foresta di legno e di metallo, che, come quel di san sulpizio, abbia
: perché il fortunato neofìto, prima che finisse l'anno, finì la vita,
, finì la vita, pio volle che, a spese della camera apostolica, gli
giovio, i-122: e1 conte dice che, se le tre galee di fuora
a fronte pari e non ad organo, che l'armata cesarea restava tutta afondata senza
, taci, anima mia! / prima che brilli una stella / giriamo la manovella
: ti desta un organo di barberia che suona scapricciatello. -organo di campane
campane: insieme di campane accordate, che vengono sonate per mezzo di una tastiera
campane, accordate sul sistema musicale, che si suonano mediante un meccanismo ed una
suono è pieno, è il canneto che piglia vento... e un canneto
. soldani, 1-52: pretendi forse che per pochi tasti / che non consuonan
: pretendi forse che per pochi tasti / che non consuonan bene al gran concerto /
. n. franco, 7-24: che le soavi parole, ove ti torranno a
. galileo, 3-3-398: voglio sperar che queste novità mi abbiano mirabilmente a servire
. 14. insieme di persone che vivono in perfetto accordo, accomunate da
ben temperato di grave e d'acuto che non vi si sente mai altro che
che non vi si sente mai altro che una soavissima armonia, la quale il signor
torpedine, nel siluro e negli altri animali che svolgono elettricità, quell'organo particolare nel
di prisciano, di donato ed altri, che da la morte son stati trovati occupati
non hai dell'organo dello stagirita solo che 'l mantice. papini, ii-278:
papini, ii-278: io non pretendo che i miei discorsi sian ligi all'organo
. organo logico elementare: dispositivo binario che esegue le operazioni logiche fondamentali quali l'
'organi ': le grondaie o gorne che si fanno nel primo ponte di certe
per far cadere nella sentina l'acqua che potrebb'entrare nel bastimento.
una serie di canne di piccolo calibro che sparavano contemporaneamente o in momenti successivi (
fra di esse, quelle di piccole dimensioni che venivano appoggiate su un semplice sostegno
di tre sino a sette bocche, che si chiamano, s'io non m'inganno
più per una certa grandezza e magnificenza che per uso e servizio di guerra.
due ruote, rassettate insieme, in modo che con un sol fuoco serpeggiante si sparano
s'accende mediante una traina di polvere, che dà fuoco a tutte le canne.
vero organi, bisogna incaminar prima quelli che portano il cavaletto o trepiè, e
dell'acquisto. -avere una voce che è un organo, essere un organo
s. v.]: una voce che è un organo. vittorini, 9-157
le canne degli organi: per indicare che fra un figlio e l'altro c'è
marciare con passo irregolare, in modo che l'allineamento delle schiere risulti imperfetto.
milizia italiana di esprimere la cattiva vista che mette una schiera marciante, quando i
di persone, essere disposti in modo che l'altezza di ciascuno risulti studiatamente inferiore
, senza tanti riguardi, qualcuno, che risulti antipatico e insopportabile, a togliersi
io ho parlato con uno di loro che era ingaggiato al rustichello, e gli ho
gli ho fatte tante di quelle domande che alla fine m'ha mandato a dar
tutte quelle famose donne sono come quelle che mi ha fatto conoscere oggi al torneo
insomma mena l'organo ». « che vuol dire che 'mena l'organo?
l'organo ». « che vuol dire che 'mena l'organo? '« vuol
l'organo? '« vuol dire che ruba ». -per l'organo
vasari, iii-525: ci sarà cosa grata che... vi pigliate cura di
vi pigliate cura di fare l'orazione che si arà da recitare nell'esse- quie
, 118: l'opinione... che si arrogano i partiti politici, per
d'allora, quelli, dico, che mi facevano da missionari e che allora
, che mi facevano da missionari e che allora avrebbono scritto la vita di santa filomena
lo canta l'organo', per indicare che la cosa, di cui si tace per
(1744-1829), usato per indicare che la forma o struttura di un essere è
di un essere è determinata dalla funzione che le preesiste. c. e.
si rammentò che 'chiocciola 'appunto chiamano un organuccio
m. -ci). chim. che si costituisce in unione con ralluminio (un
^ organoarsenicale, agg. chim. che si costi tuisce in unione
. i. organòfilo, agg. che è proprio, che si riferisce all'
organòfilo, agg. che è proprio, che si riferisce all'organofìlia. organofìlogenìa
organoformativo, agg. in embriologia, che è atto a generare un determinato organo
sf. invar. insieme dei fenomeni che provocano il differenziamento e la strutturazione degli
. in biolo gia, che origina organi o strutture organizzate. =
come pure dei sistemi e degli apparati che ne sono formati. 2.
. 2. figur. ciò che costituisce la fase iniziale e formativa di
par- tic.: momento del tempo che rappresenta l'origine, l'inizio di
organògeno, agg. geol. che si è originato in seguito all'accumulo
organografia, sf. parte dell'anatomia che si occupa della forma e della struttura
(plur. m. -ci). che è proprio, che riguarda l'organografia
-ci). che è proprio, che riguarda l'organografia. tommaseo [s
consiste a tracciare alcune linee sulla pelle che circoscrivono l'estensione di questi organi.
vari zooidi differenziati, insieme degli zooidi che svolgendo la stessa funzione compongono un'unità
. organolèttica, sf. scienza che studia le proprietà delle sostanze in base
» ridacchiava il prete. « e che insegna? ». il prete trionfò:
(plur. m. -ci). che può essere percepito, valutato dagli organi
organolettiche di un corpo 'l'impressione che fanno sui sensi e tutte le azioni
fanno sui sensi e tutte le azioni che possono esercitare sugli organi interni di un
'e xy] tttiylc, 'che si può afferrare '; la var.
. m. -ci). chim. che si costituisce in unione col litio (
organologìa, sf. settore dell'anatomia che si occupa della struttura interna e della
(plur. m. -ci). che è proprio, che riguarda l'organologia
-ci). che è proprio, che riguarda l'organologia anatomica. 2
l'organologia anatomica. 2. che è proprio, che si riferisce all'organologia
2. che è proprio, che si riferisce all'organologia musicale.
musicale. 3. fonet. che è proprio, che si riferisce, che
3. fonet. che è proprio, che si riferisce, che riguarda gli organi
che è proprio, che si riferisce, che riguarda gli organi della fonazione.
m. -ci). chim. che è derivato dal magnesio (un composto organometallico
m. -ci). chim. che contiene mercurio secondo una particolare formula chimica
sf. medie. malattia organica che provoca l'alterazione della struttura e della
. m. -ci). medie. che è proprio, che si riferisce all'
. medie. che è proprio, che si riferisce all'organopatia. lessona,
, sm. medie. dottrina patologica che, limitando il concetto di malattia, sostiene
, nell'individuo ammalato; per modo che la malattia dell'uno non potrebbe essere
nella musicologia dell'antica grecia, parte che trattava della costruzione degli strumenti musicali,
costruzione degli strumenti musicali, siccome quella che in essi considera non solo la fabbricazione
(plur. m. -ci). che è proprio, che si riferisce all'
-ci). che è proprio, che si riferisce all'organoplastia. lessona,
sugli organi vitali, o su ciò che appartiene agli esseri organizzati.
m. -ci). medie. che è estratto da organi ed è impiegato a
. m. -ci). medie. che è proprio, che si riferisce alla
. medie. che è proprio, che si riferisce alla nutrizione degli organi
(plur. m. -ci). che ha affinità per certi organi o tessuti
per certi organi o tessuti (un agente che vi esplica elettivamente la propria azione)
[la tedesca] la peggior gente che possa darsi. non esce alla scaramuccia;
per supplimento gli spai delle marine, che sono li peggiori nella milizia degli altri.
guicciardini, 2-2-95: non si può negare che i tempi che vengono saranno strani,
non si può negare che i tempi che vengono saranno strani, e che quando bisognerebbe
tempi che vengono saranno strani, e che quando bisognerebbe migliore medico, l'aremo
poeti e de'prosatori, ma de'peggiori che potesse, era uscito di sé.
ascoli, 1469: non è peggior ronzin che di destriero. crescenzi volgar.,
da carcano, i-2-31: gli astori che furon detti chiamarsi alpeggiai stanno nelle parti
tanto peggiori divengono. 3. che è o viene considerato meno ragguardevole,
roseo, v-84: essendo regola universale che a ciascun paia strano di aver a
paia strano di aver a ubbidire colui che stima che sia peggior di sé o
strano di aver a ubbidire colui che stima che sia peggior di sé o valer così
fu, ma ben tutto perdono / pur che la data fé me sia servata.
b. segni, n-54: a che si risponde quel nimico esser peggiore che
che si risponde quel nimico esser peggiore che più astutamente ci offende. f. badoer
, ma è di quel peggior animo che possa essere. pirandello, 8-215: nello
monsù e della regina. 5. che rappresenta una più grave trasgressione della legge
latini, rettor., 84-20: nota che sacrilegio è molto peggiore che furto.
: nota che sacrilegio è molto peggiore che furto. giamboni, 10-57: sapesse discernere
cavalca, 21-32: è alcuna ira che l'uomo hae dentro, ed è alcuna
uomo hae dentro, ed è alcuna che si mostra in parole ed alcun'altra che
che si mostra in parole ed alcun'altra che si versa in fare molti mali.
puza di questa mala lengua è pegiore che la puza d'uno sepolcro puzolente.
puzolente. piccolomini, 1-255: prima che si dia fine a questa materia dell'
dell'incontinenzia e dell'intemperanzia, voglio che alcune poche parole s'aggiungano in veder
uscir fuori nuovi editti e 'l vedere che nessuno se n'ubbidisse. giordani, iv-88
, estimo siate più tosto in migliore che piggiore: e per ora non è da
, se ben governate da propri signori che sono cristiani di rito greco, sono pero
rito greco, sono pero tanto angariate che si può dire che siano a peggior condizione
pero tanto angariate che si può dire che siano a peggior condizione di tutte le
fu mai a peggior partito di quel che è al presente. giov. soranzo
ritrovò anche in peggiore stato di quello che gli ambasciadori suoi avevano narrato, perché
aveva dovuto comprendere [don abbondio] che la peggior condizione, a que'tempi
senza artigli e senza zanne, e che pure non si sentisse inclinazione d'esser
, / si sta in vita assai peggior che morte. ottimo, i-ii: fu
/ sogiorni sempre e sì dogliosa sorte / che mai cosa mortai pigior non sia.
ov'io / vivo in vita peggior che morte oscura. g. gozzi,
i-23-200: oh vita mia, peggior che nel bordello! / or che ti
peggior che nel bordello! / or che ti manca, fortuna puttana, / se
con quella rabbia contro i libri, che avrebbe voluto buttare all'aria.
all'aria. 8. che provoca più gravi sofferenze fisiche o morali
peggior è la paura de la battaglia che la battaglia medesima. petrarca volgar.,
la indignazione de lo stomaco, pegiore che la morte. liburnio, 3-91:
liburnio, 3-91: quale calamità piggiore che di quei gli quali da crudelissimi nemici
quel ch'ebbe prima, di ruggier, che tolto / il suo amor le abbia
p p vra, che per modo alcuno non potevano mangiare, e
, onde 'l dubbioso core / par che geli tremando e tutto adombre. marchetti
ch'appena il morbo gli assalia, che tutti, / quasi a morte dannati
, a ravvivarle il pensiero dei morti che amammo e che ci amano. padula,
il pensiero dei morti che amammo e che ci amano. padula, 296: il
danno asprissimi e crudelissimi tormenti, peggiori che l'istessa morte. d'annunzio,
ero posseduto da una specie di malefizio che aboliva in me ogni senso morale e mi
: mi dicono (e quasi ricordo) che da piccino alla vecchietta,..
parola tronca / forse a peggior sentenzia che non tenne. boccaccio, iii-1-61: poi
terza agli occhi; onde di ciò che pensa, / di ciò che vede et
di ciò che pensa, / di ciò che vede et ode ha doglia immensa.
notizia del re di navarra, considerando egli che una tale corrispondenza per tutto 'l regno
ì foscolo, vii-121: il danno peggiore che a noi possa fare la filosofia si
agli altri, così all'uomo, che con peggior follia propaga funeste idee,
cielo ha obbligato la gente a certe elezioni che non si sarebbero pensate mai, come
, come non si sarebbe pensato mai che il chiaro di luna fosse diventato il peggior
quello di invecchiare è il peggior errore che l'uomo possa commettere. e
, rossiccio, rauco e gigantesco, che non faceva che vantarsi d'aver cavato,
rauco e gigantesco, che non faceva che vantarsi d'aver cavato, senza mezzi
de sanctis, ii-15-164: la peggiore politica che una nazione potesse avere era quando un
fra i peggiori! 11. che è di qualità inferiore, meno pregiato,
cose sue stimi tu venda testé quello che potrebbe più oltre serbare? che credi
quello che potrebbe più oltre serbare? che credi tu che si cavi di casa,
più oltre serbare? che credi tu che si cavi di casa, il migliore o
ma si contenta sempre quasi del peggiore che sia in casa. -meno gradevole,
crescenzi volgar., 9-75: il cacio che sene fa [con il latte di
come si vede delle amandole e delle noci che divengono rancide per vecchiezza. cristoforo armeno
armeno, 1-256: l'erba, che era peggiore assai di quella che dall'altra
erba, che era peggiore assai di quella che dall'altra parte si ritrovava, era
bevande di milano sieno il rovescio di quello che mi bisognerebbe, e forse le peggiori
le peggiori del mondo. 12. che vale di meno in termini monetari o
o venali. -in partic.: che contiene una parte minore di metallo fino
faccino i prìncipi a lor medesimi, che guadagnano quel peggioramento togliendolo a'poveri popoli
, n'esce un'altra in corso che sia a peggiore titolo e di più
semplice ed anche informe figura, ma che valutandosi al medesimo prezzo dell'altra contenga
argento, non sarà nessuno fra commercianti che non preferisca questa inelegante realità alla apparente
di plauto ha tanti altri errori gravi, che per avere ancora questo non sarà reputata
da questa gran diversità... nasce che molte [metafore] se ne sentino
molte peggiori. -meno peggiore: che può ritenersi meno criticabile in un ambito
, e se non ne hai letto uno che ti sembri il 'meno peggiore '
penna. carducci, ii-13-64: mi dispiace che a lei non sorridano troppo le odi
* 'aurora 'finito questa mattina, che io credo la men peggiore delle barbarie
male è il dolore del corpo, imperò che, essendo noi composti di 2 cose
tasso, n-iii-899: utto il male che si può dire de la natura si conviene
le cose peggiori e più basse vogliono che abbiano loco quando domina la contraria disposizione
, 1-188: quando [aristotele] dice che i costumi della comedia deono esser '
esser 'peggiori ', non intende che debbiano esser 'pessimi ', ma pur
. -effettuato in modo meno perfetto, che ha dato un risultato più deludente.
era riuscito minore e peggiore di quel che avrebbe voluto, di quel che il
quel che avrebbe voluto, di quel che il generale aveva sognato. 16
vinse il peggiore [consiglio], che la detta oste presente- mente e sanza
soranzo, lii-5-86: pochissimi sono quelli che osservino la religione cattolica, anzi hanno le
hanno le peggiori e più scellerate opinioni che siano, si può dire, in
. 17. sm. ciò che è o appare meno utile e conveniente
, i-464: dio del ciel, tu che lo sai, / or mi dona
dona il tuo conforto! / del peggior che sia già mai / uguanno il vedess'
, 9-303: altri cittadini grandi e popolani che menavano messer ramondo e l'oste a
s'andasse infino a lucca, anzi che l'oste tornasse in firenze: e
, lxxxviii-11- 668: quel subito pensier che al cor mi nacque, / nocivo
. b. possevini, 79: poi che di nuovo [medea] ebbe veduto
, 8-124: si può seriamente credere che uno vegga il meglio e si appigli
più grave. boccaccio, ii-36: che farò..., lasso, poi
i'non vof per lo mio amore / che tu caggi in tanto errore, /
achillini, ii-202: può nondimeno accadere che la moltitudine, credula al suo peggiore
del suo in virtù dell'eccessivo timore che la toglie di senno. -condizione
1-26: da allora cominciò tutt'il male che la natura corrotta originale ha poi di
gli occhi miei sono pervenuti a quel termine che non riceve transito in peggiore: cioè
non riceve transito in peggiore: cioè che è tale che nulla più veggo con
transito in peggiore: cioè che è tale che nulla più veggo con tenerli aperti che
che nulla più veggo con tenerli aperti che col tenerli serrati. -sconfitta in
amar s'adanno: / peggior gittan che l'asso. 18. avv
! oh quante / anime via peggior che mascherate! sergardi, 158:
potrò raccontare alle persone / le frottole che spargi a tutte l'ore. 19
dio, se era in piacer suo che que'demoni il trattassero alle peggiori,
conti di antichi cavalieri, vi-306: vedendo che li af- fricani alora aviano de la
alora aviano de la guerra el peggiore e che de quella pace e de lo scambiamento
ch'ell'è la migliore / dadi gittante che tu mai trovassi. boccaccio, viii-3-214
puote intervenire, in quanto colui, che ha il piggior del giuoco, è
il qual precetto si de'osservare cadavolta che nui iudi- camo per ragione avere la
faccio mi torna al peggiore / ver'quella che 'l me'cor ha 'n ubria.
cattivo ', da una radice indeuropea che significa * cadere '. peggiorìa,
i quali io ho in odio peggiormente che le serpi. -con più grave
(in relazione con un agg. che implica un giudizio negativo). foscolo
[le lettere] bisogna più lavoro che a comporre un trattato, e le riescono
... con mala guardatura, e che sta col supercilio, o come diciam
povera di mica e molto acida, che presenta grossi cristalli di quarzo allungati e
haiiy al granitino di dau- benton, che i tedeschi chiamano granito grafico, ed è
per l'irregolarità della sua struttura, che sembra il prodotto d'una subitanea congelazione
è quindi un granito ove gli elementi che lo compongono formano specie di ammassi distinti,
(plur. m. -ci). che si riferisce, che è proprio della
-ci). che si riferisce, che è proprio della pegmatite, che la
, che è proprio della pegmatite, che la contiene o ne deriva. -stadio
sua avarizia non pagava le sue masnade che vi tenea, onde al bisogno non
: li dovemo prestare moneta, sì che possa ricogliare cierti livri di piu scolari
piu scolari suoi amici... che esso pegniò. s. degli arienti,
avere denari da la camera, bisogna che abiati pacien- zia. p. nelli
i-233: già si è posto in chiaro che alcune poesie si sono dagli antichi
plur. ant. an che f. le pègnora, le pìgnore)
un debitore (o da un terzo che intervenga a suo favore) al suo
a suo favore) al suo creditore che acquista il diritto di possederlo fino a
bene passerebbe direttamente al creditore nel caso che il credito non venisse pagato);
sono per non troppa quantità; penso che xiiii lire me gli ricoglie, e perdegli
): egli dee venir qui testeso uno che ha pegno il mio farsetto. regola
, 4-25 (ii-786): non voleva che potesse [la vedova] alienare
ii-194: va'a quel giovine che mi portò l'ulivello... che
che mi portò l'ulivello... che li lasciai pegnio per li denari
pegnio per li denari montava l'ulivello che presi. duodo, lii-15-159:
presi. duodo, lii-15-159: che nessun lavoratore di terra po
per debiti pubblici o particolari, siano di che sorte esser si voglia, esser
le prendesse in pegno per dubbio che 'l re non le ripetesse come appartenenti
si dia in mano del creditore che ne abbia quel possesso naturale.
a'quali è lecito accettar pegni di cose che nulla fruttano e col grave interesse
mandare a spasso; poi pregò tanto che gli dette un'altra settimana di
di pegno convenzionale, a un terzo, che il creditore aveva diritto di ritenere fino
. civ. pegno irregolare: garanzia reale che ha come oggetto una somma di denaro
soddisfare il credito col trattenere definitivamente ciò che gli è stato dato in garanzia;
vincolati depositi di danaro, merci o titoli che non siano stati individuati o per i
la parte delle merci o dei titoli che eccedono l'ammontare dei crediti garantiti. l'
crediti. -pegno navale: quello che aveva come oggetto una nave; ipoteca
rispetto all'importo del credito vantato, che doveva versare il creditore che chiedesse all'
vantato, che doveva versare il creditore che chiedesse all'autorità giudiziaria la concessione di
misura o rappresentazione del valore, il che può farsi anche della carta, ma
quandoché sia, un equivalente a quello che fu dato per aver questi pezzi di
avere da altri l'equivalente di quel che ha dato. 2. bene economico
): agenzia privata o istituto pubblico che esercita il prestito su pegno. -istituto
o comunque collegato con una banca) che esercita il prestito su pegno senza fine
a favore delle persone meno abbienti o che vengono a trovarsi in ri- strettezze economiche
i quali prestai loro... che nmòe pengno una mitra d'arcivescovo con
volgar., i-198: io soffereroe quello che tu vuoli, se tu darai a
a me lo pegno, per fino a che mi mandi quello che tu mi prometti
per fino a che mi mandi quello che tu mi prometti. disse iuda: che
che tu mi prometti. disse iuda: che vuo- gli tu ch'io ti dia
tuo e l'armilla e la mazza che tu tieni in mano. adunque ad
prestatore non presterà, sopra un pegno che vaglia cento fiorini, dugento; ma sopra
voglio il pegno in mano e voglio che i miei danari tornino a casa con
luca, 1-5-1-104: in proposito del pegno che da quello non si possa prendere utile
ritardare l'esecuzione della sentenza, e che quel giorno medesimo sarebbe per le pegnora
303: al marito della bellona, che da un anno non gli riesciva staccarsi la
monte. cicognani, 6-78: ogni volta che vedrai una di queste, pensa che
che vedrai una di queste, pensa che c'è della gente che si disfà delle
queste, pensa che c'è della gente che si disfà delle ultime cose che à
gente che si disfà delle ultime cose che à, le più care, e spera
, e spera di ripigliarle e sa che non riuscirà a riaverle mai più: son
-disus. pegno ricaduto, transatto: quello che, scaduto il tempo per la riscossione
sufficiente, pegno debole: a seconda che equivalga o sia inferiore al credito ottenuto
], 22: occorre tal volta che li pegni gravati sono deboli.
vivo, pegno morto: a seconda che consista in un animale o in una cosa
alcuno de'soprascritti camarlinghi... che ardisca... tenere alcun pegno morto
pegni morti ('mortgages ') che gli ebrei posseggono in inghilterra e nelle
grosso pegno / in cambio soo, che fu un profluvio d'oro.
arezo, come savio uomo considerando quel che avvenire gli potea della guerra, cercava
nella nostra città di lucca, al tempo che messer marco visconte di milano la lassò
trattato di sciom- bech... che portava obbligo di dare alli svezzesi per
truppe francesi. 4. persona che funge da ostaggio o da garante dell'
spagna inchinati alla romana compagnia, acciò che nel sangue de'loro figliuoli non portassono
rebellione. finiguerri, 162: quel che tu di'ch'è cosi tristo pegnio /
città non ponno i tuoi, / fin che pegno vi resti. leoni, 140
io aviso vostro parlar pregno, / che ancor spaventa di danno mazore / d'ambidu
a ogni crudo terore, / e che ogni mal finisse oltra el primorto. casti
scommessa o in un gioco di società, che viene pagato da chi perde. -anche
nel conspetto tuo, ponendo per pegno che chi perde dica cotanti paternostri o avemmarie
ilocolo dixe. / a colei che fazea pui bela gabaxone / vinzese el
un canario cristiano nell'isola di madera che si obbligava a pegno dare a tre
con li suoi dodici naranzi, in modo che niuno anderia a fallo e che mai
modo che niuno anderia a fallo e che mai alcun di loro non lo toccaria
primo vantatore, trovandosi sanza brache: « che no! » disse, « che
che no! » disse, « che a me no'le farai trarre! e
il quale dalla data risposta indovini quel che colui abbia potuto sibilare nelrorecchia a quella
sporche. assarino, 4-233: fu patuito che ogn'una [delle donne] dovesse
con arguzia degna d'ammirazione. e ciò che chi ciò non osservasse, soggiacesse a
giuoco, chiamato gli spropositi: / che quei ch'esce di tema nel rispondere /
esce di tema nel rispondere / convien che 1 pegno subito depositi. c. i
. cavalcanti, i-336: ben è ver che ti largàr lo pegno / di che
che ti largàr lo pegno / di che potrai l'anima salvare: / sì fosti
per simil. oggetto, talora prezioso, che simboleggia un sentimento, in partic.
ma perché fosse un pegno dell'amore che era tra loro. beccuti, i-129
tua perpetuo segno, / quel piacer, che può dar a parte a parte /
ancora gli esecutori del semplice suo testamento che riducevasi ad alcuni pegni di riconoscenza co'
. figur. garanzia morale (e ciò che la rappresenta o ne è simbolo)
fede il cor in pegno / con sicurtà che mai a te si scioglia? ariosto
mia fede. -è debole / pegno, che sopra li ebrei non vi prestano.
/ passa la bella donna, e par che dorma. melosio, 3-i-393: se
badessa e alcune altre monache faccendiere, che avevano, come si suol dire, il
/ foffro in pegno al tuo fato, che ti scampi. -promessa.
. giustinian, 1-129: figlia, che pegno è questo, / che voi
figlia, che pegno è questo, / che voi dire sta parola? g.
, 26: altro premio non voglio che te solo, / deh, preendi il
speme dato ardire / il grazioso pegno che amor diemmi / allor che 'l mio
il grazioso pegno che amor diemmi / allor che 'l mio pensier poggiava altiero. marini
, iii-90: chi avrebbe mai creduto che da quella bocca medesima, d'onde
questa voce è per noi un pegno che ti sei proposto di gareggiar col fondatore
. palazzeschi, 1-203: quel fiore che vi mancava eccolo, prendetelo, vi
1-131: se talor chi vi ama più che l'anima / vi dona qualche amorosetto
acceptar quello è cosa da magnanima / che questo suol d'amor si dà per
prezioso pegno / mi par d'aver che so che voi sapete / che tante
pegno / mi par d'aver che so che voi sapete / che tante aspre passion
d'aver che so che voi sapete / che tante aspre passion per voi sostegno.
mio, della mia confidenza, / vo'che tremila zecchin d'or mi diate,
zecchin d'or mi diate, / che supplir deggio a certa mia occorrenza.
: la vostra lettera e bei versi che l'accompagnano mi sono prezioso pegno dell'
un pegno al mezzogiorno d'italia de'sentimenti che nutrivano gl'italiani del settentrione. ghislanzoni
ghislanzoni, 16- 233: le lacrime che voi spargeste intorno al capezzale del mio
dava l'ultimo addio, e quelle che versaste dappoi sulla mia tomba m'erano
. creatura su cui converge l'affetto o che è oggetto di amore e di predilezione
dolce mio caro e prezioso pegno / che natura mi tolse e 'l ciel mi guarda
... non ha voluto permettere che la invidiosa fortuna vi ci togliesse nel fiore
è cotanto amore, quanto tu forse estimi che egli ti portasse. petrarca volgar.
navigar alle indie è anche avuto cura che quelli che ci vanno abbiano 'ut pluri-
indie è anche avuto cura che quelli che ci vanno abbiano 'ut pluri- mum
in spagna di figliuoli o di moglie che lor facciano pensare al ritorno. porcacchi,
pegni d'amendue gli animi loro, che col giuramento gli affermasse di non rivelar
mosse in quel modo studiato delle donne che, andandosene, vogliono lasciare il pegno
cocente rimorso di aver distrutto il pegno che la legava al proprio amante.
funesto; profezia, preannuncio, anticipazione che funge da garanzia per il futuro attuarsi
o di un impegno (e ciò che ne è segno o simbolo).
. ricci, i-433: pigliorno quella parola che egli aveva detto per segno e per
tener nella rocca dell'animo verun soldato che non siegua l'insegna di dio. varano
morte / del troiano campion, morte che a troia / fu d'eccidio final terribil
o musa. delfico, iii-618: ciò che si soffre è il pegno di ciò
si soffre è il pegno di ciò che si dovrà godere. tommaseo, n-109:
il pegno della fede per tutto il tempo che pellegrinando sospiriamo pervenire alla sua bellezza.
da un zia di lei, come quegli che allora curava il bel pegno dell'onore
, il più caro e ricco pegno / che possa aver illustre cavaliero. goldoni,
bini, 1-145: il pegno più sublime che abbiamo di patria letteratura, la divina
muzio, 1-192: io, di quel che detto v'ho, di parte ve
posso dar certissima testimonianza: e di quel che veduto non ho, ne ho tale
veduto non ho, ne ho tale informazione che io vi parlo (come dicono)
, 7-64: i primi trattamenti, che fece meco, furono il vilipendermi, il
[rezasco], 660: condannare colui che ribella pegno al messo. statuti del
di veridicità. pulci, 15-24: che bisogna far tante postille / o dar per
, 1-34 (i-410): ora che vado io sì minutamente raccontando le condizioni
rosso, 71-12: ancor è pefo, che vede ch'i'moro, / che
che vede ch'i'moro, / che s'el mi fose dato d'un coltello
ufficio, i censi e i pegni / che per lei festi già su i primi
popolari, i-117: in una malattia che aveva avuto la sua moglie, egli non
senese, io: avvenne uno die che constoro ragionaro di questo romito e dicevano
, xxi-11- 1024: giocamo un pegno che non è fra voi alcuno che sappi
un pegno che non è fra voi alcuno che sappi chi io sia. g.
, 8-98: vo giocare pegno teco che ella con una occhiatina sola lo tirerà a
la collocazione casuale delle parole è tale che io metto pegno che quanti leggono la
parole è tale che io metto pegno che quanti leggono la canzone del chiabrera colla
, iii-9-174: una filosofia... che si propone di svolgere a lungo e
si propone di svolgere a lungo e che (vi metterei pegno) non riuscirà
da fortuna o da altro menati / che fosser lì, che non la- sciasser
da altro menati / che fosser lì, che non la- sciasser pegno / oltre al
ariosto, 391: vietarmi tu / vuoi che non si esequisca la licenzia / c'
nievo, 33: seguitava a borbottare che non era prudenza l'esporre un ragazzo
1-33: richiesto ai convicin soccorso, / che un piacer fatto non avrian col pegno
mariconda, 1-5-6: io vi so dire che senza pegno non saprei dove cavar pur
capestro. fiamma, 1-318: par che il dare un poco di pane sia la
di pane sia la rovina delle case; che il prestar senza pegno e usura sia
2-310: chi ha pagato i muli che avete preso a nolo? me l'hanno
in carcere, questo si chiama preferire che si scavezzi o si imputridisca il paese piuttosto
si scavezzi o si imputridisca il paese piuttosto che rinunziare a un pezzo duro di testarderia
siena, 320: agiognamo al capitolo che dicie che chi non vole obbedire e
, 320: agiognamo al capitolo che dicie che chi non vole obbedire e non ubediscie
ubediscie a quattro comandamenti sia devetato, che non sia devetato; ma siano tenuti e'
pegnoreggiare), agg. ant. che deve pagare pegno in un gioco. -
la pegola non si può tanto spiccare che non vi rimanga la macchia. ser giovanni
bernardino da siena, ii-63: dicono alcuni che de'due o de'tre anni una
una pegola nera, appiccante e puzzolente che non vi si può stare presso.
, 113: dentro si trova uno bictume che par pegola, chiamato aspalto. leonardo
ogni cosa insieme. aretino, 10-99: che pietà è a vedere i fanciulli con
: trovò un ciabattinello... che rattoppava una scarpaccia in più parti sdruccita
suo stanzolino di molte altre racciabatate, che pendeano, putenti di pegola, intorno
poi al catrame se ne fa un composto che serve ad intonacar le barche. d'
: poi vi metti la pegola insino che '1 fummo da sé vada via.
bollia là giuso una pegola spessa, / che 'nvi- scava la ripa d'ogne parte
, 132: dimostra... che in questa bolgia è un lago di pegola
... da quella divina arte che fa ancor bollire senza fuoco questa pegola
sotto quella con uncini e con graffi, che gli trafiggono crudelmente, chiunche di loro
: ciampolo da navarra, uno de'barattieri che stanno a bollire nella pegola, propone
sommo di essa alcuni toscani o lombardi che sono sotto, purché non siano da'
: a me par veder proprio il gonfio che bollendo levava su la pegola e 'l
anche i sonagli qua e là, che rotta la pelle si risolvevano. de
.. d'un bitume nerastro, che gonfiava e risedeva, come la pegola
da e'greci propoli, è quella che si ritruova intorno all'entrata che fanno
quella che si ritruova intorno all'entrata che fanno le pecchie nelle loro cassette, simile
., 3542: quella pegola rossastra con che le pecchie turano i buchi dell'alveare
pecchie turano i buchi dell'alveare, e che i francesi chiamano 'propolis '.
. redi, 16-ix-231: io consiglierei che un'altra volta, all'usanza de'
dopo elaborata digestione, la tenace pegola che s'adopra ai danni di tanti uccelli.
del fango luminoso / il nulla immaginoso / che si divora i morti. calvino,
. 4. figur. ciò che esercita un'attrazione irresistibile, vale ad
l'angelo fece tanto e poi tanto che non si fe'doppia; dopo, armata
laverebbe le mani di questa pegola letteraria che ripugna tanto a tutti i precedenti della
e pegola. 7. gruppo che tende a occupare tutti gli spazi politici
periodici popolari, i-779: i moderati, che prima erano una brigata amichevole, dopo
e colle fantasticherie loro, divennero pegola che occupò ed occupa ogni luogo.
i-256: oggidì non s'ama altro più che la schifezza e la pegola, mentre
6-xii-309: il liberalismo è una pegola che quando s'appicca addosso non si spania
calco del tedesco 'pech ', che significa 'pece 'e 'mala sorte
659: e son sì indebilito / che, s'io non ho da te consiglio
porti e nei cantieri navali, tettoia che fa da riparo ai fornelli in cui
con caldaia contenente la pece fusa, che si accosta agli scafi galleggianti per poterli
: 'pegoliera': quella barcaccia in- fornellata che porta la caldaia vicino ai bastimenti sul
.. per far la pece, che si chiama communemente 'navale ',
quella arte) i pini vecchi, che del tutto son diventati teda, e
dal d. e. i. (che l'attesta nel 1865).
da tale pianta e la sostanza vegetale che se ne estrae. 2.
2. per estens. sorta di pece che si ottiene dall'evaporazione del catrame liquido
lessona, 1097: 'pegù ': pece che si ottiene per svaporamento del catrame liquido
birmania meridionale. peguano, agg. che è proprio, che si riferisce alla
peguano, agg. che è proprio, che si riferisce alla regione del pegù (
del pegù (birmania meridionale); che è parlato in tale territorio (una lingua
in tale territorio (una lingua); che vi è nato, che vi abita
); che vi è nato, che vi abita (una persona). -anche
talani. 2. geol. che è proprio o si riferisce a una
discendenti vittoriosi del terzo noachide. del che ci fanno buon testimonio il genio misto
i segni d'una riforma e reputarono che con ciro alla lingua morta delle scritture
di un corpo scelto di quaranta staffieri che dovevano accompagnare e proteggere il sultano
garzoni, lii-12-418: li 'peic 'che sono quaranta, servono come staffieri;
. filos. concezione del mondo che crede di poter osservare nell'evoluzione
a mettere in scacco anche colui che è dotato di scienza).
tacee, come 1 'epiphyllum, che hanno difficoltà a mettere radici.
sf. dial. comportamento o azione che denota tirchieria, avarizia estrema. nieri
vada in sua malora a'pelacani / che gli grattin la rogna col lor rasco
: polvere di sale chiamato 'compasso 'che usano i pelacani. lippi, 6-44
mena allora alle sue stanze, / che i paramenti avean di cuoi umani, /
persona spregevole e di bassa origine, che fa carriera grazie agli imbrogli o alla
s aretino, 20-266: ognun che spende da contentarsene dee montar suso,
/ e rifà di pelacani, / che il delitto insignorì, / il vivaio dei
: 'pelacane ': spilorcio, tigna, che per risparmiare un soldo non si vergogna
stomachi altrui la mercanzia? / o che bella invenzion da trafficare, / trovata
diversi dalla toscana, così chiamasi 'colui che tosa i cani '. viani,
, 13-488: vai a letto, pelacani che altro non sei, e non fare
, pelacchiù, / è un'ora che ti aspettano alle prove. / e maso
e sgra devoli al tatto che vengono eliminati dalla superficie di un tessuto
con le cardature e con quel pelaccio che levan a'panni le gualchiere, ancora
gualchiere, ancora con li peli delli corami che le con- cie levano.
pelaccióne. baldini, 5-190: quella che gli sorrideva con dei den- toni che
che gli sorrideva con dei den- toni che parevan pietre imporrite del lavatoio, quelli
parevan pietre imporrite del lavatoio, quelli che gli muovevano incontro con degli occhioni molli
, sf. invar. ant. donna che, in età rinascimentale, era addetta
in conclavi 'mi mostra le consulte che fanno le donne con le imbellettatrici e
mi par dell'uccellino / se mai che sì; deh, vienlo mazzicando, /
, 1-2-93: celidora ebbe l'accusa / che questi pelagatti del demonio, / senza
di caprone e mandibole spelaz- zate che parevano spalmate di gorgonzuola. =
, 12- 250: un po'prima che tu arrivi / alla porta, vicino al
andar in casa da sé, osservarono che sempre correva al cortile rustico di casa
di ridotta estensione e ben riparato, che serve per l'attracco di imbarcazioni.
arte siciliana qualche filo d'acqua più corrente che accusa una vena popolare.
alcuni uccelli dell'ordine de'palmipedi, che ne costituisce una famiglia formata de'generi
'pelagia ': sorta di medusa che ha una bocca in mezzo ad un peduncolo
sar- coidi, stabilito da lamouroux, che si ritrovano nello stato fossile. presentano
presentano una pietrificazione assai singolare, ma che sembra difficile che sia stata carnosa prima
assai singolare, ma che sembra difficile che sia stata carnosa prima di passare allo
specie, la 'pelagia clipeata ', che trovasi ne'terreni calcari abbandonati dall'antico
. magalotti, 23-18: voi, che senza dare in pelagianismo, potete considerarvi
sempre in istato di fare tutto quel che volete, essendo la natura per simili virtù
per simili virtù una grazia efficace, che non manca mai? gioberti, 4-78:
, è assurdo in filosofia non meno che in religione. b. croce, ii-
al vico] piacque sempre, per quel che concerneva le controversie sulla grazia, di
dal calvinismo. -il movimento ereticale che si ispirava a tale dottrina, sorto
1600). pelagiano, agg. che è proprio, che si riferisce al
pelagiano, agg. che è proprio, che si riferisce al pelagianismo.
, gli uomini pii e cattolici, che quivi erano, mandarono in francia per
, 1-255: costoro non pur volevano che la nostra intera felicità dipendesse tutta da
: contro il pelagiano dogma degli epicurei, che da giove aspettavano le piogge e 1'
: prima... si spieghi ciò che coi nomi di * grazia divina '
rispetto ai costumi ed alla disciplina, che loro non attalentano. così han praticato gli
v-920: 1 pelagiani sostenevano... che la volontà dell'uomo può tutto,
volontà dell'uomo può tutto, e che si può arrivare alla virtù e alla
(plur. m. -ci). che è proprio, che si riferisce al
-ci). che è proprio, che si riferisce al mare aperto; che vi
che si riferisce al mare aperto; che vi si trova. -zona,
* plancton 'e 'necton ') che popolano tali regioni marine. -per estens
'... si dice di vegetali che sorgano nelle grandi profondità del mare e
grandi profondità del mare e degli animali che vivono o trapassano le maggiori distanze dei
, flora pelagica. -geol. che si forma sui fondali di tali regioni
dal d. e. i. (che l'attesta nel sec. xix).
pelagio1, agg. ittiol. disus. che vive in alto mare; pelagico.
guglielmotti, 634: 'pelagio': lo stesso che pelagico. tramater [s. v
: aggiunto comune delle conchiglie o pesci che non mai o di rado si trovano vicino
: nicchio abitatore dei grandi oceani, che non si trova mai alla riva.
inf., 1-23: come quei che con lena affannata / uscito fuor dal pelago
occhio per lo mare... / che, ben che da la proda veggia
... / che, ben che da la proda veggia il fondo, /
g. villani, 7-50: avvenne che la notte che morìo il detto papa
villani, 7-50: avvenne che la notte che morìo il detto papa, essendo il
/ pelaghi, venti e scogli, che l'uom trova / da pisa al corso
, 143: calamita è la pera che mostra la tramuntana agli marinari che vano per
pera che mostra la tramuntana agli marinari che vano per pellago. proverbia pseudoiacoponici,
: / tal cosa trovi in pellago che non trovi in terra. seconda e terza
ferì nelle vele di diversi colori, che tosto li cacciò nel pelago di mare.
/ perché levossi un furioso noto / che d'ombra il cielo e 'l pelago coperse
1-253: fu 'l mar disgombro, allor che umile e placido / a ciel aperto
, come dicemmo, dalle navi compagne, che, giunte in alto pelago, si
'pelago ': alto mare, che pe'genovesi, standosi ad una carta del
volpi sì piene di froda, / che non temono ingegno che le occupi. zanobi
froda, / che non temono ingegno che le occupi. zanobi da sfrata
ciel l'alta montagna: / indi poi che nel pian giunta si estende, /
pelago. leonardo, 2-518: all'acqua che entra nel pelago ai circulare figura,
sono tanti e tanto grandi arbori caduti che intricano ogni cosa e fanno che non
caduti che intricano ogni cosa e fanno che non vi si può camminare senza gran travaglio
f. doni, 249: vogliono costoro che la barca che solca il pelago fatto
, 249: vogliono costoro che la barca che solca il pelago fatto da quattro fiumi
ecco d'acqua un repentino velo / che fa pelago al suolo e nube al cielo
in angolo, lontana da rumori, e che da due finestre godeva il prospetto della
una parte, dall'altra del pelago che si stende dalla maiolica alle tre pievi
era oltre misura grosso, non altrimenti che fusse un fortissimo e serrato smalto.
andrea di gualterotto mi disse... che se volessi passare il monte, serbava
esso lago, a concorrenza di quella che fece agusto nel pelago da lui cavato
addietro, e troppo spensierato per temere che il canale si profondasse più che non
temere che il canale si profondasse più che non avrei desiderato. mi rotolai su le
le mani nelle ninfee e nelle giunchiglie che lo asserragliavano. -stagnazione.
per la campagna fiorentina e le diverse paludi che vi erano. 3.
tu vedessi i pelaghi d'umori, / che, dapoi che 'l mio cor ti
d'umori, / che, dapoi che 'l mio cor ti fu soggetto, /
. consolata e in speranza fin tanto che piaccia alla
nostra fortuna di bonacciare quella borrasca che sì lungamente e con tanto nostro pericolo
. chiabrera, 1-i-363: vago nocchier, che pelago di lodi / va solcando veloce
lodi / va solcando veloce, / anzi che lieto approdi, / può traviar sua
sua foce. morando, i-290: par che diluvi il cielo influssi ardenti / e
la quale per esperienze indubitate si sa che pesa. melosio, 3-ii-149: chi
danni / in un pelago d'affanni / che non ha né fin né fondo.
giù, giù nel pelago delle case che scendevano. d'annunzio, i-57: naviga
de l'angelo, le quali parole, che sono tre, ci è tanta sapienza
atmosfera. marchetti, 5-200: ciò che dal mare e dalle cose / terrestri
confessar ineffabile la infinita grandezza dell'oggetto che vede. -ambito assai esteso di
, così parimente sembrerà strano lo scorgere che in un pelago sì vasto non appariscano se
, in fazioni avide e sanguinarie, che godono nelle superstizioni, nell'egoismo,
e quasi vendette delle intelligenze provinciali, che, non volendo andare a sommergersi nel
rapporto con le difficoltà e i pericoli che minacciano, moralmente o materialmente, l'
volgar., 3-96: in quello che propongono di navigare per l'alto pelago
, 104: ora t'ho mostrato che modo ha a tenere generalmente ogni creatura
modo ha a tenere generalmente ogni creatura che ha in sé ragione, per potere escire
bernardino da siena, iii-322: ciò che tu non conosci, il bene che
che tu non conosci, il bene che tu doveresti conoscere e non conosci, il
doveresti conoscere e non conosci, il male che tu ti doveresti guardare, tutto tutto
concupiscenzia carnale, e se non tanto che si traripi nello ismisurato pelago delle scelleranze
i-150: gli è tanto l'amore che tu porti alla creatura che tu non puoi
l'amore che tu porti alla creatura che tu non puoi vedere in lei l'
ma, o amore, quanti son quelli che scendono in questo pelago e abbisso tanto
dolorosa o, anche, imbarazzante, che è fonte, per chi vi si
ginepraio, intrico. -anche: impresa che presenta difficoltà o rischi non comuni e
4334: noi semo entrati in un pelago che, se noi n'usciamo salvi e
: mando a vostra altezza l'invenzione che s'è terminata per questa sala, acciò
per questa sala, acciò vegga in che pelago di fatiche io mi trovo. g
. zanotti, 1-6-377: io credo, che entrerebbe in un pelago da non uscirne
m'ha al presente lasciato quel piacere che egli è usato di porgere a chi
pelago d'amore si era lassato trascorrere che, ancora che difformità e dispario fusse
si era lassato trascorrere che, ancora che difformità e dispario fusse tra loro condicione,
tu vorresti, o doride, / che m'ingolfassi anch'io / dell'amor tuo
, anche, preoccupazioni di particolare intensità che occupano interamente l'animo; profonda e
son le serene e salutifere / stelle che 'l tempestoso e oscuro pelago / de'pensier
chiabrera, 3-123: quanto prima tenteranno cosa che possa eccitarmi, tanto maggiormente mi gioveranno
parentado medici-gonzaga, ii-125: cose tutte che in questo pelago di delizia, nel
105: questo ordine è quello, che la umana mente, sparsa e fluttuante nel
. fr. morelli, 517: che cosa immerse ranima d'archimede in un
in un sì gran pelago di gioia che, restando quasi privo di senno,
, complesso, impegnativo o, anche, che si ritiene eccessivamente ampio, difficile da
dante, conv., ii-1-1: per che, dirizzato l'artimone de la ragione
par., 2-5: o voi che siete in piccioletta barca, / desiderosi d'
, seguiti / dietro al mio legno che cantando varca, / tornate a riveder
uno pelago tanto grande e tanto maraviglioso che sarà cosa da stupire pure a pensarlo.
pelago di disputa: un'altra volta che averemo più ozio ne arleremo e
questa appunto la difficultà del giovane che si mette in così gran pelago:
largo pelago delle lunghe e malagevoli contemplazioni che all'universale invenzione della poetica arte perteneano
ma s'io volessi numerar le discordie che nacquero fra lui e gli altri suoi
. galileo, 3-1-51: io veggo che noi torniamo di nuovo a ingolfarci in
basso è 'l mondo; / basti, che tenta in vano / il pelago de'
.., gentilissima signora marchesa, che io qui ora partitamente gli [la tragedia
pelago della scienza e provate agli stranieri che l'italia può perdere tutto, salvo la
perché la conscienza lo rimordeva di ciò che gli veniva apposto, ad alta trave
santi, l'una delle maggiori cose che sia in tutto questo mondo sì è
l'abisso e 'l pelago di ciò che non si trova né fine né fondo.
cielo salire, tanti sono grandissimi pelaghi che ogni salda mente vi si smarrisce.
pelaghi de'suoi riposti pensieri quella dichiarazione che con tutta l'arte studiava di tener sepolta
s. v. l: 'pelago', che nell'adriatico dicono 'pielago ':
lodato non pescare '. le cose che sono stimate buone da tutti, sono
bocca contornata esternamente da quindici lunghe braccia che, unite alla base da una membrana
m. cecchi, 1-2-504: bruco, che fai / tu sempre attorno di certi
certi affamati / pelagrilli, com'era quel che adesso / parlava teco? bacchetti,
, anzi pelagrilli, e più sospettoso che mai, aveva accolto il figlio con
per lo pede, prega lo lavoratore che lo assoglia e lasselo andare, actento non
(pelagróxo), agg. ant. che ha la pelle ricoperta di ulcerazioni purulente
medici-gonzaga, i-172: mi disse liberamente che intendeva che il sig. principe ha
i-172: mi disse liberamente che intendeva che il sig. principe ha la pelaia
statuto in campidoglio /... / che li pelamantelli e che i sartori,
.. / che li pelamantelli e che i sartori, / che i calzettari o
pelamantelli e che i sartori, / che i calzettari o faces- sino altr'arte
b. pino, 3-31: o che 'l diavolo si porte questi traforelli pelamantelli,
per mogliema, m'hanno fatto creder che 'l panno è di rosato rosso, e
di bottega a l'aria ho trovato che non è vero. bizoni, 63:
. invar. scherz. ant. che inganna i gonzi, imbroglione. landi
, 36: non ve ne fidate, che e'son pela matti: date qua
pelame1, sm. l'insieme dei peli che coprono la superficie (o una parte
sing., spesso accompagnato da determinazioni che ne indicano la qualità e il colore
becchi... si ritruovano in quelli che sono dall'indie stati trasportati, di
, di dove vengono più grandi di statura che i nostrali e di negrissimo pelame,
io cerco / il leopardo / che mi donò l'imperadore greco. /.
2. per estens. peluria che copre talune parti dell'epidermide umana.
hai della grazia? accòstati, di che pelame se'tu, biondo o chiaro?
. ho trovato la via. so di che pelame è! 5.
pelamis o pelamydrus platurus o bicolor, che vive nelle zone tropicali degli oceani pacifico
'pelamide ': genere di serpenti velenosi che si assomigliano alle nostre vipere, ma
di piccolissime squame liscie ed esagone, che sulla regione dorsale appaiono tubulari rettangolari,
pesci teleostei della famiglia degli scomberini, che hanno la porzione spinosa della dorsale separata
e cilindrico, le squame piccole, che formano al petto una specie di corazza
detta cordilla, la quale seguita le madri che nell'auttuno tornano nel mare e dipoi
5. cattaneo, 12-118: subito che si fanno a vestire se medesimi,
in prete. -con metonimia: persona che indossa abitualmente tale veste; notabile,
da privati interessi non vale- ran tanto che possino sturbarla. = voce attestata nel
dal d. e. i., che l'attesta nel sec. xiv.
pigra e sfac cendata, che perde il tempo in attività inutili.
in piedi una scuola privata con convitto che... fa promuovere qualunque pelandrone.
. e f. invar. scherz. che inganna i gonzi; truffatore, imbroglione
1-2-35: non mancan... pelanibbi che trovin bindoli e riboboli per sostener il
fagiuoli, 1-2-78: ah voi credevate che io volessi mandar di quei bandi che
che io volessi mandar di quei bandi che non concludono poi cos'al- cuna?
lomazzi, 4-i-73: vi erano quelli che, per adornar la gola e contentarla
4-192: un pelapatate americano brevettato, che si adopera anche con la sinistra.
estens.: persona meschina e spregevole, che occupa i livelli più bassi della società
io... /... che su i credi / fondo il grado,
darlo a questo pela- piedi, / che, perché egli è un orciuol di ranno
dai suoi servi a dito, / che una spugna animata, un pelapiede / ti
beceri, quasi scalzi e strambellati, che pelano i piedi d'agnelli, le zampe
? / con cui t'aragnasti, che '1 t'ha sì pelato? cavalca,
: facendo questi beffe di loro, che si traeano i capelli, quelle in concordia
e méttollosi sotto e pélallo, sì che di pochi capelluzzi ch'egli avea no li
20-90: una volta infra le altre, che mi volse riprendere, gli misi le
ho dato il mio corpq a quelli che lo percuotevano e le mie gote a
percuotevano e le mie gote a quelli che le pelavano. g. c. croce
pelato il capo con acqua bollente, che mai più elle non dovessero parlare.
ariosto, 1-iv-130: s'io tardo, che costui torni e ripigli la / cassa
le prime canzoni, i carbonari pensarono che le scrivesse per loro e fosse uno
creazione grandissima certe femminette... che fanno gli scorticatori alle femmine, e
cioè mostrasi di piacere più al mondo che a dio e di parere più bella al
e di parere più bella al mondo che a dio, che ciò ch'ella aveva
bella al mondo che a dio, che ciò ch'ella aveva potuto fare per
tutti que'modi e patire que'fastidi che voi altre donne credete che agli omini
que'fastidi che voi altre donne credete che agli omini siano molto secreti, e pur
vignali, 1-1-5: io ho visto che questa mattina, da che si fece dì
io ho visto che questa mattina, da che si fece dì per fino a ora
sacchetti, 145: archimmia maladetta, che la vera / carne fan dibucciare,
teste e ciglia in modo tale / che tormento non e con magior male! aretino
: era il male di così fatta condizione che pelava le ciglia, il pitignone,
, sotto le braccia e il capo meglio che l'acqua bollita non pela i capponi
ci diamo a celebrar le feste / che corrono in que'giorni benedetti, /
in una lotta o a una persona che si odia o si disprezza, in
cornavano, 1-114: la vecchia, che altre difese non avea, si voltò
pelicia. ariosto, 29-5: poi che tempio pagan molto ha sofferto / con lunga
c. montanini, 28: veggo che tremi che io non ti peli cotesti pochi
montanini, 28: veggo che tremi che io non ti peli cotesti pochi peluzzi
io non ti peli cotesti pochi peluzzi che tu hai nella barba. marino, xiii-222
cielo, a que'tempi felici, che i filologi, per una questione di
doglia riempì l'animo del sultano mahumetto che, qualunque fiata... da
cosmesi. ariosto, 1-iv-180: oh che opera / lunga in pelarsi le ciglia
lunga in pelarsi le ciglia! oh che industria / in rassettarsi le poppe, che
che industria / in rassettarsi le poppe, che stieno / sorte per forza, e
lanci, 3-35: non ti pensare che questa sia una di queste giovane che,
pensare che questa sia una di queste giovane che, per l'apparire bella, leggiadra
quale non possedeva se non quei riccioli biondi che, per onorare socrate, si tagliò
una bestia v'hanno / grande, che chiaman bo, crudele e dura, /
e dura, / con lunghe corna che ferir non sanno. / d'altro l'
il mento ha come una borsa, / che d'acqua l'empie e scalda in
l'acqua fuori getta / e ciò che giunge pela e i nervi attorsa. c
s. trinità, dove tirava un tramontano che pelava. j. nelli, 2-v-11
. nelli, 2-v-11: tira un tramontano che pela. d'alberti [s.
ancora: * egli è un vento che pela 'e significa: e'tira un
: e'tira un vento gagliardo, che porta via i peli o capegli, che
che porta via i peli o capegli, che par che sbucci la cute. tommaseo
via i peli o capegli, che par che sbucci la cute. tommaseo [s
ha ordinato un pediluvio, ma caldo che peli. giusti, v-210: il
, senti- nellai fuori a un vento che pelava. calandra, 6-22: un
. calandra, 6-22: un freddo che pelava. p. petrocchi [s.
proverbi toscani, 4: è bene sapere che a volte l'abbiamo a fare co'
a fare co'furbi e co'bricconi che ci giuocano e ci mercanteggiano come animali
, né fare né fare fare alcuna cosa che pertenga ai- arte del coiame, de
: se tornasse, intrate in quello rinchiuso che mai non s'apre se non quando
abbruciavano, come si fa ai porci che si hanno a pelare. pigafetta,
d'acqua al fuoco, / e allor che bolle tuffaveli un poco, / ma
tuffaveli un poco, / ma gua'che nel pelar tu non li sbucci.
de'salvatichi luoghi son dannose alle pecore che hanno la lana, perché la pelano
erano [le oche] tanto grosse che non bisognava pelarle ma scorticarle. aretino
. aretino, vi-377: ècci crudeltà che agiunga a quella di coloro che pelano
crudeltà che agiunga a quella di coloro che pelano il culo a i tordi, accioché
questa si peli con diligenza per tutto eccetto che nella testa. redi, 16-vi-109:
pigli un piccione terraiuolo, si scanni che esca il sangue, si peli e si
pellarla e nettarla, con fare tutto ciò che appartiene alla cucina. forteguerri, 24-43
: il buono zio dalla consolazione / che a casa il figliuol prodigo è tornato,
[alla cornacchia], / sì che sanza soggiorno / la pelar sì ch'
gli uccelli rapaci a'piccoli istarnoncini, che con poco di fatica gli prendono, pelandogli
, pelandogli a poco a poco insino che rimane ignudo. lorenzo de'medici,
i-189: considera un poco la cicogna, che, quando vede il padre e la
quando vede il padre e la madre che non potendo volar più per la vecchiezza
morte non si contentava, al meglio che seppe pelatolo, al fuoco nella pentola insieme
nella pentola insieme col secondo cappone, che cavato avea, lo ripose.
trinci, 1-287: tutti gli arbori che servono di sotto alle viti..
, 5-78: perfino la grandine, che ci aveva pelato la vigna, non
e con raccolte nel grembiale le patate che stava pelando. banti, 10-370: la
a pelare il cioccolatino e, nudo che l'ebbe tra le mani, se
/ e non mostrare in vista ciò che sia. fiore, 174-1: chi 'l
nome corti; ma maggiore è l'avarizia che le fa essere lunghe, e spezialmente
lunghe, e spezialmente quella de'cherici che mai non ispacciano, infino ch'e'danari
fussi giovane e bella come qualch'una che io conosco, pelerei, scorticherei,
xxv-1-133: le mogli patiscono di quelle cose che non patiscono le concubine. oltre che
che non patiscono le concubine. oltre che vi pelano e vi tirano sino al
chiamo e l'inven- zioni, / che ritrova il legista ed il notaio, /
meglio i buon pippioni, / gli aggira che neanche un arcolaio. f. f
primo pelo si stropicciavano con quelle istrionelle che li pelavano scaltre, familiarizzando con essi
i. nelli, ii-163: oh, che pollastrotto tenero da pelarsi facilmente! non
! non son carniccia, se, avanti che m'esca dalle mani, non gli
imbarcato come un buon figliolo colla bigietta, che lo pela a tutto andare. nievo
salva, jsuzzati, 6-43: certi vecchietti che se li scuoti fanno din din da
c. arrighi, 2-30: io sapeva che il mio tenente giuo- cava disperatamente e
il mio tenente giuo- cava disperatamente e che i suoi amici lo pelavano a tutto
frugoni, i-5-265: puntatori non mancaro / che, condotti dal diletto, / pelar
f. doni, ii-143: i medici che conoscano l'asineria [dei ricchi]
e lascia cotesta roba a un altre che sia più degno di te, ché tu
iii-io: pelava meglio un passeg- gier che un pipione. massaia, xii-12: era
abissino: di pelare la gente, che viaggiava per commercio o per altri motivi
e cipolle e a dir male dei forestieri che pure pelavano come santi bartolomei. capuana
sorridendo, alla reputazione di strozzino, che don natale godeva in paese. solevano
suole avvenire de'beni de'cherici, che non contendono se non a pelare, essendo
166: io me moro de doglia, che zascuno / voi pelare el comuno.
el comuno. sercambi, i-213: di che vedendo il comune di firenza che il
di che vedendo il comune di firenza che il dicto messer iohanni aguto li avea
aguto li avea così pelati, stimònno che fusse factura di papa gregorio undecimo e
luogo là dove so'questi ordinamenti: che il rettore dìe avere cotanto per lira e
314: non sanno essercitar altra dolcezza che quella con la quale possono pelar il
, 3-ii-156: i grandi non sanno che scorticare, non avendo tanta discrezione,
periodici popolari, ii-265: tu, che accagioni d'indugi il piemonte, oseresti
d'indugi il piemonte, oseresti niegare che il piemonte non si è mai restato dell'
verga, 8-410: lui il solo che se ne stesse rintanato come un lupo
lupo, nemico del suo paese, adesso che ci s'era ingrassato, lagnandosi continuamente
ci s'era ingrassato, lagnandosi continuamente che venivano a pelarlo ogni giorno, la
vostre saranno signoreggiate e pelate del buono che vi sarà dentro. -privare di un
fausto da longiano, iv-266: so ben che quando ti pelavi le ciglia con una
la borsa. bartolucci, 1-5-39: che asini? che imbasciate? lassa fare
. bartolucci, 1-5-39: che asini? che imbasciate? lassa fare a me,
imbasciate? lassa fare a me, che la speranza invesca, rade e pela
invesca, rade e pela altre barbe che la sua. -sottrarre una forte
. fagiuoli, 1-6-77: -e in che maniera sapete voi delle dieci doppie,
maniera sapete voi delle dieci doppie, che questo dottore m'ha chieste? -perché
me l'ha detto or ora, che le vuol pelare a un certo babbaccio
a proposito, sergente, quand'è che ci facciamo un'altra partitina? -
loro gentilizie osservanze con riprensioni ed invettive che pelano. c. bini,
compagni si morì; e gli altri che meno avevano bevuto si pelarono tutti e
(ii-373): ebbe tanto spavento che gravemente infermò, e non solo si
: se vói conservare le code di vaio che non si intarmino e non si pelino
17-68: la pelatina è un male che viene alle bestie, che, pelatesi,
un male che viene alle bestie, che, pelatesi, non possono mangiare.
'pelare 'dicono alla pietra o marmo che comincia a scoprir peli, ma della
20. con valore di inter. che ti peli un'arpia! '.
come imprecazione. ruspoli, 46: che ti peli un'arpia! 21
-castagna da pelare: opera o impresa che comporta gravi difficoltà di attuazione.
. frugoni, i-15-5: i versi, che vorreste, / son castagne da pelare
/ son castagne da pelare: / che mi rosichi la peste / se si possin
sempre fare. -esserci un vento che pela: per alludere scherzosamente a una
v.]: 'egli è un vento che pela'...: que- st'
v. l: 'egli è un vento che pela '...: quest
farla stridere ': ottenere dalle persone quel che non darebbero, quel che non dovrebbero
persone quel che non darebbero, quel che non dovrebbero dare, con maniere suddole
uomaccioni de la nostra schiatta, / che in italia, ove or vai, saran
allora prepariamoci a fare una di quelle che tre pelano un cane. = lat
pelarelle e di quelle altre vergognosissime piaghe che non ardisco nominar in questo luogo, il
dolci fichi amarissimo avete renduto al mondo, che come deliziosissimi io tanto lodai ne'versi
. m. -ci). chim. che si estrae dalle foglie del pelargonium roseum
acido grasso con nove atomi di carbonio che si ottiene per ossidazione dell'acido oleico
. v.]: 'pelargonico': aggiunto che, unito al nome generico di acido
alla famiglia degli acidi grassi e che fu trovato nelle foglie del geranico
della pelargonina (e il cloruro che da essa deriva ha la facoltà di tingere
gonile: liquido incolore, che bolle a temperature maggiori di 200
pelargonina, sf. chim. antociano che si estrae dal geranio, dalla
, dalla dalia, ecc., e che, at traverso idrolisi,
senza antera; frutti con 5 valve, che si arrotolano all'atto della deiscenza,
carena, 1-61: 'pelargonio ': pianta che ha foglia fra- stagliata come quella del
belli: ve ne sono moltissime varietà che si distinguono dal fiore più facilmente che
che si distinguono dal fiore più facilmente che dalla foglia. mamiani, 1-182:
ornit. disus. ordine di uccelli che, nelle antiche classificazioni, comprendeva i
': mignatta delle borse altrui; donna che pela, che sa tosar le ale
borse altrui; donna che pela, che sa tosar le ale o cavare le penne
le ale o cavare le penne maestre, che sa trarre da ciascheduno il più che
che sa trarre da ciascheduno il più che può. = voce di area venez
, vi-486: non pure merita perdono cupido che là ci colca con la diva
diavolo, per gastigarle de la perversità che elle usano con quegli che le servano,
de la perversità che elle usano con quegli che le servano, le lodano e le
d'uno isgraziato e d'una pelaruóla che le giunge. = deriv. da
, 180: 'grifiti ': nome che si dà alle grifee fossili, che
che si dà alle grifee fossili, che si riguardano come conchiglie pelasgiane, che non
che si riguardano come conchiglie pelasgiane, che non trovansi se non nelle regioni schifose
. m. -ci). stor. che è proprio, che si riferisce,
. stor. che è proprio, che si riferisce, che riguarda la popolazione
è proprio, che si riferisce, che riguarda la popolazione dei pelasgi (la
loro civiltà. -per estens.: che si riferisce alle popolazioni che costituiscono il
estens.: che si riferisce alle popolazioni che costituiscono il ceppo originario dal quale si
gioberti, 4-1-72: il genio etnografico che dee animare la filosofia moderna è cattolicoeuropeopelasgico.
dire l'abate gioberti, senza dire quello che la si fosse, né egli stesso
primi fascisti autentici, eroi fulgenti, che nutrivano in cuore l'amore pelasgico del
3-40: i preti umanisti del secolo scorso che vi hanno abitato... hanno
-che è stato abitato o fondato o che ha costituito territorio di stanziamento per le
fatto nel mondo politico, un'italia che duri: non un'italia immaginaria, pelasgica
pelasgica, pitagorica, scolastica, e che so io, ma un'italia storica.
. pascoli, i-180: io, che sono considerato qua un disutile, là avrei
ultimi prodromi della grave malattia del sonno che afflisse i loro più lontani progenitori delle
scultura di boccioni]... che un corpo sovranamente vivente, impigliato nel
costruzione pelasgica. 3. ling. che si riferisce ai fenomeni linguistici propri di
le particolari geste, un poema ne compose che si nominò 'frigia poesia 'e scritta
cangiamento, i pelasghi se ne valsero prima che altri. savinio, 322: gli
. lanzi, 1-2-n: dico solo che influirono nella latinità molt'idiomi smarriti:
. balbo, 4-470: dicesi che, fra l'altre colture ivi recate
le lettere greche, cioè appunto quelle che vedemmo altrove essere state pelasgiche, e
vedemmo altrove essere state pelasgiche, e che pelasgiche originarie (scritte da destra a sinistra
). ciascun appartenente a una popolazione che, secondo le fonti storiche dell'antica
. balbo, 1-429: credo che i pelasgi furono non più che una compagnia
credo che i pelasgi furono non più che una compagnia errante e quasi di ventura
philistini, e pelasgi); e che questa compagnia signoreggiò quasi feo- dalmente ed
arrivata, dalle schiatte primitive, senza che ne rimanesse o niuno o certo non
. galanti, 1-42: guarnacci, che sostiene che cinquantanni almeno prima della guerra
galanti, 1-42: guarnacci, che sostiene che cinquantanni almeno prima della guerra troiana tutta
l'italia era etnisca, ci dice che da per tutto si parlava etrusco,
. 3. agg. che è proprio, che si riferisce, che
3. agg. che è proprio, che si riferisce, che è costituito dal
che è proprio, che si riferisce, che è costituito dal popolo pelasgico; che
che è costituito dal popolo pelasgico; che appartiene a tale gruppo etnico; che
che appartiene a tale gruppo etnico; che è parlato da tale popolazione; che
che è parlato da tale popolazione; che appartiene alla loro lingua o che ne
; che appartiene alla loro lingua o che ne è traccia in altri sistemi linguistici
questi luoghi di pelasga origine, par che virgilio tenesse per tale ancora gravisca.
lucini, 4-105: nella visione del 'navigante che veleggiò quel mar sotto l'eubea '
], 15-30: quello ancora, che si chiama dafnoide, ha di molti nomi
ne son ite, circa 1500 fanti usati che son restati allogiano qua e là dispersi
pelata2, sf. zona del capo che è rimasta priva di capelli a causa
sacchetti, 1-94: non si dirà mica che facciamo l'amore? con questa pelata
mestiere, donna astore, sanno quel che significa 'dare una pelatina '.
ringiovanisce e'non si può far peggio / che farli sfoderar la cappellina. grazzini,
., come interviene ora a coloro che hanno quella spezie pazza di mal franzese
hanno quella spezie pazza di mal franzese che si chiama pelatina. piccolomini, 2-11:
sanità, ii-118: 'pelatina ': malattia che fa cadere i capelli e i peli
sono di due sorte: e quella che si chiama alopecia..., l'
chiama alopecia..., l'altra che si chiama osiasi. -come
vostra, monna viso di strega, che ti venga la pelatina, pu, pu
17-68: la pelatina: è un male che viene alle bestie che, pelatesi,
è un male che viene alle bestie che, pelatesi, non possono mangiare, onde
onde per ironia quando si vede uno che mangia assai si dice: e debbe
. privo di peli o di capelli; che ha perduto progressivamente i capelli per la
le fauci rotte e sfa- bricate / che con tre denti soli era rimaso / e
parapetto di quello spuntar su un non so che di convesso, liscio e luccicante;
327: una vecchia pelata e rantolosa che chiamavano la signora marchesa. castelnuovo,
ai denti, il cranio rosso e pelato che gli fumava come quando era giovane.
poi chi parla di salute, quando che ti si vede lì smunto e verdolino,
dante, inf., 9-99: che giova ne le fata dar di cozzo?
, cominciò umilmente a pregar la moglie che non gridasse. s. bernardino da
sangue e di stato e d'operazioni, che tu non credi, vedendolo così pelato
a lesso / da quel fervido umor che lo rimonda, / fugge lo sciagurato
2. privo di peli; che li ha persi per cause naturali o
e di così rari e corti peli che pare pellato. romoli, 24: chi
porchetta. carducci, iii-25-382: sedili che paiono schiene d'asini pelati, con
. anonimo toscano, lxvi-1-40: pelata che fie la gallina, scorticala cruda. s
mecenate avea ridotto / un viver tal che si avea un tordo grasso / per due
vai e foderi, erano sì pelati che non è niun pellicciaio che avesse potuto conoscere
sì pelati che non è niun pellicciaio che avesse potuto conoscere di che bestie fusson
niun pellicciaio che avesse potuto conoscere di che bestie fusson fatte quelle pelli. p.
frugoni, i-15-131: il peggio si è che, per quanto m'appiatti / tra
i patti / un certo venti- cel che mi consola. bocchelli, 2-175: quando
ponta del porto si è un bosco che negreza da lonzi; e da sovra si
una antigaia e le altre ponte, che sono tute pelade, senza albori. ramusio
calvi, spogliati de'suoi crini, che sono l'erbe e gli alberi. baretti
6-291: mi scordai di dirvi iersera che pranzammo a puerto de santa cruz,
pranzammo a puerto de santa cruz, che giace alle radici d'una brutta monta-
, v-214: oh quanti parti in quelle che più temono o che più delli loro
parti in quelle che più temono o che più delli loro falli arrossano innanzi al
! per questo la misera savina, più che gli altri alberi, si truova sempre
. nievo, 1-262: mi dimenticava che allora correva il gennaio, e i poveretti
guscio. così dicesi a massa marittima, che altrove diconsi 'mondine '. p
': castagne giovani lessate, dopo che s'è tolto loro il guscio,
la barba pelata e tutta rigata di sangue che usciva delle spine. ramusio, cii-1-625
asciugare. 8. figur. che ha perduto una forte somma di denaro
perduto una forte somma di denaro; che ha consumato i propri beni in spese
guevara], i-113: se fa quello che con simili vecchi come voi sono solite
troppo ch'io sono l'uccello, or che io son pelato fin su l'osso
altero / arso di soldi, non che scarso d'oro. fusinato, vii-968:
un conforto al suddito pelato / che il suo denar si spenda nello stato.
come la mano. 9. che ha perduto autorità e potere. fazio
greco e a costui la diedi, / che la guardasse e governasse in muda.
xlvii-127: questo dico per me, che son pelato, / come tu vedi,
già pronto gallo / di tanto ardir che a piedi ed a cavallo / mettea per
: si chiamano volgarmente matti pelati quelli che, dilettandosi di dare fastidio e noia ora
né potendo stare a freno in modo che sempre l'umore non gli chiocchi mo'contra
contra quell'altro, cagionano finalmente questo, che o la più parte o tutti
rimanere matti pelati, perché sono quelli che cogliono su i tartuffoli e che riportano
quelli che cogliono su i tartuffoli e che riportano le busse a casa. 10
amalati. melosio, 3-ii-31: io, che a mensa più volte l'ho servita
uso di farsi buone spese, / che mangia di pelato tutto il mese, /
nievo, 1-vi-523: elisa ci fa sapere che è discretamente pelatino, ma che le
sapere che è discretamente pelatino, ma che le piace sotto ogni altro aspetto.
cecchi, 3-99: nell'epidemia di tifo che devastò il messico dal 1892 al 1895
. ant. ciascuno degli animali selvatici che hanno il corpo coperto da peli (
di tutte le sorte gusti, dicendomi che eravi differenza dalla carne del capretto a
sono in questa terra... altrettante che hanno fama di conversare con le nobili
con le nobili donne, come quelle che lor fanno i pelatoi. 2.
parmi esser tra mille barbieri, / che ciascun m'abbia a la gola un rasoio
al pelatoio, né si volea credere che ne fusse cagione la sua trascuraggine.
. della porta, 1-219: fate che quel gallo d'india sia più pelato
/ devi aspettare ancor l'imbiancatora / che la venga a lisciar co'ferri suoi
co'ferri suoi, / l'ancella che il segreto non ignora, / lo
la pelatóra. 2. donna che, alle dipendenze di un pollivendolo,
meglio sentire in questo rocesso luigi fabbri che non la valentina tancredi ocaterra pelatóra di
3. nelle filande, operaia che sfronda i bozzoli dei loro filamenti esterni
, ii-333: ci son le pelatore, che levano quella prima seta vana del bozzolo
il compito di raschiare le pelli, dopo che queste sono state trattate con la calce
]: c'è degli altri pelatori che più dei procuratori posseggono l'arte della
pelatòrio, agg. ant. scherz. che implica la scorticazione del paziente come rimedio
[s. v.]: da che dipendono queste pelature? 2
soffici, v-2-572: la beppa, finito che aveva la sua pelatura, riponeva gli
le 'pelature 'poi sono que'peli che galleggiano su i bozzoli. i bachi
coltivato soprattutto nella zona di saluzzo, che produce un vino rosso chiaro e leggero
pece liquida, fa rinascere i capelli che sono cascati per pelagióne. 2
peleano, agg. geol. che si riferisce a un tipo di attività
caratterizzata dall'emissione di una nube ardente che scende lungo i fianchi del vulcano,
e dall'estrusione di lava molto viscosa che consolidandosi rapidamente dà origine a formazione di
procellarie, di cui non si conosce che una specie, il 'pelecanoides urinatrix '
per la similitudine de una secure, che in greco se dimanda pelecis. baldi
della tavola geografica antica. è verisimile che questi sia quel medesimo che trovò l'
è verisimile che questi sia quel medesimo che trovò l'orologgio detto pelecino, cioè secure
fagiuoli, vi-189: usa i lacchè, che in sua lingua straniera / pelegri appella
sm. dischetto generalmente di legno che, presso alcune popolazioni africane, viene
pelèo, agg. letter. che si riferisce, che è proprio dell
agg. letter. che si riferisce, che è proprio dell ^ eroe greco peleo
il giovin divino atri compresero / per che il grand'ettor giacque, / e l'
. pelestino, agg. ant. che si riferisce, che è proprio del
agg. ant. che si riferisce, che è proprio del cordone litoraneo di pellestrina
mostra appresso un giovene pipino, / che con sua gente par che tutto cuopra /
, / che con sua gente par che tutto cuopra / da le fornaci al
. m. -ci). letter. che è proprio, che si riferisce al
. letter. che è proprio, che si riferisce al monte pelio. -in par-
il divino / efebo cinto d'ellera che apparve / novello eroe con la peliade
: la marca d'oro è il medesimo che la pelibra o selibra, che pesa
medesimo che la pelibra o selibra, che pesa 8 once d'oro di 24 carati
pelicalgìa, sf. patol. dolore che interessa la regione pelvica. =
. medie. il complesso degli studi che hanno come oggetto il bacino. =
pelidnòta punctata 'è un grosso coleottero che si trova sulla vite in grande abbondanza
. peligno, agg. stor. che è proprio, che si riferisce all'
agg. stor. che è proprio, che si riferisce all'antica popolazione italica stanziata
: 'pelime'chiamiamo in campagna quel sudicio che si trova nelle stanze non ben custodite
dal sangue diffuso per la cute, che, essendo nera, chiamasi melasma, peliosi
, 598: non parlo della poca stima che gli spa- gnuoli facevano de gl'indiani
spa- gnuoli facevano de gl'indiani tanto che giocando paravano in una mano trecento indiani
comperare una pellaccia d'una mula che io ho qua? pulci, 26-48:
e gli vedevo la pellaccia bianca, che pareva impossibile fosse la stessa di gisella
gisella. pasolini, 1-207: il vino che aveva bevuto per l'intero dopopranzo
un uomo non è solo la pellaccia che ognuno si reca indosso. 5
v.]: 'pellaccia ': persona che resiste al dolore, alla fatica,
, 4-205: stabilito... che egli era una pellaccia d'uomo violento e
, 3-70: uno di quei preti avventurosi che capitavano a confessare le pellacce di speranza
muoiono di pellagra su 'l grasso suolo che pasce gli ozi ed i vizi di
. ferrari, 290: la fame che spinge a le aspettanti / carceri, e
invernale, { ove del foco sul tizzon che geme / l'ignavia s'accovaccia
pellagròide, agg. medie. che presenta ca ratteristiche simili a
. m. -ci). medie. che si riferisce, che è proprio dello
. medie. che si riferisce, che è proprio dello studio sistematico della pellagra
dal d. e. i. (che l'attesta nel 1895).