozzo, / e beve
, al termine, dall'arbitrio di chi vince. bandello, 1-43 (i-512
la discrezione di alcuni rende talvolta indiscreto chi abusa di quella. g.
sm. nella legislazione razziale fascista, chi è stato sottoposto alla discriminazione (v
da discubìtus -ùs (la posizione di chi sta sdraiato a mensa), dal
più biasimati e'medici, perché erra più chi si discosta dalla onestà, che chi
chi si discosta dalla onestà, che chi si discosta dalla utilità. bruno,
discussione. rovani, ii-738: tra chi portava un certo amore, per esempio
. discutitóre, sm. letter. chi discute, chi dibatte. botta,
, sm. letter. chi discute, chi dibatte. botta, 4-439: i
voi mi disdegnate. guittone, i-40-92: chi desdegna de piaga esser curato odia la
si fa re è vero, / chi a cesar contradice, et alltmpero.
. -trice). raro. 'chi disdegna, che ha a disdegno.
: o verginette, a voi / chi de'perigli è schivo,...
ma superbo si chiamerà. e così chi per la medesima alterigia non acquiesce ad alcuna
legame amoroso. carducci, iii-12-302: chi conosce i rispetti più leggieri del poliziano
che egli s'impegnò a farla. a chi dunque dovremo credere? guerzoni, ii-1095
festa di s. pietro, chi di loro vuol recedere. guerrazzi, i-271
privo / ogni dio putativo / e chi di dio si serve e a dio non
e pure fra tanta gente non si trovò chi volesse rompere il digiuno quaresimale, con
giordano, 1-125: noi veggiamo che chi si intacca pur il dito, o un
e 'l tuo amico o maestro o chi t'à a gastigare o a consigliare
à a gastigare o a consigliare o chi t'ama te ne riprende, noi disdire
avesse disdetta la corona / che suole ornar chi poetando scrive, / i'era amico
non verrà mai rinnegata, disdetta da chi l'abbia molte volte già amata.
,... dovrebbero disdire, a chi dorme e non è sonnambulo, la
: non può disdire a dama / chi fa profession di cavaliero. redi, 16-viii-
. bonarelli, xxx-5-29: or simuli chi può, che la mia lingua / non
convensi, / più si disdice a chi più pregio brama. boccaccio, dee.
dinanzi al vincitor, disdice / a chi fu re. panzini, i-176: gli
somma quel 'disdoro 'lo lasci stare chi ama lo schietto scrivere e lo schietto
. francesco da barberino, i-45: chi netto si conserva / come natura
le sue vertù dar luce. / ma chi da ciò disduce, / anzi che
tu se'molle. bencivenni, 1-14: chi vuole disebriare, sì bea spesso aceto
... a sua volta diseduca chi è chiamato a produrre. =
occhio più grosso che l'altro e ancora chi l'un più giù che l'altro
spesso si converte in calamitosa miseria. chi la può disegnare maggiore? che i
se non che meriti di essere laudato chi applica l'animo e consuma ancora qualche
a vendicarsi / cauto le vie disegna / chi ha ragion di sdegnarsi e non si
doveva darsi grazia ad alcuno, a chi ha disegnato gli eventi, il nero dei
, rivolgere. poliziano, 2-32: chi cerca d'acquistare onore, con veloce
accendente amore. ariosto, 17-72: chi con colori accompagnati ad arte / letizia
o doglia alla sua donna mostra; / chi nel cimier, chi nel dipinto scudo
mostra; / chi nel cimier, chi nel dipinto scudo / disegna amor, se
per più anni gli stessi modi con chi si disegna per la chiesa, con
si disegna per la chiesa, con chi per l'armi, con chi per le
, con chi per l'armi, con chi per le arti liberali.
fermasti dove si dovesse andare, e chi doveva, e dove rimanere; disegniasti da
è l'immagine, e non vi sia chi per forza d'urto o di scossa
quale è ideata dall'autore o da chi ne commette all'artista la concreta attuazione
da samminiato [petrarca], i-139: chi non si diletterebbe col gomito, overo
medesimo palazzo. 2. chi esercita professionalmente il disegno, per lo
b. segni, 11-81: chi si consiglia pare che cerchi d'una
nato lino, inclito bel lavoro / da chi vuol la mia dea prender disegno /
sarpi, iii-3: è costume di chi scrive istoria nel principio proponer il modello
a'padri toma e stagna, / chi di ben generar non fan disegno / e
tristo o buono. redi, 16-ix-367: chi ha le gambe enfiate di questa razza
x-1-295: non d'altro parla che di chi volesse diseredar figliuoli; né egli altro
e gravida farla ben disertare, / chi la portasse a lo collo appiccato.
respirare, col petto veramente eroico di chi contro tutto e contro tutti ha riscattato la
in tanta scarsezza d'abitatori, che chi poscia a due anni la vide, ne
universo. 2. ant. chi manca al suo dovere; chi tradisce
ant. chi manca al suo dovere; chi tradisce una causa; disertore.
; marinaio che abbandona la nave; chi si sottrae al combattimento; chi passa
; chi si sottrae al combattimento; chi passa al nemico, transfuga;
passa al nemico, transfuga; chi non si presenta alla chiamata alle armi,
vino popolare ». 3. chi manca a un appuntamento, a una
. 4. figur. chi abbandona (per lo più. in un
, un partito, una religione; chi trascura l'adempimento di un dovere;
trascura l'adempimento di un dovere; chi si stacca o traligna da una scuola
di luce e di vita dimostrano, a chi ben li guardi, il contrario.
ragione apparente. silone, 4-280: chi abbandona il partito è un disertore.
/ per onde a suo piacer vede chi guata / il giardin diser- toso e
. 2. l'atto di chi abbandona o cessa di frequentare un luogo
fu un motivo più nobile, come chi dicesse delicatezza, che mi vietò di
goduto quel corso lì in disfacimento? chi sa? pea, 5-133: la vecchia
/ e da qui nacque, a chi il ver ben comprende / senza alcun
, 1-255: con gran ragione fu chi disse con disfacimento di tutta italia le morbidezze
ci volgiamo a quello che fu? chi dunque a noi lo fa per
sempre immune da ogni germe di disfacimento? chi dunque a noi lo trasforma in ciò
quelli facitore, governatore e disfacitore, chi mi negherà cotale esser il vero e
non s'hanno a disfare, e chi le tocca è un traditore, ed io
che ciò è vero, ma vi dimando chi vostri nemici sono. boccaccio, iii-1-91
. bibbia volgar., vi-41: chi cava la fossa, alcuna volta sì
alcuna volta sì vi cade dentro; chi disfa le siepi sarà morso dal serpente.
mondi, 3-92: per chi scrive, si tratta, sempre, irrimediabilmente
or fia / ch'io non facci languir chi n'ha disfatti? milizia, ii-232
. francesco di vannozzo, 71: chi non sa voltezar a la buonazza, /
disfeci. proverbi toscani, 25: chi cava e non mette, le possessioni
materia anco più dura, / può temer chi l'uccida o lo disfaccia; /
/ ch'ogni fantasia / disfà, chi n'ha l'effetto. milizia, ii-93
nel labbro inferiore, contratto, come in chi sta per piangere. -intr
fosse col piangerlo disfatto: / che chi dispera d'ottener pietade, / troppo
lasciava sussistere un decreto d'impunità per chi aveva tentato di rinnovare le atrocità del settembre
84): gli altri compagni si ritiromo chi in qua e chi in là a
compagni si ritiromo chi in qua e chi in là a sue faccende; in modo
francesco briano...: « chi si giacesse con la madre e poi con
. prov. -chi fa, disfà; chi può fare, può anche disfare;
può fare, può anche disfare; chi fa il carro, lo sa disfare:
ambra, xxi-n-107: a sua posta; chi fa il carro, lo sa disfare
g. c. croce, 138: chi può fare può anco disfare. pascoli,
a pietra a pietra alzate, / chi fa, disfà: gettate giù le torri
nemico. -disfattismo militare: reato di chi intende indurre il governo alla cessazione delle
. e al figur. atteggiamento di chi mette tutto in discussione e critica le opinioni
: evidentemente costui è un disfattista. chi sa che non sia anche una spia?
. 2. per estens. chi diffonde sfiducia e scoraggiamento, o ostenta
per loro medesime, ma sono per chi le chiama sempre dannose; perché perdendo
se non avesse speso per allevarla, chi avrebbe cuore? bartolini, 17-224:
i fiumi. filicaia, 2-2-49: chi nel volto di costei rimira / guasto e
cercata, / né posso ancor trovar chi mi dia aiuto. / trovar conviemmi,
e con tante divine condizioni, che chi averà il pensiero a considerarlo tale, imaginerà
-figur. garzoni, 2-48: da chi sei tu [libertà] sprezzata poi,
bonagiunta, ii-319: feruto sono e chi di me è ferente / guardi che
ancora di rifiutare simili adora- menti. chi diceva per modestia; molti per disfidare della
e sm. ant. e letter. chi lancia una sfida (a un duello
, agg. e sm. letter. chi definisce, decide, risolve.
il tutto col mio gigetto, a chi, come voi sapete, io dico liberamente
si disfogano mai più volentieri che con chi è fuori del mondo. monti,
'n altezza? giamboni, 6-74: chi son quegli, che tutta italia hanno
alberti, i-360: sarà fornito bene chi arà da prestar del suo ad altri.
del suo ad altri. e a chi bisognerà pregare ad altri ne'suoi bisogni,
nostra, nel giungere in mano di chi la piglia, isbandisce il suo tormento
s. v.]: non disfratate chi non si vuole sfratare: per
dal tuo disfrenamento / si afferma, chi ti guardi, una legge severa. piovene
mai... / ho potuto trovar chi mi disganni / dagli avvisi del genio
, v-1-509: non c'è dunque chi mi risusciti? non c'è chi mi
dunque chi mi risusciti? non c'è chi mi riannodi le ginocchia? non c'
riannodi le ginocchia? non c'è chi mi disgiunga i malleoli dolorosi e tuttora
osin far versi? anzi non sia / chi, dotto appena ad allogare un tempo
solla. albertano volgar., 1-45: chi vuole volare anzi che metta penne,
amore sono a modo di catena che chi rompe il primo anello tutti tutti si disgiungono
, che alcuna viuzza pure dischiudevano a chi si fosse arrischiato d'in- tromettervi una
cose per mezzo de'concetti ne rappresentano, chi dicesse, per atto d'esempio,
dante, conv., iii-m-13: chi guarda col viso contra una retta linea
molte cose una. 9. chi non ha legame di congiunto, di parente
della divisione per conchiudere necessariamente: e chi non vede che questo dipende da disgiunzione
sto in forse! cantini, 1-4-365: chi arà a disgomberare, e lassare il
il giovane, 9-690: forse forse sarà chi questi ferri / disgraticolerà, /
ferri / disgraticolerà, / e chi le porte atterri, / e chi le
e chi le porte atterri, / e chi le toppe spezzi.
colui che ti dovria aiutare / da chi noia ti desse in alcun lato, /
e sola / geme nell'ombra: chi la consola? / dai ceppi amari
la consola? / dai ceppi amari chi la disgrava? -giustificare, discolpare
ii-165: ha pur una gran disgrazia chi ci nasce femmina, ed a che
paese s'abbia le sue usanze; e chi v'è nato, bisogna, voglia
rifiutata, non trovarà in disgrazia mai più chi la voglia. giusti, 3-135:
tanto che inducono in grandissimo fastidio chi gli vede ed ode. d. bartoli
(e questo ne anche è poco a chi è veramente disgraziato). redi,
stanno inoperosi sugli altari... / chi guarda al focolare e chi alla stalla
. / chi guarda al focolare e chi alla stalla,... / chi
chi alla stalla,... / chi, fra cotanti e così vari stati
brutto, disgraziato fantasma, non so chi mi tiene che non ti cavi gli
che non lascia servire perché nella montagna chi non è forte è un disgraziato.
alla stessa guisa, perché c'è chi lo sogna da credente o addirittura da
bello. castiglione, 155: pur chi ridesse senza proposito e solamente senza mostrargli
coll'altro, fa parere, a chi non esamina, che gl'italiani siano più
: questa disgressione serva per disinganno di chi legge. c gozzi, i-140: non
carena, 2-18: forse non sarebbe riprensibile chi, per esprimere il contrario di inguantare
veggendo voi l'ignoranza e stupidità di chi, non conoscendo il pregio di questi
insofferenza verso tutte le cose (come chi non attenda più nulla dall'esistenza,
d. bartoli, 25-12: e se chi legge alcuno per avventura ne immaginasse,
. tasso, aminta, 906: chi imparar vuol d'amare, / di
e disimpegnato. manzini, 13-107: chi sa quando sarebbe stato possibile, con
un'armonia che rapisce e trae di sé chi l'ode, e...
i disincanti da tornare in esser d'uomo chi si è fatto una bestia. beltramelli
. c., 17-2-8: ingrato è chi '1 beneficio niega d'avere
niega d'avere ricevuto, ingrato è chi 'l disinfigne. per ticati
. in questa maniera si disingannerà chi parla di me con poco rispetto
io? -diceva fra me -e per chi mai logoro penne, carta, inchiostro
. disinventóre, sm. letter. chi nega la verità di ogni fede e
. d. bartoli, 9-28-2-198: ma chi s'intende di cifere, sì che
. algarotti, 2-87: credete a chi ne fa la esperienza tutto il dì
suo lume / disinvolto dall'ombre, / chi goduto non ha del buio prima /
a quello, per far credere a chi vede quasi di non saper né poter errare
, a suo agio, disinvoltura di chi sempre abbia portato abiti di roba buona
non lo svita e disispera / chi bene im bene spera. anonimo, i-491
si paia; forme che dispiacciono a chi le vede e le nota, e fanno
essendo massima dell'imperatore il non abbandonare chi l'ha servito. molineri, 1-156
tene? / e le catene / sue chi le dislaza? marino, 11-187
13-i-473: ahi! stolto è ben chi t'ama e chi ti crede, /
! stolto è ben chi t'ama e chi ti crede, / disleal cavaliero,
allegare1). bencivenni, 1-157: chi mangia le porcellane, quando egli
33-120: qui rispose, / come fa chi da colpa si dislega, / la
voi che queirorefice inganna gli occhi di chi la vede! 2. figur
parlare, da non essere accolto da chi vuol essere italiano. svevo, 5-283
come un guindolo. -sostant. chi ha subito una slogatura. cesari,
. guicciardini, i-200: bisogna, chi vuole procedere altrimenti che a caso,
sm. (femm. -trice). chi è addetto al decatissaggio.
, assai più vii canaglia / di chi la rogna e la marcita scabbia / coll'
grattandoti scuoi e levi la roccia come chi smaglia una panciera. = comp
est rimuove el male e el peccato a chi vi sale. -rifl.
iii-1-606: io getterò / una sorte su chi ti fa paura / conosco il beveraggio
volentieri. l. salviati, ii-1-104: chi non sa che in ogni favella addiviene
; smisuratamente. latini, i-2842: chi mangia a dismisura, / la lussura
loro gonnella. cammelli, 14: chi va chi vien chi dismonta chi sale
. cammelli, 14: chi va chi vien chi dismonta chi sale. ariosto
cammelli, 14: chi va chi vien chi dismonta chi sale. ariosto, 4-42
14: chi va chi vien chi dismonta chi sale. ariosto, 4-42: scesero
maggior limosina di pagore i cavalli a chi vuol mandare i cervelli per le poste,
. liberarsi dal morso, sottrarsi da chi morde. alamanni, 23-28: disposto
l'apparire ingrato, e disobbligante a chi m'abbia fatto segno di benevolenza.
. salviati, 9-42: non altramenti che chi il nostro verso d'undici sillabe disobbligando
se non v'è altri, da cui chi vi chiede que'sagramenti, possa in
per le cose, che possono a chi non le 'ntendesse di molta infelicità esser
4. che si è sdebitato verso chi ha fatto favori. pirandello, ii-369
accetto, iv-165: gran tormento è di chi ha valore il veder il favore della
-per estens. baretti, 1-172: chi pubblica colle stampe un qualche libro istruttivo
l'essere sfaccendato; condizione di chi vive in ozio; scioperataggine.
di un'occupazione retribuita; condizione di chi è temporaneamente e involontariamente senza lavoro;
difuori di ogni idea morale che regge chi vuole star tranquillo. 2.
o disonesto il darci piacere novellando? chi ce ne dirà male con verità?
ce ne dirà male con verità? chi ce ne potrà con ragione riprendere?
, ii-233: certa cosa è che chi ha il cuore corrotto, volentieri dice le
al difuori di ogni idea morale che regge chi vuole star tranquillo. moravia, i-156
. disonestamente. bonichi, 106: chi troppo posa / sovente pensa disonesto e
bibbia volgar., vi-203: or chi giustificherae colui che pecca nell'anima sua
colui che pecca nell'anima sua? chi onorerà colui che disonora l'anima sua
paladini eran divisi a quella: / chi dice bene e chi la disonora. /
a quella: / chi dice bene e chi la disonora. / dodone ne traeva
un nuovo ordine, non si trovando più chi volesse dissonorarsi, col vecchio ordine del
san michele. milizia, iii-245: chi si mette in giro a brigar onori perde
infame! s'è disonorata? con chi? mi dica con chi, che l'
? con chi? mi dica con chi, che l'ammazzo! l'ammazzo
pubblico. manzoni, 84: per chi tremai? per me? per me?
quello che dire si sarebbe potuto, chi pensato v'avesse, et egli detto ha
sm. (femm. -trice). chi disonora, chi infama.
. -trice). chi disonora, chi infama. giacomini, 3-i-1-107:
, in senso concreto: condizione di chi è stato danneggiato nella reputazione, screditato
disonore sarà tutto vostro, ché, chi isputa in alto, nel viso gli toma
potevan peccare? giordani, iii-129: chi a questi valorosi e fidi si è dato
fratello mio. 2. sm. chi abitualmente non ha voglia di lavorare;
improvido, ma facilmente ancor si disordina chi vuol disordinare. s. maffei,
el maggiore inimico che el parere a chi le comincia che le siano vinte; perché
e quali si disordinano più se a chi le apartengono non si trova preparato con
non può esser senza peccato, perché chi più ama, più dona; chi più
perché chi più ama, più dona; chi più dona, disordina, perché prepone
esemplo si gastigavano; ed in quegli a chi si aveva rispetto, si usava pure
numero de'cittadini, che non v'entri chi è pericoloso a disordinare.
. machiavelli, 357: debbe ancora, chi difende una terra, provvedere che tumultuariamente
morte del poeta non si sa da chi. e. cecchi, 8-46: su
sm. (femm. -trice). chi mette in disordine, chi produce scompiglio
). chi mette in disordine, chi produce scompiglio. guicciardini, 2-2-376:
, nel disordine e nel sole. chi correva, chi stava a guardare.
disordine e nel sole. chi correva, chi stava a guardare. le case sventrate
fatto sì che a poco a poco chi viene a soggiornarvi si trova, senza
male sia causa lo essere governati da chi non sa governare, perseverano nello errore
sarebbe degna. castiglione, 310: chi voi burlar senza rispetto spesso offende e poi
ne era stato uno molto dannoso a chi meno poteva, e che generava nei cittadini
, e, col passo frettoloso di chi ha paura di perdere un treno,
che quanto basti a mettere orrore a chi resta. 18. prov.
, ec., sarebbe meglio per chi vuole l'eleganza, e l'italianità.
i-228: la storia della filosofia, per chi non voglia cadere in un atomismo disorganizzato
ciò vo disorrate tanto, / qual chi lordasse manto, / e 'l viso
mi disossa, / né cal di ciò chi m'arde e mi consuma? bartolini
sangue il cinabro falso, simili a chi, guasto di ima meretrice, con
più disottane. 2. sostant. chi appartiene a uno strato sociale inferiore,
appartiene a uno strato sociale inferiore, chi fa parte delle classi basse. gioberti
or ora. berchet, 417: chi s'appaia volentieri / non dispai tu
altamente il paragon dispaia / e chi gustò treggea, non vuol civaia.
, ma scuola ancora / sono a chi vive i monumenti tristi / di chi disparve
a chi vive i monumenti tristi / di chi disparve. guerrazzi, iii-112: i
vestir, mutato ingegno, / ponesti chi t'amò tosto in disparte. alfieri,
, 52: fa dunque bisogno a chi vuole incominciare questo bene, che in prima
, 4-30: scende e poco vale / chi non ti guarda e da te [
femm. -trice). ant. chi separa o divide. - anche al figur
. albertano volgar., i-60: chi è ridicitor di parole, è disparti
, dispessi. latini, i-1461: ma chi di suo bon core / amasse per
. bruno, 3-46: ora, chi me farà sicuro che, facendo io
checchessia che si dà, senza relazione a chi riceve, e a proporzione o misura
corpo. baruffaldi, 122: vi fu chi chiamò lo stomaco dispensa del corpo,
c'è il cuoco e c'è chi pensa / di sorprenderlo al fornello.
, non può esser dispensatore se non chi tiene maestà nella repubblica. dispensaménto
facoltà di vivere e di conversare con chi gli piace, e di dispensare le sue
sbarbaro, 4-47: se credi ci sia chi può assolverti, ti dispensi dal rimorso
. arila, 169: chi passa per una delle più frequentate vie
fra giordano [tommaseo]: chi governerebbe tutto il mondo, chi 'l
: chi governerebbe tutto il mondo, chi 'l reggerebbe così ordinatamente e così dispensatamente,
! don antonio dispensato dall'uffizio! chi lo compiangeva; e chi diceva:
uffizio! chi lo compiangeva; e chi diceva: « gli sta bene! »
sm. (femm. -tricé). chi dispensa, chi distribuisce, chi dà
. -tricé). chi dispensa, chi distribuisce, chi dà, offre, elargisce
. chi dispensa, chi distribuisce, chi dà, offre, elargisce ad altri
, offre, elargisce ad altri; chi è addetto alla distribuzione di qualcosa;
è addetto alla distribuzione di qualcosa; chi assegna (un premio, un incarico,
ne vivono. 2. chi dà regola e ordine all'universo (per
profusione. -chi provvede, chi ha cura (per lo più con
sm. (femm. -trice). chi concede una dispensa, chi esime da
). chi concede una dispensa, chi esime da un obbligo. sarpi
cose cotali, nella cui dispensazione, chi n'è signore, avaro e liberale vien
sol posto in far del suo goda o chi 'l merita, o chi noi
o chi 'l merita, o chi noi merita, e in godimenti o laudevoli
, i-5: industrioso è tenuto non chi transferisce e l'altrui dispensazione e l'ordine
l'altrui dispensazione e l'ordine; ma chi dicendo cose nuove fa anche quello che
sm. (femm. -a). chi dispensa, chi distribuisce; dispensatore.
femm. -a). chi dispensa, chi distribuisce; dispensatore. - anche al
ogni conforto familiare. 2. chi si occupa delle provviste e dell'amministrazione
, 68: vita vivificante / di chi muore ad ogni senso, / ed all'
possa stare a poca speranza, secondo chi parla, che viene da vinegia.
/ con varietà d'inganni / accompagni chi non dispera, a morte.
assol. fra giordano, 5-229: chi fa tesoro in terra conviene che sia
che penso? che farò? di chi mi lagno? / poi che seguir né
al signor suo. cammelli, 80: chi in corte è destinato, / se
speranza. fra giordano, 2-104: chi cade nella fossa e nel pozzo del
ben cosa disperata; del qual luogo chi ci cade, mai non ne può uscire
, 19: non serà persona alcuna / chi mai m'abbia consolato, / col
disperati sulla fronte e incalza: - chi t'è morto! 13.
, con le balestre tese, e chi apparecchiato a tenderle, verso i veneziani
sm. (femm. -a). chi ha perso la speranza, la fiducia
la fiducia in qualcuno, in qualcosa; chi è sfiduciato, chi è privo di
in qualcosa; chi è sfiduciato, chi è privo di ogni consolazione; chi è
chi è privo di ogni consolazione; chi è in preda alla disperazione. -in
preda alla disperazione. -in partic.: chi dispera nel perdono di dio e nella
stessa disperazione. 17. chi, non avendo più nulla da perdere,
partito, anche al più disonesto; chi, non sperando più di migliorare la propria
condizione, è pronto a tutto; chi vive incurante di ogni regola e disciplina
ogni regola e disciplina, con incoscienza; chi è povero, miserabile, squattrinato.
di quelle vecchie età. 19. chi non ha più speranza di guarigione,
facci l'arte come si conviene / a chi giuoca alfin pur del disperato, /
impugnarla. 21. prov. chi campa di speranze, muore disperato:
campa di speranze, muore disperato: chi vive cullandosi in illusioni e vane speranze
b. croce, ii-6-131: « chi campa di speranze, disperato muore »
femm. -trice). ant. chi rende inefficace, impossibile a verificarsi, a
, sf. stato d'animo di chi non avendo alcuna speranza è afflitto da
disperazioni, di queste superbe degradazioni a chi vi arriva indifeso contro le insidie del
, catene, ferite, morti, chi può con l'animo non tristo
v-2-879: i verbi sono la disperazione di chi impara le lingue, ed ho sempre
di essa. carducci, ii-10-265: chi ha bevuto alla poesia della disperazione (
(come a lui pareva) di chi crede la terra essere un globo tutto
spingono alla disperazione. muratori, 5-i-135: chi... ascolta la mirabile e
solingo asilo / senza nube passai, chi vi disperse? foscolo, gr
o soffochiamo in noi il rigoglio di chi sa quanti germi di vita. saba,
intr. con la particella pronom. andare chi di qua, chi di là;
pronom. andare chi di qua, chi di là; separarsi per seguire direzioni
sm. (femm. -trice). chi disperde, chi distrugge, chi manda
. -trice). chi disperde, chi distrugge, chi manda in rovina.
. chi disperde, chi distrugge, chi manda in rovina. -anche al
. bibbia volgar., ix-367: chi non ricoglie meco, disperge. albertano
. albertano volgar., i-70: chi mal raguna, tosto disperge. bindo
non s'erga, / per no scontrar chi miei sensi disperga, / lassando,
vansi gli avversari, e si nascondevano chi per le case, e chi per
nascondevano chi per le case, e chi per le campagne. -per estens.
femm. -trice). ant. chi sconfigge, chi distrugge; chi annienta.
). ant. chi sconfigge, chi distrugge; chi annienta. buti
. chi sconfigge, chi distrugge; chi annienta. buti, 3-207:
ne trovano di giuntatori e tristi massimamente chi s'avviene con gli arabi, che per
-anche sostant. beltramelli, i-279: chi ero? che avevo fatto fino a quel
: tutti erano dispersi, spariti, chi morto, chi lontano. -sostant
dispersi, spariti, chi morto, chi lontano. -sostant. disperso:
dispersóre, sm. raro. chi disperde. 2. elettr.
.. ma la casa è aperta, chi diavolo l'ha di- spestiata?
giamboni, 2-168: salamone dice: chi dispetta suo amico, elli è povero
detti galli. passavanti. 171: chi si vanta e dilatasi in parole di sua
: ivi mai non si va a visitar chi che sia, quasi a maniera di
52: non si deve curar di vedere chi ti mira con dispetto. baruffaldi,
e quasi il dispetto della cura di chi aveva tracciato e costruito la via per
io mai, noi so: ma a chi ne spia / dirò che mille da
vien detto. marino, 13-91: chi può dir quanti affronti e quanti torti
uno di quei sudici tavolini. e chi sa che avanzo di mangiare ci darebbe e
e tormenta. boccaccio, iii-2-26: chi son costor ch'a'nostri lieti eventi
odioso. guittone, i-4-8: chi non tal è tra essi è in dispetto
con disprezzo. cavalca, ii-19: chi giura per il nome di dio, sì
, come verace e santo, ma chi il bestemmia, sì gli fa dispetto e
tenuta nel trattare dispettosamente ed aspramente con chi veniva all'udienza. s. maffei,
dante, inf., 14-47: chi è quel grande che non par che
despiacci'a sé stesso e se dispregi chi sentese visioso e despiaciente, e a'
fiore, 156-3: figliuola mia, chi vuol gioir d'amore / convien che
e've n'ha due dispiacenti: / chi se ne 'mbriga, si fa gran
, 103: io non so a chi dispiaccia più che a me la ambizione,
tu cercar non dèi. / ma chi t'accerta ancor che non sia tale?
qualunche cittadino, e sapevi che aresti chi ti difenderebbe, quando per quella cagione ti
. chiaro davanzali, 745: ché chi non dole uom sa che sia gioco
uom sa che sia gioco / ma chi dispiacie sente lo piaciere. settembrini,
sanari / multu legeramenti, / sulu chi fussi a la mia donna a gratu
; / m'eu duttu fortimenti / chi quandu si rimembra di sou statu / nu
: in sospetto t'ài dato / a chi vero giudicio, e giusto chere;
11-8-6: la dolcezza del mele a chi lo continova viene dispiacevole. cennini, 41
e sm. ant. e letter. chi spiega, chi interpreta, chi illustra
. e letter. chi spiega, chi interpreta, chi illustra e rende chiaro
. chi spiega, chi interpreta, chi illustra e rende chiaro (ù significato
d'annunzio, v-1-511: non potei sapere chi mi avesse dispiccato quelle parole subitanee dalla
parole subitanee dalla cima dell'anima o chi senza labbra avesse di sùbito parlato in
dispicca vimpiccato, impiccherà poi te: chi è salvato dal pericolo non serba riconoscenza,
, 17-78: e1 si suol dir, chi l'impiccato spicca, / quel sceso
forse attendono dì lieti / dalle man di chi gli lega? dottori, 1-231:
tremavano premendo la spada, e chi aveva le lance lente e chi le dispiegava
, e chi aveva le lance lente e chi le dispiegava, e chi combatteva bene
lente e chi le dispiegava, e chi combatteva bene e chi no. crudeli,
dispiegava, e chi combatteva bene e chi no. crudeli, xxii-198: a
augel palustre va radendo il suolo / chi non sa dispiegar d'aquila il volo.
t'invia, / in cortesia, -a chi ha balia / di consigliare amante diffamato
dì solo. 3. prov. chi del suo si dispotestay gli sia dato un
sia dato un maglio sulla testa: chi si priva imprudentemente dei propri averi,
punizione. casotti, 1-3-62: a chi del suo si dispotesta, / al tirar
vesti vestito. tasso, 1-24-99: faccia chi muove il sole ed ogni stella /
busto rio, / per farne esempio a chi dispregia dio. marino, 3-74:
dispogliati, / li lasciate vestire a chi convene. tasso, torrismondo, 413
femm. -trice). ant. chi dispoglia; chi fa strage. salvini
). ant. chi dispoglia; chi fa strage. salvini, 13-219:
di pesce è un pesce dispolpato. chi rimane ha le radici nella miseria e vive
in italia l'instituzione del divorzio, chi di voi non andrebbe a cercare per
? deledda, i-812: si domandava chi poteva essere il pretendente. speriamo non
5. figur. letter. condizione di chi è pronto, anche inconsciamente, ad
i-216: non abbiamo a guatar noi chi tu esalti sopra gli altri, né
ma quello che dio nel vangelio disse: chi arà vergogna di me dinanzi agli uomini
gitta, e dà il suo disordinatamente a chi non è degno, e a chi
chi non è degno, e a chi non ha bisogno, quel tale è chiamato
; / ma chiunque poi saprà per chi languisco / dirà che ho di languire giusta
machiavelli, 62: è necessario a chi dispone una repubblica ed ordina leggi in
cose. d. bartoli, 31-27: chi compone, non gittando le parole
alla confessione e alla comunione santa, chi può; acciò che siate resuscitati in
s'adira, allor si scaglia / vèr chi la caccia, che da lui si
posseditor si è del sommo bene / chi si dispone a patire ogni pene /
codice penale, 50: non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto
monastero] c'erano le sue gerarchie, chi disponeva di un pezzetto d'orticello,
disponeva di un pezzetto d'orticello, e chi no, chi aveva le sue camere
pezzetto d'orticello, e chi no, chi aveva le sue camere riserbate sotto chiave
addosso, ed esalavano gli odori di chi sa quali defunte borghesie borboniche.
femm. -trice). ant. chi dispone, rende adatto. dante,
quanto s'impoverisca. 2. chi favorisce o fomenta; fautore, istigatore,
mente dentro. savonarola, 8-1-no: chi va a visitare l'infermo debbe parlare o
semplice o sgraziata, spira tuttavolta per chi la contempli con ben temprato animo una
le forme. muratori, 6-52: a chi diede, per esempio, la natura
privato, e'sono tanti quegli per chi detto bene fa, che lo possono
il re ha anche libertà di sostituir chi de'figliuoli gli piace, per testamento
ciò giudichiano / mala disposta / di chi non obsta. 2. dial
cavalca, ii-166: molti sono, chi per la gola e chi per lussuria
molti sono, chi per la gola e chi per lussuria, chi per giuoco e
la gola e chi per lussuria, chi per giuoco e chi per altri diversi vizi
per lussuria, chi per giuoco e chi per altri diversi vizi seguire e fornire
vecchi a gran torto... e chi disse mal di loro mentirono, perché
. casti, 10-59: scuso ben chi di colà sen fugge, / ove
: non ha già tutto il buon gusto chi solamente ciò conosce; ma ne possiede
nell'anima sua e dicendo: or chi mi vede?... e non
despiacci'a se stesso e se dispregi chi sentese visioso e despiaciente, e a'
però era riputato uno vile poverello da chi noi cognosceva. 4. pieno
di cristo. sannazaro, 224: chi potrìa dir lo strazio e li dispregi,
ipocriti tristi se'venuto, / dir chi tu se'non avere in dispregio.
fr. degli albizzi, ix-40: chi mi riprende, / non dubbio,
e freddamente, del suo corpo a chi meno essi si aspetterebbero: così, là
se stesso, e se dispregi, chi sentese visioso e dispiacente, e a'cielestiali
facilmente in dispregio delle persone; e chi sa qual giudizio e quai disegni si
de 'l suo gentil talento, / chi mai da le'ubidir non si disprende.
indulgenze]. 2. atteggiamento di chi si sente superiore o immune (rispetto
; però che si dice nel vangelio: chi si umilia fia esaltato, e chi
chi si umilia fia esaltato, e chi si esalta fia umiliato. 4
d'adulazione e di * striscio 'per chi gli è superiore. tozzi, iv-554
possedere tutte le cose create. / chi despreza, sì possedè; possedenno non
che ode voi, ode me: e chi disprezza voi, disprezza me; e
disprezza voi, disprezza me; e chi disprezza me, disprezza colui che mi
quella succede lo essere disprezzato; ma a chi mantiene la riputazione non mancano amici,
la morte. 5. prov. chi disprezza, compera: chi intende avere
. prov. chi disprezza, compera: chi intende avere una cosa, suole fingere
guardò e rispose, con superbia: « chi disprezza, compera ».
un senso acuto di dolore, come chi veda disprezzato in maniera ingiuriosa un dono
femm. -trice). letter. chi manifesta disprezzo verso una persona, un'
verso una persona, un'opera; chi non attribuisce alcuna importanza a un fatto
a un fatto, a un avvenimento; chi nega un valore generalmente accettato: biasimatore
: troppo disprezzevoli sarebbero le lettere, se chi le coltiva non fosse mai in grado
tanto numero che vi sia disproporzione da chi gli governa a loro che sono governati.
disproporzionatamente e da ridere, parlano a chi ha orecchie da quella musica e dottrina
secondo quello essemplo: el quale a chi ha le qualità disproporzionate è tanto disproporzionato
da s. c., 30-5-3: chi disprovveduto dall'avversità è compreso, è
avversità è compreso, è quasi come chi dormendo è trovato dal suo nimico,
nel filare. genovesi, 2-186: chi dice disputa, dice sempre un contrasto
(in sede scolastica o accademica) fra chi difende una determinata tesi e altri che
i-3-190: circa la maggiore responsabilità di chi più sa (o più vuole) di
(o più vuole) di fronte a chi sa meno (o vuole meno)
, ii-1-63: ma onde debba, chi toglie a metterle insieme, ritrar le
letture apportano a voi disputanti e a chi v'ode. m. adriani, iii-324
non disputanti. 3. sm. chi partecipa a una discussione; chi sostiene
sm. chi partecipa a una discussione; chi sostiene una disputa, un contraddittorio;
sostiene una disputa, un contraddittorio; chi difende una causa. cicerone volgar
alla mia. leonardo, 2-96: chi disputa allegando l'alturità, non adopra
gran difficoltà, / con dir che chi ha principio, ha fin. leopardi,
dovevi allegar tutto, e hai fatto come chi disputa, che allega solo quella parte
d'astorre da faenza; la quale chi l'avesse a disputare, la mostrerebbe falsa
allenamento. quarantotti gambini, 4-164: chi può assicurarlo che prima delle olimpiadi si
sm. (femm. -trice). chi disputa, chi discute (una tesi
. -trice). chi disputa, chi discute (una tesi), chi espone
, chi discute (una tesi), chi espone (una dottrina); chi
chi espone (una dottrina); chi è propenso alle dispute, alle contese
maestro o di un moderatore, fra chi propone e dimostra la verità di una
di una dottrina (difendente) e chi la impugna con argomenti contrari (argomentante)
femm. -trice). letter. chi disquisisce; chi è propenso a far
). letter. chi disquisisce; chi è propenso a far disquisizioni.
-non possono piacere e possono dir nulla a chi non sappia sollevarle in sua fantasia,
nobiltà e si dissacrerebbero agli occhi di chi ne ha il culto interiore e li
. d'annunzio, iii-1-957: ma chi è che mi succhia, / chi è
ma chi è che mi succhia, / chi è che mi dissangua da vent'anni
piace. / - messer, morto sia chi mai ne disembra! = comp
anonimo, ix-1028: oh beato chi l'amasse / e d'amor si
salvasse quando potesse. bocchi, l-m-144: chi non conosce e chiaramente non disceme [
utilità agli stati è la religione, chi potrà mai credere che dissensati ella rendesse
ciascheduno ordine ha il suo particolare; chi nero, chi grigio, chi fosco;
il suo particolare; chi nero, chi grigio, chi fosco; e per queste
; chi nero, chi grigio, chi fosco; e per queste bagattelle sono
loro traduttore. leopardi, v-592: chi non crederebbe che noi fossimo tornati ai
parlare. canigiani, 1-74: chi per lodarsi la lingua disserra, 1
cura meno, / perch'è di chi la fa la villania. boccaccio, vii-162
giudicio espande. ariosto, 9-78: chi vide mai dal ciel cadere il foco /
lieto più del career si disserra / chi 'ntorno al collo ebbe la corda avinta,
. (femm. -trice). chi ama fare dissertazioni; autore di dissertazioni
. morelli, 254: tieni a mente chi ti diserve e 'ngegnati recartelo ad amico
): non mi vo'lamentar di chi ciò face, / perch'io aspetto pace
o da cui aranno ricevuto diservigio, chi è stato amico ne'loro bisogni e
è stato amico ne'loro bisogni e chi è stato contradio. varchi, 18-3-209:
acheo... /... chi abitò yampoli antica, e quanti /
gli armenti. guerrazzi, 5-57: chi lo ricopre ignudo? chi 10 sfama
, 5-57: chi lo ricopre ignudo? chi 10 sfama? chi lo disseta?
ricopre ignudo? chi 10 sfama? chi lo disseta? di giacomo, ii-545:
tua vendetta! berchet, 393: beato chi è in pianto, in trambusto,
'l consoli verrà! / e beato chi ha sete del giusto, / perché anch'
sue labbra errava un vago sorriso, come chi estatico e beato ascolti una musica e
l'intenso piacer di tali medicamenti né chi è già satollo e dissetato, si
femm. -trice). raro. chi disseta, che toglie la sete. -
di amore. dissettóre, sm. chi compie le dissezioni anatomiche.
, le diffidenze, l'ignavia di chi seguiva la forza prepotente d'un esercito
uffizio del poeta (chiamo così anche chi scrive in prosa ma con l'intento di
è mestiere cavalcare per l'agro silano, chi voglia vedersi innanzi rimesso lo spettacolo delle
? giusti, i-428: non so chi abbia portata a casa la vostra lettera
iv-145: così è amator di pace chi dissimula con l'onesto fine che dico
spiccio. carducci, iii-11-327: ma chi declamasse ch'egli guastò il costume,
, 19-534: or vi dirò che chi governa una nave deve ignorare molte cose
l'ingiuria. ammaestramenti, 256: chi bene dissimula l'ingiuria, meglio si
. che dissipa, distrugge. -sostant. chi approfitta dell'opera, del lavoro altrui
, che quanto basti a mettere orrore a chi resta. foscolo, 1-441: correndo
a fare il confronto: fastidiose a chi vorrebbe farlo, e gli tocca a dissipare
, né togliere il fatto mio a chi viene. cattaneo, ii-1-232: quanto
gemelli careri, 2-1- 252: chi è curioso, ha bisogno certamente di gran
che manda in rovina; distruttore; chi riduce in miseria, chi annienta.
distruttore; chi riduce in miseria, chi annienta. giov. cavalcanti,
, i-333: la dissipazione è necessaria a chi sente gli spaventi e le larve della
in società. -anche sm.: chi rifiuta di far parte della società e se
società e se ne considera estraneo; chi non ha il sentimento della socialità,
non ha il sentimento della socialità, chi si mostra asociale. rosmini,
lamentare, / che fa doler ogn'altro chi l'ascolta. 2. decomposto
cosa ordinaria, dice egli, che chi è vivuto dissolutamente a fidanza della divina
cavalca, 18-312: dobbiamo sapere che chi di quest'opera vuol piacer a dio
nazioni più forti. goldoni, viii-429: chi mai avrebbe creduto, ch'ella sapesse
discosta un poco dal numero dissoluto di chi parla senz'arte. milizia, ii-125
profeta, stando nel luogo santo: chi legge intenda: quelli che allora sono
in grandissimo disordine, per non v'essere chi potesse porre freno alle loro dissoluzioni.
natura umana. tommaseo, 3-iii-467: chi potrebbe numerare le cause che tolgono a
la speranza di vivere?... chi numerare le cause di dissoluzione ch'esso
s. bernardino da siena, 411: chi vuole stare senza compagnia di matrimonio per
tutta via; /... / chi la dissolve, sua vertù procedo:
. g. del papa, 3-66: chi non vede che, dissolvendosi le stesse
voi parrà per tempo; / ma chi ne strinse qui, dissolve il nodo.
; liberare. dante, 62-10: chi s'innamora sì come voi fate, /
155: o disaventurato a me, chi mi dissolverebbe dal corpo mio? p
ciel si volve. menzini, ii-286: chi mi dà penne, e chi di
: chi mi dà penne, e chi di me risolve / la miglior parte al
/ la miglior parte al cielo? e chi dal peso, / che cotanto mi
carducci, ii-7-97: sarà difficile trovare chi voglia lavorare e leggere solo per il
un patto. cavalca, ii-144: chi dice convizio all'amico suo, sì
canone coll'aggionta dell'anatema, dannando chi dicesse che per l'adulterio si dissolva
genovesi, 2-189: il provare appartiene a chi afferma: e chi nega non ha
provare appartiene a chi afferma: e chi nega non ha altro dovere che..
gesù e non seppe mai ch'era nato chi doveva, alla fine, dissolvere quel
ogni membro. d'annunzio, iv-2-465: chi ti sottrarrà al sacrilegio del tempo dissolvitore
164: la tentazione degli scacchi era come chi dicesse singhiozzato. intagliata nel manico, una
della musica. marino, 7-io: chi d'eburnea testudine eloquente / batter leggiadra
in pregio. malvezzi, iv-283: chi levane la morte, leverebbe dalla fabbrica
onore e laude. tassoni, vii-28: chi non niega l'aria contra il senso
di tivoli. pallavicino, 1-181: chi trovasse una mistura che avesse per sempre
. (femm. -trice). chi dissotterra; chi riporta alla luce, chi
. -trice). chi dissotterra; chi riporta alla luce, chi sottrae all'
chi dissotterra; chi riporta alla luce, chi sottrae all'oblio. - anche al
provisioni... recano gran riputazione a chi le persuade o dissuade. bruno,
menava via la gente maledetta. / ma chi fu tardo a distaccar le prese,
sp., 68 (668): chi domandasse se non ci fu anche del
giambullari, 24: arnolfo, a chi bastava lo intrattenere, come e'
di quel aiuto ordinariamente sono, a chi li possiede, che a qualsivoglia robusto
quella confidenza distaccata, quella familiarità di chi accudisce alla vita d'una persona e ne
ripreso il movimento preciso e distaccato di chi è tutto preso dal lavoro da compiere
« macello » col cinico distacco di chi non sappia ancora cosa sia. landolfi,
con una striglia in mano; e chi sa poi / s'io mai potrò distallonarmi
voltano lo odio o le detrazione a chi è manco distante da loro e contro a
manco distante da loro e contro a chi sperano potersi più facilmente valere. caro,
animi distanze interminate. -disposizione interiore di chi si trova abitualmente staccato dalla realtà e
, secondo che appariscono più discoste da chi le guarda. 12. fis.
come se fossimo fratelli... e chi li ha mai visti né conosciuti.
: schiude qualche bocca l'aspettativa di chi sa che. baldini, i-46: con
pucci, ix-399: a noia m'è chi le gambe incrocicchia / istando a mensa
. agostino volgar., 4-128: chi apprende la sapienzia mondana e considera l'
distendi e posa. sassetti, 127: chi ne vuol comperare va quivi, e
traversi] quivi dentro a uso di propaggine chi qua e chi là come una stella
a uso di propaggine chi qua e chi là come una stella. sassetti, 121
in donato molte laudabili condizioni, che chi avesse a scrivere la vita sua e
/ pigra agli afflitti, sorda a chi ti chiama: / qualunque siede ben
chiama: / qualunque siede ben, chi non ti brama, / seghi, tronchi
cose. poliziano, 1-558: or chi fusse venuto per udire / alla distesa sue
una fata morgana / che bacia vicino chi l'ama? pancrazi, 1-182: poi
è sì difficile a cavalcare, che chi disegna d'andare distesamente a trovargli, e
: se le digressioncine non accadessero in chi giuoca, seguita- remmo distesamente la materia
7-44: si sente la gente lontana, chi vi vuol bene e chi vuol male
gente lontana, chi vi vuol bene e chi vuol male; tenere ondate rotolano sul
, tornati in bianchi, truo- vino chi a queste cose l'inviti? soderini,
, ucciso. ariosto, 24-85: chi potrà dire a pien come si duole,
ben s'impingua \ bisticci, 3-141: chi volesse vedere la vita sua più distesa
, ma nell'atto / v'è chi le vuole un tantin più distese.
b. davanzali, i-76: contrastando chi fare dovesse la diceria distesa, e
sorse a l'ora un bisbiglio, e chi il destino / piangea d'entel,
disteso, per far cosa grata a chi di simili curiositadi si prende diletto.
, inf., 23-97: ma voi chi siete, a cui tanto distilla /
sm. (femm. -trice). chi distilla, chi ottiene o produce per
. -trice). chi distilla, chi ottiene o produce per distillazione (liquori
i sapori. galileo, 3-4-233: chi distinguerebbe la luna veduta di giorno da
gli altri sono altri, maturo è chi distingue tra sé e gli altri.
speciale interesse. tasso, 13-ii-59: chi fia che più l'onori, o più
questi guardatori / soglion tenere in parole chi viene, / sanza distinguere a cui si
, / ma più allustra al mondo chi sei misse. trissino, i-xv:
carboni raccolti in pira luminosamente ardono; chi gli distingue, gli estingue. testi,
ma questo equivoco non può cadere in chi ha senso: per chi non 10
può cadere in chi ha senso: per chi non 10 ha fra i lettori,
. muratori, 5-iv-89: ma oggidì chi l'infilzasse alla stessa guisa ne'suoi
conosciuta, o da conoscersi distintamente da chi la sente pronunziare. segneri, iii3-
da siena, 491: dissi, che chi portava insegna distintiva di parti o guelfa
tutto indarno. foscolo, i-126: chi resta / qui, se non io,
quella tate affezione, pensando e chi lascio, e come ordino, et a
lascio, e come ordino, et a chi racomando te care mie cose et amate
, vii-373: nerone, avendo non so chi, mentre egli in publico cantava e
landino, 124: veggiamo che chi sente gran dolor distorce e'piedi.
: spesso l'atto si ritorce contro chi lo compie, più spesso anche si distorce
. bibbia volgar., v-700: chi è tanto savio e tanto potente in
, / che non sarà mai più chi vi distomi. tasso, 13-i-913: né
malconcio. alamanni, 6-8-43: ma chi n'andò col meglio, ebbe le
ed aspro. filicaia, 2-1-155: chi schiuse / i modi ond'amo a non
quell'indagine è superflua e distraente per chi, leggendo poesia, del sogno si appaga
. bencivenni [tommaseo]: chi ha gli occhi grossi e grandi e
le due vaste braccia sembra accogliere maestosamente chi al tempio si avvicina. e.
veder persona. ammirato, 1-210: chi ha perduto questa speranza, distraggasi per
traiettoria). giusti, 2-320: chi per manco di potere, / o per
colore / e biastemare amore, / chi l'ama, chi le crede e porta
amore, / chi l'ama, chi le crede e porta fede. caro,
fermasti dove si dovesse andare, e chi doveva, e dove rimanere. meditazione sulla
tesoro vostro. -chi prese oro, chi vasello, chi una cosa, chi
. -chi prese oro, chi vasello, chi una cosa, chi un'altra sì
, chi vasello, chi una cosa, chi un'altra sì che di subito fu
così dolce, di veder che c'è chi sta peggio. levi, 1-201:
/ fece li cieli e diè lor chi conduce / sì ch'ogni parte ad
puri stracci. 2. sm. chi è addetto a determinate attività di servizio
-in partic. distributore del latte: chi ogni giorno provvede al rifornimento delle varie
gloria e poveri di cristo, pensa bene chi rimane di tale distribuzione esecutore; vedendo
ché nessuno mai riuscirà a sapere su chi... andranno a cadere in definitiva
. c. croce, 64: - chi ha intricato la tela, la destriga.
a giove e caro al sole / chi a sormontar quel dirupato sasso / a sé
possibile già mai? aretino, 8-215: chi vuol uscir di cenci, dico,
vuol uscir di cenci, dico, chi vuol distrigarsi da gli stracci, sia saviolina
vi uncinano nome e cognome, e chi vi ha fatto, col beccuccio di quella
. girolamo volpar., 1-13: chi vuole vita e vuole vedere lo buon die
che quanto basti a mettere orrore a chi resta. foscolo, vii-125: la fortuna
della sua distruzione indica la superiorità di chi distrugge o ride - ma anche l'
di marmo pario, avanzo del portico: chi distrusse la inscrizione del fregio? carducci
altro corrompendosi nel sepolcro, non è più chi debba disporre di que'beni. pisacane
10-59: degno del pubblico odio è chi distrugge / l'ordine sociale e lo
, i-1470: tengo grande schema, / chi dispende in taverna; / e chi
chi dispende in taverna; / e chi in ghiottomia / si getta, o in
, lassa, tapina, / chi ardo e 'ncendo tutta. g. cavalcanti
briglia sciolta: / folle è ben chi si distrugge / per beltà che non
mantiene. s. maffei, xxx-6-25: chi distrusse / queste dolci speranze? leopardi
. verri, i-250: chiarito ornai con chi parlasse, contemplava il florido aspetto del
idem, vi-1-341 (37-8): chi non ama sia morto e distrutto.
. m. villani, 9-1: ma chi difenderà il tempo della grazia? cioè
male apparentemente distruttivo et apportante danno a chi non è degno d'averlo. cuoco,
visi gialli, distrutti con cert'oc- chi incantati. leopardi, iii-725: in questa
spirti, se parlar vi lece, / chi foste e perché séte sì destrutti?
è mala la neutralità, perché, vinca chi vuole, tu resti a discrezione e
bellezza tua è tanto nova, / chi subito ti vede isprende tutto: / ciascun
di roma. alvaro, 11-166: chi abbia un'immagine dei torrenti della calabria,
distruttor mogollo. giordani, iii-122: chi ha cognizione di lettere si ricordi se
pervenire al desiderato centro del globo. chi non vede che bramano l'esterminio e
avessero ricoperto. pirandello, 6-401: chi sa se non aveva fatto soffrire anche quel
della sua distruzione indica la superiorità di chi distrugge o ride -ma anche l'immediata
berni, 40-27 (iii-297): or chi sentisse la destruzióne / de l'armi
a tal dolore e distruzione venuti, chi potéo scampare il fece, fuggendosi in
. 10. atteggiamento psicologico di chi, cedendo a suggestioni morbose e irrazionali
distrattamente curiosando per non dare sospetto a chi mi spiasse. in me è nato
in cui mi compiaccio, affiora, chi sa da che piega di me, un
. chiaro davanzali, ii-330: pére chi cor non ave, / ma troppo
dieci anni senza grave travaglio, non avendo chi fosse per disturbarlo nella sua sovranità.
, 1-90: per secreta volontà di chi può il tutto, quel caso disturbator
sp., 6 (97): chi fa nascer tutte le difficoltà è un
ediz. 1827 (95): « chi fa tutto il disturbo è un birbone
, malattia. lancellotti, 310: chi mi domandasse donde proceda che s'infermino
santa pace e senza un minimo disturbo di chi gli piglia. monti, iii-161:
di firenze, 12-63: impognanti che chi non ubbidisce a'tua comandamenti, possi
per lo più nella forma di proverbio: chi ode non disode). varchi
lingue tabane che ci sono: e chi ode, poi non disode. g.
. gozzi, 378: a urvdipresso, chi esaminasse la verità delle cose, troverebbe
si lascia indietro, si dice male, chi ode noi non disode, e prima
che in quello dell'eseguire; e chi si trova in questa diseguaglianza fra sé
c'abbiamo alle mani, che non possa chi vuole schivar il colpo, con allegare
ombra a i lumi delle bellezze di chi ama? il bello non conosce i suoi
staterà aguaglia, / che non è iusto chi tra due disguaglia. / l'altra
la debilezza non lo sostenendo, trovare chi, questo troppo ardire scusando, mi
volta, / acciò men sia noioso a chi l'ascolta. serdonati, 9-452:
mestiero che quasi necessariamente disumana e incrudelisce chi lo esercita. nievo, 450:
danno. agostini, 55: chi di me ragionar ode, si turi le
camere d'albergo indifferenti alla vita di chi vi dorme una o due notti: disumanità
a. f. bertini, 3-119: chi ci assicura se, in vece di
g. sacchetti, ix-1089: chi questo abisso vede, / se non
di prevalere l'uno a l'altro tirano chi in qua chi in là, in
a l'altro tirano chi in qua chi in là, in modo che per difetto
poi disuniti di quel aiuto ordinariamente sono a chi li possiede, che a qualsivoglia robusto
, più bestiale e più dannosa di chi sperpera e disurpa e giustizia la roba
che pago e sodisfatto se ne tenga chi l'ascolta. - l'
. albertano volgar., 1-31: chi non s'ausa nel bene e 'n
: -io non so, soggiunse foresto, chi è stato l'inventore di non cenar
da s. c., 11-7-5: chi alla moltitudine predica la parola di dio
anni da molti, notissime anche a chi non avrebbe voluto saperle mai, e
-bocca disutile: nel linguaggio militare, chi non è atto a partecipare alle operazioni
sozzini, 312: sotto pena a chi trasgrediva d'esser mandato via per bocca disutile
insieme sono fatti disutili; non è chi faccia bene, non insino a uno.
né far nulla. alberti, 177: chi non è ben sano non può essere
trattato di repubblica, 195-24: ma chi farae sozzamente e disutilemente e molestamente,
, impazzito. iacopone, 76-15: chi non ha costumanza te reputa 'mpazito
signora, quest'azione a disvantaggio di chi vi ama! io gli darò più
il giovane, 9-619: non credete a chi sospira, / giovanette, / semplicette
gli amorosi cori. menzini, iii-134: chi in questa guisa adopera, viene senz'
, 1-911: havvi tra voi / chi pur pensato abbia finora mai / ciò ch'
autore sono messe in luce (a chi ben riflette) molto più per disvelare ai
: fra i bennati d'israele / chi più fede ebbe di lui, / lor
femm. -trice). letter. chi spiega, chi chiarisce (concetti oscuri)
). letter. chi spiega, chi chiarisce (concetti oscuri).
lunga etate / mia cara compagnia, / chi da me ti disvia? magalotti,
disviare li più saggi, / e chi più ama a pena à in sé misura
ii-17: dunque pecca e disvia / chi bono amico oblia. giamboni, 4-485
opinioni, disviò, e fece come chi spendesse la vita alla ricerca della pietra filosofale
stato più o meno abituale di chi è moralmente disviato. non comune
esca di lor bocca / e dame a chi patisce fame e sete, / ma
di germogli preziosi, che attendono soltanto chi sappia scorgerli, coglierli, disviticchiarli, per
francesco da barberino, ii-235: chi mal lega non discioglie, / chi
chi mal lega non discioglie, / chi ben piega ben disvoglie; / veramente ognun
disvolge, / né cura tien di chi ver lui s'accampa. 2
plur. m. - *). chi professa il diteismo. ditelismo,
e polve moribonda e frale, / chi può cantar le tue bellezze? colletta,
liberale; / tu pigli il braccio a chi te porge il dito. aretino,
è appellato cinamulgo, / del qual chi mangia le dita si lecca. f.
levarmi la pena. pavese, 1-66: chi sa come si mordeva le dita per
a camparcene. gioberti, i-104: chi ha stati in italia farà sempre il
per impedire una rivoluzione fondamentale, e chi non ne ha non alzerà mai un dito
; poi non te ne ricordi, e chi ne va di sotto? il padrone
dito / poi che trovato avea con chi contendere. grazzini, 4-316:
poco duraturi; ma gli altri 995 a chi sono da accreditarsi? all'ignoranza,
quanto sia bene il carcar sopra a chi tiene assai scudi a canto, e il
dettatóre), sm. stor. chi ricopriva la carica della dittatura nella roma
dante, conv., iv-v-15: chi dirà di quinzio cincinnato, fatto dittatore
è tratto ». 2. chi, in circostanze eccezionali, assume tutti
. per estens. capo politico autoritario; chi detiene un potere politico assoluto, per
stivaloni. 5. figur. chi esercita un'egemonia, un predominio eccessivo
annientato dalla morale pubblica oltraggiata; e chi dicesse il contrario, mentirebbe sfacciatamente.
giornale letterario d'italia, xl-617: e chi siete voi, che pretendete impadronirvi di
senza stato. bocchelli, 6-242: chi si fosse trovato a bordo durante quel
dittatura, e do questa autorità a chi la vuole di questi altri miei amici.
anticaglie. baretti, 2-2: chi insomma ha procacciati tanti encomi in
voce dotta, lat. tardo diurnàrius 4 chi scriveva gli acta diurna ';
primo apparire assai maggiori dell'altre, chi sa che non ve ne sieno, ed
avesse disdetta la corona / che suole ornar chi poetando scrive, / i'era amico
né moderno, e che non vi manca chi questo mal uso vuol favorire, con
non i pensieri oziosi e divaganti di chi sta per prender sonno, ma sempre
que'dolori che noi quasi tutti, chi in una chi in un'altra età,
noi quasi tutti, chi in una chi in un'altra età, risentiamo nel
t ahi mio signor, mio dio, chi a me ti fura? » / dic'
/ mi divampaste il core, / chi mi farà mai tale, / ch'io
, annientare. monte, v-306-5: chi or si mostra, di tal guisa il
s. maffei, 141: beato chi / le sa variare [le riverenze]
... e che avrebbero menato per chi sa quanto tempo ancora, se un
ch'un danaio falso dico, / chi l'avesse, farial forte più dive.
a diveder ch'ai suo destino / mal chi contrasta e mal chi si nasconde.
destino / mal chi contrasta e mal chi si nasconde. lorenzo de'medici, ii-154
anche uno straccio, come fa figura a chi à il personale che si presta e
credenza sia, ma sì '1 sappia chi vuole, / ch'i'ho donat'
il senso. gioberti, 1-iii-174: chi vorrà meravigliarsi che in un tempo così
tanaglia, 1-422: c'è chi dice me'che fosse fare, /
manzoni, 418: per portar via a chi non può difendere il suo, i
: le testimonianze divergevano. c'era chi faceva prendere al colloquio un'andatura commossa
secesso, il che se tentasse, chi non vede il danno notabile di diversione contraria
ed ostinatamente le presenta davanti. certo chi sapesse far questa diversione, risparmierebbe a
tutto l'esercito... facevano chi dice quindici, chi venticinque e chi
.. facevano chi dice quindici, chi venticinque e chi trentasei mila pedoni d'
facevano chi dice quindici, chi venticinque e chi trentasei mila pedoni d'una bella e
chiamano diversivo cauterio, altri e forse chi meno lo si crede vi porrà le
atti! sacchetti, 66: vada chi vuol pur alto e meni orgoglio / ché
ruppe telmo. boiardo, 1-10-43: or chi potrà la quinta parte dire / della
pindemonte, ii-183: s'appressa / chi assai di me ti parlerà diverso. dossi
; dal che, liti strappa-capegli con chi, pur dell'istessa opinione, gergoneggia
1-i-84: qual maggior providenza può desiderare chi scrive che... il veder
). leone ebreo, 58: chi diverte se medesimo a amor lascivo e
il giappone. sagredo, 3: chi avrà lo scettro farà... quelle
i sudditi saranno obbligati all'obbedienza, e chi si divertisse nei discorsi dal senso di
si divertisse nei discorsi dal senso di chi li propone, depositar debba il pegno
è sì formidabile, che non è chi ardisca divertirlo dalla richiesta. muratori,
ed ostinatamente le presenta davanti. certo chi sapesse far questa diversione, risparmierebbe a sé
gusto. manzoni, 826: chi si divertisse a farne il confronto intero
della filosofia. giusti, i-43: a chi vorresti aprire il tuo cuore?.
tuo cuore?... a chi vuol divertirsi alle tue spalle, o a
vuol divertirsi alle tue spalle, o a chi cerca trar partito dalla tua dabbenaggine?
d. battoli, 9-30-104: chi si è riempiuto a crepacorpo, astengasi
divertitóre, sm. disus. chi volge qualcosa in altra direzione, ad
). fra giordano, 3-37: chi volesse andare a uno termine,
di fuor con fosche note / a chi legger le sa: * sempre si more
angiolieri, 86-8: ben tegno folle chi da sé i divide [i denari
de'quali infiniti sono, che cacciano chi 'l padre, chi il figliuolo, chi
sono, che cacciano chi 'l padre, chi il figliuolo, chi da'fratelli si
chi 'l padre, chi il figliuolo, chi da'fratelli si divide. cieco,
, e uno è libero poi di sposare chi vuole? -figur. con riferimento
vita dalla ragione dell'arte, perché chi conduce torbidi i giorni non può aver
la filosofia divide anima e corpo; ma chi vede anima senza corpo? divida per
. -dividi e impera: comportamento di chi sa trarre vantaggio dalla disunione dei nemici
lombardo all'alemanno, / giova a chi regna dividendo, e teme / popoli
qual tutta l'isola si divise, e chi tenea con l'uno e chi coll'
e chi tenea con l'uno e chi coll'altro. lottini, 142: quando
se stessi e la propria misura. ma chi ha nell'istinto di dividersi in due
iudico che queste cose sieno: né chi me amerà, ardisca di dividerle o guastarle
e graffiarsi con gran grida, / e chi per terra morte e strascinate, /
ed egli disse a lui: uomo, chi m'à posto giudice o dividitóre
. ristoro, vi-1-2 (181): chi ne devetasse che noi non considerassimo e
istiga. / gli scritti fa bramar chi li divieta, / accredita l'autor chi
chi li divieta, / accredita l'autor chi lo castiga. monti, x-2-344:
piace che tu difficilmente la possi lasciare, chi ti divieta che teco ne le spedizioni
non mancando mai lettere di cambio a chi le domanderà. cattaneo, ii-1-246: finché
già distrutto / il gran divieto di chi tutto muove, / censo infelice di
comparve ed in rinfresco, / sicché chi avea col masticar divieto / appoggiò lietamente
: 'chi avea col masticar divieto a chi era vietato il mangiare, perché non
e invidiose, invogliate di amoreggiare con chi garbava loro, a dispetto del divieto
dell'angiolo. foscolo, 1-45: chi, tranne una madre, il tuo divieto
cecco d'a scoli, 3062: chi vuole divinar seco lo porte [lo
nel cospetto loro; e non fu mai chi me lo sapesse dire. collenuccio,
, al taumaturgo. 2. chi è dotato di facoltà profetiche, chi precorre
. chi è dotato di facoltà profetiche, chi precorre i tempi, chi prevede gli