o seggio, / altro già mai non cheggio. boccaccio, iii-72: e ciaschedun
, 128-9: rettor del cielo, io cheggio / che la pietà che ti condusse
seggio, / l'altro già mai non cheggio. idem, 37-96: tal ch'
m'assetto: / ché 'n una cheggio per maggior diletto / d'esser in
fallato, / ond'io mi pento e cheggio penitenza. - / e 'l papa
io pur pace e null'altro le cheggio, / rinforzando la speme, ond'io
mercé, mercé a man giunte ti cheggio, / vienmi a veder e prendimi,
. sannazaro, 4-84: allora io cheggio che sovente il giorno / il mio sepolcro
ii-442: la nova donna cui merzede cheggio / questa battaglia di dolor mantene.
io vivo ancora; e più non cheggio. idem, par., 17-74:
, 128-7: rettor del cielo, io cheggio / che la pietà che ti condusse
/ mercé, mercé a man giunte ti cheggio, / vienmi a veder e prendimi
? sannazaro, 4-84: allora io cheggio che sovente il giorno / il
ir; ch'i'per me non la cheggio. idem, purg., 5-112
petrarca, 114-12: sol due persone cheggio; e vorrei l'una / col cor
, 1-75: il quadrel ch'io ti cheggio esser conviene / di perfetto artificio e
in vita - / e 'n don le cheggio sua dolce favella. della casa,
128-7: rettor del ciel, io cheggio / che la pietà che ti condusse in
. sannazaro, 4-84: allora io cheggio che sovente il giorno / il mio sepolcro
1-75: il quadrai ch'io ti cheggio esser conviene / di perfetto artificio e
e non mi vale poi merzé che cheggio. iacopone, 90-5: [lo cor
a coronali / fiamme più tosto le cheggio dannate, / che a vita laniata,
128-10: rettor del cielo, io cheggio / che la pietà che ti condusse in
ir; ch'i per me non la cheggio. bibbia volgar., iv-
e mentre i miei duo lumi indarno cheggio, / dovunque io son, dì
. angiolieri, 23-8: in una cheggio, per maggior diletto, / d'
361: io voglio, io cheggio / quel che chiede e che vuole
ir; ch'i per me non la cheggio. / se tu se'sì accorto
angiolieri, 23-5: ché 'n una cheggio, per maggior diletto, / d'
solo a sol colà dov'io la cheggio, / sì ch'io potessi quella treccia
penitenza. petrarca, 142-29: io cheggio perdono a queste fiondi, / se,
lettere. marino, 12-248: già non cheggio che m'ami, i'cheggio solo
non cheggio che m'ami, i'cheggio solo / ch'amar ti lasci e non
in vita - / e 'n don le cheggio sua dolce favella. boccaccio, dee
266-8: mentre i miei duo lumi indarno cheggio, / dovunque io son, dì
cantari, 13: io t'adimando e cheggio perdo- nanza, / s'alcuna cosa
, 1-75: il quadrel ch'io ti cheggio esser conviene / di perfetto artifìcio e
scampo. della casa, 5-i-17: libertà cheggio; e tu [amor] m'
delle bianche brume / con sordo ec- cheggio rispondean le selve. viani, 13-199:
: fornirgliela, / ch'io mirar cheggio, a me mirar non lice? casti
ne sarìa vendetta; / e io la cheggio a lui che tutto giuggia.
, / a cui essere egual per grazia cheggio? -per un caso fortunato.
il ciel guerreggia. marino, 14-187: cheggio pace e pietà, che ben mi
mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria / sempre la
mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria / sempre
tasso, 16-44: ben quel ch'io cheggio è tal che darlo puoi / e
'in 4 veggio, seggio, cheggio '. = denom. da invéggia
; ch'i'per me non la cheggio. idem, purg., 1-118:
a coronali / fiamme più tosto le cheggio dannate / che a vita laniata e
16-iv-118: la radice di queijo o di cheggio è una radice bianca, legnosa,
e introdurre nella bocca, come lec- cheggio vile a un cucciolo, la specie eucaristica
scherma. petrarca, 142-30: io cheggio perdono a queste fiondi, / se
, i-180: la nova donna cu'merzede cheggio / questa battaglia di dolor mantene.
la chiesta altra risposta inuga; / cheggio la figlia, ed offerì la nezza
grido; / e bramo di perir e cheggio aita; / et ho in odio
. cariteo, 88: io cheggio da vostr'occhi onesta pace. nardi
: se non fosse che fermamente i'cheggio / che l'anima entr'al corpo sia
vaneggio, / vendetta indarno e medicina cheggio. -di grave percossa (con
chiamasse di me disgustata, io le cheggio umilmente perdono della mia imprudenza. redi
mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria / sempre la
que'suo'persi / ch'i'non cheggio altro che ponerla mente, / po'di
petrarca, 114-12: sol due persone cheggio; e vorrei l'una / col cor
l'omicida mia dimando aita / e cheggio nel mio mal qualche ristoro. c.
, 128-8: rettor del cielo, io cheggio / che la pietà che ti condusse
69-9): enver la morte non cheggio riparo, / poi non leggete che
sf. devastazione, sac cheggio, rapina di beni e ricchezze, con
devoto oda talora, / da lui cheggio pietà, spero clemenza. b. corsini
16-iv-117: la radice di queijo o di cheggio..., assa- orata,
io vivo ancora, e più non cheggio. idem, inf, 26-102: misi
qual io vivo ancora, e più non cheggio. cantari cavallereschi, 47: così
, 128-7: rettor del cielo, io cheggio / che la pietà che ti condusse
/ sì vago di sospir ch'io ne cheggio anco. groto, 1-75: di
). petrarca, 142-28: io cheggio perdono a queste frondi, / se
per me nulla / bramo, spero né cheggio. / -oh che mstico amante!
che mille volte el dì la morte cheggio. s. bernardino da siena, 376
; « e qui raf'on non cheggio ». / « e puot'elli esser
amar porto tormento / e del peccato altrui cheggio perdono; / anzi del mio,
.. / il quadrel ch'io ti cheggio esser conviene / di perfetto artificio
la chiesta altra risposta inuga; / cheggio la figlia, ed offerì la nezza.
straccando mi mena, / ch'altro non cheggio se non forza e lena. poliziano
128-8: rettor del cielo, io cheggio / che la pietà che ti condusse in
nel qual io vivo ancora, e piùnon cheggio. patrizi, 3-25: poi subito sarò
io; « e qui ragion non cheggio ». / « e puot'elli esser
madre. brusoni, 2-84: io le cheggio umilmente perdono della mia imprudenza. manzoni
petrarca, 114-12: sol due persone cheggio; e vorrei l'una / col cor
mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria / sempre la
, 128-9: rettor del cielo, io cheggio / che la pietà che ti condusse