carlo esser difenditore / di loro e di chi lor dà censo e fio, /
del bene, 71: per te chi m'appella avo or lieto veggio / dal
. stampa, 165: maggior virtute a chi può chieggio 1 da pagar tanto e
sposa, ch'è la chiesa. chi frauda quest'imposta cade in fio di privazione
: dunque, i lettori, messoci anche chi fiocamente capisce, sono rari e preziosi
.. ti fioccano palle senza sapere chi ringraziarne. verga, i-208: le schioppettate
artiglieria come tempesta, fiocca / contra chi vuole al buon ruggier far torto. b
g. gozzi, 214: chi le fa entrare per gli orecchi del capo
gli orecchi del capo il latino, chi il greco; uno la tempesta con la
con la geometria..., chi la flagella con l'aritmetica. alfieri,
, disprezzare. guittone, 229-8: chi lauda in faccia lo fragella in core.
legno. bocchelli, 13-507: - chi si crede d'essere? - vociava la
alla massima del diritto civile, che chi non può pagare colla borsa deve pagare
a gesù. alberti, l-m-226: chi serà quello che, riguardando la flagellazione
lippi, 11-2: qui ci vorria chi scortica l'agnello, / o se
ferro ai piedi. 10. chi apporta rovina e devastazione, nemico,
. flagellétto. segneri, ii-47: chi non inorridisce stamane dal veder cristo con
. varchi, v-894 (417-6): chi con l'occhio della mente interno /
sm. (plur. -i). chi frequenta le case di tolleranza per sola
5. sm. ant. chi è affetto da flatulenza, da meteorismo
di flautare. flautinàio, sm. chi fabbrica, chi costruisce flauti.
flautinàio, sm. chi fabbrica, chi costruisce flauti. alfieri, 6-220
d'annunzio, iii-2-1130: « or chi canta le guerre puniche? » dice
. 4. lo strumento e chi lo suona; flautista. d.
agg. che è proprio di chi piange, di chi si lamenta; che
proprio di chi piange, di chi si lamenta; che ha tono fie
..., ricordava, a chi avesse avuto il buontempo di posarvi gli
un salasso. bencivenni, 1-54: chi si vuole di pistolenza guardare,.
(ant. fievòtomo), sm. chi com piva le operazioni di
piva le operazioni di flebotomia; chi cavava sangue, faceva i salassi
ed era isfilato. romcli, lxvi-1-383: chi si assuefà a mangiarne [di burro
flemmatica. muratori, 6-52: a chi diede, per esempio, la natura
. c. gozzi, i-22: chi vive ha degli amici e de'nemici.
pensiate. 6. sm. chi, secondo la teoria ippocratea dei quattro
. f. frugoni, iv-200: chi, giocolier di mano, facea traveder
truffato. milizia, iii-19: ma chi non è flessibile e ha un carattere decisamente
1-214: o belriguardo, or chi mi trae rapito / in aureo
ciascuna lingua reale. gentile, 3-198: chi voglia intendere le parole, guai se
, inflessione. galileo, 3-4-521: chi ha mai detto che la flessura della
pareva impossibile. d'annunzio, v-1-1037: chi può sperare non dico di abbattere ma
volgersi. luzi, i-63: chi s'attarda la notte? flette lenta /
mantello a quel vento che vene: / chi 'nnalzar non si pò, molto fa
truzze. b. croce, i-2-119: chi, per esempio, adopera più
rhododendron. gitoli, vi-1200: per chi lussureggia la flora / di questi campi
sm. (femm. -trice). chi pratica la fioricul- tura; chi si
. chi pratica la fioricul- tura; chi si dedica alla coltivazione dei fiori,
/ e a lui medesmo e a chi con esso andava, / fe'inchini,
con quell'atteggiamento floscio e cascante di chi... ha sempre sonno e
, 1-553: io vidi il volto di chi dorme / dopo l'amplesso,
cui le parole sdrucciolano di penna a chi scrive, di bocca a chi recita e
penna a chi scrive, di bocca a chi recita e, colla stessa facilità,
colla stessa facilità, dagli orecchi di chi ascolta. monti, iii- 264
anche del fluoro / fantascente la luce, chi li chiama [gli
: in casa mia flusso e riflusso; chi va, chi viene. consumano le
mia flusso e riflusso; chi va, chi viene. consumano le scale, rovinano
flusso. moneti, 92: mirate, chi pare or santa nigli, 1-150:
poi come la fede stia, / in chi d'un san tommaso isolarmi poi in
traffico commerciale. maledetto: / ma chi volessi pure uscirne netto, / metta
certo periodo di infino a'contadini. / chi mette tutto il suo in un invito,
primiera, ma le regole son disordinate. chi 4 misura '. non
sempre passo, non può far passata, chi non getta flustra, sf. zool.
puntualità procti, dell'ordine gimnolaemata. chi mostra pochi punti. insomma, chi non
chi mostra pochi punti. insomma, chi non asconde le tramater [s. v
si fa veder fra gli ultimi, e chi vince col flusso animali dell'ordine degli idreformi
, si danno l'altre due carte a chi la tiene: brevi, senza piedicello,
disturbo potranno egli porgere, se non a chi pensasse di passare più avanti. dottori
agitato, riputerebbe migliore la condizione di chi non si dilungò mai dal lido, venendo
, 3-i-76]: così nelle prose, chi troppo lunghi membri formerà, fluttuante sarà
2-44: fae dunque bisogno, a chi vuole incominciare questo bene, che in prima
è necessaria la sperienza, non è chi non sappia le grandi ed urgenti occasioni
sempre proporzionate alla capacità di sopportazione di chi ne è colpito. canti carnascialeschi,
da un accesso di riso (e chi ne è colpito perde la coscienza e,
alla finestra. cesarotti, i-85: quindi chi vuol mantenere squisita la conoscenza dei termini
e di intimo rovello, che affligge chi teme che l'affetto della persona amata gli
di voi magior gielosia, / vegendo chi vi parla o chi vi mira, /
gielosia, / vegendo chi vi parla o chi vi mira, / che non à
: o amore,... chi potrebbe credere o pensare che la tua
/ ma sia che vuol, che pur chi la loda erra, / vedova,
cassetti e alla intangibilità di certi oggetti-idoli chi sa mai perché. -scrupolo,
per il timore di perdere l'affetto di chi ama; che si tormenta per 1'
: geloso son... / e chi bene ama una cosa che tene /
del suo nemico sarebbe geloso e parimenti chi sentisse dolore perch'alcun suo compagno o eguale
il geloso con qualcuno: agire come chi teme di perdere l'affetto della persona
comportarsi nei confronti della persona amata come chi è tormentato dalla gelosia. chiari
un becco. 11. prov. chi è geloso è becco: chi manifesta
prov. chi è geloso è becco: chi manifesta gelosia verso la persona amata può
geloso uomo del mondo... - chi è geloso è becco. 12.
gels aiòlo, sm. region. chi raccoglie e vende le more di gelso
gelsicoltóre (gelsicultóre), sm. chi si dedica alla gelsicoltura, chi coltiva
. chi si dedica alla gelsicoltura, chi coltiva gelsi. = comp. da
e stelo. firenzuola, 793: chi invidia la bianchezza al nostro latte,
la bianchezza al nostro latte, / chi... i... i
fin dall'infanzia. cantoni, 839: chi t'avesse detto, povero e buon
e tapine / li guardan drieto, e chi piange e chi geme. ariosto,
li guardan drieto, e chi piange e chi geme. ariosto, 1-66: sospira
cecco d'ascoli, 348: gema chi regna e chi porta corona. petrarca,
ascoli, 348: gema chi regna e chi porta corona. petrarca, 128-41:
. tasso, torrismondo, 1165: chi mai vide scompagnato bue / solo traendo il
, 1-85: facto ho teco come chi uva preme, / che da ogni canto
l'istoria accenna. manzoni, 41: chi potrà della gemina dora, / della
. bocchelli, i-60: c'era chi aveva udito là per quei prati un
gemito immenso. carducci, iii-18-173: chi all'estasi e al gemito del petrarca
/ mandasti, o torbid'adria, / chi, sola, de gli amanti /
fuggiva via. pascoli, 578: chi chiamano le canapine / coi lunghi lor gemiti
vi si facesse. paoletti, 1-2-319: chi sa ancora che il gemito della vite
questi non ha neuno nemico, né chi gli voglia male. niccolò del rosso,
/ con cui lussuriò vergine sposa? / chi mieteo la gemmosa / sua ricca dote
provi dunque de're l'aspra fierezza / chi merterebbe le gemonie scale. gioberti,
parlo mai mai; fingo di non sapere chi sia, né cosa si voglia.
gridandogli col piglio di farinata: - chi fur li maggior tuoi? -lo
bocca dei discepoli e dei figli di chi con tanta semplicità e modestia, con
una persona. varchi, v-179: chi vuole credere più tosto al boccaccio che
da qualcuno / questa geneologia, e chi sia quello / altro me, che è
a compimento? grazzini, 487: or chi costui così bel giovin sia, /
e pubblica ancora. arici, ii-400: chi meglio di costui tesser potria / genealogiche
secoli. leopardi, 238: 0 chi primo il può far primo succede / per
(plur. m. -i). chi studia la discendenza di una famiglia o
un generale ammonimento, e dicono: chi contra alla lussuria vuole combattere, non
g. b. possevino, 288: chi dice il generale..., scrive
. 3. per simil. chi esercita un'autorità elevata; chi gode
. chi esercita un'autorità elevata; chi gode di un'alta posizione di comando.
religiose; ch'erano gli ultimi tra chi tenesse la voce giudicativa. baretti, 3-296
ti fa sentire il freddo dell'astrazione; chi è appassionato, non esce di sè
ingegni generalizzano. milizia, iii-208: chi sa generalizzare e riunire grandi idee per
voi; uso che pare incredibile a chi non conosce roma, e che s'è
né della sua terra, né sai chi l'ha generata. -assol.
/... - ignorava / chi toccato gli avesse il lembo, quando /
? e lo gelo del cielo, chi lo generoe? sacchetti, vi-50: qual
maraviglie generandone, come ben chiaro conosce chi lo pruova. guicciardini, i-39:
generare folta nebbia dinanzi agli occhi di chi disceme il vedere gli antichi autori differentemente
ed atto a generar maraviglia e diletto in chi l'ode. alfieri, 1-566:
ed esse avrebbero potuto generare in noi chi sa quali nuove gioie, quali nuovi
carro. prati, i-262: beato è chi non nasce, / o, generato
corpo fortifica. garzoni, 1-50: chi è potissima cagione che la republica
generazione. svevo, 6-61: anche chi ruba per bisogno modifica in tale modo
(come quelle generasioni che dicano: chi ha male suo danno). garzoni
cristalli. ricciardo da cortona, 12: chi potrebbe mai contare le diverse generazioni de
altro, con non piccola maraviglia di chi vede la pianta d'un verbo preso dalla
più sereno... a conforto di chi vede e sente e considera la spaventevole
umano). ammirato, 1-54: chi pensasse ad uno ad uno le forze
nere cioè la schiatta; ché chi dice « i tosinghi » comprende tutti
tutti coloro di quella schiatta, ma chi dice « davizzo » non comprende se
altri simili. vallisneri, ii-142: chi ben mira il fondo delle opere della
il fondo delle opere della natura, chi ben pesa le leggi sue, veramente vi
d'ottimati. sassetti, 247: chi tocca non ha nessuno genere di rimedio,
l'amante novizio. gioberti, 1-ii-341: chi è capace di calunnia obliqua e generica
i goti, cercarono di batter generosamente chi li può battere, e non le statue
, francamente. foscolo, xiv-204: chi si mostra generosamente qual è dà il
de'falli e che abbia ricompensato generosamente chi l'ha avvertito. casti, iii-263:
perdonato le ingiurie; ho beneficato generosamente chi mi ha offeso; manzoni, pr
nobil core / perdon'e porta a chi l'offend'amore. ariosto, 9-4:
, 76: né a me piacerebbe chi donasse un cavallo gagliardissimo e generosissimo a
tra il mortale e il celeste, e chi la contempla può alimentarsi di sensi graziosi
più sicuro, in forse / chi potrìa rimaner? landolfi, 2-164:
ricchezza capiti talvolta tra le mani di chi veramente se la merita. moravia, vii-135
veramente cristiani, che non vi fu chi de'nostri, leggendola, continuo non
princìpi arbitrari: ciò risulta evidente a chi osservi la genesi di esse. guerrazzi,
perdute le zanne, parevan sempre pronti, chi nulla gli aizzasse, a digrignar le
vostro compagno. aretino, 1-3: chi vuol fare una comparazione che quadri,
forze d'italia cadessero in mano di chi potesse torcerle contro di lei. carducci
, / onde salir può nobile / chi ben d'ampia fortuna usa il favor
nelle facoltà letterarie è più facile trovare chi si dedica al greco, che chi si
chi si dedica al greco, che chi si dia al latino e forse all'italiano
ebraica. 3. qualità di chi è geniale o di ciò che rivela
agg. e sm. e f. chi è dotato di ingegno vivace ma incostante
genio. d'annunzio, iii-1-273: ma chi ti vieta il grande parco? tu
. m. cecchi, 23-4: da chi la feo [l'anima] gli
indomiti mansuefatto da un solo benefizio di chi cavò loro o una spina da un piede
più veduta. cattaneo, iii-4-195: chi combatte per passione sua propria, per
, 19-3: scelto il sito, chi pianta, attento esplori / d'ogni vario
ma si scrive 4 cheiro '. chi sa che da principio non fosse 4
-genio incompreso (o fallito): chi si attribuisce capacità eminenti, pur non
i-116: non lo è di certo per chi offre una cucina di genio, si
serve ragazzucce, si fermavano estatiche. chi avesse loro detto che assistevano a un'
o oggettivo, a seconda che indichi chi fa o chi riceve l'azione
seconda che indichi chi fa o chi riceve l'azione espressa dal sostantivo o
gli venia. dolce, xxv-2-276: -di chi è egli genito? chi l'ha
xxv-2-276: -di chi è egli genito? chi l'ha procreato? di chi è
? chi l'ha procreato? di chi è figliuolo? f. f. frugoni
nativo, / nulla de'suoi genitori a chi, lungi, una casa pur pingue
. chiabrera, 576: veramente chi traponesse un vocabolo lombardo o genovese
tutta l'altra gente; / e chi l'ha in capo, mai non se
. lorenzo de'medici, 7-112: chi è costui e di qual gente, /
,... per vertù di chi la regge si sa così ben riparare da
. nelli, ii-84: uh genti! chi l'avrebbe mai creduto? viani,
a tutta gente. anonimo, i-476: chi prende ad amar sì altamente / bene
gambe levate. giusti, 3-131: chi più chi meno... aveva
levate. giusti, 3-131: chi più chi meno... aveva fatto gente
, ii-238: già non è sol chi non ha seco gente, / se ne
è talor ben gente, / ciò chi sa ben è sacciente.
un po'più civile; / con chi vi usa rispetto, mostratevi gentile.
, 13-80: oh fidanza gentil, chi dio ben cole, / l'aria sgombrar
gentil valore. petrarca, 71-11: chi di voi ragiona / tien dal soggetto un
sì gentile, che aguzzereste l'appetito a chi l'avesse perduto. stigliani, 2-103
fico napoletano. tanaglia, 1-947: chi più loda e'fichi albi e chi e'
: chi più loda e'fichi albi e chi e'gentili, maturano presto.
in autunno. tanaglia, 1-770: chi vuol buona pera a questo guata /
, sì ombrose valli / che farieno arrestar chi più s'affretta. b. segni
gentiluzzo. ruscelli, xxvi-2-105: a chi è vezzoso e gentiluzzo, / ch'
gentile2, sm. stor. chi non conosceva il vero dio; chi
chi non conosceva il vero dio; chi non faceva parte della comunità religiosa ebraica
ebraica (poi di quella cristiana); chi seguiva le dottrine e i costumi del
gentili,... trovò in roma chi l'accusò di baratteria. s.
s. bernardino da siena, 700: chi saranno queste genti che dice: li
lettere. s. maffei, 5-4-92: chi dell'erudite antichità si compiace, d'
, 2-372: dio immortale, e di chi si favella mentre si nominan riforme di
un viso triste, pallido, di chi ha sofferto, con la gentilezza della sofferenza
gentilezze in novelle, le contava a chi non le volea udire. giannotti,
per le * ec.? diremo che chi non sa quel che si dire,
lustro e gentilezza. giordani, v-60: chi può dire, non che altrui a
giudiziosissima che ne insegnarono i greci? chi dopo que'maestri ha saputo così bene congiungere
vere ricchezze. allegri, 45: chi l'ha regalata d'un paio di maniche
di tela vergata d'oro falso, chi d'un taffetà co'dinderli d'orpello,
d'un taffetà co'dinderli d'orpello, chi d'una gentilezza simile e chi d'
, chi d'una gentilezza simile e chi d'un'altra. buonarroti il giovane
tradotto in italiano. castiglione, 204: chi voi pur lottar, correr e saltar
. e questo fanno per gentilezza, e chi più n'ha di queste dipinture,
essere ch'avereste grazia da dio di conoscere chi è questa donna che ci apar così
. b. croce, ii-6-131: « chi campa di speranze, disperato muore »
si dice nell'italia meridionale, e « chi vive sperando, muore cantando »,
il valente uomo, che non sapea chi si fosse, fassi innanzi e dice:
: gentiluomo campagnardo. 3. chi fa parte del seguito di un sovrano;
parte del seguito di un sovrano; chi adempiva mansioni particolarmente importanti presso una corte
: quel signor pollacco, a presso di chi è stato michelagnolo, ha ultimamente scritto
: fra signori veneziani in italia, chi è gentiluomo è anco nobile e così per
. 5. in senso generico: chi si distingue per la cortesia e l'
quei ribaldoni. della casa, 550: chi si diletta di troppo secondare il piacere
. v.]: * gentilometto', chi, anche non essendo gentiluomo, ne
di faggio] fanno dentrovi bonissimo dormire a chi non noia il cricchiare che le fanno
santo). -anche: la posizione di chi sta inginocchiato; prosternazione.
in modo da toccare il cuore di chi legge; perché parlano il genuino linguaggio
simile cronometro sul polso del tabaccaio, chi appena lo avverta, e non si può
élite matematico-geomantica, o geofisica, come chi dicesse una casta sacerdotale-astrologica egizia o caldaica
v.]: 'geognosta ', chi professa la geognosia o in essa è
. e. cecchi, 3-13: chi sa poi se questa geologia è del
di geologia. -in senso generico: chi si occupa di ricerche geologiche.
élite matematico-geomantica, o geofisica, come chi dicesse una casta sacerdotale-astrologica egizia o caldaica
i). studioso di geometria; chi conosce e applica i princìpi e le
misurar la terra. 2. chi ha conseguito, presso un istituto tecnico,
ai nostri tempi. gioberti, iii-199: chi voglia avere un nitido specchio di tali
vuole essere persuaso e non comandato; e chi gli comanda deve dimostrare geometricamente: ma
cantoni, 683: io non ignoro da chi discendo, ma tu...
discendo, ma tu... chi sei? come puoi provare di non essere
in ciò che altri addo- mandasse. chi la portasse in bocca, saprebbe ciò che
. 2. per estens. chi occupa una posizione di supremazia.
b. croce, ii-i 1-267: chi è soprordinato in una parte della vita
vita sociale, è subordinato in altre, chi è gerarca in una è dipendente in
per un'operazione, ci vorrà pure chi riassuma -ci vorrà un'organizzazione della città
, non bisogna guardare in viso a chi troviamo compagni nella benefica impresa. pisacane
c'erano le sue gerarchie, chi disponeva di un pezzetto d'orticello,
un pezzetto d'orticello, e chi no, chi aveva le sue camere riserbate
orticello, e chi no, chi aveva le sue camere riserbate sotto chiave,
comuni. manzoni, 358: chi potrà mai intendere che le leggi civili,
quello tedesco. -superiore gerarchico: chi, in una gerarchia (specie militare
occupa una posizione superiore (rispetto a chi occupa una posizione subordinata).
altrui. -in senso generico: chi amministra beni o affari di altri
(plur. m. -i). chi si applica allo studio dei linguaggi
. m. -i). disus. chi usa un linguaggio convenzionale per esprimersi
/ viva il gergo d'allora e chi l'intese. nievo, 1-9: dico
dal che, liti strappa-capegli con chi, pur dell'istessa opinione, gergoneggiava diverso
germànico2, agg. chim. di composto chi = cfr. germanismo. mico
germanióso, agg. chim. di composto chi mico del germanio bivalente.
, 16: sì come ancor quelli di chi fresca e recente memoria insino a questo
superi, germanofilìssimo). che o chi ha simpatia, parteggia per la germania
di digiuno. de roberto, 390: chi portava addosso il germe del male cadeva
o soffochiamo in noi il rigoglio di chi sa quanti germi di vita. slaiaper
: servi qualunque, e non guardar chi sia, / dice il proverbio;
/ gran germoglio di teucro, e chi sì crudo / fu mai, chi tanto
e chi sì crudo / fu mai, chi tanto osò, cui si permise / che
altier d'imperadori e regi, / chi non s'abbaglia al tuo sovran splendore /
mura il nemico e via tornar carpone / chi zoppo e chi portato ne le geme
e via tornar carpone / chi zoppo e chi portato ne le geme.
autorità o che pretende di essere tale; chi si considera depositario di verità assolute.
intenzioni. d'azeglio, 2-347: chi non capisco davvero è il re.
g. m. cecchi, 20-7: chi ha / testa di vetro, non vada
gesso nelle cave. - anche: chi cuoce e macina il gesso o modella statuine
. -i). neol. iron. chi im bratta i muri con
come cosa singolare né i gessi a chi ha veduto gli originali di roma, né
di roma, né la biblioteca a chi ne ha tante. carducci, ii-9-33:
misero di gesso, / il pensi chi d'amore è nella schiera.
azioni. ser giovanni, ii-104: chi de lor gesta vorrà meglio sapere,
mio, non è d'umana gesta / chi con bonaccia segue sua giornata, /
del progresso. cantoni, 436: chi è di noi tutti che non abbia,
i balconi, giran l'occhio a chi passa, gestiscono con la mano, accennano
le cose ben disegnate e ben colorite da chi sappia a tempo e luogo compartir gli
ragionare. l. martelli, 1-51: chi non fa lieve le terrene some /
, 28: ben t'appa- lude chi compera e smercia, / venere neutra immonda
, / venere neutra immonda: / chi, di sé ghiotto nell'anima lercia,
-gestino. govoni, 9-7: chi vede più quei suoi gestini in aria /
il partito popolare, ma come giudicare chi dei due papi riuscirà più gesuita nel gioco
ch'egli è di parte / che, chi da lu'si parte, / e'fugge
g. m. cecchi, 1-1-292: chi vuol ben dal popolo, / lo
pigliavano e spogliavano le persone, massime chi avesse avuto armi, e ad
, ma le regole son disordinate. chi non fa sempre passo, non può far
passo, non può far passata, chi non getta al monte, sta sempre basso
giov. cavalcanti, 118: chi più busse diede, non meno lagrime gittò
spiga. d. bartoli, 27-28: chi semina, non si duole per quel
sarà amore. carducci, iii-25-108: chi interrompe il diritto,...
subitamente emilia al balcone gittatasi, dimandò chi fosse, simulando tuttavia grandissimo timore.
. proverbi volgar., 4: chi fa male, di terra sarà gittato.
alcuno, s'egli menerà puzzo, chi ne sarà impedito o stomacato lo faccia
se ti serve una tonaca, domani, chi te la fa? -impiegare inutilmente (
vedere e rivedere / il conto a chi si danno questi titoli, / tu troveresti
in napoli,... per pagare chi avea avere, convenne loro vendere,
riverbero i raggi del sole, v'è chi gli ha creduti incrostati d'oro.
grandi partiti politici, non fu colpa di chi la gittava in mezzo con tanta precisione
i-1432: non è di mia parte / chi si gitta in quell'arte. giamboni
e cioè di vita che rimanga a chi sia per disperazione fatto sicuro. piovene
/ di chi moria per te. montano, ioi:
, nell'occulto poste, e considerasi chi le toglie; e simiglian- temente nei
nei fuscegli non uguali, cioè buschette, chi la maggiore prende. ancora nel gittamento
. ancora nel gittamento dei dadi, a chi più punti gitta. macinghi strozzi,
agi gettata. cavalca, ii-12: chi si getta addietro i comanda- menti di
se partie. pagano, 1-327: chi gitti giù dalla finestra una pietra che
, quante le stelle del cielo: chi li potrà contare? e così gettare la
iii-1-606: io getterò / una sorte su chi ti fa paura. -gettare la
che gittasser le sorti, e sortisse / chi fosse ardito con me, sollevato quel
, 1-27: tutti correvano alle finestre, chi con lumi chi con candele, chi
correvano alle finestre, chi con lumi chi con candele, chi con bandiere: ci
chi con lumi chi con candele, chi con bandiere: ci urtavamo, gettavamo
busone da gubbio, 109: chi gitta l'arme onde suo corpo difendere si
3-64: confetti non solo n'aveva chi ne voleva, ma egli si gittavano via
alla scuola. soderini, i-383: ma chi le lascia [le vigne] a
b. davanzali, ii-18: s'inganna chi lo scialacquatore tiene per liberale. sa
via. grazzini, 4-199: favellare con chi non intende è imo gettar via le
via la vergogna. botta, 4-144: chi aveva gettato via dal collo il giogo
in assassini. poliziano, 197: chi è pratica e maestra / tiene un po'
miglio. 42. prov. chi getta una pietra in alto (o contro
loro fu verificato quel proverbio che dice: chi contro a dio getta la pietra,
. proverbi toscani, 270: chi contro dio gitta pietra, in capo gli
gettato sui laghi sereni, / per chi dunque sei fatto e dove meni?
: troppo mal ne sarebbe tornato sopra chi ardisse di contrafare al bando poco avanti gittato
di getto. cammelli, 69: chi dice: -e1 par gettato in bronzo
gittare pietra. alamanni, 7-ii-66: chi più lunge da sé tirasse il ferro,
da sé tirasse il ferro, / chi più la pietra in alto e che più
fianchi dei nemici. 2. chi posa o tende le reti; pescatore.
gittatóre. 4. tecn. chi esercita l'arte di gettare i metalli.
ora sia. carducci, ii-8-123: chi sa quanto fu tormentata quella povera psiche di
. verri, ii-240: quindi appariva chi tenendo una rete ed un pugnale, dovea
navi, per potere levare e lasciare chi loro piace, per potere delle imbarcate merci
una creatura a getto continuo di sorprese per chi non mi conoscesse 'intus et in
maniera che in tutto l'aquilone non hanno chi gli pareggi. baldinucci, 2-3-119:
banda. buonarroti il giovane, 9-635: chi amica ha la fortuna /..
/ resistere. pallavicino, 10-ii-112: chi fra la brevità, la miseria e 'l
come traditore, / con taglia a chi potesse ghermigliarlo. bresciani, 1-i-57: alla
1-i-57: alla ruffa alla rafia: chi più ghermiglia, più n'avrà. faldella
non gli dare a soccio / a chi metter ti vuole al collo un laccio;
ma la verità non era in imola chi gli credesse; per che, accorgendosi
che stando nelle case affumicate, / chi non è mora affatto, almeno è ghezza
. doni, 242: guai a chi vi capita per forza,...
il nome di tradimento o di frode in chi si fida. -per simil. e
prismi esaedri. tommaseo, 5-266: chi mi dà... /..
colle, la guida aveva capito con chi avesse a che fare. = deriv
stoppani ». ghiacciaiòlo, sm. chi tiene una rivendita di ghiaccio.
opere buone. guittone, i-36-50: chi credesse e amasse operrea caldo, solicito
amore / rida la primavera, / a chi giovi l'ardore, e che procacci
per te moro. ariosto 1-78: chi bee de l'altra [fontana],
c. gozzi, 1 * 322: chi avrebbe immaginato che un uomo di ottanta
: vegomi cieco, e non so chi mi mena, / ma sento ben
s. v.]: in firenze chi vende cocomeri per decantarne la freschezza grida
per decantarne la freschezza grida: « chi ha il dente ghiaccinolo non s'accosti
. parafrasi del decalogo, v-422-112: chi de a giadi fere, a giadi perisse
. f. bini, xxvi-1-334: ma chi seguisse di natura il guado, /
, manda / tal guerra adosso a chi pur grida guerra, / che sé e'
vanno in calca, come è noto a chi ha cognizione del loro parlare in gergo
ghiandifera quercia. alamanni, 11-75: chi 'l ghiandifero cerro al piè divide /
. proverbi toscani, 137: chi ha a morir di ghiandósa (peste)
che sono tante ghiandusce e non è chi dica niente. -mi venga la
ghiarume, i tuoni rimovevano con delizia chi stava a sonnecchiare. = deriv.
segno, ché mal segue quello / sempre chi la giustizia a lui diparte. g
son io e ghibellin m'appello, chi mi dà più, io volterò mantello:
son io e ghibellin m'appello; chi mi dà più, io volterò mantello.
ruba allo stato, è ladro; e chi ruba a un tempo stesso allo stato
fanciullo malescio e dispettoso, non so chi meriti più scapaccioni. = deriv
pucci, ix-398: a noia m'è chi tanto è bestiale / che va ghignando
sorridendo il muso / e col gomito urtò chi gli era a lato. casti,
ammazza, e trovasi in compagnia di chi gli narra qualche frascheria e ride; per
, 1-88: quest'è colei, che chi l'ha 'n sé serrata, /
, 190: te lo dico, chi sono. sono uno che era sull'orlo
/ dicendo: « al cui l'arà chi fia ghignoso! ». albertazzi,
, 912: pensava colombina che chi le aveva giocato il brutto tiro fosse
con voluttà. roberti, 1-86: chi legge un libro scritto colle antidette malizie
con gli altri vizii far contesa / chi la sua ghiotta gola non raffrena.
del fiore! ah! non è poeta chi non è ghiotto dei frutti!
vinse paura la mia buona voglia / chi di loro abbracciar mi facea ghiotto. idem
gli uomini traversare apposta le strade, chi deliberata- mente, e chi cercando un
strade, chi deliberata- mente, e chi cercando un pretesto pur che sia: allora
fede, / maledetto sia tu e chi ti crede! / io non t'adorerò
-il ghiotto sconta i buoni bocconi: chi ha fatto il male paga il fio
346: si scusa [dante] con chi volessi biasimarlo di cotal compagnia [dei
il taverniere. giusti, 3-115: ma chi sapeva che in questo mondo tutto sta
, che sì spesso tradiscono e attossican chi li mangia disse ben quell'antico, maravigliandosi
co'ghiottoni. buti, 1-569: come chi è nella chiesa si truova coi santi
chiesa si truova coi santi, e chi è nella taverna si truova co'ghiottoni
si truova co'ghiottoni; e così chi è nelltnfemo si truova coi demoni e
i-1467: tengo grande schema, / chi dispende in taverna; / e chi
chi dispende in taverna; / e chi in ghiottomia / si getta, o in
dormiteci suso, consi- gliatevene con chi l'ha provata...; altrimenti
(femm. -trice). raro. chi si abbandona a pensieri o a progetti
sofistici, indiavolati. 2. chi cerca sottili espedienti e astuti cavilli.
, l-n-445: dicami, per grazia, chi si compiace tanto di queste grottesche,
portentose, le quali sono laudate da chi non sa. baretti, 3-139: questa
estrema ti fu. morte domanda / chi nostro mal conobbe, e non ghirlanda
spini; e la sua passione, chi sa quando sarà finita! -serto
render dèe il grato pellegrino, / a chi guidati n'ha qui renderemo; /
vaghe ghirlandette e care, / come chi sacri altari onora e cole. carducci,
sm. (femm. -a). chi fa o vende ghirlande.
è sdicevol già la coltura dei fiori a chi s'accinge a ghirlandar la virtù fioreggiante
nel proverbio quando canta il ghirlindò, chi ha cattivo padron mutar 10 può,
il ghirlindò (o ghirlingò), chi ha cattivo padron mutar lo può '.
. -destare i ghiri: svegliare chi dorme della grossa. aretino,
è vinta nel nostro regno, e chi ha vera ambizione deve associarvisi a tempo
ghisaiòlo, sm. metall. chi provvede alla fusione della ghisa (nella
viva. giusto de'conti, i-61: chi vide mai tra voi sì vaghi lumi
drappi di seta e di scarlatto: ché chi farebbe cotali sacca alla cenere, se
soprattutto in montagna da escursionisti o da chi affronta le intemperie. moravia, xi-454
; ma, o signore che gente! chi in giacchetta, chi in falda,
che gente! chi in giacchetta, chi in falda, taluni persino in manica di
-figur. canti carnascialeschi, 1-89: chi volesse di noi col giacchio aperto /
ne piglia di certo, / se non chi fa col tondo. diodati [bibbia
usata in genere da autisti e da chi svolge lavori all'aperto. ojetti,
da s. c., 36-7-10: chi a coloro che mal fanno studia d'
giacente volto. -proprio di chi giace (il modo di stare, la
gli uomini erano alla terra giacenti, chi morto, e di tali mal vivi.
miseri giacciamo, e se non fosse chi ci levare, mai non ci moveremmo
, iii-84: non reputano nobili se non chi non fa nulla, o se non
? » per quel che face / chi guarda pur con l'occhio che non
/ che roda anche il nome a chi giace. d'annunzio, iii-1-1044: non
volgo. tu sai / dirsi morir chi fuor del suo ben giace. manzoni,
ragion più forte. campanella, i-152: chi per te giace / tormentato in catena
un sorso / d'acqua non vi sarà chi pur gli porga. mamiani, 1-246
luogo giacere la virtù, ch'ella da chi stia in alta fortuna poco sia
foscolo, xv-234: il vile calpesta chi giace e palpa chi sorge. manzoni,
il vile calpesta chi giace e palpa chi sorge. manzoni, 42:
mese. niccolò da correggio, 170: chi potria dir corno il cor tristo giace
, 1-86: chiaramente può vedere, / chi della mente vuol disserrar gli occhi,
20. prov. -chi muore giace e chi vive si dà pace: i defunti
, gioie, la figliuola... chi muore giace, eh! e chi
chi muore giace, eh! e chi vive si dà pace. moravia, vii-215
ritenuti nei lor letticciuoli i bambini, chi sa in quali posture... disagiatissime
muse ausonie ed argive / gli portan chi narciso e chi iacinto. poliziano, st
argive / gli portan chi narciso e chi iacinto. poliziano, st., 1-79
suoi congiunti domestici. lubrano, 1-25: chi v'ha... tanto ostinato
. d. bartoli, 42-iii-223: chi riguardava il barbero di pausone raddrizzato e
saint-jacques). giacobino2, sm. chi apparteneva all'associazione politica sorta a versailles
francese. — in senso generico: chi aderiva a queste idee politiche e ne
iv-294: poi si disse 'giacobino'di chi professa idee repubblicane radicali, ma in
: tra i rami giallicci del moro / chi squilla il suo tinnulo invito? papini
son divenuti gialli. sbarbaro, 1-45: chi mise sulla via del ritorno i peperoni
essi quel che seneca disse avvenire a chi vede un muro incrostato di sottilissime falde
cui s'intende quando si dice: chi porta il giallo, vagheggia in fallo
e abbatte lo giallore del corpo, a chi à giallo il volto e gli occhi
. soderini, i-146: come chi ha sparso il fiele, che si
giammai. parini, xii-68: ma chi giammai potria / guidar tua mente illusa,
e giandusse vogliono odio da morte a chi se ne intricò. -mi venga
dolore afflitta. aretino, 8-195: chi la vuol lesso e chi la vuole arosto
, 8-195: chi la vuol lesso e chi la vuole arosto; et hanno trovato
la libertà più importante non sia quella di chi governa. carducci, iii-15-328: il
i giapponesi, e mi dicano. chi hanno essi giammai spedito in italia per
spesso per indicare il cattivo gusto di chi ne fa sfoggio). ojetti,
tenessim, mascalzon di strada; / chi si diletta di truffe e di giarre,
. g. gozzi, 3-5-381: qual chi coltiva giardinetto od orto. nievo,
(ant. giardinièra), sm. chi è addetto alla coltivazione e alla manutenzione
conto proprio). -giardiniere-fiorista: chi coltiva soprattutto fiori. -giardiniere-orticultore:
coltiva soprattutto fiori. -giardiniere-orticultore: chi coltiva piante ortensi. -giardiniere-vivaista: chi
chi coltiva piante ortensi. -giardiniere-vivaista: chi alleva e coltiva piantine destinate a essere
luogo da dove prima appare firenze a chi monta venendo di là dall'arno.
questo è un gran gigante? (di chi minaccia al di là delle forze)
fresca come un giglio, la dimandò chi ella era. pananti, i-302: trovo
assai bello e vivace molto cercato da chi minia. -giglio cimiciattolo: nome
s'han dato molti... / chi per li gigli ch'han sopra il
han sopra il rastrello, / e chi per quegli, che sanz'esso stanno!
; ma fate sempre nero, perché chi li porta è nero ed ama il nero
e ipporchematica. casti, i-2-231: chi può ridir quanto quel moto armonico [
. v.]: * gineceàrio', chi vegliava ai lavori di lana fatti nei
haio comparato. tesauro, 3-499: chi potea dubitare della vittoria? se prima
. ginecòfobo, sm. medie. chi è affetto da ginecofobia. tramater
ginecofobo ', nemico delle donne, chi ne ha timore, o le sfugge.
a rimirare con occhio asciutto dalla riva, chi ondeggiava in un pelago sì tempestoso.
della cura delle malattie, 1-5: chi disidera averli biondi e crespi [i
tutte a gara le nobili donne / ricamavan chi velo, chi tocca: / solamente
le nobili donne / ricamavan chi velo, chi tocca: / solamente il re giovane
(femm. -a). famil. chi non ha voglia di lavorare, perditempo
ipocrita. guerrazzi, iv-104: chi li guidava apparteneva alla famiglia degli sbirri
(femm. -a). famil. chi sta d'abitudine a gingillarsi, perdendo
(plur. m. -i). chi partecipa a gare ginniche, chi esercita
. chi partecipa a gare ginniche, chi esercita lo sport della ginnastica. -nel
della ginnastica. -nel linguaggio comune: chi si esibisce pubblicamente in esercizi fisici a
attrezzi; acrobata. -anche semplicemente: chi si dimostra particolarmente agile nell'esecuzione di
2. stor. nell'antichità greca, chi curava la preparazione degli atleti; maestro
fanno rilevare la forma dal ginocchio di chi li porta, riducendoli alquanto stretti in
il ginocchio di fronte a braque anche chi si ostina a diffidare del guastatore picasso
. buonarroti il giovane, 9-654: chi piano / andar giò giò, chi
chi piano / andar giò giò, chi camminar, chi correre. lippi, 5-58
andar giò giò, chi camminar, chi correre. lippi, 5-58: giò giò
disordini in roma... or chi ne fu il capo? io, se
1-161: colui che si raggira intorno a chi può sovvenirlo di qualche soldetto da giuocacchiare
dei vocabolari... v'ha chi dicemi che più anticamente fossero chiamati giocaglie
cappanelle, a dicci a pari, a chi più salta o meglio corre, se
in qualche loco, / per veder chi di noi meglio s'adopra. castiglione,
giucando, stettero a guardare con sospetto chi veniva. idem, pr. sp
a sé. cammelli, 78: chi giuoca compra o fotte, / ed io
e roba da cani / dicendo a chi gioca, / trastulla coll'oca /
e canto, / e amo e serverìa chi gli è servente. albertano volgar.
le lettere, come... chi giocasse sopra queste parole * cavare 'e
delle seste. magalotti, 1-231: chi sa meglio... pigliargli a'versi
di capestri. galileo, 5-291: a chi vuol una cosa ritrovare, / bisogna
si tratteggiava anche con girelle. chi faceva giuocare questa terribile macchina stava al
, giuocano e scomettono danari assai per chi guadagnerà delli due galli combattenti. b
e. alla signora isabella non distingueranno chi sia la sposa. -tutti dicono che
. verga, i-333: non sapeva chi lo tenesse di far la festa a compare
. v.]: 4 giuoca forte'chi nel giuoco risica grosse somme rispetto alla
proverbi toscani, -141: assai vince chi non gioca... ognuno sa
dice bene. ibidem, 142: chi gioca per bisogno, perde per necessità.
gioca per bisogno, perde per necessità. chi gioca, non dorme. chi ha
. chi gioca, non dorme. chi ha fortuna in amor non giochi a carte
non giochi a carte... chi non vuol perdere, non giochi..
vuol perdere, non giochi... chi si vuol riavere, non giochi più
mette. cantoni, 234: chi glieli dà i duemila che mancano se
l'ore. marino, 15-150: chi nega, dice, al giocator che,
o cattive. 3. chi pratica un determinato genere di sport (
era gran giocator di tempo; e chi conosce l'arte dello schermire, sa quanto
di posa. -giocatore di borsa: chi fa speculazioni sulla compra-vendita dei titoli mobiliari
un rasoio. 5. chi eseguisce, per divertimento del pubblico,
e ora gli dànno la limosina, e chi ha fatto sempre il galantuomo, schianti
esauriti, quando certi ideali sono svaniti, chi crede boli la sciolse. nieri
si crede per articolo di fede, e chi non crede se ne ride come di
fare il giuoco dello staccio, e allora chi ha fatto la malìa deve camminare e
e sciarade con piccole penitenze burlesche per chi perde (e tali possono considerarsi il
il giuoco / del biribara, dove chi più vede / manco impara. a.
si chiama dell'imperatrice, nel quale chi guadagna la partita comanda qualsisia cosa dentro
avaro e prepotente. giusti, 2-34: chi avrà rubato poco, si perdoni,
. 9. abito vizioso di chi si dedica smoderata- mente ai passatempi,
e soddisfano l'occhio non solo di chi le rimira, ma eziandio pare che in
giuoco d'ombre: / faglia a danari chi al merto attende: / solamente chi
chi al merto attende: / solamente chi ha il basto fa faccende, / ma
ma con strana mutazione / poi guadagna chi ripone. bertola, 167: mercé
giuoco appunto come deve necessariamente saper fare chi sta ad amministrare. cinelli, 1-339:
alto loco. campofregoso, i-18: chi s'inamora / non tenga l'amorosa face
. b. croce, ii-13-24: chi qui tiene le carte del giuoco è
burchiel, che crotina ha or tolto / chi ne concesse al suo dolce intelletto,
parlar poco. ibidem, 143: chi va al gioco, perde il loco.
-chi ha cattivo gioco rimescola le carte: chi non è contento del proprio stato è
, come si dice in proverbio, chi ha cattivo giuoco rimescola le carte.
applicazione del proverbio volgare: « chi sa il giuoco non l'insegni ».
ha le due parti del gioco: chi di fronte a una mischia fra due contendenti
1-124: dua tanti del gioco ha chi sta a vedere. g. m.
.. col proverbio che dice che chi sta da canto ha due parti del
giocóne. fogazzaro, 5-115: « chi sa che giuocone ha! » brontolò
grazzini, 4-198: -tu ridi? -o chi non riderebbe ai giocacci che voi contate
). ant. e letter. chi aveva il compito di divertire spassosamente il
/ non veramente li deve gradire / chi ne la giunta ei mostra la via.
di donatario, cioè di colui a chi si dona, per rispetto che altramente
(femm. -trice). disus. chi fa giochi di forza e di destrezza
. (femm. -a). chi fa giochi di forza e di destrezza per
f. f. frugoni, iv-200: chi, giocolier di mano, facea traveder
nome d'istrioni. 2. chi ha il vizio del gioco; giocatore incallito
ama i giochi e i trastulli; chi non prende nulla sul serio; giocherellone
le parti. baretti, 3-168: chi potrà restituirci una sola metà di quel
quel tanto bene che ci è tolto? chi ricondurre in noi quel sereno, quella
,... / giocondità di chi t'ama, / chi per te piange
giocondità di chi t'ama, / chi per te piange di pianger brama.
a cupido, affezionati, de'quali chi è maturo e sentenzioso; in chi giocondità
quali chi è maturo e sentenzioso; in chi giocondità poetica ride; chi con florido
; in chi giocondità poetica ride; chi con florido stil diletta. cornaro, 68
, dava un senso di giocondità a chi lo guardava. -in partic.
: lo sole del mondo pare che togliano chi tolgono di questa vita l'amistà,
collenuccio, 14: surrento, che chi stando in mare questo seno mirava, a
quella villa sono gioconde al senso di chi le mira non di chi sol da
al senso di chi le mira non di chi sol da lontano con l'immaginazione le
mai face né strale, / dinne chi sei? 7. divertente,
poi, per la moderazione reciproca di chi ubbidisce e di chi comanda, uno
moderazione reciproca di chi ubbidisce e di chi comanda, uno dei soggiorni più tranquilli
e giocoso. roberti, i-269: chi per natura è serio e chi giocoso;
i-269: chi per natura è serio e chi giocoso; chi è timido e chi
per natura è serio e chi giocoso; chi è timido e chi è ardito;
chi giocoso; chi è timido e chi è ardito; chi è pusillanime e chi
è timido e chi è ardito; chi è pusillanime e chi è magnanimo.
chi è ardito; chi è pusillanime e chi è magnanimo. e. cecchi,
e a cupido affezionati, de'quali chi è maturo e sentenzioso, in chi giocondità
chi è maturo e sentenzioso, in chi giocondità poetica ride, chi con florido
, in chi giocondità poetica ride, chi con florido stil diletta, chi giocoso e
, chi con florido stil diletta, chi giocoso e canoro, chi proprio e
stil diletta, chi giocoso e canoro, chi proprio e elegante. gioberti, iii-76
proprio e elegante. gioberti, iii-76: chi voglia conoscere il divario che corre tra
, ma fallo solo per diletto dare a chi l'ode. segneri, iii-1-278:
di far qualche bizzarro inganno / a chi san che gli vede. s. maffei
ben quattro giogate, / secondo narra chi l'ha misurate. = deriv
yogi 'asceta, mistico'; yogin * chi pratica lo yoga '.
ciascun arende: / und'è folle chi attende / di seminato, gran, piggior
bernardino da siena, 1081: o chi andasse stamane a le confessioni e volesse
sarpi, i-1-282: sarebbe ben cieco chi non vedesse il giogo imminente sopra il
collo d'italia: ma la fatalità guida chi vuole, costringe chi ripugna. galileo
la fatalità guida chi vuole, costringe chi ripugna. galileo, 1-1-31: anteporrei il
il giogo. gravina, 365: chi preme altri col giogo del rispetto, dee
infinito apollo scelse. pananti, i-109: chi monta sopra 1 gioghi del pamasso /
uno spirto già domo, e in chi rigetta / il temuto tuo giogo arma
el giogo. grazzini, 299: chi ha a imparare, impari / da me
l'altro; se non c'è chi si espone, si resterà sempre al
g. bentivoglio, 4-798: e chi può stare in dubbio che non convenga
animo; temperata e serena letizia di chi è in possesso di un bene ardentemente
ardentemente desiderato e sommamente caro, di chi è libero da dolori e da sofferenze
possedere le cose amate si gusta, dicalo chi l'ha per prova. marino,
/ ospiti, gioia sia con voi. chi siete? -gioia di vivere,
; vendicarsi. bencivenni, 4-81: chi domanda a dio ricchezze o onore,
dolcezza. campanella, i-23: ma chi all'amor del comun padre ascende,
, sep., 42: sol chi non lascia eredità d'affetti / poca gioia
urna. cardarelli, 1-85: come chi gioia e angoscia provi insieme / gli
cagione. alfieri, 1-496: chi all'alma / render mi può pura e
mi può pura e verace gioia, / chi, se non tu? zanella,
voi che quell'orefice inganna gli occhi di chi la vede! cellini, 1-27 (
frascheria tale, vendono la pudicizia loro a chi la vuol comperare. goldoni, viii-811
. (femm. -a). chi lavora e vende gioielli e monili.
voleva ornarne la moglie. 2. chi commercia in pietre preziose; chi è
2. chi commercia in pietre preziose; chi è esperto e valente conoscitore in questo
e di grandi cure da parte di chi la possiede e che adorna meravigliosamente il
del riso ». moravia, iii-209: chi non conosce per fama o per averlo
mi offro sostentare questa parte, perché chi sarà quello che abbia un ricco
rustico, vi-1-168 (32-4): chi vive come si puote partire / da la
o la volubile fortuna / dieder a chi più fur nel mondo amici / ch'i'
: -non po che reo portare / chi te, gioioso, disdegna. / non
malatia / non l'auso adimostrare / a chi mi può guerir e far gioioso?
credo matto / donar ciascun partito / a chi contra vuol dire / c'amor senza
chiabrera, 133: tale appar, che chi la mira / la desira / ad
/ del buon licor che fa gioir chi 'l beve. forteguerri, 6-57: ho
arrabbio di morire / a veder ricco chi de'esser bretto, / vedendo bretto chi
chi de'esser bretto, / vedendo bretto chi dovrìe gioire. 4.
la pena pò venir gioita, / chi non invita -penserò oltre grato. g.
sopra ad ogni altra cosa a farmi dimenticare chi sono, per farmi secoloro gioire intensi
grazie. baruffaci, i-198: ma chi potrà di maggior lume accendere / l'
dico al mio giorgio: « beato chi ti può vedere... ».
. d'annunzio, v-3-300: chi m'ascolta non vede qualche analogia fra
sm. (femm. -a). chi vende giornali e pubblicazioni periodiche in un'
d'ordine, e a istanza di chi, abbiano fatta l'esecuzione, e subito
(plur. m. -i). chi lavora come redattore o come collaboratore per
giornale o per una agenzia di informazione; chi si dedica professionalmente al giornalismo.
/ è una nuova abilità. / chi dà fama? / i giornalisti. /
dà fama? / i giornalisti. / chi diffama? / i giornalisti. carrer
soglia essere. 2. ant. chi teneva i registri di una banca (
sé, ma un luoghetto qualunque dove chi scrive deve valere, cioè traducendo giornalisticamente
di giornate. alvaro, 7-193: chi rincasava e chi usciva dal negozio a giornata
alvaro, 7-193: chi rincasava e chi usciva dal negozio a giornata finita.
dell'opera e pagavano le giornate a chi vi lavorava. g. b. nelli
c'a dire il ver, bugiardo è chi noi crede. -a grandi o
gatucci alla giornata han fiutato subito con chi hanno da fare. -calcolando
notte, e'sono entrati in milano, chi dice l'esercito spagnuolo, o chi
chi dice l'esercito spagnuolo, o chi el franzese, addì xxi detto. intenderassi
al figur. iacopone, 60-11: chi despreza, sì possedè; / possedenno
socco grammaticale. puoti, 1-50: chi dovrebbe parlar si tace, e parlano
.). raineri, 2-4-18: chi vuol veder quella vecchia ringalluzzita là dentro
su per l'erba, e chi dirà una cosa e chi un'altra,
erba, e chi dirà una cosa e chi un'altra, ridendo e motteggiando
b. giambullari, 27: chi m'avesse detto mai: / otto giorni
troppo vicine al nome del parini per chi ricorda come lo abbate a pranzi e case
solingo asilo / senza nube passai, chi vi disperse? manzoni, 37: voi
, da quando ti ho confidato con chi mi sono fidanzata. -un giorno
languore la festevolezza distratta e incoerente di chi, giunto al termine dei suoi giorni
i titoli e pagando i saldi a chi ne ha diritto. -ordine di borsa
andare. della porta, 1-38: chi non arebbono ingannata tante lacrime, tanti
mai giorno ', dicesi proverbialmente di chi è solito levarsi tardi e tardi mettersi
dicesi... proverbialmente e figuratamente di chi è abitualmente triste e pensieroso.
bimbi?... / ora chi li rammenda e li riveste? / ché
che i giorni doven- tano anni per chi aspetta. -tutti i giorni non
dican le giostre di suo giovinezza, / chi è costui che morte ardisce a torre
aretino, 1-4: coteste sono trame da chi si diletta di giostre d'amore,
un combattimento. tasso, 3-18: chi è dunque costui, che così bene /
altro al petto. pindemonte, 8-277: chi entrar vorrebbe con l'amico in giostra
da uzzano, i-298: a terra caccerete chi dimostra / d'amar lo scudo azzurro
carne, e dimon rio: / chi con lor vince la giostra, / diventa
2. esperto nei giochi d'amore; chi partecipa a un trattenimento erotico.
tratto, /... or chi viene innanzi e meco giostra? halli,
le piace giostra, / sempre abbattendo chi s'oppone ad essa. s
a nullo ancor dimostri, / qual chi seco d'onor contenda e giostri,
gioberti, 1-ii-65: asserite e inculcate che chi non ama i gesuiti e non giostra
mentre fuggiamo con egual corso a quello di chi ci vuol giostrare? buonarroti il giovane
facilmente. 12. prov. chi sta discosto, non vuol giostrare:
sta discosto, non vuol giostrare: chi sta per proprio conto rifiuta la familiarità
altri. proverbi toscani, 266: chi sta discosto, non vuol giostrare.
giostratori. 2. per estens. chi gareggia in una disputa, in un
da'primi giostratori, non troveranno perciò chi voglia rispondere né alla cortesia del saluto
della disfida. 3. figur. chi dirige un'azione, una serie di
v.]: * giostrone ', chi va giostroni per le vie. *
le acque in giovamento della vita di chi sopra l'avesse. amabile di continentia
di maggior fellonia sarà il nuocere a chi t'ha giovato, sol perché non
g. stampa, 8: chi vuol conoscer, donne, il mio signore
molto. 5. sostant. chi, indipendentemente dall'età, funge da
, funge da aiutante alle dipendenze di chi esercita un mestiere o una professione o
un mestiere o una professione o di chi conduce un negozio o svolge come titolare
la carne giovinetta, e mantiene in sanità chi si lavarà con quest'acqua. del
del latino. -che si adatta a chi è giovane (un abito).
. l'essere giovanile; qualità di chi è vivace, fresco di spirito,
, ve lo dirò io, giovanotti: chi è senza peccato, scagli la prima
certo,... / a chi giovi l'ardore, e che procacci /
giovate a nulla. gozzano, 16: chi troppo studia e poi matto diventa!
. cardaorazione non giova e non converte chi ha disposizione relli, 3-82:
donzelle, / in lor mille desir, chi ben l'adopre. gemelli fra giordano
7-35: incominciando dalla potenza, domandate chi la possiede, chi ha per sua corte
potenza, domandate chi la possiede, chi ha per sua corte un esercito di
. galileo, 705: ma a chi fusse in giove si mostrerebbero [le
insegnamento datogli dal bemino, cioè pregar chi dovea dipingersi a moversi ed a parlare,
l'essere gioviale; condizione di chi è abitualmente contento, ilare, sorridente,
che si fugge tuttavia! / chi vuol esser lieto, sia: / di
piaceri ha qui la giovinezza; / e chi s'invecchia ha pure i suoi piaceri
delle azioni e delle manifestazioni proprie di chi è giovane. dante, conv
com'era ne'dì tuoi, / e chi la tenne in prima giovinezza / e
giubbone. cammelli, 69: chi dice: -e1 par un idolo in
gipponetti; ma fate sempre nero, perché chi li porta è nero ed ama il
. e f. invar. spreg. chi visita, per carità, famiglie indigenti
del mondo. baldelli, 2-2-147: chi sarà quelli, che si metta alla considerazione
rar. plur. gitamóndi). chi va in giro per il mondo alla ventura
essere fra un monte di pazzi; chi va in qua, l'altro in là
pensieri e sentimenti. pea, 5-208: chi sa quante girandole quella testina ha già
quattrino, / con questi patti, che chi perde tiri. canti carnascialeschi, 418
girandoli tu, bestiaccia, e con chi favelli? a. f. doni,
. (femm. -a). chi ama andare in giro o si sposta da
dell'emittente. -girante di comodo: chi gira un assegno o un effetto senza
mi fu sortita. pasqualigo, 1-58: chi potrà mai narrar per quanti casi /
/ il tuo supremo onore? / chi questa snoda e gira / lingua, o
cui darète / girava intorno, qual chi rocca oppugna. baldinucci, 19: serve
gran augel discese. baldi, i-20: chi, spezzando i segni abila e calpe
omero, maro, naso, o chi più mira / descrizione, o di
soltanto. d'azeglio, 2-156: chi fa ballare i burattini usa far girare il
sopra di sotto. tolomei, 2-142: chi è in alto de la ruota,
bertola, xix-4-816: v'ebbe finalmente chi dopo un vario e brillante girar di
pulci, 24-94: quel fantin, come chi spesso smoccola, / si vede or
nostro canto in ciò sospinto: / chi è più ricco e chi più mandra tira
: / chi è più ricco e chi più mandra tira; / dove di miglior
distinta / che cantassimo qui; la qual chi mira / con occhio alluminato di ragione
/ con occhio alluminato di ragione / vedrà chi meglio intorno a ciò si gira.
tu quasi in picciol tratto / conoscerai chi nel tuo cerchio gira. -girare
toscana si chiama la sua pianta da chi girasole, da chi fagiuolo romano,
la sua pianta da chi girasole, da chi fagiuolo romano, e da chi fagiuolo
da chi fagiuolo romano, e da chi fagiuolo turchesco, et in lombardia mirasole
d'occhio, amore avventasse nel cuore di chi lo mirava faci e saette. soderini
da vergognosi movimenti consolavano l'anima di chi gli remirava. sbarbaro, i-192:
al terribile domicilio, si spiegava davanti a chi guardasse di lassù, come un nastro
enzo, 2-62: prego suavi / piatà chi mov'a giri / e fazza in
questo aspro diserto / a retro va chi di più gir s'affanna. tehaldeo,
gire: / nova danza ce pò odire chi sta appresso a mia stazone.
/ benché fosse abbachista sopraffino, / raccor chi più girelle mai fosser, gir con
dante, par., 11-5: chi dietro a iura, e chi ad aforismi
11-5: chi dietro a iura, e chi ad aforismi garzoni, 1-563:
alla / sen giva, e chi seguendo sacerdozio. polvere, alle
dello sperone. tasso, 14-23: chi girà incontra a i rischi della morte /
giri col cervello. parini, 333: chi cercherebbe di tenere a segno / un
per tutto a un modo, e chi non ugne / ben le girelle, spesso
invenzione, e vi è di voi chi la chiama un grillo un ticchio un
un grillo un ticchio un girimeo, chi un capriccio o un ghiribizzo o un ribobolo
esso. alvaro, 14-30: per chi non si trova in mezzo a un certo
4-46: dice in un giro di parole chi fossero coloro che diedono accrescimento all'una
ricevesse accrescimenti o mutamenti, e per chi se si sapranno gli autori degli accrescimenti
il giro. fogazzaro, 1-31: chi l'avrebbe detto... che,
più pietosi giri / far, come suol chi de gli altrui martiri / e del
, ogni anima disciolta / si trovi con chi ell'ama un'altra volta; /
sue missioni,... beato chi fosse degno d'averlo nel povero suo
trovo... press'a poco come chi, alla corsa dei fantini, avendo
r. carli, 2-xiii-178: a chi è ignota mai l'indole del cambio e
propizia. pananti, ii-60: a chi attender la sa la sorte viene,
. girondino, sm. stor. chi apparteneva al gruppo politico che costituì l'
trambusti di venti, e vincerà chi soffierà nel terzo. -vortice,
casa. berchet, 405: ricamavan chi cervia, chi cervio, / quali
berchet, 405: ricamavan chi cervia, chi cervio, / quali al bosco gironzano
per la stanza, discorriamo / di chi sa quante cose. e. cecchi,
a che servono? disse egli. chi gli visita trenta dì alla fila, ha
gittaione. pascoli, 814: chi, sfogliatrici, così mesto canto / su
opra! dàgli. martella. / chi del gitano la vita abbella? moravia,
agg. e sm. e f. chi partecipa a una gita o a un
b. croce, iii-25-177: c'è chi crede che conoscere la storia delle arti
più grosso che l'altro e ancora chi l'un più giù che l'altro,
mente è trista. cavalca, 12-444: chi ama il mondo... /
diverso da quello in cui si trova chi parla. manzoni, pr. sp
., sulla strada, rispetto a chi si trova ai piani più alti di
vengono di giù e di su: chi porta freni, chi selle. dante,
di su: chi porta freni, chi selle. dante, inf., 5-42
porti. fatti di cesare, 160: chi non mi vorrà seguire in battallia,
si fugga. bisticci, 3-9: chi aveva l'arme nelle mani, posono giù
], allor si scaglia / vèr chi la caccia, che da lui si sente
pea, 5-33: la propaganda spicciola di chi doveva loro salvar l'anima in giubbétta
compreso il boccaccio) e in 1-iv-654: chi egregiamente si mostrava in piazza in altri
giubbonàio, sm. ant. chi confezionava giubcondizioni. boni.
i. neri, 1-17: or chi ridir potrebbe lo spavento / del popolaccio afflitto
concedendo in quell'anno ampissime indulgenze a chi visitasse i luoghi santi di roma e
, i-247: fu tanta la pazienza di chi allora governava la città,..
o giubilosa, o gaudente marta, chi potrebbe narrare o scrivere la tua
da giucca, / e sappia pur chi di pescarci è vago, / ch'artificio
xxv: supplica la ditta universitate, chi la iudeca et iudei...
. petrarca, vi-1-112: nessun segreto fia chi copra o chiuda; / fia ogni
mondo aperta e nuda; / e fia chi ragion giudichi e conosca. ser giovanni
-assol. latini, i-733: chi sa giudicare, / e per certo triare'
morelli, 238: ingegnati a dirizzare chi si partisse dalla ragione colle buone parole
, inf., 28-45: ma pi chi se'che 'n su lo scoglio muse
, / gli atti che vedi a chi t'ascolta fare, / ché si suol
stettero per lungo spazio, sì che chi veduti gli avesse, più tosto morti
. anonimo, i-618: neiente vai chi se giudica morto / se non contrasta
, 16-16: io non vo'giudicar chi s'abbi torto. a. f.
ancora che molto il riguardassi, di chi maniera io lo dovessi chiamare. bruno
molti uomini, lo si lasci giudicare da chi è, come me, non ancora
baretti, 2-188: non importa che chi loda le cose nostre sia tanto atto a
tutto. proverbi toscani, 380: chi passò la vita rintanato nella sua libreria
il medesimo uomo, la medesima forza. chi mi giudicherà, se proseguo il mio
s. girolamo volgar., 1-22: chi loda la mia parola e non la
, come quella di sade, esige da chi, superati certi imbarazzi, di natura
giudizio. milizia, iii-364: ma chi confronta, chi giudica, vuol essere
milizia, iii-364: ma chi confronta, chi giudica, vuol essere intelligente e denudato
. rinaldo degli albizzi, iii-300: chi ha parlato o dato incarico della inchiovatura
tribunale di lucignano)... chi tosto giudica, tosto si pente.
a determinarsi... era: chi dovesse quivi ottener la voce giudicativa.
938: mi dicono che, per chi bada alle cose, è oramai passato in
: persona investita del potere giudiziario; chi emette una sentenza; giudice, magistrato
da'reprobi ». 2. chi decide una condanna; chi commina una
2. chi decide una condanna; chi commina una pena. dante,
dante, conv., iv-v-14: chi dirà di torquato, giudicatore del suo
dicatrice. 4. chi presiede, come arbitro, a una gara
. sf.). dir. chi esercita, per lo più professionalmente,
povero gravare né il ricco diportare, e chi altrimenti fa pecca gravemente nell'anima sua
col fuoco. bocchelli, 1-i-75: chi intercederebbe più per lui davanti a cristo giudice
non avea alcun erede, né a chi legittimamente succedesse il suo. rezasco,
. bibbia volgar., i-268: chi ordinò te principe ovvero giudice sopra noi
del sommo sacerdote. 4. chi pronuncia un giudizio col distinguere il vero
di un predicato a un determinato soggetto; chi prende una decisione; chi opera una
soggetto; chi prende una decisione; chi opera una scelta. dante, conv
era improvvisamente ammalata. 5. chi compie uno studio, un'inchiesta, una
, un'inchiesta, una ricerca; chi indaga o stabilisce la natura morale di
giudici. della casa, 5-i-29: deh chi fia mai che scioglia / ver
medesimo? campanella, i-36: che chi muore pel caldo di ragione, / sofisti
occhio e l'orecchio. 6. chi è chiamato a dirimere questioni e controversie,
giudici fra di noi? 7. chi funge da arbitro in competizioni di destrezza
loro differenza, dà il torto a chi ha la ragione. baretti, 3-273:
di proclamare il vincitore. 8. chi è chiamato a pronunciarsi sul valore sostanziale
, giudicéssa. podiani, 20: ma chi è costei, che vien in qua
non dico della fallace giudiciale, perdonimi chi per mezzo degli sciocchi ne vive.
semplicemente giudiziario, sm.): chi si dedica all'astrologia giudiziaria.
. b. cavalcanti, 2-4: chi può negare che due parti principali del
in appellazione. dottori, 189: ma chi dannò policare alla morte / per punir
duro avrà a sostenere dopo la morte chi non si provederà di purgare li suoi
vedremo in dio, luce viva, chi meglio fece il debito suo; e però
dante, inf., 20-30: chi è più scellerato che colui / che
in un punto / ciò che de'sodisfar chi qui si stalla. fiore di virtù
, manda / tal guerra adosso a chi pur grida guerra, /...
e giudicio suo. guicciardini, 151: chi facessi in su qualche accidente giudicare a
una figura possono intendere il magistero di chi la intaglia o dipinge, e di
che è dalla parte della ragione, di chi asserisce il vero, di chi è
di chi asserisce il vero, di chi è innocente; ordalia. passavanti,
la divinità avrebbe data la vittoria a chi aveva la ragione. d'annunzio, iii-2-161
riprensione. baldi, 545: chi ha veduto i palazzi degli altri principi d'
o * nei gomiti ', a chi fa male o per ignoranza o per propria
e per rimprovero o disapprovazione, a chi operi o si conduca non poco senno.
padre innocente. papi, 2-2-140: chi vuol mettere in giudicio il re, vuole
s'andava in un luogo dove c'era chi avrebbe cura di loro per farli guarire
desidererei che mentre leggono, vi fosse chi facesse loro osservare le bontà e i
giovannni dalle celle: 2-9-9: a chi vuol teco in giudicio contendere e torre
è stato un destino » diceva « chi sa che non sia un bene? una
sia un bene? una gravidanza, chi sa? due figlioli, dottore, potranno
: scriteriatamente. equicola, 6: chi con la rena solamente fabrica senza arte
, ch'io non creda ancora aver chi questi discorsi mantenendo difenderà
prov. proverbi toscani, 98: chi donne pratica, giudizio perde. ibidem
giudizio perde. ibidem, 108: chi mostra i quattrini, mostra il giudizio.
parlando, significa mettere da parte: se chi ha danari non gli spendesse, non
). ibidem, 296: chi ha più giudizio, più si adopri.
[s. v.]: * chi non ha giudizio, e'perde la
[s. v.]: * chi non ha giudizio, abbia gambe '
gambe ', proverbio il quale significa che chi si è dimenticato di qualche cosa,
, per lo più di bambini o di chi vogliasi trattare come piccino. ha tanto
. galileo, 3-1-n: non mancò chi temerariamente asserì, quel decreto [contro
volgarmente si chiama giuggiolena, l'annovera chi tra i frumenti e chi fra'legumi.
l'annovera chi tra i frumenti e chi fra'legumi. gemelli careri, 1-iv-56
frombola in maniera. i tristo chi giunge con quel suo giulèppo: / che
il bisogno di ciascuno, come a chi va in napoli darà carlini et a
va in napoli darà carlini et a chi va in roma giulii. b. corsini
inarientata, giuliva. alberti, ii-29: chi vorria / d'amor esser privo /
. andrea da barberino, i-44: chi è quel giovinetto che è così giulivétto?
. giumentaro, sm. region. chi è addetto alla cura, al governo
che non ne può dubitare se non chi, già entrato nella stalla d'epicuro,
brutalità dell'anima. carducci, ii-n-99: chi dice che la nostra lingua non è
a lato. spolverini, xxx-1-98: chi recider volesse, ove il bisogno /
cardinali di villa. marino, 9-24: chi fuor de tonde trae con lacci e
trae con lacci e reti, / chi con tremula canna il pesce fuori, /
allora allora tolli. marino, 1-138: chi torce a l'agne le feconde poppe
a l'agne le feconde poppe, / chi di latte empie i giunchi e chi
chi di latte empie i giunchi e chi le coppe. 4. figur
giungente nuova all'uscio sposa, / chi te, già prima, solingo e tacito
allegrezza] ti giunge, / saggio è chi giunge / la temperanza seco. dante
, come aviene, che va più forte chi fugge che chi corre, non la
che va più forte chi fugge che chi corre, non la potè giugniare. b
gira, / e'da cotali pensier chi vive è giunto. baldovini, xxx-n-30:
protervo, / del tutto è cieco chi 'n te pon sua speme; / ché
felice era visibile in lui, forse chi stava per giungere avrebbe reso indimenticabile quella
una stringa sia lavoro non degnato di chi ha servente. botta, 4-2:
. dal paradiso terrestre della giungla, chi sa quale disgusto anticamente li respinse nel deserto
/ non veramente li deve gradire / chi ne la giunta li mostra la via.
si move contr'al sacrosanto segno / e chi 'l s'appropria e chi a lui
/ e chi 'l s'appropria e chi a lui s'oppone. antonio da ferrara
n. franco, 2-44: chi è quello ch'ogni giorno fa stampare
la sua grammatica? giovanni scoppa. chi è quello ch'ogni giorno ci fa
fu ristabilita da augusto con giunta che chi prendesse in mercede, restituir dovesse quattro
a un bar- caruolo, e a chi ci lavora di mano, e a uno
pasta. la fisiognomia, 23: chi ha le giunte piene di peli, si
è prode. pulci, 25-320: ma chi è bestia, ch'a dir pare
i4-prov. sopporta e appunta un mal, chi non vuol giunta: l'insofferenza peggiora
: sopporta e appunta un mal, chi non vuol giunta. 15.
-sostant. nuovo, ultimo giunto: chi è arrivato da poco (e,
da poco (e, anche, chi è nuovo di un luogo, di
l'aviso, / ma non sanno però chi l'abbia ucciso. cornaro, in:
mostri scrittore semplicissimo, ridonda, a chi attentamente lo legge, di parole ed
giudice, al cui gastigo protesta, chi così giura, di sottoporsi, in
giuri. filicaia, 2-1-64: se a chi t'adora ogni prudenza è tolta,
questa sampogna. segneri, iii-1-85: chi avesse giurato per la salute del re
domando era rio. ariosto, 40-62: chi pria i giuramenti abbia disfatti / e
/... / studian saper da chi lor passa avante. p. fortini,
dire che ogni cosa manda per terra chi manda per terra il giuramento. g
[s. v.]: chi vuol dir la cosa, ma vuol onestar
codice di procedura penale, 142: chi deve prestare il giuramento sta in piedi
vecchio, giùrati con noi. / chi ci separerà dal cuor di cristo?
giurato poco fa in spezieria, che a chi gli avesse recato entr'oggi una viola
romperà mai per gli italiani, vinca chi vuole. testi fiorentini, 107:
cielo mi fulmini, se mi è noto chi l'abbia fatta. botta, 4-322
creder niente... guardati da chi giura in coscenza. chi giura è bugiardo
guardati da chi giura in coscenza. chi giura è bugiardo. -chi troppo
giura, spergiura: bisogna diffidare di chi ricorre con troppa facilità ai giuramenti.
, come dice il proverbio comune, chi spesso giura spesso si spergiura, mostrasi la
cattaneo, ii-1-285: coll'imporre a chi aspirava ad un grado academico l'obligo d'
. quegl'incarichi addossati dal pubblico a chi veniva assunto al grado di podestà,
* giurare ') indicava * chi ha prestato giuramento '(per ricoprire
dante, par., 11-4: chi dietro a giura e chi ad amfo-
, 11-4: chi dietro a giura e chi ad amfo- rismi / sen giva e
ad amfo- rismi / sen giva e chi seguendo sacerdozio. daniello, 564
564: 'chi dietro a giura': chi s'affaticava dietro le leggi così civili
d'altri essere se non di colui a chi lo ha conferito la sede apostolica,
conferito la sede apostolica, o a chi lo avesse conferito la religion di rodi,
molti valentuomini. baruffaldi, iii-26: chi del tomo ha qualche pratica / può
tropp'oltre la giurisdizione di questa massima chi si credesse per essa autorizzato ad inquirire
elezzione, di che vorrei mi rispondessero chi meritamente nello eleggere sia da essere tenuto più
giurisdizionale. 2. sm. chi appartiene a una determinata circoscrizione (cfr
la giurisdizione. botta, 5-502: chi non sa, solo che abbia toccato
a'suoi ministri incessantemente concilio: quasi chi aveva giurisdizione d'intimarlo, avesse anche
cosa è. boccaccio, ii-8-13: chi crederà ornai a nessun giuro, / chi
chi crederà ornai a nessun giuro, / chi ad amor, chi a femmina ornai
giuro, / chi ad amor, chi a femmina ornai, / ben riguardando il
sviluppò. alfieri, 1-63: ornai, chi sciolto / hammi dal giuro se non
o del legato con quella che spettava a chi sia venuto a mancare o per morte
trovato filippo e costei, ordinatamente disse loro chi era calandrino. fioravante, 76:
la chitarra, vi-n-180 (i-13): chi lo vedesse schermir giuso al piano,
pulci. bergantini, i-2-144: avvi anco chi talvolta i grandi semi / della lappola
i grandi semi / della lappola irsuta e chi la bionda / sementa tra le poste
per isfogar la mente, / da chi non son per ignoranza intesa / i'son
una volta o due giustamente, ma chi opera sempre, o il più delle volte
perseguitata dalla fortuna, mai si trovò chi a ragione si chiamasse non giuste e
letter. qualità o condizione di chi è giusto, di ciò che è conforme
una ad una, a guisa di chi scrive, in uno strumento, che
p. f. cambi, i-3-152: chi meglio può averne contezza e giustificanza di
chiaristante a ragion fussi morto? / chi non conosce tu gli hai fatto torto
avverb. panciatichi, 259: per chi intende il mestiero, il denaro si
papa nicola, con tante maledizioni a chi la violasse; e sanza ignuna giustificazione,
. maffei, 6-79: per verità troverassi chi all'incontro, in pretendere giustificazione,
barberino, i-40: la giustizia vuole che chi falla sia punito. pulci, 8-30
proporzione geometrica, secondo la qualità di chi riceve. la commutativa è quella che
7-19: ahi giustizia di dio! tante chi stipa / nove trabaglie e pene quant'
sue leggi e dei suoi voleri, premia chi li osserva o castiga chi li viola
, premia chi li osserva o castiga chi li viola. -anche: evento concreto
, oppure orgoglio. -la condizione di chi osserva le norme eticogiuridiche o religiose che
la condotta umana; la condizione di chi è giustificato davanti a dio. -
della giustizia civile, che comanda che chi di fatto è spogliato, debba prima
una pena più mite nei confronti di chi ha violato la legge penale).
non l'era, né poteva esserlo chi non fosse più che uomo. tommaseo [
mondo è giustizia, se si tuova / chi d'altamente adoperar s'appaghe) /
.. non c'è giustizia: a chi troppo, a chi poco, a
giustizia: a chi troppo, a chi poco, a chi nulla.
troppo, a chi poco, a chi nulla. -fare giustizia o la
. bibbia volgar., vi-244: chi guarda giustizia, riceve il senno suo.
, perché egli era una vergogna che chi andava sul carro a giustiziarsi avesse a scuotere
con un di quei ghigni che fa chi si giustizia per parere animoso. sarpi
, più bestiale e più dannosa di chi sperpera e disurpa e giustizia la roba pur
agg. (femm. -a). chi ha l'ufficio di eseguire le sentenze
. ant. e letter. giudice; chi pronuncia le sentenze. ariosto,
. 4. figur. chi si distingue per implacabile severità nelle censure
, nelle punizioni, nelle vendette; chi riesce a rendere giustizia, a ricondurre
trappola giustiziera. alvaro, 14-127: chi racconta questi fatti parla di tale gente
con sovrabbondanza peroché diedi libertà generoso a chi mi empie d'oro. = deriv
delfino, 1-370: quand'è giusto chi regna, / è 'l più soave freno
marino, 2-56: che se ben chi regna alcuno editto / talor troppo severo avien
-causa giusta: procedimento giudiziario intentato da chi si trova o si presume dalla parte
. tasso, 5-36: non dee chi regna / nel castigo con tutti esser
dieci; un quarto di tomolo a chi te lo ha prestato è giusto, più
la fede e la fiducia, in chi le riceve naturalmente da un principio religioso.
, 127: giusto era il segno: chi l'ha ravvisato / non può fallire
della tragedia], col piglio di chi sforzi talun repugnante a mirare uno spettacolo
nonna ne ha detta una giusta: chi ha la pagnotta non si muove.
. periodici popolari, i-491: « chi ha un mestiero, voglia di lavorare
». « sì, -dicon loro -ma chi ci assicura che non intaschiate i soldi
, della rettitudine, della lealtà; chi possiede e rispetta ed esplica il senso
. betocchi, 5-24: lo sguardo di chi passa /... tradisce il
neve. -in partic.: chi vive abitualmente in grazia di dio,
colli scellerati. vangeli volgar., 2-79'chi riceve voi, riceve me; e
riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceverà colui che m'ha
che m'ha mandato... chi riceve il giusto nel nome del giusto,
: ma sempre si mette in salvo chi sa scansar le vie tortuose, e
eccovi il vostro giusto ', dice chi rende il resto d'una moneta cambiata.
giusto io non mel becco, / chi son l'altre persone e chi era cecco
, / chi son l'altre persone e chi era cecco. forteguerri, 17-3: