le proposizioni degli argomenti più di figura che di sostanza, e più in baralitton per
e più in baralitton per lo rimbombo che in barbara per la carriera, più in
, più in celarent per l'oscurità che in ferio per l'acume. magalotti,
baramanni, cioè per bastagi del peso che la pongono [la lana] e levano
, 815: nell'agamè, sui morti che piangete, / sono molti anni che
che piangete, / sono molti anni che si vanga e si ara, / e
= deriv. dallo spagn. barangay, che a sua volta discende dal tagalo balangai
di gente e di voci; moltitudine che si agita confusamente e rumorosamente; disordine
politica o morale agitata e contraddittoria, che non si dà una norma, una disciplina
: l'aveva meritata. una volta che era in ballo, ballava meglio degli
sua ruina, lo aveva condotto a mostrare che gran differenza ci possa essere dall'uomo
occhi spalancati. fucini, 335: che brio, che vita, che baraonda,
fucini, 335: che brio, che vita, che baraonda, amico mio
335: che brio, che vita, che baraonda, amico mio, che meraviglioso
, che baraonda, amico mio, che meraviglioso disordine era quello per il nuovo
: la baraonda di napoli, eh? che paesone!... cresce ogni
di folli estremismi trascina quella parte del popolo che è più cieca e brutale. soffici
pea, 3-178: lui nella baraonda che lo minacciava di fallimento, dimenticò subito
. baldini, 7-8: i pochi momenti che posso respirare dentro questa bella cornice,
(plur. m. -chi). che ha la confusione di una baraonda;
. baretti, 1-373: ridolfo sa che leandro e pandolfo sono due bricconi,
pandolfo sono due bricconi, e vorrebbe che eugenio non fosse da essi barato..
palesarglieli per tali. idem, 1-380: che bella morale! leandro, che ha
: che bella morale! leandro, che ha barato i zecchini al gonzo mercante,
, alcune di quelle migliaia di lire che l'ingrata patria gli nega.
e. cecchi, 6-350: nel peccato che ostenta la vivacità e i colori della
e i colori della gioia, nel peccato che divaga e frivoleggia, l'uomo è
con una tale sfrontatezza, direi rassegnata, che il più delle volte mi vergognavo io
comisso, 7-144: il male era che quell'altro aveva barato al giuoco ed
egli giocava con le carte segnate, piuttosto che scoperte, ma non barava, conosceva
giusti, iii-78: è mancato un ette che non abbiano fischiato il gonfaloniere, perché
abbiano fischiato il gonfaloniere, perché sospettano che abbia barato il mio nome rispettabilissimo.
castiglione, 321: deesi ancor guardar che le burle non passino alla barraria,
barraria, come vedemo molti mali omini che vanno per lo mondo con diverse astuzie per
chiama baratro il rimanente di questo inferno, che significa oscurissimo e profondissimo luogo. ochino
onde poi vien palude o fonte, / che le ville e i castei, che
che le ville e i castei, che 'n cima stanno, / nel baratro infelice
de la vita, fuste maleficiato sì, che te con tutto il germe umano al
baratro, / empio tiranno, a che pur fremi? buonarroti il giovane, 9-732
, ch'ei dice guidarlo, ma che veramente è guidato da dante in questa
de'baratri profondi / interstizio pensar, che in sé non celi / germe e ragion
l'orecchio ai boati dell'enorme montagna che sovrasta ogni loro orizzonte, e di notte
139: ringraziate sua infinita bontà, che... schifassi quel precipitoso baratro,
precipitoso baratro, nel quale cascano quelli che vogliono andare per la larga strada di
, i-254: meglio non avere, che i proprii averi gettare nel baratro del
ad avere orrore del baratro di villania che abbiamo a'piedi, e non si sa
osai gettare uno sguardo su quel baratro che si spalancava lentamente ad inghiottire la mia
arabe e i topolini d'una volta, che formavano, anzi sformavano la mia scultura
, dove c'era un baratro peggio che al comune. d'annunzio, ii-283
, 9-82: qui, ci siamo noialtri che l'abbiamo aiutato, gli abbiamo dato
., 21-63: e per nulla offension che mi sia fatta, / non temer
è fatto obediente a la ragione e che la lassa proceder inanzi, spesse volte trova
scontri, ma tutti li vince, quello che per lo contrario seguirebbe, quando 'l
159: allora cesar comandò ad antone / che facesse ritrar tutta sua gente; /
e de agramente / e molte dame che erano in sua schiera, / onde
: forte, intenso, soffocante, che stordisce. pirandello, 7-227: avevo
caldo, testa calda: di persona che si lascia trascinare dalle passioni, facile
di vedove, tutti e due disgraziati, che s'eran messi nel partito troppo presto
teste calde. pavese, 1-109: -quello che non capisco, -dico alla vedova,
capisco, -dico alla vedova, -è che, se tutti lo conoscono,
occhiali neri di nuovo: -è che non ci sono prove, caro voi.
non ci sono prove, caro voi. che uno sia ignorante non basta per la
di tenerezza. tutti i retori convengono che un certo colore d'antichità concilia maestà
, vii-84: non ravvisi / quella che al sen ti stringe?...
/ ed è il suo caldo lagrimar, che misto / senti col sangue tuo rigarti
era sì caldo de'molti fiorini, / che li uomin li parean topolini, /
f. villani, 11-74: gl'inghilesi che... erano caldi di danari,
voleva ad ogni cosa pensare, e che ciascuno da lui ogni cosa ricognoscesse.
più da chi è caldo di danari che da chi ha possessioni. -ceneri
e dolore / fu più l'avemo che la terra amico. -vestito,
. -vestito, stoffa calda: che tiene caldo. serao, i-822
andò con un coltello a trovare imo che faceva ai dadi, e sì l'uccise
viene in tal disperazione in vecchiezza, che ci manda a casa del diavolo calde calde
della bottega, cioè di quelle scarpe che stanno bene ad ogni piede d'una medesima
mio desiderio è di fare qualche cosetta che abbia garbo; ma nella presente congiuntura non
un platone, un aristotele; quasi che..., morti 'che furono quelli
. lippi, 4-27: perché uno che il soldato a far s'è messo,
, 9-1-153: ti mando taluni endecasillabi, che oggi caldi caldi ho dati al papa
euripide mi ha talmente toccato e infiammato che così su due piedi mi accingerei caldo caldo
un reo buon uomo, proprio quel che ci voleva. trovandolo poi nuovo affatto del
. lambruschini, 1-223: l'educatore che scagli subito un colpo a punire calda
medesimo un fenomeno morale così strano, che quasi a'miei occhi ha del miracoloso
la più leggera inquietezza, con severità che non lasci d'esser amorevole. giusti,
. giusti, i-396: il parigino che arriva caldo caldo nelle nostre città e si
si vede sci- miottare, son sicuro che ne ride di cuore. de sanctis,
leti, it., ii-79: quello che scrive è una produzione immediata del suo
): vattene, e di'a calandrino che egli si tenga ben caldo. marino
cameron » per stanza dove ogni malandrino, che s'appicca, / venir a diportarsi
non sei frigido né caldo; volesse dio che tu fosti frigido ower caldo! ma
, non ne credette una: né che il notaio volesse più bene a lui
il notaio volesse più bene a lui che a'birri, né che prendesse tanto a
a lui che a'birri, né che prendesse tanto a cuore la sua riputazione
a cuore la sua riputazione, né che avesse intenzion d'aiutarlo. [ediz.
parole renzo non credette niente: né che il notaio volesse più bene a lui che
che il notaio volesse più bene a lui che ai birri, né che se la
a lui che ai birri, né che se la pigliasse tanto calda per la sua
per la sua riputazione,, né che avesse intenzione di aiutarlo]. nievo,
peggiori. panzini, iii-672: ma che bisogno ho io di pigliarmela così calda?
calda? » disse antonio. « pare che ti abbia offeso ». -avventarsi
violenza. aretino, 8-185: subito che il messer ti vede diventata di femina
la resistenza altrui, e ottenere ciò che si desidera. berni, 26-17 (
ii-280): su, disse astolfo, che si fa qui ora? / batter
costanti mire. mandò a dire a gertrude che venisse da lui, e aspettandola,
con universale meraviglia aveva risposto sospirando, che ubbidirebbe a'suoi genitori. il signor
. pavese, 5-27: gli disse che... dovevano muoversi nel '45 quando
caldo della moglie morta: il vedovo che si risposa prematuramente. verga, 3-60
verga, 3-60: si è maritata che non era compiuto il mese dacché a
io vado vedendo faccie di sbirri travestiti che sorvegliano la mia bottega, la casa qui
, e quella dell'argalia. non vorrei che ci prendessero caldi caldi.
da barberino, 186: e dove awien che peli nascon in luogo / che non
awien che peli nascon in luogo / che non paia bello, / to'la cenere
1-2-128: il mio sentimento sarebbe, che la detta dama... si
per un mese si occupò della culla che riuscì un vero nido di piume,
ora è rinfrescato, e l'acqua che martella i vetri del lucernario dà una tristezza
nella camera calduccina dell'uomo assestato, che ormai lascia andare il mondo a sua
caldo scrivo, / e gli atti che da dir tanto mi danno. machiavelli,
machiavelli, 861: ma quel che si credea più caldo amarla / era
, i-796: poi la collera vene / che caldo e secco tene, / e
giamboni, 7-8: tutte le nazioni che più s'approssimano al cielo per troppo
al cielo per troppo caldo disseccate dicesi che sono più savie, ma hanno meno
perché le fedite temono, e conoscono che del sangue hanno poco. iacopone,
, 24-141: ecco la state, che ven con gran calde. g. cavalcanti
mano d'un forese folle, / che la stropicci e rendalati a pena, /
pena, / dimmi se 'l frutto che la terra mena / nasce di secco,
, 5-134: sì come il sol che si cela elli stessi / per troppa luce
dì fu il caldo sì disordinato, che tutte le biade verdi inaridì e seccò.
seccò. per questo accidente avvenne, che dove s'aspettava ricolta fertile e ubertosa
): qui hae sì grande caldo che a pena vi si puote sofferire: che
che a pena vi si puote sofferire: che, se togliesse uno uovo e mettessolo
alcuno fiume, non anderesti quasi niente che sarebbe cotto. boccaccio, dee.,
è grande, né altro s'ode che le cicale su per gli ulivi; per
le cicale su per gli ulivi; per che l'andare al presente in alcun luogo
secondo che all'ammo gli è più di piacere,
un fiume più grosso e maggiore / che non è po. giov. cavalcanti,
. sannazaro, 2-65: pastor, che per fuggire il caldo estivo, / all'
/ venite a me dolente, / che d'ogni gioia e di speranza privo /
quale nel conspetto degli uomini grandi e che a pensieri onorevoli abbiano la mente volta,
, per sodisfare meglio al suo disiderio, che fusse bene, pigliando l'occasione fuggire
e 'l ghiaccio, / senza temer, che forza d'altri venti / turbasse un
stuffe, c'ho sì infesto, / che più che da la peste me gli
c'ho sì infesto, / che più che da la peste me gli involo.
. idem, 14-m: l'acque bollenti che vengon di sopra, / portano a
buono ne mangiò pur assai, di modo che vinta dal caldo de la stagione ed
calor del fuoco ed incitata dal salato che tuttavia mangiava, prima che si lasciasse
incitata dal salato che tuttavia mangiava, prima che si lasciasse uscir il buon fiasco di
rispondeva in un orto, le cicale, che in quell'ora facevano a gara,
a gara, non mi lasciavano udire ciò che madonna gli diceva. idem, ii-275
vita. vasari, ii-47: si dice che essendoli stato fatto in parma un pagamento
piedi, e per lo caldo grande che era allora scalmanato dal sole, beendo
né di quivi prima levò il capo, che finì la vita nell'età sua d'
il sarsi interpreta l'altra con dire, che se bene il moto, come moto
tale attrizione senza moto, possiamo dire che almanco secondariamente il moto sia causa.
intemperie di quel paese nuovo a me che non aveva ancora provato né sentito li strani
ancora provato né sentito li strani effetti che fa la zona torrida, distemperata per l'
tensione, per attribuir loro l'ascendere che fa il mercurio con la tramontana e
. magalotti, vi-152: datemi una stagione che non vi combatta né col caldo né
manchino si fa una somma calma, che tiene immobile l'acqua, detrattone quel
suo verso di peschiera, e quello che alle volte nasce per il gran caldo.
: pochi dì fa, una femminetta che dimora nelle vicinanze di san polo,
per isfuggire il caldo di una casipola che bolliva per la state, uscì,
e fresche ville romane, ove ognuno che può cerca di rifugiarsi per evitare su
su queste belle colline gl'intollerabili caldi che incendiano la città, ho differito di qualche
d'agosto, / men dal lavor che da'gran caldi stanca. collodi,
stanca. collodi, 682: pareva che [i cavalli] dicessero nel loro muto
. montale, 1-104: non durano che le solenni cicale / in questi saturnali del
cielo / sono un campo di gioco migliore che gli alberi / o la solita
il senno del mendico, / né par che luce 0 caldo abbia 'l suo fuoco
il suo naturai caldo, / poi che non c'è colui ch'era il suo
». bruno, 3-69: quelli che siedono vicini al sole del regio splendore,
e purgare qualsivoglia rudezza e rusticità, che ritrovar si possa non solo tra brittanni,
: il pensiero dei miei figliuoli, che durante l'intera giornata non avevano fatto
. pavese, 7-91: « sai che cosa facciamo? » mi disse..
tanto vale, » esclamai, « che mi riprovi a passare ». si raddrizzò
sopra gli occhi. « vacci di notte che fa meno caldo ».
di voler far fuoco, in questo mentre che io aspettavo, avendo poste le mane
e subito io sentii tanto conforto, che mi dette la vita. pavese, 6-318
caldo alla faccia. « stia attento che sono ubriaca » dissi. « non
3-50: vedendo luca lì davanti, che gli avevano messo il giubbone del babbo
. 3. oggetto caldo, che dà una sensazione di calore.
. malispini, 1-498: ma poi che fu fatto papa, fu magnanimo:
caldo d'amore / di là dal modo che 'n terra si vede, / sì
'n terra si vede, / sì che delli occhi tuoi vinco il valore, /
nel caldo del suo furore non pensando che la città era sua e antica nel regno
. boccaccio, iv-27: io temetti che troppo caldo non trasportasse la lingua disavvedutamente
caterina da siena, i-102: son certa che se sarà in voi la virtù della
della carità, non si potrà tenere che lo sposo vostro non ne senta il caldo
/ l'alma mia consumata, non che lassa, / fuge sdegnosa il puerile
, / anci il foco nel cor, che ha per ranaldo. bembo, 1-168
volle amore. ariosto, 42-36: e che poi giunto per sua iniqua stella /
per forza di quelle acque / lei, che pur dianzi oltr'al dover gli spiacque
. goldoni, vii-1049: non voglio che leonardo si possa vantare
d'averla vinta. già son sicura che gli passerà, son sicura che tornerà
sicura che gli passerà, son sicura che tornerà, che conoscerà non essere questa una
passerà, son sicura che tornerà, che conoscerà non essere questa una cosa da
, datemene voi un'onesta materia, che in grazia vostra, procurerò altresì di moderare
nel popolaccio istesso andava raffreddandosi quel caldo che nei primi tempi avea mostrato contro i
potesse escirne fuori. per me sono persuaso che stava in noi di trovargliela, e
lett. it., ii-80: ciò che interessa il machiavelli è la spiegazione de'
calmo e meditativo, a modo di filosofo che ti dia l'interpretazione del mondo.
cavalca, 19-284: dissonle gli medici, che se ella non si rimaritasse, per
, 207-124: molto era il meglio che avesse tenuto con gastigamento e con sì
con sì stretta vita frate antonio, che 'l disordinato caldo li fosse attutato.
sessanta, e la femmina cinquanta, pognamo che possano usare atto carnale, nondimeno loro
si può menare ad amore, imperciò che il caldo naturale di quella età a
alcuna altra anima -una donna di quelle che vanno tra le banditesse e domandano carità
del re manfredi ruppono la pace, che era tra loro e i fiorentini e i
si tenea dissimulando per lo conte, che per lo loro caldo e favore messer
avesse rubellata faenza alla chiesa, e che segretamente atassono a mantenere la difesa.
uberti e case ghibelline / trattar, che 'l popol fosse guasto e rotto /
tanto caldo / gli ha posto, che del fin dubita forte. 11
era nuvolo e tiravano lampi di caldo che sembravano finestre. l'adele diceva sempre
. manzini, io-m: potessi sapere che cosa dicono, che cosa vogliono precisamente
io-m: potessi sapere che cosa dicono, che cosa vogliono precisamente, sia che c'
, che cosa vogliono precisamente, sia che c'incantino con un miraggio amoroso,
incantino con un miraggio amoroso, sia che ci spaventino con queste rivolte d'anime
villani, 8-2: in questo tempo, che 'l popolo era fiero, e in
eccesso e malificio, e quello cotale che 'l fece si fuggì e stava nella
di firenze fu mandato a quello comune che rimandasse lo sbandito. -nel
petrarca, n-13: il velo, / che per mia morte, et al caldo
arnonico. naddo, i-38: credesi che per loro gli fosse data gran balìa,
gli fosse data gran balìa, e che fosse molto confortato e riscaldato di far uffizio
riscaldato di far uffizio contro a coloro che tolsono detto scatizza, e che diedero caldo
a coloro che tolsono detto scatizza, e che diedero caldo e favore a ciò.
di caldo di fiamma di fuoco, tanto che questo loto ancora egli sia cotto.
facendo freddo per lo vento di tramontana, che ancor traeva, d'intorno al
] a poco a poco dentro acciò che non pigli il caldo a un tratto.
]: fu di mestiere prenderle prima che le vipere vadano in caldo. pulci,
una delle mani destre una di queste serpi che domandano di capello, per rizzarsi loro
, 35-73: quei da le mura, che stimar non sanno / chi sia il
quei più famosi nominando vanno, / che tremar li fan spesso al maggior caldo
sulla testa / per modo tal, che, se giugnea rinaldo, / e'gli
nulla. giusti, iv-47: un afflitto che per non affliggere gli altri si mette
fare il bravo è come uno zoppo che s'impanchi a ballare il valz. beato
. esso non badava neppure a quello che gli dicevano brancati, 4-154: ti
con quale facilità? con tale, che in proverbio suol dirsi di quelli che non
che in proverbio suol dirsi di quelli che non hanno alcuna autorità: e'non
autorità: e'non ha tanto caldo che cuoca un uovo. -battere, fare
-calduccino. collodi, 244: sentì che dalla tasca della giacca usciva un calduccino
voi non, mentre gettate il grido / che salva gli altri, predi l'astore
bembo, 1-147: tutte queste vaghezze mortali che pascono i nostri animi...
brieve caldicciolo s'ascondono di picciola febbre che ci assaglia, o almeno gli anni
tolgono 10 appetito, però è forza che mi vediate mangiar di verno, che
che mi vediate mangiar di verno, che certo vi piacerò. = cfr
rivo... corra, sì che tutto possa bagnarsi nel tempo della gran
: credo di dovere asseverare non solo che le note non servirebbero a nulla, ma
servirebbero a male. non facendo esse che stemperare in un poco di prosa le
loro autore? quello a un dispresso che, passeggiando sul corso, fareste d'
nievo, 1-81: a brescia non arrivò che in sulle sei. la caldura era
vegeta del suocero, in quella caldura che spossava le membra ed acuiva i desiderii
costeggiando torpidi canali, rividi la mia ombra che mi derideva nel fondo. mi accompagnò
folto di verzura / come il falchetto che strapiomba / fulmineo nella caldura.
bruciante, dovuta a cibi o aromi che riscaldano. sassetti, 394: perocché
una dolcezza per compagna soave tanto, che non sa 'l gusto risolversi se è maggiore
quale riceve dalla caldura, o 'l diletto che gli porge la dolcezza.
troppa caldura per queste brutte gallinacee, che ora pagherei il diavolo se me le
. calefaciènte, agg. ant. che riscalda (un cibo, una bevanda
. calefattivo, agg. ant. che riscalda. bencivenni, 5-68: gera
getti, 6-343: la terza [cosa che è nel sole] è la virtù
fin con le proprie mogli, operando che i diavoli reprimano il vigore e la
calamo aromatico] è più grande che non è la sua calefazione.
. 3. applicazione di rimedi che riscaldano. bencivenni, 5-131: le
. bencivenni, 5-131: le cose che si debbano usare di fuori sono unzioni
e lavazioni, e calefazioni di quelle cose che sono dette. 4.
, la quale è più forte tempera che sia. = lat. calefacère
fé di dio, e'mi pare strano che ciò possa essere, io credea
ciò possa essere, io credea che tu calettassi ». dice giannino:
caleffare, ché mi pare mill'anni che io sappia da qualche medico, se 'l
è cassale o no, sì che io mi possa acconciare dell'anima ».
burlone. sacchetti, 67-9: o che gli fusse fatto in prova fare,
fatto in prova fare, o che da sé lo facesse, venne un fanciullo
certo medicuzzo afflitto e scuro, / che la befana par d'un poverino / per
nei campi umidi certi caleg- gioli, che sono minutissimamente cannuzze, che nascono a
gioli, che sono minutissimamente cannuzze, che nascono a cespugli, le quali fanno
, e non son buone a cosa che sia, e conviene estirparle e sradicarle.
(plur. m. -ci). che è proprio del caleidoscopio; pittorescamente vario
cervello bislacco, una causa spallata; che so io? una pretesa esorbitante, un
., i-94: io mi aspettava che dovendo parlare di nuove macchine avreste almeno
, e vi vede per entro tutto ciò che si possa desiderare, il volto di
, il nastro di una decorazione, e che so io. moravia, n-130:
aria conventuale / dove non s'odono che campane / che fan davanti agli occhi
/ dove non s'odono che campane / che fan davanti agli occhi abbacinati / come
,... dalla giovinetta ingenua che la famiglia dell'artigiano manda a servire
tanto da fare delle evoluzioni così rapide che accennavano a vere e proprie esibizioni davanti
e circondata da una quarantina di giovani che saltando dalle macchine venivano a farle corona
da una dominante esperienza della veglia, che macerandosi in noi diventa un caleidoscopio,
nei fornelli, parete divisoria in legno che separa il vano delle scale da quello riservato
. sistema convenzionale di divisione del tempo che ha come base l'anno; calendario
mesi dell'anno); calendario solare (che coincide con l'anno tropico).
giamboni, 2-52: ond'egli addiviene che là ove la luna è l'uno
uno anno prima, ella sarà l'anno che dee venire undici dì più addietro,
soderini, iii-165: è ben vero che 'l calendario grego goriano l'ha [
ha [l'anno] di poi più che per i due terzi ridotto, avendo
. boccardo, i-400: è tutt'altro che indifferente all'economia sociale ed al diritto
all'economia sociale ed al diritto civile, che il calendario sia o no regolarmente costituito
, 6-131: erano quasi vent'anni che per me il calendario non esisteva più
e uscissero dal calendario era un affare che là dove io mi trovavo non poteva gran
l'ordine degli incontri fra le squadre che prendono parte ai campionati dei vari sport
ii-67: voi mi parete un piovano, che sfoderi il calendario a i contadini.
carcere sopra un fascio di paglia che gli era or letto or sedia; a
ecclesiastici e civili d'ogni lingua, che san giovanni battista è il santo patrono
ho sentito dire, da queste parti, che poche cose quanto il vino patiscono le
il vino patiscono le mutazioni della luna e che il giorno della svinatura va scelto sul
cippi, 9-6: e il generai, che tutta notte al fresco / andò coll'
più nel calendario dei beati que'soli che abbondano de'beni temporali. redi,
/ anzi quel regio senato, / che decide, in trono assiso, /
isidoro ne aggionge anco la quarta, che sono i calendarii, i quali digeriscono
. appi, 2-72: ed io che già l'avea sul calendario, / gli
averli tutti due, / e segni fa che non ne può già piue. -non
fare una cosa. calendario è quello che tien notate le feste, nelle quali
. -fare, osservare anche le vigilie che non sono nel calendario: esagerare nella
: mi fa far digiuni e vigilie, che in calendario alcuno non sono registrate,
calendario alcuno non sono registrate, per ciò che ti giuro esser tre mesi passati che
che ti giuro esser tre mesi passati che mai non m'ha tocco. marino
le vigilie, poiché guardo / quelle anco che non son nel calendario.
con una luce carica, serena, che non moriva mai. -insegnare un
-insegnare un calendario buono per fanciulli che vanno a scuola: costringere tutti i giorni
(perché gli scolari non desiderano altro che vacanza). boccaccio, dee.
a costei un calendaro buono da fanciulli che stanno a leggere. -recarsi
aretino, 1-127: se ne vede alcuno che, perdendo, la scampano con il
in giorno col calendario: sapere quel che è necessario per condursi fra le difficoltà
libro in cui si registravano gli interessi che maturavano il primo giorno del mese (
calendario. calendarìstica, sf. disciplina che si occupa della formazione e dei problemi
(plur. m. -ci). che riguarda il calendario. calènde
gran diluvio di pioggia... che tutti i fiumi d'italia creb-
fiumi d'italia creb- bono più che crescessono mai. m. villani, 2-71
alla quale il calendi gennaio seguitava, che la mattina apparve, secondo che color
seguitava, che la mattina apparve, secondo che color che 'l vedevano testimoniavano, un
la mattina apparve, secondo che color che 'l vedevano testimoniavano, un de'più be'
testimoniavano, un de'più be'giardini che mai per alcun fosse stato veduto, con
tempi, essendo presso a quel calendi che i senesi rinnovano la signoria, ed essendo
, baroni ed altri signori suoi vassalli, che tutti a londra a calende di luglio
i-114: la patrona, come quella che si diletta di polizia mirabilmente, ogni
a tempo indeterminato, a una data che non verrà mai. p. del
. del rosso, 1-1-225: volendo significare che alcuni non erano mai per pagare,
io vedo, mio caro amico, che questo aiuto del ministro va alle calende greche
: procrastino alle calende greche il matrimonio che flegetonte mi consiglia nel proprio interesse.
, far tutto da sé: tanto più che se si chiama un operaio il lavoro
di fumi e d'umor bravi, / che te l'hanno cavata di calende,
aretino, iii-80: costoro, che soglion sempre fiutarmi la casa, come
non appariscono in calenda; cosa, che mi fa più certa della rubarla.
, / bestemmiata da cani, / che van truffando sabbati e calende; / altri
, mese chiaro'. è da notare che il contadino ricorda tuttora le calende, da
i giovani è più agevole a ingannare che i vecchi, il diavolo, accrescitore de'
si fece da una brigata di giovani che cavalcavano insieme: i quali, ritrovandosi
di maggio, montarono in tanta superbia, che pensarono scontrarsi nella brigata de'cerchi e
e i ferri. in tal sera, che è il rinnovamento della primavera, le
a lui sanza far resta, / dicendo che già mai a la sua costa /
: carsivallo fece bandire questo torniamento: che chiunque volesse la figliuola per moglie,
firenze aveva della cavalleria accolto quei sentimenti che si possono anche affare a popolo libero
rosa in mano, tutte le belle sartine che erano uscite per far commissioni, e
erano uscite per far commissioni, e che avevano trovato, per caso, l'innamorato
di mussola bianca, tutte le popolane che si aggiravano nelle strette vie intorno a forcella
maggio gli uomini attendono a tutt'altro che a cantare: « l'è venuto maggio
3. ant. personaggio fantastico che rappresenta la festa del primo giorno di
fatati. calendògrafo, sm. orologio che segna anche i giorni della settimana o
[dioscoride], i-692: errano coloro che si pensano che la calendola, la
i-692: errano coloro che si pensano che la calendola, la qual noi chiamiamo in
, lo zafferano. pascoli, i-882: che bell'ombra fanno [i castagni]
gialle, sui fior di lupo o ellebori che nascono ai loro piedi!
. disus. stato febbrile e delirante che si produce nei climi tropicali. dizionario
quale suol essere comune a quelli che fanno dei lunghi viaggi in climi caldi
climi caldi... questa malattia che attacca i marinai, si dà a
si dà a divedere piuttosto la notte che il giorno, perché allora i vascelli
erudizione. tassoni, 7-46: che sapea tutto a mente il calepino.
sotto l'altra, e tante allitterazioni che fartene potrai un volume. panciatichi,
: comunemente è più stimata la padella che il calepino, eziam col passeraio, cioè
i-339: ma qual cosa potranno fare coloro che si danno a poetare in una lingua
quella latina] ristretta dentro a'confini che vi han posto gli antichi scrittori,
, diceva orazio, se egli è vero che la poesia debba recare utilità insieme e
po'cabalisti. li vedi in piazza, che è una piazza immensa fatta apposta per
: se 'l corpo à ben quel che li plaza, / no li cal de
villania. iacopone, 66-26: null'è che li ne caglia, morrò detoperato.
, ii-371: madonna, or veggio che poco vi cale / di me,
poco vi cale / di me, che vostro servo sono stato, / sì dilettate
poco v'è caluto di costui, che tanto mostravate d'amare, così vi
ch'i'sia ti cal cotanto, / che tu abbi però la ripa corsa,
glien cale [al pellicano], / che lo suo lato fino al cor
riguardate dentro a li occhi sui, / che è tal cosa al mio cor
/ a cui tanto ne cale, / che mai non posa sì v'ha
potesse, / ché poco parve che le ne calesse, / sì la trovai
): ma gianni, al quale più che ad alcuno altro ne calea.
ne calea..., sappiendo verso che parte n'era la fregata andata
conosco. de jennaro, 76: a che mi strugo a far sempre immortale
tigre e d'orso? / a che di comendarla ognor mi sforso, / po
sforso, / po scia che del mio duol nulla gli cale. boiardo
e stiasi in signoria / di te poi che de onor nulla ti cale.
l'ombrose foglie: / ch'i'so che la mia ninfa il canto agogna
[i versi], / a tal che poi mirando in questi cortici,
2-147: e sono di quelli ancora, che poche voci hanno, sì come
hanno, sì come è cale, che altre voci gran fatto non ha
conscienzia lo confonde: / teme che cristo ora vendetta faccia; / che
teme che cristo ora vendetta faccia; / che poi che battezar ne tacque monde
vendetta faccia; / che poi che battezar ne tacque monde, / quando ebbe
bene a torsi marito, poi che a sua madre par che non caglia
marito, poi che a sua madre par che non caglia di maritarla. caro
servono di moschetta: dico ognuno che metta tavola; ché de gli
non ce ne caglia, pur che 'l regai manto / e la mia nobil
ch'in campo conducean tanta canaglia / che non ha tante mosche apuglia o spiche
e lo prega d'aiuto, e che gli caglia / del gran periglio de le
, i-148: parlo teco, signor, che mi comprendi, / e dell'accuse
lo svergognare in sé tutti i suoi, che, volessono o no, seco quivi
di godermi in braccio; / or che sei mio bel nume, a te cal
, / fronimo mio, perché san che sei saggio: / stolto ti fan quei
cui la vista abbaglia / di verità che lor disveli il raggio. bettinelli,
farà miglior senno al parer mio colui che gli approvati esemplari terrà davanti, siccome agli
: eppur, mostran suoi detti, / che più di re la maestà gli cale
re la maestà gli cale, / che il regno. monti, 2-446: oh
aere / ajace figlio d'oileo, che in petto / non ha virtù che gli
, che in petto / non ha virtù che gli corrucci e sangue / derisor de'
pugna. manzoni, 76: pensate voi che torneranno al duca / que'prigioni?
torneranno al duca / que'prigioni? che l'amino? che a loro / caglia
/ que'prigioni? che l'amino? che a loro / caglia di lui più
a loro / caglia di lui più che di voi? ch'egli abbiano / combattuto
di lei ripensa / con più molle pietà che non vorrebbe. carducci, i-78:
rastrello; / a me non cale che testate avvampi: / sotto il bacio del
, si ride in fine si fa ciò che agli altri più cale: gai si
: molti letteratelli han più fortuna oggidì che i letteratoni maiuscoli, mentre questi restano
questi restano in non cale a coloro che più apprezzano quei c'han le
al grande ardore allora udi'cantando, / che di volger mi fe'caler non meno
né mettere a non calere lui, che tutto ciò v'ha dato. angiolieri,
dante, conv., iii-xrv-8: per che li filosofi eccellentissimi ne li loro atti
sapemo essi tutte l'altre cose, fuori che la sapienza, avere messe a non
di sentire queste cose, e quello che sentivano mettevano al non calere, e
demmo pieno mandato sopra a ogni ciascuno che di costà è nostro obbligato, così
e maggiori, se maggiori possiamo, che tu prestamente di qua riconduca le nostre
genti, senza alcuno soggiorno; però che di costà poco mettiamo a calere: appresso
aveano in usanza famigliarissima, volendo dire che alcuno non curasse di che che sia
volendo dire che alcuno non curasse di che che sia, dire che egli lo poneva
dire che alcuno non curasse di che che sia, dire che egli lo poneva in
non curasse di che che sia, dire che egli lo poneva in non calere,
guarini, 358: è dunque vero che gostanza mia per altri mi abbia posto
cale il decoro, a proporzione di quello che esigesi per giungere ad ottenere l'intento
quell'empio tiene; e, non che il rogo ei nieghi / ai figli d'
novo / regno minaccia, non temer che sia / posto in non cal chi glielo
panzini, iii-41: la verginità, che prima era un onore della famiglia,
salita: sorride, all'altra gente che passa, mostrando lui tenere la furia
se vi cal di me, fate che noi ce ne meniamo una lassù di queste
, / e c'a dio caglia sì che sia vinciente. 3. sostant
mente e lo 'ntelletto: / io che m'appello umile sonetto, / davanti al
amoroso, 206: ch'io triemo più che non fa la foglia al vento
la foglia al vento / di grande paura che agio e di temenza / che
che agio e di temenza / che voi non mi gittiat'e non calere.
calessàbile, agg. disus. che può essere per corso da
cantini, 1-21-294: vedendosi giornalmente che i vet turini, carrozzieri
, carroz zieri e calessanti che [ecc.]. calessata
calessata, sf. tutte le persone che possono stare in un calesse.
, 16-vi-96: io non ho preteso né che vada a cavallo, né che
che vada a cavallo, né che vada in calesso. magalotti, 7-187:
trafitto. goldoni, vii-1018: -m'immagino che ande- rete in una carrozza da
e coi calessi pieni della gente che tiravano! c. gozzi, 4-237:
di particolar foggia e senza cassetta, che ha due posti, due grandi ruote e
grandi ruote e due stanghe, e che è tirata da un sol cavallo. foscolo
attaccare i cavalli -e di dire all'oste che salisse col conto. manzoni, 1085
dispiacque di non poterti dire addio altro che dal calesse, ed ora mi dispiace
ei vide al balcone la camilla, che, asciugandosi gli occhi, mandavagli per
, dopo aver fatto e promesso tanto che tutti restaron contenti. 2. dimin
, 754: fu questo la corsa, che chiamasi de'calessetti, la quale si
, la quale si eseguì nello stesso luogo che quella de'barberi, né con minor
frasche e di fiori veri e finti che adornano carrabanchi e calessetti, diligenze e
vedere, né esser visto; quasi che tutti mi dovessero conoscere per quello che
quasi che tutti mi dovessero conoscere per quello che avea altre volte corsa la posta con
, 2-233: e perché non volete voi che dal vocabolo spagnuolo « calessero » si
scongiurarono a partir subito, per tema che a quel settuagenario bran- dilone non venisse
489: i calessi quindi oziano anzi che no; e di qui nei nostri calessieri
di qui nei nostri calessieri un non so che dell'indole brigantesca. galestrino
. galestrino agg. ant. che ha la natura del calestro; che
che ha la natura del calestro; che assomiglia al calestro. targioni pozzetti,
: amano le viti terreno magro anzi che grasso,... perché nel sasso
dire, in quel calestro, / che la natura fece per dispetto.
calettaménto, sm. tecn. operazione che consiste nel montaggio di un organo meccanico
. angolo di calettamento: l'angolo che l'ala o il piano orizzontale di coda
due pezzi di legno, in modo che il risalto, o la parte rilevata dell'
idem, ii-47: poi ci raccontarono che, per non essere il capo stato calettato
così a ogni passo dei portatori, e che fu una gran pena.
sicché si empiesse il vacuo in maniera che non si distingueva dalle altre. palazzeschi,
altre. palazzeschi, 4-222: ora che la sua voce sarebbe stata un intervento celeste
calafato insolente, e la più cogliona che girasse sul po; quanto aveva patito si
, cioè è più stretto nell'attaccatura che non nell'opposta estremità libera. codesto
), con foglie opposte, carnose, che terminano in una punta spinosa (comune
15: l'allume,... che si fa dell'erba cali, fattane
minute particelle di oro o di argento che si staccano durante la lavorazione.
quei rimasugli d'oro e d'argento che nel lavorarlo cadono. carena, 1-120
, cioè minutissime particelle dell'oro, che si spiccano da esso nel lavorarlo,
, detta così quasi sia il calo che fa l'oro. 2.
2. cosa da niente, che non ha nessun valore; anticaglia;
, e nui / serem serviti, che non siàn calìa. fucini, 57:
v-59: quando i maestri voglion significare che i fanciulli non se le sono sapute
un tempo più razionale e semplice, che doveva portare spigliatezza e sincerità nel costume
persona malaticcia, piena di acciacchi, che si lamenta continuamente; persona gretta,
si lamenta continuamente; persona gretta, che dà importanza alle minuzie. palazzeschi,
, e non si sa mai quello che covano dentro. 6. locuz
. redi, 16-vii-34: le dissi che non voleva mostrarlo [il sonetto],
d'oro ch'ei dice, e che egli forse avrebbe bisogno che voi aveste
dice, e che egli forse avrebbe bisogno che voi aveste per farne calia. idem
il villan con rozza vena, / che v'è stato del sol fin carestia,
stato del sol fin carestia, / e che perciò non v'è da far calia
tufi e le borraccine una piccola comunità che brulica... i connubi di questi
cecilia, non aveva trovato di meglio che farle alzare in aria una mano vittoriosa
l'altra stringeva la collottola deltinforme calibano che le serviva da cavalcatura. =
, cioè coll'acciaio, di modo che il ferro dell'acciaio vi si sciolga.
, agg. farmac. ant. che contiene sali di ferro (una medicina
, 2-6-129: fra le molte materie che egli insegnò, furono... fortificazione
dinuovo sui cieli trasparenti della bella stagione che non puoi più stare; che è ricomparsa
bella stagione che non puoi più stare; che è ricomparsa la gerla, che la
; che è ricomparsa la gerla, che la ripari, che calibri amorosamente le
la gerla, che la ripari, che calibri amorosamente le cose una per una
baldini [accademia]: per ogni passo che staccavo, sentivo come alla rotula dei
lungo cinque diametri della palla da cannone che dee calibrare. si pone sopra un
, ma cattive come l'agonia, che da ripari ben disposti e da caverne
. bocchelli, ii-107: dicono quelli che furono in conca, che non dimenticheranno
dicono quelli che furono in conca, che non dimenticheranno più... le
grossi calibri dell'alta vai d'isonzo, che si producevano come temporali e terremoti a
le miscele, arrotola le foglie badando che l'apice resti dalla punta che s'
badando che l'apice resti dalla punta che s'accende, le strizza in quel dato
). - dello stesso calibro: che hanno la stessa qualità. -essere dello stesso
. idem, 20-137: oh quanto pagherei che v. p., che
che v. p., che il nostro signore abate e qualche altro galantuomo
zio! quanto mi diverto ogni volta che lo posso far lavorare per me, un
: siccome è ben raro il caso che un uomo, fosse pure poco aggraziato quanto
stampavano, forse, agli stati uniti, che sei o settemila copie d'un'opera
a quello della canna del fucile) che entrano nel peso di una libbra.
incertezza nella origine di questa parola, che a ogni modo non è punto evidente
calicanto primaticcio (calycanthus praecox), che fiorisce d'inverno con fiori a tepali
in lacinie lineari, di un odore che sente l'ananasso. il secondo è
è notevole ancor esso per i fiori, che spuntano assai per tempo innanzi alle foglie
gelo. negri, 1-722: stagione / che mi facesti donna, aspra stagione /
o di metallo) con bocca larga che si restringe verso il fondo e piede
fondo e piede più o meno lungo, che poggia su una base circolare. -anche
colonne volgar., 1-62: gli orafi che facevano li calici d'oro. 5
, iii-164: allora diceva colui, che si debbe venir via con il calice traboccante
di latte inghirlandato; e, fin che il rito / v'appelli al canto,
posò il calice su la sponda del pozzo che era in mezzo al sagrato. c
cartellini di due bottiglie di vino francese che la cameriera aveva portato in quel momento
pronta al sorriso e alla conversazione. vidi che, mentre sedevo, tirava giù dalla
di calici e d'altri ornamenti delle chiese che avieno spogliate. passavanti, 101:
frate sbrilla, minacciata la ciovetta, che non starebbe più in quel luogo,
del calice per portare all'altare, che se fusse lordo noi vorreste. cantari cavalleraschi
: il papa... m'impose che 10 gli facessi un disegno di un
erano li seguaci di giovanni hus, che si chiamavano calistini, o vero sub
sub utraque: li quali, fuor che in questo particolare che nella santissima comunione
li quali, fuor che in questo particolare che nella santissima comunione ministravano al popolo il
il diletto di dio guglielmo re, / che porta sopra l'elmo il sacro impero
fé, / e ne la man che in pace tra il sacrato / calice ed
boccal pia tentennò / porta tacciar che feudal soldato / ne le stragi badesi
: io voglio la roba mia, che l'ho fatta col sangue mio come il
mio come il sangue di gesù cristo che c'è nel calice della messa, e
messa, e par roba rubata, che tutti fanno a chi piglia piglia. pascoli
tofferiva. alvaro, 9-70: quello che faceva sempre impressione a remigio era tatto
un'esperienza dolorosa, una profonda amarezza che si è costretti a sopportare. -bere
padre mio, se possibile è, che passi da me questo calice; nondimeno
nota è l'innocenzia mia. / ma che mi vai, se pur convien ch'
: con condizion pregò cristo, sapendo / che schivar non potea il calice orrendo.
. è la goccia cordiale e il dolce che viene dal cielo mesciuto agli uomini nel
del momento... ecco ciò che non è né utile né giusto né nobile
più; e ha veduto i combattimenti che ho sostenuto prima di giungere alla risoluzione
incatenare, e trascinar forse nella rovina che m'aspetta un capo amato. d'
con la bocca un po'storta dell'uomo che ha ben bene assaggiato il calice d'
i tre condotti a forma di imbuto che portano forma dalle papille renali al bacinetto
perché è simile e corrispondente a quella che nelle galline yacquapendense, yarveo ed il
duro, a forma di calice, che si pone come base della ruota con cui
chiama un pezzo di durissimo legno, che s'imperna per base della ruota di piombo
. firenzuola, 263: e quelle che mi erano parute rose, erano alcuni
-caliciuzzo. firenzuola, 385: che per un caliciuzzo che la madonna ha
firenzuola, 385: che per un caliciuzzo che la madonna ha donato al suo servo
donato al suo servo santo antonio, odi che villania costoro ci dicono.
calice; e la sostanza del fiore, che sono sottili fila con la cima larga
quale resti poi preso il seme, che fu lasciato nel calice, o boccia del
: calice dicono i botanici quella parte che dal basso sostenta il fiore, e per
profumo di cieli, àlia un bisbiglio / che divulga un'attesa del creato. alvaro
/ ride la bocca tua voluttuosa / che bianchi denti per corolla porta. deledda
maniche di seta arancione; e lasciava che le falde della veste si aprissero sulle gambe
ospite: una camicia con mutandine attaccate che serravano il corpo all'altezza dei seni
. serdonati, 7-60: quelle piante che si nomano zabucali sono molto alte,
redi, 16-iii-129: m'immagino che questo mio pensiero non vi parrà totalmente
sulla coda fumano come tripodi dall'imbuto che han per capo. = voce
. calicio. calicifórme, agg. che ha forma di calice.
calicinale, agg. bot. che fa parte del calice. tommaseo
. calieino, agg. bot. che si riferisce al calice del fiore.
portato abbiam de'nostri calicioni, / che v'insegnammo fare; / e'son de'
), dal capo peloso, nero, che fabbrica i suoi nidi su pietre o
mediterraneo), dell'ordine sifonofori, che abitano il mare profondo, in colonie:
d'ascoli, 2252: lo struzzo, che per sua cafiditate / in nutrimento lo
di poca calidità aggiunta più tosto riscalda, che se a caldezza calidità fosse giunta.
, 359: 10 vi confesso che la calidità in sé è più perfetta che
che la calidità in sé è più perfetta che la frigidità; ma questo non seguita
perché, se così fusse, quel corpo che più caldo fusse, quel saria perfetto
fusse, quel saria perfetto; il che è falso, perché i corpi temperati
gelli, ii-31: quella calidità che è accidente, non avendo chi la
ne'quali appare, e allora più che sia appresso qualche fiume, perché la
e da l'altre parti orientali, che sono caldissime. g. del papa,
d'altronde procedendo la loro magrezza, che dalla soverchia acredine e calidità dei loro
. ant. e letter. caldo; che riscalda. -anche al figur.
a certa concordanza gli comparte; / sì che col freddo 11 calido conviensi, /
si vantò poi ch'ebbe avutolo; / che sputando tre volte fu invisibile / agli
; ond'io saggio riputolo; / che se 'l vedea, di certo era impossibile
irati e calidi, / ove non vai che l'uom richiami o sibile. cornaro
o sibile. cornaro, 85: bisogna che chi nasce nasca con complessione o calida
o frigida, o temperata; e che i cibi calidi giovino ai calidi, e
ne'cardi, et in certi lattovari calidi che vengono di francia, ne fanno maggiori
di francia, ne fanno maggiori scorpacciate, che i contadini de l'uva. d
: cioè, non v'è elemento che abbia per proprietà di natura tanta freddezza
anni di cristo 1254, magno nipote che fu di hoccata cane imperadore de'tartari
ariosto, 15-96: quivi lo trova che disegna a fronte / del calife
. faldella, 2-200: man mano che [le galline] scendono in terra,
erano cucite le strisce di cuoio che chiudevano il piede). belo
ch'io non ti dia qualche alapa che non ti metti quattro denti nel gutture!
coregge, bullettate parimente d'oro, che gli rigiravano [a montezuma] il
, il quale riuscì sì valente filosofo, che... scriver seppe trentatré dialoghi
meno capace in se di caligaménto, che non è il sole. =
da le caliganti / isole al mar che sotto pola dorme / una stupenda vislon
., 8-67: la bella trinacria, che caliga / tra pachino e peloro.
pachino e peloro. buti, 3-263: che... caliga, cioè oscura
: nebbia, vapore, fumo che oscura l'aria; oscurità, tenebra.
nebbioso poni quelle [viti] che s'affrettano di maturare, anzi che
] che s'affrettano di maturare, anzi che 'l verno s'approssimi,
'l verno s'approssimi, e quelle che in tra le caligini e nebbie
caligine de'fuochi e della polvere, che i raggi del pianeto apparivano oscuri,
delle polveri delle mura e de'solai che cadevano per la città. leonardo, 1-168
. idem, 16-69: ombra più che di notte, in cui di luce /
asciutte nuvole, o più tosto caligini, che sieno in aria. marino, 205
.. e torrenti di cocentissimo fuoco, che rovinosi a precipizio giù per lo pendìo
si accagliava sui rami sfrondati dei pioppi che parevano fioriti di bambagia, il lago
cui l'angoscia o l'ira dei crocchi che leggevano alle cantonate il bollettino restavano sospese
40: questa natura è delle menti, che quando elle gittano le vere, di
tu ora da nubilosa caligine oppresso pare che non riconosci, è la bella nimfa
non riconosci, è la bella nimfa che bagna lo amato nido de la tua sin-
o luce o imagine o verità, che dir la vogliamo, che a noi bene
o verità, che dir la vogliamo, che a noi bene intesa si dimostra,
l'imagine. galileo, 463: il che [la conoscenza perfetta delle cose]
dimostrate e tanto speditamente possedute da noi, che tra esse possiamo velocemente trascorrere. marino
39-iv-202: quella caligine di tristezza, che ingombra le fronti degli studiosi, la
la fronte come per mandar via certe caligini che gli si addensavano pensando alla sua giovinezza
. -in senso mistico: oscurità che avvolge la mente umana nel penetrare i
, n-iii-886: perché de l'altra, che è unione, l'amicizia è quasi
ne le tenebre e quasi ne la caligine che non senza cagione fu assegnata da esiodo
cui ombra è 'l cielo, / e che per l'universo si diffonde. monti
tu vedi la sublime / maestosa caligine che cela / questo re della gloria.
, deh! sgombra / sgombra il vel che l'occulta, e vista dammi /
l'occulta, e vista dammi / che in luce aperta sostener lo possa.
sanamente considerare, vedrai alla fine altro che stolto vaneggiamento non esser tutti i vostri
algarotti, 2-63: tanto è vero che la caligine dell'antichità suole ingrandire nella
or chi fia dunque / sì temerario che in suo cor ti beffi / qualor partendo
col tuo felice raggio / la gotica caligine che annosa / siede su gli occhi a
mano dell'uomo per non lasciar apparire che una divina tradizione. lambruschini, 1-41:
. lambruschini, 1-41: io dichiaro che non intendo di involgere il mio discorso
lavatesi le mani e il viso, che erano in parte da la caligine tinti,
tinti, e cacciato via il freddo che nei camino preso aveva, a lato a
donna in letto si corcò di modo che colse il frutto del suo fervente amore
volta, il tempo si conturba, quasi che il cielo si sdegni di ricevere il
sdegni di ricevere il fumo e la caligine che da'camini leva il raschiatore della spelonca
redi, 16-ix-144: non è meraviglia alcuna che il signore n. n..
12- i-154: truovo infino a ora che giunone è descritta con una veste ialina
finalmente scoperto in quella parte del cielo che meritamente la più pura e sincera stimar
fra rupi enormi, minato da caverne che lo lasciavano come sospeso in aria, nerastro
caliginoso. carducci, 834: tu che pasci i buoi presso mevania / caliginosa
. dolce, xxv-2-282: non oportet che la caliginosa ignoranzia dell'uomo abbia a
al futuro / non scorge il ver che troppo occulto giace, / se non
e discipline, smorzando quel lume, che rendea divini ed eroici gli animi di nostri
, per lucerna sostenere nel caliginoso tempo che successe a gli apostoli. c.
: è ricevuto anche appresso di noi che le menti beate nel rimirar la divina essenza
le verità geometriche, eziandio quelle cose che a'viventi sono o totalmente nascoste o
, le barbe e tutti i peli che la natura ha posto per adornezza del corpo
d'una ruggine coperti, non altrimenti che a'tempi è la terra coperta di brina
e'mi si rassembra degli antichi fabbri che, con continua sollecitudine, stavano a battere
se la follò su per le nari, che per l'uso di essa parean cammini
: egli non potea vedere, però che avea gli occhi caliginosi per la vecchiezza.
era sul campo / l'atra caligo che dintorno il morto / pàtroclo il fiore
, pare il tempio di minerva, che videro gli esuli d'ilio, prima
si accagliava sui rami sfrondati dei pioppi che parevano fioriti di bambagia, il lago
lido, ai bastimenti, ai bragozzi che navigano a tentoni verso il mare aperto
tre raggi e di una corda, che, fermata con un'estremità allo stroppo di
ricordati, 1-502: non altrimenti che oggidì si faccia la calisea, panno
oggidì si faccia la calisea, panno che si fa in calisea città della fiandra,
doctissime carte. -credo, signor, che in toto vitae curriculo e discorso di
idest cossi bene adaptati, come questi che al presente io son per dimostrarvi qui
costà era pericoloso, demmo loro licenzia che le mandassino per questa via, e
per questa via, e promettemmo loro che non paghereb- bono il passo di firenze
provenz. cadis, spagn. cadiz (che sembra collegarsi affa città di cadiz *
detti anche calixtini e calicisti), che amministravano la comunione sotto le due specie
erano li seguaci di giovanni hus, che si chiamavano calistini, o vero sub
sub utraque: li quali, fuor che in questo particolare che nella santissima comunione
li quali, fuor che in questo particolare che nella santissima comunione ministravano al popolo il
e la calita scopriva la battima, che lustrava come un foglio di rame cifrato
caliptra), sf. bot. cuffia che nelle briofite riveste l'urna contenente le
l'urna contenente le spore; cuffia che riveste e protegge l'apice delle radici,
villa quando l'uva imbruna, / che non era la calla onde saline /
l'una d'este chiavi falla, / che non si volga dritta per la toppa
quel mulino in un'ora, rispose che averebbe fatto sei staia; ma se bisserò
aver visto una sera una dama monumentale che fra i seni ciclopici, al posto di
uno innanzi altro prendendo la scala, / che per ertezza i salitor dispaia. landino
veduta un monte,... che avanzandosi con la sua pianta molto di
posava con certi salvatichi gradi e massosi, che con arte rustica e dissimulata parevano aprire
: vide un'apertura in una siepe che cingeva il cortile d'una cascina; entrò
: vide aperta una callaia in una siepe che cingeva il cortile d'una cascina;
a salire per l'irta callaia cretacea, che menava affa cima. viani, 19-399
affa cima. viani, 19-399: dopo che fu scricchiolata l'alberatura e il sartiame
pareva scaturito nella selva con i rovai che sibilavano, a gruppi di serpi, il
balzellando s'affaticano per qualche tragetto, che faccia veduta di menargli al medesimo alloggiamento
, iv-175: beca, sai tu quel che vallerà ha detto? / ch'io
allagò la cittade /... / che d'uomini affogar gran quantitade, /
e meraviglia non ti paia, / che lucca aver si potè ne'passati / per
aver si potè ne'passati / per men che 'l terzo per altra callaia.
gangheri; ma il male è, che io non credo a mille miglia di miglia
di miglia d'essere arrivato alla callaia che ella desidera, e che io arei voluto
alla callaia che ella desidera, e che io arei voluto. 5. apertura
doppia... piena d'acqua, che in un tratto, sotto sturate le
12-1-5: vedonsi i residui di saldi muraglioni che sembrano aver servito per qualche callaia o
chiariella, è mossa, / e so che, se m'aspetta [il saracino]
a la callaia, / vedrai che la tua gente fia riscossa.
perdonanza, / uccidi la seconda, che in callaia / la manda,
callaia / la manda, per che in te ho gran fidanza!
, / non mangio cosa, che niun prò mi faccia. 7
135): entrarono in una stradetta che era tra la chiesa e la casa di
di don abbondio; al primo buco che videro in una siepe, dentro,
(132): alla prima callaiétta che trovarono, dentro; e via pei campi
2-20: un declivio di rovi, che arieggia il torrone, sotto cui una
quando l'uva imbruna, cioè annerisce che è matura, e però chiude 10
prendere il fresco, quando, eccoti che si sente nella redola fuori del callare
sente nella redola fuori del callare topo che sbraitava e ragionava fra sé e pareva
causa d'ortaggi o simili comodi, che riempisse, inondasse [ecc.].
/ su 'n un muletto baio / che venia da bologna. dante, inf.
/ vestite già de'raggi del pianeta / che mena dritto altrui per ogni calle.
e cieco. tasso, 16-9: poi che lasciàr gli avviluppati calli, / in
. garzoni, 1-603: né sia persona che gli abbia a impedir o disturbare queste
lunga e folta striscia di formiche, che bollicando fuor della sotterranea loro caverna, su
. quinci esce segreto un calle, / che al tempio giva, or disusato:
a terra / e lungo il calle che fra'due sedenti / eserciti correa,
danza, facendosi far calle a coloro che s'appressavano per rimirarla.
dirigersi. ariosto, 2-69: prima che 'l ciel torni più fosco, / verso
, iv-1-9: e per fuggire oziositade, che massimamente di questa donna è nemica,
, e per istinguere questo errore, che tanti amici le toglie, proposi di gridare
, proposi di gridare a la gente che per mal cammino andavano, acciò che
che per mal cammino andavano, acciò che per diritto calle si dirizzassero. maestro alberto
calle gli uomini a cercare / quel che ciascun per natura disia! petrarca,
procede per altro calle, in ciò che introduce un altro dannato di simile peccato
tanto presente mal, quanto futuro; / che se '1 tuo calle, amor,
, amor, è così duro, / che fia di me, che non so
duro, / che fia di me, che non so gir altrove? ariosto,
gir altrove? ariosto, 14-95: sì che più tosto che ritrovi il calle /
ariosto, 14-95: sì che più tosto che ritrovi il calle / la fama d'
. hai fatto scancellare quell'odio, che per la trasgressione del nostro primo padre
solenni sacrifici, ne hai turato il calle che ne dava il passo per gli sterili
già sparita. achillini, i-52: or che del sol più temperato è il raggio
temperato è il raggio, / il fiume che dormia fra bei cristalli / si sveglia
e a gli avil simile, / che il ciel ti diede, gentil progenie /
arte trasformarsi i corpi, / o sia che in essi, ripercosso e spinto /
? manzoni, 5: clio, che tratti la tromba e il plettro eburno,
il plettro eburno, / deh fa che, s'io cadrò sul calle ascreo,
; / s'allor non fosse, allor che ignudo e solo / per novo calle
/ secol superbo e sciocco, / che il calle insino allora / dal risorto
alcuna. chiabrera, 301: deh, che fu rimirarlo, arso la pelle /
i suoi balli. leopardi, 23-6: che fai tu, luna, in ciel
luna, in ciel? dimmi, che fai, / silenziosa luna? / sorgi
porci, più degni di galle / che d'altro cibo fatto in uman uso,
vonsi a par duo turbidi torrenti / che nel cader fan poi diverso calle.
, 197: m'imbarcai con la nave che parte di cina per l'india,
india, essendo di già venuto il tempo che si chiama la monsone, ch'è
monsone, ch'è una calle di vento che dura a soffiare tre e quattro mesi
fronte e il calle assunto, / che de le ricche chiome / in parti ugual
questo numero xxv della frusta, egualmente che i susseguenti, non si venderanno più
ha certo pensato alle calli, così strette che la gente vi si pigia e le
1-36: a venezia, tra i palazzi che parevano cariati dall'acqua stantìa e le
larice / tronchi tagliati sulla carriola / che conduce un angelo terreno. comisso, 7-290
allora mi ritrovo in pace, tra gente che per oggi mi somiglia. de pisis
ed in qual paese quelle colmate, che sieno provviste di una calletta accanto al
bibbia volgar. [tommaseo]: acciò che quelli d'egitto non dicano: -callidamente
callide (exodus, 32-12), che il nostre testo traduce con 'astutamente '
[la prudenza] due insidiatrici nemiche che sono viziose: dalla destra si trova la
cioè per la fraude e per la malizia che in loro regnava parea ch'avesse in
, 15: rispose la donna, che era callidissima: « nui faremo bene,
, callido, astuto e fino più che tutti gli altri che la terra produca.
e fino più che tutti gli altri che la terra produca. prati, ii-225
/ e il carme dell'avida maga / che tenne l'insonne / piloto re d'
ditteri, dotati di olfatto acutissimo, che depongono le uova o le larve su corpi
. sbarbaro, 1-212: non è che l'ometto in vetrina: dalle lenti
« callìfugo, voce aggiunta a'rimedi che vantano la guarigione dei calli, coniata
calligrafìa, sf. l'arte che insegna a vergare i caratteri secondo regole
34: in compagnia delle persone di casa che ho nominato fin qui, il piovano
'. -'gli scrivani delli uffizii bisogna che abbiano una bella calligrafia '. -
'è una voce greca composta, che vuol dire * bella scrittura '; sicché
, quando il discorso fa intendere da sé che si parla di scritto. panzini,
ritratto di una zia. è un esercizio che mi ha giovato per capire molte cose
un contenuto a mio grado. poniamo che abbia riconosciuto la calligrafia, concedimi che
che abbia riconosciuto la calligrafia, concedimi che sia d'una gentile alla quale attribuiremo
e l'inchiostro s'è impallidito così che la calligrafia sottile e irregolare del pascoli
tentativo, mi accorgevo dalla sua faccia raggiante che il lurchi era pienamente soddisfatto della scrittura
3. figur. stile letterario o artistico che si esaurisce in un prezioso ma vuoto
. pretesto ad una calligrafia decorativa, che col mare non ha a vedere niente.
5. locuz. persona senza calligrafia: che sa appena scrivere, ignorante, poco
proprio dell'arte della calligrafia; che deriva da elegante e ordinata scrittura
ospedale e di città con un brio che voleva nascondere, per timido orgoglio,
minuzia, e il setto nasale evidente che, segnato di vene calligrafiche, accentuava
3. figur. e letter. che si esaurisce nell'esclusiva perfezione formale (
, sm. letter. stile letterario che si preoccupa unicamente dell'esteriorità formale;
unicamente dell'esteriorità formale; produzione artistica che si esaurisce in esercizi stilistici.
. salvini, v-481: quelli che scrivevano d'antico e bel carattere,
calligrafi;... il calligrafo, che scrive bello. carena, i-234:
affidai la faccenda di trovare un calligrafo che scrivesse la lettera inventata da me,
me, imitando il carattere dell'autografo che gli consegnai. e peppino puntualmente trovò
. e peppino puntualmente trovò un calligrafo che per sei ducati gli fece dieci copie
tremolava un pochino nelle mani, difetto che nuoceva alquanto alla sua qualità di calligrafo
alquanto alla sua qualità di calligrafo, ma che non lo impediva dall'appoggiarsi saldamente alla
3. letter. artista o scrittore che si preoccupa esclusivamente della perfezione e dell'
« bello *: opposto di contenutista, che bada al contenuto. =
eccles. bizantino xaxxiypdcpo? 'colui che scrive bene'(cfr. calligrafia).
miner. nucleo (piuttosto tenero) che si trova all'interno di alcune pietre (
e fivop-a * nome ': 'che ha un bel nome ').
': alquanto s'innalzi, quasi dica che essendo più alta materia, a questa
sue sorelle, dovendo scrivere la strage che fece l'indignato petto d'achille sopra
d'un giallo macchiato di rosso vivo, che s'incontrano sovente nelle aiuole dei nostri
donna, di non spaventare, è tale che essa abbandona l'ideale della callipigia,
giuochi di pompeo magno furono e'primi che mostrorono a roma un animale chiamato chao
, effigie lupi, pardorum maculis », che nella traduz. del domenichi (i-758
e quelle seco a terra fe'cadere, che si ruppe sovra il mattonato de la
sm. (plur. -i). che esercita il mestiere di estirpare e curare
giusti, ii-458: va'pur là, che tu sei un vero ortopedico tra la
questi miseri sciupatori di piedi umani, che hanno la sfacciataggine di farsi chiamare calzolai
glorioso per la bocca di tutti coloro che in grazia tua non paiono, quando camminano
quando camminano, uno di quei gatti che i ragazzi si divertono a calzare coi
pediatra? -ho un durone al piede che mi fa veder le stelle. -direte dal
ariosto, 3-17: l'antiquo sangue che venne da troia, i..
], 8-53: quelle [scimie] che si chiamano callitrici sono quasi al tutto
l'aspetto sono differenti... dicesi che questo animale non vive altrove, che
che questo animale non vive altrove, che in etiopia, dove e'nasce.
dioscoride], i-523: [credono] che l'hormino domestico sia quella molto
.. erba di san giovanni, e che 'l sel vatico sia quella
'l sel vatico sia quella che chiamano chi callitrico e chi cen-
per cagione del suo effetto, che è di tingere i capegli. idem [
tannino e una specie di sandracca che cola dai rami e dalle piante
con propaggini pene tranti, che si produce nei piedi, soprattutto
, 1-273: poi vennero in tanta stremità che vestivano solamente fino a'fianchi e alle
alle gomita, e erano sì stretti che da quelli pativano gran supplicio e molti
di sotto; e li piedi sì stretti che le dita d'essi si sopraponevano l
cornetti da canti vennono tanto appuntate, che mal per chi avessi toccato un buon calcio
dunque senza fuoco il callo, / che allor l'uman trascorso è più soff ribile
montati. 2. indurimento della pelle che si forma nei punti in cui è
, inf., 33-100: e awegna che sì come d'un callo, /
altrimenti, / per i gran calli che han sotto a le piante, /
la mano del cerusico è più calcata che sulla carne. berchet, 22: qui
i calli alle mani, l'ambizione che lo pungolava, quando si iscrisse ai
leopardi, i-459: amore... che non porta l'uomo ad angustiarsi,
facoltà sensitiva. 3. tessuto che si forma tra i frammenti di un
i frammenti di un osso fratturato e che col progressivo trasformarsi da cartilagineo in osseo
: callo osseo -callo tendineo: cicatrice che si forma fra i due tronconi di un
al mutuo contatto, fino a tanto che le forze vitali producano in quel luogo una
luogo una materia ossea detta callo, che quasi glutine riattacchi e ricongiunga in solida
4. callo cardiaco: cicatrice che si manifesta nel miocardio e che risulta
cicatrice che si manifesta nel miocardio e che risulta dal sostituirsi del tessuto connettivo cicatriziale
, ecc. 5. escrescenza callosa che si forma nella parte interna, vicino
, 2-4-129: calli di forma ovale, che in quasi tutti i cavalli si veggono
', diconsi quelle produzioni cornee naturali, che sono situate alla faccia interna ed al
del cavallo. l'asino non ha calli che alle membra anteriori. 6
. 6. bot. tessuto che si produce nei vegetali in corrispondenza di
corrispondenza di ferite onde cicatrizzarle; formazione che chiude, nella stagione di riposo,
callo, o porro, o eminenza, che è forse la cicatrice del foro,
è forse la cicatrice del foro, che è fatto dal verme. -far
7. la parte bianca e callosa che è unita al muscolo nelle carni macellate
allaccia in senato la zimarra, / che d'elleboro ha d'uopo e d'esorcismo
e d'esorcismo; / tal vi tuona che il callo ha della marra.
marino, i-305: quanto alle censure che si fanno sopra i miei scritti, credo
si fanno sopra i miei scritti, credo che costoro i quali pigliano sì fatte brighe
suole avvenire all'uomo abituato, / che dopo aver fatto ne'vizi il callo
, o essercitarci tanto ne la pazienza, che facciamo il callo a tutte l'indegnità
o di risolverne di fare altro mestiero che di servirla. leopardi, iii-95:
ergastolo], e saria ormai tempo che vi si ponesse un termine. del resto
a fare il soldato senza tanti piagnistei, che ormai ci avevano fatto il callo.
ignoranza e la malvagità degli uomini erano cose che conosceva da lunga data: molte volte
. pavese, 4-287: sapevo bene che in tutta la langa non c'era un
tutta la langa non c'era un tedesco che sapesse 11 mio nome, ma ormai
, 23-300: tu non debbi volere, che egli faccia il callo alla fronte;
il callo alla fronte; lascia, che egli, se è rimaso punto di
è il diletto del giusto appetito, / che degno canta nel beato ballo.
discorso callóne, sm. apertura che si lascia nelle pescaie dei fiumi per
non osservata. grandi, i-3-7: trovammo che allora aprivasi il callone maestro per varare
(di composizione chimica poco nota) che si deposita in autunno sulle piastre dei
, formandovi una specie di callo che poi si scioglie in primavera.
biol. proprio della callosi, che si riferisce alla callosi. callosità,
callosità, sf. ispessimento epidermico (che si riscontra sia negli uomini sia negli
specialmente quando interviene una causa professionale che agisce ripetutamente sopra un determinato tratto cutaneo
5-3-101: la neve e la gragnuola che cade mescolata con questa pioggia, dicono
cade mescolata con questa pioggia, dicono che significano le postemazioni, le gomine,
le callosità e le altre simili indisposizioni, che generan di poi per tutte le parti
: non hanno ritegno di far sapere che le loro callosità sono inveterate; o che
che le loro callosità sono inveterate; o che, i loro, sono durissimi lupini
l'essere calloso, l'aspetto di ciò che è calloso; la parte callosa (
applica [al cavallo] i chiodi che fisseranno il ferro rinnovato: un ultimo colpo
materia liscia, questa callosità del colore che l'artista riesce ad ottenere per un
scarpette femminili di pelle di coccodrillo, che una camminata energica, esuberante, vittoriosa
ortolano. essendo l'un dì più grosso che l'altro, veggendo che non era
più grosso che l'altro, veggendo che non era più da perdere tempo in
quelle sue mani callose dal continovo martellare che averebbero schiacciate le noci sovra un letto
, gli occhi biecchi, lagrimosi e rossi che la porpora somigliavano, le guanze crespe
ai polpastrelli delle dita delle mani, che erano ridotti così zotichi e callosi,
cent'anni come il rovere, prima che l'umido trapassasse la scorza callosa delle
callosa, il suo viso screpolato piuttosto che solcato da rughe, pare un pezzo
questa maniera trovata,... che al palato già calloso non si porga
non si porga alcuna cosa, meno che ben calda. d'annunzio, v-1-1151:
c'è chi da lontano pensa e dice che siamo intenti a distruggere e non a
edificare. è un cervello più calloso che il ginocchio di un dromedario.
. assuefatto alla colpa, al vizio; che non si commuove per niente, insensibile
di sì dura e callosa coscienza, che possono fare che male che vogliono sfacciatamente
dura e callosa coscienza, che possono fare che male che vogliono sfacciatamente, senza vergogna
callosa coscienza, che possono fare che male che vogliono sfacciatamente, senza vergogna.
frutto). — foglie callose: che hanno sul margine prominenze dure e coriacee
calloso: la massa di sostanza bianca che unisce i due emisferi cerebrali. 7
polpa del legno e delle due cortecce che il rivestono, l'una dentro, l'
ispezial magistero, e rettificato nel passar che fa quella giuntura che dicemmo aver del
e rettificato nel passar che fa quella giuntura che dicemmo aver del calloso, e commettere
e letter. persona grottesca e sciocca che vuol apparire disinvolta e intelligente. -figura
le navi quando stanciano in calma, che mandano la barca in terra per pigliare ligna
, / e ben vi bisognò più che bonaccia. aretino, iii-110: io ho
cuore che si confà col mare, il quale,
volta tempesta con le fortune, subito che la calma lo disgonfia, una conca
lo disgonfia, una conca d'acqua che piova, fa più romor di lui;
più romor di lui; onde inferisco che tanto mi rammento di quel che è stato
inferisco che tanto mi rammento di quel che è stato quanto non fusse suto,
a quivi accompagnati da venti grechi, che escono dall'isola della madera e dalle canarie
non lassano mai la nave insino a che non sentono l'odore della terra.
tempesta, spirava un zeffiretto gentile, che produceva una calma increspata. l.
manchino si fa una somma calma, che tiene immobile l'acqua, detrattone quel
suo verso di peschiera, e quello che alle volte nasce per il gran caldo.
fu negato. manzoni, 12: allor che da lunge il ciel s'imbruna /
il ciel s'imbruna / siede sul mar che a poco a poco s'ange /
a poco s'ange / una calma che annunzia la fortuna; / mentre cigola
; / mentre cigola il vento, che si frange / tra le canne palustri,
più da temersi per sentimento di molti, che una burrasca, perché espone il bastimento
si anniderà ne l'alma, / che le fortune mie rivolga in calma? l
di corte ognor molesta / rabbioso vento, che d'auretta ha il nome, /
assente. magalotti, 21-109: secondo che portano gli accidenti esterni dell'aria e
minimo alito di vento,... che nel colmo dell'estate...
lontani da ogni rotta ordinaria. e che caldo! il catrame dei « comenti »
limpido sol. / questa è calma che attende bufera; / questa è gioia
ei troverà, e la fame / che d'ogni buon sapor condisce il cibo.
di negra ipocondria, ma di dolori che mi sollevano e che mi trasportano in
, ma di dolori che mi sollevano e che mi trasportano in una deliziosa fluttuazione d'
affetti, od in una calma concentrata che mi conduce alla saggia meditazione. pecchio
quante volte non abbiamo noi visto quelli che le abitano [le città], mentre
eroico. nievo, 1-8: « o che siete fabbro, falegname, e carrozzaio
quella sua calma, riprese sorridendo, che si sarebbe ingegnato a raggiustare ogni cosa
: un velo nero / copre la terra che lontan fioriva, / strillano augei palustri
brizzolare. pascoli, i-395: ricordatevi ancora che la calma è il carattere principale della
mare, la nudità salutare dei giorni nostri che porta alla calma e all'indifferenza naturalmente
molta della calma antica proveniva dal fatto che dei drammi agitanti la storia quotidiana l'
etti, 2-37: trascrivo qui il discorso che ella fa con molta calma, quantunque
allora disse: « forse è meglio che vada avanti io con quattro soldati,
leo con calma; « ho detto soltanto che tra tutti noi il solo che non
soltanto che tra tutti noi il solo che non sia malcontento sono io ».
a la volta de le navi, che quasi senza vento se ne rimanevano in calma
parini, v-79: oh miseri! che vai di medic'arte / né studii
magalotti, 9-2-285: io non negherò che il valore non operi l'istesso che
che il valore non operi l'istesso che tutte le altre azioni dell'anima, che
che tutte le altre azioni dell'anima, che è di mettere in calma o in
vi farà comparir con onore. voglio che maritiate la figlia senza incomodarvi di un
fatto annunziare da uno de'suoi segretarii che la processione era rimandata alla domenica seguente
[tommaseo]: da uno ramo più che due calme non si debbono tagliare,
calme non si debbono tagliare, perciò che il rimanente oltre i primi sette occhi
. in un brano musicale, didascalia che prescrive all'esecutore di moderare l'
pres. di calmare), agg. che arreca sollievo (a un malore
', vale sedante, tranquillante, che calma, e dicesi per lo più delle
, e dicesi per lo più delle medicine che hanno virtù di sedare le convulsioni,
con un vassoio sul quale non v'era che un bicchiere semivuoto contenente un calmante per
cattivezza del secolo, e m'aspetto bene che più d'uno e più di quattro
pretenderanno essere innamorati di me, tosto che saranno passati questi pochi giorni di sposereccio
giorni di sposereccio tumulto, e tosto che sarà calmato 10 stupore della mia nuova
continuazione del silenzio mi calmò: conobbi che il fuoco doveva essere spento. nievo
nievo, 239: -olà, carlino! che ci fai qui? -mi disse uno
qui il tuo posto. tali parole, che pareva dovessero metter 11 colmo al mio
invece come un veleno provvido e gelato che lo calmarono. oriani, x-21-170:
supremo di non essere più solo, che unicamente la creazione di una famiglia può
marito e dell'ospite, una tranquillità che calmasse la sua apprensione. calvino,
queta e silenziosa, come una matterella che d'improvviso si sia fatta monaca.
sua correntia, ma la pisana diceva che l'acqua, come lei, era stanca
era stanca di menar le gambe e che bisognava imitarla e sedere. bocchelli,
: « non si direbbe mica la forza che ha », disse il campanaro alvise
paura! fa girar la testa! par che sia arrabbiato ». a dì che
che sia arrabbiato ». a dì che rompa, » fece uno fra gli astanti
fra gli astanti, « e vedrai che si calma ». 3.
di petrarca] non priva di dolcezza, che si effondeva e si calmava negli studi
canapè; non pensiamo a ciò, che accadrà fra poco. verga, 3-90
padron cipolla e di massaro mariano, che non valgono niente, e si potrebbe
immischio negli affari di mio marito. so che si mangia le mani dalla collera.
, davanti a quella porta chiusa, che l'ansito e i battiti del cuore
, sottovoce. veniva fatto d'implorare che ricominciassero a tuonare i cannoni, per
tuberoni] al bordo della nave tosto che in guinea si rimane senza vento,
/ e sul petto indi confina; / che in via giusta compartito. / mollemente
bonaccia; calma costante del mare (che impediva la navigazione a vela).
col culo nella costa d'affrica, che dannoli addosso le calmerie, e fannoli
. (femm. -trice). che funge da calmiere. piovene, 5-217
, sm. prezzo massimo di vendita che l'autorità pubblica impone sulle derrate di
, prezzo determinato ': sono parole che s'introdussero nelle segreterie fin dall'ultima
fin dall'ultima invasione straniera, e che ormai ne dovrebbero essere snidate. boccardo
: nome dato alle mete o leggi che fissavano il prezzo dei generi, specialmente
partire il lavoro e il pane, sì che non rissino tra loro. questo religioso
apparve un manifesto fresco d'inchiostro e che sapeva di petrolio, bianco e nero
di 'calmedro '. si avverta che 'calmedro 'manca al vocabolario,
'calmedro 'manca al vocabolario, che ci registra 'tariffa'*; e panzini,
. ma è difficile entrarvi, bisogna che il mare sia calmo come l'olio:
(un periodo di tempo), che si muove lentamente, in bell'ordine
calma e leggiadra ordinanza d'una flotta che manovra. idem, 135: quel
sere calme, / seguivamo i piròfori che ardeano / nella verzura dell'eremitaggio; /