amar sì altamente; / adesso merzé chero / servendo umilemente. idem, ii-146
, iv-109 (15-10): [eo chero] mille donne e donzelle adomate,
iv-109 (15-9): [eo chero] taira temperata verno e state. g
/ non ne bramo e non ne chero. idem, 16-i-293: aloscia, bevanda
cape magioranza. guittone, iii-4: chero con dirittura / ad amore pietanza, /
dato, io più no 'l chero. / ma libero fu dato e venerando
ubidir vostro comando: / tal fede chero e tal amor m'avanza. idem,
xlviii-81: desconverrea non poco a ban- chero bono / vetro alcun comprare libra d'argento
lapo gianni, ii-491: amor, eo chero mia donna in domino, / l'
/ non ne bramo e non ne chero. idem, 16-i-293: candièro è una
amare si altamente; / adesso mercé chero / servendo umilemente. latini, i-2443
/ ché troppo ben sentenze, / quando chero consiglio / intra 'l bene e 'l
, ii-422: ed a presente conoscente chero, / perch'io no spero -ch'
, io-7 (449): mercé ti chero, dolce mio signore. pulci,
. ariosto, 4-33: più non chero, / se non che tu mi lasci
paventa; ond'io riposo e pace chero. caro, 5-575: io quando avessi
premio indotto, / ché premio non ne chero. tasso, 2-85: soccorso a
canchero / non ne bramo e non ne chero. carducci, 100: peso è
io quasi de'vili i premi or chero, / se non che il genio mio
; / sopra me quest'impresa tutta chero. redi, 16-i-5: ma con
: ma con esso azzuffarmi ora non chero. forteguerri, 11-103: mi faccia
/ la sua sentenza, che ubbidirla io chero. -cherere alla battaglia: invitare
152: insieme col gran leva dal mal chero / che in milan pose tanta
: « drudo mio, / merzé ti chero, or m'aiuta, / che
, ii-422: ed a presente conoscente chero, / perch'io no spero -ch'om
422: ed a presente conoscente chero, / perch'io no spero -ch'
tua nobiltate e tuo canosciménto, / però chero perdon, se fallimento / fosse di
sonetti e canzoni, 7-42: i'non chero cosa da spiacere. lorenzo de'medici
rason, qual eo non saccio, chero: / ond'è che ferro per ferro
favello. ariosto, 4-34: più non chero / se non che tu mi lasci
, xvii-750-1: il vostro onor non chero dibassando, / madonna, per mia volontà
premio indotto, / ché premio non ne chero. -per scherzo, per burla
a ciò mi riconforto / e merzede le chero, / c'a sé m'acolga
cantari, / molta merzé vi chero / che mi faccia dimossa / se dele
dal dritto giudizio. guittone, iii-i: chero con dirittura / ad amore pietanza,
: non temo tuo ferir né bon ti chero, ch'io porto d'onestà
amare sì altamente; / adesso merzé chero / servendo umilemente. giacomino pugliese,
altri sia vago; / io più non chero, o dolci labra, e in
iv-109 (15-1): amor, eo chero mia donna in domino, / l'
maestro francesco, 1-29: donna, chero pietate, / ch'io languisco ogne
nobiltate e tuo canoscimento, / però chero perdon, se fallimento / fosse di
iv-109 (15-6): amor, eo chero mia donna in domino, / l'
che se sovente vi fero 0 ne chero, / com'a nemico m'è mostrata
pare. bonagiunta, lxiii-80: però chero mercé a voi, mia spera,
/ trombe, fistole far, stromenti chero / da mandar tacque altrove, o
: duol fortunato! altro piacer non chero. bonarelli, xxx-5-145: la mia
gianni, iv-110 (15-13): eo chero... /... giardin
maestro francesco, 302: donna, chero pietate, / ch'io languisco ogne
allegrosi cantari, / molta merzé vi chero, / ché mi faccia dimossa, /
chiaro davanzali, lviii-40: merzé vi chero / ch'amor non sia smaruto / né
è dato, io più no 'l chero. metastasio, 1-6-326: fidar possiamo /
gianni, xxxv-11-603: amor, eo chero mia donna in domino, / l'
lapo gianni, xxxv-n-603: amor, eo chero mia donna in domino, / l'
fatto v'aggio, / mercé vo chero che lealemente / mi consigliate che ver
xlviii-82: desconverrea non poco a ban- chero bono / vetro alcun comprare fibra d'argento
rason, qual eo non saccio, chero: / ond'è che ferro per ferro
per sé vede lumero, / veneli chero -fare al poderoso. sanudo, xiii-80:
lor dir santo / richiamo, e chero per maestro e duce / quella donna '
, se sovente vi fero o ne chero, / com'a nemico m'è mostrata
, / fuggendo la paura, e sperar chero. = voce della lirica delle
da voi / ciò ch'io non chero altroi. anonimo pistoiese, xxix-40:
corpo che sol à partire, / però chero medella che m'aleva. pulci,
, io-7 (449): mercé ti chero, dolce mio signore, / che
spiagire; / und'eo mersé li chero / che no li torni a pesansa,
guarentire. dante, lxxv-12: merzé vi chero a vostra provedenza, / ch'i'
me ne ripilglio; / di ciò non chero perdon né merzede, / ma qual
fatto v'aggio, / mercé vo chero che lealemente / mi consigliate che ver
gianni, xxxv-11-603: amor, eo chero mia donna in domino, / l'
: altro non volglio ned amo né chero / da voi, valente rosa fresca d'
/ ché troppo ben sentenze, / quando chero consiglio / intra 'l bene e
rason, qual eo non saccio, chero: / ond'è che ferro per ferro
allegrasi cantari, / molta merzè vi chero. cavalca, 16- 2-117: ammaestrandolo
, mandorle pestate, zuc chero, farina, aromi e altri ingredienti,
. monte, ii-398: merzé vi chero di me aggiate pietanza, / da
, xlv-20: madonna, s'io vi chero / umilmente merzede, / or non
cui rengna tuta nobiltate, / merzé ve chero siate soferente / del mio partire,
mai?), per mio refugio chero: / tal paura ho di ritrovarmi solo
mistura di aceto e zuc chero. testi fiorentini, 199: prenda
italicum '...: gi- chero; gicaro; pan di serpe. de
gianni, xxxv-n-603: amoi, eo chero mia donna in domino, /..
1-5-4: o fresca rosa, a voi chero mercede / che la mia vita deggiate
donna fina, / ed eo pietanza chero / a vo', cui tutte cose
parte da la calamita. / però chero consiglio a questo patto, / che
, / ca sovr'o- gn'omo chero -eo conforto. chiaro davanzati, 65-3:
o dicco fallimento / sì. nde chero a voi donamento / che mi ne
i-479: eo, che perdeovi, chero / voi, donna, c'ancor spero
ne ripilglio: / di ciò non chero perdon né merzede. chiaro davanzati,
lo perdono nato, / lo quale chero, si no spero morte. dante,
lentini, 441: und'eo mersé li chero / che no li tomi a pesansa
, donna fina, / ed eo pietanza chero / a vo', cui tutte cose
15-57: nell'altre pretensioni io da voi chero / plenipotenza di tome il soperchio /
per sé vede lumero, / veneli chero - fare al poderoso. -che
, leandro / fra sé diceva: se chero la ricieve, / i'sarò lieto
che cosa me pono, / amor chero per dono, terra'te de largire
: bella -gentil factura, mer ^ é chero, / chero -che mi sogli
factura, mer ^ é chero, / chero -che mi sogli, che n'
. monte, 1-24-16: merzé, vi chero, di me aggiate pietanza! /
anonimo, i-523: madonna mia, non chero, / né vo'da voi amistate
amar sì altamente; / adesso merzé chero / servendo umilemente, / c'a pover
.. / ed a presente conoscente chero, i... i ché senza
, xlv-19: madonna, s'io vi chero / umilmente merzede, / or non
. dante, lxxv-12: merzé vi chero a vostra provedenza, / ch'i'
anonimo, i-523: madonna mia non chero, / né vo'da voi amistate
vo faccio o dicco fallimento / sì nde chero a voi dona- mento / che mi
mi ragiono, / non ti chero perdono, / ch'io non credo potere
leona, vi-217 (7-14): merzé chero, ché so c'ho troppo fatto
a ciò mi riconforto / e merzede le chero, / c'a sé m'acolga
por- gea in me, mainera / chero ferma e cagione adimostrare, / e
ne ripilglio: / di ciò non chero perdon né merzede. -con riferimento
mi riprendo / di zo ch'io chero, perché il mi fa doglia. dante
iv-109 (15-4): amor, eo chero mia donna in domino, / l'
, / sì ch'io la morte chero ad ogne passo. pescatore, 5:
, o per sembianza, / mercé ti chero,... / che vadi
pregherà / ca mi stentiate s'io chero razone, / cad io son tutto
voleano. dante, lxxv-14: merzé vi chero a vostra prove- denza, / ch'
mai o per sembianza, / mercé ti chero, dolce mio signore. m.
xlv-20: madonna, s'io vi chero / umilmente merzede, / or non
chiaro davanzati, lviii-38: merzé vi chero / ch'amor non sia smaruto /
niccolò del rosso, iii-io: secorso chero / da quel signor che aparve nel
ferrara, 74: altro da lei non chero / se non che servo suo
, / con grand'umiltà mercé li chero. dante, inf, 15-102: dimando
alla sala il gruppo imbestiato che chero, nato nell'isola d'elba da un
tenebroso, / con grand'umiltà mercé li chero / che faccia clero -me, che
non per se vede fumerò, / vèneli chero - fare al poderoso: / unde
a spiagire, / und'eo mersé li chero. iacopone, 4-4: si la
se teco mi ragiono, / non ti chero perdono. dante, purg.,
rason, qual eo non saccio, chero: / ond'è che ferro per ferro
tenebroso, / con grand'umiltà mercé li chero / che faccia clero -me, che
non per se vede lumero, / veneli chero -fare al poderoso; / unde dimando
rason, qual eo non saccio, chero: / ond'è che ferro per ferro
lo correggo con lo zuc chero. -per simil. nel gergo