« guarda », le disse, « chi prega a quelle are ». de
ed inviluppato che quasi non si trova chi chiaramente possa consigliare ed assolvere questi guerrieri
proferì il padre stupefatto; e come chi non è sicuro di aver ben capito guardò
itivo, agg. ant. proprio di chi cerca una persona. - anche di
sm. (femm. -trice). chi ha l'autorità di effettuare perquisizioni giudiziarie
, 26-66: del duca di monmouth chi volesse raccontare tutte le scapigliature, ci
, persia. marino, 5-12: chi d'ambrosia gl'impingua il crin sottile,
ambrosia gl'impingua il crin sottile, / chi di rosa l'implica e chi di
/ chi di rosa l'implica e chi di persa. ciro di pers, 3-135
. agostino volgar., 1-5-47: or chi potrebbe investigare e cercare questa altezza non
da una legge generale diventa rivelatore per chi sa perscrutarlo. -assol.
al presente si chiamino, ci riportiamo a chi vi anderà più minutamente perscrutandoli.
di vero cuore la professa. ma chi l'adultera e la finge acquista grazia per
4. punitore. -stor. dir. chi, per propria originaria autorità (il
. persecutòrio, agg. proprio di chi perseguita o intende perseguitare; che
oppressi. 2. proprio di chi si sente perseguitato. -delirio persecutorio:
, violenti e repressivi, compiuti da chi detiene o rappresenta il potere costituito per
persecuzione razziale. -condizione di chi è perseguitato. s. caterina da
i repubblicani e i gesuiti] cercano abbattere chi non è de'loro con quella persecuzione
, ma che sa lavorar bene anche chi non è prete! mazzini, 12-362:
aretino, v-1-414: ora specchisi in voi chi cerca trasformarsi in voi: e ciò
e affetto (quale è proprio di chi è o si ritiene responsabile di altri,
per la mam e reiselo a la maire chi pian ^ ea e poe perseguì lo
e organizzati (in partic. qualora chi li compie detenga o rappresenti il potere
.). cavalca, vii-208: chi vuole del vino, gli fa bisogno la
fa bisogno la vigna: e così chi vuole fortezza gli fa bisogno di essere
lacopone, 81-14: amor, con chi te pone? con deiette persone,
nel duro esilio trovavano gl'insulti di chi era cagione del loro infortunio. g
in dio. petrarca, iii-1-85: miser chi speme in cosa mortai pone / (
in cosa mortai pone / (ma chi non ve la pone?), e
medicina). boccaccio, 9-5: chi è sì fuor di sé che non conosca
. dante, conv., iv-v-14: chi dirà de li deci e de li
vita per l'amico, / per chi porralla? tasso, 2-67: ben
udite e vostre terre, / e a chi fate giustizia, a chi ragione.
/ e a chi fate giustizia, a chi ragione. 13. includere
la campagna. cesarotti, 1-xxxv-274: chi sa tradur così, merita di esser posto
errati. di giacomo, ii-903: chi ponga in cronologia i suoi disegni separerà
l. boccaccio, v-170: chi ciò non crede riguardi a're assiri,
o quanto gran risico si corre che chi può ciò che vuole non voglia ciò
. cavalca, 21-2: ora prego chi quest'opera legge che ciò che di buono
mio amore / un bel trovato, / chi sia de. ssalmi e sia be
dante, conv., iv-canzone-53: poi chi pinge figura, / se non può
ragioni metafisiche e astratte, poco intese da chi le ode e talora anche da chi
chi le ode e talora anche da chi le dice. -rivolgere un'ammonizione
, rara compagnia. algarotti, 1-iv-151: chi non vede come, posto quello spazio
, perocché, pogniamo che non fosse chi bevesse il veleno, ella pure l'
musicali del trecento, lxxxiv- 107: chi de la donna sua si fa suggetto /
mano alle nostre tasche; ed a chi ha da pagare si pongano le gravezze
non potette serrare tanto gli orecchi a chi gli manifestò ratiche che andavano intorno per
ne fece; e puosono pene a chi contrafacesse. seneca volgar., 2-184:
scortichi. ariosto, 17-41: a chi cerca fuggir, [l'orco] pon
ferro o legno o ghiaccio: a chi facesse questo v'è posta la pena.
: quando io, non sapendo per chi vi pregava né contra chi tornavano i
non sapendo per chi vi pregava né contra chi tornavano i miei prieghi, udii da
oltra el bagordo, puoseno per premio a chi meio bagordasse uno bello palio de seda
c. dati, 93: non mancò chi stomacato di sì vana appellazione con poco
insidie e hannomi soperchiato: e non fu chi mi desse aiuto. cassiano volgar.
cascato, si tenesse diligente cura di chi gli era attorno a governarlo, e
gli era attorno a governarlo, e chi gli praticava in casa; che venendogli qualche
certo, / ben faria fallanza / chi ponesse fallanza / in ch'io lo metto
volgar., xxi-10 (260): chi legge qui..., o
più i sopraggiunti cavalli e si posero chi a farsi prigioni e chi a fuggire.
e si posero chi a farsi prigioni e chi a fuggire. aretino, 20-63:
casi d'amore... cominciavano a chi meglio narrare sapeva. 2.
verde, onde è nato il motto di chi è canuto ma ancora gagliardo nei servigi
un pezzo. - dice sempre così chi è come il porro -disse princivalle:
pena molto a fare una cosa, perché chi pianta porri va per le solca ponendoli
si trapiantano'. non si fa valentuomo chi non esce di casa sua o del
aora fato far me ài! / chi crede in femena perirà sempre mai. m
b. corsini, i-64: se a chi rompe la fé titol si deve /
bugiardo, o mia felice sorte! / chi per venirmi lieto a passo lieve /
il piè dalle native porte? / chi per signora sua non mi riceve? tarchetti
cittadini delle porte l'incarico di vedere chi entrava ed usciva, di esaminare le patenti
, che stizzosamente / dicean: « chi è costui che sanza morte / va
; varco. mascheroni, 8-86: chi ebbe in sorte la cura dei mantici
buona vita. cavalca, 20-153: chi non vuole entrare per sua propria volontà
dentro costa una spaventosa fatica / c'è chi rinuncia e dà in giro il culo
dà in giro il culo / e chi non ci rinuncia, ma male, e
il cric dal portabagagli, / e chi vuole entrarci a tutti i costi,
] battano alle porte, non vi è chi gh risponda né chi gh accetti.
non vi è chi gh risponda né chi gh accetti. tortora, iii-337: d
]: 'sfondare una porta aperta': di chi si sforza o si vanta di aver
, tremore. -porta aperta per chi porta e chi non porta, parta
-porta aperta per chi porta e chi non porta, parta: v.
portabagagli muovere esitante. moravia, xi-479: chi si offende sentendosi dire: 'facchino',
portabandièra, sm. invar. chi, nel corso di una manifestazione ufficiale
s. v.]: 'portabandiera': chi nella milizia ha l'uffizio di portarla
portabórse, sm. invar. chi, trovandosi alle dipendenze (in partic
secolo xvii. 2. chi accompagna altre persone in ambienti poco illuminati
, per scrivere. 2. chi ha il compito di recapitare a qualcuno
. industr. nell'industria vetraria, chi ha il compito di trasportare mediante carrello
. portafiàccole, sm. invar. chi porta una fiaccola accesa in un corteo
portafòglia, sm. tose. chi ha la mansione di raccogliere e somministrare
non si può essere troppo breve con chi ha due portafogli sulle spalle e li deve
portagrano, sm. invar. chi trasporta il grano. m.
portinségna), sm. invar. chi porta l'insegna o la bandiera di
pòrta lèttere), sm. invar. chi ha l'incarico di recapitare al
le lettere come vengono, pagando, chi vuole tal comodo, un tari al
specialmente di riporvi il mantello chi viaggia a cavallo, legandovela su di
condizione della diceria. monte, 1-80-5: chi ben riguarda, donna, vostre altezze
: mai potrà essere degno di lode chi per tale modo di fare, anche che
or drizza il guardo, e dimmi / chi sia quel grande e maestoso acheo /
vergine ben nata. giannone, i-141: chi farà paragone in questo fatto fra le
, se non era molto larga, che chi passava convenia gli forbisse le punte delle
tornare in firenze per ispontanea revocazione di chi reggeva la terra. mariotto davanzati,
moderati suoi portamenti meritata la benevolenza di chi lo conosce. mezzanotte, 71:
il trasporto di missili. 3. chi si adopera per incrementare lo sviluppo dell'
communicare a persona. 2. chi recapita messaggi amorosi. p. fortini
s'ammaestrano. aretino, vi-520: chi fu inventor de la tardanza si compiacque
forte nel consumamento de gli aspettanti. chi la trovò non avea fretta, come
pasquinate romane, 536: dài benefici a chi ti fa il portante. monosini,
visibile il re. 2. chi è addetto al trasporto di malati o di
feriti in barella. -per estens.: chi svolge mansioni di servizio (pulizia,
. -per simil.: caratteristico di chi muove o scuote ritmicamente i fianchi nel
da passeggio. 3. scherz. chi porta l'ombrello di un'altra persona
. 2. per estens. chi ha l'incarico di portare comunicazioni a
paròle), sm. invar. chi parla in luogo di un'altra persona o
futuro portapénna. 4. chi porge premurosamente (e per lo più con
, sm. e f. invar. chi favorisce gli amori altrui, specie portando
bene le cose: pensate come vanno a chi si lascia portare dal corso dell'acqua
e per le gravi pene proposte a chi ve ne conduce. b. davanzati,
). forteguerri, 26-23: a chi più porta e dona / vende i
favori. saccenti, 1-2-242: trova chi porta ogni gran porta aperta. jahier
che per la settimana santa, e chi contraffacessi sia obligato, se gli è
sostenne, / e dice: -porti chi vuol per rispetto, / ché ci è
corpo smunto e negli occhi incavati, chi non direbbe che fosse uscito di cervello
pur dinanzi non mi veggia quella / per chi scolpito amor nel fronte porto. serafino
sparse tante. proverbi toscani, 98: chi ha buon marito, lo porta in
il nome d'erede, non a chi toccava l'eredità. cesarotti, 1-xxxiv-216
vertute che sè in le prete, chi le tene e chi le porta ordenatamente re
le prete, chi le tene e chi le porta ordenatamente re ^ eve molte
i'porti sù di te novella, / chi è colui da la veduta amara.
una imbasciata pericolosa questa, tanto per chi la porta che per chi la manda.
, tanto per chi la porta che per chi la manda. b. croce,
sua precedente ammissione. luzi, 43: chi viene / porta e chiede notizie,
incarico la mamma ha chiesto: « chi? la cocorita del trenino? ».
lago del pianto fossero irrevocabilmente chiuse a chi entrar volesse nel regno delle scimie.
, /... sacci ben, chi ama, / se non è amato
i-63: così sue cose uvera / a chi l'amor no. llivera / e
/ tal chente amor comanda / a chi a. llu's'acomanda, / e
a. llu's'acomanda, / e chi la porta in grado, / il
dicendo: che non era da considerare chi desse il consiglio, ma come il
comune, ma quel mostrarlo spontaneamente a chi non se n'era avveduto costa qualche
, 2-1-164: non è più in prezzo chi porta la persona del padrone o del
la persona del padrone o del re che chi porta quella di uno servo; ma
di uno servo; ma solamente si attende chi la porta meglio. tommaseo [s
giostranti per guadagnar il premio ordinate e chi prima le faceva senza impedimento alcuno il
e gentile. proverbia pseudoiacoponici, 104: chi voi lo cor securo porte la puritate
io ho sempre veduto che, a chi sa mostrare i denti e farsi stimare
non è gioco d'essere servente / a chi è meno di sua condizione. /
porta duo vantaggi, l'uno a chi taglia e l'altro a chi chiama.
uno a chi taglia e l'altro a chi chiama. leonardo mocenigo,
/ ma questo poco porta / assai, chi ben pon mente. sacchetti, 137-57
che porta me pensando, / e tegno chi mi tiene in segnoria, / e
mi tiene in segnoria, / e chi mi cerca, vo di lui cercando.
la maggior parte dei cittadini si portavano chi in questa e chi in queu'altra
dei cittadini si portavano chi in questa e chi in queu'altra villa solitaria. vimina
fare. bandi lucchesi, 220: chi avesse alcuna polizza o licenzia dal ditto
. proverbi toscani, 89: ben venga chi ben porta... porta teco
ritto. tommaseo]. -a chi non pesa ben porta: v. pesare
'porta e reca'; e si dice di chi va in su e in giù,
secondo il solito, ogni volta che chi vorrà fare macinare ne presenterà loro le
portascèttro, sm. invar. letter. chi porta lo scettro; regnante.
portaseggétte, sm. invar. ant. chi trasporta passeggeri su seggiole portatili.
in var. disus. chi è incaricato di portare e distribuire i
piati e di corti ha poca cura / chi in casa non ha riposto il vitto
popoli e sindichi particulari dei comuni 0 chi sotto altro nome avessi simile officio portino ogni
: quantità di medicamenti, da potere chi va portar seco, e servirsene e
l'affetto ch'io costantemente conservo per chi l'invia e che concepisco per quelli
mal posti e peggio portati, rendevano a chi li vide ridicolissimo spettacolo. relazione delllmpero
sorta di persone, e spezialmente per chi si dedica al celibato, non basta una
natura e dal genio alle riprensioni di chi che sia. bellori, 2-434:
. e f. invar. tess. chi si occupa del trasporto e della
(174): grande gioia dee avere chi così nobile portatura ha fatta! lancia
). 2. sm. chi svolge la mansione di recapitare o trasferire
delle parolacce incazzate non si capisce di chi. 2. tess. chi
chi. 2. tess. chi trasporta i vasi contenenti i nastri di
fate attenzione », disse il portiere a chi s'accostò al portavoce. sanminiatelli,
cornetto'o 'corno acustico'. 4. chi parla per conto di altri o riferisce cose
o riferisce cose udite da altri; chi afferma o diffonde atteggiamenti, idee o
opinioni, gli intenti o l'operato di chi occupa una posizione di notorietà o di
chiedendogli scusa di quanto avevano fatto. chi vide plebe inferocita intende quanto portentoso predominio
portentose, le quali sono laudate da chi non sa. 4. per
portése1, sm. ant. chi abitava presso una delle porte della città
come un frutto di malvagità de di chi l'usa si sogliono ne'corpi riferire?
, e specie nella zona portiana, chi usa questo dialetto scolorito e sgraziato non
(2): in quelo portego chi è in quella via chi va a san
quelo portego chi è in quella via chi va a san cremento stete un dì
va a san cremento stete un dì chi ave nome servolo de lo qua e'non
rossa aurora. borgese, 6-58: chi sa dove, senza timone, a luci
studio di mio marito ». « chi gliel'ha detto? ». « ma
130: all'uscire il portiere richiese chi fossero. i. neri, 8-11
religiosa. -nell'organizzazione alberghiera, chi provvede alla registrazione dei clienti e li
loro ripugnanza per quel cibo e per chi lo mangia, profetizzano la colite,
-portiere di notte, notturno: chi svolge tale mansione nelle ore notturne.
al creatore è dimostrarsi così stupido come chi facesse inchini più profondi al portiere che
. bassani, 3-57: « perotti? chi è? ». « e portinaio
, gabriele picchiò, ed essendoli domandato chi fosse, egli disse: « sono io
di nuovo essendogli domandato: « chi è teco? » rispose: «
la sua guardia aveva ardire di vietare chi avesse voluto parlargli in campo. a
-teatr. portinaio di scena: chi sta all'ingresso di una sala di
lito i voti scioglier spero / a chi nel mar per tanta via m'ha scorto
iv-59 (6): la nave, chi in queli trei dì era reposà in
innanzi a'romani, per non trovarsi chi n'abbia scritto, credo io, per
uno che, scrivendo o somministrando a chi scrive, non avesse fattone lume o memoria
) i consoli di quelle, cercando chi avesse i requisiti per esercitarle, e
pauroso navigare ma lieto e sicuro a chi non teme per la propria sicurezza.
loro trepida vita: il porto per chi vuole seriamente la vita è la furia
le libertà politiche o culturali, per chi le propugna e ne subisce la repressione
piacere, di gioia, di consolazione; chi offre aiuto, protezione, sostegno.
i virtuosi. lanci, 5-77: chi è stato quell'iniquo che sì scele-
xxxv-ii-587: son venuto a porto / che chi mi scorge fiso / potè veder nel
a seguitar virtute, / la qual chi segue, sé dell'aspro foco /
si vadi nella sua cittade: / chi colla spada, chi col pasturale, /
sua cittade: / chi colla spada, chi col pasturale, / poi la natura
cad eo non trovo aiuto / né chi mi dar conforto, / und'eo sono
bonagiunta, lxiii-57: rason è, chi venir vole a bon porto / de
mazzini, 14-406: certo è che per chi potesse avere un piccolo fondo necessario in
o delle leggi..., e chi possiede questa sola fu chiamato col nome
valore. -sm. per estens. chi, avendo una concezione normativa della lingua
(plur. m. -i). chi, in pastic ceria,
lalli, 6-96: ferma là, chi sei tu? come ne vieni? /
che prometteva tre anni di galera a chi leggesse voltaire. di giacomo, ii-783
nella prammatica della pena della vita a chi non invecchia ». 2.
posso / patir, noi niego, chi ad un prandio sempre: / grazie,
. m. -i). neol. chi pratica la pranoterapia. s
i traduttori di romanzi guadagnano assai, chi si occupa di studi non pranza.
3. pranzatóre, sm. chi mangia con ingordigia, con avidità (
(plur. m. -t). chi pratica la prassiterapia. prassòmelo
[luciano], iii-3- 346: chi pesta piantaggine, appio, foglia / di
di lattuga e pratense porcellana; / chi piglia erba di mare, chi di fiume
; / chi piglia erba di mare, chi di fiume. 2. che vive
di pochi. gioia, 3-i-xn: chi mai s'indurrebbe a credere, se più
non se ne può fare altro, chi vuole intendere gli autori. carducci,
subbito a far le mie pratiche per intendere chi sia quel pietro antonio da foligni che
, indegno, squalificante, dannoso per chi lo mette in atto. aretino,
sansovino, 7-155: le vere pratiche di chi cerca onori sono quelle che si fanno
certe pratiche religiose, più utili a chi le metteva su che decorose pel divin
e dal volgo. mazzini, 3-141: chi compie le pratiche imposte dalla chiesa romana
le pratiche imposte dalla chiesa romana? chi, se non taluni per abitudine,
pratica nell'arte che si conviene; chi non vi fa la pratica, non l'
la pratica, non l'impara; e chi non l'impara non può far bene
fuori olio, e perciò dà per conseglio chi ne ha pratica che la stanza dove
teme; né per molto saggio terrebbe chi altrimenti facesse, perciò che ad esso
disperati affatto. giuglaris, 2-pref: chi ha tanta pratica di tutte le buone
scienze delle quali neppur sarebbe pienamente possessore chi tenendone intera la pratica non intendesse le
proprio. a. cattaneo, ii-338: chi f f non sa che
la pratica di toscana sia cosa utilissima a chi intende a scrivere toscanamente non è da
g. m. cecchi, 1-i-155: chi ha in pratica / terenzio e plauto
ché hanno fatto pena di rubello a chi rivela nulla, a chi si truova di
rubello a chi rivela nulla, a chi si truova di questa pratica: sì
-ridetevi voi di me? -no. -di chi dunque? -d'un certo petrazzi,
3. sm. e f. chi compie la pratica o il tirocinio in
professioni. -anche, disus.: chi si trova nel grado iniziale di una carriera
onori, / ché mal predica gente / chi è per sé nocente. cavalca,
vechi, fanciulli grassi e magri, chi è involto in una ragione di peccati,
involto in una ragione di peccati, chi in un'altra, chi in molte ragioni
peccati, chi in un'altra, chi in molte ragioni. f. d'albizzo
, se predicaranno la dottrina di cristo, chi li ode, ode cristo, e
li ode, ode cristo, e chi li sprezza, sprezza cristo. morando,
domenicale (e, per estens., chi si fa diffusore e propagatore dei princìpi
la carestia? vien la gragnuola? / chi vive in monarchia non muor d'inedia
dividetevela fra voi altre; ma a chi l'ho a dare? -borgese, 1-158
dovrà avvenire qualcosa (con riferimento a chi possiede o si vanta di possedere tale
per privilegio singolare della natura o a chi fa previsioni in base a dati scientifici o
awerrammi tesser felice in quel modo che dice chi tutto predice, cioè dice quella altezza
quel modo che dice o fa chi tutto 'predice ', cioè chi è
fa chi tutto 'predice ', cioè chi è de tutte cose efficiente e principio
tardi per rispondere al richiamo... chi sa se così non fu predisposto e
possa accadere qualche predizion del futuro in chi sogna. = voce dotta
sm. letter. stato d'animo di chi sente prossima una situazione dolorosa.
, i-166: la notte in sogno naturalmente chi è d'alcun grave pensiero oppresso suol
delle montagne che le dominano è importante a chi vuole acquistare e conservare una autorità predominante
]: 4 predominanza *: condizione di chi predomina e atto del predominare: men
f. frugoni, i-273: a chi oggi arturo predomina dimani spunterà giove.
[degli uomini] scerpellone, allor chi sia / quel sesso si vedrà che in
chiedendogli scusa i quanto avevano fatto. chi vide plebe inferocita intende quanto portentoso predominio
, secondo te, è meno atta a chi deve sostenere la persona del principe?
. predóne, sm. chi ruba, chi estorce con la violenza
predóne, sm. chi ruba, chi estorce con la violenza o le minacce
con la violenza o le minacce; chi vive abitualmente di rapine e saccheggi,
banda organizzata o di una tribù; chi esercita il brigantaggio; brigante di strada
e lo appetito di essere, e da chi ne parla colla ragione è preeletto el
con poca fatica suggerire au'immaginazione di chi ha bazzicato il mondo e la scapigliatura
scritto potrei facilmente aggiungerlo. ma il prefatore chi sarà? = deriv. da
parigi, e nel prefazio s'ingegna chi l'ha pubblicato d'accreditarlo col dire
troppo giusto sfogo concesso alla vanità di chi ha fatto un libro. de sanctis
loro commenti intorno alla mia persona. chi mi trovava bella, chi brutta,
persona. chi mi trovava bella, chi brutta, chi simpatica, chi antipatica,
mi trovava bella, chi brutta, chi simpatica, chi antipatica, chi di contegno
, chi brutta, chi simpatica, chi antipatica, chi di contegno docile,
brutta, chi simpatica, chi antipatica, chi di contegno docile, chi d'aspetto
antipatica, chi di contegno docile, chi d'aspetto recalcitrante. io mi sentiva oppressa
se per aventura vedeno in mano a chi si sia il 'decamerone 'del
entrano in còlerà grandissima e sgridano fieramente chi quelli legge, dicendo i cattivi e
'rubar la modestia alle prefazioni di chi fa il modesto mal a proposito.
dell'anima e divinare così, per chi fosse stata la loro preferenza di elettori
quella preferenza legittima che sol è dovuta a chi ha la preminenza non ispuria. tommaseo
nome di giretti il voto preferenziale di chi vota la sua lista o il voto
sua lista o il voto aggiuntivo di chi vota un'altra lista non bloccata. arbasino
'preporre'. boterò, 249: chi preferisce l'ingiustizia alla giustizia si dichiara
, 3 (40): « a chi hai raccontato? » domandò agnese,
dell'arte. baretti, 1-304: chi volesse sapere come si faccia il tanto salutifero
sm. (femm. -tricé). chi esprime una preferenza o fa una scelta
perfettamente. canigiani, 1-34: chi prefettamente l'ira acquatta / e raffrena
nuovo significato francese. -per estens. chi governa uno stato in modo conforme agli
segretariale) se è vero come m'afferma chi l'ha letta che una lettera scritta
... grande era molto per addietro chi aveva cura della biada del popolo;
si compone del prefetto, o di chi ne fa le veci, che lo presiede
molti maneggi e importanti, vi fosse chi attendesse alla guardia de'confini di quel
... si dice spregiativamente di chi si lamenta, si querela, prevedendo mali
precipizi maggior., hai prefissi / a chi caduto è già sotto gli abissi?
suol prefiggersi, nella quale stabilmente soggiorni chi regge e nella quale i magistrati supremi
è prefisso di dominare lo spirito di chi lo legge. alfieri, 7-124: mi
lettere in nessun modo, e a chi mi dice muse, io rispondo cavalli.
s. maffei, 7-192: non mancò chi assumesse di fare un simil ragguaglio in
sarebbe cosa ingiuriosa alla profonda erudizione di chi mi ode. carducci, iii-6-44:
una perpetua e sempre nuova esperienza, chi vorrà porgli limiti? chi vorrà prefinire a
esperienza, chi vorrà porgli limiti? chi vorrà prefinire a quali nuove esperienze e
i capitani, rarissime volte sudditi di chi gli conduceva..., né avendo
1-4-89: in tanti epitaffi etruschi che abbiamo chi notò mai articoli così prefissi a'nominativi
amore, tanto si prefondo, / chi piu t'abraccia, sempre piu t'abrama
, abisso. monte, 1-99-6: chi senza essa [stella] vuol gire,
porto: / e quelli è carlo! chi dett'à: « no. l
r. cocchi, i-ii: chi diceva che gli animaletti erano tanti uomini
uomini futuri, negando l'uova, e chi diceva che nell'uovo era l'uomo
r. cocchi, 1-11: chi diceva che gli animaletti [spermatici]
uomini futuri, negando l'uova, e chi diceva che nell'uovo era l'uomo
le preghe di coloro che maledi- con chi l'ha ingiuriato e recato ad amaritudine saranno
: trattandosi in preati questa deliberazione, chi recusava lo alienarsi da rancia e convenire
per loro stessi a porgere aiuto alcuno a chi n'ha bisogno senza attendere di esser
introdotto dalla prep. per che indica chi o che cosa viene invocato come garante
pannuccio del bagno, i-xx-i: pregh'a chi dorme c'ora- mai si svegli.
che altri; lo farà prontamente. e chi accetta una profferta, per dimostrare che
idem, inf, 27-55: or chi se', ti priego che ne conte.
ii cento almeno. loredano, 2-384: chi fa elemosina pregato, riceve una gran
col mezzo del vostro foglio di domani che chi segnò i noti cinque dubbi è ritornato
, in partic. per rispondere a chi ringrazia o chiede scusa o per invitare
.]: ellissi di cortesia, a chi s'invita o a sedere o prender
'n quella guisa ch'eo / moro, chi morir fa. mi morir faccia.
leopardi, iii-99: adesso farebbe ridere chi pregasse dio che gli desse pazienza per
figliuoli non può cosa nessuna il giudizio di chi gli allieva; bisogna sofo pregare dio
tanta vifta. arici, ii-74: chi a te non prega e torvo anco rimira
per boudin ch'è crollato, / per chi s'è fatto ricco e chi ha
per chi s'è fatto ricco e chi ha tirato / per la sua strada;
mare. 2. proprio di chi rivolge una supplica. livio volgar.
francesco da barberino, 1-145: lodo chi comuna / maniera tien di segni e d'
preghiera: assumendo la posizione propria di chi prega. stampa periodica milanese, i-218
.): che è proprio di chi prega; composto, raccolto. pascoli
ed umiltate e pregherò e sofrenza, / chi pò campo tener? nullo, si
premente desiderio di valersene scrivendo; ma chi conversa col volgo e lo ascolta per
'pregi / degli avi umil così come chi pregi / più maritale amore e fé
passero, 5-8: non pregia oltraggi chi d'amor s'ingombra. -tenere in
. -sostanti bandello, ii-1178: chi brama d'acquistar eterno nome / e
/ e nascuso fa 'l sottratto a chi s'è tutto dato. compagni, 1-16
lode e mal pregiato vanto / merca chi... /... i
, germogliando, opprima / di chi aspira a l'onor l'erbe pregiate.
cosa altrui, cioè fatta per dilettarsene chi la vede,... quali altri
. - con litote. non pregiatóre: chi spregia, disprezza. buonarroti il
i pregi è il rimettersi al giudizio di chi vende. cantini, 1-4-258: debbono
ne restano [contanti], e chi n'ha gli tien cari e stretti e
veracie compimento. inghilfredi, 384: chi più falla di lodo à corona / e
più falla di lodo à corona / e chi ben opra di lui mal si sona
: ora d'un poeta di tanto pregio chi accuratamente cavasse fuori e mettesse in mostra
la grandezza quanto la grazia, e chi vede l'una, chi l'altra;
grazia, e chi vede l'una, chi l'altra; ma il pregio sta
costumi. chiaro davanzati, xxxviii-36: chi. ilei non va a vedere /
/ non sa che gioia sia, / chi d'amorosa via / vuol pregio mantenere
i terzi [maestri], di chi noi ragioneremo da qui avanti, poterono
. quante picciole cose, diceva non so chi, non avvertite nel manoscritto te le
problema estetico. sbarbaro, 1-215: chi sa che pregio trovano [i bambini]
precioso. rinaldo daquino, 96: chi vuole presio ed esser onorato, /
tavola reale. alberti, i-29: chi o per avarizia o per negligenza lascia uno
. fiori di filosafi, 158: chi vuole pregio di iustizia, usila ne'suoi
che maggior pregio si raccoglia nell'azione di chi salva una pulzella da un pericolo che
pulzella da un pericolo che nell'impresa di chi guadagna una rocca con un assedio.
fiore [dante], i-111-2: chi di cotà'limosine è 'ngrassato / in
agli occhi di tutti, ancorché pure chi è reo di tal pregio in modo nessuno
battaglia]: /... chi perdesse, avesse anche perduto / ciascuno
insieme, che sol si fa unire da chi vi fa il tutto. c.
suoi cortigiani, scritto non so da chi, in fogli per lo più sciolti e
sarebbe non bevere acqua, ma sangue di chi andò per acqua.
tutto quando moia. allegri, 179: chi va a servir in corte offende,
pregio grandissimo. pascoli, i-718: chi pensa il pregio in che erano tenute
, non avesse a essere considerata, da chi sperava raggiungerla, come fonte di onori
fra cose terren de preggio tante / sol chi resiste in qualche fama salle. ventura
pregio grandissimo. pascoli, 1502: chi sono? un tempo bardo nel mondo
di scienza si nasconde: e però a chi proffera consiglio o aiuto niuno celi la
guicciardini, 2-1-223: assai è buono cittadino chi è zelante del bene della patria e
buona fede mai, i moderati pregiudicano chi è al potere e coi loro errori ne
pregiudichi... all'ounione di chi l'attribuisce e giudica effetto del reflesso del
sempre finalmente un'ignoranza; come in chi erra preceda una cotal confusione di idee
: 'pregiudicato '...: chi in una data questione abbia fatto giudizi
vedova o anche lei zitella? con chi vive? forse con un fratello pregiudicato
la prenda non con me, ma con chi ha fatto la mala proposta, sulla
abbandonar gartz. giuglaris, 1-329: chi non guarda bene alla condizione e di
non guarda bene alla condizione e di chi parla e < di cni si censura forma
le spese delle liti tanto siano pregiudiziali a chi vince quanto a chi perde lo stesso
siano pregiudiziali a chi vince quanto a chi perde lo stesso poeta nella satira x con
in partic., uno stato o chi lo governa, un esercito, una
il suo onore. muratori, 8-i-177: chi non vede quanto sia facile cadere in
la quale fosse lecito essere creato a chi arrivava ad anni quarantacinque, dove nella prima
riforma non poteva esser di quel grado chi non passava anni cinquanta. fu intenzione
. davanzati, ii-298: de'premi a chi ammaza il tiranno, dello sposare la
figliuola. serafino aquilano, 146: -con chi di pregnarte [la speranza] ha
coratella / se presto non mi di'di chi sei prena. straparola, ii-38:
dissi: « questi è corso, / chi non f aita, sì 'l
pregione per pene; / cotali prieghi, chi molti s'avesse, / a chi
chi molti s'avesse, / a chi 'l suo tempo avesse / e matto non
pregustatóre, sm. letter. chi pregusta. -in partic.: il
attività intellettuale. vittorini, 7-19: chi lo [il lavoro tecnico] disprezza come
contemporanee). pirandello, 8-735: chi può prevedere le conseguenze d'un così
tracce del reato ed eventualmente ad arrestare chi è colto in stato di flagranza,
prelato? / se se'sforzato da chi t'è maggiore / che colpa è del
. corona de'monaci, 109: chi è prelato debbe avere cura grande di
si ride. 2. chi esercita la guida spirituale di una persona
. 3. per estens. chi detiene il potere politico o esercita la
sf. ant. ufficio o carica di chi è investito di autorità o ha potere
prelassióne), sf. condizione di chi è superiore o esercita l'autorità su
. simone da cascina, 92: chi avilisce o dispregia i maggiori e prelati,
vogliano alienarsi. cattaneo, ii-1-190: chi vuol ingiungere ad un proprietario l'obbligo
vadano, nella massima parte, a chi li produce. bisogna diminuire,
catania. prelevatóre, sm. chi prende o ritira a proprio vantaggio da
a proprio vantaggio da un deposito; chi esegue un prelievo. -in
. -in partic.: chi si appropria di una quota di reddito.
i-71: tre cose bisogna fare a chi vuole combattere: primo, del campo
spirito più prelibato non salva dalle fanciullaggini chi è lungi dal vero. e. cecchi
dir tante volte il nome di colui di chi si parlava, era replicato questo termine
senza far torto al principale; e chi loda di questo tenore pare che non sappia
vostre! d. bartoli, 9-28-2-136: chi è per riuscire in qualche professione di
o presagire. nievo, 1041: chi ributterà in faccia alla provvidenza la bella
un povero galantuomo. montale, 18-276: chi, dopo mitropoulos, potrà sorprendersi di
. prelu$óre, sm. letter. chi compone l'introduzione o la prefazione a
mai / alzar, quando favelli, a chi t'ascolta i rai. g.
: a pena... fu chi defraudasse alla prudenza di paolo un'egregia
2. dir. pen. atteggiamento di chi lucidamente e meditatamente decide di compiere un
premente desiderio di valersene scrivendo; ma chi conversa col volgo e lo ascolta
premendol tuttavia forte, disse: « chi è là? » e corso alla cesta
rubello, / ecco sorger repente / chi dovrà il seggio tuo premer più bello.
indi premuta, / manda un liquor che chi si bagna d'esso / tre volte
benivolenzia premano fuor de le viscere di chi ama altri ne la maniera ch'io
quando tossono enfiati. cellini, 532: chi non la volessi masticare [la carta
petrarca, i-3-87: io, come chi teme / futuro male e trema anzi
distruggere. lapidario estense, 147: chi. ll'à cum sì [l'argirite
, / che ne venga pietade / a chi d'ogni suo male è più giocondo
che diventò costume. roberti, iv-2qi: chi meglio di lei... avrebbe
premer la chercia / onde fa simonia chi 'non far 'grida. cronica deeli
volse / vita con l'acqua a chi co 'l ferro uccise. marino, vii-550
- sì; è in laboratorio. chi lo vuole? -che venga immediatamente al
avea per sé: sicch'alla colla / chi volie benefici era premuto, / e
.., importa di sapere a chi debba commettersi la medesima [sorveglianza],
. frivolo e vano essere da giudicare chi premettesse l'accessorio inanzi al suo principale
: per la sua munificenza infinita sempre premiava chi fedelmente e devotamente il serviva. stampa
testamento, che promette vita eterna a chi opera bene. = agg.
, allora che, domandati gli apostoli chi egli fosse, tacenti gli altri, pietro
vincitori di competizioni e concorsi o a chi si è segnalato per particolari meriti,
e manifesto appaia, / massime a chi si tien più preminente, / ch'
. anche -a). caratteristica di chi possiede in alto grado doti o capacità che
due belli spiriti: la prima di chi avesse fatto maggior dimostrazione d'amore;
dimostrazione d'amore; la seconda di chi usasse di loro più continenza.
sotto. 2. condizione di chi, per la posizione istituzionale o sociale
, le ricchezze, i privilegi di chi occupa una posizione sociale elevata. boccaccio
introdotto che questo luogo si dia a chi ha il titolo della cappella, non
alla perseveranza nel bene e che genera chi la riceve intima soddisfazione, gratificazione,
dovuto al martòro lungo e ardente di chi riceveva in sé tutte le ferite della
e. cecchi, 6-246: chi canta? la fotografia ce lo diceva
, / ché tal premio ne rendi a chi ben t'ama. castiglione, 397
397: qual pena poria bastare a chi è così perfido che renda tanta ingratitudine
bernardino aa siena, 948: a chi dà limosina drittamente come debba gli so'
, con proporre ancora immensi premi a chi avrà in sé ed eserciterà indefessamente questo santo
s. agostino volgar., 1-2-269: chi dirà sé avere fatta grande cosa,
el bagordo, puoseno per premio a chi meio bagordasse uno bello palio de seda.
, el quale suole esser premio di chi l'uccide. bandello, 1-2 clip)
d'oro del valor di zecchini sessanta a chi meglio ed interamente esporrà il metodo più
dominio dell'ideale; il quinto a chi avesse meglio contribuito alla pace e alla
. cecchi, 5-300: sbaglia assai chi pretende spiegare tale voga con le speranze
di spedire la soluzione ah'indirizzo di chi propose premio e problema. -monte
essere assegnato indipendentemente dalle condizioni economiche di chi ne beneficia). -con riferimento all'
su persone o animali o promessa a chi ritrova oggetti smarriti. castelvetro, 8-1-413
: 'premio una lira ': a chi riportasse cosa smarrita. mazzini, 12-234
: un programma di premio da conferirsi a chi saprà attivare a sue spese un pubblico
al vincitore di un concorso o a chi si è qualificato in una competizione).
inventore. foscolo, vii-235: a chi avrà sciolto adequatamele il rimo quesito sarà
fosse e come ad àttene venisse e chi fossero essi e come quivi venissero similmente
industr. nella fabbricazione delle calzature, chi applica il sottopiede alla tomaia; imbraccatore
noi diciamo ragion di mondo, che chi prima nacque, premuoia. vita di
mancare, non perché dimenti chi o snaturati, ma perché se ne sono
2. trascorso prima della nascita di chi parla o scrive. cassola,
boccaccio, iv-5: la donna descrive chi essa fosse, e per quali segnali
si veggono. tesauro, 5-225: chi al periglio / premostrato si espon non
aria, i quali possono e sogliono infettare chi s'awicina e non va premunito
schifando essi di esser notati d'infamia da chi gli vede. assarino, 2-i-306:
a'ritratti ed a maraviglia riuscendovi, chi sa che le premure e le frequenti
» riprese poi...; e chi sa qual diavoleria avrebbe attaccata a quel
e sai che basti, / e chi lo volge spesso, fia vantaggio. sannazaro
umano / la man s'adatta, a chi l'adopra è buono; / ma
l'adopra è buono; / ma chi 'l prende ove fere, è spesso morte
b. casaregi, 202: chi prende per le orecchie un cane / s'
e in questa città non si troverà chi presti ad usura se non egli, ed
prendere villanamente. monosini, 223: chi da alcun doni prende, / la
libertà vende. i... i chi da altrui prende, / soggetto si
, / soggetto si rende. / chi prende, / si vende. metastasio,
piuttosto, buonalana! avete la cera di chi ha preso un temo al lotto!
. casalicchio, 276: indovinavan appuntino chi s'aveano prese le cose e commessi
altro nascostissimi. muratori, 10-i-273: chi è pronto a prendere l'altrui [
prenderla da altri, come cosa da chi si voglia altro usata prima.
sparver non prende sanza artiglio, / e chi ben caccia prender non si larga.
ogni cosa nel bosco è sottosopra: / chi corre in qua, chi in là
: / chi corre in qua, chi in là, prendute han molte / ninfe
collina con un poco di buono e chi si erano presi sull'erba.
. giuliano de'medici, 36: chi sa se qual me preso / quelli
saracina. s. maffei, 7-31: chi dal >rimier disio / traviò così lunge
alma mia. carducci, ii-6-96: chi, rista questa edizione e avendo quattrini,
strada: -curiosa davvero! ma chi la sa prendere per il suo verso,
quelle che fan le schizzinose / e chi li tiene or prenderieno a schiaffi,
frottole d'incerta attribuzione, xlvii-278: chi ti truffa - due volte caccia 'l
vedova e non si rimarito. e chi la domandava perché non prendea marito, dicea
d'amore ce trova a dottore / a chi ce sa entrare; / con deo
prenda esempro di quello che interviene a chi contro ad alcuno grande e possente più
passo tanto agiato e fastidioso che fa rider chi la vede. pallavicino, 10-i-204:
quella chiesa. v piccati, 246: chi ha preso l'uso di poetare nella
favella, non tiene in gran prezzo chi ama di verseggiare latinamente. g. gozzi
io. paolo da certaldo, 160: chi l'altrui servigio prende, la sua
che non può dir neppure a me? chi si prenderà cura della sua salute?
si prenderà cura della sua salute? chi le darà un parere? idem, pr
core già nonn. hapaura, / chi 'l chiama per amore disioso. compagni,
punto sì nove / che farian lagrimare chi le 'ntendesse. boccaccio, dee.,
far prendere informazioni per desiderio di castigar chi avea disgustati i terrazzani. cesari,
tua beltade / umilmente si prende e chi te adora / quel degno ne è
ma no, ma no, ma per chi mi prendete? ». brancati,
626): renzo s'awide subito per chi veniva preso e che il campanello era
ancor deven d'amor mirabil cosa: / chi non prende su'ben a temporale /
cura che sono a lui raccomandate da chi, abbandonato da ogni umano soccorso,
amor la sua travaglia: / e chi poi prese ramo / ancor si dè adonare
petrolieri: altrimenti costoro non saprebbero con chi prendersela. -imprecare. carducci,
. prov. monosini, 357: chi ben dona, caro vende, / se
, / se villan non è chi prende. idem, 367: leggere e
rende. ibidem, 140: chi più che non deve prende, fila la
appende. ibidem, 167: chi d'altrui prende, la sua libertà vende
ibi dem, 255: chi non vuol rendere, fa male a prendere
'prendifògli ': nelle officine litografiche chi prende i fogli stampati e li aggiusta dinanzi
che burla. pafini, ii-994: chi non è ormai sazio e stufo, ad
prendischiaffi, sm. invar. chi si lascia maltrattare senza reagire.
. cambiale]: 'prenditore ': chi ha la cambiale del traente e ne
, pren- difogli. -disus. chi è incaricato di immergere la forma nel
furono gli ercoli pronominati per virtù, chi per fortezza, chi per sapienza. sermoni
per virtù, chi per fortezza, chi per sapienza. sermoni sacri [tommaseo
prenotazióne, sf. impegno assunto da chi ha prenotato o si è prenotato.
che da esso derivano a favore di chi lo ha assunto. l.
alberti, 2-107: interverrà come a chi s'ausi volgiere e prensere cose maggiori
fa sfoggio di una cultura che sbalordisce chi non sappia che la consultazione di una
nuovi tumulti. gioberti, 4-1-19: chi vuol avanzare l'età e preoccupar
lavoro è spaventevole e grandissimo; ma chi ci obbliga a farlo tutto? facciamo quello
da pelare altri gatti. eppoi: chi mi conosce più nella vecchia strada? jahier
botta, 4-1095: erano in grazia di chi sosteneva le prerogative del principato, ma
nelle seguenti parole apare, non sapea chi essi si fossero? », per
in quel modo che dice o fa chi tutto predice, cioè chi è de tutte
dice o fa chi tutto predice, cioè chi è de tutte cose efficiente e principio
preordinato ad arbitro e dimino / di chi cerca goder te nel tuo regno.
repubblica », 8-vi-1986], 17: chi ha le ville e le case allestisce
, 14-181: una persona amata muore; chi resta si comporta come se fosse viva
sp., 8 (144): chi dava a voi tanta giocondità è per
cosa ei prepara. redi, 16-ix-108: chi volesse ridurre questo signore allo stato della
monumento, che sa di tomba, per chi ancor non vi e sceso.
sue scoperte. de sanctis, ii-15-126: chi doveva preparare la legge? mi sembrava
novara. guicciardini, i-135: né mancò chi credesse, perché la natura facinorosa del
più che il laberinto di creta. chi sarà quello che senza il filo ed altri
fisici, ecc.) e di assistere chi vi è preposto. -preparatore di
pesi, saprà tutto il magisterio, e chi non saprà i pesi non si affatichi
il complemento. 7. sport. chi ha il compito di curare la preparazione
vi-1-216: a questo voglia pensare 'chi primeggia sul nostro commercio e sul commercio
. sarpi, i-i- 116: chi vorrà attender alle gran preparazioni che si vedono
. che per avventura sarebbe più compatito chi mette in luce le sue fatiche da
mamiani, 7-79: v'ha pure chi in generale ricusa ogni autorità e importanza
prepensióne, sf. condizione di chi fruisce del collocamento anticipato in pensione.
ecc. alberti, 3-44: 'chi 'sempre si prepone al verbo. '
cose antiche son nobili e gentili, chi sarà che voglia preporsi ai vecchi?
tórre / una che tu non sappia chi si sia. 8. locuz
preposito / di far tanto dispetto / a chi gli sta suggetto, / d'un
l'omega in apollinea soglia / di chi le ignora ampia vergogna sono; /
ignora ampia vergogna sono; / a chi le intende, inesauribil dono; / a
le intende, inesauribil dono; / a chi non giunge in tempo, inutil doglia
si esercita in ogni parte senza aver chi l'impedisca, e in alcune città.
, 73: priego... ora chi legge che per sua cautela e per
che era preposta pena della vita a chi n'usciva. prepósto2, sm
usciva. prepósto2, sm. chi è posto da un'autorità superiore a
., 2 (32): « chi è quel prepotente, » disse renzo,
d'ottenere una risposta precisa, « chi è quel prepotente che non vuol ch'io
anni! e. cec chi, 5-491: al senso di vita,
predominante. mamiani, 6-36: chi proverà non poter sorgere in futuro nuove
, sf. carattere, comportamento di chi è prepotente; arroganza, superbia.
forza. batacchi, 2-238: in chi giostrar pretende è grave fallo / ed
piu delle odi, non saprebbe spiegare chi non sa la prepotenza delle tradizioni scolastiche.
emessi giudizi comunque lesivi della libertà di chi partecipa alla vita delle nostre fabbriche,
vale la fede... or chi vi ha impedito che non obbediate a verità
8-166: passare dalla pre-rivoluzionarietà naturale di chi dà scandalo (con la sua vita o
facilmente non è da prestar fede a chi induce vescovi e abbati (sempre ne
2-5-261: non merita il titolo di scrittore chi non à le prerogative dell'eloquenza
: anatema a tal opinione, anatema à chi chiede in nome di lei libertà di
serve a giustificar la sentenza contro a chi prevarica ed a render meritevole di premio chi
chi prevarica ed a render meritevole di premio chi sceglie il giusto; né tal libertà
agli occhi di tutti, ancorché pure chi è reso di tal pregio in modo
sca o l'appropriazione da parte di chi l'ha catturata; tribunale delle prede
. casotti, 1-6-35: incatorbiato / sia chi m'era vicin, perché la presa
ippiatria, 27: al cavallo, chi à la boca comuna, cioè né
per tór cagione / alle sollevazion in chi n'attende / l'occasion, né
parrebbero non isforzantisi punto né poco a chi non sapesse la cosa e solo vedesse l'
poco si bagnò. la qual cosa chi a presagio, chi a riso e piacere
la qual cosa chi a presagio, chi a riso e piacere, sì come accade
le presagisco. cesarotti, i-xxxix-278: chi potea presagire napoleone? papi, 4-
presbiofrenia. 2. sm. chi è affetto da presbiofrenia. presbìope (
cattaneo, i-1-50: chi precipita più profondo di tutti è filippo
luce. 3. sm. chi professa il presbiterianismo.??
di effetto mirabile purché siano prescelti da chi ha l'arte d'ingentì- lirli in
a me quel seguì poscia, / e chi fur quei ch'uscirò a sì gran
, xiii-7: amico ateste, e chi partir ti lascia / alla guerra così
della chiesa. segneri, i-87: beato chi possiede in cuor suo questo puro amore
. lubrano, 1- 207: chi non si stupisce di arte sì nuova agli
i ebrei perfidi e fieri: / chi qua no'dà de lagreme in prorito /
della mira ad acquistare il dominio in chi possiede e della facoltà in altn a contraddire
imposto in modo tassativo ed esplicito da chi ha l'autorità o il potere; richiesto
535): i magistrati, come chi si risente da un profondo sonno, principiarono
libri né carte. muratori, 6-201: chi mai oserà dire che dio non possa
prescritto altrui. achillini, 1-29: chi non sa che soggiace / per divino
). imporre espressamente da parte di chi ha un maggior potere o autorità; ordinare
dai cieli. loredano, 3-112: chi sa che dio co 'l vestire di pelle
voi variamente tasteggiandole volete porgere diletto a chi v'ascolta. -comminare una
sì spesso è dato intendere / rime a chi 'l ciel non potè il fin prescrivere
e mi ritrassi / a dimandarla umilmente chi fue. daniello, 637: prescriver propriamente
si ridusse a dimandar umilmente allo spirito chi egli fue. -tenere lontano un
disdetta la corona / che suole ornar chi poetando scrive, / i'era amico
una legge secondo il grado cavalleresco di chi l'esamina. de roberto, 777
a loro piacimento. mazzini, 3-141: chi compie le pratiche imposte dalla chiesa romana
le pratiche imposte dalla chiesa romana? chi, se non taluni per abitudine,
l'awersario. palescandolo, 148: chi possedesse tal cosa con buona fede per
. -in partic.: condizione di chi è abbigliato e curato nella persona per
volgar., 3-136: questo die chi tiene terra da. llui lo presenta di
): questi restomo meco; e chi di loro mi offeriva e chi mi presentava
; e chi di loro mi offeriva e chi mi presentava. caro, 5-28:
ad una fera beccaficni in cena: / chi vuol saziar
, ma con la disperata serietà di chi sta ai patti. -porgere in
feudatario del re ed obbligato a presentar chi un uomo a cavallo, chi un mezzo
presentar chi un uomo a cavallo, chi un mezzo e chi un quarto,
uomo a cavallo, chi un mezzo e chi un quarto, collegandosi più insieme per
sansovino, 2-196: dànno doppio premio a chi presenta vivi quei c'hanno proscritto.
rinverdirà col tempo, un insegnamento che chi verrà dopo noi raccorrà e, più di
ché non ancora ho potuto, e sorrida chi vuole; non ancora: tanto fu
guicciardini, 2-1-173: questo anche insegni a chi se gli presentano le occasioni nella guerra
a. monti, 695: domani anche chi oggi presenta le armi al capo del
conoscere il presentato; vuole prosa da chi racconta, vuole versi dal poeta: testimonianze
far anco maggior grazia a petizione di chi l'impetrava era conceduto che potessero deputar
patronato non possi competere se non a chi averà de novo fondato chiesa.
un biglietto di cui sia latore diretto chi deve essere presentato: lettera o biglietto
di una rappresentazione pittorica (rispetto a chi la esegue o la osserva).
-e). che sta nel luogo di chi parla o al quale ci si riferisce
d'un becco e se ne mente / chi vuol dir ch'io la secchia abbia
, 356: neente sente di ventura / chi sua pintura scura vo'presente. testi
spirito de prophecia e predir le cose chi deveam venir e nunciar a li presenti
i presenti sono esclusi: per escludere chi ascolta da osservazioni generali, per lo
4 presente! ': risposta a chi fa la chiama. o scherzosamente: chi
chi fa la chiama. o scherzosamente: chi si sente chiamare. bernari, 6-119
denaro). palescandolo, 118: chi prende a cambio scambia la sua moneta
, che è sotto agli occhi di chi legge o vede (uno scritto, un
); che cade nel tempo di chi parla (una ricorrenza). -anche:
presenti turbolenze. foscolo, viii-273: chi è mai sì inaccorto conoscitore della umana
signif. attenuato per indicare ciò o chi sarà o è stato. mostacci,
italiani palpabile. tommaseo, 3-i-110: chi non indocilisca la lingua se suoni usati
. venuti, lxxxviii-ii-741: milizia a chi lei segue virilmente / dà di presenti e
futuri insegni. carrer, 2-17: chi non è tenero de'presenti, come può
altru dicuse nubelle. anonimo, i-626: chi voi fare di 'ntaglio cosa nova
..., che io scriverei a chi bisognasse per averlo. non iscrivo di
'l tuo convenente, / accosta con chi puoi / perdona agli altri tuoi / nemici
11-293: l'opera... di chi ha fatto il benefizio resta in presente
lungo spazio di tempo, ma a chi ha ricevuto il benefizio resta l'utile
i presenti e gli altri mezzi piegheranno chi arà a giudicare. vasari, iìi-511
sempre pon mente / al buon cuor di chi da, non al presente. pananti
espressione essere come presentino, per indicare chi si regge in piedi a stento o
in piedi a stento o, anche, chi vive con lo stretto necessario e fatica
ritto per l'appunto '. anche di chi vive stentatamente: 'siam come presentino
vacilla e lascia presentire dietro a me chi sa quali ombre vive, e chi sa
me chi sa quali ombre vive, e chi sa quali altre nascoste morte, peggiori
e la gioia fatai che ha sol chi ama. comisso, vii-45: incuriosito dalla
foscolo, xv-175: la presenza di chi trattava quegli affari con me mi faceva
da almeno una presenza, vi sarà chi affronti -per temporanea che sia -la vicinanza
che verso lui manderà tosto dall'intimo chi lo curi. -avvento, venuta
alcuno volesse sturbar la conferenza, / sia chi esser si voglia, l'ammazzo di
. prov. monosini, 330: chi piglia i leoni in assenza, / suol
in presenza. proverbi toscani, 19: chi ti loda in presenza, ti biasima
né certamente è vocabolo da usarsi da chi ama la purezza della lingua. arlia
tal guisa vedermi morire, ma concedermi chi io possa fare come dice il proverbio
ponendo prima il modo che tener debbano chi da la peste preservare si vole.
proprie. chiari, ii- i8a: chi m'avea preservata da questo nuovo pericolo fuorché
g. gozzi, 1-403: chi v'avrebbe preservato dal prurito di parlare
. d. bartoli, 7-iv-8: chi fa leggi preservative e da durare in
ne raccomanda la lettura come preservativo a chi avesse troppa fretta di giungere ad un
disubbidiente in cose gravi, quale è chi, venendo da luogo appestato, passa
le voci di tanti spacciano per infetto chi occupa il posto di pre- servatore in
non si deve pretendere la distruzione da chi venne incaricato della preservazione... un
putti, / ed a quel, di chi più vien il capriccio, /
1927). 3. chi presiede un consesso, un organismo, in
, meglio che 'provveditore ': chi presiede agli studi che sono tra i meramente
nel vostro presidentato. oliva, i-1-17: chi sa che, seguendo io un re
sm. e f. denominazione generica di chi è preposto a un qualsiasi organo collegiale
) o come titolo onorifico riservato a chi in passato abbia ricoperto una tale carica
ammaestrare nella dottrina della fede. e chi conforta li altri e chi dà le sue
fede. e chi conforta li altri e chi dà le sue cose con simplicità e
dà le sue cose con simplicità e chi è presidente nella sollicitudine e chi perdona
simplicità e chi è presidente nella sollicitudine e chi perdona con allegrezza. s. girolamo
della repubblica. -con riferimento a chi presiede uno dei due rami del parlamento
f -sovrintendente di un'azienda; chi è preposto all'esecuzione di un'opera
-durante il dominio aragonese della sicilia chi, mancando il viceré, ne faceva
9. liturg. in una celebrazione, chi presiede l'assemblea dei fedeli. -in
ne'quali il creatore fa residenza: ma chi può essere beato, se il suo
, sf. l'autorità propria di chi presiede, conferita per investitura o per
e degli esteri. -ufficio di chi presiede una riunione. fucini, 72
di religione. brusoni, 8-234: chi non vede nelle presidenze assegnate a mercurio
liturg. che è proprio, che riguarda chi presiede un'assemblea liturgica, in partic
partic. la messa; riservato a chi svolge tali funzioni. = dal fr
capo di un organo collegiale o di chi ricopre una carica esecutiva ad accentrare in
monarchia o non si vuole; e chi la vuole deve volere un principato che non
[ammiano], 168: domandandogli giuliano chi egli fosse, rispose che era un
bando che smentisca la voce, ma chi la divulgò? non son certo che essa
non quest'uno, d'essere amato da chi contemplò, con me, il '
e correggìerlo. muratori, 7-v-490: chi fosse auesto radaldo conte e marchese e a
nfflesso prudente dell'eccellenze vostre e di chi degnamente pressiede rassignato questo punto importante.
altri, a questo non seppero dire chi lo avesse in governo. pallavicino,
casaregi, 140: io, sapienza, chi trovar me brama, / presso il
lungo e difficile che si ricerca da chi deve presiedere alla cura della biblioteca laurenziana
di catechismo. palazzeschi, 9-117: chi si fidava di quel sorriso non poteva essere
apprezzamento maggiore. segneri, iii-3-126: chi pecca stima in pratica che quel diletto
, 302: sapete che vai poco / chi offende ah'om ch'è preso.
amante, / e non fui amante chi gravidi ad amo. cavalca, 20-91:
. maria maddalena de'pazzi, ii-215: chi non rimarrebbe preso qui da 'l suo
vere abboniscono; e ciò avviene perché chi mira rimane preso dal magisterio e dall'
lì sotto, alberi e sassi e chi sa cosa, vedete in quanti punti
testi non toscani del quattrocento, 131: chi pigerà de la soa roba se intenda
prosa toscana le materie scientifiche, a chi riescisse di farlo bene, è occupare
nobili, contenenti grazie e concessioni di chi gioisce dell'autorità suprema, in roma
concede. capellano volgar., i-169: chi potrebbe dirittamente commendare gelosia, con ciò
è chiaro se mostrò segni di veleno: chi diceva « ei sono », chi
'pigliare il peggio punto ': di chi interpreta le cose per la peggio.
. pasqualigo, 281: tenete memoria di chi mille volte il punto muore per voi
e ponto. casalicchio, 285: chi stesse ad osservare attentamente come con evidenza si
nell'altro mondo tremante spaventato, come chi si sente nelle polpe le unghiate del diavolo
f. frugoni, 3-i-363: richiesto chi fosse e qual accidente a quel punto
tu sappi a punto / che, chi quando può non vuole, / quando passa
qui facciate punto; / ché, chi da ciò si parte fia ben punto
punto. chiaro davanzali, alìii-io: chi ben si compare / quegli èn, che
come si fa, i gradi a chi più dona e non a chi più merita
gradi a chi più dona e non a chi più merita: lo che ha ridotto
fino al punto di recare stupore a chi lo ascoltava o faceva attenzione a'suoi
o costruzione che appare molto piccola a chi la osserva di lontano. lubrano,
g. visconti, i-iio: chi semina non sempre coglie il frutto /
lorenzo de'medici, 7-117: come chi trae con la sua mira al lecco
enfatico). deamicis, i-130: chi può sapere sino a che punto arrivi
punto sì nove / che farian lagrimar chi le 'ntendesse. tavola ritonda, 1-
'l curato. petrarca, 105-90: chi mi fa morto e vivo, / chi
chi mi fa morto e vivo, / chi 'n un punto m'agghiaccia e mi
tu sappi a punto / che, chi quando può non vuole, / quando passa
nome a punto. firenzuola, 705: chi volesse tenere un prigione in modo che
filo per filo e segno per segno chi fusse il padrone di quelle maravigliose ricchezze.
qui facciate punto, / ché, chi da ciò si parte, fia ben punto
. boiardo, i-17- 23: chi senza usbergo, chi senza gambiera, /
23: chi senza usbergo, chi senza gambiera, / chi senza maglia
senza usbergo, chi senza gambiera, / chi senza maglia si vedea venire, /
orechie, ché stamane non è niuno a chi non ne tochi. -mettersi al punto
. annotazioni sopra il decameron, 85: chi scampa di un punto, scampa di
debbe punto maravigliare se colui, a chi importa il sapersi manco che a te,
vidi, qui ponto te dico: / chi fo cason, a dir puoco me
che troppo lunga e noiosa, pure a chi punto punto sa il mondo, non
fagiuoli, vi-20: in questo mondo chi vuol far progresso, / se non
indef. proverbi toscani, 124: chi n'ha due [di figli],
], n'ha uno, e chi n'ha uno, non n'ha punti
que'prodotti e che saran ricercate da chi caffè porti da massaua: 'punto franco
persona o animale che appare piccolo a chi lo osserva di lontano. calandra,
, 80): per non lodar chi della lode è degno / incensa il puntolini
parola e tanto puntuale in mantenerla a chi la dava che non s'impegnava mai
un diritto giudizio da questa parte da chi volesse divertirsi a formarlo. botta, 5-81
sua puntuale mercede. pananti, i-135: chi garantisce che il mio capitale / mi
e puntualità. gobetti, 1-i-825: chi vive in un'officina ha la dignità
corpo de fora, amortà lo fogo chi inlicitamenti ardea dentro. luca pulci, 5-50
fugace, da lui avvertito, come da chi sogna il paradiso può essere avvertita la
salutati, lxxxviii-ii-464: però ben fa chi ha cosa incerta e scura: /
turgide. bartolini, 20-66: or chi si scopre, per prima, il seno
prima, il seno? / ora chi l'ha più rotondo e pontuto? /
punzicchiar se si ranicchia, / e chi ha le picchiate si corruccia. d.
... tutti vicini ad esso, chi lo chiamava, chi l'urtava coi
ad esso, chi lo chiamava, chi l'urtava coi piedi, chi lo punzecchiava
chiamava, chi l'urtava coi piedi, chi lo punzecchiava colla mazza o colla spada
vaiperga di caluso, 285: non so chi 'l fianco / sento che a destra
volte con le dita al fine di destare chi dorme, di richiamare l'attenzione,
, paurosamente disse: - oimè! chi mi tocca? chi è qui?
: - oimè! chi mi tocca? chi è qui? = voce di
: lo punzona e lo lascia a chi deve seguitare, lo ritira a chi
chi deve seguitare, lo ritira a chi deve scendere alla prima stazione e dà il
prima stazione e dà il biglietto a chi è arrivato senza e paga. bianciardi,
importo. punzonatóre, sm. chi punzona. -in partic.: nell'
. 2. nello sport, chi contrassegna con bollo a punzone i veicoli
del tafano. dossi, 3-100: chi sale su di una panca chi ne
3-100: chi sale su di una panca chi ne cimbottola giù., spinte,
sm. (plur. -i). chi è addetto all'incisione dei punzoni.
all'incisione dei punzoni. -anche, chi punzona, intaglia, ecc.
che le somiglia. -figur. chi è trattato da altri come un fantoccio
lucetta, palombi domandò: « e chi è questa bella pupa? ». vittorini
di un teatro di marionette siciliane; chi aziona pupi durante gli spettacoli pubblici.
21: sapreste dirmi, o signora, chi vi ha soffiato nella mente il grottesco
. carducci, iii- 23-352: a chi leggendole [quelle lettere] non vien fatto
, alla romana. sergardi, 1-209: chi sarà ch'a tue sciocchezze attendi /
ghiaccio, un altro reticolato: e chi è di là non è più un uomo
..., sì come afferma chi ha li occhi chiusi l'aere essere luminoso
occhi. savonarola, i-89: chi vorrà far male toccherà la pupilla dell'
creduto / l'avessi, avresti amato chi t'amava / più che le care pupille
, gli tolse questo suo fratello di chi lei era tutrice. groto, 1-18:
savonarola, 13-4: felice or mai chi vive di rapina / e chi de
or mai chi vive di rapina / e chi de l'altrui sangue se pasce,
de l'altrui sangue se pasce, / chi vedoe spoglia e soi pupilli in fasce
e soi pupilli in fasce / e chi di povri corre a la mina!
niccolò del rosso, 245-1: la femena chi è del tenpo pupilla, / le
? il pupillino? ': a chi fa l'ingenuo. = voce dotta
altro cheflo pretendo. e guai a chi non me lo porta! -ecco, vede
pubblico che come vi vede passare, chi si scosta di qua, chi si scosta
passare, chi si scosta di qua, chi si scosta di là, sorrisi,
che lui suspira e brama. / chi puramente l'ama / si spoglia d'ogne
nel seguente libro, scritto puramente da chi furono presenti al tutto, sarai contento
e puramente. bisaccioni, 1-306: chi scrive a'soldati deve puramente parlare,
sa persuadere con le parole communi; chi si sente solleticar l'orecchio teme sempre
purchessia. pascoli, 1491: chi mena donna sopra il suo paraggio /
perso giamai riede indietro; / però chi ha 'l bel tempo e pur soggiorna /
il più delle volte sono causati da chi possiede. marchetti, 5-35: ei
delle catastrofi. pascoli, i-22: chi ben consideri, comprende che è il sentimento
alberi subiti, date / pur ombra a chi pianta ed innesta; / voi,
la tua benignità non pur soccorre / a chi domanda, ma molte fiate / liberamente
, / non d'escamillo: di chi prima un canto / sciolse alla tua
. luca da caltanissetta, 193: chi dei religiosi viene in queste parti,
. giuglaris, 2-146: nella spagna a chi riuscì a scuotere l'infame giogo de'
sempre senza un perché. / dicono che chi abiura e sottoscrive / può salvarsi da
da questo sterminio d'oche; / che chi obiurga se stesso, ma tradisce /
lo lascio di buon core / a chi ha guasto il buon sentore / o a
ha guasto il buon sentore / o a chi paté 'l giracapo, / come perfetto
riconciliarsi colla trinità offesa, domandano: chi e? com'è vestito? è nobile
vari sapori in questa manna spirituale, per chi nutritiva, per chi purgante..
spirituale, per chi nutritiva, per chi purgante..., secondo i diversi
.. si trovarono tutti sossopra, chi dal vomito, chi dal secesso.
trovarono tutti sossopra, chi dal vomito, chi dal secesso. -sm. farmaco dotato
bruciata, e lo è ancora: chi purgherà le narici da questo odore che
! si purghi! ': a chi ci assale invidiosamente. -intr. (
una malattia. boccaccio, 9-5: chi è sì fuor di sé che non conosca
ver col ioco. varchi, 22-37: chi seminar terra non colta e frutto /
mestier, qualch'arte piglia: / chi più alta e più bassa; / chi
chi più alta e più bassa; / chi purga, tigne, chi fava o
; / chi purga, tigne, chi fava o scarmiglia; / chi pettina o
tigne, chi fava o scarmiglia; / chi pettina o scardassa. 10
primo canto del purgare / trovò catone chi guarda l'intrata / per merto di
che l'affliggeva e ritornato in vita chi era morto, con quella istessa ho
privo, / ché un certo non so chi m'ebbe a rapire / l'originai
o siete anche voi della razza ai chi ha purgato la lettera a timoteo?
convenga ancora rimaner mutolo) poiché a chi vuol favellar di voi fa mestiere che
necessità d'occhiali. filicaia, 2-1-103: chi fia che gli egri miei confusi affetti
e più specialmente accorgendosi che c'è chi cova rancori. -purgare gli indizi:
insegnava... pittagora misteriosamente che chi bramava essere degno sacerdote delle muse, di
esso). alamanni, 7-ii-238: chi premer le dèe [le uve],
lavacri mistici. oliva, 289: chi sopporta spietati macelli delle sue membra,
. p. cattaneo, 6-1: chi berà acqua mal purgata, grave e di
ivi fra sterpi o rubri / non è chi l'erbe avvelenate lasce. / nitide
celesti). savonarola, 7-ii-354: chi ha grande ingegno penetra nelle cose insino
vellare lasciamo all'esame di chi, leggendo autori di buon gusto
fastidio mi pren derò di chi contrastando si oppone, se potrò vantarmi che
si fossero conformati alla purgatissima intenzione di chi moveva lo stagno. f. f.
. f. visdomini, 108: chi non sa che il detto leone non
avere egli scritto male per noncuranza di chi legge, per dispregio del bello e
altra follia ancor permanente di credere che chi non succhia il purissimo latte delle balie
fa venire, / ché mai non fo chi mi volesse udire / se. nno
le corti, roma, il vaticano? chi non conosce quel covile della superstizione,
in terra il suo purgatorio ': chi col molto patire credesi che abbia espiati i
1-78: an- tiquamente si usava che chi voleva innocenza in qualunque particolare atto per
comportamento tenuto da lui stesso o da chi lo rappresentava, la propria innocenza;
dentro un bacino d'acqua bogliente e chi ricusava, pagava l'equivalente del furto.
: reintegrazione nel possesso a favore di chi ne era stato privato. - purgazione della
o del padrone di quel territorio, di chi si dica turbata la giurisdizione, in
lamenti storici, iv-161: sia maledecto chi ne fo cagione / guastarme quello albergo
, / col riso in bocca fa morir chi 'l bee, / era ippocrene
, v-1-698: égli bisogna, a chi vole che il suo intelletto entri ne le
. prov. monosini, 136: chi edifica / sua borsa purifica. =
solevano, dove non era concesso andare a chi era d'altra setta, e quivi
montone, e non punto come bisognerebbe a chi ha fra mano queste materie, che
4-182: certi paragoni erano inevitabili per chi, come lo slataper e i vociani
al 'cubismo '. tendenza di chi, all'interno di un gruppo politico
storico. -in senso generico: chi affetta speciale ricercatezza di linguaggio o correttezza
ant. e letter. condizione spirituale di chi è immune da vizi e difetti morali
o puritade, o bellezza incarnata, / chi l'occhio tuo innamorato aprisse, /
ov'io parlo né la purità di chi m'ascolta: tranquillate l'animo e con
opinione degli altri. -condizione di chi è sicuramente nel giusto o è certo
che aranno fatto parimente bene, ma chi di loro arà aùto più purità di vita
essenza. leone ebreo, 41: chi lo può conoscere [l'intelletto] vedendolo
carate]: °carate ': peso chi per quello se devide la purità del oro
prov. proverbi toscani, 126: chi vuol sapere la verità, lo domandi
secondi fini. 3. chi si scandalizza per ogni presunta offesa al
siete troppo puritane. t. chi ha costumi severi, austeri. vevo
e la moltiplice letteratura. 6. chi persegue un ideale o un indirizzo politico
tempo fu di far la tratta / di chi stasera qua regnar dovesse, / in
cristo], 2-4 rifl.: chi può descrivere la beltà d'un cuor puro
iddio... per amor di chi ci largisce sì maravigliose grazie? egli ce
lo strale, ma spregi l'or chi già ferito ha 'l core, / salvo
astronomo filosofo. pallavicino, 10-i-155: chi e puro mattema- tico s'awezza a
proposti come i soli di cui possa servirsi chi voglia parlare e scrivere correttamente; preservato
e mal sicuro; / privo di chi il più bel fior ne cogliea.
-sostanti purista. bonghi, 1-78: chi vuole che la lingua deva essere quella
lingua deva essere quella del trecento e chi gli par di fare, anche così,
essere quella di tre soli autori; chi, invece, si distende fino al
, si distende fino al cinquecento; chi grida che è pedanteria tutto. carducci,
: inevitabilmente. berni, 168: chi volesse fare una figura / che le rapre-
altro che bianchi. govoni, 9-94: chi corse donne e fece correr purisangue.
5. sanamente acceso (il colorito di chi è giovane e in buona salute)
. livido, pesto (le occhiaie di chi ha pianto o soffre).
pers, 3-272: né sarà più chi il venusin ripigli / perché purpurei i
notte. e. cecchi, 5-20: chi passa la vita scrutando a microscopio bacilli
più pusillanima. campanella, 4-588: chi fa bene a tutti senza discrezione et
tormenti è affliggersi e constemarsi: ma chi è di grande animo ritiene un certo
stato e superbia. castiglione, 192: chi non sa che al mondo non saria
può essere più negletto, massimamente da chi è di coscienza o paurosa o pusilla
guer razzi, 4-315: chi difenderà noi pusilli screditati e contennendi?
, né vi era luogo al perdono per chi contro una sola sillaba, non che
f. f. frugoni, v-19: chi si sente prurir sotto pelle acceso il
un pozzo. milizia, vii-494: chi sa perché ai pulpiti siasi affettata quella
1-5-20: diviene fetida e putente / chi perde il fior de la virginitade.
del paradiso] è sì grande che chi n'avesse assaggiato una sola gocciola..
putire la bocca: / egli è passo chi vi tocca / quando siate sì strebiate
infiniti e sanza novero, / puto a chi già da sera e da mattina /
di putrefazione. i-261: non deve chi camina al monte della gloria per la
. pasqualigo, 2-96: sia maladetto chi crede a uomini, ma sai come
, ma sai come ella è: chi due bocche bascia convien ch'una gli
puor, / e àm un pertusaor / chi tropo ha sotir verrina, / per
, / per tirà donde se straxina / chi serà so seguior / cum desmesurao calor
natal, di nome ignoto, / chi razza la credea dopo il diluvio / nata
foglia e facciano continuamente,... chi brama averne copia, faccia arginuzzi volti
ché anzi è portato: orrore di chi l'incontra, tormento di chi l'accompagna
di chi l'incontra, tormento di chi l'accompagna, tutto dipinto da odioso
letale, con fremiti e lagrime, chi di cristo ha l'ufficio. leopardi,
s. caterina da siena, i-49: chi è senza il battesimo non partecipa del
non favellano? anguillara, 7-176: chi putta e chi monedula l'appella,
? anguillara, 7-176: chi putta e chi monedula l'appella, / et è
riguardò l'altra. non si trovò chi prima li volesse dare. niccolò del rosso
bolognesi, xxxv-i-768: oi so$a puta, chi te conoscesse / e sapesse, com'
crudel, ch'a l'abito raccolse / chi costei fosse: -ecco la putta
annunzio, iii-1-829: sai tu chi ricetti in tua casa / con la tua
a voi contraria. oh, ma a chi mai de'buoni e bravi è oggi
panza... non si sa per chi, ma fo per putane. grazzini,
fu tractata quella ci- ptà, che chi quella vidde, non era sì crudo che
puttana, / se t'acconci a chi vuole in su la via: / e
fallo di genevra, fé morgana. / chi la moglie ha pudica, bee con
/ ma non vi può già ber chi l'ha puttana, ché 'l vin,
, 20-261: lascia pur fare a chi fece e dire a chi disse; e
pur fare a chi fece e dire a chi disse; e, tacendo, fatti beffe
di chi la squacquara rimoreggiando: « la poltroncionaccia
. prov. monosini, 316: chi non fa la lunigiana, / è figliuol
, 366: gran fortuna passa / chi puttana lassa: 'cui meretrix linquitur,
, pare che ciò abbia voluto dire chi così parlava: le giovani corinzie,
apertamente il vero, / noi cava chi vel mette come v'entra. baretti
dappoco. maestro alberto, 17: chi ha permesso venire queste sceniche puttanelle a
coratella / se presto non mi di'di chi sei prena. -con scherz
senza spesa e senza verun danno: / chi potrà immaginarsi il grande onore, /
intrattenere relazioni adulterine; la condizione di chi intrattiene tali relazioni. proverbia super
è rea e da fuggire, siccome chi lodasse alcuna persona che fosse scaltrito ladro o
baretti, ii-106: ma in favore di chi t'affanni? d'uno che ha
zuccolo, 1-140: non parli sfacciatamente chi desidera i figliuoli modesti nel parlare..
parlare... non sia puttaniere chi gli brama casti. c. gozzi,
. fortini, iii-31: madonna, di chi è figlio questo putto? eh gli
et ha due ale / per fugirsi da chi non ha ben cura. g.
giustizia. 3. figur. chi si comporta con l'ingenuità, l'im-
[la virtù] e dicea: chi vuol tutto / lo incorrattibil e più car
quella tenerella etade prendesse quelli costumi angelici chi se vedeva essere in gulielma. storia di
sì com'or se'putta, / ve'chi su 'l viso ti declama e ratta
di nettezza. passeroni, iv-131: chi profuma le stanze e chi le spruzza /
, iv-131: chi profuma le stanze e chi le spruzza / di qualche cosa che
il vino che ha la muffa: che chi ne bèe tre dì si scorda del
vai la radice del giglio celeste a chi la manza. oddi, 1-72: m'
sm. invar. region. scherz. chi pratica, per lo più da dilettante
tante genti sono venute a noia a chi poco dianzi era tributario degli illiri e de'
ora le vesti di porpora puzzano a chi dianzi era mezo nudo sotto filippo.
, 4-319: il delicato impronta a chi ne fu una volta segnato uno stigmate indelebile
a quest'ora. nieri, 2-399: chi ha portato una volta la tonaca puzza
avevo impegnato la mia parola di sapere chi fosse quel p p
farete un volto da matregna. / chi ha canuta la barba o bianco il zucco
puzza il campare devo continuare a imbarcargli chi dice lui. idem, 6-225: «
che uscivan dalle case; la gente, chi abuttar fuori porcherie, chi a raccomodar
gente, chi abuttar fuori porcherie, chi a raccomodar le imposte alla meglio, chi
chi a raccomodar le imposte alla meglio, chi in crocchio a lamentarsi insieme. verga
la diritta istrada, a voi e chi andasse, voi trovereste sì grande il
in una bara, che morebe del puzzo chi v'andasse. a. pucci
puzzo del mondo. gherardi, 1-ii-417: chi si fece adorare per iddio e fabricare
/ con tale odor che guai a chi lo sente! bandella, 1-34 (i-427
-con metonimia. galateo, 227: chi se crede quando sta in qualche onore
suo fiato uccidea la gente; / chi nel materno alvo era creato / non
non t'ama fa gran torto! / chi non sente el tu'odoramento / od
feccia de'vizi, senza considerare di chi eglino son nati o di che vii sangue
]: 'puzzone ': di chi fa molto puzzo o ha addosso del puzzo
v.]: 'puzzone ': chi affetta di spregiare o non curare persone
vizio o della abietta situazione morale di chi vive nella colpa. storia dei
espressione colpevole e peccaminosa, e di chi le compie o le pronuncia. segneri
figur. condizione vergognosa e disgustosa di chi vive nel peccato. -anche: vizio,