uomo originale. -l'arte di chi esegue oggetti di oreficeria. cellini,
orango. casti, 1-101: chi la giraffa altissima propose * / chi
: chi la giraffa altissima propose * / chi propose il zo-andro orangutango. frisi,
dio, o che tu perdoni a chi t'à offeso o che tu ori per
perseguita o che tu faccia bene a chi ti fa male o a servirgli di
. domenico da prato, lxxxviii-1-512: chi si farà omero o virgilio in poesia
farà omero o virgilio in poesia? chi solone o aristotile in filosofia? chi
chi solone o aristotile in filosofia? chi demostene o cicerone in retorica e in
: abbassa prima l'orecchio a sentire chi t'istruisce e poi aprirai l'occhio a
a bassi orecchi, / e dica mal chi vuol. -a, con orecchi o
plotino a orecchio, senza sapere precisamente chi essi fossero. baldini, i-264:
negli orecchi: accostandosi molto dappresso a chi ascolta e parlando sottovoce, bisbigliando,
varchi, 23-58: certi ringraziano nascosamente chi gli benifica ed alla sfuggiasca in qualche cantone
. bibbiena, 2-8: non sia chi per ladro imputi lo autore. e
che lo tocca a sapere / a chi ha a custodire. / gli orecchi e
-cieco infin negli orecchi: per indicare chi non si accorge di nulla o è
iperbolico). tocci, 2-33: chi non vedesse qui la differenza del sentimento
, come forma di penitenza imposta a chi ha perduto a un eioco di società
popolare secondo la quale intende tale rumore chi è oggetto del discorso, generalmente malevolo
serpi e famelice arpie / darete noia a chi vi porge orezo. galileo, 3-1-499
rifiutabile. lippi, 4-30: venga chi vuol, a tutti dà orecchio.
(535): i magistrati, come chi si risente da un profondo sonno,
dare noia. fagiuoli, v-103: chi ha in odio uno dintorno, a dir
vigile, attento, all'erta, sul chi vive. machiavelli, 1-viii-80: da
orecchi e, ponendomi in atto di chi disegna, scrissi le parole udite.
: or lasciam qui costoro, ché chi aspetta / mi sento ognor zuffolar negli
negli orecchi. gelli, ii-2: chi è là, dich'io? ch'è
/ quanto basta il profitto. / chi non arerà ritto / non arà buona
. prov. monosini, 162: chi ha orecchi intenda, / e chi ha
: chi ha orecchi intenda, / e chi ha danari spenda. idem, 282
sec- cherebbon mille lingue 'dicesi di chi stracca i maldicenti e gl'importuni col
farne stima. fagiuoli, 1-2-192: chi vuol dir dica; un par d'
: asino. menzini, 5-4: chi di dotto allor le tempie adorna /
in una bottega; orafo. -anche: chi esercita il commercio di preziosi, di
il commercio di preziosi, di gioielli; chi vende oggetti di oreficeria (e tale
che lavora d'oro, siccome argentiere chi lavora d'argento, contut- tociò molto
mano la bilancia dell'orefice, e chi ha provato che cosa è lo scrivere,
orfanézza, sf. condizione, stato di chi è privo di entrambi o di
2. per estens. condizione di chi è stato colpito dalla morte di un
persona amata o, anche, di chi è stato privato della sua vicinanza,
3. per simil. stato di chi è privato o allontanato da qualcosa di
. -in partic.: condizione di chi è esule. gioberti, 2-118:
. orfanilità, sf. condizione di chi è orfano; orfanezza.
2. psicol. stato mentale di chi si sente come orfano, privo della
. orfanità, sm. condizione di chi è orfano, privo di entrambi o
. per estens. stato, condizione di chi astato colpito dalla morte di un parente
3. figur. situazione, stato di chi è solo, privo di appoggio,
nuove proposte guitte? -condizione di chi è ateo (con riferimento al rifiuto
povera, o signore? / e chi guardare e chi nutrir vorria / l'orfana
signore? / e chi guardare e chi nutrir vorria / l'orfana inferma giovanezza
orfani. -orfano del mondo: chi è privo della patria. pascoli,
orfane, questa, non so di chi: 'non con vello di agnello semplice
. 2. per estens. chi, nell'antica grecia, interpretava fenomeni
(plur. m. -i). chi veniva iniziato alla dottrina segreta e ai
-che affascina, avvince; che suscita in chi ascolta uno stato di estatico rapimento.
organaro { organàio), sm. chi costruisce, monta o ripara organi o
, non organate, è gelo di chi si lambicca il cervello, non è
bilaterale, che può altresì intercorrere fra chi ricopre un ufficio e l'ente di
, 123: molti piccoli organismi, chi li scruti pazientemente, si mostrano tanto
di organo. -in partic.: chi ha ricevuto l'incarico di sonare l'
a ruota..., èvvi chi mai si potesse indurre a crederlo, altro
2. che è proprio di chi sa organizzare. gramsci, 12-23:
organizzate. 9. sm. chi è iscritto, appartiene a un'organizzazione.
-sm. organizzatore di produzione cinematografica'. chi, in un'azienda radiotelevisiva, si
, temperamento. milizia, ii-227: chi è d'una organizzazione molto sensitiva dà
molto sensitiva dà in esagerazione; e chi e poco sensibile diminuisce. a.
fidarsi. moretti, i-942: e chi ti impedisce di stabilirti e agitarti a
risulti studiatamente inferiore o maggiore rispetto a chi sta accanto, secondo una determinata progressione
sm. (femm. -a). chi si occupa, chi studia organografia.
-a). chi si occupa, chi studia organografia. organogramma, v
: voi, presentandovi alla sua lezione, chi sa in che razza d'orgasmo l'
/ tornava bacco. metastasio, 1-i-756: chi temerario ardisce / turbar col suon profano
periodici popolari, ii-626: guai a chi... volontariamente dietro fantastiche
m. -i). stor. chi partecipava alle orge o le celebrava; chi
chi partecipava alle orge o le celebrava; chi era iniziato ai culti misterici.
/ che si faccia blasmare / chi si vuole orgogliare / là ove non à
avene tuttavia / c'omo s'orgoglia a chi lo 'ncontraria. paganino da
.. folle e fanciullo di senno chi di sua roba s'orgoglia. zinano,
, altezzoso. -anche: caratteristica di chi ostenta un elevato concetto della propria persona
mondo schiva. chiabrera, 1-ii-409: chi far non usa al poverello oltraggio,
non usa al poverello oltraggio, / chi non spoglia il pupillo e chi difende /
, / chi non spoglia il pupillo e chi difende / la vedovetta e chi non
e chi difende / la vedovetta e chi non ama orgoglio, / con esso lui
le stelle. tommaseo, 5-577: chi nell'orgoglio suo si rinserra * / il
à presa lo me'core, / chi mi disfido de lo compimento; / ché
i signori, e l'orgoglio di chi comanda. -ant. atto o
ii-203: -al grande arminio figlio, / chi non m'invidiava? -ah la mia
avanti. b. davanzati, ii-278: chi è quegli che, venuto a roma
incostante / manco: né v'è chi ascolte / mia flebil voce e lassa.
e non ammettere ne'consegli se non chi sia passato dottore. de luca,
sp., 20 (346): chi potrà ora discrivere il terrore, l'
, i-142: passan sei mesi ornai chi il ciel non vuole / puro scoprirci e
ho fuso la imagine dell'anima mia, chi sa che non resti?
via più c'al passo, / ma chi verrà, s'ello dicesse: «
e si versavano sopra di lui. chi lo passava? -percorrere una traiettoria
il campo già, / passando a chi la smilza, a chi l'omblico.
passando a chi la smilza, a chi l'omblico. b. davanzati,
repentina straordinaria, che fece dire a chi aveva conosciuto padron lazzaro, che il
pietra del paragone degl'ingegni, e chi la passa felicemente è sicuro di navigare
1-iv-778): in piè drizzatisi, chi ad un diletto e chi ad un altro
drizzatisi, chi ad un diletto e chi ad un altro si diede: le donne
concesso a garibaldi. fa'che passi a chi spetta. albertazzi, 427: da
per una chiacchiera. gilio, l-11-74: chi misticamente e allegoricamente interpretar volesse le
. g. gozzi, i-9-28: chi vuole che un libro sia gradito,
riesce come una spezie di sedile a chi ha camminato. de pisis, 1-338:
malmantile \ ij88), i-270: chi non tiene la posta [nel gioco
dice 'passo'; e di mano in mano chi segue per ordine invita o passa ancor
altra non mi vorrei far uccellare da chi fa professione o di poeta o
foscolo, xxi-503: paolina rifiuta di dire chi è, marco passa per suo marito
di violenza per vincere la resistenza di chi si oppone al raggiungimento di un determinato
il diritto di passare sul corpo di chi resta indietro. -passare una
piena. seneca volgar., 3-346: chi è spregiato e scalpitato di vero,
, ma con la disperata serietà di chi sta ai patti. magnanima, ogni
219: massa, saluta e passa; chi troppo ci sta, la pelle ci
pelle ci lassa. ibidem, 246: chi va dietro agli altri non passa mai
d'alcuna cosa e non rispondere a chi ti domanda o rispondere meno che non
rispondere meno che non si conviene a chi t'ha o punto o dimandato di alcuna
questa azione fare mosso e sforzato da chi può e che per se stesso egli darebbe
., per malignità e perfidia di chi più egli si fidava, fu costretto fare
], iv-63: alcuni non hanno con chi gridare e rompono l'ira in se
anni passati. monte, 1-79-22: chi si paragona / conven ben che sia
2. immediatamente precedente al tempo di chi parla o scrive; scorso (un periodo
lo trovai prevenuto, non so da chi, della mia passata condotta. leopardi
nel corso della storia precedente rispetto a chi parla o scrive. g. gozzi
un periodo di tempo precedente a quello di chi parla o scrive (un uso,
in un periodo antecedente a quello di chi parla o scrive. -in partic.
passata gamba. cantari, 319: chi forato ha le tempie e chi le
: chi forato ha le tempie e chi le guance, / e chi ha 'l
e chi le guance, / e chi ha 'l cor passato da più lance.
maggiore o minore distanza temporale rispetto a chi parla o scrive. d'annunzio,
vi aiuti. sassetti, 7-437: chi vuol fare una casa là che abbia
aprirò de facto. 7. chi aiuta a espatriare, per lo più assolvendo
nave a suo piombo. 9. chi veniva inscritto fìttiziamente nei registri di un
palotte de l'artiglieria, e poi chi n'avesse il peggio, suo danno.
passavolante2, sm. milit. ant. chi non svolgeva effettivo e continuo servizio militare
e con tale termine si indicava anche chi veniva fìttiziamente inscritto nei registri di un
terra ferma, che non si sa chi sia? = dal fr.
per tragittare. 10. sm. chi transita per un determinato luogo nel corso
disse il portinaio. 11. chi, per lo più dietro pagamento di una
di sera, passeggiare la mensola suonando chi la tibia chi il cembalo.
passeggiare la mensola suonando chi la tibia chi il cembalo. -far muovere
assai schife e li reputan propri di chi passeggia i teatri. goldoni, iii-911
perché non paia che tra noi manchi chi sappia confondervi, onde andiate passeggiando il
cammino non lungo in rispetto alla gamba di chi lo fa. 5.
, andatura. podiani, 21: chi è costei che vien in qua? è
. prov. vasari, 4-ii-201: chi ha paura delle passere non seminerebbe mai
, dico!) e facevano a chi cantava meglio. = deriv.
me intervenne quello che suole intervenire a chi ben presto sta per andare...
m'imbecca / d'un sapor che chi ne becca / se ne succia poi le
! o che bel passerotto! ècci chi abbia il gabbione per metter- velo?
effetto queste vostre mirabili esperienze, in chi l'avete esercitate, esser divine più
. m. palmieri, 1-201: chi passionato andrà a giudicare non osserverà mai
: mostra essere tanto passionato contro ad chi governa qui che questo gli toglie fede
angoscia. giamboni, 10-20: chi vuol... esser verace figliuol di
tanta passione avere seguita, quanta concepe chi legge le sopra nominate canzoni in me
da uno stuolo di sfaccendati che almanaccavano chi sa quale terribile romanzo di passione.
pietà quand'è ben morta; / chi è più scellerato che colui / che al
fu scritto a firenze, e fuvi chi l'ebe prò male, per pasione aveva
, 20-212: circa il dar passione a chi ti ama. c. gozzi,
(plur. -i). region. chi è appassionato dell'esercizio di un'attività
, in par- tic. sportiva; chi ne è fanatico o patito.
, i-203: dice ne'ternari: 'ma chi sta nel pensier... '
passività, sf. condizione propria di chi subisce un'azione di altri o riceve
. l: 'passività ': di chi non esercita come potrebbe e dovrebbe l'
del volere e dell'operare; di chi non sa resistere a tempo e respingere
azione maschile. ottimo, i-281: chi... usa la cosa deputata dalla
ma non indifferente. -proprio di chi subisce o è costretto a subire l'
punge crudissimamente i nervi, e a chi guasta lo sto maco,
lo sto maco, a chi il cranio, ed a me -che sono
-che attiene alla posizione di chi è votato o eletto. -elettorato passivo
resistenza, rivoluzione passiva: atteggiamento di chi contrasta un'imposizione dell'autorità o un
quanto alla sintassi basti un accenno: chi non sa quale largo uso sia nella
passi reca una specie d'affanno a chi può di slancio percorrere tutta la strada.
n. agostini, 6-4-37: come fa chi balla / con un passo veloce,
. 7. rumore o scalpiccio di chi cammina (per 10 più in relazione
chiesa, imponendo pena di scommunica a chi tentasse violarla. l. f.
si fa per diversi modi, ché chi l'accoglie a braccia, e. cchi
passi di qui, sul bergamasco, chi lavora seta è ricevuto a braccia aperte
battaglie guadagnate. alfieri, 1-228: chi sa quell'empio con sue pessime arti
: / che non può guarir bene / chi non sa qual ell'ène / la
lungo e difficile che si ricerca da chi deve presiedere alla cura della biblioteca laurenziana
passo: con l'andatura normale di chi cammina senza fretta. poesie musicali del
spesso. segneri, ii-329: di chi è quel nome maledetto a ogni passo
a passo. sarpi, vi-2-220: chi può dubitare che l'esenzioni ecclesiastiche siano
miei, e tanto lasso, / chi vò gridando morte a passo a passo.
giudizio dè esser guida e lima a chi scrive, né permettere che di leggiero,
fermo di non far un passo per chi non caricava di maledizioni il nome d'
alcuna iniziativa. petrarca, i-4-63: chi mi tolse sì tosto dinanzi, / senza'
..; alla ragion de'quali chi andasse dietro, si ricondurrebbe passo passo
da lui. tenca, 1-89: chi seguisse passo passo lo svolgimento del pensiero
da 'guardare ', e proprio di chi sguarda attentamente o con maraviglia (come
un pensiero. ibidem, 275: chi può andar di passo per l'asciutto,
intendo di provar mia giovinezza / contro chi '1 passo vorrà contrastarme! ariosto,
passo ai ponti e vuoici il passaporto a chi li transita. montale, 1-103:
, / né v'è di noi chi mai lor passo arresti. mazzini,
non perisce ne'precipizi, se non chi ne'mali passi troppo confidentemente si arrischia
, 9-592: i cavalieri / ratto chi qua chi là corsero a'passi, /
: i cavalieri / ratto chi qua chi là corsero a'passi, / circondarono
dio! / pur troppo è ver. chi l'impedì? alfieri, 1-465:
avere si dee a stefano, perché chi cammina al buio e mostrando la via rincuora
. domenico da prato, lxxviii-iii-275: chi crederia eh'amor volgessi in basso /
e de'troian la gran colonna? / chi crederia d'achille il crudo passo?
a quel felice ostello / il gir chi ti contende o 'l passo chiude? verga
detto muro, per dar passo a chi si fosse. soldati, 46: mi
desto poema di dante era facile a chi fosse venuto dopo lui di emendare o
. v.]: 'fare passo': chi non ha buone carte fa passo al
di scampo. panigarola, 1-53: chi seguita uno che fugge, potendo,
pucci, 4-284: a noia m'è chi va per via o per chiasso /
la vergogna se spenne, ve- derai chi sta al passone. = voce di
boccaccio, v-240: chi non sa che per lo rimenare la
amori. / poiché più non ho chi m'ami, / per pescare ad altri
, buon compagno, / la qual chi ha più di voi, l'ha per
lusinga, furberia soppiattona '. di chi colle buone maniere sa cattivarsi l'altrui
in pasta. alfieri, xiv-2-246: chi ha avuto mano in pasta si sarà
si credeva che gli veniva detto da chi si fosse, anche affine di farsi beffe
via. sacr... di chi è questo cavallo? viani, 19-520:
che si pasteggiano, si voglia per chi è avvezzo dai primi anni al vino
7-174: dava... aceto a chi domandava vino da pasteggiare.
in polpette. folengo, 1-66: chi cuoce latesini e chi figàti, /
folengo, 1-66: chi cuoce latesini e chi figàti, /... /
sm. (femm. -a). chi prepara pasticci di carne per venderli al
per venderli al pubblico o, anche, chi esercita il commercio di tali cibi.
cenetta ogni dì. 2. chi provvede alla preparazione e alla vendita di
. pasticceria. pasticcinàio, sm. chi confeziona o vende pasticcini. fanfani,
secondo questo padre sia precipitato di perdizione chi altro delitto non ha che d'aver procurato
amorosa. fagiuoli [tommaseo]: chi sa che, per risparmiar le doti
povero pasticcio mio. -figur. chi riesce a barcamenarsi fra più posizioni,
dolce. -con uso appositivo: chi agisce in modo disordinato e caotico.
g. c. croce, 143: chi è uso alle rape non vada ai pasticci
ai pasticci. idem, 279: chi è uso alle cipolle non vada ai pa-
marito], e poi andavi con chi ti faceva comodo. sei sempre stata una
ciascuno procurava alcuna coserella da mangiare, chi noci e chi fichi e chi datteri e
coserella da mangiare, chi noci e chi fichi e chi datteri e chi erbe
mangiare, chi noci e chi fichi e chi datteri e chi erbe e chi pastinache
noci e chi fichi e chi datteri e chi erbe e chi pastinache. testi pratesi
e chi datteri e chi erbe e chi pastinache. testi pratesi, 217: anco
ge nere poteva capirli solo chi fosse versato nell'arabo. -sostanza
gie suono conveniente. o frontosa, chi non vorebe essere gravida, per essere
di fiero pasto. monti, 4-285: chi primiero / l'accordo violò, pasto
: la donna mostrava la confusione di chi ha dato in pasto a estranei un
e paro line per trattenere chi che sia. g. m. cecchi
.. si venne a dar pasto a chi cer cava di far mutazione
buono alcun pasto. ibidem, 77: chi si contenta al poco, trova pasto
che i giorni. ibidem, 329: chi vuole aver bene un dì, faccia
ode pure a pisa, specialmente di chi à gote molto gonfie. = voce
b. croce, ii-1-252: anche chi si educa da sé, liberamente,
de'pontefici. pulci, 2-7: chi colla spada, chi col pasturale,
pulci, 2-7: chi colla spada, chi col pasturale, / poi la natura
. v.]: 'poeta pastorale': chi ha scritto parecchi di tali componimenti.
basso volto. sannazaro, iv-38: chi vedrà mai nel mondo / pastor tanto
loco di pastore. 3. chi esercita la missione sacerdotale: sacerdote,
21-131: or voglion quinci e quindi chi rincalzi / li moderni pastori e chi li
quindi chi rincalzi / li moderni pastori e chi li meni, / tanto son gravi
, / tanto son gravi, e chi di rietro li alzi. idem, par
10-60: è da guardare d'offendere chi è luogotenente di cristo,..
campestri. -scherz. condizione di chi è poeta arcade. baretti, 2-336
fra giordano [crusca) '. chi donò tanta forza e ardimento al pastorello
contemplativo. vittorini, 5-269: né chi suona il piffero per una politica rivoluzionaria
rivoluzionaria è meno arcade e pastorello di chi lo suona per una politica reazionaria o
de amicis, xiii-135: 'pastranaio': chi alla porta d'un teatro o
tralasciar mi fa il bordello / di chi cerca il pastrano ed il cappello. monti
o madre sua veramente giovanna, / chi negherà che pastricciani e lardoni non sieno
scopi terapeutici. serpetro, 214: chi sarà morso da animai velenoso bevendo il
pastura. 2. azione di chi conduce al pascolo gli animali, attività
dal bosco, 27: né sia chi creda che quella dimostrazione fosse per dover
i-2-63: io ho admirato la prudenza di chi ha mandato li 2 mila esemplari del
. caro, 12-ii-106: c'è chi non vuole che quest'opra vada innanzi,
bocca il pane, / che c'è chi vuol la pastu- rella grassa.
: donne ed amor difendo; / blasmo chi le combatte; / poi bon astor
niun premio trova, / e non ha chi lo stimi una patacca. pananti,
pataccaro, sm. roman. chi vende a caro prezzo monete false o
bianconi, i mocenichi, i patac- chi, le patacchine, i dozzini, i
, sm. e f. etnol. chi appartiene alla popolazione indigena (ormai quasi
io ho commesso un grande sproposito, e chi rompe, paga. ferd. martini
romano. gemelli careri, 2-i-125: chi truova la patavinità in livio, chi
chi truova la patavinità in livio, chi l'asiatico in cicerone, chi ampolle
livio, chi l'asiatico in cicerone, chi ampolle nelle odi di orazio. foscolo
eneca. 2. condizione di chi vive a padova, vi è nato,
cfr. montale, 5-124: « chi obiurga se stesso, ma tradisce /
ministri della giustizia... e chi è al mondo che possa chiamarsi patentato
parete di vetro, patenti alla veduta di chi opera: le anse del duodeno vulnerato
lorenzo de'medici, ii-127: beato chi nel concilio non va / dell'impi
passeroni, 2-86: se v'ha chi morir voglia / per timore o
d'incapacità. ghislanzoni, 5-6: chi non superi gli esami suddetti otterrà una
di un terreno (da parte di chi ne è proprietario o ne ha la
paterna così calda... che, chi avesse ascoltato quel discorso, avrebbe
e tentare il passo, ei trovò sempre chi gli rispose con parole, inchini e
paternale, da quando ti ho confidato con chi mi sono fidanzata. =
2. sm. e f. chi governa con paternalismo o esercita l'autorità
, le necessità, le richieste di chi è sottoposto (con partic. riferimento
sm. letter. carattere proprio di chi instaura, anche attraverso la propria opera,
, i-2-331: come si è ricercato chi fosse il 'padre 'dell'estetica,
« e se non è monteverdi di chi è? ». 7. l'
e d'aria e d'acqua / chi di lontan paese, ove già visse,
m. zanotti, 1-8-103: chi detto avria che a le paterne mura
. 5. paternostrante, sm. chi ostenta un atteggiamento di superbia, di
dee., 2-2 (1-iv-100): chi non ha detto il aternostro di san
paternostri a cintola: bisogna dubitare di chi ostenta ipocritamente motivazioni religiose per giustificare
e l'impressione che soffre dagli oggetti chi scrive. angiolini, 113: ne
, a colpire emotivamente l'animo di chi ascolta (un discorso, uno stile
a suscitare commozione e a colpire emotivamente chi ascolta. a. f. gori
sm. (femm. -a). chi abitualmente assume pose languide e sentimentali e
che ha l'aspetto o i modi di chi merita il patibolo (una persona,
. monti, x-i- 158: chi, riarso da superba febre, / del
: quali pitture vadano poste in luo- chi di fuoco e patiboli. nei luoghi dove
mascalzone. balbi, lxii-4-163: chi non lo facesse sarebbe tenuto uomo vile
perdita di molti soldati imperiali, mancati chi combattendo, chi dal pattimento del vivere.
soldati imperiali, mancati chi combattendo, chi dal pattimento del vivere. tortora,
una noncuranza che poteva sembrare superba a chi la conoscesse per la prima volta e
per la prima volta e insipida a chi vi cercasse il sale della civetteria. e
sm. (femm. -trice). chi, usando apposite macchine, distende sulla
nero, per uso delle scarpe. e chi lo fa dicesi patinatore.
5. agostino volgar., 1-5-60: chi si affetta ad alcuna cosa, patisce
finimenti cadere; onde spesso ci lassa sospesi chi sia che faccia, chi patisce.
lassa sospesi chi sia che faccia, chi patisce. -presentare (una caratteristica
e sùbiti e indiscernibili talvolta anco a chi li patisce, quasi trasognato o quasi
patito il furto. montano, 346: chi credesse di trovar niente della babilonia che
. torni a umilianza / e pata pene chi stat'à con essa. chiaro davanzali
amarisce, / e gran pena patisce / chi non ha provedenza. boccaccio, dee
(e, per estens., a chi espia innocente le colpe altrui).
panigarola, 1-55: usi molta cautela chi ha da punire molti a fine che
5-36: se va barcollando il seggio di chi governa, patisce naufragio il navile su
degradazione organica. campofregoso, i-26: chi dice che l'alma morte paté / e
cicuta e con- cedevasi il pigliarlo a chi... troppo avversa fortuna patito
, e non già solamente consiglio, che chi ha del superfluo sopra il bisogno decente
, 1-186: nell'istintiva invocazione di chi patisce sopruso, la ragazzina si volge
: le donne n'ànno pietanza / chi per lor patisce pene, dolo della barba
loro di patire. algarotti, 1-viii-32: chi avrebbe mai pensato che il maggior disagio
essere il freddo? nieri, 77: chi frigge nella miseria e paté di tutti
desiderio della gloria,... chi sarà mai quello che vorrà lasciare gli aggi
oggi- mai, poscia che tu conosci chi io sono, che tu ciò che tu
di vettovaglie. mazza, iv-142: chi d'estro paté e di saver penuria
buona patire per chi patisce nel petto e nel polmone. l
descrive... moltissimi rimedi / per chi patisce de'calli de'piedi. c
farà per il bisogno a venire: perché chi porta il danaio può aver quelle cose
. ariosto, 4-63: sia maledetto chi tal legge pose, / e maledetto chi
chi tal legge pose, / e maledetto chi la può patire! p. foglietta
possa... mai ben regnare chi non vuol patir nulla nell'ascoltare.
se vede. canteo, 30: chi vuol... vedere il mal che
, 20-212: circa il dar passione a chi ti ama, fallo in forgia che
e patisce di questo destino, perché chi da lei impara, forse dovrà esserle
.]: far parte del suo a chi patisce. assoluto del vitto: oh
è / e che è terra di chi non patisce, non sale nessuno.
/ le vite lacrimar tutte tagliate, / chi non diria che fossero stirpate / e
posso / patir, noi niego, chi ad un prandio sempre / grazie, risponde
vi patirà l'animo di far male a chi tanto vi ama, sere mio?
: neiente vale amor sanza penare: chi vole amar, conviene mal patire. francesco
patono compagnia. proverbi toscani, 50: chi è brutta e bella vuol parere,
sarà il premio. loredano, 1-180: chi è morto non è più sottoposto allunghine
(plur. -z). letter. chi è soggetto alle passioni (e il
tua »! come il giudice spartano a chi gli si querelava di un furto patito
sm. (femm. -a). chi è appassionatamente entusiasta di determinate cose o
i protagonisti, i contendenti); chi si dedica con fervore e personale intensa
i vecchi patiti della lirica a cantare chi frena in tal momento. 9
. patitóre, sm. letter. chi si trova in angustie, a mal
vaglia il segno patognomonico per sapere se chi comanda merita l'installatura nel trono o
che gli spasimi fisici abbiano, per chi patisce e per chi vede patire,
fisici abbiano, per chi patisce e per chi vede patire, valore morale. invece
1° osservo con una attenzione, v'è chi direbbe patologica, e raccolgo di tanto
. v.]: 'patologo ': chi insegna patologia o ne ragiona in trattati
». patrasso2, sm. chi si attribuisce grande autorevolezza e assume contegno
convenientemente deputato. ariosto, 32-10: a chi aspetta di carcere o di bando /
ogni cittadino la patria era l'universo; chi non era cittadino, era all'interno
dante, conv., iv-v-13: chi dirà che fosse sanza divina inspirazione.
. erano i padri nel piaggiare agusta: chi genitrice, chi madre della patria la
nel piaggiare agusta: chi genitrice, chi madre della patria la voleva appellare.
dante, conv., iv-v-14: chi dirà de li deci e de li
10-32: la vita è dolore. chi sa se un giorno essa non avrebbe
riferimento alle concezioni e ai comportamenti di chi intende misticamente la dedizione alla terra e
patria! -salvatore della patria: chi la libera da gravi pericoli. -
-con uso anton., con riferimento a chi parla o al personaggio di cui si
guò dire che mostri la via a chi vien di drieto. idem [s.
molto bene le condizioni sua e quelle di chi aveva detratto allui, e..
. c. bartoli, 6-343: chi si lascia tórre la patria e la
tommaseo [s. v. l: chi nella cittadinanza non vede che diritti scemi
la patria. delfino, 1-67: a chi contento / della sua sorte vive,
migliari di particolare obbedienza e venerazione; chi ha dato vita a una famiglia numerosa
molto tacerebbe. fagiuoli, ii-128: chi torna a casa cotto, e s'è
col patrimonio suo la nostra dote: / chi le gioie e le vesti ci ha
ho mica finito un patrimonio 'dice chi non ha fatto spese soverchie come ad
molto nel patrimonio usare per chi donna menasse non dormire la prima notte
'l tuo patrimon mal collocasti / a chi 'l fiel sempre ha in corpo e 'l
alvaro, 13-365: era la sorte di chi fa professione di bellezza e che teme
si scavano. cattaneo, vi-1-257: chi s'appaga di cercar in esse [le
passeggieri della piattaforma, erano diverse. chi pensava che fosse un evaso dalle patrie
fosse un evaso dalle patrie galere, chi un brigante delle calabrie di passaggio per
, come ne provai io al ritrovare chi s'occupasse della redenzione patria.
(plur. m. -i). chi è animato da rispetto, devozione,
la patria e i suoi valori; chi dimostra tali sentimenti con le parole,
. pitt il vecchio. 2. chi prese parte, durante la seconda guerra
-stor. nell'antica repubblica di venezia, chi era originario o viveva, abitava nella
agg. ant. che è proprio di chi ama e serve con dedizione la propria
. -a). spreg. chi professa un patriottismo retorico e magniloquente,
magniloquente, oppure fanatico, fazioso; chi dimostra accesi sentimenti nazionalistici per opportunismo
. g. ferrari, 283: chi grida armi, forza, unione, sarà
dal xv secolo, titolo riconosciuto a chi apparteneva alla classe minore della nobiltà,
la fin fu omo leve e librico e chi no se curà de mete'fin a
giustissimo e pio. 5. chi discende dai padri fondatori di una determinata
piano giuridico e politico nei confronti di chi non può vantare tale appartenenza).
pare che patrizzi. bocchelli, 2-xi-397: chi non sa che le figlie, come
sua felice, / e lasciar dopo se chi 'l seguitasse. = voce dotta
m. villani, 4-55: non è chi si curi di patrocinare lo stato e
sm. (femm. -trice). chi svolge un'attività o assume un atteggiamento
guarda aveva fatto scalpore. 3. chi presta il proprio patrocinio (rappresentanza e
avvocato patrocinatore. -patrocinatore legale: chi è abilitato a esercitare la professione legale
d'amore, o lieto stato, chi sotto il patrocinio d'amor vive abbraccia
, 2-2-52: ha molti più compagni chi pare che pigli il patrocinio della equalità che
che pigli il patrocinio della equalità che chi scopertamente andassi alla via della superiorità.
andò a ritrovarlo in casa e manifestandoli chi egli era e la causa per la
e. cec chi, 3-122: queste medaglie d'alluminio recano
la nomano patrona de'ladri, perché chi le porta doventa quasi invisibile.
questi s'imbatterà ad ogni piè mosso chi per poco legga in monti in pin-
di patronato. -per estens.: chi accorda protezione, aiuto, sostegno morale
simpatia o di ammirazione verso qualcuno; chi appoggia istituzioni o iniziative filantropiche,
constringnendo. 2. dir. chi esercita il patrocinio in una causa o
pattarla]. gioberti, 1-i-68: chi nuota contr'acqua può pattarla per qualche
i-n-66: vi fu tra i vostri chi sostenne i diritti di questo da sé
te sfido se no 'l sai: / chi guer- regia sempre mai / pattigia corno
con la destra. gobetti, 1-i-794: chi patteggiava o taceva
banchetto. a. cattaneo, ii-103: chi ebbe in disegno e patteggiò col diavolo
quanto so farle più levi: / chi sa? dunqu'esser puote? or chi
chi sa? dunqu'esser puote? or chi tei dice? / tal patteggiando vo
vuol patteggiare la restituzione del corpo di chi morisse; l'altro no: vuole
pianto? 12. prov. chi ben guerreggia, ben patteggia: v.
sm. (femm. -trice). chi pratica il pattinaggio. oriani,
, pianella. pulci, 28-13: chi si cava pattìn, chi pianelle. carena
, 28-13: chi si cava pattìn, chi pianelle. carena, 2-16: 'pattino
voglio tacere che non ci manca chi non padrini, ma pattini gli usa di
10 voglio far teco un patto: chi di prima si leva o che parli
che pecunia assai s'accatti / da chi 'n braccio aver le vuole. pulci
: già da dio non si diparte / chi d'amor segue la felice insegna.
quetarli. ciro di pers, 3-290: chi sforzò la natura e con quel patto
a'mortali. panigarola, 2-307: a chi non parrebbe che tu abbia rotto il
o parte, ma con patto / che chi vorrà restare e restar franco / marito
con tal patto / che va a cavallo chi andava a pede. refrigerio, xxxviii-105
; dunque lo volevano a qualunque patto; chi sa quanti birri erano in campo per
sempre lo rimitteva, nella conscienza di chi gli dava a scrivere e quelo gli era
le leggi ': si dice a chi adduce una legge contro una cosa pattuita.
partita. bontempelli, i-519: « chi ha vinto? » -domandai al re
sm. (femm. -a). chi fa o vende il castagnaccio. -anche
o vende il castagnaccio. -anche: chi ne è ghiotto o ne mangia spesso
e vende pattona; e anche di chi per consuetudine, e per essere in
azeglio, 4-i-277: v * è stato chi ha detto... che potessero
, 2-211: le strade erano pattugliate e chi si azzardava a mettere il naso fuori
. s. maffei, 5-2-290: chi viaggiava in queste parti, entrando negli
(pattumaro), sm. tose. chi ha l'incarico di raccogliere le immondizie
di angoscia. gatto, 5-159: chi beve il caffè col suo pattume / d'
la pattumiera. pattumière, sm. chi ha l'incarico di raccogliere il pattume
s. v.]: si patulla chi si compiace in godere er lo più
desiderabile ': ma agli occhi di chi? non certo a quelli del signore del
la giustizia. pasqualigo, 2-134: chi cade in pauperie. c. e.
suo core già nonn-ha paura, / chi 'l chiama per amore disteso. dante
son se non d'amure. / chi ciò non teme, male amar porria;
, soggezione, terrore nei confronti di chi detiene il potere o rappresenta l'autorità,
man, cioè, che paghi / chi la giustizia uccide e poi rifugge / al
non disgiunto da timore nei confronti di chi esercita o rappresenta l'autorità familiare.
che mi roda la tasca ». a chi ci minaccia invano. -aver poca
terrore. fra giordano, 216: chi il vedesse come egli [il diavolo]
far secura. -mettere paura a chi guarda: essere brutto, deturpato,
. barbarigo, lii-14-157: mette paura a chi lo guarda in faccia ed ha la
, lxxxviii-n-510: e così averà / a chi di povertà non ha paura, /
[s. v.]: 'chi ha paura non mangia '(ogni
). proverbi toscani, 83: chi ha coda di paglia, ha sempre
gli pigli fuoco. ibidem, 206: chi fa bene per paura, niente vale
ferro, carico di paura... chi ha paura non vada alla guerra.
non vada alla guerra... chi ha paura, si guardi le brache.
ha paura, si guardi le brache. chi muor di paura, si seppellisce nelle
acqua calda ha paura della fredda: chi ha avuto esperienze spiacevoli o dolorose è
vale che la paura sforza a operare chi non opererebbe. -non tutte le
timidi e paurosi. savonarola, 7-ii-47: chi è pauroso torni indietro, non entri
d'uno segnore di pauroso aspetto a chi la guardasse. idem, inf.,
, terrore. carducci, ii-2-165: chi sa che qualche signorina avvezza a leggere
si dice ironi camente a chi non mantien la parola. =
, un po'smarrito, sì ripigliò: chi v'interdice il favellarmi? vincenzo maria
a ogni pausa, restare in atto di chi aspetti una risposta: una confessione,
che pausa la se ne viene: chi sa chi gli par d'essere '.
la se ne viene: chi sa chi gli par d'essere '. p.
alle già stanche muse; / a chi, pausando, gli studi intermise, /
., 3256: 'si pausa 'chi cammina con certe tal qual gravità,
guarda com'e'pausa, dicono di chi se ne va a tutto suo agio,
godendo di se stesso. anco di chi parla con certa gravità e lentezza affettata
voce m'uscirebbe pausata, come a chi parla infilando un ago. pratolini, 5-37
s. v.]: 'pausone': chi opera con agio e con lentezza.
grandissimo sempre in battaglia il pericolo per chi grandemente il paventa: ma impenetrabile scudo
si scosse / e paventò la morte / chi la vita abborda. ferd. martini
giusto de'conti, ii-89: come chi, facto accorto con soi danni,
con piccola e paventevole voce rispose: chi bussa? = agg. verb.
la qual piombo o legno / vedendo è chi non pavé. canteo, 73:
pavé. canteo, 73: parlando chi solo il poder have, / il minor
stigliani, 2-123: 0 possanza fatai, chi non ti pavé? bruni, i-133
uno sta qua e l'altro là, chi sta col braccio in su la spalla
. / gira pavidi i lumi di chi lo mira in faccia, / dubita in
sm. (femm. -trice). chi esegue la messa in opera di pavimenti
lo scuote, lo rimpinza e con chi parlo? / dice, ma saldo più
. pavionière, sm. ant. chi era incaricato d'in nalzare
. arbasino, 7-405: a chi importa se parecchia gente andrà via dal
. settembrini [luciano], iii-3-162: chi sa se, sedendoti a quella mensa
, v-6-376: tanto è impossibile a chi è nato cornacchia farla da pavone.
vate. / al verde è riccio; chi tentò se cozza / il davanzati accusa
se può, nelle comparse, uguagliarsi a chi è nato nobile. milizia, vi-387
che la bellezza deggia / esser cortese a chi se n'innamora, / non fa
ommaseo [s. v.]: chi vuol filare bisogna che sappia pazientare.
non per insegnamento. giuglaris, 1-24: chi carta in stati e tempi simili a
, che si riferisce, che riguarda chi pratica la virtù della pazienza; che
volgar., xii-4 (148): chi fosse preso da incomportabile amore d'una
9. sm. e f. chi è affetto da una malattia. -
da una malattia. - anche: chi è in cura presso un medico.
ai pazienti. svevo, 3-549: chi di psicoanalisi s'intende, sa dove
una passione o di una disgrazia; chi è oggetto passivo di un'azione.
delli scacciati. io. chi è condannato a un supplizio o alla
alla tortura o a morte (e chi subisce le conseguenze di tale condanna o
. hermafroditi \: ci son diavoli anco chi si son trovati incubi e'succubi,
13. sport. nella scherma, chi subisce il primo attacco avversario.
. con non molta difficoltà dà udienza a chi la vuole e ascolta pazientemente tutto quel
, abituale o occasionale, proprio di chi accetta o sopporta il dolore, le
primavera fu cosi trista che c'era chi strologava i pianeti, altri accusava le
, 21-135: or voglion quinci e quindi chi rincalzi / li moderni pastori e chi
chi rincalzi / li moderni pastori e chi li meni, / tanto son gravi
, / tanto son gravi, e chi di rietro li alzi. / cuopron d'
trattare cose nuove. lippomano, lii-15-47: chi va in francia per trattar con quella
: quella medesima pacienza, che ci ha chi ammaestra un cane, un pappagallo,
della corte. -atteggiamento di chi prefigura cambiamenti politici, sociali e istituzionali
parola, una parola amara, per chi non crede; ma tu...
la pala in mano, / venga chi vuole o con danari o senza. p
serba pazienza. ibidem, 99: chi prende una moglie, merita una corona
, merita una corona di pazienza; chi ne prende due merita una corona di
corona di pazzia. ibidem, 241: chi ha pazienza ha gloria. chi ha
: chi ha pazienza ha gloria. chi ha pazienza ha i tordi grassi a un
una mosca si mangia un cavallo. chi ha pazienza more in casa. colla
cenciò \ \ 'pazienza e cenci. chi c'è ci stia e chi non c'
cenci. chi c'è ci stia e chi non c'è non c'entri ':
non c'entri ': lo dice chi è in una condizione diffìcile e ci sta
'pazienzina santa! ': suol dire chi non vuol fare atti d'impazienza,
in speranza il sapere che pazzamente fa chi lassa quel che egli ha per acquistar
, 9-24: se tu sapessi ben con chi tu parli, / non parleresti così
, cantare, ballare, sonare; e chi faceva una cosa e chi ne pazzeggiava
; e chi faceva una cosa e chi ne pazzeggiava un'altra. 2.
viniziani fanno in romagna mille fanti, chi dice per el frivoli, e chi
, chi dice per el frivoli, e chi per tenere ferma faenza, che nel
facesse quella ragazzina dove andasse e con chi? 2. estremamente grande;
persistente delle facoltà mentali; condizione di chi è affetto da grave malattia mentale; alienazione
, 2-1-261: non avere subietto a chi si possa rivolgere, rispetto alla pazzia
scienza vana, presume di voler insegnare a chi ha di quell'arte esperienza certa.
licenziosa pazzia. garzoni, 7-246: or chi non vede quanta pazzia regni ne gli
pazzia. / che serve la ragion chi non l'adopera? fucini, 195:
l'uomo lo suo peccato per esempio di chi fa quello o peggio. leggenda aurea
fanno le pazzie. agostini, 1-49: chi dice ballo e carnesciale dice le panie
ponendoselo a pazzie, da far rider chi le vede. -cavare la pazzia
in gioventù le fa in vecchiaia: chi non si abbandona alla passione amorosa quando
bandello, 2-58 (ii-234): chi in giovinezza non ama si vede poi
. proverbi toscani, 145: chi non fa le pazzie in gioventù le fa
: pazzo a bandiera si dice di chi fa le stravaganze senza alcun riguardo, quasi
diverse. -pazzo in amore: chi è fuori di sé e si comporta
andar ne'pazzi; rinchiuso ne'pazzi; chi sa conregli è tenuto là nei pazzi
la bocca: / egli e passo chi vi tocca / quando siate sì stre-
ariosto, sat., 1-10: pazzo chi al suo signor contradir vole, /
starà salda? / pazzo è ben chi sei crede; io già noi credo.
dio la guerra. foscolo, v-18: chi era sì pazzo da rapire al piacere
. niccolo del rosso, 3-10: chi dui seie ad uno voi montare /
pezzenti. -pazzo alla senese', chi è sommamente fatuo e vanitoso.
insieme. bernari, 4-132: pazzo chi spera di raccogliere bene, facendo del bene
il meglio! cesari, 1-1-125: chi avrebbe creduto che il libro degli atti
m. cecchi, 160: chi non mi vuol non mi merita: fate
. m. cecchi, 19: vedete chi ell'è, che mona nobile, /
, n. 9. -pazzo chi lo crede: per indicare che si ritiene
che racconti alcuna cosa e colui a chi egli la racconta, vuol mostrare in un
la credere, suol dire: 'san chi l'ode '; alle quali parole
parole debbono seguitare queste: 'pazzo chi '1 crede '. mo
nosini, 429: san chi l'ode, pazzo chi 'l crede.
429: san chi l'ode, pazzo chi 'l crede. -seguire un pazzo
di s. maria maddalena, xxxiv-199: chi lasci in gioventude il suo sollazzo /
fa'pur, se tu sai: / chi nasce pazzo non guarisce mai. monosini
ha cura? proverbi toscani, 58: chi è tenuto savio di giorno non sarà
. ibidem, 281: pazzo chi perde il volo per lo sbalzo. ibidem
... non è sempre savio chi non sa esser qualche volta pazzo..
pazzuòmo, sm. ant. chi si comporta, agisce in modo sconsiderato
voce come toro, / non ritrovando chi me dia ristoro / che faccia riposar
ragion di lui ti piangi, / sappiendo chi voi siete e la sua pecca,
pur lamecche. sestini, 266: chi senza pecca fra di voi si stima,
è d'ogni pace privo, / e chi gusta suo civo / passa sua vita
. peccabilità, sf. condizione di chi è peccabile, possibilità di peccare o
. l. salviati, 19-60: chi si sente avere addosso / il peccadiglio,
religiosa. bonichi, 118: chi fu peccante a peccator perdoni. bibbia
g. c. croce, 146: chi pecca e fa peccar altrui ha da
giamboni, 10-37: credi che si perda chi mortalmente pecca, se non si confessa
querce dei colli di vignola... chi, chi vi condannò, povere querce
colli di vignola... chi, chi vi condannò, povere querce, a
quelle donzelle potea peccare e ricrearsi con chi più le piaceva e come più le piaceva
è l'uomo. forteguerri, 8-80: chi pecca per amor io non riprendo.
di questo vizio che s'apella tristizia chi il ben che potrebbe fare non incomincia.
egli non ci sia fra noi chi possa dir male di poesie, quando saranno
. monte, 1-9-12: ai, chi 'm prima mi vide, com'pecò /
latino. g. visconti, 1-126: chi dice ch'el fu assai bello
assai bello lo asonto, / chi la textura poi non è sì degna,
textura poi non è sì degna, / chi dice che le rime son discorde
che le rime son discorde, / chi dice: costui pecca in la
si vergogna di non perdonare le peccata chi si ricorda che inverso dio o inverso
latini, ii-17: pecca e disvia / chi bono amico oblia. fiori di filosafi
. fiori di filosafi, 189: chi si pente d'avere peccato è quasi
nessuno si gastiga. ibidem, 118: chi ruba, pecca uno; e chi
chi ruba, pecca uno; e chi è rubato, pecca cento [col sospettare
tommaseo], ibidem, 223: a chi pecca per erro [semplice sbaglio]
sbaglio] s'ha compassione; ma chi pecca per arri non merita scusa [
nei comandamenti, che è imputabile a chi la commette se vi è materia grave
profetezato. chiaro davanzati, lii-23: chi avesse in sé nulla mancanza / di penitenza
non sarebbe un'offesa a dio in chi lo ignora (e tale dottrina, sostenuta
rotta fede, darsi in potere a chi lor piaccia. panigarola, 1-112:
peccati di pensiero. -condizione di chi ha colpe sulla coscienza e non è
. -figlio, frutto del peccato: chi è nato da una relazione amorosa extra-coniugale
e prati, / e ti bestemmi chi ne tossa asconde / di venere i peccati
filosafi, 188: comanda il peccato chi noi vieta quando puote. boccaccio, dee
sopra ogmaltro come gran peccato / commette, chi non ama essendo amato. dolce,
gli spiriti di casa mia, di chi diavol possono essere innamorati? egli non
aggiungo altro, se no ella indovina chi è: ed io le dico i peccati
senza peccato? borgese, 6-17: chi può senza cieca presunzione asserire che la sua
peccato punge. ibidem, 83: chi è in peccato crede che tutti dicano male
prima pietra: per indicare che solo chi è esente da colpe o difetti può
: fragile è la natura umana e chi è senza peccato scagli la prima pietra.
rissa un peccatuccio, / tanto a chi infrange il venerdì severa. prati, i-300
5. bernardino da siena, 894: chi è quello a cui è detto?
-dir. canon. pubblico peccatore: chi vive notoriamente in stato di peccato (
publici peccatori, da sacrileghi, da chi restava in discordia col proprio fratello, dalle
]: quando l'uomo buono a chi lo loda di virtù grande, dice:
lettera ingiallita. non è un grande poeta chi trovò questa cenere luminosa nella vita di
luminosa nella vita di don giovanni, chi sentì il singulto di acte nei funerali di
e peccatrice odor, che grave / offendea chi sedendo quanto buono e'creò sostien col
aretino, 20-214: vedrai sbuffare chi è geloso di te come sbuffa un
ombrella di corsillo prenda e prova / chi vuol da capo a'piè bagnarsi tutto.
manca tra 'cronisti di quell'epoca chi voglia far credere essere stata la cappello intinta
, accusa. bonghi, 1-157: chi s'è appiccicata questa pece del falso
pece del falso per un verso, chi per un altro. -abito vizioso
, menda. algarotti, 1-x-135: chi non dovria credere che i franzesi.
aver la pece alle dita ': di chi facilmente rubacchia. -essere restii a
insieme si formano i costumi, e chi tocca la pece sarà maculato da lei
da lei. cavalca, vii-191: chi toccherà la pece, bisogno è che
imbratti. albertano volgar., ii-35: chi toccherà la pece, sozzerassi da essa
occhi, dimandò ad un vicino: « chi è quella sconcia figura? ».
uomini deboli di cui fa poco conto chi da'loro pericoli spera a sé scampo
utile e vanto. 3. chi fa parte di una massa indifferente,
6. -pecora viziosa, zoppa: chi, in un ambiente o in un
vizioso o malvagio, che può infettare chi gli sta intorno. bernari, 3-171
che presumono in teorica. 4. chi è privo di discernimento o ha scarse
io non so quel che se ne vidde chi dottorò questa pecora. dolce, xxv-2-248
brodo se sarà pecora ': a chi si fa illusioni matte di danni evidenti.
dalle pecore: essere colpito perfino da chi normalmente è mite. bellincioni, i-235
villano. filippo degli agazzari, 45: chi in questo mondo è pecora, nell'
un branco. tassoni, 315: chi pecora si fa, del lupo è
bela, perde il boccone ': di chi perde il tempo in chiacchiere o in
rammarichi inutili. lo dicono anco di chi, a tavola, bada a mangiare senza
: altro che fischio vuol la pecora. chi ama la pecora non abbada alla lana
ultima pecora piscia nel secchiello ': chi tardi arriva male alloggia. bocchelli,
g. c. croce, 145: chi non può portar la sua pelle è una
: per indicare che le offese di chi è vile e pauroso non offendono.
in italia, in fatto di pecoraggine, chi se la sente di scagliar la prima
. moravia, vii-218: ma tu chi sei? un pecoraro mangiaricotte, con
più pronta né la meglio servita; e chi volesse obbedire pecorilmente a lei, potrebbe
lei, potrebbe trovarsi alle prese con chi è di diverso parere. cantoni, 650
. f. loredano, 8-48: chi crederebe un sì scaltrito essersi imbarcato così
uomini di nessun criterio umano, e chi intende diversamente mostra di non conoscere la
pontino; non hanno sangue e, chi le cocca, fuggono. = voce
che pecunia assai s'accatti / da chi 'n braccio aver le vuole. savonarola,
la pecunia serve 0 ella è servita: chi fa cattivo uso della ricchezza finisce col
e potenti rade volte, perché tristo chi poco ci puote. statuto dei disciplinati di
, sm. ant. e letter. chi è incaricato di riscuotere un pedaggio;
applicato in certi casi nei confronti di chi fa uso di vie di comunicazione,
mtenden- dose [tenuto alla pena] chi tagliasse qualche pedagnio overo novellone piccolo,
tribunale non sarebbe dannato di temerario, chi potendo passar su ponte di pietra un
3. proprio, caratteristico di chi insegna, educa, ammaestra, o
uomo non è lecito per certo a chi abbia anche una lieve coscienza del gran
igino. 2. per estens. chi assume con insistenza eccessiva atteggiamenti o toni
pedalare), sm. letter. chi va in bicicletta; ciclista. marinetti
-ritmo, cadenza del movimento di chi pedala. pratolini, 9-309: loro
una finestrella, er la quale a chi vi veniva parlava. ramusio, iii-134:
offre una pedaliera d'ambiguità assai ghiotta per chi vuole affrontarla criticamente. 4
ostentazione di letteratura che non occorre, chi più pedante di lui che, a
prov. proverbi toscani, 127: chi è del figliuol pedante non è furfante
part. pres. (propr. * chi accompagna a piedi ') e con accostamento
], 396: v'è chi ha ottenuta la gloria di poeta? tosto
crea dissonanze. bonghi, 1-78: chi vuole che la lingua deva essere quella
quella del trecento,... chi, invece, si distende fino al cinquecento
, si distende fino al cinquecento; chi grida che è pedanteria tutto, e che
e che le parole son buone se chi le scrive le intende, quand'anche chi
chi le scrive le intende, quand'anche chi le legge non le intendesse. cicognani
sentire la virtù elettrica dell'allegria a chi meco conversasse. ma non mi sento di
perseguiti dalla pedanteria e dalla invidia di chi fece nulla o poco per l'italia.
. savonarola, 7-i- 243: chi se'tu, uomo, che vuoi conoscere
piano / della mia sposa, e chi mi vuol seguire / dietro alle mie
iii-2-43: andate dietro le pedate di chi vi precede, come le pecore dietro la
malvezzi, 6-55: non è questo seguire chi ci ama, bensì calpestare le pedate
: fa un grande invito al peccare chi dice di aver peccato, dando,
vostre pedate. giusti, ii-409: a chi troverà che io non sono andato sulle
gentil pedemontana, / or ve'per dio chi entra teco in danza / a vituperio
bambini e ragazzi. -in senso generico: chi pratica l'omosessualità maschile.
trasporto (ed è spesso in contrapposizione a chi, invece, ha la possibilità di
ove, regina, vade? / chi siete? e in qual contrade / regnar
è troppo faticoso alle bestie e a chi viaggia pedestremente. c. ferrari,
della locuzione non può esser inteso da chi non tiene inanzi la 'fabrica del
si genera in pelle in pelle di chi ha rogna con acutissimo prurito. redi
pederasta. garzoni, 1-13: chi è mai giove se non un pedicone
plur. m. -i). chi è addetto alla cura e al trattamento
ché poco gli piacea quella salita: / chi non ha scarpe, dice, o
dice, o non ha guanti, / chi i pedignoni o il granchio ha nelle
vostra penna dell'oru, / qual è chi l'ha da pussède?
vince il premio della solitaria / veglia chi può con te allo specchio ustorio j che
società ha funzioni subalterne. -anche: chi è al servizio di altri o dipende dalla
s. v.]: c'è chi pedina le donne per attaccare discorso.
a passo lento, / per aspettar chi vi pedina dietro. cantoni, 28:
e cascante. pedinatore, sm. chi sorveglia o spia gli spostamenti di una
seguendola senza farsene accorgere. -anche: chi segue con insistenza una persona per strada
con una leggera pressione del piede a chi siede accanto o allo stesso tavolo.
sua pedissequa. -per estens. chi si uniforma, per conformismo o interesse
moto. 2. figur. chi imita atteggiamenti, teorie, istituzioni,
tempi, pare che sarebbe da eleggersi da chi imprendesse a fare una nuova edizione di
senza cervello. e anche ci è chi gli va scientemente. loro si stanno là
transito dei pedoni; percorribile soltanto da chi cammina a piedi. -attraversamento, passaggio
volta della goletta. 4. chi procede a piedi in un viaggio o nel
un viaggio o nel traffico cittadino; chi cammina o passeggia per una via;
via; passante (e si contrappone a chi viaggia su una cavalcatura o su un
una cavalcatura o su un veicolo o a chi guida un'automobile). -in senso
pedoni che passano. 5. chi un tempo aveva l'incarico di portare o
-pedone, al passo: come rimprovero a chi non riconosce i propri limiti e pretende
dal pedone che dalla vetta: per chi comincia male una cosa o si mette in
dottissimo nei bassi tempi doveva esser stimato chi sapeva consultare le stelle e sotto la
onestà sì poco tenere / che son contente chi per via le pedova.
un cotal proverbio assai ingegnoso: « chi non può aver cervella, mangi peduzzi
giorno nella pietra giova a'soldati, a chi combattono a cavallo e a battaglia campale
mal posti e peggio portati, rendevano a chi li vide ridicolissimo spettacolo.
. de lennaro, 1-71: dica chi dice, ca si avanta / per
ca si avanta / per santa, chi la canta, è mala cosa, /
cavalca, vii-13: oggi è tenuto ottimo chi non fa il peggio che può.
tommaseo [s. v.]: chi perde la partita al biliardo, oltre
giacché il pallaio è egli stesso a chi il così detto 'peggio 'cioè la
si potè chiamar peggio che putto / chi camina per l'acqua come pesce, /
de le faccende e de'personaggi con chi e per chi negozia. è poi galantuomo
e de'personaggi con chi e per chi negozia. è poi galantuomo nel resto
, 149: per andar a firenze, chi delle tre strade, che ci sono
l'altro, e vanne sempre col peggio chi può meno. grazzini, 9-6:
sua colpa. fogazzaro, 1-425: chi vede tutto andare al peggio ed è amaro
]. ibidem, 130: chi meglio parla, peggio fa [non sempre
. ibidem, 164: mal per chi le dà, peggio per chi le riceve
mal per chi le dà, peggio per chi le riceve [ma sovente il rovescio
tommaseo]. ibidem, 292: chi male intende, peggio risponde. ibidem,
, peggio risponde. ibidem, 323: chi comincia male, finisce peggio [non
o economica può essere utile ai progetti di chi cerca di mutarla a vantaggio della propria
imitate e fare tristo abito, perché chi può andare alla fonte, non vada al
stato. anonimo, i-654: chi vole per orgoglio segnoria, / in
o intellettuale. intelligenza, 49: chi tienla [galattite] 'n bocca la
francesco da barberino, i-275: né dir chi chiama: io torno, / poi
è in pregio ai nostri dì / chi le muse sempre amò, / chi
/ chi le muse sempre amò, / chi su i libri impallidì, / tanto
cavalca, 21-48: mal vendica sua onta chi la peggiora. proverbi toscani, 283
proverbi toscani, 283: assai megliora chi non peggiora. [ma il contentarsi
tommaseo]. -mal ci cresce chi non peggiora: v. crescere1,
b. davanzati, i-324: né mancava chi rificcasse queste parole medesime e peggiorate a
qui facciate punto; / ché, chi da ciò si parte, fia ben punto
esser compradho. alberti, i-193: chi vende le cose sue stimi tu venda
sarebbe il tuo piggiore / e di chi si vuol salvare. pulci, 10-106:
penare. pegnaròlo, sm. chi presta su pegno, usuraio.
sm. (femm. -a). chi presta o an ticipa denaro
sue gioie ma stentava a trovare chi le prendesse in pegno per dubbio
come un 'pubblico pegno 'per chi le riceve di avere da altri l'
/ d'ambidu noi l'amor, chi mi ten pegno, / mi fa consorte
di società, che viene pagato da chi perde. -anche: penitenza in un
/ però no la t'insegno / chi io perdrei ogni pegno / su la promessa
cappanelle, a dicci a pari, a chi più salta o meglio corre, se
conspetto tuo, ponendo per pegno che chi perde dica cotanti paternostri o avemmarie o
il quale farà trarre le brache a chi a me parirà ». il primo
degna d'ammirazione. e ciò che chi ciò non osservasse, soggiacesse a grossa penitenza
quasi naturalmente ai giuochi di società. chi cadeva in errore doveva riscattare un pegno
felice da massa marittima, 36: chi seguita jesù possedè il pegno / di
pensier poggiava altiero. marini, iii-90: chi avrebbe mai creduto che da quella bocca
g. visconti, 1-131: se talor chi vi ama più che l'anima /
, 23: de la pena a chi vieterà il pegno al messo. statuto di
[in rezasco, 779]: di chi proiberà il pegno al corriero. statuti
postille / o dar per fede a chi noi crede il pegno? bandello, 1-34
non è fra voi alcuno che sappi chi io sia. g. f. loredano
nome suo ad casa de quillo ad chi tollerà lu pigno. ariosto, 391:
mancare di credito. guerrazzi, 2-310: chi ha pagato i muli che avete preso
fiducia. panigarola, 1-158: con chi finge d'essere in un tratto mutato
tratto mutato di religione, sciocco è chi presta senza pegno. passeroni, iii-276
. sacchetti, 64: truova danar chi ha buon pegno. aretino, 20-305
buon pegno. aretino, 20-305: chi crede senza pegno non ha ingegno.
320: agiognamo al capitolo che dicie che chi non vole obbedire e non ubediscie a
intenso desiderio. fazio, ii-44: chi vi cerca scommettere / cacciatei via,
. antonio da ferrara, 107: chi orde la tela, / a la pela
pelacani? giusti, 4-i-145: c'è chi paga i ciambellani / con un calcio
di calavra. balducci pegolotti, i-220: chi trae mercatanzia di genova per mandare inverso
che pesa. melosio, 3-ii-149: chi s'ammoglia in questo mondo / va pescando
niccolò cieco, lxxxviii-11-192: pel pelago, chi vuol, vada orzezzando, / ch'
imbarazzante, che è fonte, per chi vi si trova coinvolto, di innumerevoli
fra giordano, 1-201: a trovare chi è quegli c'ha più beni,
che egli è usato di porgere a chi troppo non si mette ne'suoi più cupie
misericordie? g. averani, i-14: chi mai avria potuto senza la tramontana della
della pace è come la primiera, chi l'ha e chi non l'ha,
come la primiera, chi l'ha e chi non l'ha, ma queste pelande
gentiluom fallito. fagiuoli, 1-2-55: chi era questo potestà mio antecessore? era cavaliere
batte co'le mani 'l viso: / chi la suo santa barba pela e strappa
ch'amava tanto. groto, 2-41: chi non pela l'au- gel, mentre
pelano il culo a i tordi, accioché chi gli vede tondi e grassi venga in
. lorenzi, 3-27: al pelar chi del suo verde è in forse / il
ciò che sia. fiore, 174-1: chi 'l su'amico non pensa di pelare
, scorticherei, caverei il cuore a chi mi capitassi per la casa. belo,
la quaglia senza farla gridare. a chi li avete vinti? gherardini [s.
assalirem la sua città sfornita: / chi vuol pelar la gatta, avrà de'guai
mattio franzesi, xxvi-2-111: a chi è calvo o chi per pelatina /
, xxvi-2-111: a chi è calvo o chi per pelatina / ringiovanisce e'non si
! bacchelli, 1-iii-415: senti poi chi parla di salute, quando che ti
nostra fama pieghi il tuo animo a dirne chi tu sei. bracciolini, 5-14-55:
che pare pellato. romoli, 24: chi non vuol mangiar l'agnello lattinato lo
-trice). nelle concerie, chi ha il compito di raschiare le pelli,
due impugnature. -nell'industria alimentare, chi depila a macchina i suini già abbattuti
la produzione di insaccati. -anche: chi sbuccia manualmente i pomodori, dopo la
pelati. 2. figur. chi trae guadagno dalla debolezza o dalla dabbenaggine
. v.]: 'pellagroso ': chi è affetto di pellagra. cameroni,
f 2. figur. region. chi è senza riguardo verso li altri.
riguardo verso li altri. -anche: chi è particolarmente spen- accione e scialacquatore dei
s. v.]: 'pellaio': chi leva la pelle senza misericordia né riguardi
misericordia né riguardi. termine preso da chi scortica bestia morta. dicesi non solamente
bestia morta. dicesi non solamente di chi maltratta e danneggia altrui, ma anco
e danneggia altrui, ma anco di chi le cose proprie malmena e consuma.
. carnagione. zena, 1-109: chi prometteva di diventare col tempo e
d'orfeo le melodie, o di chi vanto / si diè di febo me'
d'asino, pelle di ciuco ': chi par non senta né fatiche né strapazzi
senta né fatiche né strapazzi: o piuttosto chi non cura né consigli né ammonizioni.
. francesco da barberino, ii-206: chi rade non convien scorticare; / chi
chi rade non convien scorticare; / chi scortica dea stare / contento a la ragion
pelle grossa. baldelli, 3-17: chi è che non sappia che, non es
comparative. govoni, 9-93: chi fu grande armatore temerario: / fondò
ciriegie. crescenzio, 2-2-171: come chi scortica un pomo tondo e la pelle
catecumeno di mente e cristiano di pelle chi, ricevuto tra fasce il battesimo, ove
manifestazioni distrofiche (e colpisce soprattutto chi è esposto per lunghi periodi di tempo
fatte quelle / forze di alcide, e chi crede altrimenti / può dir del capo
paura della pelle. lalli, 2-30: chi dovesse morir non si sapea / e
o opinioni. barilli, i-205: chi non lo conosce [alfredo casella]
dice anche in modo basso, di chi ha mangiato o pieno il corpo eccedentemente
che... ne può venire a chi mangia e digerisce dentro l'organismo del
a. politi, 1-487: 'chi non sa scorticare, intaca la pelle
, intaca la pelle ': cioè chi vuol fare una cosa e non sa,
più larghe. idem, 371: chi vuol bella parere, / la pelle del
[s. v.]: 'a chi salva la pelle, la carne rimette
carne rimette ': si dice di chi sia scampato da pericolosissima malattia, per
: massa, saluta e passa; chi troppo ci sta, la pelle ci lassa
secchi, 1-14: venga la peste a chi t'ha menato qui, vecchio rancio
amore. 3. viaggio di chi ha la tendenza o è costretto a
santi. prati, i-91: come chi parte a compiere / pellegrinando un voto
1-268: a simiglianza di costoro farebbe chi, postosi a pellegrinare per veder i
o fruttuoso? salvini, 39-ii-68: chi ghignerà alla lucidezza di s. tommaso,
di scoto...? felice chi pellegrina pe'loro orti. papini, 27-1143
e, in partic., di chi è costretto a trasferirsi frequentemente o a
: 'pellegrinità ': lo stato di chi non ha domicilio stabile in qualche luogo
? / oimè, lassa tapina, / chi ardo e 'ncendo tutta!
2. proprio o peculiare di chi è solito viaggiare; da viandante.
in una località diversa da quella di chi parla o scrive, che ha nazionalità straniera
appartenente a culture lontane da quella di chi parla o scrive. boccaccio,
pellegrinamente espresso! lanzi, 1-2-229: chi ama etimologie pellegrine, cerchi in maffei
di verità pellegrine. siri, vi-829: chi sarà vago nondimeno di trattar simili problemi
). ser giovanni, 3-xxxv-5: chi non si sente pellegrino el core /
e tramontana. cellini, 807: chi pensa saper tutte le dottrine / è filosofo
). fazio, iii-15-42: truova chi ben cerca quel cammino / ponza,
tale simulacro. montale, 5-no: chi mente più, chi geme? fa il
montale, 5-no: chi mente più, chi geme? fa il tuo istante /
sm. (femm. -a). chi si reca in pellegrinaggio, da solo
.): usato, indossato da chi va in pellegrinaggio (un oggetto,
28. per estens. iron. chi si reca a rendere omaggio o,
propria perspicacia. 29. chi va errando da un luogo a un altro
. -chi va in giro, chi passa da un posto o da un
. pellectèri, pelletèru), sm. chi produce, vende o, anche,
nostra donna in sul lito adriano / chi vuol veder costei che mai non dorme,
io son quel publicano / che ben chi sia lontano / da te, mio pelicano
abbigliamento. anonimo genovese, xxxv-1-755: chi destingue porrea / de quante mainere sea
, scherioli di calavria et altre pelliccerie chi vende soldi i per cento. ordinamenti
tempo, erano ubicati i negozi di chi comprava o vendeva pelli di animali.
: addio dicevo al mondo, addio chi resta; / addio cupido, dove tu
che di coniglio 0 d'asino: chi opera per fini illeciti, con la
. (femm. -a). chi concia pelli e confeziona e ripara indumenti
, ma le gravi, / santambar- chi, pellicce e pelliccioni. pananti, 1-6
cangiansi in cancrene. idem, ix-143: chi così la pietà col poco appaga ^
del pugno e in modo / di chi smugne qualcun le pellicine / tronfe de'zufoletti
quello che hanno detto e fatto a chi ne gli dimanda, o nel potere
di animali. benci, 1-37: chi coprì a torno la carne con la sottile
queste parole alla lingua nostra -e perisca chi non le sappia rimarginare e le stimi
e le stimi logore, inerti, nonché chi la lingua nostra conosca soltanto per prossimo
: non è zà ben raso / a chi è romaso / gran pei soto naso
e non ne sia nullo uso: / chi ne porti le cosce e chi le
/ chi ne porti le cosce e chi le spalli; / el nemico di dio
sangimignanesi, 113: la pena a chi mettesse in alcuno panno peneri, pelo di
. sicinio, 1-28: tu sai chi son'io, e se ti sono amico
quella moneta abiamo che si spende: / chi iudica, chi morde e chi riprende
si spende: / chi iudica, chi morde e chi riprende, / ma il
/ chi iudica, chi morde e chi riprende, / ma il lodare non par
i. neri, n-49: chi se n'andò contento e lieto / senza
pelo. ma non mi basta: chi mi ha da pagar le bastonate che
ii-453: conciosiaché la buona moneta a chi fuori la porta non si dona, ma
[s. v.]: di chi se ne va abbigliato con molta cura
: rilucere il pelo si dice di chi ha buone spese e sta grasso. magazzini
sua vita, come vedono qualche cosa di chi si sia, subito gli saltano
dieci primogeniture. monti, x-5-390: chi fia che d'indi in poi / stimi
pelo al servitore. ibidem, 141: chi dal lotto spera soccorso mette il pelo
ricatti col suo pelo: per indicare chi si vendica sempre delle offese ricevute.
e. lla bona [calamita], chi. lla spezza, deviene pelosa e
pelosa: per indicare il comportamento di chi offende o calunnia qualcuno. s.
di pelota, riconoscere dal suono della palla chi ha chiuso. = dallo
de ^ viveri, munizioni, peltrec- chi ne'loro bisogni con gravissimi interessi nostri,
carducci, iii7- 464: c'è chi dubita che noi riporteremo a casa le
i pelucci grassetti. galileo, 4-2-323: chi dirà che il feltro sia altro che
: astarita riapparve sulla soglia. « ma chi era? » domandò levandosi con moto
pèni). punizione, castigo inflitto a chi ha com messo una colpa
, inf., 28-44: ma tu chi se'che 'n su lo scoglio muse
, mortali angoscie, pene infernali, chi mai ebbe a provarvi, più di me
, inf., 6-47: dimmi chi tu se'che 'n sì dolente / loco
beni son limitati da inviolabili confini. chi non li riconosce paga pena.
, da un ordinamento giuridico) a chi viola una prescrizione del sistema stesso e
ingiuriante, ma pena data allo ingiuriante da chi ha giurisdizione di punire. gir.
arte della lana di siena, 334: chi contrafarò paghi xx soldi denari senesi per
... che fosse prima obbligato chi temeva il danno ad intimare al proprietario
perdesse la sua casa e l'acquistasse chi n'era minacciato. -imputazione o
mastri, overo ad uno, aczò chi ipse e l'autre frateile pregano dio chi
chi ipse e l'autre frateile pregano dio chi lo mande sano e salvo, ad
'm- prima pare gioco, / ma chi lo tocca ha pene. g. cavalcanti
f 752: non vai ventura a chi non s'affatiga: / perfetto bene
. proverbi toscani, 197: 'chi casca in mare e non si bagna paga
si bagna paga la pena '[chi scampa quando altri patiscono danno si trova
. tommaseo]. ibidem, 239: chi teme è in pene.
duoli: allude alle umiliazioni che sopporta chi è costretto a farsi mantenere dai figli
ma non perché discreza, / a chi 'l mi fa, saveza -del mal
er timore di procedimenti penali da parte di chi, con rma falsa, era stato
si usa parlando di pena pecuniaria: chi non paga le imposte al comune in
arbasino, 19-43: le comunità dove chi non lavora penalizza e danneggia chi sta
dove chi non lavora penalizza e danneggia chi sta facendo il proprio lavoro sono dannate
con la teoria del guado: « chi vuol gestire il cambiamento è sempre penalizzato
f f. rondinelli, 1-14: chi accompagna volentieri cristo glorioso nel tabor è
, angoscia. segneri, i-382: chi in questo mondo amerà dio più di
. stefano protonotaro, 134: di chi eu putia sanari / multu legeramenti,
sanari / multu legeramenti, / sulu chi fussi a la mia donna a gratu /
s'òn perfascia, / ah, chi più doveria portar mie fascia; / di
a prender sonno. pirandello, 5-546: chi sa quanto mi farà penare per persuaderla
: quei che fue detto angnel, chi n'avrà morso, / in ongne parte
) [in rezasco, 788]: chi guasterà ponti... sia penato
penate di dieci mila fiorini per parte a chi rompesse la pace. 4
tommaseo [s. v. l: chi negli affari suoi non si regge bene
affari suoi non si regge bene, chi pare inclinato a cadere in atto che gli
tornerà male, pencola. pencola anco chi è irresoluto. carducci, iii-18-44:
programma, per una moda, per chi ne e promotore. carducci, iii-19-160
i. pencolóne, sm. chi cammina barcollando o in modo dinoccolato
esso addetti. einaudi, 1-555: chi non sia, come non è lo scrivente
tremuli dirupi, / altissimo spavento a chi gli scerne. canale, i-473: dure
da loecces. mazzini, 47-25: chi desidera l'unità negli sforzi del partito,
desidera l'unità negli sforzi del partito, chi presente la crisi pendente tra pochi mesi
. corsini, 2-6: trovandosi obbligato chi scrivea lasciare... ad accumulare talvolta
talvolta i successi di minore importanza e chi legge a tornare sopra a quelli che
cadere. 26. condizione di chi è indeciso sul da farsi (nell'
a fare. -condizione di chi è in ansiosa attesa o è tenuto
dominio interiore. canigiani, 1-34: chi perfettamente l'ira acquatta / e raffrena
piana perfettamente. leopardi, v-751: fuwi chi pensò che gli ammoniti nel dio molock
quale con ferro e foco / perseguiti chi nasce di costoro. aretino, 20-187
: non è maraviglia, dico, che chi così pungeva sia stato poi così perseguitato
giamboni, 7-136: nel passare de'fiumi chi va innanzi quella parte tenta d'abbattere
può più dire /... / chi sia il perseguitato / e chi il
/ chi sia il perseguitato / e chi il persecutore. -cacciato, braccato
merce trasportata. monte, 1-99-6: chi senza essa [stella] vuol gire,
napoli e due altri appresso un non so chi, che io non vidi, mi
distrutto quelle carte o per paura di chi lo inseguiva o per altra urgente cagione
. dir. pen. il comportamento di chi porta con sé determinati oggetti in circostanze
porto abusivo di armi: il comportamento di chi porta con sé, fuori della propria
de'medici sieno impossibili ad avere, chi non si contenti a'pochi saggetti pòrti da
hanno sequestrato otto o nove fucili a chi non aveva il porto d'arme e hanno
. sciascia, 8-88: c'è chi è legato a un uomo politico da un
ultimo tuo straccio / bernadette, beccafi- chi! ora che tutto oscilla / come il
alla portoghese, / nessuno potrà dirti chi sei, chi eri, / se fosti
/ nessuno potrà dirti chi sei, chi eri, / se fosti viva o
6. gerg. sm. chi assiste a uno spettacolo senza avere pagato
pubblico mi parvero addirittura entusiastiche. ma chi formava quel pubblico? probabilmente molti erano
: milizia portuaria (e milite portuale chi ne faceva parte). bemari,
3. sostant. spreg. chi se ne sta riparato, rintanato in
sta riparato, rintanato in porto; chi non osa uscire in mare aperto.
stor. diritto di riscuotere danaro da chi entrava e usciva da un porto, che
che nel basso medioevo era accordato a chi curava la manutenzione del porto.
in gioso e quale in suso; / chi qua e chi là givan su per
in suso; / chi qua e chi là givan su per le mura, /
dell'acqua con una porzione visibile a chi stava sull'argine. p. verri,
gruppo. donini, lii-14-187: ama chi gli dona, e specialmente li leventi
giorno. a. cattaneo, iii-235: chi per la maggior parte dell'anno e
di esso. seriman, i-517: chi mai potrebbe tralasciar di amar o non curar
(porzonaro), sm. ant. chi compartecipa per una certa quota alle proprietà
posa. 2. sosta di chi cammina o fa un viaggio. c
miniere. metastasio, 1-ii-46: stolto chi spera in questa umana vita / trovar posa
g. stampa, 174: infelice chi sta sempre arrabbiata / e col consorte
stati assai. bisaccioni, 1-92: chi vince una battaglia campale non deve curar
senza posa e tanto in fretta che chi gli pronunzia par che s'affoghi.
offrono la posa pietosa, appiccaticcia, di chi è appeso alla campanella di un convento
piccolo artigianato. gobetti, i-74: chi parla di insincerità o di posa nell'adesione
molt'è forte essere amato; / chi è amato ed ama in posa / lo
in posa. pulci, 24-128: chi arebbe creduto che il vecchione / carlo tener
dell'uomo che della poesia d'amore chi volesse giudicare il petrarca delle 'rime sparse'
a'luoghi loro, ove lo spirito di chi legge rispira. gigli, 2-119:
attribuito a lacopone, 3-17-2: signor, chi mi t'ha tolto? / s'
posapiano, sm. invar. chi cammina o si muove con lentezza.
lentezza. salvini, v-3-1-3: chi ha i piè teneri si nomina per
fame dei carcerati. 3. chi evita accuratamente impegni o preoccupazioni, per
, neghittosità. papini, 39-27: chi poteva essere un salvatore a trent'anni