fede e il sangue de'viventi; chi non sa spender questa moneta in comprarsi
padrone libero di tutto questo reame? chi adunque mi divieta che io di questa
: nel linguaggio burocratico, condizione di chi non è attualmente unito in matrimonio (
, non vorriano ubbidire se non a chi sanza distinzione a tutti comanda, cioè
all'impero. latini, 3-70: chi sarebbe di tanto furore che...
natio: / uniti per dio, / chi vincer ci ptiò? -polit. libera
una professione libera. -libero professionista: chi esercita una libera professione. bicchierai
espressione uditore libero, con riferimento a chi assiste alle lezioni di una scuola 0
.]). -libero pensatore: chi è fautore e seguacedel libero pensiero.
una specifica destinazione; discrezionalmente disponibile per chi ne ha diritto (un'entrata,
padrone di lasciar il suo libero a chi vuole e colle condizioni che più gli
quel mare abbia ad esser libero a chi ha sul medesimo spiagge e porti.
sin al nono giorno / concede a chi contese ha da partire. -campo
piazza erasi concessa la libera uscita a chi la volesse, incolperà se stesso della
, incolperà se stesso della sua tardanza chi allora non se ne approfittò. mazzini
è certo. loredano, 5-14: chi non teme i giudici liberi del mondo
giudicio. s. maffei, 7-130: chi ama non ha il giudizio libero e
più dimestiche. muratori, 6-354: chi pratica le lor conversazioni, miri un poco
un libero sorriso, / che a chi linguaggio di desire intende, / vuol
notato l'aria libera e risoluta di chi lavora lontano dal proprio paese.
a tornare!... - chi ci può aver condotta questa femina?
separata e libera. barbaro, 350: chi non vuole essere impedito dalle scale,
; prosastico. landino, 166: chi scrive in prosa usa parole libere e
. giovanni crisostomo si maraviglia forte di chi, avendo peccato alla libera nel carnovale,
alla libera. oddi, 2-57: oimè chi veggo 10 qua? lelio? ah
un uffizio, anco che non si sappia chi debba o voglia succedere.
è sì cara, / come sa chi per lei vita rifiuta. idem, purg
ti fusse già di sopra; / chi a te diemmi più peccato adopra. dominici
5. stor. dir. condizione di chi, di fronte all'ordinamento giuridico e
. giuittone, xix-63: foll'è chi fugge il suo prode e cher danno
venga ascoltato il proprio parere, o di chi eleggesi quale rappresentante. carducci, 709
la civile libertà. machiavelli, 64: chi esaminerà bene il fine d'essi [
. riunione. 13. condizione di chi, nella vita (in partic.
. 14. condizione di chi, nello svolgimento di un'attività culturale
castella, ville, palazzi, uomini, chi vada, chi stia, chi dorma
, palazzi, uomini, chi vada, chi stia, chi dorma, chi vegli
uomini, chi vada, chi stia, chi dorma, chi vegli, chi camini
, chi stia, chi dorma, chi vegli, chi camini, chi beva,
, chi dorma, chi vegli, chi camini, chi beva, e simil altre
dorma, chi vegli, chi camini, chi beva, e simil altre cose »
15. disus. condizione esistenziale di chi è immune o esente da gravezze,
andremo. 16. condizione di chi non ha (e specie di chi
di chi non ha (e specie di chi non ha più) vincoli o altri
spostarsi, in partic., di chi non è in stato di carcerazione o
durata non inferiore a un anno, a chi sia condannato per determinati delitti e che
sicurezza. 17. condizione di chi è libero grazie a un atto o
comandò che ad alcuna persona mai manifestassero chi fossero, salvo se in parte si
contrario. 18. condizione di chi è libero da vincoli amorosi o di
è libero da vincoli amorosi o di chi si è liberato dall'amore che lo
condizione e corrispondente comportamento o atto di chi è immune da ogni spirito di grettezza
questa libertà sì dannosa di conversare a chi non si cura dell'anima.
qualità e corrispondente atteggiamento o comportamento di chi, nei rapporti con gli altri,
testa in libertade, / quello a chi tolto il freno era di bocca, /
viluppi e legami che privano di libertà chi le porta. tommaseo [s. v
-condizione e corrispondente atteggiamento o comportamento di chi, possedendo pienamente una determinata tecnica,
. -viva la libertà: esclamazione di chi lotta per l'indipendenza e l'emancipazione
posson provare, e a libertà, chi vuole, non fa altro che saltar là
: non può con santa libertà giudicare chi ha l'animo tinto dalla passione dell'interesse
l'uno peggio dell'altro: a chi ne diceva una trista a chi una peggio
a chi ne diceva una trista a chi una peggio: e si pigliava tante
: e si pigliava tante libertà: chi fuggiva, chi gridava; e purtroppo v'
pigliava tante libertà: chi fuggiva, chi gridava; e purtroppo v'era chi
chi gridava; e purtroppo v'era chi lasciava fare. baldini, 10-9: faceva
bicchierai, 61: è in libertà di chi si bagna l'avere nel suo lavacro
vada a far le sue confidenze a chi le piace; e non si prenda la
conservarlosi, perché si suol dire: chi l'altrui robba prende la sua libertà vende
vende. proverbi toscani, 167: chi di libertà è privo, ha odio
odio d'esser vivo... chi non ha libertà, non ha ilarità.
2. sm. e f. chi sopprime, conculca, offende la libertà
del valore di due ducati. comportamento di chi in luogo pubblico o aperto = deriv
scudo. daloso o molesto, o di chi segue per via le perlibertinàggio, sm
. 3. per estens. chi, senza conquistarsela, ha ricevuto la
atti di libidine violenta: comportamento di chi compie su un'altra persona atti sessuali
... alle stesse pene soggiace chi... costringe o induce taluno a
che altri fusse tirato al giuoco da chi non si è mai più conosciuto, se
« documentaria », la libidine di chi si compiace di moltiplicare i documenti allo
della libidine. torini, 233: chi è colui sì nimico d'ogni onestade che
ovvero libonotto. fagiuoli, vi-147: chi [dei cortigiani] fe'da
] fe'da coro, e chi da libonoto, / chi da affrico fa
coro, e chi da libonoto, / chi da affrico fa, s'altro non
libràrio, libraro), sm. chi si dedica, in proprio o alle dipendenze
le sorti de'popoli 'dicesi ancor di chi ha col consiglio o coll'opera
, mai non intoppa, né zoppica chi si sa librare così diritto. ci i
autore di un libretto d'opera lirica; chi ha scritto il testo di un melodramma
piccolo registro. jahier, 3-112: chi comprerà ancora a libretto, se ci
oggi l'officio dello spirito santo, chi ha e'libriccini; altrimenti preghi e faccia
con tanto affetto ch'e'facea piangere chi era intorno. g. m
, 8 (123): -cameade! chi era costui? -ruminava tra sé don
libriciattolàio, sm. disus. chi scrive, pubblica o vende libri mediocri
s. v.]: 'libriciattolàio': chi fa o spaccia libriciattoli. ce n'
o spaccia libriciattoli. ce n'è chi li fa senza spacciarli, chi li spaccia
n'è chi li fa senza spacciarli, chi li spaccia senza farli; chi li
, chi li spaccia senza farli; chi li fa e li spaccia, e sa
librivècchi, sm. invar. chi acquista o ri vende libri
. macinghi strozzi, 1-141: chi bramava un libro bello e corretto,
, 5-137: galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: / quel giorno più
» del tasso. leopardi, ii-1099: chi legge un libro (sia il più
francesco piccolomini. guadagnali, 1-ii-227: chi mi favorisce alla bottega /..
menzini, 5-115: sa me'di te chi al libro del quaranta / acceso è
il libro della natura, sempre aperto a chi con gli occhi dell'intelletto gustava di
. diodati [bibbia], 2-317: chi vince sarà vestito di veste bianca ed
il comune [di firenze] provvedere chi avea sovvenuto alla guerra, vide tutto
a memoria. saccenti, 1-2-247: chi va lontan dalla sua patria, vede
sm. (femm. -a). chi fabbrica o vende licci. gargioiti
6-132: gridò con l'alterezza di chi rivendica la liceità di un fatto, di
non si chiedono sempre licenze? e chi le concede non dovrà chiederne poi di
alla libertà della persona; atteggiamento di chi, nella propria condotta, ignora qualsiasi
abuso del potere politico da parte di chi lo detiene. m. villani,
. m. villani, 7-1: chi potrebbe con intera mente nel futuro ricordare
e patteggiar loquace. pindemonte, ii-426: chi un seno, un crin non vide
dottori, 100: oh fortunato / chi... /... la
, 203: lo stato d'animo di chi è o si crede sfuggito a un
a un rischio mortale somiglia a quello di chi ha ricevuto risposta favorevole ad una dichiarazione
binduccio dello scelto, i-155: chi odia la loquacità, distrugge molti mali
della masticazione. poerio, 3-124: da chi, se non da dio, vien
lxx-107: non credo che mai fusse chi imprendesse più ampia e fertile materia,
per 'allorché 'da lasciarsi a chi la vuole, nonostante che abbia qualche
ad altri membri dell'aristocrazia e a chi ricopre certe cariche pubbliche (ad es.
pervertito. oliva, 186: ma chi tollererà che cristiani, conceduti nel grembo
tutta schifa. caro, 9-727: chi da le trincee, chi da le torri
9-727: chi da le trincee, chi da le torri / stavan dolenti rimirando
, / con li occhi vólti a chi del fango ingozza. domenichi, 2-23:
baldelli, 5-3-195: non si sa medesimamente chi fusse il primo che fece le candele
oltre a questo per lo viso gettandogli chi una lordura e chi un'altra. sercambi
lo viso gettandogli chi una lordura e chi un'altra. sercambi, i-247:
. gando, a cagion d'esempio, chi recasse frutti non maturi, papini,
2. in senso astratto: condizione di chi abitualmente trascura, per lo più per
3. figur. condizione di chi vive abitualmente nel vizio, nella colpa
s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e
e calunniosa. scalvini, 1-50: chi risponde alle ingiurie de'vili s'imbratta;
farme. tasso, i-248: o chi fia che mi nieghi il premio che fu
placche ossee. murtola, 10-97: chi gli scogli e gli arenosi fondi / del
mar non mira fertili e possenti? / chi fra quei seni turbidi, e profondi
pezzato. guinizelli, xxxv-n-479: chi vedesse a lucia un var capuzzo /
ch'agli amanti son guerrieri; / chi lor serve volentieri, / dio gran gioia
qualch'altro afflitto. gelli, ii-159: chi non conosce bene se medesimo..
secca, che vi teneva nell'atto di chi dà il bacio. 2.
signori. viani, 14-52: « chi è di lor signori che sa leg
strabuzzando gli occhi (detto propriamente di chi ha la vista debole o difettosa);
loscheggiato », di te insoddisfattissimo. chi non procede per una sola via,
losca / che al mondo più non è chi la conosca. algarotti, 1-viii-236:
/ tua vista, e mal di lei chi s'assecura! / d'error varca
iii-552: non sia del tutto losco / chi d'esser argo a diveder voi darme
, / ché losco e torto mira / chi la beltà mirata / non sa mandar
tosco, non deve essere losco: chi ha a che fare con i toscani deve
dee., 8-10 (338): chi ha a far con tosco, non
male non sta dove si pone: ma chi ha fare con tosco, non conviene
fuor del loto, / per veder forse chi fosse / che quelle onde avea commosse
vizi e delle virtù, 34: chi sono io se non cenere e polvere e
: ben è dentro al loto / chi non vede le rocche e le gran mura
loto '(xotóc) e chi gustava quei frutti, di sapore squisito
nove giorni giungono al paese dei lotofagi. chi mangia del loto (dicono fosse il
. guidotto da bologna, 1-30: chi nell'uno dei detti dui modi non
spirituali. fra giordano, 3-38: chi si sente in istrada diritta, non
le membra. giordani, i-15: chi cerca alle membra o agilità o
: io perdono alla cafria; e chi a lei nuoce, / o nuocer vuole
era affatto naturale... che chi aveva sentito l'impulso ad andare nei
: giunti nel ginnasio e svestitici, chi lottava a storcimani, chi a rovesciatesta,
svestitici, chi lottava a storcimani, chi a rovesciatesta, chi a lottaritta.
a storcimani, chi a rovesciatesta, chi a lottaritta. d'annunzio, iii-2-312:
: giunti nel ginnasio e svestitici, chi lottava a storcimani, chi a rovesciatesta,
e svestitici, chi lottava a storcimani, chi a rovesciatesta, chi a lottaritta.
a storcimani, chi a rovesciatesta, chi a lottaritta. = comp.
come atleta. caro, 5-30: chi ha forza di stringere e di fermar l'
un lottatore ignudo, / o a chi vinse in cozzare 'l ferreo scudo. l
la necessità di non essere sopraffatto da chi era più basso di lui imponevagli quell'atteggiamento
con modi e criteri diversi, a chi colleziona buoni, punti, figurine,
, figurine, ecc., o a chi partecipa a un referendum o risolve quiz
lotto. - anche: chi organizza privatamente lotterie. migliorini [s
v.]: 'lottista ': chi organizza lotterie non autorizzate, bische clandestine
per il suo danaro, se c'è chi gli dà fondo in polizzini del lotto
biasciarti un bel cazzotto? / e chi ti cerca i numeri del lotto? fucini
balbo, 1-283: queste terre dividevansi di chi vi si affida per migliorare la propria sorte
[s. v.]: * chi dal lotto spera soccorso, mette il
duca, nel pronunciare l'arresto di chi fra gli spiriti del suo intendimento vaticinasse per
la sua lubricità in dar fede a chi con le più valide machine de gli
panigarola, 17: a guisa di chi cammina in lubrico, [calvino] non
il liquido adamante. tommaseo, i-145: chi su lieve tavola si stia / in
e fanno la bocca lubrica, come chi tenesse in bocca granella di pere cotogne
fra le navi, e lungi / da chi vita ti dié, lubrici i vermi
e mille / che porge al mar chi può frenarlo a cenno, / poche n'
, / e gradi ove più scende chi più sale. giusto de'conti, i-108
t'appressar. selva, 5-182: chi non sa... che la via
prèsto, locuz. sostant. invar. chi lavora molto in fretta, con grande
nell'estimazione del volgo son pur scempiezze da chi non ha fondo di accorgimento. de
quel tremar dell'acqua buia / vicino a chi cammina nella notte i...
pelle. passeroni, 2-230: sì ben chi ti nutrica, / che il pelo
son delle migliori che si conoscano, chi non cerchi nelle versioni dal greco il
lacrima che spunta fra le palpebre di chi è molto commosso e non riesce a
una voce di vecchia: « a chi vulite? ». la luce è un
, e par che buttino scintille, a chi patisce grandi paure e subitani accidenti.
fiorentina. de roberto, 8-228: chi lo vide in quella memorabile festa,
. 2. per estens. chi porta tale veste: magistrato, uomo
moccolaia. nieri, 3-xxix: chi crederebbe che il * lucco 'de'nostri
. la fisiognomia, 2 7: chi ha le luci ben nere, si è
ne'petti. fagiuoli, viii-105: chi ha giudizio, con me venga e
e spenti. dolce, xx-vi-113: chi saria de'vostri passi guida, /
mia luce. caro, 16-72: chi più ne scorge o ch'il sentier
di questi terreni intrichi e bui? / chi ne rivolge a quella luce, a
punto curato di ragionarne,... chi di loro mirò a diffinirla ricorrendo all'
a diffinirla ricorrendo all'indole della soavità, chi cercò di descriverla analizzando la convenevolezza,
di descriverla analizzando la convenevolezza, e chi si ristrinse alla voce * venere '
: / luce degli occhi miei, chi mi t'asconde? 14.
cui ogni lume procede, e a chi per nostra e per la vostra salute
cose che ridire / né sa né può chi di là sù discende. idem,
(sieno del sangallo o di chi si voglia) sono dell'ultima mostruosità e
11iii- 759: io non ho veduto chi le descriva [le virtù];
. francesco da barberino, i-44: chi netto si conserva / come natura il
dicesi ancor più garbata- mente: * chi non è alla luce del giorno, non
è evidente. muratori, 6-225: chi dotato di ragione negasse tal verità,
o ne dubitasse, non sarebbe diverso da chi, avendo l'uso de gli occhi
, i-1343: chissà,... chi ci sarà al seggio critico della '
fiamma). anonimo, xvii-404-6: chi giudica lo pome nelo fiore / e'
becco, e se ne mente / chi vuol dir ch'io la secchia abbia
sì come la candela / luce men, chi la cela. inghilfredi, 378:
altro. bianco da siena, 2-21: chi vuol provare che cosa è l'amare
dante, purg., 1-43: chi v'ha guidati, o che vi fu
cose, come fa la lucerna a chi la porta in mano. tommaseo, 11-109
. v. borghini, 1-70: chi sforza un filosofo a sacrificare 0 a
spegnere i fanali. 5. chi fabbrica, vende, ripara lucerne.
e seggiole, e predelle, e chi il mortaio. berni, 184: poi
lueerta fuora, / disse: - chi bulla là? non c'è messere.
come le lucertole 'dicesi scherzevolmente di chi ama stare o passeggiare al sole.
prov. proverbi toscani, 238: chi è inciampato nelle serpi, ha paura
uscio di fare la lucia, / a chi di nuovo in passar sia primiero.
insegna lucidissimamente. liburnio, 1-4: chi non potrà così ancora lucidamente informare,
occhi più fini e più schietti di chi le riguarda, si veggono lucidate le
'n va tra vaghe sponde, / e chi mira invaghisce e chi l'ascolta /
, / e chi mira invaghisce e chi l'ascolta / co'l dolce suono e
. collauino di collalto, 219: chi vide mai, o nell'aprile o il
. bernardino da siena, 715: ecci chi sia stato a santo francesco, a
/ l'animo a voler dir, ma chi porla / cum mortai penna ornar cose
rischiarano nondimeno gli occhi dell'intelletto a chi vi pensa. metastasio, 1-iv-581:
, prego te, che senta di chi volesse far cotesto lucido alle condizioni possibilmente
ancora la di me openione risolva a chi i gran maestri somigliano, a i
che il lucignolo, acceso nel pignatuzzo di chi viene oltra, ci farà lume fino
tutte le cose che erano accadute, chi v'era stato, se la padrona era
, che più derisibile e spaventoso apparisse chi con tai cernecchi e lucignoli pretendesse con
si copiano fedelmente le iscrizioni anche da chi non sappia leggere i caratteri e senza
pòi lucrare. campailla, 1-6-39: chi contempla al sommo ben che aspetta,
, lucrare del denaro, cercarne a chi glielo doveva dare, a chi ne aveva
a chi glielo doveva dare, a chi ne aveva, perché il mercoledì non
gravità l'aria solenne e dolente di chi si cimenta in questo difficile quanto lucrativo
non vengano arenate le mire lucrative di chi ha fatto 1 suoi calcoli di rimborso
] ha visto. bocchelli, 1-i-512: chi ha esplorato un tantinello, lucubrando,
quali può un'ingiuria riuscir più grande in chi lo fà e più vergognosa in chi
chi lo fà e più vergognosa in chi la riceve. giannone, ii-307: i
. 2. in senso concreto: chi è oggetto di derisione, di disprezzo
così onesta diventi ludibrio della libidine di chi si sia, non che della mia.
di scuola medesimo. baretti, 3-408: chi sconcia e deturpa a questa foggia la
/ infallibil già mai suo saettare / a chi viene a suo tenplo a cotal ludo
della lue venerea. fucini, 404: chi è sano toma spesso infetto di lue
sano toma spesso infetto di lue; chi l'avea già, se l'aggrava per
. i -di me si chiama indegna / chi mie nozze ricusa. -oh che garbuglio
una concessione insignificante, vantaggiosa soltanto per chi li offre. machiavelli, 1-iii-896:
ottimo raccolto. lastri, 1-5-235: chi vuole un buon rapuglio, lo semini
vagheggiava cotanto. monti, ii-399: chi mai vi ha tentato di andare alle
: a lui non andava per la memoria chi tanto malvagio uom fosse, in cui
segno, ché mal segue quello / sempre chi la giustizia e lui diparte. petrarca
del regno. proverbi toscani, 170: chi vuol dir mal d'altrui, pensi
stile. della casa, 707: chi s'innamora, oh poveretto lui.
. v.]: così, a chi dicesse 'egli l'ha fatto',
21 (365): a guisa di chi è colto da una interrogazione inaspettata e
italia sono le chiocciole, le quali chi chiama lumache, chi bugoni e chi buovali
, le quali chi chiama lumache, chi bugoni e chi buovali. tanara,
chi chiama lumache, chi bugoni e chi buovali. tanara, 363: de'
casa loro. rebora, 2-170: balzerà chi ci spia, / a schiacciar la
questione da canto / e serbisi a chi scruta coll'occhiale / le gambe a'ragni
n'è ancora ito / a letto chi ha aver la mala sera. g.
2-65: clelia, fatta curiosa di saper chi si fosse, attraversatale la strada e
.). vimina, 1-195: chi sarà quello... che ardisca far
che per cosa mirabile s'addita / chi voi far d'elicona nascer fiume.
d'intorno suonin mille tube, / chi move te, se 'l senso non ti
e noiosa. castiglione, 91: chi voi con diligenzia considerar tutte le nostre azioni
non si palpa. muratori, 6-77: chi non direbbe, che essendo noi tutti
a tanto lume di osservazioni salta su chi asserisce positivamente il contrario? manzoni,
305: io sono luce del mondo. chi mi seguita non va in tenebre,
da cui ogni lume procede, e a chi per nostra e per la vostra salute
lume che, sebben risplende sempre in chi l'ha, non illumina sempre ugualmente.
bene o di risparmiare qualche castigo a chi la serviva. cesarotti, 1-xx-415: fatta
, ciechi strumenti dunque nelle mani di chi « ha tutto l'interesse a tenere il
periodo storico-culturale. genovesi, 87: chi crederebbe che in questa grande e dotta
vestian d'un lume santo, / chi le dirà così che il ver s'integri
, non lo può fare se non chi nella invenzione è ingegnoso, nella disposizione
morali, militari, ecc.; chi, per le sue doti e opere eccellenti
. guidiccioni, i-41: spento è (chi 'l crederia?) quel foco chiaro
candela. dossi, 1-i-135: chi direbbe che lo stilaccio del « pasquino »
ogni sorte / usar d'ipocrisia, che chi i costumi / suoi non sapeva,
al convito invitare. ariosto, 19-44: chi sta col capo chino in una cassa
inanzi a'romani, per non trovarsi chi n'abbia scritto. magalotti, 9-2-37:
. 35. prov. - chi vuol conoscere un dappoco, gli faccia
una persona. magalotti, 20-100: chi vuol conoscere un dappoco, gli faccia
tutta la terra colorata e distinta, chi non rimarrebbe attonito e stupefatto? e
alto intendimento. alfieri, iii-1-134: chi può dubitare, per esempio, che montesquieu
par., 9-112: tu vuo'saper chi è in questa lumera / che qui
una virtù. abbracciavacca, xxix-30: chi ave saggia oppinione, / porta dinanzi
lumero. abbracciavacca, xxix-32: donque chi non per sé vede lumero, / veneli
avrebbe creduto che un uomo come lui chi sa qual dotto confessore avesse, qual
, / non vene a l'amativa chi non n'è luminato. idem, 1-1-
lor che 'l desti; / ed or chi n'è che qui per te si
'luminista'. termine teatrale e cinematografico. chi è addetto agli apparecchi d'illuminazione (
dante, conv., ii-iv-i7? afferma chi ha li occhi chiusi l'aere essere
questo è il male che suole accompagnare chi è grandemente luminoso in se stesso. manni
di una luna. buzzi, 91: chi le sperde [le unghie tagliate]
mezzaluna. de bene, 1-57: chi, qual noi, segue di giustizia il
capriccioso. ricchi, xxv-1-206: chi nasce matto non guariscemai. / il mal
g. m. cecchi, i-48: chi fu posto a mala luna, / sta
quei che stanno sul mille, ed a chi / bisogni andare per punti di luna
è rancura / ch'amor dà a chi 'l servisse; / ma chi luna sentisse
dà a chi 'l servisse; / ma chi luna sentisse, / parriali amara e
ladri. (ma poco serve a chi lavora). tramater [s. v
. aretino, vi-141: - dimmi chi è questa, se è così?
-di bel patto, dimandatene. -chi, chi vuoi ch'i ne domandi? voi
poco conto. cardarelli, 517: chi voglia sapere quali fossero e siano tuttora
e avessi io pure, avessi / chi fosse del medesimo lunario. -far lunari
qualche lunariaccio con rosaccio, / perché chi fila ha una camicia sola, /
una camicia sola, / e due chi frusta sempre le lenzuola. -vezzegg
. compilatore di lunari. -anche: chi fa previsioni sul futuro, indovino.
ischemo, e talvolta per ischerzo, di chi intende ai presagi delle cose a venire
a te. cantoni, 577: chi va, o finge di andare, nel
g. roncaglia, 1-4: dimmi chi tu se'? hommi a fuggire?
ei son caduti in qualche errore, chi dicendo che sono omori malencolici, chi una
, chi dicendo che sono omori malencolici, chi una spezie di pazzia ch'ei chiamano
ch'ei chiamano 'mania ', e chi perché questi tali par che patischino più
avevano pace. papini, v-256: chi diceva di averlo visto? una donna lunatica
sacchetti, 84-204: che maledetto sia chi mai maritò nessuna femina ad alcuno dipintore
per tutto è d'ogni qualità bestie, chi restia, chi gagliarda, chi poltrona
d'ogni qualità bestie, chi restia, chi gagliarda, chi poltrona, buona,
, chi restia, chi gagliarda, chi poltrona, buona, cattiva, lunatica.
codice marucelliano [tommaseo]: chi avesse maculato l'occhio sopra la
., 19 (337): chi ha l'assunto di provvedere, e non
que'della guerra. segneri, iii-3-263: chi può stimare che possano un giovane scaltro
nero. chiari, 1-ii-125: ah chi mai scompisciato non si sarebbe dal ridere
paesi lontani. giamboni, 104: chi si maravigliasse come il detto cielo stellato
lunga sian mirati. colombini, 127: chi sarà colei che possa dire che ami
1° dison sposto di chiarirmi chi è costui: lo voglio seguitare dalla
che, per le solite lungaggini, chi sa quando mi saranno pagate. comisso,
carducci, iii-17-256: la circonlocuzione (chi lo crederebbe?) non è più alle
sì tarda l'umile speranza, / chi sofr'acompie e vince ogni tardanza.
133: pir meu cori allegrari, / chi multu longia- menti / senza alligranza e
intensamente. de marchi, iii-2-105: chi si ferma un istante a guardare dal
rozzo quelle lungherie, e pareva valente chi durava tutto un dì a dire. oliva
dal meridiano delle canarie al meridiano a chi è sottoposta la regione, cominciando a contar
, gettiamoci nell'acqua e facciamo a chi arriva prima a quella roccia ».
uomo stringono, non possono piacere a chi è avvezzo a sentenze volendo andare a lungi
arrighi, 59: del resto, per chi ci avesse gran parte de'cristiani che allora
o non molto da lunge, / come chi 'l perder face accorto e saggio.
è da lungi che cerchiate voi stessi chi ve ne informi. carducci, ii-8-321
lungioperante patareo delio cinzio: e moia chi dice di no. = comp.
li occhi mi si fu offerto / chi per lungo silenzio parea fioco. idem,
lumi, legna per i bracieri e chi non voleva restare in piedi venisse adirittura
.. per lo ordinario erra più chi delibera presto che chi delibera tardi. aretino
ordinario erra più chi delibera presto che chi delibera tardi. aretino, 20-30:
boccaccio, ii-253: molto sarebbe lungo chi volesse / le volte raccontar, che
un tratto in un cerchio da non so chi tagliatogli il ragionamento, disse bernardo rucellai
qual fastidio portino le letre longe a chi tene el luoco ovi è v. s
diversi luoghi, come a dire, chi a « moneta longa » e chi
, chi a « moneta longa » e chi a « corta », o in
; ininterrottamente. bonichi, 30: chi spera lungo, al breve è talor dutto
340: scattano il collo a rimirar chi siamo, / a lungo a lungo.
a lungo nell'oscuro / è di chi va solitario e altro non vede / che
di lungo. bonsi, i-ii-1-112: chi crede che il fato e la fortuna siano
più bugiardo che lungo dicesi familiarmente di chi ha il vizio di mentire anche per
-essere lunga la mano di qualcuno: di chi è talmente abile e potente da portare
don rodrigo di andare in cerca di chi volesse prestargli le sue. -fare
lungo di stamattina) che ci era chi voleva asserir di lei tutto l'opposto
in lungo nello scrivere, voglio avertire che chi legge il principio di questo libro non
firenzuola, 704: i'so che chi... mangia spesso, come
sapeva lunga. arila, 1-206: di chi è di sottilissimo ingegno e sa trovare
tra sé sotto i baffi, come chi la compatisce, e la sa più lunga
modo proverbiale che si usa a proposito di chi vuol persuadere una cosa alla quale non
nel lavorare, pensò tanto, che chi la faceva fare si morì. forteguerri,
lunghezza. latini, i-1639: chi sta lungo via / guardi di dir follia
loro, fosse: « alla malora chi li spara! ». = voce
vigiglia s'usa andare / fuori a chi ha de'loghetti o de'poderi / e
udire, e poscia testimoniar contra essi chi per ciò starebbe in agguato origliando nascoso
a li occhi mi si fu offerto / chi per lungo silenzio parea fioco. idem
. -ciascuno dei sedili destinati a chi assiste a spettacoli pubblici. baldelli
idem, inf., 6-47: dimmi chi tu se'che 'n sì dolente /
dante, par., 11-52: però chi d'esso loco fa parole, /
de giorni quatro e gionsemo ad uno loco chi se chiama colum. m. dandolo
cadere in peccato. ariosto, 35-17: chi sia quel vecchio, e perché tutti
intere di giovanetti posti al mal luogo: chi di sua voglia gittatosi a quel vituperoso
sua voglia gittatosi a quel vituperoso mestiere e chi per ciò comperato da uomini che ne
, ma sotto particolari condizioni poste da chi ha un diritto sul luogo stesso (
quelli lochi della diocesi, e chi la possiede, acciò si puotesse richiedere
il naso da moderna mano: / chi nacque a'nostri giorni è ben lontano
piacere. canti carnascialeschi, 1-411: chi sa fare e dalle in ogni loco
da s. c., 40-1-3: chi per la nicistà del suo luogo è
del monte si paghino debitamente e a chi elle appartengono, e che i crediti
a pugna. tasso, n-iii-561: chi disputa ne le corti e aspira in
saggio loco, / ché foll'è chi s'impronta di volere / l'altera cosa
questo luogo. rosmini, xxi-157: chi è epitteto? un filosofo. di che
/ o verginette, a voi / chi de'perigli è schivo, e quei.
e disdegno. imbriani, 1-236: chi pone il core in basso loco,
novellino, 1 (8): chi avrà cuore nobile ed intelligenzia sottile,
tuo volere? idem, 95-2: or chi dirà, over chi farà dire,
95-2: or chi dirà, over chi farà dire, / da poi ch'avèn
a me desiderare quanto sia onesto; che chi più desidera dà luogo alla lussuria.
notizia). stefani, 9-9: chi dice che il popolo da sé si mosse
popolo da sé si mosse, e chi dice che venne scritto di palagio, ove
nerone,... senza intendere chi colui fusse, che riscontri desse di tanto
. dir. pubbl. e polit. chi, in via temporanea e straordinaria,
-luogotenente di dio o di gesù cristo: chi esercita l'autorità per diritto divino;
esercita l'autorità per diritto divino; chi rappresenta dio o ne reca in sé
... sono l'arredo di chi regna da gli altari e di chi è
di chi regna da gli altari e di chi è nelle diocesi luogotenente del crocifisso.
, 10-60: è da guardare d'offendere chi è in luogotenente di cristo, né
due giorni per un bel parere di chi te l'ha donata, e poi venderla
bandello, 2-40 (ii-35): -ma chi t'ha detto che io abbia fatto
. frescobaldi, 2-70: non v'è chi prenda nullo di questi animali, salvoché
d'annunzio, iii-2-62: ora guardami. chi sei? / hai la vesta
prov. proverbi toscani, 26: chi semina buon grano, ha poi buon
grano, ha poi buon pane; chi semina il lupino, non ha né pan
tira addietro; a l'ultimo / chi vincerà? crusca, i impress.
il lupo per gli orecchi ': di chi ha per le mani impresa difficile a
paperi 'e simili. fidar cosa a chi sia avido della medesima. -di
: solo si spaccia d'alma coraggiosa / chi provato non ha di lupo il morso
perché, secondo le superstizioni antiche, chi vedeva un lupo perdeva la favella)
. (dicesi del far bene a chi non lo merita). ibidem, 256
più boschi cerca, più lupi trova: chi vuole di più, va incontro a
maggioridifficoltà. proverbi toscani, 315: chi più boschi cerca, più lupi trova
pericoli. proverbi toscani, 238: chi sfugge il lupo, incontra il lupo
fa pecora, il lupo la mangia: chi assume un atteggiamento improntato a eccessiva
l. salviati, 19-26: veggiamo che chi pecora si fa, / il lupo
mangia. g. gozzi, i-20-66: chi pecora si fa, la mangia il
. parise, 5-278: caro mio: chi si fa pecora il lupo la mangia
fra i lupi, impara a urlare: chi frequenta i malvagi, diventa malvagio.
malvagio. proverbi toscani, 63: chi vive tra i lupi, impara a
ne scappa o scampa il lupo: chi commette il male ricevendo solo rimproveri inefficaci
non muta natura. fagiuoli, 1-1-47: chi è d'una natura, fino alla
, 1-1-534: dosolina cercava in mente chi poteva mandare a mettere in guardia il figlio
sp., 14 (240): chi si rallegrava che la cosa fosse finita
pronosticava guai seri per il vicario; chi, sghignazzando, diceva: « non
cani ', e si dice di chi consegue alcuna cosa ch'era destinata per
: se sono in vista luschi, / chi ha due occhi non voglian guardare,
e di tante belle maniere s'arricchirono che chi non possiede la lingua, ond'ei
quale cosa suole accadere spesse volte a chi ha gli occhi glauci, come avviene ancora
sé non crede, / né a chi dar biasmo a torto gli volesse. della
s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e
m'anieghi cum le so losenghe / chi in odio regna del to'fizo santo.
, per vie lunghe e corte, / chi più lusinga, a maggior mal riserba
così! un'intelligenza come lei! chi l'avrebbe mai detto? di questi tempi
203: -ad ogni modo bisogna lusengar chi può più. -se adulare i benefattori
sete e in gran palagi / trovar chi dica il vero e non lusinghe, /
m'è viso che-ssia da blasmare / chi puote e non tener vuol buona via
per esser luxengato questo fexe: / chi sta in pericolo lo dano sia d'elo
appagare. boccaccio, 21-26-60: venne chi trovò mille modi, con nuove vivande
369: mi lusingo che pel futuro anche chi scrive si ricorderà di esser solito a
: ben tre volte è più felice / chi udir può la tua dolente / melodia
g. p. zanotti, ii-403: chi mai potrà difendersi / da le saette
vespro, andando cercando per tutta jerusalem chi gli desse cena, non trovò chi lo
jerusalem chi gli desse cena, non trovò chi lo ricevesse. e questo fu.
, se i quattrini non mancheranno, chi sarà curioso di grandi edifizi, potrà
fare sfoggio. tebaldeo, 1-73: chi vai beltà, chi vai d'esser formosa
tebaldeo, 1-73: chi vai beltà, chi vai d'esser formosa, / se
di valore sociale, a detrimento di chi non ha i beni necessari o in
stato e grado naturale e civile di chi spende. f. galiani, 3-241:
ferrari, ii-183: in una parola, chi consuma i valori prodotti? è ancora
arti. guadagnoli, 1-ii-311: per chi può mostrar lo scrigno pieno, / la
lussureggi e faccia il grande, / chi sa che dentro al cuore e'non sospiri
universo non apprezza, / se non chi lussureggia in ogni parte: / se veneri
, ancor involto ne'panni, fu chi mi offese la vita; vissi piangendo e
: lasciate la lussuria di frasi a chi ha penuria d'idee. balbo, 5-51
come da legare. lancellotti, 542: chi sa che a guisa di giudizioso e
nosi ancora mutamenti in simili stati, quando chi gli governa ha speso le sue facultà
onore. torini, 233: chi è colui sì nimico d'ogni onestade che
ma ora che ci è sempre nel popolo chi ne approfitta, non nuoce al popolo
più belli del mondo, per tale che chi vedesse di quelli più fini ed e'
, sm. e f. invar. chi, per mestiere, pulisce e lucida
-anche assol. tornielli, 497: chi il muro addobba, chi lustra portiere,
, 497: chi il muro addobba, chi lustra portiere, / chi i letti
addobba, chi lustra portiere, / chi i letti infiora, chi pinge lettiere.
, / chi i letti infiora, chi pinge lettiere. goldoni, xii-11:
il pelo. svevo, 8-351: chi lavorava più di tutti in casa era
. a. cattaneo, ii-133: chi mi restituirà tanto tempo speso in lustrarmi
rimaneva appresso di loro un non so chi. salvini, 22-396: sciagurata, /
, sm. e f. invar. chi per mestiere pulisce e lucida le scarpe
s. v.]: 'lustrascarpe': chi lo fa per le vie per mestiere
di lustrascarpe vi s'inginocchian davanti: chi supplica, chi impreca, chi batte con
s'inginocchian davanti: chi supplica, chi impreca, chi batte con la spazzola
davanti: chi supplica, chi impreca, chi batte con la spazzola sulla cassetta.
-trice; popol. -torà). chi lustra per mestiere o professione, chi dà
chi lustra per mestiere o professione, chi dà il lustro (alla calta,
egli [il principe], ovvero chi opera per lui, di fare in
può comprare, a pochi cents, chi vuole, / cambrì, percalli, lustri
parenti eh! sia pur frustato / chi vi crede; più tosto i luterani,
ch'ancor c'è, credo, chi ne piange e lutta. cicerchia, xliii-414
. foscolo, sep., 277: chi la scure / asterrà pio dalle devote
valeva la pena!... chi ruba di qua chi di là e le
!... chi ruba di qua chi di là e le cose vanno peggio
veggio cancellar divine carte, / ridendo forte chi dovria far lutto. -in
fatalmente necessarie; sanguinose e luttuose a chi le sofferse, salutari in più tardi
ver, ma non però credibile / a chi del senso suo fosse signore. b
., 33-11: io non so chi tu se'né per che modo / venuto
, ma quasi sempre, avviene a chi si fa signore,... d'
, lo strazio d'una donna incinta, chi dice avvenuto in pesaro, chi dice
, chi dice avvenuto in pesaro, chi dice letto in un giornale di marsiglia
un solo mazzo di 52 carte; chi tiene banco (il banchiere) distribuisce
il doppio o l'equivalente della puntata chi ha ricevuto (compreso il banchiere)
elidono a vicenda, mentre viene eliminato chi, chiedendo carte, supera il nove
rabbui. lippi, 1-76: infin chi n'ha in cantina, / per rivenderlo
a. casotti, 1-1-19: chi in venir si piglierà la stracca, /
vi faccia! /... / chi vuol delle composte / vada dove ne
questo mondo si possa vedere; ed a chi non ha visto, parerà dura cosa
vivande. burchiello, 58: chi vuol ben far la farinata cotta, /
tutti quanti le lor maccatelle. / chi ha macchie, ecclissi ed altri mancamenti:
, ecclissi ed altri mancamenti: / chi scema, chi tramonta e chi s'oscura
altri mancamenti: / chi scema, chi tramonta e chi s'oscura. gioberti,
/ chi scema, chi tramonta e chi s'oscura. gioberti, 2-135:
, che... ci è chi sa giucare di macatelle. grazzini, 333
: mattarello. guerrazzi, iii-39: chi ci tiene le mani dentro...
che non hann'osso, / chi può descriver l'inaudito eccesso? /
. cattaneo, iii-1-31: si vede chi staccia la farina; chi la impasta colle
si vede chi staccia la farina; chi la impasta colle mani ed anche co'
colle mani ed anche co'piedi; chi la ritaglia in biscotti, la rotola
volevano in frottola, alcuni in maccaronèa, chi con una lettera sola, chi solamente
, chi con una lettera sola, chi solamente con alcune postille. a
/ di lasciarsi 'l loco togliere, / chi vuol cogliere / de la vita arcignatonica
cavalca, 21-29: stolto sarebbe chi avesse in tanto odio un carissimo vestire
sia apparita sat., 2-149: chi fu mai sì saggio o mai sì santo
candido e gentile? oliva, i-1-120: chi si procaccerà sabba da castiglione, 32:
che sieno screpariscano con più luce a chi poco le vedeva. genovesi, una bozza
fu così trista, che c'era chi strologava i pianeti, altri accusava le macchie
, venisse a dar ad intendere a chi che sia d'aver in sospetto l'integrità
la macchia. berni, 228: chi ha insieme l'utile et el piacevole,
ne'danari. fagiuoli, ix-95: ma chi contra del vizio alza le strida,
/ fatto anch'egli alla macchia da chi volle / piccar color eh'oscuramente nati /
(e si può riferire sia a chi svolge un'attività illegale o di brigantaggio
accaniti nel resistere, i contadini: chi tentava scamparla mutando paese, chi si
: chi tentava scamparla mutando paese, chi si buttava alla macchia nella maremma o
alla macchi. -disse rivolgendosi colla mente a chi l'avea messo a quest'impresa.
, ii-1210: [c'è sempre] chi dipinge alla maniera accademica, verista e
maniera accademica, verista e macchiaiola, chi edifica false chiese romantiche e ville rinascimento
infamia. loredano, 140: chi tradisce l'onestà ne gli appetiti del senso
.). cellini, 688: chi per disgrazia s'abbatte a un di questi
che avete in casa. non sapendosi chi egli sia, è reso sospetto al governo
lece / per te stesso parlar con chi ti piace, / ché tutti siam macchiati
ditemi proprio la verità, voi a chi credete che spetti il primato della macchietta
mi farei grave scrupolo se contradicessi a chi scrisse essere i prencipi la macchina d'
. volta, 2-i-2-42: e chi può dire fino a qual intensità giunga
, di ossa a chi veder le brama. c. bartoli,
. nella più sublime parte della attenzione di chi compose l'opera s'odono de'teatri
geniale. giraldi cinzio, 1-86: chi si propone i buoni autori, messer
e sparte. tasso, 14-616: chi fia ch'a quei suoi vezzi invitto scampi
che non è foruscito sì vile a chi non sia licito venire ogni dì qua a
, col passo monotono e macchinale di chi cammina inconsapevole. svevo, 6-326:
venen, ira e furore / di chi va machinando per livore / gran discordia fra
istrada... bene! vi fu chi li udì a macchinar fra di loro
di figliolo dorme precisamente qui sopra. chi può dire che cosa stia macchinando?
che con un gettone possono farti vincere chi sa che. -orologio da tasca
g. l. cassola, 166: chi lo spirto negar potrebbe o vita /
quella macchinatrice [l'anatomia], di chi progetta, fabbrica, mette in opera tali
.. che sì spesso si trevi chi abbia ardire di cercare di opprimere la nostra
cercare di opprimere la nostra libertà, chi pigli ogni dì animo di fare macchinazione e
. g. capponi, 1-i-311: chi osasse pure minimamente di preferire quell'ordine
sm. (plur. -i). chi è addetto al funzionamento e alla manutenzione
, automotrici). -in marina, chi fa parte del personale incaricato dei servizi
pananti, i-371: fanno i macchinisti a chi più sbaglia; / se han da
un film. -macchinista di scena: chi, alle dirette dipendenze del regista, ha
. loria, 1-109: degli uomini, chi scavallava impazzito fino a mostrare la pancia
la pancia macchiosa del suo destriero, chi faceva la ginnastica d'equilibrio tra cavallo e
è materia da persone dotte: / chi non ha 'n capo del cervello a
, mascellàio), sm. chi sottopone a macellazione bestiame di allevamento grosso
sono destinate all'alimentazione. -anche: chi vende carne macellata. livio
spettacoli di gladiatori. carducci, iii-6-381: chi bene intenda, sola una voce ne
buoni figliuoli? ma devono fare a chi macella di più. serao, 44:
, 1-3-266: scrivere nel medesimo libro a chi venderanno le pelli di tal bestie macellate
e cognome ed il luogo dell'abitazione da chi com- pereran le bestie. tommaseo [
di macellaio. arlia, 327: chi mai direbbe, se non sgarbatamente:
pel sangue si guazza: / a chi balzava il capo, a chi il d'
/ a chi balzava il capo, a chi il d'uomini. ariosto, 33-35:
morone, 41: dunque omicida è chi vuol esser sposo? / 2
sacchetti, 86-102: la vicinanza, sappiendo chi era fra michele, feciono che su
brutto macello. oliva, 289: chi sopporta spietati macelli delle sue membra,
a un ginocchio: quella forsennata di bestia chi sa che macello, chi sa che
di bestia chi sa che macello, chi sa che rovinìo in quel momento. e
, 3-i-108: la vita in somma di chi serve in corte richiede un'anima senza
. c. bentivoglio, 1-702: chi de le uccise vittime le carni / ne
/ ne lo spiedo rivolge; e chi sul desco / la macerata cerere dispensa
trissino, 2-3-186: ben so che chi vorrà contender meco, / arà nera
senno. serafino aquilano, 240: chi tien la grege più desfatta e macera
al machiavellismo. balbo, 5-455: chi noi creda vada a studiare le congiure,
la macìa le atterrasti? / ci vendemmia chi passa di lì. 3
b. nelli, 34: appena ritrovasi chi vi sappia dire: ii tal ponte
incrollabili. periodici popolari, ii-264: chi chiamò il primo papa ed il papato
stigliani, 2-406: ben si può dir chi non ne plora e = denom
e priva di forze; eccovi subito chi va dicendo tra sé: colei è madre
riscuotesse. gritti, li-1-524: fu chi ricordò anco la gravezza della macina,
: pareva facesse apposta a camminare come chi è suggellato dall'asma e ad ogni
, rozza e goffa. -anche: chi è per altri causa di gravi preoccupazioni
essere alla macine 'si disse di chi ha mancanza d'avere. -essere di
sotto ne consuma cento di sopra. (chi patisce esercita più forza spesso dell'agente
maniera proverbiale, che usasi rispondendo a chi in sull'intraprendere una cosa, per
probabili, vorrebbe ritrarsene, o a chi non crede che tutte le cautele possibili
a cilindri usato per polverizzare i concimi chi mici raggrumati.
mulina che fuor di quel macinavano, e chi qua e chi là, a prender
di quel macinavano, e chi qua e chi là, a prender secondo i diversi
viaggiavano a. cocchi [tommaseo]: chi si macina colle continue possa essere
inconiare. leonardo, 2-465: chi macina li smalti debbe fare tale esercizio sopra
dipintore di corpi fìnti e di paesi coloriti chi lungamente e impiastrò cartoni co 'l
aiutarlo macinare col dimenarlo presto; perché chi lo tenessi troppo, verrebbe troppo sodo l'
questa detta pasta di detto mescuglio; e chi ve lo tiene poco, verrebbe troppo
e fioco delle cannonate itosene a chi l'aveva colà mandato, cominciò a percoterlo
g. m. cecchi, 1-1-314: chi prima giugne al mulin, prima macina
.. non averà... pagato chi ha da avere,...
macinare. leonardo, 2-465: chi macina li smalti debbe fare tale esercizio
scempio. monelli, i-183: solo chi uscì vivo dalla maciulla del combattimento,
vivo dalla maciulla del combattimento, solo chi strisciò all'attacco e sbiancò d'orrore
del lume e de'dadi; / e chi gramola spesso e chi maciuola.
dadi; / e chi gramola spesso e chi maciuola. 10. rifl
alber s'accosta, / e chi quel taglia, lo piglia a sua posta
monti: muoversi per andare a trovare chi si era invitato e aspettato con lunga
si dice quando si va a trovare chi si era chiamato, come fece macométto
]: 'macrocefalo ': dicesi così chi ha la testa più lunga e più
da s. c., 21-3-4: chi tocca la pece sarà maculato da lei
deve seguir l'amaro della morte. chi erra convien che paghi con la pena
è messa a strillar per la morale. chi gliela maculava la sua morale? papini
in sua libertà di potersi aconciare con chi gli pareva, ed in questo non
vera natura. adunque, gloriosissimo re, chi potrà sì fatta congiunzione e divozione individua
fatta congiunzione e divozione individua spartire? chi la potrà divellere o maculare o turbare?
lviii-307: le invidie sono per tutto, chi voria macular questa mia grandeza con questi
e luto. busenello, iii-493: chi dà il corpo, dà l'ombra;
maculata pelle / amor serbata e a chi servir dovesse. monti, 10-34: sul
c. gozzi, 1-482: chi ha l'alma maculata di misfatti, /
di qua e di là. / chi ha provato, già lo sa; /
ha provato, già lo sa; / chi noi crede, lo vedrà. monti
sì madesì, e cetre e canestre, chi vinse e fugò fugge or perdendo:
/ et acciò non s'accosta / chi crede sé o sue ovre magiori /
molto ben consigliare... sai chi è costei? costei si chiama madonna
tralucesse fore. ariosto, 35-1: chi salirà per me, madonna, in cielo
: 'tutto crocifissi e madonne': di chi ostenta pietà. -fare alle madonne
di immagini della madonna. -anche: chi esegue disegni di soggetto sacro (e
» di matera. montale, 5-110: chi mente più, chi geme? fa
, 5-110: chi mente più, chi geme? fa il tuo istante / di
f. m. martini, 7-222: chi mai t'ha detto / che serbi,
'l suo consiglio. dominici, 1-166: chi onora la sua madre, è come
o la natura tutta; a cui chi senta profondamente non può guardare senza religiosa
figliuoli). proverbi toscani, 74: chi non crede alla buona madre, crede
madre, crede poi alla matrigna. (chi non accetta il consiglio de'veri amici
che i propri figliuoli)... chi vuol conoscer la madre, guardi la
, che non poteva dir in verità chi fusse mio padre. 2.
: patria originaria degli emigrati o di chi vive comunque all'estero; la patria stessa
sia quella odorata pianta, chiamata da chi sclarea, da chi scarleggia, da
pianta, chiamata da chi sclarea, da chi scarleggia, da chi matrisalvia e da
sclarea, da chi scarleggia, da chi matrisalvia e da chi erba di s.
scarleggia, da chi matrisalvia e da chi erba di s. giovanni,..
e muteti. sacchetti, 86: chi ci cantasse suoni o madriali, / d'
al riposo, lieti, e cantando chi madriale, chi qualche canzonetta e chi
lieti, e cantando chi madriale, chi qualche canzonetta e chi qualche sonettino,
cantando chi madriale, chi qualche canzonetta e chi qualche sonettino, ciascuno però in loda
madrigale ci facea suonare. / e chi ben non toccava su 'l groppone,
di musica. papini, ii-994: chi non è ormai sazio e stufo, ad
, da persone o da enti a chi si trova in stato di necessità (
. genovesi, 3-24: se vi fosse chi per male intesi zione, mentre
: ragione può ben vestirsi da chi nasce privato. è addotta da
fede. segneri, iii3- 96: chi si comunica indegnamente, non vilipende semplicemente
maestà. saba, 310: questa chi è che par così lontana, / chiusa
regio. filicaia, 2-1-35: chi crederà che, a te medesimo infesto
è smarrito? quel volto maestoso, chi l'ha disfatto? brusoni, 621:
concerne, riguarda, è tipico di chi ricopre ruoli di alta autorità o esercita
dell'autorità tutelare ed il maestoso decoro di chi governa. 3. che deriva
degnamente incominciato. goldoni, x-391: chi è colei che in maestosa gonna /
ad atti egregi è sprone / amor, chi ben l'estima, e d'alto
lo conoscesse. idem, ii-1055: chi mi metteva a canto damiselle / vaghe
. 0. rucellai, 2-1-1-31: chi è colui che intenda le maestranze,
o, per lo più, giudiziari; chi ricopre una carica pubblica; magistrato.
possa fare: almeno cosi ci afferma chi tiene il maestrato della guerra. pisacane,
ben giugiamboni, 7-142: nelle battaglie chi avrà inteso a più rare che dentro
dire quanta industria e fatica costasse a chi lo ridusse a quel punto di perfezione
, scienza. iacopone, 84-30: chi va cercanno per vergogna, / ben
bravura. la spagna, 21-39: chi ha più maestria, / rimanga qui
gran maestria, / e muore incontenente chi lui sguarda, / tanto son quei
vita, / che pare, a chi lo sguarda, corno sia / fatto di
cotesto pai di ferro disadatto / chi mai l'ha da provar? pananti,
, mastro), sm. chi trasmette a un gruppo di discepoli, mediante
l'insegnamento, la propria dottrina; chi, ottenuta la richiesta abilitazione, insegna
/ che bottega di ciò tiene: / chi avessi una figliuola / che imparar volessi
mai non si intende la scrittura da chi non ha quel sentimento ch'ebbe lo scrittore
accadere al cattolico vico? 4. chi si dedica con passione a studi vasti
hae color di ferro / e, chi l'accende, sempre rende lume. boccaccio
e questi buonissimi. 5. chi, per altezza di dottrina, di virtù
scelta, a una singola persona; chi è considerato fondatore e capo di una
io non sono. trissino, i-52: chi dubitasse che latino non volesse dire italiano
m. zanotti, 1-4-229: più tosto chi sa che questo divin maestro, svelandoci
non dissimile accidente sarà da temersi da chi che sia, che arrisicandosi a sottilmente
cader si pone. 6. chi esercita, in modo autonomo o alle dipendenze
, mia cara. -figur. chi detiene il potere, chi comanda.
-figur. chi detiene il potere, chi comanda. machiavelli, 1-iii-525: dipoi
, e alle fatiche de'manovali sia chi badi bene, affinché tutto il bisognevole,
popolare: il boia. 7. chi si dedica a una delle arti belle e
il giovane maestro sorave, sbattuto da chi sa quale tempesta, era venuto a
del mastro eterno. 10. chi si distingue per provata esperienza, per
titolo ufficiale conseguito in speciali tornei da chi ottiene il 50 % del massimo dei
molto. -maestro dei maestri: chi è superiore a tutti in astuzia e
maestri. 11. disus. chi, nell'ambito di una comunità sociale
o di guida. — anche: chi, nell'ambito di un'impresa o di
e duce. -gran maestro: chi, per ricchezza e potere politico (
repubblica. ariosto, 273: a chi dànno più credito i gran maestri in
.. / le mense acconce, e chi abbia servito / e tanti camerier già
accezione, veniva dapprima usato per designare chi effettivamente esplicasse tali funzioni, anche di
delle mense. -maestro di razione: chi su una nave annota giornalmente il movimento
in danaro. -maestro di stiva: chi sovrintende alle operazioni di carico e scarico
quei lugubri intermezzi. 15. chi riveste una carica o un ufficio pubblico,
fio maestro di zecca: chi sovrintende alla coniazione di monete e medaglie
o 'mastro di sciurta ': chi comandava di sciurtieri o guardie di pubblica
re mastro giustizierò. giannone, 1-ii-409: chi fosse stato nel regno di ruggiero maestro
nuovo s'infuriò. 16. chi, in seguito a elezione, è preposto
pretendere di insegnare e dettar legge a chi ne sa di più.
è maestro. (si direbbe a chi vantasse una sua professione o capacità da
vantasse una sua professione o capacità da chi volesse porla in dileggio). tarchetti,
sé stessa disse: « che so io chi è costui che è venuto a darci
bandello, 1-22 (i-288): chi il vago colore del volto vedeva una
monsignor lo re fosono istati, a volere chi tossono cavalieri sapere e qual ventura loro
. giuglaris, 1-436: legga, chi non lo crede, il libro maestro di
o uscita la lancetta dal perno, o chi sa, sdentellata fors'anco la ruota
epilessia. passavanti, 253: chi gli porta addosso, non avrà il
dell'onnipotente maestróne, dimentichi quasi di chi ed a chi egli scrivesse.
, dimentichi quasi di chi ed a chi egli scrivesse. 2.
capopartito. moretti, i-942: « chi ti impedisce di stabilirti e agitarti a roma
i-8-184: -questo cieco, sia chi si vuole, sia certo che gli pesterò
alla visita di tutti i loro stati chi si credeva più a profitto: per
persino nel tempio. rajberti, 1-149: chi si mostra duro e intollerante per le
letto né udito fino a questo tempo chi abbia scoperto le loro magagne [degli
occhi lagrimosi. colombini, 127: chi sarà colei che possa dire, che ami
/ mi disse: io veggio ben chi fia perfetto / e ritrarrà costui d'ogni
bronzino, 1-142: fa ragion che chi magagna in seno / porta, convien che
perché lo corrompono. rosa, 74: chi sarà netto degli errori altrui, /
/ riderà su i miei fogli; e chi si duole, / dimostrerà che la
trasgressione. giamboni, 128: chi compiutamente sente lo peso del peccato e
senza magagne di affetti, vincolato a chi opera secondo i dettami del cielo. leti
tavola ritonda, 1-229: merlino profetezzò che chi vi sedea tramazzava e magagnavasi d'alcuno
. g. bargagli, xli-i-442: chi compra le mercanzie al buio, ne trova
debile, ruppe e caddono giù, e chi ne morì, e chi ne campò
, e chi ne morì, e chi ne campò magagnato, e chi non ricevè
e chi ne campò magagnato, e chi non ricevè alcuno danno. tesauro,
zità feze cridare e bandire, / che chi sapea chi fosse questo magaldo / dovese
e bandire, / che chi sapea chi fosse questo magaldo / dovese venire al signor
istrada... bene! vi fu chi li udì a macchinar fra di loro
, 28 (475): chi aveva qualche quattrino da parte, rinvestiva in
). -signore di maggio: chi era scelto, per elezione pubblica,
fagiuoli, 3-2-227: per certe suore chi mi chiede un maggio; / e a
il viaggio. lippi, 6-34: chi coglie fiori, e un altro un ramo
-consigliare l'acqua di maggio a chi soffre di geloni: suggerirgli come unico
, che si consiglia in pieno inverno a chi ha i geloni: fittizio non perché
foglie non ci venga di maggio: chi non desidera una cosa, non vada
abbondanza. michelangelo, iii-4: chi non vuol delle foglie, / non
a cui pesasse, sconfiggereano in buona pacie chi lloro sconfigge in guerra. la spagna
santi barlaam e giosafatte, 16: chi adora l'idola è la maggio follia del
inf., 6-48: ma dimmi chi tu se'che 'n sì dolente / loco
b. croce, iv-12-233: chi come me vuole le libere istituzioni,
. ant. e letter. condizione di chi emerge per la nobiltà della nascita,
mi spaventa. 7. condizione di chi ha un'età superiore ad altri,
un'età superiore ad altri, di chi è più avanzato negli anni; anzianità.
di comando. gelli, 7-205: chi ha questo [desiderio], aver qualche
1-1-83: non è proibito a chi ordina un fidecommisso, overo maggiorasco,
. frugoni, vi-73: se vi fu chi per una minestra di lentiggine perdette il
ovidio... inteso a identificare chi fosse l'innominata maggiordoma della casa milanese
magiordòmo, maiordòmo), sm. chi sorveglia e dirige il personale di servizio
). 4. marin. chi dirige i servizi della mensa per gli
e belle. machiavelli, 1-viii-101: chi mi conoscerebbe? io paio maggiore,
maggiore assai il numero di coloro a chi piace il vivere libero. piccolomini,
: in una vendita all'asta, chi fa l'ofìerta più alta. tommaseo
, piùfortunato. guittone, xxix-179: chi magior sé mira, / menore en
gli ostacoli. metastasio, 1-i-220: chi seppe ogni altro / superar con l'
di trovare qui, in toscana, chi intenda assai bene il greco e l'inglese
maggior vivacità d'ingegno ha d'ordinario chi nasce ne'climi caldi che ne'freddi
. chiaro davanzati, i-31: però chi per pianeta si conduce, / prenda
dato / che non pò mal finir chi l'ha parlato. idem, conv.
maggiore quello che più è prezioso a chi riceve. idem, par., 5-19
bruni, 556: di gloria maggior chi porti il vanto / non so,
fiamme ne accrebbe. pulci, 1-59: chi s'emenda, è scritto nel vangelo
ch'ancor carte ne verghi, / chi siete voi. idem, par.,
/ e meritevol di maggior supplicio / chi ha cercato occiderlo ha commesso. straparola
il fallo è maggiore / quanto è maggiore chi 'l fa. boccaccio, dee.
il più, in favore o disfavore di chi che sia. -essere, farsi
maggiore. poerio, 3-124: da chi, se non da dio, vien la
per la maggiore. salvini, 39-iii-198: chi 10 crederebbe? che dopo la lettura
quasi sdegnoso, / mi dimandò: chi fuor li maggior tui? idem, purg
i lor maggiori. 3. chi, fra due o più, è maggiormente
guisa di magiori, / nom so chi 'l s'aspettasse, / se ben guardate
maggiori e gli anziani. 5. chi esercita una carica pubblica e ha un
viii-1-38: cominciarono diversi in diversi luoghi, chi con uno ingegno, chi con un
luoghi, chi con uno ingegno, chi con un altro, a farsi sopra la
ed altrove. 7. chi è superiore per autorità, dignità e
portare il diamante per divisa... chi non maggioreggia di valore e dignità sopra
maggiorennità, sf. letter. condizione di chi è maggiorenne; maggiore età.
. proverbia pseudoiacoponici, 117: chi guarda maiorecza spesse volte se inganda: /
ant. e letter. condizione di chi è superiore (per autorità, per
. -gerg. maggioringo della bolla: chi governa la città. lippi,
. 3. stato giuridico di chi è maggiorenne; maggiore età. -anche
maggiormente. b. segni, 11-118: chi ha l'una e l'altra sorte
si vergognino, uomeni da schifare, chi a'cristiani pensa di rimproverare. lapo
ai sensi, dee essere sentenziato da chi ha il senso più delicato e più fino
. m. -i). letter. chi partecipò alle manifestazioni di piazza del
pascoli, i-957: c'è chi atteggiando il pugno e le dita,
elette sue adiutrici e compagne, e chi non saprà queste è veramente indegno del
delle cose e ridà un mondo sano a chi, nel contrasto degli affetti e nelle
i greci eretto? / per consiglio di chi? con qual aviso / l'han
.). martello, i-3-46: chi di quel suo dire resista alla magia,
certe andature sottilmente disincantate e giocose, chi non si contenti delle pure magie di
arti magiche e fati, tu di': chi nasce sotto 'l segno d'aquario,
li riscaldava, li illuminava... chi al solo toccare un pezzo di ferro
11-203: aveva lo sguardo strabico di chi converge gli occhi su un punto magico.
cinque anni che favellono ungheri, che a chi gl'intende è una gioia e i
del capo e l'appetito del corpo a chi entro di sé avesse magionata la fame
: parmi diritta dar possa sentenza / chi servito signor ha in sua magione, /
, prigione. gosellino, 1-176: chi tra ceppi e catene, in magion
patrone. bembo, 10-vi-267: da chi debbo io intendere il successo della mia
santificante). giamboni, 193: chi nella magione dentro dal suo cuore alberga
14. locuz. -angelo della magione: chi si affatica a spiegare ciò che è
funzione di maestro; attività svolta da chi, per vocazione naturale, per libera
catedra. guadagnali, 1-i-40: a chi si logorò nel magistero / si toglie
una figura possono intendere il magistero di chi la intaglia o dipinge. g.
/ cotal nome, lassandolo e a chi / lo merita e a chi si stima
e a chi / lo merita e a chi si stima forse / di meritarlo.
cordone del medesimo. vi ha inoltre chi crederebbe di servirsi per magistrale della linea
panigarola, 3-ii-610: non sarà possibile che chi si obliga a parole anche sue,
intelligenti. c. dati, vii-3-100: chi da me s'aspettasse massime e verità
alzar le grida ed intimar silenzio / a chi con tuon di magistral favella / catoneggiando
., 10 (185): chi avesse sentito, in que'momenti, con
offici che mettano virtudi nelle menti di chi gli usa, e i vizi discaccino?
[ecc.]. 3. chi ricopre una carica politica o un ufficio
-magistrato supremo, primo, principale: chi ricopre la suprema carica politico-costituzionale di
civico della capitale inglese. 4. chi ricopre un ufficio giudiziario (sia con
della magistratura. -in partic.: chi esercita funzioni giudiziarie in modo professionale,
malagevole era a trovare a quei tempi chi volese ricevere i magistrati, che non è
, che non è oggi a trovare chi non li voglia. -porre, mettere
conferir magistrati e dignità, più tosto chi le merita, che chi più ne
, più tosto chi le merita, che chi più ne offerisce, ne investisca.
il magistrato fa manifesto il valore di chi lo esercita. piccolomini, 1-339: prudentissima
magistri di errore. 2. chi esercita una carica pubblica (civile o
, disposte in atti di morto, di chi va a morire e di chi ci
di chi va a morire e di chi ci manda. carducci, ii-16-278: fresco
provigionati, bellissima gente, e a chi non manca maglia. -passare,
e. gadda, 6-257: -la camilla chi è?... -è sì,
basso, e col dietro stano alti. chi fa la maglietta, un altro la
l'alza per mozzare il collo a chi si merita meno. caporali, i-122:
il core / e il proprio spirto a chi mi tien ristretto. b. giambullari
lo scudo foscolo, xiv-344: non so chi si sia demeritata la vostra amicizia o
tal virtù. castiglione, 192: chi non sa che al mondo non saria la
tua ventura / fra magnanimi pochi a chi 'l ben piace: / di'lor:
g. visconti, 1-131: se talor chi vi ama più che l'anima /
e a mida. / fra'magnanimi cor chi è il chiamato? / un moro
d'ascoli, 1392: magnanimo non è chi in atti vili, / quasi temendo
noci e mille fichi secchi, / a chi porterà il cuor della bestiaccia. fanfani
e le opere leggiadre di casa medici; chi aveva più agio da pensare alla libertà
piccolomini, 2-47: andate gridando: chi vuol, donne, acconciar chiavi in
loro [alle serve] bisogna capitare chi vuol sapere ogni cosa; ell'hanno sempre
magnano ': proverbio che dicesi di chi sa tutte le chiacchiere o i fatti altrui
magna pars, locuz. lat. chi in un'impresasvolge la parte principale.
ogni pesce appare invitando di comprare a chi ha voglia di magnare. boccamazza, i-1-301
, sm. invar. dial. chi si nutre di strutto di infima qualità (
tra i'al tre virtù, che chi vuole sapere se la moglie gli è
andare alla natura dell'altre eccellenti pietre, chi dubita che tra le prime occorre alla
. del papa, 5-68: vi ha chi crede che il globo terracqueo nel tirare
introspezione. -sm. carattere di chi esercita o subisce un fascino, un'
mente del magnetizzato al potere affascinatore di chi magnetizza. c. arrighi, 1-181:
mente del magnetizzato al potere affascinatore di chi magnetizza. fusinato, vii-961: -evviva
. nel linguaggio dell'antropologia criminale, chi ha la tendenza a compiere attentati contro
di ragionare sopra questo, cioè: di chi liberalmente ovvero magnificamente alcuna cosa operasse intorno
avvertite sempre quel che dite e con chi, perché tutto vien riferito ed interpretato
; sublimarsi. foscolo, xvi-148: chi non vede le colpe e le stravaganze
di dante e di shakespeare? ma chi non si sente magnificarsi ed elevarsi nell'
delle divisioni italiane magnificate per abitudine da chi non sa dell'italia se non il passato
bel bottino / ci lasciammo arrestar da chi la 'ncetta / fé 'n sul nostro
, sf. qualità o atteggiamento di chi è dotato di nobiltà e grandezza d'
nobiltà e grandezza d'animo, di chi eccelle per doti morali e intellettuali e
] dice... lasciare a chi le vuole le pompe e gli alti onori
xv e xvi, che veniva attribuito a chi esercitava cariche pubbliche, e, in
riesce: la dapocaggine si è di chi ci sta forte. botta, 4-878
e di sentimenti inondano l'animo di chi legge ed una rapida successione di piaceri
le borie bambinesche, le vuote magniloquenze di chi ha voluto procedere di capolavoro in
. è il concetto più degno a chi emula la magnisapiènza degli antichi romani e al
magnitudine. aretino, iv-3- 323: chi non sapesse in che modo è smisurata la
barberino, 1-60: folle mi parrebbe chi vedesse carlo e non avesse paura e non
tomaso e di alberto magno si prova che chi ne fa menzione dice: impugnò articoli
cupidigia de l'avere non regna in chi è nobile e magna come lei.
onor sopite le faville ardenti, / chi belve saettar, chi, de'frondosi /
ardenti, / chi belve saettar, chi, de'frondosi / mirti all'ombra
somigliare se non alla prospettiva, e chi le sta lontano discerne ne la sua
a. pucci, 5-10: or chi potrebbe raccontar le some / e muli a
festa, / ch'ei prese, chi lo sa? per un mercato /.
ai fattore / è magno e a chi 'l prende è quasi nente. cantari
. -ghi; femm. -a). chi esercita la magia, le scienze occulte
fascinatore. pananti, i-io: ma chi sarà quel genio creatore, / quel
centro del mio core, / se chi vi porge ognor fresco vigore, /
occulte. caro, 16-42: ma chi son, coribanti o genti maghe, /
messo in certo luogo a comodo di chi non voglia andar per esso alla magona
lei non si devesse disconvenire a ritrovare chi a * suoi bisogni provvedesse.
magro; condizione e aspetto di chi è scarno, macilento, secco,
aspetto iniquo, quale potresti assimiliare ad chi ne'campi dell'armi con lunga fatica fusse
, lacerati afflitti, come quelli a chi solo un poco di spirito era rimasto.
la mia anima torbida che cerca / chi le somigli / trova te che sull'
giacca, e aveva il magro di chi cammina svelto. 2.
derivati). fagiuoli, iv-70: chi fuori intanto da mangiar cavava / burro
, uova sode, anguille marinate, / chi altri cibi magri ritrovava. lanzi,
parola, una parola amara, per chi non crede. leopardi, 6-57:
e ingiusti perdoni si posson conceder a chi a questa foggia strapaza il mestiero.
vicario di colui che chiamò omicida anche chi desidera la morte altrui non ha detto
anni concede sublimi ma radi amori a chi più è fatto macro per lei.
g. m. cecchi, 1-1-292: chi vuol ben dal popolo, /
. alberti, 2-106: vedrai a chi sarà il naso rilevato e gobbo,
. fenoglio, 1-229: « e chi era? ». « un caporale della
manovale. dossi, 1-i-516: chi ha comprato fuor delle mura due
guittone, 24-1: ahi, deo, chi vide mai tal malattia / di quella
dante, inf., 28-1: chi poria mai pur con parole sciolte / dicer
co- risca? morone, 134: chi mai sperato avrebbe che la macchia,
: la delizia che s'invola / chi sa mai se si riacquista?
iv-28: o mio tenero verso / di chi parlando vai, / che studi esser
vita nuova, 8-n (51): chi non merta salute / non speri mai
cattività, oggi, riviere / di chi s'arrende per poco / come a
comandò che ad alcuna persona mai manifestassero chi fossero. tasso, 4-46: nulla
7-58: fu qui che carletto ci chiese chi ero e poi disse: -ho cominciato
notte. / tra l'ombre interrotte / chi viene? sei tu? / la
giri, /... / trovo chi bella donna ivi depinge / per far
poi e il mai sono fratelli: chi è solito rimandare, non conclude nulla
, ridacchia. « più maiale di loro chi ci va insieme ».
un maiale! govoni, 9-93: chi diventò più ricco d'un maiale /
il maiale a mezzo ': di chi prende a mantenerlo a mezzo, spartendoselo poi
e abietta. carducci, ii-3-187: chi dei vostri preti liberali ha relazioni con
relazioni con torino, se non egli? chi potea aver cagion, d'ire e
. samido, vii-533: tutto damasco, chi sopra strade, chi sopra li tecti
tutto damasco, chi sopra strade, chi sopra li tecti di le case, erano
ammainare. ariosto, 18-143: chi tancore apparecchia da rispetto, / e
tancore apparecchia da rispetto, / e chi al mainare e chi alla scotta è buono
, / e chi al mainare e chi alla scotta è buono. ulloa [f
pulci, 17-109: non so ben chi si sia quel cavaliere, / ma
dì dell'ascensa, portan maio a chi non se 'l pensa. = voce
. fino al maiolicato sacello dove, chi ne provi il desiderio, può 'lavarsi
fico. * temporibus illis 'ci fu chi lo tentò ribattezzandolo 'maice '(
388: -dimmi, di grazia, chi ti ha inviato qua, un raugeo?
: lo sci- miotto a lei: chi siete voi? - / bella! son
partendo sabato, lascerò incaricato della revisione chi avesse occhi migliori dello zambrini. alvaro,
s'era accorto che costoro scrivevano, chi sa perché, con lettera maiuscola certe
a. cattaneo, 1-86: chi parla tutto il santo dì e gran parte
, ii-39: fece un error maiuscolo chi pose / il boschetto sì prossimo alla
e'granelli grossi come la testa; e chi può, per fuggir queste noie,
speciali; si dava nel ferrarese a chi accusava falsamente ed esageratamente di danni fatti
c. dati, v-n: e chi sa che... quella locuzione schietta
mano sua: strano! -e di chi dovrebbe essere? - senza errori di ortografia
: né altri ho in casa, di chi io abbia da tener conto, come
aleandro, 520: eccovi dove arriva chi non sa far buon
; e malagevole fie l'uomo altrui, chi è istato rio a se medesimo.
passavanti, 312: perché non fu allora chi raccontasse la mia giovane etade, la
g. f. loredano, 12-88: chi pensasse la malagevolezza che si prova nell'
della valle, 1-13: malagevolmente da chi, offeso, può offendere co'fatti deono
guittone, 112-3: mal aggia chi tien donna in tale usaggio / d'
nemica. la spagna, 9-10: malagia chi mai segue tuo bandiera! / già
? idem, 10-31: carlo, malaggia chi ti vuol seguire, / poi che
: la falsa nominanza poco dura / a chi ben parla e malamente vive.
commun proverbio, comendato da tutti, che chi mala mente vive, malamente
[dalla peste],... chi non vi crederebbe che vi si suscitasse
, improvvisamente. pavese, 5-108: chi invece buttava le mani sul piano solo
l'altro, ch'io non so chi s'è più ladro / di te che
che ti facevano lucere il pelo? chi te le ha malandrinate? g. f
macinghi strozzi, 1-354: ci è chi gli ha malanimo addosso. g.
speranza e de fede. / malanagia chi en te crede, / te el
fumare degli ottimi cigarri alle spese di chi s'abborraccia di polenta e non fuma altro
: vo'dir così accioché, se chi l'ha fatto è bizzarro, non mi
n. franco, 143: chi può contar la lunga bravaria / e ciò
danno. verga, i-222: chi non rispetta i genitori fa il suo
prov. proverbi toscani, 147: chi ha degli anni ha de'malanni.
i malanni. ibidem, 328: chi s'impaccia de'fatti altrui, di tre
non è andato ancora a letto chi ha da avere la mala notte. (
di me, e ho conosciuto chi sono i miei contemporanei. =
o sconveniente. salvini, 39-v-39: chi serve, vegga di non far da padrone
m. villani, 1-2: chi era a servire questi malati, appiccandosi
a confortarlo. saba, 321: chi a liberarmi / da mala sorte, /
a liberarmi / da mala sorte, / chi la mia morte / a protrar venne
questo e quel scrivon malato, / e chi più dà, lo fan di già
divenir sano. / di quella malatia chi n'è malato, / ciò è avareza
]: 'buttarsi malato': di chi non vuol fare il servizio, l'obbligo
che si fanno aiutare o portare da chi sta peggio di loro. -mangia
peculiari infermità che minacciano in modo eccezionale chi si dedica a certe industrie. panzini,
malatia / non oso adimostrare / a chi mi può guerir e far gioioso?
gaia, 19: mala ventura abia chi te zense spada. bembo, 9-4-41
; malauguratamente. giamboni, 4-119: chi attentamente l'animo vi ponga...
, masticando amaro: -ora sappiamo da chi viene il colpo. 2.
s. v.]: 'malazzato': chi ha male più o men leggiero,
a facilitare la consultazione delle raccolte a chi aveva imperfetta conoscenza del latino, sia
l'intrinseca cagione dell'animo malcomposto di chi comanda, viene ad essere una infelicità
si prese la libertà di dirgli che chi lo vedeva così malconcio creduto l'avrebbe un
., gioberti, 1-iv-74: chi potria cogliere la divinità dell'originale,
. trattati antichi, 116: chi ha [gli occhi] vani e mischiati
uomo del mondo. fagiuoli, 1-1-274: chi è? chi è? ah,
. fagiuoli, 1-1-274: chi è? chi è? ah, quel villano non
mal delle donne. ghislanzoni, 239: chi sarà il malcreato che ad ora sì
più dunque cercare da altri, da chi sian cagionati avvenimenti sì prodigiosi, che
disperati, / non turbin l'acqua a chi salute brama. = comp. da
se gli rende agresto per prugnole da chi cena dove te. v. borghini,
quattrocento, lxiv-104: io non maidico più chi me fa guerra, / né donna
e niente era lor detto. e chi vedea portarne il suo, non osava
. cesarotti, i-vii- 274: chi crederà che solo / del quarto lustro appo
sì mal ripartita tra noi mortali, chi vuol rimontare alle occulte cagioni, in due
. doni, 268: certo che chi ha l'anima macchiata e offuscata è
. giacomo da lentini, 24: chi ciò non teme, male amar porria
, ché mal segue quello / sempre chi la giustizia e lui diparte. dominici,
che si ficchi e appicchi nella mente di chi ode, colui che dentro non sente