valor si perde, né più da cherere, e che bisognevile angostia, ove s'
, 2-16: [i toscani] dissero cherere e cherire e caendo molto anticamente.
/ e mio servire e mio merzé cherere. dante, conv., i-1-14:
cherènte (part. pres. di cherere), agg. ant. che
io non son degno, donna, di cherere / a voi la cosa ond'io
ove pagar possa. ma erriamo al cherere, ché beatitudine è in virtù,
, ii-258: sta a sovente mal farsi cherere, / e lo segnore de chesta
/ e mio servire e mio merzé cherere. g. villani, 10-200:
da barberino, i-258: cagion non dèi cherere / né brontolar né divinar né sor
guittone, i-1-76: ma erriamo al cherere: ché beatitudine è in vertù, e
93-14: per lo gran forzo de merzé cherere / vincerà orgoglio e gravoso ^ schianto
/ e talor va e prende per cherere. sacchetti, 174-80: questo mondo è
, investigare '(cfr. cherere). incheriménto, v
, / for guiderdone o merto alcun cherere. gioberti, 6-i-352: avrebbe dovuto levar
quel levitico motto: « non vendetta cherere né ricordare ingiuria », servato avete
: se nonn-ha loco -in voi merzé cherere / non pò parere -in me vita
, e al dire fare, e al cherere / si voi guardar e loco e
/ ch'io aggio quanto ch'i'savria cherere ». cavalca, 21-188: io
/ ch'io aggio quanto ch'i'savria cherere ». moscoli, vii-586 (41-8
. sono più probabilmente var. grafiche di cherere e cherire (v. cherere1)
/ sol che mi faccia ben senza cherere. -raddoppiare la posta: v
pensano forse alcuno che gran palagio cristo cherere dovea, ché ree di gloria con gloria
valore in- tens., e da cherere (v.). recheriménto
: / forse mi rimarò di più cherere. loredano, 2-325: alla semplice dichiarazione
ridoniate: / forse mi rimarò di più cherere. maestro sanguigno, 90: se
/ ch'ella ti dica sì senza cherere, / di ciò ch'i'ho ditto
più sofrenza / ch'io non degia cherere / zò c'ò 'n disio, tant'
capere, / che, con merzé cherere, / me'li prometti assai: /
dottare è vita tale, ma da cherere ed abracciare stretta. che cos'à
davanti / e no le fina di merzé cherere. gozzano, ii-139: dolce tristezza
a voi, gentil mia donna, di cherere / fé, ubidenza 'n ghislanzoni
iii-17-7: servo no à già bailia 'n cherere, / ma dè servir ed
da barberino, i-258: cagion non dèi cherere, / né brontolar, né divinar
/ e talor va e prende per cherere. -che ha assimilato un concetto
da barberino, i-258: cagion non dei cherere / né brontolar né sor ciò