. g. bentivoglio, 4-798: chi può stare in dubbio, che non convenga
miso? / e lo tuo franco cor chi mi l'à priso, / madonna
. foscolo, iii-1-251: ma e chi non sente che la delicatissima voluttà che
delicatissima voluttà che nutre l'ingegno di chi legge i poeti deriva unicamente dall'utili
panzini, iv-211: 'ebanista', propriamente chi lavora nell'ebano, e per estensione
in gamba e con l'aria di chi è pronto a elargire la sua protezione.
f. m. zanotti, 1-2-35: chi è stato mai che intender possa,
nelle sale di brera. come accade a chi ha la fantasia elastica, mi pareva
di superbia proviamo quanto non raro in chi e'ci dispiace, da noi sia
potrà sorgerne grave odio di noi a chi così impettorati ed elati ci presenteremo.
elciàrio, sm. ant. chi tira l'alzaia; facchino del porto
di balene / non si pente, chi guarda sottilmente, / più giusta e
raggiunto proporzioni anormali, mostruose, come chi soffra di elefantiasi (una persona,
male... fan concepire a chi ha perizia dell'arte, che l'elefantiasi
la curiosità, e fanno amare e pregiare chi sa così mostrarle. carducci, iii-6-139
negativa, a indicare la ricercatezza di chi evita il termine familiare o plebeo per
il parlare di noi stessi. di chi dovremmo dunque occuparci? degli altri?
esagerato ed ironico, col tono di chi adotta per eleganza un dialetto volgare,
del pensare. foscolo, xvi-148: chi non vede le colpe e le stravaganze di
di dante e di shakespeare, ma chi non si sente magnificarsi ed elevarsi nell'
sono forse sgrammaticature continue e incredibili a chi non ci sia avvezzo? carducci,
vi si ammira più tosto le spese di chi le fondò, che vi si lodi
è forza / ricercar l'eleganza: e chi giammai / fuor che il genio di
. bacchelli, i-55: io, chi tu sia, non lo so ancora,
immagine. 5. prov. chi ben giudica, bene elegge: una
giudizio. proverbi toscani, 257: chi ben giudica, bene elegge. =
spesso / li piange in van. chi fu commosso mai / da querele e da
: il vero wagneriano si riconosce in chi alla « melodia infinita », al perenne
vita, e parla interrotto, simile a chi ama e si duole e si sgomenta
non conosco una terra meno propizia per chi voglia andarci a frugare il passato.
: parlava con tono elegiaco, come chi non a nuovi amori si avvìi, come
artemisia e lo elelisfaco fanno che chi in viaggio le porta addosso non sente
elementare. b. segni, 7-io: chi pose un sol principio elementare..
spirito e conviene adon-rlo in spirito, chi non vuole impropriare tutte le cose non
e vedremo in dio, luce viva, chi meglio fece il debito suo. delfino
torna agli elementi; / né, chi morte toccò, più teme affanni.
pero- ché egli era un elemento a chi in ferrara capitava. berni, 60
fiorentini essere il quinto elemento; e che chi volesse distruggere l'universo, togliesse via
reale dell'intelletto. manzoni, 142: chi non sa che la sospensione o,
. alvaro, 7-104: non so chi possa ancora sostenere che le donne siano
dopo la morte. ochino, 133: chi predica fede predica in prima una cosa
, coll'elenctica si possono confermare contro chi li nega, e ciò perché al
governata dai meriti e fatta elettivamente da chi sovrasta, risiede il principio popolare della società
si dovesse estrarre un re elettivo, chi ardirebbe proporvi per re un uomo ignoto
sol che molto / sperar non lice da chi tal non sia. -in partic
in suso; / ché perder tempo a chi più sa più spiace. cino,
le cose stavano diversamente; come sa chi abbia anche soltanto un'infarinatura di storia
roma. 2. sm. chi elegge; chi ha la facoltà di esprimere
2. sm. chi elegge; chi ha la facoltà di esprimere mediante il
ha esercitato il suo diritto elettorale; chi, senza essere iscritto a un partito
per illuminazione sia per forza motrice; chi è addetto alla manutenzione di linee 0
lasciare il fumo. papini, 6-220: chi sarà tanto sciocco da ritenere che non
veggono: / ma le vede ben chi penetra / il desio del giuoco lubrico,
). moravia, xi-457: chi mi proponeva un altro negozio oltre quello
di elettrodomestici, in corso vittorio, chi il podere sotto frascati. =
fis. che si ranee che esegue chi ne abbia ottenuto permariferisce all'elettroforesi.
chi serba fede all'umano, / chi nel diluvio tenderà la mano / al mondo
franco, 2-37: a crepacuore di chi non vuole, sia tenuto nobile tanto
fede al dicitore, e la lode a chi vien lodato. achillini, iii-171:
un uomo privato, con cui dispone in chi devono passare i beni suoi in infinito
, da'greci. berchet, xvi-328: chi non ereditò patrimonio, sudi la vita
. ant. la condizione giuridica di chi riceve dal testatore l'incarico fiduciario di
si cerca d'avere l'entrata o di chi la dea in arezzo. testi non
. berni, 214: similmente di chi ne fusse inventore [del gioco della primiera
del gioco della primiera] o di chi la illustrasse primamente poca certezza si ha,
promessa, né priva del suo aiuto chi confida in lui. cavalca, 6-1-212
di teschio e di pugnali incrociati a chi osasse esprimere dubbi o riserve sull'ido-
15-23: altrove sol si uccide / chi fede rompe per minacce, o inviti,
al suo consorte; / e qui sol chi è fedel si danna a morte.
. manzoni, 978: non c'è chi non riconosca nelle commedie del nostro goldoni
10. sm. e f. chi, mediante il battesimo, è entrato
docente; cfr. chiesa); chi professa la fede, osserva la legge morale
, di riconoscenza, di solidarietà; chi serve con fedeltà e sollecitudine; seguace
lei? de roberto, 2-17: a chi dar credito: al gabinetto ed
stanze. 12. stor. chi era legato al signore feudale dal vincolo
signore feudale dal vincolo del vassallaggio; chi gli aveva giurato fedeltà e obbedienza.
: 'fedelóne * e 4 fedelona ', chi è fedele, in modo servile o
bresciani, 1-ii-292: genova, chi la vuole? chi ci mette?
1-ii-292: genova, chi la vuole? chi ci mette? dassi per una fetta
. fiore di virtù, 31-89: chi fedelmente serve, si è degno di gran
alia fine non manca d'aiuto a chi fedelmente di core lo domanda. 4
boccaccio, iv-68: oimè! or chi averebbe mai potuto credere che falsità fosse
l'essere fedele; virtù propria di chi osserva la fede data, le promesse,
le promesse, i segreti; di chi adempie diligentemente i suoi doveri; rettitudine
più delle volte la mano ancora di chi si appoggia sopra di quello. b.
l'oda con fede, imperò che chi parla, parla in persona di dio
ribattè la madre, alludendo amaramente a chi faceva le stesse cose pur essendo legato
s'apra, ovunque l'orma imprime / chi legi- timo prencipe abbandona, / cui
di fedeltà non si presta se non a chi è mediatamente o immediatamente sovrano. carducci
in italia. einaudi, 1-68: chi invece sia convinto che gli stati dell'
soggette. -durante la rivoluzione francese, chi si opponeva all'assolutismo regio.
dicendo: -oimè, marito mio, chi t'ha fedito? tasso, 3-28:
314: sia nostra opera fare come chi vuole diventare schermidore, prima imparare fedire
egli è di mercede, / a chi del giust'oprar calca il sentiero. /
, 16-101: le leggi son, ma chi pon mano ad esse? / nullo
. gregorio magno volgar., 3-10: chi significa in figura lazzaro pieno di fedite
e la mina. 2. chi è incaricato di dar morte a una persona
. barilli, 1-183: o chi non ha nella memoria... d'
stomaco. i. neri, 1-26: chi la forchetta impugna, e di lontano
una polpetta e un fegatello, / chi fa la guerra addosso ad una torta.
nelle parti principali del corpo il riposero, chi nel fegato, chi nel celabro,
il riposero, chi nel fegato, chi nel celabro, e chi nel cuore.
fegato, chi nel celabro, e chi nel cuore. pallavicino, 1-560:
tempi da stare in pantofole e che chi aveva fegato doveva compromettersi.
: 'fegatoso', da'medici dicesi di chi patisce mal di fegato. gozzano, 358
s. v.]: 'fegatoso', chi ha nella faccia del ribollimento con
non si può dir sopra terra / chi pon la sua speranza in cose vane.
della verità. delfino, 1-109: chi regna, / par felice ad ogn'altro
a gara / lasciamo delirar: / chi sa fervente amar, / solo è felice
, quando a te piaccia, / chi sua ti porti nella sua dimora, /
temeraria nave. bonarelli, xxx-5-34: ma chi fur quei felici / dal ciel pietoso
invenzion d'uom nobil degna: / chi sa intrecciar, chi sa pulir fermaglio /
degna: / chi sa intrecciar, chi sa pulir fermaglio / a nobile calzar?
che mi mandi stamane io non so di chi sia; ma so che la traduzione
ti fa degno d'onore? / chi t'ha donato un tanto redentore?
d'ascoli, 751: fassi felice chi virtù investiga. petrarca, 264-25: prendi
una situazione. rovani, i-781: chi è fresco di un'eredità o ha vinto
: e io e filippo, non avendo chi ci aspetti, reste remo
fornirlo sono necessarie, e non avendo chi la via m'insegnasse e mostrasse i cattivi
sf. stato d'animo di chi si sente contento e felice perché possiede
; / e dunque non ti tocchi chi più t'ama. -con riferimento
la sua felicità è breve, e chi tosto viene tosto se ne va. pascoli
tremuli starnuti, / forse non troverà chi non soggiunga: / viva!..
novello, per molti anni. -a chi sternuta: felicità! alvaro, 7-7:
. -in partic.: condizione di chi sa di poter contare, con serena
i doni d'amore, non è chi ne dubiti. lambruschini, 2-125: beati
perpetua, alla quale si perverrà per chi la presente a onore del suo fattore usata
è scorta. pascoli, 1503: chi nel signore nostro confida, / avrà la
alta maestate / di carlo magno e chi suo scettro onora, / orlando e gli
, assai malagevole opera sarebbe stata a chi assaliva, il far frutto contro il
, iv-288: è da temere più da chi ha avuto sì lunga felicità la mutazione
più quando le cose succedono male a chi ha avuto potestà di stabilirle tutte bene
felicità della luce e dei fiori: chi mai li espresse con più energia? piovene
altri secoli. lanzi, ii-55: chi ascrisse l'arte di raffaello al suo
d'appio. beesi il seme suo per chi ha il mal della pietra e della
femm. -trice). letter. chi pratica la fellazione. equicola,
61: deh, come è fello / chi non si misura, / e pur
e1 sembla a certi fegli / sempre chi parla mal parlar di loro.
, v-1071: si chiamò male intenzionato chi fu assai fedele ai suoi doveri per
un governo disleale; si trattò da fellone chi osò richiamare alla memoria con sentimenti di
'fellone'nella nostra lingua si appropria a chi, costituito in qualche carica politica,
. cantoni, 116: vediamo un po'chi è questo fellone che principia dalle galanterie
scempio. metastasi0, i-141: innocente chi vuol la morte mia? / viva chi
chi vuol la morte mia? / viva chi t'innamora? / è reo di
feltraiòlo (feltraiuòlo), sm. chi attende alla lavorazione del feltro.
più corte. bisaccioni, 488: chi sa la velocità delle filuche e il valore
-ed io, signore, con chi anderò? -tu andrai come sei solita
donna che sta con il lucchese, sapete chi è? è la sua socia d'
o destri; e in uno primo impeto chi può resistere alla ferocità loro, diventono
, i-1456: molto m'è rubello / chi dispende in bordello / e va perdendo
intemperanza della prima gioventù;... chi se ne maraviglierà in quell'uomo asprissimo
. goldoni, vii-145: e per chi, maladetto?... per una
-lingua di femminella', per indicare chi è ciarlone, pettegolo, saccente.
dice la rosa alba: oh! chi mi svelle? / son mesta come un
e coll'armata coma / fece temer chi per natura sprezza. machiavelli, 765:
le grazie. foscolo, 1-165: pera chi osò primiero / discortese commettere / a
boiardo, canz., 79: tristo chi d'alma feminil se fida, / a
. della valle, 23: miro chi vien: candide fasce veggio; / de
., 112: così intervene a chi pon troppo spene / in legiereza feminile,
nostro signore. anonimo, ix-521: chi non è uom verace, / ma femminil
prendessi affanno. baldi, i-64: chi m'ardisce toccar ferro onorato? / forse
d'esse fanciulle paghin di gran prezzi chi voglia dormire co * loro. fortis,
il bambolo e la balia: / chi diralla, una tana e chi un covile
/ chi diralla, una tana e chi un covile, / dove celarsi il
in mezzo il capo mondo, / a chi fatto l'avea balzare al rezzo,
avea balzare al rezzo, / e chi diviso avea tutto pel mezzo. berni,
a sinistra il brando mena: / a chi la testa, a chi il braccio
: / a chi la testa, a chi il braccio ha tagliato, / chi
chi il braccio ha tagliato, / chi fende come tinca per la schiena.
'l nome mio celebri e chiami. / chi solca l'acqua e chi la
/ chi solca l'acqua e chi la terra fende. filicaia, 2-1-12:
, purg., 16-25: or tu chi se'che 'l nostro fummo fendi,
/ che'colpi non fien tardi a chi gli aspetta. cantari, 323: cerbin
, non si fende? ma / chi t'ha fatta così crudele?
squartatrici delli nuvoli. -sm. chi spacca, chi rompe. -in partic.
. -sm. chi spacca, chi rompe. -in partic.: chi
chi rompe. -in partic.: chi lavora la terra, aratore. bracciolini
tra usuraio e feneratóre: usuraio è chi toglie cotanto per cento; feneratóre è chi
chi toglie cotanto per cento; feneratóre è chi toglie quello, e mette su l'
bandello, 1-22 (i-289): chi fenicia la disse che non si discostò punto
compì, retto dalla prep. di', chi si distingue, chi supera gli altri
. di', chi si distingue, chi supera gli altri per ingegno o per
(plur. m. -i). chi si attiene alla descrizione esteriore dei fenomeni
(plur. m. -ghi). chi segue il metodo filosofico della fenomenologia
uva imbruna ne i feraci colli, / chi cinge botti, e chi racconcia tini
colli, / chi cinge botti, e chi racconcia tini, / chi torcoli apparecchia
, e chi racconcia tini, / chi torcoli apparecchia, o appresta scale.
loro fantasmi. baldini, 7-164: chi potrebbe sostenere che ventisei anni di reclusione
, ecc. magalotti, 7-79: chi lodasse me di qualche feracità nel produrre
di qualche feracità nel produrre, e chi lodasse voi d'un genio, d'ima
bonagiunta, lxiii-80: feruto sono e chi dì me è ferente / guardi che
che fine; che credo sia buono per chi ha debito. -offìziali delle
è questa che un'incudine / percossa chi sa dove segna e spande.
, sf. raro. obbligo, per chi segue la religione cattolica, di astenersi
.). bembo, 1-98: chi è di sì ferigno animo, che nelle
ogni ben te stesso prive, / chi fia, ch'onori più le caste dive
foscolo, gr., i-93: ma chi de'numi esercitava impero / su gli
il brando non cavai: ferisca / oggi chi vuol: gregge atterrito e sperso /
di virtù, 18 (67): chi taglia la coda alla serpe, sarà
, sarà morso da lei; e chi fende la legna, si ferisce della
universale. serdonati, 1-45: ma chi negherà essere pazzia degna di riso il
con doppio oggetto indicante il colpo e chi lo riceve). - anche al figur
col doppio oggetto dell'arma e di chi ne è colpito). - anche al
va a ferire. guarini, 39: chi lanciò dardo, e chi ferì di
, 39: chi lanciò dardo, e chi ferì di strale / il destinato segno
chiaro davanzati, xxxi-48: guai a chi si dona a tal disire! / l'
feritte il cuore. colombini, xxi-105: chi mi potrà dire l'amore e la
molti dì captiva. beccuti, 71: chi pon le labbia su le vostre rose
su la groppa / percuote, e chi nel petto, e chi ne l'ala
percuote, e chi nel petto, e chi ne l'ala; / ma come fera
resistere. 17. prov. chi di coltello ferisce di coltello perisce:
di coltello ferisce di coltello perisce: chi provoca danno o offesa ad altri sconterà
mette nella guaina il tuo coltello; / chi di coltel fier, perirà di quello
di quello. proverbi toscani, 83: chi di coltello fere, di coltello pere
maturo ingegno. / portar spavento a chi le chiede aita, / impor gran
aita, / impor gran peso a chi le forze ha frali, / predicar fole
, ferita delettosa, / ferita gaudiosa, chi de te è vulnerato! neri de'
, 17: prepara, ahi per chi dunque? / gli accesi baci e le
quelli cotali uomini diventati animali e a chi li vedea ed a loro medesimi paressono
si facevano male. boccaccio, i-400: chi avria mai potuto, o guastatrice d'
113: si chiama azion da cavaliere / chi sangue, anima e fé dia per
agosto 1949. -ferito grave: chi ha ricevuto una o più ferite profonde
ferito grave. -ferito leggero: chi ha ricevuto una ferita superficiale, non
bonagiunta, lxiii-80: feruto sono e chi di me è ferente / guardi che
e pur in tanto male, / e chi fermimi e chi mi prese adoro.
male, / e chi fermimi e chi mi prese adoro. guarini, 93:
sua bile parini prorompe con un « chi sei tu? » e attendi una tempesta
10-17: oh, il grido di chi è ferito, di chi è offeso,
il grido di chi è ferito, di chi è offeso, di chi è in difetto
ferito, di chi è offeso, di chi è in difetto, o teme,
a suo bell'agio i passi di chi veniva, e spianargli l'arme contro
gran feritor di spada; e v'è chi l'ha veduto con quella tagliar per
gozzi, i-iii: domandò ad esso titella chi fosse stato il feritore; ma quegli
francesco di vannozzo, 31: chi sa mal darlo, sa ben peggio
in sua libertà di potersi collocare con chi gli pareva; e in questo non
grossa molletta di metallo, usata da chi va in bicicletta, che stringe alla
panigarola, 17: a guisa di chi camina in lubrico, [calvino]
e le ferma in caratteri scritti, chi può dire per quante bocche sieno già passate
promettendo gloriosi e magni doni / a chi vuol rinegar, ma alcun non volse
, fermasti dove si dovesse andare, e chi doveva, e dove rimanere. caro
le potea, presupposto ciò, compartire a chi se ne rendeva immeritevole.
400: in su dette mostre noterete chi delli scritti vi parrà da cassare, e
scritti vi parrà da cassare, e chi de'non scritti vi parrà da mettere;
di che fossero convenuti con coloro a chi lo portavano; e così lo fermò,
suoi sgrida e minaccia; / e fermando chi fugge, assai chi caccia. bonarelli
/ e fermando chi fugge, assai chi caccia. bonarelli, xxx-5-3: fermate ormai
a piuolo. girolamo leopardi, 2-103: chi torrem noi per compare? / sarà
è ferma. baretti, 1-138: chi passa, e s'accorge della curiosità altrui
indietro al caro suolo / dissi, qual chi lasciar ciò ch'ama suole, /
, fuor che fermarsi / di vendicarsi di chi forte il serve. 38
, è giunto al suo fine: chi più ne tesse, o quattro o sei
esilio, sapessi dove fermarmi o a chi rivolgermi. loredano, 1-94: si
. trattato d'amore, 6-2: chi vuol aver gioiosa vita intera / fermisi
? poi che veggiamo espresso / che chi più n'ha più stenta e manco
in quella, indarno quasi sempre affatica chi cerca di rimuoverlo. 46
sovr'esso fermo, / disse: chi fosti, che per tante punte / soffi
iv-42: era pena la morte a chi osasse di tentare il passaggio, e però
squadra: o là fermate. / chi viva? a che venite? ove
cristiano! buzzati, 3-243: « chi siete? ferma! datemi il vostro
ben potrebbe sembrare un'allegoria storica per chi si rifiuta a credere che dal semplice
uomo si diletta nell'operare; siccome chi dalle corporali dilettazioni si parte e in
'mpronto onne penserò. petrarca, 80-1: chi è fermato di menar sua vita /
. imitazione di cristo, iii-10-2: chi mi serve liberamente, riceverà grazia sopra
, riceverà grazia sopra grazia; ma chi si vorrà gloriare e dilettare fuori di
... finisce per essere dimenticata da chi si affondi nella vita reggiana.
in chilo. menzini, ii-51: chi mai del vesuvio estinguer spera / le
fermentatore. 2. sm. chi, nei processi di lavorazione dei grassi
è fermezza nel terrestre regno; / chi va, chi vien, chi piange,
nel terrestre regno; / chi va, chi vien, chi piange, chi è
; / chi va, chi vien, chi piange, chi è beato. bibbia
va, chi vien, chi piange, chi è beato. bibbia volgar.,
me, fede e leanza, / chi v'ha gittate dalla mia amanza? g
co l'armata coma / fece temer chi per natura sprezza. rosaio della vita
la fede è credere una affermazione a chi si stima poterla sapere. se dunque chi
chi si stima poterla sapere. se dunque chi ci parla ha la stima di un
lo disse con quella fermezza allucinata di chi ha intravista una soluzione tanto più chimerica
tante cose che sono la fermezza di chi deve agire e morire. 8
rustico, vi-143 (16-2): chi messere ugolin biasma o riprende, /
dica ch'abbi inviolabil fede? / a chi ogn'altra virtù s'inchina e cede
. fermière, sm. ant. chi otteneva l'appalto delle imposte; proprietario
proprietario della ferma. -fermiere generale: chi si offriva come mallevadore dell'appaltatore.
patti col ministro plenipotenziario. 2. chi amministrava e dirigeva un fondo rustico.
e gira, / e'da cotali pensier chi vive è giunto. crescenzi volgar.
pericolo di falsità. delfino, 1-23: chi tiene in petto / ferma virtù,
sua ferma vetta. baretti, 3-126: chi al cominciare del corso non si pone
/ d'altrui favor; e di chi freme in vano / mi rido, e
, ii-178: è ridente l'aspetto di chi ha fatto una buona azione, fermo
via piombo. jahier, 3-21: per chi è a ruolo il mondo è ancorato
fermo, signor ia- como, che chi si parte dalla nostra religione dà in uno
sventura, / grazia il morir, chi però mai potrebbe, / quel che pur
ragione / di non amar se non chi mi vói bene, / ed in questo
e sanza me non è più iddio. chi è simile a me? chiami e
più forte che 'l solito, e chi non ha buon capo sta fresco? verga
. pulci, 20-33: i marinai chi qua chi là si scaglia, /
pulci, 20-33: i marinai chi qua chi là si scaglia, / però che
-attendere. giamboni, 68: chi contra alla lussuria vuole combattere, non
al figur. monte, ii-388: chi mi dicessi: il ben d'amore sa'
guerra. zeno, xxx- 6-170: chi mai creduta avria / in sì feroce cor
a. verri, ii-384: ma chi s'interna in tali vicissitudini distinguerà che
mio partire, / che sia conforto a chi me starà a udire / a anche
e feroce, anzi che no, che chi gli capita alle mani, può dire
propagò le sue furie? e chi potea / un torrente arrestar? a.
con un feroce urlo comune, / chi qua chi là. scendono ciechi al
un feroce urlo comune, / chi qua chi là. scendono ciechi al piano,
tuoi, / ed il sangue di chi re non ti vuole / ferocemente vuoi;
destri; e in uno primo impeto chi può resistere alla ferocità loro, diventono
di ferragosto, / di qui, chi v'ama, benché sia discosto.
tirare pel ferraiolo, si dice di chi è tardo a'pagamenti. -lasciarsi
: non potersi pretendere grandi cose da chi ha poche forze o pochi mezzi.
fatti componimenti era capevole. de i quali chi vorrà cercarne tra la gran ferrana delle
: ciascuno è soggetto a sbagliare; chi fa falla (e spesso è addotto
. che s'ha a far? che chi ne ferra, ne inchioda. proverbi
inchioda. proverbi toscani, 112: chi ne ferra, ne inchioda. viani
ne inchioda. viani, 10-81: chi ferra inchioda e chi cammina inciampa.
viani, 10-81: chi ferra inchioda e chi cammina inciampa. -chi vha a
vha a cavalcar la ferri: ci pensi chi deve. nieri, 366: chi
chi deve. nieri, 366: chi l'ha a mangiar la lavi e chi
chi l'ha a mangiar la lavi e chi l'ha a cavalcar la ferri.
voi contemplo. d'annunzio, v-1-646: chi l'arresta? dove sono i valli
sm. (femm. -trice). chi lavora il ferro; fabbro ferraio.
; fabbro ferraio. -in partic.: chi ferra le bestie, maniscalco.
che va ferravecchiando e dice: « chi ha cenci e penne, iscarpet- tacce
. ferravècchi; raro ferrivècchi). chi compra o vende attrezzi e oggetti metallici
a. pucci, ix-407: evvi chi vende taglieri e scodelle, / chi
chi vende taglieri e scodelle, / chi vende liscio, ed òvvi il calzaiuolo /
iii-447: gridava: oh, donne, chi ha stracci da vendere? stracci,
baldini, 3-228: è pupilla di chi vede o di chi non vede questa
: è pupilla di chi vede o di chi non vede questa dell'iguana tubercolata,
citato da kant; al quale detto: chi sa come rimpiangete tutti i quattrini persi
ferrèri), sm. fabbro; chi lavora il ferro. leonardo, 2-650
ginaio; mezzo ferriere, morto è chi non rinviene; mezzo marzo, chi
chi non rinviene; mezzo marzo, chi non rinviene è morto affatto.
quella è la fama dell'isola. e chi la dice inesausta, chi ferace,
isola. e chi la dice inesausta, chi ferace, chi ferrigna, 'generosa
la dice inesausta, chi ferace, chi ferrigna, 'generosa metallis '.
non caschino a schiacciare e a sotterrare chi per di là passa. -cardine
per forza di marino, 9-24: chi fuor de tonde trae con lacci e ghiande
li capelli non presi reti, / chi con tremula canna il pesce fuori, /
stritolava nelle tanaglie, 1029: chi maneggia d'intorno a sé un rasoio,
bonagiunta, lxiii-80: feruto sono e chi di me è ferente / guardi che
provincia. d'annunzio, iii-2-195: chi ci separerà dal cuor di cristo?
: ingiustamente s'usurpa le prerogative di chi l'acquistò con loda chi le possiede con
prerogative di chi l'acquistò con loda chi le possiede con biasimo, né può
scontro e lo sterminio dei formidabili rotanti, chi s'ima- gina che ad ogni istante
le maschere con sopra scritto: « chi si leva la maschera muore, portatela sempre
quali non prendonsi con mano. e chi le vorrà toccare annerassi di ferro e
76: presto, all'armi! chi ha un ferro, l'affili; /
ha un ferro, l'affili; / chi un sorpruso patì, sei ricordi.
scena'il supplizio. verga, 2-237: chi abusa della fiducia e dell'ospitalità di
v.]: digerirebbe il ferro, chi ha buono stomaco. -essere
: - oh lì, oh lì, chi ha rèmolo? -io ne vo'
/ -agora, fusaroli! - / così chi vendea, e chi comperava. m
! - / così chi vendea, e chi comperava. m. franco, 1-141
padri più volte ne capitaron male, chi menato schiavo e venduto, chi pesto
, chi menato schiavo e venduto, chi pesto da bastonate, e chi ucciso di
, chi pesto da bastonate, e chi ucciso di veleno o di ferro.
toccar ferro. -gesto superstizioso di chi crede proteggersi dalla iettatura stringendo un pezzo
. berni, xxvi-1-33: di questi dica chi trovossi a i ferri. cantoni,
. attività dilet tantistica di chi costruisce o raccoglie piccoli modelli di
(plur. m. -i). chi si occupa di ferromodellismo.
sia conosciuta e analizzata... da chi se ne vale ad esprimersi. il
(portici). govoni, 3-171: chi legge cosa scrivono 1 binari / sopra
sopra la faccia oscura della terra? / chi sa che misteriosi lineamenti / tracciano allontanandosi
straordinariamente vive. ferrovière, sm. chi presta servizio nelle ferrovie, sia sui
s. bernardino da siena, 1006: chi ha la inteligenzia sottile, cavi fuore
aguzzi e'sua ferruzzi; vedreno a chi e'dirà meglio. g. m.
.. forse, ma bella / per chi vi nacque. -che possiede gran
di fervente e santo zelo / contro chi volle fare guerra al cielo. vico,
re d'aragona. angiolieri, 46-14: chi mi riprende non sa 'l convenente,
a gara / lasciamo delirar: / chi sa fervente amar, / solo è
saluta quello accolto / a cui fervenzia surge chi è sepolto. = voce dotta,
ella... sarebbe paruta, a chi l'avesse veduta, la più brutta
del calor febbrile. campailla, 1-5-31: chi a la vita si dà contemplativa,
da samminiato [petrarca], ii-20: chi direbbe... il fremito del
e quindi e i satiri imbriachi. / chi sfronda i rami per ghirlande ordirsi,
sfronda i rami per ghirlande ordirsi, / chi svelle i raspi e chi ne spicca
, / chi svelle i raspi e chi ne spicca i vachi; / chi n'
e chi ne spicca i vachi; / chi n'empie il grembo da quel lato
da quel lato e questo, / chi n'attende a colmar fescina o cesto.
pagare il debito! ma non sapete chi è filippo voialtri! e per giunta c'
meno, se è un letterato, chi gli pubblichi le proprie fesserie compensandogliele con
, 16-99: le leggi son, ma chi pon mano ad esse? / nullo
magno volgar.], 31-49: chi sono quelle pietre fesse, se non
la gente si mise a seguire, / chi col cor fesso e chi col petto
seguire, / chi col cor fesso e chi col petto averto, / chi in
e chi col petto averto, / chi in altra guisa ferito e percosso. dante
. aretino, iv-1-49: in somma, chi la vuol soggiogare [la città vostra
di prudenzia, la quale per vertù di chi la regge si sa così ben riparare
malaticcia spesso vive più a lungo di chi non ha mai avuto malattie. proverbi
1-205: questo è un tempo che chi non arricchisce col commercio è un fesso
prò, è spiacente alla curiosità di chi legge per imparare. beccaria, i-264:
stata memoria di curzio, intendendo che chi voleva salvare la romana republica bisognava che
cura delle malattie, 1-6: molte fiate chi hae litigine, patisce fessura de'labbri
non ha il fiuto degli affari: chi non pagherebbe un di più sulla bibita
dato una vigilia ed una festa: / chi siegue il vizio o altro piacer vano
più bella. bocchelli, 13-114: e chi dice patarino, dice buon lavoratore e
-non è nova una tal festa / per chi nacque montanar. / - bevi e
dì tempelloron le campane, / sanza saper chi suoni a morto o festa. salvetti
il dovere a quei braconi / trovar chi suoni a festa. manzoni, pr.
, / facciam festa tuttavia: / chi vuol esser lieto sia, / di doman
, 78-11: ché manto n'ho -pur chi voi m'aggia invilia - / e
il torto / a dar fastidio a chi non ti molesta. moniglia, 1-111-379:
santo. -chi impresta, tempesta e chi accatta fa la festa: i generosi
, stenta i giorni di lavoro; chi sguazza per le feste, stenta il dì
sera ciò che io ho, che chi sguazza per le feste, stenta il dì
lavorare. proverbi toscani, 234: chi scialacqua la festa stenta i giorni di
11 pazzo in bianco resta. chi va a festa non invitato, torna a
-fatta la festa non si trova più chi spicchi gli arazzi; fatta la festa
arazzi; fatta la festa non v'è chi spazzi la sala: dopo un primo
, fatto le feste, non si trova chi spicchi gli arazzi. proverbi toscani,
fatta la festa, non v'è chi spazzi la sala. -le feste
). dossi, 960: [chi] salendo lo scalone di brera, dinanzi
sm. (femminile -a). chi sopram tende all'organizzazione di una festa
adempimento delle promesse. -ant. chi orna, addobba le vie, le piazze
fare il festaiolo. -chi allestisce, chi rappresenta un'azione scenica, una commedia
tatori di commedie. 2. chi ama partecipare alle feste, frequentare i
banchetti, i conviti, gli spettacoli; chi è sempre dedito a feste, a
di avergliela fatta. -sostant. chi sta festeggiando un avvenimento, chi celebra
. chi sta festeggiando un avvenimento, chi celebra una ricorrenza, convitato. dossi
. festeggèro, agg. letter. chi prende parte a una festa.
che apprestansi al cammino. -sostant. chi è invitato, chi partecipa a una
. -sostant. chi è invitato, chi partecipa a una festa. -anche:
partecipa a una festa. -anche: chi organizza, allestisce, dà una festa
più festeggiato. 3. sostant. chi viene onorato con una festa, con
una festa, con un ricevimento; chi viene fatto segno a manifestazioni di affetto
del suo onomastico, ecc.; chi riceve accoglienze festose, calorose.
languore la festevolezza distratta e incoerente di chi... giudichi che la vita abbia
il valore che il poco prende per chi non aveva nulla. montano, 102
d'ogni vizio sia netto; e chi tien nel suo occhio la trave, non
: le opere di sasso, se chi vien doppo le guarda con occhi torti,
plur. m. -i). chi crede nel feticismo. massaia
come legge suprema. bocchelli, 1-iii-750: chi continuava in quel frangente tragico a vagheggiare
piede si rizavan su e facevano a chi più alte cose e soze scagliare.
trapassi ogn'aulimento, / iesù, chi ben non t'ama fa gran torto;
ottenga il suo intento, ed a chi ne promette una fetta [di formaggio]
[di formaggio], ed a chi ne promette un'altra. goldoni, vii-806
fa la sua vendetta, / e chi per lungo e chi per largo fende:
vendetta, / e chi per lungo e chi per largo fende: / ormai non
in padella. moravia, xi-181: chi voleva comprare, poniamo, la bistecca
una vecchia torre rossastra, avanzo di chi sa qual costruzione feudale. morante, 2-14
sm. (femm. -a). chi è stato investito di un feudo e
moderata pendenza. -per simil. chi ha contratto obblighi di stretta dipendenza politica
, / fatto marchese non si sa da chi, / né s'è feudo del
migliore deltumanità. alvaro, 14-204: per chi se ne ricorda, la rivoluzione kemalista
dicendo: così venga ferito da giove chi romperà questa santa pace, com'io
vita, gamma, delta, fi, chi, psi, omega. fi2,
. c. gozzi, i-231: chi averebbe predetto che quella favilla fiabesca dovesse
prov. buon vino, fiaba lunga: chi è preso dai fumi del vino indulge
c. gozzi, i-231: chi averebbe predetto che quella favilla fiabesca dovesse
ogni trullo corrisponde a un vano; chi vuole ingrandire la casa erige un altro
nell'agire. giusti, 3-112: chi diceva che il ridolfi aveva preso a
solo con la lenta fiacca di chi ha ricevuto una ferita. pavese, 1-75
] si tenne abbracciata ad ada come chi vuol salvar la vita a una figliuola
vidi: che fiaccar possa la coscia chi prima ne fece parola. cieco, 8-37
non contrastando, ma sofferendo, e che chi gli dà nella gota ritta, è
di parargli l'altra, e a chi gli vuole muovere briga della gonnella gli lascia
gli lascia anche il mantello; e chi ama i nimici suoi, e prega per
giamboni, 7-140: più forte è creduto chi nell'avversità non si fiacca. fra
tiranno. 5. bargagli, 52: chi pure intende ancora ad innalzar contra di
furono e fiaccati; / e non fu chi desse aita. aleardi, vi-554:
se non ci fosse sant'antonio, con chi vuole che se la pigliasse un povero
, senza manifestare il sapore; ma chi ha il dentarne più forte ne trae alimento
, tutti dettero dentro. ora, chi avesse sentito un tale strepito, veramente
, fiadoncelli. guerrazzi, 2-580: a chi non lo sapesse, si fa noto
. elegia giudeo-italiana, xxxv-1-41: chi poi contare l'altri tormenti, /
dirige. e. cecchi, 6-8: chi rifaceva un bullone, chi limava una
6-8: chi rifaceva un bullone, chi limava una sbarra, altri saldavano alla fiamma
fiamma ossidrica. moravia, xi-196: chi parlava di qualche colpo da farsi scientificamente
e gira. loredano, 1-2: chi ha le fiamme nel volto, deve tenere
tenere il fuoco nel seno; e chi potrà affermare che non sia nera quell'anima
dì parca sopita. marino, 4-214: chi fia che non t'appelli ingiusta
bisognasse persuadere. chiabrera, 53: chi nudrisce tua speme, / cor mio
tua speme, / cor mio, chi fiamma cresce a'tuoi desiri? / duo
navi si dicon fiamme, crederà agevolmente chi che sia, e non male, che
e a fiamma se non fosse sopravvenuto chi potè impedire quella vendetta. carducci,
costantinopoli. nievo, 1-322: a chi gli avesse recato entr'oggi una viola
scintille. targioni tozzetti, 12-4-174: chi può dimorare nell'estate in massa in
bandello, 1-27 (1-337): chi fiso quelli guardava, così s'abbagliava
guardava, così s'abbagliava come fa chi fiso vuol mirar l'ardente sole quando
che avrà fiammeggiato di dolce desio, chi sa quante volte!, su le pagine
: evvi fede, speranza, e chi 'n amore / fiammeggia sempre e nutresi
fiammella funeraria, e la cortina copre chi sa quale profondità perigliosa. bernari, 7-375
, anzi s'aquatta, / come chi nella selva cerbio apposta. poliziano, st
beate anime sciolte, / e fu chi le mirò visibilmente, / in un bel
incendi prodotti dai fiammiferi per incuria di chi gli adoperava, come se lo stesso non
grandi cortelli. cieco, 4-88: a chi porta via il petto, a chi
chi porta via il petto, a chi il fiancale, / a chi fende il
a chi il fiancale, / a chi fende il mostaccio, a chi ha
/ a chi fende il mostaccio, a chi ha spiccato / parte del collo.
il fato. marino, 241: chi del giovane stanco / fa de le
la paura. foscolo, 1-165: pera chi osò primiero / discortese commettere / a
timenti di lettere] più grida non chi ha miglior causa, ma miglior fianchi
al figur. ariosto, 45-75: chi assedia una città che forte / sia
fianco, / la figliola d'amon, chi la donna era. galeazzo di tarsia
ride. dottori, 130: misero, chi mi segue?... /.
rolli, 570: folle è pur chi sotto al peso / d'età grave
del giovane. proverbi toscani, 42: chi ha l'amor nel petto, ha
. (femm. -a). chi è addetto a rivestire fiaschi mediante paglia
fiaschi mediante paglia o altro materiale; chi vende fiaschi vuoti. -anche: operaio
fiasca. zucchetti, 216: chi deve caricare una fiascherina col vino,
cino, iii-63-10: grazie ne rendo a chi ver lui sibilla / che 'l vino
/ che ognun ne compra, e infin chi n'ha in cantina, / per
mettere insieme la cricca, dicono: chi vuol essere a un fiasco? e
un fiasco? e s'intende: chi vuol accordarsi a bere e pagare ciascuno
: come risposta ironica o stizzita a chi reclama da noi un giusto giudizio o
montalcino di cui mi fo merito con chi viene a trovarmi quassù. manzoni, pr
-fiascòtto. cantari cavallereschi, 245: chi porta carne e chi del pan gli
cavallereschi, 245: chi porta carne e chi del pan gli empieva / la tasca
pan gli empieva / la tasca, e chi di vino empie il fia- scotto,
vino empie il fia- scotto, / chi 'l bacia e chi l'abbraccia e dà
scotto, / chi 'l bacia e chi l'abbraccia e dà conforti / che
parini, giorno, iv-390: ah chi di lui / può sedendo trovar più
vuo'tornare in questa fiata / a chi m'ha intieramente il cor donato.
parte si sta cheto, / non è chi pur ardisca di fiatare. varchi,
il governo dalla loro, e guai a chi fiatava! d'annunzio, iii-1-837:
calda delle fiatate. abba, 233: chi li avesse visti a quell'ora,
gli occhi. slataper, 1-24: chi sapeva dar schizzata più tagliente di vincenzo?
7-35: incominciando dalla potenza, domandate chi la possiede, chi ha per sua
dalla potenza, domandate chi la possiede, chi ha per sua corte un esercito di
, fiato estremo: respiro affannoso di chi è in punto di morte; rantolo.
io: « maestro mio, questo chi move? / non è qua giù ogni
per esser smosso ad ogni fiato leve / chi male oprando il verbo mio riceve.
che mia risposta fosse / a persona chi mai tornasse al mondo, / questa
, i-93: udito non ha lui chi di lascive / canne loda il concento
effettiva realtà o una sincera convinzione in chi la pronuncia). b. croce
da siena, 180: a proposito sai chi è il dracone velenoso? è il
b. davanzali, i-409: fanno a chi più prega che il suo fiato esca
. cadde di fiato a tutti: chi andò qua, chi là; ciascuno si
a tutti: chi andò qua, chi là; ciascuno si faceva mesto e nuovo
a trombette sguaiate e stonate che a chi le udiva... si rizzavano i
l'istituzione di quella università o contro chi la regge, vi dirò ad un
ma segnatamente il primo; e, di chi non ha la respirazione libera per infermità
il respiro. ariosto, 43-108: chi lo mira / non batte gli occhi,
, e mozza il fiato / a chi non fosse a rampicare esperto. giusti,
v'andarono per avere il perdono e chi al fiato della chiesa. =
beni; cen- suario, feudatario; chi otteneva ogni anno dal potere pubblico una
. fibbiàio, sm. ant. chi fabbrica o vende fibbie. carena
ispirarne l'interno. oh! chi descrive la serie infinita delle fibre che vanno
l'una confondendosi nell'altra? chi la serie portentosa delle vene digradanti
trassi il sangue, / non è chi mai rampogni i dardi miei, /
de roberto, 2-184: si accascia chi non ha fibra, chi non ha
: si accascia chi non ha fibra, chi non ha fede, chi non vede
fibra, chi non ha fede, chi non vede oltre se stesso. palazzeschi,
cuore ho una fibra sempre pronta ad amar chi mi ama. idem, v-341:
-fibrolina. bresciani, 1-i-25: chi volava in cerca di pagliuzze, chi
chi volava in cerca di pagliuzze, chi di bruscoli, di muschi, di filamenti
crescevano l'erbe che sono tanto buone per chi le ha mangiate da ragazzo; per
, lo sa dio, gallati da chi. ma capisci, quello che dico?
è chiamato. maestro alberto, 59: chi vuol sua casa fondar proveduto, /
anni, e 'n sull'altra fosse messo chi per lui parlasse. leonardo, 2-53
, 75-2: in questo mondo, chi non ha moneta / per forza è
, non ti sia fatica / a dir chi è pria che di qui si spicchi
minuti nella tabacchiera. nieri, 187: chi deve eredare poi ci gode al doppio
-far ingurgitare. tassoni, 10-53: chi gli ficcava olio o triaca in gola,
o triaca in gola, / e chi butirro o liquefatto grasso. 5
, ma questa punizione par dolce a chi desidera riveder la famiglia. -figur
accumulavano sul mosaico... v'era chi se ne faceva riparo. ho visto
dal detto muro, per dar passo a chi si fosse; cosa della quale allora
, dice iddio, vive di fede; chi si ficca e 'intriga de'fatti del
andato a ficcarti! almanco tu sapessi chi gli è! montano, 122: era
si ficchi e appicchi nella mente di chi ode, colui che dentro non sente per
-bisogna compatire la gioventù, padrone! chi non è stato giovane? luca non fa
(femm. -a). famil. chi si in tromette indebitamente in
(femm. -a). spreg. chi si intromette senza rispetto, sfacciatamente,
a questo monte: -tote via de chi e va en lo mare -el firà »
del braccio destro. nieri, 76: chi d'abeto e chi di noce -ognun
, 76: chi d'abeto e chi di noce -ognun porta la sua croce:
noce -ognun porta la sua croce: / chi la porta volentieri - l'ha di
, e non ne toccavano alla metà di chi vi andava: pagavansi i fichi bianchi
: -ma veda, sig. panfilo, chi sa ch'ella sia in casa,
avviene, mia dolcissima marzia, a chi vive molto con sé e poco con gli
ben sarebbe ragionier d'un fico / chi ben guardasse nelle cose scritte, / s'
petrarca, 105-35: proverbio « ama chi t'ama » è un fatto antico
difficilmente. d'azeglio, 4-108: chi può guadagnarsi cinquecento fiorini senza una fatica
i tempi strani, / c'hanno chi morto e chi fatto mendico, / fan
, / c'hanno chi morto e chi fatto mendico, / fan che di te
* t'ho conosciuto fico ', a chi si è conosciuto in altra condizione.
a maturazione per il continuo tastarlo di chi passa, così la fantesca corteggiata assiduamente
io se so'pur volumbrella, / è chi aspetta mia ventura. -ficàccio
cosa che mangiare per la quaresima, chi pani, chi fichi secchi, chi
mangiare per la quaresima, chi pani, chi fichi secchi, chi datteri. palladio
, chi pani, chi fichi secchi, chi datteri. palladio volgar., 1-26
: siamo di quaresima: ed a chi piglia brodi con mele appiole, si conviene
, e nemmeno un ficosecco / a chi fosse in saper tutto elsirvite. pananti,
espressione dispettosa, irritata, insofferente di chi rifiuta di rispondere a una domanda.
fagiuoli, 3-3-50: interroga colui: chi t'ha ferito? / fico secco
, 5-289: ha gualdrappe e mule / chi già sedea in vii ficùlneo scanno.
dello spirito, atteggiamento abituale di chi, a ragion veduta, ripone la sua
, iv-2-67: o fidanza gentil! chi dio ben cole, / quanto dio ha
, 27-214: o fidanza gentil, chi iddio ben cole! aretino, 1-34
, 13-80: oh fidanza gentil, chi dio ben cole, / l'aria sgombrar
da s. c., 25-10-7: chi va con buona fede, va con
... mi par che sieno per chi l'adopera assai manifesto indizio di poca
. pucci, cent. 90-40: chi non volesse credere al comune, / da'
d'otto la fune; / e chi facea la scrittura diritta, / cinque
cosa ordinaria, dice egli, che chi è vissuto dissolutamente a fidanza della divina misericordia
con promesse il confortammo a dire / chi, di che loco e di che sangue
a dirmi, con l'aria di chi dà un utile avvertimento, che egli,
poco fa in spezieria, che a chi gli avesse recato entr'oggi una viola di
; imprestare. dominici, 1-44: chi mal tratta un quattrino, fidar non
rassicurare. lacopone, 10-1: peccator chi t'ha fidato, che de me
di me io ti fido / e di chi abia men forza di me, /
. andrea da barberino, 1-27: « chi mi fida che tu non mi voglia
non ami l'anima sua, però che chi non amerà l'anima sua, non
tempi come si fa? e a chi fidarne la stampa? foscolo, 1-136:
, riconoscenza, speranza, fiducia in chi ne è (o ne è stimato)
tu se'troppo / malvagia e 'nganni più chi più si fida. bonarelli, xxx-5-42
e feriti. giannone, 2-i-569: chi ha mai negato che questa dura risposta fu
in mano? foscolo, v-385: chi è in istato d'imbecillità fida al
particella pronom. latini, i-1935: chi di te si fida, / sempre lo
boiardo, canz., 79: tristo chi d'alma feminil se fida, /
parenti eh! sia pur frustato / chi vi crede: più tosto i luterani
di civiltà che si sta operando, chi sopravvive fisicamente ha in pugno l'avvenire
mai fallito / non ha promessa a chi si fida in lui. capellano volgar
. croce, 2-57: immortai resta chi si fida in dio, / e chi
chi si fida in dio, / e chi sua vita spende senza frodo. manzoni
focolare. -il cavallo è di chi se lo prende. 10. intr
a venir fuori, di avviarlo, solo chi si fidi d'aver imbroccato giusto il
. cecco d'ascoli, 2585: chi non si fida, non riceve inganno,
sai che non è ingannato se non chi si fida. fagiuoli, 3-4-300: e
sapeva: che si dice / che chi si fida rimane ingannato. fiacchi, xxii-
. proverbi toscani, 135: da chi mi fido mi guardi dio, da chi
chi mi fido mi guardi dio, da chi non mi fido mi guarderò io.
guarderò io. ibidem, 135: di chi non si fida non ti fidare.
niuna amicizia stabile e fidata; perché chi non era stato offeso, in qualche
arti sue? pallavicino, 7-45: chi ha questa viva fede, e questa ben
mettere fidatissima. vasari, 5-372: chi lavora, come fa maestro batista,
benedetto / che guardi di sventura / chi t'è commesso, e provvido / governi
-i). seguace del fideismo; chi antepone la fede alla ragione.
. 2. per estens. chi aderisce a una dottrina con fede cieca
. lorenzo de'medici, i-40: chi giura, verbigrazia, per giove,
dell'osservanzia di quella cosa, e chi rompe un sacramento e'diventa periuro.
sventolo e canto la vittoria / di chi non può morir! 2.
fido. sannazaro, 11-187: lasso, chi può sperar più gloria 0 vanto
, sf. condizione e atteggiamento di chi si fida; sentimento di sicu
tu forse fatto consiglio di combattere? in chi confidi, che presumi di ribellare
8-62: un uomo non rimpiange per amore chi l'abbia tradito, ma per
parlamentare, pareva inferocito: « ma chi ha mai esordito in una discussione sopra
annunzio, v-3-17: colpa gravissima di chi regge le cose della marina è il
titoli azionari. gobetti, 1-i-825: chi non sente di compiere una funzione produttiva
richiede la massima stima da parte di chi lo assegna e il massimo affidamento da
e il massimo affidamento da parte di chi lo occupa o lo esercita; delicato,
fiduciare), sm. dir. chi, mediante un negozio fiduciario, trasferisce
sm. (femm. -a). chi ha ricevuto un incarico basato più sulla
rigide regole giuridiche. -in partic.: chi, in forza di un negozio fiduciario
. v.]: « 'fiducioso', chi ha molta fiducia; o sentimento,
animali e gusti la materia; come chi ha sparso il fiele, che si
la vita colla gialluzia, non avendo chi più lo possi aiutare, trovandosi senza virtù
giorni. ariosto, 159: chi non sa come stia fra il dolce il
e scontento. musso, iii-215: qui chi è colui... che non
: fienarola. 2. sm. chi falcia, chi raccoglie il fieno. -
2. sm. chi falcia, chi raccoglie il fieno. - anche:
saggio. -al figur. chi è ignorante, chi vale poco.
-al figur. chi è ignorante, chi vale poco. fagiuoli, 3-3-55:
luna. p. verri, i-192: chi fugge alla vista di una fiera è
gli animali e come ciascuno erra / chi qua, chi là per ponente e
e come ciascuno erra / chi qua, chi là per ponente e levante, /
e levante, / per mezzogiorno, e chi per tramontana, / ogni fera dimestica
boschetto errante. mascardi, 2-440: chi dunque vorrà riprendermi, se stanco sotto
duro scempio? panigarola, 124: chi leva il libero arbitrio dall'uomo, non
lor senno. cuoco, 2-i-278: chi ricusa di conciliarsi è reputato una fiera.
, 7-139: pareva una fiera; chi a ballare sul tavolaccio, chi seduto
fiera; chi a ballare sul tavolaccio, chi seduto ai tavoli sotto la pergola,
seduto ai tavoli sotto la pergola, chi sullo spiazzo a giocare a bocce.
f. f. frugoni, i-290: chi vuol passare per letterato nella fiera di
de marchi, i-944: c'è chi non manca mai al seguito d'un
piccole fiere del dolore non manca mai chi ha da spacciare un residuo di vanità
parte. di giacomo, ii-645: chi si fosse trovato di quei giorni, col
del cottolengo. gobetti, 1-i-739: chi conosce in quale atmosfera di loquacità provinciale,
andò girando per quei contorni, e chi gli dette pane, chi uova, chi
contorni, e chi gli dette pane, chi uova, chi una cosa, chi
chi gli dette pane, chi uova, chi una cosa, chi un'altra;
chi uova, chi una cosa, chi un'altra; tanto che avendo fatto un
. -la fiera par bella a chi vi guadagna: qualsiasi giudizio è condizionato
, 91: la fiera par bella a chi vi guadagna. 7.
: « o virgilio, o virgilio, chi è questa? » / fieramente dicea
avessi vergogna... ma vergogna di chi? non vi è nessuno. e
scoppia così fieramente che deve rivolgersi a chi ci è fratello. -ostilmente;
verso di sé. metastasio, ii-99: chi sa che a forza / non simuli
. 4. disposizione interiore di chi si compiace per quel che è (
armi. alfieri, 1-5: ma chi 'l vede, e non l'ama?
tua fierezza? mascardi, 2-417: chi va ora mentovando le infuriate baccanti, piene
vero ed anche d'un bel colore per chi se n'intende. d'annunzio,
pittore. della casa, 640: affligger chi per voi la vita piange, /
tu disprezzi? / non sai che chi perturba / ne'sepolcri le polvi, /
superbissimi di vittoria. beccuti, 200: chi fe'a babel le mura alte e
fame entro il mio regno, / chi per me è fuor del suo, languisca
fiero ancora, / alle preghiere / di chi t'adora / spogli il tuo petto
pietà. guerrazzi, 128: chi non rammenta la fiera donna ebbra del sangue
parve che gli dicesse: « bada con chi hai regione piuttosto fiera, che
vecchio adirandosi arebbe dato delle busse a chi si adirava seco; benché credo tal cosa
le nostre mine! guarini, 98: chi non sa finger l'amico, /
sì fiera provocazione, la discolpa di chi non avesse sì sovrumana fortezza da sostenerla
mi rimetto alla filosofia poetica e a chi s'intende di sì fatto mestiere. a
primi argomenti potrebbero volgersi a bene da chi volesse dipingere que'quadri con un intento
cecco d'ascoli, 349: gema chi regna e chi porta corona, / e
, 349: gema chi regna e chi porta corona, / e tema gli accidenti
. metastasio, i-139: signor, chi t'assicura / che, siroe ucciso,
il suo fiero dente / forza per afferrar chi l'alto punto / della virtù toccò
e selvaggie. scalvini, i-48: chi ti pone / sovra inospiti lande, alle
. con un quadro fatto da dio sa chi e dio sa come. algarotti,
dire, nel fiero stile di dante, chi si parte dall'uso della ragione,
. tasso, 20-41: non è chi con quel fero ornai s'affronte, /
quel fero ornai s'affronte, / né chi pur lunge d'assalirlo accenne. casti
un sole oriente oggi risplende; / deh chi di me pietoso a voi mi
umana). guittone, i-40-15: chi si difende in molta prosperità, non
: non ci si può aspettare da chi è debole azioni e decisioni da forte
d'omori, alcuno fievolezza d'animo; chi dicea infermità di celabro, chi dicea
; chi dicea infermità di celabro, chi dicea una e chi dicea un'altra,
di celabro, chi dicea una e chi dicea un'altra, secondo le diversità
rusticano duello. vero è che v'è chi dice che lo ammazzasse quando già quello
non son più mio. -e di chi siete voi al presente? -di questa rosa
. d. bartoli, 9-28-2-192: chi non sa, che grande sforzo e
innamorare. ariosto, 35-1: chi salirà per me, madonna, in cielo
. agostino volgar., 1-5-63: chi siamo noi omicciuoli, che presumiamo di
la misura. sacchetti, 57: chi ha bella figlia / s'asottiglia / in
si vede essere di spediente, a chi vuole d'armenti far figliar femmine,
143: pensa che 'l padre figlia / chi in tutto non somiglia. cagna,
. filiazione. figlicida, sm. chi uccide un proprio figlio. tesauro,
prole a'padri torna e stagna, / chi di ben generar non fan disegno /
orti? 2. figur. chi è nato e allevato nell'ambito di
si scosse / e paventò la morte / chi la vita abborria. nievo, 1-533
; e ciò fa quando dice: « chi sa se li spiriti de li figliuoli
10-76: de'figli i figli, e chi verrà da quelli, / quinci avran
, / de'figli i figli, e chi verrà da quelli. pellico, conc
sm. (femm. -a). chi è stato tenuto a battesimo o a
d'età d'undici anni, conoscendo egli chi arri- ghetto era stato e fosse,
v'è fra tanti e tanti / chi è più addietro e chi è più avanti
e tanti / chi è più addietro e chi è più avanti / nel somigliarsi co'
sapiate, se non me dite de chi l'è fido, / da voi io
è più nobile. loredano, 1-2: chi potrà affermare che 'l timore figliuolo della
a. pucci, 4-268: evvi chi vende bicchieri ed orciuoli, / e
vende bicchieri ed orciuoli, / e chi alberga e dà mangiare e bere / a
di firenze avranno fine con la vita di chi è stato beneficato; ma i figliuoli
; ma i figliuoli de'figliuoli, e chi da quelli verrà, saranno col medesimo
fedeli o fra un'autorità ecclesiastica e chi da essa dipende). busone
esaltare il figliuolo dell'uomo? chi è questo ch'è figliuolo dell'uomo?
fallo primo. -figliuolo della chiesa: chi ne segue gli ammaestramenti, cattolico praticante
che siete figliuol di famiglia, / chi gli prestassi, non che altro, dodici
/ fuor di sua profession, con chi potevalo / saper del certo, figliuol
parenti. -figliolo di mio padre: chi parla (nella conversazione familiare).
. abate isaac volgar., 1-43: chi ama gli splendidi vestimenti, non puote
. da porto, 1-96: non so chi sia che nieghi, questa pianura posta
più che 'l sol vostra figura; / chi voi non vede, mai non può
d'uno segnore di pauroso aspetto a chi la guardasse. idem, inf.,
che doglia / (né allegri giammai chi non dole ora), / poi 'ntende
suoi pittori, giocarono una cena a chi faceva una figura che non avesse niente
alcuni paesi et città particolari, come chi disegnasse il paese intorno a roma o
metti in tutti gli altri sensi di chi le guarda uno stimolo inquieto e confuso
ii-130: questo è imitare, come chi ritrae dal naturale del marmo, non
; non è copiare né rifare, come chi da una figura di cera ne ritrae
,... non è indifferente a chi voglia distinguere e giudicare secondo morate,
s. foscarini, li-2-565: chi poi vuote la salute della monarchia sostenta
altra in casa vostra? io so chi voi siete, e non partirete di qua
famiglia ci fa quella figura che vedrà chi vorrà leggere. carducci, ii-7-305:
, effetto che una cosa fa su chi l'osserva, la giudica. -in partic
fa qui la sua gran figura. chi non la conoscesse, non direbbe mai che
quella sorte sulla strada, ora poi, chi sa cosa farà! con sua signoria
/ massime ne l'amor; e chi noi crede / ei stesso la ragion
/ e forse più che stai, chi 'l misurasse, / non è poeta niun
loro in effetto; è vero eziandio che chi perde la dolcezza acquistata, giudica anch'
a caso fra i prodotti, figurine: chi consegna la serie completa ha diritto a
s. v.]: 'figurinaio', chi vende figurine di stucco o di cera
. 4. per simil. chi veste con raffinata eleganza; chi segue
. chi veste con raffinata eleganza; chi segue i dettami della moda con morbosa
. (plur. -i). chi disegna, dipinge o scolpisce figure
l'altra si vanno appresso. onde chi ha fatto il numero delle fila d'otto
numero delle fila d'otto uomini, chi di dodici, chi di sedici. chiabrera
otto uomini, chi di dodici, chi di sedici. chiabrera, 495: ve-
francesi. de marchi, i-120: chi abbia vegliato appena due o tre notti
filacciosa, e teneva il contegno di chi stia sotto la schiavitù d'una minaccia
moneta di rame stagnante nelle casse a chi ne cerca per oggetti di commercio,
filante2, sm. venat. chi sta nella stessa fila, chi procede
. chi sta nella stessa fila, chi procede in fila insieme con altri (in
della dottrina filan tropica; chi è mosso da un atteggiamento di
spesso in senso spreg., per indicare chi è mosso
biblica dei settanta). -anche: chi reggeva una congregazione sacerdotale nell'antico egitto
tua zia speranza fila stoppa per conto di chi la paga, e i suoi figliuoli
seren non speri / ne'giorni asciutti chi vedrà spezzare / le belle sete che per
che berta filava. redi, 16-vi-186: chi è quel saccente, che va dicendo
). alfieri, 5-152: chi 'l crederia pur mai, che filarmonica
filarmonici. 2. sostant. chi ama e coltiva la musica orchestrale;
ama e coltiva la musica orchestrale; chi fa parte di un'accademia o di
ed esteri. -per estens. chi compone musica, senza tuttavia fare specificamente
con la solita filastrocca: « guarda chi si vede... la mensa
che s'udissero mai, e guai a chi gli rompesse i ragionamenti o non le
(plur. m. -i). chi si interessa di filatelia. filatèra1
bartoli, 4-3-395: e quivi pure, chi prima e chi poi, sopravennero gli
: e quivi pure, chi prima e chi poi, sopravennero gli altri, tutti
chiome. pananti, ii-75: felice chi trovò sposa fedele / e gode al fianco
altra, ché di rado aveva avuto con chi parlare. serao, i-952: era
saper le forbici menare; / e chi tagliando fa l'oro stiantare, / nel
di crisolito,... fa chi la porta accostumato, e conforta le parti
un punto di intersezione delle rette, chi riesce a collocarne tre in fila fa *
* e toglie una pedina all'avversario, chi ne mangia per primo sette ha vinto
. savonarola, 8-i-32: bisogna, a chi vuole avere bene acconcio el luogo suo
aver figliuoli, che per avere a chi lasciar la eredità sua. -per
2. per simil. spreg. chi fa parte di bande armate irregolari,
elementari. 4. strumento usato da chi lavora il cuoio (valigiai, sellai
quegli che a noi paiono incendi, chi mai sarà che mantenga e nutrisca e sì
da foderare. foderatóre2, sm. chi guida il trasporto per fluitazione del legname
in un pan fesso. / e chi crede altro ha il fodero in bucato
se non nell'opinione di coloro contra chi si combatte. magalotti, 1-415:
non manca pur troppo ai dì nostri chi in secreto sospira il fodero e la gleba
ricche e belle. grazzini, 561: chi più, chi men, nel fine
. grazzini, 561: chi più, chi men, nel fine ognun n'alloggia
vene a sviscerar sotterra, / e chi a foggiar del ferro la durezza / a
foglie. moniglia, 1-iii-33: bucegli mia chi brucherà la foglia? / capponi mia
la foglia? / capponi mia, chi vi darà beccare? lustri, 13-
: dava risposta delle cose future a chi v'andava a dimandare, e scrivevale
quale probabilmente si assegnava la vittoria a chi, rispondesse per primo all'invito di '
ponte, / nel qual mal passa chi dal ver si torge, / dopo eh'
discorrere entra la malizia anche a chi non l'ha, e uno si mette
magazzino / aveva empiuto, e a chi venia le voglie / sapeva vender caro il
se nel centro è in forma chi non vuole qualcosa, deve scegliere il momento
per evitarla. michelangelo, i-132: chi non vuol delle foglie / non ci
con valore modale): adatto a chi ha la gotta o, in senso generico
gotta o, in senso generico, a chi per vecchiaia o per malattia è costretto
dipendente. 2. sm. chi governa uno stato, chi è a capo
. sm. chi governa uno stato, chi è a capo di un popolo o
è a capo di un popolo o chi, più genericamente, partecipa alla direzione
; part. pass. ant. senza chi governi. guicciardini, 119: non debbe
dirigere una nave (o un'imnon chi è atto e lo merita. serdonati,
politico). ondeggino senza avere chi le regga. leggenda aurea volgar
. è sola, e non è chi governi. b. tasso, 1-6-8:
e uno in due: / 19-1-7: chi paziente è, quegli è governato da molta
volontà degli altri ci si deve provare chi s'illude di poter reggere la propria.
dante, purg., 23-35: chi crederebbe che l'odor d'un pomo
/ un miser servo, e chi de'sensi è fuore / le pecorelle tue
. franco, 2-78: vorrei sapere chi è questo maggiordomo,... che
, 149: sanz'amor vive reo / chi si governa al mondo. galileo,
quel che se fatiga ben indarno / chi in roto vaselo fa governaro. =
. giov. cavalcanti, 118: chi è posto al governo, governi sé
sforza. della casa, 5-i-34: chi sdruscita navicella invano / vede talor mover
... per poco governo di chi lo comandava, si era prestamente risoluto
sua sanità. goldoni, iv-24: a chi ha denari come voi avete, non
di condizione, / come sa proveder chi ha governo. -avere governo da qualcuno
g. m. cecchi, 157: chi il ver celando, dà in governo
/ che non risurga... / chi l'inganno suo faccia manifesto. guarini
denti succhio. petrarca, iv-2-128: chi de'nostri dogi... /.
a costui, / ché v'è chi il meritava più di lui. varchi,
marinaro che governa un gozzo. segnatamente chi trasporta rena, zavorra, o simili
] producono il broncocele o gozzo in chi le beve. d'annunzio, iv-1-926
, abominevole e mortale / augurio a chi ti vede ed a chi t'ode:
augurio a chi ti vede ed a chi t'ode: / sol di notte apri
. f. bini, xxvi-1-337: a chi apre troppo il gozzo, / e
alla gallina ingorda crepa il gozzo: chi nutre smodate pretese spesso non ottiene nulla
appresso, udì dentro una gozzoviglia di chi cenava allegramente. 2. cibo prelibato
, / gavazzando, / gareggiamo a chi più imbotta. manzoni, pr. sp
publici grabati. prati, 1-103: chi vagì sul cuscin di dogaresse / dorme
cornacchie. algarotti, 2-534: felice chi... /... sotto
la ruffiana... lascia gracchiare chi gracchia, con il suo non osservare
madonna zanina... lasciava gracchiare chi voleva, faceva orecchia da sordo. g
. secondo me, bisogna lasciar gracchiare chi vuole. -sostant. g
sm. (femm. -a). chi parla ininterrottamente e a sproposito; ciarlone
santo ermo, il quale si dava a chi più cicalava ', e di simili
mah? - rispose lei - non so chi sia. = deriv. da gracidare
produce sullo spirito e sul corpo di chi venga a visitar le sue rive: né
sm. il gradire; disposizione di chi accetta con riconoscenza un dono, un omaggio
un omaggio, un invito; di chi ascolta con benignità una preghiera; di
ascolta con benignità una preghiera; di chi approva azioni, progetti, proposte che
mano. ferd. martini, ii-1-1005: chi viag giasse...
fontanella, iii-350: gradir suol citerea chi puro e terso / passa amico degli agi
, chè si cara, / come sa chi per lei vita rifiuta. passavanti,
preghiere in parte dove / vi sia chi le raccoglia e le gradisca. marino,
194: se sapessi / stolta da chi tu fuggi e chi sia quegli /
sapessi / stolta da chi tu fuggi e chi sia quegli / che t'ama e
b. tasso, i-289: or sia chi ogn'atto valoroso e degno / gradisca
gioì'gradita. chiaro davanzali, xxv-46: chi non s'aomi- lia, / già
, attraente. iacopone, 65-82: chi, per amor trovare, volesse perder
amor selva gradita / folle è ben chi riposo aver si crede. botta,
5-405: se non era la costanza di chi governava ad oppor- visi, superga ed
rappresentavasi armato di picca e nell'attitudine di chi cammina velocemente. carducci, 834:
senator ne i gradi lor distinti / chi presso e chi lontano al re fan
i gradi lor distinti / chi presso e chi lontano al re fan cerchio.
, / e gradi ove più scende chi più sale. ottimo, i-132: prima
: tu odi come la va a chi vive su gli inganni; non ci andare
da cui cominci se 'l non è chi dica. cecco d'ascoli, 4547:
gran maestro, e fortunato si riputava chi aver poteva qualche suo quadro.
valerio massimo volgar., i-459: chi non sae che l'au- toritade di
. ariosto, 225: tanto di chi ne manda il poter sale, / che
grado, onde alla morte vassi, / chi vide a noto andar con gli occhi
del mar gonfiati i flutti / e chi gli acrocerauni infami sassi. pasolini,
infami sassi. pasolini, 125: chi è ossesso / dal timore di essere
al figur. dominici, 1-16: chi vuole determinare se l'oro è fine,
. l. salviati, 11-1-74: chi è quelli che non sappia, che
né fare paura con la iustizia a chi è ridotto in grado che non la teme
determinata situazione. guicciardini, 149: chi si riduce in grado che sia necessitato
, ricompensa. latini, i-1823: chi ti chiede in prestanza, / non fare
così, per ciò che tal grado ha chi tigna pettina. leonardo, 7-i-56:
inepti a farsi valere, donde a chi n'averà avuta cura ne risulterà anche parte
. chiabrera, 467: non sia chi mi riprenda o che si sdegni / contra
star a la finestra e parlar con chi più l'era a grado. alfieri,
servo è assai più a grado / chi lo sforza a obbedir che chi ne
/ chi lo sforza a obbedir che chi ne 'l prega. -riuscirgli utile
grado questo mio dono, come presentatovi da chi senza di voi non può vivere.
, 271: in vano si ritruova / chi guardia non si prende / di quello
c'om non s'aprova / non sa chi grado rende. -sapere, sentire
il mal grado e la mala grazia a chi te l'ha donate. g
e consiglino quel che de'farsi, e chi più s'awicina all'ottimo è graduato
di supplica e non un maestoso contegno di chi comanda. romagnosi, n-186: tal
. carducci, ii-19-257: a chi ha laurea ed esercizio d'insegnamento non
mettere nella possessione di quel regno celeste chi vuole, ed assegnargli quelle fedi e
si son contro di noi! / chi s'arma, chi si avventa, /
di noi! / chi s'arma, chi si avventa, / e chi graffia gli
arma, chi si avventa, / e chi graffia gli amanti, e chi gli
e chi graffia gli amanti, e chi gli addenta. verga, i-189: nessuno
sostant. grazzini, 2-241: a chi le non piacciono [le novelle],
stato suo, non meritava d'esser lapidato chi si graffiava un poco con l'ingratitudine
dire, alla luce, si troverà poi chi duri la fatica di leggerla?
: frati furibondi le vive carni di chi non pensava come loro e coi graffi
suoi diversi elementi. 9. chi professa un'arte grafica; disegnatore,
m. -gi; raro -ghi). chi si occupa di grafologia.
grafòmane, sm. e f. chi è affetto da grafomania. -al figur
io ero come la gragnuòla, e che chi non voleva che ella el percotessi,
la gragnuòla: motteggio scherzoso rivolto a chi giunge in ritardo a tavola e trova
grama. proverbi toscani, 226: chi non maneggia, grameggia. = deriv
alligna. a. cattaneo, i-194: chi è mai al mondo che possa.
secondo l'uso riconosciuto dal consenso di chi parla la hngua stessa e, in
: si ragionerà in modo che anche chi ha poca grammatica possa parlare. b
, per grammatica. bocchelli, 13-50: chi in italia aveva l'arte e la
senno, si volsero grammaticamente dando a chi dava loro. = comp. di
. pedanteria pro pria di chi si attiene troppo rigidamente alle regole grammaticali
(plur. m. -ci). chi studia o insegna grammatica; chi conosce
. chi studia o insegna grammatica; chi conosce a fondo una lingua, l'arte
scrittura. - in senso generico: chi insegna i primi elementi della grammatica.
figli grami. mamiani, 1-321: chi altrui volge la gleba / altrui la miete
manata [di canapa], / a chi stassi alla gramola la porta / per
si rompe. pataffio, 5: e chi gramola spesso e chi maciuola. citolini
5: e chi gramola spesso e chi maciuola. citolini, 409: saranno i
: la gramolatura [della canapa], chi voglia farla bene, la compie a
gramóne, sm. ant. chi impasta il pane. garzoni,
feciono... ristrignere i granai a chi n'avea conserva. cattaneo, iii-2-234
granaio? 5. prov. chi semina nella polvere, faccia i granai
abbondante. proverbi toscani, 26: chi semina nella polvere, faccia i granai
granaiòlo (granaiuòlo), sm. chi vende granaglie al minuto; mercante di
santa ragione. fagiuoli, iii-5: chi diceva: oh la mia [moglie]
granata nuova spazza bene tre giorni: chi assume un servizio, un impiego,
forma. granatàio, sm. chi fabbrica o vende scope. fagiuoli
granatèllo nuovo spazza bene la casa: chi assume un incarico si dimostra da principio
dovuto stropicciarsi gli occhi prima di raccapezzare chi era quel granatiere in sottane che lo
spremesi dalle granella dei granati, chi lo vuol far buono, e non dal
grandi. canti carnascialeschi, 1-34: chi non si sente ben granato e forte
: lo granato, infra gli altri, chi lo trova, / sempre per lo
fortilizio. 2. figur. chi si esprime con frasi retoriche, con
granchiàio, sm. tose. chi raccoglie i granchi d'acqua dolce prossimi
un picciol punto / lo può stimar chi da la terra il mira, / prende
quando si gioca in tre, detto di chi gioca da solo contro gli altri due
o pare loro di fare. e chi si risolve con altra regola può pigliare
). giusti, 3-234: ma chi nasce granchio, non può camminare di
collenuccio, 14: surrento, che chi stando in mare questo seno mirava, a
gran vita; vivono assai tempo: chi cinque, chi dieci, chi quindeci anni
vivono assai tempo: chi cinque, chi dieci, chi quindeci anni. casti
tempo: chi cinque, chi dieci, chi quindeci anni. casti, ii-1-1:
viviamo,... codesta professione di chi cerca e trova la gloria sui campi
per qualsisia gusto aver vivande, / che chi lesse le vuol, chi vuoile arrosto
/ che chi lesse le vuol, chi vuoile arrosto: / vin dolce e brusco
il gregge sparso alla foresta, / chi di qua, chi di là, tutti
alla foresta, / chi di qua, chi di là, tutti a gran passo
siena 346: allora io, che proveggo chi spera in me, mandai due angeli
sì grande in cortezìa, / e chi v'onora e ama, intendo, amate
ama, intendo, amate, / e chi vi serve non per voi s'obbrìa
sono utilissime [le parabole] a chi la moltitudine ammaestra e ancor quando si
padova volgar., ii-28-22: « chi se'tu », dicie san bernardo,
grande e car tenire, / e chi non vai contar di gran valore, /
: a volte fa bene essere grandi con chi non ci vuole. -nobile,
vecchio adirandosi arebbe dato delle busse a chi si adirava seco. g. bentivoglio
gli variò, che grazioso diletto danno a chi gli ascolta. baldi, 87:
... e fiano commendati da chi gli ha mandati, e premiati con grandissimi
è capo. leopardi, 1-27: chi di te [italia] parla o scrive
nome magnifico. leopardi, 3-145: chi stolto non direbbe il tuo mortale /
invece mi disfeci: « non perde chi perde, perde chi si vuol rifare
: « non perde chi perde, perde chi si vuol rifare »: gran proverbio
molt'è gran cosa ed inoiusa / chi vede ciò che più li agrata, /
, sedere, scherzare e ridere con chi gli parea: ma tanta era la reverenzia
ferma a. mocenigo, li-1-687: chi parla seco ha da fondar in gran ragione
/ manifesti segna'di gran pazzia / in chi in lei e lei in sé inchiostra
grande ira. anguillara, 1-65: chi porterà, diceano, in nostro onore /
, / che fanno gran paura a chi gli vede. cellini, 1-4 (32
grande. pratolini, 3-58: c'è chi lavora in grande, ha il cavallo
, inf., 14- 46: chi è quel grande che non par che curi
, prestigio, autorità, ufficio; chi appartiene alla classe dei nobili; magnate
giamboni, 10-45: maestra delle virtudi, chi è quel signore che cosie grandemente cavalca
tal otta che a pena ne ricorda a chi l'ha fatto. maestro alberto,
grandezza e grossezza. vasari, i-124: chi considererà la facciata d'inanzi, lo
strada. baruffaldi, 51: a chi abbia un animo / tutto magnanimo,
goldoni, vii-81: non vi è chi non sappia l'illustre sangue de'pepoli
dante, purg., 17-117: chi per esser suo vicin soppresso / spera eccellenza
di anime? testi, i-34: chi servo si fe'di regia corte, /
riceverlo affatto. 14. qualità di chi è dotato di alte virtù morali;
; però che si dice nel vangelio: chi si umilia fia esaltato, e chi
chi si umilia fia esaltato, e chi si esalta fia umiliato. =
disotto. b. segni, 5-294: chi usa libertà contra di lui in saperne
restavano morti. tasso, 1-23-31: chi va sotto coperchi, in cui la
2. stato d'animo e atteggiamento di chi è molto sicuro di sé, di
è molto sicuro di sé, di chi si comporta con alterigia e arroganza,
comporta con alterigia e arroganza, di chi è portato alla munificenza e alla prodigalità
larghezza, anzi con grandiosità, come chi ha anche da buttarne via?
b. croce, ii-8-151: chi rimemora i fasti del granducato di weimar