sporgente rocchio che solcato e roso / avean l'alte saette
pirandello, 8-190: gli sovvenne il racconto che il signor lanzi aveva fatto alcuni giorni
di buon rocchi di travi all'altezza che bisogna, che non murati. baldinucci,
di travi all'altezza che bisogna, che non murati. baldinucci, 150:
cecchi, 1-20: non sono altro che i soliti pastori,... la
3. archit. ciascuno degli elementi cilindrici che formano, sovrapponendosi, il fusto di
con una scala a chiocciola al centro) che compongono il fusto. 4
salsiccia / e to'la cotta, che non sia di miccia, / perch'io
greca ravvoltola quei rocchi di carne, che ora son gambe grosse su su ad imbuto
alla grossa forcella. ora son braccia, che non sono al di meno, ah'
seno, sfuggito alle strette del busto che lo frenava. perfino il collo è
bene bene, / mi fo due ricci che paion due rocchi. tomma
era un subisso di quella sinistra vettovaglia che al messico offrono nelle vie: rocchi e
volte diemmi quell'anguilla a rocchi, / che temasso ti diè per buon mercato.
, a parola, a numeri', che anche chiamano 'a combinazione', è un lucchetto
anche chiamano 'a combinazione', è un lucchetto che si apre senza chiave e col solo
involgendosi sui rocchi, issano le ancore che stridono nelle guaine di ferro.
dal savour, un rocchio d'acqua che basterebbe ai consumi di una piccola città.
una piccola città. -corrente ascendente che si forma in un liquido in ebollizione
dove scende / quel rocchio / in che non conosciuta fenditura / fra tempo e
fra tempo e tempo, / in che crepaccio del mondo? 8.
ascoltar tornava / quel rocchio della messa che restava. 12. locuz.
più parti dentro bol- cionava / si che delle lor case facien rocchi. -spezzare
crosta terrestre, in contrapposizione all'humus che la ricopre. stoppani, 1-44:
in queste campagne serbano il vino, che impregna la roccia della propria fragranza. sbarbaro
, talvolta di sostanze non cristalline, che, in forma di masse, costituiscono
alpi apuane, di marmo) e tipi che non contengono minerali, di struttura
, rocce pi roclastiche, che rappresentano l'i % della litosfera
scisti cristallini, miloniti, impattiti, che coprono il restante 4 % della
alle grandi masse lapidee, dure e scintillanti che aveano un aspetto vitreo, come
vitreo, come le quarzose, o quelle che aveano la base petroselce. bombicci
roccia può dirsi ogni materiale pietroso che sia largamente sviluppato nella crosta solida
; dunque, ogni sostanza litoide che contribuisca, in grande misura, a comporre
in cui si accumula il sapropel, che viene poi trasformato in petrolio o gas
montale, 14-147: la forza, che guida l'acqua tra le rocce, /
atterrò l'orgoglio de li aràbi / che di retro ad anibaie passare / l'alpestre
l'alpestre rocce, po, di che tu labi. g. villani, iv-7-46
7-iii-332: 'roccia'tanto i vecchi italiani che franzesi chiamarono 'rupe'. massaia, vti-124
e tagliate dalla natura a picco, che in abissinia incontransi di frequente. pascoli
cicuta. gozzano, 1127: il cielo che riempie / il frastaglio dei rami e
: 'rocciatore':... colui che pratica ai preferenza l'alpinismo su roccia
-di roccia (con valore aggetti): che presenta lineamenti vigorosi, massicci.
spalle quadre e dal capo di roccia, che da soldato in africa aveva sentito i
. marotta, 6-142: il sonno che precipita su di lui è una roccia
. 4. tose. pellicola che avvolge la polpa delle nocciole e delle
e liscio, contenente una mandorla rotonda che si lascia dividere in due parti uguali
: pellicolina sotto il guscio delle castagne e che vi resta attaccata. -crosta
1788], i-133: è la roccia che ricuo- pre le forme del cacio.
: quella corteccia più o meno dura che ricopre l'intera forma del cacio.
ben fora la roza / la quale par che a l'ensede noza. buti,
largo e lungo, avuto in elemosina, che doveva esser stato un tempo elegantissimo e
il luridume vi aveva fatto una tal roccia che a posarlo per terra stava ritto)
taglia con le forbicine rasente quella roccia che resta. soderini, ii-259: s'
. -tose. fibra di lana che resta impigliata fra i denti della cardatrice
. com'è incignato il pettine, che già vi s'è fatto passare della
, la ròccia (quel tanto di lana che vi riman in fondo e tra i
6. arald. monte dirupato che si pone sulla punta dello scudo.
roche (nel sec. xii), che continua un lat. volg. *
atmosferico (assorbito durante la fusione) che si osserva nell'argento al momento della solidificazione
: 'rocciatore':... colui che pratica di preferenza l'alpinismo su roccia
paglia avvolta in foggia di grosso canape che si mette intorno alle fosse sotterranee nelle
. palma, 1-i-134: 'torchio', che anche dicesi 'treccia, roccio', è un
squadrarlo, un ròcciolo, può essere che si sciupi. = voce di area
era stato teso dietro due roccioni, che permettevano di defilarsi. = acer,
del faro, sabbiosa, ca- riddi che allungava le braccia bianche verso scilla rocciosa
del gessner e tutta la razia che la provvidenza poteva concedere sotto un cielo
. montale, 1-123: il remo che scandaglia / l'ombra non urta più il
, ix-99: di fianco alla casetta, che aveva due piani, c'era una
. montagne rocciose: catena montuosa nordamericana che si estende, con direzione nordovest- sudest
in fondo alla straducola, rizzò il capo che teneva appoggiato a una bardella d'asino
, d'origine olandese, si direbbe che a reagire, durante tre secoli,
hanno fi nito per sviluppare un tipo che, malgrado il biondo dei capelli e
figur. forte, energico, ostinato; che oppone una tenace resistenza (una persona
], 1: per mezz'ora più che abbondante gli azzurri hanno disegnato sull'erba
: testa scorbutica e rocciuta, non ho che spacchi di pietra a stringermi lentamente rigido
2-574: a modo ai quello scacco che si chiama rocco. bandello, 1-2
aprire la strada al re, di modo che non solamente lo liberò dal periglio ov'
-arald. rocco di scacchiere: figura che riproduce una torre del gioco degli scacchi
ebrei il possente sansone, / sì che nulla offensione / tema di cavalier, pedone
pastorale, proprio degli arcivescovi ravennati, che aveva in cima una torre sormontata da
bonifazio [vescovo di ravenna] / che pasturò col rocco molte genti. buonarroti il
a quella talpa facciam tal romore / che ci conceda di pian scachi e roco.
il rocco a quella città là, / che tien sempre., e chi sa
, « l'ho fatta a talino che ci tien d'occhio tutti due; l'
l'ho fatta a quell'er- nesto che le tira [a gisella] ancora il
5-134: la serafina e l'emilia dicevano che irene tirava il rocco a diventare contessa
il rocco a petto al cavaliere, che il capitano dell'oste de'pisani era
conte federigo da montefeltro suo parente, che sape a delle volte romagnuole tenendolo in trattato
= deriv. dal persiano rókh 'elefante che porta sul dorso una torre con uomini
è la rubrica di 'postille'o polemiche che si trova in fondo ai fascicoli di
voler dimostrar molto eloquenza; fa'pur che chiaro intenda tua rubrica. alfieri, 12-298
il danaro / domattina primiero, anzi che il porti / quel guerrier che comprarmela pur
anzi che il porti / quel guerrier che comprarmela pur vuole, / fedria l'
latti, 3-105: per commune parer par che si dica / che quei luoghi tra
per commune parer par che si dica / che quei luoghi tra lor così partiti /
consuetudine. giusti, i-181: vorrebbero che li pubblicassi [i proverbi]:
voglia a un chiodo, tanto più che mi sento disadatto a farci su quelle
disadatto a farci su quelle poche osservazioni che oramai sono di rubrica, e per io
2-35: il cocco si lamenta e par che dica / ch'imitando lo vai e
, tono contrastante con una rubrichetta finale che potrebbe leggersi in un bollettino parrocchiale italiano
gli soddisfaccia della sua fatica, secondo che a'consoli parrà convenevole. -registrare
] distinta -e diligentemente tutte le lettere che saranno scritte alla signoria nostra.
d'animali sia da rubricarsi un volgarizzatore che in tanta luce del testo latino piglia
s. degli arienti, 1-200: giunta che ivi fu, incominciò cum fiera invasione
aiutarono la valorosa donna per tal modo che tarmata fu rota e spezata tutta e
, 1-27: appena seppe spiegar un motto che diessi a piegar il ginocchio per adorar
di sangue e marginato di pene, che è quanto dir, con un termine,
a. pucci, 44-54: nel tempo che dinanzi si rubrica / ad istanza de'
e ciò si faceva per lo riguardo che il fisco non paga le informazioni: ma
sono fatti tali progressi nel 'sacro'mestiere, che non si manca di 'rubricare'un innocente
. e ciò a quella ripresa buonissima che si rubrica: 'ballade des femmes d'antan'
. rubricano, agg. che riguarda la norma cerimoniale segnata in rosso
gine fece sublevare et... ordinava che la mia pereximia polia nel rituale libro
, iv-130: o giustizia, colui che ti amerà e abbraccierà seco passerà con moisè
nicola, 535: si dice che sono arrivate a notizia del re le gran
rubricati, ed in particolare si dice che sia andato a fare strepito in palermo il
incunaboli. 2. disus. che, nello studiare un testo di legge,
nel classificare i reali sotto una rubricazione che contempla una pena più lieve.
. m. -i). persona che cura o dirige la sezione di una rivista
alla vostra rubrichista svolazza una farfalla bianca che le pare bellissima. 2. studioso
. v.]: 'rubrichista': colui che fa i prescritti delle rubriche e che
che fa i prescritti delle rubriche e che invigila per la loro osservanza. manuzzi
'rubricista', termine degli ecclesiastici: colui che sa, o insegna le rubriche.
(plur. m. -ci). che fa rigido riferimento alle norme cerimoniali della
tenpo, / di sto palazo, che era molto antico, / un gran
. solfato idrato di magnesio e ferro che si presenta in aggregati di minuti cristalli
salute umana, / dolce è tamar che sana. mamiani, 1-366: forse all'
fai dono, e i cavalier conforti / che le bianche divise oman del rubro /
: piangene ancor la trista cleopatra / che, fuggendoli innanzi, dal colubro / la
in maggior rabbia, / né ciò che da l'atlante ai liti rubri /
stanca del rubro fiumicel la riva / che cesare saltò, rotto il decreto.
: questa jolanda era una servotta di paese che spadini aveva con sé qualche anno addietro
era fermato nella strozza di golasecca, che divenne rubro in faccia, a chiazze biancastre
ardenti e rubri. casti, 1-14-28: che direm degli orribili serpenti / della lingua
). rubrospinale, agg. che si riferisce, che è rela
rubrospinale, agg. che si riferisce, che è rela tivo al nucleo
ma per la grandezza sua noi crediamo che sia grifone. = dall'ar.
verdume e guastano i fiori, si che 'l frutto al tutto perisce. sanudo,
le qual pioze ha produto tante rase che tutte le fenestre e balconi di la
monte, appare tanta moltitudine di rughe che si divorano tutti li pampini delle viti e
2-262: le ruche sono ani- maletti che in breve ti distruggono le fronde e frutti
dell'altro germe è ghiotta / quella ruca che, di macole nere / chiazzata e
non so di qual parte d'italia, che non significa erba nota, come lo
, come lo spiega la 'crusca', ma che è qui adoperato dal signor zaccaria pel
]: 'ruga': verme di colore verde che divora i cavoli, onde dicesi d'
i cavoli, onde dicesi d'uno che sia mal sano e di color verdiccio
di color verdiccio: è più verde che una ruga. de pisis, 1-32:
ruga: la ruga si è uno verme che abita nelle vigne e sì è fatto
xxx-6-107: -è [don chisciotte] quel che ha combattuto / col capo generai de'
gines di passamente: / quel diavol che lavora di sassate / meglio di un
di un romanesco; / quello che dopo mi rubbò il mio ruccio. /
. malespini, i-n-35: il pisano, che scoppiava dalle risa, fingendo di andar
/ mostrano, e più da campo che da vigna. = var. masch
quella ruccola maledìa, xe stada quella che t'ha menà in camera i do
esperienza da ruccola consumata la grassona capiva che il conte aveva tutt'altra voglia che di
capiva che il conte aveva tutt'altra voglia che di abbandonare la fanciulla.
[i cavoli] tante picciole ruchette che gli mangiano, quanto fan ne'caldi
delle donne, ne nascono quelle ruchette che dice aristotile, e si pascon di fronda
si pascon di fronda di gelso fin che diventano bombici o bachi da seta. g
amica / nell'odoroso e picciolo / nido che il sol nutrica e sfiora il vento
plinio], 222: credesi che l'avidità del coito proceda da'cibi,
soderini, ii-336: la ruchetta par che sia nata per stimolare il coito,
. ella scalda manifestissimamente; credesi ancora che mangiata scevera aumenti lo sperma. c.
bianca e il crespignolo dai fiori gialli, che crescevano di tra le crepe dell'antica
di tra le crepe dell'antica spalletta che impedisce l'ingresso alla stazione. soldati
, 68: 'ruchetta': sapore di muffa che prende il vino. = etimo
, dal lat. mediev. rutiare, che è adattamento dal got. wròtjan,
terra, dove sono ruchi e tarme che distruggono, e dove li ladroni
stesso. 'se non è vero quel che ti dico, ch'i'rucoli'.
ruculante, agg. letter. che ruzzola, che cade a precipizio.
, agg. letter. che ruzzola, che cade a precipizio.
rude agricoltore da le mani venerande / che su la terra arata / sparsero la semenza
rude come una corteccia d'abeto, che non conosceva se non il corpo e la
resto del viver era più rude assai che ora non è. muratori, 7-ii-63:
è risoluto, ma nel dichiarare lo spirito che l'infervora. -scontroso,
. carrà, 422: adriano cecioni, che in teoria fu il più tipico macchiatolo
credibile, la rude voce di michele che disponeva la guardia serotina.
el testo, et io non curo / che 1 rude volgo snodi questo gropo
. ffatta per savi e bene avisati che per li non savi e male avisati e
male avisati e ruddi, e'pare che. ll'autontà della instituzione di quelle apartenga
, 1-35: cerca un fregio primordiale / che sappia pel ricordo che ne avanza /
fregio primordiale / che sappia pel ricordo che ne avanza / trarre l'anima rude /
esigli: / un nulla, un girasole che si schiude / ed intorno una danza
non ho voluto restare de tali frutti, che te deiettano, fartene alcuna parte.
: ma padre mio! è un'arte che non è per tutti. è un'
a te, figliuolo caro, solo che tu set volto alle cose rudi e
. g. bianchetti, 1-390: che nelle corpulente fantasie popolari lampeggino qualche volta
volta de'tratti di luce poetica, che nel rude popolar sentimento si destino talora delle
pensieri, io certo non sarò quello che il nieghi. tommaseo, 11-141: i
/ buia tuttor quell'anima diversa / che solo scopre il desiderio rude. c.
uno spirito saturo dei sensi della terra che rha generato. -naturale, non curato
tendo le pendane / ancor pei solchi che indicò la groma; / le quattro quadre
con lenzuola un poco aspre ma fresche; che c'è di meglio?
il volto vèr me rudo tanto / che, per mia morte, mostrarsi refiuta?
vivaci, con le quali non contrastavano che quelle rannu volate dei cocchieri
o stizziti della rude giornata di lavoro che si vedevan davanti. molineri, 2-101
rudi fatiche: dall'opera dell'arare che fa sorgere la spalla sinistra e torcere il
lo sappiam, non da ieri, / che il disinganno è rude / e scritto
svevo, 1-212: colpito dalla rude lezione che annetta gli aveva data, egli
il colpo fu rude, e la sciacquata che si alzò, rapita tosto dal vento
e il beccheggio della nave inerte, che volgeva lentamente, senza fine, su se
, su se stesso e sul mare che si faceva più rude. -molto
, tra gli olmi contorti e neri che mettevano un segno rude nel verde tenero
ingorda, despietata e cruda, / che con tuo falso colpo atro e funesto /
pecorella di dio, ecco già sento / che ti duole la troppa solitudine: /
un edificio o di una statua antica che può essere mente con due differenti tipi
porco putente, pessimo del sol che a san petronio tremola / volate di san
le pagnia di turcopulli armati, che rudemente apre la calca. greggi
retrocessero, riluttanti, bestemmiando lebbrosa che già fu una donna bellissima e possente.
. moravia, 19-222: « lo sai che siamo soli tempo.
torno al maràbito, una specie di leggenda che lo raffigurava ilare, vegeto, ostinato
vista e flaccidi ruderi d'un seno, che faceva un deplorevole spor- dalle loro domande
di sbarbaro, 5-35: la femmina che stanotte passeggiava un ghiacciaio. nuda nella
ant. e letter. fune, sartia che completo di squaglio, in un
alberatura. ugurgieri, 84: comanda che la fune sia tolta dalla riva e
, 2-489: questa miracolosa statua dicono che tano, accioché li rudenti per epse
invigorisse lo spinto dell'apostolo accennato, allor che fra con le mani sono rocati,
lamento funebre. tetica. -anche: persona che appartiene a un mondo sorpassato o
appartiene a un mondo sorpassato o che si fa interprete di una era talvolta
2. elemento decorativo a forma di cilindro che mentalità antiquata o retriva.
cam ruderale, agg. che è relativo, che si riferisce di pagna
ruderale, agg. che è relativo, che si riferisce di pagna di un principe tedesco
1-i-522: s'era diresti architettonici; che ne è pieno. -anche: che menticata
; che ne è pieno. -anche: che menticata che gli anni fossero passati anche per
ne è pieno. -anche: che menticata che gli anni fossero passati anche per lui,
gli anni fossero passati anche per lui, che nasce, vive o si sviluppa fra
termini di medicina, 741: 'ruderale': che niatelli, 11-7: « ecco
, disse lo zio sorge, che cresce negli avanzi, nei rottami di fabbriche
ant. pavimentazione costi veste che inserisce i suoi materiali nell'alveo della nostra
nostra cultura materiale è una manomissione profonda che si tuita da ciottoli o piccole
può solamente equivocare col restauro, dato che viene cesariano, 1-43: il
: meno percettivamente, della funzionalità che un restauro 'ruderazióne'..
. ruderòmane, agg. che mostra maniacale ammirazione o attaccamento nei confronti
il movimento futurista antiscuola, anti-accademia, che doveva sgomberare l'italia dal passatismo raderomane
ecc. ruderóso, agg. che è nella condizione di rudere. depisis
altro grido di allarme e di riscossa che il falso ragghio avvocatesco? in un rauco
padova volgar., ii-xxvm-3: io dico che. lla seconda instituzione non essenziale avea
scritto. gozzano, i-1251: badate che il mio modo di pensare mi condurrà
per] certe pagine di autentica poesia che vi sono ne 'il mio carso'.
egli levò dalle ginocchia quelle sue pallide mani che pur nel colmo della virilità e della
. v.]: 'rudiàrio': nome che davasi al gladiatore congedato con onore dopo
], 404: preparano trenta radiche, che sono specie di pertiche e sessanta pali
. rudimentale, agg. che appartiene alla fase iniziale di una disciplina
ii-141: l'etica di socrate non è che un primo e rudimentale tentativo per delineare
poeti (ossia, nel nuovo significato che assume nel vico questa parola, i
per attutire il dolore di un dente che si vuol strappare col rudimentale sistema del
svolgimento umano. -in partic.: che impartisce nozioni elementari (un insegnamento)
più d'un sol getto, di quello che l'italiano sia. -sobrio
. barilli, i-118: dobbiamo dichiarare che le nostre preferenze vanno a quell'arte
quell'arte mutevole, rudimentale e caduca, che porta nella sua fisionomia terrestre il segno
'newto- nianismo per le dame': titolo che a noi rudimentali può sembrare insolente,
noi rudimentali può sembrare insolente, ma che vuol essere ispirato e galante omaggio alla
in tutta la sua inquietudine per quello che la madre potesse bramare non c'era altro
la madre potesse bramare non c'era altro che questo terrore rudimentale. rimanere senza di
nelle forme più semplici e materiali o che si svolge in tali condizioni. alvaro
r. longhi, 1-i-1-62: in che modo superare questo stadio rudimentale del colore
. calvino, 1-273: il pensiero che egli era l'unico tra tutti loro
potuto mai dimostrare l'assolutamente inconsapevole, che è l'assolu- tamente inconcepibile. gentile
e perciò uno stato mio, è necessario che, quantunque rudimentale ed oscura, in
un'intelaiatura e due o più mote che serve per appoggiarvi certi velivoli mentre vengono
: confesso d'essermi annoiato. più che di marionette, si trattava di burattini,
è missione nell'ancor rudimentale diplomazia abissina che menelik non affidi a lui.
5. in botanica e in biologia, che ha dimensioni ridotte e forma semplificata rispetto
fondo, brutalità, sia della notizia che dell'immagine che ci informa sugli astronauti,
, sia della notizia che dell'immagine che ci informa sugli astronauti, assomiglia un
un po'a quella dei cartelloni pubblicitari che si vedono correndo m automobile per una
dal senso rudimentalmente decorativo del piano verticale che affiora alla superficie della tela. =
/ nudi rudimentali mostri d'orgoglio / che ostentate, quasi, la grezza modestia /
neppure il più rudimentario organo mistico ritengono che le conversioni religiose, e specie quelle
attraverso adattamenti progressivi all'ambiente dell'organismo che lo possiede. = deriv
a quei rudimenti e a quegli esercizzi che abilitavano i particolari al servizio della repubblica.
e assai noto in tutta italia, che, dopo avere stentato 13 anni ad insegnare
primi rudimenti elementari s'insinua il veleno che corrompe le giovani menti ed i cuori
qui l'arte nuova del nostro tempo che è lo spettacolo, un'esibizione non necessariamente
cui concorrono i rudimenti di ogni arte e che opera una sorta di massaggio psichico sullo
psichico sullo spettatore o ascoltatore o lettore che sia. -in partic.: insegnamento
borgese, 1-164: si può dire che filippo le andasse insegnando a poco a
rattissimo obelisco et dilla immensa pytamide, che giamai dinocra- tes al magno alexandro piu
1-177: qui sta nascosto il sorcolo, che poscia / ha da spuntare; 1
: è quel primo embrione dei cristalli che apparisce nel principio della cristallizzazione e che
che apparisce nel principio della cristallizzazione e che talvolta si forma senza che succedano cristalli
della cristallizzazione e che talvolta si forma senza che succedano cristalli regolari e manifestamente discernibili.
ova covate di una gallina et osservara che circa il terzo giorno si vede nel
ovo fuso e rarefatto certa turgenza e moto che, impresso in una più attiva porzione
sperienze avutene sono pienamente del vostro parere che que'punti neri sotto la cute sono i
freda e li umori molto grossi, de che procede rudità de intellecto. leggenda di
ei tolga da te la mano e che ti abbandoni nella tua rudità. 2
cum porphyrione et alcioneo, et la fuga che heberon dal rudito asinino ridere nella memoria
lig. ed engad.), che risulta l'unico continuatore del lat.
rudolfino (rodolfino), agg. che è proprio, che si riferisce all'
), agg. che è proprio, che si riferisce all'imperatore rodolfo ii d'
dall'ansia, dal senso ai instabilità che travagliavano l'epoca. -tavole rudolfine:
'pulitica', nel primo capitolo, dicie che « tutti uomin son portati a quella secondo
di natura », cioè a. ddire che tutti uomini desiderano secondo l'istigazione e
di mère), agg. ant. che si sposta rapidamente (l'aria)
pel ricitar della cognata tua, / che 'n senectute sua / già sterile il
/ ma in falsa opinion sei tu che mi. burgutto, lxxavtii-ii-475: la
sempre in modo le sue ragnatele / che chi ri incappa non può far difese,
nessun non fece mai contra dio mossa / che presto non misse del suo seggio:
par., 30-82: non è fantin che sì subito ma / col volto verso
, xxv-338: il vocabolo... che meglio risponde al significato che noi assegniamo
.. che meglio risponde al significato che noi assegniamo all'intelletto in latino si è
o ardore dell'animo, una forza che direttamente si slancia, come fa appunto
, come fa appunto l'intelletto, che naturalmente misce, per così dire,
, per così dire, nella verità che le sta presente. 2. scorrere
. -chi niente sa, convien che mi: chi è ignorante fatalmente sbaglia
farme a l'ombra sen conforme, / che chi niente sa convien che mi.
, / che chi niente sa convien che mi. = voce dotta, lat
rissa, zuffa, calca di persone che lottano per impossessarsi di qualcosa. -con
attribuito a iacopone [crusca]: vò che in ciel ne sia la mffa,
manate e spintoni, a cercare la foglia che era caduta per terra. dossi,
1-16: contemplavo tronificante la mularia stradaiola che faceva a ruffa di sotto per agguantare
ruffa di sotto per agguantare le bacche rosse che buttavo giù da signore.
? -in partic.: gioco che consiste nel tentare di impossessarsi di denaro
cioè gettare danari dalle finestre alla plebe, che li ripiglia per aria, per così
hai abi- tacol campo o vigna / che possa la bilancia iustar pari: / a
molinari, / tal te accusa dii mal che teco ghigna. -andare a
fanfani]: non si pagava e rettori che ci venivano: e l'entrate del
. sacchetti, 113: so ben che con mffe e raffe / cenere aveste
mffe e raffe / cenere aveste tanta che ci agrada. i. nelli, iii-103
: non ti dubitare, io farò che di raffi o di raffi tu gli abbia
in raffa / con forza il più che puote sempre acaffa, / e que'che
che puote sempre acaffa, / e que'che reggon per comuni stati / per questo
: uno, avendo giocato tutto quel che egli aveva accumulato di mffa e di
non le giocò, peroché non è elmo che bastasse a portar sì gran cimiero.
dire avari, ch'i'sappia? -gente che ha fatto dimolta roba di mffa raffa
vi-396: io ho mangiato istamattina non so che, onde voglio andar a tu m'
di raffa; presto, ché colui che viene oltre non me la sentisse ne
senz'ordine o regola di pigliare il più che egli può di quelle tali cose:
: c'è degl'ingordi indiscreti, che vorrebbero tutto per loro, e fanno a
: ora si tratta dei perfidi cognati, che fecero sempre a raffa raffa a chi
. 4. prov. ciò che vien di ruffa in raffa, se ne
buffa, in baffa: per indicare che ciò che si acquista malamente si perde
, in baffa: per indicare che ciò che si acquista malamente si perde nello stesso
modo. monosini, 315: 'ciò che vien di mffa in raffa, / se
; e dice il proverbio, quel che vien di ruffa in raffa, se ne
dio. aretino, iv-6-155: ancora che non sia cosa più bratta, che
che non sia cosa più bratta, che vedere un vecchio, il quale comincia a
, io per me laudo il vostro che attende a ringiovanire per ria delle ricette
sino a casa mona domestica, quella che sta là al canto alla macina,
quella vecchia grima? -sì, col malanno che dio ti dia. gallani, 56
impazzisce e io tutt'il giorno ho che far, or cercando la mffa, or
, ii-78: la buona mffa, che mal volentieri levava il pettine da questa
iii-530: questa 'roffia'è il sudiciume che s'appicca alle cose per maneggiarle ('ruffa'
questa è non men bella del dispetto che facevi a ruffacane nel mangiare e far
, 43: ahi, grazioso idio, che scuro vello / nei hai posto agli
io voglio esser la rovina vostra e che mi vuol far scopar a cavallo a un
asino. castelletti, 41: o che grima ruffalda arrabbiata è questa!
tra la gatta e il topo, che quando hae una buona ruffata, non
]: 'ruffefli': scorci dell'ordito che avanzano alla tela e si buttano da parte
766: 'ruffèllo': qualunque avvolgimento vizioso che facciano i cavi dei marinari.
quelle arti'nel suo periodo, e guardi che ruffèllo vien fuori. 3
(femm. -a). tose. che è confusionario o disordinato. - anche
si dice a chi arraffa tutto ciò che tocca e anche a chi procede arruffato
: 'ruffellone-ona': chi arruffa tutto quello che tocca o chi va vestito arruffatamente.
), sf. donna che per lucro favorisce la prostituzione o induce o
gastigo altressì usurai, / e que'che sopravendono a credenza, / roffiane e forziere
(1-iv-196): disonesto le pareva che essa, a guisa d'una ruffiana,
pigliate aviamento, o rollane, / che se mastro pasquin mette pontica, / voi
come il mondo: / è una ruffiana che non ha già mai fatto la prostituta
a sentirla parlare, si sarebbe detto che facesse la ruffiana solo per aiutare quelle
2. per estens. donna che si adopera (per denaro o per
incauti e rade volte metteno mente a ciò che si fanno. colui si fida d'
. colui si fida d'una ruffiana che tutto ciò che fa dice a questi
si fida d'una ruffiana che tutto ciò che fa dice a questi e a quelli
[tasso], 46: è vero che io mi laudo di voi; ma
di monza, 670: tacio poi quello che avevi disegnato sopra la persona mia,
tua rofiana con lettere amorose, per il che fu da me sca- ciatta nel modo
fu da me sca- ciatta nel modo che sai. pratolim, 9-209: quando gli
. arbasino, 73: le ruffiane che le tengono mano pare sicuro che le assoldino
ruffiane che le tengono mano pare sicuro che le assoldino vagabondi e facchini a suon
male parole ». 3. donna che si sforza di presentare in modo allettante
: è alquanto eccessivo e sbagliato pretendere che delle anime innocenti si applichino su di un
parte la loro intenzione. -ciò che ha la funzione di presentare qualcosa più
l. pascoli, i-84: ad altro che andò per comperare un quadro, che
che andò per comperare un quadro, che era già fatto, e che veder lo
quadro, che era già fatto, e che veder lo voleva senza cornice, disse
riuola, sta molto meglio ai vostri servigi che ai miei. beolco, 1137:
, 1137: quell'altra sorte di raffianelle che vanno per le case contaminando l'onestà
fhanno corrotta. imbriani, 4-221: che altro fa egli, questo tizzon d'
acqua della retecalda per mezzo di canali che la conducono al suo destino.
quel giovane. non so se mi disse che è vostro figliuolo, quando mi parlò
questo5 qualche raffia- namento di qualche scanfardaccia che gli fai? sansovino, 6-17:
uffici ne'loro tempi, come sono uomini che avessono commesso omicidio o quelli che fossero
uomini che avessono commesso omicidio o quelli che fossero pieni di vino o che facessero
quelli che fossero pieni di vino o che facessero raffianamenti. parabosco, 1-48: ah
a me et alle sante muse, però che, perché l'arte perfetta abbia difetto
ruffianare: / ma 'nanti fus-tu arsa che 'l facesse / o ch'eo cum teco
bastar, lena, do- vrebbeti / che de la tua persona a beneplacito / tuo
7-33: io non ho mai altra faccenda che ruffianargli qualche poltrona. g. f
sopra dante, 1-512: fingie l'altore che una puttana scienda sopra il carro e
disprezzo sovranamente il mio vigliacco io, che ha tanto mentito, che si è tanto
vigliacco io, che ha tanto mentito, che si è tanto abbassato, che ha
, che si è tanto abbassato, che ha tanto ruffianato. -ottenere qualcosa
iu- cundità de'finissimi colori, antivedo che sarà tavola di famosa laude.
vi dirò... de le somme che si cavano nel mettersi altri al ruffianare
le istesse coma, per aver con che porsi a giuoco. loredano, 5-229:
, 5-229: il gran desìo, che venere conserva / di ruffianar con modo
rapina, cocaina..., che ve pare? 2. adeguamento all'
e, con metonimia, l'opera che è frutto di tale atteggiamento).
c. carrà, 508: non dimentichiamo che anche allora predominavano le sciatte ruffianate sostenute
sciatte ruffianate sostenute da esteti lambiccati e che ad eccezione del giovane masaccio, di andrea
ruffìanatòrio, agg. ant. che è praticato dal ruffiano.
67: fu di sì maravigliosa bellezza che, non avendola veduta, giove re di
egli uomo possente mettendo agguati, dicono che per ruffianéccio di parole di alcuno avvenne
per ruffianéccio di parole di alcuno avvenne che, sollazzandosi quella fanciulla,...
[i peccatori] sieno due schiere che. ll'una vada e. ll'altra
una vada e. ll'altra venga e che l'uno non impediscie l'altro però
l'uno non impediscie l'altro però che ciascuno va per la sua strada e
per la sua strada e luogo è che dietro vada loro dimoni battendogli e frustandogli
a perina, le darò quel castigo che merita il suo ruffianéccio. -per estens
. di ruffianeggiare), agg. che cerca, con un atteggiamento smaccatamente servile
1-599: dopo aver prodotto venti volumi che recano il nome e l'imagine del mio
. aretino, vi-237: dico che, ne lo avvedersi gli scribi e i
lo avvedersi gli scribi e i sacerdoti che il ruffianeggiare era una mercatanzia muta e
era una mercatanzia muta e uno utile che potea far le fica a lo onore,
. bacchetti, 1-i-491: una vecchietta, che teneva bottega da stracciarola sotto la loggia
condotta al segno de'tiranni, / che fan dell'altrui case un ladroneggio,
faceva. aretino, 20-283: io credo che la ruffianaria sia figliuola de la
sia figliuola de la puttanaria, o vero che la puttanaria sia uscita del ventre a
papini, 27-340: quello stato, che avrebbe dovuto essere specchio e modello a
aretino, vi-445: non è dubbio che esse [le mogli] non faccino
le mogli] non faccino più ruffianarie che servigi. schioppi, 5: la materia
bianca omatta la rinfaziasse conforme a quello che merita la sua rofianerìa a riportarti i toi
la sua rofianerìa a riportarti i toi presenti che sf agiatamente a me mandasti.
, dei desideri e persino di quello che oggi si dice il comportamento sessuale,
suo assiduo servigio, è oggi quel che diremmo noi o mastro di camera o
: a questa nuova fradicia genìa / che acquista a italia il nome vii di ladra
di classe, con un retroterra culturale che nel nostro mestiere pochi hanno, ottimo
tutto riposo: una di quelle faccende che si dicono 'recensioni', pensose ruffianerie e
si riconosceva... nel fatto che aveva saputo fare della poesia con una
saputo fare della poesia con una materia che pareva ormai definitivamente impoetica e erciò abbandonata
si basa su un errore di metodo che confina con la ruffianeria morale: credere
confina con la ruffianeria morale: credere che entità non ben definite come inumanità',
milano e vi narrerà una sua storiella che le fa poco onore; ma non
.. si sentono inferiori a ciò che eravamo nel mondo cicisbeo del settecento:
settecento: divertono e fomentano ruffianescamente ciò che l'austero parini bollava di ridicolo. u
. tenca, 4-28: ond'è che al signore o al principe abbiamo posto
d'ogni fatta. 2. che favorisce rapporti amorosi. savinio, 12-50
baretti, i-205: gli voglio far vedere che differenza v'è tra i pari miei
schiaffi sulle facce ruffianesche della gran canaglia che disonora l'italia. 4.
disonora l'italia. 4. che ha intenti encomiastici, adulatori. papini
sono, in italia, quattro settimanali che si occupano soltanto di delitti celebri; altri
sentimentalismo. carducci, ii-1-220: quel che mi vò sforzar di provare col fatto
col fatto, è di far vedere che si possono trattare con le forme greche
quale [donna] accortasene, poi che alquanti dì 1 ebbe bene con gli occhi
: noi vogliamo, nanna, domani che è mezza festa, e più tosto si
mezza festa, e più tosto si guarda che no, venire a goderci il tuo
il tuo orto, e ho caro, che tu intenda se io metto in su
in su la buona via la balia, che vuole darsi al ruffianésimo. della porta
la rabbia l'hai solo con cinzio che con i suoi ruffianesmi t'ha tolta l'
o in pegno, ovvero ancora (che è cosa molto più brutta e scellerata)
26: vi vuo'dir questo, che non potete riaver l'onor vostro,
quale manderà a terra i mali giudizi che si fan di voi et il pericolo
di voi et il pericolo della querela che si dice che egli vuol dare a voi
il pericolo della querela che si dice che egli vuol dare a voi elei rufia-
. gozzi, 1-205: socrate, che pure fu un buon cervello e un uomo
cervello e un uomo dabbene, disse che sopra tutti i mestieri del mondo egli facea
, di borseggi e di ruffianésimo, che si annida laggiù nei quartieri di mala
annida laggiù nei quartieri di mala fama che guardano verso il ticino. papini,
mia bile di poeta nato per latrare più che per leccare. -opera letteraria
di grecia e della tavola rotonda meglio che il suo nome. -artificio,
equicola, 251: finge giunone pregar venere che le prestasse il cesto nel quale scrive
. dosst, 2-i-54: si direbbe che rovani..., non sapendo raccomandarsi
, ti coprirà facchinescamente di quel fango che t'ho detto lo impaccia ancora, inettissimo
a me licenza di rescrivere ad esso che in mia mano mandasse il duplicato per
firenzuola, 317: ecco costei, che col ruffianesimo del gravido ventre ci crede
. ruffianévole, agg. letter. che tende a ingraziarsi qualcuno. baccnelli
ruffianeria. aretino, 20-316: ciò che io mi paressi, o a quel che
che io mi paressi, o a quel che mi rassimigliassi, io entrai ne la
biscio, del quale mi vestiva ogni volta che intrideva le mie ruffianezze con le onestà
essi, la sborano sopra noi, tal che gli è un merito di colpa e
6: dieci sono le specie dello inganno che si fa contra colui che non si
dello inganno che si fa contra colui che non si fida in te, le quali
. ricchi, xxv-1-187: non voglio che mai per mezzo mio / faccia tal
. b. pino, 3-7: stimaresti che una rocca ben forte più agevolmente con
forte più agevolmente con poco assedio s'avesse che lei con ogni sorte di ruffiania.
voluto farmi la rufiania di que'cartoni che io vi parlai; se vorrete, sarete
fuori a tutte l'ore: / che non la amasse io scio che sei
: / che non la amasse io scio che sei certano, / però che tu
scio che sei certano, / però che tu sciai ben che cosa è amore.
certano, / però che tu sciai ben che cosa è amore. ariosto, 43-129
. ariosto, 43-129: conosce ben che poi che 'l cor fellone / avea scoperto
, 43-129: conosce ben che poi che 'l cor fellone / avea scoperto il
anco verrà d'alcuno in mano, / che ne fia insieme adultero e ruffiano.
e ruffiano. aretino, v-1-428: colui che la sera va a la bottega per
giorno, pizzica de la natura del roffiano che, prima che se ne vada a
de la natura del roffiano che, prima che se ne vada a letto, vota
, 341: io vi consiglierei che voi... la [la giovane
.., e io medesimo, che ho la pratica già più tempo fa di
1-5- alleg.: per mercurio, che mettendo adone in parole gli persuade con
occupate da quattro soli di que'tristi che un giorno fanno per 18 soldi il ruffiano
li servi ingannano li signori, quello che la meretrice, quello che il ruffiano
signori, quello che la meretrice, quello che il ruffiano con inganni, che l'
quello che il ruffiano con inganni, che l'avaro s'infinga: chiunque leggerà questo
scaltrito. piccolomini, 10-142: come che tutto il giorno vegghino... infidelità
'jew'comporrebbero una vigorosa scena maledetta, che anticipa ben jonson e ha accenni assai più
pulci, 14-9: non pensi tu che in ciel sia più giustizia, /
de roberto, 67: il meno che gli disse fu « ruffiano del capitolo,
spesso un confessore / esser più roffiano che dottore. dolce, 9-14: io giurerei
: io giurerei su gli evangeli / che costui sa la trama e ne debb'essere
bisogno di denari, non accetta i consigli che l'esortano a non imporre gravezze.
. gozzi, ii-199: sono certo che quella giovine venne con noi guardando me
guardando me e ascoltando la conferma, che tu mi facesti fare, che siamo
, che tu mi facesti fare, che siamo due oneste persone alle quali poteva affidarsi
né so vedere onestà in un amico che costringe con arte un altro amico a
l'alpi,... « pretendereste che vi fa cessi anche da ruffiano?
faremo da ruffiani ». -circostanza che favorisce incontri amorosi. lupis, 40
lupis, 40: negar non si duo che il lusso fu sempre il cameriere d'
sua sorella, chiedendo in dote il pomo che canta e l'acqua che balla.
il pomo che canta e l'acqua che balla. 4. chi ha un
mantua, c'è stata sì poca manifatura che apena ne dovete essere per un scropolo
, 6-16: i ruffiani son quei che parlano in secreto, facendo scacciar ogni
ah, panciuta camorra di ruffiani / che della verità strame vi fate, /
strame vi fate, / ogni giorno che splende ha il suo domani! gramsci,
5-442: eran proprio loro due quelli che vedevo muoversi tra la tribuna e 1 gruppi
carducci, ii-9-261: è un uomo che riuscirà, e farà grandi cose.
e sempre buffoneggiando, vuol dire o che la tempra dell'animo e della mente
degli uccellatori a far fruttare i lacci che ascondono fra le f rondi.
f rondi. 7. ciò che induce a un comportamento vizioso. aretino
, 320: non essere sì pazzo che tu ti ponga a balestrare le temine,
predica, imperò ch'io non voglio che voi mi facciate ruffiano.
, ii-26: il male si è che l'italia non è degna, per dio
quel ch'è peggio, la libertà che ci viene data costa tanto ed è
tanto ed è accompagnata da tanti ruffiani che il suo esteriore è quello non d'
. zootecn. cavallo, asino o toro che viene accostato alla femmina per verificare se
agg. (superi, ruffianìssimo). che induce alla lussuria, alla lascivia.
il muretto. 12. che induce a pensieri d'amore o al patetico
muri / come una spia / prima che l'alba ruffiana tomi / e conduca alla
animi ruffiana! 13. che presenta sotto la luce migliore un comportamento
sentenza di ascrivermi a merito un'azione che è derivata forse da., chi lo
lo sa? -per estens. che asseconda il potere o un disegno politico
politico. siri, iv-1-267: che prima abbracciar dovesse i riti della sua
e e 14. che fornisce l'occasione o il pretesto perché
de le venete, io riarò ciò che le cene e i desinari, roffiani de
nostri nemici perseverando in codesto vostro statuto che vi strozza in gola più magnanimi proonimenti,
strozza in gola più magnanimi proonimenti, che ci fa oggetto di riso, in cotesto
risse. moravia, tv-62: gli parve che se avesse finto di non aver capito
tra di loro, un malinteso ruffiano che avrebbe loro permesso... di
di donne, cercano di proporgli cosa che gli piaccia e non perdonano al proprio
parte, di scarpe d'un colore che, anni addietro, furoreggiò fra i
e ignorante, e contro di te, che rappresenti così bene l'uno e paltra
lucchesi, 78: sossa giumenta, putana che tieni lo rofianume in casa.
caro, 12-i-103: io ho una vostra che mi pare scritta dal polifilo in quella
darvi la baia, cred'io; che l'ho molto caro, e ne ringrazio
, e ne ringrazio il legno santo, che, dove vi lasciai melanconico, v'
, 6-321: mi ricordo la prima volta che l'ho vista, ero andata giù
iii-103: non ti dubitare, io farò che di raffi o di raffi tu gli
s'è trovato di quelli [cinghiali] che non arrivano a l'anno: quelli
, i-1-426: quando in la fiera che morerà vi concorreranno più leverieri, il
francese. cervio, lxvi-2-114: basterà che in dispensa nostra vi sieno alcune cose
segreto le possa avere a posta, che saranno fasani, fasa- notti, stame
= deriv. dal lat. rufulus, che è da rufus (v. rufo)
ruffulóso, agg. ant. che ha un aspetto macilento, patito;
nella capitale; ad accorgersi... che il chianti, la rufina e il
, tuffo), agg. ant. che ha colorazione rossiccia. - anche con
. dolce, 1-20: vegniamo a quello che i latini chiamano rufo, il quale
è colore non pienamente rosso, ma che tira al giallo ed al bianco. anonimo
la barba di una persona); che ha i capelli o la barba di colore
, iii-125: tu, uomo sanguigno raffo che desideri sangue e cose terrene e che
che desideri sangue e cose terrene e che sei nello odio ostinato e non vuoi
ferita e morente. 3. che ha il pelame o il piumaggio tendente al
, 1-54: tigellino epirota fu il primo che mangiasse la merla: suol questo uccello
il tempo della tribulazione: l'uomo che era a cavallo è cristo, la divinità
anonimo [agricola], 457: prima che si giunga al minio, si cava
al minio, si cava una cespa che la chiamano antrace: la vena ha un
2-ii-430: è un uccello di passo, che arriva in toscana verso la metà di
v.]: 'rufola': lo stesso che grillotalpa. = deverb. da
rufolare nelle vigne,... che giova a disradicare le gramigne e cattive
il silenzioso trasformatore di bambole, colui che rufola nelle sporte dei rottami, che
che rufola nelle sporte dei rottami, che paneggia colla e cartapesta e opera gelidi
fanfani, i-157: 'rufolare': lo stesso che rumicciare, far romore movendo roba da
: ciascun ha suoi due cavalli, / che allato stanno, infoiando il bianco orzo
ruga1, sf. ciascuna delle grinze cutanee che si formano per atrofìa, provocata dalla
rughe il volto ingombro e pieno, / che sovra un bastoncel giva appoggiando / le
sovra un bastoncel giva appoggiando / le membra che pa- rean venir già meno. loredano
cosa della quale temano maggiormente i vecchi che della morte. conoscono in quelle rughe
i solchi e ringhine del tempo e che s'awicinaquel giorno estremo pieno d'orrori
le rughe degli occhi, le prime che accusano i quaranta suonati. carducci, iii-6-125
, iii-6-125: in quella faccia, che da natura mostrava il forte raccoglimento del
mezzo della fronte: la ruga della gente che è stata all'acqua e al sole
, 1-51: l'imene non è altro che una raddoppiatura o ruga maggiore delle altre
incomodata e non faccia delle rughe, il che produrrebbe delle deformità nella figura.
-ruga della volontà: piega della fronte che, secondo fopinione tradizionale, denoterebbe forte
c'era altro, d'intorno, che la pianura rasata, senza una ruga.
piccole acque, nelle rughe del pendio, che lungo il sentiero in salita vengono raccolte
. -solco più o meno profondo che attraversa un pendio o una roccia oppure
c'è il dito grosso, dito forte che piega, che trova la ruga sulla
dito grosso, dito forte che piega, che trova la ruga sulla parete e ci
3-319: raspando sulla gelida rupe, che offriva molte rughe buone per afferrarsi,
/ come un minuto strascico di foglie / che a rughe d'acqua e luce si
velo lento attaccato ad un cerchio orizzontale che senza rughe si disponesse per il proprio
forma di un catino. -segno lineare che si crea sulla superficie di un foglio
ruga né sozzura alcuna, ma vuole che sia santa e pura. ariosto,
: virtude andava intorno con lo speglio / che fa veder ne l'anima ogni ruga
. sarpi, i1-275: la chiesa, che non può fallare,...
x-13-164: ogni grande novità non è mai che un piccolo germe, e la più
e la più profonda rivoluzione non rimane che una ruga sul vecchio volto della storia.
sagri altari... alcuni hanno pensato che la ruga fosse un vaso in cui
. altri finalmente sono stati di parere che le rughe fossero certe piastre d'argento
traliccio per esempio, collaudato e stracollaudato che sembra che debba stare lì un secolo
esempio, collaudato e stracollaudato che sembra che debba stare lì un secolo, e comincia
cioccare dopo un mese; un altro che non scommetteresti quattro soldi, niente,
, grattandogli ogni bruscolino e ogni rughetta che gli trovi adosso, digli « ninna,
rughettine, accovacciate fra le sopracciglia, che davano indizio di molta vita del pensiero
ad una ad una tutte le rughettine che, sulla fronte, intorno agli occhi,
ne sono accorta, con coteste rugone che ci hai sulla faccia. = dal
rende. guittone, i-14-30: dovete savere che non cità fa già palagio né rughe
sì grande uccisione di quelli della città che le vie e rughe correano tutte sangue.
come melano, vinegia e simili, ancora che abbiano la piazza dove si fa certi
10-78: anni fa capitando nelltsola, che a'tempi della nostra dominazione nelle gallie
, quella testa pesante dagli occhi obliqui che rotolava per la piazza del paese e
con un agg. o con un'espressione che ne specifica la funzione o la caratteristica
caratteristica principale (con riferimento all'attività che si svolge e alla provenienza o all'
s. piero scheraggio si avea una postierla che si chiamava porta peruza: e poi
compagnia ed era già venuto al luogo che si chiamava la ruga di cipri, quelli
si chiamava la ruga di cipri, quelli che tar- quinio aveva mandato dirietro quivi lo
, 3-57: qui faremo menzione delle arte che hanno ruga in uno e prima:
si ricorda oggidì ancora più il nome mio che quel del sanazara. c. malespini
del ponte di santa maria formosa, che passa in ruga gaglioffa, venne loro veduta
loro veduta una donna in un botteghino che cuoceva di molte fritelle. balbi,
calzolerie e dell'altra delle caprerie, che fu detta ruga degli scannabecchi.
. -con metonimia: fila di case che si affacciano su una via.
egli infermo in alcuno luogo, avvenne che a tutta quella ruga de le case dov'
overo più fili a dritta corda, sì che lo mezzo de la ruga de le
piazza, della casa dello ospitale, che li infermi vi si riposano, siano
3. geol. rilievo di forma allungata che si crea, durante l'orogenesi,
il signore i suoi effetti, sì che gli effetti vedi, ma le cagioni non
sf come senti il vento, ma di che rugada venga non sai. = deriv
, agg. presuntuoso e arrogante; che assume toni di minaccia e sfida vantando
toni di minaccia e sfida vantando qualità che non possiede. baldini, 3-324
come sta nella fantasia popolare, meglio che ^ criticante 'è 'rugante', che è
meglio che ^ criticante 'è 'rugante', che è qualche cosa che sta tra bravante
è 'rugante', che è qualche cosa che sta tra bravante, arrogante e brontolante.
. maschera del teatro romanesco dell'ottocento che rappresenta un uomo debole che, con
dell'ottocento che rappresenta un uomo debole che, con tono arrogante, ostenta sicurezza
'rogantino': personaggio ridicolo del teatro romanesco che pretende e si vanta e minaccia, con
] giunse al padre di beppe arpia dicendo che fu un giovane avvenente, ma scapato
di quei magnifici scrittori un po'rogantini che si rifanno, senza sapercelo, ai metodi
, dato ch'egli vive nella beata persuasione che la partita si chiuda sempre a suo
pelle. bartolucci, 1-5-38: ora che mi ruga la fronte e le guancie mi
baruffaldi, iii-117: questo è modo italiano che equivale a star corrucciato et isdegnato,
viola / la terra in dormiveglia, che si ruga / già del risveglio.
prezioso dai rischi dell'amore vero / che strugge, che deforma, che ruga.
dell'amore vero / che strugge, che deforma, che ruga. savinio,
vero / che strugge, che deforma, che ruga. savinio, 27-65: la
. gadda, 17-15: finalmente, fortuna che era venuta la guerra! se no
rimestar la polenta, proprio come i bambini che 'ci colgono gusto a star lì apposta'
garzoni, 1-160: quel mastro ravano che ruga di dietro senza alcuna compassione.
composta di un vecchio servo e poltrone, che ruga e ragna giorno e notte di
... propriamente dicesi di cani che mugolano più o meno sordamente in atto
minaccia; quindi anche di persone arroganti che prendono tale atteggiamento. -assumere toni
. pirelli, 171: « per quello che ci fa la buzzati! lo sapete
di silvie. per quanto, cosa volete che vi dica? mi ruga. non
vedi mò colà quel rigattier di novelle che fa l'istoriografo: quel mistagogo che va
novelle che fa l'istoriografo: quel mistagogo che va rugando i misteri ne'luogi occulti
i misteri ne'luogi occulti, quel moccolone che fa del livio e resta un padovano
/ come la scorza / dei gelsi che pota. bocchelli, i-320: qualche volta
luce delle braccia bianche e piene, che davano una strana idea in confronto col
giocatori con una palla di forma ovale, che può essere giocata sia con le mani
in certi momenti pare rugby, altro che gioco del calcio! cassieri, 11-23:
: rimedito sul paragrafo quinto dell'opuscolo che consiglia di entrare in 'medias res',
ant. rogiènte, ruggiènte). che emette l'urlo forte e rauco caratteristico
in miezo delle schere, co la lanza che portava
ti lasceresti divorare senza nemmeno capire quello che ti sta succedendo. 2
. 2. per estens. che parla con tono alto e solenne.
senza nome. -che echeggia, che risuona di grida e fragore (un
abissi. 3. per simil. che rumoreggia stridendo sinistra- mente (il fuoco
sinistra- mente (il fuoco); che rimbomba cupamente (un vulcano, la
ebbe / il leoncello, ei volle che una sola / volta la leonessa generasse /
2: un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più
anche il libro di un regista sovietico che, provenendo dagli anni ruggenti del formalismo
. brontolio, gorgoglio provocato dai gas che si accumulano in organi quali stomaco o
volgar., 9-23: questa infermità, che volgarmente s'appella aragaico, si fa
, ora additando i flutti, 7 che spuman entro la sdrascita nave; /
sdrascita nave; / ora un meschin, che rinfelici braccia / agita e tende
vortice ragghiante. 3. che, percosso, produce un rumore fragoroso.
allato al corpo, ragghiavano in tal modo che veramente parea che piangessono la morte di
ragghiavano in tal modo che veramente parea che piangessono la morte di paolo. boccaccio,
re laume- don a guisa di leone che ragghia tostano soccorse. poliziano, st
carne morta alle pantere e a'leoni che ragghiano nelle gabbie di ferro. fucini
ferro. fucini, 322: sembrava che avessero dato la via a un branco
via a un branco di cani arrabbiati che si rincorressero ragghiando. -ringhiare.
si divoravano 1 cani. ne presi uno che aveva il laccio alle gambe: come
della rocca di marciano], non volle che di niuna sua cosa fusse gravato né
la qual perdita fu di tanta fortuna che il grano rincarò soldi dieci lo staio,
solitudine ragghiando. faldella, i-4-216: dopo che fu assunto il cairoli al ministero,
mani si tesero verso di lui; più che applaudire, la folla ragghiava.
, è già cinquanta o sessanta anni che tu [diavolo] ti dovevi accozzare
ebbe la lode ai giosuè carducci ai tempi che l'vapuano'ragghiava ai trafficanti della poesia
dante, inf, 27-58: poscia che 'l foco alquanto ebbe ragghiato / al
splendori. ottimo, iii-509: innanzi che 'l gennaio esca dalla quarta iemale,
ragghieranno le spere del cielo sì forte che li stati umani terranno la poppa della
spigoli di quella regge sacra, / che di metallo son sonanti e forti,
per sue faccenduzze e lascera l'uscio aperto che non ragghi al tuo uscirti.
porto / dinanzi al fier disio / che già, ragghiando, intorno intorno oscura.
, el diavolo, va ragghiando dietrovi che voi facciate a suo modo.
ogni falso pensier non vede l'essere / che l'arte dà quando natura invola.
falso la carola, / da poi che 'l mio 'impossibil'viene all'essere.
381: eccoti giù un'acqua bella granita che le vie correvano ragghiate.
facea de l'aspre belve, / che fra gli opachi ed intricati boschi /
... /... sol che mettea dal grande petto / ogni tanto
59: sbottò in una grossa risata che non imitava troppo male il ragghio delle
suono inarticolato, urlo rauco e soffocato che esprime rabbia, dolore, spavento o
i33: quando lo si rampognava d'alcun che, egli non rispondeva quasi mai;
panzini, ii-641: vedo mia madre che manda un ragghio di spavento. bacchelli,
io, occhi divini: ma il demonio che rugge in me nelle ore vespertine,
in me nelle ore vespertine, e che voi soli sapete ammansare, se non
voi soli sapete ammansare, se non che qualche volta brontola un rugghio...
sentìa, qual di remoto / tuon che fra 'nembi discorrendo il cielo / nell'
annunzio, vl-808: il rugghio del proiettile che mette 25 secondi ad arrivare al segno
dei trucioli d'acciaio e di rame che s'attorcono e guizzano come serpentelli.
agricola], 348: la raggia, che i latini e ferrugine e rubigi ne
vien travagliato da la sua ruggia, che chiamiamo verderame, massimamente s'egli cose
quando è stizzato non sa far altro che raggiare, ma una donna brava rugge et
, / ma in ciò non pari, che il re scellerato / uccisor di due
e. ragazzoni, 57: la cosa che c'è in affrica / e più merita
: scesi in un'altra tal vailetta dove che sentimo grande strepito di frasche e di
e di ragimento di porci, donde che noi domandamo costui quello che cosa era,
, donde che noi domandamo costui quello che cosa era, se erano porci salvatichi
cosa era, se erano porci salvatichi che stessino al pasco. = nome
di una miscela di ossidi e di carbonati che, a contatto con l'aria umida
, 1-i-364: dimi: quegli ferramenti che tu metterai non se gli mangerà la raggine
? cammelli, cvi-436: l'uscio, che dalla ragine era stretto, / aperto
da la raggine o arrotate per modo che non vi si scorgono bene né le
sono in termine de operar ogni volta che si netino dal razene, per netar el
armi, non mai più degne di lode che quando peccano di oziosità, e standosi
, variando soltanto le armature interne, che devono essere tutte di ferro e tutte
l'albergo di una famiglia di signori che aveva dominio su le circostanti contrade: le
raggine. -patina di colore verde che si forma per ossidazione sulla superficie degli
con austera melagrana, la quale, avanti che faccia i grani, con allume sia
] una certa raggine o crosta venefica, che chiamasi verderame. -ruggine nobile
di rame, di color verde azzurrognolo, che impartisce la patina agli oggetti antichi di
alcuno splendore, ma sempre produce raggine che lo macchia, perché è di natura
o meno impuro. -tracce rossastre che l'umidità lascia sulla pietra. ungaretti
stare i medaglisti e gli antiquari, che comprano a così gran prezzo la raggine di
mano sopra loro lombi, quasi come femina che partorisce, e tutte le faccie sono
le sventure e lo scempio di quelle dinastiucole che consumarono l'italia come una scabbia,
dove sono i brachi e tignuole e raggine che lo guasti. dominici, 4-210:
guasti. dominici, 4-210: credi che ogni metallo ha sua raggine, ciascuno
se voglion tesoro / posseder vero e che in eterno duri, / a fare in
a quei tesori, sulla terra, che la tignola e la raggine consumano.
medici, ii-85: o forti cavalier, che meco mai / non fuste vinti,
. rucellai, 9-170: io, che son ne'miei più robust'anni / cresciuto
-condizionamento negativo del passato, di ciò che è obsoleto. roberti, ii-135:
innanzi nelle scienze, la filosofia peripatetica che regnava era affatto lontana dallo spirito analitico
1-ii-424: lo stato era gravato, oltre che dalla propria immaturità inesperta, da antichi
, da antichi pesi morti sì morali che finanziari, ereditati dai governi cessati, dalle
2. per estens. incrostazione o patina che si forma su una superficie lasciata nelfincuria
degli arbitrii e delle volgarità di colui che fu, in francia, il penultimo superstite
canto italiano. -ant. macchia che altera la luminosità di un corpo celeste
, ii-98: fo mestieri... che entra lo corpo de la terra.
3. colore bruno-rossastro simile a quello che assume il ferro per effetto dell'ossidazione
. baldini, i-19: bisognava vedere che bravi toni di raggine bagnata avevan preso
: vedo il cielo, ma so che tra i tetti di raggine / qualche lume
raggine / qualche lume già brilla e che, sotto, si fanno rumori. bertolucci
del verace e dell'eterno / credea che foss'in voi, che non han
eterno / credea che foss'in voi, che non han quelle / che stampano là
voi, che non han quelle / che stampano là giù le tre sorelle, /
stampano là giù le tre sorelle, / che de le vite umane hanno il governo
i rami nudi d'un unico albero che ha perduto le foglie. arbasino, 12-17
ton-sur-ton. -in partic.: che ha la buccia bruno-rossastra (un frutto
: meser lionardo e lui et altri che gli andavano apresso uscirono fuori di gostanza
dice ch'egli istet- tono tre dì che non mangiorono se non pere rugine, per
grezza. bembo, 10-ix-126: vorrei che mi compraste tre braccie e mezzo di
di giorno in giorno sempre più diveniva che assai più tagliente scalpello ci volea che un
diveniva che assai più tagliente scalpello ci volea che un passeggiere rincrescimento, a volemela estirpare
, 1-1 (1-iv-39): ben sapete che io so che le cose che al
1-iv-39): ben sapete che io so che le cose che al servigio di dio
sapete che io so che le cose che al servigio di dio si fanno, si
primo candore, e benché io brami / che a me ne venga e ad alta
volte sotto acqua l'attuffa, / sì che dal viso e da le membra stolte
-in partic.: tartaro, incrostazione che si forma sui denti (anche in
e di feccia. -persona che corrompe spiritualmente i giovani. guerrazzi,
anime a cui si apprende, di quello che facessero le arpie delle vivande del senapo
figur. macchia del vizio e del peccato che corrompe lamina. anonimo genovese,
: sola quella carne preziosa di cristo che trasse della vergine fu tutta pura, sanza
via ogni scandolo, ogni ruggine, che quando di te fusse detratto alcuna cosa
, i-4: chiama a penitenzia quelli che sono pieni di ruggine e di peccati
tutto loro ingegno in malizia, per che convenne che. lle cittadi sine guastassero
ingegno in malizia, per che convenne che. lle cittadi sine guastassero e li
scongiuro: non credi al mondo, che ha per costume sotto poco oro ascondere
1 deboli si offenderebbono, sospettando che si partisse con sopra il cuore qualche ruggine
g. gozzi, i-8-100: avreste detto che una novella anima fosse loro entrata nel
fosse loro entrata nel corpo, o almeno che il primo loro ingegno già intenebrato e
da cuia gli architetti debbono guardarsi più che dalla peste. guerrazzi, 9-ii-176: già
crede da loro [i letterati] comunemente che fra le lingue altre abbiano qualche peccato
altre il privilegio speciale della nobiltà, che queste siano per se stesse essenzialmente in
giudiziose, eleganti per la sola ragione che appartengono a qualche privilegiata nazione; le
, 1-65: un altro potrebbe rispondere che que'parecchi non guardarono poi mai quel
certe frasi, di certe rime (di che si è dianzi fatto cenno),
fra il platonismo poiché lor fu detto che il libro è vecchio assai. monti,
, il vigoroso apostolo dell'arte moderna che diventò poco dopo. calvino, 13-87:
quel poco di ruggine e grossezza, che il più delle volte la natura non
puote, con l'emulazione e coi precetti che d'ogni tempo porgono i buoni artefici
venutogli a noia quella barbarie e reggine che gli copriva e quel gran disordine che
che gli copriva e quel gran disordine che tutto guastava fra loro...,
] non entrò reggine o vermo / che bruttasse di loro il netto vaso, /
: non si conviene a noi, che siamo nel diserto e usciti dal mondo
, volse dare ad intendere a molti che fra loro qualche reggine fosse e che a
che fra loro qualche reggine fosse e che a passione lodo- vico parlasse. pulci
quanta fosse difficultà a trovar un amico che veramente amico chiamar si potesse, troppo
e casta, come sarà mai / possibil che non sia sempre una reggine, /
sempre una reggine, / un certo che fra noi, che tolga tutta /
, / un certo che fra noi, che tolga tutta / quella soavità, quella
quella dolcezza, / quella armonia ineffabile che provano / due anime congiunte, quali,
: vagava per la mente di molti che contro questi prencipi nodrisse il papa una
223): una mattina, certuni, che non ave- van simpatia con marco bruto
reggine segreta contro il bel lisandro, che aveva fatto alla bigietta delle proposte bislacche.
le pene apprestate a'malvagi dopo il morire che appunto non concepiscono il cataletto se non
alta memoria / dell'eroe ligure / che ne'tuoi versi glorioso andò? arici,
, malanimo, pensiero erroneo o fallace che svia dal retto giudizio, falsa impressione.
conv., iv-xv-i: da poi che... la canzone ha riprovato
confondere la premessa loro oppinione, acciò che ai loro false ragioni nulla reggine rimagna
false ragioni nulla reggine rimagna ne la mente che a la verità sia disposta. cicerchia
di vo'm'ascolti, / a ciò che vostra regine si forba. aretino,
per malignità de la mia sorte, che non mi ha lasciato fino a qui
intelligenziale ne l'anima e impeto divino che gl'impronta l'ali, onde più e
altro pabulo che la ruggine e cattivo umore de'suoi ministri
è » risponde lèmula; « so che è ». « te rhanno insegnato i
405: ho vedutoci / un altro bravo che par tutto ruggine. 12.
cuni, l'avevan ridotto la ruggine che s'ingrommava sulla sua vita sola e
sola e senz'amore e il suo ingegno che miseramente vaneggiava nella meschinità provinciale.
. linati, 25-156: mi pare che quest'aria purificata m'abbia a levar
: cerca una maglia rotta nella rete / che ci stringe, tu balza fuori,
da fuori una certa ruggine d'abitudine che ce la ricopre o ce ne disgusta.
, 5-127: anseimo a sua volta confessa che, dopo trent'anni di vecchio manicomio
togliermi neppure un giorno dei settantun anno, che pesavano sulle mie spalle, né fare
, né fare sparire interamente la ruggine che, con la vecchiaia, si era formata
. svevo, 5-21: sta bene che vecchio come ora non era mai stato
, ma mai s'era sentito, oltre che vecchio, anche tanto ruggine.
. pascoli, 708: egli pensò che fosse il picchiar duro / del taglialegna
, diventeranno grassi alcuni [terreni] che sopra aviam distinti per magri, senza
le brinate, i diacci, ec. che vi possono cagionare delle grandi alterazioni.
-in partìc.: malattìa parassitarla che colpisce i cereali ed è provocata da
spolverizato, fa il fuoco, e dicono che piantati i suoi rami nei campi difendono
in generale, il vizio del cielo che induce pallore nelle biade e una certa magrezza
pallore nelle biade e una certa magrezza che fa che nelle spighe 0 ne'granelli medesimi
biade e una certa magrezza che fa che nelle spighe 0 ne'granelli medesimi non sia
assodate e le spighe sono tanto avanti che più facilmente si difendono dalle nebbie,
, xviii-5-393: si crede in oltre che alcune malattie de'grani sieno incurabili come
infetti dalla ruggine e dalla tempesta, che non così facilmente staccansi dal grappo,
rose: parassita basidiomicete dell'ordine uredinali che provoca la comparsa di una polvere giallo-rossastra
una casa, vi nasce la rugine / che mangia, rode e consuma le povere
consuma le povere / facoltà di colui che dentro v'abita. 17.
chiamare rientro o ruggine. i bachi che ne sono infetti appaiono dapprima sani e
e venir meno, simili a un giovane che di robusto diviene macilente, intisichisce e
passati e passavano in pace, tanto che beria si lamentava d'aver fatta la raggine
in un lago ampio ed ameno / che di pesci era ripieno, / cui levar
sapea la raggine, / voglio dir che bello e crudo / sei mangiava la
lima, non mi parea concedergli licenzia che così inculta venesse al vostro venerando conspecto.
or così potremo dire per altre similitudini che [i detrattori] sono...
sono... come mignatte e barbieri che ci tolgono il mal sangue e come
ci tolgono il mal sangue e come lime che ci tolgono la nostra raggine.
, 3-262: la raggine corrode la pentola che non si struscia mai. giuliani,
e a ciascuno uomo e donna che quivi era, e ogni rugginuzza, che
che quivi era, e ogni rugginuzza, che fosse nata nelle menti d'alcuni dalle
6-38: quando una sì fatta ragginuzza che può nascere ne le menti d'alcuni si
opra. pallavicino, iii-475: tutto che in francia per la diversità de'sensi
è messo dietro con quella ronca rugginente che sta dietro all'uscio, che lo
rugginente che sta dietro all'uscio, che lo voleva ammazzar m ogni modo. bruno
usciolino e gli si affacciò un uomo che avea un ceffo oscuro da atterrire orlando,
brache tutte razinente, amufate, puzolente, che sa- peano de scraizo.
son pur nere! e quell'arco che sbocca in via de'bardi gli è
razenenta / de vici e de peccae / che menna l'ociositae. 7
leonardo, 2-302: il ferro, che continuo riceve la percussione della corrente acqua
brunendosi. palladio, 1-6: tutto che non si rugginisca, come il ferro
il rame] la sua ruggine, che chiamiamo verde rame. lauro, 2-128:
114: « crederei », disse « che, or che non siete alla guerra
crederei », disse « che, or che non siete alla guerra né in termine
termine de combattere, fosse bona cosa che vi faceste molto ben untare; ed insieme
bisognasse, per non ruginire più di quello che siate ». caro, 12-i-217:
ci si cominciano a rugginir per modo che abbiamo quasi più invidia che compassione al
per modo che abbiamo quasi più invidia che compassione al signor diserto de la sua
: quegli altri,... che lo intricano con vivande ruvide, stiti-
ruvide, stiti- cano talmente il corpo che alle volte si pena otto, dieci
aver il beneficio dell'uscita, di sorte che dalla correzione di quella mala roba ne
e bigi. onde a non volere che la mela si rugginisca nel fodero,
e riuscivano giustissime e proporzionate. -ancor che tal misure ruginiscano, come parte mal
: la virtù è di questa qualità, che subito si perde quando con travagli non
essercitata... voglio perciò dire che non è cosa che tanto ci faccia diventar
voglio perciò dire che non è cosa che tanto ci faccia diventar rugini e muffi
suo contado per uomo estremamente stizzoso e che di nulla nulla fa atti e dice parole
, 1-4-42: il verderame si è detto che sia rugginosità di rame.
[critici], disgustati dalla rugginosità che ricopre il poema [la 'commedia'di dante
di penetrare nel fondo delle grandi bellezze che vi sono racchiuse. 3.
bot. necrosi della buccia di vari frutti che si manifesta con macchie coriacee di colore
maglia rugginosa. ariosto, 40-60: ciò che di rugi- noso e di brunito /
pugna ragionando. aretino, 20-290: che io non dico bugia il testimo
, muffati e rugginosi di quel verde che s'impone ne l'oro incassato dagli avaroni
con dirle: « doman da sera vo'che dormiamo insieme ». tasso, 12-18
) ruginose e nere, / però che stima agevolmente in queste / occulta andar
7 sotto un moggio vecchissimo nascosta / che non misura più perché non tiene /
. viani, 13-165: non scorgerà altro che macchinismi rugginosi in sfacelo, capannoni butuminosi
: rimase a guardarsi nello specchio rugginoso che era sopra il lavandino. -costituito
chiusi: s'intravedeva il verminaio dei viaggiatori che oscillava nello sforzo rugginoso dell'avvio.
volessi fare una simiglianza dei cotali rugginosi che gli spuntar fuora de le brache,
fuora de le brache, trovarci altro che le coma de le lumache. luna
. tommaseo, 2-i-207: tutte le canzoni che m'hai dette, / l'ho
a far la mota. / oh che t'ho fatto, brutta rugginosa? tarchetti
da morte, / la più gentil che si vedesse in corte. / le mascelle
/... / sembra un povero che accatti. -in un contesto figur
e manda / ululo di spavento, ahi che sul capo / il signor dell'indomito
obizzo, 10-25: l'anima, tosto che del corpo uscio, / scese tra
quando giunse a quell'infausto rio / che corre primo in su l'entrar d'a-
voglia di ridire in veder certi uomini che frequentan le case de'grandi con volto
quel furore antico. 4. che distrugge e corrode (il tempo).
1-67: io giudico, e son certo che non fallo, / che, se
son certo che non fallo, / che, se di quella etade avventurosa, /
, se di quella etade avventurosa, / che prese il nome del miglior metallo,
li sparvieri corsi e sardi o sardigni, che hanno il nome dalla corsica e sardigna
si pensi v. s. illustrissima che le brume in questo loro abituro di
marziale, mista di sostanza tartarosa, che, abbracciando ed inviluppando l'erbe,
e ramiscelli degli arbori e tutto ciò che trova ed impietrendosi, forma un tufo o
: solo da'fisiologi si è detto che da principio il sangue è giallo,
da principio il sangue è giallo, che in seguito piglia il color rugginoso, che
che in seguito piglia il color rugginoso, che questo per gradi va crescendo, finché
fra rupi enormi, minato da caverne che lo lasciavano come sospeso in aria, nerastro
8-70: tutte le vecchie casette, che il tempo aveva vestite d'una sua particolar
a un certo punto la luna calante che, appena sorta, sbocconcellata e rugginosa,
portava alla bocca nera della caverna, che una siepe di spini rugginosi ostruiva.
in santi giovanni e corchila il cingolo che usò il signore, lavando i piedi
passati, anche le rondini, quelle che hanno il pettino rugginoso, non bianco.
bellezza le più sporche e nefande cose che immaginare si possano, e ben lo sanno
e ben lo sanno i poveri mariti che le veggono la mattina prima che siano
poveri mariti che le veggono la mattina prima che siano levate di letto e abbiano con
. guittone, i-31-16: vi dimando che sia brunito lo mio ruginoso sentore de
aversitade, in gioia alcuna, di che fue alquanto brunita la ruginosa mia intenzione
della pazienzia non irrugginisca in loro, sì che, venendo poi el tempo che ella
sì che, venendo poi el tempo che ella bisogna provare, non la trovassero
rame molte altre [scienze], con che gli aguzzassero, perché non gli venissero
amabile, quest'è ben altra cosa / che consumar nei circoli la mente rugginosa.
primavera del 1915. 8. che nasce da inerzia, da indolenza, da
, 2-13: vediti accanto / la cosa che sarai fra ven- t'anni: /
delle mie; e la mia lima, che per se stessa non fu mai buona
l'ammasso dei ragginosi e consunti meccanismi che faceva camminar la società non siasi prima
prosa / tutto il suggetto di quel che volete / ché la memoria è fatta
stanno / di giove per voler, che nubi-aduna, / in rugginoso e squallido
cesari, i-190: voi dovete maravigliarvi che un uomo sappia sì bene conformare ed
la via dell'aria e darle tal guizzo che in luogo dell'umana voce dolce e
ne esca quel suono rugginoso ed aspro che imiti quello appunto del porco. pascoli,
olio cola su loro una lamentosa preghiera che pacifica gli strappi ragginosi degli strumenti musicali
13. immerso nel peccato (o che deriva dal peccato). c.
ferrari, 242: questa fu l'arme che la nuova generazione dal 1530 al 1572
brama et appetisce sposo, / ben che raido sia, sia rugginoso. a.
. grillo, 598: voglion pure che questo secolo parli o scriva a punto
inesatto, sol perché nostro, piuttosto che adottarne un altro noto, calzante,
: delle quali ultime possiam dire, che per l'infelicità dei dialetti mutevoli ed incerti
moretti, ii-590: né è male che qualche volta uno scrittore si mortifichi come un
più scaduto fra i generi letterari, sì che potrebbe darsi... che un
sì che potrebbe darsi... che un lavorino abbastanza ben rifinito e leggiadro
di un capuana. 16. che ha un gusto acre, forte.
chiamare rientro o raggine. i bachi che ne sono infetti appaiono dapprima sani e
e venir meno, simili a un giovane che di robusto diviene macilente, intisichisce e
rùggiolo1, agg. ant. che ha la buccia di colore ruggine (
ch'aveva a'galloni, / però che questo non gli pare scherzo. / orlando
lo diserta co'unzoni: / pensa che, s'egli avessi avuto il berzo,
ruzzolone, per analogia semantica con stramazzone che vale 'la percossa che fa stramazzare'e poi
semantica con stramazzone che vale 'la percossa che fa stramazzare'e poi 'l'atto
inverso, da 'rotolare in terra'a 'percossa che fa razzolare'; cfr. napol.
, 21-210: lo nimico va come lione che ruggisce, cercando cui possa divorare.
udivano pianti e l'ire de'leoni che ricusavano i legami e ruggivano nella tarda
rugge, / va perseguendo mia vita che fugge. landino, 419: rugire
passo a lor contende / fèro leon che gli rimira e rugge, / e
sorte / qua spinse empio leon, che rugge e stride / e porta in
ariosto, 127: non poca gloria è che cognata e figlia / il leon beatissimo
il leon beatissimo ti dica, / che fa l'asia e t antica / babilonia
t antica / babilonia tremar, sempre che rugge. chiabrera, 1-i-83: tu per
bruni, 83: già il sol, che l'aria infiamma, i fior distrugge,
ardenti; / già la belva, che latra, essa, che rugge, /
la belva, che latra, essa, che rugge, / segue là sovra il
-sostant. boccaccio, viii-1-182: dissi che il leone era altisono nel ruggir suo
belzebùb e 'lor seguaci, / veggendo che spezzar si dè lor cabbia; /
, infame! ardisce insultare un uomo che mostra nelle sue cicatrici i testimoni del suo
: meglio la vita in carcere stentare / che ruggir sempre a la pioggia e al
, trascinavano per le braccia un ossesso, che si dibatteva sotto le loro tenaglie ruggendo
aveva preso un gran male nello stomaco, che non poteva più riscuotere il fiato.
mia fera leggiadretta e nuova, / che sempre in lei rinnuova / bellezza, in
. alfieri, 9-18: nel veder che in ricchezze altri lo avanza, / ei
berchet, 364: mal abbia il dì che l'umil tua fortuna / soc- correan
me, contro i deputati, quelli che avevano giurato di far la rivoluzione, e
drammatico è di effetto sicuro, solo che le molle che fanno scattare il personaggio
di effetto sicuro, solo che le molle che fanno scattare il personaggio 'belva', il
scattare il personaggio 'belva', il clacson che lo fa ruggire han da essere celati
v-198: il padre leone, appena appreso che io era stato arrestato e condotto ai
. mazzini, 3-199: credete voi che il lione popolare sia spento perché non
sia spento perché non rugge? credete che le passioni siano sopite perché non fremono
prova / non usar più, po'che indarno fuge / collui che 'l fuoco mio
, po'che indarno fuge / collui che 'l fuoco mio faccende, e rage
appetito di fruire / quel ch'è cagion che 'l misero cor rugge, / che
che 'l misero cor rugge, / che 'l fin non so veder di tal martire
tra le braccia un bambinello in fasce, che non poteva avere più d'otto giorni
giorni e ragiva di dolore sì forte che metteva pietà. bresciani, 6-x-81: il
d'annunzio, i-283: le femmine, che udirono il ruggire / de i morituri
xi-247: quei petti pelosi e quei muscoli che si tendono e quelle schiene che si
muscoli che si tendono e quelle schiene che si curvano a tirare una corda e
a tirare una corda e quelle gambe che si piantano e quell'ansare e ruggire.
arte sta in quel tanto d'incerto che è proprio dell'invenzione di un'illusione
inventati tutte le sere da una folla che ride, piange, grida, ruggisce,
gradasso. granucci, 2-27: e che fa egli il miserello? si muore a